Classe Acqua 03

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CLASSE ACQUA THINK:WATER MAGAZINE ANNO I NUMERO 3 QUADRIMESTRALE DICEMBRE 2010 QUAL È L'ACQUA GIUSTA PER ME? pag 3 ACQUA DI CASA. SE LA CONOSCI LA BEVI pag 11 IL KIT DI FILTRAZIONE IN USO pag 12

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Acqua da bere? Qual è quella giusta? Scopri come scegliere l'acqua per te e farla scorgare direttamente dal tuo rubinetto..

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CLASSE ACQUATHINK:WATER MAGAZINE

ANNO INUMERO 3

QUADRIMESTRALE

DICEMBRE 2010

QUAL È L'ACQUA GIUSTA PER ME?pag 3

ACQUA DI CASA. SE LA CONOSCI LA BEVI pag 11

IL KIT DI FILTRAZIONE IN USOpag 12

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CLASSE ACQUA 3

Sembra impossibile ma non appena una persona sa che mi occu-po di trattamento dell'acqua, che sia giovane o più anziano, stu-dente, casalinga o lavoratore la domanda resta sempre quella.

Quale acqua devo bere?

E' una sensazione strana e alquanto imbarazzante perché da "assem-blatore da sottoscala", come spesso la stampa e l'opinione pubblica piace etichettarci –noi produttori di sistemi di trattamento al punto d'uso-, divento un guru dell'acqua, una persona verso la quale river-sare la massima fiducia.

Eppure la risposta è semplicissima. Servono a poco sofismi o analisi sull'apporto salino dell'acqua. Bevi l'acqua che ti piace, niente di così complesso. Ma nella cultura comune non è ancora passato il concetto per cui qualsiasi persona può scegliere di fare uscire dal proprio rubinetto l'acqua che preferisce. Una semplice questione di gusto.

E' vero, spesso la tecnologia ha il bisogno di essere capita prima ancora di essere accettata dall'opinione pubblica che, in questo caso, considera veri sistemi di trattamento dell'acqua “macchinette ven-dute da truffatori”.

Siamo in grado, però, di stabilire cosa succede quando dal contato-re, l'acqua dopo aver percorso chilometri all’interno di tubazioni ar-riva fino ai rubinetti di casa? Qui nascono mille problemi che fanno credere al consumatore finale che la propria acqua di casa non sia buona o sicura, così da riversare i proprio acquisti sulle bottiglie o pseudo sistemi di trattamento, vedi le caraffe con le loro cartucce; quando la migliore soluzione è proprio un trattamento specifico al punto d'uso.

Think:Water è un'azienda certificata, strutturata e soprattutto pro-fessionale, che analizza ogni singolo passaggio, ogni singolo com-ponente e non si accontenta mai della conoscenza raggiunta, perché cerca sempre cosa si può fare di più in merito a una questione così vitale. Insomma stiamo parlando dell'acqua, e non è una cosa così banale, è la base del nostro corpo e della nostra stessa vita.

Ora vorremmo che questa conoscenza e professionalità presente in Think:Water uscisse dal semplice mondo della produzione, ed entrasse, attraverso i commerciali ed ancora più gli installatori o addetti della manutenzione, perché il messaggio di un'acqua affinata al punto d'uso arrivi in ogni casa ed a ogni persona e non solo quelle con cui mi capita di parlare di acqua.

Spesso, noi pensatori e studiosi dell'acqua, noi che affondiamo le maniche nella tecnologia, siamo qualificati, dall'opinione pubblica, alla stregua di "un'armata bracalone" pronti a vendere tutto a tutti e a tutti i costi. Invece no, anzi assolutamente no.

Oggi a smentirlo sono anche i funzionari delle Uls e i Nas della Lombradia che hanno partecipato alle giornate di approfondimento organizzate dal Tifq, in merito proprio a questo argomento: ovve-ro il trattamento dell'acqua potabile. Una vicenda, questa del trat-tamento dell'acqua potabile, raccontata per intero nelle prossime pagine, proprio per far capire a tutti che la migliore acqua da bere la puoi avere direttamente dal tuo rubinetto. Come? Scoprilo nelle prossime pagine... ■

EDITORIALE

Del General ManagerFRANCO CARLOTTO

QUAL È L'ACQUA GIUSTA

PER ME?

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SOMMARIO

Editoriale QUAL È L'ACQUA GIUSTA PER ME? - Franco Carlotto

Quando l'idraulica non è la moglie dell'idraulicoPER UN USO CONSAPEVOLE DELL'ACQUA - Claudio Bacilieri

C'è un cosmo nell'AcquaGLI OSPITI… SOMMERSI - Dr. Claudio M. Pollini

ApplicazioniUN'ACQUA SPECIFICA PER OGNI ESIGENZA - Luigi Muggiani

CertificazioniTIFQ INFORMA - Direttore TIFQ

Aqua ItaliaACQUA DI CASA. SE LA CONOSCI, LA BEVI.

ApplicazioniIL KIT DI FILTRAZIONE IN USO

ApplicazioniNUOVA VERSIONE RO EVOLUTION - Luigi Muggiani

IntervistaACQUA, NON TUTTE SONO UGUALI

Notizie dal mondoSTOP ALLE DEROGHE ALL'ARSENICO È PARTITO IL VETO DELL'UNIONE EUROPEA

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pag 16

Anno 1 - numero 3Agosto - Dicembre 2010

CLASSE ACQUA

Periodico Quadrimestrale di informazione e attualità nel settore dell’acqua e del

trattamento.

EDITOREThink:Water Srl

Via Pezze, 35Cittadella - PD

DIRETTORE RESPONSABILEDott. Claudio Maria Pollini

[email protected]

DIRETTORE GENERALE Franco Carlotto

[email protected]

CAPOREDATTOREAlice Babolin

[email protected]

PROGETTO GRAFICO E IMPAGINAZIONEAlessandro Susin

[email protected]

COMITATO DI REDAZIONELuigi Muggiani,

Claudio Bacilieri

STAMPAMULTISTAMPA srl

Via Braghetta, 3035010 LIMENA - PD

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assimilabili a scambiatori di ioni e quindi per questa ragio-ne non possono essere definiti filtri perché appunto non sono in grado di garantire nessun grado di filtrazione nei con-fronti delle sostanze indi-

sciolte o di rimozione di metalli pesanti,

nitriti o batte-ri, anzi ne

p o s s o n o diventar-ne l’in-c u b a -trice se non os-s e r v a t e

scrupolo-samente le

prescrizioni d’uso.

Per la legislazione italiana quando si parla di impian-ti trattamento acqua ad uso potabile e di rispondenza dei materiali utilizzati alle norme vigenti, vorrei sottolineare che solo una certificazione uffi-ciale ottenuta attraverso un organismo terzo istituzionale indipendente, nel nostro caso TIFQ, è in grado di garan-tire la conformità del pro-dotto alle normative vigenti e garantire l’esistenza di un protocollo di prova approva-to dopo lunghi test in labora-torio e quindi garantendo la validazione del prodotto.

Tralasciando i filtri a cartuccia grossolani che la legge preve-de essere di tipo lavabile e con un grado di filtrazione uguale o superiore ai 60 Micron de-finiamo le diverse tipologie “point of use” in relazione le loro capacità di affinaggio con una brevissima descri-zione.

MICROFILTRAZIONE

La microfiltrazione prevede l’uso di cartuccie o membrane polimeriche in foggia di car-tuccie con un grado di filtrazio-

ne orientativamente compreso tra i 10 e i 0,1 Mcr La microfiltrazione consente di eroga-re acqua di elevata purezza e nel taglio più basso consente di trattenere i batteri che potrebbero pro-liferare nell’acqua o negli impianti di addu-zione.

ULTRAFILTRAZIONE

Ad un livello più elevato di filtrazione ovvero più fine tro-viamo l’ultrafiltrazione che rappresenta il primo passo nel mondo delle membrane dove il taglio molecolare è compre-so tra i 0,1 e i 0,001Mcr. Con questa finezza di filtrazione l’ultrafiltrazione è in grado di intervenire sugli ioni ossia ridurre il contenuto salino dell’acqua.

NANOFILTRAZIONE

La nano filtrazione rappre-senta il passaggio interme-dio tra la ultrafiltrazione e l’osmosi inversa perché con un tenore salino più elevato consente di rigettare circa il 50% dei sali con una effi-cienza maggiore nei confron-ti degli ioni bivalenti (tra cui il Calcio e Magnesio il che riduce la durezza dell’acqua) e garantendo la pressoché to-tale eliminazione dei batteri e sostanze organiche.Una quota parte dell’acqua prodotta deve essere avvia-ta allo scarico per evitare la precipitazione dei sali sulla membrana.

OSMOSI INVERSA

Rappresenta al momento attuale il massimo dell’effi-cienza nella rimozione degli ioni dell’acqua arrivando a rimuovere anche il 95% dei Sali presenti nell’acqua e

i n g r a -do di ridurre sen-sibilmente la presenza di Nitrati e microinquinanti presenti ormai nelle acque di mezza Europa a causa del progressivo inquina-mento delle falde freatiche. Anche qui una quota parte dell’acqua prodotta deve es-sere avviata allo scarico per evitare la precipitazione dei Sali sulla membrana.

NUOVE TECNOLOGIE

Altre tecnologie oggi si stan-no affacciando sul mercato, che non tratteremo in questa sede perché al momento non rappresentano in modo signi-ficativo un installato e le ci-teremo solo per indicarle:

- eletrodeionizzazione anio-nica-cationica che prevede l’utilizzo di speciali mem-brane del tipo usa e getta ali-mentate con corrente elettri-ca in combinazione con filtri.

- elettrodeionizzazione ca-pacitativa che prevede l’uti-lizzo di semplici membrane autopulenti alimentate a bas-sa tensione in grado di abbat-tere anche la carica batterica ed eliminare i cloro compo-sti. ■

per acquistare.Chiariamo che la parola ge-nerica di “depuratore” o “filtro” nella applicazione al punto d’uso non definiscono praticamente nulla in quanto sono enunciazione talmente generiche applicabili ad un principio fisi-co, perciò nel nostro caso parleremo di filtra-zione fi-ne-mem-brana o a cartuc-c i a - c h e d e v o n o per defini-zione trattare acqua potabile.Siamo perfetta-mente a conoscenza che al-cune aziende, disinvolte, hanno posto in vendita “ca-raffe filtranti” definendoli filtri quando esse sono vol-garmente una manciata di resina e una manciata di car-bone a tamponarne l’acidità che NON è in grado di filtra-re assolutamente nulla come l’ingannevole presentazione farebbe presupporre. Detto per inciso secondo il mio mo-desto parere esse non rientrano assolutamente nel DM di rife-rimento e dati i pesanti rilasci batterici non supererebbero le analisi di laboratorio e perciò NON sono approvate per la commercializzazione secon-do le leggi italiane vigenti in materia. Dato il basso costo di acquisto imperversano ormai in ogni supermercato, ma leggendo attentamente le istruzioni d’uso allegate che ne indicano i limiti, se ne intuiscono i potenziali peri-coli… infatti debbono esse-re conservate in frigorifero, per nessuna ragione lasciate all’esterno con acqua al loro interno etc… ciò indica che il timore di possibili inqui-namenti batterici è eleva-tissimo. In pratica esse sono

“Facciamo un po'

di chiarezza. Cos'è

trattamento dell'acqua e

cosa non è!”

RUBRICA

CLASSE ACQUA 7

pevole della risorsa acqua sia per questioni economiche che ambientali.L’accendersi dei riflettori su questo delicato argomento, vede coinvolti in prima fila an-che le associazioni di categoria e consumatori e ciò contribui-sce ad ampliare i termini del dibattito portando in evidenza ciò che da anni noi costruttori tra mille difficoltà e diffidenze cerchiamo di sottolineare. Le aziende serie e consapevoli da sempre hanno sviluppa-to prodotti tecnologicamente sempre più evoluti, conformi alle più restrittive normative a livello europeo e proponendo noi stessi normative a tute-la del consumatore finale. In questo settore si è dimostrato che quando si parla di respon-sabilità sociale d’impresa, pa-rola troppo spesso generica-mente usata, qui si è tradotta in fatti concreti che pongono l’Italia al vertice per qualità dei prodotti presentati e per

PREMESSA - Proprio in que-sto periodo si è avviato in am-bito nazionale un importante dibattito che vede coinvolti sia soggetti istituzionali, aziende e associazioni con la consape-volezza di dovere promuovere iniziative non più procrasti-nabili per un uso più consa-

DALLA LEGISLAZIONE AI SISTEMI DI TRATTAMENTO. TUTTO QUELLO CHE DOVREMMO SAPERE DELL'ACQUA

QUANDO L’IDRAULICA NON È LA MOGLIE DELL’IDRAULICO

Del Responsabile Tecnico

PER UN USO CONSAPEVOLE DELL'ACQUA

CLAUDIO BACILIERI

CLASSE ACQUA6

rete distributiva italiana van-ta la vendita di 600 milioni di bottiglie all’anno! Lasciando irrisolti dal punto di vista soli-stico i problemi di fondo: sono scelte che hanno costi elevati per ogni famiglia e anche per la collettività visto l’enorme quantitativo di plastica da rici-clare e il costo energetico per spostare questi volumi da una parte all’altra della penisola con emissione di enormi quan-tità di CO2. Pensate si è calco-lato che mettendo in fila tutti i tir adibiti al trasporto dell’ac-qua in un anno si avrebbe una fila che potrebbe unire Mosca a Roma!

Nonostante il DM 443/90 disciplini con precisione le grandi famiglie dei si-

stemi di trattamento acqua, in questo periodo sono comparsi sul mercato prodotti non sem-pre ben definiti generando pos-sibili confusioni nel consuma-tore e su ciò che sta realmente

innovazione tecnologica e ri-spondente ai requisiti sanitari più restrittivi.Per anni con una informazione corretta e puntuale abbiamo concorso allo sviluppo di nor-mative sempre più stringenti in materia di costruzione e qua-lità dei prodotti e con rigore scientifico in piena trasparenza e con equilibrio in collabora-zione con gli enti di controllo, abbiamo contribuito al perfe-zionamento delle leggi vigenti in materia con il solo scopo di regolamentare e disciplinare la costruzione delle apparec-chiature al punto d’uso. I nostri migliori alleati in questa lunga battaglia ide-ologica oggi sono i gestori degli acquedotti pubblici che nell’andare degli anni hanno elevato gli standard qualitativi sino ad essere considerati tra i migliori in Europa, mentre l’uso di acqua in bottiglia, in questi anni ha raggiunto volu-mi vertiginosi tali che una sola

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CLASSE ACQUA8 CLASSE ACQUA 9

APPLICAZIONIC’È UN COSMO NELL’ACQUA

DAL PROFESSIONALE AL DOMESTICO ALL'INDUSTRIALE

UN'ACQUA SPECIFICA PER OGNI ESIGENZA

U n s i s tema spec i f i -co mirato per ogni es igenza. Questo è

i l pr inc ipale prodotto che Think:Water vuole of fr ire a i propri c l ien -t i . Un 'az ienda na ta d ie -c i anni fa che da sempre s i cont raddis t ingue ne l merca to de l t ra t tamento de l l ' acqua con la profes-s iona l i tà e la competen-za d i esper t i . E in quan-to esper t i de l l ' acqua , l ' équipe d i Think:Water da ' l a so luz ione g ius ta in tu t te que l le s i tuaz ione dove è necessar io migl io-

per a ff inare l ’acqua che u t i l i zz iamo ne l le nos t re case in cuc ina per bere fa r da mangiare . Nel profess iona le invece ab-b iamo s i s temi r ivo l t i a merca t i spec i f ic i , come quel lo de l l 'Ho.Re .Ca . per m i g l i o r a -re le pre-s t a z i o n e d i tu t te q u e l l e apparec-c h i a t u -re che q u o t i -d i a n a -m e n t e u t i l i z z a n o acqua come l a v a s t o v i g l i e , macchine per i l ca ffè , fabbr ica tor i d i gh iac-c io , forn i a vapore ec t . Oppure impiant i che a f -f inano l ' acqua da bere per r i s toran t i , bar e a l t r i se rv iz i pubbl ic i . Inf ine Think:Water è in gra-do d i soddis fare anche le r ich ies te provenient i da l l ’ indus t r ia : da l fa rma-ceut ico a l l ' a l imentare , da l la lavoraz ione de l ve-

t ro a l condiz ionamento ; per tu t te que l le az iende che necess i tano d i acqua “ tecnica” con spec i f iche cara t te r i s t iche a l se rv i -z io d i u t i l i t i es . Che s ia l ' industr ia le , i l profes -

sionale o il domestico, T h i n k : W a t e r

ha sem -pre come

obie t t ivo q u e l l o di s t i -m o l a -re la c o n o -s c e n -

za e la c o s c i e n -

za de l l 'ac -qua, nonché

di trasmettere la cul tura de l r i spet to e de l la qual i tà per l 'ac -qua che beviamo o che ut i l izz iamo . Ecco per-ché non s t iamo mai fe r-mi , s iamo es t remamente a t ten t i a tu t te le novi tà lega te a l nos t ro mondo de l t ra t tamento . Un com-pi to s t imola te , una s f ida che c i spe t ta per voca-z ione , in quanto esper t i . ■

ra re le cara t te r i s t iche de l l ' acqua per de te rmi-na te es igenze . Un 'az ien-da d inamica , p ronta a r i spondere a tu t te le problemat iche de l l ' ac-qua , propr io perché tu t -t i i g iorn i s i conf ronta , p roge t ta e rea l izza tu t te le poss ib i l i t ecn iche d i t ra t tamento . Dal la f i l t ra -z ione a l la u l t ra f i l t raz io-ne , da l l 'osmosi inversa ag l i addolc i tor i , t an t i e d ivers i metodi che r i -spondo ad ogni s ingola es igenza . Nel domest ico cos ì come nel profess io -nale o ne l l ' industr ia le Think:Water of fre una vasta gamma di pro -dott i e d i so luz ioni in base a l l 'obiet t ivo da raggiungere ma anche a l le spec i f iche es igenze legate a l le performance senza perdere d i v i s ta l ’economici tà d i quan -to of ferto . Ogni ambi to d i l avoro ogni t ipo d i r ich ies ta ha tecn iche e obie t t iv i d i ffe ren t i . Per i l domest ico per esem-pio proponiamo so luz io-n i cen t ra l izza te (POE) o a l punto d 'uso (POU)

COSA C'È NELL’ACQUA

C ari compagni di viaggio, nel corso della nostra tappa precedente abbia-

mo cominciato a scoprire la complessità dell’universo acqueo e a familiarizzare un po’ con le principali spe-cie chimiche, che fra l’al-tro contribuiscono al nostro fabbisogno quotidiano di sali minerali.Il Calcio, ad esempio, è fon-damentale per la struttura ossea: non a caso il Ministe-ro della Salute, recependo una linea guida del WHO (Organizzazione Mondiale della Salute), indica una buona acqua potabile con un tenore in Calcio superiore a

15 °F (gradi francesi, 1°F = 10 mg/l di calcio carbo-nato); per contro il Sodio, artefice di indurimento di vene e arterie, è da assume-re in minime dosi per evitare patologie cardiovascolari; il Potassio ha ancora effetti be-nefici, essendo responsabile dell’equilibrio delle mem-brane cellulari e del tono dei muscoli, compresi quelli involontari (cuore); purtrop-po è presente nell’acqua in basse concentrazioni; scarso anche il Selenio, importan-te antiossidante (previene l’invecchiamento dei tessuti e le malattie degenerative).Essendo quindi un nutrien-te prezioso, lo è anche per i microrganismi, essi pure costituiti in massima parte d’acqua; questa ne consente la vita e ne favorisce lo svi-luppo. Per microrganismi si in-tendono varie specie, quali alghe, funghi, muffe e bat-teri: non tutti sono dannosi all’organismo umano, basti pensare alla penicillina (una muffa, la mamma di tutti gli antibiotici moderni) o ai lat-tobacilli acidofilo e bulga-rico, presenti nello yogurt

e fondamentali per l’equili-brio della flora intestinale.Naturalmente vi sono an-che specie indesiderate e potenzialmente pericolose che non devono assoluta-mente essere presenti negli alimenti in genere e, ovviamente, an-che nell’ac-qua potabi-le (le cui s p e c i f i -che sono defini te dal DL 3 1 / 0 1 ) : f r a q u e s t e l ’ e scher i -chia coli e la pseudomo-nas aeruginosa, re-sponsabili di pericolose in-tossicazioni e patologie.La crescita della maggio-ranza delle le specie micro-biche è favorita dalla luce, dal calore, dall’ossigeno e, nel caso degli impianti idrici, dai punti morti e dai serbatoi d’accumulo.In una normale acqua po-tabile il decreto legislativo succitato fissa in 100 colo-nie/ml il tetto massimo di

carica batterica a 22°C; si tratta naturalmente di batteri non patogeni, che comunque hanno egualmente una velo-cità di crescita elevata (l’an-damento è esponenziale): per mantenerne il controllo

viene di solito immes-so in rete del clo-

ro (comune-mente nella

forma di i p o c l o -rito, la normale varechi-na), che ha un

n o t e v o l e effetto bat-

tericida. Tale cloro, do-

sato in percentua-li molto basse, è comunque responsabile di un sapore non sempre gradevole; l’entità e la qualità di tale sapore dipendono molto dai sali disciolti nell’acqua e dalla distanza dell’utenza dalla stazione di dosaggio.Prima di accomiatarci na-sce spontanea una doman-da: prolifereranno anche i lettori di questa rubrica? Ai posteri l’ardua sentenza. ■

GLI OSPITI…SOMMERSI

“In una normale acqua

potabile il decreto

legislativo fissa in

100 colonie/ml il tetto

massimo di carica

batterica a 22°C”

Del Responsabile della Sicurezza Igienica e Certificazioni DR. CLAUDIO M. POLLINI

Del Direttore CommercialeLUIGI MUGGIANI

“Un sistema specifico

mirato per ogni esigenza.

Questo il principale

prodotto di Think:Water”

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in bottiglia.Per assicurare in modo continuati-vo la sicurezza e l'accettabilità del-la fornitura acquedottistica, è stata presentata l'edizione italiana del Manuale del Piano di Sicurezza per l'Acqua (Water Safety Plan) redatto dal Centro di Ricer-che in Bioclimatolo-gia Medica, Bio-tecnologie, Medic ine Naturali e Talassoterapia dell’Uni-versità de-gli Studi di Milano. Q u e s t o contribuirà a mantenere alta l'efficenza del servizio che garantisce già oggi in tutta Italia un'acqua che nulla ha da invidiare alla cugina in bottiglia. A tal proposito, l'Orga-nizzazione Mondiale della Sani-ta' (Oms) si prefissata lo scopo di raggiungere il ''Millennium Deve-

lopment Goal'' sull'acqua potabile ovvero fare in modo che entro il 2015 piu' del 90% della popo-lazione globale beva da sorgenti sicure.La qualità dell'acqua degli ac-quedotti, però, in Italia è garan-

tita nei parametri di legge in tutte le città fino

al contatore. Per assicurarsi che

i parametri v e n g a n o r i s p e t -tati fino al pun-to d'uso, basta ri-

v o l g e r s i ad aziende

specializzate e competenti repe-

ribili sul sito aquaitalia.it per effettuare, in caso di ne-cessità, i trattamenti necessari e contribuire così alla formazione di una nuova cultura dell'acqua e a preservare un ambiente migliore per le generazioni future. ■

La tematica acqua si impone con sempre maggiore frequenza sui media nazionali grazie alle

numerose attività promosse in pro-posito. La sensibilità verso l'am-biente è sempre più accentuata soprattutto in seguito agli allarman-ti dati rivelati da WWF nel “Living Planet Report” che dichiara che nel 2030, a causa dei ritmi di con-sumo attuali, saranno necessarie risorse doppie rispetto alle attuali. In particolare, l'impronta idrica è in costante aumento con impatti e ricadute su fiume e falde acquifere di tutto il mondo.A questo proposito gli italiani si classificano come i primi consu-matori di acqua minerale in Eu-

ropa e i terzi al mondo. Questo causa un'alta immissione di CO2 per il trasporto su strada dato che solo il 18% delle bottiglie viaggia su rotaia. Inoltre, per la produzione delle stesse vengono utilizzati circa 350 mila tonnellate di PET, con un consumo di 665mila tonnel-late di petrolio e un'emissione di gas serra di circa 910mila tonnel-late di CO2 equivalente [Fonte: Legambiente].Ecco perché l'acqua del rubinetto è una scelta concreta verso un'am-biente più sostenibile. In questa direzione, infatti, si sono espressi il 74% degli italiani che dichia-rano di aver bevuto negli ultimi 12 mesi acqua potabile del rubi-netto trattata e non [Fonte: CRA Nielsen 2010 per AQUA ITALIA (Associazione delle aziende co-struttrici e produttrici di impianti per il trattamento delle acque pri-marie) federata ad ANIMA (Con-findustria)]. Inoltre, il 20,4% di chi dichiara di berla motiva la scelta adducendola ai maggiori controlli effettuati rispetto alla minerale

Doppio appuntamento sul “Trattamento dell’ac-qua per gli utilizzatori

finali” organizzato dall’ASL Milano/Regione Lombardia in collaborazione con l’Istitu-to TIFQ (Istituto per la Qua-lità Igienica delle Tecnologie Alimentari) e le associazioni Assofoodtec, Acque di Quali-tà e Aqua Italia.Il 16 novembre, nella prima sessione i 230 partecipanti tra progettisti, costruttori, installatori/manutentori e ispettori ASL si sono ritro-vati insieme per la prima volta a dibattere le proble-matiche legate all’igienicità delle tecnologie di processo.

La seconda sessione del 17 no-vembre è stata dedicata esclu-sivamente alla formazione di manutentori e installatori con l’obiettivo di qualificare ulteriormente le principali figure professionali preposte al mantenimento dei criteri igienici di queste apparec-chiature. La fine dei lavori di questa sessione ha visto anche un test di apprendimento atto a rilasciare l’attestato di “Ope-ratore qualificato nella gestio-ne igienica di apparecchiature per il trattamento dell’acqua potabile”. ■

TECNOLOGIE PER IL TRATTAMENTO DELL’ACQUA: COSTRUTTORI, INSTALLATORI E AUTORITÀ DI CONTROLLO INSIEME PER LA TUTELA DELL’UTENTE FINALE

CERTIFICAZIONI

TIFQ INFORMAAQUA ITALIA

CLASSE ACQUA 11CLASSE ACQUA10

ACQUA DI CASA. SE LA CONOSCI, LA BEVI.

SEMPRE PIÙ ITALIANI SCELGONO DI BERE ACQUA A KM ZERO PER IL GUSTO, LA SICUREZZA E PER L'AIUTO CONCRETO CHE OFFRE NEL DIMINUIRE L'INQUINAMENTO DOVUTO ALLA PRODUZIONE DI PET E AL TRASPORTO SU STRADA.

Del Direttore TIFQRICCARDO GIAMBELLI

“Una nuova cultura

dell'acqua. Per un

ambiente migliore per le

generazioni future”

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Nel frattempo giunge l'ora e i bambini aspettano intre-pidi la colazione del giorno dopo preparata con il thè utilizzando l'acqua (buo-na) della fontanella, l'acqua "che fa bene…".

Puntualmente arriva l'ora della colazione, al risveglio, le prime parole di entram-bi i bambini sono: "è pronta la fontanella?" Si procede quindi alla degustazione del thè, facciamo anche la prova del "prima e dopo", con un bicchiere di acqua di rubi-netto ed uno della fontanel-la dell'acqua buone. Obiet-tivamente, la differenza è marcata, la totale assenza di odore di cloro, il sapore neutro, è tutta un'altra ac-qua. Per i bambini, chiara-mente è ancora più evidente la differenza, al punto che l'ac-qua della fontanella diventa oggetto di desiderio, fluido dissetante dal rubinetto con

la lucetta blu che indica che ciò che viene erogato è degno della sete più autorevole. Da quel giorno, l'acqua della "fontanella" è l'acqua da bere e l'acqua per cucina-re in casa nostra e, a conti fatti, un piccolo in-vestimento per noi, per il nostro por-tafoglio e per l'am-b i e n t e , che non d o v r à più su-bire il n o s t r o c o n s u m o in bottiglie di plastica.

Tutto sommato, da chi ha sempre e solo assaggiato l'ac-qua di bottiglia, l'acqua così filtrata è ancora più buona al palato e poi, per quel poco che io ne possa sapere sugli

effetti di alcuni sali, veleni e cloro, sicuramente costitui-sce una formula vincente per la nostra salute. Il piacere di mettere in tavola una bella caraffa di vetro al posto di una bottiglia scricchiolante

di plastica non è da trascurare nella

lista dei punti a vantaggio

di questo modo di bere ac-qua. E per con-cludere, c a p e n -

do l'im-p o r t a n z a

d e l l ' i d r a t a -zione continua,

devo dire che viene molto più naturale riempir-si il bicchiere o la bottiglia-ta riutilizzabile al lavandino della cucina, risultando in un consumo più regolare di ac-qua. ■

e messo in pratica uno stra-tagemma di questo tipo.

Mio marito torna a casa con il kit di filtrazione Profine evangelizzando il fatto che avremmo avuto acqua fre-sca e buona da un rubinetto dedicato allo scopo. Quindi non acqua di rubinetto, bensì una fontanella di acqua pota-bile. A quel punto, tirato fuo-ri un trapano, un cacciavite e due chiavi inglesi, stese que-ste sul pavimento di fronte al lavello, comincia ad assegna-re compiti ai bambini, spie-gando che essendo un lavoro da svolgere sotto il lavello, ha bisogno di due fedeli as-sistenti che possano passargli gli attrezzi al momento giu-sto perché il lavoro riesca a regola d'arte. Questo scatena un entusiasmo ed anticipa-zione tra le truppe... una vo-glia di assaggiare il risultato del lavoro e della responsabi-lità che gli è stata assegnata.

APPLICAZIONI

CLASSE ACQUA 13

predica che dobbiamo a tutti costi ridurre i rifiuti casalin-ghi perché diventeranno un problema irrimediabile. Ma siccome lui ha questa visione piuttosto apocalittica del fu-turo, non davo molto peso a questa continua lamentela del suo repertorio.

Recentemente mi ha parlato di questo sistema di ultrafil-trazione che si monta sotto il lavello utilizzando un appo-sito rubinetto che tra l’altro è prodotto da un'azienda del nostro territorio, e il binonio "acqua buona-meno rifiuti", improvvisamente colpì una nota di grandissima rilevan-za a fronte di una sensibilità che grazie ai media ed ahimè, mio marito, cominciavo a far mia. L'unica perplessità era convincere i bambini che non avremmo più avuto acqua gasata, in bottiglia, da mettere in tavola, quindi abbiamo insieme escogitato

Ho sempre bevuto acqua in bottiglia, rigorosamente gasata e, sinceramente,

solo di recente, svuotando i molteplici sacchi di plastica della raccolta differenziata, mi sono posta il dubbio su quanto giusto possa essere stato il mio atteggiamento fino ad ora. Per me, il fat-to che fosse in bottiglia, commercializzata e "mi-crobiologicamente testata" era sufficiente evidenza del fatto che l'acqua che stavo bevendo e che facevo bere alla mia famiglia era buo-na. Al di fuori di questo non vedevo altri problemi. Mio marito, invece, è uno che crede ben poco a quello che le grandi aziende raccontano sulle loro etichette, e da anni

LA TESTIMONIANZA DI VALENTINA, INSEGNANTE E MAMMA DI 2 BAMBINI DI 5 E 10 ANNI RISPETTIVAMENTE.

APPLICAZIONI

IL KIT DI FILTRAZIONE IN USO

CLASSE ACQUA12

“Ho sempre bevuto

acqua in bottiglia, solo di

recente mi sono posta il

dubbio su quanto giusto

possa essere stato il mio

atteggiamento fino ad

ora”

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Un messaggio chiaro quel-lo lanciato da Slow Food di Bassano del Grappa

che, durante la giornata Modi e Mondi d’Acqua, organizzata da Etra in Villa Contarini, ha proposto una vera degustazio-ne dell’acqua: Perché non tutte le acque sono uguali. Intervistiamo Letizia Bonami-go (L.B.), fiduciario di Slow Food per Bassano del Grappa e Elvira Rugolo (E.R.), del comitato di condotta per com-prendere se effettivamente esi-stono diversi tipi d’acqua.

Perché Slow Food si propone di far assaggiare l’acqua alla gente? Qual è l’intento?

L.B.: Anche se tutti pensano che tutte le acque sono uguali,

in pratica si sente la differenza e la degustazione dell’acqua vuole provare proprio questo. Esistono acque diverse.

E.R. : Abbiamo fatto una scel-ta ben precisa per quanto ri-guarda le tre tipologie di acqua da assaggiare. Una è un’acqua Etra, ovvero l’acqua potabile, che è un’acqua oligominerale. Poi abbiamo l’acqua minerale che in questo caso è l’Ulive-to, ricca di sali e leggermente frizzante. Infine l’acqua Plose che è un’acqua minimamente mineralizzata e quindi molto leggera.Con queste tre acque faccia-mo una piccola dimostrazione, alla cieca. Le persone devono indovinare qual è l’acqua di rubinetto o dirci secondo loro la più buona e spesso succede che è proprio quella di rubinet-to.

Dove sta la differenza da ac-qua e acqua?

E.R. : Anche nel gruppo delle acque oligominerali o delle ac-qua mineralizzate c’è proprio una differenza dovuta al resi-duo fisso di sali. Ad esempio anche per le stesse acque oligo-minerali abbiamo un range che va dai 50 milligrammi al mezzo gram-mo, quindi è chiaro che se u n ’ a c q u a oligomi-n e r a l e è verso l ’ e s t r e -mo in-f e r i o r e , a b b i a m o u n ’ a c q u a che ha po-chi sali, invece verso l’estremo su-periore sarà sempre un’acqua oligominerale ma molto più sapida. Inoltre il gusto dell’ac-qua dipende dal tipo di sali disciolti dentro. Se ad esem-pio abbiamo un’acqua ricca di

magnesio, il gusto sarà amaro-gnolo. Basta questo per farci capire che le tipologie di acque sono tantissime.

Esiste un’acqua migliore?

L.B. : L’obiettivo di Slow Food è quel-

lo di far capire che sareb-

be meglio bere ac-qua di ru-b ine t to . I n n a n -z i t u t t o p e r c h é

facciamo a meno di in-

quinare, non usando bottiglie

di plastica e conteni-tori che non riusciamo a smal-tire e quindi hanno un grosso impatto a livello ambientale. Inoltre bevendo l’acqua di ru-binetto utilizziamo un’acqua che già paghiamo, spendendo

un millesimo della cifra. Quando entriamo in supermer-cato e compriamo una bottiglia d’acqua abbiamo l’impressio-ne di spendere poco, in realtà è cara perché allo stesso prezzo riesco a bere fino a 50, anche 60 litri dell’acqua potabile. Infine evitiamo l’inquinamen-to dato dalle ruote, perché l’acqua minerale, per portarla dalle falde e dalle ditte dove viene prodotta al consumatore finale bisogna trasportarla. Se noi evitiamo tutti questi tipi di trasporti e d’inquinamenti e ci abituiamo, come in fondo era una volta, a bere l’acqua di casa, fondamentalmente ri-sparmiamo e cominciamo a pagare la tassa sull’acqua, che è giusta perché ci garantisce la potabilità dell’acqua, senza ul-teriori spese aggiuntive.

Quali i vantaggi dell’acqua di rubinetto?

E.R. : L’acqua del rubinetto ha

dei vantaggi innegabili. Primo fra tutti che l’acqua potabile ha un numero di controlli mag-giori sia giornalieri che annua-li. Inoltre il limite per alcune so-stanze contenute nell’acqua sono inferiori rispetto ai limiti concessi alle acque in bottiglia. E poi quando beviamo l’acqua del rubinetto è sempre un’ac-qua fresca, spillata al momen-to, come che non succede per le minerali; a chi non è capita-to di vedere bancali di bottiglie d’acqua sotto il sole depositate davanti ai supermercati?

A cosa servono dunque le mi-nerali?

L. B. :Noi, in Italia, siamo il paese che beve più acqua in bottiglia al mondo. Quello lan-ciato da Slow Food è un mes-saggio forte: siamo gli unici che non hanno ancora capito che l’acqua in bottiglia è fon-damentalmente un business. ■

I VANTAGGI INNEGABILI DELL’ACQUA DI RUBINETTO. INTERVISTA CON SLOW FOOD DI BASSANO DEL GRAPPA.

INTERVISTA

ACQUA, NON TUTTE SONO UGUALI

RUBRICA

CLASSE ACQUA 15CLASSE ACQUA14

“Siamo gli unici che non

hanno ancora capito

che l'acqua in bottiglia

è fondamentalmente un

business”

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Sono 128 i comuni italia-ni (in Lombardia, Tren-tino Alto Adige, Tosca,

Umbria e Lazio), nei quali è stato registrato il rischio di contaminazione dell’acqua con arsenico: l’acqua che scende dal rubinetto in que-ste località, infatti, supera ampiamente i livelli di guar-dia di questa nota sostanza velenosa.Secondo la legge europea del 2003, per essere consi-derata potabile, l'acqua per il consumo domestico non deve superare un contenu-to di arsenico, presente in natura, di 10 microgram-mi: nei Comuni interessati, invece, i livelli arrivano an-che a 30-50 microgrammi. La Commissione Europea è giunta, quindi, alla decisione di non dare ulteriori deroghe alle amministrazioni che non sono state finora in grado di rendere l’acqua per uso do-mestico non inquinata.

Una scelta che si può facil-mente spiegare e condivide-

re: l’assunzione di così alti livelli di arsenico è un vero e proprio pericolo per la salu-te, un forma vera e propria di avvelenamento. “L’arseni-co è uno degli elementi più tossici conosciuti” mette in guardia il dottor Umberto Solimene, Direttore della Scuola di Specializzazione in Idrologia Medica e Me-dicina Termale dell’Uni-versità di Milano attraver-so il portale Osservatorio Istituzioni.

Quali possono essere le con-seguenze dell’assunzione continua di acqua all’arseni-co? “L’assunzione prolunga-ta e permanente di acque con alto tenore di arsenico (su-periore ai 10 microgrammi) può portare ad una serie di notevoli disturbi cutanei, ga-strointestinali, nervosi, sino a forme di paralisi, e tumo-ri” spiega l’esperto. Rischi di questo genere non si cor-rono, invece, con il consumo di acqua con arsenico entro i valori soglia. ■

NOTIZIE DAL MONDO

STOP ALLE DEROGHE ALL'ARSENICOÈ PARTITO IL VETO DELL'UNIONE EUROPEA

CLASSE ACQUA16

L'OSMOSI INVERSA A CASA PER ELIMINARE L'ARSENICO 

Nei paesi sviluppati l’assunzione di arsenico non è mai letale anche se, essendo una sostanza che si accumula senza venire smaltita, può causare intossicazioni: que-sto perché non è mai presente in concentrazioni troppo elevate.L'arsenico però è una questione insidiosa anche per la penisola italiana che vede 9 regioni con acquedotti in deroga. Per queste 9 regioni è accettato un innalzamen-to del limite di arsenico da 10 fino a 20, anche 30, mi-crogrammi per litro d'acqua. In tutte le 9 regioni, tran-ne la Sardegna, l'arsenico è il primo metallo pesante a creare delle necessità di deroghe per l'acqua potabile. Il Veneto invece rientra tra quelle non in deroga.Per salvaguardare la propria acqua di casa, specialmen-te per le aree con acquedotto in deroga, è consigliabile installare un trattamento di tipo domestico ad osmosi inversa, un sistema semplice e sicuro che elimina l'ar-senico, i metalli pesanti e buona parte di inquinanti or-ganici.

(del dott. Claudio Maria Pollini)

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