Spin! Special Edition - Europe Days

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Collaborare, imparare e allo stesso tempo divertirsi. Perché “l’allegria non ha mai guastato la santità” Q uesto quello che è successo a un gruppo di tren- tacinque ragazzi di seconda al Liceo internazione europeo “Altiero Spinelli” nelle prime ore di venerdì 9 maggio , festa dell’Europa. Da diverse settimane aveva- no trascorso le ore del corso di “Cittadinanza e Costitu- zione” scervellandosi su come intrattenere dei bimbi di quinta elementare, e allo stesso tempo far apprendere loro qualche nozione su quella grande organizzazione di cui facciamo parte, ossia l’”Unione Europea”. La re- sponsabilità e la buona riuscita dell’attività era tutta in mano a questo gruppo di adolescenti, ormai impegnati così tanto nel voler diventare adulti che non si ricorda- vano neppure quanto il loro comportamento e le loro conoscenze fossero diverse giusto pochi anni prima. Così,divisi in vari sottogruppi iniziarono a preparare le prove per i diversi argomenti necessari per quella gros- sa “caccia al tesoro” che avevano deciso di organizzare. Intanto settimana dopo settimana le idee aumentavano e il lavoro da svolgere era sempre più abbondante con l’avvicinarsi della fatidica giornata. Arrivata la mattina del 9 maggio, mentre i ragazzi era- no quasi pronti con il proprio materiale e stavano sisteman- do tavoli e cartel- loni, ecco arrivare “quell’e- sercito di puffi” con matite colorate, forbici, colle e pennarelli contenuti nei loro zainetti multicolore. Sicuramente i ragazzi di se- conda liceo erano molto più preoccupati e terrorizzati dei bambini di quinta elementare, ma mano a mano che le distanze diminuivano e ogni gruppetto di bimbi veni- va affidato a uno degli adolescenti, la paura spariva e si acquistava confidenza. Alla fine più giovani e meno gio- vani facevano parte di un’unica brulicante, festosa, cao- tica massa umana, ma impegnata a completare la carta dell’Euopa. Inutile dire che quelle due ore passarono in un baleno e che tutti, più grandi e più piccini, sprizzavano sorrisi e risate. Qualche soggetto più degli altri incuriosiva parti- colarmente e più di un bambino ricordava il carattere di qualche anno prima dei ragazzi del liceo. Piccoli “sosia” che sorridendo e lasciandosi “scappare” qualche parola gentile facevano ricordare quanto fosse bello essere pic- coli e quanto si riusciva a trovare la felicità nelle piccole cose. Alla fine di tutto, oltre che essersi divertiti parec- chio si era anche riusciti a fare imparare qualche bandie- ra, capitale, istituzione o padre fondatore avendo quindi unito l’utile con il dilettevole. E dopotutto, perché non ripetere questa attività ogni anno se si è visto che porta solo benefici e rende più con- tenti adolescenti e bambini ? - SASHA BERNARDI 2D News dall’Altiero Spinelli di Torino istitutoaltierospinelli.eu SPIN! Extra EUROPE DAY FESTA DELL’EUROPA SORRIDIAMO ALLA NOSTRA UNIONE! S e vogliamo sentirci dire: noi siamo Europa! Noi siamo Unione Europea! Allora noi dobbiamo fare la nostra parte. Bisogna che ci comportiamo come cittadini, ma speciali: bisogna che ci comportiamo come cittadini europei. E nelle giornate dell’otto e nove maggio la scuola Altiero Spinelli ha dimostrato di essere una vera Europa, di essere un’Unione. Ci sono state conferenze di diverso tipo: dibattiti, testimonianze, giochi e spettacoli a cui hanno potuto prendere parte insegnanti, genitori, ma soprattutto la vera unione è nata dalle tre scuole, elementari, medie e liceo, che hanno dedicato energie alla nostra europa. - ESTER ZIARATI 1E issu.com/siesspin scuolainternazionaleeuropea.ning.com “La vera unione è nata dalle tre scuole, elementari, medie e liceo, che hanno dedicato energie alla nostra europa” 4 MILLION KM 2 EUR opa “C’est l’Europe qui décidera du destin du monde!” Charles de Gaulle

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Special edition of Spinelli's newspaper for Europe days

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Page 1: Spin! Special Edition - Europe Days

Collaborare, imparare e allo stesso tempo divertirsi.

Perché “l’allegria non ha mai guastato la santità”

Questo quello che è successo a un gruppo di tren-tacinque ragazzi di seconda al Liceo internazione

europeo “Altiero Spinelli” nelle prime ore di venerdì 9 maggio , festa dell’Europa. Da diverse settimane aveva-no trascorso le ore del corso di “Cittadinanza e Costitu-zione” scervellandosi su come intrattenere dei bimbi di quinta elementare, e allo stesso tempo far apprendere loro qualche nozione su quella grande organizzazione di cui facciamo parte, ossia l’”Unione Europea”. La re-sponsabilità e la buona riuscita dell’attività era tutta in mano a questo gruppo di adolescenti, ormai impegnati così tanto nel voler diventare adulti che non si ricorda-vano neppure quanto il loro comportamento e le loro conoscenze fossero diverse giusto pochi anni prima. Così,divisi in vari sottogruppi iniziarono a preparare le prove per i diversi argomenti necessari per quella gros-sa “caccia al tesoro” che avevano deciso di organizzare. Intanto settimana dopo settimana le idee aumentavano e il lavoro da svolgere era sempre più abbondante con l’avvicinarsi della fatidica giornata.

Arrivata la mattina del 9 maggio, mentre i ragazzi era-

no quasi pronti con il proprio materiale e stavano sisteman-do tavoli e cartel-loni, ecco a r r i v a r e “q u e l l ’e -sercito di puffi” con matite colorate, forbici, colle e pennarelli contenuti nei loro zainetti multicolore. Sicuramente i ragazzi di se-conda liceo erano molto più preoccupati e terrorizzati dei bambini di quinta elementare, ma mano a mano che le distanze diminuivano e ogni gruppetto di bimbi veni-va affidato a uno degli adolescenti, la paura spariva e si acquistava confidenza. Alla fine più giovani e meno gio-vani facevano parte di un’unica brulicante, festosa, cao-tica massa umana, ma impegnata a completare la carta dell’Euopa.

Inutile dire che quelle due ore passarono in un baleno e che tutti, più grandi e più piccini, sprizzavano sorrisi e risate. Qualche soggetto più degli altri incuriosiva parti-colarmente e più di un bambino ricordava il carattere di qualche anno prima dei ragazzi del liceo. Piccoli “sosia” che sorridendo e lasciandosi “scappare” qualche parola gentile facevano ricordare quanto fosse bello essere pic-coli e quanto si riusciva a trovare la felicità nelle piccole cose. Alla fine di tutto, oltre che essersi divertiti parec-chio si era anche riusciti a fare imparare qualche bandie-ra, capitale, istituzione o padre fondatore avendo quindi unito l’utile con il dilettevole.

E dopotutto, perché non ripetere questa attività ogni anno se si è visto che porta solo benefici e rende più con-tenti adolescenti e bambini ? - SASHA BERNARDI 2D

News dall’Altiero Spinelli di Torino

istitutoaltierospinelli.euSPIN! Extra

EUROPE DAY

FESTA DELL’EUROPASORRIDIAMO ALLA NOSTRA UNIONE!

Se vogliamo sentirci dire: noi siamo Europa! Noi siamo Unione Europea! Allora noi dobbiamo fare la nostra parte. Bisogna che ci comportiamo come cittadini, ma speciali: bisogna che ci comportiamo come cittadini europei.

E nelle giornate dell’otto e nove maggio la scuola Altiero Spinelli ha dimostrato di essere una vera Europa, di essere un’Unione. Ci sono state conferenze di diverso tipo: dibattiti, testimonianze, giochi e spettacoli a cui hanno potuto prendere parte insegnanti, genitori, ma soprattutto la vera unione è nata dalle tre scuole, elementari, medie e liceo, che hanno dedicato energie alla nostra europa. - ESTER ZIARATI 1E

issu.com/siesspin scuolainternazionaleeuropea.ning.com

“La vera unione è nata dalle tre scuole, elementari, medie e liceo, che hanno dedicato energie alla nostra europa”

4 MILLION KM2

EUR opa

“C’est l’Europe qui décidera du destin du monde!” Charles de Gaulle

Page 2: Spin! Special Edition - Europe Days

POURQUOI “EUROPE” S’APPELLE-T-ELLE “EUROPE” ?UNE HISTOIRE D’AMOUR POUR COMPRENDRE LE NOM DE NOTRE CONTINENT

L’histoire que je vais vous raconter parle du nom “Eu-rope”.

Selon un mythe crétois, le nom du continent était celui d’une princesse, fille d’Agénor qui était un personnage

de la mythologie grecque, roi de Tyr et de Téléphassa. Elle jouait avec ses amis sur le bord de la mer, mais elle ne savait pas que Zeus allait souvent la voir. Il était tombé amoureux d’elle. Ainsi, un jour, il s’est transformé en tau-reau blanc pour la séduire.Elle est montée sur le taureau, qui l’a emmenée en Crète. Apres d’être arrivés sur l’île, il a repris sa forme initiale et il lui a dit qu’il était un Dieu, qu’il s’appelait Zeus, et aussi qu’il était tombé amoureux d’elle, ils se sont mariés et ils ont eu trois enfants : Minos, Rhadamanthe et Sarpédon.Mais un jour, Zeus a compris que s’il était resté avec Europe, il n’aurait plus été un Dieu. La vie avec sa femme ne pouvait donc plus continuer. Ils se sont séparés, mais ils sont restés amis. Après cela, ils ne se sont plus revus. Minos est devenu législateur du monde crétois et père fondateur de la civilisation eu-ropéenne.“Europe” est ensuite devenu le nom du territoire qui se trouve au nord de la Méditer-ranée. Les histoires ont toujours quelque chose à nous expliquer...

Il mondo è molto più semplice se viene raccontato per mezzo di una storia.

Anche i ragazzi lo devono sapere. Non per niente infatti le prime della scuola media Spinelli hanno organizzato un pic-colo spettacolo sul mito, calandosi in ogni personaggio. Anche durante la conferen-za a proposito della storia dell’Europa è stato raccontato nuovamente il motivo di questo nome. Forse un modo divertente di imparare le cose? O forse solo una re-altà romanzata? - ESTER ZIARATI 1E

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SPIN-HISTORY

SPIN! €

ALTIERO SPINELLI: UNA VITA PER L’EUROPA

Altiero Spinelli è stato un uomo particolare, molti di-cono che non avesse un carattere facile, ma sicura-

mente ha avuto una vita interessante e ha creduto molto in un’idea, un progetto che nel 1945 era poco più di un embrione: l’Unione Europea. E proprio per festeggia-re l’Europa, in onore della giornata ad essa dedicata, la compagnia teatrale della nostra scuola ha messo in sce-na uno spettacolo dedicato proprio a Spinelli, sotto la regia della professoressa Adriana Castellucci.Lo spettacolo ripercorre la vita di Altiero Spinelli dall’in-

f a nzia a l l a f i n e del suo c o n -f i n o s u l l ’ i -sola di Vento-t e n e , e v i -d e n -ziando

gli aspetti salienti della sua storia.Dapprima gli spettatori osservano l’Altiero bambino, nel-la sua classe delle elementari alla fine della prima guerra mondiale, poi il pre-adolescente con la mente lontana dalla politica, immerso nei suoi libri d’avventure, e poi l’i-nizio dell’interesse politico di Spinelli, le discussioni con il padre, l’ingresso nel Partito Comunista e il suo diven-tare capo sezione.E poi ancora l’arresto, gli anni di carcere e il confino. Pro-prio da questo confino nasce il suo progetto europeo così come il Manifesto di Ventotene, scritto insieme agli amici Erne-sto Rossi e Eugenio Colorni. La fine della guerra, la libertà e il ritorno a Roma: così finisce la prima vita di Altiero Spinelli e ne comincia un’altra, nuova e diversa.Gli attori che interpretano il protagonista sono tanti, di età diverse, e cambiano durante la narrazione della sto-ria. Unico punto di connessione una sciarpa rossa lavo-rata a maglia, che non abbandona mai il collo di Spinelli.Alla fine della rappresentazione si è tenuto un dibattito sull’Unione Europea con diverse personalità correlate, in un modo o nell’altro, alla vita di Spinelli o al suo progetto di Euro-pa, a cui gli studenti presenti hanno partecipato attivamente.Personalmente, ho trovato lo spettacolo brillante e il di-battito molto stimolante: è stata un’esperienza decisa-mente positiva! - COSTANZA DANISI 4E

Wie ist unser Europa entstanden?Was sollen wir darü-ber wissen?

Man spricht ständig über Europa aber

man weiß kaum etwas darüber. Von Anfang an war Europa die Mut-ter aller Zivilisation, von der wir alle abstammen. Zahlreiche Sprachen, Kulturen, Sitten und Ge-bräuche und Traditionen vermischen sich mitei-nander und zielen ge-meinsam darauf ab, eine konkliktlose und friedlie-bende Union von Staaten zu werden, die sich wirt-schaftlich frei entwickeln und verstärken können . Unser Europa soll ein blühender Kontinent sein und nicht in Schwierig-keiten stecken. Aber wie kann das angestrebte Ziel verwirklicht werden, wenn sich Regierungen miteinander heftig strei-ten, statt sich gegenseitig Hilfe zu leisten und sich herzlich zu umarmen? – CARLOTTA PAIROTTI 1D

“Les histoires ont toujours quelque chose à nous

expliquer...”

Photo by REBECCA JONES 4E

500 MILLION PEOPLE

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ELEZIONI EUROPEECERCHIAMO, VOGLIAMO L’EUROPA

L’Europa. La nostra Europa. Ma noi dovremmo realmen-te renderla nostra, ed è per questo che esistono le ele-

zioni.Venerdì 9 maggio, in mattinata, le classi quinte si sono ri-unite per una conferenza in auditorium. Questo per loro è il primo anno in cui possono votare. È giusto che sappiano che cosa significa.

“È vero che nell’ UE esiste un deficit? Che cos’è?Lorenzo Berto

Parlare degli aspetti negativi di qualcosa, come dei pro-blemi dell’Unione Europea, non aiuta a risolvere niente, ma piuttosto porta verso la distruzione di ciò che è stato creato e non alla risoluzione del problema.È stato detto che: “Non esistono partiti europei, ma fami-glie europee.” “Non esiste una sola legge, ma ne esisto-no 28 differenti”. Come in uno sport. Un unico sport, ma ognuno lo conosce con regole diverse.Esiste una cosa. Una cosa chiamata unanimità. Dove i pic-coli hanno tanto potere quanto ne hanno i potenti.Ma il consiglio dei ministri decide da solo, senza l’accordo del Parlamento e quindi senza il consenso dei cittadini.Bisognerebbe trovare la soluzione al problema, anziché evidenziarlo soltanto. - ESTER ZIARATI 1E

“New Deal for Europe.”Grazia Borgna.

La democrazia è ciò cui dobbiamo puntare, i cittadini de-vono avere la possibilità di incidere maggiormente sul-la scelta delle persone che risolveranno i problemi della nostra società, vogliono incidere sullo sviluppo europeo, vogliono farsi sentire: è un loro diritto.Si dovrebbe puntare su investimenti pubblici affinché si sostenga un modello di sviluppo ecologico ed economico dal punto di vista ambientale e sociale ma anche funzio-nale.Gli investimenti pubblici nell’economia dovrebbero favori-re le energie rinnovabili non le centrali nucleari, la ricerca di innovazioni non la ricerca dell’inquinamento, le reti in-

frastrutturali, l’agricoltura ecologica non l’agricoltura de-gli insetticidi, la protezione ambientale non la distruzione dell’ambiente per ergere nuove fabbriche e dare un valore al patrimonio culturale, non serve investire sulle macchine se non ci sono musei da visitare.I giovani come possono sperare in un lavoro quando si sente parlare di tagli o di cassa integrazione? Che moti-vazione hanno per continuare gli studi se quando si ha un diploma o una laurea non si trova il lavoro? I giovani sono il futuro, è su di loro che si deve investire maggiormente.Imporre le tasse sulle persone in difficoltà non è di certo la giusta scelta; si devono scoraggiare le persone che specu-lano e che inquinano, sono loro che sbagliano, non un po-vero genitore che cerca di mantenere la propria famiglia.

“Partiti e famiglie europee.”Simone Fissolo.

Per la prima volta dal 1969 i partiti nazionali sono un’u-nica alleanza europea, vo-tiamo per una commissione europea, per delle alleanze internazionali che faranno dell’Europa, un’Europa nuo-va.ALDE: Alleanza Liberali De-mocratici Europei.PES: Party of European So-cialists.EPP: European People Party.EGP: European Green Party.EL: European Left.EFD: European of Freedom and Democracy.Tanti partiti, tante persone con idee diverse ma una sola richiesta dei cittadini: avere un’Europa senza crisi, sen-za competizioni tra i paesi, un’Europa che possa essere la madre di tutti i suoi figli: gli stati dell’Unione Europea. - CARLOTTA PAIROTTI 1D

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SPIN-POLITICS

SPIN! €

European school system: Yes or No?Debate about a European...during the European City Festival at school .

On 8 and 9 May, the first and second year students de-bated on European School Systems. Here are some of

the quotes from the debates in the various classes. Both positive and negative aspects emerged on merging school systems.1.”Having the same school system does not make things worse, but different.”2. “It develops feeling of belonging to a community where different cultures live together to become better citizens.”3. “Many times European activity may have a negative im-pact on wealthier and developed countries, because the European average can lower the average in the more ad-vanced nations.”4. “Keeping our differences and aiming at individualism would mean having a dictatorship.”5. “It is better to unite than to stay parted.”6. “If we studied the same subjects we would lose the na-tional identity of each country.”7. “While creating unity we mustn’t be identical, because....

for all the people. It allows us to share cultures. “8. “Finally with different programs the students, who trav-el to see the world and to know other cultures, can come into contact with different subjects that otherwise they could never try. “9.”Union makes us stronger.”10. “The union that we’re proposing is a mosaic of all the European traditions.”11. “We are in favor of the same school in the European Union because this allows to take full advantage of the opportunities that union and collaboration offer, avoiding that every single city or region or country thinks only for its personal interests.”12. “The base of the system must be the same in all the European Union, but the students can decide the optional subject they want to study”13. “In addition to this, by reducing the high school years, like in the American schools, students can start working earlier and they can have more opportunities in life. .”14. “We are against having the same school system...be-cause the programs should reflect the requirements..., that are different in all countries.” - CARLOTTA PAIROTTI 1D

28 COUNTRIES

Page 4: Spin! Special Edition - Europe Days

Tante domande, una risposta: l’ Unione Europea

Unione Euro-pea, 9 Maggio

Giornata dell’Eu-ropa. Quante vol-te abbiamo udito e pronunciato questo parola; la riconosciamo, è familiare, abi-tuale, consueta: Europa. Tuttavia sembra ormai di-storta, stravolta da gretti luoghi comuni che la svuotano della propria sostanza, pressoché mutandola ad un involucro vuo-to. Dovremmo chiederci se ci fosse mai capitato di interrogarci propriamente su ciò che significa Europa, Noi che frequentiamo un Istituto Europeo. È una domanda plausibile, oggi per di più, epoca delle mille domande. Esiste un futuro, un avvenire pro-spero? Esiste o piuttosto, è mai esistita una sana voglia di com-battere insieme per rialzarsi dopo qualsiasi complessità o pos-siamo solo autocommiserarci per raggiungere irreversibilmente i gradi più bassi della pochezza sempre più dilagante? 9 Maggio 2014 Conferenza sull’Unione Europea. Proprio in tale occasione abbiamo avuto l’opportunità di capire che tali domandi posso-no avere un’unica valida risposta: l’ Unione Europea. Questa, infatti, non è solo un’ istituzione politico-economica, fondata sul Trattato di Maastricht, da Schengen o dall’Euro (comunque considerevoli), lontana dal singolo componente, ma un’istituzio-ne composta da Noi Cittadini, dall’ Italiano, dall’Austriaco, dal Bulgaro e da tutti gli altri abitanti del continente, uniti da un for-te legame etnico, storico, culturale e sociale. Essere Europei va pertanto aldilà della propria identità nazionale e si fonda su una coscienza europea fornitaci dalla conoscenza dell’Europa stes-sa e dei suoi componenti. Si direbbe quasi che Europei si può nascere, ma lo si deve anche diventare, con lo scopo di costruire qualcosa di grande, sotto un’unica bandiera, quella europea. - ALBERTO BEVILACQUA 3C

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SPIN-TRADITIONS

SPIN! €

WHAT IS BETTER THAN EATING AND PLAYING!?

If there is something that everyone must do is to look after our own present. Because the present is our life. And if we can play or enjoy ourselves we must do it now. And our school also loves playing! Thursday 8th May the school organized an interesting culinary contest where the students had to bring home-made food. Pupils from first and second year took part in this competition. So at 1 p.m. everyone went into the garden, where some other students, the Vicepreside and some teachers had brought out tables to put the food on. There were many things like pretzels, quiches, cakes and biscuits!In the afternoon instead, students from both the Middle and the Elementary school came to Spinelli in Via Figlie dei Militari. The classes were: years three and four from elementary school and years one and two from Middle school. The Elementary school students sang in the

A u d i t o r i u m while the

Middle classes presented their activities. The IIB, for ex-ample, played with parents! In fact, they had prepared some questions about Europe like the name of some im-portant people or about geography, science and history. All this with Mrs. Faussone who coordinated the activity with the aim of getting to know our Europe, because we can take part in the European Union if we know it! - ESTERZIARATI 1E

NOI NELL’UE INCHIOSTRO SUL-LA CARTASIAMO O NO INCHIOSTRI DIVERSI SULLA STESSA PAGINA?

Il Professor Merlini: una porta aperta sull Unione Europea.

8 maggio. Festa dell’Europa Unita. Una sala con duecento ragazzi più alcuni docenti pronti a co-noscere i “segreti” dell’Unione Europea.Dopo vari saluti si incomincia a discutere di argo-menti importanti e il discorso comincia con due contraddizioni: “The sound of the Silence” e “So-litudine creativa”.Concetti difficili per noi, ma non per Altiero.Il Professor Merlini ci invita ad inoltrarci nell’intri-cata vita di Spinelli con semplici aneddoti su que-sto “padre fondatore”.L’oratore ha tenuto occupate le nostri menti (o quasi tutte) parlandoci di come Spinelli sia sta-to fondamentale per la nascita dell’unione in cui oggi viviamo. Ma in fondo che differenza c’è tra la vita quotidia-na Italiana di oggi e quella di sessant’anni fa? Noi non ne siamo ancora pienamente consapevoli, ma in realtà alcune differenze ci sono: oggi abbia-mo un ordine politico comune tra gli Stati membri di una federazione tanto sognata e sofferta. Ob-biettivo raggiunto grazie all’ampia prospettiva di menti futuristiche.Argomenti risaliti da domande poste dopo l’elo-quente spiegazione del Professor Merlini furono tanti tra i quali: “Lei (riferito al Signor Merlini) si sente cittadino europeo?”La risposta è stata positiva come quella della maggioranza degli abitanti dell’UE (dato fornito da “La Stampa” dell’otto maggio)E noi poniamo la stessa domanda a voi:“Vi sentite o no cittadini europei? Anche se siete diversi inchiostri su una stessa pagina?” - JORIO BENEDETTA, MOBALLEGHI SINA, ORLANDI PIETRO

“We can take part in the European Union if we know it!”

ONE EUROPE