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Raccolta anamnestica Christian è un bambino nato con un parto prematuro a 32 settimane per rottura del- le acque e distacco della placenta, con un peso alla nascita di 2 kg; viene ricoverato e permane per un mese in terapia intensiva neonatale. Sopraggiungono subito diverse complicazioni tra cui: malattia della membrana ialina (miglioramento a una settimana dalla nascita); emorragia dei plessi coroidei (di lieve entità legata alla prematurità); ingrandimento del IV ventricolo (rapidamente regredito); lieve ipertono (risolto verso il terzo mese); dermatite atopica. Quando Christian viene dimesso dalla terapia intensiva presenta ancora una suzio- ne poco valida e viene alimentato con latte materno fino ai 6 mesi. Il suo iter evolu- tivo, correlato all’età, inizialmente non mostra segnali di patologia, anche se, soprat- tutto in ambito linguistico, lo sviluppo appare leggermente ritardato. Sviluppo motorio Gattonamento a 9 mesi Deambulazione a 14 mesi Sviluppo del linguaggio Lallazione a 6–7 mesi Prime parole (poche) a 19–20 mesi. A 2 anni e 6 mesi, su consiglio di un neuropsichiatra a cui i genitori si erano rivol- ti, Christian comincia a frequentare l’asilo nido. In questo periodo si riscontra un miglio- ramento dell’eloquio; tuttavia, a 3 anni il bambino mostra ancora un vocabolario mol- to ridotto, composto da non più di 30 parole. In seguito a questa situazione, i genitori di Christian decidono di fare intrapren- dere al bambino un percorso di terapia logopedica che, autonomamente sospendono dopo un primo ciclo di 3 mesi. Christian DSL semantico-pragmatico e deficit delle FE a cura di Emanuela Leone Sciabolazza e Serena Maggio La descrizione di questo caso clinico è pubblicata in versione ridotta nel volume di Letizia Sabbadini (2013) Disturbi specifici del linguaggio, disprassie e funzioni esecutive, Springer-Verlag Italia (ISBN 978-88-470-5348-9). L. Sabbadini, Disturbi specifici del linguaggio, disprassie e funzioni esecutive DOI: 10.1007/978-88-470-5349-6_11-11, © Springer-Verlag Italia 2013 177

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Raccolta anamnestica

Christian è un bambino nato con un parto prematuro a 32 settimane per rottura del-le acque e distacco della placenta, con un peso alla nascita di 2 kg; viene ricoverato epermane per un mese in terapia intensiva neonatale.

Sopraggiungono subito diverse complicazioni tra cui:• malattia della membrana ialina (miglioramento a una settimana dalla nascita);• emorragia dei plessi coroidei (di lieve entità legata alla prematurità);• ingrandimento del IV ventricolo (rapidamente regredito);• lieve ipertono (risolto verso il terzo mese);• dermatite atopica.

Quando Christian viene dimesso dalla terapia intensiva presenta ancora una suzio-ne poco valida e viene alimentato con latte materno fino ai 6 mesi. Il suo iter evolu-tivo, correlato all’età, inizialmente non mostra segnali di patologia, anche se, soprat-tutto in ambito linguistico, lo sviluppo appare leggermente ritardato.

Sviluppo motorio• Gattonamento a 9 mesi• Deambulazione a 14 mesi

Sviluppo del linguaggio • Lallazione a 6–7 mesi• Prime parole (poche) a 19–20 mesi.

A 2 anni e 6 mesi, su consiglio di un neuropsichiatra a cui i genitori si erano rivol-ti, Christian comincia a frequentare l’asilo nido. In questo periodo si riscontra un miglio-ramento dell’eloquio; tuttavia, a 3 anni il bambino mostra ancora un vocabolario mol-to ridotto, composto da non più di 30 parole.

In seguito a questa situazione, i genitori di Christian decidono di fare intrapren-dere al bambino un percorso di terapia logopedica che, autonomamente sospendonodopo un primo ciclo di 3 mesi.

ChristianDSL semantico-pragmatico e deficit delle FEa cura di Emanuela Leone Sciabolazza e Serena Maggio

La descrizione di questo caso clinico è pubblicata in versione ridotta nel volume di LetiziaSabbadini (2013) Disturbi specifici del linguaggio, disprassie e funzioni esecutive, Springer-Verlag Italia(ISBN 978-88-470-5348-9).

L. Sabbadini, Disturbi specifici del linguaggio, disprassie e funzioni esecutiveDOI: 10.1007/978-88-470-5349-6_11-11, © Springer-Verlag Italia 2013 177

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178 Caso clinico: Christian

Prima valutazione neuropsicologica: 4 anni

All’età di 4 anni, il bambino partecipa a uno screening effettuato dall’équipe dellaDottoressa Sabbadini, presso la scuola materna di appartenenza.

La valutazione iniziale, pertanto, si è strutturata sulla base delle prove previste perciascun bambino all’interno di questo preciso progetto, il cui fine era quello di inda-gare, in particolar modo, la relazione tra le abilità linguistiche e le abilità motorio-pras-siche.

Per quanto Christian non appartenesse al gruppo di bambini segnalati preventi-vamente dalle insegnanti, già dalle prime prove effettuate sono emerse varie difficoltànei diversi ambiti di indagine. Con l’autorizzazione dei genitori, si è quindi pro-grammato un intervento mirato e più approfondito.

L’intervento valutativo, quindi, oltre alle abilità motorio prassiche e linguistiche,ha coinvolto anche l’ambito delle funzioni esecutive.

Ambito motorioRelativamente alle capacità motorio-prassiche, lo strumento di cui si è fatto uso

per analizzare tali abilità è stato il Protocollo per la valutazione delle Abilità Prassichee della Coordinazione Motoria (APCM; Sabbadini et al., 2005).

Dai punteggi ottenuti, il profilo di Christian può essere riassunto ed esemplifica-to con il seguente grafico riportato nella Figura 1.

Fig. 1.

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Le prestazioni del bambino mettono in luce diverse difficoltà sul piano prassico-motorio; in particolare modo, si riscontrano nette cadute a livello dell’equilibrio, abi-lità sequenziali, delle abilità grafo-motorie, delle capacità prassico-costruttive, nonchédelle competenze oculo-motorie. Relativamente a queste ultime, si evidenziava unosguardo iperfisso al centro durante gli esercizi di inseguimento e un’incompleta escur-sione oculare nei movimenti spontanei degli occhi.

Ambito linguisticoSul versante linguistico, per analizzare le competenze espressive del bambino, sono sta-ti utilizzati i seguenti test:• Boston Naming Test (BNT; valutazione della produzione lessicale): prestazione al

di sotto della norma, con un punteggio ottenuto pari a 8 (media = 15,3; deviazio-ne standard = 2,21);

• Test di ripetizione frasi valutazione delle competenze morfosintattiche; il risultato siè rivelato il seguente:– frasi somministrate: 27;– frasi ripetute: 7;– modifiche fonologiche: 20 (15 riduzioni di gruppi consonantici r + consonante

e s + consonante; 1 cancellazione di sillaba debole);– omissioni articoli;

• Subtest TVL – produzione morfosintattica: si rileva una flessione dei punteggi, chesi collocano tra il 15° e il 25° percentile, nelle variabili correttezza morfosintatticae costruzione del periodo.Per quanto concerne, invece, la comprensione le prove somministrate sono state:

• Prova di valutazione della comprensione linguistica. In tale prova la prestazione haraggiunto il numero massimo di errori accettabili, pertanto si è deciso di proce-dere somministrando un test previsto per una fascia inferiore d’età, la cui perfor-mance si è collocata nella fascia media;

• Peabody Picture Vocabulary Test – Lessico in comprensione. Christian, in questa occa-sione, si colloca all’interno della seconda deviazione standard per la fascia d’età diappartenenza (3,9–4,2 anni);

• Test del primo linguaggio (TPL; Axia, anno di pubblicazione; prove di valutazionedella comprensione lessicale e verbale).In entrambe le prove di comprensione del vocabolario e di sviluppo sintattico,

Christian ha raggiunto un punteggio di 19/20. Il risultato è stato quindi buono, maper una fascia di età di diversi mesi inferiori rispetto all’età di Christian.

Funzioni esecutivePer quanto riguarda le funzioni esecutive, si riconoscono i limiti di alcuni degli stru-

menti utilizzati, tuttavia, pur con le opportune riserve, si è ritenuto importante con-siderare le rilevanti cadute in molti degli ambiti indagati:• Card Sort. Item corretti: 0/3. La prestazione ha denotato una scarsa flessibilità

e diverse difficoltà nel riuscire a inibire la variabile distraente, è risultato mol-

Prima valutazione neuropsicologica: 4 anni 179

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to complesso per il bambino, tra l’altro, eseguire rapidi shift da uno stimolo all’al-tro;

• Night & Day/“Stroop like day-night task”. Item corretti: 2/16. Christian non è riu-scito a eseguire la richiesta (dire esattamente il contrario di ciò che è rappresenta-to nella figura) ed è rimasto ancorato all’immagine raffigurata piuttosto che allarichiesta fatta;

• Giro di barattoli (Spin the Pots. Individuati tutti gli 8 stimoli in 15 tentativi (media= 13; DS = 2,44). La prestazione si colloca leggermente sotto la media (-0,8) main generale Christian dimostra una buona memoria di lavoro;

• Torre di Londra. Item corretti: 2/12 (media = 6,6; DS = 4,56). Durante la valutazione,si decide di interrompere il test. Christian non è in grado di rispettare le regole dicui deve tenere conto, neanche su sollecitazione; riesce a compiere una configura-zione corretta solo dopo avere compiuto diversi tentativi e numerose violazioni.

In conclusione, da questa prima analisi, Christian dimostra grandi difficoltà nei com-piti di coordinazione motoria e prassica, presenta un quadro linguistico globalmenteinferiore alla media prevista per la sua fascia ed evidenzia difficoltà nella flessibilitàcognitiva, nell’inibizione di false risposte, nonché nella pianificazione e organizzazio-ne della risoluzione di compiti richiesti.

Qualitativamente, infine, si registra scarsa intenzione comunicativa e un certo distac-co in ambito relazionale.

Presa in carico

Una volta analizzati questi dati, il profilo che ne è emerso è stato posto all’attenzionedei genitori di Christian. i quali hanno deciso di inserirlo, come consigliato, in sedu-te di trattamento specifico logopedico, in cui si tenesse conto anche degli aspetti del-la coordinazione motoria, del deficit prassico e delle difficoltà sul piano delle FE.

In questa fase, prima di procedere con le proposte di intervento, si è deciso di ulti-mare la valutazione di Christian attraverso la somministrazione di ulteriori test diapprofondimento che possono così essere riassunti:• Test Cognitivo: in prima istanza, è stata somministrata la scala di valutazione

cognitiva Leiter Performance Scale, dalla quale è emerso un quoziente intellettivonella norma;

• Abilità visuo-spaziali: alla luce degli ambiti in cui si sono collocate le cadute diChristian nelle prove APCM, si è deciso di indagare in maniera più approfonditale sue abilità visuo-spaziali, dato che:

- sono strettamente collegate al sistema di programmazione motoria e dell’equilibrio;- hanno un importante ruolo nello sviluppo del lessico;- l’integrazione cross modale tra informazione visiva e tattile (necessaria per com-

piti di tipo grafico e costruttivo) coinvolge anche l’emisfero sinistro (sede del lin-guaggio);

180 Caso clinico: Christian

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Lo strumento di cui si è fatto uso per quest’analisi è stato, pertanto, il TPV(Hammil et al., 1994). Le performance del bambino rispetto ai compiti previsti daltest confermano e amplificano le cadute di Christian in queste particolari compe-tenze.• Linguaggio spontaneo: rispetto all’espressione verbale date le evidenti difficoltà

fonologiche evidenziate da Christian durante i compiti di ripetizione frasi, è sta-to somministrato anche il test Prove per la Valutazione Fonologica del LinguaggioInfantile. Quest’analisi ha confermato il quadro emerso durante la prima valu-tazione di screening, mettendo in luce un repertorio fonetico ampio ma carat-terizzato dalla presenza di specifici processi di sistema e di struttura. Non solo,si sono riscontrate diverse difficoltà nella strutturazione morfosintattica, evi-denziando una produzione linguistica molto povera ed elementare. Si registra,tra l’altro, la quasi inesistente intenzione comunicativa.

Prima ipotesi diagnostica

In definitiva, alla luce dei dati in possesso, la prima diagnosi da cui si è partiti è stata:DSL fonologico-morfosintattico con DCM e componenti disprattiche e deficit dellefunzioni esecutive.

Primo progetto di intervento

Il progetto di intervento con il quale si è deciso di operare rispecchia in pieno gli assun-ti teorici fin qui esposti. Obiettivo prioritario, pertanto, prima di ogni concreta pro-posta di attività, è stato quello di costruire una relazione di fiducia e di condivisionecon il bambino.

A livello concreto, poi, le proposte di terapia, pur dovendosi muovere su canali efronti differenti, sono state pensate e intese come parte di un intervento unico che, con-temporaneamente e da punti di vista differenti, ha lo scopo di agire sulle difficoltà diChristian per il raggiungimento del medesimo obiettivo. L’assunto di base è che, se èvero che tutte queste funzioni sono strettamente correlate tra loro, il beneficio di cia-scuna può contribuire al miglioramento di tutte le altre.

Per questo, si vuole specificare che è solo per semplicità di esposizione che, nellapresentazione di quanto segue, si è deciso di dividere le proposte di intervento per areedi indagine.

Primo progetto di intervento 181

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Sistema motorio

Sviluppo ambito motorio

Questi tipi di attività sono stati per molto tempo impossibili da proporre aChristian. Ogni esercizio a tappeto si è rivelato per il bambino sempre molto diffici-le da affrontare. Christian si è sempre rifiutato di svolgere compiti motori a corpo libe-ro: il bambino, a priori, asseriva di non farcela e cominciava ad assumere un atteg-giamento di tipo passivo.

Spesso Christian tentava di giustificare i propri “fallimenti” con la scusa di un pupaz-zetto che portava in terapia e che lasciava a fatica (la non riuscita del compito, in que-sto modo, infatti, poteva essere più facilmente attribuibile all’impaccio di avere un ogget-to in mano che a difficoltà reali sul piano motorio).

Solo nel tempo, con la costruzione di un legame di fiducia maggiore con la tera-pista e la predisposizione al mettersi in gioco, è stato possibile proporre con gradua-lità esercizi di coordinazione motoria.

In questa seconda fase, Christian si è dimostrato più collaborante e propositivo,nonostante fosse sempre necessario fornirgli strategie di esecuzione e rinforzi ester-ni.

Per migliorare le sue prestazioni in questo ambito è stato programmato l’inseri-mento in gruppi di due o più bambini della sua età. L’idea è nata quando si è riscon-trato un significativo miglioramento in un’attività come il “gioco del mimo”, in cui erastata coinvolta anche la sorella: Christian ha così potuto eseguire delle attività e delleproposte mirate in un contesto più ecologico e coinvolgente.

Equilibrio – Coordinazione motoria

Obiettivi:• migliorare il controllo del corpo in compiti di:

– equilibrio statico;– equilibrio dinamico;– schemi motori.

Proposte:• mantenere varie posizioni (in punta di piedi, su un piede);• camminare e fare saltelli su percorsi di vario genere; saltare in varie modalità

(a piedi uniti, divaricati, su un solo piede, alternando i piedi), marciare;• mantenere l’equilibrio coordinando il movimento di braccia e gambe;• eseguire schemi crociati (gambe/braccia, mani);• gioco del mimo.

182 Caso clinico: Christian

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Movimenti oculari

Differentemente da altri tipi di attività e dalle aspettative relative alla valutazioneemergente dallo screening, Christian in breve tempo ha modificato e migliorato le sueprestazioni in questo tipo di compiti.

Sequenzialità

Relativamente a compiti inerenti agli schemi motori, Christian ha dimostrato sem-pre grande difficoltà. Di fronte alle proposte fattegli, è rimasto più volte fermo e immo-bile dichiarando di non farcela.

Come per l’area dell’equilibrio, tuttavia, l’atteggiamento rinunciatario ha lasciatospazio alla propositività laddove presente la mediazione della terapista, che ha fornito aChristian modi e strategie di rinforzo per facilitarlo nell’esecuzione degli esercizi proposti.

Per esempio, in questa fase Christian è stato in grado di compiere dei salti con movi-menti dissociati (inizialmente impossibili per lui da eseguire) ponendo a terra dei cer-chi o dei “mattoncini” di plastica colorati, che descrivessero per lui, per tutto il per-corso, le esatte tappe con cui muoversi e la superficie spaziale da occupare.

Obiettivi:• raggiungere un’adeguata capacità in abilità di sequenzialità e di attenzione

simultanea in proposte motorie e gestuali.

Proposte:• salti con movimenti dissociati (crociati) eseguiti alternando gamba e braccia;• riproduzione di sequenze con vari materiali;• canzoncine che accompagnano vari schemi di movimento con gambe, braccia,

mani;• filastrocche popolari accompagnate da gesti rappresentativi e da gesti simbolici;• percorsi motori;• riproduzione di sequenze di chiodini (aumentando via via lo schema e il nume-

ro di colori);• movimenti in sequenza di motricità fine delle dita.

Obiettivi:• migliorare l’abilità nei movimenti saccadici;• integrazione visuo-motoria;• promuovere l’esplorazione visuo-spaziale.

Proposte:• esercizi di scanning visivo;• esercizi carta-matita per allenare la capacità di integrare le abilità motorie con

quelle visive;• esercizi sul modello dei compiti proposti nel TPV.

Primo progetto di intervento 183

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Successivamente, si è proceduto con gradualità, dall’eliminazione di alcuni di questiriferimenti visivi fino al raggiungimento dell’autonomia esecutiva.

In merito alle sequenze di chiodini, inizialmente Christian mostrava diverse diffi-coltà nel tenere conto di tutte le diverse variabili intervenienti nel compito: i rappor-ti spaziali e cromatici tra i diversi chiodini, i rapporti spaziali tra i chiodini e la “gra-ta” stessa, l’impugnatura grossolana del chiodino. Per questi motivi, il bambino ini-zialmente poneva distanziati chiodini in realtà ravvicinati, rappresentava in basso chio-dini che sul modello erano collocati in alto, non rispettava le sequenze cromatiche enon riusciva a infilare con esattezza il chiodino nel buco della grata. Tuttavia, trami-te esercizi di allenamento per la motricità fine delle dita (favorendo così, tra l’altro,una corretta opposizione pollice-indice), riducendo il numero dei colori e forniteglile strategie giuste, già dalle volte successive Christian è stato in grado di modificare ilproprio modus operandi, arrivando persino a “incorniciare” il perimetro della grata,eseguendo correttamente la sequenza richiestagli.

Nel tempo, Christian è stato in grado di operare con più variabili con difficoltà didiverso grado.

Abilità grafo-motoria

Rispetto alla capacità di disegnare su modello, Christian ha migliorato abbastan-za velocemente le sue prestazioni, nonostante la pianificazione della serie di movimentida mettere in atto per lo svolgimento della copia delle figure date risultasse molto com-plessa e il tratto si dimostrasse molto incerto e poco fluido.

Nel corso della terapia, una strategia risultata utile al bambino nell’analisi della figu-ra target è stata quella di far percorrere con il dito tutto il perimetro della figura, primadell’esecuzione del compito grafico, così da facilitarne la rappresentazione mentale.

Relativamente al disegno libero, invece, il bambino ha da subito denotato una scar-sa ideazione.

Obiettivi:• migliorare l’espressione grafica;• migliorare la qualità del tratto grafico.

Proposte:• costruzione di forme;• riprodurre su modello una sequenza grafica, partendo sempre da punti di

repere;• costruzione di linee all’interno di un quadrato, avendo sempre una traccia di

riferimento;• riproduzione su copia e non di linee semplici e complesse (rettilinee, curvilinee,

miste, ecc.) utilizzando dapprima pennarelli poi, a seguire, pastelli e matite;• copia di forme geometriche;• trovare il percorso all’interno di un labirinto;• disegno spontaneo;• disegno su richiesta e su modello.

184 Caso clinico: Christian

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Ad inizio terapia, le uniche rappresentazioni grafiche da lui autonomamente ripro-dotte sono state linee e cerchi senza un preciso scopo rappresentativo; tuttavia, nel tem-po, attraverso giochi di stimolazione della capacità ideativa, Christian ha cominciatoa disegnare (figure molto elementari) attribuendo significatività ai suoi disegni. Neltempo, il lavoro si è incentrato anche sulla variabilità della rappresentazione (disegnareogni volta cose diverse) e sulla complessità dei significati da attribuire.

Abilità prassico-costruttive

Le prime volte in cui Christian è stato esposto a questo tipo di attività, nessunacostruzione è stata portata a termine adeguatamente. Il bambino non era in grado dirispettare i rapporti spaziali, le diverse combinazioni cromatiche e l’orientamento nellospazio (alcune figure venivano completamente ribaltate, da orizzontali venivano ripro-poste in verticale).

Christian doveva essere continuamente e opportunamente guidato.Non era capace di pianificare a priori la costruzione, né di analizzare le diverse com-

ponenti del modello per organizzare una serie di atti consecutivi (sequenzialità) al finedi eseguire i vari passaggi necessari in modo adeguato.

Il bambino sembrava perdersi del tutto e, dichiarando di non farcela, a volte ini-ziava a costruire, indipendentemente dal modello, una torre che si ergeva in altezza,con cubi sovrapposti uno all’altro. La situazione non sembrava modificarsi in modosignificativo neanche qualora la logopedista mostrasse passo dopo passo il processodi esecuzione della figura richiesta.

Diverse volte è stato necessario fornire un’attribuzione di significato alle costru-zioni da eseguire; ad esempio, quando gli è stato chiesto di riprodurre una configu-razione di cubetti simile a un ponte, di fronte a tale richiesta è rimasto interdetto enon è stato in grado di compiere il compito.

Solo nel momento in cui la logopedista ha fatto passare una matita sotto la costru-zione fingendo che quella fosse un treno – dando così una realtà più concreta a quel“ponte” – Christian ha eseguito correttamente la costruzione.

Obiettivi:• migliorare l’abilità di organizzazione, pianificazione ed esecuzione in compiti

spaziali e prassico-costruttivi.

Proposte:• costruzioni con cubetti (prima da modello concreto poi da modello figurato,

aumentando via via il numero di cubetti, il numero di colori e la difficoltà del-la configurazione). Si segue tale gerarchia facilitante il compito:

- si presenta un modello semplice e si chiede al bambino di rifarlo uguale, se nonriesce lo si aiuta e poi si cerca di farlo riprovare da solo aiutandosi con istru-zioni verbali;

- si presenta un modello e il bambino deve eseguirlo autoistruendosi verbalmente;- si presenta il modello, si dice al bambino di guardarlo attentamente, poi si copre

e il bambino viene invitato a rifarlo, se non riesce lo si aiuta verbalmente.

Primo progetto di intervento 185

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Per monitorare la sua capacità di critica e di controllo delle proprie prestazioni non-ché di auto-correzione, alla fine di ogni esecuzione veniva richiesto di verificare se ilsuo operato fosse uguale alla proposta fattagli; ma, nonostante si mostrasse consape-vole dei propri errori, non era in grado di modificare il proprio operato. Con il pas-sare del tempo, Christian ha cominciato a consolidare delle strategie e ha dimostratodi avere acquisito diverse competenze, riuscendo a costruire adeguatamente i model-li dati o a sapere operare prime e autonome autocorrezioni.

Sistema linguistico

Sviluppo ambito linguistico

Le difficoltà mostrate in questo ambito si sono risolte nel giro di pochi mesi eChristian ha dimostrato, in questo caso, un’ottima capacità di generalizzazione delleabilità apprese.

Livello lessicale e morfosintattico

Obiettivi:• aumentare la comprensione lessicale;• consolidare la rappresentazione concettuale e semantica delle parole;• aumentare la comprensione morfosintattica;• impostare la strutturazione morfosintattica;• stimolare la narrazione orale.

Proposte:• giochi di associazione;• esercizi per comprendere la diversa significatività delle parole, in relazione al con-

testo d’utilizzo;• storie in sequenza;• disegni da raccontare in virtù di una struttura morfosintattica guidata (es. figu-

re rappresentanti il soggetto, il verbo e il complemento oggetto della frase chevanno ritagliate e incollate sotto l’immagine target). Il lavoro viene svolto peril singolare, il plurale, il maschile, il femminile, ecc.;

• lavoro sulla descrizione di immagini e l’ideazione personale.

Impostazione fonemica

Obiettivi:• risolvere le difficoltà fonetico-fonologiche.

Proposte:• giochi mirati alla risoluzione dei processi di struttura e di sistema messi in atto

nel linguaggio spontaneo.

186 Caso clinico: Christian

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Dall’inizio, Christian ha dimostrato una buona padronanza lessicale; tuttavia, leparole da lui prodotte si sono dimostrate, nel tempo, sempre più caratterizzate da unamancanza di riferimenti semantici specifici, denotando un utilizzo pressoché mecca-nico di determinate espressioni linguistiche.

Non solo: se da un lato, nel corso della terapia, la comprensione isolata di singoleparole sembrava aumentare, dall’altro l’adeguata comprensione delle stesse all’inter-no di una frase astratta o complessa sembrava venire meno.

Anche sul fronte morfosintattico si sono riscontrate diverse difficoltà: se, da un lato,aumentava la capacità formale relativa alla strutturazione morfosintattica, dall’altra,nel racconto delle storie in sequenza per esempio, Christian non riusciva a cogliere ilegami insiti tra una figura e l’altra, difficilmente correlava le relazioni tra le immagi-ni, analizzando singolarmente le singole sequenze. Non era in grado di strutturare unracconto che tenesse conto delle vicissitudini della storia e, persino se guidato passodopo passo nell’analisi della storia, Christian era in grado di raccontare l’accaduto diuna sola immagine, senza metterla in relazione con quella successiva. Non solo, il rior-dino autonomo delle figure risultava pressoché impossibile, date le difficoltà manife-state dal bambino nel riconoscere le incongruenze tra le immagini poste in manierascorretta.

Relativamente al linguaggio spontaneo, in assenza di materiale concreto sulla basedella quale strutturare la propria produzione linguistica, a livello espressivo Christianall’inizio ha dimostrato una scarsissima ideazione e iniziativa comunicativa, compo-nente che nel tempo si è modificata notevolmente (a favore di un’iperverbalità nonsempre rispondente a contenuti informativi).

Sul piano della comprensione, in particolare, Christian ha cominciato a manife-stare difficoltà nel comprendere significati astratti e non immediatamente deducibilidal contesto.

Si è così, nel tempo, cominciato a delineare un quadro che, oltre a difficoltà nellastrutturazione morfosintattica della frase, manifestava accentuate difficoltà negliaspetti linguistici di tipo funzionale.

Funzioni esecutive Tra gli ambiti di indagine su cui si è maggiormente lavorato, quella delle funzioni ese-cutive è stata l’area più complessa. In diversi compiti linguistici e motori, infatti, la man-cata capacità di avviare i processi di controllo ha influito significativamente sulle pre-stazioni del bambino.

È risultato evidente, quindi, quanto questa abilità sottendesse a ogni richiesta fat-ta, a tal punto da influire significativamente su richieste non direttamente inerenti allospecifico campo d’azione.

Primo progetto di intervento 187

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Sviluppo ambito esecutivo

Inibizione

Verso una nuova definizione diagnostica: 4,6 anni

Nel corso dei mesi, il profilo di Christian ha assunto sfumature e connotazioni sem-pre più diverse. Le sue prestazioni si sono modificate significativamente: pur conti-nuando a rivelare notevoli difficoltà nell’ambito delle funzioni esecutive e anche, inparte, in ambito motorio, Christian ha manifestato una rilevante modificazione sul ver-sante linguistico, evidenziando importanti difficoltà funzionali. L’eloquio, infatti, unavolta aumentata l’iniziativa comunicativa e la lunghezza dei suoi enunciati, ha mani-festato peculiari caratteristiche, quali:• produzione di affermazioni irrilevanti e di risposte tangenziali a domande speci-

fiche;• eloquio poco informativo e spesso non del tutto aderente alla realtà;

Obiettivi:• rafforzare la capacità inibitoria in attività di vario genere.

Proposte:• categorizzazione inversa (scatola circolare/scatola quadrata: mettere nella sca-

tola circolare tutti gli oggetti quadrati e nella scatola quadrata tutti gli oggetticircolari);

• esecuzione di compiti contrari alla richiesta (es. la logopedista disegna una cop-pia di palle: una grande e una piccola. Se la logopedista dice grande, il bambi-no deve cancellare la palla piccola; se la logopedista dice piccola, il bambino devecancellare la palla grande). Il compito va ripetuto più volte modificando spes-so la richiesta, in modo da aumentare anche la capacità di shift tra una richie-sta e l’altra;

• inibizione di stimoli verbali o visivi (si chiede al bambino di toccarsi il naso men-tre la logopedista si tocca un’altra parte del corpo).

Pianificazione e problem-solving

Obiettivi:• aumentare la capacità di pianificare e organizzare attività di vario genere;• rafforzare l’abilità di problem-solving.

Proposte:• percorsi motori con compiti cognitivi;• labirinti;• situazioni problematiche a cui trovare una soluzione;• gioco del tris riadattato.

188 Caso clinico: Christian

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• incapacità di strutturare un discorso coerente e coeso nel racconto di eventi;• mancanza di gestualità in accordo con l’espressione verbale.

La comprensione si è rivelata spesso possibile solo se il contenuto dell’enunciato risul-tava chiaramente riferibile a un correlato concreto al quale fare riferimento: nel corso deltempo quest’abilità si è manifestata sempre più deficitaria rispetto al versante espressivo.

Dalla raccolta di questi dati e da un’osservazione clinica puntuale è sorta una nuo-va ipotesi di analisi rispetto alla valutazione del disturbo di Christian e una diversa ipo-tesi diagnostica, riconoscendo che determinate difficoltà fossero da imputare a delledifficoltà sul piano semantico-pragmatico.

Per dare credito a questa ipotesi, tuttavia, al di là di annotazioni puramente quali-tative, si è deciso di somministrare a Christian ulteriori test che potessero rendere piùchiaro ed evidente il profilo in questione. Si è deciso così di analizzare più nel detta-glio alcune componenti non ancora indagate a fondo e il cui ruolo potesse dare un con-tributo significativo all’interpretazione di questa nuova fase del caso clinico in questione.

Seconda valutazione neuropsicologica e logopedica

Ambito linguistico Procedendo lungo il filo conduttore dell’ ipotesi diagnostica formulata, sul versante

linguistico a Christian sono stati somministrati dei test indaganti tanto gli aspetti piùsquisitamente semantici e pragmatici, quanto quelli più formali (per monitorare, tral’altro, lo sviluppo linguistico dopo 6 mesi di terapia).

Test VCSTest per la valutazione dello sviluppo concettuale e semantico in età prescolare (Fig. 2).

Seconda valutazione neuropsicologica e logopedica 189

Fig. 2.

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Nella prova di contestualizzazione, Christian individua 26/36 legami contestuali, evi-denziando una difficoltà significativa nell’individuare legami contestuali tra oggetti econtesti.

Nella prova di classificazione, invece, il bambino individua l’elemento intruso in tut-te le serie di immagini proposte, tuttavia riesce a esplicitare il motivo della sua sceltasolo per le categorie a lui familiari.

Si rileva un’ottima capacità di apprendimento mnemonico di un nesso tra paro-le, non evidenziando alcuna differenza tra i differenti tipi di legame (associativo, tas-sonomico o nessun legame).

Nella prova di definizione, invece, si rilevano notevoli difficoltà nell’utilizzare cate-gorie o relazioni linguistiche, manifestando un utilizzo frequente di riferimenti con-creti ma poco attinenti.

In questa prova emergono, tra l’altro, difficoltà di tipo pragmatico e morfosintat-tico.

Test APL-MedeaRelativamente all’area pragmatica, si è iniziato a valutare tale abilità in maniera qua-litativa e, al compimento dei 5 anni, è stato proposto al bambino il Test AbilitàPragmatiche del Linguaggio-Medea (APL-Medea) dal quale è risultato un quadro glo-balmente inferiore rispetto a quello atteso per l’età cronologica.

Comprensione linguisticaSul versante della comprensione, a Christian sono stati somministrati:• Peabody Picture Vocabulary Test – Lessico in comprensione. Christian, in questa occa-

sione, si colloca all’interno della prima deviazione standard per la fascia d’età diappartenenza. Si registra, pertanto, una prestazione spiccatamente migliore a quel-la precedente; tuttavia, la comprensione lessicale del bambino non può essere anco-ra considerata idonea per l’età cronologica del bambino;

• Test della Comprensione Linguistica (Rustioni). Data l’età del bambino, ormaigiunto a 4,6 anni, si è proceduto con la somministrazione del protocollo 4 B. Inquesta prova, grazie al lavoro terapeutico, nonostante Christian abbia totalizzatoun punteggio non ancora adeguato (56,8: fascia tra medio-basso e medio) ha com-piuto un numero di errori accettabili per il protocollo di riferimento.

Produzione linguistica• Boston Naming Test (BNT). La prestazione del bambino risulta migliorata, tutta-

via la performance non risulta ancora adeguata per l’età di appartenenza del bam-bino. Una grande percentuale di errori, tra l’altro, rileva difficoltà di tipo seman-tico;

• Subtest TVL – Produzione morfosintattica. I punteggi relativi a questo ambito, gra-zie al lavoro terapeutico, si collocano ora tra il 25° e il 50° percentile, nelle varia-bili correttezza morfosintattica e costruzione del periodo.

190 Caso clinico: Christian

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Ambito motorioSi è deciso, infine, di monitorare anche l’evoluzione delle abilità motorie sulle qualiChristian stava lavorando da mesi e che, in ogni caso, rappresentano una concausadelle manifestazioni cliniche presenti nel bambino.

È stato quindi ripetuto il Test delle Abilità Prassiche e della Coordinazione Motoria(APCM). Relativamente all’analisi delle abilità prassiche e della coordinazione moto-ria, il profilo di Christian si è così modificato e il grafico rappresentativo, ottenuto dal-la somministrazione dei diversi items, è quello presentato in Figura 3.

I punteggi hanno rivelato un miglioramento generale; tuttavia, si è delineato unprofilo ancora inadeguato rispetto agli schemi di movimento (in particolare nell’o-culomozione e nei compiti di sequenzialità) e all’abilità grafomotoria. Tali cadute cor-relano con le ipotesi diagnostiche avanzate.

Quoziente intellettivoIn questa seconda fase di valutazione, quindi, si è deciso anche di procedere con

un’analisi più dettagliata delle abilità cognitive ed esecutive del bambino in esame,somministrando a Christian la scala Kauffman (KABCII).

Tale strumento fornisce un risultato globale riguardo al Quoziente globale di svi-luppo, ma l’aspetto più interessante è la suddivisione delle varie capacità del sogget-to in varie scale che sono qui sotto elencate e in cui si riportano i punteggi ottenutida Christian.• L’Indice di Performance Globale ottenuto da Christian classifica le sue abilità

cognitive generali nella media rispetto al campione normativo.

Seconda valutazione neuropsicologica e logopedica 191

Fig. 3.

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Indice Punteggio 95% intervallo Rango Categoria standard di confidenza percentile descrittiva

FCI 102 96–108 55 Nella media

Punti di forza e di debolezza rispetto al campione normativo:

Media del campionenormativo (tra 85 e 115)

Scale Punteggi < 85 > 115Standard Scale

Processi sequenziali 83 x

Processi simultanei 101

Apprendimento 114*

Conoscenza 104

* da considerare.

Dal test somministrato, è emerso un alto quoziente intellettivo; tuttavia, analizzandole singole scale, emerge una caduta significativa nei processi sequenziali, dato questoche, tra l’altro, conferma i risultati precedentemente riscontrati negli altri test.

Seconda ipotesi diagnostica

La nuova ipotesi diagnostica verso cui ci si è orientati alla fine di questa nuova valu-tazione propone come nuovo angolo visuale una nuova entità diagnostica, ovvero ilpassaggio o la trasformazione del deficit da DSL con DCM e componenti dispratti-che, a DSL con deficit semantico-pragmatico e componenti motorio-prassiche a cuisi associa deficit delle funzioni esecutive.

Secondo progetto di intervento

Rispetto al trattamento, in questa nuova fase si è deciso di lavorare contemporanea-mente e in parallelo su tutte le aree di indagine indagate, cercando di tenere conto dicome e con quale intensità tutti questi campi si influenzino e si modifichino tra loro.Di sicuro, la scia da seguire è stata già delineata nel primo ciclo di intervento terapeutico,ma è stato necessario, a questo punto, inserire nel raggio d’azione la componente distampo funzionale emersa nel corso del tempo.

Il trattamento, in questa nuova fase, si è incentrato sulle abilità ancora deficitariee confermate dalla seconda valutazione, ma con uno sguardo più ampio sulle difficoltà

192 Caso clinico: Christian

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linguistiche non più intese solo in senso formale (continuando il lavoro già intrapre-so), ma anche funzionale-pragmatico (in riferimento alle aree specifiche di caduta).

Sistema linguistico

Sviluppo/ambito linguistico

Competenza semantica

Obiettivi:• rafforzare la semantica lessicale e frasale.

Proposte:• lavoro sui tratti semantici attraverso giochi di associazione, categorizzazione, con-

testualizzazione e descrizione;• giochi per sviluppare la rappresentazione mentale e concettuale;• giochi per stimolare l’acquisizione dei termini contrari, degli iperonimi e degli

iponimi;• formulazione di frasi contenenti determinate etichette lessicali.

Livello morfosintattico

Obiettivi:• comprensione di frasi astratte e maggiormente complesse;• comprensione dei nessi tra frasi reggenti e frasi subordinate (nessi causali, tem-

porali);• comprensione delle preposizioni (su, da, a, ecc.);• produzione morfosintattica.

Proposte:• aiutare il bambino nella costruzione mentale del concetto espresso dalla frase

astratta;• giochi nei quali è prevista la formulazione di un’ipotesi (es. il bimbo ha spor-

cato tutto il tavolo, cosa gli dirà la mamma?). Il gioco viene graduato: inizial-mente, le risposte possono essere date su scelta multipla e con il supporto diimmagini figurate; successivamente, si possono togliere i materiali concreti, finoal momento in cui il bambino sarà in grado di prefigurarsi una data situazio-ne e i nessi logici;

• giochi di tipo visuo-spaziale (ricercare in un’immagine tutte le palle che sonosopra gli alberi; chiedere al bambino di nascondere un giocattolo sotto la sedia,disegnare il tappo sopra la bottiglia, ecc.);

• storie in sequenza;• ascolto e narrazione di favole (elaborazione orale e attraverso il disegno di quan-

to ascoltato).

Secondo progetto di intervento 193

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Relativamente alle competenze linguistiche, Christian in questa nuova fase haampliato il repertorio lessicale, sia da un punto di vista espressivo che di comprensionee ha raggiunto competenze discrete a livello di strutturazione morfosintattica.

Se da un lato, tuttavia, questo si è riscontrato da un punto di vista formale, da unpunto di vista funzionale il lavoro è risultato molto più complesso e le competenze inmerito non possono ancora ritenersi adeguate.

A livello semantico-lessicale, il bambino è stato coinvolto in attività per lui moltostimolanti, data la diversità delle proposte e la modalità di svolgimento delle stesse.Alcune delle proposte fatte sono state la categorizzazione di diverse tipologie di ogget-ti attraverso l’esplicitazione guidata delle scelte di raggruppamento, la descrizione diparole e immagini attraverso un preliminare lavoro sui parametri descrittivi (forma,colore, grandezza, ecc.), la rappresentazione mentale degli oggetti tramite giochi in cuiil bambino veniva bendato e, tramite l’esplorazione tattile, doveva riconoscere l’og-getto in questione.

A livello morfosintattico, si è deciso di intraprendere un lavoro più intenso sullestorie in sequenza attraverso la manipolazione diretta del materiale che andava rita-gliato, posizionato e incollato con ordine su una superficie, con il vantaggio di una mag-giore lentezza e, soprattutto, dello sviluppo parallelo, sia di abilità prassiche, che ese-cutive, non indifferenti per un corretto sviluppo delle competenze visuo-spaziali e orga-nizzative.

Nel riordinamento in sequenza, Christian è stato impegnato in attività sempre diver-se, che tenessero conto anche delle sue difficoltà semantico-pragmatiche. Per questo,prima ancora di narrare la storia, nelle varie proposte il bambino ha dovuto:

Competenza pragmatica

Obiettivi:• comprensione degli aspetti non verbali della comunicazione;• comprendere le regole della conversazione;• comprensione delle incongruenze rispetto a situazioni o contesti;• riconoscimento della reazione idonea rispetto a una situazione o emozione.

Proposte:• video muti nel quale il bambino deve sapere comprendere la comunicazione tra

i due interagenti;• registrazioni audio di una lingua inesistente: il bambino, dall’intonazione del-

la voce, deve sapere dire se si tratta di una domanda o di un’affermazione; daltono della voce deve sapere riconoscere se la persona è felice, arrabbiata, ecc.;

• immagini raffiguranti situazioni assurde: il bambino deve sapere comprenderel’incongruenza e motivarne la scelta;

• immagini raffiguranti situazioni di vario genere: il bambino deve sapere direcome si sarebbe comportato in quella situazione, cosa sarebbe stato adeguatoo meno.

194 Caso clinico: Christian

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• riconoscere la carta mancante, cioè quella che occorreva per completare la storia;• riconoscere la sequenza sbagliata, ossia quella che non corrispondeva al racconto

della logopedista, e riordinare il racconto;• associare la frase corretta pronunciata dalla logopedista alle immagini e riordina-

re la storia.Sulla scia di quanto fatto per le storie in sequenza, si è scelto di narrare al bambi-

no diverse tipologie di favole. Questo ha permesso di lavorare tanto sullo “schema del-le storie” per rafforzare la strutturazione morfosintattica e la coerenza tra le parti, quan-to sulla riflessione pragmatica di quanto può accadere in differenti situazioni (si pre-cisa che, per evitare di creare confusione nel bambino, inizialmente le storie sono sta-te scelte tra quelle più aderenti alla realtà e solo in un secondo momento ci si è spin-ti verso i racconti più fantastici).

A livello pragmatico, Christian è stato molto motivato dalle proposte fattegli e havissuto con propositività le attività varie da compiere. In questo senso, è stato di fon-damentale aiuto l’apporto della scuola e della famiglia con i quali si è collaborato pro-ficuamente. Tutto ciò su cui il bambino aveva modo di riflettere, infatti, è stato ripro-posto in vario modo negli altri contesti di vita quotidiana, garantendo così al bambi-no la possibilità di sperimentarsi in situazioni sempre nuove ma puntualmente media-te dall’adulto.

Sistema motorio

Relativamente al sistema motorio, si è proseguito il training oculomotorio già inizia-to durante il primo ciclo di terapia, aumentando gradualmente le difficoltà delle pro-poste.

Si sono rafforzate le attività fino a questo momento svolte e si è proceduto versol’esposizione di ulteriori compiti:

Christian, in questo secondo ciclo, ha manifestato una maggiore apertura nei con-fronti di questo tipo di attività, anche se a volte si è rifiutato di eseguire le proposte.

Equilibrio – Coordinazione dinamica generale – Schemi di movimento – Sequenzialità

Obiettivi:• capacità di mantenere l’equilibrio;• coordinazione motoria, controllo degli schemi di movimento in sequenza,

controllo della respirazione nel movimento, attenzione simultanea.

Proposte:• posizioni da assumere (l’albero, la candela, il triangolo, ecc.);• saltelli in avanti e indietro, a destra e a sinistra, saltelli misti e con domande.

Secondo progetto di intervento 195

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In questa fase della terapia, Christian è stato in grado di effettuare il movimentoin sequenza delle dita anche se ancora ha avuto bisogno di operare su di esso un con-trollo visivo. L’attenzione simultanea è risultata ancora carente; difatti, per lungo tem-po non è stato in grado di eseguire l’esercizio e contemporaneamente rispondere adomande semplici del tipo “come ti chiami?”.

Abilità grafo-motoria

Il lavoro sulle abilità grafo-motorie si è esplicitato in questa fase su due fronti:• da un lato, si è voluto potenziare la capacità di organizzare spontaneamente un dise-

gno, ossia di passare dalla rappresentazione mentale dell’oggetto che si è deciso con-giuntamente di realizzare all’organizzazione della sequenza grafo-motoria da com-piere per concretizzarlo;

• dall’altro lato, in vista dell’inserimento scolastico si è deciso di intraprendere unlavoro di prescrittura (date, tra l’altro, le importanti cadute sul piano della sequen-zialità e della grafo-motricità) attraverso un approccio multisensoriale e cineste-sico che ha coinvolto tutti i sensi e anche l’attività motoria, creando nel bambinouna percezione analitica del segno per la stabilizzazione mnemonica dell’allografo.

Le proposte fatte, in questo ambito, sono state: • pittura ad acqua: l’imitazione di abilità basilari di prescrittura attraverso l’uso di

pennelli larghi e stretti. Si è sollecitato il bambino a intingere il pennello nell’ac-qua e imitare o copiare la direzione di una figura;

• disegno con gli stampini: quest’attività è stata particolarmente gradita dal bambi-no ed è consistita nell’imitazione di forme basilari attraverso l’uso stampini,pastelli, penne a feltro o colori da spennellare con le dita. Si è dato al bambino uno

Obiettivi:• migliorare il disegno;• prevenire le difficoltà di scrittura.

Proposte:• realizzazione di figure geometriche;• esercizi preparatori della scrittura: sequenzialità sciolta e ravvicinata.

Movimenti delle dita delle mani

Obiettivi:• stimolare i movimenti di flessione ed estensione dell’indice e del pollice;• stimolare l’opposizione delle dita e la sequenza;• opposizione del pollice con le altre dita in sequenza.

Proposte:• esercizi con pongo colorato;• esercizi con le pinzette.

196 Caso clinico: Christian

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stampino fatto di plastica o cartone; si è fatto sentire la forma con un dito, si è fat-to esplorare la forma con gli occhi chiusi. Successivamente, si è disegnato nello stam-pino con pastelli, pennarelli, o colori da spennellare con le dita; si è tolto poi lo stam-pino per mostrargli il risultato dell’azione compiuta. Infine, si è fatto eseguire conil dito il segno ottenuto dalla rimozione dello stampino;

• esplorazione tattile di figure: quest’attività consiste nel formare una figura specificasul cartone servendovi di filo spesso, carta smerigliata o bastoncini. Si invita Christiana tastare a lungo la figura con una o entrambe le mani, sollecitandolo successivamentea usare il colore da spennellare con le dita o con i pastelli per ripetere la figura;

• disegno con autodromo: si è delineato un “autodromo” sulla sabbia, utilizzando varieforme e si è esortato il bambino a far correre una macchinina avanti e indietro oattorno alla figura;

• seguendo una pista di stelle: si sono appiccicate alcune stelle all’inizio, alla fine o agliangoli di una figura e si chiede al bambino di disegnare da stella a stella per rea-lizzare la figura.Nonostante i progressi ottenuti, l’abilità grafo-motoria è risultata la competenza

maggiormente compromessa. Pertanto, si è deciso di insistere ancora con questo tipodi compiti prima di passare ad attività più complesse che richiedevano una sequen-zialità ravvicinata come, per esempio, il griffonage e la realizzazione delle varie letteredell’alfabeto.

Abilità costruttiva

Per il potenziamento delle abilità costruttive e visuo-spaziali, la terapia ha tenutoconto sempre dello stesso modello d’intervento:1. scomposizione del compito in più tappe;2. analisi ed elaborazione di ogni tappa;3. formulazione di procedure esecutive;4. verifica delle procedure formulate;5. esecuzione vera e propria;6. ricerca di eventuali errori.

Obiettivi:• sviluppare la capacità di pianificare, controllare e correggere l’azione in corso;• potenziamento delle capacità di pensiero spaziale, ossia della serie di operazio-

ni spaziali complesse eseguite non solo sui percetti visivi, tattili e così via, maanche sulle rappresentazioni mentali di tali percetti.

Proposte:• attività che stimolano lo sviluppo di queste competenza:

– gioco con i cubi;– Tangram;– forme geometriche;– chiodini.

Secondo progetto di intervento 197

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Grazie a questo modello d’intervento, Christian ha ottenuto apprezzabili progres-si nella capacità di pianificare e realizzare prodotti dotati di rapporti spaziali anche par-ticolarmente complessi, per esempio assemblare oggetti o costruire modelli tridi-mensionali.

Dalla complessità del modello si può senz’altro affermare che Christian è stato, neltempo, in grado di selezionare, integrare e attivare sequenze di diverse routine moto-rie semplici per realizzare modelli complessi che presentano più variabili da tenere inmemoria (colore, forma, rapporti spaziali).

Ha appreso quindi un discreto “lessico costruttivo” e una buona memoria proce-durale.

Per lo sviluppo delle funzioni esecutive sono state proposte alcune delle attività giàsvolte nel primo ciclo, aumentando la difficoltà delle richieste e rafforzando così le abi-lità in questione. Non solo, sono stati proposti anche ulteriori giochi, tra cui la Torredi Hanoi.

È un rompicapo matematico composto da tre paletti e un certo numero di dischidi grandezza decrescente, che possono essere infilati in uno qualsiasi dei paletti.

Il gioco inizia con tutti i dischi incolonnati su un paletto in ordine decrescente, inmodo da formare un cono. Lo scopo del gioco è portare tutti dischi sull’ultimo palet-to, potendo spostare solo un disco alla volta e potendo mettere un disco solo su unaltro disco più grande, mai su uno più piccolo.

Christian, inizialmente, ha riscontrato non poche difficoltà, ma nel tempo è riu-scito a compiere le configurazioni più elementari con il numero minore di mosse.

Conclusioni

Alla fine dell’anno terapeutico (età 5,5) il profilo di Christian può essere così rias-sunto:• livello prassico-motorio: il bambino continua ad avere alcune difficoltà nell’ambi-

to grafo-motorio e nelle abilità visuo-spaziali; tuttavia, le performance da lui rag-giunte dimostrano un profilo nettamente migliorato, capace di mettere in atto stra-tegie efficaci e adeguate;

• livello linguistico: sul fronte meta-fonologico il bambino non manifesta alcuna dif-ficoltà. A livello lessicale produce e comprende un numero discreto di etichette les-sicali; tuttavia, la variabilità di utilizzo (uso di sinonimi, contrari, ecc.), la com-prensione della diversa significatività di una stessa parola e la capacità definitoriadi un dato termine non risultano ancora del tutto adeguate. Il bambino, comun-que, riesce oggi a trovare con maggiore facilità il contesto relativo a un determi-nato oggetto e a classificare i vari termini a seconda delle categorie date, riesce aesplicitare in modo adeguato il motivo della sua scelta.Per quanto riguarda la morfosintassi, il bambino dimostra una buona padronan-za nella strutturazione frasale, a cui non sempre, tuttavia, corrisponde un adegua-to contenuto informativo, specialmente in ambito descrittivo. Christian com-prende ora anche frasi complesse, tuttavia è sempre necessario fare riferimenti con-

198 Caso clinico: Christian

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creti: il bambino dimostra ancora, infatti, alcune difficoltà nell’interpretare in modocorretto significati del tutto astratti.A livello pragmatico, se da un lato Christian ha raggiunto molte competenze in meri-to (maggiore comprensione del linguaggio gestuale e visivo, rispetto dei turni con-versazionali, comprensione di molte situazioni, maggiore attinenza nelle risposte,produzione spontanea più adeguata al contesto), quello che continua a persisteresono le difficoltà ad affrontare contesti comunicativo-linguistici nuovi, a elabora-re racconti personali, a cogliere i significati impliciti e a rielaborare storie narrate;

• funzioni esecutive: in Christian permangono alcune difficoltà sul piano dell’inibi-zione e della pianificazione; tuttavia, il lavoro finora svolto ha permesso lo svilup-po di una maggiore aderenza alla realtà circostante e una migliore abilità di auto-controllo.Il bambino continua a essere seguito in terapia con frequenza bisettimanale, si ipo-

tizza di inserirlo in mini gruppi di terapia (oltre a quella individuale) per promuove-re l’interazione comunicativo-linguistica con i coetanei.

Christian ha raggiunto un buon livello linguistico di tipo formale e da un puntodi vista funzionale si sono raggiunti molti traguardi in un lasso di tempo piuttostoristretto (considerando che solitamente la tempistica di miglioramento prevista perquesto tipo di difficoltà è molto più lunga).

Si ritiene che le difficoltà semantiche e pragmatiche del bambino abbiano avuto mododi evolversi positivamente in maniera piuttosto celere per due principali motivi.

In primo luogo, il recupero delle difficoltà morfosintattiche parallelamente a quel-le lessicali ha favorito il lavoro che, in contemporanea, si è svolto in ambito semanti-co-pragmatico, evidenziando come alcune delle difficoltà sul piano funzionale fosse-ro da attribuire in parte a lacune sul piano formale; in secondo luogo, non va sotto-valutato il fatto che il bambino ha potuto beneficiare di un contesto sociale proposi-tivo e attento, nonché dell’apporto determinante del suo quoziente intellettivo (risor-se cognitive alla base).

Ci si riserva di comprendere a tempo debito se sia il caso di inserire il bambino inprima elementare nell’anno accademico previsto o nell’anno successivo.

Conclusioni 199

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200 Caso clinico: Christian