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MENSILE DI FORMAZIONE E CULTURA DIRETTORE responsabile: sac. dott. Luigi Villa Direzione - Redazione - Amministrazione: Operaie di Maria Immacolata e Editrice Civiltà Via G. Galilei, 121 25123 Brescia - Tel. e fax (030) 3700003 Autor. Trib. Brescia n. 58/1990 - 16-11-1990 Fotocomposizione in proprio - Stampa: Com & Print (BS) contiene I. R. «LA VERITÀ VI FARÀ LIBERI» (Jo. 8, 32) Chiesaviva ANNO XXXVI - N° 389 DICEMBRE 2006 Poste Italiane S.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv. L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 2, DCB Brescia. Abbonamento annuo: ordinario Euro 35, sostenitore Euro 65 una copia Euro 3, arretrata Euro 3,5 (inviare francobolli). Per l’estero Euro 65 + sovrattassa postale Le richieste devono essere inviate a: Operaie di Maria Immacolata e Editrice Civiltà 25123 Brescia, Via G. Galilei, 121 - C.C.P. n. 11193257 I manoscritti, anche se non pubblicati, non vengono restituiti Ogni Autore scrive sotto la sua personale responsabilità “Chiesa viva” augura un S. Natale a tutti i Lettori

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MENSILE DI FORMAZIONE E CULTURADIRETTORE responsabile: sac. dott. Luigi VillaDirezione - Redazione - Amministrazione:Operaie di Maria Immacolata e Editrice CiviltàVia G. Galilei, 12125123 Brescia - Tel. e fax (030) 3700003Autor. Trib. Brescia n. 58/1990 - 16-11-1990Fotocomposizione in proprio - Stampa: Com & Print (BS)contiene I. R.

«LA VERITÀ VI FARÀ LIBERI»(Jo. 8, 32)

Chiesaviva ANNO XXXVI - N° 389DICEMBRE 2006

Poste Italiane S.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003(conv. L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 2, DCB Brescia.Abbonamento annuo:ordinario Euro 35, sostenitore Euro 65 una copia Euro 3, arretrata Euro 3,5(inviare francobolli). Per l’estero Euro 65 + sovrattassa postaleLe richieste devono essere inviate a: Operaie di Maria Immacolata e Editrice Civiltà25123 Brescia, Via G. Galilei, 121 - C.C.P. n. 11193257I manoscritti, anche se non pubblicati, non vengono restituitiOgni Autore scrive sotto la sua personale responsabilità

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COMUNICARSI CON LA MANO

ÈÈ PPEECCCCAATTOO??del sac. dott. Luigi Villa

N on è la prima voltache tratto questo deli-cato problema della

“Comunione sulla mano”.Basti ricordare i Numeri 205(marzo 1990, p. 1-8), N° 206(aprile 1990, p. 1-6), N° 207(maggio 1990, p. 2-6).Ma questa satanica azione,voluta dalla Massoneria eottenuta dopo oltre un se-colo di operazioni segreteper arrivare a questoscempio eucaristico, duraancora.Principalmente per una in-compatibile imposizioneecclesiastica, pregna digiuridismo ecclesiale posi-tivista, specie per lo scon-volgimento sulla sacra Litur-gia, soprattutto col nuovo ritodella “Comunione sullamano”, e consapevole delmio dovere sacerdotale di“informare e formare” leanime di quei fedeli che, or-mai saturi di “spirito di tolleranza” della modernitàliberale, hanno accettato, in buona fede, dai sacerdo-

ti, deboli di Fede e di intelli-genza, l’abitudine di riceverela Comunione nelle mani;pratica che sa di grottesco edi cafoneria, oltre che esserediventata mezzo di milioni diatti sacrileghi e di satanicaoperazione per milioni dioscenità e di nefandezzescurrili in tutte le parti delmondo.

Cominciamo con l’essenziale

Per primo, diciamo che que-sta non è una pratica cat-tolica, né per la pietà cristia-na, né per il mancato rispettoalle mani unte del sacerdote- il dispensatore dei sacra-menti - né per la successio-ne continua della Tradizio-ne, che ha suggellato l’usonella Chiesa cattolica di ri-cevere nella bocca la santa

Eucarestia, distribuita dal sacerdote, il solo che agi-sce in “persona Christi”.

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S. Pio X, nel suo Catechismo Maggiore1, deter-minò: «... nel momento di ricevere la santa Comunio-ne, bisogna trovarsi in ginocchio, tenere la testalievemente alzata, gli occhi modestamente rivolti ver-so la santa Ostia, la bocca sufficientemente aperta,con la lingua un pochino avanzata sul labbro inferio-re. Bisogna tenere la tovaglia o il piattello (patena)della Comunione in modo che essi ricevano la santaOstia se dovesse cadere... Se l’Ostia santa si attac-casse al palato, bisognerebbe distaccarla con la lin-gua, e giammai con le dita».

Sono dettagli, questi, sì, ma che manifestano la co-stante della Chiesa di promuovere il massimo rispettoper l’Eucarestia.E questo lo fu fin dai primi secoli della sua vita!È storicamente falso, infatti, che la Santa Messafosse celebrata a domicilio, attorno ad un tavolo. Lamancanza di luoghi di culto fu causata dalle persecu-zioni, che ridussero la Chiesa alle catacombe. Maquando fu possibile, i luoghi diculto furono vere “case di Dio”,come le Basiliche e le cripte se-polcrali sulle tombe dei Martiri.Quindi, la “tavola” non fu maila regola nei primi tempi cri-stiani!2

Da qui, la precisazione delle re-liquie nella pietra d’ogni altare,come volle S. Felice I (Papa dal269 al 274), fondato sulla Tradi-zione apostolica, attestato da S.Evaristo (Papa dal 101 al 109)e dal S. Ignazio (Papa dal 137al 141)3.Anche S. Pio I (Papa dal 141 al156) inculcava il rispetto della“Chiesa” o “Casa di Dio”. Lostesso S. Soterio (Papa dal167 al 175), come pure S. Sil-vestro (Papa dal 314 al 335).Tertulliano di Cartagine (160-250) parla di “Altare cristiano”e “Ara Dei”. S. Ireneo di Lione(130-208) scrisse: «È di fre-quente che il Sacrificio deve essere offerto sull’al-tare». Su tutto si può confrontare S. Gregorio di Nis-sa (335-394), PG. tomo 46, col. 581; S. Agostino diIppona (354-430), S. Pietro Criologo (406-450), PL.tomo 52, col. 343.

La moda, invece, di fare la Cena intorno ad un tavo-lo risale al monaco spretato Martin Lutero, che ce-lebrerà pure la “Cena” rivolto al popolo, e come saràpoi “imposta ai fedeli” dalla Gerarchia modernistaprogressista del Vaticano II, nonostante che nonfosse mai stata in uso antico, come lo annotano J. P.M. Van der Pioeg, domenicano (“Katholieke Stem-mer”, N. 7, nov. 1972, p. 23-27) e il E. P. JosephBraun s.j.: “Der christiche Altar in seiner geschili-che Entwicklung”, Münschen, 1924, 2 vol. P. 700.

Persino il Vaticano II non decise nulla a questo ri-guardo.Né si citi le “agapi” come precedenti delle “tavole” edei “pasti” perché esse furono solo dei pasti di fra-ternità cristiana e non un’azione liturgica che acqui-stava il carattere sacerdotale. Un tale concetto fucondannato da S. Pio X nella proposizione 49 del De-creto “Lamentabili Sane Exitu” del 3 luglio 1907.Gli Apostoli avevano già stabilito determinate regole

di culto assai precise, che il Concilio di Trento men-zionerà, con “l’uso di candele, di incenso, di para-menti liturgici e di molte altre cose di questo ge-nere”.Quindi, coloro che hanno citato le “agapi” quasi tap-

1 S. Pio X, “Catechismo Maggiore”, parte IV, c. IV, & 4.2 Cfr. Liber Pontificalis, tomo I, p. 158, ediz. Abbé L. Duche-sne, II ediz. J. Bayet, Paris, Ed. De Boccard, p. 71 e ss.

3 Cfr. Mansi I, 631-668, “Regesta Pontificum Romanorum”,pubbl. Jaffé, ediz. Veit, Bertin, 1851, pp. 919-920.

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pa intermedia tra il pasto d’inizio e la liturgia codificatain seguito, devono ignorare completamente la letteradi S. Paolo (1 Cor. XI, 22) che afferma chiaramente:«Non avete dunque le vostre case per mangiare ebere? O avete forse in dispregio la Chiesa di Dio evolete fare arrossire coloro che non posseggononulla? Che vi ho da dire? Vi loderò di ciò? No! Inquesto non vi lodo».

L’Apostolo, quindi, fa un chiaro discernimento dell’Eu-carestia dal nutrimento ordinario con quest’altre paro-le: «Se qualcuno ha fame, mangi a casa sua, ondenon vi raduniate a vostracondanna» (1 Cor. XI, 34).Purtroppo, quelle parole diS. Paolo vennero dimentica-te e gli abusi rinnovati, tantoin Oriente che in Occidente,così che il Concilio di Lao-dicea (380) fu rigoroso con-tro le “agapi” nella “Casadi Dio” (can. 28), come purelo fu il Terzo Concilio diCartagine (398) “interdi-cendo quei conviviali”(can. 30).Da notare che S. Agostino4,per esempio, considerava il“digiuno” eucaristico un“costume” nella Chiesa, equesto “costume eucaristi-co” fu ripetutamente sottoli-neato da Papa Martino V edal Papa Benedetto XIV, il24 marzo 1756, nella sualettera “Quadam”5.È ancora “falso” affermareche nei primi tempi ci si co-municasse senza adorazio-ne né genuflessione. Infatti,ai tempi di S. Cirillo di Ge-rusalemme (313-386) biso-gnava “abbassarsi in avan-ti, in modo di adorazione e di venerazione”6.Anche S. Agostino di Ippona (354-430) scrisse:

«È nella sua stessa carne che il Signore ha cammina-to sulla nostra terra, e questa stessa carne Egli ce ladà in cibo per la nostra salvezza. Nessuno la ricevasenza averla prima adorata... e adorandola, noinon pecchiamo, ma viceversa noi pecchiamo senon La adoriamo»7.

Nell’antichità cattolica, quindi, il Sacramento dell’Eu-carestia non veniva preso, ma ricevuto dalla mano delsolo sacerdote, come lo afferma Tertulliano: «Nec dealiorum manu suminus»8.

Il motivo sepolcrale che sidava alla tavola con i com-mensali, era solo una evoca-zione della ricompensadell’Al di là; una illustrazionedelle parole del Vangelo9:«Affinché voi mangiate ebeviate alla mia mensa nelmio Regno, e voi sediatein trono a giudicare le do-dici tribù d’Israele»10.

I primi cristiani, quindi, cono-scevano bene la dignità deisacerdoti, “ministri di Cri-sto e dispensatori dei mi-steri di Dio”11.San Sisto (Papa dal 117 al136) decretò che soltanto isoli ministri del culto, preti ediaconi, erano abilitati a toc-care i santi misteri: «Hic constituit ut mysteriasacra non tangerentur, nisia ministris»12.

Altrettanto attesta questa di-sciplina di S. Giustino (100-166) nella sua “Apologia”,dove annota che sono i

«diaconi che distribuiscono la Comunione e laportano ai malati»13.

4 Cfr. Gasparri, “Fontes”, tomo I, N. 44 e tomo II, N. 439.5 Cfr. Epistula ad inquisitionis Januaili, c. 6, N. 54, 113 o 153,secondo le edizioni - PL, tomo 33, col. 203. 6 Cfr. Catechesi mystagogiche, V, 21-22-Pg., tomo 33, col.1125-26.7 Cfr. “Enarratores in Psalmos”, 98, 99 - PL., tomo 37, col.1264-65.8 Cfr. “Liber de Corona”, III, 3-Pl., tomo II, col. 79.

9 Cfr. Lc. XXII, 30.10 Cfr. “The New Catholic Encyclopedia”, San Francesco,1967, vol. I, p. 193-4.11 Cfr. 1 Cor. IV, 1-2.12 Cfr. Liber Pontificalis, tomo I, p. 57 - Mansi I, 653. Cfr. anche“Degesta Pontificum Romanorum”, p. 919.13 Cfr. Libro I, c. 13, 47 e 65-67 - PG, tomo VI, col. 427-429.

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È chiaro, quindi, che la Chiesa primitiva vigilava, am-moniva, dava persino anche sanzioni. San Damaso I(Papa dal 366 al 384), per esempio, privò di tenere inprivato l’Eucarestia: «Oblationes sub dominio laico-rum detineri vetat»14.

Il Concilio di Saragozza, nel 380, lanciò l’anatema(canone III) contro coloro che trattavano il SS.moSacramento come ai tempi della persecuzione15.

Il Concilio di Toledo, nell’anno 400 (canone XIV),stabilirà la stessa cosa. Ma già prima, Santo StefanoI (Papa dal 254 al 257) aveva scritto: «I laici non de-vono considerare le funzioni ecclesiastiche comese fossero loro attribuite»16.

Anche Sant’Euchiano fece un severo ordine su que-sto al clero. Sant’Innocenzo I (Papa dal 401 al 417) eSan Gerolamo (345-420) lo stabilirono chiaramentenell’Apologia, scritta da San Giustino (100-166)17.

Era, dunque, il costume tradizionale quello di comuni-carsi con la bocca, come lo richiama San Leone I(Papa dal 440 al 461): «noc enim ORE sumiturquod Fide tenetur»18. San Agapito I, nel 536, compìun miracolo mentre diceva la Messa: «Cumque eiDominicum Corpus mitteret in os».

Gli unici che si comunicavano in piedi e con le manierano gli Ariani, perché negavano la divinità di Cri-sto e nella Eucarestia vedevano solo un simbolodi unione.Ma la Chiesa cattolica manterrà sempre la Tradizionedella Comunione con la bocca. Il Concilio di Costantinopoli “in Tullo” (692) minac-ciò anche la scomunica a chi violava quel precetto.Anche da qui il Concilio Ecumenico di Trento, Ses-sione XIII, “De Eucharestia”, richiamerà che «i laiciricevano la Comunione dai sacerdoti e i sacerdotisi comunichino essi stessi».

(continua)

NOTE

14 Cfr. Regesta, p. 931.15 Cfr. José Saeenz de Arguirra, “Notitia Conciliorum Hispaniaeatque no vi orbis, epistolarum decretalium et aliorum monumen-torum sacrae Antiquitatis ad ipsam spectantium magna ex parteineditorum”, Dalmanticae, L. Perez, 1686, p. 495.16 Cfr. Regesta, p. 925 - Mansi I, 889.17 Cfr. PG. Tomo VI, col. 427-429 - PL., tomo XX, col. 553 - PL.,tomo XXII, col. 1200 - PL., tomo XXIV, col. 755 - PL., tomo XXV,col. 175.18 Cfr. PL., tomo 54, vol. 452.

La donna nell’Islamsac. dott. Luigi Villa (pp. 78 - Euro 8)

Per richieste, rivolgersi a:Operaie di Maria Immacolata e Editrice CiviltàVia G. Galilei, 121 - 25123 Brescia Tel. e Fax. 030. 37.00.00.3 - C.C.P. n° 11193257

Il tema “donna” dovrebbe essere ben più vasto di come l’ho trattato. Maquesto mio breve studio vuol essere solo uno schizzo di un affresco islamicodove nascere donna è come una maledizione. Così ha scritto una di loro:«Laggiù, una donna non ha vita. Le ragazze vengono picchiate, maltrat-tate, strangolate, bruciate, uccise. E questo è all’ordine del giorno. Ècosì che da noi le donne crescono. Se ti riempiono di botte, è normale.Se ti danno fuoco, è normale. Se ti strangolano, è normale. Persino lepecore valgono più delle donne»!Leggete qui e meditate e pregate, chiedendo al Signore: «Ma fino a quandosarà così per queste tue povere creature schiave dell’Islam?».

Novità

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Il

teologo

COME INTERPRETARE IL VATICANO II?

Il Cardinale Ratzinger, nel 1988,scriveva: «L’unica maniera perrendere credibile il Vaticano II èpresentarlo chiaramente com’è:una parte dell’intera e unica Tra-dizione della Chiesa e della Fe-de» (Discorso ai Vescovi cileni,13.7. 1988). Ora, questo dire non chiude il do-vere che hanno i teologi (veri) distudiare le responsabilità direttedel Concilio, facendone l’esamedei testi e dei discorsi papali, te-nendo presente che lo stessoPaolo VI ha attribuito d’autorità alVaticano II di essere semplice-mente “pastorale” come era purestato detto dall’inventore di esso,Giovanni XXIII, dicendo entrambiche il Vaticano II non doveva inse-gnare, con definizioni dogmatiche,alcun capo di dottrina.E questo basta per poter dire chedetto presunto Concilio (?) non eracoperto di infallibilità in nessunaparte, perché l’infallibilità è legatasolo alle verità insegnate dal Magi-

stero Ordinario Universale, e alleverità insegnate come rivelate, siadai Concilii Ecumenici nelle defini-zioni dogmatiche. Così stando le cose, non possia-mo non restare esterefatti e scan-dalizzati da non poche frasi diPaolo VI nella sua omelia del di-cembre 1965 a tutto il Concilio, or-mai concluso: «Tutta questa ric-chezza dottrinale – disse – è rivol-ta in un’unica direzione: servirel’uomo!» (?!).C’è da sbalordirsi!.. Poi, Paolo VIproseguì dicendo: «La Chiesa, inun certo modo, si è dichiarataancella dell’umanità, proprio nelmomento in cui maggiore splendo-re e maggiore vigore hanno pre-

sunto, mediante la solennità conci-liare, sia il suo Magistero Ecclesia-stico, sia il suo Pastorale Governo.L’idea di Ministero ha occupato unposto centrale... Tutto questo etutto quello che potremo dire sulVALORE UMANO (?!) del Conci-lio, ha forse deviato la mente dellaChiesa in Concilio verso la direzio-ne “antropocentrica” della cultu-ra moderna? Deviazione, no; Ri-voluzione, sì!».Ebbene, in questa dichiarazionepapale c’è la violazione del princì-pio di identità, o di contraddizione.Infatti, l’espressione: «Tutta que-sta ricchezza dottrinale è rivoltain un’unica direzione: servirel’uomo»!

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L’ Occidente, che tenta diuscire dal carcere del Cri-stianesimo, affronta “l’im-

presa” con la convinzione che in essoallignino precetti disumani, mentre ri-tiene apprezzabile ogni forma d’intel-lettualismo che esalti la carnalità.La vita è oggi improntata alla natura-lità, e Dio, del Quale in certo qual mo-do è concessa l’esistenza, può essereaccettato solo in funzione dell’indivi-dualismo e purché non urti gli sche-matismi delle ideologie correnti.Quello attuale è un momento storicointriso di arida, profonda disperazioneche, nutrendosi di se stessa, dettal’imperativo della sola realizzazioneterrena, divenuto tutt’uno con la ne-cessità di oltrepassare i limiti dell’eticae della religione.Di fronte al trascendente, tuttavia,quasi sempre si finisce, sia pur malvo-lentieri, con lo scoprire l’inutilità delleambizioni umane e, allora, ci si ponenella condizione di polemico rifiuto dellastessa, in specie quando il freddo cultodella ragione s’identifica con quello dellaforza e della prevaricazione.Oggi, da una parte stanno i veri seguacidi Cristo e per questo isolati dal mondo,dall’altra i potenti, con i loro servi e mano-vali, impegnati a costruire unicamenteopere materiali.E’, quindi, naturale e avvilente che moltinon abbiano che una vaga nozione di Dioe Lo intendano, grossolanamente, astrat-ta proiezione delle loto teorie.

gnificato è divenuto realtà ignota ai piùe ridotto a semplice filantropia o meravibrazione affettiva e sensuale, mai èrischiarato dalla Grazia luminosa chepermette di superare gli angusti limititemporali.Esso, infatti, non di rado precipitanell’amarezza nevrotica, nel ridicolo,nell’inutile e addirittura nel tragico, concui si tenta, invano, di riempire il vuotointeriore.Violenze, guerre, soprusi e ingiustiziesono l’intrinsecazione della rabbia in-contenibile che stritola i senza Dio, ac-cecati da un’illusoria autonomia e diun malinteso concetto di autoafferma-zione.Nel terremoto modernista e apostatas’ingigantiscono, così, i falsi dèi, padridi dannose utopie che annientanonell’intimo l’essere, rendendolo ebbrodi frustrazioni e di peccato.Manca, sostanzialmente, la capacitàcollettiva di una supervisione in cui far

confluire, alla luce di Cristo, gli ideali su-premi di pace e armonia, gli unici in gradodi porre rimedio alle difficoltà di vivere ealla tristezza del pessimismo.In simile contesto, occorrerebbe la vo-lontà critica dei nostri Pastori di ristabilirela giusta relazione tra il finito e l’Infinito;ma è un atteggiamento poco convenienteai nuovi criteri vigenti che, fatti propri dalclero, impongono diversi metodi di ap-proccio alla Verità assoluta e ne condizio-nano l’assimilazione.La forte domanda di concretezza, anche

I fanatici del progresso, sordi ai richiamidello Spirito Santo, di fatto, hanno rottocon l’Altissimo, alla sequela dei vani mitidi grandezza che non acquietano l’animo,generando quella insoddisfazione chesfocia nell’esausta rassegnazione al malee alla morte spirituale, ineluttabili conse-guenze di una vita vuota e fine a se stes-sa, per l’incapacità di pregare e chinareumilmente la fronte dinanzi a Dio.Anche l’amore, che nel suo autentico si-

NON CI RIMANE

CHE PIANGEREdella dott.ssa Maria Pia Mancini

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in campo religioso, pone, dunque, all’at-tenzione generale la sola dimensione sto-rico-sociale, esaltando l’uomo, del qualesi auspica la personale realizzazione ter-rena, unicamente nello spazio del pensie-ro razionale e dell’esperienza pratica, eli-minatrice di ogni residuo di misticismo.La presente realtà cattolica, nella sua an-sia riformatrice, ricettiva del pensiero libe-rale, ha rotto con il suo passato, tantoche nella dottrina dei Padri, nella Liturgia,nelle pastorali e nel modo di porsi dinanzia Dio l’elemento innovatore ha preso ilsopravvento sull’elemento conservatore,proprio a causa di peregrine proposi-zioni teologiche, disgregatrici di anti-che certezze.È, pertanto, quasi impossibile sfuggireal diffuso inquinamento dottrinale adopera dei dotti, sedicenti “esperti” chevanno perfezionando i cambiamenti,da decenni avviati ad onta dell’orto-dossia, proprio con il ricorso a nuovicanoni atti a semplificare l’esistenza.Si percepisce la determinazione, ag-gressiva e radicale, d’ignorare e farignorare Cristo a esclusivo beneficiodi interessi che, se pure non aperta-mente dichiarati, sono tuttavia evidenti.In tale humus crescono e si moltiplica-no i tarli che corrodono il legno dellaCroce. Le lotte di potere e il diffusopaganesimo sono appunto il frutto del-la mania di quanti s’impegnano, condiabolica meticolosità, a scomporre ifondamenti del Cattolicesimo.La prospettiva ereditaria delle rivolu-zione illuminista, oltre a generare l’at-tuale crisi della Chiesa Apostolica Ro-mana, è la causa primaria della re-gressione morale che ha raggiuntouna fase estremamente pericolosa,proprio perché aggravata dai contribu-ti degli opinionisti riformatori che, nelproseguire l’omologazione di culture,popoli e credenze, operano contro Cri-sto, il Vangelo e i Sacramenti.Sembra che la risoluzione delle pro-blematiche mondiali sia individuataesclusivamente nella lotta a Cristo,pietra d’intralcio al perseguimento delnuovo, despiritualizzato assetto orga-nizzativo della Chiesa Cattolica e del pia-neta.Il Cattolicesimo, dunque, è ormai snatu-rato, e certo clero, abdicando al propriomandato, è divenuto pallida ombra di sé,trascinando nella melma dell’apostasiaun “popolo di Dio”, pienamente confor-mato ai dettami dei moderni “guru delsacro”. Il terzo millennio procede tra le polveridelle macerie di una fede che fu, la cuicaduta rovinosa è manifestamente ma-trice del deterioramento dei principietici, non contrastato in alcun mododalla diplomazia Vaticana, unicamente

interessata all’accoglimento di propo-ste più laicamente accettabili.La moderna, tossica ideologia ecumeni-sta, nel proporre il ridimensionamentodella prerogativa salvifica della ChiesaCattolica, nonostante la consapevolezzadel danno che arreca alla stabilità di que-sta, non esita, infatti, a ricorrere ai metodilaicistici, cercando d’imporre una diversa“lex credendi” dopo aver assassinatol’obsoleta e poco egualitaria “lex oran-di”, esigendo obbedienza, anche se isuoi enunciati nulla hanno in comune conla verità e santità del Cristianesimo.

Certa gerarchia ecclesiale, che preten-de di gestire una sorta di fede antropo-logica, mostra il gelo che la paralizza ne-gli stereotipi relativisti che stanno per-meando le anime di materialismo senzascrupoli.È lo stesso gelo che si avverte nelleChiese dove, abbattute balaustre e altarimaggiori, emarginati i Tabernacoli, si ce-lebrano asfittiche cene protestanti senzasolennità e calore.È lo stesso gelo che traspare dall’ultimodocumento emesso dalla CommissioneEcclesia Dei, il decreto n° 118, firmato l’8settembre 2006 dal Cardinale Dario Ca-

strillon Hoyos, che riconosce l’Istitutoreligioso del “Buon Pastore”, fondato daalcuni già allontanati dalla Fraternità diS. Pio X.A detto Istituto viene riconosciuta la fa-coltà di adottare il Messale, in uso primadel “Novus Ordo Missae” di Paolo VI,per la celebrazione della S. Messa Tri-dentina, detta anche di S. Pio V, ovverodella Messa Cattolica, come proprio ritoparticolare.Se la vera S. Messa deve essere patri-monio di pochi, significa che alla mas-sa è imposta “ope legis” la nuova ce-

lebrazione, ambigua e senza speci-ficità. Sorge il dubbio che le AutoritàVaticane vogliano dimostrare ai tantifedeli che reclamano la “vecchia”Messa cattolica, non ecumenica, dinon avere nulla in contrario al Messa-le di S. Pio V, benché ne limitino l’usoad uno sparuto gruppo di nostalgici.La S. Messa Tridentina cessa, così,di essere patrimonio universale e se-gno di autentica unità dei cattolici.Quale pace può ottenere l’umanitàche disconosce Cristo e la Croce?Quale futuro si prospetta, perseveran-do nella ristrettezza e nella meschinitàdi opportunistiche valutazioni e con-clusioni dottrinali?Quale salvezza eterna se la S. Mes-sa-Sacrificio è divenuta un rito ufficial-mente concesso solo a pochi neocon-servatori amici, sottomessi alla nuovalinea ecclesiale?Perché non s’informano i fedeli cheessa mai è stata abolita e che, volen-do, può essere celebrata da qualun-que Sacerdote, in grado di farlo?Perché non viene più insegnata neiseminari, da cui escono presbiteriche ne ignorano l’esistenza e ilprofondo significato?Non meravigliamoci, perciò, dell’arro-ganza musulmana che pretende di ri-durre al silenzio il Santo Padre, alquale da più parti non viene più rico-nosciuto il diritto di esercitare il suomagistero. Considerato che lo stessoSenato italiano, composto anche damembri che si professano cattolici, gli

vota contro; considerato che l’Europamassonica rifiuta le sue radici cristiane;considerato, infine, che troppi politicinell’indifferenza generale, continuano apropagare nefandezze liberali e progres-siste, l’occidente, in stato di avanzata de-composizione, è pronto per essere pas-sato a filo di spada dai nemici di Cristo,strumenti di Dio per punire l’apostasia ela corruzione.La S. Messa cattolica era la fonte dellegrazie necessarie per esercitare la fortez-za; eliminatala, non ci resta che piange-re e pregare per un rapido interventodal Cielo.

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PASSI SCELTI DEL MAGISTERO PONTIFICIO

“Sapientiae christianae” (1890)

«Tendere a Dio, e combattere per possederLo è la legge supremadella vita degli uomini: essi, costituiti ad immagine e somiglianza di-vina, sono intimamente stimolati a giungere al loro Fattore. Senonchéa Dio non si perviene con un movimento o forza fisica, ma con la co-noscenza e l’amore. Dio è Prima e Suprema Verità, e di questa sinutre l’Intelligenza: Egli è, inoltre, la Santità Perfetta e il SommoBene, cui solo la Volontà può aspirare a giungere, praticando laVirtù».

“Immortale Dei” (1890)

«Dio solo è il vero e supremo Signore del Mondo, e a Lui debbo-no sottostare tutte le Creature, e servirLo, in modo tale che chiun-que è investito dalla sovranità non la riceve da altri che da Dio, che è ilSovrano Universale».

“Annum Sacrum” (1899)

«L’impero di Cristo non si estende soltanto sui Popoli Cattolici, oa coloro che, rigenerati nel fonte battesimale, appartengono, a rigoredi diritto, alla Chiesa, sebbene errate opinioni né li allontanino o il dis-senso li divida dalla carità; ma abbraccia anche quanti sono prividella Fede cristiana, di modo che tutto il Genere Umano è sotto lapostestà di Gesù Cristo».

“Quas primas” (1925)

«... Né vi è differenza tra gli Individui e il Consorzio domestico o civile,poiché gli uomini, uniti in società, non sono meno sotto la potestàdi Cristo di quello che lo siano gli Uomini singoli. È LUI solo la fonte e la salute privata e pubblica. È Lui solo l’autoredella prosperità e della vera felicità, sia per i singoli cittadini sia per gliStati. Non rifiutino, dunque, i capi delle Nazioni di prestare pubblica te-stimonianza di riverenza e di obbedienza all’impero di Cristo insiemecoi loro Popoli, se vogliono l’incolumità del loro potere, l’incremento eil progresso della Patria. Allontanato Gesù Cristo dalle Leggi e dalla cosa pubblica, l’auto-rità appare, senz’altro, come derivata non da Dio ma dagli uomi-ni, di maniera che anche il fondamento della medesima vacilla:tolta la causa prima, non vi è ragione per cui uno debba comandare el’altro obbedire. Da questo deriva un generale turbamento dellaScietà, la quale non poggia più sui cardini naturali. Se, invece, gli Uomini, privatamente e in pubblico, avranno riconosciu-to la sovrana potestà di Cristo, necessariamente segnalati benefici digiusta libertà, di tranquilla disciplina e di pacifica concordia pervade-ranno l’intero consorzio umano. La regale dignità di Nostro Signore, come rende in qualche modo sa-cra l’autorità umana dei Principi e dei Capi di Stato, così nobilità i do-veri dei cittadini e la loro obbedienza».

(continua)

Occhi sulla PoliticaMASSONERIA

VATICANAPadre Pio si rivolta, per protestaContro la frammassonica struttura,Del nuovo “tempio”, dall’architetturaSimbolica, ben chiara e manifesta,

Tanto che “Chiesa viva”, lancia in resta,È scesa in campo, a dir, senza paura,Che quella costruzione è la misuraDel massonismo, che la Chiesa infesta!

A Padre Villa, il Santo Cappuccino,Disse che Paolo Sesto era sfioratoDalla Massoneria! Ci andò vicino,

A dir del lungo elenco, pubblicato Dal piduista Pecorelli Mino,Che poi, come si sa, morì ammazzato!

Prof. Arturo Sardini

IL CRISTO DI CORRADO

(dal libro “Inchiesta su Gesù” - di Corrado Augias e Mauro Fiore - Mondadori!)

Corrado Augias, giornalista ebreo,Nell’ultimo suo libro, ha presentatoIn una “nuova luce” il Galileo:Altro da quello che ci fu insegnato!

Il Cristo di Corrado era un giudeo;Un uomo, come è stato anticipatoDal “Codice” - libello fariseo,Che favole a bizzeffe ha raccontato!

Il Cristo di Corrado ben somigliaA quello di Dan Brown: un bel duetto,Ebraico, casualmente! Una pariglia,

Che sdivinizza Cristo Benedetto,Creando tra i cristiani il parapiglia,Come accennato in altro mio sonetto!

Prof. Arturo Sardini

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Documenta-Facta

IRAN

La rivoluzione islamica del 1979, gui-data da Khomeini, ha instaurato unregime teocratico basato sull’IslamSciita. Grande preoccupazione suscitain tutto il mondo la ripresa degli esperi-menti nucleari e l’ascesa di MahmoudAhmadinejad, un ultra-conservatoreche mira a smantellare le caute riformedei precedenti presidenti e che ha di-chiarato che Israele dovrebbe esserecancellata dalle carte geografiche.Popolazione: 68.278.826.Gruppi religiosi: Musulmani sciiti99,02%; Baha’i 0,52%; Cristiani0,33%; altro 0,10%; Ebrei 0,03%.Forma di Governo: Repubblica teo-cratica: dal 1990, elezioni democrati-che hanno accresciuto l’influenza deipolitici più moderati e riformisti, ma ilpotere rimane saldamente nelle manidei religiosi. L’elezione di Ahmadi-nejad, come Presidente nel 2005, haulteriormente accentuato il carattererepressivo del governo e l’appoggiopubblico al fanatismo religioso.Persecuzione: nonostante le garanziecostituzionali, tutti i non musulmanisciiti subiscono severe limitazioni.Evangelizzare è proibito, e un irania-no che si converte va incontroall’accusa di apostasia e, quindi, al-la morte. Le minoranze religiose sonostrettamente controllate e subisconopesanti discriminazioni sociali, econo-miche e lavorative. La Chiesa: molte chiese evangelichesono state chiuse, o ai pastori è statointimato di condurre i culti solo in Ar-

meno o Assiro. La polizia dà la cacciaalle chiese clandestine. Ma il popolodell’Iran è miracolosamente apertoall’Evangelo e un numero crecente diiraniani si sta convertendo a Cristo.

SRI LANKA

Lo Sri Lanka è una fertile isola tropica-le a sud dell’India; un potenziale para-diso, ma le guerre inter-etniche, che siprotraggono dal 1963, ne fanno inveceuna nazione altamente a rischio.Popolazione: 20.064.776.Gruppi religiosi: Buddisti 71,93%;Hindu 12,00%; Musulmani 8,00%; Cri-stiani 7,62%; Non religiosi/altro 0,20%;Sikh 0,15%; Baha’i 0,10%.Forma di Governo: Repubblica. Di fat-to, dai primi anni Ottanta, è in atto unacontinua guerra civile tra la maggioran-za cingalese e la minoranza Tamil, nelnordovest del Paese, che ha causatooltre 60.000 morti. Dal 2002 è in attoun cessate il fuoco, ma i colloqui di pa-ce, favoriti dalla mediazione norvege-se, si sono interrotti nel 2003.Persecuzione: il buddismo è la religio-ne di Stato e, per questo motivo, è pro-tetto e incentivato. Sebbene la libertàdi culto sia sancita ufficialmente dallaCostituzione, di fatto, i non buddistivengono discriminati dal punto di vistadella tassazione, del lavoro e dell’edu-cazione. In particolare, il cristianesimoè associato al colonialismo e come taleviene percepito come straniero. Negli ultimi anni, sono molto cresciutigli attacchi contro chiese, ministri e

singoli credenti cristiani, e i buddististanno cercando di imporre una leggecontro le conversioni che renderebbeillegale qualsiasi forma di evangelizza-zione.La Chiesa: negli anni Ottanta e No-vanta, si è verificato un notevole fer-mento evangelico nello Sri Lanka, maora, l’opera è divenuta molto più diffici-le a causa delle reazioni ostili dei fana-tici buddisti e delle forti restrizioni po-ste dalle autorità locali.

MALDIVE

È una striscia di circa 1.200 isole,nell’Oceano Indiano, lunga oltre 700chilometri.Popolazione: 320.165 (2002).Gruppi religiosi: Musulmani 99,41%;Buddisti 0,45%; Cristiani 0,10%; Nonreligiosi/altro 0,03; Hindu 0,01%.Forma di Governo: Repubblica.L’Islam è l’unica religione riconosciutaed è fortemente promossa per assicu-rare l’unità nazionale e i poteri del Go-verno.Persecuzione: i turisti che vanno alleMaldive possono solamente fare brevivisite agli abitanti del posto: in questomodo, la loro influenza sulle comunitàmusulmane è minima. Nel 1998, tuttigli stranieri non musulamni furonoespulsi dal Paese e tutti i cristiani lo-cali vennero arrestati, per poi essererilasciati dopo una forte protesta inter-nazionale. Ora, i pochi cristiani maldi-viani sono sotto stretta osservazione.La Chiesa: le Maldive sono tra i Paesimeno evangelizzati: è in corso la tra-duzione della Bibbia nella lingua loca-le, il Divehi.

MAROCCO

Il Marocco è stato invaso da esercitiarabi nel VII secolo, i quali portaronol’Islam con loro. L’attuale re Hassan IIritiene di essere diretto discendente diMaometto. Popolazione: 31.167.783 (2002).Gruppi religiosi: Musulmani 99,85%;Cristiani 0,10%; Ebrei 0,05%.Forma di Governo: Monarchia Costi-tuzionale. L’Islam sunnita è la religionedi Stato e il Governo ha il dovere diproteggerla.Persecuzione: il Marocco è un am-biente ostile per i cristiani e per coloroche si convertono dall’Islam. Molti han-no subìto l’allontanamento dalle lorofamiglie, la perdita del lavoro e la pri-gione per la loro fede cristiana.La Chiesa: il lavoro missionario non èpermesso, così come la conversione aun’altra religione. Una chiesa localesta emergendo, ma con grande fatica.Nel 2000, sembra che esistessero cir-ca 20 piccoli gruppi di cristiani in tutto ilMarocco.

ATLANTE DELLA CHIESA PERSEGUITATA

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Diamo un po’ un’occhiata alla sua figura.Si tratta di un monaco domenicano, dichiarata-mente eretico. Eresia che consisteva non certo so-lo nel dire che ci possono essere uomini anchesulle stelle, come oggi cercano di far credere talu-ni suoi estimatori, come il professor AnacletoVerrecchia, visto che primadi lui lo aveva detto (o, quan-tomeno non lo aveva esclu-so) S. Tommaso d’Aquino.E neppure nel solo dire, maquesto è più grave, che l’uo-mo non è diverso dagli altrianimali (professor Verrec-chia, quante specie di ani-mali conosce da cui sianousciti altri “Giordano Bru-no”?). Bruno non si limitava a ne-gare ogni differenza tra Dioe la materia, ma mise inpratica tali tesi anche scri-vendo commedie blasfemee praticando apertamentela stregoneria.Vistosi scoperto, gettò ilsuo accusatore nel Teveree scappò oltre le Alpi. Sirecò, in primo luogo presso ilrifugio di tutti gli scomunicatidell’epoca: dai Calvinisti diGinevra.Combinò tanti di quei guai anche là, che ne ri-mediò scomuniche e condanne a morte.Per inciso, noto che nessun’Autorità svizzera, siaessa politica o religiosa, pensa minimamente achiedere perdono per tali gesti (a chi, del resto, lodovrebbero chiedere? Al sindaco di Nola?). Bruno dovette fuggire nuovamente.Fu bene accolto solo alla corte inglese, dove ag-

giunse alle precedenti attività di stregone etruffatore anche quella di spia dell’imperiali-smo britannico. Infatti, molti dei settantamilacattolci inglesi, che furono uccisi, nel corsodella persecuzione ordinata da Elisabetta I,erano stati denunciati da lui.

Infine, non si sa bene se per-ché di nuovo in fuga, in mis-sione per i servizi segreti in-glesi del tempo (forse un mi-sto di entrambi i motivi), sene andò a Venezia. La re-pubblica di San Marco, perdispetto al Papa, con cui al-lora stava in guerra, si eramessa a proteggere glieretici. Si installò in casa del se-natore Mocenigo che lomanteneva in cambio di le-zioni di “arte della memo-ria”. Quando lo scoprì aletto con la propria moglie,il Mocenigo lo denunciò alleAutorità, che furono ben felicidi sbarazzarsene, conse-gnandolo all’Inquisizioneromana.Allora, Bruno ritrattò tutte leproprie tesi, poi ritrattò la ri-trattazione e così via in unballetto che durò anni.

Alla fine, fu consegnato alle Autorità civili che locondannarono a morte perché lo ritennero colpe-vole d’eresia, stregoneria, veneficio (infatti, il ro-go era la pena stabilita da Diocleziano per gli av-velenatori), spionaggio e cospirazione contro loStato.Ci state ancora a definirlo “martire”?Lo ripetiamo: “martire” di cosa?

Ricordando Giordano Bruno

di Michele Ognissanti

Giordano Bruno.

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VV edendo come Gesù pregava,uno dei suoi discepoli gli disse:«Signore, insegnaci a pregare». E

Gesù insegnò agli Apostoli la preghie-ra del Pater (Lc. 11, 1 s.; Mt. 6, 5 s).

La preghiera manifesta a Dio le neces-sità, i desideri, le aspirazioni del cuore.Nel dettarci il “Pater”, Gesù ha volutoconcentrare in questa preghiera le aspira-zioni più profonde del cuore umano, offrir-ci la somma della spiritualità cristiana, laguida della santità. Tutte le preghiere chenoi rivolgiamo a Dio devono rientrare inquesto alveo ispiratore della preghierafatta secondo Dio.

Matteo ne riporta la formula più completanel discorso della montagna con una pre-messa molto importante: «Quando pre-gate non fate come gli ipocriti, i qualiamano pregare stando ritti nelle sina-goghe e negli angoli delle piazze perfarsi vedere dagli uomini: in verità vidico che hanno già ricevuto la loro ri-compensa. Tu invece quando preghientra nella tua camera, e chiusol’uscio, prega il Padre tuo che è pre-sente nel segreto, e il Padre tuo, chevede nel segreto, ti ricompenserà».Oggi, in una società secolarizzata, nonesiste il pericolo di questo esibizionismo,ma piuttosto il pericolo contrario, di na-scondere la propria Fede per rispettoumano, di adeguarsi ai più anche in chie-sa, ad esempio stando seduti dopo laConsacrazione o la Comunione, o tra-scurando le genuflessioni, mentre biso-gna capire che Gesù va adorato in ginoc-chio, come dice la Madonna a un misti-

il “PATER”guida alla perfezione cristiana

Gesù stesso, dopo le fatiche della giorna-ta, si appartava a pregare (Mt. 14, 23;ecc.) e passava le notti in preghiera aDio (Lc. 21, 37, ecc.). A imitazione delMaestro, fin dalle origini nella Chiesa sisono sviluppati i luoghi del silenzio, comei romitaggi, le abbazie, le stesse chiesetenute come si deve. E sono nate le varieforme di vita contemplativa che alimenta-no la santità cristiana.

Prosegue Gesù: «Nel pregare non siateciarlieri come i pagani, che credono diessere esauditi in grazia della loro lo-quacità. Non siate dunque simili a lo-ro, perché il Padre vostro sa di che co-sa avete bisogno prima che voi pre-ghiate».Ricordiamo come Elia prendeva in giro isacerdoti di Baal che gridavano e si feri-vano a sangue per far scendere Dio sulloro altare, e come oggi certi pagani fan-no girare il cilindro su cui hanno scritto leloro invocazioni.

“Il Padre vostro sa di che cosa avetebisogno”. Quindi, la preghiera non servetanto a Dio quanto a noi stessi, per ali-mentare il giusto senso di dipendenza daLui, per renderci conto del valore dei suoidoni, per non chiedere in modo indiscretoo sconsiderato. Molte preghiere sono presuntuose, comequando diciamo a Dio “Fa’ questo oquello, fa’ così o cosà”. C’è in questolinguaggio la pretesa di dettare legge aDio stesso come se fossimo noi il criteriodella verità. Dio sa meglio di noi ciò che anoi conviene, e il miglior modo di pregareè di affidarsi totalmente a Lui.

1

di A. Z.

co: «Al Signore si va con le bracciaaperte e con la fronte chinata fino aterra, per indicare che si accetta daLui tutto con infinito amore, e che sisia in adorazione, perché Lui è Dio, enoi siamo delle povere creature» (a +M, 4.1.91). Entra nella tua camera. È un invito al si-lenzio contemplativo. “Dio non parlanella dissipazione”. Il chiasso non aiutala preghiera, ma la disturba. C’è anche ilchiasso interiore provocato dalle preoccu-pazioni terrene, oppure dalle distrazioni,dalla riluttanza a rientrare in sé, a prega-re. Chi entra nella preghiera con la frettadi uscirne è già fuori di essa.

Gesù istituisce l’Eucarestia.

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«VOI PERTANTO PREGHERETE CO-SI’: “PADRE NOSTRO”...»

La prima parola della preghiera insegnatada Gesù è “Padre”.Chi oserebbe chiamare “Padre” il Diomaestoso che ha steso i cieli e sostieneun mondo così vasto? Gesù ci dice:«Nessuno conosce il Padre se non ilFiglio, e colui al quale il Figlio lo vo-glia rivelare» (Mt. 11, 27). Egli pone unachiara distinzione tra “il Padre mio e ilPadre vostro” (Gv. 20, 17) per indicarela differenza che esiste tra la Sua filiazio-ne divina e la nostra filiazione di adozio-ne (2 Pt. 1, 4). Ma al tempo stesso ciapre il cuore a grande fiducia, assicuran-doci che, in forza della sua venuta almondo, “il Padre vostro vi ama”(Gv. 16, 2 7), quindi possiamo ri-volgerci al Padre con illimitata fi-ducia, avendoci amato al punto didarci il suo stesso Figlio (Gv. 3,16). Il Padre ci viene rivelato da Gesùcome nostro Creatore di bontàinfinita, Padre più di ogni altro pa-dre perché da Lui “discende ognipaternità sia nei cieli che sullaterra” (Ef. 3, 15), Padre che cono-sce le nostre necessità e provvedecon forza e finezza divina, creaogni cosa e la mantiene con Prov-videnza squisitissima (Mt. 6, 24-34), perdona con misericordia ine-sauribile quando ci vede pentiti(Mt. 5, 43 s).«Se voi pur essendo cattivi sapetedare cose buone ai vostri figli,quanto più il Padre vostro che ènei Cieli darà cose buone a quantigliele chiedono» (Mt. 7, 11). Quin-di “chiedete e vi sarà dato”,esorta Gesù. La preghiera ha unaforza irresistibile sul cuore di Diostesso: «Chi chiede ottiene, chicerca trova, a chi picchia saràaperto. E chi di voi al figlio chechiede pane porgerà una pietra?O se chiede un pesce gli daràforse una serpe?» (Mt. 7, 7 s).Tanto maggior forza avrà la pre-ghiera se fatta insieme ad altri: «Inverità vi dico che se due di voisi accorderanno sulla terra in-torno a qualunque cosa da chie-dere, sarà concessa dal Padremio che è nei Cieli, perché ovedue o tre sono riuniti nel mionome, Io sono in mezzo a loro»(Mt. 18, 19 s). La forza della pre-ghiera è quindi Gesù stesso, so-prattutto se fatta durante il suo SacrificioEucaristico.Siccome noi non sappiamo che cosachiedere, «lo Spirito viene in aiuto allanostra debolezza e implora per noicon gemiti inesprimibili (ossia per noimisteriosi), e Colui che scruta i cuorisa che Egli prega per i santi come Diovuole» (v. Rm. 8, 26 s). La preghiera dello Spirito trascende lanostra per la visione migliore di quanto ciabbisogna: che sa il bambino delle esi-genze spirituali dell’adulto? Noi vediamodal punto di partenza, lo Spirito vede dalpunto di arrivo.

“PADRE NOSTRO”

Dopo il rapporto con Dio come Padre,Gesù ci istruisce sul nostro rapporto tranoi suoi figli. Ci insegna a pregare nonsolo per noi stessi, ma anche per gli altri,tutti gli altri. La preghiera acquista forzadal pregare gli uni per gli altri, ognunoper tutti. Egli stesso si mette nel mezzodi questa preghiera: “Dove due o piùsono riuniti nel mio nome, lo sono inmezzo a loro”. Nell’orazione dell’ultima cena, prima ditornare al Padre, Gesù stabilisce questameravigliosa unità tra i credenti pregan-do: «Padre, che tutti siano uno, comeTu sei in Me e Io in Te» (v. Gv. 17, 1 s).In questa unità, Gesù comunica la sua

Parola: «Ho manifestato il tuo Nomeagli uomini che Tu mi hai dato... hotrasmesso ad essi le parole che Tu haicomunicato a Me, ed essi le hanno ac-colte, hanno veramente conosciutoche Io sono uscito da Te, e hanno cre-duto che Tu mi hai mandato”.È la Parola della Verità che santifica i cre-denti: «Consacrali nella Verità. La Ve-rità è la tua Parola». La Verità sostan-ziale è Lui stesso, Gesù, il Verbo, la Pa-rola eterna del Padre: «Sono lo la Ve-rità» (Gv. 14, 6). La Chiesa da Lui istitui-ta, ed essa sola, possiede la Verità e lacomunica al mondo.

È l’unione di amore, che ha in Gesù stes-so il suo modello divino: «Amatevi gliuni gli altri come lo ho amalo voi» (Gv.15, 12; 13, 34).Tutta l’unione di amore che si irradia nellaChiesa si impernia nel gesto supremo diGesù che “avendo amato i suoi cheerano nel mondo, li ha amati sino allafine” (Gv. 13, 1) sulla croce, e nel Sacrifi-cio Eucaristico che lo rinnova sino alla fi-ne dei tempi. È dal Cuore squarciato diCristo che nasce la Chiesa sua Sposa(Liturgia).È sulla Croce che Gesù ha glorificato ilPadre, ed è intorno all’albero della vitache viene glorificato dai suoi.La preghiera sacerdotale mette in eviden-za un altro aspetto importante della co-

munione: essa non può colmarel’incompatibilità spirituale provoca-ta da Satana nel mondo. «Ho co-municato la tua Parola, ma ilmondo li ha odiati», i discepoli.«Il Verbo è la Luce del mondo,ma le tenebre non lo hanno ac-colto» (Gv. 1, 1 s): lo hanno re-spinto fuori di Betlemme, fuori diNazaret, fuori di Gerusalemme,fuori del mondo.

“CHE SEI NEI CIELI”

Con parole semplici, comprensibilianche ai bambini, Gesù rivela l’in-dole trascendente del Padre. Nelsuo insegnamento ricorre spessol’espressione “Il Padre che è neicieli” (Mt. 5, 45; 6, 26; ecc.). Gesùci dice: «Il cielo è il trono di Dio»(Mt. 5, 34).

Il cielo è limpidezza: “Dio è Luce,e in Lui non ci sono tenebre” (1Gv. 1, 5). Il Padre “abita in unaluce inaccessibile” (1 Tm. 6, 16),e “si veste di luce come un man-to” (Sal. 103, 1).

Il cielo è immensità. Tutti contem-plando il cielo stellato si rendonoconto di questa immensità. Salo-mone nella preghiera di inaugura-zione del tempio esclama: «È pro-prio vero che abiti sulla terra?Ecco, i cieli, e i cieli dei cieli,non possono contenerti» (1 Re8, 27). Oggi gli scienziati ci offronouna conoscenza del cielo molto piùricca di quanto si sapeva in passa-to: questi enormi ammassi stellarisi estendono in dimensioni sconfi-

nate che la luce percorre in milioni e mi-liardi di anni, e ci rivelano la varietà scon-volgente della vita degli astri. Nello stes-so tempo ci portano a scoprire le meravi-glie dell’infinitesimamente piccolo delleparticelle subatomiche che stanno allabase della realtà cosmica e della vita. Maicome oggi “i cieli narrano la gloria diDio, e il firmamento proclama le opereda Lui compiute” (Sal. 18, 1 s).

Il cielo è Onniscienza. Dio è presente atutto ciò che crea, è presente all’insiemesenza perdere di vista i singoli particolari.Dio ci conosce e ci chiama per nome, se-

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gue ciascuno come se il cosmo interofosse in esso. Il Salmista ci aiuta a scrutare la scienzadi Dio: «Signore, Tu mi conosci e miscruti, Tu penetri di lontano il mio pen-siero. Non è ancora la mia parola sullalingua, e Tu già la conosci tutta... Dovepotrei sottrarmi alla tua mano?.. Tu haitessuto le mie viscere e mi hai foggia-to nel grembo di mia madre... Per Te letenebre non hanno oscurità e la nottebrilla come il giorno... I tuoi occhi ve-devano le mie vicende con i giorni incui dovevano prodursi, quando non neesisteva neppure uno» (Sal. 138). Inogni istante “Dio ti vede!”.

Il cielo è Provvidenza. Il Padre, che icieli dei cieli non possono contenere, èpresente anche nelle cose più piccole, enon cade foglia che Dio non voglia. Ce loassicura Gesù stesso nel discorso sullaProvvidenza: nemmeno un passero ca-de a terra senza il volere del Padre vo-stro, e “perfino i capelli del vostro ca-po sono tutti contati” (Mt. 10, 30). L’es-sere nei cieli per la sua onnipotenzacreatrice ci infonde sicurezza e fiduciasenza limiti. L’onnipotenza di Dio non halimiti se non nella nostra poca fede, per-ché “tutto è possibile a Dio” (Mt. 19,26). La conoscenza di Dio attinta dalla consi-derazione delle sue opere ci infonde rive-renza profonda di fronte alla divina Mae-stà: «Sta scritto: non tenterai il SignoreDio tuo» (Mt. 4, 7). «Chi scruta con ar-roganza la divina Maestà, sarà oppres-so dalla sua gloria» (Prov. 25, 2 7). La conoscenza di Dio ci insegna a noncompetere con Lui: «Non come i vostripensieri sono i miei, né come la vostracondotta è la mia, ma quanto il cielosupera la terra, così i miei pensieri su-perano i vostri» (Is. 55, 8 s). Ci esortaquindi ad essere prudenti nel giudicarel’operato di Dio, e anche a misurare lenostre richieste: Dio vede ogni cosa nelloro fine, non ne vediamo solo gli inizi, ecapiamo poco, capiamo tardi, capiamomale: chi siamo noi per giudicare l’opera-to di Dio?

Ci esorta a fare la sua volontà. Colui cheha fatto cielo e terra sa quello che fa: chisono io per giudicare l’operato di Dio? SeDio comanda, è grande stoltezza disob-bedire.

“SIA SANTIFICATO IL TUO NOME”

“Il nome di Dio è santo”, dice la Verginenel Magnificat (Lc. 1, 49). Che cosa vuol dire santo? Comprendia-mo questa parola in modo confuso, cheun buon vocabolario traduce inviolabile:la parola sta bene per Colui che è “al dilà di tutte le cose”, irraggiungibile nellasua perfezione, santamente perfetto. L’espressione Sia santificato il tuo no-me viene resa bene con “Sii glorificato!A Te onore e gloria”.La gloria è l’aureola dell’essere, lo splen-dore che si irradia da ciò che è buono,bello, perfetto.È attributo di Dio, che “tutto ha creatoper la sua gloria” (Prov. 16, 4), e giusta-mente “geloso” (Es. 34, 14) dice: “Lamia gloria non la do ad altri” (Is. 42, 8;48, 11), perché Dio solo è l’Altissimo,Perfezione infinita, Principio e Fine diogni cosa da Lui creata. Il Salmista escla-ma: «Non a noi, Signore, non a noi, maal tuo nome dà gloria» (Sal. 113, 1).

Il Verbo si è fatto Uomo anzitutto per ren-dere gloria al Padre. Gli Angeli sulla suaculla cantano “Gloria a Dio nell’alto deiCieli” (Lc. 2, 14), e tutta l’azione di Gesùsulla terra è rivolta a glorificare il Padre:«Padre, Io ti ho glorificato sulla terracompiendo l’opera che Tu mi hai affi-dato...Ho fatto conoscere il tuo nome»(Gv. 17, 26), Poi Gesù come Figlio di Dio chiede: «Pa-dre, glorifica il tuo Figlio, perché il tuoFiglio glorifichi Te» (Gv. 17, 1 s).Gesù glorifica il Padre soprattutto sullaCroce, dimostrandoci fino a che puntoDio va glorificato. Perciò il Padre ha datoa Gesù “un nome che è sopra ogni al-tro nome, affinché nel nome di Gesùogni ginocchio si pieghi in Cielo e sul-la terra e sotto terra, e ogni lingua pro-

clami che Gesù Cristo è il Signore, agloria di Dio Padre” (Fp. 2, 9 s). Nel Gloria noi cantiamo: “Tu solo seiSanto, Tu solo il Signore, Tu solo l’Al-tissimo, o Gesù Cristo, nella gloria diDio Padre”, e anche “dello Spirito San-to”.

Consapevole di questa realtà, l’Apostolorivolge di frequente nelle sue lettereespressioni di gloria a Dio Padre, Figlio eSpirito Santo (v. Rm. 1, 36; 16, 27; Gal.1, 5; 1 Tm. 1, 17; ecc.), e invita i credentia vivere per la gloria di Dio: «Nessuno dinoi vive per se stesso, e nessunomuore per se stesso, ma sia che vivia-mo sia che moriamo siamo del Signo-re» (Rm. 14, 7 s); perciò “mangiate obeviate o facciate qualsiasi cosa, fatetutto a gloria di Dio” (1 Cor. 10, 3 7).“A maggior gloria di Dio” è il motto la-sciato da Sant’Ignazio di Loyola ai suoireligiosi, e dovremmo adottarlo come no-stro programma di amore.

Il riconoscimento più profondo della gloriae della santità di Dio lo esprimiamonell’adorazione. Adorare deriva da “ados” e indica l’atto di portare la mano allabocca, di baciare, quindi l’atto di amore.Noi non possiamo dare nulla a Dio diquanto non abbia già Lui stesso in modoperfetto: possiamo solo riconoscere, os-sia accettare la sua sovranità dicendo:“Tu solo sei il Santo, Tu solo il Signo-re, tu solo l’Altissimo”, e piegare le gi-nocchia davanti a Dio in adorazione. Conbraccia aperte e il volto a terra... Alla presenza di Dio il volto di Mosè ri-specchiava la sua luce, tanto che gli ebreine ebbero timore (Es. 34, 28). Dio si la-menta con gli ebrei perché ha dato loroocchi per guardare il cielo, ed essi li ten-gono rivolti alla terra.Il Salmista canta al Signore: «Presso diTe è la fonte della vita, e nella tua lucevediamo la luce» (Sal. 35, 10). Il Salmoesorta: «Guardate il Signore, e sareteraggianti». Dio è glorificato nella misurache regna in noi.

(continua)

A tutti i lettori di “Chiesa viva” Li raccomandiamo alla loro preghiera.

I NOSTRI LUTTII NOSTRI LUTTI

Egr. Sig. Di Antonio avv. Teofilo

Roma

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“Chiesa viva” *** Dicembre 2006 17

LE BASI DEGLI USA IN ITALIA

TRENTINO ALTO ADIGE

1. Cima Gallina (Bz). Stazione teleco-municazioni e radar dell’Usaf.

2. Monte Paganella (Tn). Stazione tele-comunicazioni Usaf.

FRIULI VENEZIA GIULIA

3. Aviano (Pn). La più grande baseavanzata, deposito nucleare e centrodi tlecomunicazioni dell’Usaf in Italia(almeno tremila militari e civili ameri-cani). Nella base sono dislocate le for-ze operative pronte al combattimentodell’Usaf (un gruppo di cacciabombar-dieri) utilizzati in passato nei bombar-damenti in Bosnia. Inoltre, la Sedice-sima Forza Aerea ed il Trentunesi-mo Gruppo da caccia dell’aviazioneUsa, nonché uno squadrone di F-18dei Marines. Si presume che la baseospiti, in bunker sotterranei la cui co-struzione è stata autorizzata da Con-gresso, bombe nucleari. Nella baseaerea di Aviano (Pordenone) sonopermanentemente schierate, dal1994, la 31st Fighter Wing, dotata di due squadriglie diF-16 (nella guerra contro la Jugoslavia, nel 1999, effettuò,in 78 giorni, 9.000 missioni di combattimento; un vero eprorpio record) e la 16th Air Force. Quest’ultima è dotatadi caccia F-16 e F-15, e ha il compito, sotto la U.S. Euro-pean Command, di pianificare e condurre operazioni dicombattimento aereo non solo nell’Europa meridionale,ma anche in Medio Oriente e Nordafrica. Essa opera, conun personale di 11.500 militari e civili, da due basi princi-pali: Aviano, dove si trova il suo qualrtier generale, e labase turca di Incirlik. Sarà appunto quest’ultima la princi-pale base per l’offensiva aerea contro l’Iraq del nord, mal’impiego degli aerei della 16th Air Force sarà pianificto ediretto dal quartier generale di Aviano.

4. Roveredo (Pn). Deposito armi Usa.5. Rivolto (Ud). Base Usaf.6. Maniago (Ud). Poligono di tiro dell’Usaf.7. San Bernardo (Ud). Deposito munizioni dell’Us Army.8. Trieste. Base navale Usa.

VENETO

9. Camp Ederle (Vi). Quartier generaledella Nato e comando della Setaf dellaUS Army, che controlla le forze ameri-cane in italia, Turchia e Grecia. In que-sta base vi sono le forze di combatti-mento terrestri normalmente in italia:un battaglione aviotrasportato, un bat-taglione di artiglieri con capacità nu-cleare, tre compagnie del genio. Im-portante stazione di telecomunicazioni.I militari e i civili americani che opera-no a Camp Ederle dovrebbero esserecirca duemila.

10. Vicenza. Comando Setaf. Quinta For-za aerea tattica (Usaf), Probabile de-posito di testate nucleari.

11. Tormeno (San Giovanni a Monte, Vi).Depositi di armi e munizioni.

12. Longare (Vi). Imortante deposito d’ar-mamenti.

13. Oderzo (Tv). Deposito di armi e muni-zioni.

14. Codogné (Tv). Deposito di armi e munizioni.15. Istrana (Tv). Base Usaf.16. Ciano (Tv). Centro telecomunicazioni e radar Usa.17. Verona. Air Operation (Usaf) e base Nato delle Forze di

Terra del Sud Europa; Centro di telecomunicazioni (Usaf).

18. Affi (Vr). Centro telecomunicazioni Usa.19. Lunghezzano (Vr). Centro radar Usa.20. Erbezzo (Vr). Antenna radar Nsa.21. Conselve (Pd). Base radar Usa.22. Monte Venda (Pd). Antenna telecomunicazioni e radar Usa.23. Venezia. Base navae Usa. 24. Sant’Anna di Alfaedo (Pd). Base radar Usa.25. Lame di Concordia (Ve). Base di telecomunicazioni Usa.

26. San Gottardo, Boscomantico (Ve). Centro di telecomu-nicazioni Usa.

27. Ceggia (Vc). Centro radar Usa.

LE SIGLE

Usaf : aviazione;Navy : marina;Army : esercito;Nsa : National security agency

(Agenzia di sicurezza nazionale);Setaf : South european task force

(Task force sudeuropea).

da Internet

Elenco per regioni

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18 “Chiesa viva” *** Dicembre 2006

LOMBARDIA

28. Ghedi (Bs). Base dell’Usaf, stazione di comunicazionedeposito di bombe nucleari.

29. Montichiari (Bs). Base aerea (Usaf).30. Remondò (Pv). Base Us Army.108. Sorico (Co). Antenna Nsa.

PIEMONTE

31. Cameri (No). Base aerea usa con copertura Nato.32. Candelo-Masazza (Vc). Addestramento Usaf e Us Army,

copertura Nato.

LIGURIA

33. La Spezia. Centro antisommergibili di Saclant (vedi 35)34. Finale Ligure (Sv). Stazione telecomunicazioni Us Army.35. San Bartolomeo (Sp): Centro ricerche per la guerra sot-

tomarina. Composta da tre strutture. Innanzitutto il Sa-clant, una filiale della Nato che non è indicata in neccunamappa dell’Alleanza Atlantica. Il Saclant svolgerebbe nonmeglio precisate ricerche marine: in un dossier preparatodala federazione di Rifondazione si parla di “occupazionedi aree dello specchio d’acqua per esigenze militari dellostato italiano e non (ricovero della VI Flotta Usa)”. Poi c’èMaricocesco, un ente che fornisce pezzi di ricambio allenavi. E infine Mariperman, la Commissione permanenteper gli esperimenti sui materiali da guerra, composta dacinquecento persone e undici istituti (dall’artiglieria, muni-zioni e missili, alle armi subacquee).

EMILIA ROMAGNA

36. Monte San Damiano (Pc). Base Usaf copertura Nato.37. Mone Cimone (Mo). Stazione telecomunicazioni Usa con

copertura Nato.38. Parma. Deposito dell’Usaf con copertura Nato.39. Bologna. Stazione di telecomunicazioni del Dipartimento

di Stato.40. Rimini. Gruppo logistico Usa per l’attivazione di bombe

nucleari.41. Rimini-Miramare. Centro di telecomunicazioni.

MARCHE

42. Ponte Picena (Mc). Centro radar Usa con copertura Nato.

TOSCANA

43. Camp Darby (Pi). Il Setaf ha il più grande deposito logisti-co del Mediterraneo (tra Pisa e Livorno), con circa 1.400uomini, dove si trova il 31th Munition Squadron. Qui, in125 bunker sotterranei, è stoccata una riserva strategicaper l’esercito e l’aeronautica statunitensi, stimata in oltreun milione e mezzo di munizioni. Strettamente collegato,tramite una rete di canali al vicino porto di Livorno, attra-verso il Canale dei Navicelli, è base di rifornimento delleunità navali di stanza nel Mediterraneo. Ottavo gruppo disupporto Usa e Base dell’US Army, per l’appoggio delleforze statunitensi a Sud del Po, nel Mediterraneo, nelGolfo, nell’Africa del Nord e la Turchia.

44. Coltano (Pi). Importante base usa-Nsa per le telecomuni-cazioni: da qui sono gestite tutte le informazioni raccoltedai centri di telecomunicazione siti nel mediterraneo. De-posito munizini Us Army. Base Nsa.

45. Pisa. (Aeroporto militare). Base saltuaria dell’Usaf.46. Talamone (Gr). Base saltuaria dell’Us Navy.47. Poggio Ballone (Gr). Tra Follonica, Castiglione della Pe-

scaia e Tirli: Centro radar usa con copertura Nato.48. Livorno. Base navale Usa.49. Monte Giogo (Ms). Centro telecomunicazioni Usa con co-

pertura Nato.

SARDEGNA

50. La Maddalena - Santo S Stefano (Ss). Base atomicaUsa, base di sommergibili, squadra navale di supporto al-la portaerei americana “Simon Lake”.

51. Monte Limbara (tra oschiri e tempio, Ss). Base missilisti-ca Usa.

52. Sinis di Cabras (Or). Centro elaborazione dati (Nsa).53. Isola di Tavolara (Ss). Stazione radiotelegrafica di sup-

porto ai sommergibili della Us Navy.54. Torre Grande di Oristano. Base radar Nsa.55. Monte Arci (Or). Stazione di telecomnicazioni Usa con

copertura Nato.56. Capo Frasca (Or). Eliporto ed impianto radar Usa.57. Santulussurgiu (Or). Stazione di telecomnicazioni Usa

con copertura Nato.58. Perdasdefogu (Nu). Base missilistica sperimentale.59. Capo Teulada (Ca). Da Capo Teulada a Capo Frasca

(Or), all’incirca 100 chilometri di costa, 7.200 ettari di ter-reno e più di 70 mila ettari di zone “off limits”: poligono ditiro per esercitazioni aeree ed aeronavali della sesta Flot-ta americana e della Nato.

60. Cagliari. Base navale Usa.61. Decimomannu (Ca). Aeroporto Usa con copertura Nato.62. Aeroporto di Elmast (Ca). Base aerea Usaf.63. Salto di Quirra (Ca). Poligoni missilistici.64. Capo di San Lorenzo (Ca). Zona di addestramento per la

Sesta Flotta Usa.65. Monte Urpino (Ca). Depositi munizioni Usa e Nato.

LAZIO

66. Roma. Comando per il Mediterraneo centrale della Nato eil coordinamento logistico interforze Usa. Stazione Nato.

67. Roma Ciampino (aeroporto militare). Base saltuari usaf.68. Rocca di Papa (Rm). Stazine telecomunicazioni Usa con

copertura Nato, in probabile collegamento con le installa-zioni sotterranee di Monte Cavo.

69. Monte Romano (Vt). Poligono saltuario di tiro dell’UsArmy.

70. Gaeta (Lt). Base permanente della Sesta Flotta e dellaSqaudra navale di scorta alla portaerei “La Salle”.

71. Casale delle Palme (Lt). Scuola telecomunicazioni Natosotto controllo Usa.

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CAMPANIA

72. Napoli. Comando del Security Force dei Marines. Basedi somergibili Usa. Comando delle Forze Aeree Usa per ilMediterraneo. Porto normalmente impiegato dalle unità ci-vili e militari Usa. Si calcola che da Napoli e Livorno tran-sitino annualmente circa cinquemila contenitori di materia-le militare.

73. Aeroporto Napoli Capodichino. Base aerea Usaf.74. Monte Camaldoli (Na). Stazione telecomunicazioni Usa.75. Ischia (Na). Antenna di telecomunicazioni Usa con coper-

tura Nato.76. Nisida (Na). Base Us Army.77. Bagnoli (Na). Sede de più grande centro di coordinamen-

to dell’Us Navy di tutte le attività di telecomunicazioni, co-mando e controllo del Mediterraneo.

78. Agnano (nelle vicinanze del famoso ippodromo). Basedell’us Army.

80. Licola (Na). Antenna di telecomunicazioni Usa.81. Lago Patria (Ce). Stazione telecomunicazioni Usa.82. Giugliano (vicino al lago Patria, Na). Comando Statcom.83. Grazzanise (Ce). Base saltuaria Usaf.84. Mondragone (Ce); centro di Comando Usa e Nato sotter-

raneo antiatomico, dove verrebbero spostati i comandiUsa e Nato in caso di guerra.

85. Montevergine (Av): Stazione di comunicazioni Usa.

BASILICATA

79. Cirigliano (Mt). Comando Forze Navali Usa in Europa.86. Pietraficcata (Mt). Centro telecomunicazioni Usa e Nato.

PUGLIA

87. Gioia del Colle (Ba). Base aerea Usa di supporto tecnico.88. Brindisi. Base navale Usa.89. Punta della Contessa (Br). Poligono di tiro Usa e Nato.90. San Vito dei Normanni (Br). Vi sarebbero di stanza un

migliaio di militari americani del 499° Expeditionary Squa-dron; Base dei Servizi Segreti. Electronics Security Group(Nsa).

91. Monte Iacotenente (Fg). Base del complesso radar Nadge.

92. Otranto. Stazione radar Usa.93. Taranto. Base navale Usa. Deposito Usa e Nato.94. Martinafranca (Ta). Base radar Usa.

CALABRIA

95. Crotone. Stazione di telecomunicazioni Usa e Nato.96. Monte Mancuso (Cz). Stazione di telecomunicazioni Usa.97. Sellia Marina (Cz). Centro telecomunicazioni Usa con co-

pertura Nato.

SICILIA

99. Sigonella (Ct). Principale Base terrestre dell’Us Navynel Mediterraneo centrale, supporto logistico della SestaFlotta (circa 3.400 tra militari e civili americani). Oltre adunità della Us Navy, ospita diversi squadroni tatticidell’Usaf: elicotteri del tipo HC-4, cccia Tomacat F14 e A6Intruder, gruppi di F-16 e F-11 equipaggiati con bombenucleari del tipo B-43, da più di 100 kiotoni l’una.

100. Motta S. Anastasia (Ct). Stazione telecomunicazioni Usa.101. Caltagirone (Ct). Stazione di telecomunicazioni Usa.102. Vizzini (Ct). Diversi depositi Usa.103. Palermo Punta Raisi (aeroporto). Base saltuari dell’Usaf.104. Isola delle Femmine (Pa). Deosito munizioni Usa e Nato.105. Comiso (Rg). La base risulterebbe smantellata.106. Marina di Marza (Rg). Stazione di telecomunicazioni Usa.107. Monte Lauro (Sr). Stazione di telecomunicazioni Usa.109. Centuripe (En). Stazione di telecomunicazioni Usa.110. Niscemi (Cl). Base del NavComTelSta (comunicazione

Us Navy).111. Trapani. Base Usaf con copertura Nato.112. Isola di Pantelleria (Tp). Centro telecomunicazioni Us

Navy, base aerea e radar Nato.113. Isola di Lampedusa (Ag). Base della Guardia costiera

Usa. Centro d’ascolto e di comunicazioni Nsa.

Questo articolo, ospitato sul sito Kelebek, è tratto da Iraqlibe-ro.net. Può essere riprodotto liberamente, sia in formato elettro-nico che su carta, a condizione che non si cambi nulla, che sispecif ichi la fonte (i l sito web Iraqlibero http://www.iraqlibero.net) e che si pubblichi anche questa precisazione.

Per richieste, rivolgersi a:Operaie di Maria Immacolata e Editrice CiviltàVia G. Galilei, 121 - 25123 Brescia Tel. e Fax. 030. 37.00.00.3 - C.C.P. n° 11193257

Il terrorismo è un problema che interessa tutto il mondo, ma è un problemache non sarà mai sradicato venendo a patti col nemico e tantomeno ceden-do alla falsa soluzione della sua eliminazione fisica. Il terrorismo è un terribile ricatto che, attraverso lo spargimento di sanguepiù crudele e indiscriminato, viene attuato come il modo più rapido, più eco-nomico e più sicuro per ottenere la sottomissione di intere popolazioni ad unpiano mondiale che, nella sua essenza, punta all’eliminazione della Reli-gione cattolica e della Civiltà cristiana. E allora?..Leggete. Riflettete. Pregate!

Il Terrorismo Islamicosac. dott. Luigi Villa (pp. 78 - Euro 8)

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poiché ha per principio che solo la veritàpuò guidare al bene e l’errore non puòvantare diritti.Per capire l’inversione dell’iniziativa ecu-menista, rivediamo il giudizio basilare delCristianesimo sulla priorità assoluta dellaverità su ogni valore, seguendo l’equa-zione scritta dal giudice Carlo AlbertoAgnoli, che si svolge secondo la logicarelazione: “Vero = Bene = giustizia = di-ritto = libertà. E di contro: errore = ma-le = ingiustizia = torto = schiavitù. Ge-sù ha detto: “La verità vi farà liberi”(Gv. 8. 32) e ha proclamato sé stessoVerità incarnata (Gv. 14. 6), indicandol’operatore di errore come asservito al

D on Luigi Villa, scrivendo su «La“Nuova Chiesa” di Paolo VI,implicitamente invitava i cattolici

a considerare la “smaccante divergenzatra le ‘due chiese’», affinché, a quaranta-cinque anni del Vaticano II, si possano di-fendere da questa “svolta ecclesialeche continua ancora a smantellare laTradizione - quasi con ossessioneomicida!...”.La frase fa pensare alla visione del TerzoSegreto di Fatima, della visione diquell’ecatombe cattolica, che sarebbe piùchiara, secondo quanto dichiarò la veg-gente Lucia al cardinale Ottaviani, nel1960, proprio quando Giovanni XXIII ini-ziava tale svolta. Per meglio considerarela divergenza tra le due chiese è benevagliarla alla luce della rivoluzione filoso-fica moderna.Giovanni XXIII iniziò la mal dissimulatamutazione che aprì la Chiesa cattolica almondo, con l’idea di “liberarla” dallasua natura dogmatica e farla “assolve-re” dal suo passato. Seguì, secondoAugusto del Noce “il processo di scri-stianizzazione, portando, negli annisessanta, in rapida accelerazione adun silenzioso, ma completo rovescia-mento dal primato del religioso allasecolarizzazione”. Alle aperture religio-se si aderì come ad una liberazione pro-meteica maturata per i tempi moderni:“…oggi, che la rivoluzione sessuale ela combinazione marx-freudiana se-gnano il passo, la lotta contro il catto-licesimo avviene proprio sotto il se-gno dell’umanitarismo. Che cosa sichiede ai Cattolici, oggi, da qualsiasiparte, se non la riduzione del Cristia-nesimo ad una morale, in sé separatada ogni metafisica e teologia, capace,nella sua autonomia e nella sua auto-sufficienza, di raggiungere l’universa-lità e fondare una società giusta”?Tale richiesta di aggiornamento venivadal Vaticano a scapito del pensiero catto-lico, ritenuto nocivo ai moti ecumenisti,

male. Per vincere l’errore e il male, e rag-giungere la vera pace, Gesù insegna aseguire la Verità che conduce al bene, a“fare la verità” (qui autem facit veritatemvenit ad lucem - (Gv . 3. 21) e a santifi-carsi e consacrarsi nella Verità (Gv. 17.17-19). La separazione tra vero e falso, tra benee male, alla luce della verità rivelata, è laragione della Religione e d’ogni retta leg-ge, mentre la libertà di scelta del falsoconduce al male e al conflitto. A questaluce, l’asserzione che non c’è pace senzagiustizia è incompleta se priva della suapremessa: che non c’è diritto, né giusti-zia e nemmeno una libertà, degna diquesto nome, senza verità. La frasegiusta, ma censurata dai conciliaristi ecu-menisti, è, quindi, che non c’è pace sen-za verità. Ecco quanto il pensiero moder-no e modernista rifiuta, ritenendo dimo-strate le ipotesi dell’evoluzione umana, inopposizione al pensiero tradizionale dellereligioni positive che, ritenendo l’uomosempre bisognoso dell’aiuto divino, vo-gliono che la Sua Legge sia la norma daapplicare alla vita della società. Questoapostolato è però impopolare, frutto dellafede religiosa a cui si oppongono i “pen-sieri laici”, per i quali la cultura della ve-rità legata all’Essere va sostituita dallapraxis progressista legata al pacifismoecumenista; proposte che barcollano tral’idea di ritorno alla purezza del selvaggiooriginale (Rousseau), e l’idea del Cristocosmico all ’orizzonte della storia(Teilhard de Chardin). In tal modo, il pensiero umano è irretitoda un dilemma insolubile: è consapevoleche la scienza umana non può conoscereda sé la verità sull’origine, natura e finedell’uomo, ma comunque è diretto a go-vernare la vita umana accantonando laverità rivelata come valore relativo per cuila società va guidata da una mobile pras-si laica. In altre parole, è la vita sociale adeterminare il pensiero, come nelle tele-novelle dei grandi fratelli; pensieri che a

una “NUOVA CHIESA”

per un “NUOVO ORDINE”

un Sacerdote

1

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“Chiesa viva” *** Dicembre 2006 21

loro volta finiscono per indicare quali so-no le religioni, le morali, le politiche “so-stenibili”. Per addurre un buffo esempio attuale, ta-le pensiero fa dire al primo ministrospagnolo Zapatero che la verità socialeè quella indicata dal voto, verità estensi-bile ai paesi della nuova Europa, all’ONUe finalmente a tutto il mondo. Un pensie-ro che applicato alle fedi, fa desiderareun ordine ecumenista che sia per le reli-gioni quel che l’ONU è per le nazioni. Inquesto senso si deve considerare quelprogetto che ha per nome URI (UnitedReligions Initiative), a cui aderisce, oggi,la Chiesa conciliare. Seguendo queste idee, si può dire chel’umanità, affidando il suo presente ai“princìpi” di un utopico futuro, rappre-sentati vagamente dai princìpi massonicidell’ONU, va verso una alienazione nonsolo del suo credere e pensare, ma delproprio governo, affidato ai princìpi cheguidano l’ONU, per cui anche l’errorepuò vantare diritti.Il 2004 iniziò, in Italia, al suono di dueapologie convergenti sull’ ONU, del pre-sidente Carlo Azeglio Ciampi e di Gio-vanni Paolo ll. Il primo, parlò dal Quiri-nale, ex residenza papale avendo allespalle le bandiere dell’Italia e dell’Europae, sulla scrivania, la Costituzione e leopere di Kant. Dopo la nota domanda“che fare?”, Ciampi segnalò la “lucida vi-sione” del Capo del Vaticano che, il gior-no dopo, fece lo stesso richiamo alla ne-cessità dell’ONU, “presidio del dirittointernazionale e della pace”. Entrambiparlarono dell’educazione alla pace: «Ci aiutino gli esponenti religiosi, ditutte le religioni, ad approfondire sem-pre di più il valore della pace, educan-do ad essa i credenti», disse Ciampi. Wojtyla confermò che «diventa indi-spensabile educare alla pace», attra-verso il potenziamento di «un nuovo or-dinamento internazionale che metta afrutto l’esperienza e i risultati conse-guiti dall’ONU». Si trattava, quindi, di di-scorsi stranamente allineati sull’educazio-ne al mondialismo ecumenista domi-nante. Fu la conferma della “normalità”dell’odierna omologazione politico-religio-sa globale, rivolta ad un’idea di pace,per cui i poteri nazionali e religiosi vanno“alienati” a favore di un nuovo ordinemondiale e a discapito delle “vecchieidentità”.Ad accentuare la stranezza di queste po-sizioni è il fatto d’essere stato Ciampi,paladino dei simboli nazionali, e Wojtyla,di una religiosità mariana d’aspetto al-quanto tradizionale; fatti che vanno piut-tosto nel senso di una “alienazione”dell’Ordine cristiano diffuso da Roma.Possono l’inno e la bandiera contare piùche l’identità storica, culturale e giuridicadi una nazione? Può essere augurabileche una nazione affidi ad un organo mul-tinazionale l’esercizio della propria giusti-zia? Parimenti, può l’attrattiva delle ocea-niche adunate ecumeniste per la pacesuperare il richiamo millenario all’unicitàdella Fede cattolica? Poteva un papa aggiornare la legge diDio a quelle dell’ONU per collaborare adun utopico piano per la pace in terra? In

questo caso, non si dovrebbe dedurreche domina in Vaticano un’idea ecu-menista che spinge all’alienazione del-la propria funzione e identità? In breve,l’alienazione proprio di quella verità im-mutabile sull’uomo, la sua origine, naturae fine; verità che la Chiesa ha sempre in-segnato come formatrice delle leggi cheguidano la sua vita personale o sociale?È possibile un aggiornamento che di-spensi la necessità di questa verità ope-rando tale mutazione nel seno della stes-sa Chiesa? Ecco la smaccante divergen-za tra le “due chiese”, fondate su duepensieri, che vanno dovutamente indivi-duati.Il pensiero che ha guidato la ChiesaConciliare di Giovanni Paolo II fu quel-lo della filosofia moderna che a partireda Cartesio, esaspera il primato dell’in-telletto sul senso, scivolando dall’oggetti-vismo della verità alla sua negazione.Nessuno può conoscere la realtà in sé(Kant); poi, la realtà in sé non esiste (Fi-chte), ma solo l’idea. Tutto ciò porta aldominio dell’idealismo, del fenomenismoe alla negazione della metafisica. In talmodo, ogni opinione filosofica è rispetta-bile perché la verità è espressione delsoggetto. Si giunge così al pensiero diKarol Wojtyla che, esaltando il princi-pio husserliano della coscienza hagiustificato perfino il sincretismo ecu-menista. E la sua azione conciliare con-sistette essenzialmente nella promozionedella filosofia moderna e soggettivista perrimpiazzare la Tradizione oggettiva. Ep-pure, «la filosofia moderna non è, inessenza, una filosofia; è un atteggia-mento religioso a livello della religionenaturale, una contro-religione natura-le, l’opposto dei primi quattro coman-damenti del Decalogo; (…) La formida-bile eresia del XX secolo consistenell’affermare cose che non sono verein nessun ordine reale, in nessun do-minio dell’essere, che sembrano veresolo nell’ambito della filosofia moder-na e specialmente marxista, e che fuorda codeste farneticazioni ideologichenon hanno né una realtà, né un sen-

so» (Jean Madiran, L’eresia del XX seco-lo, Volpe, Roma, 1972).Qui, si colloca il fatto enigmatico del dia-logo interreligioso. Su cosa dovrebberodialogare i credenti? Sulle verità creduteda ciascuno? A questa luce, uno dei fattipiù enigmatici del degrado religioso delnostro tempo è stata la riunione ad As-sisi delle religioni del mondo per laPace; come parimenti enigmatico è l’usoecumenista che si è fatto della visita diSan Francesco d’Assisi al Sultano,giustificata come ricerca di dialogo e nondi conversione. Il valore del dialogo èmesso al disopra del suo scopo: ricono-scimento e adesione alla verità sull’uo-mo, il mezzo preferito al fine, come se aquelli interlocutori potessero interessarepiù le parole che quanto esse rivelano.Francesco certamente non vi è andatoper proporre quel giochetto di paroleecumenistico per cui si deve cercarequel che unisce e ignorare quanto di-vide.Quel che li divideva era niente meno chela divinità di Gesù Cristo. Solo la suadevota sincerità può aver trovato il rispet-to di quel che era ed è rimasto un opposi-tore religioso. Se ciò era vero ieri, potrebbe non esserlooggi?

La pastorale del Vaticano II promuove il pensiero soggettivo

Nel presente momento storico - di scon-tro di verità - l’episodio di San Francescopuò certamente insegnare che il rispettomutuo tra uomini di pensieri diversi, an-che opposti, è solo possibile se le partisono forti dell’oggettività delle proprie ve-rità. Chi crede “giustamente” nell’esistenzadi una verità sull’origine, natura e destinodell’essere umano, non può essere pro-penso a rispettare né a dialogare conquanti credono solo nelle proprie opinionisoggettive. Questo è il vero scontro: trala stragrande maggioranza degli uominiche credono, anche sbagliando, in unaverità immutabile sulla vita umana, equanti a ciò contrappongono una sfilatadi dubbi senza altro sbocco che il do-minio della prassi.A questo secondo gruppo, minoritario,appartengono gli intellettuali moderni,quei traditori del pensiero a cui si ag-giungono, oggi, i chierici ecumenistidel Vaticano ll. Essi non sono di certofautori di guerre, ma di sconfitte; sono idemolitori delle difese di quella Cristianitàcivilizzatrice, unica forza capace di conte-nere la barbarie di ieri e il terrorismo dioggi. Chiamatela integralista, ma si do-vrebbe trovare allora quale pensiero puòsostituirsi alla philosophia perennis, for-matrice della nostra civiltà. La “filosofiarivoluzionaria”, volendo sostituire l’amo-re della verità oggettiva con i lumi delle“ideologie soggettive” ha prodotto solotragedie; il suo sommo attentato alla ve-rità è stato di insinuare tale pensiero nelladottrina cattolica. Come difendersi da taliinganni?

(continua)

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22 “Chiesa viva” *** Dicembre 2006

SPACCATI DI VITA– I Salmi di Gesù –Commento e traduzione di Antonio Caruso

Il Salterio, dal nome dello stru-mento a corde che accomagna-va il canto dei Salmi, è la sintesidell’Antico Testamento in chiavedi poesia e di preghiera.Come libro profetico è anche unanticipo del Nuovo. È preghieraispirata da Dio. Con questo libro, Dio vuole inse-gnare agli uomini come debbonopregare. È come se Egli ci dices-se: «Pregatemi così»! I grandi Padri della Chiesa face-vano a gara nel commentarlo.Ma solo due di essi son riusciti apassare in rassegna tutte e cen-tocinquanta le composizioni delSalterio. Un ex peccatore, poivescovo, sant’Agostino; e unex politico, poi, monaco, FlavioMagno Aurelio Cassiodoro.L’Autore, da alcuni anni impe-gnato nella traduzione di tutte leopere di Cassiodoro, presenta,ora, la sua Esposizione dei Sal-mi. È uno “spaccato” di vita inpiù libri distinti. Questo primo è una scelta diSalmi dove più chiaro è l’annun-cio della figura di Cristo Signore.

Per richieste:

VIVERE IN EdizioniVia delle Acque Salvie, 1/A00142 Romatel. 06 5943323www.vivere [email protected]

Lettere alla Direzione

SEGNALIAMO:

«Guardati dall’uomo cheha letto un solo libro».

(S. Tommaso d’Aquino)

In Libreria

Rev.do Don Livio,le scrivo con la speranza che Ella voglia

leggere questa mia lettera, che si fa porta-voce del dissenso di numerosi fratelli, edu-cati come me nell’ortodossia, che non rie-scono in alcun modo a condividere la posi-zione assunta dall’emittente da Lei diretta,che peraltro si fregia del santissimo nomedi Maria. Come può il Direttore di una radio, che siprofessa mariana, sostenere e difendere ilCammino Neo-catecumenale? Oltretuttopropagando menzogne sul fatto che questoabbia finalmente ottenuto lo Statuto? Sabenissimo che non è vero, e se non lo sa,Ella è stato sicuramente ingannato. Ancorauna volta, Kiko si è rifiutato di abiurarealle vergognose eresie che va “annun-ciando”, ed, ancora una volta, grazie all’il-luminato intervento di Mons. Bommarito,Vescovo di Catania, l’insediamento ufficia-le dell’ERESIA nella Chiesa Cattolica, Ro-mana, è stato bloccato. Dove sono finiti gliautentici Ministri di Dio?Si rende conto che Ella usa uno strumentopotente, qual è Radio-Maria, per ingannare,anche attraverso contorsionismi teologici, lagente che in buona fede l’ascolta? “Il vo-stro parlare sia sì, si, no, no”! L’onestà,oltre all’apostolato, quello con la A maiu-scola per intenderci, esige discorsi chiari eimprontati alla verità. La mistificazione e lareticenza, in materia di fede, sono diabolicie sono la caratteristica di chi, come Kiko,comprandosi parrocchie, diocesi e portaliradiotelevisivi (da più parti giungono in me-rito testimonianze veritiere), va nutrendo diprotestantesimo le menti e le anime di chi,in buona fede, cerca Dio e non trova sacer-doti, ma solo mestieranti del culto.Legga gli “Orientamenti ai Catechisti” ouna delle tante pubblicazioni dei discorsi diKiko e Carmen, e constati personalmentecosa questi vada predicando in merito allaSS. Eucarestia o alla S. Vergine; vedrà chelo Spirito La illuminerà sulla Verità.Affinché Ella possa fare un raffronto obietti-

vo, Le trascrivo alcuni dettati del S. Padre,estrapolati dall ’omelia da lui tenuta i l14.06.2001, in occasione della Solennitàdel Corpus Domini: «Gli sguardi dei creden-ti si concentrano sul Sacramento, in cui Cri-sto ha lasciato tutto se stesso: Corpo, San-gue, Anima e Divinità. Per questo è semprestato ritenuto il più santo: il “SantissimoSacramento”, vivo mermoriale del Sacrifi-cio redentore. Nella Santa Eucarestia è pre-sente Cristo Morto e risorto per noi. Nel Pa-ne e nel Vino consacrati rimane con noi lostesso Gesù dei Vangeli, che i discepolihanno incontrato e seguito, che hanno vistocrocifisso e risorto»!Sa Ella che Kiko irride la Confessione, ilConcilio di Trento e tutte le devozioni diSanta Romana Chiesa? Sa Ella che i Cate-chisti neo-catecumenali preparano i bambi-ni alla 1.a Comunione ed alla S. Cresima,ma ignorano il Catechismo della ChiesaCattolica, medesimamente ignorato dai par-roci che li appoggiano? Sa Ella che Kiko,sulla traccia dei giansenisti, irride il culto aiSanti? Com’è possibile, servendosi delnome di Maria, Madre dell’Eucarestia, daparte di codesta radio appoggiare l’anti-cristo?Com’è angosciante questa rinnovata Babi-lonia! Quante preghiere dobbiamo elevarea Dio perché il Santo Padre riesca a soste-nere tale, acerbo dolore, causatogli non so-lo dai lontani?Serpi si annidano nel cuore della Chiesa. Èora d’intervenire coraggiosamente; non è ilbuonismo lassista e pusillanime che portale anime a Cristo!Un’ultima osservazione: si dà ampio spazioa chi predica eresie e sta distruggendodall’interno il Corpo di Cristo: Lutero, or-mai, fa da padrone!Ciascuno risponderà dinanzi a Dio del greg-ge ingannato e sparpagliato!Le auguro buon lavoro e prego affinché loSpirito guidi Lei e tutti coloro che si taccianodel titolo di Pastori sulla via della Verità.

(P.M.)

RAGAZZE e SIGNORINE

in cerca vocazionale, se desiderate diventare Religiose-Missionarie” – sia in terra di missione, sia restando in Italia –

per opere apostoliche, con la preghiera e il sacrificio, potete mettervi in contatto, scrivendo o telefonando a:

“ISTITUTO RELIGIOSO MISSIONARIO”

Via Galileo Galilei, 121 - 25123 Brescia Tel. e Fax: 030 3700003

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“Chiesa viva” *** Dicembre 2006 23

Gennaio 2006 - n° 379

2 Una prova storica dell’esistenza del libro ignoto ed eretico del sacerdote Karol Wojtyla

5 Crisi della Chiesa - uno sguardo -del sac. dott. Luigi Villa

9 Pastori, avete sbagliato tutto!di D.B.

11 Occhi sulla politica12 Documenta-Facta14 Presenza islamica in Italia

- preoccupante documentazione - (1)del sac. D.E.

17 I sogni di don Bosco (2)di A.Z.

19 Preti e geologi dell’odiodel sac. F.C.

20 Il criterio della verità (2)di Don G.E.

22 Conoscere la Massoneria23 Lettere alla Direzione - In Libreria24 Conoscere il Comunismo

Schemi di predicazionedi mons. Nicolino SaraleEpistole e Vangeli - Anno B(Dalla II Domenica del Tempo Ord.alla VI Domenica del Tempo Ord.)

Febbraio 2006 - n° 380

2 Don Luigi Villa: il vittorioso “avvocato del diavolo”del presidente Macca avv. Salvatore

5 Giovanni Paolo II... santo?del sac. dott. Luigi Villa

8 Il dogma del “Peccato Originale”nelle teorie moderniste (1)del dott. I. Vicardi

11 Occhi sulla politica12 Documenta-Facta14 Presenza islamica in Italia

- preoccupante documentazione - (2)del sac. D.E.

16 I sogni di don Bosco (3)di A.Z.

18 Nuova Pentecoste?- ignoranza, profanazioni, sacrilegi -della prof. M. Pia Mancini

19 I “baci” sono pericolosi?di P. G. Dall’Aglio

20 Beghe internazionali contro la Chiesa, nel secolo scorsodi R. Minimi

22 Conoscere la Massoneria23 Lettere alla Direzione - In Libreria24 Conoscere il Comunismo

Schemi di predicazionedi mons. Nicolino SaraleEpistole e Vangeli - Anno B(Dalla VII Domenica del Tempo Ord.alla II Domenica di Quaresima)

Marzo 2006 - n° 381

Una “Nuova Chiesa” a San Padre Pio?Tempio massonico?dell’Ing. Franco Adessa

2 La croce che dà forma alla chiesa4 La “nuova chiesa” dedicata a S. P. Pio5 Perché una chiesa a forma di spirale?8 Il tempio massonico10 Questa “nuova chiesa” è un tempio

massonico?12 Triplice trinità massonica: segreto

di questa “Nuova Chiesa”?14 Porte di bronzo18 L’altare22 La croce gloriosa26 La Cappella dell’Adorazione28 Il Tabernacolo: di quale Dio?32 Le 13 formelle d’argento50 Le 8 aquile52 La croce... misteriosa57 Il Tempio della “Contro-Chiesa”

ecumenica dell’Anticristo58 I 33 gradi del Rito Scozzese A. A.

Schemi di predicazionedi mons. Nicolino SaraleEpistole e Vangeli - Anno B(Dalla III Domenica di Quaresimaalla Domenica delle Palme)

Aprile 2006 - n° 382

2 Pasqua di Risurrezione3 Vaticano II:

una sovversione riuscita (1)del sac. dott. Luigi Villa

8 Il dogma del “Peccato Originale”nelle teorie moderniste (2)del dott. I. Vicardi

10 Ad Assisi hanno sacrificato anche due polli- Intervista a Vittorio Messori -

11 Occhi sulla politica12 Documenta-Facta14 “Extra ecclesia nulla salus”

della dott.ssa M. Pia Mancini

16 Il dilemma eucaristicodi A.Z.

18 “A morbo Numerario, libera nos Domine!” (1)del prof. F. Cianciarelli

20 Presenza islamica in Italia- preoccupante documentazione - (3)del sac. D.E.

22 Conoscere la Massoneria

23 Lettere alla Direzione - In Libreria

24 Conoscere il Comunismo

Schemi di predicazionedi mons. Nicolino SaraleEpistole e Vangeli - Anno B(Dalla Domenica di PASQUA alla IV Domenica di Pasqua )

Maggio 2006 - n° 383

2 Maggio: mese dedicato alla Madonna3 Vaticano II:

una sovversione riuscita (2)del sac. dott. Luigi Villa

9 Vescovi, riedificate la Chiesa Cattolica!della dott.ssa M. Pia Mancini

12 Documenta-Facta14 Giovanni Paolo II il “Grande”?

da Internet15 Occhi sulla politica16 Il dogma del “Peccato Originale”

nelle teorie moderniste (3)del dott. I. Vicardi

16 L’arte antichissima di fabbricare il nulladi A.Z.

18 “A morbo Numerario, libera nos Domine!” (2)del prof. F. Cianciarelli

22 Conoscere la Massoneria

23 Lettere alla Direzione - In Libreria

24 Conoscere il ComunismoSchemi di predicazionedi mons. Nicolino SaraleEpistole e Vangeli - Anno B(Dalla V Domenica di Pasqua alla Festa della SS. Trinità)

INDICE GENERALEanno 2006

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24 “Chiesa viva” *** Dicembre 2006

2 È Natale! È nato Gesù!

4 Comunicarsi con la mano è peccato? (1)del sac. dott. Luigi Villa

8 Il Teologo

9 Non ci rimane che piangere della dott.ssa M. Pia Mancini

11 Occhi sulla politica

12 Documenta-Facta

14 Il “Pater”: guida alla pefezione cristiana (1)di A.Z.

17 Le basi USA in Italiada Internet

20 Una “Nuova Chiesa” per un “Nuovo Odine” (1)

22 Lettere alla DirezioneIn Libreria

23 Indice Generale - Anno 2006

DICEMBRE 2006

SOMMARIO N. 389

COMUNICARSI CON LA MANO

È PECCATO?

SCHEMI DI PREDICAZIONE

Epistole e VangeliAnno C

di mons. Nicolino Sarale

(Dalla Festa della S. Famiglia alla VI Domenica durante l’anno)

Giugno 2006 - n° 384

2 Giovanni Paolo II: una sua catechesi da ossessione erotica?del sac. dott. Luigi Villa

8 Dov’è finito il Cattolicesimo?della dott.ssa M. Pia Mancini

11 Occhi sulla politica12 Documenta-Facta14 Il Teologo16 Preti eretici a Firenze (1)

del prof. dott. D. Pastorelli18 Arrivano gli Eurochip (1)

del prf. F. Cianciarelli20 Gli assassini della Liturgia

di Mons. D. Celada22 Conoscere la Massoneria23 Lettere alla Direzione - In Libreria24 Conoscere il Comunismo

Schemi di predicazionedi mons. Nicolino SaraleEpistole e Vangeli - Anno B(Dalla Domenica del SS. Corpo di Gesù alla Solennità dei SS. Pietro e Paolo)

Luglio-Agosto 2005 - n° 385

2 L’ecumenismo attualedel sac. dott. Luigi Villa

6 Per San Padre Pio un Tempio massonico?del Presidente Macca avv. Salvatore

8 Lo scandalo del Tempio satanico dedicato a San Padre Pio- Lettere di chiarimeni senza risposta -

10 Lo scandalo del Tempio satanico dedicato a San Padre Pio- Una lettera dall’America -

11 Occhi sulla politica12 Documenta-Facta

14 Il Teologo15 A proposito del Corano nelle scuole

della dott.ssa M. Pia Mancini16 Preti eretici a Firenze (2)

del prof. dott. D. Pastorelli

19 Microchip nel nostro corpo (2)del prf. F. Cianciarelli

22 Conoscere la Massoneria23 Lettere alla Direzione - In Libreria24 Conoscere il Comunismo

Schemi di predicazionedi mons. Nicolino SaraleEpistole e Vangeli - Anno B(Dalla XII Domenica del Tempo Ordinarioalla XXI Domenica del Tempo Ordinario)

Settembre 2006 - n° 386

2 Giovanni Paolo II (Un “San Karol”?)del sac. dott. Luigi Villa

5 Una concisa visione del libro:“Paolo VI... beato?”da. Inter Multiplices UNA VOX

7 I cavalieri dell’Apocalissedi A. Z.

11 Occhi sulla politica12 Documenta-Facta14 Il Teologo16 L’impero della droga in mano alla CIA?

da Internet18 I frutti del peccato

della dott.ssa M. Pia Mancini20 Muhammad Bin Laden

da Internet22 Conoscere la Massoneria23 Lettere alla Direzione - In Libreria24 Conoscere il Comunismo

Schemi di predicazionedi mons. Nicolino SaraleEpistole e Vangeli - Anno B(Dalla XXII Domenica del Tempo Ord.alla XXVII Domenica del Tempo Ord.)

Ottobre 2005 - n° 387

2 La nostra arma è il Rosario!3 L’eretico teologo tedesco

card. Walter Kasperdel sac. dott. Luigi Villa

9 La salvezza viene da Cristo o dal dialogo?della dott.ssa M. Pia Mancini

11 Occhi sulla politica12 Documenta-Facta14 Lo scandalo del tempio satanico

dedicato a San Padre Pio - Una lettera di risposta - (1)

18 Orribili deformità alla nascita- Armi ad “uranio impoverito” -del dott. Ross B. Mirkarimi

22 Conoscere la Massoneria23 Lettere alla Direzione - In Libreria24 Conoscere il Comunismo

Schemi di predicazionedi mons. Nicolino SaraleEpistole e Vangeli - Anno B(Dalla Solennità di tutti i Santi allaImmacolata Concezione di Maria)

Novembre 2006 - n° 388

2 Prof. Avv. Giacinto Auriti3 Preti, fate i preti,

non gli operatori socialidel sac. dott Luigi Villa

6 Confermato: Wojtyla era ebreo(forse frankista)di Maurizio Blondet

8 Il Teologo9 Il rumore del nulla

della dott.ssa M. Pia Mancini11 Occhi sulla politica12 Documenta-Facta14 Lo scandalo del tempio satanico

dedicato a San Padre Pio - Una lettera di risposta - (2)

18 Francoforte: caldo letto di demonidi A.Z.

22 Conoscere la Massoneria23 Lettere alla Direzione - In Libreria24 Conoscere il Comunismo

Schemi di predicazionedi mons. Nicolino SaraleEpistole e Vangeli - Anno C(Dalla II Domenica di Avvento alla Solennità del Santo Natale)