Città e Regine Calabria n.0 anno I

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Anno I n° 0 15 sett - 15 ott. 2010 Continua a pag.12 Impressioni di Fine Estate Loredana Remolo E anche questa è andata! Mi riferisco all’estate morente, l’ennesima di tante stagio- ni vacanziere animate, si fa per dire, dalle immancabili polemiche sul mare sporco. Una tradizione ormai, al pari delle sagre di paese che, almeno per una sera, fanno dimenticare schiume nostrali di immonda provenienza or- ganica, tappeti galleggianti di spazzatura, boschi ince- neriti, strade groviera, la su- data per il parcheggio e tutto il campionario di degrado e Pag.11 Consiglio comunale sciolto per infiltrazioni mafiose Pag.7 Sequestri, perquisioni, arresti e deunce. Tutta L’attività effettuata dalle forze dell’ordine nell’estate Periodico di informazione e cultura. Notizie, approfondimenti e aggiornamenti quotidiani su www.cittaeregione.it Ringrazio innanzi tutto la mia amica Cecilia De Marco per avermi dato la possibilità di esporre la mia esperienza in Calabria nello svolgimento delle funzioni di sostituto procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Vibo Valentia ed anche nella vita quotidiana, sul numero 0 di questa rivista, fatta da giovani, dai quali ritengo bisogna partire per realizzare una nuova Calabria, e, in generale, un nuovo sud Italia, che si imponga quale forza economica e sociale in Europa e non da considerare come la terra dalla quale andarsene, in quanto povera e priva di prospettive per il futuro. Dopo un periodo di due anni di tirocinio presso gli uffici giudiziari di Genova e Massa, ho assunto il primo incarico in magistratura quale sostituto procuratore a Vibo Valentia il 12 ottobre 2004. Nonostante mio padre fosse calabrese, tanto che dopo la mia nascita a Milano nel novembre 1969, ho vissuto fino al 1973 a Pizzo, ho passato tutta la mia vita a Massa, una città fra Toscana e Liguria. Fino al momento in cui La situazione della Calabria dalla penna del Procuratore Garofalo << Ciao, dovrei parlarti di un progetto, ci vediamo per una pizza?>>. << Ok – fu la risposta -, dimmi dove e quando>>. La forza di un’idea innovati- va, l’entusiasmo e la passione per un progetto già avviato con successo in altre due re- altà, Pomezia e Palermo. Ed ancora, l’inesauribile vo- glia di comunicare, di infor- mare e di far conoscere tutto ciò che è appannaggio di po- chi, di condividere esperien- ze e molto altro che scoprire- mo insieme noi e voi. E’ questa la nostra avventu- ra. Ciò che state tenendo tra le mani, “semplicemente” 16 pagine. E’ “Città e Regione”, il progetto che ha preso vita in una torrida sera d’agosto, coinvolgendo tutti noi im- mediatamente. Lo costruiremo parola dopo parola, pagina dopo pagina cercando di aprire una fi- nestra sulle vicende di Vibo Continua a pag. 2 L’INIZIO DI UN’AVVENTURA Una Calabria dove si soffre per l’inquinamento ambientale e “politico” è una terra che offre poco. Una Calabria che lotta per la libertà, la giustizia, il progresso è una terra in cui vogliamo vivere. Francesco De Marco presidente Buongiorno Legalità Cecilia De Marco Pino Paolillo Pizzo Cal - Vibo Val e provincia Calabria

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Mensile di informazione locale

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Anno I n° 0 15 sett - 15 ott. 2010

Continua a pag.12

Impressioni di Fine Estate

Loredana Remolo

E anche questa è andata! Mi riferisco all’estate morente, l’ennesima di tante stagio-ni vacanziere animate, si fa per dire, dalle immancabili polemiche sul mare sporco. Una tradizione ormai, al

pari delle sagre di paese che, almeno per una sera, fanno dimenticare schiume nostrali di immonda provenienza or-ganica, tappeti galleggianti di spazzatura, boschi ince-neriti, strade groviera, la su-data per il parcheggio e tutto il campionario di degrado e

Pag.11

Consiglio comunale sciolto per infiltrazioni mafiose

Pag.7

Sequestri, perquisioni, arresti e deunce. Tutta L’attività effettuata dalle forze dell’ordine nell’estate

Periodico di informazione e cultura. Notizie, approfondimenti e aggiornamenti quotidiani su www.cittaeregione.it

Ringrazio innanzi tutto la mia amica Cecilia De Marco per avermi dato la possibilità di esporre la mia esperienza in Calabria nello svolgimento delle funzioni di sostituto procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Vibo Valentia ed anche nella vita quotidiana, sul numero 0 di questa rivista, fatta da giovani, dai quali ritengo bisogna partire per realizzare una nuova Calabria, e, in generale, un nuovo sud Italia, che si imponga quale forza economica e sociale in Europa e non da considerare come la terra dalla quale andarsene, in quanto povera e priva di prospettive per il futuro. Dopo un periodo di due anni di tirocinio presso gli uffici giudiziari di Genova e Massa, ho assunto il primo incarico in magistratura quale sostituto procuratore a Vibo Valentia il 12 ottobre 2004.Nonostante mio padre fosse calabrese, tanto che dopo la mia nascita a Milano nel novembre 1969, ho vissuto fino al 1973 a Pizzo, ho passato tutta la mia vita a Massa, una città fra Toscana e Liguria.Fino al momento in cui

La situazione della Calabria dalla penna del Procuratore Garofalo

<< Ciao, dovrei parlarti di un progetto, ci vediamo per una pizza?>>. << Ok – fu la risposta -, dimmi dove e quando>>.

La forza di un’idea innovati-va, l’entusiasmo e la passione per un progetto già avviato con successo in altre due re-altà, Pomezia e Palermo.

Ed ancora, l’inesauribile vo-glia di comunicare, di infor-mare e di far conoscere tutto ciò che è appannaggio di po-chi, di condividere esperien-ze e molto altro che scoprire-mo insieme noi e voi.

E’ questa la nostra avventu-ra. Ciò che state tenendo tra le mani, “semplicemente” 16 pagine. E’ “Città e Regione”, il progetto che ha preso vita in una torrida sera d’agosto, coinvolgendo tutti noi im-mediatamente.

Lo costruiremo parola dopo parola, pagina dopo pagina cercando di aprire una fi-nestra sulle vicende di Vibo

Continua a pag. 2

L ’ I N I Z I O D I U N ’ A V V E N T U R A

Una Calabria dove si soffre per l’inquinamento ambientale e “politico” è una terra che offre poco.Una Calabria che lotta per la libertà, la giustizia, il progresso è una terra in cui vogliamo vivere.

Francesco De Marco presidente Buongiorno Legalità

Cecilia De Marco

Pino Paolillo

Pizzo Cal - Vibo Val e provincia

Calabria

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Vibo Valentia Città e Regione n° 0 15 sett - 15 ott. 2010

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sono giunto per lavoro a Vibo Valentia, la realtà che conoscevo era solo quella di una città del centro nord. Dal 2004 sono stato catapultato in un ambiente completamente nuovo, quello di Vibo Valentia e di cui, almeno per i primi due anni, non ho capito assolutamente nulla.Sono subito emerse le differenze nei rapporti fra le persone, sia nell’ambiente lavorativo che esterno, connotati a Vibo Valentia da un rilevante formalismo e dalla accentuata suddivisione delle persone in categorie o classi sulla base del contesto socio economico di provenienza. Nel primo anno di permanenza a Vibo Valentia il mio carattere, piuttosto espansivo e guascone, ha suscitato non poche perplessità nell’ambiente di lavoro, dove venivo considerato un po’ strano, ciò che, anche a causa dell’iniziale inesperienza, ha portato chi mi stava intorno a sottovalutarmi.Da parte mia non ho mai cessato di essere me stesso, in quanto ritenevo e ritengo che per far bene il “mestiere” di magistrato non sia necessario tenere un atteggiamento sussiegoso ed austero, porsi su un piedistallo e guardare il resto del mondo dall’alto in basso, atteggiamento questo proprio di alcuni colleghi, i quali forse dimenticano che i poteri di cui sono stati investiti sono stati loro conferiti esclusivamente per erogare un servizio in favore della collettività e non per

La situazione della Calabria dalla penna del Procuratore Garofalo

erigersi al di sopra di essa. Con l’andare del tempo, il progredire delle mia esperienza professionale ed umana e la conoscenza dell’ambiente circostante, sono riuscito ad instaurare rapporti di stima, fiducia ed anche di amicizia con persone legate all’ambiente lavorativo, grazie ai quali, ho fatto un salto di qualità nello svolgimento della mia attività professionale e sono maturato come uomo.Penso all’amicizia che mi lega al l.te Nazzareno Lopreiato, comandante la Stazione dei Carabinieri di Vibo Valentia, il quale oltre ad essere stato per me un grande maestro su come si svolgono e dirigono le indagini, mi ha permesso, grazie alle sue straordinarie doti di investigatore, di definire con successo importantissimi procedimenti penali. Senza poi tralasciare gli stretti legami che ho avuto con colleghi come Sisto Restuccia e Giuseppe Lombardo e con investigatori come Rodolfo Ruperti,

Valentia, Pizzo e non solo, facendo capolino sui fatti dell’intera Regione.

Un’ avventura meravigliosa e nel contempo una sfida sti-molante che richiede cura ed attenzione. Come un figlio ti accorgi che c’è in esso una parte di te e che rappresen-ta il tuo investimento per il futuro.

Un futuro che non vogliamo attendere a braccia conserte come muti spettatori, aspet-tando che qualcun altro si muova, agisca e ci sovrasti, ma di cui vogliamo essere gli attori protagonisti, capaci di prendere in mano le redini di una realtà difficile, quella della Calabria, cominciando innanzitutto ad interessarci di tutto quello che in essa accade.

Eesaltando quello che di buono ( e ce n’è tanto!) essa offre, cercando di fornire degli spunti di riflessione su tutto ciò che non va. Il punto di vista dei giovani che guardano a volte con occhio disincantato le vicende del quotidiano, a volte con co-raggioso e dirompente senso critico, o quello più maturo e consapevole di chi non cede a nessuna logica. Perchè “solo il cittadino informato può decidere, il cittadino disin-formato crede di decidere”.

Segue da Coperina

indimenticabile dirigente la Squadra Mobile di Vibo Valentia e protagonista di tutte le più importanti operazioni antimafia sul territorio Vibonese, i quali, oltre ad avermi arricchito professionalmente, mi hanno dato importanti chiavi di lettura, grazie a cui interpretare e capire la realtà esterna all’ufficio e ciò che veramente stava al di sotto dei procedimenti penali che andavo a trattare. È sempre stata l’amicizia con persone del mio ambiente di lavoro a sorreggermi anche nei periodi più difficili della mia permanenza a Vibo Valentia, mentre mi trovavo sotto pressione ed alle volte anche isolato, momenti durante i quali la collega Simona Cangiano non ha mai smesso di farmi sentire il suo affetto ed il suo appoggio in modo

di Cecilia De Marco

“LA GIUSTIZIA E’ AMMINISTRATA IN NOME DEL POPOLO”

L ’ I N I Z I O D I U N ’ A V V E N T U R A

Fabrizio Garofalo

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Vibo Valentia

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La situazione della Calabria dalla penna del Procuratore Garofalo

sincero ed incondizionato. Ora, al posto di Simona, c’è, Fabio Regolo, giovane e valente magistrato in servizio presso la sezione fallimentare e le esecuzioni immobiliari del Tribunale di Vibo Valentia, che, grazie all’esperienza presso il Tribunale di Milano, ha contribuito ad innovare nell’ambito delle materie da lui trattate, l’organizzazione del tribunale, con miglioramenti in termini di efficacia e tempestività del servizio, apprezzati da addetti ai lavori e cittadini. Sono i rapporti professionali ed insieme umani forti a costituire la base indispensabile per affrontare le mille difficoltà nello svolgimento delle delicate funzioni di magistrato in una realtà come Vibo Valentia, difficile da affrontare a causa della fitta ragnatela di rapporti che si instaura in ogni piccola collettività e che, dopo la commissione di fatti reato, rischia di divenire una barriera quasi insormontabile nello svolgimento delle indagini anche a causa dell’omertà, un male che, purtroppo, nel contesto socio culturale

del meridione, è veramente difficile da debellare.Questa fitta ragnatela di rapporti in alcune occasioni rischia di costituire un ordinamento a se stante, quasi impermeabile dall’esterno, grazie al quale possono essere gestiti rilevanti interessi, economici e non, al di fuori del controllo delle Forze dell’Ordine e della Magistratura.Ed ecco allora che i procedimenti trattati presso la Procura della Repubblica di Vibo Valentia riguardano fatti che, nella maggior parte dei casi, nulla hanno a che vedere con i veri problemi che affliggono la città ed il meridione in generale.Si pensi ai fiumi di denaro pubblico devoluti per il Sud Italia nel corso degli anni per realizzare servizi, infrastrutture, agevolare e creare imprese e lavoro, ma poi misteriosamente spariti, senza che siano stati raggiunti gli obiettivi a cui quel denaro era destinato. Nello svolgere il mio lavoro quotidianamente avverto un profondo senso di frustrazione, nella triste consapevolezza che i reati che veramente sono la causa della difficile situazione meridionale mi passano vicino, ma senza che io riesca neppure a vederli. Questo senso di frustrazione si acuisce quando mi accorgo

che le fattispecie delittuose attraverso cui si dovrebbe perseguire chi si appropria di ingenti somme di denaro pubblico od effettua grandi traffici di rifiuti (un vero cancro per il meridione), vengono applicate più che altro nei confronti di chi, in situazione di indigenza, non paga il ticket sanitario o trasporta ferro vecchio in cambio di pochi euro.Non riesco a non pensare a quando alcuni anni orsono seppi dell’arresto di una vecchietta, condannata per aver abusivamente realizzato un manufatto da adibire ai servizi igienici, di cui la sua abitazione fino a quel momento era priva, in quanto la donna successivamente al passaggio in giudicato della sentenza di condanna, non aveva provveduto a demolire il manufatto abusivo, condotta a cui era subordinato il beneficio della sospensione condizionale della pena, che, invece, proprio per la mancata demolizione del manufatto, inizialmente era stata eseguita, anche se poi sostituita con l’affidamento ai servizi sociali. Premesso che l’iniziale esecuzione della pena ha costituito il frutto di mera dimenticanza dell’avvocato della condannata di richiedere l’affidamento ai servizi sociali, beneficio concesso poco dopo dal giudice (sicché la stessa è rimasta in carcere non più di qualche giorno), il caso della vecchietta ritengo sia l’emblema delle profonde contraddizioni del territorio calabrese, dove a fronte di

un devastante abusivismo edilizio sulla maggior parte della costa tirrenica, per il quale nessuno ritengo abbia mai fatto un giorno di galera, in prigione ci è finita, sebbene per qualche giorno, una vecchietta per aver realizzato, seppure abusivamente, i servizi igienici della propria abitazione.Da parte della magistratura e delle forze dell’ordine è quindi necessario un concreto e costante impegno per indirizzare tutte le proprie risorse verso i problemi “veri” del meridione, ‘ndrangheta, denaro pubblico, abusivismo ed ambiente da affrontare in modo efficace e concreto e con operazioni non di facciata, inidonee ad intaccare le criticità e che diventano spesso “uno specchietto per le allodole” dietro cui si nascondono gravi problemi destinati a rimanere irrisolti.Un esempio, l’inquinamento costiero del meraviglioso mare calabrese.La Procura di Vibo Valentia, con il Procuratore Capo, Mario Spagnuolo, particolarmente sensibile alle questioni ambientali, sta cercando di affrontare questi problemi e di risolverli nel più breve tempo possibile. È però dovere giuridico, civico e morale, per tutti coloro che sanno, aiutare la magistratura e le forze dell’ordine in questo difficile compito, contribuendo a strappare quella fitta ragnatela di connivenze, ostacolo oltre che all’accertamento dei reati, anche al concreto sviluppo e benessere del territorio.

“LA GIUSTIZIA E’ AMMINISTRATA IN NOME DEL POPOLO”

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Vibo Valentia

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Nave scuola Giorgio Cini

La Nave scuola Giorgio Cini ormeggia a Vibo

Nel molo rosso del porto di Vibo Marina, getta l’ancora la nave scuola “Giorgio Cini”. Si fermerà due giorni per le attività di addestramento tecnico - marinaresco degli allievi previsto nel progetto “E…state con la Guardia di Finanza”.

Il progetto vuole avvicinare i giovani alla vita di bordo e a conoscere più da vicino il corpo della Guardia di Finanza. La nave, comandata dal tenente Michele Petrone,è stata la sede ieri di un piacevole incontro dove sono intervenuti numerosi ospiti quali: Pino Paolillo, responsabile del WWF, Antonio Montesanti, presidente del Parco Marino Costa degli Dei, Franca Falduto, presidente della consulta giovanile e Laura Greco responsabile della Croce Rossa Italiana.

Ad accoglierli il comandante della Cini e il colonnello co-mandante del ROAN Gianni Legato della caserma della GF di Vibo Marina. Apre l’incontro lo stesso comandan-te Petrone esponendo i vari aspetti tecnici della nave e del progetto scuola. La Giorgio Cini varata l’11 febbraio 1970 dal cantiere navale “Lucchese di Venezia” fu acquistata, dopo alcuni anni di diretta gestione, dalla Guardia di Finanza per l’esigenza di disporre di una nave scuola capace di effettuare crociere addestrative nazionali e internazionali. Dispone in-fatti di un’aula polifunzionale, luogo dell’odierno incontro, in grado di ospitare circa 60 persone.

Da esperto zoologo e naturalista il responsabile della bio-diversità, Pino Paolillo, ha affascinato tutti i presenti il-lustrando diverse diapositive sul mondo dei cetacei e sui rettili ancestrali marini esponendo le innumerevoli meravi-glie del mondo sommerso e i rischi a cui vanno incontro. Al fine di salvaguardare, in particolare le tartarughe marine, il WWF ha promosso una campagna di sensibilizzazione dal titolo “Progetto Tartaruga” che svolge da anni attività di re-cupero e cura degli esemplari feriti, la ricerca e la protezione dei nidi. Informa, inoltre, i pescatori sui modi per ridurre i casi di mortalità delle tartarughe rimaste intrappolate nelle reti. “Tutto ciò è reso possibile, ricorda Paolillo, grazie all’aiu-to dei volontari che con passione e dedizione contribuiscono al lavoro svolto lungo le coste italiane”. A presentare il Par-co marino è stato il suo presidente, che ne ha sottolineato la bellezza naturalistica e le finalità volte alla salvaguardia di flora e fauna e a quella delle coste dall’erosione per i fenome-ni di regressione legati alla pesca abusiva con reti a strascico anche sotto costa e all’inquinamento organico da scarichi di impianti fognari a mare. Argomento di grande attualità in questi mesi estivi.

Avvincente il video sull’emigrazione, proposto dalla re-sponsabile della Cri, in particolare sulla discriminazione verso gli immigrati, invitando i ragazzi presenti a non con-siderarli dei nemici perchè essi, disperatamente, sperano di andare incontro ad un futuro migliore. In conclusione, il presidente della consulta giovanile ha ringraziato i promotori del progetto auspicando che sempre più giovani siano attratti dalla fantastica esperienza con la nave scuola Giorgio Cini.

Autorità

Antonio Montesanti Presidente Parco Marinio Costa degli Dei

Angela Amato

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dalla Provincia

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Mileto: Ricordando De Andrè alla III edizione

Lo scorso 20 agosto si è svolto, nello scenario di Piazza dei caduti nella cittadina normanna di Mileto, il Premio musicale “Ricor-dando De Andrè”, che, giunto ormai alla terza edizione, funge da calamita non solo per i miletesi, ma per gli amanti del genere e del mondo musicale tutto.All’apertura del palcoscenico le luci hanno illuminato una piazza gremita, un pubblico che già sapeva di ammirare uno spettacolo unico nel suo genere, sicuro di non rimanere deluso, anzi, speranzoso di ascoltare delle esecuzioni di spessissimo livello tecnico e artistico.

Undici le esibizioni. Ogni gruppo partecipante ha ri-arrangiato, seguendo la propria origine musicale, le canzoni di De Andrè spaziando dal rock allo stile etnico, insomma una serata condita da mille salse che hanno regalato al pubblico delle vere e proprie ghiottonerie artistiche.L’appendice culturale di Michele Figliuzzi, profondo conoscitore di Fabrizio De André e membro della fon-dazione a lui dedicata, la ciliegina sulla torta.

Il nostro viaggio all’interno del “Ricordando De André” ci ha por-tato a sentire, direttamente dalla voce dei protagonisti dell’evento, di chi lo fa pulsare con le proprie composizioni, il significato di questo importante Premio e il suo particolare modo di approcciarsi a De Andrè. Antonio Grillo, chitarrista locale di grande fama, partecipa per la seconda volta alla manifestazione, nel 2007 con la canzone “Andrea”, quest’anno con i “Diadema”, gruppo miletese storico, presenta “Il testamento di Tito”.“La bel-lezza di poter suonare per una piazza gremita che riempie fino all’ultimo secondo tutti gli spazi liberi, desiderosi di ascoltare -sot-tolinea Antonio- le meravigliose sensazioni e feedback che giun-gono dal pubblico agli artisti ci infondono la voglia di fare sempre meglio per vincere una manifestazione che come intento primario si pone quello del ricordo di un grande cantante senza tralasciare la divulgazione della cultura musicale”.Nonostante la splendida esibizione, una delle migliori della serata, i “Diadema” non hanno conquistato il primo posto e il corposo premio di mille euro, è andato ai “Mattanza”, proveniente dalla

provincia reggina che ha presentato la versione ufficiale, per l’occasione depositata anche alla fon-dazione De André, di “Bocca di rosa” in calabre-se, versione che si aggiunge a quella napoletana e sicula. I “Mattanza” si sono aggiudicati anche il premio originalità a pari merito con i “Koralira” e la canzone “Si chiamava Gesù”.

Entusiasti gli organizzatori dell’evento. Per Francesco Ridolfi, il premio è cresciuto molto in questi tre anni per la qualità artistica dei gruppi musicali e la continua evoluzione nel regolamento che rende la gara più appassionante e coinvolgente. In futuro, verran-no create due categorie, una dilettantistica e una professionale.

Della serata rimane la sensazione che la perfetta riuscita della ma-nifestazione abbia suscitato un piacevole risveglio della cittadina che inizia ad assaporare eventi culturali diventati, ormai, pilastri dell’estate miletese, augurando buon lavoro per l’edizione 2011.

“Mileto in calabrese Militu è famosa per essere stata la città natale del normanno Ruggero II e della mistica

Natuzza”

“la bellezza di poter suonare per una piazza gremita”

Alberto Russo

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Dalle Istituzioni a cura di Rosaria Marrella

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NICOTERA -”Nico-scoo-ter” è il nome dell’impor-tante operazione condotta dagli uomini della Capitane-ria di porto di Vibo Marina, agli ordini del comandante di fregata Luigi Piccioli. Su un’area interessata da cir-ca 3mila metri di arenile, è avvenuto un importante se-questro: 64 imbarcazioni da diporto, 9 acqua scooter, 15 carrelli per trasporto strada-le. Attualmente il “bottino”, tranne le moto d’acqua (le quali sono in custodia alla stessa Guardia costiera pres-so la Capitaneria di Vibo Marina) è in custodia giudi-ziale al comune di Nicotera. Complessivamente il valore dei mezzi sequestrati è pari a 600mila euro. L’area è stata recintata con nastro bianco e rosso e posta sotto seque-stro preventivo d’urgenza, in applicazione ad un provvedi-mento emesso dal sostituto procuratore della Repubbli-ca, Fabrizio Garofalo. Le in-dagini erano iniziate all’inizio dello scorso luglio a segui-to delle numerose denunce pervenute tramite il numero blu 1530, alla sala operati-va della guardia costiera di Vibo Marina. Venivano, in particolare, segnalate le peri-colose evoluzioni delle moto d’acqua nello specchio d’ac-qua antistante l’abitato di Nicotera Marina a meno di 150 metri dalla battigia. Per individuare l’area interessata

è stato battuto tutto il litora-le sino a Tropea, una minu-ziosa battuta effettuata dalle radiomobili a terra e dalle motovedette via mare, il tut-to per individuare l’area uti-lizzata per alare e varare con un mezzo cingolato le im-barcazioni. I gestori dell’area

La Guardia Costiera sequestra imbarcazioni e acquascooters

Ufficio locale Marittimo PizzoVia Alcide de Gasperi

tel: 0963531470

Capitaneria di Porto Vibo Marina

Via Molo n. 1 - tel: 0963 5739201

Numero Blu1530

Sito Internetwww.gardiacostiera.it

interessata a sequestro, sarab-bero risultati sprovvisti delle necessarie autorizzazioni. Un attento controllo a cura degli “angeli” del mare, a tutto vantaggio dei cittadini residenti e dei turisti, i qua-li scelgono la Calabria per la meta della loro vacanza.

Città e Regione n° 0 15 sett - 15 ott. 2010

Numeri Utili

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Dalle Istituzioni a cura di Rosaria MarrellaCittà e Regione n° 0 15 sett - 15 ott. 2010

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I risultati dell’attività operativa dei carabinieri in cifre

PIZZO - Sul finire dell'esta-te iniziano i consuntivi, ed è più che positivo quello ine-rente all'intenso e laborioso lavoro espletato dagli uomi-ni della stazione dei Carabi-nieri di Pizzo, agli ordini del comandante Pietro Santan-gelo e del vice comandante Giuseppe Barilaro.

Un lavoro volto al control-lo del territorio affinchè si ripristini e si mantenga lo stato di legalità, a favore dei cittadini e dei turisti che ogni anno scelgono la cit-tadina tirrenica quale meta delle loro vacanze.

Un lavoro di squadra quel-lo eseguito dagli uomini di Santangelo, i quali nella loro attività operativa sono altresì coordinati dal capitano della Compagnia del capoluogo, Stefano Di Paolo, il quale è da sempre molto attento alle esigenze del territorio ed al-tresì pronto ad attivare i suoi uomini a vantaggio della collettività.

Ebbene, nell'arco temporale che va dall'inizio del corren-te anno sino al 31 agosto vi sono numeri importanti ine-renti all'attività operativa dei Carabinieri di Pizzo: 31 gli arresti (a questi ne vanno aggiunti ulteriori 10 ese-guiti nella città di Pizzo dalla compagnia del capo-luogo), 40 le denunce s.l. (altre 30 fanno capo alla compagnia dei carabinie-ri di Vibo Valentia), 180 le perquisizioni, 3275 i mezzi controllati, 2272 le persone identificate e 130 verbali elevati per non aver rispettato il codice della strada.

Non da meno, importanti anche i controlli settimanali con etilometro ed autovelox effettuati dai militari, non-chè l'assidua presenza dei cinofili con i cani antidroga in città in tutti i fine settima-na di luglio e di agosto, ed i controlli eseguiti via mare dalla motovedetta.

Importanti numeri, soprat-tutto se si considera il picco-lo segmento temporale ana-lizzato.

L'azione incisiva dei militari ha fatto sì che il cittadino si educasse maggiormente al rispetto delle norme e, negli ultimi tempi è palese una controtendenza: si trasgredi-sce di meno e si rispettano di più le leggi.

Quale deterrente magari

saranno stati i verbali o il sequestro dei mezzi, ma ciò che più conta è che il citta-dino è sempre più avvezzo a rispettare le regole.

Inoltre, i carabinieri - gli operatori sociali più accre-ditati della penisola - sono sempre più un punto di ri-ferimento importante e la loro vicinanza alla gente ha instillato in quest'ultima an-cora più fiducia nelle istitu-zioni.

Stazione Carabinieri Pizzo CONTRADA S. ANTONIO

tel: 0963 531555

Stazione Carabinieri Vibo Valentia VIA PARODI SENATORE

tel: 0963 577320

Gruppo Operativo Calabria Vibo ValentiaVIA AEROPORTO

tel: 0963 265300

Nucleo Elicotteri Elicotteri Vibo Valentia VIA AEROPORTO

tel: 0963 265400

180 le perquisizioni, 3275 i mezzi controllati, 2272 le persone identificate e 130 verbali elevati

LA REDAZIONE DI CITTA’ E REGIONE E’ APERTA A TUTTI COLORO CHE VOGLIANO INOLTRARE LETTERE, FORNIRE RIFLESSIONI O SEMPLICEMENTE SEGNALARE EVENTI.

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Pizzo Calabro

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Città e Regione n° 0 15 sett - 15 ott. 2010

L’estate è ormai passata ma per qualche altro fine set-timana se il tempo regge-rà ci sarà ancora un po’ di movimento il venerdì ed il sabato sera alla Marina di Pizzo. Poi si faranno i conti pur sapendo già da adesso che quest’anno le cose non sono andate proprio molto bene. C’è stata una flessione di presenze ed una flessione conseguente di entrate: forse per effetto della crisi genera-le che ha coinvolto il nostro Paese forse perché non si è stati bravi ad andare contro-tendenza.Comunque sia questa situa-zione induce oggi a sviluppa-re una riflessione attenta su come cercare localmente di incentivare presenze e ven-dite già per le prossima sta-gione.E’ un lavoro che devono fare gli operatori economici (pensare a nuovi o migliori servizi, a più qualità e a prez-zi forse anche più bassi) ma anche per gli amministratori pubblici ai quali competo-no gli aspetti organizzativi e funzionali e di promozione della intera città.Per il momento i ristoranti, le gelaterie ed i cocktail bar della Marina hanno ormai da diversi anni trasformato il Lungomare Cristoforo Co-lombo nel secondo polo di riferimento turistico e ricre-ativo per Pizzo dopo quello storico di Piazza della Re-pubblica.Merito degli operatori ma anche delle varie Ammini-strazioni che hanno saputo e/o voluto investire con ope-re di riqualificazione urba-nistica sul rilancio di Pizzo

come luogo ottimale per in-contrare amici e conoscenti, per parlare di affari o sempli-cemente del più e del meno, per passare insieme una pia-cevole serata cenando, gu-stando un gelato ai tavolini, sorseggiando un cocktail o anche solo per passeggiare al fresco dopo una giornata cal-da ed afosa passata al mare o al lavoro.Per giovani e meno giovani la Marina di Pizzo ha fini-to così per rappresentare un "must" dove andare almeno una volta ogni tanto nel giro tra i luoghi più interessanti e piacevoli della nostra Costa degli Dei.Bene, questo è stato ed è la situazione che si è rilevato anche quest’anno ma come tutti gli anni il problema di come arrivare e dove fermarsi è rimasto.Gli spazi esistenti si sono rilevati insufficienti ancora una volta nonostante la fles-sione delle presenze e nul-la di nuovo è stato ideato e messo in atto per conciliare gli accessi della clientela con le isole pedonali.Il recupero dell’area dietro il Forte della Monacella o quel-la alla base del Castello sono rimaste incompiute e quindi non in grado di fornire solu-zione al tentativo di conci-liare le isole pedonali con la possibilità per le persone di poter arrivare alla Marina. Risultato di tutto ciò è che ancora una volta parcheg-gi e mobilità urbana sono divenuti gli elementi fon-damentali per poter fare di Pizzo il polo di ricevimento per centinaia e centinaia di persone ogni sera e per poter

soprattutto dare respiro alle iniziative .Ci sono nostri clienti, so-prattutto quelli che hanno in famiglia bambini e persone anziane, che in estate ci dico-no che non vengono perché è difficile se non impossibi-le arrivare alla piazza e alla marina lamentando anche la poca accoglienza dei vigili urbani.Ecco allora che quello che potrebbe essere una risorsa economica per l’intera città è diventato un vero e proprio punto debole.E così se non c’è afflusso non c’è passeggio e se non ci sono afflusso e passeggio allora non ci sono vendite e quindi economia. E le cose vanno male ancora di più di quello che causa la crisi economica generale.In effetti la logica è sempli-ce: se le persone non hanno modo di scendere dalle loro macchine e venire nelle no-stre piazze e sul nostro lun-gomare, queste finiscono la prima volta per perdersi in mille giri alla ricerca del par-cheggio, la seconda per ri-provarci e la terza per rinun-ciare del tutto a venire qui da noi, alla Marina così come in Piazza.Invito pertanto l’Ammini-strazione diretta dall’attento Sindaco Fernando Nicotra a

voler già in questo mese di settembre riunire un gruppo tecnico di lavoro per trovare, e non solo per parlare, la so-luzione a questo problema.

Noi operatori siamo pronti a proporre anche qualche solu-zione e a fare la nostra parte qualora necessaria.

E’ importante ed urgente, sì urgente proprio ora che l’estate sta finendo, trovare la giusta soluzione oggi per essere pronti domani già per la prossima estate.

Senza un buon rimedio Piz-zo rischia, infatti, non solo di non poter recuperare com-petitività e attrattività ma anche di perdere quello che fino ad oggi con grande fa-tica amministratori pubblici ed operatori privati hanno saputo conquistare.

Le opere incompiute di Piz-zo attendono di essere final-mente risolte: ascensore , parcheggi della Marina e per la Piazza, parcheggi di smi-stamento e regole di viabilità e di accesso alla città in par-ticolare.

Perché per fare domani fer-mare bene, oggi è ora di muoversi, e di muoversi su-bito.

Auto, isole pedonali e commercio: a quando una soluzione efficace per la Marina e la Città?

Sinibaldi De Marco

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Eventi

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“VOLARU ‘A CEJI”: SOLTANTO UN RICORDO

Quando dopo il 20 agosto i turisti ripartono per ritornare alle loro città e riprendere a lavorare, come la migrazione degli uccelli, Pizzo, piano, piano, si spopola.

Nel suo bel salotto, Piazza della Repubblica, i tavolini sono un po’ più vuoti e il lungomare della Marina sempre più de-serto, insomma “Volaru a ceji”.

I turisti, che nei mesi estivi contribuiscono al benessere del paese rendendolo allegramente rumoroso, volano via, parto-no. E’ una considerazione un po’ triste e malinconica, foriera dell’approssimarsi ineluttabile dell’autunno e con esso della stagione fredda.

Negli anni ’60 da tale espressione tipicamente dialettale, qua-si per esorcizzaree l’incombente tristezza, un personaggio dai capelli lunghi e bianchi, come fosse venuto dalle favole, Don Paolo D’Andrea, diede l’ispirazione a quattro amici, i fratelli Ingenuo, Lino Vallone e Mimmo Primicerio, al tavolo di un bar, la mitica “ Grotta Azzurra” di creare un festival proprio dal titolo “Volare a ceji”.

Erano previsti due gironi, uno in cui si dava spazio ai c.d. dilettanti allo sbaraglio, l’altro in cui si esibivano i cantanti locali che interpretavano i successi dell’epoca.La manifesta-zione era musicata dal gruppo “I Volanti”, Lino Vallone, Lino Rocca, Francesco Miceli e Carmelo Airoldi, storico comples-

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so pizzitano che tanto successo ha avuto e continua ad avere in varie parti della Calabria. Il festival coinvolgeva, dapprima artisti prettamente pizzitani, in seguito ebbe una rilevanza più vasta tanto che da altri paesi della regione e del sud Italia e qualche turista ancora presente, tutti accorrevano per partecipare alla kermesse.

“Volare a ceji”aveva raggiunto il suo intento: ripopolare la Piaz-za e le varie parti del paese, restituendo, nell’arco di un’intera serata, quella allegra spensieratezza che la fine dell’estate aveva portato via. Gli aneddoti intorno a “Volare a ceji” sono molti, ricchi di appassionanti ricordi nella voce rotta dall’emozione dei protagonisti che ancora oggi parlano della manifestazione.

La semplicità dell’organizzazione, un piccolo palco sotto i portici della Piazza, la spontaneità dei personaggi, la felicità del premio, una piccola coppa messa in palio per il vincitore, il piacere di stare insieme e di condividere momenti di gio-ia genuina attorno ad un tavolo, mangiando e bevendo fino all’alba. Questi gli ingredienti, il segreto di un successo indi-menticabile. Tanto che, per accontentare coloro i quali, ormai partiti, non potevano più goderne, negli anni successivi, ven-ne creata una serata in cui, invece sui salutavano i turisti c he ritornavano a Pizzo con l’omaggio “Tornaru a ceji” (gli uccelli sono tornati). In tal modo il paese intero dava il benvenuto ai turisti accogliendoli in un’atmosfera entusiasmante.

Oggi nelle nostre estati, fatte di divertimenti sfrenati, queste manifestazioni non ci sono più, ma “Volaru a ceji” è rimasto nei cuori di tutti come un ricordo senza tempo.

Un evento dedicato ai turisti che partono e fanno ritorno a casa dopo aver vissuto un breve periodo di vacanza a Pizzo

Cecilia De Marco

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Regione a cura di Daigoro Mazzoleni

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Con una variazione allo statuto comunale, inserendo una norma che regolamenta il diritto al voto, l’amministrazione comunale di Caulonia (RC) estende il diritto di voto, sia passivo che attivo, agli apolidi (dal greco, “privo di cittadi-nanza”).

Parte dei cittadini e dei politici locali accusa gli autori di questo provvedimento di aver architettato una mossa poli-tico-elettorale, altri giustificano l’espediente come un gesto volto all’integrazione di quella parte degli stranieri, che a causa della loro condizione giuridica internazionale si ritro-vano privi di diritti.

In merito è intervenuto il Governo, il Consiglio dei Mini-stri, in data 04/08/2010, deliberando l’annullamento della norma introdotta nello statuto comunale di Caulonia, in quanto la norma comunale va contro i principi delle leggi italiane.

Alla presenza di tanta gente e di autorità, tra cui il presidente della Regione, apre l’acquario comunale di Soverato. Un’ope-ra importante, sia ai fini turistici che culturali. Una superficie interamente coperta di circa 1.350 metri quadrati, disposta su due piani. Opera realizzata con contributi della Regione, Comunali ed Europei.

Merita una nota d’attenzione la scelta importante di preleva-re l’acqua necessaria alle vasche direttamente dal mare, trami-te una pompa, e certamente anche grazie alla scelta di ubicare l’acquario nei pressi del lungomare. Le vasche ospiteranno le specie ittiche e gli organismi che popolano il nostro mare.L’acquario nasce anche con scopi di studio e ricerca scientifi-ca candidandosi come polo di ricerca del centro studi univer-sitari della Calabria.

Già stipulata una convenzione con il Dipartimento di Chi-mica dell’Università Magna Græcia di Catanzaro e ora si candida per effettuare il monitoraggio delle acque al fine di rilevare presenza di metalli pesanti e sostanze radioattive. Nei laboratori del centro si potranno svolgere studi di biologia marina, ittiofauna e l’itticultura.

A SOVERATO APRE L’ACQUARIO PIU’ GRANDE DEL SUD ITALIA

CAULONIA: GLI STRANIERI OGGETTO DI “ATTENZIONI”

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Regione a cura di Daigoro Mazzoleni

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SCIOLTO PER INFILTRAZIONI MAFIOSESu proposta del Ministro dell’Interno, il Consiglio dei Mini-stri ha deciso lo scioglimento del Consiglio comunale di Ni-cotera (Vibo Valentia), nel quale sono state accertate forme di condizionamento da parte della criminalità organizzata.

Questo è il comunicato apparso sul sito ufficiale del Governo Italiano. E’ il secondo scioglimento di questo comune in un decennio.

A guidare la triade commissariale sarà il prefetto in quie-scenza Marcello Palmieri, così come nel 2005 quando venne commissariata la giunta Adilardi. A completare la triade, la Dr.ssa Angela Diano e la Dr.ssa Eugenia Salvo.

Dopo tre anni di commissariamento nella primavera del 2008 alle elezioni partecipa l’unica lista candidatasi a guidare il governo del paese, lista “Nicotera Democratica”, e forte di largo consenso il Dott. Salvatore Reggio viene eletto Sindaco.

Gli ultimi mesi dell’amministrazione sono stati abbastanza burrascosi, prima le dimissioni presentate dal Sindaco a se-guito di alcune incomprensioni in seno alla giunta; poi ritira-te e ad agosto arriva il commissariamento.

Diffusa illegalità, scambio di voti, rapporti di parentela e fre-quentazione di ambienti mafiosi da parte di alcuni consiglie-ri comunali (uno dei quali tratto in arresto nell’aprile 2009 e poi rimesso in libertà dal Tribunale del Riesame), cambio dell’ubicazione del porto turistico per tutelare interessi fa-miliari, ultima, ma solo in elenco e non per importanza, la questione relativa alla lista unica alla competizione elettorale.

Al centro dell’attenzione la lista e i suoi membri che hanno preso parte alla corsa elettorale, cittadini con precedenti pe-nali e con frequentazioni con affiliati a organizzazioni crimi-nali; condizionamenti ai candidati che successivamente non presero parte alla competizione ritirando le liste contrapposte a “Nicotera Democratica”: questi gli addebiti fatti dal Mini-stero degli Interni.

Tra le altre cose salta al centro dell’attenzione sulla stampa locale il passato del fratello dell’ormai ex-sindaco, latitante deceduto da circa vent’anni. A tutto ciò ha replicato il Dott. Reggio, precisando che non ha mai condiviso le scelte del fratello e, in merito alla relazione ministeriale ha dichiarato :

«è un guazzabuglio generico e confuso di fatti e situazioni» con conseguenti «inesattezze, manipolazioni di dati e sug-gestioni».

Ora siamo in attesa di avere maggiori informazioni, su quanto emerso dalla relazione, su tempi e durata del com-missariamento.

IL Consiglio dei Ministri ha deciso lo scioglimento del Comsiglio Comunale di Nicotera

Palazzo Chigi

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Ambiente

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Impressioni di Fine Estate

disservizi che fino al mattino precedente hanno indotto molti a interrogarsi su chi glielo avesse fatto fare.

Anche quest’anno, come da copione, le pagine dei giornali si sono riempite di lettere di protesta di turisti abbindolati dalle pubblicità ingannevoli che promettono in Calabria mari caraibici, grazie a splendide foto di acque limpide, occasional-mente immortalate tra uno scarico di liquami da un lato e un’invasione di pattume dall’altro.

A leggerle, di anno in anno, se non fosse per la firma di-versa, sembrerebbero quelle degli anni precedenti: pri-ma l’inganno, poi la beffa, indi la solenne promessa di non mettere più piede a sud di Maratea ,tranne che per raggiungere la Sicilia o per realizzare una fuga da sogno evocata da un vecchio “po-ster” che mostrava “un mare di velluto ed una palma” su lidi nordafricani.

Ma si sa, la crisi incombe e non tutti hanno la pos-sibilità di concedersi una vacanza del genere e allora tutti giù, da Stoccarda o da Torino, da Zurigo o da Cusa-no Milanino, a trovare i vec-chi genitori, fratelli, cognati e parenti tutti: per un po’ ci si arrangia, ma almeno si sta tutti insieme, si fa una bella mangiata in famiglia e si va tutti al mare. Che non sarà proprio quello delle Antille, ma di certo si sparagna.

Oddio, per fortuna non è dappertutto così, conside-rato che quelle tre-quattro bandiere blu per il mare (sempre) pulito riusciamo

comunque a conquistarle: su settecentocinquanta km di costa, è pur sempre meglio di niente. Ora si chiamano punti di eccellenza, ma non possiamo trasferirci tutti lì.Per il resto continuiamo ad affidarci alla buona sorte, ai misteriosi giochi delle cor-renti marine, alla tenuta del depuratore o, male che vada, agli orari mattutini che pre-cedono l’arrivo di temibili schiume e deprimenti maree di rifiuti.

Il guaio è che sono ancora in molti a credere che ba-sti una buona campagna pubblicitaria “per rilanciare l’immagine” della Calabria e salvarla dal naufragio del sogno turistico inseguito da decenni e che invece sembra definitivamente svanito.

Seppellito per sempre in-sieme alle rocce e alle sab-bie delle nostre coste, sfre-giate dalla turpe banalità del cemento, versato come acido sul volto di una bella donna.Dopo essere rimasti a debita distanza per secoli per paura dei saraceni, non ci è parso vero di calare dalle monta-gne a conquistare il nostro pezzo di marina e piantarci i pilastri e i recinti simbolo del nuovo potere, senza al-cun rispetto per quel mare che ci circonda quasi fossi-mo un’isola, lo stesso mare che in certi (pochi) casi ha assicurato il passato, ma che, così malridotto, non sembra più in grado di garantirci un futuro.

Probabilmente sorgerà an-cora qualche villaggio turi-stico stile Malindi o Sharm el Sheik con tante palme, piscine per grande piccini e i comfort per una vacanza

tutti a casa: la Calabria “tu-ristica” chiude per ferie, le lunghe ferie inver nali che dureranno fino al prossimo mese di luglio, quando snoc-cioleremo i soliti dati sui batteri fecali che popolano le acque costiere, i tanti chi-lometri divorati dal cemento e invidieremo i pochi fortu-nati che potranno bagnarsi senza il rischio di riempire gli studi medici a fine o du-rante la stagione del merita-to riposo.Nel paradiso abitato da diavoli il paesaggio si sta adeguando sempre più ra-pidamente al carattere degli abitanti. Cercansi Serafini e Cherubini per difendere gli angoli sopravvissuti di un Eden perduto.

all inclusive, mentre appena fuori, più che la savana o il deserto africani, troveremo cassonetti stracolmi che continueranno a vomitare sudiciume, mentre i bordi delle strade testimonieranno la grande cura degli automo-bilisti calabresi per la propria auto (un po’ meno per la cosa pubblica).Sicuramente si rinnoveranno le “antiche tradizioni” di im-probabili tornei medievali, si moltiplicheranno le sagre paesane di qualsiasi prodot-to che abbia la caratteristica della commestibilità, “an-naffiato “ – ci manchereb-be – dall’immancabile vino locale.Il tutto fino a settembre. Poi

Pino Paolillo

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AmbienteCittà e Regione n° 0 15 sett - 15 ott. 2010

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DRAMMATICA SITUAZIONE PER I FIUMI CALABRESIE’ il dato che emerge da Go-letta Verde, la campagna di Legambiente dedicata al mo-nitoraggio e all’informazione sullo stato di salute delle co-ste e delle acque italiane. Le cattive notizie per il sistema marino costiero della Cala-bria viaggiano lungo fiumi e corsi d’acqua risultati gra-vemente contaminati da in-quinamento microbiologico. Ben otto i punti critici rileva-ti dall’imbarcazione ambien-talista: fortemente inqui-nate le foci di Fiumerella, Lao, Neto, Petrace, Me-sima, Angitola e S. Anna.Le analisi dei biologi hanno evidenziato una situazione di forte sofferenza presso le foci dei fiumi, grande grido di allarme questo che met-te in evidenza uno stato di deterioramento delle acque calabresi legata a doppio filo con reti fognarie e servizi de-purativi scarsi e come se non bastasse si aggiungono anche quelli di cattiva manutenzio-ne e guasto delle conduttu-re. Pesano sul cattivo stato di salute dei fiumi e quindi del mare calabrese anche i numerosi scarichi fognari il-legali, stando ai dati del Blue Book la depurazione delle acque reflue nella nostra re-gione raggiunge un’efficienza sulla carta del 74,6% lascian-do scoperti oltre 500 mila abitanti. Ma la realtà è ancor

Capitaneria di Porto Piccioli “una cloaca a cielo aperto”. Nelle sue acque si riversano i liquami, spesso non depu-rati, di diciotto comuni che poi inesorabilmente vanno a finire a mare contribuen-do considerevolmente al suo inquinamento. Il presiden-te della provincia Francesco De Nisi, nel corso di un incontro a Palazzo ex Enel, ha annunciato l’intenzione di proporre alla Regione al-cuni progetti per arginare il problema.Appare comunque improrogabile la necessità che i comuni avviano in si-nergia concrete azioni volte alla definitiva rimozione del-le cause.

“Fortemente inquinate le foci di Fiumerella, Lao, Neto, Petrace,

Mesima, Angitola e S. Anna”

peggiore, molti comuni ca-labresi non sono muniti dei depuratori e dove ci sono, spesso il sistema di depura-zione non è efficiente oppure presenta tecnologie obsolete. Nulla di nuovo quindi, an-che quest’anno la campagna di Legambiente non ha fatto altro che ribadire quello che da tempo è a tutti noto: la contaminazione microbiolo-gica del nostro mare, tra i più belli e incantevoli del Paese, arriva anche e soprattutto dalle foci dei fiumi e dei cor-si d’acqua minori. Proprio il Mesima, il più importante della regione, le cui sorgenti situate nelle Serre vibonesi tra i comuni di Vallelonga e Simbario, raggiunge la pia-na di Gioia Tauro e quindi dell’alto reggino prima di gettarsi nel Tirreno, è defi-nito dal comandante della

Parte l’allarme dalla Campagna di Legambiente. Dopo il monitoraggio emerge che i fiumi calabresi sono fortemente inquinati

Per maggiori info:www.legambiente.eu

Angela Amato

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Cultura Eventi Spettacoli Città e Regione n° 0 15 sett - 15 ott. 2010

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La mia Storia con te

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18 settembre presso il Museo della Tonnara a PizzoXVII Giornata Mon-diale Alzheimer

9 - 13 ottobre a Pizzo, VII Rievocazione storica dello sbarco, della cattu-ra e della fucilazione di Re Gioacchino Murat

Un’intera serata dedicata al cinema si è svolta, il 19 agosto, nella Piazzetta antistante la Chiesa “Maria SS. delle Grazie”. Sindaco in prima fila, luci soffuse, atmosfera coinvolgente.

La maestria della presentatrice, sig.ra Franca Pietrogrande, ha snocciolato un programma ricco di canzoni, da quelle na-poletane con omaggio a Totò e alla sceneggiata eseguite dal tenore Wladimiro Montante, alla splendida “Tu che mi hai preso il cor” tratta dalla Romanza di Lear per la sezione cine-ma d’amore, interpretata dalla passione della sig.ra Ermelin-da Procopio.

Le poesie, recitate dalla Prof.ssa M. Felicia D’Amore, “con la passione di una napoletana che ama la sua città”, “Notturno alle pendici del Vesuvio” tratto dalla “Ginestra” di Giacomo Leopardi e “Pianoforte ‘e notte” di Salvatore di Giacomo.

Ed ancora il musical con il piccolo Simone Pungitore di Ac-conia che ha ballato su musiche di Michel Jackson e l’omag-gio a Walt Disney con “I sogni son desideri” da Cenerentola e “La Bella e la Bestia” delle dolcissime Ludovica e Marika.

Emozionanti gli interventi di Luigi Feroleto, giovane attore di origini pizzitane con “A livella” e, per la sezione cinema in-ternazionale un passo tratto dal film “Trein de vie” del rume-no Radu Mihaileanu. Le più belle colonne sonore sono state eseguite da due chitarristi d’eccezione, Mastro Lino Vallone e Vincenzo Rondinelli che hanno riempito l’aria delle note misteriose del “Padrino Parte I e Parte II”, e di quelle grintose e spavalde di Ennio Morricone e dei suoi western.

Infine un ricordo al mitico Cinema Elena, piccolo e storico cinema di Pizzo che, negli anni ‘50 e ‘60 ha assistito ai cam-biamenti del boom economico e ha visto nascere tanti amori, ma non ha resistito all’era della tecnologia e soprattutto della politica della decadenza culturale.

Una serata per dimostrare che la CULTURA non ha bisogno di grandi palcoscenici e personaggi di fama, ma del cuore, dell’entusiasmo e della passione di chi desidera trasfonderla agli altri e di chi sa apprezzarla.

DA NON PERDERE

EVENTI DI CINEMA CHE CHIUDONO L’ESTATE

E’ uscito il 3 settembre e si può scaricare dal sito www.alessandraa-moroso.it, il nuovo sin-golo dell’artista, tratto dal nuovo album “Il Mondo In Un Secon-do”, disponibile dal 28 settembre.

Un’altra imperdibile emozione per gli esti-matori della giovane artista che, con la sua voce “soul”, continua a scalare le classifiche.

Una struggente in-terpretazione per un amore che, forse sta per finire, spaccato “da un solco profondissi-mo”.

Ma c’è ancora la voglia “di vivere immensamente quel sogno insieme, la mia storia con te”.

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CulturaCittà e Regione n° 0 15 sett - 15 ott. 2010

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Cù nci lava i pedi o ciucciu perdi l’acqua e la lissia

Chi fa dei favori ad un amico irriconoscente, perderà non solo

il denaro, ma anche il tempo.

Non sempre ciò che vien dopo è progresso.

Del romanzo storico, parte seconda Manzoni

pagina a cura di Alberto Russo

Amari i luntanu esti coma a l’acqua nto panaru

Amare da lontano una persona è una cosa vana

“L’individualismo è ciò che vogliamo raggiungere

attraverso il socialismo”O.Wilde (citato in Losurdo 2005 pag. 202

La nuclearizzazione dell’ individuo.Tramite strumenti aggregativi si svi-luppano soluzioni per trasformare un individuo fine a se stesso, come parti-cella singola, in un sistema economi-co-sociale.

Pensiamo ad esempio al modello la-vorativo interinale come i call center.

Osservando con attenzione troviamo grandissime stanze con tantissime postazioni che danno l’idea di comu-nanza fra lavoratori, ma ogni singolo operatore lavora da solo nella sua postazione senza condividere se non solo pochi attimi della giornata insie-me ad altri colleghi, conoscendo ogni giorno un vicino diverso.

Ed ancora alle passeggiate per le vie di New York, lunghe camminate di fretta fianco a fianco con perfetti sco-nosciuti.

Città e [email protected]

Periodico mensile di cultura registrato presso il Tribunale di Velletri il 30.06.2009 n°14/09

Anno ISett - Ott 20010

Direttore Responsabile:Francesco De [email protected]

Editore:Antonio Armenia

Caporedattore:Cecilia De Marco

Grafica:Simone Stoppioni

Locale:Rosaria Marrella

Regionale:Daigoro Mazzoleni

Ambiente:Pino Paolillo e Angela Amato

Cultura, Sport e Spettacolo: Alberto Russo

Fumettista:Loredana Remolo

in questo nuimero hacollaboratoDott. Fabrizio Garofalosost. Proc. di Vibo Val

Sito Internet:www.cittaeregione.it

Chiuso in Redazione in data:05.9.2010

A FIANCO DI SAKINEHAnche la redazione di Città e Regione si unisce al grido contro la violazione dei diritti umani esprimendo una fer-ma condanna alla decisione di lapidare l’iraniana Sakineh, condannata a questa barbara esecuzione. Nessun uomo può arrogarsi il diritto di decidere della vita di un altro uomo!!!

Ciò che vogliamo raggiungere

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LA REDAZIONE DI CITTA’ E REGIONE E’ APERTA A TUTTI COLORO CHE VOGLIANO INOLTRARE LETTERE,

FORNIRE RIFLESSIONI O SEMPLICEMENTE SEGNALARE EVENTI. SCRIVI A: [email protected]