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Città di Savona STAGIONE ARTISTICA 2019 / 20

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www.teatrochiabrera.it

Città di Savona

STAGIONEARTISTICA2019/20

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t e a t r o c o m u n a l e

CHIABRERAS T A G I O N E A R T I S T I C A 2 0 1 9 / 2 0

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ncora una volta la stagione del Teatro Chiabrera offre una programmazione di alto profilo, presentando in particolare testi contemporanei o del Novecento senza dimenticare le importanti ricorrenze che cadono in questa stagione: dal recital leopardiano di Gabriele Lavia per il bicentenario de “L’Infinito” ai 250 anni

dalla nascita di Beethoven, omaggiato in quattro concerti nel 2020, anno in cui si ricorda, con Vittorio Sgarbi, anche il quinto centenario della scomparsa di Raffaello. Ci attende, dunque, una stagione che, celebrando la letteratura contemporanea, il cinema d’autore e i grandi maestri dell’arte e della musica saprà, ne siamo certe, trovare il gradimento degli appassionati e attrarre nuovi spettatori.

Un sentito ringraziamento, come sempre, va alla Direzione e a tutto il pubblico che sostiene l’attività del Teatro applaudendo gli artisti ospiti del palcoscenico cittadino.

IL SINDACO DI SAVONA

Ilaria Caprioglio

L’ASSESSORE ALLA CULTURA

Doriana Rodino

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stagione artistica si articola in quattro rassegne per sessantacinque rappresentazioni. Il programma della prosa comprende quattordici titoli con il consueto interscambio tra teatro, cinema e televisione e la “circolarità” di molti degli interpreti tra i tre mondi, da Alessio Boni a Vinicio Marchioni, da

Giuseppe Zeno ad Ambra Angiolini, da Luisa Ranieri a Massimiliano Gallo, da Ale & Franz a Stefania Rocca e la presenza di alcune significative figure del teatro italiano, da Gabriele Lavia a Geppy Gleijeses, da Moni Ovadia a Leo Gullotta unitamente a due protagonisti, su lati opposti, del dibattito culturale nazionale quali Michele Serra e Vittorio Sgarbi. Tanti i testi di autori contemporanei da Peter Shaffer a Johnna Adams, da Terence Rattigan a Mark Haddon nella riscrittura di Simon Stephens, da Maurizio De Giovanni a Francesco Niccolini nel libero adattamento del “Don Chisciotte” cervantino e a Leo Muscato che scompone e ricrea il “Romeo e Giulietta” shakespeariano mentre Gabriele Lavia resta saldamente ancorato ai “Canti” leopardiani. Due gli omaggi al cinema con cammini inversi: “Amadeus”, universalmente noto per il film di Milos Forman, è in realtà partito dal testo teatrale di Peter Shaffer mentre “I Soliti Ignoti”, grande classico del cinema italiano di Mario Monicelli, è la prima riscrittura teatrale della sceneggiatura di Monicelli, Cecchi D’Amico, Age & Scarpelli. Apre la stagione “Don Chisciotte” nell’adattamento di Francesco Niccolini del celebre romanzo di Cervantes, con drammaturgia e regia a più mani a partire da quelle del protagonista Alessio Boni in un’inedita coppia con un Sancho assai singolare, l’attrice turca Serra Yilmaz, nota per le sue partecipazioni a film di Ferzan Özpetek. Lo spettacolo, vero successo della scorsa stagione, riesce in due ore a trasmettere il senso del romanzo e delle sue inesauste domande sui confini della fantasia e dell’ideale etico. “Amadeus” è la pièce teatrale scritta nel 1978 dal drammaturgo inglese Peter Shaffer e diventata film di grande successo nel 1984 per la regia di Milos Forman. Non interessato alla verità storica (inesistenti i contrasti con Salieri, leggendario l’avvelenamento di Mozart, ecc.) il testo si interroga, piuttosto, sulla “gratuità” e inesprimibilità del genio e la sua inarrivabilità da parte di chi possiede “solo” il talento. Questa edizione, che si avvale della presenza non comune di un padre e figlio nella vita reale, Geppy Gleijeses (Salieri) e Lorenzo (Mozart), con i suoi possibili riverberi interpretativi, è affidata alla regia di un cineasta di fama internazionale quale Andrej Konchalovskij. “Pensaci, Giacomino!”, tra i testi pirandelliani (1916) non troppo frequentati, mancava dal 1994 (protagonista Ernesto Calindri). Eppure l’acre denuncia del perbenismo e bigottismo di una società dell’apparenza non sembra proprio così lontana. E la lotta, prima solitaria, del professor Toti, un Leo Gullotta ammirevole tra ironia e drammaticità, per far comprendere al giovane Giacomino i reali valori della vita e quindi portarlo ad assumere le sue responsabilità di uomo e padre, dischiude una speranza finale così rara nel pensiero dello scrittore agrigentino. Un inedito appuntamento con la grande tradizione del cinema italiano è la prima versione teatrale, a cura di Antonio Grosso e Pier Paolo Piciarelli, della sceneggiatura di Mario Monicelli, Suso Cecchi D’Amico e Age & Scarpelli, de “I Soliti Ignoti”, film del 1958 di Mario Monicelli entrato nella storia del costume. Toccherà alla regia di Vinicio Marchioni, anche protagonista con Giuseppe Zeno, il compito non facile di governare la sua “banda” mantenendosi in equilibrio tra divertimento e sentimento, tra fedeltà e novità. Con “The Deep Blue Sea”, un testo dell’inglese Terence Rattigan del 1952 molto rappresentato nel Regno Unito (anche nel 2016 al National Theatre londinese), Luca Zingaretti e Luisa Ranieri hanno scelto, lo scorso anno, di tornare a teatro lui nelle vesti di produttore e regista e lei in quelle della protagonista. Il

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“profondo mare blu” è quello nel quale Hester rischierà di inabissarsi per amore dopo aver lasciato la confortevole condizione di moglie dell’“upper middle class”. Che cosa, ciascuno di noi, è disposto a sacrificare per un (nuovo) amore? Ancora una volta il “femminile” saprà dare la risposta. Maurizio De Giovanni, assai noto per la serie del Commissario Ricciardi e de “I bastardi di Pizzofalcone”, ha scritto la sua prima commedia, “Il silenzio grande”, e l’ha affidata alla regia di Alessandro Gassmann. Lo spettacolo ha debuttato al recente Napoli Festival con Massimiliano Gallo nei panni dello scrittore Valerio e Stefania Rocca in quelli della moglie. Uno scrittore che non pubblica più niente da vent’anni, chiuso in una stanza foderata di libri in una casa troppo grande che, ormai, tocca vendere. La vita dei figli che irrompe con la loro richiesta di ascolto, una fedele e protettiva cameriera, una moglie che cerca di comunicare. Ma, come rivelerà il colpo di scena finale, il “grande silenzio” è quello che ammutolisce le famiglie, ne separa i sentimenti e rende incapaci di dirsi in tempo quello che sarebbe stato, invece, necessario. “Nati sotto contraria stella” è una riscrittura originale del “Romeo e Giulietta” shakespeariano realizzata oltre dieci anni fa da Leo Muscato, anche regista, e ampiamente lodata dalla critica negli allestimenti precedenti. Sette vecchi comici girovaghi, al maschile secondo lo spirito elisabettiano, capitanati ora da Ale & Franz, si incaricano di recitare la “dolorosa storia” a tutti ben nota, e nonostante il rubarsi o perdere le battute, i suggerimenti intempestivi, i piccoli battibecchi, le gelosie e le ripicche, il racconto che procede pur comicamente involontario, approda all’“autenticità” del teatro e si consegna alla commozione. “Lo strano caso del cane ucciso a mezzanotte” di Mark Haddon è stato, fin dal suo apparire nel 2003, un best seller mondiale. Nel 2013 è stato oggetto di una fortunata riscrittura teatrale da parte di Simon Stephens (sette Laurence Olivier Awards, in scena ancora lo scorso anno a Londra) soprattutto per la capacità drammaturgica di distribuire ai vari personaggi il racconto che nel romanzo è affidato alla sola voce del protagonista. Lo scorso anno il Teatro dell’Elfo, con la regia di Elio De Capitani e Ferdinando Bruni arricchita dei video di Francesco Forgia, ne ha realizzata un’edizione apprezzatissima anche dal pubblico più giovanile grazie alla presenza di uno straordinario Daniele Fedeli. L’indagine di Christopher, quindicenne con la Sindrome di Asperger, partendo dalla morte del cane Wellington arriverà a chiarire un mistero molto più importante che gli consentirà, grazie ai suoi amati numeri, un accomodamento con la realtà prossima ventura. Alla stagione “maggiore” si aggiunge, come sempre, un ciclo di spettacoli assai diversi tra loro per temi e forme espressive. Gabriele Lavia torna mettendosi “a servizio” dei “Canti” di Leopardi, nel bicentenario de “L’Infinito”, in un percorso che mette in luce la sua profonda conoscenza critica ed adesione alla poetica dell’autore marchigiano mentre Lucilla Giagnoni porta a compimento la sua “esalogia” con “Magnificat” ultima tappa di una ricerca sulla forza generatrice del Femminile partita dalla dantesca “Vergine Madre” (che, per l’occasione, sarà replicata in testa al dittico) e che ha attraversato, tra i tanti, Omero e Sofocle, “Apocalisse” e Shakespeare, S. Francesco d’Assisi e Collodi, Cervantes e Ariosto. Spetta ad Ambra Angiolini e Ludovica Modugno cercare di sciogliere “Il nodo” (2012) dell’americana Johnna Adams, un testo a due molto urticante e per niente consolatorio sulla responsabilità degli educatori (genitori, insegnanti) nel tempo del web e dei social mentre Moni Ovadia con la sua “band” celebra i venticinque anni di “Oylem Goylem” in una nuova incursione tra musica klezmer e l’indomabile “witz” ebraico proprio nel Giorno della Memoria. Chiudono il programma due proposte “eccentriche” e di universi opposti: Vittorio Sgarbi ora alle prese, per il quinto centenario

della scomparsa, con Raffaello e Michele Serra che con disincantata ironia, parlando della sua quotidiana “bottega

di scrittura”, disegna un vitale affresco della nostra contemporaneità. Per l’operetta Corrado Abbati riprende “Il

pipistrello” di Johann Strauss figlio, uno dei massimi capolavori “danubiani” secondo per allestimenti alla sola “Vedova

allegra”, al quale affianca, per il centenario, la toscana “Acqua cheta” di Giuseppe Pietri, mentre Stefano Giaroli si

misura, per la prima volta, con la rara “Una notte a Venezia” anch’essa di Johann Strauss figlio. Due gli appuntamenti

con il Balletto di Milano, il natalizio “Schiaccianoci” čajkovskiano e un percorso originale e stimolante lungo il

Novecento francese, da quello anteguerra con l’immancabile Boléro alla Parigi degli anni cinquanta degli

chansonniers, da Brel alla Piaf ad Aznavour in una fresca e seducente coreografia che ha valso ad Adriana Mortelliti

il Premio Danza Rieti. La stagione musicale, particolarmente importante, affianca pianisti e formazioni cameristiche

di rango internazionale con la dovuta attenzione alla ricorrenza nel 2020 dei 250 anni dalla nascita di Beethoven ed

un programma Mozart-Salieri in congiunzione con le rappresentazioni di “Amadeus”. Per Beethoven si avrà la

possibilità di ascoltare tre sinfonie in assai diverse forme: la Sofia Sinfonietta, titolato complesso bulgaro, eseguirà

con l’organico consueto la Sinfonia n. 3 “Eroica”, successivamente I Solisti di Zagabria, formazione storica con tour

in tutto il mondo in oltre sessanta anni di attività, con la stella croata Martina Filjak, Premio Cleveland, Viotti e Canals,

eseguiranno la Sinfonia n. 1 nella trascrizione per archi realizzata dal loro primo violino Sreten Krstić (già

“konzertmeister” dei Münchner Philharmoniker) e il Concerto n. 3 per pianoforte ed infine uno dei più celebri e longevi

duo pianistici europei, Bruno Canino ed Antonio Ballista, proporranno (come nel 1985!) la Sinfonia n. 9 nella

trascrizione per due pianoforti di Franz Liszt. A completare l’omaggio a Beethoven, Vitaly Pisarenko, pianista russo-

ucraino, ora londinese, Premio Liszt 2008 eseguirà a contrasto le sonate “Tempesta” e “Chiaro di luna” oltre all’amato

ungherese e Chopin. Molto originale ed accattivante il programma di Giuseppe Albanese, già ospite con orchestra,

in un “invito alla danza” da Weber alla “Coppelia” di Delibes, dalla Suite de “Lo Schiaccianoci” čajkovskiano a quella

de “L’uccello di fuoco” di Stravinskij fino a “La Valse” di Ravel. A seguire le date di “Amadeus”, Camerata Ducale e

Guido Rimonda, con il suo Stradivari “Le noir”, sono impegnati in un programma mozartiano che prende per mano

il pubblico dalla “Serenata Notturna” al Concerto n. 3 per violino e che include un omaggio, contenuto ma significativo,

allo “sconfitto” Antonio Salieri. Aprono e chiudono la stagione gli appuntamenti più significativi: in coda tornano le

“Quattro Stagioni” di Vivaldi, assenti dal 1993, con Gli Incogniti della violinista francese Amandine Beyer, uno dei

gruppi più importanti a livello internazionale nell’interpretazione barocca pluripremiato dalla critica discografica

specializzata; in testa un altro dei concerti dei “maestri” del pianoforte che hanno caratterizzato ogni anno le stagioni,

il russo Arcadi Volodos in un programma “colto” che intreccia musica e letteratura tra la “Humoreske” di Schumann

che richiama Jean Paul e il Liszt dei Sonetti del Petrarca, del mito di Ero e Leandro e dei Fioretti di S. Francesco.

IL DIRETTORE DEL TEATRO

Roberto Bosi

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LA NUOVA STAGIONE DEL BENESSERE.

Calendario pag. 17

Teatroragazzi 2020 pag. 23

Teatro19-20-21 Novembre, ore 21 (turni A-B-C)“DON CHISCIOTTE” di Francesco Niccolini da Miguel De Cervantes Saavedra pag. 27

25 Novembre, ore 21 (turno D)“LAVIA DICE LEOPARDI” da Giacomo Leopardi pag. 29

3-4-5 Dicembre, ore 21 (turni A-B-C) 4-5 Dicembre, ore 10.30 (studenti)“AMADEUS” di Peter Shaffer pag. 31

10 Dicembre, ore 21 (turno D)“L’AMACA DI DOMANI” di Michele Serra pag. 33

17-18-19 Dicembre, ore 21 (turni A-B-C)“PENSACI, GIACOMINO!” di Luigi Pirandello pag. 35

8-9-10 Gennaio, ore 21 (turni A-B-C)“I SOLITI IGNOTI” di Grosso-Piciarelli da Monicelli-Cecchi D’Amico-Age & Scarpelli pag. 37

15 Gennaio, ore 21 (turno D)“IL NODO” di Johnna Adams pag. 39

21-22-23 Gennaio, ore 21 (turni A-B-C)“THE DEEP BLUE SEA” di Terence Rattigan pag. 41

Indice

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NOVITA’PORTA BASCULANTEA MOLLE CON SPALLE RIDOTTE

27 Gennaio, ore 21 (turno D)“DIO RIDE” di Moni Ovadia pag. 43

3-4-5 Febbraio, ore 21 (turni A-B-C)“IL SILENZIO GRANDE” di Maurizio De Giovanni pag. 45

11 Febbraio, ore 21 (fuori abbonamento) 12-13 Febbraio, ore 11 (studenti)“VERGINE MADRE” progetto di Lucilla Giagnoni

13 Febbraio, ore 21 (fuori abbonamento)“MAGNIFICAT” progetto di Lucilla Giagnoni pag. 47

24-25-26 Febbraio, ore 21 (turni A-B-C-D)“NATI SOTTO CONTRARIA STELLA - ROMEO & GIULIETTA” di Leo Muscato da W. Shakespeare pag. 49

9-10-11 Marzo, ore 21 (turni A-B-C) 10-11 Marzo, ore 10.30 (studenti)“LO STRANO CASO DEL CANE UCCISO A MEZZANOTTE” di Simon Stephensdal romanzo di Mark Haddon pag. 51

23 Marzo, ore 21 (turno D)“RAFFAELLO” di Vittorio Sgarbi pag. 53

Musica E Balletto23 Novembre, ore 21ARCADI VOLODOS, pianoforte pag. 57

7 Dicembre, ore 21CAMERATA DUCALE / GUIDO RIMONDA, violino e direttore pag. 59

14 Dicembre, ore 21 (fuori abbonamento)BALLETTO DI MILANO “Lo Schiaccianoci”, musiche di P. I. Cajkovskij pag. 61

7 Gennaio, ore 21 SOFIA SINFONIETTA ORCHESTRA / SVILEN SIMEONOV, direttore pag. 63

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18 Gennaio, ore 21

GIUSEPPE ALBANESE, pianoforte pag. 65

8 Febbraio, ore 21

VITALY PISARENKO, pianoforte pag. 67

29 Febbraio, ore 21

I SOLISTI DI ZAGABRIA / MARTINA FILJAK, pianoforte pag. 69

7 Marzo, ore 21 (fuori abbonamento)

BALLETTO DI MILANO “La vie en rose... Boléro”

canzoni di Aznavour, Brel, Montand, musiche di M. Ravel pag. 71

14 Marzo, ore 21

BRUNO CANINO, pianoforte / ANTONIO BALLISTA, pianoforte pag. 73

28 Marzo, ore 21

GLI INCOGNITI / AMANDINE BEYER, violino solista e direzione pag. 75

Operetta13 Dicembre, ore 21

“IL PIPISTRELLO” di Johann Strauss (figlio) pag. 79

17 Gennaio, ore 21

“UNA NOTTE A VENEZIA” di Johann Strauss (figlio) pag. 81

21 Febbraio, ore 21

“L’ACQUA CHETA” di Giuseppe Pietri pag. 83

Informazioni Generali pag. 85

Teatro dell’Opera Giocosa / Orchestra Sinfonica di Savona pag. 89

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19-20-21 Novembre, ore 21 “DON CHISCIOTTE” di Francesco Niccolini da Miguel de Cervantes

23 Novembre, ore 21 ARCADI VOLODOS, pianoforte

25 Novembre, ore 21 “LAVIA DICE LEOPARDI” da Giacomo Leopardi

3-4-5 Dicembre, ore 21 “AMADEUS” di Peter Shaffer

4-5 Dicembre, ore 10.30

7 Dicembre, ore 21 CAMERATA DUCALE / GUIDO RIMONDA, direttore e violino

10 Dicembre, ore 21 “L’AMACA DI DOMANI” di Michele Serra

13 Dicembre, ore 21 “IL PIPISTRELLO” di Johann Strauss (figlio)

14 Dicembre, ore 21 BALLETTO DI MILANO “Lo schiaccianoci”, musiche di Pëtr Il’ič Čajkovskij

17-18-19 Dicembre, ore 21 “PENSACI, GIACOMINO!” di Luigi Pirandello

7 Gennaio, ore 21 SOFIA SINFONIETTA ORCHESTRA / SVILEN SIMEONOV, direttore

8-9-10 Gennaio, ore 21 “I SOLITI IGNOTI” di Grosso-Piciarelli da Monicelli-Cecchi D’Amico-Age & Scarpelli

15 Gennaio, ore 21 “IL NODO” di Johnna Adams

17 Gennaio, ore 21 “UNA NOTTE A VENEZIA” di Johann Strauss (figlio)

18 Gennaio, ore 21 GIUSEPPE ALBANESE, pianoforte

21-22-23 Gennaio, ore 21 “THE DEEP BLUE SEA” di Terence Rattigan

Calendario

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27 Gennaio, ore 21 “DIO RIDE” di Moni Ovadia

3-4-5 Febbraio, ore 21 “IL SILENZIO GRANDE” di Maurizio De Giovanni

8 Febbraio, ore 21 VITALY PISARENNKO, pianoforte

11 Febbraio, ore 21 “VERGINE MADRE” di Lucilla Giagnoni

12-13 Febbraio, ore 11

13 Febbraio, ore 21 “MAGNIFICAT” di Lucilla Giagnoni

21 Febbraio, ore 21 “L’ACQUA CHETA” di Giuseppe Pietri

24-25-26 Febbraio, ore 21 “NATI SOTTO CONTRARIA STELLA” di Leo Muscato da W. Shakespeare

29 Febbraio, ore 21 I SOLISTI DI ZAGABRIA / MARTINA FILJAK, pianoforte

7 Marzo, ore 21 BALLETTO DI MILANO “La vie en rose... Boléro”

canzoni di Aznavour, Brel, Piaf, Montand, musiche di Maurice Ravel

9-10-11 Marzo, ore 21 “LO STRANO CASO DEL CANE UCCISO A MEZZANOTTE” di Simon Stephens

10-11 Marzo, ore 10.30

14 Marzo, ore 21 BRUNO CANINO, pianoforte / ANTONIO BALLISTA, pianoforte

23 Marzo, ore 21 “RAFFAELLO” di Vittorio Sgarbi

28 Marzo, ore 21 GLI INCOGNITI / AMANDINE BEYER, violino solista e direzione

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Località Rio Basco, 18 AStella (SAVONA)

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Teatroragazzi 2020

18 Febbraio, ore 9.30 e ore 10.45LA BARACCA di Bologna“Le Quattro Stagioni”testo e regia di Bruno Cappagli e Silvia Traversimusiche di Antonio Vivaldi ricomposte da Max Richter

INDICATO PER LE SCUOLE ELEMENTARI

3 Marzo, ore 9.30 e ore 10.45COMPAGNIA STILEMA di Torino“Di qua e di là” Storia di un piccolo murotesto e regia di Silvano Antonelli

INDICATO PER LE SCUOLE MATERNE E IL PRIMO CICLO DELLA SCUOLA ELEMENTARE

5 Marzo, ore 10TEATRO GIOCO VITA di Piacenza“Annibale. Memorie di un elefante”progetto, drammaturgia e regia di Nicola Cavallari

INDICATO PER IL SECONDO CICLO ELEMENTARE E LE PRIME DUE CLASSI DELLA SCUOLA MEDIA

25-26 Marzo, ore 10TEATRO NAZIONALE DI GENOVA/FONDAZIONE TEATRO RAGAZZI E GIOVANI di Torino“Peter Pan”drammaturgia di Giorgio Scaramuzzino, Pasquale Buonarota, Alessandro Pisciregia di Giorgio Scaramuzzino

INDICATO PER LE SCUOLE ELEMENTARI

27 Marzo, ore 9.30 e ore 10.45ACCADEMIA PERDUTA/ROMAGNA TEATRI di Forlì

“Pinocchio” di Marcello Chiarenzaregia di Claudio Casadio

INDICATO PER LE SCUOLE MATERNE E IL PRIMO CICLO DELLA SCUOLA ELEMENTARE

2 Aprile, ore 10GIALLO MARE MINIMAL TEATRO di Empoli“Per un attimo” Dal Big Bang alla torta della mammadi Margherita Hack e Vania Pucciregia di Vania Pucci e Lucio Diana

INDICATO PER IL SECONDO CICLO ELEMENTARE E LE PRIME DUE CLASSI DELLA SCUOLA MEDIA

17 Aprile, ore 9.30 e ore 10.45FONDAZIONE TEATRO RAGAZZI E GIOVANI di Torino“In viaggio con il Piccolo Principe”testo e regia di Luigina Dagostino

INDICATO PER LE SCUOLE ELEMENTARI

23 Aprile, ore 10 TEATRO CITTÀ MURATA di Como“Chiamatemi Cirano!”liberamente ispirato a “Cyrano di Bergerac” di Edmond Rostand

testo e regia di Stefano Andreoli

INDICATO PER LA QUARTA E QUINTA ELEMENTARE E LA SCUOLA MEDIA

29 Aprile, ore 9.30 e ore 10.45TEATRO GIOCO VITA di Piacenza“Il più furbo” Disavventure di un incorreggibile lupodall’opera di Mario Ramosadattamento teatrale di Enrica Carini e Fabrizio Montecchi regia e scene di Fabrizio MontecchiINDICATO PER LE SCUOLE MATERNE E IL PRIMO CICLO ELEMENTARE

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24 Teatro 2019/20

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19-20-21 Novembre, ore 21 (turni A-B-C)

NUOVO TEATRO SRLin coproduzione con

FONDAZIONE TEATRO DELLA TOSCANAALESSIO BONI/SERRA YILMAZ

“DON CHISCIOTTE” adattamento di Francesco Niccolini liberamente ispirato al romanzo di Miguel De Cervantes Saavedradrammaturgia di Roberto Aldorasi, Alessio Boni, Marcello Prayer e Francesco Niccolini

con Marcello Prayere con Francesco Meoni, Pietro Faiella, Liliana Massari, Elena Nico, Nicolò Diana (Ronzinante)scene di Massimo Troncanetticostumi di Francesco Espositoluci di Davide Scognamigliomusiche di Francesco Forni

regia di ALESSIO BONI, ROBERTO ALDORASI E MARCELLO PRAYER

“Chisciotti e cavalieri erranti, sparpagliati per il mondo o chiusi dentro le mura, sono sempre gli stessi, quelli di un tem-po, quelli di oggi e quelli di domani, savi e pazzi, eroi e insensati. Non sono venuti al mondo per vivere meglio o peggio. Quando l’universo nella solitudine si abbandona alle proprie miserie, loro pronunciano parole di giustizia, d’amore, di bellezza e di scienza. Chi si rende volontariamente schiavo non maledice l’esistenza.” (Fernando Arrabal, “Uno schiavo chiamato Cervantes”)

Chi è pazzo? Chi è normale? Forse chi vive nella sua lucida follia riesce ancora a compiere atti eroici. Di più: forse ci vuole una qualche forma di follia, ancor più che il coraggio, per compiere atti eroici. La lucida follia è quella che ti permette di sospendere, per un eterno istante, il senso del limite: quel “so che dobbiamo morire” che spoglia di senso il quotidiano umano, ma che solo ci rende umani. L’animale non sa che dovrà morire: in ogni istante è o vita o morte. L’uomo lo sa ed è, in ogni istante, vita e morte insieme. Emblematico in questo è Amleto, coevo di Don Chisciotte, che si chiede: chi vorrebbe faticare, soffrire, lavorare indegnamente, assistere all’insolenza dei potenti, alle premiazioni degli indegni sui meritevoli, se tanto la fine è morire? Don Chisciotte va oltre: trascende questa consapevolezza e combatte per un ideale etico, eroico. Un ideale che arricchisce di valore ogni gesto quotidiano. E che, involontariamente, l’ha reso immortale. È forse folle tutto ciò? È meglio vivere a testa bassa, inseriti in un contesto che ci precede e ci forma, in una rete di regole pre-determinate che, a loro volta, ci determinano? Gli uomini che, nel corso dei secoli, hanno osato svincolarsi da questa rete - avvalendosi del sogno, della fantasia, dell’immaginazione - sono stati spesso considerati “pazzi”. Salvo poi venir riabilitati dalla Storia stessa. Dopotutto, sono proprio coloro che sono folli abbastanza da credere nella loro visione del mondo, da andare controcorrente, da ribaltare il tavolo, che meritano di essere ricordati in eterno: tra gli altri, Galileo, Leonardo, Mozart, Che Guevara, Mandela, Madre Teresa, Steve Jobs e, perché no, Don Chisciotte. (Alessio Boni)

“E io dico che Don Chisciotte e Sancho vennero al mondo affinché Cervantes potesse narrare la loro storia e io spiegarla e commentarla, o meglio, affinché Cervantes la raccontasse e la spiegasse e io la commentassi. Può raccontare, spiegare e commentare la tua vita, mio caro Don Chisciotte, soltanto chi è stato contagiato dalla tua stessa follia di non morire. Allora, intercedi in mio favore, o mio signore e padrone, affinché la tua Dulcinea del Toboso, ormai disincantata dalle frustate di Sancho, mi conduca mano nella mano all’immortalità del nome e della fama. E se la vita è sogno, lasciami sognare per sempre!“ (Miguel de Unamuno, “Vita di Don Chisciotte e Sancho”)

TEATROFoto: Lucia De Luise

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TEATROFoto: Filippo Manzini

25 Novembre, ore 21 (turno D)

EFFIMERA SRLGABRIELE LAVIA“LAVIA DICE LEOPARDI”

Lavia «dice Leopardi»: dice, perché non legge né interpreta, ma riversa sul pubblico, in un modo assolutamente personale nella forma e nella sostanza, le più intense liriche leopardiane, da “A Silvia” a “Il passero solitario”, da “Il Canto notturno di un pastore errante dell’Asia” a “La sera del dì di festa”. Leopardi soggiornò a Pisa nove mesi fra il 1827 e il 1828, dove sembrò rinascere, e ritrovare un equilibrio che lo portò a stemperare di nuovo nella dolcezza dell’intuizione poetica il di-sincanto e l’amarezza delle “Operette morali”. L’attore e regista vuole rendere omaggio al poeta, al suo soggiorno pisano, a quella sua nuova voglia di sondare la parola e il suono in un momento della sua esistenza che si tramutò in esaltante creatività artistica.

“Le poesie di Leopardi sono talmente belle e profonde che basta pronunciarne il suono, non ci vuole altro. Da ragazzo volli impararle a memoria, per averle sempre con me. Da quel momento non ho mai smesso di dirle. Per me dire Leopardi a una platea significa vivere una straordinaria ed estenuante esperienza. Anche se per tutto il tempo dello spettacolo rimango praticamente immobile, ripercorrere quei versi e quel pensiero equivale per me a fare una maratona restando fermo sul posto”. (Gabriele Lavia)

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TEATRO

3-4-5 Dicembre, ore 21 (turni A-B-C)4-5 Dicembre, ore 10.30 (studenti)

GITIESSE ARTISTI RIUNITIin collaborazione con

FONDAZIONE TEATRO DELLA TOSCANAGEPPY GLEIJESES/LORENZO GLEIJESES

“AMADEUS” di Peter Shaffercon Giulio Farnese e Gianluca Ferrato

regia di ANDREI KONCHALOVSKIJ

“Amadeus” è la storia di una feroce gelosia

Il dramma racconta il presunto tentativo, senza fondamento storico, del compositore italiano Antonio Salieri di distruggere la reputazione, e non solo, dell’odiato avversario Wolfgang Amadeus Mozart. Per l’ultima rielaborazione della leggenda romantica, già raccolta da Puskin e messa in musica da Nikolaj Rimskij-Korsakov, secondo la quale Wolfgang Amadeus Mozart, artista puro, genio innato, sarebbe stato vittima del geloso Antonio Salieri, Peter Shaffer ha fatto del musicista italiano non tanto un rivale del giovane salisburghese, almeno per quanto riguarda il successo, quanto piuttosto un moralista che possiede lo sterile talento del critico. Salieri ha infatti promesso a Dio una vita intemerata in cambio dell’eccellenza musicale, ma il suo mondo crolla davanti alla scoperta dei doni che sono stati concessi a una creatura in apparenza turpe e lasciva, doni della cui portata egli è il solo a rendersi conto. Il suo gesto vuole essere pertanto una sorta di grandiosa vendetta privata contro Dio che si è preso beffa di lui, ma neanche compiendola riuscirà a passare alla Storia. Dopo aver conosciuto fin dalla prima londinese del 1978 il maggior successo della sua carriera, Peter Shaffer (Liverpool 1924-Cork 2016) ha continuato a riscrivere il testo di “Amadeus”, che fu profondamente modificato per l’edizione americana, diretta, come quella inglese, da Peter Hall, e quindi per la successiva ripresa londinese del 1981. Nel 1984 arriva il trionfo inter-nazionale del film omonimo, diretto da Milos Forman. La figura portante dello spettacolo è Salieri, interpretato da Geppy Gleijeses, uno dei più grandi attori italiani. Salieri ammira il genio ed il respiro immortale delle “partiture senza nemmeno una correzione” di Mozart, ma coglie l’occasione dell’insuccesso del rivale per infliggergli un lungo calvario esistenziale, fisico e morale, fino a provocarne la morte. Salieri non è visto come un uomo perfido ma come un uomo disperato. Mozart, interpretato da Lorenzo Gleijeses (vincitore del premio UBU nel 2006 come “Nuovo attore emergente”, diretto in passato da registi del calibro di Ejmuntas Nekrosius, Nikolaj Karpov, Alfredo Arias, Julia Varley e Eugenio Barba) è ingenuo e rigido nelle sue convinzioni e prigioniero del proprio genio. Se il personaggio di Mozart risulta essere frutto di uno scherzo della natura, quello di Salieri, ieri come oggi, ha purtroppo valenza universale.

Mediocri di tutto il mondo - ora e sempre - vi assolvo tutti. Amen

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TEATRO

10 Dicembre, ore 21 (turno D)

SPA LIVEin collaborazione con

TEATRI UNITIMICHELE SERRA“L’AMACA DI DOMANI”Considerazioni in pubblico alla presenza di una mucca di e con Michele Serrascene e costumi di Barbara Bessi luci di Cesare Accetta

regia di ANDREA RENZI

Scrivere ogni giorno, per ventisette anni, la propria opinione sul giornale, è una forma di potere o una condanna? Un esercizio di stile o uno sfoggio maniacale, degno di un caso umano? Bisogna invidiare le bestie, che per esistere non sono condannate a parlare?

Le parole, con le loro seduzioni e le loro trappole, sono le protagoniste di questo monologo teatrale comico e senti-mentale, impudico e coinvolgente nel quale Michele Serra apre allo spettatore la sua bottega di scrittura. Le persone e le cose trattate nel corso degli anni - la politica, la società, le star vere e quelle fasulle, la gente comune, il costume, la cultura - riemergono dal grande sacco delle parole scritte con intatta vitalità e qualche sorpresa. Dipanando la matassa della propria scrittura, Michele Serra fornisce anche traccia delle proprie debolezze e delle proprie manie. Il vero bandolo, come per ogni cosa, forse è nell’infanzia.

Il finale, per fortuna, è ancora da scrivere.

Foto: Laura Pietra

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TEATRO

17-18-19 Dicembre, ore 21 (turni A-B-C)

ENFI TEATRO/TEATRO STABILE DI CATANIALEO GULLOTTA“PENSACI GIACOMINO!”di Luigi Pirandello

lettura drammaturgica e regia di FABIO GROSSIcon Liborio Natali, Rita Abela, Federica Bern, Valentina Gristina, Gaia Lo Vecchio, Marco Guglielmi, Valerio Santi

e con Sergio Mascherpa

scene e costumi di Angela Gallaro Goraccimusiche di Germano Mazzocchettiluci di Umile Vainieri

“Pensaci, Giacomino!” nasce in veste di novella nel 1910, debutta a Roma nel 1916 in una versione teatrale in dialetto siciliano con la Compagnia di Angelo Musco e viene pubblicata in lingua nel 1917. Tutti i ragionamenti, i luoghi comuni, gli assiomi pirandelliani sono presenti in questa opera. Un testo di condanna, condanna di una società becera e ciarliera, dove il gioco della calunnia, del dissacro e del bigottismo e sempre pronto ad esibirsi. La storia racconta di una fanciulla che, rimasta incinta del suo giovane fidanzato, non sa come poter portare avanti la gravidanza. Il professore Toti pensa di poterla aiutare chiedendola in moglie e così autorizzandola a vivere della sua pensione il giorno che lui non ci sarà più. Naturalmente la società civile si rivolterà contro questa decisione anche a discapito della piccola creatura che, nel frat-tempo, è venuta al mondo. Finale pirandelliano pieno di amara speranza, dove il giovane Giacomino prenderà coscienza del suo essere, del suo essere uomo, del suo essere padre e andrà via da quella casa che lo tiene prigioniero, per vivere la sua vita con il figlio e con la giovane madre. Da qui si desume quanto tutto questo possa far esprimere il pensiero pirandelliano nei confronti di una società che allora era misogina, opportunista e becera. Racconta di uno Stato patrigno nei confronti dei propri cittadini, soprattutto nei confronti della casta degli insegnanti, sottopagati e bistrattati. Gran bella qualità del Premio Nobel di Agrigento nel prevedere il futuro e, come raccontava Giovan Battista Vico, i corsi e ricorsi storici, cioè nulla cambia nulla si trasforma: ancora oggi si veste dei soliti cenci, unti e bisunti. Una società quindi letta con la mostruosità di giganti opprimenti, presenti, determinanti, dequalificanti.

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8-9-10 Gennaio, ore 21 (turni A-B-C)

GLI IPOCRITI MELINA BALSAMOVINICIO MARCHIONI/GIUSEPPE ZENO“I SOLITI IGNOTI”adattamento teatrale di Antonio Grosso e Pier Paolo Piciarelli dalla sceneggiatura di Mario Monicelli, Suso Cecchi D’Amico, Age & Scarpellicon Augusto Fornari, Salvatore Caruso, Vito Facciolla, Antonio Grosso, Ivano Schiavi, Marilena Anniballi

scene di Luigi Ferrignocostumi di Milena Manciniluci di Giuseppe D’Alterio

regia di VINICIO MARCHIONI

La commedia è la prima versione teatrale del mitico film di Mario Monicelli, uscito nel 1958 e diventato col tempo un clas-sico imperdibile della cinematografia italiana e non solo. Le gesta maldestre ed esilaranti di un gruppo di ladri improvvisati sbarcano sulle scene rituffandoci nell’Italia povera ma vitale del secondo dopoguerra. L’adattamento è fedele alla meravi-gliosa sceneggiatura originale senza rinunciare a trovate di scrittura e di regia per rendere moderna quell’epoca lontana.

“Ci sono dei film che segnano la nostra vita e ‘I soliti Ignoti’ per me è uno di questi. Come uomo mi sono divertito e com-mosso di fronte alle peripezie di questo gruppo di scalcinati ladri. Come attore mi sono esaltato davanti alla naturalezza con cui recitano mostri sacri come Mastroianni e Gassman. Come regista ho amato il perfetto equilibrio con cui Monicelli rende un argomento drammatico in modo leggero. Così l’idea di curare l’adattamento teatrale del film mi ha immedia-tamente conquistato. È una storia bella e necessaria, che ci parla del presente immergendoci nel passato. La povertà del dopoguerra è una piaga che resiste ancora oggi, sebbene in altre forme, in tante zone d’Italia. Vorrei restituire sulla scena l’urgenza sentita dai personaggi di superare la miseria che li affligge, insieme alla vitalità indistruttibile e alla magia di un’Italia passata verso la quale proviamo nostalgia e tenerezza. Spero che gli spettatori possano uscire dal teatro con gli stessi sentimenti che provo io dopo una visione del film: divertiti, commossi e perdutamente innamorati di quei perso-naggi indimenticabili. Adattare un classico è sempre una sfida rischiosa e difficile. Ma sono le sfide che vale la pena vivere, insieme ai miei compagni di strada.” (Vinicio Marchioni)

TEATROFoto di Marchioni: Valeria Mottaran; foto di Zeno: Azzurra Primavera

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TEATRO

15 Gennaio, ore 21 (turno D)

GOLDENART PRODUCTION/SOCIETÀ PER ATTORIAMBRA ANGIOLINI/LUDOVICA MODUGNO“IL NODO” di Johnna Adamsmusiche di Mauro Di Maggio e Luna Vincentiscene di Maria Spazzicostumi di Erika Carrettadisegno luci di Roberta Faiolo

regia di SERENA SINIGAGLIA

Un’aula di una scuola pubblica. È l’ora di ricevimento per una insegnante di una quinta classe elementare. È tesa, ha la testa altrove, è in attesa di una telefonata che non arriva mai. Al colloquio si presenta inaspettatamente la madre di un suo allievo. Vuole parlarle, ma non sarà un dialogo facile. Suo figlio alcuni giorni prima è stato sospeso, è tornato a casa pieno di lividi e lei vuole a tutti i costi capire il perché. È stato vittima di bullismo o forse lui stesso è stato un molestatore... forse l’insegnante l’ha trattato con asprezza... Sciogliere questo nodo, cercare la verità è l’unica possibilità a cui aggrapparsi. Perché, come conse-guenza del fatto, il figlio ha commesso qualcosa di tremendo, di irreparabile. E solo un confronto durissimo tra le due donne potrà dare un senso al dolore, allo smarrimento e al loro reciproco, soffocante senso di colpa.

“Il Nodo” è ambientato in una classe di quinta elementare della scuola pubblica di Lake Forest, piccolo centro abitato nei dintorni di Chicago. Ma attenzione: il “dove” non è importante, importante è il “quando” e soprattutto il “perché”. Quali sono le respon-sabilità educative dei genitori e quali quelle delle istituzioni nei confronti dei figli? Di chi è la colpa se i nostri figli si trasformano in vittime o carnefici? Com’è possibile che si possa scatenare una violenza tale da indurre un ragazzo o una ragazza ad ucci-dersi? Dove sbagliamo? Chi sbaglia? Di chi è la responsabilità? “Il Nodo” non è semplicemente un testo teatrale sul bullismo, è soprattutto un confronto senza veli sulle ragioni intime che lo generano. Osa porsi le domande assolute come accade nelle tragedie greche, cerca le cause e non gli effetti. Ed è questo aspetto ad attrarmi di più. Oggi abbiamo le piattaforme digitali per raccontare storie, per denunciare fatti e azioni rilevanti. Dunque a cosa serve nello specifico il teatro? Serve a mettere a nudo, nella sintesi e nell’intensità che lo contraddistinguono, le più profonde contraddizioni dell’uomo, le ragioni ultime del suo agire. Heather Clark e Corryn Fell non sono solo l’insegnante e la madre di Gidion. Il loro conflitto racchiude in sé tutti noi come singoli individui e tutti noi come società. E ci pone di fronte alle nostre responsabilità: per ogni ragazzo ferito, umiliato, ma anche per chi umilia e ferisce, siamo noi ad essere sconfitti, come individui e come società, nostra è la responsabilità, nostra è la pena e il dolore. La madre e l’insegnante di Gidion combattono per salvare se stesse dal baratro della colpa e forse per cercare un senso ad una morte tanto orribile. Nel frastuono e nel clamore della loro battaglia non si accorgono che solo una voce resta muta e lontana: quella del figlio. Il nodo gordiano è un nodo che non puoi districare se non tagliandolo di netto. La metafora del titolo è dunque molto chiara: esistono conflitti che non possono più essere sciolti, ma solo recisi. E dunque: non bisognerebbe mai trovarsi in circostanze tanto estreme da risultare irrecuperabili. Educare la generazione di domani è la più sacra, la più alta responsabilità umana. Trascurarla è un atto gravissimo che porta ineluttabilmente ad altrettante gravissime conseguenze. Eppure viviamo in una società dove i genitori troppo spesso difendono ad oltranza i loro figli, difendendo in realtà nient’altro che se stessi. Una società dove gli insegnanti sono sottopagati e poco, pochissimo considerati. Una società che ha rovesciato il principio cardine non solo dell’educazione ma anche del buon vivere sociale: il rispetto dei ruoli. Spesso si dice che non esistono più maestri. Il punto è, a mio avviso, che non esistono più allievi. Haether e Corryn sono due figure tragiche che si fronteggiano, il campo di battaglia è la classe, il tempo è quello dell’ora dei colloqui e per l’esattezza dalle 14.45 alle 16.15. Un’ora e mezza di attacchi, difese, strategie, accordi sperati e immediatamente traditi, senza sosta. Una grande prova d’attore. Ambra Angiolini e Ludovica Modugno combatteranno per noi, sul palco, questa battaglia nella speranza che si possa tornare a parlarsi con senso di responsabilità e di rispetto. Perché parlarsi è meglio che combattersi, sempre. (Serena Sinigaglia)

Foto di Ambra Angiolini: Cosimo Buccolieri

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21-22-23 Gennaio, ore 21 (turni A-B-C)

ZOCOTOCO SRLLUISA RANIERI“THE DEEP BLUE SEA”di Terence Rattigane con (in o.a.) Maddalena Amorini, Giovanni Anzaldo, Alessia Giuliani, Flavio Furno, Aldo Ottobrino, Luciano Scarpa

scene di Carmelo Giammello costumi di Chiara Ferrantiniluci di Pietro Sperdutimusiche di Manù Bandettini

regia di LUCA ZINGARETTI

Sir Terence Mervyn Rattigan, (1911-1977) è uno dei più popolari drammaturghi inglesi del Novecento. Nasce a Londra, nel quartiere di South Kensington, da una famiglia di estrazione protestante. Suo nonno era Sir William Henry Rattigan; suo padre, Frank, era un diplomatico. Non stupisce, quindi, che i suoi lavori siano ambientati in quella che potremmo definire la “upper middle class”. Sir Rattigan si definiva un “omosessuale inquieto” e un outsider. Nelle sue pièce amava trattare “problemi di frustrazione sessuale, relazioni fallite e adulteri” e rappresentare un mondo di repressioni e reticenze. “The Deep Blue Sea” è una pièce sulle infatuazioni e gli innamoramenti che sconvolgono mente e cuore; l’amore folle che tutto travolge, a cominciare dal più elementare rispetto di se stessi. Cosa siamo capaci di fare per inseguire l’oggetto del nostro amore? E com’è possibile che, pur di raggiungerlo, siamo disposti a sacrificare qualunque cosa? È una storia di strade perse e ritrovate, di fatalità e indeterminatezze che risolvono, ma, soprattutto, una storia sulla casualità delle vite umane. Rattigan disegna personaggi di potenza straordinaria e forza assoluta. In mezzo a loro emerge, come una regina, la pro-tagonista, Hester Collyer Page, che incarna l’essenza stessa della capacità di amare, resistere e rinascere delle donne.

La storia, che si svolge durante l’arco di un’unica giornata, inizia con la scoperta, da parte dei suoi vicini di appartamento, del fallito tentativo di Hester Collyer di togliersi la vita con il gas. La donna ha lasciato il marito, facoltoso e influente giudice dell’Alta Corte, perché innamorata del giovane Freddie Page: un contadino, ex pilota della Raf, ormai dedito all’alcool. La relazione, nata sull’onda della passione e della sensualità, si è, però, andata raffreddando. Le difficoltà economiche (Freddie è da tempo disoccupato) e le differenze di età e ceto hanno logorato il rapporto, lasciando Hester sfinita e disperata. Lo shock per il tentato di suicido di Hester e la discussione che ne segue non migliorano le cose. A complicare il tutto, nel pomeriggio, arriva la notizia che Freddie ha, finalmente, trovato lavoro come collaudatore di aerei: dovrà, però, trasferirsi in South Carolina. Alla fine della giornata, grazie all’intercessione di Mr. Miller (un inquilino del palazzo, ex dottore, radiato dall’albo per ragioni sconosciute) Hester, per continuare a vivere, sarà costretta a prendere una decisione particolarmente difficile. Questi due reietti, emarginati dalla società per il loro eccessivo “amare”, si scopriranno legati da una curiosa e commovente solidarietà.

TEATROFoto: Anna Camerlingo

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TEATROFoto: Umberto Favretto

27 Gennaio, ore 21 (turno D)

CORVINO PRODUZIONI/CTB CENTRO TEATRALE BRESCIANOMONI OVADIA“DIO RIDE” di Moni Ovadiae Stage Orchestra: Maurizio Dehò, violino, Luca Garlaschelli, contrabbasso, Albert Florian Mihai, fisarmonica, Paolo Rocca, clarinetto, Marian Serban, cymbalon

luci di Cesare Agoni e Sergio Martinelli scene, costumi ed elaborazione immagini di Elisa Savi progetto audio di Mauro Pagiaro

regia di MONI OVADIA

Una zattera in forma di piccola scena approdava in teatro venticinque anni fa (“Oylem Goylem”, ospitato in città nel 1999). Trasportava sei vagabondi, cinque musicanti e un narratore di nome Simkha Rabinovich. A chi sentiva il desiderio di ascoltare, Simkha raccontava storie di una gente esiliata, ne cantava le canzoni, canti tristi e allegri, luttuosi e nostalgici, di quel popolo che illuminò e diede gloria alla diaspora. I musicanti lo accompagnavano con i loro strumenti e con lui rievocavano le melodie che quel mondo - fatto di comunità grandi, piccole e piccolissime - aveva creato per vivere le feste, le celebrazioni e i riti di passaggio. Dopo un quarto di secolo di erranza, Simkha Rabinovich e i suoi compagni di strada, ritornano per continuare la narrazione di quel popolo sospeso fra cielo e terra in permanente attesa, per indagarne la vertiginosa spiritualità con lo stile che ha permesso loro di farsi tramite di un racconto impossibile eppure necessario, rapsodico e trasfigurato, fatto di storie e canti, di storielle e musiche, di piccole letture e riflessioni alla ricerca di un divino ineffabile presente e assente, vivo e forse inesistente, padre e madre, redentore che chiede di essere redento nel cammino di donne, uomini e creature viventi verso un mondo di giustizia e di pace.

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3-4-5 Febbraio, ore 21 (turni A-B-C)

DIANA OR.I.S.MASSIMILIANO GALLO“IL SILENZIO GRANDE” di Maurizio De Giovannicon Stefania Rocca, Monica Nappo

e con Paola Senatore, Jacopo Sorbini

scene di Gianluca Amodiocostumi di Mariano Tufanodisegno luci di Marco Palmierisuono di Paolo Cilleraielaborazioni video di Marco Schiavonimusiche originali di Pivio & Aldo De Scalziregista assistente Emanuele Maria Basso

regia di ALESSANDRO GASSMANN

Scrittore napoletano di fama internazionale, Maurizio De Giovanni, autore di numerosi libri di successo, dalla serie de “Il Commissario Ricciardi” fino a “I bastardi di Pizzofalcone”, si volge al teatro per la prima volta con un’inedita commedia in due atti.

“L’incontro con Maurizio De Giovanni è stato, nella mia carriera recente, portatore di novità importanti e di progetti che mi hanno appassionato. In “Qualcuno volò sul nido del cuculo” il suo adattamento mi ha permesso di portare quella storia che trasuda umanità nell’Italia del 1982, conferendole un’immediatezza ed una riconoscibilità ancora più efficaci per il nostro pubblico, regalando allo spettacolo un successo straordinario. Ho poi approfondito la mia conoscenza dell’uma-nità raccontata da De Giovanni interpretando l’ispettore Lojacono nella fortunatissima serie televisiva, giunta alla seconda stagione, de “I bastardi di Pizzofalcone”. Quando in una pausa pranzo con Maurizio parlammo de “Il silenzio grande”, vidi l’idea nascere lì in pochi minuti. Ebbi subito la sensazione che, nelle sue mani, un tema importante come quello dei rap-porti familiari, del tempo che passa, del luogo dove le nostre vite scorrono e mutano negli anni, ovvero la casa, avrebbe avuto un’evoluzione emozionante e sorprendente. Immagino uno spettacolo dove le verità che i protagonisti si dicono, a volte si urlano o si sussurrano, possano fare riconoscere dove, come sempre accade anche nei momenti più drammatici, possano esplodere risate, divertimento, insomma la vita. Questa è una delle funzioni che può avere il teatro: raccontarci come siamo, potremmo essere o anche quello che saremmo potuti essere. Al suo interno questa storia racchiude anche grandissime sorprese, misteri che solo un grande scrittore di gialli come Maurizio De Giovanni avrebbe saputo maneggiare con questa abilità e che la rendono davvero un piccolo classico contemporaneo. Per rendere al meglio, il teatro necessita di attori che aderiscano in modo moderno ai personaggi e penso che Massimiliano Gallo, con il quale ho condiviso set e avventure cinematografiche, sia oggi uno degli attori italiani più efficaci e completi. È stata per me una grande gioia dirigerlo in un personaggio per lui ideale. Questo facciamo a teatro, o almeno ci sforziamo di fare, cerchiamo disperatamente la verità, e confidiamo nella vostra voglia di crederci.” (Alessandro Gassmann)

TEATROFoto: Manuela Giusto

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TEATROFoto: Massimo Pincapost

11 Febbraio, ore 21 (fuori abbonamento)12-13 Febbraio, ore 11 (studenti)

TPE TEATRO PIEMONTE EUROPALUCILLA GIAGNONI“VERGINE MADRE”Canti, commenti e racconti dalla “Divina Commedia” di Dante Alighieriprogetto di Lucilla Giagnonicollaborazione ai testi di Marta Pastorinomusiche originali di Paolo Pizzimentiscene e luci di Lucio Diana e Massimo Violato

13 Febbraio, ore 21 (fuori abbonamento)

CTB CENTRO TEATRALE BRESCIANOLUCILLA GIAGNONI“MAGNIFICAT” progetto di Lucilla Giagnonicollaborazione al testo Maria Rosa Patanèmusiche originali di Paolo Pizzimentiluci e video di Massimo Violato

“Come artista il mio compito dovrebbe essere interrogare e interrogarmi, più che dare risposte. Ogni mio spettacolo è il tentativo di dare una risposta alle domande lasciate aperte dallo spettacolo precedente per porre sempre nuove do-mande. Per questo un filo lega tutti i miei lavori, da quando, nel settembre del 2001, alla visione delle “Torri gemelle”, ho maturato lo spettacolo “Vergine Madre”, il primo della “Trilogia della Spiritualità”, fino a quest’ultimo che chiude la “Trilogia dell’Umanità”, “Magnificat”. Da “Vergine Madre” a “Magnificat”: il filo rosso è una preghiera che, forse, porta una risposta. I grandi testi su cui ho lavorato, dalla Divina Commedia alla Bibbia, ci parlano dell’essere umano come una creatura man-cante, desiderante, facendoci intuire che qualcosa in questo nostro mondo è stato trascurato, abbandonato e, alla fine, esiliato. Perciò ne sentiamo la mancanza. In “Vergine Madre” dicevo che sentiamo nostalgia di Dio. Non so cosa sia ciò che chiamiamo Dio. Ma ora so che c’è una forza vitale, capace di generare e perciò divina, che è anche parte di noi, di cui sentiamo la mancanza, a cui è molto difficile dare un nome, ma che possiamo chiamare il “Femminile”. Che cosa sia questo “Femminile” lo spiega bene Dante nelle terzine della preghiera/poesia alla Vergine del XXXIII Canto del Paradiso, l’ultimo della Commedia: “Vergine madre, figlia del tuo figlio, umile e alta più che creatura”. Il “Femminile” è quella forza che può fare l’impossibile, unire gli opposti, dare armonia ai contrari. Figlia e Madre, è relazione, nel bene e nel male.

Terra è Humus, da cui la parola Homo, e non invece Donna che viene da Domina, Signora, quasi a compensare con un titolo ciò che non è. O non è ancora. Come non è che Homo, Humus, conosca e pratichi l’Humilitas, l’umiltà, cioè l’essere in armonia con la Terra. E così, dopo l’invito alla lode, al rendere grazie e alla cura, è proprio l’umiltà ciò a cui ci chiama il “Cantico delle creature”: “Laudate e benedicete mi signore e rengraziate e serviateli cum grande Humilitate”. Ma l’umiltà, insieme alla lode, al ringraziamento, al servizio è tra le prime parole di una preghiera/poesia ancora più antica: il “Magni-ficat”: “L’anima mia magnifica il signore e il mio spirito esulta in Dio mio salvatore perché ha guardato l’umiltà della sua serva”. Proprio perché Serva è Signora e Regina. Vergine, Madre. “D’ora in poi tutte le generazioni mi chiameranno beata”. Felice cioè “grande” in greco. Forse, questa è una risposta: le Generazioni, cioè la Storia, cioè il nostro agire, dovranno d’ora in poi riconoscere tutto questo. Solo se dalla Terra riemergerà il “Femminile”, ci sarà una possibilità per tutti di futura convivenza, non solo nella sopravvivenza, ma nella beatitudine, cioè nella felicità.” (Lucilla Giagnoni)

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24-25-26 Febbraio, ore 21 (turni A-B-C-D)

ENFI TEATROALE & FRANZ“NATI SOTTO CONTRARIA STELLA - ROMEO & GIULIETTA” drammaturgia di Leo Muscato da William Shakespearecon Eugenio Allegri, Marco Gobetti, Marco Zannoni, Roberto Zanisi

e la partecipazione straordinaria di Paolo Graziosi

musiche di Dario Buccinoscene e costumi di Carla Ricottidisegno luci di Alessandro Verazzi

regia di LEO MUSCATO

“I veri protagonisti del nostro spettacolo, non sono i personaggi dell’opera, ma sette vecchi comici girovaghi che si pre-sentano al pubblico per interpretare la dolorosa storia di Giulietta e del suo Romeo. Sanno bene che è una storia che già tutti conoscono, ma loro vogliono raccontarla osservando il più autentico spirito elisabettiano. Sono tutti uomini e ognuno di loro interpreta più personaggi, anche quelli femminili. Il fatto è che le buone intenzioni non si sposano con le loro effettive capacità (o modalità) di stare in scena. Rivali e complici allo stesso tempo, da un lato si rubano le battute, dall’altro si aiutano come meglio possono. Convinti di essere dei bravi attori, non si rendono conto che, quando sono in palcoscenico, non riescono neanche a dissimulare i loro rapporti personali fatti di invidie, ripicche, alleanze, riappacifica-zioni. A volte, le intenzioni dei personaggi si confondono con le loro, provocando una serie di azioni e reazioni a catena che, in una dimensione meta-teatrale assolutamente involontaria, finiscono per massacrare la storia dell’esimio poeta! Presi singolarmente, sembrano avanzi di teatro; messi insieme, formano una compagnia tragica, involontariamente co-mica, quindi doppiamente tragica. Ma loro non lo sanno! Forse qualcuno lo immagina, ma preferisce non approfondire. Succede un miracolo però: nonostante tutto, la storia di Romeo e Giulietta vince su ogni cosa. In un modo o nell’altro, questi Comici riescono a raccontare la storia dei due giovani amanti, e arrivano a farlo anche se loro “giovani” non lo sono più da tanto tempo. E in un modo o nell’altro riescono pure a far commuovere. Forse perché dalla loro goffaggine traspare una verità che insinua un forte dubbio: quello che, in questa storia, più di chiunque altro, sono proprio loro quelli… Nati sotto contraria stella.” (Leo Muscato)

TEATROFoto: Yasuko Kageyama

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9-10-11 Marzo, ore 21 (turni A-B-C)10-11 Marzo, ore 10.30 (studenti)

TEATRO DELL’ELFO/TEATRO STABILE DI TORINO“LO STRANO CASO DEL CANE UCCISO A MEZZANOTTE”di Simon Stephens dal romanzo di Mark Haddoncon Daniele Fedeli, Elena Russo Arman, Davide Lorino, Ginestra Paladino, Corinna Agustoni, Cristina Crippa, Marco Bonadei, Alessandro Mor, Nicola Stravalaci, Debora Zuin

scene di Andrea Taddei costumi di Ferdinando Brunimusiche originali di Teho Teardovideo di Francesco Frongia, disegni di Ferdinando Brunimovimenti scenici di Riccardo Olivier e Chiara Ameglio di Fattoria Vittadiniluci di Nando Frigerio, suono di Giuseppe Marzoli, maschere di Saverio Assumma

regia di FERDINANDO BRUNI e ELIO DE CAPITANI

Mark Haddon con il suo romanzo “Lo strano caso del cane ucciso a mezzanotte” è riuscito in un’impresa eccezionale: ha dominato le classifiche mondiali raccontando, come in un giallo, le peripezie di un adolescente autistico (un adolescente Asperger, per la precisione) alle prese con la più grande sfida della sua vita. Merito di «una scrittura seria eppure diver-tente - come ha sottolineato Ian McEwan - che possiede il raro dono dell’empatia». E la forza di questa splendida storia non si è esaurita nelle pagine del libro, ma è si propagata in palcoscenico con l’intelligente riscrittura di Simon Stephens: il suo testo ha ottenuto a Londra un eccezionale successo di pubblico e ha vinto nel 2013 sette Laurence Olivier Awards (tra cui migliore opera teatrale) per poi trasferirsi a New York dove ha vinto quattro Tony Awards. Un successo che Ferdi-nando Bruni ed Elio De Capitani hanno saputo rinnovare sulle scene italiane con scelte registiche lontane da quelle iper-tecnologiche dell’edizione inglese, ma capaci di esaltare la qualità della scrittura, il suo ritmo, la polifonia dei personaggi e il lavoro attorale. I registi dell’Elfo hanno costruito uno spettacolo - debuttato nel dicembre 2018 - nel quale dialogano, con grande armonia, i più diversi linguaggi teatrali. Le scene di Andrea Taddei, come grandi pagine di un quaderno, si animano dei video di Francesco Frongia e dei disegni Ferdinando Bruni; i movimenti scenici di Riccardo Olivier e Chiara Ameglio orchestrano la moltitudine di buffi e inquietanti personaggi che popolano il mondo del protagonista, mentre le musiche originali di Teho Teardo sembrano amplificare la sua emotività. Al centro di tutto una compagnia intergenerazionale di dieci attori: nel ruolo protagonista Daniele Fedeli, talentuoso attore di 24 anni protagonista di un grande exploit, nel ruolo del padre di Christopher Davide Lorino, in quello della madre (già interpretato da Alice Redini) Ginestra Paladino, in quello della maestra che lo convince a raccontare la sua storia Elena Russo Arman; a spartirsi gli altri ruoli Corinna Agustoni, Cristina Crippa, Marco Bonadei, Alessandro Mor, Nicola Stravalaci, Debora Zuin.

La commedia segue fedelmente la trama dell’originale: il quindicenne Christopher decide di indagare sulla morte di Wellington, il cane della vicina. Capisce subito di trovarsi davanti a uno di quei misteri che il suo eroe, Sherlock Holmes, sapeva risolvere. Perciò incomincia a scrivere un libro mettendo insieme gli indizi del caso dal suo punto di vista. E il suo punto di vista è davvero speciale. Perché Christopher ha un disturbo dello spettro autistico che rende complicato il suo rapporto con il mondo. Odia essere toccato, odia il giallo e il marrone, non mangia se cibi diversi vengono a contatto l’uno con l’altro, si arrabbia se i mobili di casa vengono spostati, non riesce a interpretare l’espressione del viso degli altri... Scrivendo il suo libro, Christopher inizia a far luce su un mistero ben più importante di quello del cane barbone. Come è morta sua madre? Perché suo padre non vuole che lui faccia troppe domande ai vicini? Per rispondere a queste domande dovrà intraprendere un viaggio iniziatico che lo porterà molto lontano...

TEATRO

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TEATROFoto: Fabio Benato

23 Marzo, ore 21 (turno D)

CORVINO PRODUZIONIVITTORIO SGARBI“RAFFAELLO” di Vittorio Sgarbi musiche composte ed eseguite dal vivo da Valentino Corvinoscenografie video di Elide Blind, Nicolò Faietti, Domenico Giovannini, Mikkel Garro Martinsen, Simone Tacconelli, Simone Vacca messa in scena e allestimento Doppiosenso

Vittorio Sgarbi ha esordito a teatro nel 2015 con “Caravaggio”, anche nostro ospite, in uno spettacolo che, con sorpren-denti salti temporali ha condotto l’ascoltatore, stimolato dall’abile miscela di racconto, immagini e suoni, in un percorso illuminante dentro le vicende artistiche e sociali del Merisi, disvelando straordinari fenomeni premonitori della contem-poraneità. L’esperienza è proseguita con gli altrettanti fortunati “Michelangelo” e “Leonardo” ospitato lo scorso anno. Le performances di Vittorio Sgarbi hanno così dimostrato come artisti antecedenti il nostro secolo abbiano fortemente inciso sulla modalità di percezione del quotidiano in cui siamo immersi. Il quarto protagonista su cui vertono le nuove indagini del Vittorio “Nazionale”, compone un trittico sul Rinascimento giungendo a Raffaello Sanzio (1483-1520), di cui nel 2020 ricorrono le celebrazioni dal cinquecentenario della scomparsa. Raffaello è considerato uno dei più grandi artisti d’ogni tempo, la sua opera ha segnato un tracciato imprescindibile per tutti i pittori successivi, è stato di vitale importanza per lo sviluppo del linguaggio artistico dei secoli a venire, dando vita ad una scuola che ha fatto arte “alla maniera” sua. Raf-faello è stato un modello fondamentale per tutte le accademie e la sua influenza è ravvisabile anche nei pittori moderni e contemporanei. “Doppiosenso” è un progetto dinamico di Valentino Corvino. In questo spettacolo sono state indagate con Domenico Giovannini le relazioni esistenti tra testi sonori, immagini e parole e la tessitura di un fil-rouge ha armoniz-zato le originali dissonanze stilistiche. Sei video-artisti sono stati invitati ad interpretare singolarmente una sezione dello spettacolo attraverso propri archetipi, lettering e potenti fissioni, disgregazioni materiche e trascendenti parti aeree. Le geminazioni emerse creano così un unicum ritmico installativo attorno allo spettacolo.

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54 Musica e Balletto 2019/20

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Foto: Marco Borggreve MUSICA E BALLETTO

23 Novembre, ore 21ARCADI VOLODOS, pianoforteLISZTSonetto 123 del Petrarca S. 161/6 La lugubre gondola S. 200/2Leggenda n. 1 “San Francesco d’Assisi. La predica agli uccelli” S. 175/1Ballata n. 2 in si min. S.171

SCHUMANNDa Bunte Blätter op. 99: - n. 11 Marsch in re min.- n. 12 Abendmusik in si bem. magg. Humoreske in si bem. magg. op. 20

Nato a San Pietroburgo nel 1972, ARCADI VOLODOS ha cominciato i suoi studi musicali con lezioni di canto e di di-rezione orchestrale. A partire dal 1987 ha intrapreso lo studio serio e strutturato del pianoforte al Conservatorio di San Pietroburgo, perfezionandosi in seguito con Galina Egiazarova al Conservatorio di Mosca e successivamente a Parigi e Madrid. Sin dal debutto a New York nel 1996, Volodos ha lavorato con le maggiori orchestre tra cui Berliner Philharmoniker, Israel Philharmonic, Philharmonia Orchestra, New York Philharmonic, Münchner Philharmoniker, Royal Concertgebouw, Staatskapelle Dresden, Orchestre de Paris, Leipzig Gewandhausorchester, Zurich Tonhalle, Boston e Chicago Symphony. Numerose le collaborazioni con i più importanti direttori tra cui Myung-Whun Chung, Lorin Maazel, Valery Gergiev, James Levine, Zubin Mehta, Seiji Ozawa, Jukka-Pekka Saraste, Paavo Järvi, Christoph Eschenbach, Semyon Bychkov e Riccardo Chailly. I recital per pianoforte sono sempre stati al centro della vita artistica di Volodos. Il suo repertorio include i grandi classici della tradizione pianistica tra cui Schubert, Schumann, Brahms, Beethoven, Liszt, Rachmaninov, Scriabin, Prokofiev e Ravel, assieme a opere meno note di Mompou, Lecuona e de Falla. Volodos si esibisce regolarmente nelle più prestigiose sale da concerto europee. Nella scorsa stagione è stato ospite alla Kon-zerthaus di Vienna, al Concertgebouw di Amsterdam, al Barbican Centre di Londra, al Théâtre des Champs Elysées a Parigi, all’Elbphilharmonie di Amburgo, alla Herkulessaal di Monaco, alla Tonhalle di Zurigo, a Santa Cecilia a Roma, alla Philharmonie di Colonia, al Bozar di Bruxelles, all’Opera House di Oslo e in tante altre sale. Con orchestra è sta-to alla Tonhalle Orchestra di Zurigo diretto da Paavo Jarvi, all’Orchestra Sinfonica Nazionale della RAI di Torino con Christoph Eschenbach, al Teatro alla Scala di Milano con Michele Mariotti, all’Orquesta National de España con David Afkham e all’Orchestre Philharmonique de Montecarlo con Kazuki Yamada. Nel 1999 il disco del suo debutto alla Car-negie Hall di New York (Sony Classical) è stato premiato con il Gramophone Award. Da quel momento Arcadi Volodos ha inciso numerosi altri album tutti accolti calorosamente dalla critica internazionale. Tra questi spiccano “Volodos - Schubert, solo piano works”, un’interpretazione rivelatoria del compositore austriaco, il “Concerto n. 3” di Rachmani-nov con i Berliner Philharmoniker e James Levine e il “Concerto n. 1” di Čajkovskij con Seiji Ozawa e “Volodos Plays Liszt” vincitore di numerosi premi discografici. Nel 2010 viene pubblicato il CD/DVD “Volodos in Vienna” e nel 2013 arriva un altro grande successo con l’album “Volodos Plays Mompou”, dedicato alla musica del compositore spagnolo Frederic Mompou, vincitore del Gramophone Award e dell’Echo Preis. Nell’aprile 2017 Sony Classical ha pubblicato “Volodos Plays Brahms” con l’interpretazione delle opere 76, 117 e 118. L’album è stato immediatamente considera-to punto di riferimento nel panorama musicale e premiato nel 2017 con due tra i maggiori premi discografici, Edison Classical Award e Diapason d’Or, e con il prestigioso Gramophone Award 2018 come miglior incisione strumentale dell’anno.

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MUSICA E BALLETTOFoto: Greppi

7 Dicembre, ore 21CAMERATA DUCALEGUIDO RIMONDA, violino e direttoreSALIERISinfonia in re magg. “Veneziana”

MOZARTConcerto n. 3 in sol magg. per violino e orchestra K 216Serenata in re magg. K 239 “Serenata Notturna”Sinfonia n. 29 in la magg. K 201

La CAMERATA DUCALE nasce nel 1992 come prima formazione musicale in assoluto dedicata alla valorizzazione dell’o-pera di Giovanni Battista Viotti, compositore e violinista italiano del tardo Settecento. Nel 1998 ha inizio il Viotti Festival durante il quale è stato eseguito un repertorio estremamente vasto: dal 1700 ai giorni nostri, con solisti quali Lonquich, Faust, Accardo, Lortie, Mintz, Ughi, Spivakov, Maisky, Lucchesini, Galliano, Carmignola e molti altri. Parallelamente al Viotti Festival, la Camerata Ducale è ospite anche in importanti stagioni concertistiche nazionali alle quali si vanno a sommare le tournées all’estero. Da ricordare i concerti in Francia, Giappone, Stati Uniti, Georgia e Sudafrica. Nel 2011 la Camerata Ducale ha inciso con Richard Galliano e Naoko Terai “Libertango in Tokyo”, distribuito da EMI. Dal 2012 l’Orchestra è coinvolta nel Progetto Viotti – Decca al fianco del suo direttore e violino solista Guido Rimonda.

GUIDO RIMONDA, studi al Conservatorio di Torino e specializzazione con Corrado Romano a Ginevra, costituisce nel 1992 la Camerata Ducale e nel 1998 fonda a Vercelli il Viotti Festival, di cui è direttore musicale. Oltre a tale attività è presente in importanti sale concertistiche in Italia e all’estero con al suo attivo oltre mille concerti come violino solista e direttore. È stato assistente di Giuliano Carmignola e Franco Gulli presso la Scuola di Alto Perfezionamento Musicale di Saluzzo e insegna violino al Conservatorio di Novara. La sua attività discografica conta oltre 30 CD per Chandos, EMI e Decca con la quale dal 2012 sta realizzando il Progetto Viotti (integrale in 15 CD delle composizioni per violino e orchestra, con numerosi inediti e prime registrazioni mondiali) attualmente giunto all’ottavo CD. Parallelamente al progetto Viotti con Decca sono nati altri progetti discografici come “Le violon noir” (2013), ospitato nel 2018, e “Voice of peace” (2015). La sua versione di “Schindler’s List” è stata inserita nel nuovo cofanetto Platinum Collection della Deutsche Grammophon che contiene 55 colonne di film famosi eseguite dai più grandi interpreti e dalle più famose orchestre del mondo. Suona lo Stradivari del 1721 “Jean-Marie Leclair” (Le Noir) definito da G. B. Somis “La voce di un angelo”.

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14 Dicembre, ore 21 (fuori abbonamento)BALLETTO DI MILANO“Lo Schiaccianoci”musiche di P. I. Cajkovskijliberamente ispirato al racconto di E. Th. A. Hoffmanncoreografia di Federico Verattiscenografia di Marco Pestaideazione di Carlo Pesta

Il Balletto di Milano, diretto da Carlo Pesta, vanta un nucleo stabile di danzatori accuratamente selezionati provenienti dalle migliori scuole e accademie, in grado di coniugare ad una tecnica impeccabile notevole versatilità e indubbia capacità espressiva. Molti sono i grandi artisti e coreografi ospitati nella storia della Compagnia tra cui spiccano nomi importanti del panorama internazionale come Carla Fracci, Oriella Dorella, Alla Ossipenko, Serge Manguette, Marco Pierin, Alessandro Molin, Gheorghe Iancu, Loris Gay, Vittorio Biagi, Giuseppe Carbone, Micha Van Hoecke.

L’ambientazione anni ’20 con i suoi colori vivaci negli arredi e gli eleganti costumi sempre in stile conducono immediata-mente nel clima della fiaba natalizia per eccellenza. La rivisitazione del celebre balletto di repertorio nulla toglie alla magia della storia originale poiché in questo “Schiaccianoci” c’è tutto quanto il pubblico si aspetta: dall’albero di Natale alla nevicata, dall’allestimento e costumi importanti alle scarpette da punta… con un pizzico di svecchiamento. Creato da due giovani è infatti un balletto brillante e ricco di verve realizzato con gli occhi e il gusto di oggi. Il frizzante primo atto scorre tra le le danze dei genitori, quelle di bambini vivacissimi e inaspettate gag tra il dispettoso Fritz e Drosselmeyer. Gli insoliti costumi dei topi e dei soldatini nella consueta battaglia, un paesaggio innevato dal sapore impressionista per la sempre attesa danza dei candidi fiocchi di neve infondono un’originalità particolarmente apprezzata. Il secondo atto, dopo il di-vertissement con le sue belle danze e l’esplosione di gioa e colori del “Valzer dei fiori”, culmina in uno spettacolare “grand pas de deux” ricco di virtuosismi in cui si mettono in luce le eccellenti caratteristiche tecniche e artistiche dei protagonisti.

MUSICA E BALLETTO

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7 Gennaio, ore 21 SOFIA SINFONIETTA ORCHESTRASVILEN SIMEONOV, direttoreBEETHOVENSinfonia n. 3 in mi bem. magg. op. 55 “Eroica”

MENDELSSOHNSinfonia n. 3 in la min. op. 56 “Scozzese”

La SOFIA SINFONIETTA conserva e sviluppa con successo le tradizioni dell’orchestra da camera fondata nel 1972 dagli eminenti violinisti bulgari Dina Schneidermann ed Emil Kamilarov e che nel 1987 si è trasformata nel Collegium Musicum-Bankya. Nel 2003 l’ensemble si è ampliato per diventare Sofia Sinfonietta e nel 2006 le è stato assegnato lo status di Orchestra con un proprio palcoscenico operistico metropolitano a riconoscimento ufficiale delle sue attività di opera e balletto e della specifica posizione di unica orchestra municipale professionale bulgara. La Sofia Sinfonietta è composta da più di cinquanta strumentisti. I suoi progetti sono estremamente vari e includono la partecipazione a cicli di concerti destinati alla gioventù, programmi con spettacoli teatrali all’aperto e con la presentazione di film, opere in anteprima con-temporanea di compositori bulgari e stranieri e progetti interattivi che possono coinvolgere dispositivi elettronici, musicisti jazz e folk. Grazie alle sue prestazioni musicali la Sofia Sinfonietta gode di un singolare prestigio e di un’alta reputazione professionale non solo in patria, ma anche all’estero dove è stata spesso ospite di Festival musicali. La Sofia Sinfonietta è impegnata anche a sostenere alcune istituzioni educative, proponendo progetti che coinvolgono i giovani: una delle sue numerose iniziative è il ciclo di concerti “Giovani direttori, solisti e compositori”. L’Orchestra si esibisce in Europa, Asia e America, realizzando registrazioni per programmi radiofonici, televisivi e case discografiche. Dall’anno di costituzione (2003) Svilen Simeonov è il direttore principale.

SVILEN SIMEONOV si è affermato come uno dei principali direttori della Bulgaria. È stato insignito del premio “Musicista dell’Anno” della Radio Nazionale Bulgara con l’orchestra Sofia Amadeus (1999), del premio “Crystal Lyre” (2001) con l’or-chestra Collegium Musicum-Bankja e del premio “Golden Lyre” con l’orchestra Sofia Sinfonietta (2007) per i risultati artistici ottenuti nelle Arti dello Spettacolo. Direttore principale della Sofia Sinfonietta dalla sua costituzione (2003), dell’Orchestra Sofia Amadeus e della Orchestra di Stato di Vidin, è anche direttore ospite dell’Operetta Stage di Vienna, del Teatro Lirico d’Europa e dell’Orchestra del Festival Strauss. Simeonov si è diplomato all’Accademia di Stato “Vladigerov” di Sofia e all’Accademia di Musica e Danza di Plovdiv in clarinetto e direzione d’orchestra. Ha inoltre completato studi di direzione con Salvador Mass Conde all’Accademia di Musica di Vienna. Simeonov ha insegnato direzione a Sofia, negli USA, a Seoul (Corea) e ad Hanoi (Vietnam). Si è esibito in molte prestigiose sale da concerto tra cui: Philharmonie di Berlino, Musikverein di Vienna, Concertgebouw di Amsterdam, Bulgaria Hall di Sofia, Seoul Art Center di Seoul, Bunka Kaikan di Tokyo, Victoria Hall di Ginevra, Tonhalle di Zurigo, Auditorium RAI di Torino, Palau de la Musica di Barcellona, Auditorio Nacional di Madrid, Teatro Coliseum di Lisbona, Levent Center di Istanbul, Sava Center di Belgrado, Megaron Music Hall di Atene, Festival Hall di Osaka, Philharmonic Hall di Wroclaw.

MUSICA E BALLETTO

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18 Gennaio, ore 21GIUSEPPE ALBANESE, pianoforteInvito alla Danza

WEBERInvito alla Danza (trascr. di C. Tausig)DELIBESValzer da “Coppelia” (trascr. di E. von DohnányiČAJKOVSKIJSuite da “Lo schiaccianoci” (trascr. di M. Pletnëv)STRAVINSKIJSuite da “L’uccello di fuoco” (trascr. di G. Agosti)DEBUSSYPrélude à l’Après-midi d’un faune (trascr. di L. Borwick)RAVELLa Valse

Tra i più richiesti pianisti della sua generazione, GIUSEPPE ALBANESE debutta nel 2014 su etichetta DG con un concept al-bum dal titolo “Fantasia”, con musiche di Beethoven, Schubert e Schumann. Segue nel 2015 il suo secondo album DG “Après une lecture de Liszt”, interamente dedicato al compositore ungherese. Nel marzo 2016 Decca Classics inserisce nel box con l’opera omnia di Bartók in 32 cd la sua registrazione (in prima mondiale) del brano “Valtozatok” (Variazioni). Di recentissima pubblicazione, i Concerti n. 1, n. 2 e “Malédiction” di Liszt per Universal Music. Invitato per recital e concerti con orchestra da autorevoli ribalte internazionali quali, tra le altre, Metropolitan Museum, Rockefeller University e Steinway Hall di New York, Auditorium Amijai di Buenos Aires, Cenart di Mexico City, Konzerthaus di Berlino, Laeisz Halle di Amburgo, Mozarteum di Salisburgo, St. Martin in the Fields e Steinway Hall di Londra, Salle Cortot di Parigi, Filarmonica di San Pietroburgo, Filharmonia Narodowa di Varsavia, Gulbenkian di Lisbona, ha collaborato con direttori quali Christian Arming, John Axelrod, James Con-lon, Lawrence Foster, Will Humburg, Dmitri Jurowski, Julian Kovatchev, Alain Lombard, Nicola Luisotti, Anton Nanut, Tomas Netopil, Daniel Oren, George Pehlivanian, Donato Renzetti, Hubert Soudant, Pinchas Steinberg, Michel Tabachnik, Jeffrey Tate, Jurai Valcuha, Jonathan Webb. Tra i festival, di particolare rilievo gli inviti al Winter Arts Square di Yuri Temirkanov a San Pietroburgo, al Castleton di Lorin Maazel (USA), all’Internazionale di Brescia e Bergamo e al MiTo, alla Biennale Musica di Venezia, al Mittelfest, al Tiroler Festspiele di Erl, al Festival di Colmar, a En Blanco y Negro di Mexico City, al Festival di Sintra (Portogallo) e al Tongyeong Festival (Corea). In Italia ha suonato per tutte le più importanti stagioni concertistiche (incluse quelle dell’Orchestra dell’Accademia Nazionale di S. Cecilia e della RAI di Torino) e in tutti i più importanti teatri. Negli ultimi tempi Albanese si è distinto per essere stato invitato a suonare in ben undici delle tredici Fondazioni Liriche italiane: Prima di “Fantasia” e “Après une lecture de Liszt”, Albanese ha riscosso singolare successo con il CD monografico con musiche di Debussy pubblicato nel 2012 per il mensile “Amadeus” in occasione dell’anniversario dei 150 anni della nascita del com-positore francese. Il suo CD “1900 - Yearbooks of 20th Century Piano”, dedicato all’anno solare 1900 e contenente musiche di Skrjabin, Szymanowski, MacDowell e la prima registrazione assoluta delle “Variazioni” di Bartók è stato recensito come CD del mese da Suonare News e “cinque stelle” sia nel giudizio tecnico che artistico da Amadeus. “Premio Venezia” 1997 (assegnato all’unanimità da una giuria presieduta dal Mº Roman Vlad) e Premio speciale per la miglior esecuzione dell’opera contemporanea al “Busoni” di Bolzano, Albanese vince nel 2003 il primo premio al “Vendome Prize” (presidente di giuria Sir Jeffrey Tate) con finali a Londra e Lisbona. Albanese è laureato in Filosofia col massimo dei voti e la lode (con dignità di stampa della tesi sull’Estetica di Liszt nelle “Années de Pèlerinage”) ed a soli 25 anni è stato docente a contratto di “Metodologia della comunicazione musicale” presso l’Università di Messina. Insegna attualmente Pianoforte al Conservatorio “Tartini” di Trieste.

MUSICA E BALLETTOFoto: Daniele Barraco

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MUSICA E BALLETTO

8 Febbraio, ore 21VITALY PISARENKO, pianoforteBEETHOVENSonata n. 17 in re min. op. 31 n. 2 “La Tempesta”

LISZT“Funérailles” S. 173/7 (da “Harmonies Poétiques et Religieuses”)

CHOPINBallata n. 3 in la bem. magg. op.47

BEETHOVENSonata n. 14 in do diesis min. op. 27 n. 2 “Chiaro di luna”

CHOPINScherzo n. 1 in si min. op. 20Scherzo n. 2 in si bem. min. op. 31

VITALY PISARENKO, nato a Kiev nel 1987, ha eseguito il suo primo concerto pubblico all’età di sei anni. Dopo una prima formazione musicale con Natalia Romenskaya e Garry Gelfgat, ha iniziato i suoi studi a Mosca con Yuri Slesarev presso la Scuola Centrale di Musica ed il Conservatorio Čajkovskij. Successivamente ha studiato con Aquiles Delle Vigne al Codarts di Rotterdam e con Oxana Yablonskaya in Italia. Si è quindi perfezionato al Royal College of Music di Londra con Dmitri Alexeev e all’Accademia Pianistica “Incontri col Maestro” di Imola con Boris Petrushansky. Nel 2008 vince il Primo Premio al Concorso Internazionale “Franz Liszt” di Utrecht che gli pubblica un CD per la propria etichetta e lo lancia sulla scena internazionale. Dopo questa brillante affermazione, Pisarenko si è esibito in più di venticinque paesi dalla Germania al Brasile, dalla Cina agli USA e festival, tra cui il Berlin International Music Festival e il Festival Busoni di Bolzano. Dal 2009 Vitaly ha suonato con numerosissime orchestre tra cui Brno Philharmonic Orchestra, North Netherlands Symphony, Polish National Philharmonic al Festival Beethoven di Varsavia, Moscow Symphony Orchestra in Argentina. Ha inoltre eseguito la “Rapsodia di Paganini” di Rachmaninov alla cerimonia di riapertura del “De Doelen Concert Hall” di Rotterdam. Nel 2012 ha debuttato al Musikverein di Vienna, al Teatro Colon di Buenos Aires e al Shangai Concert Hall, nel 2013 al Seoul Arts Center assieme all’Orchestra Sinfonica KBS e in diverse prestigiose rassegne tra cui il Fryderyk Chopin Piano Festival a Duszniki (Polonia), il Festival Diaghilev (San Pietroburgo) e l’Euro Music Festival ad Halle (Germania). Nel 2015 ha debuttato alla Wigmore Hall e al St. James Piccadilly di Londra ed effettuato tournée in Polonia, Italia, Germania, Messico, Francia, Sudafrica. Nelle stagioni successive ha ottenuto grandi successi, sia in recital che con orchestre, in Cina, Israele, Regno Unito, Spagna, Germania, Francia, Belgio, Svizzera e Sud Africa. Il New York Times lo ha definito “un pianista immensa-mente dotato... con una tecnica prodigiosa, miriadi di sfumature espressive e una scrupolosa accuratezza”.

Foto: Andreea Tufescu

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MUSICA E BALLETTOFoto di Filjak: Romano Grozich

29 Febbraio, ore 21 I SOLISTI DI ZAGABRIAMARTINA FILJAK, pianoforteBEETHOVENConcerto n. 3 in do min. op. 37 per pianoforte

ČAJKOVSKIJRomeo e Giulietta. Ouverture-Fantasia (trascr. per pianoforte ed archi di V. Mendelssohn)

BEETHOVENSinfonia n. 1 in do magg. op. 21 (trascr. per archi di S. Krstić)

Fondati nel 1953 dalla Radio Zagabria e diretti dal celebre violoncellista italiano Antonio Janigro, I SOLISTI DI ZAGABRIA si sono meritati la fama di essere una delle orchestre da camera più titolate a livello internazionale. Accanto all’attività svolta assieme ad Antonio Janigro hanno avuto modi di collaborare con “konzertmeister”quali Dragutin Hrdoljak, Tonko Ninic, Andelko Krpan e Borivoj Martinic-Jercic. Dal 2012 l’ensemble è guidato da Sreten Krstić, che è stato anche primo violino dei Münchner Philharmoniker. Nel corso della carriera artistica il gruppo ha tenuto oltre 4000 concerti in tutti i continenti e in molti luoghi prestigiosi come Musikverein di Vienna, Concertgebouw di Amsterdam, Royal Festival Hall di Londra, Philharmonie di Berlino, Sala Čajkovskij di Mosca, Santa Cecilia di Roma, Carnegie Hall di New York, Opera House di Sydney, Victoria Hall di Ginevra, Teatro Real di Madrid, Teatro Colon di Buenos Aires. Si sono regolarmente esibiti in importanti festival musicali come quelli di Salisburgo, Praga, Edimburgo, Berlino, Bergen, Barcellona, Istanbul, Prades, Dubrovnik suonando con solisti illustri quali Henryk Szeryng, Alfred Brendel, Christian Ferras, Pierre Fournier, Leonard Rose, James Galway, Jean-Pierre Rampal, Aldo Ciccolini, Mario Brunello, Guy Touvron. Il repertorio si estende dalla musica barocca a quella contemporanea, con particolare attenzione ai compositori croati, sia quelli che rappresentano il patrimonio musicale sia quelli delle giovani generazioni. Hanno registrato oltre settanta album per etichette quali Vanguard House, EMI, ASV, Eurodisc, Melodia, HISP-Vox, Pickwick Audite, CPO e Croatia Records.

Tra i più entusiasmanti giovani artisti emersi negli ultimi anni, MARTINA FILJAK si è diplomata all’Accademia Musicale di Zagabria e in seguito si è perfezionata al Conservatorio di Vienna e alla Hochschule für Musik di Hannover. Dopo aver vinto nel 2007 il Concorso Viotti in Italia e nel 2008 il Maria Canals a Barcellona, nel 2009 arriva la sua affermazione in-ternazionale con la vittoria del Primo Premio al Concorso Internazionale di Cleveland in seguito al quale ha debuttato con concerti a Berlino, Vienna e New York. In questi ultimi anni è stata invitata da prestigiose orchestre quali Cleveland, San Diego, Strasbourg Philharmonique, Sinfonica de Bilbao, Sinfonica de Barcellona, Staatskapelle Weimar, Israel Chamber Orchestra, Deutsche Radio Philarmonie, Orchestra Verdi di Milano e Filarmonica di Zagabria. È stata ospite alla Konzer-thaus di Berlino, al Concertgebouw di Amsterdam, all’Auditorium del Palazzo della Musica Catalana di Barcellona, al Teatro San Carlo di Napoli, al Musikverein e alla Konzerthaus di Vienna, alla Sala Verdi di Milano, alla Salle Gaveau di Parigi, alla Carnegie Hall di New York, all’Auditorium di Madrid, all’Arts Center di Shanghai. Ha collaborato con direttori quali Christoph Poppen, Stefan Sanderling, Micahel Schonwandt, Hans Graf, Markus Porschner. Nell’ambito cameristico si è esibita con il Quartetto Szymanowsky, l’Ensemble Berlin, Radovan Vlatkovic e Tatjana Vassiljeva. Nel 2019 è prevista la pubblicazione per Hänssler Classic di un Cd dedicato a Liszt. Il repertorio di Martina include oltre 30 concerti, in continua espansione, con lavori che spaziano da Bach a Berio. Torna a Savona per la terza volta (nel 2014 con orchestra e nel 2017 in recital).

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7 Marzo, ore 21 (fuori abbonamento)BALLETTO DI MILANO“La vie en rose... Boléro”balletto su canzoni di Charles Aznavour, Jacques Brel, Edith Piaf, Yves Montandballetto su musica di Maurice Ravelcoreografie di Adriana Mortelliti

“La vie en rose... Boléro” è tra le coreografie simbolo del Balletto di Milano, che dal 2010 ad oggi è stata rappresentata con successo in Italia, Svizzera, Russia, Francia, Marocco ed Estonia. Il primo atto è composto da “La vie en rose”, un lavoro ironico e nostalgico, gioioso, emozionante, sulle più belle canzoni francesi da Charles Aznavour a Jacques Brel, da Edith Piaf a Yves Montand che è valso ad Adriana Mortelliti il Premio “Rieti Danza” come miglior coreografa. I testi poetici sono magistralmente interpretati dai danzatori nelle suggestive pièces che raccontano storie di tutti i giorni. Nel secondo atto il celeberrimo “Boléro” di Maurice Ravel: non solo gioco di seduzione, ma l’eterna storia di una nascita, di un’attrazione inevitabile verso un essere simile, di un moltiplicarsi di incontri. Una coreografia dinamica che cresce con la musica e culmina nel finale sensazionale.

MUSICA E BALLETTO

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14 Marzo, ore 21BRUNO CANINO, pianoforteANTONIO BALLISTA, pianoforteBEETHOVENSinfonia n. 9 in re min. op. 125 (trascrizione per 2 pianoforti di Franz. Liszt)

La coppia formata da BRUNO CANINO ed ANTONIO BALLISTA compone uno dei sodalizi più fecondi e duraturi (dal 1956!) della storia musicale italiana del secondo Novecento. Al riguardo il celebre critico Pietro Rattalino ha scritto: “Oltre ai sentieri battuti, Canino e Ballista hanno percorso anche i sentieri dei rovi, rimanendo per cinquant’anni fedeli a uno stile di vita artistica fatto di serietà e di understatement, di impegno su tutto e di curiosità per tutto, di indipendenza della mente e di slancio del cuore”. Per il duo, considerato un grande punto di riferimento per le avanguardie nazionali ed internazionali, hanno scritto compositori come Berio, Stockhausen, Panni, Ligeti, Bussotti, Donatoni, Castaldi e Battiato. Entrambi i pianisti vantano eccezionali carriere solistiche. Bruno Canino ha suonato sotto la direzione di Abbado, Muti, Chailly, Sawallisch, Berio, Boulez, con orchestre quali la Filarmonica della Scala, Santa Cecilia, Berliner Philharmoniker, New York Philhar-monic, Philadelphia Orchestra e Orchestre National de France e con strumentisti quali Accardo, Ughi, Perlman, Blacher. È stato dal 1986 al 1995 direttore artistico della Giovine Orchestra Genovese e dal 1999 al 2002 direttore della sezione Musica della Biennale di Venezia. Antonio Ballista è stato invitato in prestigiosi Festival (tra cui Parigi, Edimburgo, Varsavia, Berlino, Strasburgo, Venezia e Maggio Musicale Fiorentino), ha affrontato tournées con Berio, Dallapiccola e Stockhausen e collaborato con Boulez, Cage, Ligeti in concerti monografici. È fondatore e direttore dell’Ensemble Novecento ed Oltre. Ha diretto nel 2003 a New York la prima assoluta della sua “Threnodia” dedicata alle vittime dell’11 settembre. Oltre ad una scelta vastissima di musica contemporanea, nel repertorio del duo figura l’opera completa di Brahms, Debussy, Mozart, Rachmaninov, Schubert, Schumann e Stravinskij ed è stato il primo in Italia ad eseguire le trascrizioni, anche d’autore, per due pianoforti. Il loro è un gradito ritorno: sono stati ospiti nel 1984 con “La Sagra della primavera” di Stravinskij e nel 1985, appunto, con la “Nona” di Beethoven in programma.

MUSICA E BALLETTO

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28 Marzo, ore 21GLI INCOGNITIAMANDINE BEYER, violino solista e direzioneTELEMANNConcerto a 4 violini concertati in sol magg. TWV 40:201BACH J.S.Concerto in fa min. per clavicembalo BWV 1056TELEMANNConcerto in si bem. magg. TWV 43:B1VIVALDIda “Il Cimento dell’Armonia e dell’Inventione” op. 8Le Quattro StagioniConcerto n. 1 in mi magg. “La Primavera” RV 269Concerto n. 2 in sol min. “L’Estate” RV 315Concerto n. 3 in fa magg. “L’Autunno” RV 293Concerto n. 4 in fa min. “L’Inverno” RV 297

GLI INCOGNITI sono tra i gruppi più importanti a livello internazionale nell’interpretazione barocca. Fondato nel 2006 da Aman-dine Beyer, prende il nome dall’Accademia degli Incogniti, uno dei circoli artistici e accademici più attivi e libertari del XVII secolo a Venezia. Di questo periodo eredita anche lo spirito, un gusto per l’ignoto in tutte le sue forme attraverso la sperimentazione di suoni, la ricerca del repertorio, la riscoperta dei grandi “classici” oltre a capolavori sconosciuti. Gli Incogniti provano un vero piacere nel lavorare e suonare insieme e la loro prima ambizione è quella di trasmettere una visione impegnata e coerente delle opere che interpretano, in base alla loro combinazione tra sensibilità e gusto. Dopo cinque dischi con l’etichetta Zig-Zag Territoi-res, Gli Incogniti hanno realizzato otto incisioni per Harmonia Mundi, tra le quali una innovativa edizione de “Le Quattro Stagioni” e altre dedicate a Vivaldi, Corelli, Matteis, Couperin, Pachelbel, J.S. Bach e Haydn tutte acclamate dalla critica specializzata. Nel 2017 Gli Incogniti si sono interessati per la prima volta ai repertori pre-classici e classici invitando il pianofortista Alexei Lubimov per un programma intorno alle Sinfonie di C. Ph. E. Bach e ai Concerti di Haydn. Nel 2018 ha avuto inizio l’importante collabora-zione con ROSAS, la compagnia della ballerina belga Anne Teresa de Keersmaeker e la B’Rock Orchestra attorno ai “Concerti Brandeburghesi” di J.S. Bach. Questo programma ha dato vita a un tour mondiale di circa quaranta date nel periodo 2018-2019 tra cui Berlino, New York, Lisbona, Bruxelles, Parigi. Gli Incogniti sono regolarmente invitati in numerosi luoghi e festival in Francia (Philharmonie de Paris, Festival di Saintes, Fondazione Royaumont, Auditorium del Louvre) e a livello internazionale (Wigmore Hall di Londra, Boston Festival, Oji Hall di Tokyo, Montecarlo Spring Arts, Bozar di Bruxelles, Tage Alter Musik di Ratisbona, MA Brugge Festival, Oude Muziek Utrecht, Festival Internazionale di Bergen). Nel 2019 Gli Incogniti hanno debuttato al Théâtre des Champs Elysées di Parigi, al Markgräfliches Opernhaus di Bayreuth e alla Philharmonie di Essen. Dal 2017 organizza la propria Accademia di musica da camera per giovani ensemble di musica barocca, studenti o giovani professionisti. Da qualche anno AMANDINE BEYER è diventata un riferimento nell’interpretazione del repertorio barocco per violino. La sua registrazione delle “Sonate e Partite” di J.S. Bach del 2012 ha rinnovato la visione di questi capolavori ed è stata acclamata dalla critica: Diapason d’Or dell’anno, Choc di Classica dell’anno, Editor’s Choice di Gramophone, Prix Académie Charles Cros, Excepcional di Scherzo. Il suo lavoro su queste musiche è continuato con lo spettacolo “Partita 2”, coreografato e ballato da Anne Teresa de Keersmaeker e Boris Charmatz. Ospite di importanti sale europee (Théatre du Châtelet di Parigi, Innsbruck Festwochen, Konzerthaus di Vienna) condivide la sua attività musicale tra i diversi gruppi a cui partecipa: Cornets Noirs, il duo con Pierre Hantaï, con Kristian Bezuidenhout e il suo ensemble Gli Incogniti. L’altra sua passione è l’insegnamento: ha dato lezioni all’ESMAE di Porto per lungo tempo, oltre a numerose masterclass in tutto il mondo (Francia, Brasile, Taiwan, Stati Uniti, Canada, Italia). Dal 2010 è professore di violino barocco presso la prestigiosa Schola Cantorum Basiliensis in Svizzera.

MUSICA E BALLETTOFoto: François Sechet / Sunejee

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76 Operetta 2019/20

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OPERETTA

13 Dicembre, ore 21COMPAGNIA CORRADO ABBATI“Il pipistrello”libretto di Carl Haffner e Richard Genée

da “La Reveillon” di H. Meilhac e L. Halévy

musica di Johann Strauss (figlio) nuova produzione in collaborazione con Fondazione Teatro A. Ponchielli - Cremona

con Corrado Abbati

adattamento e regia di Corrado Abbati

“Il Pipistrello”, l’operetta di Johann Strauss più famosa e più rappresentata al mondo e che incarna lo spirito e l’essenza stessa dell’operetta viennese, sarà presentata in una nuova e smagliante produzione che coniuga il fasto dell’allestimento alla bravura degli interpreti. Se con “Il Pipistrello” il pubblico di quasi centocinquanta anni fa ritrovava ottimismo, piacere e voglia di vivere, chi può negare che anche oggi non serva quella matrice vitale di cui è pervasa questa operetta? Ieri e oggi si fondono dunque intimamente in questo nuovo “Pipistrello” così come le sue famose melodie si legano indis-solubilmente alla struttura dell’operetta-valzer che Strauss ha inventato con la sua illuminata duttilità espressiva e che ha portato questa operetta ad essere, ancora oggi, uno dei capolavori del teatro musicale mondiale. Mettendo in scena ambienti e personaggi contemporanei Strauss violava una delle più solide convenzioni del costume musicale, ma questa modernità può rivivere ancora oggi, come allora, nella filosofia mondana dei personaggi del “Pipistrello”: dal capriccio sentimentale di Rosalinde, alla carnale e astuta leggiadria della cameriera Adele, dalla scenografica, elaborata vendetta del dottor Falke, alla tollerante dabbenaggine di Frank, il direttore del carcere, sino alla ingenua galanteria di Eisenstein e alla spregiudicatezza del Principe Orlofsky. Un andare e venire, un rovesciato gioco dell’evasione dove la spigliatezza diventa vigore inventivo, dove ognuno è un altro, dove vecchio e nuovo, apparenza e realtà, sembrano confondersi in un elegante festa in maschera dove potremo riconoscere, riconoscerci e divertirci. E a divertirvi ci penseranno il vivace intreccio della commedia degli equivoci, le irresistibili danze e le meravigliose musiche di Strauss che ritroveranno un vigore nuovo nelle festose, colorate, cangianti, emozionanti, ammiccanti atmosfere di questo “nuovo” Pipistrello e come sempre: buon divertimento ad un pubblico che già conosce e a chi si vorrà far sorprendere, magari per la prima volta, da uno spettacolo inaspettatamente attuale.” (Corrado Abbati)

Gabriel von Eisenstein, ricco gentiluomo di campagna, è stato condannato, per diffamazione, a qualche giorno di prigione. È ormai pronto per recarsi in carcere quando il suo amico dottor Falke gli porta un invito per la festa che il principe Orlofsky darà la sera stessa. Eisenstein non ha dubbi: prima la festa e poi a costituirsi. Rosalinde, sua moglie, rimasta sola, riceve la visita del suo spasimante Alfred che però viene scambiato per il padrone di casa e quindi portato in carcere al suo posto. Ma questo non sarà l’unico scambio di persona, poiché la festa a casa Orlofsky sarà ricca di qui pro quo preparati ad arte dal dottor Falke, che vuole così vendicarsi di una burla fattagli da Eisenstein quando lo lasciò in strada a passare la notte solo, ubriaco e vestito da Pipistrello. Alla festa arrivano così Adele, la cameriera di Eisenstein, il direttore delle carceri, convinto di avere messo in galera Eisenstein e naturalmente Rosalinde, la moglie di Eisenstein. Eisenstein, sotto falso nome, e Rosalinde, mascherata da contessa ungherese, si incontrano. Lui non la riconosce e comincia a corteggiarla donandole anche un bellissimo orologio. Ebbri e felici tutti bevono e cantano. All’alba Eisenstein va a costituirsi, ma in pri-gione il buffo carceriere lo informa che c’è già un Eisenstein in galera. Eisenstein cerca di capire e quando apprende della “visita” di Alfred a sua moglie si infuria, ma Rosalinde ha buon gioco mostrandogli l’orologio donato da lui alla presunta contessa ungherese. Le cose si complicano ma sarà “il pipistrello”, cioè il dottor Falke, a dare una spiegazione a tutto? Quale? Non togliamo il piacere della scoperta.

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OPERETTA

17 Gennaio, ore 21TEATRO MUSICA NOVECENTO“Una notte a Venezia”libretto di F. Zell e Richard Genée

musica di Johann Strauss (figlio)Orchestra “Cantieri d’Arte”

direttore Stefano Giaroli

regia di Alessandro Brachetti

Dal creatore de “Il Pipistrello” e “Sul bel Danubio blu”, un’operetta allegra e spensierata venuta alla luce nel 1883, caso raro, non a Vienna, ma a Berlino. La nascita di “Una notte a Venezia” presenta molte curiosità, tutte legate alla vita privata di Johann Strauss: fu infatti scritta a cavallo fra il secondo e terzo matrimonio dell’autore, situazione che ne influenzò pesantemente la stesura, interrotta più volte. Ma questa fu probabilmente anche la sua fortuna perché quando si riavvi-cinò a questo lavoro per completarlo, Strauss fu pieno di energia ed entusiasmo. Nei giorni in cui impazza il Carnevale, il Duca di Urbino, celebre donnaiolo, si lancia in prodezze amorose, assistito dal suo barbiere Caramello. Alle loro vicende si intrecciano le trame amorose di nobildonne e popolane, che approfittano dei mascheramenti carnevaleschi per pren-dersi qualche allegra libertà. Dopo tanta confusione, finalmente tutte le coppie si riuniranno in un immancabile lieto fine. “Una notte a Venezia” ha il grande pregio di raccontarci il nostro paese con gli occhi dello straniero: vi si ritrovano quindi stereotipi a profusione, ma soprattutto una contagiosa gaiezza che si riverbera nella splendida musica del re del valzer, che alterna arie dolcissime a polke e mazurke passate alla storia della musica. Teatro Musica Novecento, ormai consueta presenza, ha come sempre adattato questo lavoro alle proprie caratteristiche rendendolo, con il consueto garbo e rispetto, ancora più attuale.

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OPERETTA

21 Febbraio, ore 21COMPAGNIA CORRADO ABBATI“L’acqua cheta”libretto di Augusto Novelli

musiche di Giuseppe Pietriliriche di Angelo Nessi

adattamento e regia di Corrado Abbati

“Cara Acqua Cheta, per festeggiare i tuoi 100 anni ti abbiamo preparato una festa bellissima. Sarà una sorpresa la tua nuova e fresca veste, la tua nuova e coinvolgente energia, la tua nuova e spensierata brillantezza. Fatti salvi i punti cardinali della tua struttura, un nuovo percorso fonderà tra loro diversi linguaggi in un percorso che non ti tradisce ma ti arricchisce, dove la musica, grazie ad una elegante orchestrazione, la danza, con momenti creati ex novo per darti una gioventù, una freschezza e un ritmo impensabili 100 anni fa e la commedia, arricchita da una brillante drammaturgia, si fondono in un vero e nuovo entertainment musical. La spettacolarità delle scene, l’eleganza dei costumi, l’orecchiabilità delle canzoni, il nuovo swing, i tanti momenti di corale coinvolgimento si integrano e si armonizzano in una acqua che da “cheta” sa diventare più “mossa” e in grado di creare emozioni al pubblico di oggi.” (Corrado Abbati)

Tratta dalla commedia di Augusto Novelli, l’azione si svolge a Firenze, dove il vetturino Ulisse vive con la moglie Rosa e due figlie, Ida e Anita; la prima (l’acqua cheta) sembra la più seria e virtuosa, mentre la seconda non nasconde il suo amore per il falegname Cecco. Giunge alla casa un certo Alfredo, che si presenta come giornalista, per affittare una stanza da mamma Rosa; nessuno sa che, in realtà, è l’amante segreto di Ida. Ida e Alfredo, sulla base di un piano già stabilito, fuggono di nascosto durante la notte. Solo grazie all’aiuto del buffo aiutante di casa Stinchi e del falegname Cecco i due furtivi innamorati saranno riportati a casa, ottenendo il perdono dei genitori di Ida. Ida potrà così sposare il suo Alfredo e Anita convolare a giuste nozze con il meritevole Cecco.

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84 Informazioni Generali

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BIGLIETTERIA Dal 19 ottobre l’orario di biglietteria è, dal lunedì al sabato (escluse le festività), dalle ore 10 alle 12 e dalle 16 alle 18.30 e un’ora prima degli spettacoli. Per informazioni e prenotazioni: tel. 019820409, fax 01993105075, e-mail, [email protected].

INTERNET È possibile confermare ed acquistare gli abbonamenti e i biglietti della stagione artistica direttamente dal sito www.teatrochiabrera.it secondo le date specificate per ciascuna rassegna.

TEATROBUS Per gli spettacoli in abbonamento dei Turni A-B-C e d’Operetta e per lo spettacolo “Vergine Madre” del 11.02.2020 e “Magnificat” del 13.02.2020 è in funzione un servizio gratuito di andata e ritorno tra il Teatro e le fermate indicate sul territorio con appositi segnali.

TeatroABBONAMENTO TURNI A-B-C La biglietteria del Teatro effettuerà la conferma degli abbonamenti dal 19 al 26 ottobre (escluso il 20). Il 28 ottobre sarà possibile, per tutti coloro che hanno confermato con riserva di cambiamento, avere la prelazione di scelta sui posti rimasti disponibili nelle serate. Il 29 ottobre inizierà la vendita dei nuovi abbona-menti. Il 4 novembre inizierà la vendita dei nuovi abbonamenti per 4 spettacoli a turno libero.

PREZZIAbbonamentoPoltrona di platea, balconata e palco . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .€ 215 Ridotto giovani fino a 30 anni . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .€ 105Galleria numerata . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .€ 145Ridotto giovani fino a 30 anni . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .€ 75Gli abbonati potranno acquistare l’abbonamento ridotto al Turno D (5 spettacoli) al prezzo di € 60.Gli abbonati potranno acquistare il biglietto del concerto mozartiano del 7 dicembre al prezzo di € 10.

Abbonamento a 4 spettacoli a turno liberoGli abbonati, al momento dell’acquisto, dovranno farsi assegnare il posto per gli spettacoli:“Don Chisciotte”, “The Deep Blue Sea”, “Lo strano caso del cane ucciso e mezzanotte” e, a scelta, tra “Amadeus”, “I Soliti Ignoti” e “Il silenzio grande”Poltrona di platea, balconata e palco . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .€ 100 Galleria numerata . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .€ 60

Abbonamento mattutino a 3 spettacoli riservato agli studenti delle scuole medie superioriPosto unico. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .€ 20

Abbonamento serale a 4 spettacoli riservato agli studenti delle scuole medie superiori “Don Chisciotte”, “Pensaci, Giacomino!”, “Vergine Madre/Magnificat” (il biglietto è valevole per assistere ad ambedue gli spettacoli), “Lo strano caso del cane ucciso a mezzanotte”. Si potrà scegliere all’interno dei tre turni. Poltrona di platea, balconata e palco . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .€ 38Galleria numerata . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .€ 27

Abbonamento a 4 spettacoli riservato ai giovani fino a 30 anni“Don Chisciotte”, “Amadeus”, “Vergine Madre/Magnificat” (il biglietto è valevole per assistere ad ambedue gli spettacoli), “Lo strano caso del cane ucciso a mezzanotte”. Si potrà scegliere all’interno dei tre turni. Poltrona di platea, balconata e palco . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .€ 38Galleria numerata . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .€ 27

Biglietto singolo spettacolo:Poltrona di platea, balconata e palco . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .€ 28Ridotto giovani fino a 30 anni . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .€ 17Galleria numerata . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .€ 21 Ridotto giovani fino a 30 anni . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .€ 12Posto unico rappresentazioni mattutine riservate agli studenti . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .€ 10

Biglietto “Vergine Madre/Magnificat” (valevole per assistere ad ambedue gli spettacoli)Posto unico . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .€ 12Ridotto abbonati alla prosa e giovani fino a 30 anni . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .€ 10

Vendita biglietti:Spettacolo “Don Chisciotte”:- acquisto in biglietteria e on-line dal 12/11/2019 - prenotazione telefonica e e-mail dal 13/11/2019

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Tutti gli altri spettacoli:- acquisto in biglietteria e on-line dal 23/11/2019 - prenotazione telefonica e e-mail dal 25/11/2019

ABBONAMENTO TURNO DLa biglietteria del Teatro effettuerà la conferma degli abbonamenti dal 5 al 9 novembre. Al momento dell’acquisto sarà possibile farsi assegnare il posto per lo spettacolo “Nati sotto contraria stella”, compreso nella stagione di prosa, scegliendo tra le rappresentazioni del 24-25-26 febbraio. Il 11 no-vembre sarà possibile, per coloro che hanno confermato con riserva di cambiamento, avere la prelazione di scelta sui posti rimasti disponibili. Il 12 novembre inizierà la vendita dei nuovi abbonamenti.

PREZZIAbbonamentoPoltrona di platea, balconata e palco . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .€ 90 Galleria numerata . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .€ 65

Abbonamento riservato agli studenti delle scuole superiori per gli spettacoli del Turno D e per 4 spettacoli compresi nella stagione di prosa: “Don Chisciotte”, “Pensaci Giacomino!”, “Vergine Madre/Magnificat”, (il biglietto è valevole per assistere ad ambedue gli spettacoli) “Lo strano caso del cane ucciso a mezzanotte”. Si potrà scegliere all’interno dei tre turni. Poltrona di platea, balconata e palco . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .€ 95 Galleria numerata . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .€ 70

Abbonamento riservato ai giovani fino a 30 anni per gli spettacoli del Turno D e per 4 spettacoli compresi nella stagione di prosa:“Don Chisciotte”, “Amadeus”, “Vergine Madre/Magnificat” (il biglietto è valevole per assistere ad ambedue gli spettacoli), “Lo strano caso del cane ucciso a mezzanotte”. Si potrà scegliere all’interno dei tre turni. Poltrona di platea, balconata e palco . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .€ 95 Galleria numerata . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .€ 70

Biglietto singolo spettacolo:Poltrona di platea, balconata e palco . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .€ 20 Galleria numerata . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .€ 17

Biglietto “Nati sotto contraria stella”:Poltrona di platea, balconata e palco . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .€ 28 Galleria numerata . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .€ 21Gli abbonati potranno acquistare il biglietto per “Vergine Madre/Magnificat” al prezzo di € 10.

Vendita biglietti:Spettacolo “Lavia dice Leopardi”:- acquisto in biglietteria e on-line dal 18/11/2019 - prenotazione telefonica e e-mail dal 19/11/2019

Tutti gli altri spettacoli:- acquisto in biglietteria e on-line dal 23/11/2019 - prenotazione telefonica e e-mail dal 25/11/2019

TeatroragazziABBONAMENTI Entro il 15 novembre tutte le scuole interessate faranno avere al Teatro le richieste numeriche e i turni desiderati a mezzo e-mail [email protected]) o fax 01983105075 unita-mente al nominativo dell’insegnante a cui fare riferimento. I posti saranno assegnati d’ufficio, secondo i criteri applicati nelle scorse stagioni, dando la precedenza alle scuole della città solo nel caso che la disponibilità risultasse inferiore alle richieste. Gli abbonamenti assegnati do-vranno essere ritirati dal 2 al 13 dicembre (escluse le festività). La vendita di singoli abbonamenti a posto unico numerato inizierà il il 14 dicembre alle ore 10.Per le scuole elementari sono previsti due turni in abbonamento. Ogni turno si compone di 3 spettacoli a data prefissata con posto unico numerato al prezzo di € 10. Il turno A comprende: 18/02 alle ore 9.30, 25/03 alle ore 10, 17/04 alle ore 9.30. Il turno B comprende: 5/03 alle ore 10, 2/04 alle ore 10, 23/04 alle ore 10.Per le scuole medie è previsto, in abbonamento, il turno C composto da 3 spettacoli a data prefissata con posto unico numerato al prezzo di € 10. Il turno comprende: 5/03 alle ore 10, 2/04 alle ore 10, 23/04 alle ore 10.Per le scuole materne sono previsti due turni in abbonamento, D e E. Ogni turno si compone di 3 spettacoli a data prefissata con posto unico numerato al prezzo di € 10. Il turno D comprende: 3/03 alle ore 9.30, 27/03 alle ore 9.30 e 29/04 alle ore 9.30. Il turno E comprende: 3//03 alle ore 10.45, 27/03 alle ore 10.45 e 29/04 alle ore 10.45

BIGLIETTILe richieste di acquisto devono pervenire solo a partire dal 2 dicembre 2019. Se inviate in data precedente non saranno prese in esame. Dalla data indicata sarà possibile acquistare i biglietti per tutti gli spettacoli in programma. La prenotazione può avvenire per fax o e-mail. Per l’assegnazione dei posti vale l’ordine cronologico di presentazione della richiesta. Singolo spettacolo posto unico numerato € 4.

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MusicaABBONAMENTILa biglietteria del Teatro effettuerà la conferma degli abbonamenti dal 19 al 26 ottobre (escluso il 20). Il 28 ottobre sarà possibile, per tutti coloro che hanno confermato con riserva di cambiamento, avere la prelazione di scelta sui posti rimasti disponibili. Il 30 ottobre inizierà la vendita dei nuovi abbonamenti.

Abbonamento musicaPosto unico. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .€ 90Associazioni Musicali . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .€ 75Ridotto giovani fino a 30 anni . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .€ 35

Biglietto concertoPosto unico. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .€ 17 Ridotto giovani fino a 30 anni . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .€ 12Posto unico Concerto Volodos. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .€ 22 Ridotto giovani fino a 30 anni . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .€ 12

Biglietto ballettoPosto unico. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .€ 25 Scuole di danza eRidotto giovani fino a 30 anni . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .€ 15

Vendita bigliettiBalletti- acquisto in biglietteria dal 19/10/2019 - prenotazione telefonica e e-mail dal 21/10/2019

Concerto Volodos- acquisto in biglietteria e on-line dal 16/11/2019 - prenotazione telefonica e e-mail dal 18/11/2019

Tutti gli altri concerti - acquisto in biglietteria e on-line dal 26/11/2019- prenotazione telefonica e e-mail dal 27/11/2019

OperettaABBONAMENTI La biglietteria del Teatro effettuerà la conferma degli abbonamenti dal 26 novembre al 30 novembre. Il 2 dicembre sarà possibile, per tutti coloro che hanno con-fermato con riserva di cambiamento, avere la prelazione di scelta sui posti rimasti disponibili nelle serate. Il 3 dicembre inizierà la vendita dei nuovi abbonamenti.

PREZZIAbbonamentoPoltrona di platea, balconata e palco . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .€ 55 Galleria numerata . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .€ 40

Singolo SpettacoloPoltrona di platea, balconata e palco . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .€ 22 Galleria numerata . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .€ 17

Vendita bigliettiTutti gli spettacoli:- acquisto in biglietteria e on-line dal 06/12/2019- prenotazione telefonica e e-mail dal 07/12/2019

La Direzione del Teatro si riserva la facoltà di modificare il programma per cause tecniche e di forza maggiore.

Per consultare il programma generale: www.teatrochiabrera.it

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TEATRO DELL’OPERA GIOCOSA

Per informazioni:

Teatro dell’Opera Giocosa www.operagiocosa.it - Orchestra Sinfonica di Savona www.orchestrasavona.it

ORCHESTRA SINFONICA DI SAVONA

16 DICEMBRE, ORE 21

“MARE D’AUTORI”Giovani StarsAccademia Musicale di SavonaOrchestra Sinfonica di SavonaEnrico Pesce, direttore

6-7 NOVEMBRE, ORE 10.30 SCUOLE

8 NOVEMBRE, ORE 2010 NOVEMBRE, ORE 15.30

DON PASQUALEOpera buffa in tre atti su libretto di Michele Accursi

Musica di Gaetano DonizettiInterpreti: Domenico Colaianni, Simone Alberghini, Francesco Castoro, Giulia Bolcato, Riccardo Montemezzie con la partecipazione dei ragazzi delle scuole savonesi coinvolte nel progetto di Alternanza Scuola-lavoro e dell’Auser SavoneseRegia Stefania PanighiniScene Andrea De MicheliCostumi Veronica PattuelliOrchestra Sinfonica di SavonaDirettore Giovanni Di StefanoCoro del Teatro dell’Opera GiocosaMaestro del Coro GianLuca Ascheri

29 NOVEMBRE, ORE 10.30 SCUOLE

1 DICEMBRE, ORE 15.30 PRIMA ESECUZIONE ASSOLUTA

LA NOTTE DI NATALEFavola musicale in un atto liberamente tratta dall’omonimo racconto di Nikolaj Gogol’Libretto di Stefano Simone Pintor

Musica di Alberto CaraNuova opera commissionata e coprodotta dal Teatro dell’Opera Giocosa di Savona e dalla Fondazione Teatro Comunale Pavarotti di ModenaInterpreti: Raffele Feo, Aloisa Aisemberg, Floriana Cicio, Daniel Kim SunggyeulRegia Stefano Simone PintorScene e costumi Mariangela MazzeoLight Designer Marco AlbaOrchestra del Teatro dell’Opera GiocosaDirettore Diego CerettaCoro di Voci Bianche DNA Musica di Savonadiretto da Liana Saviozzi con la partecipazione degli studenti delle scuole savonesi

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DESIGN ADW srl, Vado LigureFOTO Fulvio Rosso (copertina e pagg. 4, 24, 54, 76, 84)

STAMPA CoopTipograf, Savona

Ottobre 2019

Credits

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Per consultare il Programma Generale

www.teatrochiabrera.it

Città di Savona

STAGIONEARTISTICA2019/20