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STAGIONE ARTISTICA 2021 / 22 Città di Savona

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STAGIONEARTISTICA2021/22

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TEATROCHIABRERASAVONA

TEATROCHIABRERASAVONA

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t e a t r o c o m u n a l e

CHIABRERAS T A G I O N E A R T I S T I C A 2 0 2 1 / 2 2

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stagione di prosa si compone di otto titoli con il consueto interscambio tra teatro, cinema e televisione

e la “circolarità” di molti degli interpreti tra i tre mondi, da Sergio Castellitto a Claudio Bisio, da Laura

Morante a Ale & Franz e la presenza di alcune significative figure del teatro italiano, da Anna Maria

Guarnieri a Rosalina Neri, da Gabriele Lavia ad Arturo Cirillo. Prevalgono i testi di autori contemporanei da Mark

Haddon nella riscrittura di Simon Stephens a Laura Morante, da Francesco Piccolo a Margaret Mazzantini, a Antonio

Piccolo che si cimenta con la prima versione teatrale italiana del capolavoro di Jane Austen, mentre il Novecento

è rappresentato, antiteticamente, da un celebre testo di Joseph Kesselring e da una nuova tappa della ricerca di

Gabriele Lavia intorno a Pirandello. Si apre con “Arsenico e vecchi merletti”, testo del 1939 dell’americano Joseph

Kesselring universalmente noto soprattutto per il film del 1944 diretto da Frank Capra con Cary Grant. La regia di

Geppy Gleijeses, liberamente ispirata a quella teatrale del grande Mario Monicelli, si avvale di due “grandi signore”

della scena italiana, Anna Maria Guarnieri e Rosalina Neri (che ha sostituito Giulia Lazzarini nella ripresa dello

spettacolo) che, dopo le impegnative collaborazioni con Ronconi la prima, con Strehler la seconda, si concedono,

nelle vesti delle amabili zitelle Abby e Martha, un’ammiratissima “vacanza” nel segno del divertimento intelligente.

Lo stesso che proporranno Ale & Franz, con la collaborazione di Alberto Ferrari, firmando un nuovo spettacolo dal

titolo beneaugurante di “Comincium”. Laura Morante, un’icona del cinema italiano, si è impegnata, oltre che come

interprete, a scrivere un testo che interseca vita e scena: la vita di Sarah Bernhardt, la più grande attrice francese

dell’Ottocento e tra le più grandi di sempre e la sua “creazione” sulla scena del personaggio di Tosca, scritta da

Victorien Sardou e resa assai più nota dall’opera di Puccini. Claudio Bisio, con la regia del fidato Giorgio Gallione e

le musiche di Paolo Silvestri, attinge dai testi di Francesco Piccolo per raccontare, un po’ romanzo di formazione,

un po’ biografia divertita e pensosa, una sequenza di situazioni tra pubblico e privato che, a partire dalla propria, si

specchia nella vita di tutti. L’adattamento teatrale di “Orgoglio e pregiudizio”, capolavoro di Jane Austen, ad opera

di Antonio Piccolo, ha contribuito a realizzare uno degli allestimenti più lodati dell’ultima stagione “regolare”. La regia

e l’interpretazione di Arturo Cirillo, nelle vesti del Signor Bennet, a capo di un ottetto affiatatissimo, ne fanno uno

spettacolo irriverente ed ironico dal ritmo incalzante senza però oscurare quell’indagine sui sentimenti che connota

il romanzo.“Lo strano caso del cane ucciso a mezzanotte” di Mark Haddon è stato, fin dal suo apparire nel 2003, un

best seller mondiale e nel 2013 è stato oggetto di una fortunata riscrittura teatrale da parte di Simon Stephens. Nel

2018 il Teatro dell’Elfo, con la regia di Elio De Capitani e Ferdinando Bruni, arricchita dei video di Francesco Forgia,

ne ha realizzato un’edizione apprezzatissima anche dal pubblico più giovane grazie alla presenza di uno straordinario

Daniele Fedeli. L’indagine di Christopher, quindicenne con la Sindrome di Asperger, partendo dalla morte del cane

Wellington arriverà a chiarire un mistero molto più importante che gli consentirà, grazie ai suoi amati numeri, un

accomodamento con la realtà prossima ventura. Per il suo ritorno a teatro, Sergio Castellitto si affida alla penna di

una scrittrice di vaglia (e sua moglie), Margaret Mazzantini con “Zorro”. Un vagabondo che ripercorrendo la sua storia

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Teatro30 Novembre / 1-2 Dicembre “ARSENICO E VECCHI MERLETTI” di Joseph Kesselring pag. 9

11-12-13 Dicembre “COMINCIUM” di Francesco Villa, Alessandro Besentini, Alberto Ferrari e Antonio De Santis pag. 11

11-12-13 Gennaio “IO SARAH, IO TOSCA” di Laura Morante pag. 13

1-2 Febbraio “LA MIA VITA RACCONTATA MALE” da Francesco Piccolo pag. 15

8-9-10 Febbraio “ORGOGLIO E PREGIUDIZIO” di Jane Austen pag. 17

1-2-3 Marzo “LO STRANO CASO DEL CANE UCCISO A MEZZANOTTE” di Simon Stephens pag. 19

15-16-17 Marzo “ZORRO” di Margaret Mazzantini pag. 21

5-6-7 Aprile “IL BERRETTO A SONAGLI” di Luigi Pirandello pag. 23

Musica E Balletto10 Dicembre ORCHESTRA FILARMONICA DI ODESSA / HOBART EARLE, direttore pag. 27

17 Dicembre BALLETTO DI MILANO “Lo Schiaccianoci”, musiche di P. I. Cajkovskij pag. 29

15 Gennaio I VIRTUOSI ITALIANI / ALBERTO MARTINI, maestro di concerto al violino pag. 31

29 Gennaio ANTJE WEITHAAS, violino / PAUL RIVINIUS, pianoforte pag. 33

19 Febbraio FILIPPO GORINI, pianoforte pag. 35

5 Marzo CAMERATA DUCALE / GUIDO RIMONDA, direttore e violino pag. 37

25 Marzo ALEXANDRA DOVGAN, pianoforte pag. 39

Operetta15 Dicembre COMPAGNIA ABBATI “Sul bel Danubio blu” musiche di J. Strauss jr e altri autori pag. 43

Informazioni Generali pag. 45

Teatro dell’Opera Giocosa pag. 47

Indicee le scelte che lo hanno portato a vivere sulla strada, riflette sul significato della vita, osservando quella delle persone

“normali”, in una sorta di “minima filosofia” che cerca, tra il tragicomico e l’emozionante, di restituire la complessità

dell’esistenza. Ulteriore tappa della sua ricerca nel mondo pirandelliano, da “Tutto per bene” ai “Sei Personaggi”, dai

“Giganti” a “L’uomo dal fiore in bocca” (ospitato nel 2017), Gabriele Lavia si confronta ora con “Il berretto a sonagli”, in

un’edizione comica e crudele e per la quale verrà recuperata anche la versione siciliana, a comporre uno specchio di

una comunità che fonda, (ancora?), la sua convivenza sulla corda “civile”, sulla menzogna. E se il balletto e l’operetta

sono rappresentati, ciascuno, da un appuntamento, il Balletto di Milano in uno “Schiaccianoci” čajkovskijano e la

Compagnia Abbati in “Un bel Danubio blu” straussiano ambedue posti, significativamente, poco prima di Natale, per

la musica il ciclo comprende sei concerti, equamente divisi tra artisti italiani ed internazionali. La voluta presenza nei

programmi di celebri pagine, dalle “Quattro Stagioni” di Vivaldi alle “Ballate” di Chopin, dalla “Pastorale” e Patetica”

alla “Kreutzer” di Beethoven, ma anche di temi musicali resi famosi da film, da “Tempi Moderni” a “Nuovo Cinema

Paradiso”, intende riavvicinare ancora di più il pubblico all’esperienza musicale dal vivo. L’Orchestra Filarmonica di

Odessa, il principale complesso erede della ricca tradizione culturale della città ucraina, propone due capolavori

sinfonici quali la “Sesta” di Beethoven, “Pastorale”, e la “Quinta” di Čajkovskij, la “Sinfonia del destino”. I Virtuosi

Italiani, forti della lunga consuetudine esecutiva presso la Chiesa della Pietà di Venezia, la “chiesa” di Vivaldi, sono

impegnati, appunto, in un programma barocco tra le “Quattro Stagioni”, assenti dalla città dal 1993, Bach e il celebre

“Canone” di Pachelbel. La violinista tedesca Antje Weithaas, artista di rango, vincitrice dei premi internazionali “Bach”

di Lipsia e “Joachim” di Hannover, accompagnata dal pianista tedesco Paul Rivinius, membro dell’apprezzato Mozart

Piano Quartet, esegue la più famosa sonata per violino, la “Kreutzer” di Beethoven, conosciuta anche per il suo

ruolo ispiratore dell’omonimo romanzo breve di Tolstoj. Tutt’altro repertorio quello presente nel concerto di Guido

Rimonda e la sua Camerata Ducale dedicato a temi musicali resi noti da celebri film, da “Tempi Moderni” di Chaplin,

autore anche delle musiche, a Williams di “Schindler’s List” di Spielberg, da Bacalov di “Il postino” di Bradford a

Morricone di “Nuovo Cinema Paradiso” di Tornatore. Un giovane pianista italiano e una giovanissima pianista russa

chiudono la rassegna e ne auspicano la futura continuità. Filippo Gorini, 26 anni, si è segnalato per la profondità

della sua ricerca tra Beethoven e Bach avvalendosi dei preziosi consigli di Alfred Brendel. Vincitore nel 2015 del

Concorso “Beethoven” di Bonn e assegnatario nel 2020 del prestigioso Premio Borletti-Buitoni Trust, propone due

sonate molto diverse della produzione del grande musicista tedesco, la “Patetica” e la quasi conclusiva op. 110, alle

quali affianca la Seconda Sonata di Chopin, universalmente nota per la sua “Marcia funebre”. Alexandra Dovgan,

seguita con molta attenzione da Grigory Sokolov, ha solo 14 anni, ma è già stata ospite dalla Philhamonie di Berlino

al Festival di Salisburgo, dal Concertgebouw di Amsterdam al Théâtre des Champs-Élysées di Parigi rivelandosi,

tra tecnica e sensibilità, tra le più promettenti figure del pianismo internazionale. Nel suo programma spiccano le

quattro Ballate di Chopin e la “Tempesta” di Beethoven.

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30 Novembre 1-2 Dicembre, ore 21 (turni A-B-C)

GITIESSE ARTISTI RIUNITIANNA MARIA GUARNIERI/ROSALINA NERI

“ARSENICO E VECCHI MERLETTI” di Joseph Kesselring

con Maria Alberta Navello, Mimmo Mignemi, Paolo Romano, Luigi Tabita,

e Tarcisio Branca, Bruno Crucitti, Francesco Guzzo, Daniele Biagini, Lorenzo Venturini

regia di GEPPY GLEIJESESLo spettacolo è dedicato a Mario Monicelli e liberamente ispirato alla sua prima regia teatrale

“È difficile catalogare, inserire in un genere Arsenico e vecchi merletti. Non è una farsa macabra, né una satira del giallo. Appartiene certamente a una tipologia di commedia da noi poco praticata e di cui non abbiamo riscontri autorali: “il Brillante”... Il suo autore, Kesselring, ci ha regalato quest’unica perla, ma veramente preziosa. Migliaia di repliche in tutto il mondo: debutto a Broadway nel 1941 (cinque anni di repliche ) con Boris Karloff nel ruolo di Jonathan, film di Frank Capra nel 1944, debutto in Italia con la compagnia Morelli - Stoppa il 31 maggio del 1945, al Teatro Quirino un mese dopo la liberazione... Pura gioia e divertimento: come Algernon ne L’importanza di chiamarsi Ernesto disquisisce della funzione sociale dei tramezzini al cetriolo, così in Arsenico i 24 cadaveri che giostrano non hanno alcuna disturbante materialità. Sono puro cartone come i finti polli arrosto delle comiche finali. E così i nostri personaggi, tutti, sono caratteri, sì, ma non hanno psicologie da approfondire, sono “stampelle vestite” o, se preferite, “vestiti che ballano”. E devono essere recitati attraverso un metodo che Maricla Boggio definì, nella sua recensione di una nostra edizione de La palla al piede, parlando della mia recitazione, “straniamento comico”. Tecnica pura, slapstick (in certi casi), divertimento assoluto. Ma entro questi limiti, i congegni comici, i diagrammi geometrici dei rapporti tra i personaggi (che, come in Feydeau, prendono la forma di un diamante), la purezza dell’intreccio, raggiungono il massimo dell’originalità, del rendimento, dell’abilità. Un congegno di alta precisione, una meccanicità che si sublima nella genialità, nell’ebbrezza di un gioco tenuto costantemente sul limite del funambolismo. Poi potremmo fare discorsi molto più alti sul concetto qui esasperato di eutanasia (le ziette scelgono le loro vittime tra gli anziani abbandonati) e sarebbe del tutto lecito, ma noi vogliamo pensare all’Arsenico che da Cary Grant in poi abbiamo conosciuto, a quella commedia che le truppe americane adottarono come antidoto alla paura della morte nella Seconda guerra mondiale. Nel 1992, da una delle migliaia di stanze d’albergo in cui ho soggiornato in una delle mie tante tournée, ebbi la sfacciataggine di telefonare a Mario Monicelli per proporgli la regia di Arsenico e vecchi merletti. Mi disse subito di sì, senza esitazioni. Era la sua prima vera regia teatrale e fu l’inizio di un grande sodalizio. Lo spettacolo fu uno straordinario successo. E a Mario voglio dedicare questa nostra impresa” (Geppy Gleijeses)

La vicenda ha come protagonista Mortimer Brewster, severo critico teatrale, che deve vedersela con la sua famiglia di pazzi assassini: due amabili, anziane, zie zitelle, Abby e Martha, che uccidono i coinquilini con del rosolio corretto con arsenico, un fratello, Teddy, convinto di essere il Generale Lee, che scava trincee in cantina (dove, tra l’altro, sono sepolte le vittime delle zie), un altro fratello, efferato pluriomicida, Jonathan appena evaso di prigione insieme al suo compagno di cella e complice, il Dottor Einstein. Tra tentati omicidi e cadaveri che vanno e vengono si dipana l’ironica commedia di Joseph Kesselring.

Geppy Gleijeses dirige due “signore” del teatro italiano, Anna Maria Guarnieri (Martha), prediletta da Ronconi, Missiroli e Zeffirelli e Rosalina Neri (Abby), storica interprete strehleriana, in uno dei capolavori della comicità teatrale e cinematografica, definita dal New York Times una commedia “così divertente che nessuno la dimenticherà mai”.

TEATRO

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11-12-13 Dicembre, ore 21 (turni A-B-C)

ENFI TEATROALE & FRANZ

“COMINCIUM”di Francesco Villa, Alessandro Besentini, Alberto Ferrari e Antonio De Santiscon Luigi Schiavone, chitarra, Fabrizio Palermo, basso, Francesco Luppi, tastiere, Marco Orsi, batteria, Alice Grasso, voce

regia di ALBERTO FERRARI

“Eccoci qui...

Sembra passato un secolo.

I ricordi del sipario che si apre, i fari che si accendono, i vostri sorrisi, gli applausi.

Il teatro.

La nostalgia di quella atmosfera di complicità, che ci avvolgeva tutti quanti, dal palcoscenico alla platea rendendoci partecipi, ogni sera, di un momento unico ed irripetibile: lo spettacolo.

Sembra passato un secolo. Rieccoci qui.

Ricominciamo, con tanta voglia di incontrarvi nuovamente, col desiderio di divertirci e farvi divertire.

Ricominciamo con uno spettacolo leggero, divertente, che scorre anche sulle note di una band d’eccezione, di grandi professionisti.

Ricominciamo, perché senza dimenticare tutto ciò che abbiamo vissuto in questi due anni, abbiamo il desiderio di riprendere a sorridere.

Abbiamo voglia di leggerezza.

E allora, ripartiamo da dove eravamo rimasti ovvero dalla voglia di vedervi ridere.

Riprendiamo quel cammino che negli ultimi venticinque anni ci ha permesso di raccontarvi le nostre storie, i nostri incontri; ci ha permesso di ridere innanzitutto di noi stessi, come davanti ad uno specchio, e ci ha aiutato a condividere, con voi, la nostra comicità.

Siamo pronti.

Mezza sala.

Buio.

Comincium! ...perché ci siete mancati tanto.”

TEATROFoto: Giacomo Saviozzi

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TEATROFoto: Erica Fava

11-12-13 Gennaio, ore 21 (turni A-B-C)

NUOVO TEATRO SRLin collaborazione con

FONDAZIONE TEATRO DELLA TOSCANALAURA MORANTE

“IO SARAH, IO TOSCA” di Laura Morantee con Chiara Catalano, voce e pianofortemusiche di Mimosa Campironi

regia di DANIELE COSTANTINI

“Poco più di un anno fa Mimosa Campironi mi propose un’opera melologo ispirata a Sarah Bernhardt e al suo rapporto con Victorien Sardou e con il personaggio di Tosca, che il drammaturgo aveva scritto per lei. Si era in piena pandemia, si diceva che i teatri avrebbero riaperto senza tuttavia la possibilità di riempire la sala. Ero quindi alla ricerca di un testo per uno spettacolo produttivamente agile, con non più di due attori sulla scena. Quella breve lettura lasciava intravedere una personalità insolita e suggestiva. Avendo vissuto molti anni in Francia, avevo naturalmente sentito molto parlare di Sarah Bernhardt, adorata da Oscar Wilde, ammirata da un giovanissimo Sigmund Freud, che le dedica una pagina del suo diario, prediletta da Victor Hugo, e detestata da Anton Cechov. Della Bernhardt si è scritto che era l’ultima attrice del diciannovesimo secolo (Eleonora Duse veniva invece designata come la prima attrice del secolo scorso), nell’ambiente del teatro francese si raccontano aneddoti, si citano alcune sue battute particolarmente caustiche, si parla della sua vocazione assoluta, di come si fosse ostinata a recitare anche dopo che, all’età di settantuno anni, le venne amputata una gamba: portata sulla scena su una lettiga dorata, affrontò perfino un’ultima avventurosa e faticosissima tournée americana. Ma della persona che si cela dietro l’apparenza, la storia e la leggenda di quella che fu forse la prima vera diva, capace di far parlare di sé più o meno quotidianamente i giornali di mezzo mondo, della donna che fu Sarah Bernhardt non sapevo quasi nulla. Forse valeva la pena di cominciare a conoscerla. Ho dunque intrapreso un lungo percorso, attraverso la vasta mole di libri a lei dedicati, partendo dalla sua autobiografia, tanto rivelatrice del suo carattere, quanto imprecisa, sfuggente e lacunosa per quanto riguarda le vicende non sempre edificanti che hanno contribuito a farne un’attrice e una donna famosissima - osannata e aspramente criticata, ma costantemente al centro della scena - e soprattutto per quel che concerne i fatti della sua vita privata e sentimentale - basti pensare che il figlio Maurice compare per la prima volta nelle memorie della Bernhardt quando ha ormai quattro anni e che nulla ci viene detto su chi potesse esserne il padre. L’indagine doveva dunque continuare: la bella biografia di Arthur Gold e Robert Fizdale, il libro di Claudette Joannis, quello di Guy Pierrefeux, fino alla documentazione relativa alla causa per diffamazione che Sarah intentò, dopo averle devastato la casa, contro la ex collega e ex amica Marie Colombier, autrice di un best seller dell’epoca che svelava i segreti della Diva. Più andavo avanti nella mia esplorazione, più mi convincevo che il confronto fra Sarah e Tosca, attraverso la dialettica in gran parte misteriosa e inconscia che sempre si crea fra un personaggio e l’attore che lo interpreta, poteva operare un progressivo e affascinante disvelamento della personalità di Sarah stessa, che gelosia, passione, rabbia, devozione, ribellione non appartenevano solo alla finzione del dramma di Sardou, ma anche alla sua prima magistrale interprete. Alla fine del percorso, mi è parso di essere finalmente autorizzata a cercare di raccontare Sarah, la sua personalità straordinariamente complessa e contraddittoria: cinica e sentimentale, spregiudicata e sognatrice, superstiziosa e impavida, vulnerabile e battagliera, tanto gelosa della propria privacy quanto insaziabilmente avida di celebrità, e, soprattutto forse, di amore. È nato così questo testo, suddiviso in tre quadri, che sono anche tre tappe fondamentali del suo rapporto con il personaggio di Tosca: nel primo quadro è il 3 novembre 1887 e Sarah ha appena cominciato le prove dello spettacolo, nel secondo sono passate due settimane e le prove sono in corso. L’ultimo quadro, infine, la rappresenta all’alba del giorno stesso del contestato ma trionfale debutto del dramma di Sardou, il 24 novembre, al Théatre de la Porte St. Martin.” (Laura Morante)

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TEATRO

1-2 Febbraio, ore 21 (turni A-B. Gli abbonati del turno C dovranno farsi assegnare il posto)

TEATRO NAZIONALE DI GENOVACLAUDIO BISIO

“LA MIA VITA RACCONTATA MALE”da Francesco Piccolocon i musicisti Marco Bianchi e Pietro Guarracino

musiche di Paolo Silvestri

regia di GIORGIO GALLIONE

“Un po’ romanzo di formazione, un po’ biografia divertita e pensosa, un po’ catalogo degli inciampi e dell’allegria del vivere, La mia vita raccontata male ci segnala che se è vero che ci mettiamo una vita intera a diventare noi stessi, quando guardiamo all’indietro la strada è ben segnalata da una scia di scelte, intuizioni, attimi, folgorazioni e sbagli, spesso tragicomici o paradossali. Attingendo dall’enorme e variegato patrimonio letterario di Francesco Piccolo, lo spettacolo si dipana in una eccentrica sequenza di racconti e situazioni che inesorabilmente e giocosamente costruiscono una vita che si specchia in quella di tutti. Dalla prima fidanzata alle gemelle Kessler, dai mondiali di calcio all’impegno politico, dall’educazione sentimentale alla famiglia o alla paternità, dall’Italia spensierata di ieri a quella sbalestrata di oggi, fino alle scelte professionali e artistiche che inciampano in Bertold Brecht o si intrecciano con Mara Venier, lo spettacolo, montato in un continuo perfido e divertentissimo ping pong tra vita pubblica e privata, reale e romanzata, racconta “male”, in musica e parole, tutto ciò che per scelta o per caso concorre a fare di noi quello che siamo.

Perché quello che ho capito è che alla fine ognuno di noi è fatto di un equilibrio finissimo di tutte le cose, belle o brutte; e ho imparato che, come i bastoncini dello shangai – se tirassi via la cosa che meno mi piace della vita, se ne verrebbe via per sempre anche quella che mi piace di più.” (Francesco Piccolo)

Foto: Marco Caselli Nirmal

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TEATRO

8-9-10 Febbraio, ore 21 (turni A-B-C)

MARCHE TEATRO/TEATRO DI NAPOLI-TEATRO NAZIONALEARTURO CIRILLO

“ORGOGLIO E PREGIUDIZIO”di Jane Austenprima versione teatrale italiana

adattamento teatrale di Antonio Piccolocon Valentina Picello, Francesco Petruzzelli, Sabrina Scuccimarra, Rosario Giglio, Eleonora Pace, Giacomo Vigentini, Giulia Trippetta

regia di ARTURO CIRILLO

“Perché portare a teatro “Orgoglio e pregiudizio” di Jane Austen?

Perché penso che sia una scrittrice con un dono folgorante per i dialoghi.

Perché sono affascinato dall’ottocento, e dal rapporto fra i grandi romanzi di quell’epoca e la scena. Infatti provai un raro piacere, svariati anni fa, ad affrontare uno strano testo di Annibale Ruccello (strano perché al confine tra il musical e la commedia, tra la parodia e la ri-scrittura) ispirato a “Washington Square” di Henry James. Perché l’ironia di questa scrittrice, il suo sguardo acuto ma anche distaccato sui suoi personaggi l’amo molto. Perché il mondo della Austen dove apparentemente non accade mai nulla di eclatante, abitato per la maggior parte da creature che stanno abbandonando la fanciullezza per diventare ragazze da marito o giovani scapoli da sposare, mi affascina; con tutto il pudore, i turbamenti, le insicurezze, e anche l’orgoglio e i pregiudizi che la giovinezza porta con sé.

Perché questo mondo sociale dove ci si conosce danzando, ci si innamora conversando, ci si confida con la propria sorella perché i genitori sono, ognuno a suo modo, prigionieri del proprio narcisismo, non mi sembra così lontano da noi. Soprattutto pensando a queste giovani eroine spinte a sposarsi anche per avere finalmente un sostegno economico, sottraendosi allo stesso tempo all’indecorosa condizione di zitelle, e allontanandosi dalle proprie famiglie d’origine. Anche se poi la povera e zitella Jane Austen (che mai riuscì invece ad abbandonare la propria famiglia) si divertì a sottrarsi a tutto questo mettendolo in scena nei suoi romanzi, che sono una spietata critica e allo stesso tempo un’amorosa dichiarazione d’appartenenza alla propria epoca. Per fare questo si cala nei suoi personaggi/alter ego amandoli e prendendoli un po’ in giro, magari standosene nascosta dietro una tenda ad osservarli, ridacchiando tra sé. Da dietro quella tenda, come nel buio di una quinta, celata agli sguardi altrui ma attenta a non farsi sfuggire nulla di ciò che accade, Jane Austen reinventa la realtà attraverso la sua rappresentazione, ma mai smettendo di essere vera. Come avviene in teatro.” (Arturo Cirillo)

Foto: Matteo Delbo

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TEATRO

1-2-3 Marzo ore 21 (turni A-B-C)

TEATRO DELL’ELFO/TEATRO STABILE DI TORINODANIELE FEDELI/GINESTRA PALLADINO/ELENA RUSSO ARMAN/DAVIDE LORINO

“LO STRANO CASO DEL CANE UCCISO A MEZZANOTTE”di Simon Stephens dal romanzo di Mark Haddoncon Corinna Agustoni, Cristina Crippa, Debora Zuin, Nicola Stravalaci, Marco Bonadei, Alessandro Mor

regia di FERDINANDO BRUNI e ELIO DE CAPITANI

Mark Haddon con il suo romanzo “Lo strano caso del cane ucciso a mezzanotte” è riuscito in un’impresa eccezionale: ha dominato le classifiche mondiali raccontando, come in un giallo, le peripezie di un adolescente autistico (un adolescente Asperger, per la precisione) alle prese con la più grande sfida della sua vita. Merito di «una scrittura seria eppure divertente - come ha sottolineato Ian McEwan - che possiede il raro dono dell’empatia». E la forza di questa splendida storia non si è esaurita nelle pagine del libro, ma è si propagata in palcoscenico con l’intelligente riscrittura di Simon Stephens: il suo testo ha ottenuto a Londra un eccezionale successo di pubblico e ha vinto nel 2013 sette Laurence Olivier Awards (tra cui migliore opera teatrale) per poi trasferirsi a New York dove ha vinto quattro Tony Awards. Un successo che Ferdinando Bruni ed Elio De Capitani hanno saputo rinnovare sulle scene italiane con scelte registiche lontane da quelle iper-tecnologiche dell’edizione inglese, ma capaci di esaltare la qualità della scrittura, il suo ritmo, la polifonia dei personaggi e il lavoro attorale. I registi dell’Elfo hanno costruito uno spettacolo – debuttato nel dicembre 2018 – nel quale dialogano, con grande armonia, i più diversi linguaggi teatrali. Le scene di Andrea Taddei, come grandi pagine di un quaderno, si animano dei video di Francesco Frongia e dei disegni Ferdinando Bruni; i movimenti scenici di Riccardo Olivier e Chiara Ameglio orchestrano la moltitudine di buffi e inquietanti personaggi che popolano il mondo del protagonista, mentre le musiche originali di Teho Teardo sembrano amplificare la sua emotività. Al centro di tutto una compagnia intergenerazionale di dieci attori: nel ruolo protagonista Daniele Fedeli, talentuoso attore di 24 anni protagonista di un grande exploit, nel ruolo del padre di Christopher Davide Lorino, in quello della madre (già interpretato da Alice Redini) Ginestra Paladino, in quello della maestra che lo convince a raccontare la sua storia Elena Russo Arman; a spartirsi gli altri ruoli Corinna Agustoni, Cristina Crippa, Marco Bonadei, Alessandro Mor, Nicola Stravalaci, Debora Zuin.

La commedia segue fedelmente la trama dell’originale: il quindicenne Christopher decide di indagare sulla morte di Wellington, il cane della vicina. Capisce subito di trovarsi davanti a uno di quei misteri che il suo eroe, Sherlock Holmes, sapeva risolvere. Perciò incomincia a scrivere un libro mettendo insieme gli indizi del caso dal suo punto di vista. E il suo punto di vista è davvero speciale. Perché Christopher ha un disturbo dello spettro autistico che rende complicato il suo rapporto con il mondo. Odia essere toccato, odia il giallo e il marrone, non mangia se cibi diversi vengono a contatto l’uno con l’altro, si arrabbia se i mobili di casa vengono spostati, non riesce a interpretare l’espressione del viso degli altri... Scrivendo il suo libro, Christopher inizia a far luce su un mistero ben più importante di quello del cane barbone. Come è morta sua madre? Perché suo padre non vuole che lui faccia troppe domande ai vicini? Per rispondere a queste domande dovrà intraprendere un viaggio iniziatico che lo porterà molto lontano...

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15-16-17 Marzo, ore 21 (turni A-B-C)

PRIMA INTERNATIONAL COMPANYSERGIO CASTELLITTO

“ZORRO”di Margaret Mazzantiniregia di SERGIO CASTELLITTO

Uno spettacolo interpretato da Sergio Castellitto, un vagabondo che ripercorre la storia della sua vita e delle scelte che lo hanno portato a vivere sulla strada e nel mentre riflette sul significato della vita. Un uomo ai margini della società capace di vedere la realtà osservando la vita delle persone “normali”. Capace di restituire attraverso una sorta di “filosofare” allegro e indefesso il “sale della vita”, la complessità e l’imprevedibilità dell’esistenza. Uno spettacolo tragicomico ed emozionante.

TEATRO

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TEATRO

5-6-7 Aprile, ore 21 (turni A-B-C)

EFFIMERA SRLGABRIELE LAVIA/FEDERICA DI MARTINO

“IL BERRETTO A SONAGLI” di Luigi Pirandelloregia di GABRIELE LAVIA

“Il Berretto a sonagli” fu scritto da Luigi Pirandello nel 1916 in Siciliano per il grande Angelo Musco a cui la commedia non piaceva e con la quale non ebbe successo: la regia era di Nino Martoglio. Poi Pirandello la tradusse in Italiano. Non c’è dubbio che in Siciliano questa “commedia nerissima” sia più viva e lancinante.

Noi faremo una mescolanza tra la “prima” e la “seconda” versione di questo “specchio” di una umanità che fonda la sua convivenza “civile” sulla menzogna. “Il Berretto a sonagli” è il primo esempio radicale di teatro italiano “espressionista” amarissimo, comicissimo e crudele. (Gabriele Lavia)

Foto: Filippo Manzini

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MUSICA E BALLETTO

10 Dicembre, ore 21ORCHESTRA FILARMONICA DI ODESSAHOBART EARLE, direttoreBEETHOVENSinfonia N. 6 in fa magg. op. 68 “Pastorale”

ČAJKOVSKIJSinfonia n. 5 in mi min. op. 64

Odessa, una delle più belle città sulla costa del Mar Nero, alla fine del XIX° secolo è stato un importante centro culturale, visitato da molte personalità musicali eccezionali, tra cui Piotr Stoliarsky, i suoi allievi David Oistrakh e Nathan Milstein, ed i pianisti Emil Gilels, Sviatoslav Richter, Shura Cherkassky. Da questa tradizione musicale discende l’Orchestra con la stragrande maggioranza dei suoi musicisti diplomati del Conservatorio della città. Fondata nel 1937, per tutto il periodo sovietico ha eseguito regolarmente stagione sinfoniche sotto direttori quali Nathan Rachlin, Yuri Temirkanov, Kurt Sanderling, Arvid Jansons e Mariss Jansons. Nonostante il grande valore artistico dell’orchestra, a differenza di Mosca e San Pietroburgo, non le è stato mai permesso di viaggiare fuori dai confini dell’URSS. Con l’indipendenza dell’Ucraina, lo status dell’orchestra è aumentato e nel 1993 il governo le ha assegnato formalmente la qualifica di “federale”. Il nuovo riconoscimento ha permesso all’orchestra un salto di qualità che, sotto la guida del suo nuovo direttore musicale Hobart Earle, è stata la prima orchestra ucraina ad attraversare l’Oceano Atlantico e l’Equatore. Negli anni dal 1992 al 1995 l’orchestra e Hobart Earle hanno eseguito un totale di quindici tour all’estero in dodici diversi paesi, esibendosi in prestigiose sale da concerto come Musikverein di Vienna, Philharmonie di Colonia, Beethovenhalle di Bonn, Barbican Hall di Londra, Auditorium Nazionale di Madrid, Sala Grande del Conservatorio di Mosca, Sala Grande della Filarmonica di San Pietroburgo, Carnegie Hall di New York, Kennedy Center di Washington, Orchestra Hall di Chicago, Davies Hall di San Francisco e l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite di New York. Nel 2002 il governo ucraino ha concesso all’Orchestra la qualifica di “nazionale” facendola così diventare la prima organizzazione nelle Arti dello Spettacolo in Ucraina al di fuori della capitale Kiev.

Nato in Venezuela da genitori americani, HOBART EARLE ha avuto modo di farsi apprezzare in vari continenti come un conduttore dinamico e stimolante. Allievo di Ferdinand Leitner a Salisburgo e Leonard Bernstein e Seiji Ozawa a Tanglewood, Hobart Earle ha studiato direzione d’orchestra presso l’Accademia di Musica di Vienna, ha ricevuto il diploma di clarinetto presso il Trinity College of Music di Londra e si è laureato alla Princeton University. Nel 2007 è stato insignito del titolo di “professore onorario” dell’Accademia di Musica di Odessa. Attualmente alla sua ventesima stagione come Direttore Musicale e Direttore Principale della Odessa Philharmonic Orchestra, Earle ha elevato il livello dell’orchestra ad una posizione di rilievo internazionale, senza precedenti nella storia della formazione. Hobart Earle ha condotto centinaia di concerti con la Filarmonica di Odessa nelle maggiori sale da concerto degli Stati Uniti, Canada, Australia, Gran Bretagna, Germania, Svizzera, Austria, Spagna, Francia, Grecia, Ungheria, Bulgaria, Russia e in tutta l’Ucraina. In Europa ha diretto orchestre quali Wiener Kammerorchester, Wiener Tonkünstler Orchester, Noord-Nederlands Orkest, Orchestra della Toscana, Athens State Symphony, Filarmonica di Cracovia, “Sinfonia Iuventus” a Varsavia, negli Stati Uniti, Buffalo Philharmonic, North Carolina Symphony, Florida Philharmonic e San Diego Chamber Orchestra e in Asia Taipei Symphony e Thailand Philharmonic.

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17 Dicembre, ore 21 (fuori abbonamento)BALLETTO DI MILANO“Lo Schiaccianoci”musiche di P. I. Cajkovskijcoreografia di Federico Veratti

scenografia di Marco Pesta

Il BALLETTO DI MILANO, diretto da Carlo Pesta, vanta un nucleo stabile di danzatori accuratamente selezionati provenienti dalle migliori scuole e accademie, in grado di coniugare ad una tecnica impeccabile notevole versatilità e indubbia capacità espressiva. Molti sono i grandi artisti e coreografi ospitati nella storia della Compagnia tra cui spiccano nomi importanti del panorama internazionale come Carla Fracci, Oriella Dorella, Alla Ossipenko, Serge Manguette, Marco Pierin, Alessandro Molin, Gheorghe Iancu, Loris Gay, Vittorio Biagi, Giuseppe Carbone, Micha Van Hoecke.

L’ambientazione anni ’20 con i suoi colori vivaci negli arredi e gli eleganti costumi sempre in stile conducono immediatamente nel clima della fiaba natalizia per eccellenza. La rivisitazione del celebre balletto di repertorio nulla toglie alla magia della storia originale poiché in questo “Schiaccianoci” c’è tutto quanto il pubblico si aspetta: dall’albero di Natale alla nevicata, dall’allestimento e costumi importanti alle scarpette da punta... con un pizzico di svecchiamento. Creato da due giovani è infatti un balletto brillante e ricco di verve realizzato con gli occhi e il gusto di oggi. Il frizzante primo atto scorre tra le le danze dei genitori, quelle di bambini vivacissimi e inaspettate gag tra il dispettoso Fritz e Drosselmeyer. Gli insoliti costumi dei topi e dei soldatini nella consueta battaglia, un paesaggio innevato dal sapore impressionista per la sempre attesa danza dei candidi fiocchi di neve infondono un’originalità particolarmente apprezzata. Il secondo atto, dopo il divertissement con le sue belle danze e l’esplosione di gioa e colori del “Valzer dei fiori”, culmina in uno spettacolare “grand pas de deux” ricco di virtuosismi in cui si mettono in luce le eccellenti caratteristiche tecniche e artistiche dei protagonisti.

MUSICA E BALLETTO

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15 Gennaio, ore 21 I VIRTUOSI ITALIANIALBERTO MARTINI, maestro di concerto al violinoHAENDELOuverture da “Il Trionfo del tempo e del disinganno” HWV 46a

PACHELBELCanone in re magg. per archi e basso continuo

BACH J.S.Concerto in la min. per violino, archi e basso continuo BWV 1041

VIVALDIda “Il Cimento dell’Armonia e dell’Invenzione” op. 8Le Quattro StagioniConcerto n. 1 in mi magg. “La Primavera” RV 269Concerto n. 2 in sol min. “L’Estate” RV 315Concerto n. 3 in fa magg. “L’Autunno” RV 293Concerto n. 4 in fa min. “L’Inverno” RV 297

Il complesso de I VIRTUOSI ITALIANI, nato del 1989, è una delle formazioni più attive e qualificate nel panorama musicale internazionale, regolarmente invitata nei più importanti teatri, festival e stagioni in tutto il mondo. Viene loro riconosciuta una particolare attitudine nel creare progetti sempre innovativi, una costante ricerca nei vari linguaggi, oltre all’eccellente qualità artistica dimostrata in anni di attività. Numerose sono le collaborazioni con solisti e direttori di rilevanza internazionale quali Amoyal, Berman, Bunin, Giuranna, Gutman, Hewitt, Maisky, Rachlin, Repin, Sitkovetsky, Virsaladze, Zilberstein. I Virtuosi Italiani si sono esibiti per i più importanti teatri e per i principali enti musicali italiani e stranieri quali il Teatro alla Scala, il Teatro La Fenice, l’Accademia Nazionale di Santa Cecilia, l’Unione Musicale di Torino, la Società del Quartetto di Milano e molti altri. Numerose le tournées all’estero in Francia, Germania, Svizzera, Spagna, Portogallo, Inghilterra, Russia (San Pietroburgo, Mosca Sala Grande del Conservatorio e della Filarmonica), Turchia, Iran, Corea e Stati Uniti d’America (New York, Los Angeles, Philadelphia). L’attività discografica per Sony BMG, Chandos, Emi, Tactus, Naxos, Arts e Dynamic comprende più di cento cd ed oltre mezzo milione di dischi venduti in tutto il mondo. Dal 2011 sono protagonisti di una Stagione Concertistica, nella Chiesa dell’Ospedale della Pietà a Venezia, luogo in cui Antonio Vivaldi per tutta la sua vita suonò, insegnò e diede la luce a tutte le opere.

Dal 2006 ALBERTO MARTINI è il direttore musicale e artistico de I Virtuosi Italiani che da più di 20 stagioni svolgono la loro apprezzata attività concertistica nella Sala Maffeiana del Teatro Filarmonico di Verona e ora nella magnifica sede del Teatro Ristori di Verona. Viene invitato regolarmente in giuria di prestigiosi Concorsi Internazionali di Violino e di Musica da Camera. Tiene Masterclass in varie Istituzioni italiane ed estere, come l’Università TCU di Fort Worth nel Texas, sede della prestigiosa competizione Van Cliburn, della Yasar University di Izmir in Turchia e dell’Accademia di Musica di Tallinn. Ideatore e promotore di vari progetti con I Virtuosi, fra cui l’allestimento dell’”Apollon Musagète” di Stravinskij con il New York Ballet, il Concerto dal Senato delle Repubblica Italiana, i Concerti per la Vita e la Pace, trasmessi in mondovisione nel Natale 2009 e 2013, il Concerto dalla Sala Nervi del Vaticano. Suona su un prezioso violino costruito da Enrico Ceruti a Cremona nel 1840, perfettamente conservato e originale in tutte le sue parti e un arco Jean Adam detto “Grand Adam” del 1850 appartenuto al grande violinista Philippe Hirshhorn, oltre che su un magnifico violino costruito da Ferdinando Gagliano a Napoli nel 1765.

MUSICA E BALLETTOFoto: Maki Galimberti

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29 Gennaio, ore 21ANTJE WEITHAAS, violinoPAUL RIVINIUS, pianoforteBEETHOVENSonata n. 4 in la min. op. 23

BRAHMS Sonata n. 2 in la magg. op. 100 “Thun”

BEETHOVENSonata n. 9 in la magg. op. 47 “Kreutzer”

Piena di energia, ANTJE WEITHAAS porta la sua avvincente intelligenza musicale e padronanza tecnica in ogni dettaglio della musica. In possesso di un repertorio amplissimo che spazia dal ‘600 ai giorni nostri, ha lavorato con le più celebri orchestre tedesche, Bamberg Symphony, Deutsches Symphonie-Orchester di Berlino e internazionali quali Los Angeles Philharmonic, BBC Symphony, Philharmonia Orchestra, San Francisco Symphony, così come con le più rinomate orchestre del Nord Europa e dell’Asia, collaborando con direttori quali Ashkenazy, Marriner, Albrecht, Kreizberg, Oramo e Temirkanov. Tra gli scorsi impegni i concerti con la Kammerakademie Potsdam, con la Taiwan Philharmonic, con la Residentie Orkest Den Haag, con la MDR Symphony, con la BBC Scottish Symphony e la Jerusalem Symphony. Direttore artistico della Camerata Bern per quasi dieci anni, è stata responsabile del profilo musicale dell’ensemble, dirigendo le sinfonie di Beethoven e registrando musiche di Čajkovskij, Brahms, Mendelssohn e Beethoven. È diventata di riferimento la sua registrazione dei concerti per violino di Beethoven e Berg nel 2013 con la Stavanger Symphony diretta da Steven Sloane (CAvi-music). Altrettanto di successo le registrazioni per CPO delle opere di Max Bruch per violino e orchestra con la NDR Radio Philharmonic e per Cavi delle Sonate e Partite di J. S. Bach e delle Sonate di Ysaÿe così come, nel 2019, la registrazione del concerto per violino di Schumann e del concerto per violino e rapsodia da concerto di Khachaturian con la Staatsorchester Rheinische Philharmonie. Ha iniziato a suonare il violino all’età di quattro anni e in seguito ha studiato alla Hochschule für Musik “Hanns Eisler” di Berlino con Werner Scholz. Ha vinto il “Kreisler” di Graz nel 1987 e il “Bach” di Lipsia nel 1988, nonché il Concorso “Joseph Joachim” di Hannover nel 1991 di cui, insieme a Oliver Wille, ha recentemente assunto la direzione artistica. Dopo aver insegnato all’Universität der Künste di Berlino, Antje Weithaas è diventata professore di violino alla Hochschule für Musik “Hanns Eisler” nel 2004. Suona un violino Peter Greiner del 2001.

PAUL RIVINIUS ha iniziato lo studio del pianoforte all’età di cinque anni. I suoi primi insegnanti sono stati Gustaf Grosch a Monaco e Alexander Sellier, Walter Blankenheim e Nerine Barrett alla Scuola di Musica di Saarbrücken. Dopo aver terminato gli studi, ha anche frequentato corsi di corno con Marie-Luise Neunecker alla Scuola di Musica di Francoforte e ha continuato le lezioni di piano con Raymund Havenith. Nel 1994 è entrato nel corso avanzato di Gerhard Oppitz a Monaco diplomandosi con lode nel 1998. Per molti anni è stato membro dell’Orchestra Giovanile Gustav Mahler sotto la direzione di Claudio Abbado. L’artista gode di notevole successo anche con il Clemente Trio, formazione che ha vinto il prestigioso concorso ARD di Monaco nel 1998 ed è stata poi scelta come “Rising Star” con conseguenti concerti nelle dieci sale da musica più importanti al mondo quali Carnegie Hall di New York e Wigmore Hall di Londra. Si esibisce anche con i suoi fratelli nel Rivinius Piano Quartet, e dal 2004 è il pianista del Mozart Piano Quartet con il quale ha fatto numerose tournées nel Nord America e in Asia. Ha partecipato a numerose registrazioni radiofoniche e incisioni e, in ambito cameristico, collaborando stabilmente, tra gli altri, con i violoncellisti Julian Steckel e Johannes Moser. Ha insegnato per molti anni musica da camera alla prestigiosa Accademia Musicale “Hanns Eisler” di Berlino ed ora vive a Monaco.

MUSICA E BALLETTOFoto Antje Weithaas: Giorgia Bertazzi - Foto Paul Rivinius: Molina Visuals

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MUSICA E BALLETTO

19 Febbraio, ore 21FILIPPO GORINI, pianoforteBEETHOVENSonata n. 8 in do min. op. 13 “Patetica”Sonata n. 31 in la bem. magg. op. 110

CHOPINFantasia in fa min. op. 49Sonata n. 2 in si bem. min. op. 35

Vincitore nel 2015 del Concorso “Telekom-Beethoven” di Bonn, nel quale ha inoltre ricevuto due premi del pubblico, FILIPPO GORINI è uno dei più interessanti talenti della sua generazione. Nel 2020 ha ricevuto il Borletti-Buitoni Trust Award, con il sostegno del quale è in corso di realizzazione un progetto di approfondimento multidisciplinare sull’Arte della Fuga di Bach. Gorini incide in esclusiva per Alpha Classics/Outhere: il suo cd di debutto, uscito nel 2017, con le “Variazioni Diabelli” di Beethoven, ha ricevuto riconoscimenti internazionali quali Diapason d’Or e Pizzicato Supersonic Award. Nel 2020 ha fatto seguito un secondo cd con le “Sonate op. 106 e op. 111” di Beethoven, ugualmente acclamato dalla critica. Recentissima l’uscita discografica de “L’Arte della Fuga” di Bach, registrata presso il Teldex Studio di Berlino. Tra gli impegni in programma, troviamo recital alla Wigmore Hall di Londra e al Concertgebouw di Amsterdam, il ritorno al Festival Schubertiade in Austria, la partecipazione al festival di Marlboro negli Stati Uniti, su invito di Mitsuko Uchida. Ha debuttato con consenso di pubblico e critica presso Elbphilharmonie di Amburgo, Herkulessaal di Monaco, Tonhalle di Zurigo, Konzerthaus di Berlino, Beethovenfest di Bonn, Fondation Louis Vuitton di Parigi, negli Stati Uniti e in Canada. In Italia si è esibito, tra gli altri, per enti quali Società del Quartetto di Milano, Festival Pianistico Internazionale di Brescia e Bergamo, Accademia Filarmonica Romana, Unione Musicale di Torino, GOG di Genova, Ravenna Festival, Bologna Festival, Ravello Festival. Ha collaborato con: Orchestra del Mozarteum di Salisburgo, Symfonieorkest Vlaanderen, Orchestra Sinfonica Siciliana, OrchestraVerdi di Milano, Orchestra Sinfonica del Liechtenstein, Filarmonica Slovacca, Orchestra Haydn di Bolzano e Trento, Orchestra Leonore di Pistoia. Diplomatosi al Conservatorio di Bergamo con lode e menzione d’onore e perfezionatosi presso il Mozarteum di Salisburgo, ha continuato gli studi con Maria Grazia Bellocchio e Pavel Gililov, ai quali si aggiunge il prezioso consiglio di Alfred Brendel. Tra i premi vinti spiccano il Premio “Una vita nella musica – Giovani” (2018) del Teatro La Fenice di Venezia, il Beethoven-Ring di Bonn (2016), il premio del Festival Young Euro Classic di Berlino (2016) e il primo premio al Concorso Neuhaus del Conservatorio di Mosca (2013).

Foto: Marco Borggreve

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MUSICA E BALLETTOFoto: Greppi

5 Marzo, ore 21CAMERATA DUCALEGUIDO RIMONDA, violino

“Smile”. Uno Stradivari al Cinema“Smile” da “Tempi Moderni”

“I will wait for you” da “Les Parapluies de Cherbourg”

“Por una cabeza” da “Profumo di donna”

“Tema” da “Schindler’s List”

“Tema” da “Il Postino”

“Serenata per Giuditta” da “Nell’Anno del Signore”

“Tema” da “Il colore viola”

“Tema d’amore” da “Nuovo Cinema Paradiso”

“Romance” da “Giochi proibiti”

“Adagio” da “Il Processo”

La CAMERATA DUCALE nasce nel 1992 come prima formazione musicale in assoluto dedicata alla valorizzazione dell’opera di Giovanni Battista Viotti, compositore e violinista italiano del tardo Settecento. Nel 1998 ha inizio il Viotti Festival durante il quale è stato eseguito un repertorio estremamente vasto: dal 1700 ai giorni nostri, con solisti quali Lonquich, Faust, Accardo, Lortie, Mintz, Ughi, Spivakov, Maisky, Lucchesini, Galliano, Carmignola e molti altri. Parallelamente al Viotti Festival, la Camerata Ducale è ospite anche in importanti stagioni concertistiche nazionali alle quali si vanno a sommare le tournées all’estero. Da ricordare i concerti in Francia, Giappone, Stati Uniti, Georgia e Sudafrica. Nel 2011 la Camerata Ducale ha inciso con Richard Galliano e Naoko Terai “Libertango in Tokyo”, distribuito da EMI. Dal 2012 l’Orchestra è coinvolta nel Progetto Viotti – Decca al fianco del suo direttore e violino solista Guido Rimonda.

GUIDO RIMONDA, studi al Conservatorio di Torino e specializzazione con Corrado Romano a Ginevra, costituisce nel 1992 la Camerata Ducale e nel 1998 fonda a Vercelli il Viotti Festival, di cui è direttore musicale. Oltre a tale attività è presente in importanti sale concertistiche in Italia e all’estero con al suo attivo oltre mille concerti come violino solista e direttore. È stato assistente di Giuliano Carmignola e Franco Gulli presso la Scuola di Alto Perfezionamento Musicale di Saluzzo e insegna violino al Conservatorio di Novara. La sua attività discografica conta oltre 30 CD per Chandos, EMI e Decca con la quale dal 2012 sta realizzando il Progetto Viotti (integrale in 15 CD delle composizioni per violino e orchestra, con numerosi inediti e prime registrazioni mondiali) giunto all’undicesimo CD. Parallelamente al progetto Viotti con Decca sono nati altri progetti discografici come “Le violon noir” (2013), ospitato nel 2018, “Voice of peace” (2015). “Haydn concertos” (2017-2020) e il recente ”Smile Uno Stradivari al cinema” (2020) oggetto del programma. La sua versione di “Schindler’s List” è stata inserita nel nuovo cofanetto Platinum Collection della Deutsche Grammophon che contiene 55 colonne di film famosi eseguite dai più grandi interpreti e dalle più famose orchestre del mondo. Suona lo Stradivari del 1721 “Jean-Marie Leclair” (Le Noir) definito da G. B. Somis “La voce di un angelo”.

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MUSICA E BALLETTOFoto: Oscar Tursunov

25 Marzo, ore 21ALEXANDRA DOVGAN, pianoforteBEETHOVENSonata n. 17 in re min. op. 31 n. 2 “Tempesta”

SCHUMANNFaschingsschwank aus Wien Op. 26

CHOPINBallata n. 1 in sol min. op. 23Ballata n. 2 in fa magg. op. 38Ballata n. 3 in la bem. magg. op. 47Ballata n. 4 in fa min. op. 52

«È un raro caso: la definizione di “bambino prodigio” non è adatto alla pianista tredicenne Alexandra Dovgan, perché questo miracolo non ha nulla di infantile. Ascoltandola sentirete suonare un adulto, una personalità. Mi fa piacere notare la maestria della sua formidabile insegnante, Mira Marchenko, ma ci sono cose che non si possono insegnare. Il talento di Alexandra Dovgan è armonioso in modo raro, la sua maniera di suonare è autentica e concentrata. Prevedo un grande futuro per lei.» (Grygory Sokolov)

ALEXANDRA DOVGAN nasce nel 2007 in una famiglia di musicisti e inizia i suoi studi di pianoforte all’età di quattro anni e mezzo. Il suo straordinario talento viene subito notato e a cinque anni entra nella rinomata Scuola Centrale del Conservatorio di Mosca dove attualmente studia sotto la guida di Mira Marchenko. Alexandra Dovgan è vincitrice di cinque concorsi internazionali, tra questi il Concorso Internazionale Vladimir Krainev a Mosca, il Concorso Internazionale “Astana Piano Passion” e il Concorso internazionale Televisivo per Giovani Musicisti “Nutcracker”. Nel maggio del 2018, non ancora undicenne vince il Grand Prix del II Concorso Internazionale per Giovani Pianisti “Grand Piano Competition” di Mosca (direttore artistico Denis Matsuev). Le immagini del suo concerto fanno il giro del mondo sui canali di Medici.TV e YouTube emozionando musicisti e amanti del pianoforte. Nonostante la giovane età, Alexandra Dovgan ha già debuttato nelle più prestigiose sale da concerto: nel 2018 la sua performance con Denis Matsuev e Valery Gergiev ha inaugurato il Mariinsky International Piano Festival a San Pietroburgo, mentre nel 2019 ha tenuto il suo prima concerto alla Philharmonie di Berlino e nella Sala Grande del Concertgebouw ad Amsterdam, all’interno della serie Meesterpianisten di Marco Riaskoff – ricevendo una standing ovation e apprezzamenti entusiaste dalla critica. A luglio 2019 il recital di debutto al Festival di Salisburgo della giovane pianista ha impressionato critica e pubblico, così come il trionfale debutto con il recital al Théâtre des Champs-Elysées di Parigi che ha concluso un anno davvero memorabile. Nonostante la pandemia, l’autunno 2020 è stato ricco di importanti concerti per Alexandra Dovgan. A ottobre la giovane pianista ha fatto il suo ritorno a Salisburgo per un concerto con la Mozarteum Orchestra diretto da Trevor Pinnock, seguito dalle performance a Lubiana con l’Orchestra Filarmonica Slovena e Philipp von Steinaecker e a Lugano con l’Orchestra della Svizzera Italiana diretta da François Leleux. Tra i più importanti impegni di Alexandra nel 2021 ci sono i recital alla Konzerthaus di Vienna, al Prinzregententheater di Monaco, al Théâtre des Champs Elysées di Parigi, alla Tonhalle di Zurigo, al Klavier-Festival Ruhr, al Festival Pianistico Internazionale di Brescia e Bergamo, proseguendo poi con recital a Lisbona, Torino, Milano, Basilea, Copenaghen etc. La stagione non mancherà di numerose collaborazioni con importanti direttori e orchestre, tra cui quelle con Ton Koopman e l’Orchestra Sinfonica di Stoccolma, con Kazushi Ono e l’Orchestra Sinfonica di Barcellona, con Umberto Benedetti Michelangeli e l’Orchestra da Camera di Basilea. A giugno 2021, Gustavo Dudamel ha invitato Alexandra a suonare il Concerto di Beethoven n. 2 con la Mahler Chamber Orchestra a Burgos. Un’istintiva profondità e consapevolezza unite alla precisione e ad un suono di particolare bellezza caratterizzano il pianismo di Alexandra Dovgan. Nel suo suonare non trovano spazio il mero virtuosismo e la dimostrazione tecnica, bensì una concentrazione impressionante e una purezza espressiva che si accompagnano ad una straordinaria creatività musicale e una fervida immaginazione. Alexandra possiede già adesso una presenza carismatica sul palcoscenico e una personalità distinta. Lontana dal pianoforte, Alexandra trascorre il suo tempo sciando, suonando l’organo, studiando balletto e matematica e giocando con il fratello minore.

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OPERETTA

15 Dicembre, ore 21 COMPAGNIA ABBATI“Sul bel Danubio blu” musiche di J. Strauss jr e altri autoricon Corrado Abbati

arrangiamenti e direzione musicale di Alberto Orlandi

drammaturgia e regia di Corrado Abbati

“Poco più di 150 anni fa Johann Strauss figlio scriveva quello che sarebbe diventato il manifesto di un’intera epoca: “Sul bel Danubio blu”. Più che un semplice valzer, il simbolo di un mito che ancora oggi vive e si rinnova generazione dopo generazione: chi non lo conosce? Chi non lo canticchia? Un’espressione di buonumore, di voglia di vivere. Ecco dunque uno spettacolo pieno di gioia, una grande festa piena di emozioni in una gioiosa atmosfera dove a simpatici aneddoti, immancabili equivoci comici, si unisce una colonna sonora che spazia da brani famosissimi ad altri che saranno una piacevole sorpresa per il pubblico italiano. Una “rivista” dove il ritmo della narrazione e l’armonia degli spunti melodici uniscono e fondono, in una sequenza di allegri e spensierati episodi, gli stilemi delle espressioni teatrali tipiche dell’epoca: dalla commedia all’operetta, dalla musica da ballo all’opera. Tutto questo è “Sul bel Danubio blu”: uno spensierato brindisi alla vita, uno spettacolo pieno di leggerezza e seduzione.” (Corrado Abbati)

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Informazioni Generali

TeatroLa conferma degli abbonamenti ai Turni A-B-C sottoscritti per la stagione 2019-20 avverrà come segue:

· Turno A e B dal 3 al 9 novembre (escluso il 7)

· Turno C dal 10 al 13 novembre. Gli abbonati dovranno farsi assegnare il posto per lo spettacolo “La mia vita raccontata male” compreso nei Turni “A” e “B” o potranno acquistare un nuovo abbonamento ai Turni “A” e “B”.

· Il 15 e 16 novembre sarà riservato agli abbonati al Turno D della stagione 2019/20 che volessero acquistare un nuovo abbonamento ai turni A-B-C.

CAMBIO POSTOIl 17 novembre sarà possibile, per tutti coloro che hanno confermato con riserva di cambiamento, avere la prelazione di scelta sui posti rimasti disponibili nelle serate.

NUOVI ABBONAMENTIIl 18 novembre inizierà la vendita dei nuovi abbonamenti. Il 20 novembre inizierà la vendita dei nuovi abbonamenti per 4 spettacoli a turno libero.

PREZZIAbbonamento Turno “A” e “B”Poltrona di platea, balconata e palco . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .€ 215 Ridotto giovani fino a 30 anni . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .€ 105Galleria numerata . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .€ 145Ridotto giovani fino a 30 anni . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .€ 75

Abbonamento Turno “C”Poltrona di platea, balconata e palco . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .€ 200Ridotto giovani fino a 30 anni . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .€ 105Galleria numerata . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .€ 145Ridotto giovani fino a 30 anni . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .€ 75

Abbonamento a 4 spettacoli a turno liberoGli abbonati, al momento dell’acquisto, dovranno farsi assegnare il posto per gli spettacoli:“Arsenico e vecchi merletti”, “Zorro”, “Il berretto a sonagli” e, a scelta tra “Comincium”, “Lo strano caso del cane ucciso e mezzanotte” e “Orgoglio e pregiudizio”:Poltrona di platea, balconata e palco . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .€ 100 Galleria numerata . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .€ 60

Abbonamento serale a 4 spettacoli riservato agli studenti delle scuole medie superiori “Arsenico e vecchi merletti”, “Orgoglio e pregiudizio”, “Il berretto a sonagli” e “Lo strano caso del cane ucciso a mezzanotte”. Si potrà scegliere all’interno dei tre turni. Poltrona di platea, balconata e palco . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .€ 38Galleria numerata . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .€ 27

Abbonamento a 4 spettacoli riservato ai giovani fino a 30 anni“Zorro”, “Il berretto a sonagli”, “Lo strano caso del cane ucciso a mezzanotte” e, a scelta, tra “Orgoglio e pregiudizio” e “Io Sarah, Io Tosca”. Si potrà scegliere all’interno dei tre turni. Poltrona di platea, balconata e palco . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .€ 38Galleria numerata . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .€ 27

Biglietto singolo spettacolo:Poltrona di platea, balconata e palco . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .€ 28Ridotto giovani fino a 30 anni . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .€ 17Galleria numerata . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .€ 21 Ridotto giovani fino a 30 anni . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .€ 12

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Vendita biglietti:Spettacolo “Arsenico e vecchi merletti”- acquisto in biglietteria e on-line dal 23/11/2021 - prenotazione telefonica e e-mail dal 24/11/2021

Tutti gli altri spettacoli:- acquisto in biglietteria e on-line dal 27/11/2021 - prenotazione telefonica e e-mail dal 29/11/2021

Musica e BallettoLa conferma dell’abbonamento sottoscritto per la stagione 2019-20 avverrà come segue:

· dal 3 al 13 novembre (escluso il 7)

CAMBIO POSTOIl 15 novembre sarà possibile, per tutti coloro che hanno confermato con riserva di cambiamento, avere la prelazione di scelta sui posti rimasti disponibili nelle serate.

NUOVI ABBONAMENTI Il 18 novembre inizierà la vendita dei nuovi abbonamenti.

PREZZIAbbonamento musica a 6 concertiPosto unico. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .€ 68Associazioni Musicali . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .€ 56Ridotto giovani fino a 30 anni . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .€ 26

Biglietto concerto:Posto unico. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .€ 17 Ridotto giovani fino a 30 anni . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .€ 12

Biglietto balletto:Posto unico. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .€ 25 Scuole di danza eRidotto giovani fino a 30 anni . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .€ 15

Vendita biglietti: - acquisto in biglietteria e on-line dal 30/11/2021- prenotazione telefonica e e-mail dal 01/12/2021

OPERETTAPREZZI

BigliettoPoltrona di platea, balconata e palco . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .€ 22 Galleria numerata . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .€ 17

Vendita biglietti:- acquisto in biglietteria e on-line dal 30/11/2021- prenotazione telefonica e e-mail dal 01/12/2021

Gli spettacoli si svolgeranno nel pieno rispetto della normativa anti-Covid 19

La Direzione del Teatro si riserva la facoltà di modificare il programma per cause tecniche e di forza maggiore.

Per consultare il programma generale: www.teatrochiabrera.it

TEATRO DELL’OPERA GIOCOSA 2021/22

30 ottobre, ore 20 / 31 ottobre, ore 15LA BOHÈMELibretto di Luigi Illica e Giuseppe Giacosa

Musica di Giacomo PucciniInterpreti: Linda Campanella, Sarah Tisba, Greta Doveri, Matteo Desole, Valerio Borgioni, Luca Galli, Paolo Ingrasciotta, Andrea Patucelli, Matteo Peirone, Davide Capitanio, Sergio Rao, Dario BattagliaMaestro Direttore Giovanni Di StefanoRegia Renata ScottoOrchestra Sinfonica di SavonaCoro As.Li.Co. Coro di bambini della DNA Musica di Savona

19 novembre, ore 20Anna Maria Chiuri, mezzosopranoAndrea Severi, pianoforte

“Viaggio nella sensualità tra sospiri e rimpianti”Musiche di Stradella, Cherubini, Gounod, Saint-Saëns, Massenet, Čajkovskij, Debussy, R. Strauss, Satie, Tosti

22 dicembre, ore 20LA MEDIUMMusica e libretto di Gian Carlo MenottiInterpreti: Manuela Custer, Sabrina Sanza, Andrea Sorrentino, Lucia Filaci, Stefano Marchisio, Angela SchisanoMaestro Direttore Cesare Della SciuccaRegia Cesare ScartonEnsemble Novecento dell’Accademia Musicale di Santa Cecilia - Roma

22 gennaio, ore 20LA FURBA E LO SCIOCCOIntermezzo buffo nell’opera “Artemisia”Libretto di Tommaso Mariani

Musica di Domenico SarroInterpreti: Linda Campanella, Matteo PeironeRegia Matteo PeironeEnsemble del Teatro dell’Opera Giocosa di Savona

OPERAGIOCOSA.IT

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DESIGN ADW srl, Vado LigureFOTO Fulvio Rosso (copertina e pagg. 2, 6, 24, 40, 44)

STAMPA CoopTipograf, Savona

Novembre 2021

Credits

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www.teatrochiabrera.it