Città amiche dei Bambini e degli Adolescenti - unicef.it · il Comune s’impegna a organizzare...

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2 3 piano d’azione La scelta di diventare “Città amica dei bambini” rappresenta un processo di cambiamento dura- turo in cui l’UNICEF si propone come riferimento e supporto sistematico. INCONTRO: CONOSCIAMOCI Sindaco o Amministrazione comunale illustrano al rappresentante dell’UNICEF le politiche e le iniziative messe in atto dal Comune a favore dell’infanzia e dell’adolescenza. L’UNICEF presenta le linee programmati- che del Programma Città amiche dei Bam- bini e degli Adolescenti e alcuni esempi di buone pratiche messe in atto in altre città con la collaborazione dell’UNICEF e del Comune, che hanno contribuito a migliorare la vita dei bambini e dei ragazzi in città. INCONTRO: IMPEGNIAMOCI Si definisce e si concorda la realizzazione di un’iniziativa/azione di partecipazione e di inclusione dei bambini e degli adolescen- ti, e l’attuazione di un monitoraggio delle condi- zioni di vita di tutti i bambini e dei ragazzi della propria città. L’iniziativa/azione viene attuata, nei tempi e modi previsti congiuntamente dal Comune e dal Comitato provinciale, attraverso il coinvolgi- mento dei volontari UNICEF. In questo contesto, viene firmata una lettera d’adesione congiunta fra il Comune e l’UNICEF. INCONTRO: RACCONTIAMOCI Alla fine del primo anno di attività congiunte, il Comune s’impegna a organizzare una mani- festazione pubblica/consiglio comunale aperto, durante il quale sono presentati i ri- sultati dell’iniziativa intrapresa e viene confe- rito un “certificato di impegno” sulla base dei risultati raggiunti. Questa occasione può essere anche un momen- to di sostegno alla Campagna Vogliamo Zero, nei modi concordati. www.unicef.it/cittamiche La foto in copertina è per gentile concessione del Comitato francese per l’UNICEF ©Fred Thomas Città amiche dei Bambini e degli Adolescenti 1 piano d’azione

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piano d’azioneLa scelta di diventare “Città amica dei bambini”rappresenta un processo di cambiamento dura-turo in cui l’UNICEF si propone come riferimentoe supporto sistematico.

INCONTRO: CONOSCIAMOCISindaco o Amministrazione comunale illustranoal rappresentante dell’UNICEF le politiche e leiniziative messe in atto dal Comune a favoredell’infanzia e dell’adolescenza.L’UNICEF presenta le linee programmati-che del Programma Città amiche dei Bam-bini e degli Adolescenti e alcuni esempi dibuone pratiche messe in atto in altre città conla collaborazione dell’UNICEF e del Comune,che hanno contribuito a migliorare la vita deibambini e dei ragazzi in città.

INCONTRO: IMPEGNIAMOCISi definisce e si concorda la realizzazione diun’iniziativa/azione di partecipazione e diinclusione dei bambini e degli adolescen-ti, e l’attuazione di un monitoraggio delle condi-zioni di vita di tutti i bambini e dei ragazzi dellapropria città.L’iniziativa/azione viene attuata, nei tempi emodi previsti congiuntamente dal Comune edal Comitato provinciale, attraverso il coinvolgi-mento dei volontari UNICEF. In questo contesto,viene firmata una lettera d’adesione congiuntafra il Comune e l’UNICEF.

INCONTRO: RACCONTIAMOCIAlla fine del primo anno di attività congiunte,il Comune s’impegna a organizzare una mani-festazione pubblica/consiglio comunaleaperto, durante il quale sono presentati i ri-sultati dell’iniziativa intrapresa e viene confe-rito un “certificato di impegno” sulla base deirisultati raggiunti.Questa occasione può essere anche un momen-to di sostegno alla Campagna Vogliamo Zero,nei modi concordati.

www.unicef.it/cittamiche

La foto in copertina è per gentile concessionedel Comitato francese per l’UNICEF©Fred Thomas

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l promuovere la cittadinanza atti-va, attraverso l’istituzione di Con-sigli comunali, consulte deiragazzi o altre forme di coinvol-gimento dei bambini e degli adole-scenti, e l’avvio di azioni concrete orientate afavorire la partecipazione dei bambini e degliadolescenti alla vita comunitaria;

l creare una stretta collaborazione fra scuolae città nell’individuazione di percorsi di proget-tazione partecipata dei ragazzi per la riqua-lificazione di luoghi e spazi di vita quotidiana,la definizione di percorsi sicuri casa-scuola, losviluppo di strumenti e competenze di comuni-cazione, azioni di solidarietà;

l promuovere iniziative e programmi che so-stengano il benessere psico-fisico di bam-bini e ragazzi da 0 a 18 anni, a partire dallapromozione dell’allattamento al seno, per segui-re con le azioni a favore di una sana e correttaalimentazione, della motricità e dell’attività fisi-ca necessarie al buono sviluppo dei bambini edegli adolescenti;

l diffondere la conoscenza della Convenzionesui diritti dell’infanzia e dell’adolescenzanella propria comunità, attraverso iniziative d’in-formazione e di formazione alla responsabilitàche tali diritti comportano rivolte ad adulti, bam-bini e ragazzi;

I SINDACI CON L’UNICEFPER COSTRUIRE Le Città amiche

dei Bambini e degli Adolescenti.Il Programma “Città amiche dei Bambini e degli Adolescenti” è l’iniziativa internazionaledell’UNICEF che si propone di accompagnare i governi locali di comunità grandi o piccole, alfine di promuovere i diritti dell’infanzia nelle politiche attuate sul territorio.

Ogni Comune italiano interessato a promuovere il Programma “Città amiche dei Bambini edegli Adolescenti” sul proprio territorio, è invitato ad attuare un percorso di sostegno ai dirittidell’infanzia e dell’adolescenza e ad operare per un avanzamento delle politiche in atto a favoredei bambini e dei ragazzi.

In particolare, chiediamo al Comune l’adesione formale al Programma attraverso una deli-bera del Consiglio che, facendo sua l’adozione dei 9 passi per costruire una città amica deibambini, si fa garante dell’attuazione di iniziative mirate e coerenti.

il comunesi impegna a:

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l lottare contro tutte le forme di discriminazio-ne, povertà infantile, abusi sui minori, razzismo,violenza e bullismo. Il Comune dovrà favorire latutela dei diritti dei diversamente abili, dei bam-bini stranieri e di tutti i soggetti a rischio chevivono sul proprio territorio.La Campagna “Io come Tu” per il diritto all’u-guaglianza promossa dall’UNICEF Italia può co-stituire un valido supporto;

l promuovere la solidarietà internazionale,anche attraverso il sostegno dell’UNICEF, per larealizzazione dei progetti nei paesi in via di svi-luppo. Attraverso la Campagna dell’UNICEF Ita-lia Vogliamo Zero contro la mortalità infantileinformare sulle condizioni di vita di bambine ebambini, sui diritti negati, sull’importanza di unapproccio alla solidarietà fondato sull’equità esulle potenzialità positive e l’efficacia di un im-pegno condiviso e globale.