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1 LICEO SCIENTIFICO STATALE "G.B.QUADRI" VICENZA DOCUMENTO DEL CONSIGLIO DI CLASSE (O.M. n.10/2020 art. 9) Anno scolastico 2019-2020 Classe: 5 A Indirizzo: Scienze applicate Coordinatore di classe: Donatella Scala 1. PRESENTAZIONE SINTETICA DELLA CLASSE 1.1. Composizione del consiglio di classe nel triennio DISCIPLINE NOME DOCENTI III IV V Lingua e letteratura italiana Sguotti Sguotti Sguotti Lingua e cultura inglese Spadavecchia Zamberlan Filippi Storia Faccioli Faccioli Pilastro Filosofia Faccioli Faccioli Pilastro Matematica Cristofaro Cristofaro Cristofaro Fisica Peruzzi Peruzzi Peruzzi Scienze naturali (biologia, chimica, scienze della terra) Scala Scala Scala Informatica Bloise/Gasparini Pozzato Pozzato Disegno e storia dell’arte Zanetello Zanetello Zanetello Scienze motorie e sportive Tomasi Tomasi Tomasi Religione Villanova Villanova Villanova 1.2. FLUSSI DEGLI STUDENTI NEL TRIENNIO classe n. alunni iscritti n. alunni scrutinati n. nuovi inserimenti n. promossi a giugno n. promossi ad agosto n. alunni respinti TERZA 27 27 / 20 4 3 QUARTA 24 23 / 19 4 / QUINTA 24 / Nota – Rientrati dall’estero in quinta: n. 1 studente 1.3. COMPORTAMENTO DELLA CLASSE E CAPACITÀ RELAZIONALI MATURATE NEL TRIENNIO La valutazione della classe relativa alle sezioni 1.3, 2.1, 2.2. e 2.3 utilizza la seguente tabella di corrispondenza Meno di 6 insufficiente 6 sufficiente 6 - 7 discreto 7 - 8 buono 8 - 10 ottimo

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LICEO SCIENTIFICO STATALE "G.B.QUADRI" VICENZA

DOCUMENTO DEL CONSIGLIO DI CLASSE

(O.M. n.10/2020 art. 9) Anno scolastico 2019-2020

Classe: 5 A Indirizzo: Scienze applicate Coordinatore di classe: Donatella Scala

1. PRESENTAZIONE SINTETICA DELLA CLASSE 1.1. Composizione del consiglio di classe nel triennio

DISCIPLINE

NOME DOCENTI

III IV V

Lingua e letteratura italiana Sguotti Sguotti Sguotti

Lingua e cultura inglese Spadavecchia Zamberlan Filippi

Storia Faccioli Faccioli Pilastro

Filosofia Faccioli Faccioli Pilastro

Matematica Cristofaro Cristofaro Cristofaro

Fisica Peruzzi Peruzzi Peruzzi

Scienze naturali (biologia, chimica, scienze della terra)

Scala Scala Scala

Informatica Bloise/Gasparini Pozzato Pozzato

Disegno e storia dell’arte Zanetello Zanetello Zanetello

Scienze motorie e sportive Tomasi Tomasi Tomasi

Religione Villanova Villanova Villanova

1.2. FLUSSI DEGLI STUDENTI NEL TRIENNIO

classe n. alunni iscritti

n. alunni scrutinati

n. nuovi inserimenti

n. promossi a giugno

n. promossi ad agosto

n. alunni respinti

TERZA 27 27 / 20 4 3

QUARTA 24 23 / 19 4 /

QUINTA 24 /

Nota – Rientrati dall’estero in quinta: n. 1 studente 1.3. COMPORTAMENTO DELLA CLASSE E CAPACITÀ RELAZIONALI MATURATE NEL TRIENNIO La valutazione della classe relativa alle sezioni 1.3, 2.1, 2.2. e 2.3 utilizza la seguente tabella di corrispondenza

Meno di 6 insufficiente 6 sufficiente 6 - 7 discreto 7 - 8 buono 8 - 10 ottimo

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La classe nel triennio ha vissuto fasi in cui la capacità di ascolto e di attenzione reciproca è stata meno facile; le relazioni fra studenti sono migliorate con la crescita e la classe ha saputo trovare un equilibrio soddisfacente nelle relazioni fra compagni e con il corpo docente. La partecipazione al dialogo didattico è stata poco attiva per una parte rilevante della classe, più riservata e meno propensa ad esporsi, ma tuttavia impegnata nel lavoro personale.

2. PROGRAMMAZIONE COLLEGIALE Obiettivi generali raggiunti dalla classe, con riferimento a quanto programmato ad inizio d’anno. 2.1. Obiettivi raggiunti relativamente alle conoscenze

In riferimento all'acquisizione dei contenuti delle diverse materie, e specificatamente nell’acquisizione di concetti, termini, argomenti, procedure, regole e metodi, la conoscenza della classe appare globalmente buona

2.2. Obiettivi raggiunti relativamente alle competenze

Relativamente all'utilizzazione delle conoscenze acquisite, nella risoluzione di problemi, nell'effettuazione di compiti affidati e in generale nell'applicazione concreta di quanto appreso la classe ha raggiunto un livello discreto

2.3. Obiettivi raggiunti relativamente alle capacità

Relativamente alla rielaborazione critica delle conoscenze acquisite, al loro autonomo e personale utilizzo e in rapporto alla capacità di organizzare il proprio apprendimento la classe ha raggiunto un livello discreto.

3. ATTIVITÀ PROGRAMMATE E REALIZZATE DAL CONSIGLIO DI CLASSE 3.1 ATTIVITÀ DI TIPO ELETTIVO E INTERDISCIPLINARE

Per questa classe sono contenute nel PTOF 2016-19 e fatte proprie dal Consiglio di classe le seguenti attività 3.1.1. Attività comuni Viaggio di istruzione a Dresda e Praga Attività di orientamento 3.1.2. Educazione alla salute Tecniche di rilassamento: il training autogeno tra i banchi di scuola. 3.1.3. Area umanistica Spettacolo teatrale: “The importance of being Earnest” Giorno del Ricordo: “Storie e narrazioni nel calendario civile” con Davide Conti (Consulente Archivio Storico del Senato della Repubblica) Incontro con il giornalista Livio Senigalliesi “Muri che crollano, muri che crescono” 3.1.4. Area scientifica Incontro con l’ing. Alberto Morbin: “Degradazione anaerobica di biomasse” Incontro con il tecnico meteorologo Marco Rabito “Mitigazione e adattamenti al cambiamento climatico” Partecipazione a gare di Scienze, Neuroscienze, Fisica, Giochi di Archimede 3.1.5. Area motoria

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Gara di resistenza Per le attività connesse alla programmazione di tipo disciplinare si vedano gli allegati A dei singoli docenti della classe.

3.2. CITTADINANZA E COSTITUZIONE

Percorso di cittadinanza nel quinquennio Classi PRIME: La Costituzione: i Principi fondamentali nei primi 12 articoli Classi SECONDE: La Costituzione: i Diritti e i Doveri dei Cittadini (artt 13-54) Classi TERZE: Sentieri di Legalità Classi QUARTE: Giornata della Memoria dei genocidi e dei diritti umani violati Classi QUINTE: i fondamenti filosofici e storici degli articoli della Costituzione italiana Temi affrontati:

Giustizia internazionale: I processi di Norimberga, Tokyo, Gerusalemme e Francoforte Gli studenti hanno approfondito alcuni dei seguenti principi della Costituzione in relazione agli approfondimenti personali svolti: COSTITUZIONE ITALIANA Principi fondamentali Artt. 1-12 Parte I - Diritti e doveri dei cittadini Rapporti civili Art. 13 (libertà personale) Art 14 (inviolabilità domicilio) Art 15 (privacy) Art 16 (libertà di circolazione) Art 17 (libertà di riunione pacifica) Art 18 (libertà di associazione) Art 19 (libertà professare fede religiosa) Art 21 (libertà di manifestazione del proprio pensiero, di stampa) Art 23 (prestazioni patrimoniali) Rapporti etico-sociali Art 29 (diritti della famiglia) Art 30 (diritto-dovere di istruire ed educare i figli, da parte dei genitori) Art 31 (misure economiche dello Stato a sostegno della famiglia) Art 32 (tutela della salute) Art 33 (libertà di insegnamento e norme generali dello Stato sull’istruzione) Art 34 (scuola diritto-dovere) Rapporti economici Art 35 (tutela del lavoro) Art 36 (diritto alla retribuzione) Art 37 (diritti lavoro donna) Art 38 (diritto al mantenimento e all’assistenza sociale) Art 39 (libertà di organizzazione sindacale) Art 40 (diritto di sciopero) Art 41 (libertà iniziativa economica)

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3.3. TESTI OGGETTO DI STUDIO NELL’AMBITO DELL’INSEGNAMENTO DI ITALIANO DURANTE IL QUINTO ANNO CHE SARANNO SOTTOPOSTI AI CANDIDATI NEL CORSO DEL COLLOQUIO ORALE

Giacomo Leopardi dallo Zibaldone T1a La teoria del piacere, p. 519 T1b Il vago, l’indefinito e le rimembranze della fanciullezza, p. 521 T1d Indefinito e infinito, p. 523 T1e Il vero è brutto, p. 524 T1h Ricordanza e poesia, p. 525 T1i Teoria del suono, p. 525 T1m Suoni indefiniti, p. 527 T1n La doppia visione, p. 527 T1o La rimembranza, p. 527 dai Canti : T2 L’infinito, p. 538 T6 A Silvia, p. 555 T8 La quiete dopo la tempesta, p. 568 T9 Il sabato del villaggio, p. 571 T10 Canto notturno di un pastore errante dell’Asia pag. 574 T14 La ginestra, (1- 51, 87-157; 297-317) p. 591 Dalle Operette morali: T15 Dialogo della Natura e di un Islandese, p. 611 Giovanni Verga T3 Prefazione al racconto L’amante di Gramigna, p. 199 dai Malavoglia T8 Prefazione, p. 233 T10 cap. IV, I Malavoglia e la comunità del villaggio: valori ideali e interesse economico, pag. 246 T11 cap. IX, L’abbandono del “nido” e la commedia dell’interesse, pag. 252 T12 cap. XI, Il vecchio e il giovane: tradizione e rivolta T13 cap. XV, La conclusione del romanzo: l’addio al mondo pre-moderno, pag. 259 Dalle Novelle rusticane T14 La roba, p. 275 Giovanni Pascoli da Il fanciullino T1 Una poetica decadente, pag. 518 da Myricae: T6 L’assiuolo, p. 548 T7 Novembre, p. 552 Temporale (fotocopia) Il lampo ( fotocopia) Il tuono (fotocopia) Lavandare (fotocopia) Gabriele d’Annunzio da Il piacere :

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T2 Una fantasia "in bianco maggiore", p. 436 da Le Laudi, Alcyone, T9 La pioggia nel pineto, p. 477 Luigi Pirandello da L’umorismo T1 Un’arte che scompone il reale, pag. 237 dalle Novelle per un anno: T4 Il treno ha fischiato, p. 256 da Il fu Mattia Pascal T5 La costruzione della nuova identità e la sua crisi, pag. 270 T6 La lanterninosofia, pag. 280 Italo Svevo Da Senilità T2 cap.I, Il ritratto dell’inetto Da La coscienza di Zeno T5, cap.IV, La morte del padre, p. 162 T8, cap. VII, La morte dell’antagonista, p. 181 T10, cap. VIII, La profezia di un’apocalisse cosmica, p. 194 Dante Alighieri Divina Commedia,Paradiso,I, III

3.4. CLIL

Non è stato possibile svolgere le attività di CLIL programmate a causa della sospensione delle attività didattiche.

3.5. ATTIVITÀ PCTO (EX-ASL)

Attività di orientamento, stage e tirocini effettuati previsti dal D.lgs. n.77/2005 Attività comuni svolte da tutta la classe, per ogni anno.

a.s. 2017-18: - Laboratori hands-on: attività teorico-pratica con docenti del corso di laurea in Sicurezza Igienico-sanitaria degli Alimenti- sede di Vicenza (3h) - Unicredit: progettazione di applicazioni software per smartphone, secondo le indicazioni di esperti in comunicazione della banca Unicredit, finalizzate alla comunicazione con la segreteria scolastica (90h)

Attività di singoli o gruppi

a.s. 2017-18: - 3 studenti hanno seguito attività teorico-pratiche nell’ambito della astronomia “Il cielo come laboratorio” con l’ausilio di docenti dell’Università di Padova (da 16 a 40 ore)

a.s. 2018-19:

- 2 studenti hanno svolto attività di sportello negli uffici della questura (60h) - 6 studenti hanno assistito alle attività di ambulatori medici presso l’ospedale civile di Mestre (62h) - 1 studentessa ha seguito le attività degli ambulatori veterinari dell’Ulss 8 (69h) - 1 studente ha seguito le attività del laboratorio di Microbiologia dell’O.C. di Vicenza (40h)

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- 4 studenti hanno svolto attività presso associazioni che lavorano in ambito sociale (da 40 a 100 ore) - 7 studenti hanno convertito dati relativi a parametri meteorologici in forma digitale utilizzabile (da 8 a 27 ore) - 3 studenti hanno svolto un’attività di potenziamento delle capacità di leadership in lingua inglese “ISLI” (8h) - 2 studenti hanno svolto attività teorico pratiche nell’ambito della fisica delle particelle e /o dell’astronomia con docenti universitari ed esperti di centri di ricerca (EEE, Il cielo come laboratorio, Masterclass dalle 14 alle 60 ore) - 1 studente ha svolto un percorso di formazione ed orientamento interno all’istituto nell'ambito della fisica: “Fisica con Arduino” (24h) - 4 studenti hanno seguito ragazzi con DSA nella pratica sportiva (progetto Baskin) (da 28 a 70 ore) - 1 studente un percorso di formazione ed orientamento interno all’istituto nella produzione di audiovisivi (40) - 1 studente ha svolto l’anno all’estero (Danimarca)

a.s. 2019-20:

- 1 studente ha svolto attività teorico-pratiche nell’ambito della fisica delle particelle “EEE” (20h) - 3 studenti hanno svolto un percorso di formazione ed orientamento interno all’istituto nell'ambito del progetto PLS sull’analisi non standard (da 6 a 12 ore) - 1 studente ha partecipato attività varie di orientamento universitario (3h)

4. ESEMPI DI PROVE PLURIDISCIPLINARI EFFETTUATE O PREVISTE 4.1 SIMULAZIONI EFFETTUATE O PREVISTE

Data/e Tipo di prova Materie coinvolte Valutazione complessiva

8 aprile prima italiano discreto

4.2 GRIGLIE UTILIZZATE PER LE PROVE DI ESAME In allegato il testo della simulazione della prova di italiano e la relativa griglia di correzione 5. ATTIVITÀ DI PREPARAZIONE AL COLLOQUIO Non è stato possibile svolgere simulazioni di colloquio. 6. CRITERI DI VALUTAZIONE Il corpo docente, direttamente o attraverso docenti impegnati nel sostegno e negli sportelli didattici, ha mirato a

● sostenere un corretto ed autonomo metodo di studio; ● coinvolgere gli studenti mediante la strutturazione della lezione con modalità partecipative; ● programmare tempestivamente le prove per evitare le sovrapposizioni di prove scritte; ● diversificare le tipologie di prove, prevedendo il ricorso di test scritti in materie orali; ● curare la tempestività della correzione delle prove; ● esplicitare e rendere trasparenti le valutazioni attribuite, chiarendone la rispondenza con i ● criteri esposti. ● dichiarare preventivamente i criteri di valutazione, anche in riferimento alla griglia Livelli di ● prestazione/ voti / giudizi contenuta nel PTOF e riportata nel sito http://www.liceoquadri.gov.it/la-

didattica/valutazione Vicenza, 30 maggio 2020 Firma del coordinatore timbro della scuola Firma del Dirigente ……………………………… ………………………..

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LICEO SCIENTICO STATALE “G.B. QUADRI”

ANNO SCOLASTICO 2019/2020

31 marzo 2020 CLASSI QUINTE

PROVA

COMUNE

DI

ITALIANO

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TIPOLOGIA A - ANALISI E INTERPRETAZIONE DI UN TESTO LETTERARIO ITALIANO

Giovanni Pascoli, Sera Festiva

Questo componimento è opera di Giovanni Pascoli. La raccolta in cui è compreso è Myricae che ha avuto la sua prima edizione

nel 1892 e quella definitiva nel 1900.

O mamma, o mammina, hai stirato

la nuova camicia di lino?

Non c’era laggiù tra il bucato,

sul bossolo o sul biancospino. 4. bossolo: bosso, arbusto.

5 Su gli occhi tu tieni le mani...

Perché? non lo sai che domani...?

din don dan, din don dan.

Si parlano i bianchi villaggi

cantando in un lume di rosa:

10 dall’ombra de’ monti selvaggi

si sente una romba festosa. 11. romba: rumore.

Tu tieni a gli orecchi le mani...

tu piangi; ed è festa domani...

din don dan, din don dan.

15 Tu pensi... Oh! ricordo: la pieve... 15. pieve: chiesa parrocchiale.

quanti anni ora sono? una sera...

il bimbo era freddo, di neve;

il bimbo era bianco, di cera:

allora sonò la campana

20 (perché non pareva lontana?)

din don dan, din don dan.

Sonavano a festa, come ora,

per l’angiolo; il nuovo angioletto

nel cielo volava a quell’ora;

25 ma tu lo volevi al tuo petto,

con noi, nella piccola zana: 26. zana: culla.

gridavi; e lassù la campana...

din don dan, din don dan.

Comprensione e analisi

1. L’io lirico che parla alla mamma è un bambino. Sintetizza il contenuto del componimento.

2. Rifletti sui versi 8-11 e cerca di interpretarne il significato, precisando quale figura retorica riconosci.

3. Trova le figure di suono presenti in questa poesia. Poi spiega perché il suono delle campane assume per la

mamma e per il bambino un forte valore evocativo.

4. Al v.4 troviamo bossolo … biancospino; cerca di motivare la minuziosa attenzione pascoliana per la

descrizione di elementi vegetali, ricordando eventualmente qualche altro esempio della menzione di nomi

di piante.

5. Spiega in che senso il termine “culla” (detta zana al v. 26) assuma qui e in altre liriche pascoliane

un’importante valenza simbolica. Ricorda poi altri simboli ricorrenti nella sua produzione poetica.

Approfondimento

Questo componimento è probabilmente ambientato di sabato, “vigilia” di un giorno festivo. Proponi un

confronto con analoghe tematiche di autori a te noti.

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TIPOLOGIA A - ANALISI E INTERPRETAZIONE DI UN TESTO LETTERARIO ITALIANO

Paolo Giordano, La solitudine dei numeri primi

Il romanzo narra di due giovani, Alice Della Rocca e Mattia Balossino, profondamente segnati dalla vita: lei è zoppa per un

incidente avuto da bambina, lui aveva una sorella gemella, affetta da una disabilità mentale, scomparsa e probabilmente morta a

causa di una sua disattenzione. I due si conoscono da ragazzi e diventano amici, tra di loro sembra nascere anche un sentimento

più tenero che però, a parte un bacio, non viene mai esplicitato. Le loro strade si dividono: Mattia, che ha un talento per la

matematica, ottiene una cattedra universitaria nel nord Europa; Alice sposa un medico ma presto la loro unione naufraga. Dopo

una decina d’anni Alice chiede a Mattia di rivederlo perché crede di aver ravvisato, in una ragazza che gli somiglia moltissimo

incontrata per caso, la sorellina scomparsa. Anche questa volta però i due, così simili e così chiusi nella loro solitudine, devono

prendere atto – in maniera definitiva – della loro incapacità di comunicare.

L’autore ha una formazione di fisica teorica e il titolo del romanzo, che nel 2008 ha vinto il premio Strega, allude alla proprietà

dei numeri primi, che sono divisibili solo per se stessi e per uno, e dei numeri primi gemelli, separati da un solo numero ma destinati

a non incontrarsi mai.

Si chinò su Mattia e lo baciò sulle labbra. [...] Lui ebbe un sussulto, ma non aprì gli occhi. Dischiuse le labbra

e l’assecondò. Era sveglio. Fu diverso dalla prima volta. I loro muscoli facciali adesso erano più forti, più

consapevoli e cercavano un’aggressività che aveva a che fare con un ruolo preciso, di uomo e di donna. [...]

Il bacio durò a lungo, dei minuti interi, un tempo sufficiente perché la realtà trovasse uno spiraglio tra le loro

bocche aderenti e ci s’infilasse dentro, costringendo entrambi ad analizzare quello che stava accadendo. Si

staccarono. Mattia sorrise in fretta, automaticamente, e Alice si portò un dito sulle labbra umide, quasi ad

accertarsi che fosse successo davvero. C’era una decisione da prendere e andava presa senza parlare. Si

guardarono a vicenda, ma avevano già perso la sincronia e i loro occhi non s’incontrarono. Mattia si alzò,

incerto. «Vado un attimo...» fece, indicando il corridoio. «Certo. È la porta in fondo.» Lui uscì dalla stanza.

[...] Si chiuse a chiave nel bagno. Appoggiò le mani al lavandino. Si sentiva intontito, annebbiato. [...] Ora

doveva ragionare, su quel bacio e su cosa lui era venuto a cercare dopo tutto quel tempo. Sul perché si fosse

preparato a ricevere le labbra di Alice e sul perché poi avesse sentito il bisogno di staccarsene e di nascondersi

qui. Lei era nell’altra stanza e lo aspettava. A separarli c’erano due file di mattoni, pochi centimetri d’intonaco

e nove anni di silenzio. La verità era che ancora una volta lei aveva agito al posto suo, l’aveva costretto a

tornare quando lui stesso aveva sempre desiderato farlo. Gli aveva scritto un biglietto e gli aveva detto vieni

qui e lui era saltato su come una molla. Una lettera li aveva riuniti così come un’altra lettera li aveva separati.

Mattia lo sapeva cosa c’era da fare. Doveva andare di là e sedersi di nuovo su quel divano, doveva prenderle

una mano e dirle non dovevo partire. Doveva baciarla un’altra volta e poi ancora, finché si sarebbero abituati

a quel gesto al punto di non poterne più fare a meno. [...] Doveva dire ad Alice sono qui oppure andare via,

prendere il primo volo e sparire di nuovo, tornare nel luogo in cui era rimasto in sospeso per tutti quegli anni.

Ormai l’aveva imparato. Le scelte si fanno in pochi secondi e si scontano per il tempo restante. [...]

C’era stato un tempo in cui, seduto sul letto insieme ad Alice, poteva percorrere la stanza di lei con lo sguardo,

individuare qualcosa su uno scaffale e dirsi gliel’ho comprato io. [...] Adesso intorno a lui non c’era un solo

oggetto che riconoscesse. [...] fu allora che capì. [...] in tutti quei luoghi non c’era più nulla di lui. Rimase

immobile, ad abituarsi alla decisione che aveva preso, finché non sentì che i secondi erano finiti. [...] Uscì dal

bagno e camminò lungo il corridoio. Si fermò sulla soglia del soggiorno. «Adesso devo andare» disse. «Sì»

rispose Alice, come se si fosse già preparata a dirlo. I cuscini erano di nuovo al loro posto sul divano e un

grande lampadario illuminava tutto dal centro del soffitto. Non c’era più nessuna traccia di cospirazione. Il tè

si era raffreddato sul tavolino e in fondo alla tazza si era accumulato un precipitato scuro e zuccherino. Mattia

pensò che quella era solamente la casa di qualcun altro. Si avvicinarono insieme alla porta. Lui sfiorò con la

mano quella di Alice mentre le passava accanto. «Il biglietto che mi hai mandato...» fece. «C’era qualcosa che

volevi dirmi?» Alice sorrise. «Non era niente.» «Prima hai detto che era importante.» «No. Non lo era.»

«Riguardava me?» Lei esitò un attimo. «No» fece. «Riguardava solo me.» Mattia annuì. Pensò a un potenziale

che si era esaurito, alle invisibili linee di campo che prima li univano attraverso l’aria e che adesso non c’erano

più. «Allora ciao» disse Alice. La luce era tutta dentro e il buio tutto fuori. Mattia le rispose con un gesto della

mano. (Paolo Giordano, La solitudine dei numeri primi, Milano, Mondadori 2008)

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Comprensione, analisi e interpretazione

1. Riassumi il contenuto del brano.

2. Mattia vede gli oggetti e i sentimenti con gli occhi dello scienziato: rintraccia sul testo le parole ed

espressioni che mostrano questo aspetto, e di’ quando si tratta di un uso proprio e quando invece di un uso

figurato.

3. Come interpreti la frase Si guardarono a vicenda, ma avevano già perso la sincronia e i loro occhi non

s’incontrarono?

4. Mattia e Alice sono accomunati dalla solitudine ma in questo brano, dal loro comportamento, emerge una

sostanziale differenza tra loro: individuala e fai le tue considerazioni al riguardo.

Riferimenti al contesto letterario e storico-culturale

La solitudine è un sentimento spesso presente nella letteratura, con molteplici sfaccettature: richiama

brevemente uno o più autori che conosci e mettili a confronto con l’idea che emerge dal testo. Approfondisci

poi il tema considerando la difficoltà di comunicare che caratterizza il nostro tempo, a dispetto della facilità e

velocità con cui la tecnologia ci permette di farlo.

TIPOLOGIA B - ANALISI E PRODUZIONE DI UN TESTO ARGOMENTATIVO

AMBITO STORICO

Tzsvetan Todorov, Democrazia e totalitarismo

Il brano che segue è tratto dalla raccolta di saggi a cura di M. Flores e intitolato “II secolo delle tenebre”, in Storia, verità e

giustizia. I crimini del XX secolo (Bruno Mondadori 2001). L’autore è T. Todorov, teorico della letteratura e saggista, che si è poi

occupato del ruolo del singolo e della sua responsabilità nella storia (La conquista dell’America, Di fronte all’estremo)

Individuare ciò che è stato più rilevante nel secolo, ciò che permette dunque di costruirne il senso, dipende in

parte dall’identità di ciascuno. Per un africano, per esempio, l’avvenimento politico decisivo è sicuramente

rappresentato dalla colonizzazione, in un secondo tempo dalla decolonizzazione. Per un europeo […] la scelta

è largamente aperta. Alcuni affermerebbero che l’evento principale […] è quel fenomeno che viene chiamato

la “liberazione delle donne” […]. Altri potrebbero pensare che il senso del secolo sia determinato dalla drastica

diminuzione della mortalità infantile, dall’allungamento della vita nei paesi occidentali, dai rivolgimenti

demografici. O ancora dai grandi avanzamenti della tecnica: controllo dell’energia atomica, decifrazione del

codice genetico, circolazione elettronica dell’informazione, televisione. […]

L’avvenimento centrale, per me, consiste nel manifestarsi di un male nuovo, di un regime politico inedito, il

totalitarismo, che, al suo apogeo, ha dominato su buona parte del mondo; un regime che è attualmente

scomparso dall’Europa ma indubbiamente non dagli altri continenti, e i cui postumi continuano ad agire tra

noi. Il XX secolo sarebbe dunque contrassegnato dalla lotta tra il totalitarismo e la democrazia o da quella fra

le due ramificazioni totalitarie.

[…] Non affronterò la descrizione del totalitarismo dall’interno. Vorrei piuttosto rivolgermi ad un altro aspetto

del confronto tra totalitarismo e democrazia e tentare di comprendere perché, per milioni di persone, per

decenni, il primo è potuto sembrare più seducente della seconda. La prima risposta che mi viene in mente è la

seguente: il totalitarismo contiene una promessa di pienezza, di vita armoniosa e di felicità. È vero che non la

mantiene, ma la promessa perdura, e ci si può sempre raccontare che la prossima volta sarà quella buona e che

verremo salvati. La democrazia liberale, invece, non contiene una promessa simile: si impegna soltanto a

permettere a ognuno di cercare per proprio conto felicità, armonia e pienezza. Assicura, nel migliore dei casi,

la tranquillità dei cittadini, la loro partecipazione alla conduzione degli affari pubblici, la giustizia nei loro

reciproci rapporti e in quelli con lo stato; non promette la salvazione. L’autonomia, sia individuale che

collettiva, pietra angolare dei regimi democratici, corrisponde al diritto di cercare attraverso se stessi, non alla

certezza di trovare.

[…] Riconoscere la posizione detenuta da una tale promessa di felicità per tutti equivale a mettere in luce un

fatto ben conosciuto: il totalitarismo è un utopismo, […], una forma di millenarismo ateo. Che cos’è il

millenarismo? È un movimento religioso in seno al cristianesimo (“un’eresia”) che promette ai credenti la

salvezza in questo mondo, e non nel regno di Dio. […] A differenza dei millenarismi medievali e protestanti,

l’utopismo consiste nell’intenzione di costruire una società perfetta tramite i soli sforzi degli uomini, senza

alcun riferimento a Dio; […] L’utopismo deriva il proprio nome dall’utopia, che altro non è se non una

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costruzione intellettuale, un’immagine della società ideale. Le funzioni dell’utopia possono essere molteplici,

essa può servire a nutrire la riflessione o a criticare il mondo esistente; ma solo l’utopismo tenta di introdurre

l’utopia in questo mondo. L’utopismo è necessariamente legato alla costrizione e alla violenza […], poiché

vuole raggiungere la perfezione qui e ora, pur sapendo che gli uomini sono imperfetti.

[…] È una fortuna che le democrazie non aspirino a instaurare il regno della perfezione sulla terra, né a

produrre un uomo nuovo […]. Esse dispongono di mezzi di sorveglianza e di controllo incomparabili,

detengono armi capaci di distruggere l’intero pianeta […]. I mezzi grossolani dei comunisti, che hanno cercato

di mettere al mondo un uomo nuovo tramite la rieducazione e il terrore; o dei nazisti, che sono ricorsi al

controllo della riproduzione e al controllo delle “razze” e degli individui ritenuti inferiori, tutti questi mezzi

sembrano appartenere alla preistoria, se li si compara alle manipolazioni genetiche possibili nel nostro tempo.

Di che cosa ha bisogno l’uomo? Gli abitanti dei paesi democratici, o per lo meno i loro porta parola, hanno

frequentemente creduto che egli non aspiri che alla soddisfazione dei suoi desideri immediati e dei suoi bisogni

materiali: più confort, maggiori facilità, più svaghi. Gli strateghi del totalitarismo si sono rivelati, a riguardo,

migliori antropologi e migliori psicologi. Gli uomini hanno certamente bisogno di confort e di piacere; ma per

di più, in modo meno percettibile e tuttavia più imperioso, hanno bisogno di beni che il mondo materiale non

procura loro: pretendono che la loro vita abbia un senso, che la loro esistenza trovi una collocazione nell’ordine

dell’universo, che tra loro è l’assoluto, a differenza della democrazia, ambisce a soddisfare tali bisogni e, per

questa ragione, è stato liberamente scelto dalle popolazioni interessate. Lenin, Stalin e Hitler sono desiderati

e amati dalle masse, non bisogna dimenticarlo.

Comprensione e analisi

1. Quali sono i sensi che, secondo il critico storico e letterario Todorov, gli europei potrebbero attribuire come

caratterizzanti il XX secolo?

2. Qual è il senso principale che Todorov attribuisce al XX secolo e come lo definisce?

3. Che differenze intercorrono, secondo Todorov, fra democrazie liberali e totalitarismi riguardo alle

promesse di una vita futura?

4. Perché Todorov distingue utopia e utopismo? Quali sono, secondo lui, le funzioni dell’utopismo e a cosa è

legato?

5. Perché, secondo Todorov, i totalitarismi hanno avuto più successo delle democrazie a partire dalla

considerazione dei profondi bisogni di ogni uomo?

Produzione

Muovendo dalle tue conoscenze storiche, spiega come e perché nasce il totalitarismo e se ancora oggi esso

possa costituire una seducente tentazione e un latente pericolo, tanto più nell’attuale crisi dei regimi

democratici.

TIPOLOGIA B - ANALISI E PRODUZIONE DI UN TESTO ARGOMENTATIVO

AMBITO SCIENTIFICO

Stephen Buranyi, Usciamo dalla plastica

La plastica è ovunque, e improvvisamente abbiamo deciso che questo è un male. Fino a poco tempo fa, anche

se era dovunque, la plastica godeva di un certo anonimato: ne eravamo circondati al punto che non ci

accorgevamo più della sua esistenza. Potrebbe meravigliarvi, per esempio, sapere che per volume oggi le

automobili e gli aerei sono fatti al 50 per cento di plastica. I capi di abbigliamento in poliestere e nylon,

entrambe materie plastiche, sono più di quelli in lana e cotone. La plastica è usata in piccolissime quantità

anche come adesivo per sigillare la maggior parte dei 60 miliardi di bustine di tè usati nel Regno Unito ogni

anno.

Se a questo aggiungiamo la massa di giocattoli, utensili per la casa e imballaggi dei prodotti di consumo, le

dimensioni del suo impero ci appaiono evidenti. La plastica è il sottofondo multicolore e al tempo stesso

anonimo della vita moderna. Ogni anno il mondo ne produce circa 340 milioni di tonnellate, abbastanza per

riempire tutti i grattacieli di New York. L'umanità sforna da decenni una quantità incalcolabile di plastica e

ha superato per la prima volta la soglia dei cento milioni di tonnellate all'inizio degli anni Novanta. Ma per

qualche motivo solo di recente abbiamo cominciato a preoccuparcene. [...]

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Anche se l'entusiasmo per le campagne contro la plastica è in parte dovuto alla sensazione che sia un problema

più semplice da risolvere rispetto al cambiamento climatico, le due questioni sono collegate tra loro più

strettamente di quanto si pensi. Ancora oggi sette dei dieci maggiori produttori di plastica sono aziende

petrolifere, e finché continueranno a estrarre combustibili fossili saranno fortemente incentivate a produrla.

Un rapporto del World Economic Forum prevede che entro il 2050 il 20 per cento del petrolio estratto in tutto

il mondo sarà usato per fabbricare plastica. "In ultima analisi, l'inquinamento da plastica è l'aspetto visibile e

tangibile di come gli esseri umani stanno cambiando il pianeta", hanno scritto in un recente saggio gli

scienziati Johanna Kramm e Martin Wagner.

Questo è il paradosso della plastica, o almeno della nostra attuale ossessione per questo materiale: scoprire le

dimensioni del problema ci ha spinto all'azione, ma più cerchiamo di affrontarlo e più ci sembra enorme e

ingestibile quanto tutti gli altri problemi ambientali che non siamo riusciti a risolvere. E gli ostacoli che

incontriamo sono gli stessi: l'impossibilità di regolamentare tutte le attività industriali, la globalizzazione e il

nostro stesso stile di vita insostenibile.

Eppure la gente continua a lamentarsi della plastica. Ed è giusto che lo faccia. Nonostante le difficoltà, questo

movimento è diventato forse la campagna ambientale mondiale di maggior successo dall'inizio di questo

secolo. Se conserverà il suo slancio e imporrà ai governi di mantenere gli impegni presi, otterrà qualcosa. [...]

Questo è l'altro lato positivo del paradosso. Se la plastica è il microcosmo di tutti gli altri problemi ambientali,

anche le soluzioni dovrebbero essere collegate. Nel giro di pochi anni, le prove scientifiche dei danni

ambientali hanno spinto le persone a organizzarsi, i governi a regolamentare il settore, e perfino le grandi

aziende petrolifere a prendere atto del problema. I consumatori hanno cominciato a chiedere di trovare meno

imballaggi nei supermercati e nel giro di un anno il colosso petrolifero Bp ha previsto che entro il 2040

l'industria avrebbe prodotto due milioni di barili in meno di petrolio al giorno. La nostra ossessione per la

plastica ha dato dei risultati. Nella grande battaglia contro il cambiamento climatico, la rivolta contro questo

materiale potrebbe finire per diventare una piccola ma incoraggiante vittoria, un modello per il futuro.

Questo significa prendere coscienza di quanto le due cose siano collegate tra loro: riconoscere che quello della

plastica non è un problema isolato ed eliminabile, ma solo l'effetto più visibile dei dissennati consumi degli

ultimi cinquant'anni. (adattato da Stephen Buranyi, Usciamo dalla plastica, "Internazionale", 21/27.12.2018)

Analisi e interpretazione

Si interpreti il testo riassumendone il significato e rispondendo ai quesiti proposti di seguito.

1. Qual è la tesi sostenuta da Stephen Buranyi?

2. Con che tipo di considerazioni Buranyi inizia il suo discorso? Si tratta di una sezione espositiva o

argomentativa?

3. Perché, secondo Buranyi, esiste una connessione tra le politiche economiche e la questione

dell'inquinamento da plastica?

4. Quali sono gli ostacoli per la realizzazione di una politica ambientale più attenta e lungimirante?

5. Qual è la funzione della citazione degli scienziati Johanna Kramm e Martin Wagner? Si tratta di un

argomento di autorità o di identità? Si motivi la risposta.

6. Nel testo si parla di un paradosso. In cosa consiste? Quali sono i suoi tratti significativi?

7. Perché nel contributo il giornalista afferma "La nostra ossessione per la plastica ha dato dei risultati"? Che

aspetto della questione intende sottolineare?

Produzione

A partire dalla lettura e dall'analisi dell'articolo di Stephen Buranyi si esponga la propria posizione in relazione

al più ampio problema dell'inquinamento. Nello specifico si argomenti il proprio accordo o disaccordo con la

tesi sostenuta dal giornalista, facendo riferimento alle proprie conoscenze e a eventi legati alla problematica,

quali ad esempio la Conferenza sul cambiamento climatico organizzata dalle Nazioni Unite a Katowice, in

Polonia, volta ad aggiornare e rendere più concreti gli impegni assunti da quasi tutti i Paesi del mondo nel

2015, nel corso della conferenza di Parigi sul clima, ad analizzare i problemi e a proporre possibili soluzioni

per affrontare il riscaldamento globale.

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TIPOLOGIA B - ANALISI E PRODUZIONE DI UN TESTO ARGOMENTATIVO

AMBITO SOCIO-ECONOMICO

Fabrizio Galimberti, Perché «i bei tempi andati» non erano affatto belli

Fabrizio Galimberti, economista e giornalista, ha dedicato al tema del rapporto tra economia e letteratura una serie di articoli

pubblicati su "Il Sole 24 Ore", nella sezione 'Junior 24 — L'economia spiegata ai ragazzi".

Ritorniamo sul filone "Economia e letteratura" con le novelle del «Marcovaldo» di Italo Calvino. Una raccolta

di novelle per ragazzi ma anche per adulti, in cui si ritrovano spunti per il tema «economia e ambiente» sotto

angolature diverse dal solito. Si tratta di venti novelle che hanno come protagonista Marcovaldo, un "uomo

qualunque" che fa un mestiere poco qualificato in un'impresa qualunque di una città qualunque. Marcovaldo,

sempre alle prese con pochi soldi e una famiglia numerosa, sogna, seguendo il ritmo delle stagioni, le gioie

semplici della natura; si estasia di fronte a dei funghi che crescono accanto agli alberi del viale, vuole

addormentarsi su una panchina del parco, vicino a fiori odorosi o, seguendo ragionamenti più terra-terra,

vorrebbe mettere in tavola un grassottello e bianco coniglio invece delle scialbe salsicce preparate dalla moglie

Domitilla.

A chi non è successo di sentir lodare i bei tempi andati, la vita campestre semplice e sana, il cibo genuino... Il

fatto è che i tempi andati non erano affatto belli. Il cielo sa se oggi non ci sono problemi e tensioni, disgrazie

e disastri. Ma nei bei tempi andati la mortalità infantile era altissima, la vita media molto più bassa, la

protezione sociale (dalla sanità alle pensioni ai sussidi di disoccupazione) praticamente inesistente... A chi

non è successo di sentir deplorare lo sfruttamento del lavoro minorile nel Terzo Mondo di oggi, quando

bambini vengono pagati pochi soldi per lunghe ore di lavoro a cucire palloni di calcio. Le cose non erano

diverse nei "bei tempi andati", poco dopo la Rivoluzione industriale in Inghilterra, quando nelle fabbriche,

senza sindacati e senza regole, imperava lo sfruttamento più bieco, bambini di dieci anni o anche meno

dovevano lavorare dall'alba al tramonto. Con l'aggravante che allora le alternative erano terribili. Le famiglie

arrivavano nelle città attratte dal lavoro in fabbrica, perché in campagna le cose andavano peggio. Una

Commissione d'inchiesta del Parlamento inglese riporta, nel primo Ottocento, che nelle campagne si trovavano

nei fossi adulti e bambini che letteralmente morivano di fame. E i sospiri sui bei tempi andati spesso diventano

anche sospiri, al tempo nostro, sulla vita in campagna, senz'altro più piacevole (?) della vita in città.

Nella novella n. 10, «Un viaggio con le mucche», Michelino, uno dei figli di Marcovaldo, segue una mandria

che è passata, per le vie polverose nella città deserta di un agosto afoso, diretta verso le montagne. Michelino,

che solo conosce l'asfalto, affascinato segue mandria e mandriani, attratto dal verde agognato e dall'aria pura

degli alpeggi.

La famiglia, che non lo trova più, è però rassicurata quando qualcuno gli dice che è andato coi mandriani.

«Beato lui, sta al fresco, e si riempie di burro e formaggio» diceva Marcovaldo, e ... gli pareva di veder

scintillare fronde d'aceri e castagni, e ronzare api selvatiche, e Michelino lassù, pigro e felice, tra il latte e il

miele e le more di siepe.

Ma un giorno Michelino torna. Le cose non erano quelle sognate: «Lavoravo come un mulo — disse... Ogni

sera spostare i secchi ai mungitori da una bestia all'altra, da una bestia all'altra, e poi vuotarli nei bidoni, in

fretta, sempre più in fretta, fino a tardi. E al mattino presto, rotolare i bidoni fino ai camion che li portano in

città... E contare, contare sempre: le bestie, i bidoni» ...

«Ma sui prati ci stavi? Quando le bestie pascolavano»?...

«Non s'aveva mai tempo. Sempre qualcosa da fare. Per il latte, le lettiere, il letame. E tutto per che cosa? Con

la scusa che non avevo il contratto di lavoro, quanto m'hanno pagato? Una miseria». (F. Galimberti, Perché «i bei tempi andati» non erano affatto belli, in "Il Sole 24 Ore", 24 aprile 2016)

Comprensione e interpretazione

1. Scrivi la sintesi del testo in circa 110 parole.

2. Qual è la tesi di fondo sostenuta dall'autore nel testo?

3. Per dimostrare la sua tesi, l'autore ricorre a una precisa strategia stilistica: introduce due concetti antitetici

ripetendo la stessa espressione. Di quale espressione si tratta? Individuala nel testo e trascrivila nelle sue

due varianti. Poi spiega perché l'autore usa questa strategia.

4. L'autore argomenta la sua critica all'elogio dei «bei tempi andati» con una serie di esempi che ne

evidenziano gli aspetti negativi e si sofferma in particolare su uno di essi. Di quale aspetto si tratta?

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5. Nel discorso di Michelino sono presenti alcune riprese di termini ed espressioni. Individuale e indica qual

è la loro funzione.

Commento argomentativo

A partire dalle tue riflessioni intorno all'articolo che hai letto, scrivi un testo argomentativo che non superi le

quattro colonne di metà di foglio protocollo (circa 3000 caratteri).

Se sei d'accordo con l'idea espressa da Fabrizio Galimberti rispetto al rapporto tra passato e presente, sostienila

con ulteriori argomenti, anche toccando aspetti ancora non presi in considerazione. Se intendi sostenere

un'altra tesi, porta elementi a favore della tua posizione. In entrambi i casi puoi riferirti ad esempi della storia

e della realtà attuale, avvalendoti delle tue conoscenze ed esperienze.

TIPOLOGIA C - RIFLESSIONE CRITICA DI CARATTERE ESPOSITIVO-ARGOMENTATIVO SU

TEMATICHE DI ATTUALITA’

Simone De Beauvoir, L'esperienza vissuta

Si è spesso notato che a partire dalla pubertà, la fanciulla perde terreno nel campo intellettuale e artistico. Ci

sono molte ragioni per cui questo accade. Una delle più diffuse è che l'adolescente non trova intorno sé gli

incoraggiamenti che vanno ai suoi fratelli; al contrario si vuole che lei sia anche una donna ed è quindi costretta

a unire il peso del lavoro professionale a quello che implica la sua professionalità. [...] I lavori di casa o le

fatiche mondane che la madre non esita a imporre alla studentessa, all'apprendista, finiscono per stancarla

troppo. [...] La madre ... è sordamente ostile alla libertà della figlia e, più o meno palesemente, fa di tutto per

tormentarla, mentre si rispetta lo sforzo che fa l'adolescente per diventare uomo e già gli viene concessa una

grande libertà. [...] I costumi rendono difficile l'indipendenza femminile. Quando passeggiano sono guardate,

avvicinate. Conosco ragazze che, pur non essendo timide, non provano nessun piacere a passeggiare sole per

Parigi perché sono continuamente importunate e devono restare sempre sul chi vive: ciò finisce per guastare

ogni piacere.

Le studentesse che vanno allegramente per le strade come gli studenti danno spettacolo… La noncuranza

diventa subito mancanza di contegno; il controllo cui la donna è obbligata e che diventa una seconda natura

nella "fanciulla bene educata" rovina la spontaneità; l'esuberanza vitale ne risente. Da ciò risulta tensione e

noia. E la noia è comunicativa; le ragazze si stancano presto le une delle altre; non si attaccano reciprocamente

alla loro prigione: questa è una delle ragioni che rende tanto necessaria la compagnia dei maschi. L'incapacità

di bastare a se stesse genera una timidezza che si estende a tutta la loro vita e si riflette anche nel lavoro.

Pensano che i successi clamorosi siano riservati ai maschi; non osano mirare troppo in alto.

[…]

la ragione profonda di tale disfattismo è che l'adolescente [donna] non si considera responsabile del proprio

avvenire; giudica inutile pretendere troppo da se stessa perché in definitiva non toccherà a lei decidere il

proprio destini. Diremo dunque che la donna non si dedica all'uomo perché si sente inferiore a lui, ma

essendogli dedicata, nell'accettare l'idea della propria inferiorità, la costituisce. (Simone De Beauvoir, Il secondo sesso, Firenze, Il Saggiatore 1961 (I edizione francese 1949), L'esperienza vissuta, pp. 79-81).

Nel brano sopra riportato, Simone De Beauvoir (1908-1986), scrittrice e saggista francese, riflette nel 1949

sulle ragioni che portavano le giovani donne ad accettare un ruolo subalterno. L'analisi di tale meccanismo

appare, pur essendo la società profondamente mutata, ancora attuale.

Rifletti su tale tematica, facendo riferimento alle tue esperienze, conoscenze e letture personali.

Puoi articolare il tuo testo in paragrafi opportunamente titolati e presentare la trattazione con un titolo

complessivo che ne esprima sinteticamente il contenuto.

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TIPOLOGIA C - RIFLESSIONE CRITICA DI CARATTERE ESPOSITIVO-ARGOMENTATIVO SU

TEMATICHE DI ATTUALITA’

Eugenio Borgna, La nostalgia ferita

La nostalgia fa parte della vita, come ne fa parte la memoria, della quale la nostalgia si nutre sulla scia dei

ricordi che non dovremmo mai dimenticare, e che ci aiutano a vivere. Non c’è vita che non possa non essere

attraversata dai sentieri talora luminosi e talora oscuri della nostalgia, e delle sue emozioni sorelle, come la

malinconia, la tristezza, il rimpianto, il dolore dell’anima, la gioia e la letizia ferite, e sono molte le forme che

la nostalgia assume nelle diverse stagioni della nostra vita. Andare alla ricerca delle emozioni, delle emozioni

perdute, e la nostalgia ne è emblematica testimonianza, è compito di chiunque voglia conoscere le sconfinate

aree dell’interiorità, e delle emozioni che ne fanno parte. Non dovremmo vivere senza una continua riflessione

sulla storia della nostra vita, sul passato che la costituisce, e che la nostalgia fa rinascere, sulle cose che

potevano essere fatte, e non lo sono state, sulle occasioni perdute, sulle cose che potremmo ancora fare, e

infine sulle ragioni delle nostre nostalgie e dei nostri rimpianti. Non solo è possibile invece, ma è frequente,

che si voglia sfuggire all’esperienza e alla conoscenza di quello che siamo stati nel passato, e di quello che

siamo ora. La nostalgia ha come sua premessa la memoria che ne è la sorgente. Se la memoria è incrinata, o

lacerata, dalle ferite che la malattia, o la sventura, trascina con sé, come sarebbe mai possibile riconoscere in

noi le tracce della nostalgia? Dalla memoria emozionale, certo, dalla memoria vissuta, sgorgano le sorgenti

della nostalgia, e non dalla memoria calcolante, dalla memoria dei nomi e dei numeri, che nulla ha a che fare

con quella emozionale; ma il discorso, che intende riflettere sul tema sconfinato della memoria, mirabilmente

svolto da sant’Agostino nelle Confessioni, ha bisogno di tenerne presenti la complessità e la problematicità. (Eugenio Borgna, La nostalgia ferita, Einaudi, Torino 2018, pp. 67-69)

Eugenio Borgna, psichiatra e docente, in questo passo riflette sulla nostalgia. A qualunque età si può provare

nostalgia di qualcosa che si è perduto: di un luogo, di una persona, dell’infanzia o dell’adolescenza, di un

amore, di un’amicizia, della patria. Non soffocare «le emozioni perdute», testimoniate dalla nostalgia,

consente di scandagliare l’interiorità e di riflettere sulla «storia della nostra vita», per comprendere chi siamo

stati e chi siamo diventati. Condividi le riflessioni di Borgna? Pensi anche tu che la nostalgia faccia parte della

vita e che ci aiuti a fare i conti continuamente con la complessità dei ricordi e con la nostra storia personale?

Sostieni con chiarezza il tuo punto di vista con argomenti ricavati dalle tue conoscenze scolastiche ed

extrascolastiche e con esemplificazioni tratte dalle tue esperienze di vita.

Puoi articolare la struttura della tua riflessione in paragrafi opportunamente titolati e presentare la trattazione

con un titolo complessivo che ne esprima in una sintesi coerente il contenuto.

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ESAME di STATO 2018-2019 GRIGLIA PER LA VALUTAZIONE DELLA PRIMA PROVA – ITALIANO

CANDIDATO: ____________________________________ CLASSE: __________ DATA: _______________

TIPOLOGIA

A Analisi e interpretazione

di un testo letterario

italiano

Indicazioni generali per la valutazione degli elaborati

(MAX 60 pt)

1.1 Ideazione, pianificazione e organizzazione del testo.

• Nel complesso/Svolgimento efficace, ben articolato e con spunti di

originalità.

9-10

• Nel complesso/Svolgimento chiaro e ordinato. 7-8

• Svolgimento lineare, anche se semplice e schematico. 6

• Nel complesso/Svolgimento frammentario, a tratti confuso e

disordinato.

4-5

• Nel complesso/Svolgimento gravemente confuso e sconnesso. 2-3

1.2 Coesione e coerenza testuale. • Nel complesso/Ottima continuità logica e progressione dei contenuti,

connessioni evidenti ed efficaci.

9-10

• Nel complesso/Buona continuità logica e progressione dei contenuti. 7-8

• Testo fondamentalmente coerente, talora approssimative le

connessioni.

6

• Nel complesso/Testo non sempre coerente; procede più per

giustapposizioni che per connessioni.

4-5

• Nel complesso/Molti e/o gravi elementi di contraddizione sul piano

della coerenza.

2-3

2.1 Ricchezza e padronanza lessicale. • Nel complesso/Lessico appropriato, ricco e/o specialistico. 9-10

• Nel complesso/Lessico appropriato e funzionale, a tratti specifico. 7-8

• Lessico talora incerto, specificità ridotta. 6

• Nel complesso/Lessico improprio (termini inadeguati e/o generici e/o

spesso ripetuti) e scarsamente funzionale.

4-5

• Nel complesso/Errori lessicali e improprietà diffuse. 2-3

2.2 Correttezza grammaticale (ortografia, morfologia,

sintassi); uso corretto ed efficace della

punteggiatura.

• Nel complesso/Ottima padronanza della lingua italiana a tutti i livelli. 9-10

• Nel complesso/Buona padronanza della lingua italiana, sintassi

scorrevole.

7-8

• Sostanziale correttezza nell’uso della lingua italiana: struttura

morfosintattica e uso della punteggiatura non compromessi da

gravi errori.

6

• Nel complesso/Struttura morfosintattica non sempre corretta, alcuni

errori ortografici e/ o uso scorretto della punteggiatura.

4-5

• Nel complesso/Struttura morfosintattica gravemente scorretta,

numerosi e/o gravi errori ortografici e/uso gravemente scorretto della punteggiatura.

2-3

3.1 Ampiezza e precisione delle conoscenze e dei

riferimenti culturali.

• Nel complesso/Conoscenze e riferimenti culturali ampi e sviluppati in

modo significativo.

9-10

• Nel complesso/Conoscenze e riferimenti culturali ampi e consistenti. 7-8

• Conoscenze e riferimenti culturali essenziali, ma sufficienti. 6

• Nel complesso/Conoscenze e riferimenti culturali parziali e/o lacunosi. 4-5

• Nel complesso/Conoscenze e riferimenti culturali assenti o errati e

imprecisi.

2-3

3.2 Espressione di giudizi critici e valutazioni personali. • Nel complesso/Ricchezza di spunti di riflessione e/o giudizi critici e

valutazioni personali, talora anche originali.

9-10

• Nel complesso/Presenza di diversi spunti di riflessione e giudizi critici

pertinenti e coerenti con la trattazione.

7-8

• Presenza di alcuni spunti di riflessione personale, se pure semplici. 6

• Nel complesso/Spunti di riflessione personali appena accennati,

approssimativi, imprecisi nella loro formulazione e/o poco pertinenti.

4-5

• Nel complesso/Totale assenza di spunti personali e valutazioni critiche. 2-3

Elementi da valutare nello specifico

(MAX 40 pt)

4.1 Rispetto dei vincoli posti nella consegna (ad

esempio, indicazioni di massima circa la lunghezza

del testo – se presenti – o indicazioni circa la forma

parafrasata o sintetica della rielaborazione).

• Nel complesso/Indicazioni rigorosamente rispettate. Sintesi puntuale,

chiara ed efficace / Parafrasi precisa, chiara e completa.

9-10

• Nel complesso/Indicazioni e/o vincoli rispettati. Sintesi chiara e

pertinente/ parafrasi corretta.

7-8

• Indicazioni sufficientemente rispettate. Sintesi /parafrasi nel

complesso corrette e pertinenti.

6

• Nel complesso/Indicazioni e /o vincoli solo parzialmente rispettati.

Sintesi/parafrasi incompleta e/o non pertinente.

4-5

• Nel complesso/Le indicazioni e/o i vincoli non sono rispettati 2-3

4.2 Capacità di comprendere il testo nel suo senso

complessivo e nei suoi snodi tematici e stilistici.

• Nel complesso/Comprensione corretta e rigorosa del testo. 9-10

• Nel complesso/Comprensione corretta del testo. 7-8

• Comprensione essenziale e/o presenza di errori, ma marginali. 6

• Nel complesso/Comprensione solo parziale del testo, presenza di

errori.

4-5

• Nel complesso/Comprensione insufficiente, testo non codificato. 2-3

4.3 Puntualità nell'analisi lessicale, sintattica, stilistica

e retorica (se richiesta).

• Nel complesso/Analisi e interpretazione corrette, precise e puntuali. 9-10

• Nel complesso/Analisi e interpretazione corrette ed adeguate. 7-8

• Analisi e interpretazione essenziali ma corrette (eventuali errori

marginali).

6

• Nel complesso/Analisi e interpretazione approssimative e incerte. 4-5

• Nel complesso/Analisi e interpretazione scorrette - testo non

codificato.

2-3

4.4 Interpretazione corretta e articolata del testo. • Nel complesso/Interpretazione rigorosa e approfondita. 9-10

• Nel complesso/Interpretazione corretta e puntuale. 7-8

• Interpretazione essenziale ma corretta. 6

• Nel complesso/Interpretazione approssimativa e incerta. 4-5

• Nel complesso/Interpretazione scorretta. 2-3

N.B.- Per scegliere la banda inferiore o superiore di punteggio cancellare la dicitura

“Nel complesso” dal descrittore

Val. generale Val. specifica Totale

: 5 Arrotondamento Voto Definitivo

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ESAME di STATO 2018-2019 GRIGLIA PER LA VALUTAZIONE DELLA PRIMA PROVA – ITALIANO

CANDIDATO: ____________________________________ CLASSE: __________ DATA: _______________

TIPOLOGIA

B Analisi e produzione di un testo argomentativo

Indicazioni generali per la valutazione degli elaborati

(MAX 60 pt)

1.1 Ideazione, pianificazione e organizzazione del testo.

• Nel complesso/Svolgimento efficace, ben articolato e con spunti di

originalità.

9-10

• Nel complesso/Svolgimento chiaro e ordinato. 7-8

• Svolgimento lineare, anche se semplice e schematico. 6

• Nel complesso/Svolgimento frammentario, a tratti confuso e

disordinato.

4-5

• Nel complesso/Svolgimento gravemente confuso e sconnesso. 2-3

1.2 Coesione e coerenza testuale. • Nel complesso/Ottima continuità logica e progressione dei contenuti,

connessioni evidenti ed efficaci.

9-10

• Nel complesso/Buona continuità logica e progressione dei contenuti. 7-8

• Testo fondamentalmente coerente, talora approssimative le

connessioni.

6

• Nel complesso/Testo non sempre coerente; procede più per

giustapposizioni che per connessioni.

4-5

• Nel complesso/Molti e/o gravi elementi di contraddizione sul piano

della coerenza.

2-3

2.1 Ricchezza e padronanza lessicale. • Nel complesso/Lessico appropriato, ricco e/o specialistico. 9-10

• Nel complesso/Lessico appropriato e funzionale, a tratti specifico. 7-8

• Lessico talora incerto, specificità ridotta. 6

• Nel complesso/Lessico improprio (termini inadeguati e/o generici e/o

spesso ripetuti) e scarsamente funzionale.

4-5

• Nel complesso/Errori lessicali e improprietà diffuse. 2-3

2.2 Correttezza grammaticale (ortografia, morfologia,

sintassi); uso corretto ed efficace della

punteggiatura.

• Nel complesso/Ottima padronanza della lingua italiana a tutti i livelli. 9-10

• Nel complesso/Buona padronanza della lingua italiana, sintassi

scorrevole.

7-8

• Sostanziale correttezza nell’uso della lingua italiana: struttura

morfosintattica e uso della punteggiatura non compromessi da

gravi errori.

6

• Nel complesso/Struttura morfosintattica non sempre corretta, alcuni

errori ortografici e/ o uso scorretto della punteggiatura.

4-5

• Nel complesso/Struttura morfosintattica gravemente scorretta,

numerosi e/o gravi errori ortografici e/uso gravemente scorretto della punteggiatura.

2-3

3.1 Ampiezza e precisione delle conoscenze e dei

riferimenti culturali.

• Nel complesso/Conoscenze e riferimenti culturali ampi e sviluppati in

modo significativo.

9-10

• Nel complesso/Conoscenze e riferimenti culturali ampi e consistenti. 7-8

• Conoscenze e riferimenti culturali essenziali, ma sufficienti. 6

• Nel complesso/Conoscenze e riferimenti culturali parziali e/o lacunosi. 4-5

• Nel complesso/Conoscenze e riferimenti culturali assenti o errati e

imprecisi.

2-3

3.2 Espressione di giudizi critici e valutazioni personali. • Nel complesso/Ricchezza di spunti di riflessione e/o giudizi critici e

valutazioni personali, talora anche originali.

9-10

• Nel complesso/Presenza di diversi spunti di riflessione e giudizi critici

pertinenti e coerenti con la trattazione.

7-8

• Presenza di alcuni spunti di riflessione personale, se pure semplici. 6

• Nel complesso/Spunti di riflessione personali appena accennati,

approssimativi, imprecisi nella loro formulazione e/o poco pertinenti.

4-5

• Nel complesso/Totale assenza di spunti personali e valutazioni critiche. 2-3

Elementi da valutare nello specifico

(MAX 40 pt)

4.1 Individuazione corretta di tesi e argomentazioni

presenti nel testo proposto.

• Nel complesso/Tesi, argomenti ed eventuali strategie comunicative

individuati con precisione e rigore.

18-

20

• Nel complesso/Tesi e argomenti colti nella loro sostanza, eventuali

strategie comunicative individuate con discreta precisione.

14-

16

• Tesi e argomenti colti nei loro elementi essenziali, eventuali

strategie comunicative individuate con qualche imprecisione e/o

incertezza.

12

• Nel complesso/Tesi e argomenti solo parzialmente individuati (ex: è

stato individuato un solo elemento) e sintetizzati in modo impreciso, a

tratti confuso.

8-10

• Nel complesso/Tesi e argomenti non individuati e sintetizzati in modo

confuso.

4-6

4.2 Capacità di sostenere con coerenza un percorso

ragionativo adoperando connettivi pertinenti.

• Nel complesso/Percorso ragionativo solido e ottimamente strutturato in

tutte le sue parti.

9-10

• Nel complesso/Percorso ragionativo efficace e ben articolato. 7-8

• Percorso ragionativo corretto, ma talora troppo schematico e/o

approssimativo nei collegamenti.

6

• Nel complesso/Percorso poco ragionato e/o a tratti confuso e

incoerente.

4-5

• Nel complesso/Percorso confuso e sconnesso. 2-3

4.3 Correttezza e congruenza dei riferimenti culturali

utilizzati per sostenere l'argomentazione.

• Nel complesso/Riferimenti del tutto funzionali e fondati, sviluppati in

modo ampio e puntuale.

9-10

• Nel complesso/Riferimenti pertinenti, abbastanza funzionali, fondati, a

tratti sviluppati in modo puntuale.

7-8

• Riferimenti pertinenti nei loro elementi sostanziali, essenziali e/o

sufficientemente approssimati.

6

• Nel complesso/Riferimenti poco pertinenti e/o approssimativi e/o

funzionali.

4-5

• Nel complesso/Riferimenti assenti o non pertinenti e/o scorretti. 2-3

N.B.- Per scegliere la banda inferiore o superiore di punteggio cancellare la dicitura

“Nel complesso” dal descrittore

Val. generale Val. specifica Totale

: 5 Arrotondamento Voto Definitivo

Page 18: Classe: 5 A Indirizzo: Scienze applicate Coordinatore di ...liceoquadri.it/wp-content/archivio/esami/5ASA/5ASA.pdf · T10, ap. VIII, La profezia di un’apoalisse osmia, p. 194 Dante

ESAME di STATO 2018-2019

GRIGLIA PER LA VALUTAZIONE DELLA PRIMA PROVA – ITALIANO

CANDIDATO: ____________________________________ CLASSE: __________ DATA: _______________

TIPOLOGIA

C Riflessione critica di carattere espositivo-

argomentativo su

tematiche di attualità

Indicazioni generali per la valutazione degli elaborati

(MAX 60 pt)

1.1 Ideazione, pianificazione e organizzazione del testo.

• Nel complesso/Svolgimento efficace, ben articolato e con spunti di

originalità.

9-10

• Nel complesso/Svolgimento chiaro e ordinato. 7-8

• Svolgimento lineare, anche se semplice e schematico. 6

• Nel complesso/Svolgimento frammentario, a tratti confuso e

disordinato.

4-5

• Nel complesso/Svolgimento gravemente confuso e sconnesso. 2-3

1.2 Coesione e coerenza testuale. • Nel complesso/Ottima continuità logica e progressione dei contenuti,

connessioni evidenti ed efficaci.

9-10

• Nel complesso/Buona continuità logica e progressione dei contenuti. 7-8

• Testo fondamentalmente coerente, talora approssimative le

connessioni.

6

• Nel complesso/Testo non sempre coerente; procede più per

giustapposizioni che per connessioni.

4-5

• Nel complesso/Molti e/o gravi elementi di contraddizione sul piano

della coerenza.

2-3

2.1 Ricchezza e padronanza lessicale. • Nel complesso/Lessico appropriato, ricco e/o specialistico. 9-10

• Nel complesso/Lessico appropriato e funzionale, a tratti specifico. 7-8

• Lessico talora incerto, specificità ridotta. 6

• Nel complesso/Lessico improprio (termini inadeguati e/o generici e/o

spesso ripetuti) e scarsamente funzionale.

4-5

• Nel complesso/Errori lessicali e improprietà diffuse. 2-3

2.2 Correttezza grammaticale (ortografia, morfologia,

sintassi); uso corretto ed efficace della

punteggiatura.

• Nel complesso/Ottima padronanza della lingua italiana a tutti i livelli. 9-10

• Nel complesso/Buona padronanza della lingua italiana, sintassi

scorrevole.

7-8

• Sostanziale correttezza nell’uso della lingua italiana: struttura

morfosintattica e uso della punteggiatura non compromessi da

gravi errori.

6

• Nel complesso/Struttura morfosintattica non sempre corretta, alcuni

errori ortografici e/ o uso scorretto della punteggiatura.

4-5

• Nel complesso/Struttura morfosintattica gravemente scorretta,

numerosi e/o gravi errori ortografici e/uso gravemente scorretto della punteggiatura.

2-3

3.1 Ampiezza e precisione delle conoscenze e dei

riferimenti culturali.

• Nel complesso/Conoscenze e riferimenti culturali ampi e sviluppati in

modo significativo.

9-10

• Nel complesso/Conoscenze e riferimenti culturali ampi e consistenti. 7-8

• Conoscenze e riferimenti culturali essenziali, ma sufficienti. 6

• Nel complesso/Conoscenze e riferimenti culturali parziali e/o lacunosi. 4-5

• Nel complesso/Conoscenze e riferimenti culturali assenti o errati e

imprecisi.

2-3

3.2 Espressione di giudizi critici e valutazioni personali. • Nel complesso/Ricchezza di spunti di riflessione e/o giudizi critici e

valutazioni personali, talora anche originali.

9-10

• Nel complesso/Presenza di diversi spunti di riflessione e giudizi critici

pertinenti e coerenti con la trattazione.

7-8

• Presenza di alcuni spunti di riflessione personale, se pure semplici. 6

• Nel complesso/Spunti di riflessione personali appena accennati,

approssimativi, imprecisi nella loro formulazione e/o poco pertinenti.

4-5

• Nel complesso/Totale assenza di spunti personali e valutazioni critiche. 2-3

Elementi da valutare nello specifico

(MAX 40 pt)

4.1 Pertinenza del testo rispetto alla traccia e coerenza

nella formulazione del titolo e dell'eventuale

paragrafazione.

• Nel complesso/Testo congruo in modo completo e puntuale, adesione

alle consegne efficace e/o originale.

9-10

• Nel complesso/Testo pertinente con alcuni sviluppi puntuali, adesione

alle consegne funzionale e a tratti efficace/originale.

7-8

• Testo pertinente nei tratti sostanziali, adesione alle consegne

sufficientemente coerente e approssimata.

6

• Nel complesso/Testo solo a tratti pertinente, adesione alle consegne

parziale e a tratti incoerente.

4-5

• Nel complesso/Testo non pertinente, adesione alle consegne assente

e/o del tutto incoerente.

2-3

4.2 Sviluppo ordinato e lineare dell’esposizione. • Nel complesso/Sviluppo argomentativo chiaro, efficace e ottimamente

strutturato in tutte le sue parti.

18-

20

• Nel complesso/Sviluppo argomentativo chiaro e ben strutturato in tutte

le sue parti.

14-

16

• Sviluppo argomentativo semplice, ma lineare e ordinato. 12

• Nel complesso/Sviluppo argomentativo a tratti confuso e/o poco

lineare e ordinato nel suo insieme.

8-10

• Nel complesso/Sviluppo argomentativo confuso e sconnesso. 4-6

4.3 Correttezza e articolazione delle conoscenze e dei

riferimenti culturali.

• Nel complesso/Conoscenze e riferimenti culturali selezionati,

approfonditi e significativi.

9-10

• Nel complesso/Conoscenze e riferimenti culturali corretti, ampi, a tratti

significativi.

7-8

• Conoscenze e riferimenti culturali essenziali ma comunque

corretti.

6

• Nel complesso/Conoscenze e riferimenti culturali poco pertinenti e/o

limitati e/o approssimativi.

4-5

• Nel complesso/Conoscenze e riferimenti culturali assenti e/o scorretti,

lacunosi, incerti.

2-3

N.B.- Per scegliere la banda inferiore o superiore di punteggio cancellare la dicitura

“Nel complesso” dal descrittore

Val. generale Val. specifica Totale

: 5 Arrotondamento Voto Definitivo