Chiamati a essere Corpo il tema - WebDiocesi · Il Corpo di Cristo infatti è realmen-te la Casa...

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Chiamati a essere Corpo il tema CHIAMATI A ESSERE CORPO ESSERE CHIESA NELLA COMUNIONE La riflessione-attenzione intorno alla Chiesa giunge l’anno successivo quello sulla vi- ta dei fratelli. L’annuncio del Fratello e Vivere da fratelli sono state le due tap- pe che hanno modulato e messo in evidenza la vocazione universale alla fraternità che interpella la coscienza di ogni cristiano e che ha la sua origine e il suo compimento nel mistero dell’Incarnazione. Nell’anno pastorale 2012-13 la lettera del vescovo alla dioce- si “La fraternità cristiana” ribadisce il concetto della fraternità e lo orienta per una ri- flessione intorno alla Chiesa: c’è una fraternità peculiare, elettiva, sacramentale, dono e re- sponsabilità allo stesso tempo nella quale tutti i cristiani sono coinvolti a pieno titolo e que- sta fraternità, esperienza di comunione, è la Chiesa. Tale tema fa, inoltre, da sfondo al cammi- no che la Chiesa diocesana intende fare attorno all’essere Chiesa a partire da un territorio abita- to e vissuto: collaborazione tra parrocchie, unità pastorali, vicariato, diocesi. L’immagine paolina del corpo e delle membra appare, così, la sintesi più efficace per descrivere il mistero in cui ogni battezzato è immerso e di cui è parte vitale. Corpo come compartecipazione al mistero trinitario e come comunione tra i convocati al banchetto. Riportiamo un breve passaggio di Henri de Lubac da Meditazione sulla Chiesa: “La me- tafora paolina condensa in sé un duplice significato; per cui è possibile riconnetterle i due insegnamenti complemen- tari che si trovano non soltanto nell’Apostolo, ma anche nei Vangeli e in tutti il Nuovo Testamento. In essa vengono, per così dire, a riunirsi e intrecciarsi insieme tutti i temi biblici relativi alla Chiesa. Il Corpo di Cristo infatti è realmen- te la Casa costruita dal grande Architetto sulla roccia della fede di Pietro, in cui ognuno trova la sua dimora e il suo im- pegno; ma è anche la Vigna in cui una medesima linfa anima il tronco e i rami. Da una parte esso è l’unità di una tota- lità; tutti i cristiani che lo compongono, assimilati al Cristo come lo stesso Uno. Contrariamente ai Principati e alle Po- testà che, vinti, Egli tiene sotto i suoi piedi, la Chiesa non fa che una cosa sola con Lui e la supremazia che Egli eser- cita su di essa è una supremazia di santificazione e di amore. Gesù Cristo sostiene la Chiesa, Egli vive nella Chiesa; il Capo è della stessa natura delle sue membra, nelle quali infonde forza, movimento, energia”. Con l’immagine del corpo si intende, in particolare, mettere in risalto la corresponsabilità che lega i battezzati al Si- gnore in un mandato di missione imprescindibile dall’identità della Chiesa stessa: si è Chiesa se si annuncia il Vangelo vivendolo quotidianamente tra i fratelli. La fraternità che è la Chiesa, non è una questione di legami emotivi o intellet- tuali, spesso umorali che contraddistinguono la vita sociale di questi tempi. Come ricorda il vescovo Francesco: “La fra- ternità cristiana, non è un sentimento dolce e consolatorio da coltivare tra persone che la pensano nello stesso modo e avvertono tra loro delle affinità affettive ed elettive: è la modalità con la quale siamo chiamati a vivere e testimonia- re il Vangelo, non da soli ma insieme”. Intorno a queste questioni si inaugura l’itinerario di Avvento-Natale declinato secondo i diversi sussidi. CHIAMATI A ESSERE CORPO NEL MISTERO DEL NATALE Nell’itinerario di Avvento e Natale l’immagine del Corpo, che è la Chiesa, si sovrappone a quella del Corpo del Bam- bino nato per noi. Il canto di Isaia che ci accompagna nelle settimane prima di Natale ci ricorda che il mistero del- l’Incarnazione ribalta i pensieri degli uomini, pone il Cielo sulla Terra, l’amore divino in cuore di carne. L’Incarnazione è per la Chiesa paradigma di logica e di vita concreta. Tutta l’esistenza di Gesù di Nazareth è appunto l’esempio lasciato ai suoi (cfr Gv 13,15) affinché si convertano al Padre da figli, imparino a incarnarsi nella storia umana da fratelli. La tenerezza che suscita il nato Re è il sentimento paterno che dovrebbe legare i fratelli: un piccolo corpo che si offre in una mangiatoia per essere adorato nella comunione dei convocati: pastori, Magi o semplici fedeli. DIOCESI DI BERGAMO ITINERARI PASTORALI PER AVVENTO-NATALE 2012

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Chiamati a essere Corpoil temaCHIAMATI A ESSERE CORPO

ESSERE CHIESA NELLA COMUNIONELa riflessione-attenzione intorno alla Chiesa giunge l’anno successivo quello sulla vi-

ta dei fratelli. L’annuncio del Fratello e Vivere da fratelli sono state le due tap-pe che hanno modulato e messo in evidenza la vocazione universale alla fraternità cheinterpella la coscienza di ogni cristiano e che ha la sua origine e il suo compimento nelmistero dell’Incarnazione. Nell’anno pastorale 2012-13 la lettera del vescovo alla dioce-si “La fraternità cristiana” ribadisce il concetto della fraternità e lo orienta per una ri-flessione intorno alla Chiesa: c’è una fraternità peculiare, elettiva, sacramentale, dono e re-sponsabilità allo stesso tempo nella quale tutti i cristiani sono coinvolti a pieno titolo e que-sta fraternità, esperienza di comunione, è la Chiesa. Tale tema fa, inoltre, da sfondo al cammi-no che la Chiesa diocesana intende fare attorno all’essere Chiesa a partire da un territorio abita-to e vissuto: collaborazione tra parrocchie, unità pastorali, vicariato, diocesi.

L’immagine paolina del corpo e delle membra appare, così, la sintesi più efficace per descrivere il mistero in cui ognibattezzato è immerso e di cui è parte vitale. Corpo come compartecipazione al mistero trinitario e come comunionetra i convocati al banchetto. Riportiamo un breve passaggio di Henri de Lubac da Meditazione sulla Chiesa: “La me-tafora paolina condensa in sé un duplice significato; per cui è possibile riconnetterle i due insegnamenti complemen-tari che si trovano non soltanto nell’Apostolo, ma anche nei Vangeli e in tutti il Nuovo Testamento. In essa vengono,per così dire, a riunirsi e intrecciarsi insieme tutti i temi biblici relativi alla Chiesa. Il Corpo di Cristo infatti è realmen-te la Casa costruita dal grande Architetto sulla roccia della fede di Pietro, in cui ognuno trova la sua dimora e il suo im-pegno; ma è anche la Vigna in cui una medesima linfa anima il tronco e i rami. Da una parte esso è l’unità di una tota-lità; tutti i cristiani che lo compongono, assimilati al Cristo come lo stesso Uno. Contrariamente ai Principati e alle Po-testà che, vinti, Egli tiene sotto i suoi piedi, la Chiesa non fa che una cosa sola con Lui e la supremazia che Egli eser-cita su di essa è una supremazia di santificazione e di amore. Gesù Cristo sostiene la Chiesa, Egli vive nella Chiesa; ilCapo è della stessa natura delle sue membra, nelle quali infonde forza, movimento, energia”.

Con l’immagine del corpo si intende, in particolare, mettere in risalto la corresponsabilità che lega i battezzati al Si-gnore in un mandato di missione imprescindibile dall’identità della Chiesa stessa: si è Chiesa se si annuncia il Vangelovivendolo quotidianamente tra i fratelli. La fraternità che è la Chiesa, non è una questione di legami emotivi o intellet-tuali, spesso umorali che contraddistinguono la vita sociale di questi tempi. Come ricorda il vescovo Francesco: “La fra-ternità cristiana, non è un sentimento dolce e consolatorio da coltivare tra persone che la pensano nello stesso modoe avvertono tra loro delle affinità affettive ed elettive: è la modalità con la quale siamo chiamati a vivere e testimonia-re il Vangelo, non da soli ma insieme”. Intorno a queste questioni si inaugura l’itinerario di Avvento-Natale declinatosecondo i diversi sussidi.

CHIAMATI A ESSERE CORPO NEL MISTERO DEL NATALENell’itinerario di Avvento e Natale l’immagine del Corpo, che è la Chiesa, si sovrappone a quella del Corpo del Bam-

bino nato per noi. Il canto di Isaia che ci accompagna nelle settimane prima di Natale ci ricorda che il mistero del-l’Incarnazione ribalta i pensieri degli uomini, pone il Cielo sulla Terra, l’amore divino in cuore di carne. L’Incarnazioneè per la Chiesa paradigma di logica e di vita concreta. Tutta l’esistenza di Gesù di Nazareth è appunto l’esempio lasciatoai suoi (cfr Gv 13,15) affinché si convertano al Padre da figli, imparino a incarnarsi nella storia umana da fratelli.La tenerezza che suscita il nato Re è il sentimento paterno che dovrebbe legare i fratelli: un piccolo corpo che si offrein una mangiatoia per essere adorato nella comunione dei convocati: pastori, Magi o semplici fedeli.

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Ancora le parole di De Lubac aggiungono sostanza alla riflessione: “Oh, se tu squarciassi i cieli e scendessi! Il Verbo diDio ha squarciato i cieli. Egli è disceso nel seno di una Vergine e una Vergine lo custodisce ancora nel suo seno. Que-sto Tabernacolo di Dio in mezzo agli uomini, oggi, è la Chiesa. Il Figlio di Dio, in tutta la sua integrità, è sceso dal cuo-re del Padre nel seno di Maria, e dal seno di Maria nel grembo della Chiesa… Così i cieli stillarono misericordia; così ilVerbo di Dio ci venne donato; così è diffuso dappertutto, tutto intero, Colui senza il quale nulla esiste”.

CHIAMATI A ESSERE CORPO NELLE PAROLE DELLA CHIESAIn concomitanza con il 50° anniversario dell’apertura del Concilio Vaticano II è apparsa inevitabile l’invito alla riletturadella Costituzione conciliare sulla Chiesa, la Lumen Gentium. Sia per l’itinerario della famiglia, che per i preadole-scenti e gli adolescenti è proposta una conoscenza e una lettura di questo bellissimo testo che ancora oggi illumina eistruisce la coscienza dei cristiani.

Un altro testo che può aiutare le comunità nel confronto reciproco e nella conversione a una missione di comunione èun brano della Novo Millenio Ineunte di Giovanni Paolo II, che traccia l’impegno della Chiesa di fronte al millennioche stiamo vivendo. “Fare della Chiesa la casa e la scuola della comunione: ecco la grande sfida che ci sta davanti nelmillennio che inizia, se vogliamo essere fedeli al disegno di Dio e rispondere anche alle attese profonde del mondo.Che cosa significa questo in concreto? Anche qui il discorso potrebbe farsi immediatamente operativo, ma sarebbe sba-gliato assecondare simile impulso. Prima di programmare iniziative concrete occorre promuovere una spiritualità del-la comunione, facendola emergere come principio educativo in tutti i luoghi dove si plasma l’uomo e il cristiano, dovesi educano i ministri dell’altare, i consacrati, gli operatori pastorali, dove si costruiscono le famiglie e le comunità...”.(Novo Millenio Ineunte, n. 43).

“CRESCERE CHIESE SORELLE” - IL PROGETTO CARITASIl 20 maggio e il 29 maggio 2012 la Pianura Padana è stata scossa da due forti scosse di terre-moto che hanno fatto delle vittime e distrutto case, scuole, capannoni e anche chiese. Il ricor-do delle immagini e lo strazio delle popolazioni è ancora vivo nei nostri occhi e nei nostri cuo-ri. Ognuno ha reagito e dato una mano come ha potuto, soprattutto per sopperire all’urgenza,ma restano tante le cose da fare. A questo riguardo la Diocesi di Bergamo si è gemellata con l’u-nità pastorale di Poggio Rusco, nel mantovano, per sostenere quelle opere che richiedono unaiuto e un sostegno fraterni. Il titolo del progetto è: «Crescere Chiese sorelle» e ci aiuta a ca-pire che un aiuto tra cristiani, tra fratelli, è sempre un fatto di reciprocità e di comunione, un travaso scambievole diaccoglienza e di riconoscenza.La Caritas diocesana si sta quindi attivando per attuare un aiuto complessivo a quest’unità pastorale che conta tre par-rocchie accorpate delle cui quattro chiese, solo una, la più piccola e fuori mano è rimasta agibile. Tre chiese da rico-struire per restituire non solo un luogo di preghiera e di celebrazione ai cristiani di quella terra, ma anche un segno dinormalità, di ripresa, di speranza. Tutti i sussidi di Avvento-Natale riportano il progetto e invitano a sostenerlo. Per ul-teriori informazioni si può consultare il sito www.caritasbergamo.it.

IMMAGINI PER L’ITINERARIOL’itinerario di Avvento-Natale ha scelto di ave-re come commento iconografico alcune opered’arte del patrimonio diocesano. Si tratta di al-cuni dei più antichi affreschi che testimonianola fede dei cristiani a Bergamo, in particolaredi quelli medievali custoditi in parte nel Mu-

seo degli scavi e del tesoro della Cattedrale

e in parte nell’Aula della Curia, gli uni a di-stanza di 100 metri dagli altri nello splendidocontesto di Piazza Vecchia, in Città Alta. I mu-ri affrescati diventano parlanti, testimonianouna fede secolare che ci ha preceduto e gene-rato.

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Chiamati a essere Corpo - la famigliaLA FINALITÀ DEL SUSSIDIOLa proposta di preghiera della famiglia è composta da un fascicolo per la preghiera quotidiana e dal tradizionale ca-lendario dell’Avvento che scandisce i giorni che mancano al Natale. Il calendario mostra una città-villaggio notturna

in cui, giorno dopo giorno, le caselline aperte faranno comparire volti gioiosi di fratelli e sorelle. Ai piedi, nelle fonda-menta di questa città verticale, c’è una pietra con incisa una croce: è Gesù che sostiene ogni nostra azione di fra-ternità. Lo schema quotidiano è quello già collaudato per la preghiera conviviale che sostiene una semplice ritualitàin cui i diversi membri della famiglia possono intervenire ed essere protagonisti. Ogni settimana viene declinato unaspetto dell’essere “chiamati a essere corpo”, che, rileggendo il Vangelo della domenica, viene orientato da un branodella «Lumen Gentium». Sempre intorno all’essere Chiesa e agli scritti che la riguardano, ogni settimana sarà propo-sto, nella meditazione dei giorni feriali, un brano degli Atti degli Apostoli. Questo libro della Bibbia racconta della na-scita della Chiesa, di come gli apostoli hanno imparato a vivere in comunità, delle regole che si sono dati e del ricono-scimento che hanno ricevuto. Nell’origine della Chiesa sta anche il nostro essere Chiesa oggi, a questa origine hannoguardato con particolare attenzione e saggezza i padri conciliari nel redigere i documenti del Concilio.

LA STRUTTURA E I CONTENUTI DEL SUSSIDIOOgni domenica viene presentato un affresco che aiuta a commentare e a meditare i vangeli del giorno. Nello schemadelle settimane è possibile intuire il collegamento tra le letture domenicali e il tema su cui si è invitati a meditare, non-ché il complessivo senso dell’itinerario che, passo dopo passo, conduce all’adorazione del Bambino di Betlemme.

Prima settimana - Essere segno: vivere con coerenza“State attenti a voi stessi, che i vostri cuori non si appesantiscano in dissipazioni, ubriachezze e affanni

della vita e che quel giorno non vi piombi addosso all’improvviso” (Lc 21,25-36).

Seconda settimana - Essere battezzati: partecipare realmente del corpo di Cristo“Giovanni percorse tutta la regione del Giordano, predicando un battesimo di conversione per il perdono

dei peccati” (Lc 3,1-6).

Terza settimana - Essere uniti: aver cura gli uni degli altri“Chi ha due tuniche, ne dia a chi non ne ha, e chi ha da mangiare, faccia altrettanto” (Lc 3,10-18).

Quarta settimana - Essere credenti: vivere secondo una fede comune“E beata colei che ha creduto nell’adempimento di ciò che il Signore le ha detto” (Lc 1,39-45).

Natale - Essere casa-tempio dell’Altissimo: accogliere il Figlio che viene“A quanti però lo hanno accolto ha dato potere di diventare figli di Dio: a quelli che credono nel suo nome, i

quali, non da sangue né da volere di carne né da volere di uomo, ma da Dio sono stati generati” (Gv 1,1-18).

Epifania - Essere Chiesa: contemplare e vivere la fraternità universale“Entrati nella casa, videro il bambino con Maria sua madre, si prostrarono e lo adorarono” (Mt 2,1-12).

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ESSERE CHIESA IN FAMIGLIALa riflessione intorno all’essere Chiesa riguarda ciascun battezzato personalmente, ma assume un particolare signifi-cato quando una famiglia si interroga sulla propria appartenenza ecclesiale. In famiglia ci sono dei gesti semplici dacompiere che educano tutti i componenti a sentirsi un «pezzetto» di comunità: per esempio andando insieme a messala domenica, trovando dei momenti di preghiera comune - anche di semplice riconoscenza intorno alla tavola o aiu-tando i bambini nella preghiera serale. Nella famiglia, Chiesa domestica (LG n. 11), prima esperienza di comunità chefanno i nostri figli, si impara a pregare e si gusta la dolcezza di semplici gesti che nel silenzio fanno vibrare i cuori unen-doli ancora di più. Ma come la Chiesa non è chiusa su se stessa, così la famiglia è invitata a essere anche per gli altricustode della Parola, sostegno e aiuto, luogo di testimonianza pur nelle difficoltà odierne. Meditare sulla Chiesa è quin-di un’occasione per confrontarsi sul proprio essere famiglia, sulle scelte compiute e quelle da farsi, interrogandosi suquale specifica vocazione si è chiamati a rispondere insieme.

LA SOLIDARIETÀ IN TEMPO DI CRISINel sussidio per le famiglie si pone, accanto alla preghiera, la necessità di compiere dei gesti concreti di solidarietà. Co-me è possibile tutto ciò in tempo di crisi? La nostra capacità di condivisione riguarda solo l’eccedenza? Il sussidio nonintende certo risolvere tali questioni complesse e delicate, ma pone il problema alla coscienza dei singoli che probabil-mente andrebbe sostenuta da un confronto comunitario che esemplifichi delle forme di una solidarietà fraterna. Il pro-getto Caritas “Crescere chiese sorelle” potrebbe essere l’avvio di un percorso di riflessione intorno all’uso dei soldi edelle proprie ricchezze.

I Dipartimenti Educativi del Museo A. Bernareggi mettono a disposizione delle parrocchie una vi -s ita guidata tra arte e fede per gl i adulti intorno al le opere dell ’ i t inerario di Avvento-Natale.

Chiamati a essere Corpo - i bambiniIL PRESEPIO DELLA COMUNITÀ

LA STRUTTURA DEL SUSSIDIOCome l’anno scorso è stato deciso di estrapolare l’impegno quotidiano per i più piccoli contenuto dal libretto della pre-ghiera della famiglia. La scelta è stata dettata da alcune necessità, non ultima quella di rendere il sussidio dei bambiniutilizzabile anche dalle parrocchie di rito ambrosiano della nostra diocesi. Il sussidio dei bambini diventa autonomo, manon slegato: gli atteggiamenti settimanali restano comuni pur declinati rispetto all’età dei ragazzi.

Prima settimana: un proposito da seguire con BUONA VOLONTÀ.Seconda settimana: l’importanza di fare l’ESAME DI COSCIENZA.Terza settimana: un GESTO FRATERNO da compiere.Quarta settimana: portare GESÙ AI FRATELLI.

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L’atteggiamento settimanale diventa anche l’impegno al quale i ragazzi sono invitati a essere fedeli per una settimana,affinché diventi “carne”, abitudine buona di vita cristiana. Il sussidio si compone di 12 rettangoli di cartoncino che, adeguatamente incollati, andranno a comporre il singolarepresepio di questo Natale. Infatti il presepe sarà composto dalle tante figure che compongono e danno vita alla comu-

nità parrocchiale: Gesù pone la sua casa tra di noi, nella sua Chiesa. Un grande foglio offre il testo quotidiano da leg-gere, ma a Natale le tante parole lette e meditate si “ribaltano” e danno luogo a un suggestivo sfondo del presepe stes-so: una tenda rossa e blu (i colori dell’Incarnazione) con gli animali tradizionali, ha alle spalle il profilo notturno di unaparrocchia, la nostra comunità. Per i giorni che seguono il Natale i ragazzi sono invitati a rendere più corrispondenteal vero un secondo sfondo, questa volta diurno: incollando, disegnando, modificando lo sfondo che da una parrocchiauguale per tutti diventa la “mia” parrocchia per come la vedo e come la vivo.

LA STORIA DI FRATECASA E IL PROGETTO CARITASIl filo rosso che lega tutti insieme i protagonisti del presepio dellacomunità è una storia che racconta di un paese in cui, una matti-na, all’improvviso, la chiesa e tutti gli altri spazi parrocchiali, spa-riscono. Questa sparizione diventa l’opportunità per la comunità digiocare nuove forme di accoglienza e solidarietà, per essere piùfraterna. A Natale, questo cammino di conversione reciproco, faràricomparire la chiesa dove celebrare la nascita di Gesù. La storia,oltre a mettere al centro il significato e le azioni dell’essere Chiesa,intende riferirsi anche alla situazione dell’unità parrocchiale diPoggio Rusco (Mn): le violente scosse di terremoto hanno davverofatto sparire la chiesa e l’oratorio di queste comunità. I ragazzi so-no invitati, così, a dare una mano: per non far sentire sole e ab-bandonate le persone che hanno vissuto la terribile esperienza eper far “ricomparire” quanto prima delle strutture nuove in cuipossano ritrovarsi, pregare, crescere insieme.

LE ATTENZIONI DEL SUSSIDIOCome parlare ai ragazzi più piccoli della Chiesa? Prendendo spunto ed esempio da quel-la piccola parte che loro possono vedere e conoscere: la loro parrocchia. Ecco da dovenasce l’idea guida dell’itinerario di Avvento-Natale: è nella propria comunità parroc-chiale, in quel pezzetto di Chiesa, che Gesù nasce Fratello tra i fratelli. Il cammino di-venta così anche un modo per presentare ai ragazzi la comunità. Spesso, in conco-mitanza dei sacramenti, i ragazzi vengono “presentati”, resi protagonisti nell’assemblea,il percorso proposto potrebbe sovvertire, per una volta, i ruoli affinché i tanti carismi ei tanti servizi vengano esplicitati e valorizzati. A questo riguardo ogni personaggio vie-ne presentato con un brevissimo testo che mette in rilievo il ruolo e le qualità che locontraddistinguono. Ogni personaggio tiene in mano alcuni oggetti: proprio come i Ma-gi all’Epifania ognuno porta a Gesù Bambino i doni del proprio impegno fraterno.

I Dipartimenti Educativi del Museo A. Bernareggi mettono a disposizione delle parrocchie un ri -t iro per ragazzi della scuola primaria intorno al le opere d’arte dell ’Avvento-Natale dal t itolo:“Nella memoria di Gesù” .

Chiamati a essere Corpo i preadolescentiCUORI UNITI (U.H. – UNITED HEARTS)Il sussidio dei preadolescenti mette al centro l’essere Chiesa utilizzando delle immagini concrete, ma soprattutto co-involgendoli in alcune attività individuali e di gruppo che possono farli crescere nella consapevolezza di sé e del

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proprio cammino cristiano. Il sussidio, in più punti, pone l’attenzione dei ragazzi suquella che è l’interiorità che guida i cuori e che, necessariamente, si esplicita nelleazioni, in ciò che appare, e viceversa: ciò che si fa cambia il cuore e lo sguardo, si di-venta grandi in ciò che si impara a fare e a pensare. L’immagine più evidente è quel-la dei sassi, sassolini, roccia: oggetti comuni che possono essere elementi di una co-struzione comune o di una guerra scriteriata. Nei sassolini ogni ragazzo è invitato aidentificarsi, a sentirsi parte di qualcosa di grande. La lettura della “Lumen Gen-

tium” per preadolescenti si concentra sul n. 6 in cui vengono presentate le tante im-magini custodite nella Bibbia per raccontare il mistero della Chiesa: campo, popolo,gregge, madre e casa.

LA STRUTTURA DEL SUSSIDIOIl sussidio si compone di 5 fogli piegati in sei parti. Da un lato queste parti si com-

pongono come un librino da sfogliare in cui è possibile leggere il vangelo della domenica, un commento allo stesso perpunti così come all’immagine-affresco della settimana. Dall’altra il foglio si apre e offre lo spazio per un’attività concretada fare, così come per la preghiera e la conoscenza del progetto “Crescere Chiesa sorelle”. Le settimane sono scandi-te con dei titoli provocatori e degli atteggiamenti concreti da vivere:

1 settimana - SEGNI DI VITA – un cuore che batte (abitudini, smarrimento, esistenza)2 settimana - NATI DALL’ACQUA – un cuore anfibio (memoria, appartenenza)3 settimana - LEGATI A FILO DOPPIO – un cuore sentinella (aiuto, fraternità)4 settimana - GUARDATI DALL’ALTO – un cuore spaziale (fraternità, benedizione)Natale - RIMASTI A BOCCA APERTA – un cuore umano (amore, compassione, gratuità).

UN GADGET PIENO-VUOTOAl sussidio è allegato un oggetto-ciondolo. Si tratta di una casa nel cui interno è ritaglia-ta una stella segno del cielo sulla terra, della porta che va sempre tenuta aperta o dellospazio che bisogna fare se si vuole accogliere l’ospite. Ogni settimana viene proposto unosguardo con cui interpretare l’oggetto ed educarsi a un pensiero simbolico, capace di tro-vare significati nascosti in ciò che ci circonda. Sta a chi lo consegna ai ragazzi riempirlo disignificato per il gruppo, legandolo a un momento particolare del percorso di Avvento.

UN’ATTIVITÀ DI GRUPPONella prima settimana viene proposta larealizzazione come gruppo di una matto-

nella risseu (sul sito www.oratoribg.it lascheda per la realizzazione). Si tratta diun’attività molto concreta che aiuta i ragaz-zi a fare qualcosa “da grandi” (lavorare consabbia e cemento), utilizzando materiali

poveri (sassi e acqua) che richiamano l’im-magine del costruire una casa per Gesù. Inquesto caso potrebbe essere la base dellaculla del Bambino. Inoltre nella mattonellaè possibile leggere l’esperienza di essereChiesa: i tanti e diversi (i sassolini) legatiinsieme diventano sostegno, forza, prote-zione.

I Dipartimenti Educativi del MuseoA. Bernareggi mettono a disposizio-ne del le parrocchie un r i t i ro perpreadolescent i in torno a l le opered’arte dell ’Avvento-Natale dal t itolo:“La casa di Dio e dei fratelli” .

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Chiamati a essere Corpogli adolescentiCI STAI DENTRO?Il sussidio degli adolescenti intende provocarli intorno alla “questione Chiesa”.Cosa sanno effettivamente della Madre che li ha generati nella fede? Oltre che inun’esperienza concreta (immancabile) in cui si fanno le ossa e si guardano intor-no, dove riescono a trovare una sapienza (e anche qualche concetto) che li moti-vi nell’appartenenza ecclesiale? Il percorso che fanno come gruppo adolescenti liporta a una professione di fede che sceglie Gesù, mentre dichiara che in nessun al-tro posto lo si può trovare come nella Chiesa? Domande scomode, che le comuni-tà e gli educatori fanno fatica a sostenere. La proposta adolescenti di questo Av-vento-Natale pone delle questioni con il solito modo sintetico e irriverente: chie-dendo di prendere posizione singolarmente e in gruppo.

LA STRUTTURA DEL SUSSIDIOAlle familiari cartoline quest’anno si è scelta la forma del segnalibro con buco-spiaa un’estremità. Un oggetto che può fare da promemoria nei libri di scuola, sullascrivania, appeso a un muro. Ogni giorno della settimana c’è una piccola frase daleggere (anche la “Lumen Gentium” il mercoledì con l’invito: mettici dentro la

testa) che non richiede molta fatica, ma può far pensare a sufficienza. Il sabato c’èun invito alla preghiera con la libera riscrittura del Salmo 132, come se il percorsodi Avvento fosse una corsa alla ricerca della terra promessa in cui edificare la casadella fraternità.La lettura continua del Prologo del vangelo di Giovanni e il concetto di dentro-fuo-

ri tracciano un filo rosso che lega tutte le settimane fino a Natale. I titoli delle set-timane ricalcano quelli degli adulti e le scansioni di Seekers Tempi Forti, dando lapossibilità di collegare in parrocchia i tanti cammini.

1 settimana - FUORI DAL GUSCIO - Veniva nel mondo la luce vera

2 settimana – FUORI DAL COMUNE - A quanti l’hanno accolto

3 settimana - FUORIMANO - ha dato potere di diventare figli di Dio

4 settimana – FUORILEGGE - da Dio sono stati generati

Natale – FUORI CASA - E il Verbo si fece carne

IL COLLEGAMENTO CON SEEKERS TEMPI FORTIIl sussidio per gli adolescenti, pur muovendosi su corde singolari e personali, èstrettamente connesso alla proposta che ogni anno si rinnova di Seekers Tempi

Forti per gli incontri di gruppo. In Seekers TF si trova una proposta complessivaper comprendere meglio il tema dell’Avvento-Natale declinato sugli adolescenti ol-tre a una scheda per settimana in cui si propone un approfondimento del tema set-timanale, un’attività più la rilettura di gruppo e un momento di preghiera finale incui si rilegge e commento il denso testo del Prologo di Giovanni che viene procla-mato il giorno di Natale. L’opportunità di queste due proposte autonome tra loro,ma strettamente collegate, permette di rinforzare reciprocamente le motivazioni eil senso del percorso.

I Dipartimenti Educativi del Museo A. Bernareggi mettono a disposizione delle parrocchie una vi -s ita guidata tra arte e fede per gl i adolescenti intorno al le opere d’arte dell ’ i t inerario di Avven-to-Natale.

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Seekers Tempi FortiDAL GRUPPO ALLA COMUNITÀLa proposta di accompagnamento per il gruppo degli adolescenti mantiene la forma dell’anno scorso con delle agevolischede che, tenendo breve il testo, permettono di progettare un percorso completo e su più livelli intorno al tema del-l’appartenenza alla Chiesa e della missione che la costituisce fin dalla sua origine. Il sussidio comprende già le sche-de della Quaresima-Pasqua e si rivolge al gruppo degli educatori degli adolescenti in oratorio gettando alcuni link conil mondo esterno e tutto ciò che può farli crescere «dentro». Una particolare riflessione viene offerta intorno alla pre-ghiera di gruppo, accompagnata da delle esemplificazioni che aiutano a «vedere» alcune soluzioni possibili. Sarannodisponibili, durante i tempi forti, degli ulteriori materiali messi a disposizione on line.

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