Chiamami Città 696

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® L’Italia nell’ultimo romanzo di Piero Meldini di Lorella Barlaam pag. 8 Speciale CIOCOPAESE a Riccione pagine 13 - 18 100 anni di Rimini Calcio: Feliciano Orazi di Enzo Pirroni pag. 21 Un’area che racconta una storia molto italiana di Stefano Cicchetti Quando ci chiediamo “come ha fatto l’Italia a ridursi così”, il pen- siero vola ai vari Belsito, Lusi, Fiorito & C. che ci hanno allietato il 2012. Ma saremmo davvero miopi e ingenui a prendercela solo con i ladri da pollaio e solo con quelli di oggi. Ciò che stiamo scontando non ci è piovuto dal cielo. Non da oggi intendiamo lo Stato come mangiatoia a ufo a disposizione dei detentori di un qualche privile- gio. Non è da oggi l’indifferenza, se non il disprezzo, verso il me- rito, sia delle persone che delle cose. Pertanto le persone di merito, quando possono, se ne vanno: fra studenti, ricercatori e imprenditori ormai è un’emorragia. Che qualcuno ha calcolato ci costi 1,2 miliardi di dollari l’anno solo in mancati brevetti. Non potendo scappare, le cose devono invece restare qui a godere del più fenomenale masochi- smo del pianeta: abbiamo la più grande concentrazione di beni storici e artistici del mondo, e ce ne freghiamo. a pag. 3 10 > 23 ottobre 2012 Distribuito gratuitamente [email protected] www.chiamamicitta.net Anno XXIII n. 696 EX-PADANE GRANDE OPPORTUNITÀ via Bonsi, 45 _ 47921 Rimini _ tel 0541.780332 L’inserto dei grandi sconti bazza a pagina 12 NOVITÀ

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10 ottobre 2012_Speciale Ciocopaese

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Page 1: Chiamami Città 696

®

L’Italia nell’ultimo romanzo di Piero Meldinidi Lorella Barlaam pag. 8

Speciale CIOCOPAESE a Riccione pagine 13 - 18

100 anni di Rimini Calcio: Feliciano Orazidi Enzo Pirroni pag. 21

Un’area che raccontauna storia molto italiana

di Stefano Cicchetti

Quando ci chiediamo “come ha fatto l’Italia a ridursi così”, il pen-siero vola ai vari Belsito, Lusi, Fiorito & C. che ci hanno allietato il 2012. Ma saremmo davvero miopi e ingenui a prendercela solo con i ladri da pollaio e solo con quelli di oggi. Ciò che stiamo scontando non ci è piovuto dal cielo. Non da oggi intendiamo lo Stato come mangiatoia a ufo a disposizione dei detentori di un qualche privile-

gio. Non è da oggi l’indifferenza, se non il disprezzo, verso il me-rito, sia delle persone che delle cose. Pertanto le persone di merito, quando possono, se ne vanno: fra studenti, ricercatori e imprenditori ormai è un’emorragia. Che qualcuno ha calcolato ci costi 1,2 miliardi di dollari l’anno solo in mancati brevetti. Non potendo scappare, le cose devono invece restare qui a godere del più fenomenale masochi-smo del pianeta: abbiamo la più grande concentrazione di beni storici e artistici del mondo, e ce ne freghiamo. a pag. 3

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10 > 23 ottobre 2012

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La società ebbe il primo commissario governativo “provvisorio” d’Italia:durò 64 anni

Un’area che raccontauna storia molto italiana

EX-PADANEGRANDE OPPORTUNITÀ

di Stefano Cicchetti

Una delle tante vicende che riescono a coniugare sia lo Stato-mangiatoia che il disprezzo per i nostri beni, è quella

della ferrovia Rimini - Novafeltria. Fin dalla sua costruzione, nel 1916, si rasentano anfite-atro romano e quasi tutte le mura malatestiane superstiti. Ma soprattutto si piazza un passag-gio a livello in faccia al monumento simbolo della città, l’Arco d’Augusto. Non erano tempi da badare a queste piccolezze. Era però forse epoca di capacità manageriale e rigore ammini-strativo? Non si direbbe, visto che la proprietà, Società Anonima delle Ferrovie e Tramvie Pa-dane, andò in crisi in poco più di 15 anni, fino a

fallire. Ma in Italia c’è fallimento e fallimento. Nel 1933, prima ancora che fosse dichiarata l’insolvenza, “la gestione delle ferrovie Ferrara-Codigoro e Rimini-Novafeltria -

narrano le cronache ufficiali - dovette essere assunta in via provvisoria dall’amministrazio-ne governativa”. Si notino due termini: “dovet-te” e “provvisoria”. In realtà non c’era alcun dovere da parte dello Stato. Fu scelta politica, che diede vita, per la prima volta in Italia, a una “gestione commissariale governativa”: cono-sciamo la lunghissima fortuna di questa formu-la. Quanto alla provvisorietà, il commissario restò in carica fino all’anno di grazia 1997, an-che se dal 1960 la ferrovia non esisteva più ed erano subentrati gli autobus. Il risultato di tutto ciò lo conosciamo: è il biglietto da visita per chi si reca al centro di Rimini scendendo dal treno,

o arrivando a piedi dal mare attraverso il parco. Le mura quattrocentesche restano abbandona-te al loro destino; i ruderi dell’anfiteatro con-vivono con la stazione dei bus, un malandato campo di calcetto e il benemerito Ceis. Per il quale, fra l’altro, nessuno in 60 anni è riuscito a trovare una sistemazione più degna che insi-stere su di un’area archeologica. Con la nascita di Start Romagna l’area delle ex-Padane torna in ballo, perché il Comune di Rimini è socio della nuova società del trasporto pubblico loca-le. Un’area ghiotta anche dal punto di vista im-mobiliare e di questi tempi tocca far cassa alla svelta... Oppure, un’irripetibile opportunità per dare una svolta alla città, nell’immagine come nella sostanza. E non è assolutamente detto che il profitto, quello pubblico come quello priva-to, sia per forza nemico del ben fatto. Perchè il profitto migliore è sempre quello più duraturo.

< Il passaggio a livello di fronte all’Arco negli anni ‘20

segue dalla prima pagina

Addio al signore dei castelli

Dino Palloni è morto a 67 anni,

era uno dei massimi esperti di architettura militare

medievaleIl 6 ottobre è morto Dino Palloni; ave-va 67 anni. Rimini perde con lui uno dei personaggi che più l’hanno amata. Ingegnere, Palloni era in primo luogo appassionatissimo di architettura milita-re medievale. Era divenuto uno dei mas-simi esperti italiani di castelli: in primo luogo, naturalmente, quelli malatestiani. In quanto tale, era invitato ovunque a tenere conferenze e pure lezioni univer-sitarie. A coronamento dei suoi studi, è riuscito, pur già malato, ad allestire la straordinaria mostra in Castel Sismon-do “I castelli dei Malatesta. Storia, arte, cultura”, insieme a Pier Giorgio Pasini e Giovanni Rimondini, che tanti visita-tori ha attirato durante la scorsa estate. Dino era nipote di Pietro - il podestà che “fece” il lungomare, da cui il detto “paga Palloni!” - e fratello del Presiden-te del Club Nautico.

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Preparare tortine glassate è diventato uno sport estremo per signore

Cupcakes,le devastantimicrobombecaloriche

ghe e professioniste su chi sforna il dolcetto più barocco. Questi oggetti (che siano com-mestibili è del tutto secondario), che sposa-no l’eterna rivalità fra donne alla loro vir-tuosa aspirazione a sostituire le merendine industriali con dolci fatti in casa, oggi im-pazzano anche in Italia, dove vanno a ruba ricettari, stampini e siringhe specifiche per decorare i cupcake. Le mamme riminesi non sono in ritardo rispetto alle colleghe romane e milanesi, e non c’è compleanno di bambi-no-bene in cui manchi almeno un vassoio di tortine coloratissime, confezionate in casa, o comprate in un microscopico negozio che sembra preso di peso dalla Main Street di Disneyland. Una volta superata la diffiden-za per quell’aspetto gessoso che ricorda le statuine del presepe e la sorpresa nello sco-prire che pesa quanto un fermaporta, adden-tare un cupcake è un’esperienza intensa ma piacevole, specie se riesci a dimenticare che costa come più o meno come tre paste e in-grassa come mezza dozzina. Uno sforzo che i riminesi fanno volentieri, tant’è vero che in centro sta per aprire un al-tro negozio di cupcakes artigianali. Credete che i pasticcieri tradizionali siano preoccu-pati? Al contrario. I cupcakes sono quel che ci voleva per far sembrare leggeri ed econo-mici i bomboloni fritti e i cannoli siciliani. E ora vanno a ruba fra le signore a dieta.

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Cupcakes: più che dolci, una neme-si. Peggio: una nemesi calorica ad alto rischio per il girovita. Ma noi

italiani dovevamo aspettarcelo: più di un secolo fa i nostri emigrati negli Usa han-no sferrato l’attacco agli stomaci yankee a suon di pizza e spaghetti, diventati più po-polari dell’indigeno tacchino, e gli america-ni, oggi i più sovrappeso del pianeta, sono

decisi a farcela pagare. La prima controffensiva è stata, trent’an-ni fa, lo sbarco in Italia dei fast food, che dovevano essere l’equivalente della bomba atomica per linea e stomaci nostrani. Ma gli strateghi Usa non avevano fatto i conti con le mamme italiane, che appena informate della pericolosità per la salute di paninazzi e patatine hanno disdetto in massa le festine di compleanno al MacDonald (l’ultimo cui ho partecipato è stato circa sette anni fa), neutralizzando l’attacco. I nemici hanno

capito che per distruggere gli stomaci degli italiani dovevano coinvolgere le loro madri, anzi, mettere le armi direttamente nelle loro mani. E ci sono riusciti perfettamente: la trovata strategica della seconda operazio-ne Restore Fat si chiama «cupcakes». Si tratta di minuscole tortine glassate e ricca-mente decorate fino a raggiungere il peso specifico del tungsteno, la cui realizzazione è diventata uno sport estremo per signore, grazie a show tivù come «Cupcake Wars» e «Cupcake Girls», sfide epiche fra casalin-

DOLcETTO E scHERZETTO (ALLA DIETA)

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5cOsì è...sE NON vI PIAcE

di Nando Piccari

10 > 23 ottobre 2012

tecnici al potere. Ma c’è anche a sinistra chi, per qualche riga sui giornali, affronta que-sti temi con lo stile di un perfetto mix fra Narciso e Tafazzi. A cominciare da taluni “già comunisti” che, indecisi su chi soste-nere alle primarie del PD, emulano il Nanni Moretti di Ecce Bombo: “Mi si nota di più se sto con Bersani o se tifo per Renzi come la Minetti, Briatore, Bini Smaghi, il conte Gaddo della Gherardesca e il riformista Piz-zolante?”. Mi sa che a Rimini appartenga a questa categoria anche il pluridecorato Lino Gobbi, già da tempo ai blocchi di partenza per le qualificazioni alla candidatura al Par-lamento, il quale ha coniato la teoria della “indennità a forfait”: «Se in Parlamento viene eletto un insegnante che guadagna 14

So di andare contromano, ma non ri-esco a reprimere il fastidio per la qualunquistica moda del “dalli alla

politica” che sta montando nel Paese. Mi disgusta poi constatare come questo sia un diversivo alimentato da quel pezzo di “ca-sta” che prospera nel giornalismo, nel gotha dell’economia, nella burocrazia di Stato, per distogliere l’attenzione da altrettanti suoi peccati. È vero, c’è chi riduce il “fare politica” a odiose ruberie e chi se lo ritrova infarcito

di insopportabili privilegi. Ma è crimino-so raccontare che rubare i soldi, ricevere emolumenti esagerati, percepire indennità spesso modeste o addirittura misere per un servizio reso alla collettività, sarebbero la stessa cosa. Soprattutto se tale mistificazio-ne - sui giornali, in TV, nei simposi finan-ziari - proviene da personaggi che si guar-dano bene dal dichiarare i loro compensi, spesso scandalosi quanto ingiustificati. Tut-to ciò è un’offesa all’immensa moltitudine di Italiani che, chiamati a gestire la cosa pubblica, lo fanno impiegando qualità indi-viduali che la parte più becera della canea abbaiante all’antipolitica è ben lontana dal possedere; e adempiono con onore e disin-

teresse a un impegno civile che sempre e comunque qualcuno dovrà svolgere: o at-traverso un percorso di democrazia politi-ca, o per via oligarchica, come vorrebbero i fanatici del grillismo-travaglismo, i nostal-gici del berlusconismo e certi adoratori dei

Nella Corianodella Spinelliun concorso vintoa sorpresa dall’unicaconcorrente

C’è casta e casta

vA LÀ cHE sEc’ERA ANcORA MUccIOLI...

mila euro al mese, deve avere lo stesso sti-pendio. Se ci va un primario in pensione, si tenga solo quella. Per eventuali manager o imprenditori bisogna pensare a una giusta retribuzione equa, così per chi non ha red-dito bisogna garantirgli solo uno stipendio base». E se viene eletto un lavoratore part time? Potrà sedere in Parlamento a tempo pieno o dovrà andarsene a metà seduta? Me-glio allora adottare la “riforma mordi e fug-gi” di un altro smazzolatore della politica, il PD Allegrini da Miramare, che ha intimato a parlamentari e consiglieri regionali di de-volvere metà dei loro emolumenti a favore di una scuola del suo “distretto elettorale”, ricevendo non a caso il plauso dalla colle-ga grillina Franchini: «Trovo che Allegrini sia stato molto coraggioso (..) chiedendo ai consiglieri regionali di fare un fioretto».Invece la Franchini, che ha avuto la fortuna di concorrere in solitudine ad aggiudicarsi un posto da super-vigile a Coriano, più che cavarsela con un fioretto sarà bene accenda un cero a qualche entità divina o terrena che sia: per “mobilità ricevuta”. L’assillo di un Comune che decida un’assunzione median-te mobilità da altri Enti, è avere la più vasta platea possibile di concorrenti da selezio-nare. La Sindaca naif di Coriano, invece, è parsa felicemente sorpresa che l’unica par-tecipante... sia arrivata prima. Ma pure lei è una donna fortunata, perché se può farsi fo-tografare in fascia tricolore anche quando fa la spesa, lo deve al tramonto dello stellone di Muccioli. Lui che ha sempre considerato Coriano una frazione di San Patrignano, an-tiproibizionista com’è non avrebbe mai per-messo l’arrivo di Spinelli in Comune.

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Legge letterale e primarie

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7s/PUNTO DI vIsTA

di Giampaolo Proni

10 > 23 ottobre 2012

cellum fa molto meno schifo di prima). I grandi partiti vogliono lo sbarramento per far fuori i piccoli. I piccoli vogliono il pro-porzionale per avere dei seggi. Insomma, ognuno pensa solo a sé stesso. Come quasi sempre, gli unici decenti sono i radicali che chiedono da tempo il sistema più vecchio e più semplice: uninominale maggioritario a turno unico. In ogni colle-

gio vince chi prende più voti, e basta. Loro non avrebbero quasi nessun vantaggio, per-ché sono piccoli. Ma la partitocrazia non avrebbe più la cer-tezza di far eleggere i capi che non pren-

Vincere cambiandole regolenon è democrazia

Legge letterale e primarie

Da quando abbiamo cambiato la leg-ge per le elezioni del Parlamento con il referendum del 1993 i partiti

prima hanno cercato di metterci una pezza con la legge cosiddetta Mattarella, e poi con quella del 2005 (il ‘porcellum’): la maggio-ranza ha semplicemente fatto le regole per assicurarsi la vittoria elettorale. Da allora pare diventato legittimo che ogni partito

chieda non le regole elettorali per confron-tarsi lealmente, ma quelle che gli tornano più vantaggiose. Il PD vuole il doppio turno perché così può andare sparpagliato al pri-mo e poi fare barriera contro ‘il nemico’ al secondo. I centristi vogliono il proporzionale con sbarramento per poter andare in Parlamento e col 10% fare l’ago della bilancia. La de-stra voleva il premio di maggioranza quan-do sapeva che avrebbe avuto la maggioran-za relativa. Ora non lo vuole più perché ha paura che premierebbe il PD (al quale infatti il por-

pericolose. È veramente triste vedere che nessun politi-co, tranne i pochi radicali, dimostra di cre-dere nella democrazia. Che Stato possiamo avere se i nostri stessi dirigenti fanno vedere a tutti di temere la democrazia, e, se proprio sono costretti ad accettarla, cercano continuamente di truc-carla, ridurla, paralizzarla, imbrogliarla?Veramente credo che noi italiani abbiamo solo un unico grande problema: come libe-rarci di questa casta che disprezza la nostra Costituzione e da decenni depreda le nostre tasche.

derebbero mai voti e quelli ai quali deve dei favori. Ma stiamo scherzando? Giocare lealmente?Quanto alle primarie del PD, Renzi ha ra-gione. È evidente che Bersani sta facendo le regole per farlo perdere, e questo sarà P ma non è D. Ed è ancora troppo buono: che cavolo di primarie sono se un candidato è capo del partito e fa le regole del gioco? Che concezione della democrazia è quella in cui uno corre solo se arriva primo? Sin-ceramente, si vede davvero che c’è ancora quella convinzione comunista che le ele-zioni dove non si sa prima chi vince sono

A cHE GIOcOGIOcHIAMO?

Il coraggio a tutela dell’ambienteMercoledì 23 a Rimini lo spettacolo teatrale dedicato ad angelo Vassallo, il sindaco di Pollica ucciso dalla camorra

Info

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Martedì 23 ottobre, al teatro “Novelli” di Rimini, andrà in scena lo spettacolo giornalistico teatrale di Luca Pagliari “Storia di un uomo coraggioso” dedicato ad Angelo Vassal-lo, il sindaco di Pollica ucciso dalla camorra il 5 settembre 2010. Lo spettacolo - portato a Rimini dall’Associazione di volontariato onlus per la tutela ambientale, con il sostegno di Romagna Acque-Società delle Fonti spa - verrà replica-to due volte: in mattinata è in programma una rappresenta-zione riservata agli studenti delle scuole superiori, mentre in serata, alle ore 21, è in programma lo spettacolo aperto alla cittadinanza. L’ingresso è gratuito. Il giornalismo che sale in palcoscenico e ripercorre la vita di questo straor-dinario sindaco ucciso dalla camorra. Angelo Vassallo ha resuscitato parole morte da tempo, come onestà, legalità, trasparenza e coraggio. Il tentativo è quello di mantenerle in vita, evitando scontato pietismo e improbabili beatifica-zioni, ma raccontando semplicemente una storia. Angelo Vassallo, sindaco di Pollica, cittadina del Cilento in provin-cia di Salerno, è stato ucciso il 5 settembre 2010 da mani ancora ignote. L’ipotesi di un delitto di stampo camorristi-co resta la più accreditata. Aveva 57 anni. Uomo libero da vincoli partitici, ambientalista convinto con spiccate doti imprenditoriali, ma innanzitutto uomo onesto e coraggioso, Angelo Vassallo ha saputo trasformare un “sonnacchioso” e dimenticato angolo del sud, il Cilento, in un luogo di alto profilo turistico, inculcando una cultura dell’ospitalità, della

legalità e della cura del dettaglio sino ad allora sconosciu-ta ed assente. Pollica oggi è capitale mondiale della dieta mediterranea, ha ottenuto per 10 volte le prestigiose 5 vele di Legambiente e Touring Club e rappresenta uno dei fio-ri all’occhiello del turismo italiano. Acque limpide grazie a depuratori di ultima generazione, raccolta differenziata ad oltre il 70%, valorizzazione e ristrutturazione di importanti beni immobili, disoccupazione azzerata; questi ed altri, i risultati conseguiti da Angelo Vassallo, in oltre 15 anni di amministrazione del territorio. “L’obiettivo dello spettacolo - racconta l’autore Luca Pagliai - è quello di indurre impor-tanti riflessioni sugli stili di vita, sul rispetto per l’ambiente e la legalità, ripercorrendo la storia di Angelo Vassallo. Il fine ultimo è quello di trasferire alla collettività un messaggio fortemente positivo, di speranza e di richiamo alle nostre responsabilità, all’enorme contributo che ogni cittadino può fornire, per una crescita etica e civile del nostro pae-se”. “Sosteniamo volentieri l’iniziativa - dichiara il vicepre-sidente di Romagna Acque, Tonino Bernabè - che inoltre ha l’appoggio del Ministero dell’Ambiente, del Comune e della Provincia di Rimini, perché l’esempio di impegno ambientale del sindaco di Pollica raccontato nello spetta-colo è altamente significativo: un comportamento ispirato da valori fondamentali dell’etica e del vivere civile, valori che come amministratori e come Società cerchiamo di fare propri nella nostra attività quotidiana”.

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8 cULTURA 10 > 23 ottobre 2012

di Lorella Barlaam

È in libreria “Italia. Una storia d’amore” di Piero Meldini

QUEL bREvE INcONTRO cHE vALE UNA vITA Agenda

12 ottobreMISANO. I Comandamenti. Paro-le di Dio o parole dell’uomo? Vito Mancuso “IO SONO IL SIGNORE DIO TUO”: non farti né idolo né immagi-ne. 19 ottobre Massimo Dona’ “RI-CORDATI DI SANTIFICARE LE FESTE”: quale festa, per quale umanità? Cinema-Teatro Astra. ore 21,00.Ingresso libero.Info: 0541.618424www.biblioteca.misano.org

13 ottobreRIMINI. “Casa del Teatro e della Danza”. Sabato 13 e domenica 14 ottobre si inaugura la stagione 2012-2013 con una performance itineran-te: “La poesia del corpo”. Un evento di 20 minuti, una ricerca a tutto ton-do sull’arte come comunicazione, per superare il cliché della separa-zione fra le diverse forme espressive ed artistiche. Ex chiesa di Viserba Monte. Ore: 18.40 con repliche alle 19.20 - 21.00 -21.40. Ingresso gratuito, prenotazione obbligatoria. Info: Alcantara 0541727773 Movimento Centrale 3403475389

18 ottobreCESENA. “Ciò che ci rende umani. Poesia, filosofia, arti”. A cura di: Te-atro Valdoca e Comune di Cese-na. Incontri: 21 ottobre Enzo Bianchi Cammini di umanizzazione. 28 ot-tobre Luce Irigaray Incrociare una cultura del respiro con una cultura dell’amore. 4 novembre Massimo Cacciari De Anima. 11 novembre Milo De Angelis con Mariangela Gualtieri e Nicola D’Altri: Dare la parola. Laboratori: Melina Mulas Dentro le cose. Paola Farneti Sere di alleanza con la terra. Chandra Livia Candiani Il silenzio insegna a parla-re. Francesca Proia Scuola Tempora-nea del Corpo Sottile. How to grow a lotus. Franco Arminio Scuola di Paesologia. Mostra: Erich Turroni De Visu. Info e iscrizioni ai laboratori: Elisa Bello tel. 0547 362628. Programma: www.cesenacultura.it

Il 14 ottobre al Teatro degli Atti di Rimini la giornata “Utopie del corpo”, progetto speciale per decennale del Festival Vd’A, a cura di Isa-bella Bordoni, narra e immagina alcune visioni del mondo capaci di riflettere e risemantizzare i rapporti tra corpo umano e corpo urbano. In-vitando a Rimini gli interpreti di due progetti milanesi che tessono da tempo questa relazione: Bert Theis, attivista, artista ed Erika Lazzarino, antropologa. “Sguardi sulla città. Forme di vita

- forme dell’abitare” il titolo dell’incontro, che sarà seguito dalla proiezione del docufilm “En-troterra Giambellino” del collettivo Immagi-nariesplorazioni e dal concerto dei RONIN, alle 22.30. A partire da queste esperienze, che stanno tra la progettazione artistica e la progettazione urbana, radicate nella gestione partecipata dei territori, nell’osservazione e indagine creativa, “Utopie del corpo” convoca chi pianifica e im-magina la forma urbana di Rimini e i cittadini

tutti a una riflessione sulle attese e le visioni, i sogni e le prospettive della nostra città, “che con urgenza oggi affronta la dismissione di uno scheletro che l’ha voluta capitale del consumo di massa, per farsi corpo vivo e provincia sensibile e pensante, del mondo” come ha scritto Isabella Bordoni. L’ingresso è libero per incontro e proiezione; biglietto a 10 euro per concerto Ronin.Info: www.teatriabitati.it/rassegna_vd’a_24.htm

A Rimini il 14 ottobre una giornata/evento per Vd’A

UTOPIE DEL cORPO, UTOPIA DELLA cITTÀ

Il nuovo libro di Piero Meldini, Italia. Una storia d’amore, appena pubblicato nelle “Li-bellule” Mondadori, è una “macchina nar-

rativa” perfetta. Che ha il “nulla di troppo” del racconto e l’orizzonte vasto del romanzo. Che si legge d’un soffio, per sapere “come va a fini-re” e si rilegge, subito, centellinando la bravura dell’autore. L’incipit è una carrellata attraverso Bologna, nitida nella luce primaverile. È l’aprile del 1915, vigilia di quei «giorni radiosi di mag-gio» di dannunziana memoria in cui l’Italia entrò nella Grande Guerra. L’inquadratura stringe su «due distinti signori fra i sessantacinque e i set-tant’anni» che siedono «a uno dei tavolini d’an-golo fra via Rizzoli e via dell’Indipendenza.» L’uno, Domenico, «ha la stazza del granatiere

e la pinguedine di una buona forchetta», l’altro, Achille, più piccolo e magro, dal volto incavato, è vestito elegantemente di lino chiaro. Tra loro, un silenzio che ha l’agio delle amicizie di lunga data. Un lapsus - una giovane donna che Achille crede di riconoscere, disingannandosi subito - ne accende la memoria, poi il racconto. «Sono pas-sati quarant’anni. Un’era geologica e un battito di ciglia. Pensavo, allora, che un giorno potesse valere un secolo». Il giorno (e la notte) che vale una vita e che Achille ripercorrerà comincia con un viaggio in treno da Bologna a Rimini, intorno al 1875, segnato dall’apparizione della bellissi-ma e misteriosa Elvira. Tra passato e presente, il “mai più” d’un breve, struggente incontro d’amore - ma con un finale sorprendente e un po’ crudele - si manifesta cognizione del tempo, elegia della giovinezza, epitaffio della stagione romantica.«Questo è un libro al quale, nonostante la mo-desta mole, ho continuato a lavorare per anni» racconta Piero Meldini. «La prima stesura è an-teriore a La falce dell’ultimo quarto. Per me, la-vorare su un testo significa prima di tutto togliere

il superfluo, e poi fare migliaia di piccoli inter-venti che altri giudicherebbero irrilevanti, ma basta lo spostamento di una parola a dare al testo un senso diverso, un ritmo diverso. Così ci sono tornato su un’infinità di volte, e in fondo non mi dispiaceva tenermelo lì, nel cassetto.» Dalla Falce sono passati otto anni… perché aspettare tanto per la pubblicazione? «C’era, intanto, una ragione pratica: la Mondadori non aveva una col-lana che potesse ospitare un libro di queste di-mensioni, né racconto né romanzo. Poi, da circa un anno, sono nate le “Libellule”. Ma la ragione vera» sorride Meldini «è che mi dispiaceva sepa-rarmi dai protagonisti di questa storia, Achille ed Elvira, due personaggi poco più che ventenni ai quali ho finito per affezionarmi come a dei figli

in carne ed ossa. Da padre egoista, non volevo lasciarli andare. E così ho continuato a limare il libro fino al punto in cui non era più suscettibile di ulteriori miglioramenti, ma rischiava di im-pazzire come una maionese.» Quali, le “intenzioni” del libro? «Con Italia vole-vo rappresentare l’uomo dell’età romantica, l’età dei Grandi Sentimenti individuali e collettivi: libertà, uguaglianza, patria, amore, arte… Un uomo ardentemente idealista e perciò ingenuo, come ingenua è stata, in gioventù, anche la mia generazione. Ma le intenzioni dell’autore conta-no ben poco, anche perché raramente si realizza-no, o forse mai. Fondamentale in un romanzo è la storia e come viene raccontata.» Tra le ragioni per leggere Italia c’è il sapido ritratto di Rimini intorno al 1875, con il Kursaal appena inaugu-rato, il suo demi-monde, i suoi riti… «Ho cerca-to di ricreare quella Rimini perduta soprattutto attraverso le fotografie e i dipinti del tempo, a cominciare dalla bellissima veduta del Kursaal di Guglielmo Bilancioni, oggi al Museo della Città; poi attraverso una miriade di documenti, dalle carte d’archivio alle riviste di moda, all’au-

tobiografia dell’Achille Serpieri “storico”, dalla quale il romanzo ha preso spunto. L’accuratezza della ricostruzione, la più rigorosa possibile, è una regola che mi do, un gioco che faccio sempre con me stesso da autore di romanzi ambientati in quell’Altrove che è il passato. Un regista ci-nematografico ha a disposizione lo scenografo, il costumista, il trovarobe; lo scrittore deve fare tutto da solo. Per avere il massimo della libertà creativa bisogna avere la più ampia e accurata documentazione. Per poter far muovere i perso-naggi liberamente in un determinato ambiente devo avere il maggior numero di informazioni possibile su quell’ambiente, vedere tutto nella mia testa, anche i particolari che nemmeno en-treranno in campo.» Di romanzo in romanzo, mi

sembra che si costituisca quasi una “stratigrafia” narrativa della nostra città nel tempo… «La Ri-mini in cui sono nato, quella che ho conosciuto nella mia infanzia, era ancora una Rimini simile a quella delle antiche mappe: un centro storico racchiuso dalle mura e quattro borghi; l’appen-dice del mare arrivava da piazza Tripoli fino al porto. Una città che aveva la misura del paese e dove ci si conosceva quasi tutti. Ricordo le chiacchiere di mia mamma con le sue amiche, in dialetto, dove di ognuno veniva ricostruito l’intero albero genealogico. Sospetto che le mie incursioni nella storia siano anche un tentativo di ritrovare quella Rimini.» Italia esce nel pieno di una delle ricorrenti querelles sulla vitalità lette-raria del romanzo.Che fine farà questo genere narrativo? «L’uomo racconta storie da quando è compar-so sulla Terra» conclude Meldini. «Raccontare e ascoltare storie è un tratto comune a tutte le culture, dalle più primitive alle più evolute. Fin-ché l’uomo continuerà ad avere bisogno di storie, esisterà qualcosa che, in una forma o nell’altra, può considerarsi un romanzo.»

«Un romanzo al quale, nonostante la modesta mole, ho continuatoa lavorare per anni»

Piero Meldini

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9cULTURA10 > 23 ottobre 2012

di Lorella Barlaam

Ecco il programma 2012/2013 dei Teatri Novelli e degli Atti

sTUZZIcANTI sAPORI DI sTAGIONE

Un ricco pranzo a misura del gusto di commensali diversi - invitati anche a ‘spizzicare’ dagli altri piatti - con scelta

accurata della qualità degli ingredienti; una cuci-na ‘di alta tradizione’ con un occhio alla nouvelle cuisine. In sintesi, il cartellone che sarà imbandi-to da novembre ad aprile al Novelli e Teatro degli

Atti, che riesce anche in questi tempi quaresimali ad essere appetitoso. Per i turni A, B e C si va dall’Oscar Wilde di Un marito ideale al Luigi Pi-

randello di Così è se vi pare, diretto da Michele Placido; dal musical dei record Grease a crosso-ver cinematografici come L’apparenza inganna, con Tullio Solenghi e Maurizio Micheli, e Rain Man della Compagnia della Rancia. Torna Lunetta Savino con Due di noi, insieme a Emilio Solfrizzi, doppio appuntamento con

l’ottimo Maurizio Scaparro, re-gista di La governante di Vita-liano Brancati e di La coscienza di Zeno, con Giuseppe Pambieri. Altri percorsi - e qualche spezia in più - per il turno D, inaugurati dal monologo La belle joyeu-se con Anna Bonaiuto; tornano la brava Maria Paiato in Anna Cappelli di Annibale Ruccello e Natalino Balasso con Aspettan-do Godot di Beckett, mentre la danzatrice e coreografa Monica Casadei presenta Traviata. Da non perdere il “fenomeno” The History Boys di Alan Bennett, fir-

mato da Ferdinando Bruni ed Elio De Capitani e il Paradiso che chiude la visionaria trilogia dan-tesca di Emiliano Pelissari. Hors d’oeuvre, due

signore della scena italiana: Monica Guerritore che dedica alla Fallaci Mi chiedete di parlare e Lella Costa che propone il nuovo spettacolo Ca-somai senza un saluto. Sulle Tracce di un Nuovo teatro va la proposta ‘sperimentale’, aperta dal perturbante L’uomo della sabbia. Capriccio alla maniera di Hoff-mann della compagnia Menoventi, che prosegue con Due passi sono di Carullo e Minasi, vinci-tore Premio Scenario per Ustica 2011 e Inbox 2012. À la carte, ingolosiscono tre incontri: il Danio Manfredini di Il principe Amleto, César Brie regista di Indolore e Jan Fabre, geniale e discusso coreografo belga, che firma Drugs kept me alive. Come dessert, Korekanè con In_cubo, tre frammenti da “Malina” della Bachmann ed Elena Bucci, autrice e interprete di Barnum. Tra le delikatessen fuori abbonamento, da citare Open, con le migliori coreografie di Daniel Ezra-low, il ritorno degli Oblivion con Oblivion Show 2.0 Il sussidiario, e due intensi concerti ‘al fem-minile’: le Piccole emozioni di Ornella Vanoni e Samsara di Alice.Il menù completo è su www.teatroermetenovelli.it, dal 21 ottobre ci si abbona, non resta che au-gurare buon appetito!

Il cartellone imbandito per la prossima stagione è riuscito appetitoso anche in questi tempi quaresimali

Dal 12 al 14 ottobre le Giornate di studio

del Pio Manzù

bUONE NOTIZIE ANcHE

PER LA PMI

Italia, Osservatorio internazionale sul Bel Paese, incubatore della crisi siste-mica è il titolo della 43° edizione del-le Giornate internazionali di studio del Centro Pio Manzù, a Rimini dal 12 al 14 ottobre, che ‘punta’ l’obiettivo sulle pos-sibili letture e soluzioni della crisi attuale. Tra i workshop, a ingresso libero, sembra mirato allo specifico tessuto economico del nostro territorio “La spina dorsale: scenari e destini delle piccole e medie aziende italiane”, venerdì 12 ottobre alle 15.00. Tra i temi, “Internazionalizzazio-ne o delocalizzazione?”, relatore Roberto Luongo, Direttore Generale dell’Agenzia ICE, “Il piccolo è ancora bello?”, con Frank Ferrante jr., Socio fondatore dello Studio Legale Ferrante a New York, “I nuovi strumenti finanziari per l’impresa”, relatrice Donatella Visconti, Presidente di Banca Impresa Lazio e “Come promuove-re un ecosistema per l’imprenditorialità”. A parlarne, il ‘guru’ americano della ri-voluzione imprenditoriale Daniel J. Isem-berg, tra i più influenti esperti mondiali di gestione aziendale.Teatro Novelli. Ingresso libero.Info e programma: www.piomanzu.it

ParadisoDrugs kept me alive The History Boys

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10 sPETTAcOLI 10 > 23 ottobre 2012

Un rischioso Progetto a chiusu-ra di Smiting Festival 2012, omaggio a un grande Album:

spiegare l’album KID A dei Radiohead, processi e contenuti che hanno portato alla sua realizzazione nel 2000. Una staffetta di creatività che parte proprio dai brani dei Radiohead, fino a Angela Baraldi, Barbara Cavaleri, Cesare Mal-fatti (già La Crus), Corrado Nuccini e Emanuele Reverberi (Giardini di Mirò), Edoardo Marraffa, Marco Parente, Mauro Orsi, Mirko Sabatini, port-royal, Teodoro Bonci del Bene, Vincenzo Vasi, Mabel Morri, Alessia Travaglini, Giorgia Berardinelli. Tra i molti contributi da annunciare, anche Cri-stiano Godano. Ecco a confronto Marco Parente, Corrado Nuccini e Attilio Bruzzone, membro fondatore dei port-royal.Una tua libera definizione dello spettacolo ‘A KID A’.Parente “Non posso dire cos’è ma sperare ciò che sarà: una onesta rappresentazione di un disco che si avvicina più a un’opera d’arte contempo-ranea che a un lavoro musicale. Ma questo di-penderà molto di più dai registi e ideatori che da noi musicisti. Se penso al bel ricordo dell’espe-rimento precedente sulle “Murder Ballads” di Cave, non vedo perché non essere ottimisti e fiduciosi”.Nuccini “Un’ambiziosa rilettura di un disco che fa dell’ambizione il suo stile”.Bruzzone “Un’occasione per mettersi in gioco: il confronto con un gruppo leggendario (che pure non sono né fonte d’ispirazione né uno dei nostri gruppi preferiti), è un’opportunità per crescere

artisticamente”.Alcuni artisti contattati, hanno avuto paura. Cosa ti ha convinto a prendere parte al progetto?P.“Fermo restando che anch’io ho avuto paura e ne avrò fino al’ultimo, quando mi si parlò del progetto, dissi subito che avrei accettato solo se, provandoci, mi sarei sentito credibile - e non era affatto scontato -. Già in generale è sempre stato difficile per me interpretare brani altrui, figuria-moci con KID A, che sento particolarmente. Se poi penso che il brano assegnatomi è il mio pre-ferito, tutto mi appare molto naturale”.N.“La determinazione degli organizzatori nell’invitarmi alla serata!”B.“La passione incondizionata degli organiz-zatori e la voglia di confrontarci con un ambito diverso dal nostro abituale. Un artista non do-vrebbe mai dare nulla per scontato: ogni passo è una vittoria dell’essere sul nulla, come se fosse l’ultimo.”Il coraggio di cambiare, espresso nella tua mu-sica.P.“È alla base di tutta la mia musica, per me si

traduce nel coraggio di sbagliare. Perché questo è il senso della ricerca!”N.“In un mondo in cui la creatività ci segue ovunque, guardare avanti è fondamentale, anzi è l’essenza di qualsiasi prodotto creativo-artistico. Io, nel mio piccolo, cerco di fare il possibile per esprimere questa necessità, certe volte ci riesco, altre volte no”.B.“Può mettere in crisi se si è trovata una stra-da, a prezzo di fatica e tentativi falliti. E’positi-vo nella messa in dubbio radicale e spinta verso nuovi territori. Però neppure idolatrare il cam-biamento in sé e per sé, spesso è privo di sostan-za; piuttosto perseguirlo sulla linea della conti-nuità di un percorso generale. La diversità nella complementarità, il cambiamento nell’orizzonte della continuità è la cosa più difficile. Non un mero compromesso, bensì quel sottile ma essen-ziale discrimine tra l’artista grande e il modaiolo che non lascia nulla dietro di sé nella foga com-pulsiva, creando il biblico nulla di nuovo sotto il sole.”

A KID A, performance live unica in Italia il 28 ottobre al Teatro degli Atti a Rimini

IL cORAGGIO DI cAMbIARE sEcONDO I RADIOHEAD(E NON sOLO)

Il 26 inaugura Bside con i Bud Spencer Blues ExplosionIl lato b della musica a Rimini

Intervista a Marco Parente - Corrado Nuccini (Giardini di Mirò) - Attilio Bruzzone (port-royal)

ORNELLAVANONI

1 DICEMBRERIMINITEATRO NOVELLI

MALIKAAYANE

20 NOVEMBRERAVENNATEATRO ALIGHIERI

POOH

23 NOVEMBRERIMINI

105 STADIUM

BIAGIOANTONACCI

24 NOVEMBREFORLÌ

PALAFIERA

FRANCOBATTIATO

8 FEBBRAIORAVENNAPALA DE ANDRÈ

JETHRO TULL’SIAN ANDERSON

6 DICEMBREPESARO

FIERA

ALICE

8 DICEMBRERIMINITEATRO NOVELLI

Info e prevendite IO TICKET 0541 785708 - PULP CONCERTI

Giovedì 11La musica afro americana sbarca in centro - The Blues sul palco del Circolo Milleluci

Venerdì 12Si riaccendono le luci e la house in collina - opening party al Peter Pan

Sapore di Baviera sul lungomare - al Barge l’Oktoberfest e il concerto funky della Big Band

Sabato 13Una serata tra i cantautori italiani - al Road House la performance dei Malelingue

Mercoledì 17Dagli States a Savignano - al Sidro il rock psichedelico delle White Hills

Sabato 20Un tuffo nel 2000 - Valeria Rossi e gli Audio Bullys per il secondo Retropolis del Velvet

a cura di Matteo Ortalli

Agenda

Non è detto che, con l’arrivare dell’autunno, a Rimini si sia costretti a restare in casa o a lasciarsi prendere dallo sconforto per non sa-pere dove ascoltare buona musica dal vivo. Un club dedicato rigorosamente alla musica live, sorto dagli sforzi congiunti di Anomaolus Party, ALTernative e Velvet Club & Factory, è nato all’interno della sala grande del Velvet e si chiama BSide. Il locale presenterà spazi rivisi-tati con lo scopo di rendere migliore possibile l’accoglienza e l’ascolto, due venerdì al mese, di concerti di grandi band dal vivo. “Vogliamo che chi ama la musica live trovi un posto ap-positamente pensato per questo” spiegano gli organizzatori.

Attraverso l’esperienza accumulata nel tempo dai tre soggetti promotori, BSide si propone di portare sul palco nomi importanti e band affer-mate. Non a caso l’appuntamento che inaugu-rerà l’apertura del locale il 26 ottobre antici-pa già la volontà di accogliere ottima musica, energica e vitale ospitando l’incredibile duo dei Bud Spencer Blues Explosion. Dopo ogni concerto la notte prosegue con una selezione di musica raffinata e po-tente: dall’alternative rock alla new wave, dal grunge all’indie, con grandi ospiti alla consol-le. “L’idea è quella di coniugare la passione di

tanti artisti e musicisti con quella di chi vuole uscire di casa con il desiderio di ascoltare qual-cosa di nuovo: la stessa voglia di poter parte-cipare a un progetto originale, vivo, dedicato alla musica”. Non si tratta perciò di un’inizia-tiva estemporanea; l’intento non è quello di

aggiungere semplicemente un altro locale ai tanti già esistenti, ma di creare un punto di riferimento, con una serie di eventi conti-nuativi.

“Lo scopo principale è quello di consentire l’ascolto di grande musica ricercata, ma ce n’è un altro, più profondo e di lunga durata” con-

tinuano gli organizzatori “ed è quello di creare un circolo virtuoso, una tendenza a dare spazio a gruppi anche non famosi, ma intenzionati a fare sentire la propria musica.” Le novità musi-cali lontane dalla grande distribuzione saranno infatti al centro dei BSide Off: eventi collatera-li, infrasettimanali e ospitati in altri locali della provincia. Una serie di appuntamenti con dj set, mostre fotografiche e live di band minori a intessere un filo rosso con le serate principali del BSide per fare conoscere un lato nascosto e pieno di sorprese della musica dal vivo.

Chiara Ioli

Band emergentie affermate, torna la voglia di live

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11sPETTAcOLI10 > 23 ottobre 2012

Per maggiori informazioni:Dott.ssa Elena Malfatti - [email protected] - tel. 0541 363983 - fax 0541 363992

Education and Culture DG

Lifelong Learning ProgrammeLEONARDO DA VINCI

Mobility

fo

rm

ativ

i in

Tirocini

Europa

l'europa sei tu

E’ ancora possibile candidarsi per una borsa di studio per realizzare un tirocinio formativo all’estero di 16 settimane, da effettuare in imprese situate nelle principali città Europee, con la possibilità di dare valore aggiunto all’iter formativo dei beneficiari nella delicata fase dell’in-serimento lavorativo. Il bando del progetto “Giovani cittadini d’Europa-II fase” promosso dalla Provincia di Rimini in collaborazione con il Centro Educazione all’Europa di Ravenna scade il 22 ottobre 2012 ore 13.00 (non farà fede il timbro postale). Possono candidarsi giovani laureati di età fino ai 32 anni, residenti nei comuni della provincia di Rimini che non siano studenti uni-versitari, né iscritti a un master o dottorato.

La partecipazione al progetto è gratuita e il tirocinio non è retribuito. E’ previsto un contributo per la copertura delle spese di viaggio e soggiorno (alloggio, vitto, trasporti locali). Il bando e la modulistica per la candidatura possono essere scaricati dal seguente sito: www.retegiovani.net

Sono disponibili 8 posti e le partenze sono previste indicativamente per gennaio 2013.Tutti coloro che, alla data di scadenza dell’avviso di selezione, avranno presentato domanda valida di partecipazione, potranno sostenere la prova di idoneità linguistica; i candidati che avranno ottenuto l’idoneità linguistica accederanno alla successiva fase di selezione. I candidati che non si presenteranno alle suddette prove, saranno considerati rinunciatari.

Tutti i candidati dovranno presentarsi alla selezione con un documento di identità valido.• La SELEZIONE LINGUISTICA dei candidati si terrà giovedì 25 ottobre 2012 alle 9.30 presso la sede della Provincia di Rimini - SALA BUONARRIVO - Corso d’Augusto, 231 (piano terra)• I COLLOQUI MOTIVAZIONALI si terranno mercoledì 31 ottobre 2012 dalle 9.00 presso gli Uffici Politiche giovanili della Provincia di Rimini in P.le Bornaccini, 1 Rimini (3°piano).

Basato sulla raccolta di racconti di Craig Davidson “Rug-gine e ossa” narra la storia d’amore tra Stephanie, istruttri-ce di orche che perde le gambe dopo un incidente durante uno spettacolo, e un pugile.Chi ha visto il precedente film di Audiard “Il Profeta” cor-rerà sicuramente nei cinema e ritroverà la potenza della messa in scena capace di navigare tra la poesia e lo squal-lore in bilico su un mondo che muta continuamente.

Quando lo spacciatore ventiduenne Chris scopre che sua madre ha fatto sparire la sua scorta di droga, deve trova-re al più presto seimila dollari o verrà eliminato dai suoi fornitori. Disperato, il ragazzo si rivolge a Killer Joe per far eliminare la madre e riscuotere la sua polizza sulla vita...Friedkin, il maestro cuce un personaggio sulla pelle di McConaughey. Riempie l’inferno del Texas con il suo humour nero e con una violenza cupa e senza speranza.

Adattamento cinematografico del romanzo di culto di Jack Kerouac del 1957. Un diario privato che racconta la ribellione di un epoca e di una generazione. Forse era impossibile raccontare un romanzo come “On the Road” e tanti in passato hanno ri-nunciato all’operazione. Salles si dilunga perde forse la magia dei due protagonisti.

“Un sapore di ruggine e ossa” “Killer Joe” “On the Road”

di Jacques Audiardcon Marion Cotillard,Matthias Schoenaerts, Bouli Lanners

di William Friedkin con Matthew McConaughey, Emile Hirsch, Thomas Haden

di Walter Salles con Sam Riley, Kristen Stewart,Kirsten Dunst, Viggo Mortensen

Paolo Bronzetti

Tempo d’autunno e ripartono finalmente le rassegne cinematografiche al cinema Tiberio, l’unica monosala cinemato-

grafica digitale nel centro storico di Rimini. Il programma, che prevede come al solito anche opere liriche in diretta e differita, è molto ricco e include nella serata del giovedì il cinema d’au-tore. Si comincia giovedì 11 ottobre con “Cosa piove dal cielo?” una bizzarra e surreale com-media argentina, dove si vedono volare anche delle mucche, con una grande scoperta: il protagonista Ricardo Darìn. Si prosegue poi giovedì 18 ottobre con il toccante “Silent Souls” di Aleksei Fedorchen-ko, una pellicola poetica e nostalgica. Il 25 ot-tobre troviamo in cartellone “Cena tra amici” di Alexandre de La Patellière e Matthieu Delapor-te, una commedia teatrale francese con un cast

brillante. Giovedì 1 novembre “Polisse” di Maï-wenn Le Besco, un film premiatissimo in Francia e poco visto in Italia. La dura e drammatica vita quotidiana della squadra parigina dell’Unità di Protezione dell’Infanzia. Chiuderei questa pri-ma parte autoriale con uno dei film italiani più in vista degli ultimi mesi, “L’estate di Giacomo”, che sarà presentato con la presenza del regista Alessandro Comodin, mercoledì 7 Novembre: un piccolo film per una nouvelle vague italiana

vicina alla sensibilità per le piccole cose e per i sentimenti del ci-nema francese. Il regi-sta mostra un notevole

talento nell’accompagnare i suoi protagonisti attraverso una riscoperta della vita. Da non per-dere. La domenica al Tiberio è invece “Junior ci-nema”, alle ore 14.30 e 17, ecco l’appuntamento con i film per la famiglia. Dopo “Lorax-Il guar-

diano della foresta” dello scorso 7 ottobre, il 14 l’ultima pellicola sull’Uomo Ragno “The Ama-zing Spider-Man” di Marc Webb. Il 21 ottobre la plastilina animata Aardman con lo spassoso “Pirati! Briganti da strapazzo”, il 28 in occasio-ne della Giornata Mondiale dell’Animazione e in collaborazione con il Festival Cartoon Club, spazio al maestro giapponese Hayao Miyazaki con “Il castello nel cielo”, il primo film prodot-to dallo Studio Ghibli finalmente disponibile su grande schermo. Spostandoci a Santarcangelo, al Supercinema, segnalo il 10 ottobre “Rock of Ages” di Adam Shankman, un adattamento cine-matografico di un divertente musical nostalgico sugli anni ottanta con un divertito Tom Cruise. Il 12 ottobre “Into Paradiso” di Paola Randi che sarà presente in sala. Una pellicola da segnala-re per la capacità di cogliere il presente in una città stratificata, multiforme e multietnica come Napoli.

L’11 ottobre si parte al Tiberio,il 10 al Supercinema

A Rimini e Santarcangelo appuntamenti per tutti

AUTUNNO, TEMPO DI RAssEGNEdi Paolo Bronzetti

“Cosa piove dal cielo?” apre la rassegna del Tiberio

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13cHIAMAMI RIccIONE

27 giugno > 10 luglio 2012Distribuito gratuitamente Anno XXIII n. 689via Bonsi, 45 _ 47921 Rimini _ tel 0541.780332 www.chiamamicitta.net - [email protected]

10 > 23 ottobre 2012

CiocoPaese®

13-14 ottobre 2012, Riccione Paese

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Cioccopregiatoby

Staccoli

cioccolatoartigianale

Cattolica Rn www.staccoli.it

Ciocopaese sette bellezze. Sì perché sono proprio sette le edizioni della festa più go-losa di Riccione organizzata dal Comitato di

Riccione Paese e patrocinata dal Comune che va in scena anche quest’anno in corso Fratelli Cervi il 13 e 14 ottobre. Sarà come sempre una festa per tutti, famiglie, giovani e bambini, accomunati da un’unica grande passione: quella per il cioccolato. Lungo la via principale del centro storico riccionese scorrerà un fiume di delizie in cui tutti potranno immergersi e godersi le pre-libatezze proposte dai diver-si espositori presenti. Come sempre saranno una ventina le aziende presenti, riccione-si e non, che si daranno da fare per rendere il proprio stand accogliente e ricco di ogni golosità e particola-rità: dalle tavolette ai cioccolatini, dalle praline alla cioccolata in tazza, dalle crepes alle creme spalmabili ce ne sarà per tutti i gusti. Queste le aziende partecipanti: La Piazzetta, Bouti-

que del Dolce, Il Moro, Chocopassion, Slurp, Anto-nia Tarallo, Filippo Accetta, Cioccolateria Veneziana, Staccoli, La Voglia Matta, Lufi Zamira, Caruana, Gio-vanni e le sue piade, Tosi Brandi, La Sorgente, Eros Moro, Chickshock. A Ciocopaese si potranno quindi incontrare i migliori maestri pasticceri della nostra penisola, assaggiare ricette particolari e accostamenti tra sapori stravaganti provando il brivido di piacere

che dà il vero, puro, divino, cioccolato artigianale. Ma la kermesse riccionese non è solo un appuntamento per golosi e amanti dei dolci, nei due gironi della festa si sus-seguiranno eventi (come la novità “Maratona Culinaria”

in piazzetta Parri, il consueto appuntamento con il mini corso di degustazione “Wine and Chocolate” in piazza Matteotti), esposizioni, balli e musica in piaz-za Matteotti, animazione e giochi per i più piccoli in piazza Unità. L’ingresso alla festa è gratuito.

Il 13 e 14 ottobre in Corso Fratelli Cervi

E sONO sETTE!

La manifestazionededicata al cioccolatoinonda di nuovo Riccionecon i sapori più ghiotti

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10 > 23 ottobre [email protected]

Speciale CiocoPaese13-14 ottobre 2012, Riccione Paese

Pasticceria Gelateria

Via Dott. Ferri 2, Cattolicatel 0541.967515

L’11 novembre sarà inaugurata la rotatoria stradale all’in-crocio fra viale Ceccarini e corso Fratelli Cervi, di fronte all’ospedale riccionese. Un’opera che, intervenendo sulla viabilità “recupera un brano di memoria e d’identità della comunità riccionese”, come afferma il ministero dei Beni Culturali nell’autorizzare l’intervento.Infatti, sostituendo il semaforo con la rotatoria, gli obiettivi dell’Amministrazione comunale e di Geat sono sì regolare meglio il traffico ma anche, grazie a questo intervento, ri-portare alla luce l’antica scalinata d’ingresso all’ospedale e ricreare una nuova muratura per la recinzione (la più fedele possibile all’originale con colonne e archi di cerchio).

La nuova rotatoria è formata da un anello circolatorio di sette metri con un raggio esterno di 11 metri e mezzo. Ha un’aiuola centrale con un raggio di tre metri e aiuole spar-titraffico pavimentate con cubetti di porfido. All’interno di questa sono posti i punti d’illuminazione e d’innaffiamento. Per realizzare la rotatoria, si è proceduto all’abbattimento dei due pini capofila delle alberature di Viale Ceccarini. Ma ne sono stati piantati altri quattro.Tra le opere accessorie che qualificheranno ancora di più la viabilità, ci sono la pista ciclabile e il marciapiede di viale Ceccarini, (lato Rimini) e la nuova pista ciclopedonale che sarà successivamente realizzata in Viale Frosinone (lato

ospedale) per collegare in futuro le esistenti piste di via-le Ceccarini e della Statale 16. Inoltre, sarà realizzato un marciapiede con pavimentazione a cubetti di porfido, (lato ospedale della rotatoria), che sarà largo almeno 1 metro e 80 cm. L’illuminazione esterna alla rotatoria è stata realizzata con nuovi punti luce dotati di lampade a luce bianca ad altissi-mo rendimento. Per illuminare suggestivamente la facciata dell’ospedale Ceccarini, saranno incassati nelle colonne della recinzione dei faretti.Il costo dell’intervento è preventivato in 150mila euro com-plessivi.

GEAT REALIZZA LA ROTATORIADI FRONTE ALL’OSPEDALE CECCARINI

Info

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Nelle foto: la facciata dell’Ospedale lato viale Ceccarini com’era un tempo e com’era prima dell’intervento; il disegno della rotatoria secondo il progetto.

Il momento è difficile ma Riccione Paese non molla, anzi rilancia, e il Comitato prosegue nella sua attività per animare

la zona. La Movida estiva ha confermato il suo successo, ora torna Ciocopaese e l’obiettivo non può essere che continuare sull’ottimo percor-so intrapreso negli anni scorsi come conferma la presidente del Comitato Lucia Baleani: “La manifestazione si è evoluta negli anni prenden-do sempre più piede, è ormai un appuntamento sentito sia dai riccionesi che dalle aziende par-tecipanti ed ha trovato una sua precisa identità, ora è importante conso-lidarla evolvendosi di anno in anno”. Anche in questa edizione le novità non mancheranno: “Sul fronte intrattenimento avremo la presenza di veri artisti di strada, funamboli e giocolieri che si esibiranno in corso Fratelli Cervi con spet-tacoli sorprendenti. Per i più golosi, invece, in piazzetta Parri andrà in scena una maratona di cucina con una quindicina di chef romagnoli che si alterneranno ai fornelli nella preparazione di piatti della nostra terra con insoliti abbinamenti al cioccolato”. Le novità riguarderanno anche i partecipanti: “Abbiamo voluto fare un ulteriore salto di qualità mantenendo la linea che privi-legia i mastro cioccolatai piuttosto che le indu-

strie. Come sempre - prosegue la Baleani - sa-ranno diversi i partecipanti che provengono da fuori Riccione, dal nord Italia fino alla Sicilia, ad ulteriore conferma dell’importanza che la manifestazione ha raggiunto”. Ciocopaese è una delle tante iniziative che il Comitato organizza per dare vita al quartiere, condizione impre-scindibile soprattutto in questo momento come sottolinea la presidente: “Anche Riccione Paese vive le enormi difficoltà che stanno attraversan-do tutte le attività, non è il momento di mollare ma piuttosto stringere i denti e manifestazioni

come questa ci possono dare una grossa mano; le attività economiche sof-frono ma non si possono attendere aiuti al cielo, bisogna essere attivi e propositivi”. In quest’ot-

tica, gli eventi a Riccione Paese non si fermano con la festa del cioccolato, la Baleani ha già in cantiere alcune interessanti iniziative: “Stiamo lavorando ad una movida culinaria in collabo-razione con alcuni chef romagnoli e soprattutto vorremmo portare in Paese la pista del ghiaccio rimasta nei magazzini comunali durante lo scor-so inverno: abbiamo fatto richiesta e abbiamo già pronto un programma di attività tra esibizio-ni, hockey e pattinaggio libero che coprirebbe due mesi”.

E si pensa a una movida culinaria

RIccIONE PAEsE NON MOLLA

Lucia Baleani: “Bisogna essere attivie propositivi”

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[email protected] > 23 ottobre 2012 15

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Tante conferme ma anche diverse dolci sorprese: anche quest’anno il program-ma di Ciocopaese si preannuncia ricco e

per tutti i gusti. Come sempre l’avvio ufficiale della manifestazione si avrà nella mattinata di sabato: alle 10 è infatti prevista l’apertura degli stand (venti quest’anno le aziende partecipanti, tra pasticcerie, gelaterie, forni, artigiani del cioc-colato, erboristerie). Passeggiando e degustando, gli animatori intratterranno i bimbi con giochi e show, e, sempre per i più piccoli, piazza Unità ospiterà numerose giostre. Alle 14 prende il via la prima novità 2012: la Ma-ratona Culinaria del Cioc-colato, iniziativa a cura dell’Associazione Cuochi Romagnoli. In piazzetta Parri lo chef Corrado Bul-drini affiancato da Simo-ne Ricci, Giuseppe Bisceglie, Giovanni Tucci, Andrea Bartoli, Luigi Sica, Marco Frassante e le lady chef Angela Valenti e Donatella Pronti, supportati dagli studenti dell’Istituto Alberghiero si alterneranno ai fornelli nella preparazione di piatti della nostra terra con insoliti abbinamenti al cioccolato. Nel pomeriggio di sabato spazio all’animazione a partire dalle 16.00 con Mau-rino dj in piazza Matteotti mentre alle 18.00 in piazzetta Parri, ritorna l’appuntamento “Wine

and Chocolate”, degustazioni guidate di vino e cioccolato con Bruno Piccioni, dell’Associazio-ne Sommelier, che proporrà i giusti accostamenti (è obbligatoria la prenotazione al 366 8037017 - 338 9857510, costo di 7€).Domenica alle 10 è prevista la riapertura di tut-ti gli stand e l’intrattenimento per i bambini, mentre alle 11 riparte la Maratona Culinaria in piazzetta Parri che si concluderà alle 19.00. Alle 11.30 appuntamento per i bimbi con lo spettaco-lo itinerante del funambolo, alle 16 sempre per i più piccini ecco il giocomicoliere. Nel pomerig-

gio alle 16.30 l’artista del pane e del dolce da cre-denza Giuseppe Pino Poz-zi dell’azienda Mo.Ca. re-alizzerà un’opera unica di pane e cioccolato dedicata a Riccione, alle 18 ancora

vino e cioccolato in compagnia di Bruno Piccioni in piazzetta Parri e la chiusura dell’evento.

Più animazione e giochi per bambini

EccO LE NOvITA’ DI QUEsT’ANNO

C’è anche la prima Maratona Culinariadel Cioccolato

Speciale CiocoPaese13-14 ottobre 2012, Riccione Paese

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10 > 23 ottobre [email protected]

Speciale CiocoPaese13-14 ottobre 2012, Riccione Paese

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Se è vero che i cibi più buoni sono an-che i più pericolosi per la salute, il cioccolato sembra essere la classica

eccezione che conferma la regola, o alme-no in parte. Chi vuole beneficiare appieno del suo prezioso carico di antiossidanti deve infatti abituarsi ai risvolti amarognoli del fondente, rinunciando al gusto cremoso del cioccolato bianco e a quello vellutato delle barrette al latte. Non a caso, il cioccolato fondente rappresenta una delle più generose fonti alimentari di flavonoidi, rinomati an-tiossidanti presenti negli alimenti di origine vegetale, come il tè, il vino rosso, gli agru-mi ed i frutti di bosco. Tanto maggiore è la percentuale di cacao nell’amata tavoletta e tanto superiore è la presenza di flavonoidi. Il consumo quotidiano di piccole quantità di cioccolato fondente è inoltre in grado di

abbassare lievemente la pressione arterio-sa. E’ comunque buona regola non lasciarsi prendere da un eccessivo entusiasmo, i fla-vonoidi infatti non cancellano grassi e calo-rie, che nel cioccolato la fanno da padrone.

Le proprietà antiossidanti del cacao sono orami appurate, ma attenzione a grassi e calorie

IL FONDENTE FA bENE, MA sENZA EsAGERARE

Ormai la sdoganatura è totale: le più improbabili farcitura della piada non scandalizzano più nessuno. Come già accaduto alla pizza, si è appurato che il cibo “nazionale” romagnolo tollera benissimo ogni sorta di accompagna-mento, anche quello che lo conduce molto distante delle tradizioni origina-rie. Meno che meno, i golosi si fanno problemi di fronte alle piade “dolci”. E a dire il vero, già molte nostre nonne preparavano sostanziose merende con piada e marmellata, o miele, oppure infarcendola con due ingredienti che più tradizionali non si può: la “saba”, cioè il mostro cotto, o il più elaborato “savor” confettura preparata con mosto di uva nera, mele, pere e noci. Ma c’era già anche chi aveva scoperto un altro matrimonio dal radioso futuro: piada e cioccolata. All’inizio il cioccolato era quello in tavolette, spezzettate e rinchiuse dentro il cassone caldo. Le scaglie di cioccolato si ammorbidiva-no deliziosamente, ma non abbastanza per un’uniforme distribuzione sulla piada. La svolta decisiva è avvenuta con la crema di cioccolato spalmabile, insomma la Nutella. Da allora è stato un tripudio di ghiottonerie, anche per-ché c’è chi non si accontenta del solo cioccolato: ecco nutella e pere cotte, nutella e fiori di zucca, nutella uva passita e pinoli, nutella e panna montata, nutella ricotta sciroppo di lampone e uno schizzo di limone... basta così, prima che arrivi il dietologo!

Così la Nutella ha rivoluzionatoil cassone romagnolo

Piada e cioccolato,paradiso dei golosi

creazioni fioristiche per interni ed esterni

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all’abito da sposa...e non solo!

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[email protected] > 23 ottobre 2012 17

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Speciale CiocoPaese13-14 ottobre 2012, Riccione Paese

Diciamo la verità: la Romagna eccel-le a tavola con tanti piatti, ma non sono certo i dolci a renderla famosa

nel mondo. Eppure, senza arrivare ai tripudi delle pasticcerie meridionali, anche da noi le massaie nei secoli hanno escogitato tanti dolci modi per rendere la vita più piacevole.Le nostre ricette sono di solito semplici e poco elaborate, come la ciambella. Ma quando nella casa contadina entrava in sce-na il cioccolato, allora sì che era festa sul serio. Ci sono almeno due ricette tradizionali che comprendono il cacao. Una è quasi dimenticata, anche perché l’in-grediente base nei più - e soprattutto fra chi non l’ha mai assaggiata - suscita a dir poco repulsione: il sangue di maiale. A questo punto sarà già chiaro che si sta parlando del migliaccio. Chi volesse avventurarsi, sappia che il sangue - due tazze, per quattro per-sone - va messo a bagnomaria per evitare

grumi, quindi passato con un colino a fori non troppo fini. Intanto si sarà cotto nel latte mezzo chilo di riso; appena freddo, aggiun-gere 50 grammi di farina di castagne, 200 di uva sultanina, lievito, vaniglia, tre cucchiai abbondanti di farina bianca o meglio ancora fecole di patate, 100 grammi di mele cot-te in tegame (alcuni le usavano crude), 300 grammi di zucchero, pan grattato, sapa, li-quore, noci e man-dorle a piacere. Il tutto va mescola-to pazientemente fino all’amalgama, aggiungendo il sangue poco alla volta. Poi va preparato un impasto di fari-na, latte e poco burro, steso sul tegame unto comprendo i bordi. Qui va versato il compo-sto, che viene poi cotto in forno. Meno problematico, e ancora in voga, è invece il Salame di cioccolata. Occorrono

due cucchiai di rhum scarsi, 200 grammi di biscotti (anche comuni) sminuzzati, 100 grammi sia di zucchero che di burro e cioc-colato in polvere, due uova. Il burro va fat-to sciogliere a bagnomaria in un recipiente, quindi vi vanno uniti lo zucchero, i biscotti e le uova. Anche qui occorre mescolare bene sino a raggiungere l’omogeneità del com-posto omogeneo, aggiungendo poco a poco

tutti gli altri ingre-dienti. Il tutto andrà steso su carta oleata cosparsa di burro, fa-cendogli assumere la forma di un salame; quindi si cosparge

di noccioline tritate e infine riposto in fri-go. Quando avrà raggiunto il corretto gra-do di raffreddamento, il dolce potrà essere affettato proprio come un salame. Oppure, volendo, si può provare una variante della nostra classica torta “di compleanno” della

nonna inserendo il cioccolato. Si parte da un bel pacco di biscotti secchi (tipo Saiwa), che vanno spezzettati. Occorrono poi 200 gram-mi di amaretti e due panini raffermi, sem-pre sbriciolati, un litro di latte bollente, un pacchetto di cacao amaro, mezza tavoletta di cioccolato fondente sciolto a bagnoma-ria, 300 grammi di zucchero, un bicchie-rino di cognac e una bustina di vanillina. Mescolato il tutto in una pentola, questa va messa a riposare per una notte. La mattina dopo vanno sbattute due uova sbattute, cui vanno aggiunti pinoli e uvetta a piacere, più una bustina di lievito.Ora va recuperato il composto preparato la sera prima. Passato al colino grosso, vi si unisce il composto con le uova. Il tutto va versato e ripartito in più teglie, perché l’im-pasto non deve essere più alto di 2 centime-tri. Quindi in forno e infornate a 180° per 40 minuti. E poi: tanti auguri!!!

Anche nella cucina tradizionale romagnola il cioccolato aveva un suo ruolo

RIcETTE PERDUTE, O QUAsI

Il migliaccio,il salame dolcee la torta “corretta”

Ritirate la vostra copia omaggio di Chiamami Città con il programma di CiocoPaese

vi aspetta allo stand in corso Fratelli Cervi

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10 > 23 ottobre [email protected]

Speciale CiocoPaese13-14 ottobre 2012, Riccione Paese

C.so F.lli Cervi, 169/171 - Tel. 0541.604455 - Riccione

INGREDIENTI PER 12 MUFFINSBicarbonato 1/2 cucchiainoBurro 190 grCioccolato fondente in gocce 100 grFarina 400 grLatte fresco intero 200 ml

Lievito chimico in polvere 16 grSale 1 pizzicoUova medie 3Vanillina 1 bustinaZucchero 200 gr

PREPARAZIONEAccendete il forno a 180°. Fate ammorbidire il burro a temperatura ambiente, aggiungetelo allo zucchero e poi sbattete gli ingredienti (magari con l’aiuto di uno sbattitore) energica-mente per qualche minuto, fino a che il composto risulti cremoso. Unite le uova una alla volta al composto di burro e zucchero sempre sbattendo; Aggiungete il latte tiepido a filo e continuate a sbattere fino a quando la consistenza risulterà ben liscia, gonfia e omogenea. Mischiate e setacciate in una ciotola la farina, il lievito, il bicarbonato, la vanillina e il sale, e uniteli poco alla volta al composto, fino a che il tutto risulterà cremoso e senza grumi; per ultimo aggiungete 80 gr di gocce di cioccolato, tenendone 20 gr da parte per decorare la superficie dei muffin. Mettete l’impasto in una sac à poche, preparate uno stampo da muffin con i pirottini e riempitele fino al bordo. Dopo aver ricoperto tutti i muffin con le gocce di cioccolato poneteli in forno ventilato per circa 20 minuti. A cottura avvenuta, spegnete il forno e lasciateli riposare in forno per 5 minuti a sportello aperto, dopodiché potrete estrarli e lasciarli raffreddare completamente. Gustate i muffin con gocce di cioccolato tiepidi!

MUFFIN cON GOccE DI cIOccOLATO

INGREDIENTICacao in polvere amaro 60 grFarina di castagne 240 grLatte fresco 300 ml

Lievito chimico in polvere 1 bustina (16 gr)Uova medie 5Zucchero 125 gr

PREPARAZIONEMettete nella ciotola di un mixer le uova e lo zucchero, quindi sbattete i due ingredienti fino a ridurli in una crema chiara e spumosa; unite il cacao amaro setacciato assieme al lievito, inglobandoli delicatamente con un mestolo.Setacciate la farina di castagne dentro ad una ciotola capiente, quindi unite il latte mesco-lando fino ad ottenere una crema densa, morbida e liscia, che verserete lentamente dentro al composto di uova e cacao amalgamandola delicatamente, mescolando dal basso verso l’alto. Imburrate ed infarinate una teglia del diametro di cm 24 e versate al suo interno l’impasto della torta, quindi infornatela a 180° per circa 45- 50 minuti. Prima di sfornare la torta, fate la prova con uno stecchino di legno: se, dopo averlo introdotto a fondo nella torta, ne uscirà asciutto e pulito, potete estrarre il dolce e lasciarlo intiepidire. Toglietelo dallo stampo e lasciatelo raffreddare completamente su di una gratella.

TORTA DI cAsTAGNE E cIOccOLATO

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19IL TAccUINO DELLA TAvOLA10 > 23 ottobre 2012

Ristorante pizzeria Le Logge

LA RUsTìDA cHE NON TI AsPETTIdi Luca Ioli

Siamo capitati al Ristorante Le Logge alla fine di Viale Trieste a 50 metri da Viale Vespucci, in una sera d’ot-

tobre.Le Logge è proprio un bel posto, l’ambien-te è rilassato. E poiché si mangia bene, ci si diverte sempre.L’ottima pizza accompagnata da un’am-pia scelta di tipologie accontenta anche i

più piccoli. Abbiamo preso una margherita come antipasto tagliata a spicchi. Niente da dire, pizza sottile ottima. Quando entro qui penso sempre alla carne, sarà che sono affascinato dalla storia del chimichurri, - il condimento sudamericano per la carne fat-to con olio, aceto e 13 spezie rigorosamen-

te top secret - sarà perché i tagli sono sem-pre accurati così come la cottura, insomma prendo sempre quella strada quando arriva il menù. Sino a che Alessandra, l’intrigante proprietaria, mi propone un percorso di pe-sce; sarà per la sorpresa, sarà per la profon-dità degli occhi neri, mi faccio convincere.Così dopo la pizza ordino tagliolini allo scoglio e una rustìda di pesce accompa-

gnata da alcuni contorni. Che qui non sono banali: spinaci al burro, verdure alla brace e patate al forno, insomma non la solita in-salata.I tagliolini allo scoglio sono subito una sorpresa: eccellenti. Anche il mio amico Marco che li assaggia con me conferma.

Una scelta azzeccata con i gusti equilibrati, senza che la presenza di vongole e cozze prenda il sopravvento sulla delicatezza de-gli altri ingredienti. Bravi! Nella rustìda trovo un sorprendente pezzo di “cagnetto”, canestrini e spiedino di calamari accompagnato alle mazzancol-le ed all’orata; queste ultime, concessioni più che giustificate alla clientela interna-

zionale della zona mare.Per i vini una quindicina di etichette con un fantastico rapporto qualità prezzo (prezzi tra i 13 ed i 15 euro per bottiglie che in altri locali non trovate a meno di 20 euro) l’uni-ca pecca è che il cameriere, gentilissimo e bravo, non conosce il nome delle cantine

e quindi il tutto va scoperto a poco a poco visto che sul menù non sono indicate. Noi abbiamo optato per un Muller Thurgau del-la cantina Toblino: perfetto. I dolci sono ottimi, tutti fatti in casa. Ma non perdetevi il dulce de leche, una crema di latte caramellata tipica dell’Ar-gentina e del Sud del Brasile; là viene usata come la nutella normalmente accompagna

gli alfajores che sono dei biscotti tipici del Sud America. Alle Logge, per stemperare la dolcezza del dulce de leche, vi viene ser-vita una torta con Pan di Spagna ripiena di questa crema e guarnita di crema chantilly. E’ uno spettacolo che, come si dice in ger-go, da solo vale il biglietto!

OsTERIA DEL vIZIO

www.osteriadelvizio.com

L’Osteria del Vizio è un ottimo indi-rizzo invernale, non a caso è chiusa da giugno alla fine d’agosto. L’atmosfera è calda, d’inverno il camino è sempre acceso, il legno la fa da padrone ed anche il forno a legna si inserisce per-fettamente nel contesto. La pizza e la cucina aperta sino a tardi sono le carat-teristiche del locale, lo chef Gianni pro-pone carne di alto livello, costate, filet-to e tagliate di prima qualità, un’ampia scelta di primi e piatti di stagione legati alla tradizione. Dal piatto tipico rimi-nese per antonomasia ovvero piada con sardoncini, radicchio e cipollina fresca

alle salsiccie con la verza ai piatti con i funghi sino alla più impegnativa trippa.Provate a chiedere i piatti di stagione, non resterete delusi. La cantina è ampia con una sorprendente presenza di vini del territorio. Una scelta che spazia an-che nei sangiovesi delle zone vicine, i più corposi forlivesi ad esempio, in-somma le nostre cantine sono quasi tut-te rappresentate. Servizio informale ma attento con un rapporto qualità - prez-zo eccellente. Ricordate che la cucina aperta sino a tardi ne fa un indirizzo perfetto per concludere la serata dopo il cinema od il teatro.

Un locale notoper la carne

sfodera intrigantimenù di pesce

PROPRIETARIOClaudio Carlini

CHEFGianni

REPERIBILITà0541 [email protected]

GIORNO DI FERMOmartedì

REGOLAMENTO DEL CONTO20 - 35 euro

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Via Bonsi, 45 - 47921 Rimini (centro storico) tel. 0541 780332 - fax 0541 784170

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20 IL TAccUINO DELLA TAvOLA 10 > 23 ottobre 2012

Via Tempio Malatestiano, 30Rimini - Centro storicotel. 0541 21916

Chiuso il lunedì eccetto luglio ed agostoGiardino estivo.

Ristorante Pic Nic

Viale Trieste, 5 Rimini - Marina Centrotel. 0541 55978

Ristorante Le Logge

Chiuso il Mercoledì / aperto a pranzo

Via Roma, 1Montescudo - Riminitel. 0541 984818 - cel. 329 1691390

Ristorante Bellavista

Chiuso il Lunedì / Ampia terrazza con vista

Ristorante GuidoLungomare Spadazzi, 12 - Miramare di Ri-mini, tel. 0541 374612, www.ristoranteguido.it, [email protected], nasce nel 1946, chiuso il lunedì.

Trattoria Farini Via Farini, 13/15 - Rimini - Centro storico, tel. 0541 709548, www.farini13.it. Chiuso il mar-tedì. Cucina stagionale con pesce fresco, salumi, formaggi e carni a Km zero.

Ristorante Il Pescato del CanevoneVia Tonini, 34 Rimini - Centro storico, tel. 366.3541510, www.ilpescatodelcanevone.it, chiuso sabato a pranzo e lunedì pranzo e cena. Ogni giorno pesce fresco direttamen-te dal nostro peschereccio.

Il Ristorante Club Nautico Largo Boscovich, 12 - Rimini Porto, tel. 0541 27005, www.ilristoranteclubnautico.it, [email protected], nasce nel 1983, chiuso il lunedì da ottobre a maggio. Terraz-zini esterni con tavolini alla francese aventi vista sul Porto Canale.

Ristorante Dei MarinaiLargo Boscovich, 2 - Rimini Porto, tel. 0541 28790, www.ristorantedeimarinai.it, [email protected], nasce nel 1963 solo per i soci - dal 1995 aperto a tutti, chiuso il lunedì.

Ristorante BellavistaVia Roma, 1 - Montescudo, tel. 0541 984818, nasce nel 1991, chiuso il lunedì. Ampia ter-razza con vista mozzafiato. Piatti tipici nel segno della tradizione.

Osteria Del VizioVia Circonvallazione Meridionale, 41 - Rimini - Centro storico, tel. 0541 783822, www.oste-riadelvizio.com, [email protected], nasce nel 2001, chiuso il martedì, ferie: luglio e agosto.

Osteria Della Piazzetta Vicolo Pescheria, 5 - Rimini - Centro storico, tel. 0541 783986, www.osteriadellapiazzetta.com, [email protected], na-sce nel 1998, chiuso la domenica da otto-bre a maggio escluso dicembre. Solo pesce fresco.

Rosticceria Il Mare nel BorgoVia XX Sttembre, 49 - Rimini, tel. 0541 020458, nuova gestione dal 2010, chiuso la domenica sera e il lunedì. Pescato fresco, cotto e preparato da asporto.

Ristorante King Thai Via Dante Alighieri, 39 Rimini Centro Storico, tel. 0541 412589, un ristorante dove gustare i piatti più prelibati della cucina thailande-se. Aperto tutti i giorni pranzo e cena. Menù turistico da 8€.

Ristorante&Vineria Squilla MantisVia Tiberio, 11 - Rimini - Borgo San Giuliano tel. 0541 53577. A due passi dal Ponte di Tiberio, Squilla Mantis propone cucina di mare con prodotti di stagione e aperitivi. Aperto a pranzo e a cena.

Osteria Tiresia Via XX Settembre, 41 - Rimini - Centro sto-rico, tel. 0541 781896, www.osteriatiresia.it, [email protected], nasce nel 1997, chiu-so il lunedì. Ampio giardino estivo.

Ristorante Le LoggeViale Trieste, 5 - Rimini - Marina Centro, tel. 0541 55978. Pasta fatta in casa, antipasti, crostini, secondi semplici, carne argentina, contorni sfiziosi, insalatone. Novità pizza: impasti Bio, kamut, farro e integrale. Aperto anche a mezzogiorno.

Trattoria San GiovanniVia Flaminia, 11 - Rimini - Centro Storico tel. 0541 780394, nasce nel 2007, chiuso il mar-tedì. Cucina del territorio con prodotti di stagione e pasta al mattarello.

Ristorante Da OberdanVia Destra del Porto, 159 - Rimini Porto, tel. 0541 27802/0541 55002, www.daoberdan.com, nasce all’inizio degli anni ‘60, chiuso il mercoledì.

Trattoria Tonino (Il Lurido)Via Ortaggi, 7 - Rimini - Borgo San Giuliano, vicino al ponte di Tiberio, tel. 0541 24834, www.trattorialurido.it, nasce nel 1948, chiuso il martedì, ferie: nel periodo del fermo pesca. Dolci e dessert fatti in casa. Giardino estivo.

Osteria San Maurizio Via della Pace, 2 - Coriano, tel. 0541 657943, aperto nel 2010, aperto anche la domenica. Cucina toscana ed attenzione alla stagionalità in una delle location più belle della Provincia di Rimini.

Trattoria Da MarinelliVia Circonvallazione Occidentale, 36/38 - Rimini - Centro storico, tel. 0541 783289, www.damarinelli.it, [email protected], nasce nel 1987.

Osteria Il Mare In PiazzaVia Poletti, 3 - Rimini - Centro storico, tel. 0541 780423, www.ilmareinpiazza.it, nasce nel 2004. Menù a 15€.

Osteria Delle Storie Di MareVia Leurini Fratelli, 2 - Rimini Porto, tel. 0541 709279, nasce nel 2003, chiuso il lunedì, fe-rie: nel periodo del fermo pesca. Solo pe-sce fresco: di conseguenza il menù varia a seconda del pescato.

Ristorante Pic NicVia Tempio Malatestiano, 30 - Rimini - Cen-tro storico, tel. 0541 21916, nasce nel 1965, chiuso il lunedì eccetto luglio ed agosto. Giardino estivo.

Taverna I Tre MoriVia XX Settembre, 11 - Rimini - Centro stori-co, tel. 0541 786604, www.myspace.com/tavernaitre, chiuso il lunedì sera. Crostini, piadina e affettati, formaggi.

Osteria La ChiacchieraVia Covignano, 271/M - Colle di Covigna-no, tel. 0541 751066, www.osterialachiac-chiera.it, aperto a pranzo e a cena. Giu-gno, luglio e agosto solo a cena. Cucina aperta fino a tardi. L’Osteria propone “i mangiari di Romagna” e la pasta fresca della mamma di Marco.

L’Osteria L’AngolodivinoVia San Giuliano, 43 - Rimini - Borgo San Giuliano, tel. 0541 50641, [email protected], nasce nel 1985, aperto tutti i giorni anche a pranzo. La cucina prevede piatti del territorio preparati con carne di mora romagnola e chianina. Novità menù ve-getariano a pranzo!

Trattoria Gambon Via Montefeltro 19/A - Rimini - Borgo Sant’Andrea, tel. 0541 718558, nuova ge-stione dal 2010, chiuso il martedì e il mer-coledì a pranzo. Cucina e prodotti della Valmarecchia, pane toscano di Novafel-tria del Forno Suzzi. Offerta pranzo con primo a scelta, acqua e caffè a 8€.

Trattoria Santa ColombaVia Bologna 1/3 - Montecolombo, tel. 0541 984298 - 347 4341470- www.trattoriasan-tacolomba.it. Ambiente familiare e ben curato. Cucina di stagione con “incursio-ni” da altre regioni, vini all’altezza e pasta fatta in casa, i marchi di fabbrica. Aperto domenica a pranzo e chiuso lunedì.

Pub, RistoranteCerchi nel GranoVia Giacomo Matteotti, 28/I - Via Pozzet-to - Rimini - Borgo San Giuliano, tel. 0541 709400. Potrete scegliere i piatti della tra-dizione romagnola o golosi hamburger e pizze farcite. Ogni sera propone musica ed eventi speciali. Aperto tutti i giorni tran-ne il martedì, dalle 12 alle 14,30 e dalle 16 fino a tarda notte.

RistorantePizzeria Da MarcoViale Tiberio, 8 - Rimini - Borgo San Giulia-no, tel. 0541 55118, www.ristorantedamar-co.com, [email protected], nasce nel 1970, chiuso il lunedì. Forno a legna.

Ristorante PesceazzurroViale Principe di Piemonte, 2 - altezza Ba-gno 140 - Miramare di Rimini, www.pesce-azzurro.com, ristorante self service che propone pesce cucinato dai cuochi della cooperativa pescatori. Menù completo a 12 Euro. Lo trovi anche a Fano, Cattolica e Milano Marittima.

Ristorante I Tre ReVia Fratelli Cervi, 1 - Poggio Berni, tel. 0541 687918, www.itrere.net, [email protected]. Il ristorante è un luogo di raffinata ospitali-tà in un ambiente caldo e familiare. Posto sulla sommità delle colline di Poggio Berni, offre uno splendido panorama.

da € 20 a € 35

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La Chiacchiera

Osteria

Aperto a pranzo e a cena.Giugno, luglio e agosto solo a cena.

Via Covignano, 271/MRimini - Colle di Covignanotel. 0541 751066

La notizia golosa

L’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti ONLUS (Sezione di Rimini) or-ganizza due Cene al Buio: “Incontriamoci nel buio per conoscere gli altri sensi”, il 27 ottobre e il 1 dicembre alle ore 20.30 presso la “Casa per gruppi San Mi-chele” (Strada La Ciarulla, 124 Borgo Maggiore - Cailungo RSM, vicino Elec-tronics). In un’atmosfera suggestiva e coinvolgente guide non vedenti aiuteranno a riscoprire il valore dell’ascoltare, il bello del toccare, il piacere del gustare e il fascino del riconoscere i profumi. Ogni portata sarà assaporata rigorosamente al buio. L’evento culturale di singolare intensità è sapientemente studiato per esaltare il momento conviviale e per vivere nel buio una particolare esperienza di relazione e di comunicazione. Costo della cena: 25€*. Per info e prenotazioni 0541/29069, Mini Pier Domenico 3341135404.*Il ricavato della serata sarà devoluto per il progetto “libertà di movimento” (per l’acquisto di un nuovo pulmino che darà la possibilità a molti non vedenti di ogni età e condizione di spostarsi per le innumerevoli iniziative che si svolgono nella nostra città ed anche sul territorio nazionale).

cENE AL bUIOUn’iniziativa dell’Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti

Page 21: Chiamami Città 696

sPORT 2110 > 23 ottobre 2012

Si celebra in questo 2012 il centena-rio della Rimini Calcio e volendo ricordare vecchi giocatori che nel

bene e nel male hanno pedatato sull’onusto prato della Sartona, mi sembra doveroso, uscendo dal piatto e dal banale ricordare un centravanti d’antan, quel Feliciano Orazi che per ben tre campionati indossò la ca-sacca biancorossa, disputando in totale 76 partite e realizzando 26 reti. Abruzzese di Avezzano, Orazi, giunse sulle rive del Ma-recchia nell’estate del 1959. Aveva 23 anni, un fisico solo apparentemente gracile ma era sorretto da una classe che lo conduce-va, talvolta, a privilegiare la valorizzazione dell’eccentrico, tanto da immettere nel gio-co una teatralità che prevedeva eccezionali

intermezzi di giocoleria. Il Rimini disputava il Campionato di serie C ed era inserito nel girone B. Era questo un girone durissimo che annoverava la presenza delle squadre toscane, alcune delle quali come Prato, Li-vorno, Lucchese, Siena erano delle vere e proprie corazzate. Il Rimini, debuttava in serie C, dopo anni trascorsi nel limbo delle povere serie dilettantistiche. Presidente era

Ferruccio Lami e l’allenatore Gustavo Fio-rini (artefice della promozione) venne sosti-tuito in seguito dal colleonesco Renato Luc-chi di Cesena. La squadra non era gran cosa ma la salvezza fu raggiunta in extremis e le nove reti messe a segno da Feliciano Orazi contribuirono non poco al buon esito di quel primo campionato tra i semiprofessionisti, come si diceva allora. Nelle due stagioni seguenti il Rimini si rinforzò notevolmente. Arrivarono: Amatucci, Valletti, Malavasi, Nichele e Carlo Facchin, un’ala d’indubbio

valore che in quel campionato realizzò 7 reti e colpì un’infinità di legni, ma l’uomo che si rilevò determinante fu Giorgio Perversi. Perversi proveniva dal Como e per ciò che concerneva la classe parlava la stessa lingua di Feliciano Orazi. I due s’intendevano a meraviglia e quest’intesa diede frutti anche nella stagione seguente allorché dopo un campionato dignitoso, il Rimini, trascinato

dai gol di Orazi, del sudamericano Natte-ri (6 reti) e del giovane Oltramari (9 reti) terminò a 33 punti lasciando dietro di sé compagini blasonate quali Livorno, Siena, Perugia, Empoli, Ascoli. Fu questa l’ultima stagione riminese per Feliciano Orazi. Con-tinuò, sempre in serie C a giocare ed a se-gnare gol. In seguito divenne un buon alle-natore. Colse promozioni e meritò la stima degli sportivi e l’affetto degli atleti a lui af-fidati. A Rimini lo ricordano ormai soltanto i vecchi. Le sue giocate che rendevano astu-

tamente il di lui cinismo calcistico, non eb-bero più rappresentazione sul tappeto erbo-so dell’obsoleto “Romeo Neri”. I giocatori passano e le loro imprese vengono dilatate nei ricordi. Non esagero se affermo che Fe-liciano Orazi fu un unicum, accerchiato, nel tempo, da schiere di piccoli epigoni. Per me resta una sembianza avvolta in un risvolto di solitudine, di malinconia senile.

Sabato 13Volley B1 Femminile: Viserba - ValdarnoEsordio in campionato per le ragazze riminesi Domenica 14Basket DNB: Crabs Rimini - CastelfiorentinoSecondo impegno casalingo consecutivo per i Granchi di Ambrassa

Podismo: Podistica di fine estateDal Gros parte la 34° edizio-ne della corsa del Calenda-rio Podistico Romagnolo

Calcio Lega Pro 2a Divisione: Rimini - Bassano VirtusI ragazzi di D’Angelo prova-no a risalire in classifica

Domenica 21Podismo: Maratonina del vinoA San Clemente la mezza maratona organizzata dal Golden Club Rimini

a cura di Matteo Ortalli

Agenda

Storie e personaggi del nostro sport

IL bOMbER DIMENTIcATO

Feliciano Orazi fu il centravantibiancorossofra il 1959 e il ‘61

di Enzo Pirroni

Orazi nella formazione del Rimini ‘59/’60

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Page 22: Chiamami Città 696

10 > 23 ottobre [email protected]

Page 23: Chiamami Città 696

Tutti gli uomini liberi, ovunque si trovino, sono cittadini di Berlino.

Come uomo libero, quindi, mi vanto di dire: “Ich bin ein Berliner”

(J. F. Kennedy, 26 giugno 1963)

a cura di Claudio Costantini

23cHIAMAMI cITTADINO10 > 23 ottobre 2012

Corsi gratuiti di lingua e cultura italiana 2012-2013 per cittadini stranieri

2012-2013年 外国公民所 的文化和意大利文的免 程

秋天的来 里米尼市和省份提供成人学校

2012-2013年 外国公民住在里米尼省份的人所 的文化和意大利文的免 程,已 开始接受 名。上此 程可以 你 意大利文帮助通 考 取得A2程度的及格 。此必要文件也是 了申情 期居留用的,同 也是 了完成融入 的 署。成人学校里除了意大利文 程之外,也可以 行学 来 得中学 。 在就可以 系学校和咨 有

关 程的 名的 料,可 或向以下指出的 作咨 :www.provincia.rimini.it/progetti/immigrati/index.htm

Corsi gratuiti di lingua e cultura italiana 2012-2013 per cittadini stranieri

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Nella scuola devono trovare un loro spazioanche lingue culture e religioni diverse

I TEMPI cAMbIANO NON ALTRETTANTO I PROGRAMMI scOLAsTIcIdi Fatima Berrima

«Credo che il paese sia cambiato, nelle scuole ci sono studenti che vengono da culture, religioni

e paesi diversi. Credo che debba cambiare il modo di fare scuola, che debba essere più aperto. Ci vuole una revisione dei nostri pro-grammi in questa direzione». Sono le parole del ministro dell’Istruzione Francesco Pro-fumo. La discussione nasce in seguito alla

proposta del ministro di rivedere il program-ma scolastico, compresa naturalmente, l’ora di religione. Le reazioni dei partiti politici sono state pro e contro la proposta. Fin’ora gli alunni non italiani o italiani che hanno scelto all’inizio dell’anno scolastico di non fare religione cattolica, escono fuori dall’aula per fare un attività alternativa, ma purtroppo spesso vanno inseriti in un’altra classe oppure messi in libreria o davanti a un computer. Per l’insegnamento della propria madre lingua o della propria religione, le diverse Comunità si sono impegnate da sole senza nessun tipo di sostegno. La qualità varia in base alla forma-zione del docente e il luogo è inadeguato per le attività svolte. Infine è utile ricordare che lo Stato italiano è uno Stato laico e che l’inse-gnamento della religione cattolica è il risultato di un accordo tra la Chiesa Cattolica e lo Stato Italiano: “Patti lateranensi, del 1929”. Quindi i cambiamenti devono essere uno stimolo per rivedere il programma scolastico cercando di essere all’altezza delle aspettative di tutti i cit-tadini che hanno scelto questo paese per cre-scere i loro figli/e.

FLSFederazione Lavoratori Stranieri

Graziano VespaSegretario Provinciale Reg. Rimini

Informazioni ed assistenza stranieri

Via dei Martiri, 61/a - 47924 Rimini (RN)Tel. e fax 0541.478956 - cell.327.9597999

e-mail: [email protected]

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LAVOROSTUDIOCITTADINANZAFIDEJUSSIONI POLIZZE SANITARIE

SEGRETERIA PROVINCIALE RIMINI Via Dei Martiri, 61/a - 47924 Rimini (RN) - Tel / Fax 0541.478956 Cell. 327.9597999 - email: [email protected]

Si chiama Florin Simon l’imprenditore che ha vinto il premio MoneyGram Award per l’im-prenditoria Immigrata in Italia. Florin è un giovane romeno di 42 anni che vive a Roma da 16 anni. Inizia a lavorare in Italia come manovale nell’edilizia. Poi ha l’idea di apri-re un’attività a servizio dei suoi connazionali che vivono in Italia: importare dalla Romania i prodotti alimentari tipici. L’attività si rivela un successo, tanto che in Italia iniziano ad apri-re molti negozi che vendono questo tipo di prodotti. A questo punto Florin decide di mettere le basi di un’attività all’ingros-so e organizza una rete di distribuzione di prodotti alimentari tipici romeni. “Romania SRL”, la sua azienda di import-export e ven-dita all’ingrosso di alimentari romeni impie-ga 34 persone e per quest’anno prevede un aumento delle vendite del 34% e stima un fatturato di 19 milioni di euro. Oltre al tito-lo dell’Imprenditore Immigrato dell’Anno, a Florin è stato conferito anche il premio Mo-neyGram Award per la Crescita. Ecco tutti i

premi MoneyGram Award 2012: il premio per l’Innovazione è andato al cinese Lishuang Hu, detto Marco, residente a Preganziol (TV), con il locale Wok Sushi (ha creato un franchising e un brand proprio, dispone di 132 dipendenti). Il premio per l’Occupazione è stato conferito a pari merito ad Anisoara Marin dalla Roma-nia per la sua “Cooperativa Sociale Risvolti” attiva a Roma nel settore dell’assistenza agli anziani e della mediazione interculturale (18

dipendenti di cui molti donne immigrate con figli a carico) e a San-dra Aparecida Gouve-ia dal Brasile con il centro estetico Akos

Benessere di Ascoli Piceno (18 dipendenti). Il MoneyGram Award per l’imprenditoria giova-nile è stato aggiudicato da Muhammad Ajmal Shahid, dal Pakistan, residente a Porto Reca-nati, per la cooperativa di servizi Impresa Ser-vice (31 addetti). Il premio per la Responsabi-lità Sociale è stato atribuito a Elsa Javier, dal Perù, per l’Associazione “Semillas Latinas”, impegnata nella diffusione e la conoscenza dei prodotti alimentari dell’America Latina.

Premiati gli imprenditori immigrati

UNA RIsORsAPER L’EcONOMIA ITALIANAdi Raluca Albu

Un successo ottenuto con intelligenzalavoro e tenacia

traduzioni/translation

Corsi di lingua e cultura italiana 2012/2013 per cittadini stranieriuscito su Chiamami Città del 26 settembre 2012

I numeri della regolarizzazione 2012uscito su Chiamami Città del 26 settembre 2012

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10 > 23 ottobre [email protected]

Info

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itaria

In campo dal 1985 su tutto il territorio nazionale

QuANDO COSTRuIRE è INNOvAZIONEC.A.R. Il Consorzio Artigiani Romagnolo di Rimini

CAR Consorzio Artigiani Romagnolo Soc. Coop.via Caduti di Marzabotto, 47 - Rimini

Tel. 0541 793195 - Fax 0541 795955 - www.carrimini.it

Il Consorzio Artigiani Romagnolo nasce nel 1985 grazie all’iniziativa degli artigiani edili ed impiantisti della Provincia di Ri-mini. Ad oggi opera attivamente su tutto il territorio nazionale offrendo un’ampia serie di servizi integrati per il mondo delle costruzioni, grazie all’esperienza acquisi-ta negli anni e all’ambizione di svolgere ai più elevati livelli professionali i propri ser-vizi. Il Consorzio, in costante crescita, si è dotato al proprio interno degli strumenti e delle figure professionali necessarie per operare in maniera efficiente ed efficace nell’ambito della gestione degli appalti pubblici e privati, incentivare la ricerca industriale e l’innovazione per il settore dell’edilizia in un’ottica di risparmio ener-getico e di sostenibilità ambientale per le nuove costruzioni, per le ristrutturazioni e per il recupero del patrimonio edilizio.Il consorzio vuole rappresentare una struttura fortemente radicata sul proprio territorio, essere fonte di rinnovamento culturale e tecnologico, interprete di rife-rimento per i propri interlocutori, offrendo servizi di qualità e guidare con passione i propri associati per renderli partner della rivalutazione e riqualificazione del patri-monio immobiliare e del territorio, pro-muovendo soluzioni nelle quali gli obbiet-tivi primari restano:• Soddisfazione del Cliente• Rispetto dell’ambiente• Risparmio energetico• Crescita della professionalità e del va-lore eticoI campi d’interesse del Consorzio riguar-dano tutto il processo edilizio ed i relativi

settori, seguendo la pianificazione dell’in-tervento, i vari soggetti di progettazione, realizzazione, gestione e manutenzione di nuove costruzioni (sia del settore re-sidenziale sia dell’edilizia specialistica) e del patrimonio edilizio esistente (dal re-cupero, al restauro e alla manutenzione dei beni culturali). Se si pensa che gli edi-fici nel loro complesso sono responsabili

ad oggi del 40 % del consumo globale di energia nell’Unione Europea, si capi-sce l’importanza di realizzare soluzioni a ridotto consumo energetico e a basso impatto ambientale, attraverso lo sfrut-tamento e l’utilizzo di fonti rinnovabili di energia, che costituiscono gli strumenti fondamentali e necessari per ridurre la dipendenza energetica, le emissioni di gas, ed il consumo idrico. Si apre di fatto un nuovo scenario sul-la modalità del costruire in un mercato dell’edili-zia in evoluzione e sempre più attento alla sostenibilità ambientale, at-

traverso le nuo-ve tecnologie costrutti-ve ed impiantistiche trainate dalle Fonti Energetiche Rinnovabili (FER). La filo-sofia che ha sempre contraddistinto il Consorzio Artigiani Romagnolo è basa-ta sulla consapevolezza che non basta-no comunque solo grandi competenze nell’ambito tecnologico costruttivo, cono-scenza e rispetto delle leggi, ma anche la pas-sione nel far bene e nel perseguire la qualità dell’opera. Per questo da sempre il Consorzio da voce alle proprie imprese, con scambio di informazioni ed esperien-ze che ampliano il Know how già acqui-sito, mantiene rapporti di collaborazione con società di ingegneria e con i proget-

tisti, si confronta con i propri committenti, fornisce assistenza legale e attività tecni-co - commerciali alle proprie imprese. Il Consorzio Artigiani Romagnolo inoltre è in grado di assicurare prestazioni al-tamente qualificate per lo svolgimento dell’intero pacchetto di service manuten-tivo, ordinario e straordinario (GLOBAL SERVICE), garantendo al committente il rapporto con un unico interlocutore, una riduzione dei tempi di risposta oltre ad un abbattimento dei costi di gestione. L’of-ferta del Consorzio è rivolta ad una clien-tela sia pubblica (enti, am-ministrazioni, ecc.) che privata (amministratori, società di gestione e singoli cittadini), che abbia-no in gestione o di proprietà immobili di qualsiasi natura e tipologia.

Efficienza e Qualità

Page 25: Chiamami Città 696

10 > 23 ottobre 2012 25cHIAMAMI 33

di Lorella Barlaam

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Farmacia Comunale N. 4Via Marecchiese 135 - Rimini tel. 0541 773614dalle 8,30 alle 13,00; dalle 15,30 alle ore 19,30. Chiusura sabato e domenica

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I consigli della Farmacia Comunale n. 4

Autunno, unA bellA stAgione dellA vitA

La Pubblica Assistenza Croce Blu Onlus, associazione di Volon-tariato ONLUS, organizza corsi teorico-pratici sulle tecniche di primo soccorso rivolti a tutta la popolazione e completamente gratuiti. I corsi saranno tenuti da medici e infermieri, in orario se-rale e avranno una durata di 12 ore: saranno dati cenni di anato-mia, fisiologia e patologia umana associati a psicologia e medicina legale. Chi vuole potrà prosegui-re il percorso di formazione per diventare volontario del soccorso in Croce Blu, imparando tecniche pratiche di primo soccorso, rileva-zione parametri vitali, rianimazio-ne cardio-polmonare (BLS), tra-sporto infermi e pazienti con pro-blematiche traumatologiche. Gli ambiti di intervento di Croce Blu sono molteplici: assistenza sanita-ria, primo soccorso, trasporto in-fermi e disabili, protezione civile, formazione sanitaria. Non sono ri-chiesti titoli o attitudini particolari ma basta avere più di 14 anni e se stranieri, essere in regola con i documenti di soggiorno. I corsi si terranno a Riccione dal 29 otto-bre e a Bellaria dal 5 novembre.INFO LINE: 3460618729 - 0541 333222 - www.croceblu.info Facebook: Croce Blu Onlus

Ha un effetto positivo su tutto l’organismo, favorisce la forma fisica e il benessere psicologico,

mantiene ‘giovani’ più a lungo. Non stiamo descrivendo l’ultimo farmaco miracoloso: l’elisir della salute è una moderata e regolare attività fisica. Spe-cie nella terza età: l’invecchiamento va affrontato con serenità, certo, ma senza nascondersi gli inconvenienti di una sta-gione della vita che rende più fragili. In autunno però, con l’accorciarsi delle giornate e le condizioni climatiche non sempre piacevoli, la motivazione a us-cire e muoversi può affievolirsi. Per ri-trovare determinazione e ‘grinta’, basta ascoltare la dott.ssa Manuela Tamagnini, direttrice della Farmacia Comunale n.4. «Spesso gli anziani sono timorosi, riten-gono che fare attività fisica possa cau-sare problemi ed essere pericoloso per il cuore o aumentare il rischio di dolori o fratture. Nella nostra esperienza di farmacisti l’abbiamo riscontrato come atteggiamento diffuso, ma sbagliato! E

Dott.ssa Manuela Tamagnini:“In farmacianon perdiamo occasioneper consigliare a chi vivegli ‘anni d’argento’di mantenersi attivo”

non perdiamo occasione per consigliare a chi vive gli ‘anni d’argento’ di manten-ersi attivo. Infatti l’esercizio e l’attività fisica non migliorano solo le capacità motorie, ma anche le funzioni cognitive, soprattutto se associati ad attività della mente, che stimolino nuovi apprendi-menti e interessi. In particolare, mentre uno stile di vita sedentario può aggrava-re l’invecchiamento fisiologico attraver-so la progressiva riduzione delle masse e della forza muscolari, un appropriato regime di attività fisica può esercitare

benefici vantaggi sulla qualità della vita.» Quali sono le ricadute positive del fare regolarmente moto, nell’anziano? «Semplificando, direi che i benefici dell’attività fisica nella terza età ricadono in tre grandi categorie: fisiologici, psich-ici e sociali. Alcuni effetti fisiologici sono immediati, perché da subito cambiano in meglio il metabolismo degli zuccheri e la qualità del sonno. Nel lungo termine, vi sono dei miglioramenti nella capac-ità di sostenere uno sforzo muscolare, della funzionalità cardiaca e vascolare, della forza, della velocità dei movimenti, dell’equilibrio. Una prevenzione attiva del rischio che le cadute possono rappre-sentare per l’anziano, altro che “paura delle fratture se ci si muove”! Dal punto di vista psicologico, come anche i nostri utenti ci raccontano, si avverte un mag-gior senso di benessere e rilassamento, si alza il tono dell’umore, migliorano le capacità cognitive. Ed è chiaro che ne derivano benefici anche dal punto di vita sociale, in conseguenza della migliore motricità, dell’aumentato senso di be-nessere e autostima.» Che cosa si può fare, in pratica? «La raccomandazione generale potrebbe essere che tutti fac-ciano almeno mezz’ora al giorno di at-tività fisica di moderata intensità - basta anche una camminata, magari al parco o sulla riva del mare, nelle ore più calde nella brutta stagione, per ossigenarsi, o magari andando a piedi a far la spesa, a trovare persone care… e, se necessario, ricordo che in farmacia ci sono ottimi in-tegratori che possono giovare a chi non è più giovane. Infatti va ricordato che, nonostante la minor massa muscolare, gli anziani hanno un aumentato fabbi-sogno di proteine e che una supplemen-tazione ‘mirata’, associata all’esercizio fisico, contribuisce ad aumentare massa e forza muscolare.»

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LA STORIA La Fossa Patara, che c’è ma non si vede di Luca Barducci PAGINA 2

IMPRESE E PERSONE Conad city Panetteria Malatesta PAGINA 3 Panetteria Cesari Fotolito Campidelli PAGINA 4

IN CITTà Al Mercato Coperto con la nuova viabilità PAGINA 4

Moschea “macedone” in via Portogallo PAGINA 5 A Rimini Roberto Re, “l’Anthony Robbins italiano” PAGINA 6

Page 28: Chiamami Città 696

10 > 23 ottobre 20122 LA sTORIA

Le prime testimonianze sulla fossa Patara sono contenute nel Brevia-rium Ecclesiae Ravennatis. Tra gli

anni 778 e 806 una casa cittadina risulta confinante col flumen qui vocatur Avusa. Trattandosi del contesto urbano, e non fuori dalle mura, secondo alcuni studiosi con molta probabilità si tratta proprio della fossa Patara e non del torrente Ausa. In seguito, quando ormai la fossa si era trasformata nel canale dei mulini, venne in-dicata con una molteplicità di nomi: Apisa, Apesa, Apsa, Ap-sella, Apisella, Avexa pizo-la, Apisa interiore; poi, più frequentemente, fovea molendini comu-nis, Apisella molendini comunis, etc.Prima che le mura medievali fossero co-struite, il mulino del Comune si trovava fuori dalle mura della città, nel primo Bor-go Sant’Andrea. Venne poi a trovarsi tra le vecchie mura e quelle nuove; l’ingresso della fossa nella città si trovava a livello della Porta di Sant’Andrea, dove il canale si immetteva nella cerchia muraria attra-verso una apertura dotata di una grata di ferro.Il corso d’acqua arrivava poi al mulino del comune, quindi forniva l’energia alla gualchiera (un macchinario per la lavora-zione dei panni di lana) degli Umiliati e delle Umiliate, un ordine religioso intro-

dotto a Rimini nel 1261, pres-so la chiesa di San Matteo. Superata la chiesa, la fossa si biforcava: una branca proce-deva verso le mura, attraver-sava un’altra grata e si gettava nell’Ausa; il ramo principale invece continuava il suo flus-

so verso il mare. Attraversava la Strada Maestra - ora Corso d’Augusto - sotto ad un ponticello di epoca romana, e superava un secondo ed un terzo ponticello, rispet-tivamente nei terreni sul retro del Tempio Malatestiano, e a livello probabilmente dell’attuale via Castelfidardo. Nell’autun-no del 1980, in seguito a sondaggi di scavo eseguiti per alcuni lavori di manutenzione delle fognature, venne alla luce il ponte romano che permetteva l’attraversamento della fossa Patara lungo il Corso. E’ costi-tuito da grandi lastre di calcare bianco di provenienza locale con inserti in arenaria. In base alle rilevazioni, l’opera doveva essere lunga almeno 16 m e larga più di cinque, con fianchi rialzati. Nell’evidente

impossibilità di riportare alla luce l’intero monumento, al termine dello scavo il pon-te fu reinterrato.Superato la serie di tre ponti, la fossa Pa-tara giungeva ad un mulino appartenuto tra la fine del XV secolo e l’inizio del XVI alla famiglia Diotallevi. In questa zona, chiamata Patarina (da cui la fossa assunse il nome), nei pressi della chiesa e del Mo-nastero di Santa Maria degli Angeli detto popolarmente la Colonellina, la presenza di un mulino è attestata fin dal XIII secolo, quando tutto questo territorio apparteneva ad uno dei maggiori esponenti nel movi-mento ereticale dei Patari.Oltrepassato questo mulino, la fossa supe-rava il muro urbano passando al di sotto

del ponte Gemboruto, e si getta-va nel tratto terminale del torren-te Ausa.Nel XVII e XVIII secolo la fossa subì un progressivo abbandono a causa della scarsa manuten-zione a cui era sottoposta, tanto da causare problemi al funzio-namento del mulino del comune e rendendo poco salubri le zone in cui scorreva dato che vi si ri-versavano gli scoli e i liquami delle abitazioni circostanti. Nel XX secolo si procedette alla sua tombinatura.

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La Fossa Patara continua a scorrere

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Bibliografia:G. Garampi, Memorie ecclesiastiche appar-tenenti all’istoria e al culto della B. Chiara, Roma 1755.G. Moroni, Dizionario di erudizione stori-co-ecclesiastica da S. Pietro sino ai nostri, vol. LXXXIII, Venezia 1857.G. Mussoni, I Patarini a Rimini, “La Roma-gna”, anno II , fasc. VIII, 1905.O. Delucca, C. Ravara Montebelli, M. Za-ghini, Sant’Andrea, un borgo fra le acque, Luisè Editore, Rimini 2005.

La fossa Patara intorno al 1910

Le ricerche sono rivolte a uomini e donne (L. 903/77). I dati saranno trattati e conservati esclusivamente per finalità di selezioni presenti e future, garantendo i diritti ai sensi del Dlgs.196/03.(Informativa Privacy sul sito www.buonlavoro.biz)

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cini, come dimensioni, alla grande di-stribuzione, le relazioni interpersonali non sono mai trascurate. Gli addetti sono sempre disponibili, per qualsiasi esigenza, informazione e naturalmente un sorriso. Grande spazio per i pro-dotti in promozione e le offerte spe-ciali che ogni giovedì della settimana, periodicamente si rinnovano. La posi-zione, all’interno del Mercato Coperto, costituisce naturalmente un ulteriore elemento di forza e attrazione viste le ulteriori attività presenti nella strut-tura: banchi di commercianti di frutta

e verdura, produttori agricoli di frutta e verdura, macellerie specializzate, negozi specializzati di formaggi e salumi, panifi-ci, bar, banchi di commercianti di pesce, banchi di produttori di pesce (pescatori locali). Il Conad è aperto tutti i giorni dalle 7.15 alle 19.45 dal lunedì al sabato. Chiu-so la domenica.

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Finalmente un panificio in piazza Mala-testa! Anche se Panetteria Malatesta, al civico 21/b, è in realtà molto di più di un semplice forno. Avvolti dal fragrante pro-fumo di pane, pizzette e focacce, avrete l’imbarazzo della scelta su cosa portare

in tavola o gustarvi per merenda. Innanzi tutto dovete sapere che il pane qui è a lievitazione naturale con lievito madre, lo stesso che usavano le vostre nonne in casa per pane sano e altamente digeribi-le. E per chi preferisse il biologico o stare

ancor più sul leggero, c’è tutta una gam-ma di prodotti a partire dal pane bio con semi vari e farina integrale e poi i panini al farro, al kamut o alla segale. Sfiziose pizzette focacce e spianate per gustose merende e poi tutto il reparto dolciario

dalle ciambelle, ai dolci da forno alle varie qualità di biscotti come gli etru-schi o il famoso e richiestissimo Pane del Pescatore. Si chiama proprio così ed è un biscotto tipico riminese, non a tutti conosciuto ma molto apprezzato e richiesto sia nella versione uvetta e mandorle che nella variante cioccolato e mandorle. Ma il panificio è molto di più. Sì, perché organizza anche buffet per qualsiasi tipo di occasione. Preparando sfiziosi bocconcini dol-ci e salati adatti a cerimonie, feste di compleanno, aperitivi, feste in casa. E perché no, anche per un break di metà

mattina o metà pomeriggio per spezza-re la giornata lavorativa in ufficio. Tutto questo unito alla gentilezza e cortesia di Ornella. Si entra per prendere il pane ma poi si trova un po’ di tutto. Proprio come le tipiche botteghe di una volta.

Panetteria Malatesta La bottega che ci volevaTante delizie e una riscoperta: il Pane del Pescatoredi Mara D’Angeli

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bolone e un ottimo cappuccino? E da Cesari la scelta non manca di certo. La passione e l’attenta selezione dei prodotti hanno fatto della pasticceria una tappa obbligatoria per chi volesse godersi un momento di assoluto relax tra un buon caffè, un’ottima tisana nella veranda con musica e tv. Sia da soli che in compagnia. E poi, fiore all’occhiello, le torte. Se dovete festeggiare e cercate un dolce all’altezza della vostra occasione

speciale, Cesari è il posto giusto. Rinomata e conosciuta per la sua specializzazione nei dolci per matri-moni, comunioni, compleanni non vi deluderà sicuramente. E, per il decoro, non solo scritte, ma anche fotografie e disegni a vostra scelta. Senza dimenticare che tra poco, con l’arrivo di novembre, c’è la squisita piadina dei morti: anche questa, naturalmente, di produzione propria.

Pasticceria CesariLe ore piccole finiscono in dolcezzaTutti i fine settimana apertura dall’una e mezzaper bomboloni, paste e briochesdi Mara D’Angeli

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Non si sente più, passando per via Ca-stelfidardo, quell’odore acre di smog, l’aria ora è respirabile. Da poco più di

due settimane non transitano più autobus per quella via, non vi sono più capolinea ma solo fermate. Tutto questo lo si deve alla modifica, quasi una rivoluzione, della viabilità attorno a Piazzale Gramsci. L’intento è la riqualificazione di uno dei quar-tieri storici della città, il miglioramento della qualità dell’aria e di tutto l’ambiente. In via Castelfidardo sono in verità aumentate le macchine in sosta, anche se il parcheggio è a qualche decina di metri di distanza, ma tuttora si vedono delle auto anche vicino al Duomo.

“I risultati positivi o negativi e la funzionalità delle modifiche, è ancora presto per quantifi-carli - sottolinea Marziano Tamburini direttore del mercato coperto - i cittadini devono ancora adeguarsi alla novità, per ora si registrano più lamentele che ap-prezzamenti”. E aggiunge: “Stiamo monitorando la nuova dimensione del traf-fico - la Tram per ora non ha fornito dati si-gnificativi - per poi a breve portare all’Ammi-nistrazione suggerimenti, rettifiche e proposte

di modifiche”. Il mercato è un luogo naturale per registrare gli umori, le proteste o i consen-si. Sono le persone più anziane che si lamenta-no di più, perché devono fare un percorso più

lungo con i sacchetti della spesa. Sono diversi anche i cittadini che non han-no ancora memorizza-to i nuovi percorsi per scegliere, poi, la via più breve: per aiutarli il mercato ha stampato

un prospetto con le nuove linee e le fermate. Mentre per l’accessibilità con i mezzi pubblici

si registrano dunque difficoltà, per i mezzi pri-vati, dopo alcune modifiche, sembra addirittu-ra che le cose siano migliorate. E per il mercato coperto e tutto il Centro rima-ne sempre valido e da perseguire l’obbiettivo di incentivare la mobilità lenta e per questo au-menteranno gli stalli per biciclette e motorini. Il mercato è un punto strategico nella città per l’alimentazione di qualità, per il pesce dell’Adriatico e prodotti a Km 0. Vi saranno nei prossimi mesi diverse inizia-tive, per ora in elaborazione, per rilanciare il complesso e incentivare i cittadini a conoscere le opportunità - e ve ne sono molte - di questo centro dell’alimentazione riminese.

Il direttore Tamburini: “Presto per valutare le modifiche al traffico”

DALL’OssERvATORIO DEL MERcATO cOPERTO

In Piazzale Gramsci lamentele sui mezzipubblici spostati, ma gli automobilisti apprezzano

chiuso per caro affittoE c’è chi vuoleuna tassaper chi non accetta locazioniI

volti

del

la c

risi Più nel Centro Storico che nei borghi si as-

siste settimanalmente o più frequentemente alla chiusura di un esercizio commerciale, le serrande si abbassano, le vetrine si svuotano, i vetri si riempiono di polvere. Un tipo di chiu-sura non per cambio di gestione, ma di lunga durata. E’ vero, c’è la crisi. Ma questa viene pagata da tutti allo stesso modo? Vi è una lamentela generale per gli af-fitti troppo alti, mentre gli introiti diminuisco-no di percentuali a due cifre, quelli sono quasi

stabili. Sembra che si preferisca tenere i nego-zi chiusi che affittarli ad un canone ridotto, e la conseguenza è sotto gli occhi di tutti, negozi anche storici costretti ad abbandonare l’atti-vità. Alle volte capita che i proprietari non si adoperino nemmeno al decoro dell’esercizio con le serrande abbassate. Quando il commercio “tirava” aumentavano gli introiti dei commercianti, ma ancor più dei proprietari senza che questi investissero un soldo in promozione.

Ora che le cose si invertono la regola dovrebbe valere per entrambi, proprietari ed esercenti: meno lavoro, meno affitto. Ma c’è anche chi - in questi periodi di magra e con un comune che ha bisogno di soldi per opere pubbliche - sta pensando ad una tassa-contributo particolare per chi tiene i negozi sfitti a lato di una domanda anche se non trop-po remunerativa. Naturalmente il principio non dovrà valere se le ragioni sono diverse.

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10 > 23 ottobre 2012 5NEL bORGO

In via Giovanni XXIII non c’è posto per tutti

ARRIvAUNA MOscHEA “MAcEDONE”

Aprirà entro fine mese in Via Portogallo,

nessuna preclusione verso altre comunità

Al Borgo Marina, in via Giovanni XXIII, vi è una delle più frequentate moschee della pro-vincia, ma il luogo è angusto e spesso non riesce a contenere tutti i fedeli, specialmente durante la preghiera del venerdì. Si è parlato a lungo di spostare la moschea in luogo più adat-to ed in un edificio più capiente. Le soluzioni prospettate dall’Amministrazione e dai fedeli sono state per motivi diversi scartate. “Non so a che livello delle priorità si trovi il progetto per la nuova moschea, precisa Alessandro Ca-vuoti, presidente del Centro di Cultura Islami-ca di Rimini, le porte comunque sono aperte per soluzioni idonee”. Nel frattempo c’è chi ha trovato un luogo adatto per la preghiera. E’ la comunità Macedone che in via Portogallo al numero 25 sta predisponendo un locale per farlo diventare una “moschea”. A fine mese i lavori dovrebbero essere terminati. Nessun antagonismo con altri luoghi di culto, solo la necessità di ritrovarsi come comunità. In via Giovanni XXIII, dicono i promotori, la mo-schea non è abbastanza capiente per accogliere tutti i fedeli e diventa difficile trovare la giusta concentrazione per la preghiera. Naturalmente la moschea di via Portogallo sarà aperta a tutti i fedeli dell’Islam.

“La Rimini che non c’è più”

cresce la voglia di riscoprire la nostra identitàCosì il social network “globale” può valorizzare il “locale”

Riscoprire il passato di una città è come ritrovare una identità per poi riconoscersi e forse insieme progettare un futuro. Tanto più in un’epoca dove i cambiamenti sono tanto rapidi e frenetici che rischiano di non lasciare alcuna traccia. Ma dall’8oo in poi quella straordinaria rivoluzione dell’immagine che fu la fotografia ci permette di vedere ancora quello che non si può più cogliere nella realtà. Molte di quelle fotografie, car-toline, disegni sono spesso nascosti nei cassetti di armadi, in album o in scaffali di biblioteche. La rete di internet ora ha dato la possibilità di far conoscere questo materiale iconografico a un pubblico vastissimo. Facebook ha appena superato il miliardo di iscritti. Si parla di globaliz-zazione, ma è significativo quanto il social network sia utilizzato dalle comunità locali, per rafforzare l’appartenenza e conservare le memorie. L’inaspettato successo di alcune iniziative lo dimostrano. Avevamo già parlato di “Rimini sparita”, iniziativa nata appunto su Facebook con la quale collabora anche Chiamami Città. Gaia Matteini (nipote del professore e storico Nevio Matteini) e Andrea Pernici hanno realizzato, sempre sullo stesso social network, il progetto “La Rimini che non c’è più”, che si è guadagnato segnalazioni sul Corriere della Sera e altre testate e ha già raggiunto i 4000 contatti. Sono centinaia le immagini raccolte, suddivise in album dedicati alle diverse zone della città, agli avvenimenti che hanno caratterizzato la storia riminese (l’incendio del Grand Hotel, le guerre, le vittorie sportive), alle foto inviate dal pubblico, alla produzio-ne grafico-pubblicitaria, ai volti, alle interviste concesse alla redazione. Gli ideatori del progetto, che non ha alcun fine di lucro, hanno potuto constatare con sorpresa la voglia di “interazione” dei riminesi, quando si tratta del loro passato. Sfogliando quelle pagine internet, ognuno può ritagliarsi un suo viaggio personale nelle memorie della città riscoprendo luoghi, persone, mode e modi di vivere che potrà mettere a confronto con quanto egli conosce attraverso letture o ancor più dai racconti di nonni, padri e conoscenti. Un’altra iniziativa con le foto “di una volta” è stata lanciata dal Resto del Carlino. Tutti bei segni di affetto verso la nostra identità, che non significa affatto sterile nostalgia.

Molti commercianti del Centro Storico e di altre parti della città sembra che ab-biano deciso di non stare alla finestra

ad aspettare che la crisi finisca per poi ricomin-ciare, perché nulla sarà come prima. E nonostante le difficoltà economiche, cercano in mille modi di rilanciare la loro offerta diversi-ficandola o rendendola più appetibile con sconti e promozioni. Fra questi operatori vi sono senza dubbio quel-li che negli ultimi mesi hanno cercato eventi di successo, come L’Happy Shopping Night di agosto (comitato VitalCentroRiminese) e Sigi-smondo Street Parade di settembre (sette negozi della via) per invogliare i riminesi a frequentare

il Centro: un’occasione per conoscere i negozi e le loro offerte. Quasi un proseguimento in veste non marinare-sca della Molo Street Parade di luglio. Marinella Cavalli presidente di VitalCentroRiminese e tito-

lare di un bel negozio di abbigliamento, non ha dubbi nel dire che “la gente viene più volentieri

in città se ha un appeal, un motivo, un’occasio-ne”. E da questo convincimento la volontà di continuare con eventi promozionali e di intrat-tenimento. La Street Parade sarà riproposta a breve, visto l’affluenza dei visitatori ed estesa ad altre vie, con musica in punti stabiliti di diversa tipologia e indirizzo, jazz, rock, melodica, tradizionale… e magari una lotteria che coinvolga tutti i negozi interessati. A giugno del prossimo sarà ripropo-sto l’Happy Shopping Night con nuove iniziati-ve. Il 25 novembre prossimo in occasione della Giornata internazionale contro la violenza sulle donne, i negozi testimonieranno la loro adesione esponendo il Fiocco Bianco.

Le iniziative per il rilancio non solo commerciale del Centro Storico

TANTI MOTIvI IN PIU’ PER ANDARE IN cITTA’Torneranno Happy Shopping Night e Sigismondo Street Parade

E il 25 novembre fiocco bianco contro la violenza alle donne

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NEL bORGO6 27 giugno > 10 luglio 2012

Cinque serate a partire dal 24 ottobre

“FAI cIÒ cHE TI FA bATTERE IL cUORE”

Un leader è una persona che fa la dif-ferenza, che sa esprimere le proprie emozioni senza inibizione. Un lea-

der non solo crea la sua vita, ma è un esem-pio per chi gli sta accanto: motivando le per-sone a prendere in mano la propria vita, la vita stessa cambia sia per se stesso che per gli altri. Il lavoro di Roberto Re è insegnare a tenere la testa alta e a guardare avanti. Già considerato “l’Anthony Robbins italiano”, oltre 20 anni di esperienza “sul campo”, più di 200 mila partecipanti ai suoi corsi, coach mentale della vincitrice dello strepitoso oro di Jessica Rossi alle olimpiadi di Londra, traguardi che inseriscono a diritto Roberto Re tra i numeri “uno” della formazione Eu-ropea.Fondatore e presi-dente di HRD Trai-ning Group, società specializzata nella formazione manage-riale e comportamen-tale nella crescita personale, autore di best seller, i suoi corsi sono stati scelti da alcune delle principali realtà aziendali, per-sonaggi dello spettacolo, squadre di calcio e atleti di svariate discipline. Roberto Re aprirà la prima di cinque in-contri con protagonisti i migliori formatori d’Italia. Una grande opportunità per cinque serate organizzate all’Hotel Holiday Inn di Rimini con inizio il 24 ottobre. A seguire l’8 novembre con Alfio Bardolla, il 15 novem-bre con Paolo Bacchini, il 29 novembre con

Claudio Bellotti, per concludere il 6 dicem-bre con Ciro Imparato.Roberto Re, come si diventa mental coach?“Ho cominciato per puro caso, sono for-tunato perché a vent’anni ho incontrato la mia passione, un amico mi ha invitato ad un corso per studenti per imparare le tecniche di memorizzazione e lettura rapida, di cui mi colpì il messaggio veicolato: la tecnica è importante, l’atteggiamento lo è di più. Era il 1987 e questo approccio era pressoché sconosciuto in Italia. Ero in un periodo della mia vita in cui cercavo nuove motivazioni, da un interesse personale, affascinato, co-minciai a collaborare con questa organizza-

zione, in seguito ho conosciuto Anthony Robbins”.Il contributo più im-portante ricevuto da Anthony Robbins?“Sicuramente mi ha aiutato a fare un salto di qualità nella mia conoscenza, sono stato uno fra i primi

a portare i suoi insegnamenti nel nostro Pa-ese. Mi ha aiutato a conoscere ciò che già facevo però a un livello molto più alto: i miei corsi erano da 30 persone, lui parlava davanti a 3 mila. Mi mostrò come impostare un corso in modo coinvolgente e divertente e ho appreso la visione, tipica americana, secondo cui si può fare sempre di più”.Non deve essere stato semplice, per quei tempi, entrare nella mente degli italiani…“In Italia è stato difficilissimo, non erava-

mo ancora pronti a capire queste tecniche, ma ero motivato e determinato ad andare avanti. Tutt’ora siamo indietro di vent’anni rispetto ai paesi nordici ma iniziamo ad ave-re un atteggiamento diverso e una abitudine a considerare importanti e fondamentali in-segnamenti come la gestione mentale della propria persona”.Le olimpiadi di Londra l’hanno vista come mental coach della trionfatrice Jessica Ros-si, vincitrice della medaglia d’oro nel tiro al piattello: come ha iniziato questa colla-borazione?“Sono stato contattato da lei, è stata una esperienza entusiasmante, avevamo pro-grammato la gara proprio come è andata, abbiamo superato la paura del risultato, una paura che in una gara come l’Olimpiade a volte inconsciamente emerge. Con l’obietti-vo comune della medaglia d’oro e il record del mondo ho cercato di settare la sua mente su questo massimo traguardo possibile. Ed è stato raggiunto”.Nella sua carriera ha formato numerosi venditori. Come si applica in questa pro-fessione il suo invito a seguire la voce del cuore?“Rispetto a trent’anni fa la professione del vendere è cambiata, oggi rispetto a ieri è fondamentale vendere ciò in cui si crede, sapersi ascoltare capendo cosa sia più giu-sto per sé. Qualsiasi tipo di successo, se non gratifica prima di tutto chi lo vive, non è un successo”.Di cosa parlerà alla serata del 24 ottobre a Rimini?“Parlerò sul come gestire le numerose solle-

citazioni ed emozioni che oggi permeano le nostre vite, sul come comunicare le nostre idee e progetti, sul come gestire il proprio tempo e la propria vita, la gestione dei rap-porti con gli altri, il fare squadra, e ancora sulla gestione delle informazioni, a mio pa-rere tra vent’anni tutto l’apparato scolastico dovrà trasformarsi perché l’insegnamento lo troveremo direttamente nella rete, se avre-mo la capacità e la giusta intuizione per fil-trarlo”.Info per le serate: 800.910668/3482532175 - www.1-id.it

Roberto Re, “l’Anthony Robbins italiano”, raduna a Rimini i migliori formatori italiani

di Beatrice Piva

Roberto Re