Civiletto R. y Dessy, C. Gestione e Prevenzione 2007

3

Transcript of Civiletto R. y Dessy, C. Gestione e Prevenzione 2007

8/7/2019 Civiletto R. y Dessy, C. Gestione e Prevenzione 2007

http://slidepdf.com/reader/full/civiletto-r-y-dessy-c-gestione-e-prevenzione-2007 1/3

8/7/2019 Civiletto R. y Dessy, C. Gestione e Prevenzione 2007

http://slidepdf.com/reader/full/civiletto-r-y-dessy-c-gestione-e-prevenzione-2007 2/3

14

Dopo circa un trentennio, si è fatta strada oggi - anche alivello internazionale - un’accezione scientifica mo-derna ed avanzata di “conservazione preventiva” ri-

guardante studi e ricerche che oltrepassano l’attenzione per ilsingolo bene e rivolgono maggior interesse a intere collezionied all’edificio che li contiene. In questo solco si inserisce ilprogetto denominato Gestione conservativa delle raccoltemuseali applicata al Museo Civico di Castelbuono, curatodal Laboratorio di Restauro Manufatti di Origine Organicadel CRPR, entrando così nel vivo del dibattito in atto sul te-

ma della conservazione preventiva. Gli ambiti di questa nuo-va disciplina si sono estesi sempre più sino a comprendere,oltre agli indispensabili aspetti conservativi, tecnici e scienti-fici (condizioni ambiente circostante, analisi degli agenti didegrado, controllo del clima e della luce) anche altri fonda-mentali argomenti, quali: la gestione e la pianificazione dellerisorse sia finanziarie che umane e l’applicazione di procedu-re di sicurezza per la salvaguardia delle opere.La filosofia che guida il progetto del Laboratorio vuole dareampio risalto ai concetti che sottendono la disciplina dellaconservazione preventiva, incentrata su una serie di azioni ri-volte all’ambiente, “contenitore” del bene, e ad un atteggia-mento di cautela che consiste nell’agire intorno all’oggettoda conservare, senza ancora manipolarlo. Questa prassi puòessere dunque considerata un’azione indiretta, staccata dal-l’intervento, che è proprio della conservazione “curativa”,ovvero quella inerente la manutenzione e il restauro. Il con-tributo del Laboratorio è, in questa fase, principalmente indi-rizzato allo sviluppo della prima tappa del progetto, quellache ha come fonte d’ispirazione proprio la conservazionepreventiva, da applicare sull’insieme degli elementi del patri-monio. Sono attualmente in corso attività rivolte allo studio eall’identificazione dimensionale, alla natura e alle caratteri-stiche delle collezioni museali, poste nei magazzini, per sta-bilire le singole priorità conservative. Conseguentemente aciò sarà predisposto un piano di adeguamento dei depositi esaranno riorganizzate, da un punto di vista della museotecni-

ca, le sale di esposizione permanente.L’iter programmatico prevede anche una sezione rivolta piùstrettamente ai singoli beni, consistente nell’applicazionedella conservazione curativa, comprendente il vero e propriorestauro. Gli interventi conservativi saranno mirati su manu-fatti, opportunamente selezionati per caratteristiche di parti-colare rilevanza storico-artistica, interessati da fattori di ri-schio o da un avanzato stato di degrado. Seguirà la pianifica-zione nel tempo di attività di manutenzione e monitoraggiosulle opere, da trattare o già trattate; in tal modo verrà appli-cato anche il criterio della manutenzione, inteso come un in-tervento materiale sull’opera, che avviene prima e dopo il re-stauro, quale “cura continua nel tempo”.La collezione del Museo Civico di Castelbuono è caratteriz-

zata da un ricco patrimonio artistico di differente varietà tipo-

logica e cronologica (databile fra il XVI e il XX secolo), co-stituito da arredi e vesti liturgiche, suppellettili ecclesiasti-che, dipinti afferenti all’arte sacra e a all’arte contemporaneanonché da interessanti esemplari di statuaria lignea policro-ma.Tali beni sono disposti solo in minima parte nelle sale diesposizione permanente, secondo un coerente progetto di al-lestimento tematico ma poco attento alle istanze conservati-ve, mentre, invece, gran parte delle raccolte si trovano stipate

nei depositi, immagazzinate con criteri legati unicamente allaesigua disponibilità degli spazi. I magazzini, luoghi di rico-vero per eccellenza per le numerosissime opere, diventano iprincipali protagonisti di questo progetto. In effetti la qualitàdelle eterogenee collezioni del museo, offre un’importanteoccasione per riflettere sul diverso modo di agire nei con-fronti della variegata casistica di materiali (spesso interagentitra loro), e delle differenti tipologie di danni ma anche sullarelazione che corre tra il manufatto e l’ambiente confinato.Nell’ambito di questa fase operativa, che contempla appuntol’adeguamento dei depositi per assicurare alle collezioni ido-nee condizioni ambientali, il CRPR, attraverso i suoi Labora-tori diagnostici, provvederà ad analizzare lo stato delle strut-ture adibite a deposito permanente, mediante sistemi di misu-

razione dell’umidità, della temperatura e dell’ illuminamen-

Gestione e Prevenzione

la conservazione delle raccolte museali

Roberta Civiletto, Caterina Dessy

LABORIANDOL

8/7/2019 Civiletto R. y Dessy, C. Gestione e Prevenzione 2007

http://slidepdf.com/reader/full/civiletto-r-y-dessy-c-gestione-e-prevenzione-2007 3/3

15

to. Saranno indicati i materiali e le attrezzature specifiche per il deposito, mentre è iniziato lo studio e la progettazione dialcune cassettiere-teche prototipo, utili a contenere opere cuiè rivolta una particolare attenzione: i manufatti tessili.Questi, per precise tecniche di lavorazione, dimensione eforma, nonché per peculiari caratteristiche morfologiche e dideperibilità dei materiali costitutivi, manifestano considere-voli problematiche conservative, necessitando, più di altre

categorie di beni, di un idoneo metodo di immagazzinamen-to. I contenitori, oltre a rispondere ad istanze conservative,saranno concepiti per consentire a studiosi, studenti e opera-tori del settore una facile fruizione delle opere, frequente-mente resa difficile o addirittura impossibile da errati siste-mi di immagazzinamento.Lo studio e la realizzazione di soluzioni conservative indi-rizzate ad ambienti confinati, pensate per poter rispondere aspecifiche esigenze, sarà poi estesa anche ad altri manufattidi natura organica. A conclusione del progetto verranno re-datte delle linee guida volte a raggiungere una efficace e co-stante manutenzione dei locali attraverso l’adozione di pro-cedure operative atte a ridurre i fattori di rischio, unitamentead un programma di verifica degli standard di conservazione

delle opere, fissando tempi e modalità di esecuzione.

TERRITORIO NEL MUSEO

un contenitore dell’identità madonita

Michele Enzo Sottile*

E’ un impegno che dura da diversi anni, quello del Museo Ci-

vico di Castelbuono, che ha voluto, fin dal suo nascere, foca-

lizzare interessi di ricerca della conoscenza e della storia dei

luoghi per valorizzare al meglio l’ingente patrimonio artistico-cultu-

rale delle Madonie. Ma è anche azione volta al recupero e valorizza-

zione delle identità personali e ambientali. In tale direzione non so-

no state poche le occasioni per organizzare vere e proprie campagne

di sensibilizzazione di pubblico e privato, sottoponendo ad analisi

concreta la conservazione e la valorizzazione del patrimonio cultu-

rale dei luoghi carichi di valenze percettive e spirituali. Il Museo Ci-

vico, rifiutando di rimanere chiuso dentro le sue mura, anzi deside-

rando fortemente estendere il concetto di museo a tutto il territorio,

da sempre ha ricercato collaborazioni con studiosi, ricercatori eUniversità. Episodio di collaborazione in tal senso è quello fra l’isti-

tuzione museale e il CRPR. L’intesa collaborativa tende alla conser-

vazione e restauro ma anche alla valorizzazione del patrimonio arti-

stico che il Museo Civico conserva nelle sue sezioni museali, nelle

sale del castello dei Ventimiglia, sua sede istituzionale, costituito da

manufatti lapidei e ceramologici, principalmente ritrovamenti da

scavi archeologici condotti all’interno del castello, opere d’arte mo-

derna e contemporanea, provenienti essenzialmente dalla collezione

Luigi Di Piazza (fondatore, con la moglie Rita, nel 1966, della Gal-

leria d’Arte palermitana “La Robinia”), manufatti tessili, di metallo

prezioso (oro, argento, corallo ecc.), e opere polimateriche apparte-

nenti al Tesoro di S. Anna e anche la preziosa Cappella Palatina di

sant’Anna, decorata in stucco su fondo oro tra il 1683 e il 1687 da

Giuseppe Serpotta. Fra i progetti del Museo, rivolti alla riqualifica-

zione e restauro del castello (probabilmente entro il 2008 saranno fi-

niti i lavori relativi al nuovo arredo museale), al recupero degli edi-

fici dell’intera area castellana come spazio del museo, vi è quello di

una scuola di restauro di manufatti artistici e archeologici, all’inter-

no degli spazi museali, principalmente orientata al recupero di una

non più rinviabile prassi di manutenzione al servizio del patrimonio

artistico di Castelbuono e delle Madonie. La pratica del manu tene-

re, spesse volte silenziosa e lontana dai riflettori di restauri spettaco-

larizzati, acquista, oggi più che mai, valore di necessità improcrasti-

nabile per la salvezza di quel prezioso archivio della memoria rice-

vuta in eredità, molte volte conservata all’interno di ambienti malsa-

ni. Il tema della manutenzione è stato recentemente oggetto di di-

scussione e di confronto al convegno, organizzato dal Museo Civicodi Castelbuono nella sala del Principe del castello dei Ventimiglia,

(peraltro arricchito anche dal contributo di Giuseppa Maria Spanò in

rappresentanza del CRPR), dal titolo Svelare l’arte: come? a con-

clusione di una mostra molto provocatoria, allestita precedentemen-

te nelle stesse sale del castello, dove sono state esposte tutte le opere

d’arte di una chiesa “campione” di Castelbuono, tutte velate con

carta di riso dal titolo emblematico L’ARTE sVELATA. All’interno

di una auspicabile duratura collaborazione con il CRPR, il Museo

Civico si propone di sviluppare azioni di studio e salvaguardia del

patrimonio sotto la sua tutela, rivolto anche ai manufatti lignei e ar-

chitettonici del castello, prioritariamente, ma anche del territorio.

*Direttore del Museo Civico di Castelbuono

LABORIANDOL

alcune delle opere oggetto della conservazione