CITTÀ DI TREVIGLIO RAPPORTO SULLO S ’A 2008 Q u a l i t à ... · Sono secondarie quelle fonti...

26
CITTÀ DI TREVIGLIO RAPPORTO SULLO STATO DELL’AMBIENTE 2008 Qualità dell’ambiente 296 Energia ! ENERGIA Premessa L’energia è la capacità di un sistema di compiere un lavoro nel tempo, dove il lavoro compiuto è il risultato dell’applicazione di una forza per uno spostamento. Tutti i fenomeni che accadono intorno a noi comportano trasformazioni di energia: essa è indispensabile in tutti i campi delle attività dell’uomo, per la produzione e distribuzione dei beni di consumo, l’illuminazione ed il riscaldamento, i trasporti e le comunicazioni e si ottiene attraverso processi di produzione energetica diversi. Tali processi hanno un forte impatto ambientale, sia perché sono basati sullo sfruttamento delle risorse naturali come fonti energetiche, sia per l’emissione di gas inquinanti. Il settore dell’energia ricopre, quindi, un ruolo determinante per lo sviluppo sostenibile, in quanto chiave di volta tra lo sviluppo economico e le problematiche legate all’inquinamento atmosferico ed ai cambiamenti climatici. Com’è noto, le numerose fonti energetiche esistenti possono essere suddivise in primarie e secondarie: si dicono primarie se sono utilizzabili direttamente così come si trovano in natura. Sono fonti primarie il carbone, il petrolio, il gas naturale, la legna, i combustibili nucleari (uranio), il sole, il vento, le maree, i laghi montani ed i fiumi da cui è possibile ottenere energia idroelettrica ed il calore della terra che fornisce energia geotermica. Sono secondarie quelle fonti che derivano dalla trasformazione di fonti di energia primaria: ad esempio la benzina, che deriva dal trattamento del petrolio grezzo, e l’energia elettrica ottenuta dalla conversione di energia meccanica (centrali idroelettriche, eoliche) o chimica (centrali termoelettriche) o nucleare (centrali nucleari). Alcune fonti vengono poi definite rinnovabili, cioè forniscono energia che si rigenera in continuazione mediante trasformazioni chimiche (come le biomasse) o fisiche (come l’energia idrica, solare, eolica,…). Le fonti non rinnovabili hanno invece tempi di rigenerazione talmente lunghi che una volta sfruttate si ritengono esaurite. Sono quelle che si sono formate nel corso di milioni di anni, come i combustibili fossili (petrolio, carbone, gas naturale) o addirittura al momento della formazione della terra, come per es. l’uranio. Le principali fonti di energia rinnovabile sono riassunte nello schema seguente. Tabella 136: le fonti rinnovabili ENERGIA SOLARE L’energia solare deriva dal sole ed è trasmessa alla terra sottoforma di radiazione elettromagnetica. I dispositivi che consentono di ricavare direttamente energia dal sole sono essenzialmente di due tipi: ! i pannelli solari termici raccolgono il calore a bassa temperatura per usi domestici ed industriali. In un impianto solare termico la radiazione solare viene captata da un “collettore solare” e trasferita sotto forma di energia termica ad un fluido vettore, che può essere utilizzato per la produzione di acqua calda per usi igienico- sanitari, per il riscaldamento degli ambienti; ! i pannelli fotovoltaici invece assorbono e trasformano le radiazioni solari direttamente in energia elettrica, sfruttando il cosiddetto “effetto fotoelettrico”. Tale effetto si basa sulla capacita di alcuni materiali semiconduttori, opportunamente trattati, di convertire l’energia della radiazione solare in energia elettrica in corrente continua senza bisogno di parti meccaniche in movimento. ENERGIA EOLICA L’energia eolica è una risorsa fornita dal sole e si crea, principalmente, per le differenze di temperatura tra la terra, l’aria e il mare e, chiaramente, tra le calotte polari e l’equatore. La potenza contenuta nel vento rappresenta un’enorme fonte di energia. La trasformazione avviene mediante aerogeneratori o turbine eoliche, composte da piloni di diversa altezza sulla cui sommità vi e un sistema rotante costituito da pale.

Transcript of CITTÀ DI TREVIGLIO RAPPORTO SULLO S ’A 2008 Q u a l i t à ... · Sono secondarie quelle fonti...

CITTÀ DI TREVIGLIO RAPPORTO SULLO STATO DELL’AMBIENTE 2008

QQ uu aa ll ii tt àà dd ee ll ll ’’ aa mm bb ii ee nn tt ee

296 Energia !

EENNEERRGGIIAA

Premessa L’energia è la capacità di un sistema di compiere un lavoro nel tempo, dove il lavoro compiuto è il risultato dell’applicazione di una forza per uno spostamento. Tutti i fenomeni che accadono intorno a noi comportano trasformazioni di energia: essa è indispensabile in tutti i campi delle attività dell’uomo, per la produzione e distribuzione dei beni di consumo, l’illuminazione ed il riscaldamento, i trasporti e le comunicazioni e si ottiene attraverso processi di produzione energetica diversi. Tali processi hanno un forte impatto ambientale, sia perché sono basati sullo sfruttamento delle risorse naturali come fonti energetiche, sia per l’emissione di gas inquinanti. Il settore dell’energia ricopre, quindi, un ruolo determinante per lo sviluppo sostenibile, in quanto chiave di volta tra lo sviluppo economico e le problematiche legate all’inquinamento atmosferico ed ai cambiamenti climatici. Com’è noto, le numerose fonti energetiche esistenti possono essere suddivise in primarie e secondarie: si dicono primarie se sono utilizzabili direttamente così come si trovano in natura. Sono fonti primarie il carbone, il petrolio, il gas naturale, la legna, i combustibili nucleari (uranio), il sole, il vento, le maree, i laghi montani ed i fiumi da cui è possibile ottenere energia idroelettrica ed il calore della terra che fornisce energia geotermica. Sono secondarie quelle fonti che derivano dalla trasformazione di fonti di energia primaria: ad esempio la benzina, che deriva dal trattamento del petrolio grezzo, e l’energia elettrica ottenuta dalla conversione di energia meccanica (centrali idroelettriche, eoliche) o chimica (centrali termoelettriche) o nucleare (centrali nucleari). Alcune fonti vengono poi definite rinnovabili, cioè forniscono energia che si rigenera in continuazione mediante trasformazioni chimiche (come le biomasse) o fisiche (come l’energia idrica, solare, eolica,…). Le fonti non rinnovabili hanno invece tempi di rigenerazione talmente lunghi che una volta sfruttate si ritengono esaurite. Sono quelle che si sono formate nel corso di milioni di anni, come i combustibili fossili (petrolio, carbone, gas naturale) o addirittura al momento della formazione della terra, come per es. l’uranio. Le principali fonti di energia rinnovabile sono riassunte nello schema seguente.

Tabella 136: le fonti rinnovabili

ENER

GIA

SO

LARE

L’energia solare deriva dal sole ed è trasmessa alla terra sottoforma di radiazione elettromagnetica. I dispositivi che consentono di ricavare direttamente energia dal sole sono essenzialmente di due tipi: ! i pannelli solari termici raccolgono il calore a bassa temperatura per usi domestici ed

industriali. In un impianto solare termico la radiazione solare viene captata da un “collettore solare” e trasferita sotto forma di energia termica ad un fluido vettore, che può essere utilizzato per la produzione di acqua calda per usi igienico- sanitari, per il riscaldamento degli ambienti;

! i pannelli fotovoltaici invece assorbono e trasformano le radiazioni solari direttamente in energia elettrica, sfruttando il cosiddetto “effetto fotoelettrico”. Tale effetto si basa sulla capacita di alcuni materiali semiconduttori, opportunamente trattati, di convertire l’energia della radiazione solare in energia elettrica in corrente continua senza bisogno di parti meccaniche in movimento.

ENER

GIA

EO

LICA

L’energia eolica è una risorsa fornita dal sole e si crea, principalmente, per le differenze di temperatura tra la terra, l’aria e il mare e, chiaramente, tra le calotte polari e l’equatore. La potenza contenuta nel vento rappresenta un’enorme fonte di energia. La trasformazione avviene mediante aerogeneratori o turbine eoliche, composte da piloni di diversa altezza sulla cui sommità vi e un sistema rotante costituito da pale.

CITTÀ DI TREVIGLIO RAPPORTO SULLO STATO DELL’AMBIENTE 2008

QQ uu aa ll ii tt àà dd ee ll ll ’’ aa mm bb ii ee nn tt ee

297 Energia !

ENER

GIA

DA

BIO

MAS

SA

La biomassa utilizzabile a fini energetici consiste in tutti quei materiali organici che possono essere utilizzati direttamente come combustibili o essere trasformati in altre sostanze (solide, liquide o gassose) di più facile utilizzo negli impianti di conversione. Altre forme di biomassa possono, inoltre, essere costituite dai residui delle coltivazioni destinate all’alimentazione umana o animale o piante espressamente coltivate per scopi energetici. Le più importanti tipologie di biomassa sono residui forestali, gli scarti dell’industria di trasformazione del legno (trucioli, segatura, etc.), gli scarti delle aziende zootecniche e la parte biodegradabile dei rifiuti solidi urbani. La produzione di energia da biomassa può avvenire mediante svariate tecnologie, tra cui si ricordano: ! la combustone diretta: il calore prodotto durante il processo di combustione può essere

utilizzato direttamente per il riscaldamento o per la produzione di vapore; ! la conversione in combustibili liquidi: alcune specie di biomasse possono essere coltivate ed

utilizzate per la produzione di combustibili liquidi come biodiesel (es. i girasoli, soia, colza) ed etanolo (es. specie zuccherine come il sorgo);

! la digestione anaerobica (produzione di biogas): a partire da materie organiche quali reflui zootecnici, civili o agroalimentari, è possibile ottenere un prodotto gassoso tramite fermentazione anaerobica. All’interno della massa in fermento, per effetto della decomposizione della materia organica, si sviluppa nel tempo una miscela di prodotti gassosi, che prende il nome di Biogas;

! gassificazione: consiste nell'ossidazione incompleta di alcuni tipi di biomasse (legna, colture apposite, residui agricoli e rifiuti organici) in ambiente ad elevata temperatura (900÷1.000 °C) per la produzione di un gas combustibile di basso potere calorifico;

! pirolisi: è un processo di decomposizione termochimica di materiali organici ottenuto fornendo calore (400-800 °C) alle biomasse in assenza di ossigeno. Si ottengono prodotti gassosi, oli combustibili e carbone.

ENER

GIA

ID

RO

ELET

TRIC

A

Gli impianti idroelettrici attuali sfruttano l’energia potenziale meccanica contenuta in una portata di acqua che si trova disponibile ad una certa quota rispetto al livello in cui sono posizionate le turbine. La potenza di un impianto idraulico dipende da due fattori: il salto (dislivello esistente fra la quota a cui e disponibile la risorsa idrica svasata e il livello a cui la stessa viene restituita dopo il passaggio attraverso la turbina) e la portata. Si è soliti distinguere tra un grande idroelettrico, che riguarda la produzione di energia mediante sfruttamento dell’acqua accumulata nei grandi bacini (dighe), ed un miniidroelettrico che riguarda invece lo sfruttamento dei piccoli salti presenti per esempio nelle reti di bonifica o irrigazione.

ENER

GIA

GEO

TERM

ICA

L’energia geotermica è una particolare forma di energia dovuta al calore immagazzinato all’interno della terra. Tale calore si propaga sino in superficie per effetto della trasmissione attraverso i vari strati oppure per mezzo di fluidi vettore (acqua e gas), dando origine a manifestazioni spontanee come i geyser, le fumarole, le sorgenti termali, ecc. L’energia geotermica può essere sfruttata quale fonte di riscaldamento in appositi impianti industriali, mentre in ambito residenziale si parla invece di “geotermia a bassa entalpia”: si tratta dello sfruttamento del calore (del terreno o della falda) di zone a bassa energia, quali ad esempio la pianura padana, ove si registra un gradiente geotermico di 2°C ogni 100m. Le componenti di un impianto ad energia geotermica per il controllo della temperatura in ambito residenziale sono sostanzialmente tre: ! una pompa di calore normalmente collocata all’interno dell’edificio; ! un insieme di tubi opportunamente interrati per scambiare calore con il terreno; ! un sistema di scambio di calore con l’ambiente interno (esempio: impianto a pannelli radianti).

Lo scambio di calore con il terreno avviene attraverso una rete di tubi in polietilene che possono essere interrati orizzontalmente a pochi metri di profondità oppure verticalmente se lo spazio attorno all’edificio è limitato.

Oltre alle fonti rinnovabili molto importante è anche il settore del risparmio energetico, che si consegue attraverso un utilizzo più razionale delle fonti energetiche con l’eliminazione degli sprechi ed una maggiore attenzione ai rendimenti delle trasformazioni energetiche. Il risparmio energetico è particolarmente importante in ambito domestico: i consumi domestici di energia per il riscaldamento, l’acqua calda, la cucina, gli elettrodomestici, ecc. rappresentano, infatti, una componente significativa dei consumi energetici finali e contribuiscono in modo significativo alle emissioni nell’ambiente. In particolare tra gli interventi di risparmio energetico che si possono eseguire in ambito domestico si possono citare:

CITTÀ DI TREVIGLIO RAPPORTO SULLO STATO DELL’AMBIENTE 2008

QQ uu aa ll ii tt àà dd ee ll ll ’’ aa mm bb ii ee nn tt ee

298 Energia !

! interventi di isolamento termico finalizzati a ridurre il consumo di combustibile nelle abitazioni tramite cappottatura degli edifici, installazione di doppi vetri termoisolanti, sostituzione di caldaie a basso rendimento con caldaie a rendimento più elevato, ecc;

! acquisto di elettrodomestici (lavatrici, frigoriferi, lavastoviglie, climatizzatori, ecc.) di ultima generazione (classe A, A+, A++) al posto dei vecchi modelli ad altro consumo;

! utilizzo di lampade a scarica elettrica in gas (lampade ad alta efficienza) e non ad incandescenza. Come descritto precedentemente, l’energia può derivare dall’utilizzo di diverse fonti primarie e secondarie (es. petrolio, carbone, rifiuti, energia elettrica,…) e i suoi valori di producibilità possono essere espressi in unità termiche o elettriche. Per rendere confrontabili le diverse forme di misura dell’energia si usa il TEP, ovvero la tonnellata equivalente di petrolio. E’ una unità convenzionale usata nei bilanci energetici per esprimere in una unità di misura comune tutte le fonti energetiche.

Elementi di interesse A livello europeo la politica energetica è stata espressa in numerosi documenti tra cui si ricordano (ultimi dieci anni): ! il Libro Bianco "Una politica energetica per l'Unione Europea" (1995); ! il Libro Bianco “Energia per il futuro: le fonti energetiche rinnovabili. Libro Bianco per una strategia e un

piano d’azione della Comunità” (1997); ! il Libro Verde "Verso una strategia europea di sicurezza dell'approvvigionamento energetico" (2000); ! il Libro Verde “Sull’efficienza energetica: fare di più con meno” (2005); ! il Libro Verde “Una strategia europea per un’energia sostenibile, competitiva e sicura” (2006); ! il Piano d’Azione per l’efficienza energetica 2007- 2012. In particolare il Libro Verde sull’efficienza energetica (2006) “fare di più con meno”, individua sei settori di azione prioritaria per la futura politica energetica europea che vanno dal completamento del mercato verde dell’energia alla garanzia della sicurezza dell’approvvigionamento, all’utilizzo di un mix energetico più sostenibile alle misure per far fronte ai sistemi del riscaldamento globale. Il libro propone di ragionare in termini di energia non prodotta (“il negajoule”), mettendo in luce l'importanza di applicare norme minime di rendimento energetico ad un ampio ventaglio di apparecchiature e prodotti (dagli elettrodomestici come i frigoriferi e i condizionatori fino alle pompe e ai ventilatori industriali), per gli edifici e per i servizi energetici. Un passo ulteriore è rappresentato dal Piano d’Azione per l’efficienza energetica 2007-2012, che ha dato origine alla strategia “20-20-20”: ridurre le emissioni di CO2 del 20%, aumentare l'efficienza in campo energetico del 20%, portare la produzione di energia rinnovabile al 20% entro il 2020. Da un punto di vista del risparmio di energia, il piano stima come il raggiungimento di tale obiettivo comporti la realizzazione di risparmi energetici pari a circa l’1,5% annuo fino al 2020. Secondo il documento i risparmi più consistenti possono essere realizzati nei settori degli edifici residenziali e commerciali (risparmio potenziale del 27% - 30%), nell’industria manifatturiera (potenziale di riduzione del 25%) e nel settore dei trasporti (potenziale di riduzione del 26%). A livello nazionale è sicuramente da ricordare, anche se ormai abbastanza datata, la Legge 9 gennaio 1991, n. 10 “Norme per l’attuazione del Piano Energetico Nazionale in materia di uso razionale dell’energia, di risparmio energetico e di sviluppo delle fonti rinnovabili di energia”. In particolare l’articolo 19 della legge ha introdotto la figura professionale del responsabile per la conservazione e l’uso razionale dell’energia (detto anche Energy Manager) per tutti quei soggetti che operano nei settori industriali, civile, terziario e dei trasporti che hanno avuto un consumo di energia superiore a 10.000 TEP, per il settore industriale, o superiore a 1.000 TEP per gli altri settori. Il compito dell’energy manager consiste nell’individuare le azioni, gli interventi, le procedure e quanto altro necessario per promuovere l'uso razionale dell'energia e di assicurare la predisposizione di bilanci energetici in funzione anche dei parametri economici e degli usi energetici finali. Le competenze in materia energetica risultano così suddivise: ! allo stato sono assegnate funzioni amministrative inerenti la ricerca, l’importazione, l’esportazione e lo

stoccaggio di energia, la ricerca degli idrocarburi e la loro coltivazione in mare, la costruzione ed esercizio di impianti di produzione di energia elettrica di potenza superiore a 300 MW termici e reti di trasporto con tensione superiore a 150 kW, la definizione degli obiettivi di programmazione nazionali in

CITTÀ DI TREVIGLIO RAPPORTO SULLO STATO DELL’AMBIENTE 2008

QQ uu aa ll ii tt àà dd ee ll ll ’’ aa mm bb ii ee nn tt ee

299 Energia !

materia di fonti rinnovabili e di risparmio energetico oltre a funzioni legislative concernenti la tutela della concorrenza ed il consolidamento del libero mercato;

! alle regioni è demandata invece la predisposizione di piani regionali, le funzioni amministrative in tema di energia, ivi comprese quelle relative alle fonti rinnovabili, all’energia nucleare, al petrolio ed al gas;

! alle province è delegata l’attuazione della pianificazione territoriale e settoriale della Regione a livello provinciale, oltre ad alcune funzioni di carattere tecnico-amministrativo e gestionale già delegate dalla Regione o in trasferimento, in attuazione del D.Lgs 112/98 (autorizzazioni di impianti per la produzione di energia fino a 300 MW termici e reti di trasporto con tensione inferiore a 150 kW; autorizzazioni per la costruzioni e l’esercizio degli impianti di produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili e da rifiuti; autorizzazione per gruppi elettrogeni; controllo della manutenzione e della sicurezza degli impianti di riscaldamento; funzioni di verifica dei dati progettuali e del programma di esercizio, ai fini del rispetto dei criteri per l’assimilazione a fonti rinnovabili; ecc.). Alle province spetta anche la programmazione di interventi di risparmio energetico e promozione delle fonti rinnovabili di energia attraverso il Piano Energetico Provinciale ed il controllo di impianti termici nei Comuni con meno di 40.000 abitanti;

! tra le competenze infine dei comuni si possono ricordare quelle relative all’amministrazione e gestione dei servizi ai cittadini (rifiuti solidi urbani, trasporti, illuminazione pubblica ecc.), la destinazione urbanistica delle aree cittadine, le autorizzazioni e concessioni per nuovi insediamenti produttivi (compresa l’attivazione dello Sportello Unico), l’attuazione di un Regolamento Edilizio nel quale possono essere introdotte misure di risparmio energetico, la redazione del Piano Energetico Comunale (per comuni con più di 50.000 ab.) ed i controlli di impianti termici (per i comuni con più di 40.000 ab.), la sicurezza degli impianti legge ai sensi della 46/90 oltre che i rapporti con le Aziende municipalizzate.

Il punto di riferimento per le fonti rinnovabili è rappresentato dal Decreto Legislativo 29 dicembre 2003, n. 387 “Attuazione della Direttiva 2001/77/CE relativa alla promozione dell’energia elettrica prodotta da fonti energetiche rinnovabili nel mercato interno dell’elettricità”. Secondo la definizione contenuta nel decreto, sono fonti rinnovabili le “fonti energetiche rinnovabili non fossili (eolica, solare, geotermica, del moto ondoso, maremotrice, idraulica, biomasse, gas di discarica, gas residuati dai processi di depurazione e biogas)”. In particolare il decreto specifica come per biomasse si intenda “la parte biodegradabile dei prodotti, rifiuti e residui provenienti dall'agricoltura (comprendente sostanze vegetali e animali) e dalla silvicoltura e dalle industrie connesse, nonché la parte biodegradabile dei rifiuti industriali e urbani.” Il decreto ha riservato a questi impianti una autorizzazione unica ed un regime di incentivazione particolare basato sull’emissione dei certificati verdi. A partire dal 2003 (Dlgs 387/03), infatti, tutti i produttori ed importatori di energia elettrica da fonte convenzionale sono obbligati a mettere in rete ogni anno una quota di elettricità prodotta da fonti rinnovabili. Per poter rispettare tale quota i produttori di energia da fonte convenzionale acquistano dai produttori di energia rinnovabile i cosiddetti certificati verdi, cioè dei diritti di produzione da fonte rinnovabile. I certificati verdi sono emessi dal GSE previa “qualificazione IAFR” (Impianto Alimentato a Fonti Rinnovabili) dell’impianto, cioè riconosciuto in possesso dei requisiti stabiliti dalla normativa. I CV hanno una durata di 15 anni (finanziaria 2008). Per quanto riguarda lo sviluppo del fotovoltaico, fondamentale è il ruolo del Conto Energia: si tratta di un provvedimento legislativo nazionale che stabilisce una rendita per 20 anni per chi installa un impianto fotovoltaico in proporzione all’energia elettrica prodotta, tramite l’erogazione di tariffe incentivanti. Ogni proprietario di un impianto fotovoltaico può, quindi, rivendere a tariffa incentivata alla rete elettrica nazionale l’energia prodotta dai suoi pannelli solari fotovoltaici. Le tariffe incentivanti variano al variare della tipologia di impianto e della potenza; in particolare vengono distinte le seguenti tipologie di impianto: ! impianto non integrato (es. impianto al suolo); ! impianto parzialmente integrato (es. impianti a tetto aderenti alla superficie della copertura); ! impianto integrato (es. pensiline con copertura costituita da moduli fotovoltaici). Le tariffe specificate nel decreto possono essere ulteriormente maggiorate (fino ad un massimo del 30%) qualora l’impianto sia abbinato ad interventi di miglioramento energetico; in particolare ad ogni riduzione del 10% del fabbisogno energetico di ogni unità abitativa (ottenuto attraverso interventi tesi alla riduzione delle perdite energetiche) farà seguito un aumento di pari entità della tariffa incentivante (fino, appunto, ad un massimo del 30%).

CITTÀ DI TREVIGLIO RAPPORTO SULLO STATO DELL’AMBIENTE 2008

QQ uu aa ll ii tt àà dd ee ll ll ’’ aa mm bb ii ee nn tt ee

300 Energia !

Fra le norme nazionali sul risparmio energetico bisogna ricordare in primo luogo i decreti del 20 Luglio 2004, che hanno introdotto obiettivi di risparmio energetico crescenti (stabiliti annualmente da delibere AEEG) a carico delle società operanti nella distribuzione di energia elettrica e gas naturale con almeno 100.000 clienti (i cosiddetti “grandi distributori”). Il conseguimento di tali obiettivi avviene attraverso lo sviluppo di interventi di risparmio energetico, che una volta certificati dall’AEEG, danno diritto a titoli di efficienza energetica (TEE, detti anche “certificati bianchi”) per un periodo di cinque anni. I TEE sono emessi dal GME (Gestore del Mercato Elettrico) e hanno valore pari alla riduzione dei consumi quantificata tramite apposite procedure (standardizzate, analitiche o a consuntivo). I Grandi Distributori Obbligati (GDO) sono tenuti a consegnare all’AEEG titoli per un ammontare equivalente al proprio obbiettivo annuale di risparmio energetico; i titoli possono essere conseguiti sia con iniziative dirette (es. regalando i kit con le lampadine) che tramite acquisto nel mercato predisposto dal GME o con contratti bilaterali (es. nel caso delle E.S.Co). Le ESCo (Energy Service Company) secondo la normativa italiana (Delibera 103/03 AEEG) sono tutte quelle “società, comprese le imprese artigiane e le loro forme consortili, che alla data di avvio del progetto hanno come oggetto sociale, anche non esclusivo, l'offerta di servizi integrati per la realizzazione e l'eventuale successiva gestione di interventi”. Si tratta di soggetti che si occupano molteplici aspetti nel campo della progettazione e realizzazione e monitoraggio degli interventi di risparmio energetico, anche mediante lo strumento del project financing. Tra gli aspetti sicuramente da considerare all’interno della normativa energetica una particolare attenzione merita la certificazione energetica degli edifici, che è stata regolamentata in Italia dal D.Lgs 192/05. Tale decreto, che ha recepito la direttiva 2002/91/CE, disciplina l’ambito di applicazione della certificazione a livello nazionale, demandando all’articolo 17 “clausola di cedevolezza” alle regioni la possibilità di emanare una propria normativa, nel rispetto di quanto previsto dalla normativa nazionale. Un ulteriore sviluppo in termini di risparmio energetico si è avuto con la cosiddetta normativa sul 55% in vigore dal 2007, che prevede una detrazione dalle imposte sui redditi delle spese sostenute dal contribuente nel 2007 fino al 2010, nel caso di interventi di: ! riqualificazione energetica; ! installazione di pannelli solari; ! interventi sugli impianti di riscaldamento. Per quanto riguarda invece la pianificazione regionale, la Regione Lombardia dispone di un Piano d’Azione per l’Energia (PAE) che ha aggiornato il bilancio energetico e ha delineato le azioni regionali da intraprendere fino al 2012. Il Bilancio Energetico Regionale, aggiornato al 2004 ha fatto emergere un consumo finale di circa 25.487 ktep a fronte di una disponibilità complessiva di risorse energetiche pari a circa 30.000 ktep. La produzione interna ammonta a poco più di 2.400 ktep, pari a circa l’8% delle risorse di energia primaria necessarie a soddisfare il fabbisogno energetico lombardo. Ciò significa che la Lombardia rimane, sotto il profilo energetico, dipendente dalle importazioni che nel 2004, hanno inciso per oltre il 90% sul consumo interno lordo. Le risorse interne sono quasi esclusivamente rappresentate da fonti energetiche rinnovabili, principalmente idroelettrico, rifiuti e biomasse. Complessivamente le fonti rinnovabili hanno contribuito a coprire circa il 13% del fabbisogno energetico lombardo. Considerando invece la sola energia elettrica (comprese le importazioni) necessaria a soddisfare la domanda regionale, si evidenzia come nel 2004 le fonti rinnovabili abbiano contribuito per una quota pari a circa il 21%. Sul fronte della domanda di energia, i consumi finali regionali ammontano a circa 25.000 ktep, pari ad un consumo pro-capite di 2,76 tep/ab. Il 39% dei consumi sono attribuibili al settore civile, il 33% all’industria e il 26% ai trasporti. L’agricoltura rimane il settore meno energivoro, con un consumo finale pari al 2% del totale. L’analisi dei consumi energetici nel periodo 2000 – 2004 ha fatto registrare un incremento del fabbisogno energetico lombardo del +5%. Il consumo pro-capite, relativamente al settore civile, ha registrato nel periodo 2000 – 2004 un incremento pari al +6%.

CITTÀ DI TREVIGLIO RAPPORTO SULLO STATO DELL’AMBIENTE 2008

QQ uu aa ll ii tt àà dd ee ll ll ’’ aa mm bb ii ee nn tt ee

301 Energia !

Tabella 137: Bilancio energetico regionale (2004)

Fonti Energetiche

Disponibilità e impieghi Comb solidi (a)

Prodotti petroliferi

(b)

Comb. gassosi FER (c)

Energia elettrica

(d) TLR Totale

PRODUZIONE IMPORTAZIONI

- 682

- 9365

29,5 15.758

1.384 383

1.018 1.638

- -

2.432 27.826

CONSUMO INTERNO LORDO 682 9.365 15.788 1.767 2.656 - 30.258

Trasformazioni in energia elettrica e calore di rete -249 -1.122 -5.761 -653 - - -7.785

Produzione energia elettrica - - - - +3551 +3.551

Calore reti TLR - - - - - +208 +208 Consumi/perdite settore energia - - - - -745 -745

CONSUMI FINALI 433 8.243 10.026 1.115 5.426 208 25.487 AGRICOLTURA - 310 16 1 65 - 392 INDUSTRIA 430 420 4.177 204 3.132 - 8.363 CIVILE 3 980 5.818 909 2.200 208 10.118 TRASPORTI - 6.534 16 - 65 - 6.615 Fonte: Piano d’Azione per l’Energia (PAE) All’interno poi delle iniziative della Regione Lombardia per il risparmio energetico, la normativa sulla certificazione energetica degli edifici assume un ruolo significativo, soprattutto per l’elevato numero di edifici coinvolti (pressoché tutti i nuovi edifici e gli edifici esistenti oggetto di compravendita, ristrutturazione importante e, dal Luglio 2010, di locazione). L’importanza di introdurre un sistema di certificazione degli edifici in Lombardia può essere compresa osservando il grafico seguente, che riporta il trend del fabbisogno specifico di energia primaria per il riscaldamento tratto da uno studio effettuato dal Cened (organismo regionale di accreditamento) su un campione di mille edifici certificati ad uso residenziale. Il grafico mostra come, sebbene con il tempo sia avuto un miglioramento energetico nella capacità di costruire gli edifici, in realtà le abitazioni lombarde mostrino consumi energetici ancora superiori ai valori normalmente praticati in alcuni paesi del nord europa, con un valore medio del fabbisogno di energia primaria per il riscaldamento che si attesta attorno a un valore superiore ai 180 kWh/m2a, equivalente alla classe energetica G, il che conferma la pessima condizione del parco edilizio esistente dal punto di vista energetico. Per far fronte a queste problematiche, in attuazione di quanto previsto a livello nazionale dal citato D.Lgs 192/05 sono state, quindi, emanate in questi ultimi anni alcune delibere regionali che hanno reso operativa la procedura per l’applicazione della certificazione energetica nel territorio lombardo (l’ultima norma approvata risulta la Dgr 8745/2008 che ha integrato la precedente Dgr 5773/07).

CITTÀ DI TREVIGLIO RAPPORTO SULLO STATO DELL’AMBIENTE 2008

QQ uu aa ll ii tt àà dd ee ll ll ’’ aa mm bb ii ee nn tt ee

302 Energia !

Figura 278: Trend del fabbisogno energetico specifico di energia primaria per il riscaldamento in edifici lombardi

Fonte: www.cened.it La certificazione energetica di un edificio può essere definita come il complesso delle operazioni volte alla definizione delle prestazioni energetiche di un edificio: in pratica attraverso un metodo di calcolo viene stimato il consumo connesso ad un “uso standard” dell’edificio, classificandolo poi secondo una scala di consumo divisa in classi (dalla A alla G) in modo analogo agli elettrodomestici. Il risultato finale della procedura di certificazione consiste nella redazione - da parte di un professionista incaricato ed indipendente (il Soggetto Certificatore) - di due documenti, un attestato energetico e una targa energetica: l’attestato va sempre redatto in ogni procedura di certificazione e contiene tutti i valori dei diversi indicatori previsti dalla procedura di calcolo, mentre la targa è prevista solo in determinati casi e va esposta (meglio se esternamente) e contiene solo la classificazione energetica globale dell’edificio.

Figura 279: Il formato dell'attestato e della targa in vigore in Regione Lombardia (Dgr 5773/07)

CITTÀ DI TREVIGLIO RAPPORTO SULLO STATO DELL’AMBIENTE 2008

QQ uu aa ll ii tt àà dd ee ll ll ’’ aa mm bb ii ee nn tt ee

303 Energia !

Gli indicatori principali riportati sull’attestato sono espressi in riferimento all’unità di superficie per il residenziale o di volume per le altre destinazioni e sono riassunti nella tabella seguente.

Tabella 138: Indicatori della certificazione energetica degli edifici

EPH Fabbisogno specifico di energia primaria (climatizzazione invernale): é la quantità di energia primaria globalmente richiesta, nel corso della stagione di riscaldamento, per la climatizzazione invernale ovvero per il solo riscaldamento, in regime di attivazione continuo dell’impianto termico

EH Fabbisogno energetico specifico dell’involucro (climatizzazione invernale): è la quantità di energia termica idealmente richiesta dall’involucro edilizio, nel corso della stagione di riscaldamento, per la climatizzazione invernale ovvero per il solo riscaldamento ambientale, in regime di attivazione continuo dell’impianto termico

EC Fabbisogno energetico specifico per la climatizzazione estiva: è la quantita` di energia termica idealmente richiesta dall’involucro edilizio, nel corso della stagione di raffrescamento, per la climatizzazione estiva ovvero per il solo raffrescamento, in regime di attivazione continuo dell’impiantoTermico

EPW Fabbisogno di energia primaria specifico per la produzione di acqua calda sanitaria: è la quantità di energia primaria globalmente richiesta, nel corso di un anno, per la produzione di acqua calda per uso sanitario, sia che essa avvenga in modo separato o congiunto alla climatizzazione invernale o il riscaldamento

ET Fabbisogno energetico specifico totale per usi termici: è il fabbisogno totale annuo di energia termica

EFER Fabbisogno energetico specifico da impianti rinnovabili: è il contributo all’energia primaria dovuto alla presenza di eventuali fonti rinnovabili

Nell’attestato è poi indicata una stima dell’emissione di CO2 dell’edificio, calcolate a partire dal fabbisogno di energia primaria moltiplicato per un coefficiente di emissione di anidride carbonica dovuto al combustibile utilizzato. Le norme sulla certificazione energetica sono state poi l’occasione per introdurre anche alcuni aspetti di risparmio energetico. In particolare la normativa regionale prevede: ! soddisfacimento del 50% del fabbisogno di acqua calda sanitaria per i nuovi edifici con fonti rinnovabili; ! prescrizioni sul rendimento degli impianti termici di nuova installazione; ! rispetto per i nuovi edifici di margini di trasmittanza termica e di fabbisogno di energia primaria ridotti

rispetto ai limiti imposti a livello nazionale. Una normativa di interesse a livello comunale è poi quella relativa al piano di illuminazione (PRIC), definito dalla L.r. del 27 marzo 2007 (legge inerente le “Misure urgenti in tema di risparmio energetico ad uso di illuminazione esterna e di lotta all’inquinamento luminoso”) come “il Piano redatto dalle amministrazioni comunali per il censimento della consistenza e dello stato di manutenzione degli impianti insistenti sul territorio amministrativo di competenza e per la disciplina delle nuove installazioni nonché dei tempi e delle modalità di adeguamento, manutenzione o sostituzione di quelle esistenti ”. La norma prevedeva che (entro il 31 dicembre 2007) i comuni si dotassero di un Piano di Illuminazione, le cui finalità sono la razionalizzazione dei costi di esercizio e di gestione degli impianti, il risparmio energetico mediante l’impiego di apparecchi e lampade ad alta efficienza e di dispositivi di controllo e regolazione del flusso luminoso e la limitazione dell’inquinamento luminoso e ottico. Un minore consumo di energia per gli impianti di illuminazione pubblica è perseguibile sia tramite una riduzione dei punti luce installati, che tramite una riduzione dell’assorbimento di corrente nei punti luce negli orari notturni. La riduzione dei punti luce è possibile migliorando l’efficienza dei corpi illuminanti e delle lampade utilizzate: in particolare le forme ottiche delle apparecchiature di nuova installazione sono in grado di diffondere meglio la luce aumentando la visibilità a parità di flusso luminoso emesso, mentre le più recenti lampade ai vapori di sodio hanno una efficienza energetica molto superiore rispetto alle precedenti lampade ai vapori di mercurio: ciò significa che per emettere la stessa quantità di flusso luminoso consumano energia elettrica in percentuale molto minore e permettono l’installazione di un numero minore di apparecchiature per raggiungere i livelli illuminotecnici normativi. La riduzione dell’assorbimento elettrico da parte dei singoli punti luce è possibile grazie all’utilizzo di riduttori di flusso che, ad orari determinati, abbassano la tensione che alimenta l’impianto con conseguente minore consumo di energia.

CITTÀ DI TREVIGLIO RAPPORTO SULLO STATO DELL’AMBIENTE 2008

QQ uu aa ll ii tt àà dd ee ll ll ’’ aa mm bb ii ee nn tt ee

304 Energia !

Un aspetto poi da ricordare, sebbene non sia stato reso obbligatorio da nessuna normativa specifica, è l’introduzione nei Regolamenti Edilizi di misure per favorire il risparmio energetico: alcuni comuni hanno, infatti, introdotto da tempo all’interno dei propri regolamenti edilizi esistenti, misure di tipo cogente o volontario legate ai temi del risparmio energetico, del risparmio idrico, del confort ambientale, ecc. contribuendo allo sviluppo di un modo di costruire sul proprio territorio maggiormente orientato verso criteri di sostenibilità di tipo energetico – ambientale. La legge regionale 12/05 all’articolo 44, comma 18 prevede del resto che “i comuni possano prevedere l’applicazione di riduzione degli oneri di urbanizzazione in relazione a interventi di edilizia bioclimatica o finalizzati al risparmio energetico. Le determinazioni comunali sono assunte in conformità ai criteri ed indirizzi deliberati dalla Giunta regionale entro un anno dall’entrata in vigore della presente legge”.

Situazione del territorio in esame L’analisi della situazione energetica del territorio è articolata in due parti: la prima tratta l’analisi della domanda di energia, cioè i consumi energetici, mentre la seconda analizza l’offerta, ossia la disponibilità di energia prodotta. Il comune di Treviglio non è tenuto alla realizzazione del Piano Energetico Comunale (ha, infatti, una popolazione inferiore ai 50.000 abitanti) per cui nell’analisi della domanda si è fatto riferimento alle rielaborazioni, aggiornate al 2005 (ultimi dati disponibili), effettuate dalla società regionale Cestec Spa nell’ambito della realizzazione del sistema informativo S.I.R.E.N.A9 per il Piano d’Azione dell’Energia (PAE), mentre per l’analisi dell’offerta i dati sono stati forniti dagli Uffici Comunali. Si precisa che i dati relativi alla domanda sono stime ottenute a partire dai dati del Bilancio Energetico Regionale (2000-2004) disaggregati secondo opportuni indicatori, pertanto le stesse potrebbero differire da dati energetici ottenuti localmente.

Analisi della domanda di energia

La domanda di energia a Treviglio nel 2005 ammonta a circa 67.000 TEP corrispondenti a circa il 2,31% dei consumi provinciali, per un consumo pro - capite stimabile in circa 2,44 TEP/abitante. La maggior parte dei consumi è attribuibile al settore Civile (43%), seguito dall’Industria (41%) e dai Trasporti (15%) mentre l’Agricoltura ricopre un ruolo marginale (1%).

Figura 280: Ripartizione consumi comunali per settore (2005)

Ripartizione Consumi per settore (2005)

Civile43%

Industria41%

Trasporti15%

Agricoltura1%

Fonte: elaborazione su dati S.I.R.E.N.A. Analizzando la composizione dei consumi comunali suddivisi per vettore energetico, è possibile notare come il vettore più utilizzato sia il gas naturale (circa il 55%), seguito dall’energia elettrica (28%), dal gasolio (10%) e dalla benzina (5%), mentre gli altri vettori (tra cui anche le biomasse) rappresentano una quota marginale (2%).

9 Il sistema applicativo S.I.R.E.N.A. è visualizzabile a scala di dettaglio dagli Enti pubblici al sito internet http://www.ors.regione.lombardia.it/sirena/. E’ in corso l’aggiornamento dei dati al 2007.

CITTÀ DI TREVIGLIO RAPPORTO SULLO STATO DELL’AMBIENTE 2008

QQ uu aa ll ii tt àà dd ee ll ll ’’ aa mm bb ii ee nn tt ee

305 Energia !

Figura 281: Ripartizione consumi comunali per vettore energetico (2005)

Ripartizione consumi per vettore (2005)

Gasolio10%

Benzina5%

Altri <2%2%

Energia elettrica28%

Gas naturale55%

Fonte: elaborazione su dati S.I.R.E.N.A. Il consumo del settore civile (2005) si caratterizza per l’uso preponderante del gas naturale (70%), seguito dall’energia elettrica (22%), dal gasolio (4%), dal Gpl (2%) e da altre fonti (2%). Anche l’industria consuma per la maggior parte gas naturale (60%), seguito dall’energia elettrica (39%) e da altre fonti (1%).

Figura 282: Ripartizione consumi settore civile per vettore (2005)

Civile - Consumi per vettore (2005)

Gasolio4%

Gpl2%Energia elettrica

22%

Gas naturale70%

Altri<2%2%

Fonte: elaborazione su dati S.I.R.E.N.A.

Figura 283: Ripartizione consumi settore industriale per vettore (2005)

Industriale - Consumi per vettore (2005)

Energia elettrica39%

Altri<2%1%

Gas naturale60%

Fonte: elaborazione su dati S.I.R.E.N.A.

CITTÀ DI TREVIGLIO RAPPORTO SULLO STATO DELL’AMBIENTE 2008

QQ uu aa ll ii tt àà dd ee ll ll ’’ aa mm bb ii ee nn tt ee

306 Energia !

Analizzando il trend dei consumi nel periodo 2000 – 2005, si nota nella tabella seguente come la domanda di energia complessiva sia aumentata del +4,7% circa, passando da 64.000 TEP/anno a 67.000 TEP/anno, valore che risulta comunque inferiore all’incremento provinciale che è stato nel medesimo periodo del +7,4%. L’incremento registrato per Treviglio rispetto all’anno precedente (2004) è invece del +1,2%, superiore rispetto all’incremento provinciale (+0,4%).

Tabella 139: Confronto trend consumi (2000 - 2005)

2000 (TEP)

2001 (TEP)

2002 (TEP)

2003 (TEP)

2004 (TEP)

2005 (TEP)

Var% 2000- 2005

Treviglio 64.003 67.311 65.525 64.842 66.216 67.016 - Var. % annua - +5,2% -2,7% -1,0% +2,1% +1,2% +4,7% Provincia Bg 2.703.094 2.788.126 2.757.140 2.801.4202.889.316 2.902.065 - Var. % annua - +3,1% -1,1% +1,6% +3,1% +0,4% +7,4% Fonte: elaborazione su dati S.I.R.E.N.A. Analizzando il trend dei consumi per settore, in termini assoluti si nota come il peso dei consumi del settore civile sia in aumento, essendo passato dal 40% del 2000 al 43% del 2005, così come il peso dei consumi dei Trasporti, che sono passati dal 13% al 15%. L’importanza dei consumi dell’industria è invece in diminuzione, essendo passata dal 46% al 41%, mentre l’agricoltura conferma il suo ruolo marginale nel settore energetico ed è stabile sull’1% dei consumi complessivi. In questi anni, quindi, si è assistito ad uno spostamento dell’importanza del peso della domanda di energia a livello comunale, passando da una prevalenza del comparto industriale ad una maggiore importanza del settore civile.

Tabella 140: Trend dei consumi per settore (2000 - 2005)

2000 (TEP)

% sul tot

2001 (TEP)

% sul tot

2002 (TEP)

% sul tot

2003 (TEP)

% sul tot

2004 (TEP)

% sul tot

2005 (TEP)

% sul tot

Industria 29.174 46% 30.739 46% 29.133 44% 27.138 42% 27.689 42% 27.370 41%Civile 25.665 40% 26.903 40% 26.197 40% 27.575 43% 27.890 42% 29.091 43%

Trasporti 8.513 13% 8.997 13% 9.527 15% 9.448 15% 9.927 15% 9.843 15%Agricoltura 651 1% 673 1% 668 1% 681 1% 709 1% 712 1%

Totale 64.003 67.312 65.525 64.842 66.215 67.016 Fonte: elaborazione su dati S.I.R.E.N.A.

Figura 284: Trend dei consumi comunali per settore (2000 - 2005)

Trend consumi per settore (2000 - 2005)

0

10.000

20.000

30.000

40.000

50.000

60.000

70.000

80.000

2000 2001 2002 2003 2004 2005

TE

P

Agricoltura

Trasporti

Civile

Industria

Fonte: elaborazione su dati S.I.R.E.N.A.

CITTÀ DI TREVIGLIO RAPPORTO SULLO STATO DELL’AMBIENTE 2008

QQ uu aa ll ii tt àà dd ee ll ll ’’ aa mm bb ii ee nn tt ee

307 Energia !

Per quanto riguarda invece il trend dei consumi per vettore energetico, è possibile notare nella tabella seguente come per il gas naturale si sia passati dal 56% al 54% rispetto al totale, per l’energia elettrica dal 26% al 28%, per il gasolio dal 9% al 10% e per la benzina una diminuzione dal 6% al 5%.

Tabella 141: Trend consumi comunali per vettore (2000 - 2005)

Gas naturale (TEP)

Energia elettrica(TEP)

Gasolio (TEP)

Benzina (TEP)

Altri<2% (TEP)

Totale (TEP)

2000 35.888 16.433 5.938 4.010 1.733 64.002 % sul tot 56% 26% 9% 6% 3% 100%

2001 38.332 16.911 6.310 4.038 1.720 67.311 % sul tot 57% 25% 9% 6% 3% 100%

2002 36.311 17.137 6.539 3.955 1.584 65.526 % sul tot 55% 26% 10% 6% 2% 100%

2003 35.346 17.743 6.360 3.783 1.610 64.842 % sul tot 55% 27% 10% 6% 2% 100%

2004 36.006 18.199 6.738 3.699 1.574 66.216 % sul tot 54% 27% 10% 6% 2% 100%

2005 36.480 18.851 6.593 3.512 1.581 67.017 % sul tot 54% 28% 10% 5% 2% 100%

Fonte: elaborazione su dati S.I.R.E.N.A.

Figura 285: Trend consumi comunali per vettore (2000 - 2005)

Trend consumi per vettore (2000 - 2005)

0

10.000

20.000

30.000

40.000

50.000

60.000

70.000

80.000

2000 2001 2002 2003 2004 2005

TEP

Altri<2%

Benzina

Gasolio

Energia elettrica

Gas naturale

Fonte: elaborazione su dati S.I.R.E.N.A. Per quanto riguarda il gas naturale, i maggiori consumi nel 2005 sono attribuibili al settore civile, per un totale di circa 19.984 TEP, seguiti dall’industria con 16.410 TEP. Nel complesso i consumi di gas sono aumentati dal 2000 al 2005 del +1,65%, incremento principalmente attribuibile al settore civile in cui si è registrato un aumento dell’utilizzo di questo vettore del +20%, mentre l’industria ha rivelato una diminuzione del –14%.

CITTÀ DI TREVIGLIO RAPPORTO SULLO STATO DELL’AMBIENTE 2008

QQ uu aa ll ii tt àà dd ee ll ll ’’ aa mm bb ii ee nn tt ee

308 Energia !

Tabella 142: Trend consumi gas naturale per settore (2000 - 2005)

Anni Civile (TEP) Var% Agricoltura

(TEP) Var% Industria (TEP) Var% Trasporti

(TEP) Var%

2000 16.686 - 32 - 19.109 - 61 - 2001 17.772 +7% 33 +4% 20.459 +7% 68 +12% 2002 17.373 -2% 32 -3% 18.847 -8% 59 -14% 2003 18.475 +6% 34 +5% 16.785 -11% 53 -10% 2004 18.737 +1% 34 +1% 17.189 +2% 46 -12% 2005 19.984 +7% 36 +5% 16.410 -5% 50 +8%

Var% 2000 - 2005 - +20% - +13% - -14% - -19% Fonte: elaborazione su dati S.I.R.E.N.A.

Figura 286: Trend gas naturale per settore (2000 - 2005)

Trend gas naturale per settore (2000 - 2005)

0

5.000

10.000

15.000

20.000

25.000

30.000

35.000

40.000

45.000

2000 2001 2002 2003 2004 2005

TEP

Civile Agricoltura Industria Trasporti

Fonte: elaborazione su dati S.I.R.E.N.A. Per quanto riguarda invece l’energia elettrica l’aumento rispetto al 2000 è stato del +14,71%; il settore con i maggiori consumi è quello dell’industria con 10.742 TEP, che ha fatto registrare un incremento del +9%, seguito dal settore civile con 6.467 TEP che ha fatto registrare un aumento del +22%.

Tabella 143: Trend consumi energia elettrica per settore (2000 - 2005)

Anni Civile Var% Agricoltura Var% Industria Var% Trasporti Var% 2000 5.288 - 189 - 9.858 - 1.098 - 2001 5.516 4% 207 10% 10.063 2% 1.124 2% 2002 5.692 3% 169 -19% 10.081 0% 1.195 6% 2003 6.106 7% 189 12% 10.146 1% 1.302 9% 2004 6.365 4% 199 5% 10.297 1% 1.339 3% 2005 6.467 2% 196 -1% 10.742 4% 1.445 8%

Var% 2000 - 2005 - 22% - 4% - 9% - 32% Fonte: elaborazione su dati S.I.R.E.N.A.

CITTÀ DI TREVIGLIO RAPPORTO SULLO STATO DELL’AMBIENTE 2008

QQ uu aa ll ii tt àà dd ee ll ll ’’ aa mm bb ii ee nn tt ee

309 Energia !

Figura 287: Trend energia elettrica per settore (2000 - 2005)

Trend energia elettrica per settore (2000 - 2005)

0

2.000

4.000

6.000

8.000

10.000

12.000

14.000

16.000

18.000

20.000

2000 2001 2002 2003 2004 2005

TEP

Civile Agricoltura Industria Trasporti

Fonte: elaborazione su dati S.I.R.E.N.A. Per quanto riguarda invece l’andamento del consumo pro-capite (calcolato sui consumi totali di tutti i settori), nel periodo 2000 – 2005 si è registrato un decremento del -2,75%, valore che appare positivo se confrontato con il trend provinciale, che invece risulta in aumento del +0,38%. Si nota come il consumo pro-capite di Treviglio si sia sempre mantenuto al di sotto di quello della provincia per tutti gli anni considerati, anche se negli ultimi due anni è in leggero aumento.

Tabella 144: Trend consumo pro-capite (2000 - 2005)

2000 (TEP)

2001 (TEP)

2002 (TEP)

2003 (TEP)

2004 (TEP)

2005 (TEP)

Var % 2000 - 2005

Treviglio 2,511 2,615 2,498 2,422 2,438 2,441 - Var% - +4,18% -4,50% -3,04% +0,66% +0,15% -2,75%

Provincia Bergamo 2,796 2,865 2,794 2,791 2,826 2,807 - Var% - +2,46% -2,49% -0,10% +1,26% -0,67% +0,38%

Fonte: elaborazione su dati S.I.R.E.N.A.

CITTÀ DI TREVIGLIO RAPPORTO SULLO STATO DELL’AMBIENTE 2008

QQ uu aa ll ii tt àà dd ee ll ll ’’ aa mm bb ii ee nn tt ee

310 Energia !

Figura 288: Trend confronto consumo pro-capite (2000 - 2005)

Trend confronto consumo pro-capite (2000 - 2005)

2,20

2,30

2,40

2,50

2,60

2,70

2,80

2,90

2000 2001 2002 2003 2004 2005

TEP

Treviglio

Provincia Bergamo

Fonte: elaborazione su dati S.I.R.E.N.A. La carta seguente riporta le zone metanizzate del territorio comunale. La lunghezza della rete al 21/12/2006 era pari a 100,4 Km, di cui 14,9 Km a bassa pressione e di 85,5 ad alta pressione.

Figura 289: Metanizzazione del territorio

CITTÀ DI TREVIGLIO RAPPORTO SULLO STATO DELL’AMBIENTE 2008

QQ uu aa ll ii tt àà dd ee ll ll ’’ aa mm bb ii ee nn tt ee

311 Energia !

Partendo dai dati del censimento Istat 2001, si è provato a rappresentare l’ubicazione su celle di 100 m x 100 m del numero delle abitazioni dotate di riscaldamento centralizzato. In totale si contano – al censimento 2001 – circa 3.308 abitazioni con riscaldamento centralizzato, pari a circa il 32% delle abitazioni riscaldate, dato in linea con il valore riscontrato a livello regionale (fonte: Piano d’Azione per l’Energia). Come è possibile notare dalla cartografia seguente, le abitazioni con riscaldamento centralizzato sono ubicate per lo più al di fuori del perimetro del centro storico, in quanto corrispondono probabilmente alla edificazione di condomini di epoca recente.

Figura 290: Mappatura abitazioni riscaldamento centralizzato

A Treviglio non risulta invece presente un sistema di teleriscaldamento. A tal riguardo si segnala come il Piano d’Azione per l’Energia regionale (PAE) indichi, sulla base dei risultati dello studio del Cesi – Ricerca di Sistema “Indagine sulla potenzialità di teleriscaldamento a livello nazionale”, l’opportunità di una volumetria riscaldabile complessiva per i comuni di Bergamo e Treviglio (comuni nella provincia con più di 25.000 abitanti, valore per il quale è considerata significativa la realizzazione di un sistema di TLR) pari a 10,4 Mm3. Per quanto riguarda il settore dell’edilizia e lo sviluppo delle certificazioni energetiche, da una interrogazione del database del Cestec (organismo di accreditamento regionale) è emerso che nel territorio comunale sono state eseguite nel 2007 - a partire dal 1° settembre (data di entrata in vigore della normativa) - 33 certificazioni, di cui 7 riguardanti nuovi edifici e 26 edifici esistenti. Di queste la maggior parte (33% del totale) si trova in classe G, seguita dalla classe E (24% del totale) e dalla classe D (21% del totale), mentre non sono stati certificati edifici nelle classi più elevate (B, A, A+).

Tabella 145: Classi energetiche degli edifici certificati (2007)

CITTÀ DI TREVIGLIO RAPPORTO SULLO STATO DELL’AMBIENTE 2008

QQ uu aa ll ii tt àà dd ee ll ll ’’ aa mm bb ii ee nn tt ee

312 Energia !

CLASSI ENERGETICHE NUMERO DI ATTESTATI % SUL TOTALE A+ 0 0% A 0 0% B 0 0% C 3 9% D 7 21% E 8 24% F 4 12% G 11 33%

Totale 33 100% Fonte dati: elaborazione su dati CESTEC Più in dettaglio sono stati analizzati i principali dati riportati sugli attestati energetici (EPH, EH, EPW, EPT, EFER, vettore energetico ed emissioni di CO2) suddividendo tra edifici residenziali e commerciali/industriali. Per quanto riguarda gli edifici residenziali, i dati delle prime certificazioni effettuate nel territorio comunale (quasi tutte su edifici esistenti) hanno evidenziato un consumo di energia primaria medio annuo pari a 174 kWh/m2, in linea quindi il valore medio di 180 kWh/m2 calcolato a livello regionale (non indice comunque di una buona prestazione energetica), con un valore medio annuo di 137,2 kWh/m2 per quanto riguarda il fabbisogno specifico di calore e di 38 kWh/m2 per il fabbisogno di acqua calda sanitaria. Si rileva poi come tutte le certificazioni hanno interessato edifici non alimentati a fonti rinnovabili, che utilizzano come vettore energetico il metano, con un valore medio di emissione di CO2 pari a 40,2 Kg/m2 annuo.

Tabella 146: dati di consumo e di emissioni per edifici residenziali certificati (2007)

Oggetto dell’intervento Edificio Classe EPH

(kWh/m2)

EH

(kWh/m2

EC

(kWh/m2

EPW

(kWh/m2

EPT

(kWh/m2

EFER

(kWh/m2

VettoreEn.

CO2 Kg/m2

Singola unità abitativa Esistente D 109,5 82,2 7,9 32,6 142,1 0 metano 28,4 Singola unità abitativa Esistente F 164,7 135,2 0,7 69,4 234,1 0 metano 32,9

Intero edificio Esistente G 220,2 186,5 6,7 25 245,2 0 metano 49 Intero edificio Esistente E 142,2 109,3 11,7 32,4 174,6 0 metano 34,9

Singola unità abitativa Esistente G 222,6 186,4 20,9 32,6 255,2 0 metano 51 Singola unità abitativa Nuovo C 84,5 58,9 25,7 32,6 117,1 0 metano 23,4 Singola unità abitativa Esistente G 233,2 221,2 18,1 39,4 272,6 0 metano 54,5 Singola unità abitativa Esistente F 149,5 132,1 17,9 32,6 182,1 0 metano 36,4 Singola unità abitativa Esistente E 141,5 125 15,6 32,6 174,1 0 metano 34,8 Singola unità abitativa Esistente G 252,2 211,6 16,1 32,6 284,8 0 metano 56,9

Intero edificio Esistente C 86,4 78 9,6 32,3 118,7 0 metano 23,7 Singola unità abitativa Esistente G 219,1 175,4 17 25,9 245 0 metano 49 Singola unità abitativa Esistente D 94,8 86,5 18,8 23,9 118,7 0 metano 23,7 Singola unità abitativa Esistente F 145,8 128,8 31,9 32,6 178,4 0 metano 35,6

Porzione di edificio per impianto Esistente E 122,5 69,9 17,8 43,7 166,2 0 metano 24,5

Porzione di edificio per impianto Esistente D 97,3 91,1 28,9 43,3 140,6 0 metano 28,1

Singola unità abitativa Esistente G 196,6 175,4 18,7 25,9 222,5 0 metano 44,5 Porzione di edificio

per impianto Esistente F 163,1 151,5 13,8 32,6 195,7 0 metano 39,1

Singola unità abitativa Esistente G 362,2 145,1 20,9 100,1 462,3 0 metano 72,4 Singola unità abitativa Esistente G 249,6 81,8 27,1 69,9 319,5 0 metano 49,9 Singola unità abitativa Esistente G 405,2 340,1 5,4 32,6 437,8 0 metano 87,5 Singola unità abitativa Esistente E 134,4 107,6 17,6 32,6 167 0 metano 33,4

Intero edificio Esistente E 127,5 123,7 5,5 32,3 159,8 0 metano 31,9 Intero edificio Esistente E 134,2 123,7 7,1 33,2 167,4 0 metano 33,4

CITTÀ DI TREVIGLIO RAPPORTO SULLO STATO DELL’AMBIENTE 2008

QQ uu aa ll ii tt àà dd ee ll ll ’’ aa mm bb ii ee nn tt ee

313 Energia !

Oggetto dell’intervento Edificio Classe EPH

(kWh/m2)

EH

(kWh/m2

EC

(kWh/m2

EPW

(kWh/m2

EPT

(kWh/m2

EFER

(kWh/m2

VettoreEn.

CO2 Kg/m2

Intero edificio Esistente G 197,1 177,3 0 32,3 229,4 0 metano 45,8 Intero edificio Esistente C 68 63,7 16,6 32,3 100,3 0 metano 20 Valore medio 174,0 137,2 15,3 38,0 212,0 0 40,2

Fonte dati: elaborazione su dati CESTEC Per quanto riguarda invece gli edifici commerciali/industriali, i dati delle certificazioni hanno evidenziato un consumo di energia primaria medio annuo pari a 72 kWh/m3, un valore medio annuo per quanto riguarda il fabbisogno specifico di calore dell’involucro di 54,8 kWh/m3 e di 4,2 kWh/m3 per il fabbisogno di acqua calda sanitaria. Si rileva poi che, anche in questo caso, le certificazioni riguardano edifici che non presentano un contributo delle fonti rinnovabili, che utilizzano come vettore energetico il metano (ad eccezione di un solo edificio alimentato a legna) e che presentano un valore medio di emissione di CO2 pari a 7,4 Kg/m3 annuo.

Tabella 147: dati di consumo e di emissioni per edifici commerciali/industriali certificati (2007)

Oggetto dell’intervento Edificio Classe EPH kWh/m3

EH

kWh/m3EC

kWh/m3EPW

kWh/m3EPT

kWh/m3 EFER

kWh/m3 Vettore

En. CO2

Kg/m3

Porzione di edificio per impianto Nuovo E 45,6 40,6 1,7 4,8 50,4 0 metano 10,1

Porzione di edificio per impianto Nuovo E 45,6 40,6 1,7 4,8 50,4 0 metano 10,1

Intero edificio Esistente G 267,2 175,2 3,2 7,9 275,1 0 legna 0 Porzione di edificio

per impianto Nuovo D 27,5 18,5 14,4 0,4 27,9 0 metano 5,5

Porzione di edificio per impianto Nuovo D 39,4 34,6 6,3 6,6 46 0 metano 9,2

Porzione di edificio per impianto Nuovo D 39,8 37 4,5 2,5 42,3 0 metano 8,5

Porzione di edificio per impianto Nuovo D 39,8 37 4,5 2,5 42,3 0 metano 8,5

Valore medio 72,1 54,8 5,2 4,2 76,3 0,0 7,4 Fonte dati: elaborazione su dati CESTEC Per quanto riguarda poi il numero di Energy Manager presenti nel territorio comunale, nell’elenco dei responsabili per l’uso dell’energia in Italia Energy Manager nominati ai sensi della L 10/91 pubblicato dalla Federazione Italiana per l’uso Razionale dell’Energia (FIRE)10 per il 2008 risultano iscritti 5 Energy manager rispettivamente per le seguenti società: Eurogravure Spa, Farchemia Srl, SAI Treviglio Soc. Autolinee interprovinciali Sri, Comune di Treviglio, Azienda Ospedaliera "Ospedale Treviglio Caravaggio" di Treviglio. Il Comune di Treviglio dispone dal 2005 di un Piano di Illuminazione Comunale (PRIC) redatto ai sensi della l.r. 17/2000. Il Piano riporta un censimento delle sorgenti luminose, che risultano pari a 3.550, distribuite secondo le tipologie riassunte nella tabella seguente.

Tabella 148 : Numero di sorgenti nel territorio comunale (2004)

TIPO SORGENTE POTENZA (W) TOTALE % Fluorescente compatta 36 11

Totale fluorescente compatta 11 0% 70 126 100 145 150 29

Joduri metallici

250 6 Totale joduri metallici 306 9%

Sodio alta pressione 70 140

10 L’elenco degli Energy Manager è scaricabile dal sito internet www.fire.it

CITTÀ DI TREVIGLIO RAPPORTO SULLO STATO DELL’AMBIENTE 2008

QQ uu aa ll ii tt àà dd ee ll ll ’’ aa mm bb ii ee nn tt ee

314 Energia !

TIPO SORGENTE POTENZA (W) TOTALE % 00 112 150 364 250 378 400 1

Totale sodio alta pressione 995 28% 35 1 Sodio bassa pressione 55 3

Totale sodio bassa pressione 4 0% 80 1.197 125 996 Vapori di mercurio 250 41

Totale vapori di mercurio 2.234 63% Totale complessivo 3.550 100%

Fonte: PRIC (2004) e dati comunali (2009) Com’è possibile osservare anche dal grafico sotto riportato, la maggior parte dei punti luce comunale (63%) risulta costituita al 2004 da lampade a vapori di mercurio, seguite da quelle di sodio ad alta pressione (28%) e da quelle agli ioduri metallici (9%). Il dato evidenzia quindi la presenza di un numero molto elevato di lampade a mercurio ormai obsolete e a basso rendimento energetico, per le quali è stata vietata l’immissione sul mercato a partire dal 1° Luglio 2006 (Dlgs 151/05).

Figura 291: Numero delle sorgenti luminose (2004)

Sorgenti luminose 2004

Sodio alta pressione

28%

Vapori di mercurio

63%

Sodio bassa pressione

0%

Vapori con alogenuri 0%

Fluorescente compatta 0%

Joduri metallici 9%

Fonte: elaborazione su dati PRIC (2004) e dati comunali (2009) Per quanto riguarda l’estensione totale delle linee elettriche per l’illuminazione pubblica, essa risulta pari a circa 84.340 m, suddivisa nelle seguenti modalità di posa: ! 61.466 m in cavo interrato entro tubazione; ! 22.874 m in cavo aereo o in corda di rame nudo area. Il piano, dopo aver osservato come gli impianti di illuminazione pubblica del Comune di Treviglio siano nella gran maggioranza vetusti ed inadeguati e vi sia una forte dispersione dei fasci luminosi verso l’alto ed elevato abbagliamento, propone una loro razionalizzazione e, per quanto riguarda il risparmio energetico e la gestione degli stessi, propone (in estrema sintesi) i seguenti interventi: ! impiego di lampade ad alta efficienza, compatibilmente con le esigenze di comfort visivo ed in particolare

della resa cromatica;

CITTÀ DI TREVIGLIO RAPPORTO SULLO STATO DELL’AMBIENTE 2008

QQ uu aa ll ii tt àà dd ee ll ll ’’ aa mm bb ii ee nn tt ee

315 Energia !

! impiego di regolatori elettronici di tensione per ridurre i costi di energia e aumentare la durata media delle lampade grazie alla stabilizzazione di tensione e alla possibilità di riscaldare le lampade in maniera graduale senza sottoporle a stress;

! spegnimento parziale dei punti luce sulle strade locali nelle ore centrali della notte; ! accensione e spegnimento degli impianti in base all’esatta posizione del sole grazie all’adozione

dell’orologio astronomico radio sincronizzato; ! impiego di apparecchi di illuminazione con elevati rendimenti luminosi; ! ottenimento di un elevato fattore di utilizzazione degli impianti; ! giusta valutazione dei parametri dimensionali dell’installazione; ! dimensionamento delle linee al fine di ottenere una caduta di tensione molto limitata; ! scelta di materiali, componenti e procedure che permettano la massima flessibilità nelle operazioni di

manutenzione; ! effettuazione del ricambio programmato delle lampade, associando anche la contemporanea pulizia degli

impianti; ! telecontrollo e telegestione degli impianti, sia quadri che singoli punti luce, da postazione remota,

evitando controlli periodici sul tempo; ! ottimizzazione del processo logistico. In questi anni sono stati eseguiti da parte del Comune di Treviglio degli interventi di riqualificazione degli impianti di illuminazione pubblica. La tabella seguente riporta, quindi, il censimento dei corpi illuminanti aggiornato al 2009 secondo i dati forniti dagli uffici comunali.

Tabella 149: Numero di sorgenti nel territorio comunale (2009)

TIPO SORGENTE POTENZA (W) TOTALE % 2x20 5 2x30 2 Tubo fluorescente 2x40 7

Totale tubi fluorescenti 14 0% 70 108 100 249 150 0

Joduri metallici

250 0 Totale joduri metallici 357 8%

70 525 100 330 150 620 250 414

Sodio alta pressione

400 69 Totale sodio alta pressione 1958 45%

35 0 Sodio bassa pressione 55 5

Totale sodio bassa pressione 5 0% 80 889 125 754 Vapori di mercurio 250 79

Totale vapori di mercurio 1722 40% 70 125 100 111 150 47

Vapori con alogenuri

400 6 Totale vapori con alogenuri 289 7%

Totale complessivo 4345 100% Fonte: elaborazione su dati uffici comunali

CITTÀ DI TREVIGLIO RAPPORTO SULLO STATO DELL’AMBIENTE 2008

QQ uu aa ll ii tt àà dd ee ll ll ’’ aa mm bb ii ee nn tt ee

316 Energia !

I dati relativi alla situazione al 2009 mostrano un aumento dei punti luce (rispetto al censimento del PRIC del 2004) di 795 unità. A seguito degli interventi effettuati dal Comune si registra la diminuzione delle lampade a mercurio (che passano dal 63% del 2004 al 40%) a favore principalmente delle lampade al sodio ad alta pressione.

Figura 292: Numero delle sorgenti luminose (2009)

Sorgenti luminose 2009

Sodio alta pressione

45%

Vapori di mercurio 40%

Joduri metallici 8%

Fluorescente compatta 0%

Vapori con alogenuri 7%

Sodio bassa pressione 0%

Fonte: elaborazione su dati uffici comunali

Analisi dell’offerta di energia

A Treviglio sono presenti tre impianti per la produzione di energia: ! 1 impianto a olio di palma della società FER Power Srl; ! 1 impianto a biogas Azienda Agricola La Roggia di Valtulini G.S.S.; ! 1 centrale di cogenerazione interna all’azienda Eurogravure. In totale si tratta circa di 12 MWel installati. Di seguito si riporta una breve descrizione dei 3 impianti ed una loro mappatura in funzione della potenza installata e del contesto in cui sono inseriti. Impianto FER Power Srl L’impianto di produzione di energia elettrica FER Power Srl utilizza un motore fisso a combustione interna avente una potenza di circa 1.000 kWel alimentato ad olio vegetale grezzo. La potenza termica complessiva immessa con il combustibile è pari a circa 2.434 kWt. Il tempo di funzionamento è pari a circa 8.000 h/anno. L’impianto utilizza olio di palma, cioè una forma di olio vegetale commestibile contenuto dalla frutta dell’albero di palma da olio: si tratta di un prodotto commerciale che trova ampio utilizzo nell’industria alimentare per fabbricare margarine e oli speciali per fritture. L’energia prodotta dall’impianto alimenta le utenze dello stesso, mentre le eccedenze di produzione vengono immesse nella rete elettrica nazionale. L’installazione è dotata anche un recupero termico dei gas di scarico esausti dal motore tramite uno scambiatore fumi - acqua per la produzione di acqua calda e dal circuito acqua di raffreddamento camice a primo stadio aria comburente del motore. Impianto a biogas Azienda Agricola La Roggia di Valtulini G.S.S. Il ciclo produttivo dell’impianto utilizza come combustibile il biogas derivante dalla digestione anaerobica dei liquami prodotti da un allevamento di suini in un’apposita vasca: il gas è avviato al locale cogeneratori nel quale sono installati due cogeneratori funzionanti a biogas ad alto rendimento energetico in grado di fornire complessivamente 120 kW di potenza elettrica e 240 kW di potenza termica sotto forma di acqua calda alla temperatura di 80°C, utilizzando circa 62,4 mc/h di biogas. L’energia termica recuperata è destinata al riscaldamento del liquame attivo in arrivo al digestore e per il mantenimento della temperature interna di 35° nel digestore.

CITTÀ DI TREVIGLIO RAPPORTO SULLO STATO DELL’AMBIENTE 2008

QQ uu aa ll ii tt àà dd ee ll ll ’’ aa mm bb ii ee nn tt ee

317 Energia !

L’energia elettrica dei due generatori è inviata ad un quadro generale di bassa tensione dell’Enel ed è destinata ad alimentare i fabbisogni elettrici dell’Azienda Agricola fino alla loro saturazione e alla cessione della rete. Impianto di cogenerazione Eurogravure Il sistema dedicato alla generazione di energia elettrica a servizio dello stabilimento è costituito da due turbo generatori alimentati a gas naturale basati su turbina a gas, compressore aria comburente e camera di combustione SOLAR modello TAURUS 60. I dati relativi a ciascun turbo generatore, riferiti alle condizioni ISO sono i seguenti:

Tabella 150: Dati singolo turbogeneratore (Eurogravure)

Potenza ai morsetti dell’alternatore 5.294 kWel Potenza termica in ingresso 17.915 KJ/s Consumo di gas naturale 1.867 Sm3/h Temperatura gas di scarico 515°C Portata dei gas di scarico 21,68 kg/s

Figura 293: Mappatura dell’offerta di energia elettrica in funzione della potenza installata

Per quanto riguarda gli impianti fotovoltaici, la classifica del Rapporto Comuni Rinnovabili 2009 di Legambiente attribuisce a Treviglio per l’anno 2008 un valore di 227,58 kW installati, per un valore di circa 8,84 kW/1000 abitanti residenti. Se si considerano i primi cinque comuni provinciali con il maggior numero di abitanti, il dato di Treviglio è inferiore solo a quello del Comune di Albino (10,3 kW/1000 ab.), mentre è superiore ai valori dei comuni di Seriate (3,14 kW/1000 ab.), Bergamo (2,21 kW/1000 ab.) e Dalmine (1,55 kW/1000 ab.).

CITTÀ DI TREVIGLIO RAPPORTO SULLO STATO DELL’AMBIENTE 2008

QQ uu aa ll ii tt àà dd ee ll ll ’’ aa mm bb ii ee nn tt ee

318 Energia !

In relazione invece all’intera provincia, Treviglio occupa la 51a posizione, comunque abbastanza lontano dai valori più elevati riscontrati in alcuni comuni anche se di piccole dimensioni (es. 87,48 kW/1000 ab. Comune di Isso, 51,72 kW/1000 ab. Comune di Berzo San Fermo, 64,51 kW/1000 ab. Comune di Orio al Serio).

Figura 294: Confronto solare fotovoltaico comuni provinciali di maggiori dimensioni (kW/1000 ab) - 2008

Confronto solare fotovoltaico (kW/1000 ab) - 2008

2,21

8,84

1,55

3,14

10,3

0

2

4

6

8

10

12

BERGAMO TREVIGLIO DALMINE SERIATE ALBINO

kW/1

000

ab

Fonte: elaborazione su dati Rapporto Comuni Rinnovabili 2009 - Legambiente La potenzialità installata invece sugli edifici pubblici comunali è invece pari a 9,9 kW. Dati più dettagliati in merito alla potenza degli impianti possono essere dedotti dal sito del GSE, per gli impianti che usufruiscono del Conto Energia. A Treviglio risultano attivi (a febbraio 2009) 19 impianti fotovoltaici, per una potenza totale di 245,04 kW, pari a circa il 5% della potenza installata in ambito provinciale. I dati suddivisi nelle tre classi di potenza del conto energia (<20 kW, 20 – 50 kW, > 50 kW) sono riportati nella tabella seguente.

Tabella 151: Numero e potenza impianti fotovoltaici installati (2009)

Numero totale 19 Potenza totale [kW] 245,04 Numero impianti fino 20 kW 17 Potenza impianti fino 20 kW 120,8 Numero impianti da 20 a 50 kW 1 Potenza impianti da 20 a 50 kW 49,05 Numero impianti oltre 50 kW 1 Potenza impianti oltre 50 kW 75,1 Fonte: http://atlasole.gsel.it/ Com’è possibile notare anche dai grafici seguenti, la maggior parte di essi (17, pari al 90%) risultano di potenza inferiore a 20 kW, un impianto è di potenza tra 20 – 50 kW ed un impianto è di oltre 50 kW. In termini di potenza installata circa il 50% è relativo agli impianti fino ai 20 kW, il 20% è relativo agli impianti tra 20 – 50 kW ed il 31% è relativo agli impianti di grande taglia maggiori di 50 kW.

CITTÀ DI TREVIGLIO RAPPORTO SULLO STATO DELL’AMBIENTE 2008

QQ uu aa ll ii tt àà dd ee ll ll ’’ aa mm bb ii ee nn tt ee

319 Energia !

Figura 295: Distribuzione numero impianti fotovoltaici (2009)

Numero impianti fotovoltaici (2009)

Numero impianti fino 20 kW

90%

Numero impianti oltre 50 kW

5%Numero impianti da 20

a 50 kW5%

Fonte: elaborazione su dati Atlasole (GSE)

Figura 296: Distribuzione potenza impianti fotovoltaici (2009)

Potenza impianti fotovoltaici (2009)

Potenza impianti fino 20 kW

49%

Potenza impianti da 20 a 50 kW

20%

Potenza impianti oltre 50 kW

31%

Fonte: elaborazione su dati Atlasole (GSE) Per quanto riguarda i dati relativi al solare termico, sempre nel medesimo rapporto di Legambiente risultano installati al 2008 circa 100,33 mq di pannelli solari termici, per un valore di 3,898 mq/1000 abitanti residenti. Anche in questo caso il confronto con i cinque comuni più popolosi evidenzia un valore maggiore per Albino (28,561 mq/1000 ab.), seguito da Treviglio (3,898 mq/1000 ab.), Seriate (3,627 mq/1000 ab.), Bergamo (0,931 mq/1000 ab) e Dalmine (0,501 mq/1000 ab.). In relazione invece all’intera provincia, Treviglio occupa la 67a posizione, con valori molto distanti dai primi tre comuni pari a 721,153 mq/1000 ab. (Foppolo), 707,071 mq/1000 ab. (Piazzolo) e 162,973 mq/1000 ab. (Mezzoldo). Treviglio risulta poi dotata di 90 mq di pannelli solari termici collocati sugli edifici pubblici.

CITTÀ DI TREVIGLIO RAPPORTO SULLO STATO DELL’AMBIENTE 2008

QQ uu aa ll ii tt àà dd ee ll ll ’’ aa mm bb ii ee nn tt ee

320 Energia !

Figura 297: Confronto solare termico (mq/1000 ab) - 2008

Confronto solare termico (mq/1000 ab) - 2008

0,931

3,898

0,501

3,627

28,561

0

5

10

15

20

25

30

BERGAMO TREVIGLIO DALMINE SERIATE ALBINO

Mq/

1000

a

Fonte: elaborazione su dati Rapporto Comuni Rinnovabili 2009 - Legambiente Sul Palazzetto Sangalli, come comunicato dagli uffici comunali è installato un impianto a pompa di calore con scambio geotermico utilizzato sia per riscaldamento che per raffrescamento, costituito da 8 sonde che arrivano fino a circa 120 m di profondità; l’impianto è abbinato a un sistema di distribuzione del calore a pannelli a pavimento. Sono stati analizzati infine i dati degli impianti termici in base alle informazioni disponibili all’interno del Catasto C.U.R.I.T., previsto dalla Dgr 6303 del 21/12/2007 e s.m.e.i., nel quale confluiscono tutti i dati relativi agli interventi di manutenzione e controllo degli impianti termici. Secondo un’estrazione dal database eseguita dagli uffici provinciali in data 30/03/2009, per Treviglio risultano censiti nel catasto circa 6.376 impianti, di cui oltre l’88% è costituito da taglie inferiori a 35 kW. La distribuzione numerica in funzione della potenza nominale è riportata nella tabella seguente.

Tabella 152: Distribuzione degli impianti termici in funzione della potenza nominale (estrazione al 30/03/2009)

Fasce di potenza nominale Nr impianti CURIT % sul totale < 35 kW 5637 88,4% 35 - 50 kW 140 2,2% 50,1 - 116,3 kW 169 2,7% 116,4 - 350 kW 163 2,6% >350 Kw 75 1,2% potenza non nota 192 3,0% Totale 6376 100,0%

Fonte: elaborazione su dati C.U.R.I.T. In termini di combustibile utilizzato, ben il 92,6% degli impianti presenti nel database risulta essere alimentato a metano, il 2% a gasolio e l’1,6% a GPL, mentre la legna è utilizzata solo dallo 0,1% degli impianti.

Tabella 153: Impianti termici e tipo di combustibile utilizzato (estrazione al 30/03/2009)

Tipo di combustibile Nr impianti CURIT % sul totale Metano 5901 92,6% Gasolio 126 2,0%

CITTÀ DI TREVIGLIO RAPPORTO SULLO STATO DELL’AMBIENTE 2008

QQ uu aa ll ii tt àà dd ee ll ll ’’ aa mm bb ii ee nn tt ee

321 Energia !

Tipo di combustibile Nr impianti CURIT % sul totale Gpl 100 1,6% Legna 9 0,1% Altro 7 0,1% Non noto 230 3,6% Totale complessivo 6376 100,0%

Fonte: elaborazione su dati C.U.R.I.T. Di seguito si riporta un estratto dei rapporti di controllo per gli impianti con potenza nominale <35 kW, maggiormente rappresentativi in termini numerici, in funzione della tipologia di combustibile utilizzato.

Tabella 154: estratto report di controllo per impianti <35kW (valori medi estrazione al 30/03/2009)

Combustibile altro gasolio gpl legna metano non noto vuoto Media O2 14 5,85 13,2 7,1 12,55 11,41 11,53 Nr Campioni di riferimento 2 10 32 2 2336 86 32 Media CO2 3,8 10,69 4,93 9,1 5,15 5,26 5,58 Nr Campioni di riferimento 2 10 32 2 2334 81 32 Media Bacharach 1 44 Nr Campioni di riferimento 0 6 0 0 5 0 0 Media CO 10,5 91,33 40 73 49,55 47,82 38,46 Nr Campioni di riferimento 2 6 28 2 2233 82 31 Media Rendimento combustibile 92,75 91,87 91,62 96,3 92,3 90,21 91,04 Nr Campioni di riferimento 2 10 32 2 2336 86 32

Fonte: elaborazione su dati C.U.R.I.T.

Per quanto riguarda gli impianti alimentati a metano si ricava un valore medio del CO pari a 49,55 ppm ed un rendimento medio del 92,3%, valori in linea con le indicazioni normative.