Citta' metropolitana di roma capitale

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FRANCO BRUGNOLA GESTIONE DELLE FUNZIONI NELL’AREA DELLA CITTA’ METROPOLITANA DI ROMA CAPITALE

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FRANCO BRUGNOLA

GESTIONE DELLE FUNZIONI NELL’AREA DELLA CITTA’ METROPOLITANA DI ROMA CAPITALE

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Kmq. 5.363,28Densità 807,69

121 Comuni di cui 58 con meno di 5.000 abitanti

Area metropolitana di Roma Capitale

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IL TERRITORIO

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LA POPOLAZIONE La popolazione al 1°

gennaio 2016 dell’area metropolitana di Roma è di 4.342.046 abitanti

Gli stranieri non residenti sono circa 400.000 (studenti, religiosi, dipendenti FAO, Ambasciate, NATO, ecc.

I pendolari sono circa 700.000

I turisti giornalmente sono circa 100.000

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L.A.Seneca, Lettera alla madre Elvia: «Alcuni li ha spinti qui l’ambizione, altri la necessità di un incarico pubblico, altri l’incombenza di un’ambasceria, altri la ricerca di un luogo adatto alla loro lussuria e ricco di vizi, altri il desiderio degli studi liberali, altri quello di assistere agli spettacoli, alcuni ancora sono stati attirati dall'amicizia, altri dalla ricerca di maggiori possibilità per esprimere il proprio talento; qualcuno è venuto per mettere in vendita la propria bellezza, qualcun altro la propria eloquenza. Non c'è razza umana che non sia venuta in questa città che paga a caro prezzo le virtù come i vizi. Chiamali per nome tutti costoro e chiedigli di che paese siano: vedrai che la maggior parte è tutta gente che ha lasciato la terra natale ed è venuta in questa città grandissima e bellissima e, comunque, non sua»

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olaLe popolazioni residenti in un determinato territorio trovano

nelle comunità organizzate alle quali necessariamente e spontaneamente appartengono (i Comuni) le strutture organizzative e decisionali destinate a farsi carico dei loro bisogni e delle loro esigenze (sempre che non rientrino tra i compiti istituzionali dello Stato o di altri enti).L’ organo fondamentale dei Comuni è il popolo organizzato in corpo elettorale che lo rende titolare della potestà di formulare propri indirizzi politico-amministrativi attraverso un processo di autodeterminazione dei fini da perseguire.

LA SOVRANITA’

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UN COMUNE E’ FATTO DI:

• Struttura organizzativa

•Procedure , Linee guida, istruzioni

•Risorse umane, finanziarie e strumentali

SINDACO

DIRETTORE GENERALE

UFFICI

CONSIGLIO REVISORI

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LA SITUAZIONE ATTUALE

Soppressione della provincia con le relative conseguenze Ogni Comune ha le medesime funzioni e missioni Disarmonie nelle procedure da un ente all’altro Scarsa programmazione con conseguenze negative Scarso governo del territorio e suo consumo improduttivo Gravissimi problemi di mobilità Presenza di una pletora di enti e di aziende locali Organizzazione burocratica appesantita negli anni Diseguaglianza tra i vari Comuni nel rispetto dei diritti degli abitanti Bassa qualità percepita nei servizi pubblici Inadeguato coinvolgimento e partecipazione dei cittadini

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PROVINCIA DI ROMA CITTADINI

AZIENDE SANITARIE

COMUNITA’ MONTANE

COMUNE DI ROMA

FAMIGLIE

I.P.A.B.

Consorzio ASI Roma - Latina Volontariato

TERZO SETTORE

SOCIETA’ PARTECIPA

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ATO

120 Comuni

Cotral

Aeroporti di Roma

ProvinciattivaCapitale Lavoro

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Centralizzazione gestione delle funzioni fondamentaliArmonizzazione di tutte le procedure tra gli entiEfficienza, Efficacia ed Economicità AutonomiaSussidiarietàCooperazione tra livelli di governoDifferenziazioneAdeguatezzaRazionalizzazione e riqualificazione dell’organizzazionePiù controlli interni e benchmarking tra tutti gli enti Più partecipazionePiù rendicontazione locale

GLI OBIETTIVI

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Città Metropolit

ana

LA CITTA’ METROPOLITANA COME HUB DEI COMUNI

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Sin dall’Unità d’Italia si è cercato di ridurre il numero dei Comuni. Anche Mussolini ci provò senza risultato.La cosa fu ripresa dalla legge 142/90 ma senza successo dato cheil numero è passato dai 7.720 del 1861 agli 8.100 del 1991Nel 2000 con il nuovo T.U.E.L. fu previsto un processo per spingere i Comuni più piccoli verso un esercizio associato di funzioni e servizi e, in maniera più pressante, verso la fusione di quelli con popolazione inferiore a 10.000 abitanti. Nel 2010, si è tentato di nuovo di impegnare i Comuni fino a 5.000 abitanti a gestire in forma associata tutte le funzioni fondamentali che sono state poi individuate nel 2012.

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I TENTATIVI PER RIDURRE IL NUMERO DEI COMUNI

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UNIONE Con l’unione i Comuni

mantengono la loro identità e autonomia

viene centralizzata la gestione di alcune funzioni fondamentali e non identitarie

FUSIONI ED UNIONI

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olaFUSIONE

è un processo affidato dalla Costituzione alle Regioni le quali possono costituire nuovi Comuni

vengono annullate l’identità e le tradizioni delle comunità creando nuovi enti con nomi spesso privi di legami con la storia.

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Le funzioni fondamentali dei Comuni individuate con legge ai sensi dell’art. 118 della Costituzione sono le seguenti:a) organizzazione generale dell’amministrazione, gestione finanziaria e contabile e controllo;b) organizzazione dei servizi pubblici di interesse generale di ambito comunale, ivi compresi i servizi di trasporto pubblico comunale;c) catasto, ad eccezione delle funzioni mantenute allo Stato dalla normativa vigente;

LE FUNZIONI FONDAMENTALI DEI COMUNI

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d) pianificazione urbanistica ed edilizia di ambito comunale nonché la partecipazione alla pianificazione territoriale di livello sovracomunale;e) protezione civile e di coordinamento dei primi soccorsi;f) organizzazione e gestione dei servizi di raccolta, avvio e smaltimento e recupero dei rifiuti urbani e riscossione dei relativi tributi;g) servizi sociali ed erogazione delle relative prestazioni ai cittadini, secondo quanto previsto dall’articolo 118, quarto comma, della Costituzione;

…segue le funzioni fondamentali dei comuni

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h) edilizia scolastica, organizzazione e gestione dei servizi scolastici;i) polizia municipale e polizia amministrativa locale;l) tenuta dei registri di stato civile e di popolazione e compiti in materia di servizi anagrafici nonché in materia di servizi elettorali, nell’esercizio delle funzioni di competenza statale;m) servizi statistici.

A queste funzioni deve essere aggiunta in base anche al recentissimo D.lgs 50/2016 (nuovo Codice degli appalti e concessioni pubbliche) anche la centralizzazione dell’acquisizione di beni, servizi, ecc.

…segue le funzioni fondamentali dei comuni

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Roma CapitaleHinterlandArea metropolitama

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Ci troviamo di fronte ad un processo di cambiamento storico e molto complesso, che contiene forti elementi di globalizzazione: Da una parte questa soluzione è indispensabile per

raggiungere una maggiore efficienza ed efficacia dei servizi pubblici

Dall’altra si tratta di scelte che non consentono di gestire in maniera ottimale i servizi alla persona che richiedono, proprio per il loro contenuto, forti elementi di prossimità; è indispensabile rafforzare il ruolo dei cittadini e renderli protagonisti del cambiamento coinvolgendoli

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Non più Comuni con le stesse funzioni: il più piccolo Comune dell’area metropolitana (Vivaro Romano con 177 abitanti) non può avere le stesse competenze e funzioni di quello di Roma.

No alle fusioni ed unioni forzate che sono state viste non come una opportunità ma come un ostacolo da aggirare. L’unione tra più piccoli Comuni non produce alcun valore aggiunto.

Occorre allora ridisegnare le funzioni dei piccoli Comuni rafforzando quelle funzioni proprie che hanno un forte valore identitario come l’anagrafe, il servizio elettorale, il cimitero, la polizia locale, i servizi sociali, ecc. affidando tutte le altre alla Città metropolitana che le potrà svolgere in service; rendendo comunque disponibili per quelle decentrate schemi di provvedimenti e di procedure unificate per armonizzare il tutto.

Per converso andranno valorizzate le funzioni di partecipazione alle scelte e i compiti di valutazione dei servizi pubblici affidati ai cittadini dal comma 461 dell’art. 2 della L. 244/2007 e dall’art. 6 della L. 328/2000.

UNA PROPOSTA PER I PICCOLI COMUNI

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CITTADINO

CONTROLLO SOCIALE

PARTECIPA

VOLONTARIAT

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ValutazioneDirigenza

locale

IL CITTADINO AL CENTRO DI UN SISTEMA INTEGRATO

ValutazioneServizi pubblici

e sociali

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MA LE RISORSE DOVE SONO ?

L’avvio delle città metropolitane è stato deciso in un momento di grave recessione economica e di tagli agli enti locali.

Alla scarsezza delle risorse finanziarie si è accompagnata anche quella delle risorse umane che oltre al blocco del turn over ha subito la mobilità verso le regioni.

Occorre valutare alcune fonti di finanziamento proprie per le Città metropolitane che devono assolvere ad una serie di compiti propri che hanno dei costi altrimenti non sostenibili.

Tra le risorse possibili c’è una quota delle tasse d’imbarco (aerei e navi) e la «congestion charge»:la tassa d’ingresso nelle aree centrali dell’area metropolitana.

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CITTA’ METROPOLITANA E COMUNI INSIEME PER IL CAMBIAMENTO

Procedere in maniera progressiva alla devoluzione delle funzioniRidurre in maniera incisiva il numero degli enti e delle aziendeSopprimere le IPAB e trasferire beni e funzioni ai ComuniDefinire con urgenza la ripartizione delle funzioni tra Città metropolitana e Comuni Approvare una organizzazione snella senza troppa distanza tra il top management e i livelli operativi Aumentare la qualificazione dell’azione amministrativa Prevedere maggiori sinergie tra i vari livelli Privilegiare il ricorso allo svolgimento delle funzioni attribuite ai Comuni attraverso convenzioni con la città metropolitana di Roma Capitale

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LO STATUTO

Sarà indispensabile un nuovo Statuto che sia la grund norm di questa nostra nuova città e che sia apportatore di valori etici per dare un segnale di forte cambiamento rispetto al passato, ma che poi sia seguìto da regole, da indicatori, da applicazione di costi standard e da un sistema di controlli interni che non resti solo sulla carta e che sia molto orientato verso la prevenzione della corruzione, facendo esperienza del passato recente.

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I Comuni pur disponendo di una grande massa di dati spesso non li utilizzano o comunque non li gestiscono a rete.

Per metterli a frutto occorrerà sviluppare le risorse ICT creando la Città intelligente: una città di città connesse in rete, dotata di piattaforme tecnologiche digitali grazie alle quali sia possibile gestire enormi quantità di dati, documenti ed informazioni collegando così la dimensione urbana con quella virtuale e i diversi attori coinvolti, in grado di produrre conoscenza e di trarre da essa il massimo rendimento, ponendo le basi per coinvolgere tutti i cittadini nella gestione di una smart city.

IL GOVERNO DIGITALE DELLA CITTA’ METROPOLITANA

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Il processo di globalizzazione delle Aziende sanitarie fino ad ora è stato portato avanti in maniera scoordinata con la riforma degli enti locali rischiando di aggravare ulteriormente lo scollamento progressivo tra i Sindaci (massima autorità sanitaria locale e portatori degli interessi delle comunità) e le ASL anche perché non ci sarà più alcuna coincidenza od omogeneità tra i territori.In questo scenario i Direttori generali rischiano di non avere più rapporti con i rappresentanti del territorio e i cittadini vedranno le loro aspettative di assistenza ignorate da un muro di gomma che si allontana sempre più. E’ necessario creare forti forme di partecipazione della comunità per la valutazione dei servizi sanitari e socio-sanitari, rafforzando il ruolo della Conferenza locale per la sanità e il ruolo dei delegati del Sindaco..

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RAPPORTI TRA CITTA’ METROPOLITANA E SSN

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Il recente Rapporto di ISTAT e CNEL sul Benessere Equo e Sostenibile nelle città metropolitane, grazie ad una massa di 64 indicatori, ci fornisce notizie sulle diseguaglianze presenti nell’area della Città Metropolitana di Roma Capitale; occorrerà impegnarsi molto per eliminarle.

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Questo rapporto rafforza l’esigenza di creare una organizzazione della Città metropolitana di Roma Capitale che, articolando in maniera armonica la gestione dei servizi, sia in grado di contribuire ad eliminare le diseguaglianze delle prestazioni tra il centro e le estreme periferie.

Naturalmente questi princìpi dovranno essere applicati anche in tutte le province del Lazio, in cui complessivamente abbiamo 251 piccoli Comuni (su 378) che spesso si trovano in grandi difficoltà per dare risposte adeguate alle crescenti aspettative dei cittadini e che hanno bisogno di enti di area vasta (coordinati tra loro) che possano assolvere in service alle funzioni fondamentali, ma anche di fornire un supporto amministrativo ove necessario.

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