Circuiti Di Controllo e Comando

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Circuiti di comando e controllo

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Circuiti Di Comando e Controllo

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  • Circuiti di comando e controllo

  • 2I circuiti di comando e di controllo: GENERALITAI circuiti di comando e controllo possono essere suddivisi in due tipologie:

    circuiti i comando e controllo ordinari

    circuiti di comando controllo con funzioni di sicurezza (circuiti di sicurezza)

    CIRCUITI DI SICUREZZA

    Si definiscono circuiti di sicurezza tutti quei circuiti il cui guasto o cattivo funzionamento pu essere fonte di pericoli per le persone.

  • 3Prescrizioni per lalimentazione

    E obbligatorio luso di trasformatori

    ad avvolgimenti separati.

    Per circuiti in AC e DC devono essere

    usati trasformatori diversi o con

    avvolgimenti separati.

    Macchine con singolo avviatore e

    massimo due dispositivi di comando

    possono non utilizzare trasformatori

    per i circuiti di comando.

    La tensione di comando, se fornita da

    trasformatori, non deve superare i 277

    V.

  • 4Funzioni di arresto

    Sono possibili 3 categorie di arresto da scegliere in funzione della valutazione del rischio:

    categoria di arresto 0: arresto immediato per sospensione dellalimentazione

    categoria di arresto 1: arresto controllato ed al termine sospensione dellalimentazione

    categoria di arresto 2: arresto controllato senza sospensione dellalimentazione.

    La funzione di arresto deve avere sempre priorit rispetto alla funzione di avviamento (anche se gestite con sw).

    Con pi postazioni di comando larresto deve essere dato da qualunque postazione in funzione della valutazione del rischio.

  • 5Modi di funzionamento

    Ove esistono pi modi di funzionamento, se passando da una

    modalit allaltra vi pu essere pericolo occorre:

    utilizzare un selettore modale (anche sw: comunque ad

    accesso controllato es. selettore a chiave o password)

    la sola selezione della modalit di funzionamento non deve

    avviare la macchina ma ci deve avvenire con azione

    volontaria delloperatore sul comando di avvio

    i modi di funzionamento devono essere bene indicati

  • 6Sospensione delle misure di sicurezza

    La sospensione temporanea delle misure di sicurezza (per regolazione o manutenzione) consentita se:

    sono disabilitate tutte le altre modalit di funzionamento (in particolare automatico)

    inizio movimento con azione mantenuta o equivalente

    postazione portatile con arresto emergenza e, ove necessario, dispositivo di consenso. Per postazione portatile, la partenza pu essere comandata solo da questa

    postazione di comando senza fili con dispositivo per arresto, in conformit a 9.2.7.3 e, ove necessario, un dispositivo di consenso. Se in uso una postazione senza fili, lavvio pu essere comandato solo da tale postazione

    limitazione della velocit o della potenza di movimento

    limitazione dellampiezza del movimento.

  • 7Funzioni di avviamento

    Devono essere attuati interblocchi che consentano lavvio della macchina in sicurezza ed in sequenza corretta.

    Lavviamento consentito solo se tutte le funzioni di sicurezza e le protezioni sono operative.

    Per macchine con impossibilit di applicare per certe funzioni dispositivi di sicurezza, (es. macchine mobili) il comando manuale deve avvenire con azione mantenuta ed eventualmente con dispositivi di consenso.

    Per macchine estese necessario valutare la visibilit del campo dalle posizioni di comando e nel caso prevedere

    preavviso acustico/luminoso prima di ogni avviamento (Dir. Macchine. All. 1 art. 1.2.2)

  • 8Funzioni di avviamento

    Per funzioni di macchine che richiedono pi postazioni di comando necessario che:

    ogni postazione abbia un comando di avviamento separato

    ogni postazione abbia un comando di arresto separato

    qualora sia richiesto dalla valutazione del rischio della

    macchina

    lavvio deve avvenire se tutte le condizioni richieste per il

    funzionamento della macchina sono soddisfatte

    tutti i dispositivi di avviamento sono in posizione di aperto

    tutti i dispositivi di avviamento sono azionati in modo

    concomitante (solo se si pu verificare una condizione di

    pericolo)

  • 9Funzioni di emergenza

    Sono funzioni che devono essere avviate da una azione umana.

    FUNZIONI DI EMERGENZA

    ARRESTOEMERGENZA

    INSERZIONEDI EMERGENZA

    INTERRUZIONEDI EMERGENZA

    AVVIAMENTOEMERGENZA

    Nellallegato E della Norma CEI EN 60204-1 sono elencate le funzioni di emergenza.

  • 10

    Funzioni di emergenzaOperazioni di emergenza

    Le operazioni di emergenza comprendono separatamente o in combinazione:

    arresto di emergenza avviamento di emergenza

    interruzione di emergenza

    inserzione di emergenza

    Arresto di emergenza

    Una manovra di emergenza volta ad arrestate un processo o un movimento divenuto pericoloso.

    Avviamento di emergenza

    Una manovra di emergenza volta ad avviare un processo o un movimento per rimuovere o evitare una condizione di pericolo.

    Interruzione di emergenza

    Una manovra di emergenza volta ad interrompere lalimentazione dellenergia elettrica a tutte le parti o ad una parte di una installazione in cui si verifichino un rischio di scossa elettrica o altri rischi di origine elettrica.

    Inserzione dl emergenza

    Una manovra di emergenza volta a inserire lalimentazione elettrica di una parte di una

    installazione destinata ad essere utilizzata nelle situazioni di emergenza.

  • 11

    Arresto di emergenza

    Larresto di emergenza con categoria di arresto 2 non ammesso

    deve prevalere su tutte le altre funzioni e operazioni

    lalimentazione di potenza degli attuatori potenzialmente pericolosi deve essere soppressa il pirapidamente possibile

    il riarmo non deve comportare un nuovo avviamento

    Gli aspetti progettuali e funzionali dellarresto emergenza sono riportati

    nella UNI EN ISO 13850.

    Nella Edizione 2006 della Norma stato rimosso il vincolo di utilizzare solo elettromeccanica per larresto di categoria di arresto 0 o per la soppressione finale della potenza degli attuatori per la categoria di arresto 1.

  • 12

    Comando a 2 mani

    In funzione della valutazione del rischio si pu scegliere tra 3 tipi:

    Tipo 1: questo tipo richiede: due dispositivi di comando contemporaneamente attivabili con due mani

    attivazione mantenuta e concomitante durante le condizioni pericolose

    interruzione del funzionamento al rilascio di uno dei dispositivi o di entrambi

    Tipo 2: stesse condizioni del tipo 1 con in aggiunta lobbligo del rilascio di entrambi i dispositivi prima di una nuova partenza

    Tipo 3: stesse condizioni del tipo 2 con le seguenti condizioni in aggiunta:

    dispositivi attivati contemporaneamente entro un tempo non superiore a 0,5 sec.

    superato il tempo massimo devono essere rilasciati entrambi prima di poter impartire un nuovo avvio

  • 13

    Comando a 2 mani

    La norma costruttiva dei dispositivi di controllo a 2 mani ed i rispettivi blocchi di controllo, la norma UNI EN 574; in tale norma riportata la tabella di associazione (per ora) tra categoria ai sensi della norma EN 954-1 e tipo del comando a 2 mani.

    QUANDO I BLOCCHI LOGICI CON FUNZIONI Dl SICUREZZA PER IL COMANDO A 2

    MANI SONO ACQUISTATI DAL MERCATO ED INTEGRATI NELLA MACCHINA,

    QUESTI DEVONO ESSERE ACCOMPAGNATI DA DICHIARAZIONE DI

    CONFORMITACE IN QUANTO SONO COMPONENTI ELENCATI

    NELLALLEGATO IV DELLA DIRETTIVA MACCHINE.

  • 14

    Comando a 2 mani

  • 15

    Dispositivo di consenso

    un interbIocco della funzione di comando e controllo, azionato manualmente che:

    quando attivato consente lavvio del funzionamento della macchina con azione su un comando separato di avvio

    quando disattivato:

    avvia una funzione di arresto, e

    impedisce lavvio del funzionamento della macchina

    Deve essere ridotta al minimo la possibilit di neutralizzazione del dispositivo di consenso (per es. rilascio consenso ad ogni riavvio).

  • 16

    Comandi senza fili

    Sono comandi senza fili quelli che utilizzano tecniche senza fili (per es. radio, infrarossi) per trasmettere comandi e segnali tra un sistema di comando della macchina e una o pi postazioni di comando delloperatore.

    Alcune considerazioni possono essere applicabili anche alle trasmissioni seriale dei dati, dove il collegamento avviene mediante cavo (per es. coassiale, a coppia avvolta, ottico).

    Le prescrizioni principali sui comandi senza fili sono descrittenellarticolo 9.2.7 della norma CEI EN 60204-1.

  • 17

    Comandi senza fili

    Devono essere forniti mezzi per disinserire o sezionare facilmente lalimentazione alla postazione di comando delloperatore.

    Se necessario, devono essere forniti mezzi (interruttori a chiave, codici di accesso) per impedire un uso non autorizzato della postazione di comando delloperatore.

    Ciascuna postazione di comando delloperatore deve indicare in maniera non ambigua quale sia, o quali siano, le macchine destinate a essere comandate da tale postazione di comando delloperatore.

    Si devono adottare misure per garantire che i comandi:

    agiscano solo sulla macchina interessata;

    agiscano solo sulle funzioni interessate.

    Devono essere adottate misure per evitare che la macchina risponda a segnali diversi da quelli provenienti dalla postazione di comando delloperatore prevista.

  • 18

    Comandi senza fili

    Se necessario, si devono fornire mezzi affinch la macchina possa essere controllata dalle postazioni di comando delloperatore solamente in una o pi zone o luoghi prestabiliti.

    Le postazioni di comando senza cavi devono prevedere un dispositivo separato e chiaramente identificabile per attivare la funzione di arresto della macchina o di tutte le operazioni che possono causare una condizione di pericolo. Gli attuatori di tale funzione di arresto non devono essere marcati o etichettati come dispositivi di arresto di emergenza.

    Una macchina equipaggiata di comando senza fili deve avere un mezzo di attivazione automatica dellarresto della macchina e di prevenzione di funzionamento potenzialmente pericoloso, nelle situazioni cheseguono:

    quando ricevuto un segnale di arresto;

    quando rilevata unavaria nel sistema di comando senza fili;

  • 19

    Comandi senza fili

    quando non stato rilevato alcun segnale valido (compreso un segnale di conferma che la comunicazione stabilita e mantenuta) entro un periodo di tempo specificato (vedere Allegato B), tranne nel caso in cui una macchina stia eseguendo un compito programmato in precedenza al di fuori del campo del comando senza filo, e sempre che non si possano verificare condizioni di pericolo.

    Se una macchina ha pi di una postazione di comando delloperatore, compresa una o pi stazioni di comando senza fili, si devono adottare misure per garantire che solo una postazione di comando possa essere abilitata in un determinato momento. Deve essere fornita nei luoghi adeguati unindicazione sulla postazione di comando delloperatore che ha il controllo della macchina, in funzione della valutazione del rischio della macchina.

    Eccezione: un comando di arresto deve essere effettivo da una qualsiasi delle postazioni di comando, qualora sia richiesto dalla valutazione del rischio della macchina.

  • 20

    Comandi senza fili

    Una variazione di tensione dellaccumulatore non deve provocare una condizione di pericolo. Se uno o pi movimenti potenzialmente pericolosi sono comandati mediante una postazione di comando senza fili delloperatore alimentata da accumulatore, loperatore deve essere avvertito, mediante una chiara indicazione, qualora una variazione della tensione dellaccumulatore superi limiti specificati. In tali circostanze, la postazione di comando senza fili delloperatore deve rimanere operativa per un periodo sufficiente a consentire alloperatore di mettere la macchina in una condizione non pericolosa.

  • 21

    Funzioni ausiliarie

    Il corretto funzionamento delle funzioni ausiliarie deve essere costantemente verificato (ad es. pressioni, portate, ecc.).

    In caso di malfunzionamento se possono dare luogo a pericolo perpersone, devono essere adottati opportuni interblocchi.

    Il riavvio automatico dopo il ripristino delle condizioni normali non espressamente vietato solo nel caso in cui non vi sia nessun rischio per le persone esposte

    Gli interblocchi possono essere logicamente classificati in:

    interblocchi Elettromeccanici

    interblocchi software

    Gli interblocchi realizzati con sw ordinario riguardano aspetti funzionali secondari (ad esempio il superamento di un limite programmato in fase di input dati). Per interblocchi pi critici e di sicurezza occorre agire a livello elettromeccanico o con elettronica o elettronica programmabile di sicurezza affinch possano essere evitate situazioni pericolose.

  • 22

    Funzioni di interblocco

    Situazioni critiche da controllare con interblocchi riguardano ad esempio:

    collisione tra organi mobili

    inversione di movimenti che causino danni, rotture o situazioni di pericolo

    inversione di fasi (interblocco elettrico e/o meccanico)

    mancanza di fluidi necessari al funzionamento (aria, olio, ecc.)

    raggiungimento di temperature che compromettano il funzionamento della macchina

    ecc.

  • 23

    Funzioni di comando in caso di guasto: GENERALITAI circuiti di comando e controllo devono essere realizzati in modo che un loro guasto o un malfunzionamento non generi una condizione di pericolo per le persone esposte.

    Esempi di situazioni pericolose sono: lavviamento intempestivo;

    limpedimento dellarresto della macchina, se lordine stato dato;

    la caduta o lespulsione di un elemento mobile o di un pezzo della macchina;

    limpedimento dellarresto automatico o manuale degli elementi mobili pericolosi;

    linefficienza dei dispositivi di protezione

  • 24

    Funzioni di comando in caso di guasto: GENERALITA

    Potenziali fonti di pericolo anomalie sulla alimentazione;

    disturbi esterni;

    guasti o avarie di dispositivi elettrici o elettronici;

    contatti verso terra;

    cortocircuiti;

    saldatura dei contatti;

    falsi contatti;

    errori di cablaggio;

    deterioramento dellisolamento;

    difetti del software;

    alterazioni della memoria in apparecchiature elettroniche.

  • 25

    Funzioni di comando in caso di guasto: GENERALITAI circuiti che realizzano funzioni di sicurezza devono

    essere progettati e realizzati per garantire una adeguata resistenza ai guasti, in relazione alla

    valutazione del rischio.

    Nella Norma CEI EN 60204-1, oltre alle norme ISO 13849-1 ed EN 62061 sono richiamate alcune misure di buona tecnica che possonoessere adottate nella realizzazione dei circuiti di comando e controllo per garantire un buon livello di sicurezza.

    Tali misure sono da applicare tenendo conto dellanalisi del rischiorelativo alla macchina specifica, integrate con eventuali prescrizioni delle norme di tipo C applicabili.

  • 26

    Funzioni di comando in caso di guasto

    Le principali misure di resistenza ai guasti indicate nella norma CEI EN 60204-1 comprendono:

    uso di tecniche circuitali e componenti sperimentati

    azione completa o parziale di ridondanza o diversit

    prove funzionali

    La scelta se applicare uno o pi dei suddetti metodi dipende come sempre dalla valutazione dei rischi della

    macchina.

  • 27

    Uso di tecniche circuitali e componenti sperimentatiSono quelle soluzioni che, sulla base delle conoscenze ed esperienze maturate, si sono dimostrate efficaci nelle applicazioni legate alla sicurezza.

    Lesperienza legata a ciascun tipo di macchina, ma esistono delle tecniche comuni per tutte le macchine riconosciute come valide.

    La scelta di altre tecniche ricade sotto la responsabilit di ciascun costruttore che deve essere in grado di dimostrare la loro affidabilit.

  • 28

    Tecniche circuitali e componenti sperimentati indicate nella Norma CEI EN 60204-1

    Collegamento funzionale dei circuiti di comando al

    circuito di protezione.

    Collegamento dei dispositivi di comando conformemente

    allart. 9.4.3.1 (prevenzione degli effetti dei guasti verso

    terra).

    Arresto mediate interruzione dellenergia.

    Interruzione di tutti i conduttori attivi del dispositivo che

    viene azionato.

    Uso di apparecchi di manovra ad apertura positiva.

    Progettazione dei circuiti volta ad evitare che i guasti

    provochino operazioni indesiderate.

  • 29

    Collegamento funzionale dei circuiti di comando al circuito di protezione

    METODO a1) un lato alimentazione da trasformatore messo terra senza contatti interposti tra bobina e alimentazione (posti sullaltro conduttore di alimentazione), salvo poche eccezioni (ad es. ReI termici)

    METODO a2) alimentazione da trasformare senza nessuna alimentazione collegata a terra ma dispositivo che interrompe alimentazione in caso di guasto

    Metodo a1) Metodo a2) Metodo c1) Metodo c2)

    Metodo a) Metodo c)Metodo b)

  • 30

    Collegamento funzionale dei circuiti di comando al circuito di protezione METODO b) alimentazione da trasformatore a presa centrale

    riferito al circuito equipotenziale (entrambi i lati alimentazioni protetti).

    METODO c1) alimentazione non fornita da trasformatore ma direttamente da alimentazione di rete messa a terra (entrambi i lati alimentazione protetti e comandi multipolari).

    METODO c2) alimentazione non fornita da trasformatore ma direttamente da alimentazione di rete non messa a terra o messa a terra con impedenza elevata (entrambi i lati alimentazioni protetti e comandi multipolari o dispositivo controllo guasto a terra che sgancia su guasto).

  • 31

    Esempio: Metodo a1) collegamento funzionale al circuito di protezione

  • 32

    Esempio: Metodo a1) collegamento funzionale al circuito di protezione

    Tutte le masse del circuito di comando devono essere collegate al polo a terra del trasformatore: un doppio guasto pu infatti cortocircuitare uno o pi contatti di sicurezza.

  • 33

    Esempio: Metodo a1) collegamento funzionale al circuito di protezioneA volte il circuito di comando alimentato in corrente continua attraverso un ponte di Graetz. In tal caso necessario collegare a terra direttamente un polo del ponte; diversamente la bobina del contattore potrebbe essere parzialmente alimentata tramite un guasto a terra.

  • 34

    Esempio: Metodo a1) collegamento funzionale al circuito di protezione

    Se a monte del ponte derivato anche un circuito di comando in alternata, la messa a terra di un polo del ponte non pi sufficiente: la bobina del contattore sullalternata pu essere parzialmente alimentata tramite un guasto a terra. In tal caso si utilizzano trasformatori separati.

  • 35

    Esempio: Metodo c1) collegamento funzionale al circuito di protezioneCaso singolo avviatore con alimentazione da sistema TN-S

    Con guasti a terra in A e B il contatto di una fase viene cortocircuitato ma non avviene nessun avviamento.

  • 36

    Funzioni di comando in caso di guasto:PROVE FUNZIONALILe prove sono finalizzate alla parte di circuiti di sicurezza per i quali il corretto funzionamento affidato al controllo periodico degli stessi. Le prove possono essere:

    automatiche (ad. es. allaccensione)

    manuali (ad es. a vista o mediante test)

    una combinazione delle due sopra citate

    Le prove manuali necessarie e la relativa frequenza devono essere definite dal costruttore dellequipaggiamento ed indicati nella relativa documentazione (istruzioni per luso).

  • 37

    Funzione di comando in caso di guasto:TECNICHE DI RIDONDANZA E DIVERSITALa diversit consiste nelluso di circuiti di comando aventi principi di funzionamento diversi, o differenti tipi di componenti o dispositivi, al fine di ridurre la probabilit di pericoli generati da guasti e/o avarie.

    Esempi:

    combinazione di contatti NA e NC azionati dai ripari interbloccati;

    uso di differenti tipologie di componenti nel circuito di comando;

    combinazione di circuiti elettromeccanici ed elettronici in configurazioni ridondanti.

    La ridondanza parziale o completa pu ridurre la probabilit che un singolo guasto nel circuito elettrico possa portare a una condizione di pericolo.

  • 38

    Circuiti di comando: NORMATIVA APPLICABILE

    I circuiti elettrici di comando devono avere un livello di prestazione di sicurezza adeguato, determinato in base alla valutazione del rischio della macchina.

    Le norme applicabili per la realizzazione di circuiti di comandosono la CEI EN 62O61 e/o le EN ISO 13849-1.

    Per circuiti di sicurezza con elettromeccanica o elettronica semplice si pu applicare la Norma EN IS0 13849-1

    per tutti i circuiti, INCLUSO LELETTRONICA COMPLESSA DI SICUREZZA E LELETTRONICA PROGRAMMABILE DI SICUREZZA, applicabile la EN 62061.

  • 39

    Circuiti di comando: EN 62061 ed EN ISO 13849-1

    Tabella 1 CEI EN 62061:2005

  • 40

    La norma EN ISO 13849-1:1999 (EN 954-1)

    La resistenza ai guasti dei circuiti classificata secondo 5 categorie che non sono destinate ad essere utilizzate in un determinato ordine e non sono da intendersi in ordine gerarchicoper quanto concerne le prescrizioni di sicurezza.

    La categoria idonea scelta in base alla valutazione del rischio correlata a un pericolo tenendo conto di alcuni parametri quali:

    gravit del danno

    probabilit di evitare il pericolo

    frequenza di accesso alla zona pericolosa

    Attenzione! un circuito di sicurezza inizia al dispositivo in campo (es. finecorsa) e termina al punto di alimentazione del circuito di controllo.

  • 41

    La norma EN ISO 13849-1:1999 (EN 954-1)

  • 42

    Significato categoria B (EN 13849-1, 1999)

    Le parti associate alla sicurezza dei sistemi di comando, delle attrezzature di protezione e dei loro componenti devono essere progettate, costruite, scelte, montate e combinate in conformit alle relative norme in modo che possano resistere alle influenze previste. Il verificarsi di un guasto pu comportare la perdita della funzione di sicurezza.

    Si devono applicare i requisiti della categoria B. Devono essere usati componenti e principi di sicurezza ben collaudati.

    Il verificarsi di un guasto pu comportare la perdita della funzione di sicurezza ma la probabilit che questo avvenga minore di quella della categoria B.

    Significato categoria 1 (EN 13849-1, 1999)

  • 43

    Significato categoria 2 (EN 13849-1, 1999)

    Si devono applicare i requisiti della categoria B e luso di principi di sicurezza ben collaudati.

    La funzione di sicurezza deve essere verificata allaccensione, prima dellinizio di situazioni pericolose e, se necessario, ad opportuni intervalli dal sistema di comando della macchina (NOTA: lentitdellintervallo conveniente definita da costruttore in base allanalisi del rischio).

    Il verificarsi di un guasto pu comportare la perdita della funzione di sicurezza nellintervallo tra due verifiche.

    La perdita della funzione di sicurezza viene rilevata dalla verifica.

    Si introduce quindi lobbligo di CONTROLLO PERIODICO DELLA FUNZIONE DI SICUREZZA.

  • 44

    Significato categoria 3 (EN 13849-1, 1999)

    Si devono applicare i requisiti della categoria B e luso di principi di sicurezza ben collaudati.

    Le parti associate alla sicurezza devono essere progettate in modo che un guasto singolo in una qualsiasi di queste parti non comporti la perdita della funzione di sicurezza e che il guasto singolo venga rilevato ogni qualvolta questo sia possibile entro limiti ragionevoli. Quando si verifica un guasto singolo la funzione di sicurezza viene comunque assicurata.

    Vengono rilevati alcuni guasti ma non tutti.

    Laccumulo di guasti non rilevati pu comportare la perdita della funzione di sicurezza.

    Si introduce quindi lobbligo di RIDONDANZA e, ove sia valutato possibile, di CONTROLLO.

  • 45

    Significato categoria 4 (EN 13849-1, 1999)

    Si devono applicare i requisiti della categoria B e luso di principi di sicurezza ben collaudati. Le parti associate alla sicurezza devono essere progettate in modo che un guasto singolo in una qualsiasi di queste parti non comporti la perdita della funzione di sicurezza e in modo che il guasto singolo venga rilevato allatto o prima di unulteriore richiesta della funzione di sicurezza.

    Se ci non possibile, un accumulo di guasti non deve comunque comportare la perdita della funzione di sicurezza.

    Quando si verifica il singolo guasto la funzione di sicurezza viene comunque assicurata. I guasti vengono rilevati in tempo per evitare la perdita della funzione di sicurezza.

    Per sistemi complessi in pratica si realizza mediante RIDONDANZA e CONTROLLO TEMPESTIVO.

  • 46

    Circuiti di comando e controllo

    Esempio di circuito di sicurezza in CATEGORIA 2

  • 47

    Circuiti di comando e controllo

    Esempio di circuito di sicurezza in CATEGORIA 4

  • La progettazione e la realizzazionedelle apparecchiature di comando e controllo

  • 49

    Apparecchiature di comando: PROGETTAZIONE

    Progettare una apparecchiatura di comando e controllo significa:

    scegliere i componenti

    identificare e suddividere i dispositivi di comando e controllo

    determinare gli interblocchi

    dimensionare i quadri e gli involucri contenenti parti elettriche

    posizionare i componenti e i collegamenti

    scrivere il software di controllo, sicurezza e supervisione

  • 50

    Scelta dei componenti

    La scelta dei componenti basilare per il buon funzionamento delle apparecchiature di comando e controllo ed in generale per tutto lequipaggiamento elettrico (come importante la buona qualit e robustezza di un mattone per la solidit di un muro).

    I componenti devono pertanto essere scelti in modo che:

    il campo di temperatura ammissibile sia maggiore o uguale allescursione termica al loro punto di installazione (entro o fuori involucri)

    il campo dellumidit tollerabile comprenda lumiditprevista durante il funzionamento o lo stoccaggio

    le tensioni nominali, di isolamento, di tenuta allimpulso, siano superiori a quelle previste durante il funzionamento

  • 51

    Scelta dei componenti

    le correnti termiche convenzionali e quelle ammissibili di brevedurata o di creta siano superiori a quelle previste in esercizio

    la frequenza nominale coincida con la frequenza di servizio

    risultino conformi allambiente elettromagnetico previsto (residenziale, commerciale, ecc.)

    siano conformi alle rispettive norme di prodotto ove esistenti

    siano dotati dei necessari certificati di conformit o marcature quando richiesti (es: certificati Ex-d, marcature CE dichiarazione CE per componenti di sicurezza, ecc.)

    Talvolta potrebbe essere necessario declassare o sovradimensionare i componenti

  • 52

    Scelta dispositivi di comando e controllo

    La scelta dei dispositivi di comando e controllo strettamente legata:

    alla struttura della macchina,

    alle zone di accesso previste,

    alla preparazione del personale,

    al posizionamento della macchina

    La determinazione dei segnali e dei comandi necessari deve essere operata dunque in relazione alle esigenze specifiche della macchina in funzione del tipo di produzione cui destinata.

    I dispositivi di comando dovranno essere, in accordo anche con la Direttiva Macchine, strutturati con criteri di sicurezza ed ergonomici volti ad evitare movimenti pericolosi o affaticamento (All. 1 art. 1.2.2).

    I dispositivi di interfaccia uomo-macchina scelti, montati ed identificati secondo le norme della serie CEI EN 61310.

  • 53

    Dispositivi di comando e controllo: PRESCRIZIONILa Norma CEI EN 60204-I non elenca tutte le prescrizioni della D.M. ma fornisce maggiori dettagli tecnici ed in particolare prescrive che:

    laltezza minima rispetto al piano di servizio dei dispositivi di comando non sia inferiore a 0,6 m e siano facilmente raggiungibili (art. 10.1.2)

    la maniglia di comando del dispositivo di sezionamento dellalimentazione sia collocata ad una altezza dal piano di servizio compresa tra 0,6 m e 1,9 m, preferibilmente a 1,7

    il grado minimo di protezione contro i contatti indiretti per i dispositivi di comando e controllo sia IPXXD.

    ATTENZIONE! Un grado di protezione maggiore potrebbe comunque essere sempre necessario ai fini della protezione dellequipaggiamento dallambiente di utilizzo.

  • 54

    Colore e marcatura dei pulsanti

    I colori dei pulsanti devono essere conformi alla seguente tabella (art. 10.2.1)

  • 55

    Colore e marcatura dei pulsanti: PRESCRIZIONE

    PULSANTI DI AVVIAMENTO: BIANCO, GRIGIO, NERO, o VERDE con preferenza per il BIANCO. Vietato il ROSSO.

    PULSANTI DI EMERGENZA: ROSSO su sfondo GIALLO per arresto o interruzione emergenza.

    PULSANTI DI ARRESTO: NERO, GRIGIO o BIANCO, con preferenza per il NERO. Ammesso il ROSSO ma non deve essere utilizzato il VERDE.

    PULSANTI CHE ALTERNANO AWIAMENTO E ARRESTO BIANCO, GRIGIO o NERO. Vietato il VERDE, ROSSO o GIALLO.

    PULSANTI AVVIAMENTO SE PREMUTI E ARRESTO SE RILASCIATI BIANCO, GRIGIO o NERO. Vietato il VERDE, ROSSO e GIALLO.

    PULSANTI RIPRISTINO BLU, BIANCO, GRIGIO o NERO. Se anche arresto/disinserzione BIANCO, GRIGIO, NERO (preferito). Vietato il VERDE.

  • 56

    Colore e marcatura dei pulsanti: PRESCRIZIONE

    USO DI UNO STESSO COLORE PER FUNZIONI DIVERSE: se BIANCO, GRIGIO, NERO, sono usati per funzioni diverse, occorre adottareun metodo di codifica supplementare.

    MARCATURA RACCOMANDATE DEI PULSANTI

  • 57

    Colore indicatori luminosi

    Salvo diverso accordo fra costruttore e utilizzatore: i colori degli indicatori luminosi devono essere conformi alla seguente tabella (art. 10.3.2)

  • 58

    Colonne luminose e segnali intermittenti

    indicato lordine preferenziale per i colori delle colonne luminose; dallalto al basso ROSSO, GIALLO, BLU, VERDE e BIANCO

    Per evidenziare meglio le segnalazioni queste bene che siano eventualmente rese intermittenti.

    In caso di pulsanti luminosi quando difficilmente concordi come colorazione, bene utilizzare il bianco.

  • 59

    Dispositivi per larresto di emergenza:TIPI AMMESSISono inclusi:

    interruttore con comando a pulsante di tipo a palmo o a

    testa di fungo;

    interruttore azionato dalla trazione di una corda;

    interruttore con comando a pedale senza protezione

    meccanica

    I dispositivi per larresto di emergenza devono essere con azione ad apertura positiva e per la DM con aggancio meccanico.

  • 60

    Arresto di emergenza: ASPETTI FUNZIONALI (derivati da ISO 13850)I principali requisiti sono: deve prevalere su tutte le altre funzioni della macchina

    attivato da una singola azione umana

    il ripristino dellarresto di emergenza deve essere manuale; senza ripristino la macchina non deve partire e il ripristino non deve comportare un avviamento automatico

    in funzione della valutazione del rischio il sezionatore generale utilizzabile come arresto di emergenza purch:

    sia facilmente accessibile

    sia del tipo a) b) c) o d) dellart. 5.3.2 (ossia non presa-spina)

    il colore deve essere ROSSO su sfondo GIALLO

  • 61

    Arresto di emergenza: ASPETTI FUNZIONALI

    La funzione di arresto emergenza non sostitutiva o alternativa alle altre misure di sicurezza ma una misura supplementare.

    ATTENZIONE: anche se la funzione di emergenza non una funzione di sicurezza, i

    circuiti elettrici ed elettronici che la realizzano dovranno avere adeguata

    resistenza ai guasti (soprattutto se sono gli stessi delle funzioni di Sicurezza).

  • 62

    Dispositivi per linterruzione di emergenza:TIPI AMESSII dispositivi utilizzabili sono gli stessi tipi dei dispositivi utilizzati per larresto di emergenza escluso interruttori con comando a pedale.

    I dispositivi con interruttore azionato da pulsante possono essere racchiusi dietro vetro frangibile: ci consente di evitare attivazioni involontarie soprattutto quando ci pu causare consistenti danni o ritardi alla produzione.

  • 63

    Dimensionamento componenti e involucri

    Si devono affrontare due problematiche:

    dimensionamento dei circuiti di alimentazione, di potenza, ausiliari e di sicurezza

    dimensionamento dellinvolucro in base alla potenza termica dissipata dai componenti

    Lordine con cui sono state elencate le due fasi non casuale, ma sequenziale; il dimensionamento dellinvolucro deve necessariamente seguire il dimensionamento dei circuiti se non si vuole rischiare di realizzare apparecchiature troppo sacrificate o con elevate temperature interne durante lesercizio.

  • 64

    Dimensionamento componenti e involucri

    Dalla corretta raccolta di informazioni nella fase preliminare si dovrebbe gi conoscere:

    potenza nominale dei carichi elettrici

    la contemporaneit dei carichi

    dati elettrici al punto di allacciamento (Icc, Ipk, Icw, ecc.)Icw : corrente ammissibile di breve durata intesa come la corrente che il quadro, o un circuito del quadro, pu sopportare per un secondo, tempo massimo per il quale si ammette possa durare il cortocircuito, prima che intervengano i dispositivi di protezione a monte .

    Si pu quindi procedere al dimensionamento:

    delle dorsali principali di alimentazione dei conduttori

    dei componenti elettrici che collegano i singoli carichi a

    valle del punto di allacciamento

  • 65

    Dimensionamento componenti ed involucri: PROTEZIONE DEI TRASFORMATORILa corrente di prima magnetizzazione si ripercuote sul primario del trasformatore, per cui:

    sul primario si dispone la sola protezione magnetica

    sul secondario si dispone anche la protezione termica

    Attenzione alla impedenza del secondario di trasformatori di piccola taglia protetti sul secondario solo con protezione magnetica (se il carico che collegano non sovraccaricabile).

  • 66

    Dimensionamento dei componenti e degli involucri: POSIZIONAMENTO

    Per il corretto posizionamento dei componenti negli involucri sideve tenere presente:

    la temperatura massima di esercizio

    la funzione

    il calore che essi generano

    le indicazioni dei rispettivi costruttori

    Per ottenere un risultato soddisfacente occorre tenere contemporaneamente in considerazione tutti gli aspetti.

  • 67

    Dimensionamento dei componenti e degli involucri: POSIZIONAMENTO

    Determinate le temperature allinterno di un involucro possibile posizionare i componenti nel rispetto della loro massima temperatura ammissibile.

    Solitamente i costruttori dichiarano la temperatura di funzionamento dei loro componenti: se cos non fosse occorre contattare direttamente il costruttore per conoscere tali limiti o riferirsi alla norma citata.

    Si tenga presente che la temperatura cresce abbastanza linearmente con laltezza dellinvolucro e pertanto:

    temperature maggiori si hanno sempre nella parte alta dellinvolucro se non soggetto

    a raffreddamento forzato.

  • 68

    Dimensionamento dei componenti e degli involucri: POSIZIONAMENTOPer il corretto posizionamento dei componenti, oltre la temperatura, si deve tenere conto della loro funzione.

    Una possibile suddivisione funzionale la seguente (art. 12.2.2):

    circuiti di alimentazione a monte del sezionatore generale

    circuiti di potenza

    circuiti ausiliari, circuiti di comando e di sicurezza

    morsettiere di collegamento e connessioni con lesterno.

  • 69

    Dimensionamento dei componenti e degli involucri: POSIZIONAMENTOPosizionando i componenti si consideri inoltre che:

    i componenti di potenza generano inevitabilmente pi calore degli altri (es. trasformatori)

    i componenti che generano pi calore dovranno opportunamente essere distanziati dai componenti pi sensibili alla temperatura

    buona regola radunare i componenti di controllo quali PLC e sistemi elettronici

    i componenti devono essere accessibili per manutenzione frontalmente, tenendo gli organi destinati alla regolazione o manutenzione tra 0,4 m e 2,0 m sopra il piano di servizio

    James Prescott Joule (Salford, 24 dicembre 1818 Sale, 11 ottobre 1889)Fisico inglese, ha dimostrato che un conduttore attraversato da corrente elettrica produce calore in quantit proporzionale alla resistenza del conduttore e al quadrato della corrente stessa.

  • 70

    Dimensionamento dei componenti e degli involucri: POSIZIONAMENTO

    La metodologia schematizzata porta ai seguenti vantaggi:

    facile identificazione dei componenti

    laccesso interno involucro per gruppi omogenei di componenti

    riduzione del rischio di disturbi

    riduzione rischio di influenze reciproche tra componenti di diverse caratteristiche (calore, disturbi, vibrazioni, tensioni di isolamento, ecc.)

    razionalizzazione del percorso dei conduttori di collegamento tra i diversi componenti

  • 71

    Dimensionamento dei componenti e degli involucri: POSIZIONAMENTO

    Per evitare interferenze tra componenti necessario riferirsi anche alle indicazioni dei rispettivi costruttori.

    Esempi di prescrizioni di costruttori sono:

    le distanze minime da mantenere rispetto ad altri componenti

    la separazione dei circuiti di comando da quelli di potenza

    le prescrizioni di schermatura dei conduttori

    le prescrizioni sulla ventilazione

    Talvolta pu essere opportuno separare con pannelli metallici leparti interne di un involucro (es. 2 ante differenti), per limitare gli effetti dei disturbi di tipo irradiato.

  • 72

    Dimensionamento dei componenti e degli involucri: POSIZIONAMENTOPosizionamento dei componenti allinterno degli involucri: esempio

    Alimentazione

    Morsettiere

    potenza

    Variatori

    di velocit

    Potenza

    motore

    Potenza

    motore

    Elettronica

    PLC

    controllo

  • 73

    Dimensionamento componenti ed involucri: GRADI PROTEZIONELa protezione delle apparecchiature dalla penetrazione di corpi solidi o liquidi deve essere adeguata in relazione allambiente di utilizzo con particolare riguardo verso:

    polvere

    trucioli

    liquidi refrigeranti

    La norma impone comunque il grado minimo di protezione IP22 per apparecchiature di comando e controllo.

    Esempio: pulsantiera per applicazioni nautiche con grado di protezione IP65

  • 74

    Dimensionamento componenti ed involucri: GRADI PROTEZIONELa Norma CEI EN 60204-1 suggerisce alcuni gradi di protezione

    Allinterno degli involucri delle apparecchiature elettriche non sono ammessi dispositivi non elettrici

  • 75

    Si raccomanda che le porte degli involucri non siano pi larghe di 0,9 m con apertura di almeno 95.

    Per le aree di servizio elettrico (o involucri in cui la persona pu entrare interamente) le porte devono:

    essere larghe minimo 0,7 m ed alte non meno di 2,1 m

    disporre di mezzi per aprire dallinterno senza uso di chiavi o attrezzi (maniglie antipanico)

    aprirsi verso lesterno

    Se linterno degli involucri accessibili alle persone ha parti conduttrici in tensione accessibili, la luce di passaggio deve essere almeno 1,0 m (1,5 m se parti attive su due lati).

    Dimensionamento componenti ed involucri: ACCESSO

  • 76

    Dimensionamento componenti ed involucri: CANALIZZAZIONIMontati i componenti nellinvolucro occorre strutturare le canalizzazioni ed i percorsi dei conduttori interni.

    I conduttori che collegano componenti sullanta dellinvolucro devono essere fissati, sostenuti e protetti dai rischi di:

    schiacciamento

    taglio

    perdita di isolamento (abrasioni)

  • 77

    Dimensionamento componenti ed involucri: CANALIZZAZIONISe la fase di posizionamento dei componenti dellinvolucro stata eseguita diligentemente:

    i conduttori allinterno dellinvolucro risultano separati tra loro in funzione del livello di tensione e comunque di isolamento

    per quanto possibile i conduttori sono separati in relazione alla funzione svolta (potenza, segnale, trasmissione)

    le sovrapposizioni di conduttori che si vogliono separare sono ridotte a pochi incroci o a pochi parallelismi (solo se conformi al grado di isolamento)

    le schermature sono state correttamente messe a terra secondo istruzione dei costruttori dei dispositivi che collegano.

  • 78

    Dimensionamento componenti ed involucri: MORSETTIERELe morsettiere possono essere posizionate sulla parte alta e/o bassa e/o laterale dellinvolucro (vano risalita cavi): la scelta della posizione dipende dalle necessit dinstallazione della macchina nel suo complesso.

    Le morsettiere sono divise in genere in:

    circuiti di potenza

    circuiti di comando associati

    altri circuiti alimentati da sorgente esterna (es. interblocco)

    E bene dividere le morsettiere per livelli di tensione, separandole o inframmezzandole con setti separatori.

  • 79

    Dimensionamento componenti ed involucri: COLLOCAMENTO MORSETTIERELe morsettiere devono essere collocate in modo che:

    distino dal piano di servizio non meno di 0,2 m

    i conduttori siano facilmente collegabili (e non impediscano laccesso ai componenti limitrofi)

    ovviamente i conduttori collegati non gravino con il loro peso sui morsetti ma siano adeguatamente fissati

    Assicurarsi che i morsetti siano correttamente identificati in conformit agli schemi elettrici.

  • 80

    Dimensionamento componenti ed involucri: SOFTWARE DI CONTROLLO; SICUREZZA E SUPERVISIONE

    La struttura del software condiziona anche la scelta dellultima parte dellhardware per la quale occorre ancora definire:

    la CPU per quanto riguarda velocit e memoria

    leventuale sistema di supervisione in funzione della velocit del processo e dellinformazione da trattare

    numero di I/O necessari anche in funzione delle possibili espansioni future (prevedere una espandibilit tra il 10% ed il 20% pu essere sufficiente)

  • 81

    Dimensionamento componenti ed involucri: SOFTWARE DI CONTROLLO; SICUREZZA E SUPERVISIONE

    La struttura del software dovr poi considerare, se del caso, differenti livelli di password allinterno del programma per:

    consentire il cambio di modalit esecutiva

    consentire il cambio di produzione

    consentire il cambio di parametri di calibrazione

    consentire la visualizzazione o la trasmissione a distanza di

    dati riservati

    consentire la comunicazione remota per aggiornamenti ed

    operazioni sul programma (da gestire con la massima

    attenzione ai fini della sicurezza generale della macchina).

  • 82

    Dimensionamento componenti ed involucri: SOFTWARE DI CONTROLLO; SICUREZZA E SUPERVISIONE

    Il software andr strutturato tenendo conto delle segnalazioni di interblocco funzionale realizzati a livello hardware, gestendoleadeguatamente (es. extracorsa).

    Se lequipaggiamento contiene parti strutturate con dispositivi di sicurezza programmabili (es. Bus di sicurezza), occorrer porre la massima attenzione e cautela nel realizzarlo.

    Il sw deve essere commentato scrupolosamente con riferimento alla nomenclatura riportata sulla parte elettrica di comando e controllo.

  • Le norme per i quadri elettricidellequipaggiamento elettrico delle macchine

  • 84

    Quadri elettrici: aspetti generali

    NORMA CEI EN 60204-1 Art. 4.2

    I componenti e i dispositivi elettrici devono:

    essere adatti per luso a cui sono destinati; e

    essere conformi alle relative Norme IEC, se disponibili;

    essere applicati in conformit alle istruzioni del fornitore

    NORMA CEI EN 60204-1 Art. 4.2.2

    Lequipaggiamento elettrico della macchina deve soddisfare le prescrizioni di sicurezza identificate dalla valutazione del rischio della macchina. In funzione della macchina, delluso previsto, e del suo equipaggiamento elettrico, il progettista pu scegliere parti di questultimo conformi con la EN 60439-1 e, secondo necessit, alle altre parti relative della serie IEC 60439.

  • 85

    Quadri elettrici: aspetti generali

    NORMA CEI EN 60439-1/A1 Art. 1.1

    .. La presente Norma si applica anche alle APPARECCHIATURE ASSIEMATE progettate per lequipaggiamento elettrico delle macchine. Tuttavia, quando applicabile, devono essere soddisfatte le prescrizioni aggiuntive della IEC 60204-1.

    Per certi aspetti il quadro elettrico destinato al comando e controllo di un macchina pu essere considerato un componente dellequipaggiamento soggetto ad una norma specifica che nel caso la EN 60439-1.

    In realt la Norma CEI EN 60439-1 una norma pensata e strutturata principalmente per i quadri elettrici destinati alla

    distribuzione elettrica.

  • 86

    Quadri elettrici: aspetti generali

    In generale la Norma applicabile per i quadri elettrici destinati alle macchine la Norma CEI EN 60204-1 mentre la Norma CEI EN 60439-1 applicabile a quadri elettrici destinati al comando e controllo delle macchine, per quanto non in contrasto con la norma CEI EN 60204-1, per le parti dalla CEI EN 60204-1 non sufficienti a coprire le problematiche di progettazione dei quadri elettrici.

  • 87

    Quadri elettrici: aspetti generali

    Aspetti poco trattati nella Norma CEI EN 60204-1

    aspetti legati alla sovratemperatura che si produce allinterno dei quadri

    aspetti legati alla tenuta generale al corto circuito del quadro

    Altri aspetti sono trattati sostanzialmente in entrambe le norme, ma talvolta vi sono differenze nelle prescrizioni riguardanti gli stessi argomenti la cui armonizzazione allo studio a livello internazionale (es. prova di tensione).

  • 88

    Quadri elettrici: sovratemperatura

    La Norma CEI EN 60204-1 richiede genericamente:

    il corretto funzionamento dellequipaggiamento elettrico entro i limiti di temperatura ambiente prevista e comunque almeno nel campo da +5C a +40C (art. 4.4.3).

    che gli equipaggiamenti che durante il funzionamento normale o anomalo possono raggiungere temperature di superficie sufficienti a generare un rischio di incendio o danneggiare il materiale siano:

    posti entro involucro resistente a tali temperature

    distanziati per dissipare in sicurezza il calore o protetti con rivestimenti o schermi

  • 89

    Quadri elettrici: sovratemperatura

    La Norma CEI EN 60439-1 richiede invece specificatamente che per le diverse parti dellapparecchiatura (interne ed esterne) non vengano mai superati precisi limiti di sovratemperatura.

    La sovratemperatura di un elemento o di una parte la differenza tra la temperatura di questo elemento o parte e la temperatura dellaria ambiente allesterno della apparecchiatura.

    La sovratemperatura misurata in K ed rilevata sulla superficie o nelle vicinanze delle apparecchiature interne al quadro elettrico.

    Gli apparecchi incorporati nel quadro elettrico devono essere quindi in grado di sopportare la temperatura ambiente

    aumentata della corrispondente sovratemperatura presente.

  • 90

    Quadri elettrici: sovratemperatura

  • 91

    Quadri elettrici: sovratemperatura

    Per garantire il rispetto dei limiti di sovratemperatura esistono 2 possibilit:

    prove di tipo ad es. secondo il procedimento della Norma CEI EN 60439-1

    calcoli di estrapolazione su nuove apparecchiature derivate da apparecchiature gi provate.

    Indipendentemente dal metodo utilizzato in via prioritaria, per la protezione dal rischio di sovratemperature pericolose il costruttore dellequipaggiamento deve prendere tutte le necessarie misure di sicurezza ed attuare le necessarie

    verifiche (dirette o per calcolo) che ritiene necessarie per garantire la funzionalit e la sicurezza dellequipaggiamento

    stesso.

  • 92

    Quadri elettrici: cortocircuito

    La Norma CEI EN 60204-1 per la tenuta al cortocircuito richiede: di prevedere la protezione contro la sovracorrente quando la

    corrente in un circuito di una macchina pu superare il valore nominale di qualche componente, oppure la portata ammissibile nei conduttori, tenendo conto del valore pi basso (art. 7.2.1)

    che nella scelta di questi dispositivi di protezione, si tenga conto della salvaguardia degli apparecchi di interconnessione del circuito di comando e controllo in caso di sovracorrente, (per es. per evitare la saldatura dei contatti di tali apparecchi) (art. 7.2.10)

    IN SOSTANZA OCCORRE ASSICURARSI CON OGNI MEZZO CHE SOVRACORRENTI NON CREINO DANNI ALLEQUIPAGGIAMENTO O ALLE PERSONE LASCIANDO LA RESPONSABILITA AL COSTRUTTORE SU COME OTTENE LO SCOPO.

  • 93

    Quadri elettrici: cortocircuito

    La Norma CEI EN 60204-1 non fornisce quindi limiti precisi sulla tenuta al cortocircuito n prescrive prove al riguardo.

    La Norma CEI EN 60439-1 prescrive invece prove di cortocircuito per tutte le apparecchiature di serie fatta eccezione per apparecchiature per le quali:

    Icc < 10 kA aI punto di allacciamento

    Ipk < 17 kA in corrispondenza di lcc al punto di allacciamento

    i circuiti ausiliari collegati a trasformatori la cui potenza nominale 110V, oppure

  • 94

    Quadri elettrici: cortocircuito

    La Norma CEI EN 60439-1 si preoccupa quindi di coprire quegli aspetti di rischio dovuti delle forze elettrodinamiche che si generano durante un c.c.

    Anche per i quadri macchine esiste il problema della tenuta al cc e pertanto potranno essere applicate le prescrizioni della Norma CEI EN60439-1 per la copertura da tale rischio, ossia:

    prove di cc. secondo CEI EN 60439-1 (prove di tipo)

    calcoli estrapolativi secondo CEI 17-52 (poco applicabile)

    esonero dalle prove di c.c nei casi previsti dalla CEI EN

    60439-1

  • 95

    Quadri elettrici: cortocircuito

    Alla luce del costo non trascurabile delle prove di cc e dei problemi tecnici legati alla prova (rischio di distruzione dei componenti), per quanto possibile per i quadri macchina sar opportuno rientrare nei casi di esonero della prova.

    Scegliendo il dispositivo di protezione generale pertanto fondamentale considerare le sue caratteristiche elettrodinamichein corrispondenza alla lcc al punto di allacciamento in modo che si rientri nei limiti di esonero dalle prove di cc, ossia:

    Icc< 10 kA al punto di allacciamento, oppure

    Ipk< 17 kA in corrispondenza di lcc al punto di allacciamento

    Non rientrare nei suddetti limiti implica la necessit di:

    eseguire le prove di tipo

    acquistare apparecchiature gi provate al c.c.

  • Il dimensionamentotermico degli involucri

  • 97

    Aspetti generali

    In funzione delle diverse situazioni climatiche per gli involucri vi pu essere

    necessit di operare in uno dei seguenti 4 modi:

    AERARE

    VENTILARE

    RAFFREIDARE

    RISCALDARE

  • 98

    Aerazione

    Se il calore nellinvolucro non eccessivo, per il suo smaltimento pu essere sufficiente AEREARE LINVOLUCRO

    AERAZIONE

    SENZA APERTURE NELLINVOLUCRO:la convezione naturale interna

    allinvolucro e lo scambio termicocon le pareti di questo sufficiente

    a limitare la temperatura

    CON APERTURE NELLINVOLUCRO:si praticano aperture in alto e in basso

    allinvolucro (apertura alta conarea 1,1 volte maggiore dellaperturabassa) per creare un ricambio dariacon lesterno per convezione naturale

  • 99

    Ventilazione

    Quando si riesce a smaltire il calore per convenzione naturale necessario passare alla VENTILAZIONE FORZATA.

    VENTILAZIONE

    Ventilazione interna Senza aperture nellinvolucro

    (miscelazione):serve per omogeneizzare il caloreallinterno dellinvolucro evitandopunti con sacche di aria calda

    Ventilazione forzata con aspirazione dallesterno

    dellinvolucro:laria frasca prelevata

    dallesterno dellinvolucro;attenzione a non aspirare ariada ambienti aggressivi o speciali

  • 100

    Aspetti generali

    La ventilazione naturale o forzata con aperture sullinvolucro come metodo di smaltimento del calore pone alcuni problemi tra iquali:

    il ripristino del grado di protezione originale dellinvolucrodopo la creazione dei necessarie aperture

    la cautela di utilizzo in ambienti aggressivi (es. con acido solforico aggressivo del rame) o in ambienti a rischio di esplosione (zuccheri, farine, gas, ecc.)

    la necessit di manutenzione periodica per i sistemi di filtraggio

    La ventilazione forzata mediante scambio daria con lesterno deve essere valutata attentamente prima di essere adottato come sistema di smaltimento calore.

  • 101

    Raffreddamento

    Quando il calore non riesce nemmeno ad essere smaltito con la ventilazione forzata si ricorre al RAFFREDDAMENTO CON MACCHINE A SCAMBIO TERMICO mediante:

    RAFFREDDAMENTO

    Scambiatori di calorearia-aria:

    sono limitati dal saltotermico tra

    temperatura esterna etemperatura interna

    Condizionatori: hanno grandi rendimenti

    ottenendo bassetemperature interne.Hanno bisogno diricarica periodica

    Scambiatori di calorearia-acqua:

    hanno grandi rendimenti.Sono utili in ambientiove esistono polveri osostanze pericolose (ad

    es. vapori di gas).Pu esistere il problemadella presenza di acqua

    fredda

  • 102

    Riscaldamento

    Se dal calcolo termico risulta necessario riscaldare il metodo classico quello delle RESISTENZE DI RISCALDAMENTO (o in casi eccezionali sistemi di riscaldamento).

    Laccensione e lo spegnimento delle resistenze controllato da un

    termostato; solitamente le resistenze incorporano dispositivi che evitano il surriscaldamento della resistenza.

    Le resistenze di riscaldamento possono essere utilizzate per:

    riscaldare linvolucro

    evitare la formazione di condensa allinterno dellinvolucro

    RISCALDAMENTO

  • 103

    Dimensionamento termico degli involucri Metodi utilizzati

    Considerata la vastit, la complessit e la relativamente bassa ripetibilit dei quadri elettrici o degli involucri destinati alle macchine, sia per ragioni tecniche che economiche, la maggior parte de costruttori utilizzano il metodo basato sui calcoli.

    DIMENSIONAMENTO TERMICO

    Metodi basati sulla misuradiretta della

    sovratemperatura

    Metodi basati sucalcoli di

    estrapolazione

  • 104

    Metodi basati sulla misura diretta della sovratemperatura (cenni)Norma CEI EN 60439-1 (art. 8.2.1): chiede di ricreare il funzionamento ordinario (correnti circolanti e contemporaneit) e misurare la temperatura a regime (quando non si hanno variazionisuperiori a 1k/h) nei diversi punti interni dellinvolucro (misura temperatura esterna o interna con termocoppie o termometri).

    La scelta dei punti di misura (mai meno di 2 allesterno) responsabilit del costruttore. Per riscaldare linvolucro possibile:

    mettere in esercizio lapparecchiatura nelle condizioni ordinarie

    ricreare le condizioni ordinarie simulando con resistori

    La prova superata se le temperature allinterno dellinvolucro e sulla superficie dei componenti non supera precisi limiti prescritti.

    La Norma CEI EN 60439-1 in revisione con diverse prescrizioni per la prove di temperatura.

  • 105

    Metodi basati su calcoli di estrapolazione

    Sono basati sui seguenti principi:

    si effettua un confronto tra la potenza dissipata dagli

    apparecchi e quella che linvolucro scambia

    spontaneamente con laria esterna attraverso le pareti;

    si esegue il calcolo della temperatura interna al quadro;

    in base ai valori ottenuti si sceglie il tipo di intervento da

    realizzare.

    Uno dei metodi applicabili indicato nella Norma CEI 17-43.

  • 106

    Calcolo secondo la Norma CEI 17-43

    Metodo (tratto dal rapporto IEC 890) utilizzabile per involucri senza ventilazione forzata o ventilati naturalmente con griglie di aerazione di cui quelle di uscita 1,1 volte di superficie maggiore.

    La norma applicabile, alle condizioni in essa stabilite, in quanto la metodologia ed i risultati sono stati verificati con numeroseapparecchiature che costituiscono in effetti gli involucri di riferimento e che danno validit ai calcoli di estrapolazione eseguiti.

    Resta comunque la piena responsabilit del costruttore dellequipaggiamento nel garantire, al di l del metodo, il rispetto della tenuta alla temperatura dei componenti entro linvolucro.

  • 107

    Calcolo secondo la Norma CEI 17-43 Condizioni di applicazione

    Ripartizione di potenza entro linvolucro uniforme con

    apparecchiature installate senza ostacolare significativamente

    la circolazione daria

    Frequenza 60 Hz e somma correnti circuito alimentazione

    3150 A

    Conduttori di correnti elevate e parti strutturali disposti per

    trascurare le correnti parassite

    Se dotati di aperture di ventilazione lapertura di uscita sia 1,1

    volte quella di entrata e non ci siano pi di 3 diaframmi

    orizzontali

    Gli involucri con aperture di ventilazione suddivisi in celle e

    con diaframmi devono avere i diaframmi con aperture pari

    almeno al 50% della sezione orizzontale della cella

  • 108

    Calcolo secondo la Norma CEI 17-43 Dati per il calcolo

    Dimensioni dellinvolucro (HxLxP)

    Tipologia di installazione (incassato, in aria libera, ecc.)

    Presenza o meno delle aperture di ventilazione

    Numero di diaframmi orizzontali presenti

    Potenza complessiva effettiva dissipata dalle apparecchiature interne (alle correnti nominali)

    Nota: involucri senza diaframmi o scomparti e superficie effettiva di raffreddamento > 11.5 m2 o larghezza maggiore di 1,5 m necessario, per ragioni di calcolo, dividerli in pi scomparti fittizi.

  • 109

    Esempio di calcolo

  • 110

    Esempio dicalcolo

    1) Calcolo di AeSuperficie effettiva di raffreddamento

    2) Calcolo di kCostante di involucro

    3) Calcolo di dFattore di sovratemperatura per involucri con diaframmi interni

    4) Noto PPotenza dissipata effettiva dellapparecchiatura installata allinterno involucro

    5) Calcolo xesponente

    6) Calcolo Dt 0,5

  • 111

    Esempio dicalcolo

    7) Calcolo fFattore proporzione altezza/base

    8) Calcolo cFattore di distribuzione della

    temperatura

    altezza

    Area base

  • 112

    Metodi utilizzati

    Norma CEI 17-43:

    esempio di calcolo

    Quando realizzato tutto sempre bene verificare i

    risultati teorici

    TORNA1

  • 113

    Calcolo secondo altri metodi

    Altri metodi di calcolo possono essere applicati in base ai concetti di termodinamica relativi allo scambio di calore tra interno ed esterno attraverso il materiale costituente linvolucro.

    Note la temperatura massima e minima esterna TeMax e TeMin, note le temperature massime e minime interne desiderate TiMaxe TiMin, la potenza termica Pd interna allinvolucro dissipata dai componenti per le leggi della termodinamica risulta:

    TiMax = Pd / (K x S) + TeMax Timin = Pd (K x S) + Temin

    Dove K espresso in W/(m2C) e costituisce il coefficiente di scambio del materiale dellinvolucro.

  • 114

    Calcolo secondo altri metodi

    K un coefficiente che a seconda del materiale varia tra 3,5-12 W/(m2C); per gli involucri metallici K vale solitamente 5,5.

    Conoscendo le temperature accattabili massima Tmaxacc e minima Tminacc (temperatura di condensa) entro linvolucro occorrer verificare che:

    TiMax < Tmaxacc Timin > Tminacc

    Se TiMax < Tmaxacc occorrer RAFFREDDARE

    Timin > Tminacc occorrer RISCALDARE

  • 115

    Esempio di calcolo

    TORNA

  • 116

    Esempio di calcolo

  • 117

    Esempio di calcolo

    TORNA

  • 118

    Esempio di calcolo

    K = 0,135

    Ae = 6,64TORNA

  • 119

    Esempio di calcolo

    f = 5,8

    c = 1,44TORNA

  • 120

    Esempio di calcolo

    TORNA

  • Gli aspetti di cablaggio e montaggio

  • 122

    Scelta delle condutture

    Per operare la corretta scelta delle condutture occorre considerare tutte le informazioni acquisite in fase preliminare,soprattutto per stabilire il grado di protezione idoneo per le condutture.

    Non sono ammesse giunzioni intermedie nei conduttori tra un morsetto e laltro eccetto quando non possibile collocare morsetti entro scatole di giunzione.

    DIMENSIONAMENTO CONDUTTURE ESTERNE

    Dimensionamento deiconduttori

    Scelta tipologia eModalit di posa

  • 123

    Dati per il dimensionamento delle condutture

    Condizioni ambientali

    Contemporaneit dei carichi

    Adiacenza di pi circuiti caricati e separazione tra i circuiti

    Tipo di posa scelto in base alle condizioni ambientali

    Distanza dalle utenze da collegare: massima caduta di tensione tollerata 5% per la Norma CEI EN 60204-1

    Condizioni imposte dal costruttore del componente collegato

    La sezione dei conduttori potrebbe dover essere aumentata a seguito di carichi in servizio intermittente che aumentano la corrente termica equivalente.

  • 124

    Corrente termica equivalente

    Dove:

    Iq = valore termicamente equivalente della corrente in ampere

    I1 = corrente di inserzione o avviamento in ampere

    Ip = corrente a regime permanente in ampere

    t1 = durata della corrente di inserzione o avviamento in secondi

    tp = durata del funzionamento a carico in secondi

    ts = durata del ciclo di lavoro in secondi

    La formula non riportata nella edizione 2006 della EN 60204-1 ma nella precedente; pu comunque ancora essere presa come riferimento.

    s

    pp

    t

    tItIIq

    +=

    21

    21

  • 125

    Dimensioni delle condutture

    Il dimensionamento dei conduttori in base alla corrente di esercizio prevista alle condizioni di posa effettuabile con lausilio delle:

    Norme IEC 6034-5-52

    Norme nazionali

    indicazioni dei costruttori di cavi

    Nellappendice D (informativa) della Norma riportato un esempio di metodo di calcolo di portata dei conduttori.

  • 126

    Scelta delle conduttore

    TIPOLOGIE DI POSA (Allegato D) Metodo B1: uso di tubi protettivi e sistemi di canali per sorreggere e proteggere i cavi unipolari

    Metodo B2: come B1, ma utilizzando cavi multipolari

    Metodo C: cavi multipolari in aria senza spazio tra cavi sulle pareti

    Metodo E: cavi multipolari in aria in passerelle aperte

    Nella Norma e nellAllegato D sono riportate alcune tabelle.

  • 127

    Scelta delle conduttore

    Tab. 6

    Esempi di portata (Iz) di conduttori o cavi in rame isolati in PVC per temp. ambiente +40 C (art 12.4)

    In funzione della tipologia di installazione e della portata si determina la sezione del conduttore.

  • 128

    Scelta delle condutture

    Tab. D.1: Fattori di correzione (app. C) (per la temperatura)

    La portata lz determinata in tab. 6 deve essere moltiplicata per il fattore di correzione della temperatura.

  • 129

    Scelta delle condutture

    Tab. D.2: Fattori di declassamento per raggruppamento (App. C)

    La portata lz determinata in tab. 6 deve essere declassata in funzione dellaffiancamento ad altri conduttori raggruppati.

  • 130

    Scelta delle condutture

    Tab. D.3: Fattori di declassamento per cavi multipolari fino a 10 mm2 (App. D)

    La portata lz delle coppie di conduttori entro i cavi multipolari determinata in tab. 6 deve essere declassata in funzione del numero di coppie di Conduttori caricati entro il cavo multipolare.

  • 131

    Scelta delle condutture

    Tab. D.7: Fattori di declassamento per cavi avvolti su tamburi

    Nel caso di cavi avvolti su tamburi la portata lz delle coppie di conduttori determinata in tab. 6 deve essere declassata in funzione del numero di strati di cavi avvolti.

  • 132

    Scelta delle condutture

    Tab. D.5: Sezioni minime conduttori di rame (art. 12.4)

    La sezione identificata con la tab. 6 deve poi essere confrontata con il minimo prescritto dalla tab. 5.

  • 133

    Scelta delle condutture

    Tab. D.4: Classificazione dei tipi di conduttore

  • 134

    Note sul dimensionamento dei conduttori

    Temperatura di riferimento per calcolare la portata 40C

    Canalizzazioni e tubazioni possono essere sia di materiale metallico che plastico purch rispettino le esigenze di resistenza e grado di protezione per lambiente di utilizzo previsto

    Per materiali isolanti diversi dal PVC o portate dei conduttori relative ad altre modalit di posa ci si riferisca alle IEC 60364-5-52

    DIMENSIONAMENTO CANALIZZAZIONI

    Dimensione PercorsoStruttura

    Condotti di aria, olio, acqua, ecc. raccomandato siano separati da quelli elettrici o ben identificati

  • 135

    e

    Note sul dimensionamento delle canalizzazioni

    La dimensione delle canalizzazioni influenzata da:

    quantit di cavi in transito

    necessit di separazioni interne tra diversi livelli di conduttori

    DIMENSIONE

    Dipendono essenzialmente dalla:

    posizione delle utenze in campo

    sollecitazioni meccaniche cui sono soggette le canalizzazioni inesercizio

    STRUTTURA PERCORSO

  • 136

    Note sul dimensionamento delle canalizzazioni

    Nella fase dimensionale delle canalizzazioni occorre tenere conto:

    della necessit di accesso per manutenzione, pulizia, controlli

    dei possibili ampliamenti (riserva ragionevole tra 5% e 20%)

    del necessario grado di protezione

    delle sollecitazioni cui saranno soggette

    Esempi di sollecitazioni:

    zone ove sono presenti schizzi di materiale fuso (fonderie)

    zone soggette a passaggio di mezzi (rischio di schiacciamento)

    condutture a servizio di parti mobili, ecc.

    Per la protezione delle suddette sollecitazioni si possono utilizzare per esempio guaine corazzate, canalizzazioni metalliche, catene portacavi.

    Condotti e passerelle devono essere montati almeno a 2 m sopra

    larea di lavoro nelle zone di passaggio persone.

  • 137

    Protezione di conduttori e cavi

    Si differenzia il caso dei cavi unipolari senza guaina e delle loro connessioni esterne dal caso dei cavi esterni.

    I cavi unipolari senza particolare protezione, devono essere alloggiati in opportune canalizzazioni in grado di difenderli dai rischi (meccanici, chimici, termici, ecc.) potenzialmente presenti nellambiente cui destinato lequipaggiamento elettrico.

    I cavi dotati di guaina protettiva garantiscono gi un sufficiente livello di protezione salvo ove esista la possibilit di danneggiamento per cui la loro protezione richiesta, mentre dove tale rischio non esiste possono essere installati ad esempio anche in passerella.

  • 138

    Collocamento a bordo macchina dei componenti

    Nella scelta e collocazione dei componenti dellequipaggiamento si dovr tenere conto:

    delle necessit di montaggio e smontaggio

    delle necessit di regolazione e manutenzione

    delle necessarie distanze di passaggio per il personale

    (anche ad ante aperte dei quadri e dei pannelli elettrici)

    dei principi di ergonomia di cui allallegato 1 della

    Direttiva Macchine art 1.2.2 comma d

  • 139

    Dispositivo per larresto di emergenza

    un dispositivo fondamentale che deve:

    essere conforme alle prescrizioni della norma ISO 13850

    essere posizionato in tutte le postazioni di comando

    essere posizionato dove lanalisi del rischio lo richiede

    Spesso pu essere necessario collocare il dispositivo di attuazione dellarresto di emergenza anche allinterno di protezioni ove possano essere effettuate regolazioni e manutenzioni.

  • 140

    Cassette di derivazione e dispositivi di sicurezzaNella scelta e nel posizionamento delle cassette di derivazione occorre tenere conto dellambiente in cui vanno collocate, scegliendo di conseguenza lidoneo grado IP.

    Analogamente anche i condotti dovranno essere scelti con grado di protezione idoneo allambiente di utilizzo.

    Nella scelta ed installazione dei dispositivi di sicurezza oltre al rispetto delle prescrizioni normative (ad es. EN 999 per i dispositivi elettrosensibili) sono di importanza fondamentale il rispetto delle istruzioni del relativo costruttore.

  • 141

    Dispositivi bordo macchina

    Durante linstallazione dei componenti in campo occorrerprestare attenzione affinch negli involucri contenenti parti elettriche non siano collocati componenti non elettrici o transitino condutture non elettriche (CEI EN 60204-1 art. 11.2.2).

    il caso tipico delle elettrovalvole che dovrebbero essere sempre separate dal resto dellequipaggiamento elettrico.

  • 142

    Segnalazione e avvisi

    Terminata linstallazione di tutti i componenti

    dellequipaggiamento occorrer infine collocare tutte le

    necessarie indicazioni e segnalazioni quali:

    avvisi di presenza tensioni residue (se presenti) che

    indichino il tempo di attesa prima dellapertura

    dellinvolucro se esiste pericolo

    indicazioni della presenza di circuiti alimentati a monte del

    sezionatore generale di macchina

    indicazione di tutti i componenti in conformit agli schemi,

    ivi compreso i dispositivi di comando

  • 143

    Segnalazione di pericolo

    Due sono le segnalazioni indicate nella Norma CEI EN 60204-1:

    segnalazione degli involucri che non evidenziano al loro interno la presenza di dispositivi elettrici (IEC 6041 7-5036)

    segnalazione di pericolo di superfici calde dellequipaggiamento elettrico (IEC 60417-5041)

    Attenzione affinch segnali e targhe abbiano sufficiente resistenza in relazione alle condizioni ambientali (CEI EN 60204-1 art. 16-1).

  • 144

    Identificazione componenti e conduttori

    Tutti i componenti ed i conduttori saranno identificati in coerenza con lidentificazione utilizzata per la

    documentazione ed in particolare per gli schemi elettrici.

    I conduttori devono poter essere identificabili ad ogni estremit

    conformemente a quanto riportato nella documentazione tecnica.

    Non osservare alla suddetta prescrizione pu essere fonte di pericolo per il personale di manutenzione.

  • 145

    Numerazione conduttori e numerazione in genere

    Pu essere del tipo a caratteri, a numeri o basata sui colori

    oppure un sistema misto a condizione che:

    la numerazione o la colorazione sia univoca

    la numerazione o la colorazione indicata sugli schemi sia

    identica a quella posta sullequipaggiamento

    il metodo adottato ed i colori adottati siano indicati sulla

    documentazione tecnica

  • 146

    Colorazione dei conduttori

    Ad eccezione di quando si usano cavi multipolari o quando lisolante utilizzato non disponibile nelle colorazioni richiesta, viene raccomandato che i conduttori isolati siano codificati mediante i seguenti colori:

    NERO: circuiti di potenza in AC e DC;

    ROSSO: circuiti di comando in AC;

    BLU: circuiti di comando in DC;

    ARANCIO: circuiti di interblocco alimentati da una sorgente di potenza esterna o circuiti non sezionati dal sezionatore generale.

    Il conduttore di neutro deve essere identificato con il colore BLU (si raccomanda BLU CHIARO), colore che non deve essere utilizzato per altri conduttori se lunico metodo di identificazione dei conduttori la colorazione e ci pu essere causa di confusione.

  • La documentazione e la marcaturadi un equipaggiamento elettrico

  • 148

    Documentazione e marcatura dellequipaggiamento elettrico

    LEQUIPAGGIAMENTO ELETTRICO DI UNA MACCHINA NON PUO ESSERE CONSIDERATO

    TERMINATO SE NON VENGONO FORNITE TUTTE LE NECESSARIE DOCUMENTAZIONI

    COMPLETE E CORRETTE. LA DOCUMENTAZIONE E A TUTTI GLI EFFETTI PARTE

    INTEGRANTE DELLEQUIPAGGIAMENTO ELETTRICO

    Oltre alla documentazione lequipaggiamento deve riportare la marcatura del suo costruttore.

    DOCUMENTAZIONE

    Informazioni per consentire il corretto collocamentoInformazioni circa il trasportoInformazioni per il corretto immagazzinamentoInformazioni per il montaggio

    Informazioni per linstallazioneInformazioni per lallacciamentoInformazioni circa i rischi residuiInformazioni per la manutenzioneInformazioni per luso corretto e non consentito

    CONCLUSIVAPRELIMINARE

  • 149

    Caratteristiche

    Completa

    Corretta

    Facilmente comprensibile

    Univoca

    Documentazioni incomplete possono essere fonte di rischio per

    Iutilizzatore.

    Documentazioni complete e corrette al contrario definiscono

    con precisione i limiti di responsabilit del costruttore

    dellequipaggiamento elettrico.

  • 150

    Documentazione e targatura: CARATTERISTICHE

    PRESCRIZIONIINERENTI ALLA

    DOCUMENTAZIONEED ALLA

    IDENTIFICAZIONE

    a) documentazione tecnica prescrittadalle direttive applicate

    b) documentazione tecnica prescrittadalle normative applicate

    c) marcatura dellequipaggiamentoelettrico ai fini della sua identificazione

  • 151

    a) Documentazione tecnica prescritta dalle direttive applicateIn Europa la Direttiva Macchine regolamenta la documentazione che il costruttore della macchina deve consegnare allutilizzatore finale; essa prevede che siano fornite istruzioni della macchina e del suo equipaggiamento circa:

    condizioni duso

    posti di lavoro che possono essere occupati dagli operatori

  • 152

    a) Documentazione tecnica prescritta dalle direttive applicateIstruzioni per eseguire senza alcun rischio:

    trasporto, indicando massa della macchina e dei suoi vari elementi allorch devono essere regolarmente trasportati separatamente

    montaggio e lo smontaggio

    installazione

    messa in funzione

    utilizzazione

    regolazione

    manutenzione e riparazione

    se necessario, istruzioni per laddestramento

    se necessario, caratteristiche essenziali degli utensili che possono essere montati sulla macchina.

  • 153

    a) Documentazione tecnica prescritta dalle direttive applicateSono parte delle istruzioni duso la documentazione tecnica e gli schemi di macchina necessari per messa in funzione, manutenzione, ispezione, controllo del funzionamento e riparazione e ogni altra avvertenza utile soprattutto in materia di sicurezza.

    La documentazione destinata allutilizzatore finale in ambito europeo (schemi elettrici compresi) deve essere fornita nella lingua concordata rif. All. B; comunque vale la prescrizione prioritaria della Direttiva Macchine (lingua del paese di utilizzo).

    Particolari richieste di documentazione possono essere indicate nelle norme di tipo C.

  • 154

    a) Documentazione tecnica prescritta dalle direttive applicatePer soddisfare le Direttive applicate, oltre alla documentazioneclassica, occorre poi costituisce il fascicolo tecnico della parte elettrica.

    Esempio di struttura di un fascicolo tecnico:

    descrizione generale del materiale

    disegni di progettazione e fabbricazione

    schemi di componenti, sotto unit, circuiti

    descrizioni e spiegazioni di funzionamento (Manuale duso, manutenzione, software dellequipaggiamento)

    descrizione soluzioni adottate ai fini del soddisfacimento dei requisiti essenziali delle Direttive applicate (analisi soddisfacimento requisiti fondamentali)

  • 155

    a) Documentazione tecnica prescritta dalle direttive applicate calcoli di progetto e controlli

    rapporti delle prove effettuate

    dichiarazione di conformit

    allegati quali:

    manuali tecnici apparecchiature incorporate

    dichiarazioni conformit dei componenti dellequipaggiamento

    certificati collaudo o rapporti prova dei componenti dellequipaggiamento

    corrispondenza, comunicazioni, e accordi con la committenza

    bozze, note di calcolo, documenti e note varie, ecc.

  • 156

    Osservazione generale

    Se costruttore della macchina e costruttore dellequipaggiamento elettrico sono diversi, dovranno essere presi accordi contrattuali per definire la documentazione da sviluppare per il fascicolo tecnico della macchina e quella prevista per essere inserita nelle istruzioni per luso destinate allutilizzatore finale.

  • 157

    b) Documentazione tecnica prescritta dalle norme applicatePu consistere in informazioni necessarie per installazione esercizio e manutenzione dellequipaggiamento fornite, per esempio, con disegni, schemi, diagrammi, tabelle e istruzioni.

    Per equipaggiamenti molto semplici le informazioni corrispondenti possono essere contenute in un solo documentopurch indichi tutti i dispositivi dellequipaggiamento e come effettuare lallacciamento dellalimentazione.

    Le informazioni devono essere nella lingua concordata (Allegato B), ma comunque vale la prescrizione prioritaria della Direttiva Macchine (lingua del paese di utilizzo).

  • 158

    b) Documentazione tecnica prescritta dalle norme applicateLa norma generale EN 60204-1 riporta al cap. 17 le seguenti prescrizioni per la documentazione dellequipaggiamento:

    un documento principale (elenco di parti o elenco di documenti)

    documenti complementari comprendenti: una chiara ed esauriente descrizione dellequipaggiamento, della sua installazione e montaggio, e della connessione alla/e alimentazione/i elettrica/che;

    le prescrizioni per lalimentazione elettrica;

    informazioni sullambiente circostante (per es. illuminazione, vibrazioni, agenti inquinanti atmosferici), ove necessario;

    lo/gli schema/i completo/i del sistema (a blocchi), ove necessario;

    Io/gli schema/i circuitale/iContinua

  • 159

    b) Documentazione tecnica prescritta dalle norme applicate

    informazioni su (ove necessario): programmazione, per quanto necessario alluso dellequipaggiamento

    sequenza di funzionamento;

    frequenza delle verifiche;

    frequenza e metodi di prova funzionali;

    guida alla regolazione manutenzione e riparazione, in particolare dei dispositivi e dei circuiti di protezione;

    elenco delle parti di ricambio raccomandate; ed

    elenco degli utensili forniti

    una descrizione (inclusi gli schemi di interconnessione) delle protezioni, delle funzioni di interblocco e degli interblocchi dei ripari relativi ai pericoli, in particolare per le macchine che funzionano in modo coordinato

    continua

  • 160

    b) Documentazione tecnica prescritta dalle norme applicate

    una descrizione delle misure di sicurezza e dei mezzi forniti qualora sia necessario neutralizzare le protezioni (per es. per impostazione o manutenzione), (vedere 9.2.4)

    istruzioni sulle procedure per la messa in sicurezza della macchina per la manutenzione (vedere anche 17.8);

    informazioni su movimentazione, trasporto e magazzinaggio;

    informazioni circa correnti di carico, correnti di avviamento di picco e cali di tensione ammessi, a seconda dei casi;

    informazioni su rischi residui dovuti a misure di protezione adottate, indicazione eventuale necessit di formazione particolare e specifiche degli equipaggiamenti personali di protezione.

  • 161

    c) Marcatura dellequipaggiamento elettrico

    In prossimit di ogni alimentazione di ingresso deve essere fissata allinvolucro una targa che riporti le seguenti informazioni:

    nome o marchio di fabbrica del fornitore;

    marchio di certificazione quando richiesto;

    numero di serie, dove applicabile;

    tensione nominale, numero delle fasi e frequenza (se in

    c.a.) e corrente a pieno carico per ogni alimentazione;

    potere di interruzione valore di cortocircuito

    dellequipaggiamento;

    numero del documento principale - vedere IEC 62023 (CEI

    3-49).

  • 162

    c) Marcatura dellequipaggiamento elettrico

    Se costruttore macchina e costruttore dellequipaggiamento elettrico sono diversi, anche per questultimo occorrer riportare la targa sullequipaggiamento.

    Su un equipaggiamento elettrico vi possono quindi essere pi di una targa se i costruttori sono molteplici.

    Lequipaggiamento deve essere marcato in maniera leggibile e duratura, in modo tale che, una volta installato, sia facilmentevisibile

  • Le verifiche dellequipaggiamentoelettrico

  • 164

    Le prescrizioni per le verifiche dellequipaggiamento elettrico sono riportate allart. 18 Norma CEI EN 60204-1, ossia:

    raccomandato eseguire le prove nella sequenza indicata.

    V

    E

    R

    I

    F

    I

    C

    H

    E

    a) Verifica che lequipaggiamento elettrico siaconforme alla documentazione tecnica

    f) Prove funzionali

    d) Prove di tensione

    c) Prove di resistenza dellisolamento

    b) Se protezione contro i contatti indiretti medianteinterruzione automatica, si applica art. 18.2

    e) Protezione contro le tensioni residue

  • 165

    Aspetti generali

    Se non esistono norme specifiche di prodotto che indicano quali verifiche effettuare vige lobbligo di effettate le verifiche a), b)e f) e dove necessario includere una o pi delle verifiche da c) a e) (ossia il costruttore effettua una analisi del rischio).

    Difficilmente comunque possibile escludere con certezza il danneggiamento o lerrato cablaggio dellequipaggiamento realizzato, per cui di fatto in pratica anche la prova di tensione e di resistenza di isolamento sono da eseguire.

    Nella edizione 2006 si prescrive che il risultato delle prove sia documentato!

  • 166

    a) Verifica che lequipaggiamento elettrico sia conforme alla documentazione tecnica una verifica prescritta gi nella edizione 1998 della Norma ma nella edizione 2006 diventata obbligatoria.

    Verificare la conformit della documentazione significa in pratica:

    verificare che la documentazione prescritta nella norma specifica o, se non esiste norma specifica nellart. 17 della Norma CEI EN 60204-1, sia stata consegnata

    che il contenuto riporti le corrette identificazioni dei componenti installati

    Documentazione incompleta o non corretta comporta un esito negativo della verifica e non consente di considerare lequipaggiamento pronto alluso.

  • 167

    b) Se protezione contro i contatti indiretti medianteinterruzione automatica, si applica art. 18.2

    SISTEMI TT SISTEMI TNSISTEMI IT

    Secondo prescrizioni dellaIEC 60364-6-61 (CEI 64-8 parte 6)

    Secondo prescrizioniart. 18.2.2 e art. 18.2.3.Norma CEI EN 60204-1

    Prova 1 Prova 2

    Verifica continuit circuitoequipotenziale di protezione

    Verifica condizioni per laprotezione mediante interruzioneAutomatica dellalimentazione

  • 168

    Verifica sistemi TN: prova 1VERIFICA DI CONTINUITA CIRCUITO EQUIPOTENZIALE DI PROTEZIONE

    Deve essere misurata la resistenza di OGNI conduttore di protezione tra morsetto PE di ingresso e i relativi punti del conduttore di protezione di ogni circuito.

    La misura deve essere effettuata:

    mediante sorgente di alimentazione separata dalla rete (per es. SELV) che fornisca una tensione massima a vuoto di 24 V ac. o c.c. (evitare luso del PELV)

    con corrente circolante compresa tra 0,2 A e circa 10 A e tensione massima a vuoto 24 V c.a o cc

    Il TEST 1 considerato superato se il valore di resistenza misurato nel campo dei valori attesi per quella lunghezza e sezione di ogni conduttore di protezione della macchina.

  • 169

    +

    Verifica sistemi TN: prova 2VERIFICA CONDIZIONI PER LA PROTEZIONE MEDIANTE INTERRUZIONE AUTOMATICA DELLALIMENTAZIONE

    Verifica a vista delle connessioni dellalimentazione e delPE esterno sul morsetto PE di macchina

    Verifica delle condizioni di interruzione dellalimentazionesecondo Allegato A (derivato da IEC 364-4-41 e IEC 364-6-61

    Verifica impedenza anellodi guasto mediante:

    CALCOLO oppure MISURA (Allegato A4)

    Verifica conformitregolazione dispositivoprotezione secondo

    Allegato A

  • 170

    Configurazione tipica per la misura dellimpedenza dellanello di guasto

  • 171

    Verifica per i sistemi TN

    Lo strumento utilizzato pel la misura deve essere conforme alla serie di Norme CEI EN 61557

    Procedura B Procedura CProcedura A

    METODI DI PROVA PER SISTEMI TN (tab. 9)

    Utilizzo della tab. 10 secondo lemodalit elencate in tab. 9

  • 172

    Procedura A

    Equipaggiamento di macchine montate e collegate in loco dove la continuit dei circuito equipotenziali di protezione non stata confermata dopo il montaggio e il collegamento in loco.

    ECCEZIONE Sono noti dal costruttore i calcoli

    dellimpedenza dellanello di guasto verificabile lunghezza e sezione dei

    conduttori installati utilizzati per il calcolo confermato che limpedenza della

    sorgente in loco sia < a quella calcolata dal costruttore (DATI CLIENTE)

    Prova 1+

    Prova 2

    Prova 1 per i circuiti collegati in loco+

    Esame a vista connessioni alimentazioni e conduttoredi protezione esterno al morsetto PE della macchina

  • 173

    Procedura B

    Macchina fornita con verifica continuit circuiti equipotenziali di protezione mediante Prova 1 o Prova 2 tramite misura, con circuiti equipotenziali di protezione superiori alla lunghezza in Tabella 10.

    ECCEZIONEImpedenza della sorgente in loco: a quella calcolata dal costruttoreOppure fornita con prova 2 (in fabbrica) con

    misura

    Prova 2(sul posto)

    B1) macchina fornita completamentemontata e non smontata per spedizione

    B2) macchina fornita smontata per spedizione ma con continuit PE garantita al rimontaggio (ad es. connettori o presa/spina)

    Caso B1) verifica connessioneallalimentazione e del PE esterno

    Caso B2) verifica connessioni allalimentazione, del PE esterno e dei PE dei conduttori sezionati

    NESSUNA PROVA IN LOCOECCETTO:

  • 174

    Procedura C

    Macchina fornita con verifica continuit circuiti equipotenziali di protezione mediante Prova 1 o Prova 2 tramite misura, con circuiti equipotenziali di protezione NON superiori alla lunghezza in Tabella 10.

    Esame a vista collegamenti alimentazione e PE esterno al PE di macchina per macchina non collegata allalimentazione con presa/spina

    Nel caso C2) verifica, ad es. esame a vista, delle connessioni dei conduttori PE scollegati per spedizione

    NESSUNA PROVAIN LOCO

    C1) macchina fornita completamente montata e non smontata per spedizione

    C2) macchina fornita smontata per spedizione ma con continuit PE garantita al rimontaggio (ad es. connettori o presa/spina)

  • 175

    CEI EN 60204-1Tab. 10

  • 176

    c) Prove di resistenza dellisolamento

    Sono da eseguire su tutti i conduttori di potenza della macchina, anche su singole sezioni di questa.

    Tensione di misura 500 V DC tra ciascun conduttore di potenza ed il circuito di protezione; deve risultare R.is. misurata > a 1 M(valori inferiori sono concessi per anelli collettori, sbarre collettrici ecc. ma non meno di 50 K) .

    Ove presenti dispositivi di protezione contro scariche atmosferiche, per la misura ammesso:

    scollegarli

    r