“Chiacchiere consapevoli” di cultura, scienza ... · temporomandibolare e di correlazioni...

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“Chiacchiere consapevoli” di cultura, scienza,

alimentazione e benessere

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Convegno 18 gennaio 2008

Palazzo Castiglioni - Unione CTSP, Corso Venezia 49, Milano

Le donne, la salute, l’alimentazione.

Medicina naturale a difesa dell’uomo?

Ideato da Rossella de Focatiis

Questo evento è realizzato grazie a Terziario Donna

Ore 14.00:

Registrazione

Ore 14.30:

Siamo sicuri della biocompatibilità dei materiali metallici utilizzati in campo

odontoprotesico? Eliminazione degli ossidi e tutela della salute

Rosario Muto - Odontotecnico, Consulente tecnico Ufficio C.T.U 893 Trib. Prato. Inventore del TTSV.GEL per il Trattamento termico di inertizzazione cinetica delle leghe nobili, Conduttore del Brevetto internazionale, Esperto dei materiali odontoprotesici.

Ore 14.50:

Cura delle malattie o cura della persona? Elio Sermoneta – Medico Chirurgo, Odontoiatra Olistica, Kinesiologia, Omeopatia. Perfezionato in medicine naturali

Ore 15.40:

Salute, benessere, risparmio e guadagno con i biomagneti al silicio TM

Luciano Agostino Mion - Titolare del Centro di Geobiologia e Naturopatia L.A.M.

Ore

15.50/16.00:

Intervallo

Ore 16.30:

Medicina antroposofica: una via per l’umanizzazione della medicina

Sergio Maria Francardo – Medico antroposofo, membro del Comitato Tecnico Scientifico di medicina complementare della Regione Lombardia.

Ore 17.15:

Il sistema di cura olistico con l’analisi delle proteine all’interno del metodo G

Flavio Gazzola – Medico, specialista in Neurologia, EAV, check-up bioelettronici, Iridologia, Visologia®, Medicina Naturale, Omeopatia, Fitoterapia, vitalizzazione cellulare

Ore 17.45:

Come salvaguardare, secondo l’Eubiotica, la salute globale (corpo, mente e spirito),

individuale e sociale

Luciano Pecchiai – Dott. Prof. Primario Patologo Emerito dell’Ospedale dei Bambini “Vittore Buzzi” di Milano. Direttore del Centro di Eubiotica Umana di Milano, Esperto di alimentazione e Medicina Naturale

Ore 18.15: Dibattito con il pubblico

Ore 19.00: Chiusura dei lavori

PROGRAMMA

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Convegno 18 gennaio 2008

“Le donne, la salute, l’alimentazione. Medicina naturale a difesa dell’uomo?”

Dott. Rosario Muto

Consulente tecnico TECNO GAZ Mag. 1997 Ruolo Periti ed Esperti (1997) N° 1003 - Camera di Commercio di Prato

C.T.U. N° 893 - (1998 ) - Albo Consulenti Tecnici dei Giudici Civili -Tribunale di Prato; Collegio Toscano Periti Esperti e

Consulenti Tecnici (1999)- Mat. N° 500. Riconosciuto dal Ministero di Grazia e Giustizia nel 1995

Inventore del TTSV.GEL per il Trattamento termico di inertizzazione cinetica delle leghe nobili, Conduttore del Brevetto

internazionale

Consulente esterno dell’Università Tor Vergata di Roma

Eliminazione degli ossidi nei metalli preziosi, vantaggi tecnici ed estetici

Le leghe che vengono usate in odontoiatria, anche se controllate per purezza e tollerabilità, in seguito a lavorazione non corretta e soprattutto se si tratta di leghe dette “vili”, possono innescare ossidazione con produzione più o meno marcata di ioni e dare l’avvio a patologie orali o a sintomatologie- all’inizio dette funzionali- ed in seguito tramutarsi in vere e proprie patologie degenerative o addirittura concorrere a deficit od alterazioni immunitarie. A causa della saliva, la presenza di altri inquinanti ambientali e non, una alimentazione non perfettamente adatta, una lavorazione male eseguita in laboratorio anche con riutilizzo massivo di vecchia lega anche se di ottima qualità- per questi ed altri motivi- si modifica e da reticolo cristallino regolare si passa ad una forma instabile con elettroni liberi ed elevato potenziale elettrochimico, con formazione di ossidi che diffonderanno continuamente nell’organismo. Purtroppo, a fine del processo produttivo, qualsiasi oggetto al 99% è inquinato: vuoi per lo stesso passaggio di stato (solido-liquido-solido), vuoi per i materiali stessi utilizzati in tutto il ciclo produttivo, dalla cera al rivestimento, al crogiolo, alle sostanze per la fusione stessa, l’interazione atmosferica, gas, sistemi e materiale di rifinitura, acidi, sabbiature, gli stessi contenuti nel cassetto, l’errato trattamento termico detto di ossidazione, senza dimenticare che alcuni componenti sono loro stessi ritenuti inquinanti. Nelle leghe metalliche, in quelle a morfologia lamellare (definite preziose), la forza di scambio elettronico diretto è determinato da un potenziale elettrodinamico con segno +, in quelle vili (titanio o al cromo cobalto - etc.), sono determinate da un legame a ponte di ossigeno con potenziale elettrodinamico con segno - Per motivi produttivi, da quello industriale a quello artigianale, l’inclusione, l’interferenza dell’ossigeno è la vera causa di instabilità dei metalli, punto focale e determinante di una serie di condizioni problemi già di carattere tecnico che biologico. Oggi esiste la soluzione per eliminare degli ossidi dalle leghe preziose, per renderle pure, risolvendo così molti problemi tecnici (alloggiamento passivo delle strutture, maggiore precisione, più estetica etc.) che biologici. Verrà presentato un protocollo ed una sostanza che applicata su oggetti metallici in lega soltanto a base aurea durante il percorso di realizzo, muta quella presenza elettrodinamica in una forma statica; questa sistematica non solo inibisce la classica attività elettrogalvanica con la conseguente dissociazione ionica dei metalli verso i tessuti e i liquidi etc. ma, avvalora in modo eccezionale le caratteristiche tecniche e qualitative, estetiche e biologiche. Dott. Rosario Muto

Tel: 0574 635856 Cell.: 338 9302983

[email protected] www.odontotecnicanaturale.it “La biocompatibilità in ambito dentale”

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Convegno 18 gennaio 2008

“Le donne, la salute, l’alimentazione. Medicina naturale e difesa dell’uomo?”

Dott. Elio Sermoneta

Nel campo odontoiatrico dai primi anni 50. Dal 1980 si occupa di gnatologia e di patologia disfunzionale dell’articolazione

temporomandibolare e di correlazioni posturali, utilizzando metodiche meccanicistiche(assiografi e archi facciali) e completando

con la kinesiologia l’analisi anatomofunzionale dell’occlusione e dell’articolazione temporomandibolare stesse. Ha integrato la

medicina convenzionale con quella naturale seguendo specializzazioni in omeopatia, omotossicologica e medicina funzionale. Si è

perfezionato in Medicine Complementari all’Università diMilano. Dal 1998 compie ricerche terapeutiche su patologie

disfunzionali, in particolare sulle sindromi infettive, con acque informate da campi elettromagnetici naturali.

Cura delle malattie o cura della persona?

Le persone si rivolgono ai medici quando hanno dei disturbi. La medicina oggi si è super specializzata in numerose branche specialistiche. Bene! Però corre costantemente il rischio di dimenticare la complessa unitarietà dell’organismo, per il quale una disfunzione di un organo o di un sistema si ripercuote inevitabilmente anche sugli altri organi o funzioni correlati. Questo sembra ovvio, eppure è spesso dimenticato. Non solo. Le persone che si rivolgono ad un medico spesso hanno disturbi difficilmente rilevabili alle indagini convenzionali, strumentali o di laboratorio. Una malattia prima di essere evidenziata da tali indagini che rilevano alterazioni tessutali ormai già avvenute, ha avuto tutto il tempo di creare danni spesso irreversibili (si pensi ai tumori). Ci sono poi i disagi psicologici, come le ansie, le crisi di panico, l’agitazione, l’astenia cronica per cui ci svegliamo già stanchi al mattino. Questi stati psico-fisici generano incertezza nelle decisioni, insoddisfazione e confusione nella propria vita. Le terapie per queste sindromi sono affrontate con medicine (psicofarmaci, ansiolitici, antidepressivi ecc.) soppressive dei sintomi, ma non in grado di arrivare alle cause che li hanno generati. Per queste considerazioni, dopo una pratica medico chirurgica di oltre trent’anni, sono approdato alle medicine “naturali”, che hanno una visione più globale e più unitaria della persona umana e che offrono terapie che tengono conto, non solo degli organi nell’insieme della loro correlazione, ma anche dello stato psichico e spirituale che sta alla base e che accompagna la malattia fisica. Le medicine olistiche, cioè quelle che si occupano della persona nella sua totalità, fisica, psichica, e spirituale, e che non sono né alternative né complementari, ma medicine a pieno titolo, offrono una varietà di rimedi curativi che cercano di tener conto del principio Ippocratico di non nuocere prima di tutto e di risalire alla comprensione del terreno biofisiologico e psicologico e motivazionale del malato. Da circa una decina di anni, a seguito di incontri con fisici, chimici ed ingegneri elettronici, pratico anche una medicina non solo biochimica, ma anche biofisica. Si tratta delle “acque informate”. L’acqua, questa sconosciuta, ha la proprietà di “immagazzinare” deboli campi elettromagnetici dalle materie o sostanze con le quali viene in contatto, e di rilasciare queste frequenze debolissime, compatibili con l’attività delle cellule del nostro organismo. Questa proprietà permette di comunicare una “informazione” che regola la funzionalità delle cellule interessate. Su quale principio fisico agiscono le Acque Informate?

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Tutte le cellule del nostro organismo (sono miliardi) sono “elettrogenetiche”, per legge fisica generano un campo elettromagnetico. Quindi la comunicazione tra le cellule dell’organismo e degli organi tra loro non è solo elettrochimica ma anche elettromagnetica. La materia, l’energia e l’informazione sono i parametri della fisica moderna. L’informazione è indispensabile ad un sistema, soprattutto a quello organico, per il suo corretto funzionamento. Le acque che utilizzo attualmente sono informate con i deboli campi elettromagnetici prodotti dalla struttura atomico-cristallina dei minerali. Essi, non solo hanno un effetto di regolazione sulla funzionalità cellulare e degli organi, ma agiscono anche sullo stato psichico ed energetico della persona. L’aspetto che più mi ha stupito è l’effetto riequilibrante dello stato psichico e dell’umore in generale. Ho potuto verificare inoltre una notevole azione antinfettiva sui virus e sui batteri, con un chiaro rinforzo del sistema immunitario. L’uso di rimedi omeopatici e di acque informate, unite ad una metodica di analisi basata sulle risposte riflesse a domande poste dal medico alla memoria inconscia del paziente (metodica che applico da anni e che meriterebbe un’esposizione più esaustiva), permette di ottenere miglioramenti significativi nel complesso dei disturbi fisiologici, ma soprattutto stimola la consapevolezza del paziente a prendersi cura di sé stesso e ovviamente il tutto senza controindicazioni ed effetti collaterali. In sintesi:

• Comprendere nella sua totalità l’essere umano. Cioè nelle sue dimensioni, fisica ,psichica,

spirituale.

• Chiarire alcuni termini e poi porci delle domande:

alternativo è ciò che si contrappone ad altro,

complementare è ciò che si addiziona ad altro.

• Cosa è alternativo o complementare alla medicina convenzionale?

• E’ possibile utilizzare insieme medicina allopatica o convenzionale, e medicine complementari ?

• Quale il ruolo del medico nei confronti del paziente? Ascoltare, spiegare, consapevolizzare,

accompagnare il paziente nel cammino terapeutico

Dott. Elio Sermoneta

Medico chirurgo

Odontoiatra, Kinesiologia

Perfezionato in Medicina Naturale all’Università di Milano

Cell. 3397522173 Milano, Roma, Verona

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Convegno 18 gennaio 2008

“Le donne, la salute, l’alimentazione. Medicina naturale e difesa dell’uomo?”

Geometra Luciano Agostino Mion

Geobiologo e Naturopata, Titolare del Centro di Geobiologia e Naturopatia L.A.M.

Salute, benessere, risparmio e guadagno con i biomagneti al silicio™

A causa dei fattori perturbanti, sia naturali che artificiali, presenti nell'ambiente (ad esempio il gas radon, le reti magnetotelluriche, le falde acquifere inquinate e inquinanti, le faglie, l'irraggiamento cosmico, la radioattività, ecc... ) che alterano la funzionalità delle cellule viventi, il medico e ricercatore tedesco Ernst

Hartmann dichiarò, a partire dal 1961, dopo anni e anni di sperimentazioni, su migliaia di cavie, eseguite nei suoi centri, che è a causa di tutto ciò che, nel 65% dei casi, si instaura nell'individuo "La malattia" (dai semplici disturbi, fino alle malattie croniche come il cancro).

Oggi questa percentuale è sensibilmente aumentata a causa della presenza sempre più massiccia nell'ambiente di campi elettromagnetici artificiali nocivi, come quelli ad esempio emessi dai ripetitori della telefonia mobile e dalle condotte elettriche in generale (elettrosmog). Il Centro di Geobiologia e Naturopatia LAM del Geometra Luciano Mion, ha quindi messo a punto, sulla scorta di quanto sopracitato e grazie all’esperienza pluriennale nel campo della geobiologia (medicina ambientale) e della naturopatia (insieme delle medicine naturali), una serie di biomagneti al silicio ™ antielettrosmog, in grado di riequilibrare e rivitalizzare sia l'essere umano che il suo habitat, facendo inoltre risparmiare in maniera notevole. Luciano Mion, grazie anche all’esperienza lavorativa svolta presso l’Azienda Informatica Olivetti, dove si occupava di progettazione di computer e acquisto di componenti elettronici, realizzati in parte con silicio, ha potuto comprendere le caratteristiche e le potenzialità quest’ultimo materiale. Dopo lunghi anni di studi ed esperimenti continui sulla base di queste conoscenze, a partire dal 1993 è riuscito a mettere a punto delle strutture di silicio, che creano un equilibrio delle energie del corpo tale da convertire le frequenze disturbanti in forze armoniche con il funzionamento elettrochimico dell'organismo. Tali biomagneti si applicano come ciondoli per uso personale o per protezione di ambienti o di alimenti o di acqua, che analogamente subiscono gli effetti negativi dell'elettrosmog, riducendo le loro qualità nutritive e organolettiche.

Cosa sono i biomagneti al silicio™

Non ci si deve stupire se all'apparenza i biomagneti appaiono come dei semplici cristalli informi e amorfi. In realtà così non è, in quanto tutti contengono un numero sufficiente di molecole di silicio atte a recepire e a memorizzare le cariche elettromagnetiche che vengono in esse inserite (non per niente, per produrre molti componenti elettronici come microchips, transistors e le memorie dei computer, si utilizza il silicio). Il processo tecnologico, messo in atto per attivare i biomagneti, è paragonabile a quello che si utilizza per produrre i magneti permanenti in acciaio. Vale a dire che i minerali silicei, utilizzati per produrre i biomagneti, vengono prima neutralizzati e poi posti all'interno di un campo di induzione elettromagnetica in grado di attivarli. Una volta terminato il processo di attivazione, essi sono pronti per l'uso, e non necessitano, così come nel caso delle calamite che emettono costantemente un campo magnetico, di nessuna fonte di alimentazione per il loro funzionamento.

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Questo accade, del resto, anche per quanto concerne i pannelli fotovoltaici e solari, composti da elementi di silicio opportunamente trattato, i quali trasformano l'energia elettromagnetica, comunemente definita "luce", in energia elettrica, sfruttando le proprietà chimico-fisiche del materiale di cui sono composti. Anche in questo caso il processo avviene senza che i pannelli al silicio siano in alcun modo alimentati. Un grande punto di forza dei biomagneti al silicio è che per il loro funzionamento non necessitano né di manutenzione né di alcuna fonte di alimentazione e, inoltre, la loro funzionalità è pari ad un minimo di trent’anni.

Vantaggi per la salute...

Le potenzialità dei biomagneti coprono diversi aspetti della vita quotidiana; a seconda del biomagnete che si prende in considerazione, è possibile agire in diversi ambiti. Attualmente, i principali settori in cui i biomagneti al silicio™ sono applicati e sperimentati sono:

- Alimentazione Le applicazioni nel settore alimentare sono indirizzate alla rivitalizzazione organolettica e nutrizionale degli alimenti diminuendo gli effetti negativi causati dalle perturbazioni ambientali, che ha come risultato l’aumento del tempo di conservazione e un miglioramento di sapore e digeribilità. - Acqua Attraverso i biomagneti al silicio™ l’acqua viene rivitalizzata e bonificata, diminuendo le alterazioni indotte dalle sostanze inquinanti. Migliora così la qualità dell’acqua, e si riducono i depositi calcarei. - Ambiente Le applicazioni rivolte all’ambiente coinvolgono sia il settore del risparmio energetico che quello dell’ecologia. In particolare, in riferimento ai mezzi di locomozione, l’utilizzo di biomagenti al silicio riduce il problema delle scariche elettrostatiche, del consumo di carburante e delle emissioni di gas inquinanti, diminuendo sensibilmente il danno degli agenti inquinanti derivanti dalla combustione. Inoltre, migliora le prestazioni dei motori. Un altro ambito in cui agiscono i biomagneti è quello della riduzione disturbi causati dalla rete elettrica, dalle frequenze elettromagnetiche, dall’uso dei pc, dalla telefonia mobile e più in generale dagli apparecchi funzionanti con energia elettrica. - Sociale Le applicazioni dei biomagneti al silicio™ sono rivolte direttamente all’essere umano, allo scopo di migliorarne la qualità della vita. In particolare, è possibile avere una diminuzione della stanchezza e un miglioramento del tono dell’umore e di conseguenza un miglioramento dell’armonia interpersonale in famiglia e sul lavoro. Alcuni biomagneti inoltre portano ad un miglioramento delle prestazioni sportive grazie ad un più rapido recupero dopo la prestazione e ad una conseguente riduzione del rischio di strappi muscolari. La validità dei biomagneti al silicio™ è certificata da diversi esponenti della Medicina e Centri di Medicina sia Naturale che Tradizionale e da sperimentazioni eseguite presso enti pubblici. Ulteriori informazioni a riguardo sul sito www.geolam.it.

...e per il portafoglio

È stato calcolato che, il risparmio annuo di una famiglia composta da 5 persone, è pari ad € 3600,00, a fronte di una spesa annua per l'acquisto dei biomagneti pari a soli € 13,60.

Perchè e quanto si risparmia. Alcuni esempi:

utilizzando ad esempio il solo biomagnete "fluidus" per la bonifica e la rivitalizzazione di tutte le acque, compresa quella della rete idrica, si ottengono i sotto elencati vantaggi.

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L'acqua trattata migliora sensibilmente a livello organolettico (non si avverte quasi più l'eventuale presenza del cloro), e può perciò essere tranquillamente assunta al posto di altre acque, che hanno pur sempre un costo maggiore. Anche i cibi e le bevande (bolliti, caffè,tisane, ecc...), preparati utilizzando l'acqua trattata con "fluidus", migliorano a livello organolettico e nutrizionale. Altro notevole vantaggio, nel caso dell'acqua di rete, è quello di assumere un prodotto che sta senz'altro nei parametri fissati dalle leggi in materia (giusta presenza al suo interno di elementi utili all'organismo e assenza di quelli nocivi), in quanto quest'acqua viene continuamente monitorata da istituti come l'

A.R.P.A., o dai gestori degli acquedotti. Il calcare già presente nelle condutture, si sgretola in poco tempo, senza che altro se ne riformi. Per capire che ciò accade è sufficiente osservare come vi sia una notevole minor presenza di macchie calcaree, tra l'altro facilmente asportabili, su: bicchieri, posate, pentole e lavelli inox, dopo il loro lavaggio. Si allunga così la durata in vita degli impianti idrici, idrotermosanitari e degli apparecchi che utilizzano l'acqua di rete per il loro funzionamento: lavastoviglie, ferri da stiro a vapore, lavatrici, ecc..., con un abbattimento dei costi riferiti ai ricambi e alla manutenzione. Si può lavare in lavatrice ad una temperatura minore (ad es. a 70° anziché a 80°), utilizzando un 30% in meno di detersivi, senza più anticalcarei ed ammorbidenti, ottenendo gli stessi risultati di prima, inquinando di meno e risparmiando in maniera notevole. Grazie a quanto sopra esposto è stato stimato che con "fluidus", una famiglia composta da 5 persone, risparmia annualmente circa € 2000,00, a fronte di una spesa annua per l'acquisto del biomagnete pari a soli € 1,50. Il centro di Geobiologia L.A.M. ha già bonificato interi acquedotti comunali, con ottimi risultati, utilizzando un solo biomagnete "fluidus", opportunamente attivato e tarato. Il biomagnete funziona posizionandolo semplicemente sull'esterno del tubo principale dell'acquedotto. Inoltre, l’istallazione del biomagnete non richiede modifiche all'impianto già esistente.

“Il silicio riceve e il silicio dà”

L’utilizzo dei biomagneti al silicio™ sembra essere un reale aiuto nella vita di tutti i giorni. Come si è visto, la “medicina dell’habitat”, sfrutta diverse proprietà chimico-fisiche del silicio a vantaggio dall’uomo e dell’ambiente, anche se questa branca della scienza è ancora poco sviluppata, almeno in Italia. Il silicio viene definito come “l’elemento del terzo millennio” grazie alle sue caratteristiche chimico-fisiche benefiche per l’uomo già scoperte e ancora da studiare ed approfondire, che senz’altro apriranno nuove possibilità di applicazione e sviluppo futuro. C’è da sottolineare un’osservazione fatta dal Geometra Mion, osservazione che, proprio perché mossa da un esperto che da anni si occupa di disturbi legati all’elettrosmog, invita a riflettere. Infatti, egli ritiene il proliferare dei ripetitori come fattore positivo, per due validi motivi: innanzi tutto perché migliora la ricezione dei telefoni cellulari; di conseguenza si riceve meglio, ed è più facile chiamare e chiedere aiuto in caso di bisogno. In secondo luogo poiché aumentando il numero dei ripetitori, si riduce la distanza tra essi e di conseguenza, riducendo la distanza che separa un ripetitore dall’altro, ogni ripetitore emetterà un campo elettrico più basso, non dannoso per la salute. Tutto quanto dichiarato in questo documento, a riguardo delle peculiarità e della funzionalità, di ogni singolo biomagnete, è stato dedotto, solo ed esclusivamente dalle documentazioni relative alle sperimentazioni e ai test medici, soggettivi ed oggettivi fin qui eseguiti sui biomagneti stessi.

Geom. Luciano Agostino Mion

Geobiologo e Naturopata, Titolare del Centro di Geobiologia e Naturopatia L.A.M

E-mail: [email protected]; Sito internet: www.geolam.org

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Convegno 18 gennaio 2008

“Le donne, la salute, l’alimentazione. Medicina naturale e difesa dell’uomo?”

Dott. Sergio Maria Francardo

Medico Chirurgo. Esercita attività libero professionale come medico antroposofo a Milano dal 1980. Membro del Gruppo Medico

Antroposofico Italiano da oltre venticinque anni.

Svolge attività di conferenziere nell’ambito della Medicina e della Società Antroposofica, docente nei corsi per farmacisti e medici

di Medicina Antroposofica. Conduce seminari e corsi di alimentazione nell’ambito delle attività legate all’Agricoltura

Biodinamica. Ha diretto la sezione di alimentazione della rivista “Terra Biodinamica”. Da alcuni anni dirige e pubblica il

Notiziario del Gruppo Medico Antroposofico Italiano.

Membro del Comitato Tecnico-scientifico per le Medicina Complementare della Regione Lombardia, come esperto di medicina

antroposofica.

Ha pubblicato: “I semi del futuro. Riflessioni di un medico sui cibi transgenici”. Edilibri Milano 2002. “Medicina Antroposofica

Familiare” Edilibri Milano 2004.

Docente di fisiologia e antropologia medica da circa dieci anni nel Corso triennale di Formazione alla Pedagogia Steineriana per

Insegnanti..

Medicina antroposofica: una via per l’umanizzazione della medicina

Riteniamo auspicabile lo sviluppo di una Medicina Integrata (MI). Bisogna anche considerare il cambiamento che si sta verificando in Italia e in Europa per quanto concerne l’utilizzo delle medicine complementari, indice di un profondo mutamento in atto. Vi è un mutamento antropologico dell’utenza e da parte della classe medica verso nuove risorse culturali e sistemi terapeutici, che fanno leva su una diversa visione della salute e della malattia. Nell’ambito della Medicina Convenzionale l’organismo fisico umano è l’oggetto primario delle sue osservazioni, ne studia la funzioni le funzioni nella misura in cui sono accessibili agli strumenti conoscitivi della scienza moderna. Nell’ambito della tecnica medica diagnostica si sono quindi raggiunti dei risultati ammirevoli, che possono dare al medico, e dunque anche al paziente, conoscenze essenziali sulla vita e la morte. La medicina antroposofica, pur essendo considerata una medicina complementare, non rinuncia alle possibilità conoscitive della diagnostica moderna. Ci sono esempi che mostrano che come proprio gli ospedali antroposofici collaborino con le punte più avanzate della ricerca medica tecnologica. Ad esempio l’ospedale antroposofico per malattie acute di Herdecke, in Germania, ha utilizzato per la diagnosi clinica la tomografia a risonanza magnetica nucleare ai primordi di tale tecnica, creando al suo interno già nel 1983 un “ Institute for Diagnosis and Research in magnetic

resonance imaging” vedi Health Tecnology Assessment (HTA) report commissioned by the the Swiss Federal Social Insurance Office Editore Schattauer New York 2006 ( edizione in lingua inglese). La medicina antroposofica è considerata interessante, proprio perché essa si è sviluppata nell’ambito della cultura occidentale, in particolare mitteleuropea, non si è mai posta come medicina alternativa o in opposizione ma come medicina dl dialogo che vuole ampliare, accettandone i principi, il punto di vista della medicina all’uomo come essere fisico, come essere psichico ma anche come essere spirituale cioè portatore di una biografia e di scelte personali. Un dato non secondario è che la medicina antroposofica ha realizzato questa “medicina integrata ” creando e sviluppando ospedali antroposofici presenti soprattutto in Centro Europa. Ricaviamo alcune note dal “Manifesto della Medicina Antroposofica”(per informazioni generali sulla medicina antroposofica si veda www.medicinaantroposofica.it ) un documento ufficiale sulla medicina antroposofica. La medicina antroposofica riconosce le acquisizioni scientifiche dell’attuale medicina occidentale e ne condivide l’anelito a soddisfare le necessità dell’individuo e della società.

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Essa propone un ampliamento dell’arte medica fondato sulla conoscenza e sulla comprensione della realtà fisica, psichica e spirituale dell’uomo e del mondo. L’antroposofia, scienza dello spirito, inaugurata da Rudolf Steiner offre un metodo conoscitivo epistemologicamente fondato ed applicabile a tutto il campo delle scienze naturali che rende possibile tale ampliamento. Ciò permise alla dottoressa Ita Wegman e ad altri medici di sviluppare a partire dal 1920 la medicina antroposofica. Attualmente la medicina antroposofica è diffusa in sessantasette paesi del mondo ed è praticata in ambulatori, centri terapeutici, cliniche ed ospedali, anche a carattere universitario, in cui sono presenti le varie specialità mediche e chirurgiche. In alcuni Stati essa è integrata nei sistemi sanitari pubblici; in altri Stati le prestazioni di medicina antroposofica sono rimborsate dalle assicurazioni private. In Italia esistono diversi ambulatori e centri terapeutici in cui esercitano medici antroposofi aderenti alla “Società Italiana di Medicina Antroposofica” (SIMA), società medico-scientifica ufficialmente riconosciuta. La medicina antroposofica è in grado di garantire un approccio terapeutico integrato nell’ambito della medicina di base e specialistica. Inoltre, essa offre originali e consolidati impulsi medico-pedagogici, sia preventivi sia terapeutici, ed è praticata in ambito socio-ambientale e nel sostegno ai malati terminali. La diagnostica propria della metodologia convenzionale è integrata con l’antropologia medica antroposofica; ne risulta un significativo ampliamento della strategia terapeutica. Peculiare è lo sforzo di collocare malattia e guarigione in un contesto biografico individuale e sociale. La medicina antroposofica si adopera per favorire e mantenere lo stato di salute, attivando e valorizzando il senso di responsabilità e di coerenza individuale. La medicina antroposofica dà vita a un sistema medico-terapeutico in cui i medici collaborano con operatori sanitari non medici: psicologi, psicoterapeuti, infermieri, fisioterapisti, massaggiatori ritmici, euritmisti terapeutici ed arteterapeuti antroposofo. La scelta e la preparazione dei medicinali antroposofici si fondano sull’uso di materie prime tratte dai regni della natura secondo un principio di affinità evolutiva, sulle regole della farmacopea ufficiali, sull’esperienza dei medici antroposofi e sul rispetto delle norme di buona fabbricazione e della deontologia professionale dei farmacisti. La qualità delle materie prime d’origine vegetale è garantita dall’utilizzo di piante coltivate con metodi biodinamici o biologici o cresciute in aree incontaminate. I criteri biodinamici sono rispettati anche per l’allevamento degli animali. Tali metodi sono coerenti con criteri di compatibilità e sostenibilità ambientale. La medicina antroposofica considera elementi essenziali di una vera cura: la libertà di scelta del paziente, la libertà di prescrizione del medico e lo sviluppo di un’alleanza terapeutica fondate sulla fiducia e lealtà reciproche. La Medicina Antroposofica: oltre una semplice terapia con rimedi naturali. Sarebbe troppo restrittivo considerare la medicina Antroposofica soltanto come orientamento terapeutico che si serve di rimedi naturali. La medicina Antroposofica non è una medicina ideologica se non nella stessa misura in cui anche la medicina usuale poggia su di una certa concezione del mondo; anche la cosiddetta medicina convenzionale o accademica ha una sua ideologia quando afferma in modo categorico di essere la depositaria dell’unico metodo di ricerca valido. La scienza dello spirito e la medicina antroposofica non hanno mai messo in dubbio la correttezza di questo metodo, si tratta però di capire quali siano le prospettive scientifiche che consentano di procedere oltre la dimensione puramente naturale. Alcuni dei grandi risultati della medicina sorgono dalle informazioni e dalle azioni che intercorrono tra il paziente e il medico. Proprio la grande efficacia delle misure adottate e la tendenza a rendere tali misure sempre più semplici da applicare porta a valorizzare una medicina sociale in cui la relazione medico paziente esprime in piccolo le aspettative e le esigenze della società di cui il paziente fa parte. Questo approccio si rivela molto efficace nella prevenzione e nella cura delle malattie infettive e ambientali. La medicina antroposofica, senza negare valore alla medicina convenzionale, propone una nuova direzione di ricerca verso la promozione della salute, si occupa di studiare le fonti della salute fisica, psichica e spirituale.

Dott. Sergio Maria Francardo

Medico antroposofo

Tel. 02 29522896

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Convegno 18 gennaio 2008

“Le donne, la salute, l’alimentazione. Medicina naturale a difesa dell’uomo?”

Prof. Dott. Flavio Gazzola

Medico chirurgo specialista in Neurologia, è profondo conoscitore e pioniere della Medicina Naturale e Olistica, ricercatore nel

campo dell’agopuntura (autore della prima ricerca europea nel 1978 di craniopuntura nel recupero delle emiplegie) e della

medicina tradizionale cinese. E’ pioniere e decano in Italia dell’EAV (Elettroagopuntura secondo Voll), già allievo diretto del

fondatore; dei check-up bioelettronici (introduce in Italia nel 1980 il Ryodoraku; nel 1981 la terapia di biorisonanza di Morell,

detta MORA, appresa direttamente da lui; nel 1987 il Vega test; nel 1989 la Somatodensitometria computerizzata);

dell’iridologia (allievo di Joseph Deck e Bernard Jense, capiscuola dell’iridologia tedesca e americana, inoltre autore del più diffuso

libro di Iridologia in lingua italiana e spagnola: “Corso di Iridologia”, De Vecchi editore); dell’omotossicologia (da lui introdotta

in Italia in un seminario tenuto nel giugno del 1981 a Milano); della chiroterapia (allievo di Karl Sell, uno dei fondatori della

chiroterapia tedesca), studioso di fitoterapia, omeopatia, medicina antroposofica, in una visione olistica della medicina. In base a

tale ampia visione pubblica nel 1983, il libro “Visologia®, diagnosi e terapia dai segni del viso”, frutto di trent’anni di studi

clinici. Presidente del gruppo medico italiano di Proteomica funzionale.

Analisi delle proteine del siero all’interno del metodo G ovvero conoscere per il mantenimento della

salute gli oltre trenta milioni di tipi di proteine presenti nel siero

Ho messo a punto in oltre 30 anni di attività medica un metodo olistico diagnostico e terapeutico che ho chiamato “G”, sia perché questa lettera è la settima dell’alfabeto e il metodo si compone di sette parti, sia perché è l’iniziale del mio cognome e l’ambizione di ogni studioso – e anche la mia- è di lasciare una piccola traccia di sé nel gran libro della conoscenza. Ho parlato in conferenze precedenti della Visologia®, dell’EAV, dell’Iridologia, dell’Omeopatia, della Fitoterapia, dell’Agopuntura, oggi introdurrò un argomento di grande interesse, che si chiama “Proteomica funzionale” ovvero studio olistico delle proteine del siero, non solo nei loro valori quantitativi, ma anche nei loro aspetti qualitativi, nelle proporzioni reciproche che costituiscono il fondamentale elemento per comprendere come è indirizzato l’atteggiamento delle nostre proteine, verso la salute o verso la malattia e se verso la malattia verso quale malattia e se abbiamo individuato la malattia, quali siano i rimedi adatti a vincerla o a fermarla e in quali tempi, cioè quale prognosi sia possibile. Bisogna sapere che i tipi proteici presenti nel siero sono oltre trenta milioni, alcuni dicono addirittura trecento milioni, ma è certo che non vi è nulla di certo al riguardo. L’insieme delle proteine costituisce appunto il Proteoma, il quale è il primo ministro del Genoma, ovvero del codice genetico, costituito solamente da trentamila molecole, le quali danno gli ordini alle proteine, che costituiscono la parte agente, svolgendo funzioni di struttura, di trasporto, di difesa, di regolazione enzimatica, recettoriale, di informazione, poiché vi sono alcune proteine che si comportano addirittura da “genoma”, come i famosi “prioni”, che abbiamo imparato a conoscere nel morbo della vacca pazza, nello scrapie delle pecore, nella malattia di Creutzeld Jakob, nel Kuru dei cannibali della Nuova Guinea e in altre malattie, che sempre più spesso si scoprono, dovute a gravi errori dietetici ed ecologici. E’ possibile scoprire tutto ciò con un semplice esame del sangue che può essere svolto solo in un laboratorio specializzato di Bruxelles. Il prelievo può essere fatto a Milano, poi il siero è spedito a Bruxelles e l’esame è spedito al medico, al quale spetta il compito assai oneroso dell’interpretazione, dato che occorre comparare la disposizione di ben 53 parametri, mentre per il normale esame elettroforetico se ne considerano solo cinque. E’ come esaminare al microscopio l’interno della cellula per scoprirne i misteri, è un esame di straordinaria importanza., che ben si integra e completa gli altri esami diagnostici del metodo “G”. Voglio offrire ai presenti una straordinaria possibilità al riguardo…

Prof. Dott. Flavio Gazzola - Medico, Specialista in Neurologia - Via Libertà 74, 20097 San Donato Milanese, Milano Tel. e Fax: 02 55601846 E-mail: [email protected] Siti internet: www.naturalismedicina.it, www.visologia.it

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Convegno 18 gennaio 2008

“Le donne, la salute, l’alimentazione. Medicina naturale e difesa dell’uomo?”

Prof. Luciano Pecchiai Medico dal 1947. Libero docente in Anatomia Patologica. Ricercatore del C.N.R. negli anni ’50. Primario patologo presso

l’Ospedale dei Bambini “Vittore Buzzi” di Milano dal 1959 (con qualifica di emerito dal 1993).

Ha istituito presso l’Ospedale stesso, nel 1960, il “Centro di Eubiotica Umana”, proponendo un progetto di vita e di alimentazione

in sintonia con la natura, secondo la nostra scienza e tradizione.

Come salvaguardare, secondo l’Eubiotica la salute globale (corpo, mente e spirito), individuale e sociale

La medicina naturale Eubiotica considera l’uomo un ecosistema fatto di corpo, psiche e spirito, cosicché la salute deve essere salvaguardata ai tre livelli. Considerando la particolare importanza dell’alimentazione, ne deriva l’opportunità di formalizzare una alimentazione del corpo, della mente e dello spirito. Questi tre aspetti dell’alimentazione, hanno, secondo l’Eubiotica, come fondamento comune, l’amore. Infatti, l’alimentazione del corpo è fondata sul rispetto, cioè l’amore per la vita del cibo, che non deve essere sottoposto a trattamenti di sterilizzazione e denaturazione. Ma anche nel caso della mente, le proprie idee devono ispirarsi a sentimenti d’amore nei confronti di se stessi e del prossimo. Quindi, devono essere scacciati dal proprio cuore tutti i sentimenti negativi di disamore (risentimento, rancore, odio, vendetta), che provocano un’azione intossicante e turbativa nei confronti del proprio ecosistema. Nel caso poi dell’alimentazione dello spirito a livello esistenziale è importante vivere una infinita fame e sete d’amore nei confronti dell’Essere, che è la fonte del nostro essere e del nostro esistere. È soltanto in questo modo, che si può realizzare quell’evento misterico, secondo cui il Divino fa del cuore dell’uomo la propria dimora, così da realizzare con l’uomo un rapporto interpersonale. Per uno stile di vita fondato sull’amore

È evidente, che nell’attuale situazione di conflittualità, che sta dilagando nel sociale, la proposta di mettere l’amore alla base dei propri rapporti col prossimo, può sembrare anacronistico e improponibile. Infatti, in situazioni nelle quali l’esigenza d’amore è estrema, come la sofferenza nello stato di malattia, così da coinvolgere in particolare il proprio medico, si può verificare un deterioramento del rapporto medico-paziente. La responsabilità di questa carenza è in gran parte da ricondurre a un incremento sempre maggiore del carattere tecnologico della nostra medicina. In qualche caso l’intervento del medico può essere emarginato fino al punto, che può essere il computer a fornire la diagnosi in base ai dati di laboratorio, stabilendo contemporaneamente i protocolli di cura. In questi ultimi tempi si è però verificata un’insofferenza nei confronti della innaturalità della nostra medicina, con conseguente recupero del naturale, dallo stile di vita, all’alimentazione e ai vari interventi curativi. Ovviamente, si è verificata una situazione analoga anche nei confronti dei rapporti umani e quindi anche nel caso del rapporto medico-paziente.

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Da parte di alcuni medici, si è passati da una situazione di disumanizzazione tecnologica, a una situazione opposta, fino al punto di prendere a cuore il dolore e la sofferenza dei pazienti, tanto da farseli propri, così da “patire insieme”, con amore. Questo comportamento, reso noto in una Conferenza di operatori della salute mentale e pubblicato in Italia da “Il Giornale della Previdenza” (n° 8, 2006), ha avuto un alto costo in alcuni medici australiani e neozelandesi. Il medico può restare oppresso dai drammi dei suoi pazienti, giungendo a un vero e proprio “esaurimento”, definito “fatica da compassione”, cioè dal “patire insieme”. Per non essere trascinati in questa spirale, la nostra medicina classica suggerirebbe, se non il ricorso a psicofarmaci, almeno a uno psicologo, meglio a un professionista di salute mentale, così da essere consapevoli della sindrome e quindi meno vulnerabili dall’ ”esaurimento”. La Medicina naturale eubiotica, proponendo un particolare modo di vivere la “legge dell’amore”, senza coinvolgere necessariamente l’aspetto religioso della vita, è in grado di evitare il rischio della “fatica da compassione”.

Prof. Luciano Pecchiai “Centro di Eubiotica Umana” V.le Nazario Sauro 11 – 20124 Milano

Tel. 02 680732