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1 COMANDO GENERALE DELLA GUARDIA DI FINANZA I Reparto - Ufficio Ordinamento CIRCOLARE N. 240000 / 310 EDIZIONE 2013 ORDINAMENTO DELLA GUARDIA DI FINANZA

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COMANDO GENERALE DELLA GUARDIA DI FINANZA I Reparto - Ufficio Ordinamento

CIRCOLARE N. 240000 / 310

EDIZIONE 2013

SOMMARIO

ORDINAMENTO DELLA

GUARDIA DI FINANZA

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COMANDO GENERALE DELLA GUARDIA DI FINANZA I Reparto - Ufficio Ordinamento

N. 151151/310 Roma, 22/05/2013

ATTO DI APPROVAZIONE

Approvo la circolare n. 240000/310 – edizione 2013, recante “Ordinamento della Guardia di Finanza”.

F.TO IL COMANDANTE GENERALE (Gen. C.A. Saverio Capolupo)

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1. LINEAMENTI GENERALI 5

a. Assetto organizzativo 5

b. Principi organizzativi 6

(1) Decorrenza dei provvedimenti 7

(2) Reparto 7

(3) Linee di dipendenza 8

(4) Targhe e scudi 9

(5) Circoscrizioni di servizio 12

(6) Organi di staff e di line 12

(7) Comandante e Capo 13

(8) Gerarchia e funzioni di comando 13

(9) Dotazioni organiche e profili d’impiego 16

(10) I servizi generali di caserma 17

2. COMANDO GENERALE 19

3. REPARTI TERRITORIALI 22

a. Comando Interregionale 22

b. Comando Regionale 23

(1) Comando Provinciale 25

(a) Nucleo di Polizia Tributaria 27

(b) Gruppo 34

(c) Compagnia 36

(d) Tenenza 38

(e) Brigata 39

(f) Stazione di Soccorso Alpino (S.A.G.F.) 39

(g) Reparto di Pronto Impiego 41

(2) Reparto Operativo Aeronavale 42

(a) Stazione Navale 43

(b) Sezione Aerea 44

(3) Centro di Addestramento 45

(4) Reparto Tecnico Logistico Amministrativo 46

4. REPARTI SPECIALI 47

a. Comando dei Reparti Speciali 48

b. Comando Tutela della Finanza Pubblica 50

(1) Nucleo Speciale Entrate 52

(2) Nucleo Speciale Spesa Pubblica e Repressione Frodi Comunitarie 53

(3) Nucleo Speciale Pubblica Amministrazione 54

ORDINAMENTO DELLA GUARDIA DI FINANZA

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c. Comando Tutela dell’Economia 55

(1) Nucleo Speciale di Polizia Valutaria 57

(2) Servizio Centrale di Investigazione sulla Criminalità Organizzata (S.C.I.C.O.) 59

d. Comando Unità Speciali 61

(1) Nucleo Speciale Commissioni Parlamentari d’Inchiesta 62

(2) Nucleo Speciale Privacy 63

(3) Nucleo Speciale Frodi Tecnologiche 64

(4) Nucleo Speciale Tutela Mercati 65

(5) Nucleo Speciale per la Radiodiffusione e l’Editoria 66

e. Reparto Tecnico Logistico Amministrativo dei Reparti Speciali 67

5. REPARTI AERONAVALI SPECIALI 68

a. Comando Aeronavale Centrale 68

b. Comando Operativo Aeronavale 70

(1) Gruppi Aeronavali 71

(2) Gruppo Esplorazione Aeromarittima 71

c. Centro Navale 72

d. Centro di Aviazione 73

6. REPARTI ADDESTRATIVI 74

a. Ispettorato per gli Istituti di Istruzione 74

b. Accademia 76

c. Scuola di Polizia Tributaria 77

d. Centro di Reclutamento 78

e. Scuola Ispettori e Sovrintendenti 79

f. Legione Allievi 80

(1) Scuola Allievi Finanzieri 81

(2) Scuola Alpina 81

(3) Scuola Nautica 82

g. Centro Addestramento di Specializzazione 83

h. Centro Sportivo 84

i. Reparto Tecnico Logistico Amministrativo degli Istituti di Istruzione 85

7. STRUTTURE DI SUPPORTO CENTRALI 86

a. Quartier Generale 86

b. Centro Logistico 87

8. CONCLUSIONI 88

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1. LINEAMENTI GENERALI

a. Assetto organizzativo

L’assetto organizzativo del Corpo è fissato dal decreto del Presidente della Repubblica 29 gennaio 1999, n. 34, recante “Norme per la determinazione della struttura ordinativa del Corpo della Guardia di finanza”, il quale ha ridisegnato la fisionomia generale e le linee di dipendenza dei comandi e reparti, modificando sostanzialmente l’architettura delineata dalla legge di ordinamento 23 aprile 1959, n. 189.

Ai sensi dell’art. 2 del citato decreto, il Corpo della Guardia di finanza è ordinato su (figura n. 1):

(1) un Comando Generale, con funzioni di alta direzione, pianificazione, programmazione, indirizzo e controllo della globale attività istituzionale;

(2) comandi e organi di esecuzione del servizio, variamente ripartiti a seconda che svolgano compiti di indirizzo e controllo delle attività operative (comandi territoriali - con competenza interregionale, regionale e provinciale, comandi speciali e aeronavali), ovvero direttamente esecutivi del servizio (nuclei di polizia tributaria, nuclei speciali, gruppi, reparti operativi minori, stazioni navali, sezioni operative navali e sezioni aeree);

(3) comandi, istituti e centri di reclutamento e di addestramento, con il compito di curare la gestione e gli aspetti relativi al reclutamento, nonché di assicurare l’addestramento di base e la post-formazione del personale;

(4) comandi e reparti di supporto tecnico, logistico e amministrativo, costituiti per lo svolgimento di attività di supporto e di funzionamento a favore delle varie strutture organizzative centrali e periferiche.

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Figura n. 1 - architettura generale del Corpo

b. Principi organizzativi

La legge n. 189/1959, concernente l’Ordinamento del Corpo della Guardia di finanza all’art. 4 (comma 2) dispone , tra l’altro, che il Comandante Generale presiede a tutte le attività concernenti l’organizzazione, il personale, l’impiego, i servizi tecnici, logistici e amministrativi, i mezzi e gli impianti della Guardia di finanza.

In tema di organizzazione, in particolare, il Comandante Generale stabilisce, con proprie determinazioni, Il numero, la sede, il livello e la dipendenza dei comandi (art. 2, D.P.R. n. 34/1999), fermo restando che la linea gerarchica territoriale è formata dal comando interregionale, dal comando regionale e dal comando provinciale.

Tali provvedimenti sono adottati sentito, salvo i casi di particolare urgenza, il Consiglio Superiore del Corpo e tenendo conto delle esigenze funzionali e operative determinate dalla legge e dal particolare contesto sociale - economico valutato in relazione alla necessità di contrasto all’evasione fiscale e alla criminalità economico-finanziaria, nei limiti degli ordinari stanziamenti e degli organici complessivi.

Inoltre, il Comandante Generale:

nell’ambito delle prerogative attribuitegli in materia di organizzazione, è competente a determinare la “composizione organica” e la “circoscrizione di servizio” di ciascun reparto;

per le tematiche di rilevanza strategica concernenti l’organizzazione, il personale, le operazioni e la pianificazione a medio e lungo termine per l’acquisizione e l’impiego delle risorse, si avvale del parere del citato Consiglio Superiore della Guardia di Finanza, costituito ai sensi dell’art. 4 del citato D.P.R. n. 34/1999 e

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composto dal Comandante in Seconda, in qualità di Presidente, nonché dai generali di corpo d’armata in servizio permanente effettivo.

(1) Decorrenza dei provvedimenti

I provvedimenti organizzativi in argomento possono avere:

(a) decorrenza immediata, avuto riguardo agli interventi prontamente realizzabili, in quanto non vincolati da altri accadimenti.

In tale circostanza, la data di attuazione coincide con quella di emanazione del dispositivo;

(b) decorrenza determinata, con l’indicazione della data specifica a partire dalla quale la determinazione deve intendersi operativa;

(c) decorrenza indeterminata, con riserva di indicare la data di attuazione tenuto conto della necessità di dare soluzione ad altri aspetti strettamente correlati (es.: infrastrutturali, d’impiego del personale, ecc.).

L’insorgere di eventuali criticità che non consentano la concreta applicazione delle disposizioni entro la tempistica stabilita deve essere prontamente rappresentata al Comando Generale, I Reparto - Ufficio Ordinamento, affinché ne sia formalizzata una nuova.

(2) Reparto

Identifica le strutture organizzative individuate come tali dall’art. 2 del D.P.R. n. 34/1999 e istituite con provvedimento del Comandante Generale.

Costituiscono in particolare reparto:

(a) l’Ispettorato per gli Istituti di Istruzione, i Comandi Interregionali, il Comando dei Reparti Speciali e il Comando Aeronavale Centrale;

(b) l’Accademia, la Scuola di Polizia Tributaria, il Centro di Reclutamento, la Scuola Ispettori e Sovrintendenti, la Legione Allievi, il Centro Addestramento di Specializzazione, il Centro Sportivo, i Comandi Regionali, il Comando Tutela della Finanza Pubblica, il Comando Tutela dell’Economia, il Comando Unità Speciali e il Comando Operativo Aeronavale;

(c) i Comandi Provinciali, la Scuola Allievi Finanzieri, la Scuola Alpina, la Scuola Nautica, i Reparti Operativi Aeronavali, i Centri di Addestramento, i Nuclei Speciali e lo S.C.I.C.O.;

(d) i Reparti T.L.A., il Centro Navale, il Centro di Aviazione, il Quartier Generale e il Centro Logistico;

(e) i Nuclei di Polizia Tributaria, i Gruppi, il Gruppo Esplorazione Aeromarittima, i Gruppi Aeronavali, le Stazioni Navali di Manovra, le Stazioni Navali, le Sezioni Aeree di Manovra, le Sezioni Aeree, le Compagnie, le Sezioni Operative Navali, le Tenenze, le Brigate e le Stazioni SAGF.

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Il reparto assume, di norma, la denominazione del luogo dove ha sede, ai sensi dell’art. 2 del R.D. 3 gennaio 1926, n. 126, recante “Regolamento Organico per la Guardia di finanza” (tuttora vigente) ed è ricondotta esclusivamente al Comandante di Reparto, ovvero ad altra autorità da lui delegata, la capacità di rappresentare l’Amministrazione verso l’esterno, nei limiti dei compiti attribuiti e delle deleghe di funzioni ricevute1.

Ai fini della corrispondenza e della redazione dei modelli comunicativi del carteggio d’ufficio, in linea con le disposizioni emanate in materia, sui documenti ufficiali devono essere riportate:

la didascalia “Guardia di Finanza”;

la denominazione ordinativa del reparto, quale risulta dal provvedimento istitutivo;

l’indicazione della località sede del presidio.

(3) Linee di dipendenza

Il D.P.R. n. 34/1999, nel ridefinire la complessiva fisionomia organizzativa del Corpo, ha, tra l’altro, stabilito le linee di dipendenza gerarchica tra comandi e organi di esecuzione del servizio.

A tale riguardo, l’art. 2 (3° comma) stabilisce che la linea di dipendenza gerarchica territoriale è formata dal Comando Interregionale, dal Comando Regionale e dal Comando Provinciale.

Ne consegue che dal Comando Interregionale dipendono due o più Comandi Regionali dai quali dipendono, a loro volta, due o più Comandi Provinciali, uno o più Centri di Addestramento e Comandi e Reparti operativi territoriali, navali e aerei.

I Comandi Provinciali sono sovraordinati, di norma, a un Nucleo di Polizia Tributaria, Gruppi/Compagnie e/o altri reparti operativi.

Apposite linee di dipendenza sono fissate anche per i reparti:

(a) del comparto speciale;

(b) del settore Aeronavale “speciale”;

(c) dell’area addestrativa.

                                                            1 Apposite disposizioni regolano la “delega di funzioni/firma” tra livelli gerarchici diversi e/o nell’ambito di

uno stesso reparto.

 

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(4) Targhe e scudi

Il Nuovo Regolamento di Servizio Interno della Guardia di finanza (approvato con D.M. 30 novembre 1991) dispone che sopra la porta dell’ingresso principale di ogni caserma oppure, ove ciò non sia possibile, a sinistra dello stesso, debba essere affisso uno scudo recante lo stemma dello Stato con la scritta Guardia di Finanza (art. 2, 2° comma).

Per la provincia di Bolzano, alla scritta in italiano, deve essere aggiunta quella corrispondente in lingua tedesca (figura “A”).

L’indicazione dei comandi e reparti insistenti nella medesima caserma, ad eccezione delle Brigate e delle Stazioni SAGF che saranno muniti del solo scudo, è fatta mediante l’apposizione, a sinistra dell’ingresso principale, di targhe contenenti i rispettivi dati identificativi.

Soluzioni differenziate potranno essere individuate e definite di volta in volta dal Comando Generale, in ragione del reparto interessato e del particolare contesto operativo e ambientale di riferimento.

Caratteristiche tecniche e denominazione

(a) lo scudo

Lo scudo deve essere in lamiera di acciaio (tipo DC01) dello spessore di 10/10, lucida, laminata a freddo e di forma ovale, leggermente bombata, con bordo mezzo tondo, stampato all’intorno e smaltati in colore giallo paglierino sulla faccia con bordino nero e nero sul retro.

L’emblema della Repubblica Italiana, pure in smalto, è impresso sulla faccia nei colori previsti.

Lo scudo deve realizzare i requisiti tecnici (dimensioni, peso, carattere e colore delle lettere, verniciatura, ecc.) previsti dalla “Specifica Tecnica” del IV Reparto del Comando Generale che disciplina, in dettaglio, le caratteristiche per la costruzione degli “Stemmi per le caserme della Guardia di finanza”.

Figura “A”

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(b) le targhe

Le targhe sono applicate in prossimità dell’ingresso, sul lato sinistro della caserma e rispondono, in linea di massima, alle seguenti caratteristiche:

materiale: pietra bianca, marmo bianco, travertino da fissare al muro (all’altezza di mt. 1.50 circa), mediante quattro borchie di metallo brunito;

didascalia: incisa e finita con vernice nera indelebile, in carattere romano maiuscolo;

dimensioni:

cm. 45 x 35 circa, nel caso di un solo reparto;

cm. 55 x 45 nel caso riguardi i Comandi Interregionali o i Comandi Regionali (ed equiparati);

opportunamente aumentate nei casi di più reparti/comandi ubicati nello stesso immobile con unico ingresso.

Sopra la didascalia e al centro è posto lo stemma dello Stato anch’esso inciso e verniciato in nero e dal diametro di cm. 10 (figura “B”).

Figura “B”

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Nel caso in cui l’immobile riporti sull’ingresso principale lo scudo metallico la targa, priva dello stemma e della didascalia Guardia di Finanza, dovrà indicare la sola denominazione ordinativa del reparto (figura “C”).

Figura “C”

La targa dei Comandi Interregionali e dei Comandi Regionali ed equiparati è sempre a sé stante ed è posta sopra quella contenente l’indicazione dei Comandi e reparti del Corpo (figura “D”).

Figura “D”

La targa relativa a più reparti deve contenere l’ubicazione degli stessi seguendo, ove possibile, l’ordine gerarchico, separando le didascalie da una barretta orizzontale scura e annerita di 10 cm. circa di lunghezza.

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(5) Circoscrizioni di servizio

La circoscrizione di servizio identifica la parte di territorio, dello spazio aereo e acqueo nel cui ambito i reparti svolgono i compiti istituzionali loro attribuiti.

Nel medesimo contesto ambientale possono operare anche altri reparti per i quali il Comandante Generale stabilisce specifiche competenze per materia e/o per funzione (es.: Nuclei Speciali ovvero Nuclei di Polizia Tributaria).

La disciplina della circoscrizione e delle competenze di servizio è stabilita dal Comandante Generale con proprie determinazioni.

I comuni, le frazioni o le località sedi di reparti che non hanno circoscrizione territoriale, ovvero che esplicano esclusivamente servizi stanziali, sono compresi nella circoscrizione dei reparti operativi a competenza generale.

Eventuali variazioni amministrative, inerenti alle circoscrizioni territoriali e ai cambi di denominazione dei comuni che incidono sulla competenza di uno o più reparti del Corpo, devono essere tempestivamente partecipate al Comando Generale, I Reparto - Ufficio Ordinamento per la formalizzazione degli aggiornamenti e delle variazioni.

(6) Organi di staff e di line

Sono organi di:

(a) line le strutture direttamente esecutive degli ordini emanati dalla linea gerarchica [es. reparti territoriali ed equiparati, ovvero articolazioni interne a carattere operativo (Sezione Operativa di Compagnia, Nucleo Mobile di Compagnia e/o Tenenza), addestrativo (Plotone di Compagnia di addestramento) e tecnico-logistico (Centro Trasmissioni, vigilanza, ecc.)];

(b) staff le articolazioni deputate al supporto del Comandante, a ogni livello, nella formazione dei processi decisionali e nelle attività di coordinamento e controllo.

Le strutture tipiche di staff, in linea generale, assumono una conformazione su uffici (ricondotti alla responsabilità di ufficiali superiori e/o inferiori) che si articolano in sezioni (rette da ufficiali o da ispettori). Queste ultime, ove necessario, sono sottoarticolate in drappelli (affidati anch’essi a ufficiali inferiori ovvero a ispettori).

In taluni casi, laddove le esigenze di ripartizione del servizio lo richiedano gli uffici possono essere ordinati anche in servizi, in genere affidati alla responsabilità di ufficiali superiori.

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(7) Comandante e Capo

Ciascun presidio o struttura richiede la presenza di un responsabile.

Il titolare di reparto e/o di articolazione interna di line (di carattere operativo, addestrativo e di supporto tecnico-logistico) assume il ruolo di Comandante, mentre al responsabile di articolazione interna di staff (di carattere burocratico - amministrativo) viene attribuito quello di Capo.

Ciascun Comandante/Capo, in quanto responsabile delle strutture cui è preposto, esercita l’azione di comando che si manifesta attraverso le funzioni di direzione (esame della problematica, individuazione della soluzione ed emanazione di ordini), di coordinamento delle unità dipendenti e di controllo sull’esecuzione delle attività. A tali fini impiega le risorse disponibili.

(8) Gerarchia e funzioni di comando

(a) Gerarchia

Il personale militare è ordinato per “categorie” e “gradi”.

Il personale del Corpo della Guardia di finanza è costituito dai seguenti ruoli:

Ufficiali;

Ispettori;

Sovrintendenti;

Appuntati e finanzieri.

Il grado corrisponde alla posizione che il militare occupa nella scala gerarchica.

L’impiego di ciascun appartenente, ai fini dell’adempimento dei doveri e delle mansioni è correlato, di norma, alla dipendenza gerarchica che evidenzia il naturale rapporto di subordinazione tra militari di rango diverso.

Talvolta si possono verificare circostanze che, per la natura delle attività da porre in essere, rendono necessaria la definizione di una linea di servizio ad hoc la quale diversamente da quella “gerarchica”, per motivi funzionali, viene ricondotta ad altre Autorità (es.: militari inviati in “unità operative internazionali”, personale assegnato a Enti e organismi esterni al Corpo, ecc.).

Ne consegue, pertanto, che la dipendenza funzionale descrive un vincolo d’impiego al di fuori della linea gerarchica.

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(b) Funzioni di comando

Principi generali

Il D. Lgs. n. 66/2010, concernente il Codice dell’ordinamento militare, all’art. 626, recante norme in tema di gerarchia e subordinazione, stabilisce che:

il personale militare è ordinato gerarchicamente in relazione al grado rivestito;

l’ordine di precedenza tra “pari grado” è determinato dall’anzianità di grado;

l’ordinamento gerarchico determina il rapporto di subordinazione, dal quale deriva il dovere di obbedienza.

In presenza di militari di parigrado in servizio permanente dello stesso contingente, prevale la maggiore anzianità assoluta (art. 856), ossia il tempo trascorso nel grado.

Nell’ulteriore ipotesi di stessa anzianità assoluta, si tiene conto dell’ordine di iscrizione nel ruolo di appartenenza (anzianità relativa - art. 857).

Il D.P.R. n. 90/2010, relativo al Testo unico delle disposizioni regolamentari in materia di ordinamento militare, all’art. 715, recante “doveri attinenti alla dipendenza gerarchica”, sancisce, tra l’altro, che dal principio di gerarchia derivano per il militare “““…..omissis…i doveri inerenti al rapporto di subordinazione nei confronti dei superiori di grado e dei militari di pari grado o di grado inferiore investiti di funzioni di comando o carica direttiva, nei limiti delle attribuzioni conferite….omissis…”””.

Tale norma stabilisce inoltre che, nei casi di improvvisa assenza o mancanza del graduato investito di comando o di carica direttiva, in attesa della nomina del titolare, assume il comando il militare che ne abbia titolo più elevato in grado e, a parità di grado, più anziano, tenendosi presente che il militare in servizio permanente ha il dovere di esercitare tale funzione sui militari pari grado delle altre categorie, prescindendo dalle anzianità.

Conferimento dell’incarico di comando

L’attribuzione dell’incarico di Comandante/Capo scaturisce da un provvedimento dell’Autorità preposta e/o delegata con riferimento al personale in forza, in ragione delle vigenti disposizioni che disciplinano la materia.

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Ai comandanti ai vari livelli è demandata, infatti, la facoltà diretta, o per delega, di disporre in modo autonomo le posizioni di impiego delle risorse disponibili tenuto conto:

delle direttive impartite in materia e delle disposizioni vigenti che regolano l’ordinamento gerarchico del Corpo;

degli obiettivi istituzionali, della realtà operativa, della tipologia della struttura organizzativa, della pianta organica, nonché della professionalità e delle capacità dei singoli.

In linea generale, il possesso di una specializzazione e/o qualificazione professionale non costituisce di per sé titolo preferenziale ovvero causa di impedimento per il riconoscimento delle responsabilità di comando di reparto o articolazione dedicata a particolari settori (es. AT-PI), ma [esclusivamente] ulteriore “requisito” per l’individuazione del militare cui affidare il mandato.

Parimenti, nel caso in cui presso un comando territoriale di minore livello (tenenza, brigata o Stazione SAGF) siano assegnati ispettori appartenenti al contingente mare, ovvero con incarichi specifici diversi dal servizio prevalentemente demandato al reparto stesso (es. istruttore cinofilo, operatore sistema di telecomunicazioni, ecc.), di grado superiore al comandante del reparto, l’anzianità assoluta o relativa di questi ultimi non costituisce necessariamente “preminenza” ai fini dell’attribuzione delle funzioni di comando.

(c) Tipologia della titolarità degli incarichi di comando

In situazioni in cui le responsabilità di comando siano ordinativamente ricondotte a ufficiale e/o ispettore (per quest’ultimo esclusivamente con riguardo alla qualifica di luogotenente), ma affidate a chi abbia un grado non corrispondente a tale previsione organica, le funzioni di comando sono assolte con la formula “in sede vacante”, ovvero “facente funzioni”.

In dettaglio:

Comandante “in sede vacante” è l’ufficiale (ovvero ispettore) che senza averne il grado o la qualifica (nel caso di luogotenente) previsti dalle tabelle organiche, regge un comando o un ufficio in attesa di nomina del titolare;

Comandante “facente funzioni” è l’ufficiale al quale in attesa di indossare il grado, in quanto già valutato e promosso, è affidato un comando o un ufficio di rango superiore.

Il Comandante “interinale” è invece l’ufficiale (ovvero ispettore) che, indipendentemente dal grado rivestito, regge un comando/ufficio in occasione di temporanea assenza del titolare.

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In talune circostanze, qualora si ravvisi l’opportunità di disporre di adeguati livelli di responsabilità nella gestione di taluni reparti/articolazioni, in ragione della delicatezza e della rilevanza dei compiti demandati, possono essere previsti “incarichi congiunti”, ossia l’attribuzione contemporanea di più posizioni di comando a una stessa figura.

(9) Dotazioni organiche e profili d’impiego

(a) Generalità

La “forza organica” della Guardia di finanza rappresenta la consistenza numerica massima di personale, fissata per legge, di cui il Corpo può disporre ai fini dell’assolvimento delle missioni istituzionali.

Il complessivo dimensionamento organico di tutti i comandi e reparti della Guardia di finanza, determinato con provvedimento del Comandante Generale, in ragione del livello ordinativo e delle esigenze operative, costituisce la forza organica “distribuita”.

Pertanto, le dotazioni di ogni reparto e delle singole articolazioni ordinative interne, rilevabili dalle “piante organiche”:

sono rappresentative delle potenzialità operative e di impiego nei settori di servizio di rispettivo interesse;

costituiscono il punto di riferimento per l’assegnazione delle risorse umane disponibili.

L’adozione di correttivi in aumento o in diminuzione si realizza esclusivamente attraverso l’emanazione di specifiche disposizioni dell’Autorità di vertice.

La forza organica “non distribuita” è quindi la differenza tra le risorse stabilite per legge e quelle distribuite ai reparti.

Essa costituisce una specie di “riserva” distinta per ruolo (relativamente agli ufficiali anche per grado), dalla quale attingere le unità necessarie a fronteggiare le diverse esigenze dei reparti, ovvero nel cui ambito far confluire le risorse che si rendono disponibili a seguito di modifiche organizzative.

(b) Inquadramento

Il personale del Corpo della Guardia di Finanza è ordinato dai seguenti “ruoli” e “gradi”:

ufficiali, strutturato su:

ufficiali generali (generale di corpo d’armata, generale di divisione e generale di brigata);

ufficiali superiori (colonnello, tenente colonnello e maggiore);

ufficiali inferiori (capitano, tenente e sottotenente);

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ispettori, ordinato sui gradi di: maresciallo aiutante, maresciallo capo, maresciallo ordinario e maresciallo.

Nell’ambito del citato ruolo è inoltre prevista la figura del maresciallo aiutante con “qualifica” di luogotenente, cui è riconosciuto rango di grado gerarchico, preminente nei confronti dei marescialli aiutanti privi di tale qualifica;

sovrintendenti, ordinato sui gradi di: brigadiere capo, brigadiere e vice brigadiere;

appuntati e finanzieri, ordinato sui gradi di: appuntato scelto, appuntato, finanziere scelto e finanziere.

(c) Impiego

Con particolare riferimento:

agli ufficiali, sono previsti quattro distinti ruoli: “normale”, “speciale”, “aeronavale” e “tecnico-logistico-amministrativo”.

L’impiego degli ufficiali si rileva dettagliatamente dalle tabelle organiche, al momento distribuiti in modo indistinto, senza cioè la specifica individuazione del ruolo di appartenenza, atteso il perdurare di un sostanziale squilibrio tra organici/effettivi che potrà essere colmato progressivamente in ragione del graduale riempimento delle singole posizione gerarchiche.

Pertanto, taluni incarichi riconducibili al settore aeronavale o tecnico logistico amministrativo, a esclusione di quelli attribuibili in via esclusiva (es. medici), possono essere, ove necessario, anche a ufficiali appartenenti ad altri ruoli.

Inoltre, allo scopo di realizzare un’adeguata flessibilità nelle posizioni di impiego (soprattutto con riferimento ai quadri dirigenziali e limitatamente a determinate tipologie di incarico) è stato introdotto il principio della “fungibilità”, che consente di affidare la titolarità di alcuni comandi indifferentemente a ufficiali che ricoprono uno dei due gradi organicamente rilevati come fungibili (es. generale di brigata/colonnello).

al personale I.S.A.F., è stata approntata un’apposita disciplina d’impiego finalizzata a meglio puntualizzare “funzioni generali” e “responsabilità di comando” riconducibili a ciascun ruolo e grado.

(10) I servizi generali di caserma

Il mutato quadro normativo relativo al personale e la continua evoluzione della struttura organizzativa hanno reso necessario, tra l’altro, l’aggiornamento delle disposizioni che regolano i servizi di vigilanza, attraverso la modifica del Nuovo Regolamento di Servizio Interno della Guardia di finanza (D.M. 30 novembre 1991) e la contestuale emanazione di un apposito Testo Unico in materia di “Servizi generali di caserma” (circolare n. 221028/310 in data 2 luglio 2009).

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Le nuove norme individuano, in sintesi, tre figure organizzative:

(a) il Coordinatore di servizio (ex ufficiale di servizio), assolto, di norma, da ufficiali presso:

il Comando Generale;

i Comandi Regionali ed equiparati (in particolare, Tutela Finanza Pubblica, Tutela Economia, Unità Speciali, Operativo Aeronavale);

(b) il Responsabile di servizio (ex sottufficiale di servizio), assolto di norma da sovrintendenti presso:

il Comando Generale;

i Comandi Regionali ed equiparati (c.d. “Comandi di II livello”);

(c) il Piantone all’ingresso della caserma, presso tutti i reparti del Corpo, demandato al personale del ruolo appuntati/finanzieri.

Non trova più disciplina attuativa, invece, il “casermiere”, le cui mansioni (“cuciniere” e/o responsabile della “pulizia”) non più attuali, non trovano coerenza con le moderne esigenze di “funzionamento” e di “caserma”, nonché tenuto ulteriormente conto della necessità di contenere i costi organici, anche in ragione della sostanziale sovrapposizione di detta figura con quella del “piantone”.

Il Comandante Regionale o equiparato, laddove le condizioni lo consentano e verificata la sussistenza dei requisiti di sicurezza richiesti, può disporre la soppressione del servizio di piantone durante le ore di chiusura degli uffici presso i reparti dipendenti (in particolare quelli minori), secondo le modalità e le procedure previste.

Infatti, nell’ottica di pervenire al duplice obiettivo di razionalizzazione e di contenimento delle risorse impiegate in attività di funzionamento, è data facoltà ai Comandanti di II livello di rimodulare, ovvero di sopprimere i servizi di vigilanza, attraverso l’utilizzo di efficaci strumenti di supporto tecnologico idonei a garantire, in modo adeguato, le necessarie misure di sicurezza e di tutela alle caserme.

In merito, il “Testo Unico” compendia le norme e le modalità di dettaglio relative alla concreta applicazione delle nuove disposizioni in materia di esecuzione dei servizi di caserma.

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2. COMANDO GENERALE

Il Comando Generale è l’Organo di vertice del Corpo e si compone di reparti e uffici, posti sotto la direzione del Capo di Stato Maggiore, attraverso i quali il Comandante Generale esercita le funzioni di “alta direzione, pianificazione, programmazione, indirizzo e controllo delle attività istituzionali”.

a. Il Comandante Generale

Il Comandante Generale, scelto tra i generali di corpo d’armata in servizio permanente effettivo del medesimo Corpo o dell’Esercito (legge n. 79/2010), è la massima Autorità della Guardia di finanza.

Nominato con decreto del presidente della repubblica (previa deliberazione del Consiglio dei Ministri su proposta del Ministro dell’economia e delle finanze di concerto con quello della difesa), il Comandante Generale resta in carica due anni, rinnovabili e comunque non oltre il raggiungimento del limite di età.

Il Comandante Generale, qualora nel corso del primo biennio debba cessare dal servizio permanente effettivo per raggiungimento del limite di età, è richiamato d’autorità fino al termine del medesimo biennio e il mandato non è rinnovabile.

b. Il Comandante in Seconda

Assume la carica di Comandante in Seconda, il generale di corpo d’armata in servizio permanente più anziano in ruolo, ovvero il pari grado che lo segue in ordine di anzianità, se il primo ricopre la carica di Comandante Generale (legge n. 79/2010).

Il Comandante in Seconda rimane in carica per un periodo di un anno, salvo che nel frattempo debba cessare dal servizio permanente effettivo per limiti di età o per altra causa prevista dalla legge.

c. Lo Stato Maggiore

L’assetto organizzativo interno dello Stato Maggiore è modulato per “aree di competenza” (figura n. 2) in ragione delle seguenti attribuzioni:

(1) Sottocapo di Stato Maggiore, sovrintende agli affari generali, alle attività di pianificazione, programmazione finanziaria e bilancio, alla contrattualistica centralizzata, nonché alle incombenze assistenziali e di protezione sociale;

(2) I Reparto (Personale), preposto alla gestione di tutte le attività riguardanti il personale (reclutamento, addestramento, impiego, contenzioso, ecc.) e l’ordinamento;

(3) II Reparto (Analisi e Relazioni Internazionali), cui sono demandate le attività di ricerca e analisi di notizie e informazioni nei settori istituzionali.

Cura le relazioni e la gestione dei rapporti di cooperazione internazionale e il coordinamento della sicurezza;

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(4) III Reparto (Operazioni), incaricato della direzione, coordinamento e controllo dell’attività operativa nel settore delle entrate, della spesa pubblica e dell’economia in genere.

Cura, inoltre, la gestione delle missioni estere e del dispositivo aeronavale ai fini del contrasto ai traffici illeciti; assicura il monitoraggio e l’aggiornamento degli accadimenti operativi, nonché la gestione delle emergenze di rilievo nazionale;

(5) IV Reparto (Logistica), provvede alla determinazione del fabbisogno nei settori di pertinenza (motorizzazione, equipaggiamenti e materiali, infrastrutture, sanitario e veterinario), nonché alla emanazione di direttive in materia di supporto logistico;

(6) V Reparto (Relazioni Esterne e Comunicazione), è responsabile delle pubbliche relazioni, della comunicazione interna e dei rapporti con gli organi di informazione. Provvede, altresì, alla raccolta e gestione di materiale di interesse storico del Corpo;

(7) VI Reparto (Affari Giuridici e Legislativi), responsabile delle iniziative legislative di interesse istituzionale del Corpo e degli affari concernenti il trattamento economico del personale nonché della gestione dei rapporti con l’Organo Centrale della rappresentanza militare.

Cura, altresì, l’attività di consulenza e tutela legale nonché del contenzioso in materia di appalti centralizzati;

(8) VII Reparto (Logistica Aeronavale e Telematica), deputato al soddisfacimento delle specifiche esigenze di gestione nei settori di pertinenza (aereo, navale e telematica).

Operano, inoltre, nell’ambito del Comando Generale:

(9) l’Ufficio del Generale di divisione dell’Esercito Addetto, che sovrintendente alle attività addestrative di carattere militare e assicura il collegamento con il Ministero della difesa (L. n. 79/2010);

(10) l’Ufficio di Collegamento con il Dipartimento Finanze presso il Mistero dell’economia e delle finanze, per i rapporti con il citato Dicastero;

(11) l’Ufficio Pianificazione Strategica e Controllo, cui sono demandate le attività di pianificazione strategica, programmazione e controllo ai fini del raggiungimento degli “obiettivi”, nonché il coordinamento e le incombenze di supporto al “servizio di vigilanza”, in materia di sicurezza sul lavoro;

(12) l’Ufficio del Presidente della Commissione Permanente di Avanzamento, di supporto al citato organo;

(13) il Servizio Assistenza Spirituale, per le attività di assistenza spirituale al personale e le manifestazioni religiose.

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Sono altresì rilevate alle dirette dipendenze del Comandante Generale le figure ordinative del:

(14) Portavoce, responsabile delle attività di indirizzo, coordinamento e controllo della politica comunicativa;

(15) l’Ufficiale (generale di divisione) di collegamento con il Ministero della difesa, per le finalità di collegamento con il Comando Generale (L. n. 79/2010);

(16) Ufficiale Responsabile di Progetto, con funzioni di consulenza, studio, ricerca o altre specifiche attribuzioni individuate ovvero delegate dall’autorità di vertice.

Figura n. 2 - assetto organizzativo interno del Comando Generale

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3. REPARTI TERRITORIALI

Il dispositivo territoriale (figura n. 3) si articola su comandi con competenza interregionale, regionale e provinciale, alle dipendenze dei quali operano i reparti incaricati della diretta esecuzione del servizio (nuclei di polizia tributaria, gruppi, reparti operativi minori, stazioni navali, reparti navali minori e sezioni aeree).

Figura n. 3 - dispositivo territoriale

a. Comando Interregionale

I Comandi Interregionali (figura n. 4), retti da generali di corpo d’armata, sono costituiti alle sedi di Milano, Venezia, Firenze, Roma, Napoli e Palermo con compiti di comando, coordinamento e controllo nei confronti dei Comandi Regionali ubicati nella propria circoscrizione territoriale.

Figura n. 4 - assetto organizzativo interno “tipo” di Comando Interregionale

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Il Comandante Interregionale dell’Italia Centrale è, inoltre, Comandante di Presidio per la Guardia di finanza alla sede di Roma.

Egli, per i rapporti con le Autorità militari delle altre Forze Armate e l’applicazione delle ordinarie disposizioni militari (disciplinari, uniforme, contegno, ecc.) secondo quanto previsto dal Regolamento sul servizio territoriale e di Presidio, si avvale del dipendente Ufficio di Presidio.

b. Comando Regionale

Retto da generale di divisione/brigata, è presente in ogni capoluogo di regione.

Assolve funzioni di comando, coordinamento e controllo nei confronti di comandi e reparti dipendenti ubicati nella propria circoscrizione territoriale e costituisce, ai fini del controllo di gestione, “centro di responsabilità di secondo livello”, provvedendo, in tal senso, alle attività di pianificazione delle esigenze, di analisi e di monitoraggio per il raggiungimento degli “obiettivi” assegnati (figura n. 5).

Figura n. 5 - assetto organizzativo interno “tipo” di Comando Regionale

(*)

(*) Presente solo alle sedi di Milano, Venezia, Firenze, Romae Palermo

COMANDO REGIONALE

COMANDANTE

SEZIONE "I"

CAPO DISTATO MAGGIORE

UFFICIOPERSONALE E AA.GG.

UFFICIOOPERAZIONI

UFF. PIANIFICAZIONE, PROGRAMMAZIONE E

CONTROLLO

SERVIZIO ASSISTENZA SPIRITUALE

SEZ. AA.GG., REL. PUB., PROT. SOC. E SEGR. PER. COBAR

SEZIONE OPERAZIONI

SEZ. PIANIFICAZ. E PROGRAMMAZ.

SEZ. PERSONALE UFFICIALI E AA.RR.

SEZIONE SITUAZIONESEZIONE CONTROLLO

DI GESTIONE

SEZIONEPE.I.S.A.F.

SEZIONE SICUREZZA PERSONALE DOC. E

FISICA

SEZIONE ORDINAMENTO

SEZIONEMATRICOLA

SEZIONE SICUREZZA SUL LAVORO

SEZ. PROTOC. E ARCHIVIO GENERALE

SEZIONE COM. SEC. E SICUREZZA EAD

SEZ. STAMPA E RELAZIONI ESTERNE

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Dal Comando Regionale (figura n. 6), la cui circoscrizione territoriale coincide con quella delle regioni amministrative dello Stato e dalle quali assume la denominazione ordinativa, dipendono, di norma, un Reparto Operativo Aeronavale, uno o più Comandi Provinciali (costituisce eccezione la regione Valle d’Aosta dove non è previsto il Comando Provinciale), un Centro di Addestramento e un Reparto Tecnico Logistico Amministrativo.

Figura n. 6 - assetto organizzativo “tipo” di Comando Regionale

 

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(1) Comando Provinciale

Retto da generale di brigata/colonnello a seconda della rilevanza operativa, è costituito in ogni capoluogo di provincia (a eccezione della Valle d’Aosta).

Per l’espletamento delle proprie funzioni di comando, coordinamento e controllo sui dipendenti reparti, dispone di una struttura di staff organizzata, presso le sedi di maggiore rilievo, su due Uffici - Comando e Operazioni - articolati su un numero vario di Sezioni e una Sezione “I” (figura n. 7).

In relazione al livello ordinativo, può presentare una differente configurazione con un Ufficio Comando, articolato su Sezioni, ovvero direttamente su più Sezioni, una Sala Operativa e una Sezione “I”.

Figura n. 7 - assetto organizzativo interno “tipo” di Comando Provinciale

Di norma, dal Comando Provinciale dipendono (figura n. 8) direttamente un Nucleo di Polizia Tributaria, una o più Compagnie e Tenenze e, ove costituiti, un Gruppo di “Pronto Impiego”.

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Presso le sedi di maggiore complessità operativa, peraltro, possono essere istituiti alle dipendenze del Comando Provinciale uno o più Gruppi, da cui dipendono una o più Compagnie, Tenenze, Brigate o Stazioni SAGF.

Figura n. 8 - assetto organizzativo “tipo” di Comando Provinciale

Allo scopo di evitare di appesantire la “linea di comando” degli organi di esecuzione, mediante un’eccessiva interposizione di “anelli gerarchici”, sono stati delineate apposite linee guida cui ispirarsi per la definizione ottimale degli assetti dei reparti territoriali, secondo le quali “da una Compagnia (ovvero da una Tenenza) dipendente da un Gruppo non può dipendere una Brigata, ovvero una Stazione SAGF”.

Parimenti, una Tenenza a rango di luogotenente, ovvero una Brigata e/o una Stazione SAGF retta da ispettore, non possono dipendere direttamente dal Comando Provinciale.

Infine, dove l’interesse della vigilanza lo richieda, possono essere previsti a livello locale, per il soddisfacimento di esigenze operative a carattere limitato, ancorché periodico, dei “Corpi di Guardia” che, tuttavia, non assumono rilevanza ai fini ordinativi.

Nelle località non capoluogo di provincia, sede di Procura della Repubblica presso il Tribunale, il Comandante del locale reparto svolge le funzioni di responsabile dei servizi di p.g. (ai sensi dell’art. 12 del D. Lgs. n. 271/1989).

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(a) Nucleo di Polizia Tributaria

L’attuale modulo organizzativo prevede un Nucleo di Polizia Tributaria che opera in ogni provincia sotto la direzione del Comando Provinciale, assicurando l’esecuzione delle attività istituzionali in materia di polizia economico-finanziaria su tutto il territorio di competenza2.

Essi assicurano in particolare l’attività di verifica e controllo nei confronti dei soggetti economici di 2ª e 3ª fascia di volume d’affari e hanno altresì il compito di eseguire tutti quei servizi di polizia economica e finanziaria che, in quanto connotati da elevata difficoltà sotto il profilo tecnico e operativo, richiedano maggiore specializzazione e una spiccata proiezione info-investigativa.

Trattasi invero dell’organo investigativo di punta del Corpo, che presenta una struttura interna aderente allo schema generale di ripartizione della missione istituzionale, così suddivisa per macroarea:

entrate, per le attività ispettive in materia di I.V.A. e II. DD., Dogane e I.V.A. Intracomunitaria, Accise e altre imposte sui consumi, federalismo fiscale e pubblici spettacoli.

uscite, per i servizi in materia di danni erariali, spesa pubblica e frodi comunitarie;

mercato dei beni e servizi, per le operazioni in materia di diritti di proprietà intellettuale e industriale, falsificazione monetaria e altri mezzi di pagamento, polizia economica e altre attività di p.g.;

mercato dei capitali, per le attività in materia di riciclaggio, reati societari e fallimentari e altra criminalità economica;

sicurezza, per le attività in materia di criminalità organizzata e stupefacenti.

In tale ambito, restano affidate ai GG.I.C.O. proiezioni ultraprovinciali, i quali operano nell’ambito del Distretto di Corte di Appello di riferimento e hanno competenza per i reati la cui cognizione è demandata alle Direzioni Distrettuali Antimafia, ai sensi dell’art. 51 comma 3 bis c.p.p. (es. delitti di cui all’art. 416 bis c.p.).

Tuttavia, conformemente al quadro testé descritto, l’architettura dei singoli Nuclei pt (il cui comando può essere posto a livello di colonnello o di ufficiale superiore) può risultare variamente articolata in ragione della valenza della realtà socio-economica di riferimento.

                                                            2 Al riguardo, si fa rimando alle disposizioni di dettaglio di tipo operativo emanate dal Comando Generale – III Reparto, che individuano compiutamente specifiche attribuzioni attribuite ai Nuclei pt in ordine all’esecuzione di attività ultra – provinciali. 

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Conseguentemente, la fisionomia interna può presentare articolazioni distinte in Gruppi, retti da ufficiale superiore, Sezioni, rette da ufficiali (superiori e inferiori) o ispettori, ordinate su Drappelli, a loro volta retti da ufficiali inferiori o ispettori.

In dettaglio, l’assetto dei Nuclei pt è strutturato su sei livelli ordinativi:

il primo (figura n. 9), nelle sedi di Milano, Roma e Napoli, prevede:

una struttura di staff organizzata su due uffici (Comando e Operazioni);

uno o più Gruppi “Tutela Entrate”, “Tutela Spesa Pubblica”, “Tutela Mercato Beni e Servizi”, “Tutela Mercato Capitali”, nonché un G.I.C.O. in sede di Direzione Distrettuale Antimafia (con competenza in materia di criminalità organizzata e stupefacenti);

un apposito Gruppo Investigativo Criminalità Economico-Finanziaria destinato alle attività investigative di polizia economico-finanziaria più complesse e articolate che richiedono un approccio trasversale ai fenomeni illeciti.

Esso costituisce una risorsa per il Comandante per la conduzione di indagini che, per dimensione e delicatezza del contesto investigativo, necessitano di un’azione unitaria e globale.

Figura n. 9 - assetto organizzativo interno “tipo A” di Nucleo pt

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il secondo (figura n. 10), nelle sedi di maggiore interesse istituzionale, prospetta una configurazione sostanzialmente analoga al modello “A”, priva del Gruppo Investigativo Criminalità Economico-Finanziaria.

Figura n. 10 - assetto organizzativo interno “tipo B” di Nucleo pt

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il terzo (figura n. 11), previsto nelle aree di significativo rilievo operativo, realizza un’architettura che prevede un Ufficio/Sezione “Comando” quale struttura di staff e un:

Gruppo “Tutela Entrate”;

Gruppo “Tutela Spesa Pubblica”;

Gruppo “Tutela Economia”;

G.I.C.O., in sede di Direzione Distrettuale Antimafia;

Figura n. 11 - assetto organizzativo interno “tipo C” di Nucleo pt

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il quarto (figura n. 12), sostanzialmente di pari livello, contempla:

una struttura di staff organizzata su una Sezione Comando;

un Gruppo Tutela Finanza Pubblica;

un Gruppo Tutela Economia;

un G.I.C.O. in sede di Direzione Distrettuale Antimafia, ovvero una Sezione Mobile.

Figura n. 12 - assetto organizzativo interno “tipo D” di Nucleo pt

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il quinto (figura n. 13), correlato a particolari realtà socio-economiche che richiedono una struttura maggiormente snella e dinamica, prevede:

una struttura di staff (Sezione Comando);

una Sezione “Verifiche Complesse” di norma, una Sezione “Tutela Entrate”, una Sezione “Tutela Spesa Pubblica”, una Sezione “Tutela Economia” e un G.I.C.O. (in sede di Direzione Distrettuale Antimafia), ovvero una Sezione Mobile.

Figura n. 13 - assetto organizzativo interno “tipo E” di Nucleo pt

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il sesto (figura n. 14), presenta un’architettura elementare, organizzata per macro-aree aderente alle esigenze operative dettate dalle singole realtà locali e ordinato su:

una struttura di staff (Sezione Comando);

una Sezione “Tutela Finanza Pubblica”, una Sezione “Tutela Economia” e un G.I.C.O. (in sede di Direzione Distrettuale Antimafia), ovvero una Sezione Mobile.

Figura n. 14 - assetto organizzativo interno “tipo F” di Nucleo pt

Il Comandante di Nucleo di Polizia Tributaria assume la veste di responsabile dei servizi di p.g., ai sensi dell’art. 12 e (in sede di Direzione Distrettuale Antimafia) dell’art. 13 del D. Lgs. n. 271/1989.

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(b) Gruppo

Il Gruppo è un organo esecutivo del servizio retto da colonnello o da altro ufficiale superiore e costituisce strumento operativo del Comando Provinciale da cui dipende (figura n. 15).

I Gruppi, di norma, sono costituiti nelle sedi dove la complessità del dispositivo territoriale, il dimensionamento organico e l’eterogeneità delle funzioni aggraverebbero eccessivamente l’attività del Comandante Provinciale.

In linea generale, nell’ambito della propria circoscrizione di servizio, adempie a tutti compiti istituzionali non demandati alla competenza esclusiva dei Nuclei pt e relativi, quindi, a servizi caratterizzati da minore complessità, da sviluppare in esecuzione dell’ordinaria attività di controllo economico del territorio; a tali fini, opera mediante proprie componenti interne (uno o più Nuclei Operativi - organizzati su Sezioni Operative variamente denominate in ragione della tipologia delle attività espletate).

Figura n. 15 - assetto organizzativo interno “tipo” di Gruppo

In dettaglio, i Nuclei Operativi sono retti, ordinariamente, da ufficiale (superiore o inferiore) e organizzati:

su una o più Sezioni Operative, rette da ufficiali inferiori ovvero da ispettori, che possono essere sottoarticolate su Squadre Operative, in relazione all’entità delle dotazioni organiche e alla tipologia delle attività espletate.

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Al Comandante Regionale, in presenza di specifiche esigenze locali, è ricondotta la facoltà di rimodulare la struttura interna delle Sezioni Operative (sia di Nucleo Operativo che di Compagnia) in Squadre Operative, da sottoporre a successiva “ratifica” del Comando Generale I Reparto - Ufficio Ordinamento, previa valutazione della rispondenza delle stesse ai criteri organizzativi generali.

Di norma, una “squadra”, quale unità operativa di più elementare livello ordinativo, non prevede dotazioni organiche inferiori alle 6/7 unità;

su un Nucleo Mobile (previsto in ragione delle singole realtà operative) retto da ispettore, quale unità operativa caratterizzata da elevato dinamismo e mobilità che concorre alle attività di controllo del territorio a fini istituzionali nella circoscrizione del reparto da cui dipende.

In particolare, svolge, in via principale, azioni improntate al miglior sfruttamento possibile della loro caratteristica di manovrabilità e di rapido intervento, relativamente ai seguenti comparti:

anticontrabbando e contrasto ai traffici illeciti in genere;

controllo del territorio a fini istituzionali e concorso al dispositivo del Servizio 117.

In relazione alla collocazione e alle competenze territoriali, dal Gruppo possono, inoltre, dipendere una o più Compagnie, Tenenze, Brigate e Stazioni SAGF (figura n. 16).

Figura n. 16 - assetto organizzativo “tipo” di Gruppo

Nelle aree di confine, aeroportuali e portuali di maggiore interesse operativo, ovvero laddove sussistono specifiche esigenze istituzionali (presso raffinerie, Dogane, ecc.), possono operare Gruppi a carattere stanziale.

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(c) Compagnia

Retta, ordinariamente, da ufficiale inferiore (capitano), assicura, attraverso una capillare dislocazione sul territorio nazionale, l’adempimento di tutti i compiti istituzionali (figura n. 17).

Da essa possono dipendere una o più Tenenze (rette da luogotenente), Brigate e Stazioni SAGF.

Figura n. 17 - assetto organizzativo “tipo” di Compagnia

Nell’ambito delle attribuzioni demandate, assicura, in linea generale, le attività di verifica e di controllo nei confronti dei soggetti residenti nella circoscrizione territoriale inquadrati nella 1ª fascia di volume d’affari, nonché i servizi relativi a contesti caratterizzati da minore complessità, da sviluppare nelle rispettive aree di pertinenza e in esecuzione delle ordinarie attività volte al controllo economico del territorio.

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Ai fini del servizio da compiere, la Compagnia si articola su una o più Sezioni Operative, rette da ufficiali inferiori ovvero da ispettori, e su un Nucleo Mobile.

In relazione all’entità delle dotazioni organiche e alla tipologia delle attività espletate, le Sezioni Operative possono essere sottoarticolate in Squadre Operative, comandate da ispettori o, se di minore rilievo, in ragione dei compiti demandati, da sovrintendenti.

Le Sezioni Operative, qualora non sottordinate, assumono la denominazione delle attività prevalentemente esercitate (“Volante”, “Stanziale” ovvero Pronto Impiego).

Nei casi in cui la struttura è ordinata su due o più Squadre, la tipologia delle attività svolte è individuata dalla denominazione attribuita a tali articolazioni (es. Squadra “Volante”, Squadra “Stanziale”, Squadra “Pronto impiego”, ecc.).

Figura n. 18 - assetto organizzativo interno “tipo” di Compagnia

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(d) Tenenza

Retta da ufficiale inferiore (tenente o sottotenente), ovvero da luogotenente, assicura, attraverso una capillare dislocazione sul territorio nazionale, l’adempimento di tutti i compiti istituzionali.

Al pari del Gruppo e della Compagnia, nell’ambito delle attribuzioni demandate, assicura le attività di verifica e di controllo nei confronti dei soggetti residenti nella circoscrizione territoriale inquadrati nella 1ª fascia di volume d’affari, nonché i servizi relativi a contesti caratterizzati da minore complessità, da sviluppare nelle rispettive aree di pertinenza e in esecuzione delle ordinarie attività volte al controllo economico del territorio.

Può avere alle dipendenze una o più Brigate.

Ai fini del servizio da compiere, la Tenenza (figura n. 19) si articola in una o più Squadre Operative rette da ispettore o, se di minore rilievo, in relazione ai compiti demandati, da sovrintendente, variamente costituite con le stesse modalità previste per le omologhe articolazioni delle Sezioni Operative di Compagnia e di Nucleo Operativo di Gruppo.

Nell’ambito della Tenenza può operare, come per i Gruppi e le Compagnie, un Nucleo Mobile.

Figura n. 19 - assetto organizzativo interno “tipo” di Tenenza

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(e) Brigata

Retta da ispettore, costituisce il “primo anello” della catena operativa del Corpo e assicura l’adempimento di tutti i compiti istituzionali.

In ragione delle ridotte dimensioni la Brigata per l’assolvimento dei compiti istituzionali non dispone di una struttura ordinativa interna.

In relazione alla collocazione e alla rilevanza operativa dell’area di riferimento, è posta alle dipendenze del Gruppo, della Compagnia o della Tenenza (se retta da ufficiale).

Al pari dei reparti direttamente sovraordinati, nell’ambito delle attribuzioni demandate, assicura l’attività di verifica e di controllo nei confronti dei soggetti residenti nella circoscrizione territoriale rientranti nella 1ª fascia di volume d’affari, nonché i servizi relativi a contesti caratterizzati da minore complessità, da sviluppare nelle rispettive aree di pertinenza e in esecuzione delle ordinarie attività volte al controllo economico del territorio.

(f) Stazione di Soccorso Alpino (S.A.G.F.)

Retta da ispettore, la Stazione di Soccorso Alpino (SAGF) costituisce un’unità di esecuzione del servizio di pari rango ordinativo della Brigata, impiegata prioritariamente in interventi di salvaguardia della vita umana e di soccorso in media e alta montagna.

Rientrano in tale ambito tutte le attività finalizzate a interventi di soccorso in contesti emergenziali.

Per l’assolvimento dei compiti demandati e per le particolari aree di intervento cui sono destinate a operare (zone di media e alta montagna, caratterizzate da terreni innevati, ripidi rocciosi o ghiacciati), le “Stazioni” dispongono di personale specializzato con alta qualificazione alpestre e di unità cinofile “anti-valanga”.

Analogamente alla Brigata, la Stazione S.A.G.F., per l’assolvimento dei compiti affidati, non dispone di una struttura organizzativa interna.

In relazione alla collocazione e alla rilevanza operativa dell’area di riferimento, è posta alle dipendenze del Gruppo, della Compagnia o della Tenenza (retta da ufficiale).

Le Stazioni S.A.G.F. sono dislocate strategicamente sull’arco alpino, sulla dorsale appenninica e sull’Etna, ovvero in altre realtà ove se ne renda necessaria la presenza e interagiscono con le Sale Operative provinciali, con i reparti inseriti nel dispositivo “117”, nonché con la Protezione Civile e con gli omologhi organismi esterni con i quali coopera anche in occasione di calamità naturali e in attività di ricerca e soccorso.

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In aggiunta, esse contribuiscono alle attività di controllo del territorio ai fini istituzionali, in funzione delle qualifiche di ufficiali e agenti di polizia giudiziaria e tributaria riconosciute anche al personale “SAGF”, cui si aggiunge quella di agenti di p.s., nei “limiti” e secondo le “modalità” previste dalle vigenti disposizioni impartite in materia.

I militari “specializzati” del soccorso alpino sono esonerati, di norma, dai servizi interni di caserma.

Le aree geografiche di intervento operativo delle “Stazioni” sono caratterizzate da estrema elasticità e spiccata funzionalità, così da evitare possibili criticità riconducibili a vincoli di carattere orografico.

In tal senso, la circoscrizione “normale” coincide con il territorio provinciale di riferimento, con la possibilità di operare, qualora le circostanze lo richiedano, in ambito regionale e comunque al di fuori della provincia di appartenenza, su disposizione del Comandante Regionale, il quale definisce le relative linee di comando e controllo.

In presenza di più presidi specializzati nel medesimo ambito provinciale, è demandata al Comandante Provinciale l’azione di coordinamento nelle aree di rispettiva gravitazione operativa.

Sono determinate dal Comandante Generale le circoscrizioni di competenza delle Stazioni S.A.G.F. con riguardo ai territori provinciali privi di tali “reparti di soccorso”.

Eccezionalmente, per fronteggiare particolari situazioni di emergenza che richiedono rapidità di intervento (grave e immediato pericolo di vita, calamità naturali, richieste dell’A.G.) il Comandante Provinciale (ovvero il Comandante della Scuola Alpina, per l’area di riferimento), può disporre l’invio di militari specializzati al di fuori della circoscrizione provinciale.

In ogni caso, la Centrale Operativa del Comando Generale ha competenza a disporre l’impiego del soccorso Alpino in relazione a esigenze centralmente definite.

Allo scopo di assicurare funzioni di supporto nella valutazione delle specifiche esigenze del comparto è prevista nell’ambito delle strutture di staff di taluni Comandi Regionali la “figura” del “Referente Regionale SAGF”.

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(g) Reparto di Pronto Impiego

Costituisce, ove presente, la componente di manovra del Comando Provinciale e opera su tutta l’area di riferimento, con esclusione di quelle zone già di competenza dei reparti che inquadrano altre articolazioni di “pronto impiego”.

Le peculiari attività nel settore sono assicurate, di norma, in aree di maggiore interesse istituzionale, da Gruppo retto da ufficiale superiore e organizzato come gli omologhi reparti territoriali su uno o più Nuclei Operativi, Sezioni Operative e Squadre.

Detti reparti, caratterizzati da dinamismo operativo ed elevata mobilità, assicurano il controllo del territorio a fini istituzionali, concorrendo all’espletamento del Servizio 117, nonché alle attività di contrasto ai traffici illeciti, con specifico riferimento all’area del contrabbando in genere, integrando il dispositivo di controllo terrestre con quello aeronavale.

Garantiscono, inoltre, il concorso del Corpo nelle attività connesse al mantenimento dell’ordine e della sicurezza pubblica, nonché in quelle di primo soccorso in caso di pubbliche calamità.

Ove necessario, il Comandante Regionale ne può disporre l’impiego su tutto il territorio di riferimento.

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(2) Reparto Operativo Aeronavale

Retto da colonnello, è costituito in ogni regione, tranne in Valle d’Aosta, Piemonte, Trentino Alto Adige, Umbria e Basilicata.

Per l’espletamento delle proprie funzioni di comando, coordinamento e controllo dei dipendenti reparti dispone di una struttura di staff che prevede, di norma, un Ufficio Comando articolato su Sezione “Personale e AA.GG.” e Sezione “Operazioni” (figura n. 20).

Figura n. 20 - assetto organizzativo interno “tipo” di Reparto Operativo Aeronavale

Il dispositivo aeronavale regionale effettua una costante azione di controllo sul territorio ed in mare. In particolare:

assume competenze operative esclusive, per l’esercizio delle funzioni di polizia economico-finanziaria in individuati ambiti geografici, dalla costa verso l’alto mare, senza soluzione di continuità;

svolge, sul territorio, interventi in specifici settori di servizio, per i quali è assicurato - ove previsto - il preliminare coordinamento con i competenti Comandi Provinciali.

Fornisce specifico supporto, ove richiesto, alle operazioni dei reparti territoriali, speciali e del Comando Operativo Aeronavale.

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Per l’assolvimento dei compiti affidati, il Reparto opera attraverso le dipendenti Stazione Navale e Sezione Aerea (figura n. 21).

Figura n. 21 - assetto organizzativo “tipo” di Reparto Operativo Aeronavale

(a) Stazione Navale

Retta da ufficiale superiore (figura n. 22), assicura lo sviluppo dei compiti di polizia economico-finanziaria, secondo le direttive del reparto dal quale dipende.

A tale scopo, si avvale di apposite articolazioni interne denominate Sezioni Operative e Sezioni Unità Navali.

Assicura, altresì, con una propria Sezione Tecnico Logistica, il supporto alle unità navali.

Figura n. 22 - assetto organizzativo interno “tipo” di Stazione Navale

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Dalle Stazioni Navali dipendono le Sezioni Operative Navali che, poste al comando di ufficiali superiori, inferiori o ispettori, per l’esecuzione dei compiti affidati operano con proprie Squadre Operative e Squadre Unità Navali.

(b) Sezione Aerea

Retta da ufficiale superiore (figura n. 23), opera, autonomamente o in collegamento con i reparti terrestri e marittimi del Corpo di volta in volta interessati, nell’attività di vigilanza preventiva, nonché di repressione del contrabbando e di ogni altra violazione di legge che interessi i compiti istituzionali.

Figura n. 23 - assetto organizzativo interno “tipo” di Sezione Aerea

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(3) Centro di Addestramento

A livello di colonnello o altro ufficiale superiore (figura n. 24), è preposto alla panificazione, alla programmazione e all’organizzazione dell’attività di addestramento e di qualificazione in sede periferica.

Costituito presso ogni Comando di Regione, dispone di una struttura organizzativa interna variamente articolata, in ragione del livello ordinativo, su Sezioni “Comando”, “Addestramento e Studi” e “Corsi”.

Figura n. 24 - assetto organizzativo di Centro di Addestramento (Regionale)

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(4) Reparto Tecnico Logistico Amministrativo

Retto da colonnello (figura n. 25), provvede al soddisfacimento delle esigenze di supporto tecnico, logistico e amministrative in favore del Comando Interregionale alla sede (ove esistente), di uno o più Comandi Regionali, nonché dei reparti da questi dipendenti, assumendo la connotazione di Ente amministrativo, ai sensi del vigente Regolamento di Amministrazione (D.D. n. 9000/2006, attuativo del nuovo Regolamento di Amministrazione, approvato con D.M. n. 292/2005).

Per l’espletamento dei compiti affidati si avvale di un’architettura interna deputata ai settori “logistico”, “amministrativo” e “sanitario”.

Provvede, inoltre, attraverso apposite strutture di line, alle attività di “funzionamento”, di supporto “tecnico-logistico e generali di caserma” a favore, di norma, dei maggiori reparti alla sede.

Figura n. 25 - assetto organizzativo interno “tipo” di Reparto T.L.A.

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4. REPARTI SPECIALI

I reparti speciali sono unità specializzate istituite per l’investigazione in specifici settori operativi, per corrispondere ad autorità istituzionali ovvero quando l’efficacia del controllo richieda un dispositivo unitario.

Presentano un’architettura organizzativa modulata in funzione delle missioni istituzionali, con riferimento ai seguenti segmenti strategici di riferimento: entrate, uscite, mercato dei capitali, mercato dei beni e dei servizi, sicurezza, servizi a richiesta e a difesa.

Nei settori specificatamente loro affidati, essi svolgono funzioni generali di:

analisi operativa, nella duplice proiezione di:

analisi di contesto e/o di rischio, con riferimento a settori considerati nel loro complesso, per delinearne l’evoluzione e rilevarne i fattori e/o i soggetti di interesse ai fini operativi.

In tal senso, individuano le tendenze e le dinamiche dei fenomeni illeciti, le relative tipologie, i soggetti - per categorie generali o singolarmente considerati - che li pongono in essere, gli ambiti territoriali in cui si sviluppano;

analisi finalizzata all’elaborazione di dati d’intelligence, confrontando le risultanze di più indagini, onde far emergere elementi comuni, idonei a rilanciare ovvero ad avviare sul territorio attività di servizio;

predisposizione di progetti operativi, ovvero di specifici piani di attività, nell’ambito di direttive strategiche, da realizzare attraverso l’impiego congiunto di risorse delle componenti speciale e territoriale;

relazioni operative con Autorità, Enti e Istituzioni di riferimento nel proprio settore, al fine di orientare/innescare l’attività di servizio;

analisi tattica, intesa come analisi d’intelligence relativa a singole operazioni - nell’ambito di progetti, di attività esecutive di competenza o a supporto della componente territoriale;

supporto di conoscenze a richiesta della componente territoriale (che mantiene la direzione delle operazioni), attraverso l’elaborazione di piattaforme di servizi fruibili nell’esecuzione di attività complesse e favorendo altresì il necessario supporto nello sviluppo di relazioni interistituzionali;

attività di esecuzione, quando espressamente previsto, con riferimento ad ambiti operativi che, per vincolo normativo o per la strutturazione dei processi di lavoro, non determinano sovrapposizioni con i reparti territoriali. Sono fatti salvi specifici incarichi affidati dal Comando Generale;

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direzione operativa, relativamente alle deleghe di funzioni proprie o di attività connesse a incarichi ricevuti da Organi esterni, canalizzando il corrispondente flusso di ritorno;

supporto tecnico-logistico, fornendo a richieste dei reparti territoriali tecnologie avanzate e conoscenze professionali e tecniche nelle materie di competenza.

a. Comando dei Reparti Speciali

Istituito alla sede di Roma, è retto da generale di corpo d’armata, con struttura e attribuzioni similari a quelli dei paritetici Comandi Interregionali (figura n. 26).

Figura n. 26 - assetto organizzativo interno del Comando dei Reparti Speciali

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Ha alle proprie dipendenze (figura n. 27) il Comando Tutela della Finanza Pubblica, il Comando Tutela dell’Economia e il Comando Unità Speciali, nonché il Reparto Tecnico Logistico Amministrativo, tutti alla sede di Roma, i quali, ai fini del controllo di gestione, costituiscono “comandi responsabili della politica di impiego delle risorse” (c.d. centri II livello).

Figura n. 27 - assetto organizzativo del Comando dei Reparti Speciali

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b. Comando Tutela della Finanza Pubblica

Retto da generale di divisione/brigata (figura n. 28), assolve funzioni di comando, coordinamento e controllo dei Nuclei Speciali dipendenti.

Figura n. 28

assetto organizzativo interno del Comando Tutela della Finanza Pubblica

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In particolare, dal Comando Tutela della Finanza Pubblica dipendono (figura n. 29):

Nucleo Speciale Entrate;

Nucleo Speciale Spesa Pubblica e Repressione Frodi Comunitarie;

Nucleo Speciale Pubblica Amministrazione.

Figura n. 29

assetto organizzativo del Comando Tutela della Finanza Pubblica

Questi ultimi reparti si articolano su un numero vario di Gruppi e di Sezioni, con rango variabile in ragione della rilevanza ordinativa.

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(1) Nucleo Speciale Entrate

Retto da generale di brigata/colonnello (figura n. 30) è competente in materia di entrate del bilancio nazionale e degli Enti locali.

In tale ambito svolge attività di analisi, intrattiene relazioni operative con gli organismi di settore, elabora progetti operativi e assicura il necessario supporto di conoscenze agli altri reparti.

Inoltre, si avvale del Gruppo Investigativo cui spetta l’ideazione, l’organizzazione e la diretta esecuzione di attività ispettive, anche a supporto di altri reparti, nel comparto del contrasto dei fenomeni di evasione ed elusione fisale più complessi, con particolare riguardo a quelli di rilievo internazionale.

Figura n. 30 - assetto organizzativo interno del Nucleo Speciale Entrate

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(2) Nucleo Speciale Spesa Pubblica e Repressione Frodi Comunitarie

Retto da generale di brigata/colonnello (figura n. 31), è competente in materia di spesa pubblica, di danni erariali, di frodi al bilancio comunitario e di uscite al bilancio nazionale e degli Enti locali.

Assicura le attività di analisi e di raccordo info-operativo con i reparti territoriali impegnati in attività investigative in materia di spesa pubblica.

Inoltre, si avvale del Gruppo Investigativo cui spetta l’ideazione, l’organizzazione e la diretta esecuzione di attività ispettive a richiesta o da svilupparsi nell’ambito di intese con organismi di spesa o di controllo centrali.

Nelle materia di competenza elabora progetti operativi e assicura il necessario supporto di conoscenze.

Per l’assolvimento dei compiti demandati, il Comandante del Nucleo Speciale si avvale del Vicecomandante Operativo, a livello di colonnello (individuato nel Comandante del citato Gruppo Investigativo) cui sono attribuite funzioni vicarie e di collaborazione nelle attività di direzione, di coordinamento e controllo delle investigazioni.

Figura n. 31

assetto organizzativo interno del Nucleo Speciale Spesa Pubblica e Repressione Frodi Comunitarie

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(3) Nucleo Speciale Pubblica Amministrazione

Retto da generale di brigata/colonnello (figura n. 32), a richiesta e/o su delega delle Autorità di riferimento:

svolge attività in materia di corruzione, osservanza delle procedure di controllo dei costi, rendimenti e risultati, controlli di regolarità amministrativa e contabile, trasparenza e integrità delle Amministrazioni Pubbliche, nonché assenteismo del personale dipendente;

esegue attività ispettive aventi a oggetto l’effettuazione di controlli in materia di lavoro a tempo parziale, incompatibilità e cumulo di impieghi dei pubblici dipendenti.

Svolge altresì compiti di analisi, intrattiene relazioni operative con gli organismi di settore, elabora progetti operativi, assicura il necessario supporto di conoscenze.

Figura n. 32 assetto organizzativo interno del Nucleo Speciale Pubblica Amministrazione

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c. Comando Tutela dell’Economia

E’ retto da generale di divisione/brigata (figura n. 33), con funzioni di comando, coordinamento e controllo dei reparti dipendenti.

Figura n. 33 assetto organizzativo interno del Comando Tutela dell’Economia

SEZIONE COM.SEC. E SICUREZZA EAD

SEZIONEPE.I.S.A.F.

CAPO DI STATO MAGGIORE

COMANDANTE

SEZIONEADDESTRAMENTO

SEZIONEPROTOCOLLO E

ARCHIVIO GENERALE

SEZIONE GEST. SIST. INF. E RACCORDO

ANALISI

SEZIONE SICUREZZA PERSONALE DOC. E

FISICA

SEZIONESICUREZZA SUL

LAVORO

SEZ. AA.GG., RELAZ. PUBBL., PROT. SOC. E SEGR. PERM. COBAR

SEZIONEOPERAZIONI

SEZIONE PIANIFICAZIONE E

PROGRAMMAZIONE

SEZIONEPERSONALE

UFFICIALI E AA.RR.

SEZIONESTAMPA E RELAZIONI

ESTERNE

SEZIONECONTROLLODI GESTIONE

COMANDO TUTELA DELL'ECONOMIA

SEGRETERIA

UFFICIOPERSONALE

E AA.GG.

UFFICIOOPERAZIONI

UFF. PIANIFICAZIONE,PROGRAMMAZIONE E

CONTROLLO

SERVIZIOASSISTENZA SPIRITUALE

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Ha alle proprie dipendenze (figura n. 34):

Nucleo Speciale di Polizia Valutaria;

Servizio Centrale di Investigazione sulla Criminalità Organizzata (S.C.I.C.O.),

articolati su un numero vario di Gruppi, di Sezioni e di Drappelli, con rango variabile in ragione della rilevanza ordinativa.

Figura n. 34

assetto organizzativo del Comando Tutela dell’Economia

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(1) Nucleo Speciale di Polizia Valutaria

Retto da generale di brigata/colonnello (figura n. 35), esplica la propria attività a tutela dei mercati finanziari, operando nei settori di servizio riguardanti il riciclaggio, i movimenti transfrontalieri di capitali, l’intermediazione finanziaria, l’usura, la disciplina dei mezzi di pagamento, il finanziamento al terrorismo, la tutela del risparmio, gli illeciti previsti dal testo unico delle leggi bancarie, da quello della finanza e dalla normativa che regola l’esercizio dell’attività di assicurazione.

In tale contesto svolge attività di analisi, intrattiene relazioni operative con gli organismi di settore, elabora progetti operativi, esercita la direzione operativa, svolge attività di esecuzione del servizio e assicura il necessario supporto di conoscenze agli altri reparti.

Per l’assolvimento dei compiti istituzionali, il Comandante del Nucleo Speciale si avvale del Vicecomandante Operativo, a livello di colonnello, cui sono attribuite funzioni vicarie e di collaborazione nelle attività di direzione e di coordinamento dei servizi dei dipendenti Gruppi (di rango variabile).

Il Nucleo, che dispone di tre unità operative periferiche (Gruppi di Sezioni) alle sedi di Palermo, Milano e Reggio Calabria, inoltre:

assicura le attività di collegamento con l’Ufficio Centrale Antifalsificazione Monetaria e altri Mezzi di Pagamento, presso il Ministero dell’Economia e delle Finanze;

fornisce il proprio contributo specialistico al Comitato di Sicurezza Finanziaria;

riscontra le esigenze di collegamento e di raccordo con la Direzione V del Dipartimento del Tesoro presso il Ministero dell’Economia e Finanze, ai fini della corretta applicazione delle procedure in materia di contestazione e irrogazione delle sanzioni amministrative antiriciclaggio.

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Figura n. 35

assetto organizzativo interno del Nucleo Speciale di Polizia Valutaria

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(2) Servizio Centrale di Investigazione sulla Criminalità Organizzata (S.C.I.C.O.)

Retto da generale di brigata/colonnello (figura n. 36), opera a contrasto dei delitti di criminalità organizzata, così come individuati dall’art. 51, comma 3 bis del c.p.p., nonché relativamente alle associazioni con finalità sovversive o di terrorismo e sulla complessiva attività in materia di stupefacenti, di contrabbando di t.l.e. e di ogni altro traffico illecito.

Nelle materie di competenza svolge funzioni di raccordo informativo (ai sensi dell’art. 12 del D.L. n. 152/1991, convertito dalla L. n. 203/1991), analisi e relazioni operative, elabora progetti operativi e assicura attività di supporto tecnico-logistiche e di conoscenze.

Per l’assolvimento dei compiti affidati, il Comandante dello S.C.I.C.O. si avvale del Vicecomandante Operativo, a livello di colonnello, cui sono attribuite funzioni vicarie e di collaborazione nelle attività di direzione, di coordinamento e controllo delle attività operative condotte dai dipendenti II Gruppo e Gruppo Mezzi Tecnici direttamente dipendenti.

Nell’ambito della linea strategica del Corpo volta alla reazione dinamica a particolari fenomeni criminali, inoltre:

assicura il concorso alle attività investigative dei Servizi Interprovinciali (D.M.I. 4 marzo 2000);

riscontra le richieste avanzate dal Procuratore Nazionale Antimafia;

esegue indagine direttamente delegate dalla citata A.G. ovvero nei casi previsti dalla legge;

provvede alle eventuali investigazioni delegate dalle singole Direzioni Distrettuali Antimafia e, ove previsto, in concorso con i GG.II.C.O..

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Figura n. 36

assetto organizzativo interno del

Servizio Centrale di Investigazione sulla Criminalità Organizzata

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d. Comando Unità Speciali

Retto da generale di divisione/brigata (figura n. 37), assolve funzioni di comando, coordinamento e controllo nei confronti dei reparti dipendenti.

Figura n. 37 - assetto organizzativo interno del Comando Unità Speciali

SEZIONEPERSONALE

E AA.RR.

SEZ. PIANIFICAZ.,PROGRAMMAZ. E

CONTR. DI GESTIONE

SEZIONEADDESTRAMENTO

SEZIONESICUREZZA SUL

LAVORO

SEZIONESTAMPA E RELAZIONI

ESTERNE

SEZIONE SICUREZZA PERSONALE DOC. E

FISICA

SEZIONE COM.SEC. E SICUREZZA EAD

COMANDO UNITA' SPECIALI

CAPO DI STATO MAGGIORE

COMANDANTE SEGRETERIA

UFFICIOOPERAZIONI

SEZIONEOPERAZIONI

UFFICIOPERSONALE E AA.GG.

SEZ. AA.GG., REL. PUB., PROT. SOC. E

SEGR. PERM. COBAR

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Per l’espletamento delle relative attribuzioni (figura n. 38), si avvale del:

Nucleo Speciale Commissioni Parlamentari d’Inchiesta;

Nucleo Speciale Privacy;

Nucleo Speciale Frodi Tecnologiche;

Nucleo Speciale Tutela Mercati;

Nucleo Speciale per la Radiodiffusione e l’Editoria,

che si articolano su un numero vario di Gruppi e di Sezioni, con rango variabile in ragione della rilevanza ordinativa.

Figura n. 38 - assetto organizzativo del Comando Unità Speciali

(1) Nucleo Speciale Commissioni Parlamentari d’Inchiesta

Retto da generale di brigata/colonnello (figura n. 39), collabora con le Commissioni Parlamentari d’Inchiesta, svolgendo funzioni di analisi e relazioni operative, di esecuzione diretta delle attività richieste, nonché di direzione.

Figura n. 39 - assetto organizzativo interno del Nucleo Speciale Commissioni Parlamentari d’Inchiesta

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(2) Nucleo Speciale Privacy

Retto da generale di brigata/colonnello (figura n. 40), è il referente della Guardia di finanza nei rapporti con l’Autorità Garante per la Tutela dei Dati Personali.

Nell’area di competenza svolge funzioni di relazioni operative, di direzione operativa e di esecuzione diretta delle attività richieste.

Figura n. 40 - assetto organizzativo interno del Nucleo Speciale Privacy

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(3) Nucleo Speciale Frodi Tecnologiche

Retto da generale di brigata/colonnello (figura n. 41), opera a supporto delle componenti speciale e territoriale nel contrasto agli illeciti economico-finanziari perpetrati per via telematica, fornendo, inoltre, ai reparti competenti, ogni possibile spunto informativo suscettibile di sviluppo operativo.

Figura n. 41

assetto organizzativo interno del Nucleo Speciale Frodi Tecnologiche

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(4) Nucleo Speciale Tutela Mercati

Retto da generale di brigata/colonnello (figura n. 42), esplica la propria attività a tutela delle regole dei mercati, avuto riguardo in particolare ai seguenti settori di servizio:

tutela marchi, brevetti e proprietà industriali, sicurezza/conformità prodotti;

pirateria audiovisiva e informatica;

reati contro l’economia pubblica, l’industria e il commercio.

Nell’area di competenza svolge funzioni di analisi, relazioni operative, elaborazione di progetti operativi, nonché di supporto di conoscenze.

Quale referente per la Guardia di finanza nei rapporti con le Autorità Antitrust, per la vigilanza sui Contratti Pubblici di Lavori, Servizi e Forniture e per l’energia elettrica e il gas, nonché del Servizio per l’Alta sorveglianza delle grandi opere presso il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, svolge anche funzioni di esecuzione e di direzione operativa.

Sovrintende alle funzionalità e alle applicazioni del Sistema Informativo Anti-Contraffazione (SIAC), alla sede di Bari e promuove i rapporti con le altre componenti istituzionali coinvolte nella lotta alla contraffazione. 

Figura n. 42

assetto organizzativo interno del Nucleo Speciale Tutela Mercati

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(5) Nucleo Speciale per la Radiodiffusione e l’Editoria

Retto da generale di brigata/colonnello (figura n. 43), alla sede di Roma, collabora con l’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni, assicurando funzioni di esecuzione delle attività richieste per l’accertamento delle violazioni alla normativa in materia di radiodiffusione ed editoria, nonché di concorso all’applicazione delle disposizioni per la parità di accesso ai mezzi di informazione durante le campagne elettorali.

Svolge, altresì, attività di direzione operativa e di relazioni operative.

Dispone di un’unità operativa periferica (Gruppo di Sezioni) alla sede di Napoli.

Figura n. 43

assetto organizzativo interno del Nucleo Speciale per la Radiodiffusione e l’Editoria

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e. Reparto Tecnico Logistico Amministrativo dei Reparti Speciali

Retto da generale di brigata/colonnello (figura n. 44), assicura il soddisfacimento delle esigenze di funzionamento e generali di caserma, nonché la gestione delle attività logistico-amministrative a favore dei reparti costituenti il comparto “speciale”.

Figura n. 44

assetto organizzativo interno del Reparto T.L.A. dei Reparti Speciali

SERVIZIO RAPPRESENTANZA

MIN. DEGLI AFF. ESTERI

I SEZ. "RAPPR. CER. DIPL. DELLA REP.

C/O M.A.E."

SEZ. PERSONALE UFFICIALI E AA.RR.

SEZIONEPE.I.S.A.F.

III SEZIONE "SUPPORTO

AUT.TA' ISTITUZ."

SEZIONECOMANDO

REPARTOCOMANDO

CENTROTRASMISSIONI E

COMUNICAZ. CLASS.

II SEZIONE"SUPPORTO E

AA.GG."

SEZIONECOMANDO

1° NUCLEOSERVIZI GENERALI

3° NUCLEOSERVIZI GENERALI

2° NUCLEOSERVIZI GENERALI

SEZIONETRATTAMENTO

ECONOMICO

UFF. PERSONALEE AA.GG.

SEZ. AA.GG., REL. PUBBL., PROT. SOC.E SEG. PER. COBAR

SEZ. PROTOCOLLO E ARCHIVIO GENERALE

SERV. ASSISTENZASPIRITUALE

COMANDANTE

UFFICIOAMMINISTRAZIONE

SEZIONECONTI E CASSA

SERVIZIOSANITARIO

INFERMERIA

SEZIONEACQUISTI

UFFICIOLOGISTICO

SEZIONETELEMATICA

SEZIONEINFRASTRUTTURE

SEZIONECOMMISSARIATO E

ARMAMENTO

REPARTO TECNICO LOGISTICO AMMINISTRATIVO DEI REPARTI SPECIALI

4° NUCLEOSERVIZI GENERALI

SEZIONECOMANDO

SERVIZIO MINISTERIED ENTI VARI

SEZIONEAUTIERI

SEZIONE(MINISTERI ED

ENTI VARI)

SEZIONECOMANDO

REPARTOSERVIZI

SQUADRA SERVIZI GENERALI DI

CASERMA AUTODRAPPELLO

SQ. GESTIONE E MANUT. IMPIANTI

SPORTIVI

SEZIONEMOTORIZZAZIONE

SEZIONESICUREZZA SUL

LAVORO

SEZIONEMATERIALI

SEZIONEMATRICOLA

 

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5. REPARTI AERONAVALI SPECIALI

I reparti aeronavali speciali assolvono i compiti di prevenzione e di contrasto ai traffici illeciti in alto mare, orientando la propria attività di ricognizione a largo raggio nelle acque internazionali.

Il dispositivo aeronavale di proiezione, anche attraverso iniziative di cooperazione con gli Organi collaterali esteri, sulla base delle intese assunte a livello internazionale:

costituisce il punto di contatto e di coordinamento per le operazioni aeronavali a carattere internazionale e per le attività di contrasto ai traffici illeciti, con preminente riferimento all’immigrazione clandestina, al traffico di sostanze stupefacenti e psicotrope, al traffico di armi e di rifiuti tossico-nocivi, che non abbiano una riferibilità al territorio nazionale;

svolge attività di esplorazione aeromarittima a lungo raggio;

esercita l’attività di prevenzione, attraverso la vigilanza sulle direttrici di passaggio dai mari aperti ai bacini interni e la sorveglianza in profondità, lungo le proiezioni nelle aree marittime esterne, per acquisire, anche sulla base della situazione informativa, obiettivi di interesse specifico;

assicura il supporto, ove richiesto, alle operazioni dei Reparti Operativi Aeronavali, territoriali e speciali.

a. Comando Aeronavale Centrale

Istituito alla sede di Roma, è retto da generale di corpo d’armata, con struttura e attribuzioni similari a quelle dei paritetici Comandi Interregionali (figura n. 45).

Ad esso sono perciò ricondotte le responsabilità di indirizzo, coordinamento e controllo delle componenti aeronavali speciali.

Figura n. 45 - assetto organizzativo interno del Comando Aeronavale Centrale

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Il modello organizzativo prevede un Comando Aeronavale Centrale che inquadra (figura n. 46):

un Comando Operativo Aeronavale;

un Centro Navale;

un Centro di Aviazione,

i quali, ai fini del controllo di gestione, costituiscono “Comandi di responsabilità della politica di impiego delle risorse” (c.d. “centri di II livello”).

Figura n. 46 - assetto organizzativo del Comando Aeronavale Centrale

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b. Comando Operativo Aeronavale

Istituito alla sede di Pomezia-Pratica di Mare (Roma) e retto da generale di brigata (figura n. 47), si avvale, per lo svolgimento delle sue attività, dei Gruppi Aeronavali e del Gruppo Esplorazione Aeromarittima, posti alle proprie dipendenze (figura n. 48).

Figura n. 47 assetto organizzativo interno del Comando Operativo Aeronavale

Figura n. 48 - assetto organizzativo del Comando Operativo Aeronavale

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(1) Gruppi Aeronavali

Costituiti alle sedi di Cagliari, Messina e Taranto e retti da colonnello (figura n. 49), si articolano, di norma, su una Stazione Navale di Manovra e su una Sezione Aerea di Manovra, entrambe a livello di ufficiale superiore.

Figura n. 49 - assetto organizzativo “tipo” del Gruppo Aeronavale

 

(2) Gruppo Esplorazione Aeromarittima

Ha sede in Pomezia-Pratica di Mare (Roma), retto da colonnello (figura n. 50), si articola in Sezione Aerea Velivoli e Sezione Efficienza Linea e Manutenzione Aeromobili (rette da ufficiale superiore), sottoarticolate in Nuclei, di rango variabile.

Figura n. 50

assetto organizzativo del Gruppo Esplorazione Aeromarittima

 

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c. Centro Navale

Retto da generale di brigata/colonnello (figura n. 51), alla sede di Formia (LT), provvede alla logistica centralizzata e alle funzioni amministrative per le esigenze riferite al comparto, nonché ai compiti di standardizzazione navale.

Per le attività di supporto tecnico-logistico e di manutenzione del naviglio, si avvale di apposite strutture decentrate alle sedi di Napoli-Nisida e Bacoli-Miseno (NA).

Figura n. 51 assetto organizzativo interno del Centro Navale

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d. Centro di Aviazione

Retto da generale di brigata/colonnello (figura n. 52), alla sede di Pomezia-Pratica di Mare (Roma), assolve le funzioni di supporto tecnico, logistico e amministrativo riferite al comparto aereo ed i compiti addestrativi in materia di post-formazione e standardizzazione aerea.

Figura n. 52 - assetto organizzativo interno del Centro di Aviazione

 

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6. REPARTI ADDESTRATIVI

a. Ispettorato per gli Istituti di Istruzione

Previsto alla sede di Roma e retto da generale di corpo d’armata, ha struttura similare a quella dei paritetici Comandi Interregionali (figura n. 53), con funzioni di comando, coordinamento e controllo dei reparti, istituti e centri dipendenti nonché delle attività di “settore” per:

il reclutamento e la formazione degli allievi;

l’addestramento e la specializzazione post-formazione del personale già in servizio.

Sovrintende, inoltre, alle attività della Banda Musicale del Corpo.

Figura n. 53

assetto organizzativo interno dell’Ispettorato per gli Istituti di Istruzione

Ha alle proprie dipendenze (figura n. 54):

l’Accademia;

la Scuola di Polizia Tributaria;

il Centro di Reclutamento;

la Scuola Ispettori e Sovrintendenti;

la Legione Allievi [con alle dipendenze la Scuola Allievi Finanzieri (Bari), la Scuola Nautica (Gaeta) e la Scuola Alpina (Predazzo)];

il Centro Addestramento di Specializzazione;

il Centro Sportivo;

il Reparto Tecnico Logistico e Amministrativo degli Istituti di Istruzione,

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i quali, ai fini del controllo di gestione, costituiscono “comandi responsabili della politica d’impiego delle risorse” (c.d. “centri di II livello”).

Figura n. 54 - assetto organizzativo dell’Ispettorato per gli Istituti di Istruzione

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b. Accademia

Retta da generale di divisione/brigata, con sede a Bergamo e Roma-Castelporziano (figura n. 55), presiede allo svolgimento di tutte le attività didattiche e di formazione di base rivolte ad allievi ufficiali e ufficiali allievi, attraverso il I e il II Battaglione Allievi retti, rispettivamente, da colonnello e da generale di brigata/colonnello, nonché mediante il supporto dell’Ufficio Addestramento e Studi a livello di colonnello.

Figura n. 55 - assetto organizzativo interno dell’Accademia

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c. Scuola di Polizia Tributaria

Retta da generale di divisione/brigata, con sede a Roma-Lido di Ostia (figura n. 56), gestisce l’addestramento post-formazione del personale in materia di servizio d’istituto e, in particolare, il Corso Superiore di Polizia Tributaria, il Corso Post-Formazione per ufficiali e per ispettori, sovrintendenti e appuntati/finanzieri, i Corsi Lingue Estere (tutti a livello dirigenziale) e tutte le attività didattiche di qualificazione e aggiornamento professionale.

Si avvale, inoltre, del Centro Studi Economico Finanziari, a rango di colonnello.

Figura n. 56 - assetto organizzativo interno della Scuola di Polizia Tributaria

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d. Centro di Reclutamento

Retto da generale di divisione/brigata e con sede a Roma - Lido di Ostia (figura n. 57), ha il compito di gestire le procedure relative al reclutamento.

Figura n. 57 - assetto organizzativo interno del Centro di Reclutamento

 

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e. Scuola Ispettori e Sovrintendenti

Retta da generale di divisione/brigata e con sede a l’Aquila (figura n. 58), cura lo svolgimento di tutte le attività didattiche di formazione di base rivolte al personale dei ruoli ispettori e sovrintendenti del contingente ordinario e del contingente di mare, attraverso il Battaglione Allievi retto da colonnello, nonché mediante il supporto dell’Ufficio Addestramento e Studi anch’esso a livello di colonnello.

Figura n. 58

assetto organizzativo interno della Scuola Ispettori e Sovrintendenti

 

 

 

 

 

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f. Legione Allievi

Retta da generale di brigata e con sede a Bari-Palese (figura n. 59), gestisce lo svolgimento di tutte le attività didattiche di formazione di base comunque rivolte agli allievi finanzieri.

Figura n. 59 - assetto organizzativo interno della Legione Allievi

Per l’espletamento delle attività di formazione si avvale delle dipendenti Scuole Allievi Finanzieri, Alpina e Nautica, rette da colonnello (figura n. 60).

Figura n. 60 - assetto organizzativo della Legione Allievi

 

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(1) Scuola Allievi Finanzieri

Retta da colonnello, alla sede di Bari (figura n. 61), cura l’addestramento di formazione degli allievi finanzieri del contingente ordinario.

Figura n. 61 - assetto organizzativo interno della Scuola Allievi Finanzieri

(2) Scuola Alpina

Costituita alla sede di Predazzo (TN) e retta da colonnello (figura n. 62), oltre all’addestramento di base, è responsabile della erogazione dei corsi di qualificazione, specializzazione, abilitazione e aggiornamento del personale da impiegare nel servizio alpestre, nonché della gestione dell’attività agonistica nel settore degli sport invernali, dell’orientamento e dell’arrampicata sportiva.

Figura n. 62 - assetto organizzativo interno della Scuola Alpina

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La Scuola Alpina, in aggiunta alle ordinarie attività addestrative, costituisce l’organismo di riferimento per le complessive tematiche di specifico interesse del soccorso alpino, secondo le modalità previste dalle vigenti disposizioni che disciplinano il particolare settore.

Ha alle proprie dirette dipendenze una Stazione SAGF alla sede di Passo Rolle per l’assolvimento dei compiti demandati a tali reparti, nell’area di riferimento.

(3) Scuola Nautica

Retta da colonnello (figura n. 63), ha sede a Gaeta (LT) e provvede allo svolgimento delle attività addestrative del personale del contingente di mare (nonché ai corsi di specializzazione, compreso quelli di “alta velocità”, relativi al servizio navale), ai compiti di post formazione navale (anche di tipo giuridico - operativo) e alle incombenze connesse all’Academy e all’Agenzia Frontex.

Figura n. 63 - assetto organizzativo interno della Scuola Nautica

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g. Centro Addestramento di Specializzazione

Retto da generale di brigata/colonnello (figura n. 64) e con sede a Orvieto (TR), gestisce lo svolgimento di tutte le attività addestrative post-formazione di qualificazione a carattere militare e di polizia (ATPI, scorte di sicurezza, addestramento al tiro professionale e di polizia e qualsiasi altro tipo di addestramento propedeutico all’impiego in attività caratterizzate da un particolare taglio operativo).

Assicura, inoltre, il soddisfacimento delle esigenze di addestramento tecnico-militare e di supporto logistico alle unità destinate alle missioni internazionali.

In tal senso, costituisce “FOCAL POINT” per l’assolvimento delle relative incombenze.

Figura n. 64

assetto organizzativo interno del Centro Addestramento di Specializzazione

Cura, inoltre, l’addestramento delle unità cinofile e l’allevamento dei cani, controllando la relativa funzionalità operativa ed avendo, in tal senso, la direzione tecnica dell’attività cinoagonistica.

Per l’espletamento di tali attività, oltre al complesso di Orvieto (TR), si avvale di un’apposita struttura alla sede di Castiglione del Lago (PG) deputata all’addestramento dei cinofili, nonché all’addestramento e all’allevamento dei cani.

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h. Centro Sportivo

Con sede in Roma-Castelporziano e retto da generale di brigata (figura n. 65), cura l’attività agonistica nei settori di pertinenza e quella addestrativa volta al conseguimento della qualifica di “istruttore” delle varie discipline sportive di interesse per il Corpo.

Intrattiene, altresì, le relazioni con gli Enti sportivi militari nazionali ed esteri.

Figura n. 65 - assetto organizzativo interno del Centro Sportivo

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i. Reparto Tecnico Logistico Amministrativo degli Istituti di Istruzione

Retto da generale di brigata/colonnello, con sede a Roma-Lido di Ostia (figura n. 66), assicura il soddisfacimento delle esigenze di funzionamento e generali di caserma dei reparti alla sede, nonché la gestione delle attività logistico-amministrative a favore dei reparti costituenti il comparto “reclutativo e addestrativo”.

Figura n. 66

assetto organizzativo interno del Reparto T.L.A. degli Istituti di Istruzione

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7. STRUTTURE DI SUPPORTO CENTRALI

I reparti con funzioni di supporto tecnico, logistico e amministrativo preposti al soddisfacimento delle relative esigenze a “livello centrale” sono costituiti dal Quartier Generale e dal Centro Logistico.

a. Quartier Generale

Retto da generale di brigata/colonnello (figura n. 67), con sede a Roma, assolve alle incombenze afferenti all’Ente a favore del Comando Generale e del Centro Logistico.

Assicura, inoltre, il soddisfacimento delle esigenze di funzionamento e generali di caserma, nonché la gestione delle attività di supporto tecnico-logistiche del Comando Generale.

Inquadra nel proprio ambito il Reparto Tecnico, per la gestione degli acquisti centralizzati, il Centro Studi Storici e Beni Museali e il Reparto Autieri, per le esigenze di movimento c.d. “centralizzate”.

Figura n. 67 - assetto organizzativo interno del Quartier Generale

Il Quartier Generale è “comando responsabile della politica di impiego delle risorse” (c.d. “centro di II livello”), ai fini del controllo di gestione.

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b. Centro Logistico

Costituito alla sede di Roma (località Villa Spada) e retto da colonnello (figura n. 68), promuove le attività ricreative e di protezione sociale a favore del personale del Corpo e assicura, a tali fini, la gestione e la manutenzione dello stabilimento balneare “Lido del Finanziere” (alla sede di Lido di Ostia-Castelfusano) e del complesso sportivo e ricreativo di Villa Spada.

Il Centro Logistico è “comando responsabile della politica di impiego delle risorse” (c.d. “centro di II livello”), ai fini del controllo di gestione.

Figura n. 68 - assetto organizzativo interno del Centro Logistico

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8. CONCLUSIONI

Le presenti linee di indirizzo assumono orientamento di carattere generale, in tal senso resta ferma la possibilità del Comando Generale di impartire disposizioni specifiche in presenza di particolari e contingenti situazioni emergenti a livello locale, ovvero nazionale, anche in deroga ai criteri organizzativi fissati con la circolare in rassegna.

Per ulteriori approfondimenti su tematiche d’interesse ordinativo, sono altresì disponibili sulla pagina web dell’Ufficio Ordinamento indicazioni di dettaglio fornite nel tempo dalla citata articolazione del Comando Generale in relazione a quesiti formulati su questioni riguardanti, tra l’altro, gli incarichi di comando, l’impiego e i servizi generali di caserma.

Pubblicazione realizzata a cura del I Reparto – Ufficio Ordinamento

Gen.B. Giancarlo C. PEZZUTO – Gen.B. Francesco MATTANA – Magg. Marco QUERQUI – Magg. Leonardo BRANDANO – Magg. Giuseppe PAOLETTI – Cap. Daniele LA GIOIA – Cap. Generoso TRIMONTI