Chiave di riconoscimento visuale dei più comuni peracaridi … · 2009. 6. 23. · RIASSUNTO -...

12
Studi Trent. Sci. Nat., Acta Biol., 81 (2004): 79-89 ISSN 0392-0542 © Museo Tridentino di Scienze Naturali, Trento 2005 Chiave di riconoscimento visuale dei più comuni peracaridi (Crustacea, Peracarida) lagunari italiani Renato SCONFIETTI Dipartimento di Ecologia del Territorio, Università di Pavia, via Sant’Epifanio 14, I-27100 Pavia (Italia) E-mail: [email protected] RIASSUNTO - Chiave di riconoscimento visuale dei più comuni peracaridi (Crustacea, Peracarida) lagunari italiani - I peracaridi lagunari hanno molte caratteristiche per essere utilizzati come indicatori ambientali: sono frequenti e abbondanti, facili da campionare, con abitudini bentoniche e cicli biologici lunghi, rappresentati da numerose specie con diverse esigenze ecologiche; tuttavia il loro impiego è ostacolato dalla difficoltà del riconoscimento tassonomico, che richiede di essere approfondito a livello specifico o almeno, in alcuni casi più critici, a quello di genere. Allo scopo di agevolare il lavoro di identificazione dei più comuni crostacei peracaridi presenti nelle lagune italiane, viene propo- sta una chiave di riconoscimento semplificata basata su caratteri macroscopici, in genere ben riconoscibili dopo un breve addestramento. Lo strumento diagnostico proposto, che dovrà essere collaudato da operatori differenti, consente di identificare 59 specie, di cui 39 anfipodi, 17 isopodi e 3 tanaidacei. Il lavoro rappresenta una tappa indispensabile per la messa a punto di un manuale pratico di identificazione, nell’ambito dell’utilizzo dei peracaridi come bioindicatori di qualità delle acque lagunari. SUMMARY - Identification key for the most common lagoon peracarids (Crustacea, Peracarida) in Italy - In brackish waters peracarids have many of the features required for environmental indicators: they are frequent and abundant, easy to be catched and sampled, with benthic habits and long biological cycles, represented by a lot of species with different ecological demands; however their use is hampered by the difficult taxonomic identification, that must usually reach the genus or species level. With the aim to incite a large use of this biological community in applied ecology, on the base of macroscopic characters, usually well visible after a short training, a simplified key for the identification of the peracarid crustaceans living in the Italian lagoons has been proposed. This diagnostic instrument identifies 59 species: 39 amphipods, 17 isopods and 3 tanaids. It will be tested by different researchers, to improve its practicability. This first attempt to avoid the extremely precise but harsh traditional keys is a necessary step to allow the use of peracarids as ecological indicators of the quality of Italian brackish waters. Parole chiave: anfipodi, isopodi, tanaidacei, laguna, Italia Key words: amphipods, isopods, tanaids, lagoon, Italy 1. INTRODUZIONE Fra i crostacei, la sola sottoclasse dei Malacostraci include circa 2/3 dei taxa e è suddivisa in sei superordi- ni, fra cui quello dei crostacei peracaridi, caratterizzato dall’avere il primo segmento toracico fuso con il capo e dallo sviluppo delle uova in una tasca incubatrice ven- trale, o marsupio, costituita da lamelle (oostegiti) spor- genti dalla base dei pereiopodi o arti toracici, sovrappo- ste le une alle altre in maniera embricata. Le abitudini sedentarie della maggior parte dei pe- racaridi, poco mobili o quasi sessili come nel caso della ricca comunità tubicola, gli stretti legami con il sub- strato, la lunga durata del ciclo vitale, la numerosità delle specie e la loro ampia diffusione, nonché la varietà di nicchie ecologiche occupate dalle diverse specie sono buone premesse per un loro utilizzo nel campo degli indicatori ecologici, analogamente a quanto avviene per la comunità dei macroinvertebrati nelle acque dolci. In particolare, tra i peracaridi, gli ordini anfipodi (48%), isopodi (39%) e tanaidacei (3%) costituiscono una tas- socenosi abbastanza omogenea sia per la condivisione degli habitat che per le dimensioni individuali, variabili da pochi millimetri a circa due centimetri. Come spesso succede in questo campo, l’impiego concreto di gruppi tassonomici potenzialmente buoni indicatori trova come scoglio principale la difficoltà della loro identificazione tassonomica, basata su una manualistica di estremo dettaglio e rigore, ma essen- zialmente rivolta a specialisti. Il primo impatto con le guide sistematiche, in par- ticolare quelle per gli anfipodi del Museo Oceano- grafico di Monaco curate dal prof. Sandro Ruffo del Museo Civico di Storia Naturale di Verona (Ruffo

Transcript of Chiave di riconoscimento visuale dei più comuni peracaridi … · 2009. 6. 23. · RIASSUNTO -...

Page 1: Chiave di riconoscimento visuale dei più comuni peracaridi … · 2009. 6. 23. · RIASSUNTO - Chiave di riconoscimento visuale dei più comuni peracaridi (Crustacea, Peracarida)

79Studi Trent. Sci. Nat., Acta Biol., 81 (2004): 79-89Studi Trent. Sci. Nat., Acta Biol., 81 (2004): 79-89 ISSN 0392-0542© Museo Tridentino di Scienze Naturali, Trento 2005

Chiave di riconoscimento visuale dei più comuni peracaridi (Crustacea, Peracarida)lagunari italiani

Renato SCONFIETTI

Dipartimento di Ecologia del Territorio, Università di Pavia, via Sant’Epifanio 14, I-27100 Pavia (Italia)E-mail: [email protected]

RIASSUNTO - Chiave di riconoscimento visuale dei più comuni peracaridi (Crustacea, Peracarida) lagunari italiani- I peracaridi lagunari hanno molte caratteristiche per essere utilizzati come indicatori ambientali: sono frequenti eabbondanti, facili da campionare, con abitudini bentoniche e cicli biologici lunghi, rappresentati da numerose speciecon diverse esigenze ecologiche; tuttavia il loro impiego è ostacolato dalla difficoltà del riconoscimento tassonomico,che richiede di essere approfondito a livello specifico o almeno, in alcuni casi più critici, a quello di genere. Allo scopodi agevolare il lavoro di identificazione dei più comuni crostacei peracaridi presenti nelle lagune italiane, viene propo-sta una chiave di riconoscimento semplificata basata su caratteri macroscopici, in genere ben riconoscibili dopo unbreve addestramento. Lo strumento diagnostico proposto, che dovrà essere collaudato da operatori differenti, consentedi identificare 59 specie, di cui 39 anfipodi, 17 isopodi e 3 tanaidacei. Il lavoro rappresenta una tappa indispensabileper la messa a punto di un manuale pratico di identificazione, nell’ambito dell’utilizzo dei peracaridi come bioindicatoridi qualità delle acque lagunari.

SUMMARY - Identification key for the most common lagoon peracarids (Crustacea, Peracarida) in Italy - In brackishwaters peracarids have many of the features required for environmental indicators: they are frequent and abundant,easy to be catched and sampled, with benthic habits and long biological cycles, represented by a lot of species withdifferent ecological demands; however their use is hampered by the difficult taxonomic identification, that must usuallyreach the genus or species level. With the aim to incite a large use of this biological community in applied ecology, onthe base of macroscopic characters, usually well visible after a short training, a simplified key for the identification ofthe peracarid crustaceans living in the Italian lagoons has been proposed. This diagnostic instrument identifies 59species: 39 amphipods, 17 isopods and 3 tanaids. It will be tested by different researchers, to improve its practicability.This first attempt to avoid the extremely precise but harsh traditional keys is a necessary step to allow the use ofperacarids as ecological indicators of the quality of Italian brackish waters.

Parole chiave: anfipodi, isopodi, tanaidacei, laguna, ItaliaKey words: amphipods, isopods, tanaids, lagoon, Italy

1. INTRODUZIONE

Fra i crostacei, la sola sottoclasse dei Malacostraciinclude circa 2/3 dei taxa e è suddivisa in sei superordi-ni, fra cui quello dei crostacei peracaridi, caratterizzatodall’avere il primo segmento toracico fuso con il capo edallo sviluppo delle uova in una tasca incubatrice ven-trale, o marsupio, costituita da lamelle (oostegiti) spor-genti dalla base dei pereiopodi o arti toracici, sovrappo-ste le une alle altre in maniera embricata.

Le abitudini sedentarie della maggior parte dei pe-racaridi, poco mobili o quasi sessili come nel caso dellaricca comunità tubicola, gli stretti legami con il sub-strato, la lunga durata del ciclo vitale, la numerosità dellespecie e la loro ampia diffusione, nonché la varietà dinicchie ecologiche occupate dalle diverse specie sonobuone premesse per un loro utilizzo nel campo degli

indicatori ecologici, analogamente a quanto avviene perla comunità dei macroinvertebrati nelle acque dolci. Inparticolare, tra i peracaridi, gli ordini anfipodi (48%),isopodi (39%) e tanaidacei (3%) costituiscono una tas-socenosi abbastanza omogenea sia per la condivisionedegli habitat che per le dimensioni individuali, variabilida pochi millimetri a circa due centimetri.

Come spesso succede in questo campo, l’impiegoconcreto di gruppi tassonomici potenzialmente buoniindicatori trova come scoglio principale la difficoltàdella loro identificazione tassonomica, basata su unamanualistica di estremo dettaglio e rigore, ma essen-zialmente rivolta a specialisti.

Il primo impatto con le guide sistematiche, in par-ticolare quelle per gli anfipodi del Museo Oceano-grafico di Monaco curate dal prof. Sandro Ruffo delMuseo Civico di Storia Naturale di Verona (Ruffo

Page 2: Chiave di riconoscimento visuale dei più comuni peracaridi … · 2009. 6. 23. · RIASSUNTO - Chiave di riconoscimento visuale dei più comuni peracaridi (Crustacea, Peracarida)

80 Sconfietti Chiave di riconoscimento di peracaridi lagunari italiani

1982, 1989, 1993, 1998), accurate ed aggiornate, ri-sulta ostico per l’elevatissimo numero di specie con-template (circa 450, di cui 170 endemiche per il MarMediterraneo), e i dettagli inevitabilmente minuti diriferimento, talvolta individuabili a fatica. Per esem-pio, la prima opzione dicotomica usa come discrimi-nante per i Gammaridea, che costituiscono il sottordinepiù numeroso, le proporzioni biometriche dell’ischiodel secondo paio di gnatopodi, la cui lunghezza puòessere almeno 1,5 volte maggiore rispetto alla larghez-za, oppure non vistosamente differente.

In ambiente lagunare, tuttavia, il numero di specieche si possono riscontrare è decisamente limitato; inol-tre per un utilizzo concreto dei peracaridi come bioin-dicatori è sufficiente l’identificazione ragionevolmentecerta del popolamento nel suo complesso, le cui infor-mazioni ecologiche non vengono certo deformate dal-la presenza di specie occasionali non identificate.

La chiave che si vuole proporre parte da una primasuddivisione nei tre ordini considerati (anfipodi, iso-podi e tanaidacei) e dall’osservazione della forma del-l’animale in toto, in quanto, in presenza di un numerolimitato di specie, l’aspetto complessivo è una discri-minante ben più immediata di piccole spine, peli, de-licati rapporti biometrici di articoli, appendici ecc. Poi,naturalmente, si arriva anche ad alcuni dettagli, privi-legiando quelli che in qualche modo “personalizza-no” il portamento di talune specie: si tratta talvolta diun gruppo particolare di spine, uno gnatopode di for-ma curiosa, un umbone dorsale, un rostro particolare,che balzano all’occhio dell’osservatore attento, inquanto si scostano dal modello tipico di riferimentoper le diverse categorie di appartenenza.

Questi dettagli consentono di avvicinarsi, seguen-do una traccia soprattutto visuale, ad un gruppo di spe-cie ristretto, all’interno del quale risulta più agevolel’indispensabile ricerca di dettagli tassonomici.

Naturalmente non si ha alcuna pretesa di esaurire lacasistica lagunare, ma solo di fornire uno strumentopratico per il riconoscimento delle specie più comuni;neppure si ha la presunzione di portare ad un riconosci-mento certo, ma solo probabile. Rimane indispensabileil riferimento alla manualistica specifica per la confer-ma tassonomica e la descrizione analitica delle specie;l’accesso risulta, comunque, decisamente agevolato.

2. NOMENCLATURA ESSENZIALE

Vengono forniti alcuni schemi anatomici di base (Figg.1-3), per la comprensione della terminologia utilizzata.

La didascalia delle figure è riportata solo quandoci si riferisce ad una specie; in caso contrario, il riferi-mento di dettaglio si trova nel testo.

Le figure sono tratte e modificate dai seguenti te-sti: Naylor 1972; Argano 1979; Lincoln 1979; Ruffo1982, 1989, 1993, 1998; Holdich & Jones 1983; Bel-lan-Santini 1999. La denominazione delle specie è ri-

ferita alla checklist della fauna italiana specifica (Ar-gano et al. 1995).

Obiettivo futuro è l’implementazione della chiaveattraverso ripetuti collaudi operati dai non addetti el’ampliamento del quadro specifico. L’Autore ringra-zia sin d’ora chiunque faccia pervenire osservazioni eintegrazioni alla chiave di riconoscimento proposta.

3. ELENCO DELLE SPECIE TRATTATE

Viene riportato l’elenco delle specie incluse nellachiave di riconoscimento: 39 anfipodi, 17 isopodi, 3tanaidacei, per un totale di 59 specie.

Ordine AMPHIPODAAmphithoe ferox (Chevreux)Amphithoe ramondi AudouinCaprella dilatata KröyerCaprella equilibra SayCaprella scaura TempletonChelura terebrans PhilippiColomastix pusilla GrubeCorophium acherusicum CostaCorophium acutum ChevreuxCorophium insidiosum CrawfordCorophium orientale SchellenbergCorophium sextonae CrawfordDexamine spiniventris (Costa)Dexamine spinosa (Montagu)Echinogammarus olivii (Milne Edwards)Echinogammarus pungens (Milne Edwards)Elasmopus pectenicrus (Bate)Elasmopus rapax A. CostaEricthonius brasiliensis (Dana)Ericthonius difformis EdwardsEricthonius punctatus (Bate)Gammarella fucicola (Leach)Gammaropsis maculata (Johnston)Gammarus aequicauda (Martynov)Gammarus insensibilis StockHyale perieri (Lucas)Jassa marmorata HolmesLeptocheirus pilosus ZaddachLeucothoe spinicarpa (Abildgaarg)Lysianassa costae Milne EdwardsMaera grossimana (Montagu)Melita palmata (Montagu)Microdeutopus anomalus (Rathke)Microdeutopus gryllotalpa CostaOrchomene humilis (A. Costa)Phoxocephalus aquosus KaramanPhtisica marina SlabberStenothoe tergestina (Nebeski)Stenothoe valida Dana

Ordine ISOPODAAnthura gracilis (Montagu)Cyathura carinata (Kröyer)Cymodoce truncata Leach

Page 3: Chiave di riconoscimento visuale dei più comuni peracaridi … · 2009. 6. 23. · RIASSUNTO - Chiave di riconoscimento visuale dei più comuni peracaridi (Crustacea, Peracarida)

81Studi Trent. Sci. Nat., Acta Biol., 81 (2004): 79-89

Dynamene bidentata (Adams)Idotea baltica (Pallas)Idotea chelipes (Pallas)Jaera hopeana CostaJaera italica KesselyakJanira maculosa LeachLekanesphaera hookeri (Leach)Lekanesphaera ephippium (Costa)Lekanesphaera monodi (Arcangeli)

Limnoria lignorum (Rathke)Munna sp. KröyerParacerceis sculpta (Holmes)Paragnathia formica (Hesse)Sphaeroma serratum (Fabricius)

Ordine TANAIDACEAHeterotanais oerstedi (Kröyer)Leptochelia savignyi (Kröyer)Tanais dulongii (Audouin)

Fig. 1 - Anfipode.Fig. 1 - Amphipod.

Fig. 2 - Isopode.Fig. 2 - Isopod.

Fig. 3 - Tanaidaceo.Fig. 3 - Tanaid.

Tav. I - Anfipodi, isopodi, tanaidacei: schema anatomico.Tav I - Amphipods, isopods, tanaids: general scheme.

4. CHIAVE DI RICONOSCIMENTO

- Corpo generalmente appiattito lateralmente, talvolta modificato, due paia di gnatopodi in genere ben visibili(Tav. I, Fig. 1) Anfipodi

- Corpo appiattito dorso–ventralmente, assenza di chele cefaliche, pleotelson evidente (Tav. I, Fig. 2)Isopodi

- Corpo appiattito dorso-ventralmente o quasi cilindrico, cefalon ben evidente, con antenne e chele (Tav. I, Fig. 3)Tanaidacei

Page 4: Chiave di riconoscimento visuale dei più comuni peracaridi … · 2009. 6. 23. · RIASSUNTO - Chiave di riconoscimento visuale dei più comuni peracaridi (Crustacea, Peracarida)

82 Sconfietti Chiave di riconoscimento di peracaridi lagunari italiani

4.1. Anfipodi (Tav. II)

1 - Corpo appiattito lateralmente, atto al nuoto, con forma tipica (Fig. 1) 11- Corpo più o meno modificato, con adattamenti a condizioni diverse 2

2 - Corpo semi-cilindrico, antenne tozze e appuntite, quasi della stessa lunghezza, primo gnatopode esile eallungato, pereiopodi subuguali (Fig. 4) Colomastix pusilla

- Corpo quasi appiattito dorso-ventralmente 3- Corpo sottile e allungato, cilindrico, addome rudimentale o quasi assente, assenza di uropodi 4

3 - Terzo uropode molto lungo e robusto, piatto, a forma di pala; solo nel processo dorsale terminale robusto,acuminato, con punta ricurva verso il basso (Fig. 5) Chelura terebrans

- Terzo uropode corto, urosoma largo e piatto, a forma di scudo o segmentato, antenne tozze(gen. Corophium) 7

4 - Terzo e quarto articolo del corpo con pereiopodi, lobi branchiali sugli articoli 2-4 (Fig. 6)Phtisica marina

- Terzo e quarto articolo del corpo senza pereiopodi, lobi branchiali solo sugli art. 3-4 (gen. Caprella) 55 - Assenza di rostro frontale, primo segmento del corpo con spina ventrale e spina ascellare all’inserzione del

secondo gnatopode, lobi branchiali allungati Caprella equilibra- Presenza di rostro frontale (Fig. 7) 6

6 - Lamelle coxali tondeggianti (Fig. 8a), rostro rivolto in avanti Caprella dilatata- Lamelle coxali allungate (Fig. 8b), rostro inclinato di circa 45° verso l’alto

Caprella scaura7 - Urosoma largo, con segmenti ben visibili (Fig. 9a) Corophium orientale

- Urosoma con segmenti saldati fra loro in un’unica placca (Fig. 9b) 88 - Urosoma piatto, con bordi laterali leggermente rialzati, secondo paio di antenne (Fig. 10) con due denti sul

quarto articolo ed un dente mediano sul quinto ( ) o con molte spine ( ) Corophium acutum- Urosoma debolmente convesso 9

9 - Quarto articolo del secondo paio di antenne (Figg. 12, 13) con grande dente terminale e senza spine ( ) oquinto articolo con una o più spine ( ) 10

- Quarto articolo del secondo paio di antenne (Fig. 11) con grande dente terminale, con 2-3 spine ( ) o quartoarticolo del secondo paio di antenne con spine solitarie e il quinto articolo con una spina mediana ventrale ( )

Corophium sextonae10 - Quinto e sesto articolo del secondo paio di antenne (Fig. 12) con molte setole ( ) o quinto articolo del

secondo paio di antenne con una spina ( ), rostro frontale acuminato e ben sviluppato negli esemplari piùgrandi Corophium insidiosum

- Quinto e sesto articolo del secondo paio di antenne (Fig. 13) con poche setole ( ) o quarto articolo con spineappaiate e il quinto articolo con due o più spine ( ) Corophium acherusicum

11 - Corpo con spine o denti dorsali (Fig. 14) 12- Corpo liscio, senza spine o denti 18

12 - Segmenti addominali dentati dorsalmente, senza spine (Fig. 14a, 14b, 14c) 13- Segmenti addominali senza denti, con gruppi di spine dorsali piccole, ma ben visibili

(Fig. 14d) 1513 - Unico dente dorsale distale solo sul primo articolo dell’urosoma, terzo uropode lungo, quasi perpendicolare

al corpo (Fig. 14c) Melita palmata- Tutti i segmenti dorsali dentati (gen. Dexamine) 14

14 - Segmenti addominali con la sola spina dorsale (Fig. 14a) Dexamine spinosa- Segmento addominali con una spina dorsale e due laterali, una per lato (Fig. 14b)

Dexamine spiniventris15 - Terzo uropode con rami di lunghezza poco differente (Fig. 15a) (gen. Gammarus) 16

- Terzo uropode con un ramo molto più corto dell’altro, poco visibile (Fig. 15b)(gen. Echinogammarus) 17

16 - Telson con numerose sete più lunghe delle spine (Fig. 16a) Gammarus aequicauda- Telson con poche sete, più corte delle spine (Fig. 16b) Gammarus insensibilis

17 - Pereiopodi 3-7 robusti, con poche sete corte; urosoma con gruppi di sole spine dorsali, senza seteEchinogammarus olivii

- Pereiopodi 3-7 abbastanza allungati e setosi, in particolare sul margine posteriore della base di 5-7; urosomacon gruppi dorsali di spine e sete; pelosità genericamente diffusa ed evidente

Echinogammarus pungens

Page 5: Chiave di riconoscimento visuale dei più comuni peracaridi … · 2009. 6. 23. · RIASSUNTO - Chiave di riconoscimento visuale dei più comuni peracaridi (Crustacea, Peracarida)

83Studi Trent. Sci. Nat., Acta Biol., 81 (2004): 79-89

18 - Placche coxali molto sviluppate (Fig. 18) 19- Placche coxali normalmente o poco sviluppate 23

19 - Antenne corte, primo paio tozze e robuste con flagello accessorio più o meno evidente 20- Antenne ben sviluppate, spesso arancione, con forma a “semicerchio” (Fig. 19a) (gen. Stenothoe) 22

20 - Occhi tondi, rostro cefalico anteriore ben sviluppato (Fig. 17) Phoxocephalus aquosus- Occhi reniformi, gnatopodi poco visibili con pereiopodi appuntiti 21

21 - Primo paio di antenne parzialmente incassate nella testa, con flagello accessorio ben evidenteOrchomene humilis

- Primo paio di antenne con flagello accessorio poco evidente Lysianassa costae22 - Secondo gnatopode con forma quasi rettangolare, che si incurva solo nella porzione distale (nei maschi con

un dente terminale e sete evidenti nel palmo) (Fig. 19b) Stenothoe valida- Secondo gnatopode di forma affusolata, che inizia a incurvarsi già dalla porzione mediana (Fig. 19c)

Stenothoe tergestina23 - Primo paio di antenne più corte del secondo (Fig. 20) Hyale perieri

- Primo paio di antenne più lunghe delle seconde o subuguali 2424 - Carpo del primo gnatopode con lungo processo ventrale distale, che raggiunge l’estremità del propode

formando un “becco d’uccello” (Fig. 21) Leucothoe spinicarpa- Non come sopra 25

25 - Primo segmento dell’urosoma con umbone dorsale distale, secondo gnatopode molto grande; quinto, sesto,settimo pereiopode con base molto ampia (Fig. 22) Gammarella fucicola

- assenza di umbone dorsale 2626 - Terzo uropode con due evidenti uncini ricurvi (Fig. 23a), secondo gnatopode con carpo quasi triangolare

(gen. Amphitoe) 27- Uropodi con molte spine allungate e robuste Maera grossimana- Nessuno dei caratteri sopra riportati 28

27 - Secondo gnatopode con palmo profondamente incavato, specialmente nel Amphitoe ramondi- Secondo gnatopode con propode subrettangolare e margine distale con due incavi separati da un dente a

margine smussato Amphitoe ferox28 - Secondo gnatopode appuntito con lunghe setole sul bordo anteriore (Fig. 23b) Leptocheirus pilosus

- Secondo gnatopode quasi rettangolare, spesso con molte setole (Fig. 23c)(gen. Microdeutopus) 29

- Nessuno dei caratteri riportati 3029 - Primo gnatopode simile al secondo (Fig. 23d) gen. Microdeutopus

- Primo gnatopode ben più grande del secondo (gen. Microdeutopus ) 3030 - Carpo del primo gnatopode con lungo processo appuntito, spesso con dente accessorio

Microdeutopus anomalus- Carpo del primo gnatopode molto ampio, palmo crenulato don 2-4 denti

Microdeutopus gryllotalpa31 - Secondo gnatopode con carpo più grande del propode, recante un processo distale più o meno dentato

( , Fig. 24) (gen. Ericthonius) 32- Secondo gnatopode con propode più grande del carpo 34

32 - Placche coxali quasi rotonde (Fig. 24a) Ericthonius punctatus- Placche coxali quasi rettangolari 33

33 - Placche coxali allungate in senso prossimo-distale (Fig. 24b) Ericthonius brasiliensis- Placche coxali allungate in senso antero - posteriore (Fig. 24c) Ericthonius difformis

34 - Primo paio di antenne con flagello accessorio ben evidente, pluriarticolato (Fig. 25a)Gammaropsis maculata

- Primo paio di antenne con flagello accessorio poco evidente, corto (Fig. 25b) 3535 - Antenne robuste e setose (Fig. 26) Jassa marmorata

- Antenne sottili, molto allungate con poche sete (gen. Elasmopus) 3636 - Sesto pereiopode dentellato sul bordo posteriore (Fig. 27a) Elasmopus pectenicrus

- Sesto pereiopode non dentellato sul bordo posteriore (Fig. 27b) Elasmopus rapax

4.2. Isopodi (Tav. III)

1 - Corpo tozzo, con segmenti toracici compressi fra una grande testa e il pleotelson, occhi sporgenti lateral-mente, pereiopodi molto lunghi (spesso assenti negli individui fissati) (Fig. 28a) Munna sp.

Page 6: Chiave di riconoscimento visuale dei più comuni peracaridi … · 2009. 6. 23. · RIASSUNTO - Chiave di riconoscimento visuale dei più comuni peracaridi (Crustacea, Peracarida)

84 Sconfietti Chiave di riconoscimento di peracaridi lagunari italiani

- Somiti addominali visibilmente ristretti rispetto al profilo generale; con grandi mandibole proiettate inavanti, con somiti 3-5 fusi e dilatati (Fig. 28b) Paragnathia formica

- Nessuno dei caratteri sopra riportati 22 - Corpo 2-3 volte più lungo che largo 3

- Corpo oltre 3 volte più lungo che largo 113 - Somiti e testa ben distinti, antenne ben visibili, uropodi corti e sporgenti centralmente dal pleotelson

(Fig. 29a) (gen. Jaera) 3- Somiti e testa parzialmente embricati, antenne non visibili in visione dorsale, uropodi inseriti lateralmente,

si possono trovare chiusi o semichiusi a sfera (Sferomidi) 44 - Pleotelson con rientranza distale evidente, nella quale sono ben visibili i corti uropodi (Fig. 29b)

Jaera italica- Pleotelson solo leggermente incavato distalmente, con uropodi appena sporgenti (Fig. 29c)

Jaera hopeana5 - Torace con il sesto somite più ampio e munito di due vistosi processi dorsali appuntiti in direzione caudale

(Fig. 30a) Dynamene bidentata- Sesto somite toracico senza processi dorsali 6

6 - Pleotelson con bordo posteriore e superficie dorsale lisci (Fig. 31a) 7- Pleotelson con tubercoli o piccole protuberanze o incisure distali (Fig. 31b) 9

7 - Uropodi affusolati e appuntiti, ben sporgenti distalmente (Fig. 32a) Lekanesphaera ephippium- Uropodi normalmente sviluppati 8

8 - Pleotelson con profilo distale ben squadrato a forma di trapezio, con base minore distale circa 1/3 della basemaggiore (larghezza) (Fig. 31a) Sphaeroma serratum

- Pleotelson circa trapezoidale, ma con base minore distale ristretta, decisamente inferiore a 1/3 della basemaggiore (larghezza) Lekanesphaera monodi

9 - Bordo distale del pleotelson liscio, pleotelson con due file di tubercoli longitudinali e altri sparsi (Fig. 34b)Lekanesphaera hookeri

- Bordo distale del pleotelson con incavo semicircolare (Fig. 30b) Dynamene bidentata- Bordo distale del pleotelson più o meno evidentemente tridentato 10

10 - Uropodi molto lunghi e sporgenti (Fig. 31b) Paracerceis sculpta- Uropodi non sporgenti oltre il corpo (Fig. 33) Cymodoce truncata

11 - Corpo circa 10 volte più lungo che largo 12- Corpo non molto allungato, circa 4 volte più lungo che largo 13

12 - Pleotelson subrettangolare e occhi grandi (Fig. 34a) Anthura gracilis- Telson ristretto distalmente e occhi piccoli (Fig. 34b) Cyathura carinata

13 - Pleotelson subrotondo e appiattito, corpo quasi cilindrico (Fig. 35) Limnoria lignorum- Pleotelson ristretto distalmente 14

14 - Secondo paio di antenne molto lunghe (come il corpo o più), uropodi ben evidenti (spesso assenti nell’ani-male fissato) (Fig. 36) Janira maculosa

- Secondo paio di antenne corte, uropodi grandi e ventrali, a forma di “ante” di finestra (Fig. 37a, 37b)(gen. Idotea) 15

15 - Pleotelson ben appuntito e, negli esemplari ben sviluppati, tridentato (Fig. 37c) Idotea baltica- Pleotelson solo lievemente appuntito anche negli esemplari adulti Idotea chelipes

4.3. Tanaidacei (Tav. IV)

1 - Corpo tozzo, primi due segmenti addominali con due serie semicircolari di setole dorsali (Fig. 38)Tanais dulongii

- Corpo allungato, addome senza serie di setole 22 - Capo molto allungato, che si assottiglia distalmente (Fig. 39) Heterotanais oerstedi

- Capo non allungato 33 - Primo paio di antenne più lunghe del capo (Fig. 40) Leptochelia savignyi

- Primo paio di antenne più corte del capo 44 - Flagello degli uropodi allungato, capo a forma di botte allungata (Fig. 40)

Leptochelia savignyi- Flagello degli uropodi corto, capo con larghezza distale inferiore a quella prossimale (Fig. 39)

Heterotanais oerstedi

Page 7: Chiave di riconoscimento visuale dei più comuni peracaridi … · 2009. 6. 23. · RIASSUNTO - Chiave di riconoscimento visuale dei più comuni peracaridi (Crustacea, Peracarida)

85Studi Trent. Sci. Nat., Acta Biol., 81 (2004): 79-89

Fig. 4 - Colomastix pusilla.

Fig. 5 - Chelura terebrans.

Fig. 6 - Phtisica marina.

Fig. 7 - Rostro frontale di Caprella.Fig. 7 - Frontal rostrum of Caprella.

Fig. 8 - Lamelle coxali in Caprella: a) tonde; b) allungate.Fig. 8 - Coxal gills in Caprella: a) round gills; b) elongate gills.

Fig. 9 - Urosoma in Corophium: a) con segmenti saldati aformare un’unica placca; b) con segmenti ben distinti.Fig. 9 - Urosome in Corophium: a) with coalesced segmentsto make a plate; b) with well distinct segments.

Fig. 10 - Antenne di Corophium acutum.Fig. 10 - Antennae of Corophium acutum.

Tav. II - Anfipodi.Tav. II - Amphipods.

Page 8: Chiave di riconoscimento visuale dei più comuni peracaridi … · 2009. 6. 23. · RIASSUNTO - Chiave di riconoscimento visuale dei più comuni peracaridi (Crustacea, Peracarida)

86 Sconfietti Chiave di riconoscimento di peracaridi lagunari italiani

Fig. 11 - Antenne di Corophium sexto-nae.Fig. 11 - Antennae of Corophium sexto-nae.

Fig. 12 - Antenne di Corophium insidio-sum.Fig. 12 - Antennae of Corophium insi-diosum.

Fig. 13 - Antenne di Corophium acheru-sicum.Fig. 13 - Antennae of Corophium ache-rusicum.

Fig. 14 - Esempi di spine o denti:a) Dexamine spinosa;b) Dexamine spiniventris;c) Melita palmata;d) Gammarus sp.Fig. 14 - Examples of spines or teeth:a) Dexamine spinosa;b) Dexamine spiniventris;c) Melita palmata;d) Gammarus sp.

Fig. 15 - Terzo uropode con segmentidistali subuguali (a) o di lunghezza mol-to differente.Fig. 15 - Third uropode with subequal(a) or very different (b) distal segments.

Fig. 16 - Telson di: a) Gammarus aequi-cauda; b) Gammarus insensibilis.Fig. 16 - Telson of: a) Gammarus aequi-cauda; b) Gammarus insensibilis.

Fig. 17 - Phoxocephalus aquosus.

Fig. 19 - Gen. Stenothoe: a) forma tipica; b) S. valida(secondo gnatopode); c) S. tergestina (secondognatopode).Fig. 19 - Gen. Stenothoe: a) typical shape; b) S. valida(second gnatopode); c) S. tergestina (second gnatopode).

Fig. 18 - Lysianassa costae.

Tav. II - Continua.Tav. II - Continued.

Page 9: Chiave di riconoscimento visuale dei più comuni peracaridi … · 2009. 6. 23. · RIASSUNTO - Chiave di riconoscimento visuale dei più comuni peracaridi (Crustacea, Peracarida)

87Studi Trent. Sci. Nat., Acta Biol., 81 (2004): 79-89

Fig. 20 - Antenne di Hyale perieri.Fig. 20 - Antennae of Hyale perieri.

Fig. 21 - Primo gnatopode di Leucothoespinicarpa.Fig. 21 - First gnatopode of Leucothoespinicarpa.

Fig. 22 - Pereiopodi addominali eurosoma di Gammarella fucicola.Fig. 22 - Abdominal pereiopods andurosome of Gammarella fucicola.

Fig. 25 - Tipi diversi di flagello acces-sorio: a) ben evidente, pluriarticolato;b) poco evidente, corto.Fig. 25 - Different kind of accessoryflagellum: a) well distinct, pluriar-ticulate; b) short, not distinct.

Fig. 26 - Jassa marmorata.

Fig. 27 - Sesto pereiopode di Elasmo-pus: a) E. pectenicrus; b) E. rapax.Fig. 27 - Sixth pereiopods of Elasmopus:a) E. pectenicrus; b) E. rapax.

Fig. 24 - Secondo gnatopode di Erictho-nius: a) E. punctatus; b) E. brasiliensis;c) E. difformis.Fig. 24 - Second gnatopod of Erictho-nius: a) E. punctatus; b) E. brasiliensis;c) E. difformis.

Fig. 23 - Particolari anatomici in specie diverse: a) terzo uropode di Amphitoe;b) secondo gnatopode di Leptocheirus pilosus; c) secondo gnatopode diMicrodeutopus; d) primo gnatopode di Microdeutopus gryllotalpa .Fig. 23 - Anatomical particulars in some species: a) third uropod of Amphitoe;b) second gnatopod of Leptocheirus pilosus; c) second gnatopod of Microdeutopus;d) first gnatopod of Microdeutopus gryllotalpa .

Tav. II - Continua.Tav. II - Continued.

Page 10: Chiave di riconoscimento visuale dei più comuni peracaridi … · 2009. 6. 23. · RIASSUNTO - Chiave di riconoscimento visuale dei più comuni peracaridi (Crustacea, Peracarida)

88 Sconfietti Chiave di riconoscimento di peracaridi lagunari italiani

Fig. 31 - a) Sphaeroma serratum;b) Paracerceis sculpta.

Fig. 32 - a) Lekanesphaera hookeri;b) Lekanesphaera ephippium.

Fig. 34 - a) Anthura gracilis; b) telson di Cyathura carinata.

Fig. 28 - a) Munna sp.; b) Paragnathiaformica.

Fig. 29 - a) Jaera sp.; b) J. italica,pleotelson; c) J. hopeana, pleotelson.

Fig. 30 - Dynamene bidentata a) ;b) .

Fig. 33 - Cymodoce truncata.

Fig. 35 - Limnoria lignorum.

Fig. 36 - Janira maculosa. Fig. 37 - a, b) Idotea sp.; c) Idoteabaltica.

Tav. III - Isopodi.Tav. III - Isopods.

Page 11: Chiave di riconoscimento visuale dei più comuni peracaridi … · 2009. 6. 23. · RIASSUNTO - Chiave di riconoscimento visuale dei più comuni peracaridi (Crustacea, Peracarida)

89Studi Trent. Sci. Nat., Acta Biol., 81 (2004): 79-89

Fig. 39 - Heterotanais oerstedi.

Fig. 38 - Tanais dulongii.

Fig. 40 - Leptochelia savignyi.

Tav. IV - Tanaidacei.Tav. IV - Tanaids.

RINGRAZIAMENTI

Il lavoro è stato realizzato nell’ambito del progettoNITIDA “Nuovi indicatori di stato trofico e d’integri-tà ecologica di ambienti marini costieri e ambienti ditransizione” coordinato dal prof. Roberto Danovarodell’Università Politecnica delle Marche e co-finan-ziato dal MIUR per gli anni 2003-2005.

BIBLIOGRAFIA

Argano R., 1979 - Isopodi. Guide per il riconoscimento del-le specie animali delle acque interne Italiane. C.N.R.AQ/1/43: 63 pp.

Argano R., Ferrara F., Letterio G., Riggio S. & Ruffo S.,1995 - Crustacea Malacostraca II (Tanaidacea, Isopoda,

Amphipoda, Euphasiacea). In: Minelli A., Ruffo S. &La Posta S. (a cura di), Checklist delle specie della fau-na italiana. Edizioni Calderini, Bologna: 52 pp.

Bellan-Santini D., 1999. Traité de zoologie: anatomie,systématique, biologie. Tome VII, fasc.-IIIA: CrustacésPéracarides. Mémoires de l’Institute océanographique,Monaco, 19: 93-176.

Holdich D.M. & Jones J.A., 1983 - Tanaids. Synopses of theBritish Fauna n. 27, Cambridge University Press: 86 pp.

Lincoln R.J., 1979 - British marine Amphipoda: Gammaridae.British museum (natural History), London: 657 pp.

Naylor E., 1972 - British marine isopods. Synopses of theBritish Fauna n. 3, Academic Press, London and NewYork: 86 pp.

Ruffo S. (ed.), 1982-1989-1993-1998 - The Amphipoda ofthe Mediterranean. Part 1-2-3-4. Mémoires de l’Instituteocéanographique, Monaco, 13: 959 pp.

Page 12: Chiave di riconoscimento visuale dei più comuni peracaridi … · 2009. 6. 23. · RIASSUNTO - Chiave di riconoscimento visuale dei più comuni peracaridi (Crustacea, Peracarida)

90 Sconfietti Chiave di riconoscimento di peracaridi lagunari italiani