Cinema Odeon: 100 milioni di euro per la struttura di ... · e vede in lizza pure Starwood, catena...

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PRIMO PIANO I SCENARI Anche a Niguarda arriva MediCinema ATTUALITÀ Alle pagine II e III A pagina IV Taormina, si riparte da zero Il Tar accoglie il ricorso della Agnus Dei di Tiziana Rocca sulla gara per l’assegnazione dell’organizzazione dell’evento. Ma il tempo stringe: o si sposta il Film Festival a settembre, o se ne affida la gestione direttamente a TaoArte, sperando nel sostegno della Regione. Per poi riformare la kermesse a partire dal 2018. Dopo il Policlinico Gemelli di Roma la Onlus annuncia la creazione presso il Grande Ospedale Metropolitano di Milano della prima sala cinema sensoriale, resa possibile dal contributo di The Walt Disney Company Italia e di privati. ANNO 7 - NUMERO 5 - MAGGIO 2017 PERIODICO DI ECONOMIA E POLITICA DI CINEMA, WEB, TV DIRETTORE RESPONSABILE: ANGELO FRIGERIO hitechweb.info IL QUOTIDIANO DEL SETTORE TECNOLOGICO ED ENTERTAINMENT 100 milioni di euro. È questa la cifra che Fininvest punta a ottenere dalla vendita dei muri del multisala Ode- on The Space. La struttura, messa sul mercato tre anni fa, sarebbe finalmen- te sul punto di essere ceduta. Dopo che le prime manifestazioni d’interes- se non erano andate oltre un’offerta di 75 milioni di euro, secondo fonti raccolte in Piazza Affari ci sarebbero ora proposte in linea con la richiesta per l’immobile di via Santa Radegon- da, che consta di una superficie com- plessiva di 10mila metri quadri (su tre piani), di cui però solo 4mila sono sfruttabili per uso commerciale. Tra gli acquirenti accreditati delle credenziali previste da Fininvest vi sarebbe la Coima di Manfredi Catel- la (che è da poco subentrata nella ge- stione di un altro esercizio legato alle vicende del cinema, l’Hotel Excelsior del Lido di Venezia), mentre invece è uscita dalla corsa Hines Italia. La società guidata da Mario Abbadessa (e che sino al 2015 vantava una par- tecipazione consistente nella stessa Coima) si è infatti concentrata su ac- quisizioni legate all’area di Cordusio, come l’ex sede della Luxottica, abban- donando la corsa per l’Odeon. Chi invece è ancora pienamente in gara è la Kryalos di Paolo Bottelli, che ulti- mamente si è assicurata tre immobili di Allianz, tra cui uno in piazza Vela- sca. La sfida per mettere le mani sui locali di Fininvest è dunque serrata, e vede in lizza pure Starwood, catena alberghiera statunitense, che sembra- va in pole-position per l’acquisizione dodici mesi fa, ma che però poi si era sfilata, per tornare a bomba con una nuova offerta poche settimane fa. E nella lista compare anche Fortress, il potente fondo Usa controllato da Soft- bank. A fronte di questa nutrita serie di pretendenti, per arrivare al closing non basterà mettere sul piatto la cifra richiesta dal Gruppo legato alla fa- miglia Berlusconi. Ci sono da rispet- tare vincoli molto precisi, posti dalla Soprintendenza, che complicano la destinazione commerciale. Il caso di scuola in tal senso è quello dell’Excel- sior, l’ex esercizio cinematografico convertito in centro commerciale, che però sembra aver avuto meno succes- so del previsto, a causa della posizio- ne defilata rispetto a corso Vittorio Emanuele. E di una visibilità ridotta soffrirebbe anche chi intendesse apri- re uno store all’interno dell’Odeon, perché le vetrine dovranno essere ar- retrate rispetto alla facciata e i portoni verranno mantenuti, perché appunto protetti da vincolo. Ma, soprattutto, c’è la questione della sopravvivenza del multisala. Se- condo i progetti che a oggi (...) segue a pagina II Cinema Odeon: 100 milioni di euro per la struttura di Fininvest In lizza ci sono diversi acquirenti, tra fondi d’investimento, multinazionali del real estate e catene alberghiere. Il multisala The Space dovrebbe comunque conservare otto sale.

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PRIMO PIANO

I

SCENARI

Anche a Niguarda arriva MediCinema

ATTUALITÀ

Alle pagine II e III A pagina IV

Taormina, si riparte da zeroIl Tar accoglie il ricorso della Agnus Dei di Tiziana Rocca

sulla gara per l’assegnazione dell’organizzazione dell’evento. Ma il tempo stringe: o si sposta il Film Festival a settembre, o se ne affida la gestione

direttamente a TaoArte, sperando nel sostegno della Regione. Per poi riformare la kermesse a partire dal 2018.

Dopo il Policlinico Gemelli di Roma la Onlus annuncia la creazione presso il Grande Ospedale Metropolitano di Milano della prima sala cinema

sensoriale, resa possibile dal contributo di The Walt Disney Company Italia e di privati.

ANNO 7 - NUMERO 5 - MAGGIO 2017 PERIODICO DI ECONOMIA E POLITICA DI CINEMA, WEB, TV DIRETTORE RESPONSABILE: ANGELO FRIGERIO

hitechweb.infoIL QUOTIDIANO DEL SETTORE TECNOLOGICO ED ENTERTAINMENT

100 milioni di euro. È questa la cifra che Fininvest punta a ottenere dalla vendita dei muri del multisala Ode-on The Space. La struttura, messa sul mercato tre anni fa, sarebbe finalmen-te sul punto di essere ceduta. Dopo che le prime manifestazioni d’interes-se non erano andate oltre un’offerta di 75 milioni di euro, secondo fonti raccolte in Piazza Affari ci sarebbero ora proposte in linea con la richiesta per l’immobile di via Santa Radegon-da, che consta di una superficie com-plessiva di 10mila metri quadri (su tre piani), di cui però solo 4mila sono sfruttabili per uso commerciale.

Tra gli acquirenti accreditati delle credenziali previste da Fininvest vi

sarebbe la Coima di Manfredi Catel-la (che è da poco subentrata nella ge-stione di un altro esercizio legato alle vicende del cinema, l’Hotel Excelsior del Lido di Venezia), mentre invece è uscita dalla corsa Hines Italia. La società guidata da Mario Abbadessa (e che sino al 2015 vantava una par-tecipazione consistente nella stessa Coima) si è infatti concentrata su ac-quisizioni legate all’area di Cordusio, come l’ex sede della Luxottica, abban-donando la corsa per l’Odeon. Chi invece è ancora pienamente in gara è la Kryalos di Paolo Bottelli, che ulti-mamente si è assicurata tre immobili di Allianz, tra cui uno in piazza Vela-sca. La sfida per mettere le mani sui

locali di Fininvest è dunque serrata, e vede in lizza pure Starwood, catena alberghiera statunitense, che sembra-va in pole-position per l’acquisizione dodici mesi fa, ma che però poi si era sfilata, per tornare a bomba con una nuova offerta poche settimane fa. E nella lista compare anche Fortress, il potente fondo Usa controllato da Soft-bank.

A fronte di questa nutrita serie di pretendenti, per arrivare al closing non basterà mettere sul piatto la cifra richiesta dal Gruppo legato alla fa-miglia Berlusconi. Ci sono da rispet-tare vincoli molto precisi, posti dalla Soprintendenza, che complicano la destinazione commerciale. Il caso di

scuola in tal senso è quello dell’Excel-sior, l’ex esercizio cinematografico convertito in centro commerciale, che però sembra aver avuto meno succes-so del previsto, a causa della posizio-ne defilata rispetto a corso Vittorio Emanuele. E di una visibilità ridotta soffrirebbe anche chi intendesse apri-re uno store all’interno dell’Odeon, perché le vetrine dovranno essere ar-retrate rispetto alla facciata e i portoni verranno mantenuti, perché appunto protetti da vincolo.

Ma, soprattutto, c’è la questione della sopravvivenza del multisala. Se-condo i progetti che a oggi (...)

segue a pagina II

Cinema Odeon: 100 milioni di euro per la struttura di Fininvest

In lizza ci sono diversi acquirenti, tra fondi d’investimento, multinazionali del real estate e catene alberghiere. Il multisala The Space dovrebbe comunque conservare otto sale.

ECONOMIA E POLITICA DI CINEMA, WEB, TV

II

“AL CINEMA NON ESISTE L’ACQUISTO D’IMPULSO”

ATTUALITÀ

(...) sono noti, The Space vorrebbe infat-ti mantenere otto schermi (dove oggi ce ne sono undici), tutti interrati. Una pre-senza che non è necessariamente compa-tibile con le esigenze di alcune insegne. Sembra in tal senso che la sala più gran-de sia destinata a uso commerciale, ma non possa essere modificata nella pianta. Va ricordato di contro che l’area su cui insiste oggi l’Odeon è adiacente a quella dove sorgerà il nuovo flagship store di Apple, con gli spazi pubblici annessi, e dunque si trova al centro di quella che diventerà la shopping experience con più potenziale d’attrattiva nella Milano del decennio a venire. Per quanto riguarda il canone annuo d’affitto della superficie retail, la cifra è altissima: secondo quan-to riporta l’edizione milanese del Corriere della Sera non meno di 6 milioni di euro. Con la cessione delle vecchie strutture ci-nematografiche continuano a realizzarsi insomma affari d’oro. E la recente tra-sformazione temporanea dell’ex Cinema Manzoni, durante il Salone del Mobile, in un grande showroom concepito dal designer Tom Dixon, dove sono stati pro-iettati vecchi film in bianco e nero sullo sfondo dei divani in esposizione, riper-corre in realtà (forse involontariamente) una soluzione che ha già trovato realiz-zazione stabile a Roma, in una delle sale già legate a Ferrero, il Gregory, trasfor-mato in punto vendita della catena Di-vani & Divani, pur avendo conservato la forma originaria e finanche lo schermo. Certo, tra Roma e Milano resta una dif-ferenza di scala e dimensione nell’entità degli investimenti. Per la trasformazione della Galleria Manzoni sono infatti già stati messi sul piatto 20 milioni di euro: diventerà un polo di shopping che allar-gherà di fatto il quadrilatero della moda, con negozi, un boutique hotel, ristoranti e il teatro. Questo almeno il disegno di Prelios e Stam Europe.

In mezzo a questa riconfigurazione ur-bana che tocca i vecchi esercizi, The Spa-ce punta in qualche modo a sopravvive-re. Una scelta coraggiosa, soprattutto in una città dove le pianificazioni relative alla nascita di nuove sale cinematografi-che riguardano aree più distanti dal cuo-re della città, come il Palazzo del Cinema con cui Lionello Cerri potrà mettere a frutto quanto guadagnato nella cessione dell’Apollo. Occorre capire però se qual-cuno sarà ancora interessato ad andare a guardare un film all’interno di un centro urbano trasformato in un luogo di shop-ping experience a trecentosessanta gradi. Questa è la scommessa più difficile da interpretare.

Andrea Dusio

Cinema Odeon: 100 milioni di euro per la struttura di Fininvest

segue dalla prima

Ennesimo colpo di scena per il Festival di Taor-mina. Il Tar di Catania infatti ha accolto il ricor-so presentato dalla Agnus Dei di Tiziana Rocca in merito alla gara che aveva assegnato a Videobank l’organizzazione dell’evento. È stato così decreta-to per la stazione appaltante l’obbligo di rinnova-re la procedura, ossia di rifare la gara. I tempi però sono ormai strettissimi, visto che la manifestazione è prevista dal 9 al 17 giugno, e il rischio che la ker-messe salti è sempre più concreto. Nella sentenza del Tribunale amministrativo si legge che Agnus Dei è stata illegittimamente esclusa dalla gara. E in più si pone uno stop a Videobank, riscontrando “...il difetto in capo all’aggiudicataria del requisi-to dell’esperienza almeno biennale in materia di organizzazione e gestione di attività ed eventi di rilievo e importanza assimilabili a quello oggetto della procedura. Tale motivo di gravame appare, inoltre, fondato, posto che il curriculum, pur di rilievo, di Videobank nella produzione televisiva non attesta il menzionato requisito dell’esperienza biennale in materia di organizzazione e gestione di attività ed eventi (non meramente televisivi) as-similabili a quello oggetto della procedura”.

Tutto sbagliato, tutto da rifare dunque. Peccato, però, che a questo punto non ci sia più tempo per indire una nuova gara, a fronte del fatto che il tri-bunale etneo determini “la necessità di rinnovare la procedura in ragione dell’esclusione delle due sole offerte valide sotto il profilo tecnico”. Ricor-diamo che poche settimane fa era arrivata la noti-zia della rinuncia di Felice Laudadio, che guidava un gruppo di lavoro estremamente qualificato, comprendente l’ex conservatore della Cineteca Nazionale e critico Enrico Magrelli e il documen-tarista e giornalista Marco Spagnoli. “Le singola-

ri circostanze verificatesi nelle ultime settimane e la situazione di generale incertezza che avvolge il destino del festival impediscono, al momento, di restituire al pubblico e alla città di Taormina un evento internazionale degno di questo nome e all’altezza del suo grande passato. Tenuto anche conto dell’estrema esiguità del tempo a disposi-zione Laudadio e i suoi collaboratori preferisco-no ritirarsi, venute meno le condizioni necessarie irrinunciabili per la serietà e per l’impegno che un Festival come quello di Taormina richiedono”, scriveva lo stesso Laudadio, che era l’asso nel-la manica di Videobank, società guidata da Lino

TAORMINA, SI RIPARTE DA ZERO

MyMovies continua a crescere. An-che il 2017 si è infatti aperto con un incremento sensibile per il portale le-ader nell’informazione cinematogra-fica. Secondo le stime di Audiweb, il sito ha registrato nel primo mese dell’anno 6.918mila utenti unici e più di 47 milioni di pagine viste (il che significa tre volte di più dei con-correnti diretti). Ne parliamo con Gianluca Guzzo, ceo e co-founder di MyMovies.

A cosa si deve il successo del del vostro modello di business?

Stiamo raccogliendo i frutti del la-voro fatto. I risultati che stiamo otte-nendo sono il prodotto della nostra propensione al rinnovamento e so-prattutto di una proposta editoriale che nel tempo non ha mai disatteso le aspettative del nostro pubblico. Abbiamo sempre operato con grande passione, molta precisione, grande

attenzione alle recensioni e a come pubblicarle. Non avevamo manuali o esempi da seguire. Quando final-mente ci siamo consolidati, abbiamo dovuto respingere l’assalto di Goo-gle e dei motori di ricerca, che, dopo aver misurato con mano l’interesse del pubblico per l’informazione ci-nematografica, hanno cominciati a fornire direttamente orari delle sale e altre news. Ma a oggi non abbiamo perso utenti, anzi. Il nostro modello di business poteva essere messo a ri-schio, ma evidentemente il pubblico ha continuato ad apprezzare quanto stiamo facendo. Lo dimostra l’alto tasso di conversione che registriamo: chi visita le nostre pagine per le in-formazioni cinematografiche sempre più spesso diventa un user dei servi-zi che offriamo”.

Avete appena introdotto un nuo-vo servizio, che sfrutta il chatbot di Messenger. Di cosa si tratta?

Il servizio core che offriamo resta l’informazione. Ma cresce d’impor-tanza l’acquisto del biglietto cinema-tografico, effettuato attraverso part-ner esterni. Ora, con l’introduzione del chatbot di Messenger nella nostra pagina Facebbok, proponiamo un passaggio nuovo, ma che è legato al nostro dna, ossia spostare il pubblico dalla carta al web sfruttando gratui-tà, rapidità e la possibilità di offrire aggiornamenti in tempo reale. L’idea è quella di incrementare il livello di interazione con il trend del momento nel mondo delle app di messaggistica istantanea. Il chatbot che abbiamo sviluppato con la consulenza tecnologica di Parterre con-sente infatti di garantire un servizio di risposta automatica agli uten-ti, che potranno così avere informazione e assistenza istantanea

“Stiamo facendo uno sforzo enorme sul ticketing”, spiega Gianluca Guzzo, ceo e co-founder di MyMovies. “Ma occorre anche l’impegno del mondo associativo.

E abolire il diritto di prevendita sarebbe un incentivo fondamentale”.

NUMERO 5 - MAGGIO 2017

III

breaking news

Parigi (Francia) – Il ministro dei Beni e delle atti-vità culturali e del turismo, Dario Franceschini, e il suo omologo Audrey Azoulay, ministro della Cultura e della comunicazione della Repubblica francese hanno firmato lo scorso 2 maggio a Parigi, una dichiarazione congiunta sul diritto d’autore. L’intesa impegna Italia e Francia a individuare posizioni comuni per promuovere e preservare il fondamento della creatività nel contesto della riforma del quadro europeo del settore promossa dalla Commissione europea, in particolare mantenendo fermo il principio della territorialità del diritto d’autore, chiave di volta per il finanziamento e la diffusione della cultura. “I due Paesi ritengono che tale riforma debba essere parte integrante di una autentica strategia euro-pea della cultura nell’era digitale”, si legge in una nota del Mibact, “per favorire non solo l’accesso del pubbli-co alle opere, ma anche per sostenere la giusta remune-razione dei creatori e la continuità dell’economia della cultura, oltre che la diversità delle opere realizzate e la libertà di scelta del pubblico, attraverso un’adeguata responsabilizzazione degli intermediari online di opere protette da copyright”.

A cura di Margherita Bonalumi

Intesa tra Italia e Francia in difesa del diritto d’autore

Burbank (Usa) – The Walt Disney Company ha reso noto che i suoi studi di animazione sono al lavoro su un sequel del campione d’incassi Frozen, che uscirà per il grande schermo tra più di due anni, il 27 novembre 2019. La major ha anche annunciato, per fine novem-bre 2018, Ralph Spaccatutto 2, mentre nel 2019 sarà la volta del remake in live action de Il Re Leone, la cui uscita è prevista per il 19 luglio. Il terzo e ultimo film della nuova trilogia di Star Wars, l’Episodio IX, è in-vece previsto per il 24 maggio 2019, diretto da Colin Trevorrow, già regista del kolossal Jurassic World. Per il 2020 sono poi previsti Indiana Jones 5, in uscita il 10 luglio, e Gigantic, il film ispirato alla fiaba Giacomino e il fagiolo magico, nelle sale a partire dal 25 novembre.

Disney annuncia la data di uscita di Frozen 2 per fine 2019

ATTUALITÀ

Chiechio che in realtà, nella sua lunga storia, si è occupata soprattutto di tecnologie di telecomu-nicazione, ma che in quella veste da diversi anni cura il broadcasting degli eventi legati al Festival.

All’indomani della sentenza si è svolto un incon-tro tra il sindaco di Taormina Eligio Giardina, l’as-sessore regionale al Turismo Anthony Barbagallo, il sindaco di Messina Renato Accorinti e il segre-tario generale di TaoArte Ninni Panzera, in cui si è deliberato di procedere alla ricerca di una solu-zione di compromesso, con una gestione in house della manifestazione da parte della stessa Taormi-na Arte, con una cabina di regia composta dallo

stesso Ninni Panzera e da Pietro Di Miceli, che più di ogni altro ha lavorato per trasformare in Fon-dazione il comitato organizzatore. Intanto Agnus Dei, per voce di Tiziana Rocca, ha fatto sapere in una nota che è disposta a un “componimento bo-nario” della contesa con Videobank. La quale, per voce di Lino Chiechio, ribadisce che “non farà ac-cordi con nessuno”.

Restano però ancora da affrontare i due proble-mi principali. Da un lato, le risorse economiche: nell’impossibilità di reperire sponsor in tempi così stretti, dal momento che l’idea di uno slittamento a settembre è stata respinta, l’unica ipotesi prati-cabile è un impegno diretto della Regione.

Dall’altro, la ricerca del prodotto e degli ospi-ti. E qui la sensazione è che difficilmente si potrà dare vita a un’edizione degna del passato. Infine, è sul piatto la necessità di cominciare sin da ora a rifondare la manifestazione in vista dell’edizione 2018. Come ha scritto in questi giorni Domenico Tempio su La Sicilia, quel che serve è un nuovo progetto. “La querelle di cui si diceva all’inizio fa capire come questo mai ben definito Film Fest sia arrivato al suo terminale. Come una nave in di-sarmo occorrerebbe smontarlo e studiare un modo per ricostruirlo cominciando dal marchio, ‘TaoAr-te’, che potrebbe avere ancora il suo valore”, spie-ga Tempio. Difficile dargli torto: oltre al brand di Taormina, non è rimasto altro.

La domanda allora forse dovrebbe essere posta in un’altra maniera. Cosa occorre fare perché la manifestazione crei davvero un valore aggiunto, e non sia solo una maniera per drenare risorse, ridi-stribuendole nell’indotto dell’ospitalità e in poche altre tasche?

Alberto Bellagente

TAORMINA, SI RIPARTE DA ZERO

Il Tar accoglie il ricorso della Agnus Dei di Tiziana Rocca sulla gara per l’assegnazione

dell’organizzazione dell’evento. Ma il tempo stringe: o si sposta il Film Festival a settembre,

o se ne affida la gestione direttamente a TaoArte, sperando nel sostegno della Regione. Per poi riformare

la kermesse a partire dal 2018.

24 ore su 24. Chiunque voglia consul-tare rapidamente la programmazione dei film e organizzare una serata al cinema tra amici potrà così farlo su Facebook, senza scaricare le app, e sfruttando un sistema che già usa. Gli utenti potranno così chiedere quali sono i film in programmazione vici-no a dove si trovano, verificando non solo l’orario ma anche la disponibilità di posti, e acquistando direttamente il biglietto. L’informazione ottenuta po-trà essere condivisa immediatamente con i propri contatti.

In Italia il mercato dell’acquisto online del biglietto cinematogra-

fico è ancora molto frazionato. Può costituire un problema

per la crescita della doman-da?

Noi siamo convinti che attraverso il chatbot il nostro tasso di conversio-ne in acquisti di biglietti

avrà un ulteriore incremento. Stiamo facendo uno sforzo enorme sul ticke-ting, per tentare di avere un solo ope-ratore su cui acquistare tutti i biglietti. Il vero problema è che oggi al cinema non esiste acquisto d’impulso. Oggi è possibile alimentare la domanda attraverso la tecnologia, ma occorre uno sforzo di tutto il settore, a parti-re dal mondo associativo. Dobbiamo lavorare sulla conoscenza della pos-sibilità di comperare il biglietto cine-matografico prima di arrivare in sala. Credo che uno dei passi necessari sia abolire il diritto di prevendita, per chi ancora lo applica. Questo, non i mer-coledì a due euro, sarebbe un incen-tivo vero per la crescita del pubblico che frequenta le sale. Se lo spettato-re sapesse che acquistare il biglietto online costa lo stesso che alla cassa, e non una cifra da 2 a 2,60 euro in più, le cose cambierebbero sensibilmente.

Tommaso Stigliani

“Stiamo facendo uno sforzo enorme sul ticketing”, spiega Gianluca Guzzo, ceo e co-founder di MyMovies. “Ma occorre anche l’impegno del mondo associativo.

E abolire il diritto di prevendita sarebbe un incentivo fondamentale”.

Gianluca Guzzo

Cannes (Francia) – Thierry Frémaux (foto), direttore del Festival di Cannes, ha dichiarato che dall’anno pros-simo nessun film potrà partecipare ala manifestazione se non è prevista la sua uscita nelle sale cinematografi-che. Tra i lungometraggi in concorso quest’anno ci sono due film prodotti da Netflix – The Meyerowitz Stories e Okja – che saranno trasmessi direttamente dalla piatta-forma, senza passare dai cinema. Gli organizzatori del festival hanno cercato di trovare un accordo con la so-cietà di Reed Hastings per assicurare una distribuzione nelle sale, ma senza risultati. La direzione di Cannes ha allora annunciato in una nota che il festival “pur lieto di accogliere un nuovo operatore che ha deciso di investire nel cinema, ha ribadito il proprio sostegno alla tradizio-nale modalità di fruizione. Di conseguenza il festival di Cannes ha deciso di adattare le sue regole a questa situa-zione inedita”.

Cannes contro Netflix: dal 2018 ammessi solo film che usciranno in sala

ECONOMIA E POLITICA DI CINEMA, WEB, TV NUMERO 5 - MAGGIO 2017

IV

SCENARI

Nella cornice del Grande Ospedale Metropolita-no Niguarda di Milano, lo scorso 23 aprile è stato annunciato il progetto della prima sala cinema sen-soriale firmata MediCinema. La sala, la prima di Milano, viene presentata a un anno dall’inaugura-zione presso il Policlinico Universitario a Gemelli di Roma, dove è sorto il primo vero cinema integrato in una struttura ospedaliera in Italia. Topolino “in carne ed ossa” è intervenuto per un saluto ai presen-ti e per portare un sorriso.

La Sala MediCinema verrà realizzata nel Blocco Nord dell’Ospedale, grazie al contributo di privati e alla generosità di aziende come The Walt Disney Company Italia, da subito in prima fila tra i sosteni-tori del progetto. Anche Milano avrà quindi la sua prima sala cinema sensoriale integrata nell’Ospeda-le Niguarda.

Marco Trivelli, direttore generale Grande Ospe-dale Metropolitano Niguarda, ha sottolineato che “L’ambizione del nostro ospedale è prendersi cura della persona nella sua globalità e individualità e per questo, convinti degli effetti positivi della cine-materapia sui pazienti, attraverso questo progetto vogliamo realizzare uno strumento in più per do-nare sollievo, momenti di normalità, di distrazione dalla malattia per chi è ricoverato in ospedale. Il Ni-guarda, da tempo, ha già in atto una positiva espe-rienza in questo ambito con la sala cinematografi-ca nell’area “Spazio Vita” dell’Unità Spinale e più recentemente in Pediatria. Questa innovativa sala sensoriale verrà realizzata al Blocco Nord grazie alla progettualità e l’impegno di MediCinema Onlus e il prezioso sostegno di Walt Disney Company Italia”.

Il progetto prevede l’allestimento di uno spazio di circa 300 mq tecnicamente all’avanguardia e rag-giungibile da ogni parte della vasta struttura ospe-daliera attraverso corridoi sotterranei, illuminati e riscaldati. Lo spazio sarà adibito alla terapia di sollievo per i pazienti, adulti e bambini in degenza ospedaliera ed accessibile anche ai familiari dei de-genti. L’attività di terapia con il cinema sarà, a Mi-lano, completata dall’utilizzo di vibro-acustica con basse frequenze quale innovazione di intervento terapeutico. La sala, come a Roma, è progettata per accogliere anche pazienti allettati e in carrozzina.

L’annuncio arriva contestualmente alla presenta-zione dei risultati della prima fase dello studio sulla terapia di sollievo attraverso il cinema avviato un anno fa nella sala del Policlinico universitario dell’o-spedale romano.

Uscire dalla propria stanza e assistere a un film è un’esperienza terapeutica che aiuta a ridurre la per-

cezione del dolore, portando sollievo ai pazienti e alle loro famiglie. Lo sanno bene al Policlinico Ge-melli di Roma dove, da settembre 2016, è in corso lo Studio osservazionale, condotto insieme ai ricerca-tori della Facoltà di Medicina e chirurgia dell’Uni-versità Cattolica, coordinato dal Professor Celestino Pio Lombardi, Direttore Chirurgia Endrocrina Uni-versità Cattolica-Policlinico A. Gemelli di Roma e Responsabile Scientifico MediCinema Italia Onlus, il quale conferma il grande potenziale terapeutico del cinema durante la cura in ospedale. Lo studio è condotto grazie ad una programmazione bisettima-nale che include l’intera collezione dei film Disney Pixar, in parallelo ai nuovi lanci cinematografici.

Enrico Zampedri, direttore generale della Fonda-zione Policlinico Universitario A. Gemelli, ha di-chiarato: “Il progetto MediCinema al Gemelli, oltre ad aver reso più umano e accogliente l’ospedale sta confermando, con i primi dati della ricerca, che la cinema-terapia funziona; anche per questo siamo davvero lieti che questa esperienza, che si avvale del contributo di partner come Disney Italia, si stia estendendo anche ad altre importanti realtà ospeda-liere italiane come l’Ospedale Niguarda. La terapia del sollievo con il cinema porta davvero beneficio ai pazienti e con l’ampliamento della ricerca a livello multicentrico avremo più rapidamente risultati si-gnificativi e utili nell’interesse dei pazienti”.

La prima parte dello “Studio clinico osservaziona-le sugli effetti della terapia di sollievo con il cinema durante la degenza ospedaliera e nell’approccio alla malattia” – condotto in collaborazione con il Centro Clinico Nemo e Spazio Vita-AUS Niguarda che si sono occupati di nuclei specifici di osservazione – ha interessato 240 pazienti del Gemelli e 20 pazienti del Niguarda. Le evidenze mostrano nei 240 pazienti del Gemelli che hanno partecipato alla “terapia con cinema”, di cui 120 bambini, un miglioramento tra il 20 e il 30% nella percezione del dolore. È emerso che, a differenza dei pazienti rimasti in corsia, la maggior parte (ben l’80%) di quelli che hanno assistito ai film presentavano una riduzione significativa della per-cezione di trovarsi e sentirsi in ospedale, accompa-gnata dalla percezione di vivere in un clima emotivo che si avvicina a quello sperimentato a casa propria e, comunque, al di fuori del contesto ospedaliero. La visione del film riesce anche ad alleviare gli stati di tensione, insofferenza e rabbia, non rari tra i bambi-ni ospedalizzati. Ma, aspetto forse ancora più rile-vante, è emersa nei bambini che hanno assistito alla proiezione del film una considerevole riduzione dei sintomi d’ansia, di depressione e dei disturbi di tipo

psicosomatico (ad esempio il mal di pancia) presenti spesso tra i bambini ospedalizzati.

Lo studio ha inoltre osservato come la partecipa-zione al programma MediCinema crei tra i parteci-panti, rispetto ai pazienti che rimangono in corsia, uno stato di benessere psico-fisico più accentuato e una riduzione della tensione emotiva. Tra i bambini, oltremodo, la ricerca evidenzia un netto migliora-mento delle relazioni coi famigliari e l’accettazione partecipata delle cure mediche.

Risultati analoghi, seppur preliminari, sono stati rilevati anche nelle esperienze del Niguarda, in cui emerge soprattutto un rafforzamento positivo del tono dell’umore.

“Lo sforzo e l’impegno di MediCinema Italia On-lus”, ha raccontato Fulvia Salvi, presidente dell’as-sociazione, “è quello di portare il cinema negli ospedali, con vere Sale Cinema, dove possibile, ma soprattutto di offrire attraverso lo studio scien-tifico (il primo in assoluto a livello internazionale) soluzioni e strumenti innovativi per supportare le terapie riabilitative e il trattamento del disagio indi-viduale e sociale. Il nostro obiettivo rimane sempre il paziente e il servizio alla persona. Per questo ci stiamo impegnando a lavorare sempre meglio sui contenuti e ad aggiungere tecnologia nelle nostre sale migliorando il valore della cura e a promuove-re progetti e studi di ricerca per coinvolgere giovani ricercatori attraverso borse di studio. L’ambito della ricerca e i risultati tangibili che potremo raccogliere sono l’obiettivo principale per la crescita di Medi-Cinema Italia. A sostegno della realizzazione della sala, a metà maggio partirà una campagna di fun-draising che sosterrà parte dei lavori al Niguarda: un appello ai tanti amanti del cinema e ai milanesi tutti, per dare una mano concreta a questo splendi-do progetto”.

Daniel Frigo, amministratore delegato di The Walt Disney Company Italia, ha commentato: “Siamo davvero orgogliosi che il nostro supporto nella re-alizzazione della prima sala MediCinema in Italia abbia portato ad un impatto sociale così positivo sui pazienti del Gemelli e siamo pronti a dare il nostro continuo sostegno a questo innovativo progetto an-che al Grande Ospedale Metropolitano Niguarda della città di Milano, sede storica del quartier gene-rale della Disney fin dal 1938, anno del suo arrivo nel nostro Paese. Ed è anche per questo che i Disney VoluntEARS, i volontari della famiglia Disney, sono pronti a mobilitarsi per dare un contributo concreto questo progetto”.

Alberto Bellagente

Dopo il Policlinico Gemelli di Roma la Onlus annuncia la creazione presso il Grande Ospedale Metropolitano di Milano della prima sala cinema sensoriale, resa possibile dal contributo di The Walt Disney Company Italia e di privati.

Anche a Niguarda arriva MediCinema

Daniel Frigo, amministratore

delegato di The Walt Disney Company Italia

Marco Trivelli, direttore generale Grande Ospedale Metropolitano Niguarda

Il progetto di Medicinema al Niguarda