Centro Studi per l’Ecologia e la Biodiversità degli Appennini...1 Centro Studi per l’Ecologia e...
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Centro Studi
per l’Ecologia e
la Biodiversità
degli Appennini
Coordinamento Scientifico Nazionale
Macerata 15/01/2020
Prot. N°.02/2020/PWE
OGGETTO: piano di lavoro teriofauna
Con la presente si invia il pano di lavoro per uno studio sulla presenza del lupo e sulla consistenza
della stessa presenza e, contestualmente, per la redazione di una check list dei mammiferi presenti e
frequentanti l’area protetta ed i suoi immediati dintorni.
Questo Centro Studi, struttura di ricerca a livello nazionale con sedi in varie regioni italiane, è in
grado di garantire la competenza dei ricercatori impegnati nella ricerca e tutti i dati che verranno
presentati alla fine del lavoro verranno validati dal Consiglio Scientifico Nazionale del Centro
Studi.
La direzione scientifica del lavoro di indagine viene affidata al Dott. Andrea Gallizia, responsabile
scientifico del gruppo di lavoro “Project Wolf Ethology”, già autore di numerosi indagini similari, i
cui risultati sono stati pubblicati e presentati in numerosi convegni a livello nazionale, sia in ambito
universitario (Universitaly Wolf Tour) sia in ambiti di aree protette (Parchi Nazionali, Parchi
Regionali).
Il Direttore Scientifico Nazionale
Prof. Giampaolo Pennacchioni
Sede operativa di Pistoia
Sede operativa di Camerino
Sede operativa di Teramo
Sede operativa di Foggia
Sede operativa di Foggia
Sede operativa di Perugia
marcoNota
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Centro Studi
per l’Ecologia e
la Biodiversità
degli Appennini
GRUPPI DI RICERCA SPECIALISTICA
“PROJECT WOLF ETHOLOGY”
RISERVA NATURALE DEL BORSACCHIO
COMUNE DI ROSETO DEGLI ABRUZZI (TE)
PIANO DI LAVORO PER INDAGINE
TERIOLOGICA NELL’AREA PROTETTA
DIRETTORE SCIENTIFICO NAZIONALE
Prof Giampaolo Pennacchioni
RESPONSABILE PWE
Dott. Andrea Gallizia
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PIANO DI LAVORO PER LE INDAGINI PRELIMINARI SULLA TERIOFAUNA
DELL’AREA PROTETTA “RISERVA DEL BORSACCHIO – COMUNE DI ROSETO
DEGLI ABRUZZI.
Finalità del lavoro e risultati attesi
Finalità
Il lavoro di indagine scientifica sulla teriofauna della Riserva del Borsacchio ha lo scopo primario
di documentare la presenza di lupo (Canis lupus italicus) nell’area protetta e nei suoi immediati
dintorni e valutare se detta presenza è un fenomeno di dispersione, piuttosto che una nuova
colonizzazione da parte di un gruppo (ad oggi sono segnalati due esemplari) e se il nucleo è
riproduttivo o meno. In tale contesto deve essere valutata anche l’estensione e la struttura dell’area
familiare (laddove si accerti una presenza stabile), le dinamiche del nucleo e l’utilizzazione del
territorio (rifugi, tane, aree di caccia, itinerari preferenziali di spostamento, luoghi di marcatura,
ecc.).
Ulteriore scopo dell’indagine è la redazione di una check list relativa alla componente teriologica
anche in considerazione che alcune presenze potrebbero costituire prede per il lupo o competitori.
La finalità ultima è la pubblicazione di un report e l’acquisizione di una serie di dati scientifici su
database e la loro restituzione su ortofoto da satellite.
Nel programma andranno contemplati anche una serie di incontri con popolazione e scuole, oltre
che con portatori di interessi, al fine di diffondere una comunicazione scientificamente corretta.
Risultati attesi
Alla fine del periodo di ricerca ci si attende di aver conseguito i seguenti risultati:
--conoscenza completa della situazione del lupo nel comprensorio della riserva
--conoscenza delle dinamiche del gruppo e dell’uso del territorio
--conoscenza del panorama faunistico teriologico del comprensorio dell’area protetta
--divulgazione presso scuole e abitanti del territorio circa la presenza del lupo e della teriofauna e
illustrazione delle eventuali problematiche e tecniche di attenuazione degli impatti sulle attività
umane
--manifestazione di chiusura delle attività di ricerca ed esposizione dei risultati
--pubblicizzazione dei risultati attraverso gli organi di informazione che al momento si riterranno
più opportuni
--cartografia tematica
--check list della fauna presente nella riserva
--schede didattico divulgative delle singole specie più significative dell’area protetta.
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Metodi di lavoro
Il metodo di lavoro che verrà utilizzato per la maggior parte delle attività è quello naturalistico, vale
a dire il metodo che permette, attraverso le osservazioni del ricercatore, di valutare sul campo la
serie di dati e correlarli con quanto già rilevato ed eventualmente modificare tecniche e ritmi
dell’indagine.
Il metodo naturalistico verrà utilizzato attraverso alcune sue tecniche specifiche che appresso si
sintetizzano:
--Wolf Howling. (in caso di necessità) È destinato all’indagine sul lupo anche se può offrire una
discreta informazione sula presenza di cani vaganti. La tecnica, attraverso l’emissione di
vocalizzazione tese a provocare risposte da parte del lupo, permette di accertare la presenza e di
localizzarla. Ripetuto in più occasioni, il WH consente di riportare in cartografia i punti di risposta
con le date e gli orari e quindi di accertare gli ambiti di frequentazione, la presenza più o meno
costante in determinate aree, i periodi di presenza e, entro certi limiti, ipotizzare il numero di
esemplari che rispondono, potendo anche distinguere ululati di giovani da quelli degli adulti e di
conseguenza accertare eventuali riproduzioni.
--Transetti predefiniti da percorrersi ad intervalli. Tale tecnica permette di raccogliere dati sia
sul lupo (impronte, piste, escrementi, resti di predazione, ecc.) sia su tutte le atre specie di
mammiferi presenti nell’area, attraverso rilevamenti di tracce (piste, esemplari morti, tane, resti di
pasti, escrementi, ecc.) e attraverso la raccolta di borre di rapaci dai quali estrarre e successivamente
classificare le ossa delle loro prede.
Durante la percorrenza dei transetti, una volta individuati punti di passaggio delle varie specie di
mammiferi, si sceglieranno le postazioni ove installare le video-fototrappole.
--Video-fototrappolaggio: questa tecnica viene utilizzata come supporto alla ricerca diretta da
parte dei ricercatori e permette di controllare eventuali animali di passaggio nel suo raggio di azione
per periodo lunghi e nell’arco delle 24 ore. Tale tecnica permette di raccogliere documenti
fotografici e video a supporto delle osservazioni personali effettuate durante le indagini.
--Osservazione diretta da punti di vista privilegiati. In una fase preliminare dell’organizzazione
della ricerca verranno individuati una serie di punti di vista privilegiati, caratterizzati da ampia
visibilità, da posizione sopraelevata e tale da non permettere interazioni con gli esemplari osservati
oltre che da facile accessibilità dovendo trasportare nei siti prescelti attrezzature spesso anche
ingombranti.
--eventuale trappolaggio di micromammiferi. È una opportunità che viene tenuta presente
laddove i dati provenienti dall’esame delle borre dei rapaci non diano risultati soddisfacenti e possa
sussistere qualche ragionevole dubbio sull’incompletezza delle informazioni.
Il trappolaggio dei micromammiferi avviene attraverso delle trappole a gabbia che lasciano vivo ed
integro l’esemplare che, ultimata l’individuazione e l’attribuzione tassonomica, viene liberato dopo
essere stato marcato con un punto di vernice atossica in modo da evitare, in caso di eventuali
ricatture, una sovrastima della popolazione.
L’archiviazione dei dati, contestuale al loro recupero, viene effettuata su database già predisposto
dal Centro Studi, ove vengono registrati tutti i dati provenienti da tutte le ricerche effettuate nei vari
centri della struttura.
La possibilità di confrontare immediatamente, attraverso opportuni filtri, i dati raccolti con quelli di
archivio relativi alla stessa o ad altre zone, permette di ottenere una elevata qualità
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dell’elaborazione delle informazioni e quindi giungere a conclusioni in tempi più brevi e con
maggiore sicurezza.
L’archiviazione dei documenti fotografici e filmati va a costituire un corpus documentativo
indispensabile che, oltretutto, permette una migliore e più sicura validazione dei dati raccolti.
L’analisi dei documenti fotografici e filmati da parte degli specialisti del Centro Studi, consente
inoltre una analisi spesso fondamentale dell’ecoetologia delle specie indagate.
La restituzione cartografica su IGM e/o su ortofoto da satellite permette sia una migliore
interpretazione dei dati rispetto anche alle condizioni ambientali sia una comprensione immediata
della situazione.
La divulgazione delle conoscenze scientifiche acquisite durante la ricerca permette di proporre,
in tempi brevi, informazioni corrette sia alla popolazione residente (offrendo un quadro chiaro della
situazione) sia a studenti ai quali possono essere spiegate le dinamiche attraverso le quali una serie
di presenze può divenire qualificante o, talvolta, problematica per un territorio.
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Mezzi, strumenti e materiali
La maggior parte degli strumenti, mezzi e materiali viene messa a disposizione del Centro Studi per
l’Ecologia e la Biodiversità degli Appennini.
A questi si aggiungono gli strumenti che l’area protetta ha dichiarato di voler mettere a
disposizione.
Di seguito, come completamento dell’informazione, viene proposto un sintetico elenco delle
attrezzature che verranno utilizzate durante le indagini di campo ed i successivi approfondimenti di
laboratorio, talvolta conferendo i materiali da esaminare alle sedi del Centro Studi ove sono
disponibili le attrezzature e le competenze necessarie.
Le attrezzature che seguono sono di proprietà del Centro Studi.
--binocoli varie marche e vari ingrandimenti
--cannocchiale 30-60x
--visore notturno
--macchina fotografica digitale pentax k10
--obiettivo lunga focale 650-1300x
--video foto trappole varie marche
--stereoscopio 100x
--microscopio 100-2000x
--kit per emissioni vocalizzazioni per W.H. (registratore, amplificatore bassa frequenza, trombetta
esponenziale)
--fari di profondità portatili led alta penetrazione e fascio luminoso parallelo
--attrezzature per prelievi biologici (guanti in lattice, pinze, buste e provette per i campioni)
Eventuali altre attrezzature verranno messe a disposizione dall’area protetta e/o dai collaboratori.
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Personale impegnato e tempi di attuazione
Per la realizzazione della ricerca si prevede la partecipazione di personale con esperienza nello
studio delle componenti teriologiche dell’ambiente.
In particolare, il gruppo di lavoro verrà costituito da zoologo senior in veste anche di responsabile
della ricerca, da zoologo junior e da un fotografo naturalista con esperienza già in altre aree e altri
contesti.
Al gruppo di lavoro “stabile” si potranno aggiungere collaboratori anche in fase di apprendimento
quali laureandi e studenti.
Inoltre potranno partecipare, coordinati dai professionisti del gruppo di lavoro, appassionati locali
per i quali l’esperienza potrà essere di valido aiuto nella comprensione dei rapporti eco-etologici
che si instaurano in una biocenosi complessa.
Ai partecipanti esterni il Centro Studi per l’Ecologia e la Biodiversità degli Appennini consegnerà,
al termine dell’esperienza, un attestato di frequenza alle attività.
Si prevede di condurre la ricerca per un periodo di un anno, coincidente con il ciclo biologico
circannuale dei mammiferi.
Di seguito si riporta il cronoprogramma delle attività.
atti
vità
1 m
ese
2 m
ese
3 m
ese
4 m
ese
5 m
ese
6 m
ese
7 m
ese
8 m
ese
9 m
ese
10
me
se
11
me
se
12
me
se
inquadramento del territorio
wolf howling
scelta punti privilegiati
osservazione P.P
definizione transetti
percorrenza transetti
scelta punti di trappolaggio
fototrappolaggio
analisi dei dati
pubblicazione risultati
evento finale
divulgazione nelle scuole (*)
divulgazione
(*) compatibilmente con l'anno scolastico
In base all’evoluzione delle ricerche si potranno redigere dei report intermedi a disposizione sia del
Comune di Roseto degli Abruzzi sia del WWF.
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Collaborazioni
Accanto al personale scientifico del Centro Studi (gruppo operativo di Teramo, direzione
scientifica Nazionale ed eventuali altri specialisti di altri gruppi operativi) si intende coinvolgere
tutte le realtà presenti sul territorio, sia a livello istituzionale sia a livello di appassionati.
In particolare, si intendono coinvolgere:
--Comune di Roseto degli Abruzzi, destinatario dei risultati
--WWF locale destinatario dei risultati per la loro utilizzazione nella gestione del territorio
--guide ambientali utilizzando le loro conoscenze del territorio e incrementando le loro conoscenze
scientifiche (possibilità di attestato di partecipazione alle ricerche)
--guardie ambientali utilizzando la loro conoscenza del territorio e la loro esperienza nel controllo
dello stesso, per la sorveglianza delle attrezzature e degli strumenti che verranno posizionati per i
rilevamenti (possibilità di attestato di partecipazione alle ricerche)
--appassionati locali ivi compresi studenti che vogliano maturare esperienze nel campo della
ricerca scientifica. A questi verrà proposta la partecipazione ad alcune sessioni di ricerca e potranno
anche utilizzare l’esperienza quale credito scolastico (possibilità di attestato di partecipazione alle
ricerche).
--Istituto Zooprofilattico Sperimentale per eventuali analisi