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Presentazione azienda

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ISEEnetIC

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ays

2012

Dal welfare all’e-welfareICT days 2012

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Clesius s.r.l. Viale Verona, 190/1 38123 Trento (Italia) Tel: (+39) 0461.383911 Fax: (+39) 0461 383910 www.clesius.it [email protected]

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Il contesto di riferimentoTutti i servizi erogati dall’Ente Pubblico hanno un costo che qualcuno deve coprire; l’Ente ha il compito di assicurare che questo costo sia adeguato rispetto alla qualità del servizio.

La decisione, quindi, del “come” e del “quanto”, trova la sua definizione nella risposta che viene data a tre “questioni” politiche fondamentali:

1. percentuale di copertura

2. differenziazione della tariffa

3. criteri di differenziazione

Il primo passo è dunque quello di individuare la percentuale di copertura dei costi a carico degli utenti del servizio e quella a carico della fiscalità generale. Nel caso dei trasporti, ad esempio, potremmo avere tariffe da 700 € ( copertura totale ) per scendere sino a 0 € ( tutto a carico della fiscalità generale ). Entrambe le scelte hanno motivazioni politiche importanti: ad esempio, controllo dei conti pubblici e bassa tassazione. Scegliere la via delle basse percentuali di copertura comporta generalmente lo scontro con tre fattori: i servizi gratis generano spesso sprechi, occorre mantenere un elevato livello di tassazione e chi non usufruisce del servizio lo paga comunque.

Stabilita la percentuale di copertura, il politico è tenuto a decidere se gli utenti del servizio devono pagare tutti la stessa tariffa o se la si vuole differenziare in base alla condizione economica. L’argomentazione delle tariffe uguali per tutti (il fisco infatti preleva di più a chi ha di più!) si scontra con il sistema economico italiano in cui il sommerso è 1⁄3 del PIL: non solo, quindi, i furbi non pagano le tasse, ma hanno anche servizi a tariffa agevolata, trasferendo gran parte del costo su chi le tasse le paga. La tariffa uguale per tutti, inoltre, può essere ragionevole per servizi poco costosi, mentre in caso di importi rilevanti si entra nel campo delle politiche sociali.

Se la scelta è quella di differenziare la tariffa in base alla condizione economica, rimane da stabilire con quali criteri differenziare questa tariffa. Sul fatto che i ricchi debbano pagare più dei poveri siamo tutti d’accordo, il problema è quello di trovare una misura della ricchezza ( o meglio della povertà ): serve, quindi, uno strumento che cerchi di misurare la condizione economica delle famiglie. Uno strumento che valuti non solo il reddito ( l’informazione reddituale da sola è una misura molto parziale della condizione economica! ), ma anche la numerosità e la composizione del nucleo famigliare, così come la consistenza patrimoniale.

Questi strumenti sono conosciuti nella letteratura scientifica con il nome di means test ( prova dei mezzi ).

Compito di un means test è di misurare la “povertà” al fine di selezionare nel modo più preciso possibile i destinatari dei benefici dello stato sociale.

Compito di un means test è misurare la “povertà” al

fine di selezionare nel modo più preciso

possibile i destinatari dei benefici dello stato

sociale

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Combinare tali variabili è tuttavia un lavoro tutt’altro che semplice.

In primo luogo la qualità, completezza e precisione dei dati utilizzabili per misurare redditi, patrimoni e consumi è un problema rilevante con cui ci si deve confrontare: i dati reddituali e sul patrimonio immobiliare provengono generalmente dalle dichiarazioni fiscali, i dati sul patrimonio mobiliare provengono dagli intermediari finanziari, i dati sui consumi sono difficili da reperire, verificare e associare con certezza ai soggetti.

Scelte di politica fiscale, opportunismi, necessità di tutelare la privacy dei cittadini e fattori oggettivi portano ad operare con dati parziali e talvolta poco rappresentativi delle situazioni reali.

In secondo luogo l’analisi statistica del grado di correlazione tra queste variabili porta a risultati inattesi per chi si occupa superficialmente di questi temi: ci si aspetterebbe infatti che ad elevati redditi corrispondano elevati consumi ed elevati patrimoni. Invece ci sono molti casi che escono da questo schema, soprattutto si riscontrano redditi modesti a fronte di patrimoni rilevanti o redditi pressoché nulli a fronte di consumi significativi.

In questo contesto nasce e si sviluppa l’azienda.

L’aziendaClesius nasce nel 1992 da un progetto sperimentale sulla logica delle decisioni, avviato dall’Istituto di Ricerca Scientifica e Tecnologica ( IRST ) di Trento e proseguito in collaborazione con l’Università degli Studi di Trento.

Il progetto aveva l’obiettivo di creare modelli matematici e procedure organizzative supportate da computer che, con equità ed efficienza, selezionassero i beneficiari delle politiche sociali ed individuassero l’entità del beneficio da erogare.

Nel corso degli anni, abbiamo proseguito nell’attività di ricerca e sviluppo, raggiungendo importanti risultati recepiti ed avvallati dalla normativa nazionale in materia di politiche sociali ( means test ): l’Indicatore della Situazione Economica Equivalente ( ISEE ) ha adottato, anche se in modo semplificato, i principi emersi proprio dalla nostra attività di ricerca.

Oggi affianchiamo la Pubblica Amministrazione nel razionalizzare, innovare e ottimizzare regolamenti e processi di valutazione dei bisogni con l’obbiettivo di produrre efficienza, tempestività e trasparenza in un settore, come quello delle politiche sociali, dove entrano in gioco cruciali attese familiari e ingenti stanziamenti pubblici.

Il grado di correlazione tra reddito, patrimonio e

consumi porta a risultati inattesi: in molti casi si

riscontrano redditi modesti a fronte di

patrimoni rilevanti o redditi nulli a fronte di consumi

significativi

La normativa nazionale ha adottato anche se in modo semplificato i

principi emersi dall’attività di ricerca Clesius

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L’attivitàDa oltre 17 anni il nostro gruppo di lavoro si occupa prevalentemente di sistemi di valutazione ( condizione economica, bisogno, merito.. etc ) e ha maturato un’originale, articolata e approfondita competenza sull’argomento.

Ogni singolo progetto, anche del Comune più piccolo, ci ha aiutato a crescere e a alimentare quel patrimonio di informazioni, documenti, idee e strumenti che mettiamo quotidianamente a disposizione di tutti coloro che decidono di collaborare con noi:

‣ Affianchiamo Assessori, Dirigenti e Funzionari nello sviluppo di means test ( ISEE di prestazione, ICEF, Quoziente Familiare,... ) e dei relativi algoritmi di valutazione, della modulistica e del contesto organizzativo recuperando l’esperienza maturata presso la Pubblica Amministrazione di tutte le dimensioni e di diverse aree geografiche.

‣ Costruiamo banche dati per raccogliere sul territorio, valutandolo contestualmente, il bisogno delle famiglie in funzione delle politiche attivate

‣ Organizziamo la gestione di procedimenti amministrativi in cui siano coinvolti più enti ( Comuni, Aziende sanitarie, Uffici per l’Impiego, ecc.) sfruttando le potenzialità del cloud computing.

‣ Sviluppiamo procedure che permettono incroci automatici con altre banche dati via webservices per aiutare i cittadini nella compilazione delle dichiarazioni e le Amministrazioni nelle attività di verifica.

‣ Favoriamo la dematerializzazione degli atti amministrativi implementando sistemi di firma grafometrica con conseguente maggior efficienza e precisione dei procedimenti unite ad importanti risparmi in termini di risorse.

‣ Aiutiamo a sviluppare la valutazione di impatto delle politiche con un approccio strategico basato su logica previsionale e a consuntivo. In particolare, abbiamo sviluppato una vasta esperienza in tecniche di simulazione dell’impatto sul bilancio di nuove politiche sociali o di variazione di quelle esistenti che permette alla Pubblica Amministrazione di conoscere in anticipo i costi e gli effetti sui cittadini delle proprie scelte. Le valutazioni a consuntivo consentono di fotografare l’andamento degli interventi a posteriori per valutarne gli esiti, utilizzando anche tecniche di Business Intelligence.

Il “welfare engineering” per elevare la qualità delle

informazioni su cui si fondano i processi

decisionali e organizzare procedimenti

amministrativi via web

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I principali progettiL’obiettivo di gestire procedimenti amministrativi via web e del conseguente sviluppo di banche dati sulla condizione economica delle famiglie è mettere a disposizione di chi si occupa di politiche sociali uno strumento che faciliti la realizzazione di interventi improntati all’equità e all’efficacia, ma che siano nel contempo sostenibili dal punto di vista finanziario.

Il sistema deve poi semplificare le procedure amministrative che coinvolgono i diversi livelli di governo istituzionale ( Regioni, Province, Comuni ), aumentando la loro efficienza e riducendo i tempi di erogazione ed i costi di gestione.

Così facendo si possono ottenere significativi miglioramenti in termini di servizi ai cittadini evitando inutili burocrazie e permettendo di erogare con tempestività i benefici. Quest’ultimo aspetto è fondamentale, specialmente in momenti di crisi: contributi erogati a distanza di mesi o di anni potrebbero far pensare che siano inutili o che comunque non abbiano risolto i problemi per cui erano stati attivati.

Qualche esempio:

‣ Provincia Autonoma di Trento: implementazione di un sofisticato e articolato sistema di valutazione della condizione economica della famiglia ( ICEF ), collegato a circa 40 regolamenti diversi ( Trasporti, Sanità, Servizi Sociali, Istruzione…).

‣ Regione Veneto: analisi, sviluppo e gestione via ISEEnet di Fondo Sostegno Affitto, Procedimento Sfratti, Procedimento Mutui, Emissione certificati di esenzione dalla compartecipazione alle spese farmaceutiche ( Esenzione Ticket ) e Assegno di Cura.

‣ Regione Lombardia: analisi, sviluppo e gestione via ISEEnet di Fondo Sostegno Affitto, Assegnazione alloggi ERP da parte dei Comuni e determinazione canoni.

‣ Provincia Autonoma di Bolzano: consulenza e fornitura di quattro reti di valutazione della condizione economica per i servizi Sociali (Ripartizione 24). Prototipaggio di circa 80 contributi diversi

‣ Comune di Roma: assistenza tecnica e metodologica per l’applicazione dell’ISEE ai servizi residenziali e non residenziali.

[email protected]

@ClesiusTN

Gestiamo politiche di sostegno al bisogno

familiare che toccano un bacino potenziale di circa

1/3 della popolazione italiana