Cibo e psiche

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“CIBO E PSICHE” Dott.ssa Maria Cristina Martini psicologa email: [email protected] cell. 324 7980486

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I fattori psicologici che influenzano l'alimentazione. Il valore simbolico del cibo

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“CIBO E PSICHE”

Dott.ssa Maria Cristina Martini – psicologa – email: [email protected] – cell. 324 7980486

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GLOBESITY GLOBESITY è un nuovo vocabolo coniato dall’organizzazione mondiale della sanità e indica l’obesità mondiale, significa nel mondo, attualmente sono circa un miliardo le persone in forte sovrappeso. In Italia dal 1984 ad oggi gli obesi sono aumentati del 25%. Lo stesso vale per i bambini, di cui il 12% è obeso e il 23% sovrappeso. L’obesità nell’infanzia e nell’adolescenza è particolarmente pericolosa: i bambini in sovrappeso sviluppano un eccesso di adipociti, le cellule che immagazzinano grasso. Il numero di adipociti aumenta fino all’adolescenza per poi stabilizzarsi nell’età adulta. Quindi gli adulti ingrassano perché si accumula grasso negli adipociti che hanno sviluppato nell’infanzia. MENO ADIPOCITI ABBIAMO MENO INGRASSIAMO

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FARMACI E DIETE Oggi non solo gli obesi ma anche chi vuol perdere solo pochi chili di troppo cerca “il miracolo”. Vige la regola del “tutto e subito”, non sopportiamo più le frustrazioni e le attese, abbiamo perso lo spazio del desiderio, così cerchiamo, per ogni male la pillola miracolosa. E’ ovvio che in alcune situazioni e farmaci sono utili, ma non è questo il problema. Il punto è che dopo aver intrapreso una dieta e perso chili magari anche con l’aiuto di farmaci, si riacquista tutto il peso e magari anche qualcosa di più… E allora qual è la radice del problema?

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Il nostro corpo possiede un “orologio interno” che sa e si occupa di mantenere il nostro peso ideale in base all’altezza e alla costituzione. Ma questo meccanismo è influenzato da fattori esterni perché, di fatto ingeriamo più calorie di quelle che consumiamo. In poche parole è come se anziché mangiare per vivere, vivessimo per mangiare! Infatti…mangiamo quando siamo abbattuti per “tirarci su il morale”, quando siamo annoiati per “riempire le nostre giornate”, quando siamo felici “per premiarci” ecc…

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“Nella nostra cultura il cibo è catalizzatore di tutte le emozioni; è un MODO POSITIVO di esprimere gioia, amore, accettazione oppure un MODO NEGATIVO di esprimere senso di colpa, corruzione, paura, rifiuto” (Marion Woodman) Esprime l’ansia = mangiamo di fretta senza assaporare il cibo Fame “emotiva” = mangiamo perché il cibo è li a portata di mano, pronto per ogni occasione talmente presente che non sappiamo più distinguere tra fame e voglia…

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IL CIBO COME COMPENSAZIONE: 10 MOTIVI

1. Fame d’affetto: mangiando cerchiamo di donarci amore come il bambino che succhia il latte dal seno materno.

Il Cibo è un modo rapito ed automatico per mettere a tacere l’angoscia che origina da problemi della vita quoditiana: lavoro, famiglia, stress ecc…

SOLO SE CAMBIAMO IL MODO DI PENSARE, DI STARE CON NOI STESSI E CON GLI ALTRI POSSIAMO DIMAGRIRE DAVVERO

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2. il valore simbolico del cibo: il cibo spesso è legato alle tradizioni e agli

affetti es: “le lasagne della nonna”, non solo sono buone ma assumono una valenza affettiva che le rende desiderabili, irrinunciabili perché evocano tradizioni, ricordi, il calore della famiglia, ecc… Il cibo nella sua funzione comunicativa, evocatrice di immagini e suggestioni esercita un effetto sulle nostre emozioni, aspetto su cui fa leva la pubblicità:

“la tv ci suggerisce puntualmente ogni sera(..)come cuocere in forno l’amore materno, come rinnovare la tradizione dei nonni, come risvegliare la seduzione, come rilassarsi con una bevanda, come diventare speciali grazie ad un aperitivo.” *

*dal libro “dimagrire senza dieta”, R.Morelli

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Perché?.... 3. Non sappiamo più chi siamo: i cambiamenti rapidi che avvengo a livello sociale, le mode che vanno e vengono e bisogna seguirle…altrimenti non sei nessuno, confondono l’identità che si destabilizza e va in crisi. Per ciò la pubblicità funziona: è sufficiente mangiare quel cibo, bere quell’aperitivo ma non solo, indossare quel profumo, usare quel detersivo per essere migliori, più forti, inattaccabili, instancabili, desiderabili, simpatici ecc… Cerchiamo la nostra identità all’esterno anziché trovarla dentro di noi “Si ingrassa perché ragioniamo troppo. E soprattutto troppo come gli altri. Non ci sembra di avere una nostra specificità, un compito da assolvere nella vita, come il ragno che fa la sua ragnatela.”* RISCOPRIRE SE’ STESSI, LE PROPRIE QUALITA’, LE PROPRIE PASSIONI, LA PROPRIA UNICITA’, IN DEFINITIVA: LA PROPRIA IDENTITA’ *ibidem

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4. Pensieri rivolti al passato: tendenza ad attribuire la causa delle proprie condizioni attuali all’esterno, ad esperienze passate, agli altri, tendenza a rimuginare “a parlare sempre e troppo delle proprie sofferenze” PER DIMAGRIRE DOBBIAMO ESSERE NEL PRESENTE

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5. Eccessiva forza di volontà: Chi ingrassa pensa di avere poca forza di volontà, ma è vero il contrario. E’ troppo severo con sé stesso, non vive più la vita con serenità e leggerezza. Si ingrassa perché si è in lotta con sé stessi, per “dover” essere conformi all’immagine che gli altri hanno di noi: una brava moglie, una brava madre, generosa, altruista, amata dagli altri..e così è tutto sotto controllo…tranne il cibo, unica sfera in cui “l’anima” troppo repressa si ribella 6. Troppo autocontrollo

Quando la vita si svuota di piaceri la bocca si riempie per compensare.

Recenti scoperte della neurofisiologia dimostrano che ingrassano soprattutto le persone che avvertono il peso della routine o che vivono con pesantezza i loro impegni. Il grasso è amore andato a male.

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Una vita priva di piaceri ma vissuta con senso del dovere provoca eccessiva autocritica, malattie psicosomatiche, depressione e…tendenza ad ingrassare. C’è una base fisiologica in questo: nel nostro cervello ha sede il nucleo accumbens, una struttura che regola i livelli di dopamina, sostanza che crea la sensazione di benessere. Se i livelli sono troppo bassi perché manca il piacere,…se la procura da qualche altra parte. L’ipotalamo, è la sede delle emozioni primordiali: la fame, la sete, la paura, la rabbia, il desiderio sessuale ecc… che vanno tutte soddisfatte. Troppo controllo e inibizione delle emozioni porta l’ipotalamo a trovare alternative ai bisogni vitali non soddisfatti e il cibo è il miglior candidato perché è lì, a portata di mano. • RISCOPRIRE IL PIACERE: ESSERE INNAMORATI DELLA VITA, ESSERE CREATIVI, AVERE INTERESSI, RIDERE, GIOCARE

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7. Rimandare la vita La tendenza a pensare troppo a un futuro lontano agisce nell’ipotalamo come campanello d’allarme che si attiva per incamerare più calorie possibile per un eventuale periodo di letargo. Allo stesso modo anche il pensare che saremo felici solo quando avremo risolto determinati problemi ci porta alla tristezza e al ristagno.

ESSERE FELICI ADESSO

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8. Non ci amiamo abbastanza: Ingrassiamo quando subiamo la vita, non ci accettiamo come siamo Pensieri negativi. “per chi devo essere bella ?, tanto nessuno mi guarda”, “l’unico piacere me lo dà il cibo”. Per affetto, quieto vivere, abitudine, difficoltà ad imporsi, lasciamo decidere agli altri , ci lasciamo “invadere”…il grasso è una difesa dall’invadenza TOLLERARE FINO AD UN CERTO PUNTO, TENER CONTO DELLE PROPRIE ESIGENZE, NON RINUNCIARE AL PROPRIO SPAZIO VITALE, ALLA PROPRIA INDIPENDENZA = IMPARARE L’ASSERTIVITA’

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9. Siamo affamati di emozioni Il malessere, il senso di vuoto portano a cercare una compensazione. Il cibo è il miglior candidato anche perché è socialmente più accettato dell’alcool, delle droghe, del fumo. I bisogni insoddisfatti, negati o rimossi, non scompaiono ma continuano ad agire cercando altre vie di soddisfacimento Reality, soap opera, ecc.. Soddisfano la nostra fame di emozioni, di passione, di avventura perché abbiamo perso la capacità di trovarli nella nostra vita. Ma sono emozioni “artificiali” così come il cibo che preferiamo: precotto, confezionato, infarcito di aromi..

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10. Dieta come rinuncia e sacrificio Molte persone non riescono ad iniziare o a portare a termine una dieta perché significa rinunciare alle “cose buone” e soprattutto al piacere che alcuni cibi provocano sull’umore Ma una dieta non è un semplice insieme di rigide regole da seguire alla lettera, piuttosto è un modo per incontrare sé stessi, per conoscersi, per amare il proprio corpo. Conviene porsi le seguenti domande: Cosa non va nel mio stile di vita? Le mie emozioni sono bloccate? Qual è il rapporto con me stesso e con l’ambiente? E’ questa consapevolezza che rende efficace una dieta

METTERSI IN GIOCO, ROMPERE VECCHIE ABITUDINI

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LA TERAPIA COGNITIVA DI JUDITH S. BECK

CAMBIARE IL MODO DI PENSARE E, DI CONSEGUENZA IL COMPORTAMENTO

Pensieri distorti e sabotanti: -La razionalizzazione: “Non è male mangiarlo perché…” - la sottovalutazione delle conseguenze: “Non fa niente se lo mangio” - il pensiero autoingannante: “Poiché ho sgarrato un pochino posso anche mangiare tutto quello che voglio per il resto della giornata” “per chi devo essere bella..ormai” - le regole arbitrarie : “Non posso sprecare cibo” - la lettura del pensiero: “la mia amica penserà che sono maleducata se non mangio la sua torta” - l’esagerazione: “Non posso avere fame” Questi sono alcuni delle distorsioni chiave contenute nei pensieri negativi secondo la psicologa psicoterapeuta Judith S. Beck ideatrice della terapia cognitiva per perdere peso

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IL PROGRAMMA DI TERAPIA COGNITIVA di J. Beck si articola in sei settimane, le prime due sono dedicate a preparare la mente e predisporsi alla dieta in modo da riuscire a: •Rispondere ai pensieri sabotanti •Ridurre frequenza e intensità delle smanie di cibo •Restare motivati a seguire la dieta, anche quando il desiderio di mangiare è intenso •Essere più consapevoli di ogni boccone che mangiate •Aumentare la soddisfazione durante e dopo i pasti così da non cercare un’altra porzione •Risolvere i problemi che in passato hanno portato a rinunciare alla dieta •Acquisire fiducia sulla propria capacità di seguire una dieta con costanza anche quando è difficile •Sentirvi più responsabili di ogni caloria che assumete

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IL PROGRAMMA

Prima settimana 1°GIORNO: Registrate i vantaggi legati al perdere peso (scheda delle ragioni per cui voglio dimagrire)da leggere ogni giorno a orari fissi, e ogni volta che vi trovate a lottare con le tentazioni o i pensieri sabotanti. Create un sistema per ricordarvi di leggerla. 2°GIORNO: Scegliete due diete equilibrate con l’aiuto di un nutrizionista e un programma di attività fisica in una palestra 3°GIORNO: Mangiate stando seduti. E’ importante diventare consapevoli di tutto cio’ che si mangia

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4°GIORNO: Riconoscetevi il merito di ogni cosa giusta che fate, con frasi del tipo “ce l’ho fatta”, “E’ andata bene” ecc.. 5°GIORNO: Mangiate lentamente e con consapevolezza. Aiutandovi cambiando qualcosa sul tavolo in cui mangiate, impostando un timer che suoni ogni tre minuti. bevete dei sorsi d’acqua dopo pochi bocconi, mangiate qualcosa di caldo, prestate attenzione al vostro corpo, guardate l’orologio. 6°GIORNO: Sceglietevi un “coach” per la dieta, per mantenervi motivati, per costruire la fiducia in voi stessi, per aiutarvi a risolvere i problemi, per responsabilizzarvi e per aiutarvi ad assumere prospettive più produttive 7°GIORNO: Adattate il vostro ambiente. Cambiamenti in casa: stoviglie e posate piccole, non tenere cibi che possono tentare o comunque prenderne piccole porzioni. Cambiamenti al lavoro, chiedendo la collaborazione dei colleghi.

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Per ogni giornata viene chiesto di scrivere quali sono i pensieri sabotanti legati al compito richiesto e quali le risposte utili es: 1°GIORNO: scheda vantaggi Pensiero sabotante: non ho bisogno di ricordarmi le ragioni per cui devo dimagrire, le conosco Risposta utile: Le conosco adesso, ma se penso a tutte le volte che in passato ho trasgredito la dieta…Sono sicuro che non stavo pensando a tutti i vantaggi del rispettare la dieta! Viene chiesto inoltre di compilare una scheda con gli impegni presi

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LEGGERO’ LA MIA SCHEDA DELLE RISPOSTE SUI VANTAGGI NEI SEGUENTI ORARI: Ore 8.00; Ore 12.30; ore 16.00; ore 19.30 IL MIO SISTEMA DI PROMEMORIA SARA’: un piccolo sasso in tasca suoneria del cellulare agli orari prestabiliti Indossare un braccialetto che non metto mai

QUANDO RICORDERO’ CONTINUAMENTE A ME STESSO TUTTE LE RAGIONI PER CUI VOGLIO DIMAGRIRE,

STARE A DIETA SARA’ PIU’ FACILE

LISTA DELLE COSE DA FARE OGGI Spuntate le voci che avete completato. Per ogni compito che non avete svolto, mettete per iscritto quando avete intenzione di eseguirlo. Ho creato la mia scheda delle risposte sui vantaggi ho scritto, registrato, attaccato i vantaggi da qualche parte ho adottato un sistema di promemoria

SCHEDA DEGLI IMPEGNI

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IMPARA A VOLERTI BENE..

Mangia poco, mangia cose buone, mangia lentamente Fai una regolare attività fisica

Ritrova e ascolta la tua identità (le tue passioni, le tue esigenze)

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BIBLIOGRAFIA

- Dimagrire senza dieta, Raffaele Morelli, ed mondatori 2011 - Dimagrire con il metodo Beck, Judith S. Beck, ed Erickson 2013

Dott.ssa Maria Cristina Martini – psicologa- email: [email protected] – cell 324 7980486

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