Classi: 3°A - 3°B - 3°C · Alla fine del laboratorio abbiamo gustato l’olio su fette di pane,...

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ISTITUTO COMPRENSIVO “LORENZO LOTTO” JESI (AN) ANNO SCOLASTICO 2011/12 PROGETTO DI COMUNICAZIONE ED EDUCAZIONE ALIMENTARE (PROVINCIA DI ANCONA) Classi: 3°A - 3°B - 3°C

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ISTITUTO COMPRENSIVO “LORENZO LOTTO” JESI (AN)

ANNO SCOLASTICO 2011/12

PROGETTO DI COMUNICAZIONE ED EDUCAZIONE

ALIMENTARE (PROVINCIA DI ANCONA)

Classi:

3°A - 3°B - 3°C

ALL’ULIVETO E ALL’OLEIFICIO

ALL’ULIVETO LA RACCOLTA DELLE OLIVE

DAVANTI AD UN ALBERO DI 400 ANNI DI FRONTE ALL’ OLEIFICIO

LA MERENDA CON PANE ABBRUSTOLITO E OLIO EXTRA VERGINE DI OLIVA

“Dall’OLIVA all’OLIO” Siamo andati a visitare l’oleificio Rosini a San Paolo di Jesi.

Abbiamo visto il loro uliveto (ce ne sono 1000 piante) e abbiamo assistito alla

raccolta delle olive: sotto alle piante venivano messi dei grandi teli dove raccogliere

le olive. I rami delle piante erano “pettinati” a mano con un piccolo rastrello oppure

venivano scossi con una macchina tenuta in mano da una persona, che aveva alle

estremità due rastrelli elettrici. In tal modo le olive cadevano sul telo, versate nelle

casse e portate all’oleificio.

La maestra e la proprietaria dell’oleificio ci hanno dato molte informazioni sull’olivo.

L’olivo esiste da più di 2000 anni, all’inizio si chiamava olivastro, aveva le spine ed

era difficile da maneggiare.

Già gli antichi però avevano capito che era importante per i frutti che davano un

liquido dorato.

Nel tempo si sono fatte delle selezioni fino ad ottenere la pianta dell’olivo che

conosciamo oggi.

I primi a coltivarlo sono stati i popoli dell’Asia Minore, poiché c’era un clima caldo e

mite. In Italia è stato introdotto dagli Etruschi sulle coste della Toscana, in Umbria e

nelle Marche. Oggi è presente in tutta l’Italia centrale e meridionale.

L’olivo è un ARBUSTO, la forma ad albero gliela dà l’uomo con la POTATURA. Si

pota in inverno, a fine febbraio quando la pianta è a riposo. L’olivo è una pianta

SEMPREVERDE, non perde mai le foglie. Necessita di un clima mite d'inverno,

caldo e possibilmente arido d'estate. Le temperature rigide, che possono verificarsi a

seconda delle annate, possono causargli danni irreparabili.

La foglia ha una pagina superiore verde scuro, sotto, la pagina inferiore è verde

argentata, ha dei peletti che la rendono morbida. I peli impediscono alle foglie di

perdere acqua. Ha una forma lanceolata, è coriacea (un po’ dura ) e cerosa.

Dove il picciolo si attacca al ramo nascono le gemme.

Il tronco dell’olivo è nodoso in particolare quello delle piante più vecchie: l’olivo

infatti può vivere centinaia di anni, in condizioni favorevoli anche fino a mille anni.

Verso i primi di giugno, l’olivo fiorisce: i fiori sono molto piccoli (ogni fiorellino

misura 3 mm) e hanno quattro petali. Sono riuniti in grappoletti di quattro o cinque

fiori (MIGNOLE), non hanno profumo e quindi non attirano gli insetti.

Come avviene allora l’IMPOLLINAZIONE?

E’ il vento che la favorisce: solo l’uno per cento dei fiori si trasforma in oliva: è un

frutto raro, per questo è prezioso.

Si inizia così a formare il frutto, che prende il nome di DRUPA. (Sono drupe tutti i

frutti che hanno una polpa esterna, all’interno della polpa hanno il nocciolo e dentro il

nocciolo hanno il seme). Da ottobre a dicembre comincia a cambiare colore e si

matura. Il colore può essere verde, violaceo o nero. Le olive sono da olio e da mensa.

L’olio di oliva extravergine è l’unico ad essere ottenuto dalla semplice

SPREMITURA del frutto e non dal seme.

L’olio infatti sta nella polpa e un poco anche nei noccioli. Per produrre un litro di

olio d’oliva sono necessari circa 5 kg di olive.

Ci sono tantissime varietà di olive: da piccole a grandi.

Per poterle mangiare, prima occorre fare dei trattamenti per togliere l’amaro. Si

mettono in “salamoia”.

COME SI RACCOLGONO LE OLIVE?

- un tempo veniva fatta la RACCOLTA A TERRA: si aspettava che le olive

cadessero;

- con le mani (BRUCATURA), si sale con la scala, si mette una rete sotto l’albero;

- si batte con il bastone (BACCHIATURA);

- si batte con una specie di scopa a pettine (PETTINATURA);

- raccolta MECCANICA: una macchina scuote il tronco dell’albero oppure ci sono

bracci meccanici che scuotono i rami e le olive cadono.

TRONCO FOGLIE

BOCCIOLI (MIGNOLE) FIORI

FRUTTI NASCENTI FRUTTI VERDI

FRUTTI IN MATURAZIONE FRUTTI MATURI

AL FRANTOIO

Le olive vengono pesate. Vengono versate in una vasca. Risalgono una scaletta.

Vengono tolte le foglie.

Tre grandi ruote di granito, le

molazze, le macinano.

Ecco l’impasto di olive

macinate.

L’impasto, messo su dei feltri,

viene schiacciato da una

pressa: da essa fuoriesce acqua

mescolata all’olio.

Nel piatto si vede l’impasto

ormai spremuto e l’olio

mescolato all’acqua, che si è

ottenuto dalla spremitura.

Delle macchine centrifughe

separano l’olio dall’acqua.

Ecco il succo di oliva

spremuto! L’olio ha un bel

colore dorato , ma non è

limpido.

Nel primo bicchiere si vede

l’olio con acqua, nel secondo si

vede l’acqua, nel terzo l’olio.

Un altro macchinario ripulisce

l’olio che esce trasparente.

Nel primo bicchiere si vede

l’olio opaco, nel secondo l’olio

trasparente.

Per approfondire le nostre conoscenze sull’olio, abbiamo avuto un incontro con

un’esperta, Emanuela Belardinelli.

Ha letto le notizie già da noi raccolte, le ha confermate e ha aggiunto altre

informazioni.

Ci ha confermato che l’olivo è originario dell’Asia Minore e gradualmente si è

diffuso in tutti i paesi del Mediterrraneo, perché vi è il clima adatto per la sua crescita

e per la produzione di olive di qualità.

Infatti i pericoli per l’olivo sono : il gelo, l’umidità e la nebbia persistente, le zone

troppo in ombra, le troppe piogge, la grandine, il vento, la siccità prolungata, i

ristagni d’acqua nel terreno.

La raccolta delle olive da tavola verdi (ancora acerbe) si effettua a settembre, mentre

la raccolta delle olive da olio (nere, perché mature) avviene a novembre.

Mediamente da 100 Kg di olive si ottengono 20 Kg di olio.

I maggiori produttori di olio, nei tempi odierni sono:

1) Spagna 2) Italia 3) Grecia 4)Tunisia

In Italia sono:

1) Puglia 5) Lazio 9) Sardegna 13) Marche

2) Calabria 6) Abruzzo 10) Basilicata

3) Sicilia 7) Toscana 11) Molise

4) Campania 8) Umbria 12) Liguria

Il tipo di olio più pregiato è l’olio extra vergine di oliva che si ottiene dalla prima

spremitura delle olive.

L’olio è un grasso, che contiene grassi insaturi, vitamina E, e polifenoli, potenti

antiossidanti, che danno il gusto e l’aroma all’olio e che sono molto importanti per la

nostra salute.

Emanuela ci ha fatto assaggiare 2 tipi di olio extra vergine, mettendone un pochino

su un cucchiaino.

Dopo averli assaggiati abbiamo compilato una tabella in cui abbiamo riportato le

sensazioni gustative provate.

Alla fine degli assaggi ci ha detto che il primo olio extravergine era di minore qualità,

mentre il secondo olio extravergine era di prima qualità.

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E

Abbiamo partecipato ad un laboratorio di cucina, guidati da Emanuela Belardinelli,

per preparare una ricetta, che prevede l’uso dell’olio. Abbiamo preparato il PESTO.

Ogni bambino ha avuto a disposizione:

foglie di un mazzetto basilico (circa 50g)

3 cucchiai ricolmi di parmigiano (circa 40-50 g)

1 cucchiaio di pinoli (circa 20 g)

1 spicchio d’aglio

sale

olio extra vergine di oliva (quanto basta)

In un piatto ognuno di noi ha sminuzzato le foglie di basilico, l’aglio, i pinoli, ha

messo un po’ di sale e unito il parmigiano.

Ci siamo divisi in tre gruppi, a turno i bambini di ogni gruppo hanno versato il

contenuto dei piatti in una grande ciotola, Emanuela ha versato l’olio occorrente e i

bambini hanno usato un frullatore ad immersione per tritare e amalgamare il tutto.

Ogni bambino ha riempito il suo vasetto, lo ha richiuso e scritto l’etichetta con gli

ingredienti e il modo di conservazione.

Abbiamo portato a casa il nostro vasetto e gustato il pesto con la nostra famiglia.

Alla fine del laboratorio abbiamo gustato l’olio su fette di pane, insaporite anche con

una spezia e una fettina di pomodoro.

Le spezie erano: origano, menta, salvia, maggiorana, timo (le abbiamo annusate e ne

abbiamo scelta una.)

L’ULIVO E L’OLIO NELLA DIVERSE CULTURE

L’esperta ci ha anche raccontato come l’ulivo fosse conosciuto e apprezzato fin dai

tempi più antichi.

EGIZIANI

� Conoscevano questa pianta e l’olio già 4.000 anni fa.

� Solo chi aveva viso, capelli e piedi unti poteva avvicinarsi agli idoli e pregare.

� Le teste delle mummie venivano unte di olio perché era considerato purificatore e

protettore.

� Nelle tombe venivano messi rami e foglie d’ulivo.

� Anche nei monumenti compaiono fronde d’ulivo.

GRECI

RACCONTO MITOLOGICO

Gli antichi greci narrarono di una gara fra il dio del mare Poseidone e la dea della

pace e della sapienza Atena. La vittoria sarebbe stata assegnata a chi avesse prodotto

il dono più utile per la città recentemente costruita da Cecrope nella regione greca

dell'Attica. Poseidone colpì una roccia col suo tridente e ne scaturì una sorgente.

L'acqua cominciò a fluire, e dalla sorgente apparve il cavallo, simbolo di forza e

potenza e aiuto prezioso in guerra. Quando venne il turno di Atena, la dea conficcò

nel terreno la lancia, che trasformò in un ulivo, simbolo di pace e fonte di cibo e di

combustibile. Il dono di Atena fu considerato il più grande, e la nuova città fu

chiamata in suo onore Atene. L'olivo è tuttora considerato un dono divino. Un olivo

cresce ancora sull'Acropoli di Atene.

� Gli atleti venivano massaggiati con olio d’oliva e i vincitori ricevevano una

corona di ulivo (anche ai giochi olimpici), premi in denaro, una medaglia d’oro e

olio d’oliva, ottenuto dagli olivi scari ateniesi, messo in vasi riccamente decorati.

� L’olio profumato da erbe e fiori veniva usato per ungere corpo e capelli.

� I morti venivano adagiati su un letto di foglie di ulivo e cosparsi di olio. Le tombe

venivano ornate con corone e ramoscelli d’ulivo.

� Ulisse costruì la sua casa intorno ad un grande ulivo ricurvo dal vento e cavo nel

tronco, usato come letto.

ROMANI

� Conobbero l’ulivo verso il 267 a.C. (re etrusco Tarquinio Prisco) e lo diffusero in

tutta Italia e in tutto il loro impero, soprattutto in Tunisia e Algeria.

� Vedere un olivo in fiore era di buon auspicio.

� I Romani consideravano l’olivo una pianta molto importante e lo avevano

disegnato sulle loro monete.

� Con l’olio si ungeva il corpo di atleti e lottatori.

� Corone di ulivo venivano poste sul capo di cittadini che si erano distinti nel dare

lustro alla patria, tramite speciali cerimonie.

� Piccoli recipienti di olio profumato venivano posti sulla cintura in vita o su

bracciali ai polsi di uomini “corteggiatori e di donne “vanitose”.

� Nell’antica Roma, l’olio era così usato che per il trasporto c’erano apposite navi

dette “naves oleariae”, con stive colme di anfore piene di olio.

CRISTIANI

� Nella Bibbia la colomba fa ritorno con un rametto di ulivo all’arca di Noè, come

segno di pace ritrovata tra Dio e gli uomini dopo il diluvio universale.

� La mirra offerta dai Magi a Gesù era olio aromatizzato.

� Rami di ulivo acclamarono Gesù a Gerusalemme e oggi si benedicono e si

scambiano rametti nella Domenica delle Palme, in segno di pace.

� Molti sacramenti cristiani adottano l’unzione con olio: battesimo, cresima, estrema

unzione a malati e moribondi.

� Il corpo di Gesù “morto” fu cosparso di oli profumati (balsami), da qui l’estrema

unzione.