Chiesa viva 391 F mensile.pdf(conv. L. 27/02/2004 n 46) art. 1, comma 2, DCB Brescia. Abbonamento...

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MENSILE DI FORMAZIONE E CULTURA DIRETTORE responsabile: sac. dott. Luigi Villa Direzione - Redazione - Amministrazione: Operaie di Maria Immacolata e Editrice Civiltà Via G. Galilei, 121 25123 Brescia - Tel. e fax (030) 3700003 Autor. Trib. Brescia n. 58/1990 - 16-11-1990 Fotocomposizione in proprio - Stampa: Com & Print (BS) contiene I. R. «LA VERITÀ VI FARÀ LIBERI» (Jo. 8, 32) Chiesaviva ANNO XXXVII - N° 391 FEBBRAIO 2007 Poste Italiane S.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv. L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 2, DCB Brescia. Abbonamento annuo: ordinario Euro 35, sostenitore Euro 65 una copia Euro 3, arretrata Euro 3,5 (inviare francobolli). Per l’estero Euro 65 + sovrattassa postale Le richieste devono essere inviate a: Operaie di Maria Immacolata e Editrice Civiltà 25123 Brescia, Via G. Galilei, 121 - C.C.P. n. 11193257 I manoscritti, anche se non pubblicati, non vengono restituiti Ogni Autore scrive sotto la sua personale responsabilità Defende nos in proelio! Defende nos in proelio!

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  • MENSILE DI FORMAZIONE E CULTURADIRETTORE responsabile: sac. dott. Luigi VillaDirezione - Redazione - Amministrazione:Operaie di Maria Immacolata e Editrice CiviltàVia G. Galilei, 12125123 Brescia - Tel. e fax (030) 3700003Autor. Trib. Brescia n. 58/1990 - 16-11-1990Fotocomposizione in proprio - Stampa: Com & Print (BS)contiene I. R.

    «LA VERITÀ VI FARÀ LIBERI»(Jo. 8, 32)

    Chiesaviva ANNO XXXVII - N° 391FEBBRAIO 2007Poste Italiane S.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003(conv. L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 2, DCB Brescia.Abbonamento annuo:ordinario Euro 35, sostenitore Euro 65 una copia Euro 3, arretrata Euro 3,5(inviare francobolli). Per l’estero Euro 65 + sovrattassa postaleLe richieste devono essere inviate a: Operaie di Maria Immacolata e Editrice Civiltà25123 Brescia, Via G. Galilei, 121 - C.C.P. n. 11193257I manoscritti, anche se non pubblicati, non vengono restituitiOgni Autore scrive sotto la sua personale responsabilità

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  • 2 “Chiesa viva” *** Febbraio 2007

    VESCOVI,qquuaannttii ddiissaassttrrii

    ddooggmmaattiiccii ee mmoorraallii!!!!

    del sac. dott. Luigi Villa

    G iornali, Riviste, telefoni e te-lefonini spargono notizied’ogni genere e colore, machi pensa a come rimediare a tuttaquesta frantumazione di valori,creati dagli uomini come sfida aDio?L’interrogazione del Papa Benedet-to XVI: “(Dio) perché hai taciu-to?” è stato un interrogativo cheha attraversato tutta la storia:dall’inizio di essa fino ai giorni no-stri, con le tragedie dello tsunami,dei terremoti e via dicendo, e hachiamato in causa intere generazio-ni, mettendo in gioco le ragionistesse della Fede.Di fronte alla minaccia nucleare,d’una carestia mondiale, di un ter-rorismo internazionale, molti ormai si pongono seria-mente una quantità di quesiti circa il loro avvenire.Ma davanti a questi quesiti di disastri e guerre, do-mandiamoci, allora: ma perché nessuno parla delleinnumerevoli quantità di immoralità che infangano ilmondo? Forse che non sia pensabile che al peccatocorrisponda il castigo e che al degrado morale segua

    la rovina, anche materiale e chenulla rimane impunito?E perché si ignorano le pagine dellaBibbia che elencano migliaia di ca-stighi e si ignorano le Profezie anti-che e recenti, come quelle di Fati-ma?..Non è, forse, da insensati parlare di“libertà” e rimanere indifferenti alleLeggi di Dio, ripetendo, da idioti,che devono essere ignorati i “Pro-feti di sventure” e gli inquisitori dierrori?.. Forse che sostenendo la libertàall’errore e al peccato non si aval-la il diritto al male, come all’aborto ead ogni altro genere di delitto?Leggete quello che ha scritto il Pa-pa Gregorio XVI:

    «Dalla corrottissima sorgente dell’indif-ferentismo scaturisce quell’assurda ederronea sentenza, o piuttosto delirio,che debbasi ammettere e garantire perciascuno la libertà di coscienza; errorea cui appiana il sentiero la smodata li-

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    bertà d’opinione che va sempre aumen-tando a danno della Chiesa e dello Sta-to. Qual può darsi sorte peggioredell’anima che la libertà dell’errore?».

    E l’enciclica “Mirari vos” contro la turpe pretesa delprevalere dei diritti di libertà umane sulle verità divine:“libero pensiero” che pretende libertà nel campomorale e rivendica quella assoluta, verso Dio stesso:la “libertà religiosa”, ossia lo svincolo delle co-scienze dall’unica verità rivelata, in favore del plu-ralismo di credenze, gnosi, e perfino ateismi. Così,“tolto ogni freno che contenga nelle vie della ve-rità gli uomini, già volgentisi al precipizio per lanatura inclinata al male, potremmo dire con veritàessersi aperto il pozzo dell’abisso dal quale videS. Giovanni salire un tale fumo che oscurato ne ri-mase il sole, uscendone locuste innumerevoli adisertare la terra”.

    Anche oggi ne vediamo i “fatti” e i “castighi”.Eccone alcuni: in que-sti nostri Paesi di “ci-viltà” (!!!) non vediamoaltro, ormai, che vol-garità, oscenità e coseindecenti; Dio Lo sista cacciando via dallasocietà, dalla famiglia,dalle scuole, dalle offi-cine, dai Parlamenti; sista vietando le recitesulla Natività di GesùBambino, sostituen-dole con le favole diWalt Disney o di Bab-bo Natale; anche queipochi cristiani chevanno ancora allaSanta Messa domeni-cale, durante il restodella settimana diven-tano cristiani invisibili,inconsistenti…Ora, tutti si domanda-no: perché Dio per-mette tante sciagure? Ma nessuno vuol riconoscere di esserne gli arteficicon le loro cattiverie, indifferenze, egoismi, ingiustizie,impurità, omosessualità… e non riflettono che nelleTV pubbliche e private si sta ripetendo le carnasciala-te di Sodoma e Gomorra… e così siamo arrivati a untal punto di perversione morale che per avere, adesempio, un posto di lavoro, spesse volte non servepiù presentare il curriculum vitae, ma basta ostentare

    (o mostrare, con l’intenzione di non essere osservati!)qualche intima perversione di omosessualità, di bi-sessualità, di tendenza alla pedofilia, ecc..; ma allora,come avere ancora la spudoratezza di dire: perchéDio permette questo?.. non pensando ai continui pec-cati che pure dovrebbero insegnare qualche cosa!..Purtroppo, anche la nostra Italia cattolica (!!) èanch’essa ormai più che bacata: un Parlamento conun vergognoso assenteismo; un Governo in mano amassoni, a comunisti, a voltagabbana, a poteriforti, e ad altri rottami che occupano, però, i posti-chiave per distruggere l’Italia; un continuo impressio-nante calo demografico; immigrazioni d’ogni ge-nere; aborti innumerevoli, droga e strozzinaggiod’ogni genere; eliminati da tante scuole e dagli uffi-ci i Crocifissi, come pure i Presepi dalle aule sco-lastiche per non offendere gli occhi degli islamici… eancora: dilagare della stampa oscena che uccide lapurezza dei giovani; la proibizione delle punizioninelle scuole, quando gli alunni si comportano male;il veto quasi generale di dire una preghiera prima

    delle lezioni nelle au-le scolastiche; la li-bertà di contestare iVangeli, di beffeggia-re la Chiesa, ma guaioffuscare in qualsiasimodo la ben triste fi-gura di Maometto; ilpermesso o l’ordine dilavorare di domeni-ca, mentre si elimina-no le feste religiose; lasoppressione legaledella bestemmia;l’eliminazione di can-ti sacri e di musicaliturgica seria, persostituir la con glistrappi insulsi di chi-tarra e con testi di mu-siche nevrotiche da di-scoteca, da rock, con-cedendo anche la li-bertà di eseguire, nel-le chiese, persino

    danze indegne e anche immorali; l’eliminazionedegli esorcismi al Battesimo; l’abbreviazione benpoco intelligente dei riti; il silenzio o l’approvazionedi proiettare anche nelle sale parrocchiali e deiConventi figure tutt’altro che sacre, come adesempio si fece nella sala dei Cappuccini, a Geno-va, il film “Mare dentro”, favorevole all’eutanasia, ecome si proiettò nel cine-club dei Padri Agostiniani,il film “Il segreto di Vera Drake”, propagatore

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    dell’aborto; la non punizione dei preti che hanno cele-brato il “Mistero buffo” di Dario Fo; i preti che noncondannano più il comunismo e non dicono neppu-re ai fedeli la sua essenza “intrinsecamente perver-sa”, come lo ebbe a dire Pio XI; i preti e le Suoreafricane di poter danzare nella Basilica vaticanadurante una funzione.

    Mi fermo qui, ma ci sarebbe da dire ancora ben altro,e peggio!Eppure si continua a peccare spudoratamente, sem-pre di più e ovunque!..Nel Parlamento Europeo, per citare qualcosa d’altro,si è dichiarato “legale” l’omosessualità e il lenini-smo; inoltre, si sono incitati i Paesi dell’UE a intro-durre la convivenza registrata tra persone di di-verso sesso, riconoscendo loro gli stessi diritti e do-veri delle coppie normali.Inoltre, si è sollecitato gli Stati membri dell’UE di“adeguare le proprie legislazioni per introdurre ta-li convivenze” e si è proposto di riconoscere legal-mente la convivenza al di fuori del matrimonio, in-dipendentemente dal sesso; e gli euro-deputati hannodeplorato “che nei codici penali di alcuni Statimembri, sianotuttora vigenti di-sposizioni discri-minatorie sull’etàdel consenso delminore per rap-porti omosessua-li, e hanno ribadi-to le richieste diabrogarle”...A questo punto,potremmo condan-nare anche le dia-boliche manipo-lazioni genetiche,contrarie alle leg-gi creative di Dio.Ma sarà proprioLui, poi, il Creato-re, che interverràtra non molto!..

    ***

    Riprendiamo il filo del nostro discorso che si riallac-cia, purtroppo, a un Papa: Giovanni XXIII. Fu Lui, in-fatti, che col suo Vaticano II aprì la Chiesa al mon-do, togliendo i freni e condanne, archiviando persinola Terza Profezia di Fatima; e così il fumo di Satananon fu più rinchiuso, ma anzi amministrato nell’auto-demolizione ecclesiale che seguì, poi, Giovanni XXIII.

    Leone XIII, che conosceva il segreto de La Salettesull’Anticristo a Roma, scrisse prima dell’abomina-zione di Assisi, l’esorcismo che dice:

    «Nemici scaltrissimi hanno riempito diamarezza e inebriato con l’assenzio laChiesa, immacolata Sposa dell’Agnello;hanno messo le loro empie mani su tut-te le prerogative sue proprie. Dove fucostituita la sede del Beatissimo Pietroe la Cattedra della verità ad illuminare legenti, qui, hanno eretto il trono della lo-ro abominazione e scelleratezza, affin-ché colpito il Pastore possono disper-dere anche il gregge».

    Il 7 dicembre 1965, Paolo VI approvò la dichiara-zione sulla “libertà religiosa” e chiuse, poi, il Vati-cano II svelando la sua “simpatia immensa” versola “religione dell’uomo che si fa dio”!Fu la rottura che avallerà, in seguito, nell’incredibileraduno inter-religioso di Assisi.Come possiamo, allora, giudicare questa nuova“chiesa conciliare”?

    I suoi frutti, neglianni seguenti dieresie e sacrileginel Luogo Santo,sono già stati giudi-cati. Non fu certoassistito dallo Spi-rito Santo, che vi-de in quella rovinaconciliare non certouna “nuova Pente-coste”! Né parlòcon l’autorità di Cri-sto, chi osò affer-mare che i Cristia-ni adorano lostesso unico Dioadorato dai Mu-sulmani e dagliEbrei; un “Dio”,quindi, senza ladivinità di Cristonella SS. Trinità,

    né un “Dio” che si era rivelato Uno per tutti.Inesistente, perciò, quella Misericordia che ignora lasua Giustizia, che colpirà ancora, presto, chi ha falsa-to la sua Rivelazione, invitando Cristiani ed Ebrei afraternizzare nell’attesa di un secondo Messia, co-struendo nel frattempo un “Nuovo Ordine Mondia-le”, una nuova Autorità mondiale (ONU) che dovràessere “la migliore speranza di progresso e di pace”.

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    Ma, questo è apostasia e scisma, che ci fa ricorda-re la profezia della Madonna di La Salette:

    «ROMA PERDERÀ LA FEDE E DIVEN-TERÀ LA SEDE DELL’ANTICRISTO»!

    Oh! allora, non vi è più speranza umana?Riflettiamo alla promessa di Gesù:

    «NON PRAEVALEBUNT»!

    confermato, poi, a Fatima, dalla Vergine:

    «ALLA FINE IL MIO CUORE IMMACOLA-TO TRIONFERÀ»!

    ***

    Quando vi fu l’invasione della Roma Pontificia, Pio IXprevide che, dopo il trionfo della Rivoluzione, l’apo-stasia generale e la terribile agonia della Chiesa, Diosarebbe intervenuto:

    «Poiché tutto il mondo insorge controDio e la sua Chiesa, è evidente che Egliriserva a Sé la vittoria sui suoi nemiciattraverso un evento non attribuibile acause secondarie, per cui tutti dovran-no riconoscere il soprannaturale edesclameranno: ‘E un meraviglioso inter-vento di Dio!’... Sarà un grande miraco-lo che colmerà il mondo in ammirazio-ne».

    Quindi, questa èra conciliare e post, che sta consu-mando la cristianizzazione del mondo cattolico, verràsepolta dalla Giustizia divina, perché è Dio solo chepuò concedere la pace, una pace che ha affidato alCuore Immacolato di Maria.Oh! allora, sull’orizzonte di Roma, oggi ridivenuta an-cora pagana e rivoluzionaria, apparirà la Stella delMattino che, in un baleno, dissiperà le tenebre e con-vertirà i popoli a Gesù e al Suo Regno!

    “Fuori dalla Chiesa non c’è salvezza”sac. dott. Luigi Villa (pp. 85 - Euro 12)

    Per richieste, rivolgersi a:Operaie di Maria Immacolata e Editrice CiviltàVia G. Galilei, 121 - 25123 Brescia Tel. e Fax. 030. 37.00.00.3 - C.C.P. n° 11193257

    Nel “CREDO”, la Chiesa ci fa dire: Una, Santa, Cattolica; quindi, non pos-siamo accettare la pluralità di “chiese”, come ci vorrebbe far credere, og-gi, l’attuale ecumenismo.Leone XIII, nella sua enciclica “Satis cognitum” parla chiaro: «In verità, Ge-sù Cristo non menziona che una Chiesa che Egli chiama “Sua”: “Edifi-cherò la mia Chiesa”. Qualunque altra, perciò, fuori di questa, non essen-do fondata da Gesù Cristo, non può essere la vera Chiesa di Cristo».Quindi, il detto: «Fuori dalla Chiesa non c’è salvezza”, è verità rivelata diFede divina, affermata nella Sacra Scrittura e nella Tradizione, ed è veritàcattolica perché definita solennemente dalla Chiesa.

    Novità

  • 6 “Chiesa viva” *** Febbraio 2007

    Il

    teologo

    MA CI SONO “ERRORI” NEL VATICANO II?

    Abbiamo già detto in precedenzache lo stesso presunto ConcilioVaticano II non ha mai definitoniente di dottrina, né fatto alcunadefinizione coi rispettivi anatema,come in tutti i precedenti ConciliEcumenici, per cui il Vaticano IInon è affatto infallibile; quindipoteva cadere in errori, in pro-posizioni ereticali o in haeresiproximae o temerarie.Di fatto, così fu.Lo mostrerò, in rapidi esami, sianelle Costituzioni dogmatiche,nei Decreti, nelle Dichiarazioni,ma specialmente nella Costituzio-ne sulla Sacra liturgia, promulga-ta il 4 dicembre 1963, che ha ter-remotato la precedente formidabi-le enciclica “Mediator Dei” di PioXII, nella quale il grande Papa af-fermava e difendeva alcuni principidottrinali invalicabili, perché fonda-ti sul dogma, sulla Tradizione bi-millenaria, e anche perchè indica-zione e ingiunzione dei mezzi chedifendono la Fede da ogni conta-minazione ereticale.Ora, Pio XII, nella sua “MediatorDei”, ha anche affermato che l’usodella lingua latina, nei riti, non èsolo un segno visibile dell’Unitàdella Chiesa Cattolica, ma è an-che un preservativo da ogni cor-ruttela della Dottrina cattolica.

    Ora, l’incredibile leggerezza concui si è eliminata la lingua latinanella Liturgia ha causato, con la“Istitutio Generalis Missalis Ro-mani”, quel disastro liturgico cheè ormai sotto gli occhi di tutti. Checi sia stata una volontà concreta dieliminazione della lingua latinanella Liturgia, la si può accertareanche constatando che il nome diPio XII fu volutamente ignoratonel corso di tutti i 130 articoli dellaRiforma Liturgica “SacrosanctumConicilium”, proprio perché la“Mediator Dei” contiene gravissi-mi principi dottrinali che sono chia-ramente all’opposto della nuovaLiturgia, la quale li voleva capovol-gere sulla linea del Modernismo,che stava già lavorando attiva-mente anche allo sgretolamentodi tutto il Dogma cattolico. Ne è prova anche l’aver fatto igno-rare, in ogni documento del Vati-cano II, tutti i documenti di quelsanto e dotto Pio X, coi quali Egli

    aveva eretto un forte baluardocontro tutte le eresie del Moderni-smo, specie con la sua enciclica“Pascendi”.E per assicurare lo scempio mo-dernista su tutto il Dogma cattoli-co, la “Nuova CongregazionePro Fidei Doctrina” (già Sant’Uffi-cio) nel dicembre 1967, abolì l’ob-bligo a tutto il clero di fare il “giu-ramento anti-modernista”, colquale S. Pio X elencava, in detta-glio, tutti i capisaldi dell’eresia mo-dernista, a salvezza, soprattutto,del clero. Con l’abolizione di que-sto giuramento, si sviava l’atten-zione dalla conoscenza degli erroricondannati dalla “Pascendi”, incui S. Pio X aveva messo tutto ilpeso e la pienezza della sua auto-rità di maestro di Fede.Quindi, quel gesto di eliminare ilSant’Ufficio, oltre la “MediatorDei”, la “Pascendi”, il “Sillabo”,tre pilastri del dogma cattolico, fuun vero tradimento della Fede!

  • “Chiesa viva” *** Febbraio 2007 7

    Caro Piero,

    il tuo sguardo, disperato e struggente, ferisce l’ani-ma e annienta le nostre certezze terrene. Coraggio! Chi ti scrive ha vissuto, da sposa, il misterodella sofferenza e della morte.

    In questo Natale, il Redentore t’inondi con la SuaLuce perché tu possa comprendere quale grande teso-ro sia il tuo dolore, se offerto a Dio, assecondando laSua volontà.

    Per tutti, il traguardo finale è l’abbandono di que-sta terra, anche se per giungervi sono stabilite vie di-verse per ciascuno di noi.

    Ogni uomo deve completare su se stesso ciò chemanca alla passione di Cristo: è la legge della salvez-za; è la legge dell’Amore.

    Stringi a te la Croce e confida in Colui che, mai,abbandona i Suoi figli. Non lasciare che il tuo martiriodivenga strumento nelle mani di chi vuole imposses-sarsi dei diritti di Dio.

    Il letto è il tuo Calvario, dove Cristo Gesù ti hachiamato per santificarti, per regalarti l’approdo nellabeata eternità.

    Attendi, serenamente, che sia il Creatore a decide-re il tuo momento: solo Lui è infinita Sapienza e i no-stri pensieri non sono i Suoi pensieri.

    Offri il bene prezioso della malattia per te, per ituoi cari, per le tante anime deviate, destinate a dan-narsi.

    La vita è un percorso breve, in attesa dell’esamefinale, a te è stato concesso il privilegio di poterlo su-perare con il massimo dei voti.

    Fa’ che il tuo spirito non si arrenda alla logica diun mondo materialista che esalta solo il potere, denaro,sesso, bellezza e vigore, mentre avversa tutto ciò checontrasti il suo materialismo.

    In questo S. Natale abbraccia con il cuore il DivinoBambino che la Mamma Celeste vuole porti tra lebraccia.

    Accoglilo: ti scalderà e ti darà la vera Pace!Non ascoltare l’uomo.Ascolta la voce di Dio che è in te, soffocata dal

    clamore di chi vuole trascinarti nel suo naufragio affin-ché anche la tua anima s’infranga sugli scogli dellaperdizione.

    Pregherò per te!

    A PIER GIORGIO WELBY

    della dott.ssa Maria Pia Mancini

  • 8 “Chiesa viva” *** Febbraio 2007

    L e ultime elezioni hanno visto unsingolare salto di qualità: le Suo-re, voltando di colpo le spalle atutto un passato, hanno invitato a votareper i sinistri. Suor Falce e Martello si èdata da fare a spiegarne le ragioni ancheai bimbi della scuola materna per prepa-rarli al domani: «O comunismo o morte,bambini!». Le altre Suore le hanno datoragione e i laici hanno pensato: «Se per-fino le uore invitano ad appoggiare isinistri, è ora di piegar le vele al nuovovento».Falce e Martello hanno una storia asso-data. Il voto alle sinistre dato da SuoreFalce e Martello segna una svolta epoca-le, il progresso è inarrestabile e ne vedre-mo ancora, prima della fine del mondo. Per spiegare il fenomeno ci vengono in-contro i dietrologi col detto proverbiale: – Per capire un uomo ci vuole una

    donna;– Per capire una donna ci vuole il dia-

    volo;– Per capire il diavolo ci vuole un ge-

    suita.Tutto esatto! Matematica elementare!

    Per capire un uomo ci vuole una donna

    Fin dalle origini la donna è l’intelligenzadell’uomo: è lei che gli dà la vita, è lei chegli dà la testa ed è lei che a volte gli faperdere la testa. Lo ha capito a sue spe-se anche Adamo nel Paradiso terrestre. Da quando hanno il diritto di voto, sonoloro che decidono, sono loro che preval-gono, tanto che i candidati alla presiden-za americani, per un’efficiente propagan-da elettorale mandano avanti la donnapreferita.

    re un po’ gli occhi sui programmi quotidia-ni della bioetica maltusiana per capireche il voto alle sinistre era un vergognosoappoggio a peccati mortali, perfino contronatura, quindi un fatto gravemente illeci-to, e un infame tradimento di Cristo, dellasua Chiesa, dell’umanità. Un parroco come si deve, oggi non parlapiù di scomunica, e neanche di peccato,dato che “l’inferno è vuoto”. Si mette inprima fila davanti ai suoi giovani per por-tarli a dare il voto alle sinistre, dove ledonne hanno il loro peso.Si sono visti parroci assumere responsa-bili parrocchiali, comunisti bene affermati,e religiosi cantare “Bandiera rossa”. E isegni di pentimento in questo dottissimoclero non si intravedono ancora: si ve-dranno a cose fatte, dopo la persecuzio-ne che sta avanzando.Le Suore non sono specialiste di storia,ma nelle ultime elezioni la loro intelligen-za ha avuto la meglio: «Berlusconi èbrutto, Bertinotti è maschio ed è bellis-simo, Prodi è fantastico!».Adesso che frequentano corsi di teologia,saranno almeno profonde della cono-scenza delle cose di Dio?Beh!... Sono secoli che Satana si affannaa tessere le reti per la più clamorosa vit-toria infernale. E lui il gran dragone (Ap.12, 9) che dà la forza alla Bestia che vie-ne dal mare (Ap. 1s: la Massoneria consede a Londra), alla Bestia che vienedalla Terra (Ap. 13, 11s: il Comunismonato a Francoforte), e prima ancora alfalso profeta (l’Islam: Ap.16,13). È Sa-tana che ora li spinge ad Armaghedon(Ap. 16, 14) per lo scontro finale delle ci-vi ltà. Per f igurare così chiaramentenelI’Apocalisse, un libro sacro che riducei nodi più complicati della storia umana inuna ventina di pagine, bisogna proprio

    SUOR FALCE E MARTELLO

    di A. Z.

    Per capire cosa pensano i cervelloni be-ne insediati nelle Curie, nelle parrocchiee nelle comunità religiose, che sapevanoquello che volevano, anche se non ne ca-pivano il perché, dobbiamo chiederlo alledonne. Le Suore, oltre ad essere l’intelli-genza dell’uomo, sono anche l’intelligen-za del clero. Se la penetrante intelligenza dei presbite-ri avesse dato un colpo di piccone al mu-ro dei segreti, si sarebbero accorti che lo-ro facevano né più né meno che il giocodei nemici di Dio e della Chiesa. Bastavanon dimenticare le malefatte del comuni-smo nell’intero secolo scorso, la scomu-nica papale, gli oltre 200 milioni dellesue vittime, il capitolo dimenticato del-la Chiesa Martire, e bastava anche apri-

  • “Chiesa viva” *** Febbraio 2007 9

    che Massoneria e Comunismo siano diindole satanica, come appare chiaramen-te dalla loro dottrina e dai loro programmidichiaratamente anticristiani. Le Suorepiù avanzate gareggiano in corsi biblici,ma tutto questo devono ancora scoprirlo.

    Un’altra osservazione. Il Gran seduttoredell’orbe abitato (Ep. 12, 9) sa che tuttele sue astuzie vanno a vuoto se non rie-sce a trascinare le intelligenze, fino aquelle ardue delle Suore. Per questo hadiffuso nella cultura umana una nebbiache oscura le menti e le seduce nellastessa sua ribellione all’Altissimo.Le infinite teorie elaborate dai cervel-loni a disposizione di Satana (Masso-ni, ecc.) sono confluite in quel fenomenoche il santo Pio X ha condannato sotto ilnome di “modernismo”, termine presti-gioso che invita ad essere moderni, anzipostmoderni, come si dice oggi. Possiamo vedere nel modernismo il col-lettore di tutti gli errori dell’ora attuale.L’enciclica “Pascen-di” (1907) ne realizzale radici di agnostici-smo, immanenti-smo, soggettivismo,relativismo, nichili-smo… e l’indole pro-teiforme che si adattaad ogni epoca cultura-le, portando alla suabotola terminale che èl’ateismo. Storica-mente ha avuto impul-so dall’interpretazioneliberale delle Scrittureche attribuisce l’origi-ne dei Vangeli alla pri-mitiva comunità cri-stiana, (Buttmann),per cui il Gesù storicoscompare per lasciareil vuoto al Gesù dellafede, un pio fantasmaadattabile a ogni cer-vello come gli piace.Non si può pretendereche Suor FaIce e Martello, come le Suo-re in genere, sia indottrinata a dovere nel-la morale cattolica. Ma Suor Falce eMartello non sa un’altra cosa di portataenorme: che oggi, gli istituti religiosi, doveil modernismo domina da gran signore,sono attaccati nelle loro radici e non han-no più fondamento giuridico. Come si puòcostruire la vita consacrata su presuppo-sti modernisti che mettono in discussionela realtà storica di Cristo, la stessa esi-stenza di Dio, le basi della Fede? È duroammetterlo, ma è pura verità: molte istitu-zioni religiose stanno affondando sulle

    sabbie mobili del relativismo e del nichili-smo. Se le Suore cercano vocazioni, ri-cordino ciò che Gesù dice ai farisei: “Per-ché girate il mare e la terra per fare unproselito, e fatto che sia lo rendeterampollo dell’inferno due volte più divoi?” (Mt. 23, 15).

    Per capire la donna ci vuole il diavolo

    Il diavolo la sa lunga e si frega le maniper la vittoria conseguita fin dalla cadutadi Eva. Astuto com’è, ha tentato a lungodi trovare una crepa nell’agguerrita for-tezza intellettuale della prima donna e, fi-nalmente, vi è riuscito trasfigurando unamela. Così, dopo millenni di intrallazzicon le donne più belle del mondo, quelleche contano, la donna gli è più trasparen-te di un cristallo. Può maneggiarla a pia-cimento. Nelle sue mani di astuto presti-giatore la donna stessa è diventata mela

    trasfigurata per sedurre l’uomo. «Bambini, Berlusconi no, Bertinotti si,Prodi è il mago atteso da due millenni!È lui che porterà il vecchio barconedella Chiesa nell’arsenale del rinnova-mento! Voti a Prodi, bambini! E diteloanche a papà e mamma!».Oggi, Prodi è al timone e, per tenerveloben saldo, sembra che Dio stesso abbiaconcesso a Satana di centuplicargli la for-za di gravità sotto i fondali. Solo i comuni-sti riusciranno a rimuoverlo, e lo farannocerto, al momento giusto.Resta un quesito: moderniste le Suore?

    E come! Non vedete con quale entusia-smo inneggiano all’ecumenismo che vuo-le fondere cattolici e fratelli separati e so-gna uguaglianza delle religioni? O cometrattano l’Eucaristia? E se questo non èmodernismo, dove andiamo a trovarlo? L’ecumenismo massonico è il fruttopiù maturo del modernismo, la sua di-latazione globale. Mette insieme l’unicovero Dio con Allah e le altre divinità paga-ne. Il Dio della Scrittura dà la vita sullaCroce per chi pecca, Allah proclama laguerra santa e la tortura contro i suoi ne-mici. Nella Scrittura, Iahvè si infuria fino a puni-re con quelle terribili deportazioni in Assi-ria, in Babilonia e, dopo la distruzione delTempio, nella diaspora. E chi non ricorda l’episodio del Tau? (V.Ez. 8 e 9). Ma gli ecumenisti credono ancora nellaScrittura? Èscritto con molta chiarezzache non è dato agli uomini altro nome nelquale possiamo sperare la salvezza (At.

    4, 12). E l’Apostolo insegnache non può essercicomunione tra Cristoe Beliar (2 Cor. 6, 15).Ma Suor Falce eMartello sta traffican-do per organizzare unincontro personale traCristo e Satana, sicu-ra che i due, grazie al-le sue persuasioni, fi-niranno per abbrac-ciarsi. Lei stessa hapreceduto il Maestroin questo caldo ab-braccio ecumenico, ene dà la spiegazioneai bimbi della suascuola materna. “E ora, bambini, viporto un esempio. Un cavallo si sforzavadi passare attraversouna siepe, ma non ciriusciva. Sapete che

    cosa fece? Vi fece passare un gatto, cheaIlargò un piccolo buco. Poi dietro di luiun cane, poi un asinello, e infine potépassare anche lui”. Questo è il segreto di Quinto Fabio Mas-simo, che diede origine al socialismo. Ilcomunismo vuole un mondo nuovo, do-ve i lupi abbracciano gli agnelli. Se uno sioppone alla sua marcia, basta tagliargli lagola. I socialisti vogliono la stessa cosa,ma a poco a poco, senza tagliare le gole,ma solo i conti in banca. Così è l’ecumenismo: il Papa vorrebbeattraversare subito la siepe, ma non ci

    La sede del KGB a Mosca.

  • 10 “Chiesa viva” *** Febbraio 2007

    riesce. Bisogna arrivarci per gradi man-dando avanti il gatto, per esempio mon-signor Ruini, poi il cane, poniamo mon-signor Sodano, infine indovinate chi? «Lei, signora Maestra?». Bravo! Hai indovinato. Però non dirlo anessuno. Cercate di imparare la lezione.Ci sono quattro tipi di scolari: le spugne,che fan di bene e male un pasticcio; i se-tacci, che tengono il grano e disperdonola pula; poi i filtri che tengono solo lafeccia; infine gli imbuti, nei quali tantoentra e tanto esce. «Bambini, non siatedegli imbuti!».

    Per capire il diavolo ci vuole un gesuita

    Un tempo era così. Il Gesuita passavacome uomo di alta levatura teologica e fi-losofica, un filtro della verità a disposizio-ne del Papa. Al tempo di Voltaire si va-gheggiava di strangolare i preti con le bu-della dei Gesuiti, che erano le più resi-stenti. Oggi, è tutto capovolto e si pensadi strangolare i Gesuiti. Per strangolareun gesuita, basta una ciocca di capelli diDalema, di Bertinotti, di Prodi. I Gesuiti sono finiti sulla stessa barca diSuor Falce e Martello. Oh, la potenzadelle donne! Il frutto più vistoso del modernismo è oggil’ecumenismo e i Gesuiti lo vogliono aspada tratta (Bea, Rahner, ecc.). E gli episodi di modernismo si sono molti-plicati al punto, che oggi fanno partedell’anima degli Istituti di santificazione (a

    chi?). E le conclusioni non sono diverse:l’Istituto ne resta intossicato fino alle radi-ci, come gIi Istituti religiosi in genere, an-che se non lo sanno.Anche gli istituti femminili.

    Oppure, per capire un gesuita ci vuole il diavolo?

    Sì, perché Satana è abituato a vedere lecose dal di dentro, e sa meglio dei Gesui-ti dove è riuscito a portarli, mentre lorosembrano lontani dal sospettarlo. Ma questo è sconcertante! No, è semplicemente logico, come duepiù due fa quattro. Se il modernismo at-tacca le radici di una istituzione ecclesia-

    stica, le strappa la consistenza giuridica,innanzi tutto, poi la paralizza con Ia con-fusione mentale, ne ammortizza, spiritua-lità, la seduce al tradimento, e la butta nelfuoco infernale.E se intacca la Chiesa? Distrugge la Chiesa, come vide chiara-mente san Pio X con l’enciclica “Pa-scendi” e il decreto “Lamentabili”.La Chiesa intera ha bisogno urgente di li-berarsi dalle nebbie moderniste, ma civorrà il braccio potente di Nostro SignoreGesù Cristo. Convinta, Suor Falce e Martello? Cipensi su. E se non capisce, lo chieda aldiavolo, che dorme tranquillo nel suostesso convento e dice di essere il suomigliore amico.

    Nota

    Il voto alle sinistre è, perciò, gravementeillecito, anzitutto, per i loro programmiglobalmente anticristiani. Il loro appoggioal piano massonico maltusiano, e in parti-colare ai programmi divorzisti, abortisti,eutanasisti e di sostegno perfino a pecca-ti contro natura (omosessualità, sodomiaecc.) aggrava l’indole peccaminosa delfavoreggiamento a tali partiti, dato me-diante il voto: si tratta di peccati di cuimolti tra gli stessi consacrati non avverto-no più l’enorme gravità. Per il Comuni-smo si aggiunge anche la scomunica. Inradice, si vede l’enorme disastro provoca-to dalla decadenza dottrinale indotta nellaChiesa dal modernismo.

    La donna nell’Islamsac. dott. Luigi Villa (pp. 78 - Euro 8)

    Per richieste, rivolgersi a:Operaie di Maria Immacolata e Editrice CiviltàVia G. Galilei, 121 - 25123 Brescia Tel. e Fax. 030. 37.00.00.3 - C.C.P. n° 11193257

    Il tema “donna” dovrebbe essere ben più vasto di come l’ho trattato. Ma que-sto mio breve studio vuol essere solo uno schizzo di un affresco islamico do-ve nascere donna è come una maledizione. Così ha scritto una di loro: «Lag-giù, una donna non ha vita. Le ragazze vengono picchiate, maltrattate,strangolate, bruciate, uccise. E questo è all’ordine del giorno. È così cheda noi le donne crescono. Se ti riempiono di botte, è normale. Se ti dan-no fuoco, è normale. Se ti strangolano, è normale. Persino le pecore val-gono più delle donne»!Leggete qui e meditate e pregate, chiedendo al Signore: «Ma fino a quandosarà così per queste tue povere creature schiave dell’Islam?».

  • “Chiesa viva” *** Febbraio 2007 11

    PASSI SCELTI DEL MAGISTERO PONTIFICIO

    “NOTRE CONSOLATION” (1892)

    In politica, più che altrove, si verificano cambiamenti inattesi. Monarchiecolossali crollano o si smembrano; Dinastie soppiantano Dinastie; sulleforme politiche altre se ne costituiscono, come nel nostro secolo se nesono avuti sovrabbondanti esempi. Questi cambiamenti, nella loro origi-ne, sono ben lungi dall’essere sempre legittimi: è anzi ben difficile che losiano. Tuttavia, il criterio supremo del Bene Comune e della pubblicatranquillità esige che si accettino questi nuovi regimi stabilitisi di fatto,succeduti ai precedenti Governi che, di fatto, più non sussistono. Per tal via, le regole ordinarie della trasmissione dei poteri restano so-spese, e possono anche, col tempo, restar definitivamente abolite. Comunque si giudichino queste trasformazioni straordinarie nella vita deiPopoli, di cui a Dio spetta calcolare le leggi ed all’Uomo trar partito dalleconseguenze, l’onore e la coscienza tuttavia esigono, in qualsiasi situa-zione, una subordinazione sincera ai Governi costituiti; essa è dovu-ta in nome di quella sovrana, indiscutibile, inalienabile norma detta la ra-gione del Bene sociale. Dove andrebbero a finire onore e coscienza sefosse permesso al cittadino di sacrificare il beneficio della pubblica tran-quillità alle sue vedute personali ed ai suoi legami di partito?

    “RADIOMESSAGGIO NATALIZIO 1944”

    Premesso che la democrazia, intesa in senso largo, ammette varie for-me e può attuarsi così nelle Monarchie come nelle Repubbliche, duequestioni si presentano:1. Quali caratteri debbono contraddistinguere gli Uomini che vivononella democrazia e sotto il regime democratico?2. Quali caratteri debbono contraddistinguere gli Uomini che, nella de-mocrazia, tengono il pubblico potere?

    1° - Esprimere il proprio parere sui doveri e i sacrifici che gli vengo-no imposti; non è costretto ad ubbidire senza essere ascoltato: eccodue diritti del cittadino che trovano nella democrazia, come indica il suonome stesso, la loro espressione. (…).Quando si reclama più democrazia e migliore democrazia, una tale esi-genza non può avere altro significato che di mettere il cittadino semprepiù in condizione di avere la propria opinione personale e di esprimerla efarla valere in una maniera confacente al Bene Comune. (…).Lo Stato non contiene in sé e non aduna meccanicamente, in un datoterritorio, una agglomerazione amorfa di individui. Esso è, e deve esse-re, l’unità organica ed organizzatrice di un vero Popolo.Popolo e moltitudine amorfa, o come suol dirsi “massa”, sono dueconcetti diversi. Il Popolo vive e si muove per vita propria; la “massa” è diper sé inerte, e non può essere mossa che dal di fuori. Il Popolo vive nella pienezza della vita degli uomini che lo compon-gono, ciascuno dei quali - al proprio posto e nel proprio modo - è unapersona consapevole delle proprie responsabilità e delle proprie convin-zioni.La “massa” aspetta l’impulso dal di fuori, facile trastullo nelle mani dichiunque ne sfrutti gli istinti e le impressioni, pronta a seguire, a volta avolta, oggi questa, domani quell’altra bandiera. (…). Della forza elemen-tare della massa, abilmente maneggiata e usata, può servirsi lo Stato;nelle mani ambiziose d’un solo o di più, che le tendenze egoistiche ab-biano artificialmente raggruppati, lo Stato stesso può con l’appoggio del-la “massa”, ridotta a non essere più che una semplice macchina, impor-re il suo arbitrio alla parte migliore del vero Popolo: l’interesse comunene resta gravemente e per lungo tempo colpito e la ferita è spesso diffi-cilmente guaribile. Da ciò appare chiara un’altra conclusione: la “mas-sa” – quale abbiamo or ora definito – è la nemica capitale della verademocrazia e del suo ideale di libertà e di uguaglianza.

    (continua)

    Occhi sulla Politica

    IPOTESI REALISTICA, INFERNALE,

    PER IL DOMINIO EBRAICO UNIVERSALE

    Se al Papa capitasse un attentato -Facciamo gli scongiuri! - ovunque sia:A Roma o nella visita in Turchia,Sono quasi sicuro che il Papato,

    Sarebbe in breve tempo, traslocato,In Israele - “sotto garanzìa” Dei figli della “perfida genìa” -Dove Martini è già domiciliato!

    Così, tornato “Pietro” in Palestina,Sotto la “protezione” degli ebrei,Con qualche aggiustamento di dottrina,

    Come più volte ho scritto, l’Agnus Dei,Perduta la sua origine divina,Realizzerebbe il piano dei giudei!

    Prof. Arturo Sardini

    CHIOSA

    Se così fosse, penso poter dire,Che il mondo intero andrebbe a riverire -Complice il Vaticano, compiacente -Il popolo “del patto” sedicente!

  • 12 “Chiesa viva” *** Febbraio 2007

    Documenta-Facta

    UN PRETE DALL’ALTARE GRIDA: «TUTTI A VEDERE IL “CODICE DA VINCI”»!

    È successo nella Colleggiata di Santa Maria aMare di Maiori, il centro più grande della CostaAmalfitana, quando il parroco, don Vincenzo Taia-ni, alla fine dela Messa ha gridato ai fedeli in chie-sa: «Mi raccomando: questa sera, alle 16, tuttinella sala convegni dell’Hotel Reginna, per as-sistere alla proiezione del “Codice da Vinci”.Vi parteciparono circa 200 persone, oltre a donVincenzo, che sproloquiò: «La Chiesa deve met-tersi in discussione: bisogna aggiornarsi edessere al passo coi tempi», ecc, . Seguì un di-battito. In chiusura, don Vincenzo annunciò: «laprossima volta, vedremo e discuteremo insie-

    BESTEMMIE del “Codice da Vinci”

    Il “Codice da Vinci” è solo un romanzo.Ma Brown fa molte affermazioni che presenta co-me vere:«I primi cristiani non credevano che Gesù fosseDio; Gesù era sposato con Santa Maria Maddale-na ed ebbe figli con lei. Fu un maestro di saggez-za, che cercò di introdurre la nozione del “sacrofemmnile” nella coscienza umana. Ebbe seguaci,lasciando a capo della Chiesa sua moglie, leaderdel partito di Maddalena. A lei si oppone un al-tro partito, quello di San Pietro, che lottò per so-praffare Maddalena e i suoi discendenti e far cre-dere che Gesù era Dio. La Chiesa completò la li-quidazione del primato del princìpio femminilecon la lotta alle streghe, in cui perirono 5 milionidi donne.L’imperatore Costantino, nel IV secolo, insiemecol partito di Pietro inventò la divinità di Cristo ela fece proclamare dal Concilio di Nicea nel 325,e introdusse i 4 Vangeli nella Bibbia».Nel libro si spaccia per vero:a) il fatto che Cristo sia morto, dopo aver fatto

    sesso e figli con Maria Maddalena;

    b) la discendenza ha dato luogo alla dinastiafrancese dei Merovingi che ancora esiste;

    c) un’organizzzione segretissima - il Priorato diSion, al quale sono legati Templari e Massoni- tiene vivo il segreto;

    d) la Chiesa, nei secoli, avrebbe cercato di farfuori i depositari del segreto e i discendenticarnali di Gesù, tra cui Leonardo da Vinci,che l’avrebbe trasmesso in codice nelle sueopere.

    Brown con queste affermazioni in bocca a “erudi-ti”, con frasi come “gli storici affermano”, “glistudiosi sostengono”, presenta fonti di nessunaaffidabilità. Solo la diffusa ignoranza religiosaspiega come le masse cattoliche hanno preso sulserio un tale cumulo di bestemmie!

    Risposte alle affermazioni di Brown:Gesù affermò la Sua divinità molte volte. La provòcompiendo tutte le profezie dell’Antico Testamen-to, e miracoli indiscutibili, con la Santità altissimadella Sua dottrina, morendo e resuscitando.

    me “Nativity”»!Inutile spendere parole coi “preti non preti” diquesto post-concilio. Il dragone rosso dell’Apo-calisse sta muovendo la coda e tutti, ormai, ve-dono che la Chiesa del Vaticano II sta moren-do. Lo si vede nell’immoralità, nei matrimoni falliti,nel controllo delle nascite, negli aborti a milioni, evia dicendo, segno caratteristico di un’agonia piùche evidente!Comunque, riportiamo qui una presentazione delle“bestemmie” di questo “Codice da Vinci”, e chiavrà intelletto (e soprattutto Fede!) ne tirerà leconseguenze alla luce del Vangelo!

  • “Chiesa viva” *** Febbraio 2007 13

    I Padri della Chiesa hanno sempre difeso la Suadivinità come Dio Incarnato. In 300 anni e 10 gran-di persecuzioni, 12 milioni di Martiri, di entrambii sessi e di ogni età, la confessarono col propriosangue. All’epoca del Canone Muratorio (190d.C.) il riconoscimento dei 4 Vangeli, come canoni-ci, era già un fatto.La cifra di 5 milioni di streghe bruciate dalla San-ta Chiesa è del tutto assurda. Tutto al contrario: èla Chiesa che moltissime volte le salvò dal furorepopolare. L’ebreo protestante Brown dimenticache, nei paesi protestanti, la caccia alle streghe èstata molto più lunga e virulenta. I processi controle streghe del secolo XVIII a Salem, nel Massa-chussetts, e a Ginevra del sanguinario Calvino, fu-rono fatti dai protestanti e non dai cattolici. Brown dice che il partito di San Pietro “si è oppo-sto a Maria Maddalena e la demonizzò”. Ma San-ta Maria Maddalena, sin dall’inizio, è stata onoratacome Santa nella Chiesa (cioè, il partito di San Pie-tro) che la festeggia il 22 luglio. È onorata anchenell’ortodossia. Demonizzata? Non regge. Ci fu un piccolo Ordine religioso medievale chia-

    Brown ignora completamente gli scritti del NuovoTestamento.Se le stesse bestemmie di Brown, contro Dio e ilcattolicesimo, fossero state scritte contro l’ebrai-smo o l’islam, nessun editore avrebbe accettato dipubblicare il libro. Basta ricordare cosa accaddepochi mesi fa in italia, a Cagliari, al professore uni-versitario Pietro Melis, animalista, che osò denun-ciare la maniera crudele con la quale gli ebrei ucci-dono le mucche che mangiano. Successe il fini-mondo! Lo Stato italiano fece bruciare tutte le co-pie, destituì lo scrittore... per una verità che nonpiaceva agli animalisti! Tutto il corpo universita-rio, Preside in testa, si tirò indietro con vigliacche-ria... e anche gli stessi animalisti! Ma nulla di tutto ciò succede quando il bersaglio èil cattolicesimo. Per bestemmie contro Gesù e Ma-ria tutti si vergognano di alzare la voce e nessunosi muove! Purtroppo, nella nostra società cattolicaapostata, ma che conta gli anni dalla nascita diCristo, per paura, si preferisce tacere come vigliac-chi per non soffrire per Dio e la Verità. In questo libro, tutti i limiti sono stati superati!

    mato “Priorato di Sion”, ma non c’entra nulla conquesta faccenda. Il “Priorato di Sion” è un’orga-nizzazione esoterica creata nel 1956 da uno deipersonaggi del libro, Planchart.Le fonti di Brown? Nella prima pagina, affermache tutta la storia è confermata da “documenti”,ritrovati nel 1975 nella Biblioteca Nazionale di Pa-rigi. Documenti, però, ritrovati dalle stesse perso-ne che li avevano nascosti: Plantard e i suoi. Nonsono dcumenti antichi, ma falsi moderni. Nessun“documento”, dunque. Solo fantasie anti-cristia-ne, buone per allontanare dalla Fede, calunniandovivi e morti; autentica spazzatura per accendere,negli animi, odio contro il cattolicesimo e controGesù Nostro Signore Salvatore e la Vergine SS.

    I libro è copiato dal “Santo Graal 1982” di Baigent,R. Leigh e H. Lincoln (che hanno intrapreso unprocesso contro Brown per plagio), dal “Da VinciLegacy” di Lewis Perdue, 1993, e da altri.Sono attendibili le affermazioni di Brown suLeonardo? No! Olson e Miesel denunciaronol’ignoranza dell’autore col libro: “Da Vinci Hoax”.Cynthia Grenier (“Weekly Standard”, 22 settem-bre 2003) scrive: «Per favore, qualcuno dia a que-st’uomo lezioni di storia del cristianesimo e unacartina geografica!».E Peter Millar, sul londinese “Times” (23 giugno2003): «Questo libro è, senza dubbio, il più stupi-do, inesatto, poco informato, stereotipato esem-pio di “pulp fiction” che io abbia mai letto».

  • 14 “Chiesa viva” *** Febbraio 2007

    “E RIMETTI A NOI I NOSTRI DE-BITI COME NOI LI RIMETTIAMOAI NOSTRI DEBITORI”

    Gesù sa benissimo quanta faticafacciamo a perdonare, soprattuttoquando l’offesa è grave, o mortale.Il comandamento del perdono èil più difficile del Vangelo. Chinon perdona, tiene l’odio nelcuore, e con l’odio si oppone al-la grazia di Dio. Per questo, Gesùinsiste fino ad aggiungere il perdo-no nella preghiera al Padre: «Ri-metti a noi i nostri debiti comenoi li rimettiamo ai nostri debito-ri». E commenta: «Se voi perdo-nate agli uomini le loro colpe,anche a voi perdonerà il vostroPadre celeste; ma se voi nonperdonate agli uomini, neancheil vostro Padre perdonerà a voile vostre colpe» (Mt. 6, 14 s).Anzi aggiunge: «Se nel presentarela tua offerta all’altare ti ricordi cheil tuo fratello ha qualcosa contro dite, lascia la tua offerta davantiall’altare e torna prima a riconci-liarti col tuo fratello, e poi vieni apresentare la tua offerta» (Mt. 5,23). E molto espressiva è la paraboladei due debitori (Lc. 7, 41 s). È naturale che non possiamo nonsentire la gravità delle offese ricevute,e che questo dolore duri a lungo: ciò

    il “PATER”guida alla perfezione cristiana

    che «manda il suo sole sopramalvagi e buoni, e fa piovere sugiusti e ingiusti. Se amate colo-ro che vi amano, che merito neavete? Non fanno così anche ipubblicani? E se salutate i vo-stri amici soltanto, che fate maidi speciale? Non fanno così an-che i pagani? Amate i vostri ne-mici e pregate per coloro che viperseguitano, perché siate figlidel vostro Padre che è nei Cieli.Siate dunque perfetti come èperfetto il vostro Padre celeste»(Mt. 5, 42 s). E il grande esempioci è dato da Gesù stesso, che sullacroce ha pregato per i suoi croci-fissori e ha dato la vita per essi.

    “E NON CI INDURREIN TENTAZIONE”

    Gesù ci fa pregare anche per il futuro.Egli conosce la nostra inconsistenzae ci mette in guardia dal pericolo dicadere, quindi ci fa dire: «Non per-mettere che cadiamo nella tenta-zione». Non è Dio che ci tenta, perché Dionon può essere tentato al male enon tenta nessuno (Gc. 1, 13 s). Ciha posti però in un mondo nel qualesiamo tentati, come Gesù stesso èstato tentato da Satana, e tutta la vi-

    3

    di A. Z.

    che importa è l’atto di volontà con cuirimettiamo a Dio il giudizio sull’offen-sore e perdoniamo di cuore.Gesù ci dice «Non giudicate, perchénon siate giudicati. Poiché con ilgiudizio col quale giudicate saretegiudicati, e con la misura con cuimisurate sarà misurato a voi» (Mt7, 1 s).Il perdono cristiano giunge al verticedella perfezione alla scuola del Padre

    Gesù istituisce l’Eucarestia.

  • “Chiesa viva” *** Febbraio 2007 15

    ta umana è combattimento (Gb. 7,1).«Invece ognuno è tentato dalla pro-pria concupiscenza che lo tira e loadesca. La concupiscenza poi,concependo, partorisce il peccato,e il peccato, maturando, genera lamorte» (Gc. 1, 14). San Paolo ci insegna: «Nessuna ten-tazione vi ha sorpresi se non uma-na. Dio però è fedele, e non per-mette che siate tentati oltre il vo-stro potere, ma con la tentazioneprovvederà anche al modo di uscir-ne bene, dandovi il potere di soste-nerla» (1 Cor. 10, 13 s).Con la preghiera Gesù ci aiuta a pre-venire le tentazioni e ad esserne vitto-riosi. E ci avverte: «Vigilate e prega-te, per non cadere nella tentazione,perché lo spirito è pronto, ma lacarne è debole» (Mt. 2 6, 40). Non dobbiamo però esporci a tenta-zioni. Gesù ci avverte: «Se il tuo oc-chio destro ti è di inciampo, strap-palo e buttalo via da te: è meglioper te perdere uno dei tuoi membripiuttosto che tutto il tuo corpo siagettato nella geenna. E se la tuamano destra ti è di inciampo, tron-cala e buttala via da te...» (Mt. 5, 29s). Quanti peccati si commettono perimprudenza e mancanza di mortifica-zione!

    “MA LIBERACI DAL MALE”

    Il male ha grande incidenza nella vitaed è per tutti una tentazione. «L’uo-mo - lamenta Giobbe - ha vita brevee carica di guai» (v. Gb. 14, 1), e ilSalmista aggiunge: «A un sospirosomigliano i giorni della nostra vi-ta, e di essi se ne fanno settant’an-ni, e ottanta per i più forti, e il me-glio di essi è affanno e miseria,perché passa presto e noi ci dile-guiamo» (Sal. 89, 10). Questa visio-ne pessimistica è sottolineata conrealismo dal libro di Qoelet, non anco-ra illuminato dalla promessa della ri-surrezione. Alla radice dei nostri mali sta il pecca-to di origine con il castigo di Dio adAdamo: «Maledetto il terreno percausa tua: con travaglio ne trarraiil vitto in tutti i giorni della tua vita.Triboli e spine ti produrrà, e con

    sudore del tuo volto mangerai ilpane finché tu ritorni alla terra dal-la quale fosti tratto. Poiché sei pol-vere e in polvere ritornerai» (Gn. 3,1 7 s). “Per peccatum mors” ci dicel’Apostolo (Rm. 5, 12). Gesù ci fa chiedere al Padre la libera-zione dal male, per quanto è possibi-le, e dà ai suoi Apostoli e sacerdoti ilpotere di liberarci da Satana (“Nelmio nome scacciate i demoni”) eanche dalle malattie (“Nel mio nomeguarite i malati” v. Mc. 16, 17s;ecc.).

    Satana per un mistero della permis-sione divina sta alla radice di moltimali dell’uomo, fin dalla tentazione diEva, e agisce per volontà di coloroche lo chiamano e si fanno suoi stru-menti.La storia ci documenta i gravissimimali provocati dall’ateismo, soprattut-to con le rivoluzioni, le guerre, ledeportazioni di questi ultimi secoli.Dio ci dà modo di difenderci invocan-

    do il suo aiuto e quello degli Angeli,dei Santi, della Chiesa.Anche dalle malattie è possibile li-berarci. La prima grande liberazioneavviene seguendo la dottrina evange-lica che porta alla sobrietà, a evitare ivizi, a mantenere la pace nel cuore.Quante malattie sono provocate dalpeccato: ubriacature, adesione agruppi perversi, AIDS, delitti seguitida esaurimenti, disperazione, suici-dio.San Tommaso d’Aquino riassume ifrutti del peccato come oscuramen-to dell’intelligenza e debolezza del-la volontà.

    Il peggiore dei mali è il peccato,perché offesa di Dio, del peccatoreche lo commette, del prossimo che neè vittima diretta e sempre almeno in-diretta, perché il peccato induce maleal Corpo mistico di Cristo. Il peccato è sempre peggiore dei suoieffetti, perché ne è la causa. Per que-sto i santi preferivano ogni altra di-sgrazia al peccato, anche veniale. L’ultima liberazione dal peccato è labeatitudine eterna ottenuta a noi dallaRedenzione di Gesù morto in Croceper nostro amore.

    STRUTTURA UNITARIA DEL PATER

    Il Pater ha una struttura unitaria, nellaquale ogni petizione viene spiegatada quella che la segue: Padre nostroche sei nei Cieli, sia santificato iltuo nome, ma questo avviene se Turegni in noi. Tu regni quando com-piamo la tua volontà. Per compierlaabbiamo bisogno della tua grazia,che non ci è data se non perdonia-mo, se cadiamo nella tentazione enel peccato. Oppure ripercorrendo a rovescio inquesto modo: «Liberaci, o Signore,da ogni male, non lasciarci caderenelle tentazioni future, toglici lacattiva volontà verso il prossimo, ein forza del Pane quotidiano fa’ checompiamo la tua volontà e co-struiamo il tuo Regno a gloria deltuo nome. O Padre nostro che seinei Cieli!».

    (fine)

  • 16 “Chiesa viva” *** Febbraio 2007

    P io XII, nell’Enciclica “Divi-no Afflante” (30/9/1943),commemorando il cinquan-tesimo della “ProvidentissimusDeus” di Leone XIII, denuncia asua volta le eresie serpeggianti nel-la Chiesa e ribadisce la assolutainerranza delle Scritture Sacre. Ri-chiamate le definizioni dei Concilidogmatici Tridentino e Vaticano I,Pio XII prosegue: «Anche dopo (ilConcilio Vaticano I), in contrastocon questa solenne definizione del-la dottrina cattolica, la quale ai libriinteri con tutte le loro parti rivendi-ca tale autorità divina, che vaesente da qualsiasi errore, alcuniautori cattolici non peritano di re-stringere la verità della S. Scrit-tura alle sole cose riguardanti lafede e la morale». Il “cristiano maggiorenne” è, peri razionalisti, quello capace di leg-gere la Bibbia e capire quanto altri,meno “colti”, non hanno capito,anzi, si sono tenuti alle “favole”. Lapremessa di questo pensiero èl’emancipazione dal Magistero “ma-ternale” della Chiesa, e perciò dallaTradizione. In questo senso, il SantoUffizio, il 29/1/1955, condannava il li-bro di Josef Thomé: “Der MundigeChrist”, dove si idealizza “una chiesainvisibile che sarebbe il Corpo misticodel “Logos eterno”, distinta dalla

    Generis” di Pio XII ma dell’inse-gnamento evangelico per cui la Pa-rola di Dio dev’essere ricevuta esolo può essere intesa, come bam-bini, con amore filiale (Mt. 18,1-6;19, 14: Mc. 10, 14-15; Lc. 18, 16-17). Nel 1970, il libro è stato ripub-blicato e Civiltà Cattolica (3/4/71)lo commenta: “I temi trattati sono ipiù familiari al Vaticano II (che lo hariabilitato): l’emergere della dimen-sione personale della fede... dellalibertà della responsabilità”. Si trattava, infatti, della stessa rein-terpretazione della Parola divina.Sul significato di questo discorso ri-torneremo più avanti (DV9). La “Dei Verbum” del Vaticano Il ela gestione degli opposti. Nella costituzione dogmatica “DeiVerbum” (DV) del Vaticano Il nonpotrebbero mancare le verità sulladivina rivelazione. Ma qui si vedràcome dalla DV, che ripete la veritàdell’ispirazione divina delle S. Scrit-

    ture, si arriva al suo opposto, cioè allaFormengeschichte, teoria o “storiadelle forme” il metodo storico-criti-co, metodo razionalistico in contrastonetto con le tre verità rivelate, a fon-damento dell’esegesi cattolica: l’ispi-razione divina, l’inerranza, la stori-cità dei quattro Evangeli. Tale meto-do nega, inoltre, il principio dogmaticoper cui il Magistero infallibile della

    UNA “NUOVA CHIESA”per un

    “NUOVO ORDINE”un Sacerdote

    3

    Chiesa gerarchica (madre discutibile)per cui, per il cristiano maggiorenne:“l’unico potere a cui si può sotto-mettere senza paura di sbagliare èla propria coscienza” (Edit. OR4/2/55). Si trattava non solo della ne-gazione della Chiesa “colonna e so-stegno della verità”(1 Tm. 3,15), con-dannata anni prima nella “Human

  • “Chiesa viva” *** Febbraio 2007 17

    Chiesa è norma prossima per l’ese-gesi cattolica. Vediamo questa Costi-tuzione DV del Vaticano II.1) Il Vaticano II intende proporre ladottrina sulla divina Rivelazione.2) Piacque a Dio nella sua bontà esapienza rivelare Se stesso e manife-stare il mistero della sua volontà,mediante il quale gli uomini, permezzo di Cristo, Verbo fatto carne,nello Spirito Santo hanno accessoal Padre e sono resi partecipi delladivina natura. Con questa rivelazio-ne, infatti, Dio invisibile, nel suogrande amore, parla agli uomini co-me ad amici e si intrattiene con es-si, per invitarli e ammetterli alla co-munione con sé. (...).3) (Egli...) ebbe assidua cura delgenere umano, per dare la vitaeterna a tutti coloro i quali cercanola salvezza con la perseveranzanella pratica del bene (cfr. Rom. 2,6-7). 4) (...) Affinché poi l’intelligenza del-la rivelazione diventi sempre piùprofonda, lo stesso Spirito Santoperfeziona continuamente la Fedeper mezzo dei suoi doni. L’atto d’amicizia di Dio, col dona-re la Rivelazione per la Fede degliuomini (Gv. 3, 16; 15,16), chiamatutti a un grave dovere. QuandoDio trascendente parla, si è tenuti acredere. L’umana intelligenza nonpuò più pretendere d’essere normadi verità. Deve cercare la Rivelazio-ne; non per immaginarsi un dio im-manente, ma per credere nell’Onnipo-tente. I termini di tale amicizia non so-no di una impossibile reciprocità, madella fede incondizionata, nel crede-re e nel praticare: “L’ignoranza dellaScrittura è ignoranza di Cristo” (S.Girolamo). “Giacché non mi vergogno del Vange-lo: esso è il potere di Dio per salvarechi crede, prima il Giudeo, poi il Gre-co, giacchè vi si rivela la giustizia diDio proveniente dalla Fede e checonduce alla Fede, come è scritto: ilgiusto vive di Fede” (Rm. 1, 16-17);“Dio renderà a ciascuno secondo lesue opere: la vita eterna a quelli che,perseveranti nel bene, cercano la glo-ria, l’onore e l’immortalità; ira e indi-gnazione a quelli che, pertinaci, riget-tano la verità, ma obbediscono all’in-giustizia” (Rm. 2, 6-8).

    “Pascendi”, 55: “Circa la Rivelazionespecialmente e circa il dogma, la dot-trina dei modernisti non ha filo di no-vità; ma è quella stessa che nel Silla-bo (5) di Pio IX ritroviamo condanna-ta così espressa: La divina rivelazio-ne è imperfetta e perciò soggetta a

    continuo ed indefinito progresso, cherisponde a quello dell’umana ragione:più solennemente, poi, la troviamo ri-provata dal Concilio Vaticano I in que-sti termini: Né la dottrina della Fede,che Dio rivelò, è proposta agli umaniingegni da perfezionare come un ri-trovato filosofico, ma come un deposi-to consegnato alla Sposa di Cristo,da custodirsi fedelmente e da dichia-rarsi infallibilmente. Quindi, dei sacridogmi altresì deve sempre ritenersiquel senso che una volta dichiarò laMadre Chiesa, né mai si deve andarlungi da quel senso sotto pretesto innome di più alta intelligenza (Costitu-zione “Dei Filus”, Cap. IV). Ma la DVcontinua a parlare della graduale ma-turazione di questa comprensione:

    6) Dio, con somma benignità, dispose

    che quanto Egli aveva rivelato per lasalvezza di tutte le genti, rimanesseper sempre integro e venisse tra-smesso a tutte le generazioni. Perciò,Cristo Signore (...) ordinò agli Apostoliche l’Evangelo, (...) come la fonte diogni verità salutare e di ogni regola

    morale, lo predicassero a tutti, co-municando doni divini (...).7) Questa Tradizione di origineapostolica, progredisce nella Chie-sa con l’assistenza dello SpiritoSanto: cresce infatti la comprensio-ne, tanto delle cose quanto delleparole trasmesse, sia con la rifles-sione e lo studio dei credenti, i qua-li le meditano in cuor loro, sia conl’esperienza data da una piùprofonda intelligenza delle cosespirituali, sia per la predicazione dicoloro i quali, con la successioneepiscopale, hanno ricevuto un cari-sma sicuro di verità. La Chiesa,cioè, nel corso dei secoli, tende in-cessantemente alla pienezza dellaverità divina, finché in essa venga-no a compimento le parole di Dio. “La Parola di Cristo dimori travoi abbondantemente” (Col. 3,16). La fede “fu trasmessa ai cre-denti una volta per tutte” (Gd. 3).Dz 303: Definizione sulle sacre im-magini e la tradizione... “Perchél’onore dell’immagine è indirizzatoall’originale” (...). In tal modo simantiene l’insegnamento dei nostrisanti Padri, ossia, la tradizione del-la Chiesa cattolica, che ha ricevuto

    il Vangelo da un estremo all’altro dellaterra” (DZ 336): “Apertamente ci esor-ta l’apostolo Paolo a mantenere letradizioni ricevute, sia di parole, siaper lettera (2 Ts. 2,14), dai santi perprima eminenti”.La Parola divina non è da “perfe-zionare come un ritrovato filosofi-co”. Infatti, tutta l’esegesi cattolicaconsiste nel capire meglio quanto èstato trasmesso dal Signore attraver-so i Suoi Apostoli. Ecco che la Rivela-zione è un deposito compiuto allamorte dell’ultimo Apostolo. E ciò con-ferma il legame essenziale tra la Ri-velazione e i Suoi unici depositari einterpreti apostolici. I loro successorihanno, perciò, in custodia la verità di-vina rivelata “che non tende ad unapienezza” ma è pienezza. In questosenso, l’immanentismo modernista

  • 18 “Chiesa viva” *** Febbraio 2007

    vorrebbe identificare la verità conquanto l’uomo capisce di essa. Eperciò la verità evolverebbe con lascienza umana. E questa “evoluzio-ne” del pensiero la applicano anchea Gesù Cristo. Mentre la Chiesa inse-gna, come sentenza certa, che “l’ani-ma di Cristo possedette fin dal primoistante della sua vita terrena la visio-ne immediata di Dio” (viator et simulcomprehensor), i modernisti voglionoche Egli perfezionava sempre più lacoscienza di sé. La visione immediata di Dio da par-te di Cristo vero uomo, è negata dal“modernismo” che, anche per que-sto, è condannato dal decreto Lamen-tabili 32: “Non consta che nell’animadi Cristo vivente tra gli uomini ci fu lascienza che hanno i beati o compren-sori” (Dz 2183). Pio XI ribadisce que-sta dottrina nella “MiserentissimusRedemptor” Pio Xll, MC: “E anche lavisione beatifica vige in Lui talmente,che, sia per ambito sia per chiarezza,supera del tutto la coscienza beatificadi tutti i santi del cielo... per quella vi-sione beatifica di cui godeva fin dalmomento in cui fu ricevuto nel senodella Madre divina, Egli ha costante-mente e perfettamente presenti tuttele membra del Corpo mistico. Come conseguenza di questa nuovadottrina della DV, ecco che, nella ca-techesi di Giovanni Paolo II, proprioquando nega l’esistenza del Limbo,cioè del dogma della discesa diGesù Cristo agli inferi (discorso 11gennaio 1989), si leggono le espres-sioni moderniste e conciliati dell’am-missione dell’anima di Cristo “allapienezza della visione beatifica diDio” e di “ingresso dell’anima diCristo nella visione beatifica in se-no alla Trinità”. Il che significa che lacomprensione del Signore “cresceva”tendendo alla sua pienezza della ve-rità in Dio. Idea che basta per demoli-re tutte le certezze del Suo divino in-segnamento, che sarebbe divino eperfetto per tappe, come un qualsiasiinsegnamento umano. Riguardo alla verità della Chiesa,non vi è una crescente comprensionein questo senso, ma il contrario, e ladiffusione di questi testi lo dimostra-no. L’espressione verità salutare,con l’aggiunta dell’aggettivo “saluta-re” a verità che limita la portata e

    l’inerranza della Rivelazione divinanelle S. Scritture a questioni riguar-danti la salvezza e la morale, non te-stimonia certamente il potere dellamanifestazione divina, né si accordacon le disposizioni magistrali sopra ri-ferite. Contro l’ambiguità di tali parolesi levarono proteste nell’assembleaconciliare e l’espressione fu ritoccatanel testo latino, ma si ripete al n.11con le parole “a causa della nostrasalvezza”, dimostrando un precisodisegno riduttivo. Che rapporto ha laDV con la Verità tramandataci? 9) Il rapporto tra Tradizione e Scrit-tura. La S. Tradizione e la S. Scritturasono strettamente tra loro congiuntee comunicanti... La S. Tradizione, poi,trasmette integralmente la parola diDio, affidata... agli Apostoli... affin-ché... la conservino, la espongano ela diffondano; accade così che la

    Chiesa attinge la certezza su tutte lecose rivelate non dalla sola Scrittura.Perciò, l’una e l’altra devono essereaccettate con pari sentimento e rive-renza. Confrontando il testo iniziale sulla Ri-velazione, preparato per il Vaticano II,fedele alla Tradizione, presto sostitui-to con questo della “Dei Verbum”, diambigua redazione, si capisce il ten-tativo di arginare la S. Tradizione a

    favore delle S. Scritture nel sensoprotestante. Dopo molte discussioni erevisioni, si è fatto risultare in essoche non basta la Scrittura a certificarequanto fu rivelato. Ma si omette che,per quanto essa non basta, è la solaTradizione a far conoscere con cer-tezza la Rivelazione. Ecco che la DV, invece di chiarire,confonde il rapporto conosciuto traTradizione apostolica e Sacra Scrittu-ra, formulato nello schema preparato-rio del Vaticano II, “Della duplice fontedella Rivelazione” (De Duplici fonteRevelationis) “La Sacra Scrittura nonè la sola fonte della Rivelazione con-tenuta nel Deposito della Fede. Infat-ti, oltre alla Tradizione divina, che èesposta nella Sacra Scrittura (tradi-zioni interpretative), vi è la Tradizionedivina delle verità non compresa nellaS. Scrittura (Tradizione costitutiva)”.La Chiesa, depositaria della Tradizio-ne, era già perfettamente costituitaprima della redazione dei Vangeli.Nella tradizione orale (deposito dellaFede insegnata dal Divin Maestro) èla forma costitutiva, il contenuto dottri-nale e il potere giurisdizionale dellaChiesa. A spiegarlo, è la stessa Tra-dizione scritta (Sacra Scrittura), inter-pretata dall’autorità della Chiesa. Seessa ignorasse l’ordine di cose con-nesso alla stessa autorità di magiste-ro della Chiesa, come potrebbe eser-citarla? Come potrebbe insegnarecon autorità, omettendo il chiarimentosul fondamento del suo potere? Qui,inizia a delinearsi la contraddizioneriguardo all’autorità magistrale delVaticano II.Il Vescovo di Spalato, Franic, rela-tore di minoranza, tenne a rilevareche il cap. lI, in merito al rapportoScrittura-Tradizione, non contienenulla di comune nella Chiesa dalConcilio di Trento in poi erroneo; maè viziato da grave omissione chesqualifica l’insegnamento comunenella Chiesa dal Concilio di Trentoin poi” (Betti, op. cit. Spadafora).L’aver scartato il testo preparatoriocon la dottrina certa per un testo chelascia spazio alla falsa dottrina è fa-vorire l’errore. Ma la funzione del Ma-gistero non è proprio di denunciarlo?Vediamo a cosa si mirava allora.

    (continua)

    Discesa dello Spirito Santo sugli Apostoli.

  • “Chiesa viva” *** Febbraio 2007 19

    DUE INTERESSANTI SCRITTIMAZZINIANI

    del dott. Renzo Giorgetti

    N ella vasta gamma degli scrittimazziniani, che comprendela produzione di circa qua-rant’anni di attività pubblicistica, due inparticolare rivestono un ruolo impor-tante al fine di chiarire il suo pensierosul tema del rapporto tra Chiesa,umanità e religione.Questi due scritti, elaborati in periodidi tempo diversi e successivamenteriuniti per testimoniarne la continuitàideale, hanno come titolo: “Dal Papaal Concilio” e “Dal Concilio a Dio”,ed hanno come soggetto proprio laChiesa cattolica, i suoi credenti, ed ilnuovo mondo che ha visto la luce do-po i drammatici eventi degli ultimi se-coli.

    1° - “DAL PAPA AL CONCILIO”

    Il primo saggio1, scritto in esilio nel 1832e completato nel 1849 con un’introduzio-ne ed una conclusione, intitolato “Dal pa-pa al Concilio”, esamina il ruolo del Pa-pato nella storia, ne traccia un sinteticobilancio e ne delinea gli sviluppi futuri,proponendo, infine, una personale visio-ne riguardante il suo specifico ruolo neiconfronti della modernità.La Storia, nel suo imperituro fluire, mutasituazioni, trova nuove vie, erode certez-ze ma soprattutto manifesta costante-mente e progressivamente i voleri e gli in-segnamenti del Verbo divino. La Chiesacattolica, ormai esclusa dal camminoevolutivo, dovrebbe interrogarsi sul pro-prio futuro per poi decidere se cercare di

    cambiarsi in maniera sostanziale, oppurechiudere definitivamente la propria espe-rienza nel mondo.“Da gran tempo la potenza morale delpapato è perduta”2, esordisce subitoMazzini, prendendo atto dell’attuale mo-mento di difficoltà, per poi rincarare la do-se affermando che ormai la Chiesa, co-munemente conosciuta, è finita ed èdestinata ad un rapido ed ingloriosotramonto. Secondo la sua particolare vi-sione della storia, dopo la Riforma cheha spezzato l’unità del mondo cristiano,la sovranità papale ha subìto un lento edinarrestabile processo di decadimento,favorito anche dalle dispute con i regnanti

    che, ad ogni anche minima pretesavittoriosa nei confronti di Roma, ap-portavano al suo prestigio delle feriteinsanabili. Dopo il settecento dei “Lu-mi”, razionalista e scettico, fu poi laviolenza napoleonica a sferrare ilcolpo decisivo con la prova di for-za, culminata con l’imprigionamen-to del Papa. La Restaurazione nonapporterà giovamento ad una situazio-ne ormai compromessa: l’Ottocento,con le sue nuove idee romantiche, purnon rinunciando al “senso religioso”,farà comunque a meno del papato, ilcui potere si andrebbe infine soltantoa basare sul sostegno di credenti piùo tiepidamente convinti e di soldatimercenari.Tutto ciò che resta sembra in pro-cinto di essere sommerso, da unmomento all’altro, dalla marea

    montante del materialismo.Ma quali sarebbero, secondo Mazzini, lecause della decadenza?La risposta sembra semplice: “il papatofu potenza un tempo perché si appog-giava sul popolo”3.Nella sua personalissima visione dellastoria, il papato, “centro invisibile d’as-sociazione”, basava il suo potere sullatotalità dei credenti, identificata con lemasse popolari, alla quale forniva prote-zione contro gli eccessi delle aristocraziee dalla quale veniva ripagata con devo-zione e riconoscimento d’autorità; maquest’autorità, venendo sempre più rivol-ta verso affari materiali e mondani, avreb-be poi lentamente perso la propria legitti-mità.

    1 La parte principale di questo scritto vennepresentato, sotto il titolo di “Ai lettori italianiun esule” come prefazione alla traduzione de“I tre principii” di Didier, sarà poi integrata

    nel 1849, da due frammenti ed infine pubblica-to come opuscolo in francese ed inglese nel1850.2 G. Mazzini, Dal Papa al Concilio – Dal

    Concilio a Dio, Milano, Associazione Mazzi-niana Italiana, 1962, p.23.3 Ibid., p.27.

    Giuseppe Mazzini.

  • 20 “Chiesa viva” *** Febbraio 2007

    Fu proprio il potere temporale dei Papi arecare in sé i germi della propria deca-denza. A partire dall’inizio dell’èra moder-na, la consonanza d’intenti tra il papato,impegnato a consolidare il proprio poteretemporale, e le nascenti monarchie cen-tralizzate, anch’esse impegnate a lottarecontro la feudalità, rese possibileun’alleanza innaturale che corruppe ilprestigio ed il consenso della Chiesa.Fu l’alleanza del princìpio guelfocon quello ghibellino, concludeMazzini, l’inizio della fine della po-testà papale.In questo stato di cose il papato, seb-bene decadente, ha continuato co-munque a sopravvivere, simulacro dise stesso, portando avanti una vita or-mai vuota e priva di significato.Nonostante la crisi dei suoi rappresen-tanti terreni, comunque, la Religionein sé rimane eterna ed è pronta atrovare nuove forme di espressio-ne; e siccome gli uomini “hanno bi-sogno di unità”4, è necessaria unanuova associazione umana, capacedi ridare vita agli ideali religiosi eportare avanti l’azione salvifica delVerbo incarnato. Tale associazionenon sarebbe altro che il Concilio, in-teso come la moltitudine di tutti icredenti, solo e vero interprete e le-gislatore della religione progressi-va dell’Umanità: “Al dogma dell’autorità assoluta,immutabile, concentrata in un indi-viduo o in un potere determinato,sottentra il dogma dell’autorità pro-gressiva, del popolo interprete col-lettivo, continuo, della Legge diDio”5. Ed essendo religione e politica in-separabili, il “Concilio”, che in ambi-to temporale si trasforma in Assem-blea Costituente, diventa l’unico stru-mento per formare ed educare la societàe per guidarla al raggiungimento dei pro-pri fini, nell’ambito del mondo materiale6.

    2° - “DAL CONCILIO A DIO”

    Il secondo scritto, datato 1870, riprendein parte e sviluppa gli argomenti in prece-denza trattati. Contrapponendo il primoConcilio Ecumenico, quello di Nicea del325, con l’imminente Vaticano I, ne evi-denzia le differenze: il primo, espressionedella moltitudine dei credenti, eletto edispirato dalla totalità del clero e del popo-lo, (e quindi “vero” Concilio, nel senso

    mazziniano del termine); il secondo,espressione di un’aristocrazia chiusa edesclusiva che, per salvaguardare i propriprivilegi, non può fare altro che ripararsidietro il muro del dogmatismo. La Chiesacattolica, ignorando completamente lamassa dei fedeli, imporrebbe loro, quindi,

    in maniera forzata, delle verità del tuttoarbitrarie e distanti dallo spirito della au-tentica religione.Dove starebbe dunque la verità? Non di certo nell’autorità papale, assolu-tamente illegittima, né tanto meno nellesue deliberazioni, come il “Sillabo”,“guanto di sfida alla missione progres-siva dell’Umanità”7, ma proprio nellavolontà di tutta l’umanità unita che,con la sua azione, esplicherebbe, inmodo inequivocabile, la volontà divinasulla Terra. Dio, secondo Mazzini, si manifestereb-be nel genere umano, unico interpretedei suoi progetti nel mondo; la storia,quindi, altro non sarebbe che uno svilup-

    po progressivo del Verbo incarnato8, ov-vero il continuo rivelarsi del divino at-traverso l’umano.In questo quadro, anche la Chiesa cattoli-ca avrebbe un significato, comprensibilesolo in rapporto al divenire progressivodella religiosità. Nella personale storia

    delle religioni, esposta da Mazzini nelsuo scritto, dapprima gli antichi cultiorientali sciolsero il rapporto tra Dio enatura, rimanendo però schiacciati dalpanteismo, poi la religione di Mosèandò oltre, riuscendo a trattare i rap-porti tra la divinità e il popolo in manie-ra compiuta, ma solo l’occidente cri-stiano sarebbe poi stato in grado diportare questo rapporto su di un livelloindividuale, pur salvaguardandol’eguaglianza di tutti gli uomini di fron-te all’unico Padre. Ma, nello scorrere incessante del tem-po, ogni persona, ogni popolo, ogniistituzione devono svolgere la missio-ne loro affidata, e così il cristianesimo,dopo avere svolto il suo compito nelmondo, è destinato a scomparire, la-sciando il posto a nuove forme religio-se, ovvero a nuove forme di manife-stazione del Verbo, nessuna dellequali potrà più prescindere dalla di-mensione collettiva.Dio, Progresso, Umanità, ecco i fon-damenti della nuova fede:

    Dio: principio e fine di ogni cosa;Progresso: legge che regola la Vita;Umanità: interprete della Legge e ter-mine intermedio che ne permette lamanifestazione.

    La “nuova Religione”, superando leantitesi del passato, sarebbe quindipronta per guidare l’Umanità rinno-vata verso una nuova èra, volta alla

    realizzazione sempre più perfetta dellavolontà divina.

    ***

    Dopo la rapida disamina di tali scritti maz-ziniani, ci si potrebbe anche chiederequale sia stata e quale sia oggi l’attualitàdei concetti sopra esposti riguardo allastoria della società e del cristianesimo. Atale riguardo sarà opportuno segnalareche questi due scritti vennero riuniti epubblicati, a cura dell’Associazione Maz-ziniana Italiana, proprio nel 1962, all’ini-zio del Vaticano II (l’opera in questionevenne stampata proprio in ottobre, mesedi inizio del Concilio) rendendoli di nuovo,

    4 Ibid., p.30.5 Ibid., p.40. Il concilio mazziniano, insiemerappresentativo dei fedeli che influenza tutti gliaspetti della vita della comunità, presentadelle analogie con la visione dell’ordina-mento sociale e religioso calvinista.

    6 Da questo punto di vista è interessante con-statare come la teoria politica mazziniana sfo-ci in una sorta di teocrazia, diversa da quelladel potere papale, ma più decisamente uni-taria ed totalizzante, una sorta di riproposi-zione del Sacrum Imperium in chiave

    umanista.7 Ibid., p.49.8 L’incarnazione del Verbo avviene tramitel’intera umanità e non attraverso la discesa diCristo sulla Terra. “Noi crediamo nello Spiri-to, non nel figlio di Dio”, Ibid., p. 68.

    Papa PIo IX in una stampa dell’epoca.

  • “Chiesa viva” *** Febbraio 2007 21

    come ammette la stessa introduzione,scritta per l’occasione, di “singolare at-tualità”.In effetti, analizzando quanto venne pro-dotto dal Concilio, e rileggendo alcunedelle conclusioni che il rivoluzionario ge-novese pose nelle due opere, si potrà ri-scontrare un’affinità, decisamente singo-lare, con alcuni documenti prodotti daquel consesso.Ci si potrebbe chiedere, in maniera più omeno provocatoria, fino a che punto Maz-zini sarebbe stato soddisfatto dagli esitidel Concilio; se quell’assemblea nonstabilì la fine del cattolicesimo, infatti,è pur vero che molte delle sue delibe-razioni non furono poi così distantidalle fantasie mazziniane. L’umanesi-mo universalista, l’interesse per ilmondo e per la costruzione materialedel Regno di Dio, unito all’ecumeni-smo e alla nuova visione più “terre-stre” e sociale della Chiesa, sono sicu-ramente elementi che sarebbero statimolto apprezzati da Mazzini. È un fatto incontestabile che il ConcilioVaticano II non sia stato coerente e soli-dale con i precedenti Concilii, in particola-re nei riguardi dei rapporti della Chiesacon la modernità, ma che abbia portatoavanti, su questo piano, un importante di-scorso di cambiamento talvolta antiteticoagli insegnamenti tradizionali; il nuovoorientamento dottrinale e pastorale più“antropocentrico” non farà altro che af-fiancare e poi sovrapporsi alla preceden-te impostazione “teocentrica”.Volendo fare qualche rapido esempio sipotrebbe constatare come in pratica talu-ni documenti conciliari possano richia-marsi in maniera, più o meno evidente,ad idee non del tutto legate all’ortodossiacattolica.

    La costituzione “Lumen Gentium”, conle sue idee sul “sacerdozio comune deifedeli” (par.10) e sulla “unità del popo-lo di Dio” (par.13-16), aperta anche ainon fedeli, apre la strada ad una sorta di“divinizzazione” del popolo cristiano, edin seguito, per vie più o meno traverse, ditutto il genere umano. Similmente la Gaudium et Spes, pesan-temente influenzata dal teilhardismo9,celebrando l’aggregazione e l’interdipen-denza delle persone nella società, edescludendo la dimensione individuale del-la devozione e della fede, non fa altro checercare di proporre una visione di vita edi salvezza collettiva per un’umanità ap-piattita e senza differenze; ad esempioun’affermazione piuttosto ambigua del ti-po: “Lo stesso Verbo incarnato volleessere partecipe della solidarietà uma-na”10 non avrebbe certo sfigurato negliscritti di Mazzini.Similmente il decreto Apostolicam Ac-tuositatem esorta ad una costruzionedel mondo e ad un impegno nel mon-do che possono portare lontano dalleopere di pura religiosità ed edificazionespirituale11.E gli esempi potrebbero proseguire... Certamente, queste possono essere con-siderate anche affermazioni ardite e di-scutibili, e non si pretende, qui, di fornireuna loro completa trattazione, ma, volen-do concludere con una domanda, ci sipotrebbe chiedere: se “il libro di Dionon è chiuso”12 ed ogni religione nonrappresenta altro che un frammento diVerità, le dichiarazioni “Dignitatis Huma-nae” e “Nostra Aetate” fino a che pun-to si distanziano in sostanza dall’inse-gnamento mazziniano?In effetti, se molti dei Padri conciliari cer-carono di cambiare in meglio la Chiesa

    per adeguarla allo spirito dell’epoca mo-derna, è pur vero che tra questi ve ne fu-rono molti che in Concilio portaronoinvece l’eredità “spirituale” mazzinia-na e cercarono di orientare in tale sensole decisioni del sommo consesso. Alla fine, pare proprio che tali Padri conci-liari abbiano fatto loro questa esortazio-ne:«Sia santa per voi la fede, nella quale imilioni si riconoscono oggi stretti a unpatto d’amore e d’azione: santa per voil’eresia, nella quale cova forse un ger-me della fede dell’avvenire»13!

    NOTE

    9 Pur avendo delle sostanziali differenze, ilpensiero di Mazzini ha, per certi versi, delleanalogie con quello di P. Teilhard de Char-din: la missione progressiva dell’umanità,l’interesse per l’aggregazione e la possibilità-necessità di salvezza collettiva per il genereumano possono essere considerati elementicomuni. Ci si potrebbe chiedere altresì fino ache punto la filosofia della storia di Mazzini,portata alle estreme conseguenze, avrebbepotuto teorizzare un “punto Omega”; taluneaffermazioni lo farebbero supporre: “Voi cre-dete in un Eden collocato alla culladell’Umanità e perduto per colpa dei nostriprimi parenti: noi crediamo in un Eden ver-so il quale Dio vuole che l’Umanità, attra-verso errori e sacrifici, inoltri più sempre”,Ibid. p.73.10 Gaudium et Spes, par. 32.11 Ad esempio, al paragrafo 27 si auspica una“cooperazione dinamica” anche con i noncristiani, in nome di non meglio definiti “valoriumani”.12 G. Mazzini, Dal Papa al Concilio – DalConcilio a Dio, Milano, Associazione Mazzi-niana Italiana, 1962, p.95.13 Idem, p.93.

    Per richieste, rivolgersi a:Operaie di Maria Immacolata e Editrice CiviltàVia G. Galilei, 121 - 25123 Brescia Tel. e Fax. 030. 37.00.00.3 - C.C.P. n° 11193257

    Il terrorismo è un problema che interessa tutto il mondo, ma è un problemache non sarà mai sradicato venendo a patti col nemico e tantomeno ceden-do alla falsa soluzione della sua eliminazione fisica. Il terrorismo è un terribile ricatto che, attraverso lo spargimento di sanguepiù crudele e indiscriminato, viene attuato come il modo più rapido, più eco-nomico e più sicuro per ottenere la sottomissione di intere popolazioni ad unpiano mondiale che, nella sua essenza, punta all’eliminazione della Reli-gione cattolica e della Civiltà cristiana. E allora?..Leggete. Riflettete. Pregate!

    Il Terrorismo Islamicosac. dott. Luigi Villa (pp. 78 - Euro 8)

  • 22 “Chiesa viva” *** Febbraio 2007

    del dott. Franco Adessa

    Conoscere la Massoneria

    Nello stesso anno, 1857, Mazzini fomentò una congiuracontro Napoleone III - e non era la prima - per spingerlo,col terrore, ad impegnarsi più efficacemente all’unità d’Italia.I tre sicari, Tibaldi, Bartolotti e Grilli, che dovevano trucida-re l’imperatore, fallirono, e il Procuratore imperiale, nel-l’udienza del 7 agosto 1857 a Parigi, affermò che Mazzini eLedru Rollin erano i capi responsabili di tutte le congiuretentate per l’assassinio di Napoleone III.Il 14 gennaio 1858, a Parigi, dove in quel periodo si trovavaLemmi, ci fu un nuovo attentato contro Napoleone III: trebombe fulminanti uccisero 8 persone e ne ferirono altre156! Gli autori principali dell’atto terroristico, Orsini, Pieri,Rudio, tutti uomini di Mazzini, furono condannati a morte.Questo sanguinoso attentato scatenò la reazione di tutti gliStati europei contro l’uomo che aveva organizzato e ge-stiva tutta la rete terroristica europea: Giuseppe Mazzini.Anche Cavour si scagliò contro questa sètta di assassinie il suo capo, Mazzini, e, nel suo famoso discorso del 16aprile 1858, in Parlamento, disse: «Dopo il 1831, si cosituìdentro e fuori l’Italia una sètta... Questa sètta è la “Giovi-ne Italia” (...) che ha concepito, che professa e che predi-ca la nefasta e orribile dottrina dell’assassinio politico!».

    La “Giovane America”, sempre fondata e diretta da Mazzi-ni, non era da meno della “Giovane Europa”. Nel 1853, es-sa fece eleggere a presidente degli USA il generale sudista eschiavista, Franklin Pierce, perchè Mazzini lo sostenne scri-vendo in una lettera: «... egli si è impegnato a mandarerappresentanti americani in Europa che ci saranno favo-revoli...». L’ammistrazione di Pierce, infatti, pullulò di schia-visti, membri della “Giovane America”. Tra questi vi fu San-ders, intimo di Mazzini, il quale non appena arrivò a Lon-dra, come console americano, organizzò un “party rivolu-zionario” a casa sua, il 21 febbraio 1854, con Mazzini e isuoi fedelissimi; party che provocò il suo richiamo da Lon-dra da parte del Congresso americano. Pochi anni dopo, fini-ta la Guerra Civile, George Sanders fuggì a Londra dagliStati Uniti, perchè sulla sua testa pendeva una taglia di25.000 dollari, in quanto era stato rionosciuto complicenel piano di assassinio del presidente Abramo Lincoln!Questa rete di assassini di Mazzini, includeva anche un’or-ganizzazione criminale a noi tristemente nota: la MAFIA! Di-versi autori hanno documentato questa inquietante realtà.

    Lo storico, Juri Lina, nel suo libro “Architects of decep-tion”, a proposito della MAFIA di Mazzini, scrive: «Nel1860, Mazzini creò un’organizzazione chiamata “L’Obloni-ca”, un nome che deriva dalla parola greca “obèlós”, chesignifica “spiedo o pugnale”. In questo gruppo, egli neformò un altro più interno: una banda moderna di criminali,chiamati MAFIA, che era l’acronimo di: Mazzini, Autorizza,Furti, Incendi, Avvelenamenti»1.

    Lo storico americano David L. Chandler, nel suo libro“Brothers in Blood”, scrive che «New Orleans divenne ilpunto di raccolta dei “picciotti” di Mazzini», e che «Du-rante il periodo delicato e caotico che seguì la Guerra Civileamericana (1865), gli uomini legati a Mazzini agirono co-

    me veri e propri sabotatori del processo di pacificazionedella Repubblica americana. Quest’opera di sabotaggio livide impiegati nella guerriglia condotta dal generale AlbertPike contro il Governo federale di Lincoln e costituì uno deiprimi esempi di attività mafiosa negli Stati Uniti. (...). Eradi pubblico dominio che dietro il crimine ci fossero personeal di sopra di ogni sospetto; la parola MAFIA, infatti, eraspiegata con l’acronimo: Mazzini, Autorizza, Furti, Incendi,Attentati»2.

    Tre altri autori, Kalimtgis, Goldman, Steinberg, nella loroopera “Droga S.p.a.”, presentano la rete di controllo finan-ziario dell’Alta Massoneria ebraica dei B’nai B’rith e dellaMassoneria di Rito Scozzese Antico ed Accettato, il cuicapo era il generale Albert Pike, come un insieme di fami-glie di finanzieri ebrei, facenti capo alla dinastia finanziariadei Rothschild (da cui dipendeva anche Mazzini).Gli Autori scrivono: «i tagliagole del Ku Klux Klan di Al-bert Pike, insieme ad un certo Macheca, scatenarono in tut-to il Sud degli Stati Uniti una tale ondata di violenza da di-struggere, in pochi anni, dopo l’assassinio di Lincoln, il pro-gramma che il presidente aveva messo a punto. (...). Fu Ma-checa che s’incaricò di preparare il terreno per GiuseppeEsposito, l’uomo che, per conto di Mazzini, diede la pri-ma base organizzativa alla struttura della MAFIA negliUSA. Molto legato a Mazzini, Esposito lasciò la Sicilia ver-so il 1870 ed arrivò a New Orleans, dove prese contatti conMacheca. (...). Il risultato del viaggio di Esposito fu di tra-sformare le società segrete di siciliani in cellule del cri-mine organizzato. Il rappresentante di Mazzini (Esposi-to) aveva un’autorità assoluta sui padrini locali, persinosu Macheca»3.

    (continua)

    Giuseppe Mazzini fu alla direzionedel programma rivoluzionario mon-diale degli Illuminati, dal 1834 al1872, anno della sua morte.

    1 Cfr. Juri Lina, “Architects of deception”, Referent Publishing,Stoccolma 2004, pp. 251.2 Cfr. David Leon Chandler, “Brothers in Blood”, New York, E.P.Dutton Co. Inc. 1975, p. 103.3 Cfr. K. Kalimtgis, D. Goldman, J. Steinberg, “Droga S.p.a.”, Ed.Logos, Roma 1978, p.43.

  • “Chiesa viva” *** Febbraio 2007 23

    OLOCAUSTODal dramma al business?di Mario Spataro

    L’Autore torna su quanto ipotizzatonei suoi precedenti libri, a propositodelle motivazioni speculative che,sul finire del secolo XX, dopo de-cenni di silenzio, avrebbero indottoalcune organizzazioni ebraico-ame-ricane a intensificare la loro “cacciaai nazisti” e la quasi ossessivaopera di memorizzazione dell’Olo-causto ebraico.Erano motivazioni che Spataro col-legava, in quei suoi libri, all’avvici-narsi dei tempi utili per l’incasso, daparte delle stesse organizzazioni, dienormi ricchezze provenienti dabanche, assicurazioni e industriesvizzere, tedesche e di altre nazioni.Quasi a conferma delle ipotesi diSpataro, nell’estate del 2000, è an-dato in stampa, a Londra e NewYork, un libro dello studioso ebreoamericano Norman G. Finkelstein,proveniente da famiglia duramenteprovata dalla persecuzione nazista,che, sia pure partendo da diversepremesse, arrivava alle stesse con-clusioni cui già era arrivato Spataro.Questo nuovo scritto di Spataro co-stituisce una interessante e ap-profondita analisi del pensiero diFinkelstein il cui libro, di difficile re-perimento, persino sul mercatoamericano, forse non sarà mai tra-dotto e distribuito in Italia.Un libro coraggioso e sconvolgente,anche se non “politicamente cor-retto”, sulla delicata questionedell’Olocausto ebraico e sui van-taggi che da alcune parti si tenta,spesso e con successo, di trarne.

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    Lettere alla Direzione

    SEGNALIAMO:

    «Guardati dall’uomo cheha letto un solo libro».

    (S. Tommaso d’Aquino)

    In Libreria

    Domenica scorsa, nostra figlia ha fatto laPrima Comunione; perciò si era portata ascuola gli inviti per le maestre e i compa-gni. Ebbene, non ha potuto distribuirli nelplesso scolastico (e ha dovuto “appostar-si” fuori dalla scuola e rincorrere i compa-gni uno per uno). Motivazione: trattandosidi scuola multiculturale e con la presenzadi alcuni bambini d’altra religione, è vieta-to far emergere qualunque cosa cultural-mente o religiosamente non condivisa datutti.Su questa strada, ogni traccia pubblica dicristianesimo è destinata alla scomparsa!Abbiamo scritto alla Preside (che peraltrosperiamo di essere male informati!) ci ri-sulta andare in chiesa, evidenziando lamancanza di buon senso d’una tale lineagiacobina e pretendendo che allora, pernon fare “discriminazioni”, nessuno siperme