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Centro Studi C.N.I. - 9 maggio 2014

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Centro Studi C.N.I. - 9 maggio 2014

INDICE RASSEGNA STAMPA

Indice Rassegna Stampa

Centro Studi C.N.I. - 9 maggio 2014

Pagina I

RETE PROFESSIONI TECNICHE

L'Autorità appalti:i requisiti di fatturato costituiscono barriereSole 24 Ore 09/05/14 P. 42 Giuseppe Latour 1

PROFESSIONI REGOLAMENTATE

Nell'Unione europea ci sono 740 professioni regolamentateItalia Oggi 09/05/14 P. 31 Valeria Strappa 2

PREVIDENZA PROFESSIONISTI

Gli Enti privati in campo per «creare sviluppo»Sole 24 Ore 09/05/14 P. 37 3

CASSE DI PREVIDENZA

Lo svantaggio fiscale delle casse professionaliSole 24 Ore 09/05/14 P. 24 4

Casse, si tratta sulla tassazioneSole 24 Ore 09/05/14 P. 37 Andrea Marini,Federica Micardi

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DIFESA DEL SUOLO

Fondi Ue 2007-2013, priorità all'efficienza degli edifici pubbliciSole 24 Ore 09/05/14 P. 41 Giorgio Santilli 7

DURC

Per la regolarità contributiva verifica onlineSole 24 Ore 09/05/14 P. 39 Luigi Caiazza 8

ECONOMIA

Il nuovo vigore dell'ItaliaMessaggero 09/05/14 P. 21 Diodato Pirone 9

INARCASSA

Inarcassa, entro il 31 maggio le deroghe al contributo minimoItalia Oggi 09/05/14 P. 31 Gabriele Ventura 11

INFRASTRUTTURE

Un dossier dimezzato e già in grave ritardoSole 24 Ore 09/05/14 P. 4 12

UNI E PERITI INDUSTRIALI

L'Uni apre ai periti industrialiItalia Oggi 09/05/14 P. 33 13

OPERE INCOMPIUTE

Fuksas: "Ecco il calvario della mia Nuvola Qui tutto rimane un eterno cantiere"Repubblica Roma 09/05/14 P. IX Paolo Boccacci 14

PIANO CASA

Piano casa sul filo del rasoioItalia Oggi 09/05/14 P. 28 Beatrice Migliorini 16

Le proposte

L Autonta appain,i requisiti di fatturatocostituiscono barriereGiuseppe Latour

ROMA.

Arrivano le prime risposteall a Rete delle professioni tecni-che che ha presentato le propo-ste per la riforma del codice ap-palti, chiedendo al Governo diabolire irequisiti dipartecipazio-ne alle gare fondati sul fatturato,insieme all'esclusione automati-cadelle offerte anomale nelle ga-re di progettazione, alla cancella-zione delle corsie preferenzialiperi dipendenti della Pa e il rilan-cio dei concorsi (si veda Il Sole24 Ore del 7 maggio). Il ministrodelle Infrastrutture Maurizio Lu-pi, si è detto favorevole al bloccodella progettazione interna allapubblica amministrazione. «Ab-biamo sbagliato-ha detto- quan-do abbiamo pensato che fosseun modo per ridurre i costi. Nonsuccede mai che un'opera partacon un costo di cento e resti anco-rataaquelcosto».

Aperture importanti anchedal presidente dell'Autorità suicontrattipubblici, Sergio Santo-ro che si è detto favorevole auna revisione radicale delle re-gole in materia di accesso allegare dei progettisti. Santoro haconvenuto che va disapplicatauna norma secondaria (l'artico-lo 263 del Dpr 207/2010) se in-compatibile con una norma pri-maria (articolo 41, comma 2, delDlgs 163/2006) e ha promessoche l'Autorità si pronuncerà abreve in tal senso. «Se può aiuta-re a fermare la prassi di scriverebandisullabase diunaregolasu-perata, scriverò io una lettera aSantoro per sollecitare un inter-vento», ha detto Ermete Realac-ci, presidente commissioneAmbiente della Camera, che hapure detto di aver già avviato ilconfronto con professionisti,imprese ed esperti per recepire

le direttive europee prima deidue annidi scadenza.

D'accordo il coordinatore del-la Rete e presidente del Consi-glio nazionale degli ingegneri,Armando Zambrano: «Voglia-mo leggi chiare, che vogliamocontribuire a scrivere». Sullaprogettazione interna altolà diLupi: «La Pa deve tornare a fareattività di indirizzo e controllo edeve fare solo questo».

Sui requisiti di accesso all e ga-re l'impegno di Sergio Santoro èstato anche più ampio. Il combi-nato disposto delle condizionesul fatturato e sull'organico tec-

Lupi: «Stopalla progettazione affidataai dipendenti della Pa»Realacci: subito il confrontosu riforma codice e direttive Ue........................................................................

nico - denuncia Rpt - taglia via il98%io dei professionisti. E Santo-ro: «Si tratta di vincoli che costi-tuiscono una barriera all'ingres-so inaccettabile, che impediscel'accesso al mercato dei profes-sionisti più giovani e, per questo,andrebbero rivisti, tanto più per-ché in contrasto con le ultime di-rettive europee».

All'attacco il presidente delConsiglio nazionale architettiLeopoldo Freyrie: «La qualitàdel progetto è fondamentale enon passa da una selezione deifatturatio deidipendenti. Glial-tripaesi europei hanno costrui-to una classe di professionistiche detta legge in tutto il mon-do, perché a 27 anni vincono iconcorsi senza avere nemme-no uno studio».

CI RIPRODUZIONE RISERVATA

Rete professioni tecniche Pagina 1

Nell'Unione europea ci sono740 pro„fessioni regolamentate

Sono 740 le professioni regolamentate nei 28 paesi membridell'Unione europea. La Repubblica Ceca ne prevede 398, 10 in piùdella Polonia e 87 in più della Slovacchia . L'Italia ne conta 150 , in lineacon Francia (153), Germania (152) e poco meno della Spagna (186).Non solo professioni ordinistiche (medici, farmacisti e architetti i piùpresenti a livello comunitario), ma anche acconciatori , guide turisti-che, estetiste , tassisti, fioristi e maestri di sci . A realizzare la bancadati delle professioni è stata la Commissione europea , che ha lanciatoieri sul proprio sito una vera e propria mappa interattiva e accessibileal pubblico attraverso la quale cercare le singole attività per ciascunpaese membro . Uno sforzo che rientra nel pacchetto di misure pro-mosso con la comunicazione del 2 ottobre 2013 e concretizzato conl'entrata in vigore della direttiva 2013155/Ue, avvenuta lo scorso 17gennaio . La disomogeneità quantitativa e qualitativa tra i vari statiè tale che la Commissione ha voluto fare il punto , indicando per ognitipologia di attività il percorso formativo richiesto e l'istituzionenazionale competente a fornire informazioni . L'obiettivo di Bruxellesè infatti quello di incrementare la mobilità professionale all'internodell'Ue, anche attraverso soluzioni già varate quali il potenziamentodel riconoscimento automatico e la tessera professionale europea.

«La mappa delle professioni è uno strumento di trasparenza che for-'iera visiva un quadro d insieme», ha spiegato il commissario

europeo per il mercato interno e i servizi , Michel Barnïer, «quello cheemerge è una evidente diversità di approccio degli stati membri nelproteggere il pubblico interesse attraverso la regolamentazione delleprofessioni . Questo crea delle barriere alla libera circolazione dei pro-fessionisti qualificati ed è proprio su questo tema che devono esserediretti i nostri sforzi , modernizzando il quadro normativo». L'articolo 59della direttiva qualifiche impone ai 28 governi nazionali di fornire allaCommissione una lista delle professioni regolamentate , dimostrandoche i requisiti richiesti per l'accesso siano giustificati e ragionevoli.

Valerio Stroppa

Professioni regolamentate Pagina 2

_. Sostegno all'economia

Gli Enti privati i40n campo

per «creare sviluppo»ROMA

Creare sviluppo facendo

previdenza. È questo il temadel Forum in previdenza, tenu-to ieri a Roma. Ma perché ciòsia possibile è necessario perprima cosa fare chiarezza sullanatura privata o pubblica delleCasse. Una "confusione" chenegli ultimi anni ha visto gli en-ti gestori di previdenza delleprofessioni passare dal pubbli-co al privato a seconda delle ne-cessità: speculatori privatiquando si tratta di tassare le ren-dite; enti pubblici quando si par-la di spending review i cui ri-sparmi vanno riversati alle cas-se dello Stato.

«Una tassazione maschera-ta», la definisce Enrico Zanetti,sottosegretario all'Economia,nel suo intervenendo al Forumannuale della Cassa nazionaledi previdenza e assistenza deidottori commercialisti. È d'ac-cordo Cosimo Ferri, sottosegre-

tario alla Giustizia, che ricordaai professionisti: «Va chiarita lanatura delle Casse e sul punto ènecessaria una vostra propostaconcreta su cui lavorare». Pro-posta che già esiste, ricordal'Adepp; una bozza di riformaera stata elaborata con l'alloraministro del Lavoro Cesare Da-miano e poi portata avanti dalsuccessore Maurizio Sacconi, epoifinita su un binario morto.

Proposte rilanciate da Massi-mo Cassano, sottosegretario alLavoro, che ha ricordato l'im-portanza di un fondo di garan-zia intercategoriale, che laboz-za di riforma prevedeva, come

Ancora irrisolto il nododella natura pubblica-privataCassano (Lavoro):«Sì al fondo di garanziaintercategoriale»

pure la necessità di un welfareintegrato delle professioni. Ne-gli ultimi anni le Casse hanno in-vestito 250 milioni nel welfaredelle singole categorie, datoche i lavoratori autonomi sonoesclusi da tutti i meccanismi disostegno previsti per i lavorato-ri dipendenti.

Per stabilire quanto investirenel sistema Paese e dove, la pre-videnza privata cerca un puntodi contatto con le istituzioni.Non è un caso che tra i parteci-panti alla tavola rotonda di ierisia stata invitata la Cassa depo-siti e prestiti, rappresentata daBernardo Bini Smaghi, respon-sabile business development.«Dal 2003 a oggi - ha detto BiniSmaghi - abbiamo maturatoesperienza negli investimentiin infrastrutture; una prassiconsolidata all'estero e ora stia-mo lavorando per importare inItalia questi modelli. Ma vannosuperati alcuni ostacoli: le im-

prese e la pubblica amministra-zione sono poco abituate a que-sto tipo di accordi». Serve uncambio di mentalità, come diceRenzo Guffanti, presidente del-la Cassa di previdenza e assi-stenza dei dottori commerciali-sti, «non si può più ragionarecon il "più" e con il "meno", mabisogna pensare anche al "per",cioè all'effetto leva che l'investi-mento nel sistema genera nelmedio-lungo periodo».

Lello Di Gioia, presidente del-la commissione parlamentaredi controllo sull'attività di con-trollo degli enti gestori di for-me obbligatorie di previdenzae assistenza sociale, si chiedecome sia possibile che lo Statonon trovi 50 milioni per evitarel'aumento della tassazione dal20 al 26% se la contropartita èottenere che le casse investanoin maniera strutturata nell'eco-nomia reale. Noi - mette in guar-dia Di Gioia - rischiamo di spin-gere i nostri fondi pensione diprimo e secondo pilastro a inve-stire all'estero e stiamo parlan-do di un flusso di io miliardi dieuro l'anno».

An. Mari.Fe. Mi.

ORI PRO OU ZIO NE RIS ERVArA

Previdenza professionisti Pagina 3

Lo svantaggio fiscaledelle casse professionaliSERVIREBBE SEGNA L E I ATTENZIONE

n segnale (minimo) di attenzione. È quello che solleci-tano le Casse dei professionisti da parte della politi-ca. Perché una cosa è certa. Se verrà confermato l'au-

mento al 26%io della tassazione sulle rendite finanziarie an-che sulle plusvalenze che fanno capo agli enti di previdenza,i primi a rimetterci saranno i professionisti che vedranno sa-lire dall'8 al 10% la contrazione delle prestazioni pensionisti-che. E per figure già duramente provate dalla crisi economi-ca non sarebbe unbel vedere. Avolere tacere poi della spere-quazione evidente rispetto al regime fiscale agevolato, fer-mo all'e%, di cui godono i concorrenti fondi di previdenzacomplementare. Ieri questi temi sono stati affrontati al Fo-rum della Cassa dei dottori commercialisti. Era presente an-che il Governo, con il sottosegretario all'Economia EnricoZanetti. Che ha riconosciuto esistenza e ingiustizia della si-tuazione. Solo che invece di "scoprirsi" sulla necessità di unabbassamento della tassazione per le Casse si è sbilanciatosul possibile aumento per i Fondi. Un po' poco, però.

Casse di previdenza Pagina 4

Al convegno dei commercialisti i politici si impegnano a trovare soluzioni per evitare l'aumento al 26% sulle rendite

Da trovare una copertura di 5 0 milioni - Ipotesi di incremento per il secondo pilastroAndrea Marini

Federica Micardi

ROMA

àA La politica è impegnata aevitare l'aumento della tassazio-ne al 26% sulle rendite finanzia-rie per le Casse di previdenza.Tutto ruota sulla necessità di re-perire 50 milioni, ma le variecomponenti del Governo - in at-tesa che si pronunci l'Economia- cercheranno soluzioni pratica-bili per scongiurare l'incremen-to dallo al 26 per cento.

È quanto emerso ieri duranteil Forum 2014 «Fare previdenza.Creare sviluppo» organizzatodalla Cassa di previdenza e assi-stenza dei dottori commerciali-sti che si è svolto ieri a Romapresso la Galleria Colonna.

Il Governo ha quantificatoin 50 milioni i ricavi derivantidall'aumento della tassazionedallo al 26% sulle plusvalen-ze finanziarie degli enti dipre-videnza dei professionisti - co-sì come previsto dal decreto Ir-

L'innalzamento dell'aliquotasui rendimenti fa diminuirel'importo delle pensioniSi stima un decrementodel 10 per cento

pef 66/2014 in corso di conver-sione in parlamento - mentresecondo le Casse il valore do-vrebbe essere il doppionell'ipotesi di andamento deimercati senza particolari sco-stamenti dal trend di quest'an-no. La tassazione delle renditeal 20% comporta una contra-zione delle prestazioni dellepensioni dei professionistidell'8°io, che sale almeno alionio se sarà confermato l'au-mento della pressione fiscale.

Andrea Camporese, presi-dente dell'Adepp, l'associazio-

ne degli enti di previdenza delleprofessioni, sul punto è chiaro:«Siamo esposti per io miliardisui titoli di Stato - avverte - trop-po per i parametri di sicurezzache ci impone il ministerodell'Economia, avendo un patri-monio di 6i miliardi. Se il Mef sidimostra troppo "fiscale" e con-fermerà l'aumento al 26%, cheio non saprei come spiegare aimiei iscritti - ha sottolineato -,diventeremo fiscali anche noi».

Secondo Camporese lapoliti-ca italiana non ha ancora capitoil ruolo strutturale che la previ-denza svolge per la crescita delPaese: «A Bruxelles quando si èparlato di previdenza io erol'unico rappresentante italia-no». E ricorda che in 17 paesidell'Europa la tassazione dellerendite finanziarie degli enti diprevidenza è pari a zero. A pre-scindere dalla cifra, un aumen-to della tassazione al 26%io fareb-be lievitare ulteriormente la for-bice che già esiste tra enti gesto-ri di pensioni di primo pilastro ei fondi di previdenza comple-mentare, che hanno una tassa-zione agevolata ferma all'u percento. Il sottosegretario all'Eco-nomia Enrico Zanetti ammette:«Questa situazione è ingiusta,non si possono avere trattamen-ti così differenziati per struttu-re che hanno funzioni simili. Senon ci sono risorse aggiuntiveper evitare l'aumento sulle Cas-se, la proposta allo studio è quel-la di aumentare la tassazionedei fondi della previdenza com-plementare e portarla al 14 o 15per cento». Ricordiamo che ilpatrimonio dei fondi di previ-denza complementare ammon-ta a circa io6 miliardi.

Anche Massimo Cassano, sot-tosegretario al Lavoro, ha rico-nosciuto come la tassazione sul-le rendite impatta non solo suirendimenti ma anche e soprat-

tutto sulle prestazioni. RenzoGuffanti, presidente della Cas-sa di previdenza dei dottoricommercialisti, è stato chiaronel suo intervento di apertura:«Con l'aumento delle tasse vie-ne sostenuta solo la spesa pub-blica corrente, mentre è neces-sario investire. Noi vorremmoinvestire nel sistemaPaese e cer-chiamo un dialogo con le istitu-zioni per capire come fare. LaCassa che rappresento ha deli-berato di investire quest'annosulle piccole e medie impreseitaliane i4o milioni. Rispetto auna tassazione che per noi è unauscita, tutto il sistema della pre-videnza privata sarebbe dispo-sta a investire di più anche conrendimenti bassi purché con re-gole chiare, non vessatorie econtraddittorie». Guffanti fano-tare di avere anticipato quantoprevisto dall'ultimo Def appro-vato dal governo, dove si parladi «favorire una maggiore parte-cipazione degli investitori istitu-zionali che veicolano il rispar-mio di lungo periodo - inpartico-lare fondi pensione, casse previ-denziali e compagnie di assicu-razioni - negli investimenti a so-stegno dell'economia reale delnostro Paese».

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Casse di previdenza Pagina 5

La tavolarotonda delForum sullaprevidenza

Il bilancio

Il patrimonio Titoli di Stato Risorse perle Pmi € Investimenti in housing socialeLa cassaforte delle Casse La somma investita attualmente La somma stanziata nel 2014 per Pmi L'impegno assunto 4 anni faprevidenziali delle professioni dalle Casse delle professioni dalla Cassa dei commercialisti dalla Cassa dei commercialisti

Casse di previdenza Pagina 6

Il decreto al Com di martedì

Fondi Ue 2007-2013,priorità . all 'efficienzadegli edifici pubbliciGiorgio SantiniROMA.

Nel tentativo di evitare laperdita dei fondi Ue 2007-2013a rischio - che il sottosegretarioalla presidenza del Consiglio,Graziano Delrio, ha stimato incinque miliardi - il governo ten-ta nuove strade. L'ultima com-pare all'articolo 4 della bozza didecreto legge su scuole e dife-sa del suolo che andrà al Consi-glio dei ministri martedì prossi-mo. La norma consente, fino al31 dicembre 2015, deroghe al co-dice e al regolamento degli ap-palti pubblici e alla legge

Restano da fareaggiustamentiall'articolo 1che destina 350 milioniall'edilizia scolastica

241/1990 per gli interventi desti-

nati a «Programmi nazionali, in-

terregionali e regionali alla ri-

qualificazione e messa in sicu-

rezza degli edifici pubblici,

compresi gli interventi di effi-

cientamento energetico degli

stessi». La norma riguarda pro-

getti finanziati con i fondi strut-

turali europei del ciclo

2007-2013.

Fin qui la stretta interpreta-zione del testo, caldeggiata an-che da Palazzo Chigi. Non è pe-rò del tutto esclusa un'interpe-retazione più ampia della dispo-sizione. Il testo dispone infattiche i poteri derogatori si appli-chino «ai soggetti pubblici giàtitolari di interventi finanziati,in tutto o in parte, con risorsedell'Unione europea nell'ambi-to del quadro comunitario di so-stegno (Qcs) 2007-2013» e solodopo arriva il riferimento ai pro-grammi di riqualificazione,messain sicurezza ed efficienta-mento energetico. L'ipotesi,che non sembra del tutto esclu-

sa, è che quei soggetti «già tito-lari» di interventi finanziaticon i fondi Ue possano sposta-re le risorse sui piani ora agevo-lati (riqualificazione, messa insicurezza ed efficientamentoenergetico di edifici pubblici)anche da programmi diversi. Inquesto caso, l'azione del gover-no non sarebbe soltanto di acce-lerazione ma anche di una ripro-grammazione di risorse, sia pu-re effettuata da soggetti già fi-nanziati all'interno del Quadrocomunitario di sostegno. In so-stanza, il governo indicherebbeuna priorità strategica alle am-ministrazioni fmanziate sui fon-di Ue: spostate le risorse sullariqualificazione degli edificipubblici e noi vi concederemopoteri derogatori. Una sceltache sarebbe coerente non solocon il piano scuole, che puntasoprattutto alla messa in sicu-rezza delle aule, ma anche conil piano nazionale di efficienta-mento energetico degli edificipubblici che il governo ha invia-to a Bruxelles in questi giorni.

Si capirà nei giorni prossi-mi, quando il quinto commadell'articolo 4 sarà approvatadal Consiglio dei ministri, qua-le sia la reale portata della nor-ma. Se cioè si tratti solo di acce-lerazione della spesa già previ-sta o anche una riconversionesurrettizia di risorse Ue versoaltri programmi.

Per il resto, il decreto su scuo-le e difesa del suolo presenta unsolo nodo ancora da sciogliere:l'articolo i che vorrebbe desti-nare 350 milioni del fondo Kyo-to alla sicurezza nelle scuole.L'originaria formulazione dellanorma, che destinava tramiteCdp le risorse a fondi immobi-liari e in particolare alla societàInvestimenti immobiliari italia-ni Sgr guidata da Mario Fortu-nato ed Elisabetta Spitz, ha in-contrato molte obiezioni tecni-che. Si sta lavorando a una rifor-mulazione.

O RI PRODUZIONE RIS ERVATA

Difesa del suolo Pagina 7

Semplificazione

Per la regolaritàcontributivaverifica onlineLuigi Caiazza

2k Il documento unico di rego-larità contributiva (Durc), an-che a seguito del "decreto lavo-ro", malgrado la sua demateria-lizzazione, non modifica gli ob-blighi da parte del committentedi appalto di lavori privati. Ilcomma 1, dell'articolo 4, del Dl34/2014 dopo le modifiche ap-portate al testo originario, ha ri-solto solo in parte la problemati-ca in esame. Il nuovo testo stabi-lisce che «chiunque vi abbia in-teresse, compresala medesimaimpresa, verifica, con modalitàesclusivamente telematiche edintempo reale, la regolarità con-tributiva nel confrontidell'Inps, dell'Inail e, per le im-prese tenute ad applicare i con-tratti del settore dell'edilizia,nei confronti delle Casse edili».

Negli appalti edili conferitidal committente privato a unaimpresa esecutrice, l'articolo9o del Dlgs 81/2008 (Testo uni-co sulla salute e sicurezza suiluoghi di lavoro) stabilisceche questi, anche in caso di affi-damento dei lavori ad una uni-ca impresa o ad un lavoratoreautonomo, verificala loro ido-neità professionale, con moda-lità di cui all'allegato XVII.Nei cantieri la cui entità pre-sunta è inferiore a 200 uomini-giorno (esempio: inferiore a 5lavoratori perno giorni) e icuilavori non comportino rischiparticolari (elencati nell'alle-gato XI), le dichiarazioni rela-tive all'organico, alle posizio-ni contributive e contrattuali,possono essere soddisfattemediante il Durc.

Lo stesso committente, pri-ma dell'inizio dei lavori ogget-to del permesso di costruire odella denuncia di inizio attività,deve trasmettere all'ammini-strazione concedente, oltre la

copia della notifica prelimina-re, anche il Durc delle impresee dei lavoratori autonomi da im-piegare. Obblighi a carico delcommittente che sono stati neltempo modificati per gli appaltipubblici, ma non per quelli pri-vati. L'articolo 31 del Dl 69/2013(decreto "del fare' 9, ha ribaditoche la stazione appaltante e glienti aggiudicatori acquisisco-no d'ufficio il documento inquestione, fermo restando, evi-dentemente, che negli appaltiprivati dovrà essere necessaria-mente l'impresa appaltatriceod il lavoratore autonomo a ri-chiederlo all'Istituto o alla cas-sa edile seppure con modalità

Dopo il permessodi costruire o la denunciadi inizio attività ancheil privato deve verificareil Durc dell'azienda affidata ria........................................................................

esclusivamente telematiche.Né, viceversa, sarebbe possibi-le al committente privato chie-dere il Durc direttamenteall'istituto o cassa edile in quan-to il documento in questione,secondo quanto stabilito dallalegge 196/2003, è sottoposto al-la privacy. Resta comunque in-variata la validità del Durc tele-matico per un periodo di 12ogiorni dalla data della 'interro-gazione", secondo i requisiti diregolarità, i contenuti e le moda-lità diverifica che saranno stabi-liti con apposito decreto mini-steriale. Tale durata, per gli ap-palti privati, salvo ulteriori mo-difiche, opera fino al 31 dicem-bre 2014 (articolo 31, comma8-sexies, Dl 69/2013).

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Durc Pagina 8

IL CASOsegnalare la svolta è stataper prima l'Alenia, azien-da aeronautica di Finmec-canica che, a marzo, ha de-ciso di far lavorare anchedi domenica il suo stabili-

mento di Pomigliano per raddop-piare la produzione di fusolieredell'aereo ATR 72. Poi è arrivatol'annuncio di Prada, la notaazienda del lusso: «Apriremoquattro nuove fabbriche in Ita-lia». Infine il botto: l'Ucimu, l'as-sociazione dei produttori di mac-chinari, ha reso noto che nei pri-mi tre mesi del 2014 la domandadi robot delle industrie italiane èsalita dell'80%.

Ma, allora, che succede in Ita-lia? Si torna a correre oppuredobbiamo continuare a dar rettaalla negatività quotidiana: disoc-cupazione che aumenta, acciaie-rie che chiudono, monumentichiusi ai turisti nei giorni di fe-sta? È possibile invertire la narra-zione della Grande Crisi Italia-na? E ancora: la nostra società hala forza di cambiare marcia? In

«LA RISTRUTTURAZIONEPUNTA CAP ITALEUMANO , NUOVI PRODOTTIE PROCESSI PRODUTTIVI»

questi giorni è stato il Censis(in collaborazione conl'Eni) a tentare di met-tere in fila alcune ri-sposte con un paperdi 60 pagine intito-lato: «Alla ricercadel Vigore». «Il vi-gore è tornato manon è come quelloimpetuoso e adole-scenziale di un tem-po, oggi si esprime inmodo frammentato, in al-cuni territori oppure in alcune fi-gure sociali come le donne che di-ventano imprenditrici in massa oche imparano a fare bricolage»,sostiene il presidente dell'istitutodi ricerca, Giuseppe De Rita. Peril Censis a muoversi non è solol'economia perché le leve sullequali l'Italia tenta di rimettersiin piedi sono molteplici an-che se non fanno né sistemané notizia.

Monza

Milano

Izan

BellunoTrento

GoriziaPordenone

PadovaTrieste

La Spezia

LuccaPisa Prato

Livorno Firenze

Arezzo Ancona

Terni

Viterbo

IL FATTORE DLe donne, diceva De Rita. Co-me non vedere vigore nell'esercito di 1,4 milioni di don-ne (ma anche di 380 mila ex-tracomunitari) che negli ulti-mi anni sono diventate titolaridi impresa? E le donne, sempre lo-ro, stanno reagendo alla crisi cam-biando abitudini: in 1,2 milioni fan-no piccoli lavori di casa secondo lanuova moda del multitasking. An-che i giovani e le famiglie sembra-no essersi sganciati dal "bamboc-cionismo" di qualche tempo fatanto che 3,7 milioni di italiani Elaborazione Censis su dati (stat e InfoCamere

con meno di 34 anni passano ognianno un periodo di lavoro Oltralpedi almeno tre giorni e più di un mi-lione di famiglie ha un figlio che re-sta all'estero per almeno tre mesi.

L'economia, comunque, restalo spazio più ampio dove si espri-me il nuovo vitalismo italiano. So-lo che individuarlo è difficile. Per-ché? Su questo punto, semplifican-do, il De Rita pensiero è il seguen-te: l'Italia in passato è cresciuta pri-ma con la grande impresa pubbli-ca e poi con l'individualismo esa-sperato del "piccolo è bello". Oraperò l'importanza dell'impresapubblica è calata («Nessun mana-ger privato è voluto andare ai ver-

tici di Eni ed Enel nel recen-

Pescara te ricambio») e il bloccodelle partite Iva si è sbri-

ciolato contro il mu-

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Economia Pagina 9

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ro della Grande Crisi. Per fortunac'è un altro piatto della bilancia:nel 2013 in Italia ogni giorno sononate 1.053 imprese contro le 1.018che chiudevano i battenti . Non so-lo: oggi, ogni giorno, nel Bel Paesenascono almeno quattro start up,ovvero aziende che operano in set-tori innovativi o ad alto valore ag-giunto spesso messe in piedi dagiovani brillanti . E spesso, secon-do i ricercatori del Censis , la mollache fa decollare i progetti è il «me-ticciaggio», ovvero la contamina-zione e l'intreccio fra diversi mo-delli culturali e di impresa per cuil'agricoltore fa anche l'operatoreturistico o tramite internet vendeil suo formaggio in Australia e l'ar-tigiano sfrutta le competenze in-formatico dei soci o del figlio.

I C ENTRIE allora come si fa a scovare que-sto neodinamismo sotterraneo? IlCensis ha definito un "indicatoredel vigore economico" mixando idati delle nuove imprese e del tas-so di occupazione . Ne è emersauna mappa provinciale con moltesorprese : Prato è la prima area ita-liana per vitalità a quota 156 assie-me alla Brianza . Al terzo posto c'èquella provincia di Livorno, quota138, dove si trova l'acciaieria diPiombino a rischio chiusura. Di-mostrazione evidente di quantosia povero e superficiale il raccon-to dell'evoluzione dell'economiaitaliana. Meritano una segnalazio-ne anche Pescara (127) e Terni, de-cima (113). Per il Censis infine fortisegnali di vitalità arrivano da tutta

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l'area di confine che va da Bolzanoa Trieste e, fra le grandi città, daMilano e Torino.«Però a mio giudizio più che di vi-gore bisognerebbe parlare di resi-lienza - spiega il sociologo Aldo Bo-nomi - Il che vuol dire che gli italia-ni in generale, ma soprattutto unadiscreta quota di imprese , stannomostrando capacità di riorganiz-zarsi dinanzi alle difficoltà. E' unfenomeno a pelle di leopardo. Ca-pita così che il distretto della pescadi Mazara del Vallo oppure quellofriulano del prosciutto San Danie-le stiano reagendo benissimo». Ilsegreto? L'export o meglio la capa-cità di sfruttare nuove "reti lun-ghe", ovvero fornitori e clienti di-stribuiti lontano dai territori tradi-zionali.

LE LEVE«Circa il 40% dei mille soggettiimprenditoriali del nostro cam-pione si sta ristrutturando silen-ziosamente ma a fondo e puntasu capitale umano, nuovi prodot-ti e nuovi processi di produzio-ne», è la buona notizia che portaun terzo sociologo, il direttoredella triestina Swg Enzo Risso.«È un ottimo dato, si sta costi-tuendo un sostanzioso nucleo didrivers con molte sorprese. In Si-cilia, ad esempio stanno nascen-do più nuove cooperative che inEmilia - prosegue Risso - Ma perora l'Italia mantiene un compor-tamento ossimorico, al tempostesso è vitale e timida».

Diodato Pirone© RIPRODUZIONE RISERVATA

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Economia Pagina 10

Inarcassa ,, entro il 31 maggiole deroghe al contributo minimoRichieste di deroga al contributo minimo soggettivo da inviare

entro il 31 maggio a Inarcassa. È la scadenza fissata dalla stessaCassa di previdenza per architetti e ingegneri per l 'invio della do-manda relativa al 2014 . Già quest 'anno , infatti , secondo la nuovanorma approvata da Inarcassa circa un mese fa , il professionistache prevede di conseguire un reddito inferiore a 15.690 euro puònon versare il contributo soggettivo minimo ( 2.275 euro ) e pagareil 14 ,5% del solo reddito effettivamente prodotto entro dicembre2015, dopo la presentazione della dichiarazione online. La nuo-va norma, nel dettaglio , prevede infatti la possibilità di derogareall'obbligo per un massimo di cinque anni nell 'arco della vita lavo-rativa per chi produce redditi inferiori al valore corrispondente alcontributo minimo soggettivo . Quanto ai requisiti , occorre essereiscritto a Inarcassa al momento della richiesta , non essere pen-sionando o pensionato , non usufruire della riduzione per i giovaniunder 35, non aver esercitato la facoltà di deroga già per cinquevolte. Le domande , per l 'anno in corso , vanno inviate esclusiva-mente in via telematica tramite l'applicativo disponibile nell'areariservata di Inarcassa online al menu «Agevolazioni - Deroga con-tributo soggettivo minimo». Può richiedere la deroga anche chi hain corso la rateizzazione bimestrale dei contributi minimi 2014. Intal caso , il piano di rateizzazione decade: le rate già versate vannoin compensazione con il contributo integrativo e il contributo dimaternità e l'importo residuo , se dovuto , andrà corrisposto al 30settembre . La domanda può essere annullata entro e non oltre il30 giugno , esclusivamente in via telematica . Quanto alle modalitàdi versamento , se l'ammontare del reddito professionale che verràinserito nella dichiarazione (da presentare entro il 31 ottobre 2015relativamente al 2014 ), sarà inferiore a 15.690 euro , verrà genera-to un Mav per un importo pari al 14 ,5% del reddito dichiarato, dapagare entro il 31 dicembre 2015.

Gabriele Ventura

Inarcassa Pagina 11

L Previsto fico mpletamento de[50%delle infrastrutture indicate dal documento presentato al Bie

Un dossier dimezzato e già in grave ritardoMILANO

Un dossier dimezzato.

L'elenco di opere che dovevanoessere pronte per l'Expo 2015 Siè ridotto drasticamente nel tem-po, già dal 2007, anno di candi-datura di Milano. Oggi è pratica-mente certo che della decine diopere collegate direttamenteall'evento, o indirettamenteconnesse, solo la metà saràpronta per il prossimo anno.

Tanto per cominciare, a esse-re fatalmente in ritardo sonoproprio le vie d'acqua, entrateoggi nel mirino della procuramilanese, che prevedono un in-vestimenti di circa 16o milioni.L'infrastruttura è indispensabi-le per irrigare il sito espositivo,partendo dal canale Villoresi, aNord di Milano. A Sud dovreb-be poi proseguire per 12 chilo-metri passando per i principaliparchi dell'area ad Ovest dellacittà. Proprio in quest'ultimotratto l'infrastruttura è statacontestata pesantemente daicomitati ambientalisti, e poibloccata dalla società Expo edal Comune di Milano dopo in-cidenti con gruppi di provocato-ri. Dopo una serie di modificheal progetto iniziale, che preve-deva un canale superficiale,l'opera ora riapre i cantieri. L'ac-cordo tra istituzioni e ambienta-listi è stato raggiunto con l'inter-ramento di un pezzo di traccia-to. Ma il ritardo non è ormai re-cuperabile: le vie d'acqua saran-no solo parzialmente pronte, eper il 2015 l'Expo si doterà di al-cuni pozzi per l'uscita dell'ac-quareflua.

In alto mare anche la Rho-Monza, contestata dai cittadinisoprattutto nel tratto di Pader-no-Dugnano, dove le stesse isti-tuzioni locali chiedono un pas-saggio sotterraneo. Il ministeronon ha del tutto sciolto la Valu-tazione di impatto ambientalee peraltro neppure il reperi-

mento delle risorse è certo. Lastrada, ritenuta fondamentaleper collegare l'area a Ovest diMilano con il sito espositivo diExpo, non sarà dunque prontaper il prossimo anno. Una parteimportante dell'infrastruttura,lunga circa 7 chilometri, è sottola responsabilità della societàautostradale Serravalle, cheavrebbe dovuto emettere unbond da 200 milioni per finan-ziarla. Ma niente di fatto. L'ope-ra è ancora ferma e ormai nonci sarebbero nemmeno più itempi tecnici.

Per quanto riguarda le operecittadine, è stata appena inizia-

EFFETTO METEORispetto al cronoprogramma,anche a causa del maltempo,lo stato di avanzamentoè fermo intornoal 30 per cento del previstota la linea 4 della metropolitana(del valore di 2 miliardi), che èriuscita a intercettare i fondiExpo ma che sarà pronta nonprima del 2017.

La grande strada regionale,Pedemontana, finita anch'essanel dossier Expo, non ha neppu-re ad oggi un piano finanziariochiaro, e di conseguenza neppu-re una data di arrivo. Per il 2015sarà forse pronto il primo trattodi 20 chilometri (su circa 70).L'opera ha un valore indicativodi 5 miliardi, inclusi gli oneri fi-nanziari, ma le risorse certe adoggi sono inferiori a 2 miliardi.Infine, la metrotramvia Milano-Seregno verrà ormai conclusadopo l'evento universale.

Andrà meglio alla metro 5 diMilano, del valore di 2 miliardicirca, destinata ad arrivare intempo a maggio 2015 pur conqualche fermata in meno, chepoi verrà aggiunta ad ottobre.Della metro 6, inserita anni fa

nel primo dossier Expo, nem-meno si parla più dal 2010.

Per quanto riguarda le gran-di opere regionali, verrannocompletate nei tempi giusti laBrebemi e la Tangenziale ester-na ad Est di Milano, due projectfinancing resi possibili grazieall'intervento dei privati Gavioe Banca Intesa sanpaolo, e chealtrimenti non sarebbero termi-nate. Anche le strade Zara-Expo, Molino Dorino e Stralciogamma arriveranno al 2015.Quest'ultima è proprio la stra-dadi connessione tral'autostra-da A4 e il sito urbanistico di Ca-scina Merlata, il cui appalto è fi-nito nel mirino della procura diMilano con quest'ultima in-chiesta. A Cascina Merlata sor-gerà un grande parcheggio perospitare i visitatori di Expo,che beneficia di 31 milioni difondi pubblici.

S.W.RIPRODUZIONE RISE RJATA

Infrastrutture Pagina 12

1Vella governance dellfente italiano di nor na iorae entrano anche ipr•oprofessionisti,

peritiL'Uni , e a1 lndust rlallLe competenze dei tecnici al servizio de lla

eriti industriali nelnuovo Consiglio di-rettivo dell'Uni. Peril triennio 2014-17,

quindi, a comporre la gover-nance dell'Ente italiano dinormazione che studia, ela-bora, approva e pubblica lenorme tecniche volontariein tutti i settori industriali,commerciali e del terziario(tranne in quelli elettrico edelettronico), faranno parteanche le professioni di areatecnica: Renato D'Agostin,consigliere del Cnpi e FabioBonfà, vicepresidente Consi-glio nazionale degli ingegneri.Accanto alle storiche presenzeistituzionali (ministeri, Inail)e alla partecipazione di Con-findustria, per la prima voltanella storia dell'Uni ci sarà ilsegmento potranno incidereconcretamente sulla strategiadella normazione volontariadi prodotto, di sistema e diprogettazione.

Le nomine sono state as-segnate in occasione dell'As-semblea ordinaria dei socidello scorso 29 aprile chia-mata, come ogni triennio,all'approvazione del bilancioconsuntivo 2013, alla propo-sta di budget per l'esercizio2014 e soprattutto all'elezionedegli 8 membri del Consigliodirettivo, del presidente e deicomponenti del Collegio deirevisori dei conti e del presi-dente e componenti del Colle-gio dei probiviri per il periodo2014-2016. Vale la pena ricor-dare, infatti, che il Consigliodirettivo dell'Uni è costituitoda due parti, una di dirittocomposta da 24 persone scel-te all'interno delle istituzionie dei principali soci dell'Ente(tra cui un rappresentantedel Cni), l'altra elettiva com-posta da otto persone.

La prima seduta del nuovoConsiglio direttivo ha eletto,poi, presidente dell'Uni Pie-ro Torretta e vicepresidentiArmando Zambrano (Cni),Sergio Fabio Brivio (Fin.CO),Aldo Bonomi (Confindustria)e Massimo De Felice (Inail). Ilnuovo asset è stato reso pos-sibile con la presentazione diuna lista aperta, contenente4 candidati in rappresentan-za delle professioni su 8 postidisponibili (che si affianche-ranno a quelli di nomina daparte dei ministeri interes-sati, ai presidenti degli entifederati, ai rappresentanti diCnr, Ferrovie dello stato, Cei,Commissione centrale tecnicae dei cosiddetti «Grandi Soci»:Confindustria, Inail e daquest'anno Consiglio nazio-nale degli Ingegneri). La listaera composta da esponenti diordini e collegi appartenentialla Rete delle professioni tec-niche e da Fin.CO, Confedera-zione datoriale di associazioniuscite da Confindustria. La li-sta aperta ha ottenuto a sor-presa in una prima tornatadi votazione la maggioranzadei voti. Si è eccepito, però ilmancato raggiungimento delquorum necessario. Tutto darifare. Dopo un pomeriggiodi trattative e quasi all'una-nimità quindi è stata votatauna lista mista di 8 soggetticomposta da 4 componentiappartenenti alla Rete del-le professioni tec-niche e di Fin.COe altri 4 rappre-sentanti, 3 candi-datii nquo-t aConfin-dustria e1 per ReteImpre -

coettivitáse Italia. Dalla votazione èquindi emerso un pacchettoelettivo rinnovato e rappre-sentativo anche di nuove areedi interesse della normazione,così composto: Claudio Be-nedetti (direttore generaleFederchimica), Fabio Bonfà(vicepresidente Consiglionazionale ingegneri), SergioFabio Brivio (vicepresi-dente Fin.CO.),Gian Piero Ce-lata (direttoreUnità tecnica

tecnologie avanzate perl'energia e l'industria Enea),Renato D'Agostin (consiglie-re Consiglio nazionale peritiindustriali), Natalia Gil Lo-pez (responsabile Qualità,Dipartimento competitivitàe ambiente Cna), Giorgio Pos-sio (vicepresidente nazionaledi Piccola industria Confin-

dustria) e Piero Torretta(presidente uscente, poi con-fermato). Si tratta di un tas-sello fondamentale per le pro-fessioni tecniche dice il Cnpivisto che la normazione tec-nica, seppur volontaria, è unostrumento essenziale allo svi-luppo delle attività imprendi-toriali e considerato pure chele professioni tecniche, hannochiesto più volte al governo difare un uso più incisivo dellenorme Uni per sopperire alledebolezze con cui la legisla-zione risponde alle esigenze

del mercato. L'obiettivoè uno solo: mettere le

competenzee il saperedei tecnicia tutela diinteressidiffusi perla colletti-vità.

UNI e periti industriali Pagina 13

Fuksas: "Ecco il calvariodella mia NuvolaQui tutto rimaneun eterno cantiere"Eur, parla l'architetto del nuovo Centro congressi"Varianti, ritardi, ribassi d'asta: 16 annidi follie"PAOLO BOCCACCI

F UKSAS, dalle Vele di Calatrava allaNuvola, Roma sta diventando laCa-pitale delle opere incompiute.

«Non solo. Del Maxxi» risponde l'archistardel nuovo Centro Congressi dell'Eur «è statacompletata una metà e l'altra non sarà mai ini-ziata».

Perché costruire un'opera pubblica qui èuna specie di avventura senza fine?«Perché non c'è la certezza del finanziamen-

to e abbiamo una burocrazia che non controlla.Nessuno ha detto chenel2006 fare 50 milioni diribasso su 276 nella gara della Nuvola era paz-zesco. In Francia il ribasso d'asta è trai' 1 e il 3%.I120%è folle».

LaNuvolaè sotto tiro per sprechi, ora l'at-tacca anche l'Authority per gli appaltipubblici.«Vuole la storia del calvario Nuvola? Il con-

corso viene bandito nel 1998, sedici anni fa, daRutelli. Lo vince il mio progetto nel gennaio del2000, presidente della giuria lord Norman Fo-ster, il secondo architetto più votato lord Ri-chard Rogers, che con Piano ha disegnato il Cen-tre Pompidou. Nel frattempo l'Ente Eur diventauna Spa, 90%del Tesoro e 10% del Comune. Pri-ma anomalia: un quartiere romano dello Stato».

Passiamo alla seconda.«Seconda anomalia: il progetto non è finan-

ziato, un'assurdità. Siamo al 2001. Fino al 2006si tenta un project financing e non si fa niente.Nel frattempo all'Eur Cuccia diviene presiden-te e Miccio ad, Veltroni sindaco».

E che succede?«Si fa l'appalto, vince Condotte con quel ri-

basso. È la terza anomalia».Quando iniziano i lavori?«Nel 2007. Subito l'impresa impone un cam-

biamento di fondazioni per la nuova legge si-smica, anche se non è obbligatorio. È la primavariante. Quindi la seconda: un muro di conte-nimento intorno. Intanto arriva Alemanno».

Poi che accade?«Da12007 al 2013 la Nuvola riesce auscire da

terra. La Lama, l'albergo accanto alla Nuvola,viene finita. Si dice: l'hotel vale 130 milioni, glialtri 146 ce li dà Roma Capitale. Ma l'albergonon si vende».

Così si rimane a secco.«Si va avanti con quello che man mano arriva

dai fondi di Roma Capitale e anche con mutui

con le banche. L'impresa reclama più soldi, ri-ceve 20 milioni. E adesso, con il nuovo sindacoMarino,cisonoopererealizzate, traNuvolaeLa-ma, per 176 milioni, L'albergo ancora non sivende e servono 100 milioni per completare gliinterni della Nuvola. Chissà quando».

Per l'Authority le varianti sono statetroppe , il tempo troppo, in ritardo i per-messi del Comune.«Ha ragione. L'Eur Spa ad un certo punto de-

cide di dividere un grande spazio in più sale, poivuole una cucina, invece di un luogo per il cate-ring, come in tutti i centri congressi mondiali,che non cucinano l'amatriciana. Per il cambia-mento di destinazione d'uso si aspettano 3 an-ni. Il mio progetto per la Fiera di Milano è statorealizzato in 26 mesi e quello per un aeroportocinese in 3 anni».».

Il sindaco Marino l 'ha mai aiutata?«Io non l'ho mai visto. Ha altre cose da fare,

saliresullamacchinadel Papaosalutare Obamaall'aeroporto».

EEurSpa?«Mi ha licenziato da direttore artistico, ma

chiede altri milionipernuoviparcheggi. Sièmaivisto qualcuno che arriva a un congresso mon-diale con la sua automobile?».

L'Authority bacchetta anche i suoi ono-rari : 20 milioni di euro tra progetto e di-rezione artistica.

Opere incompiute Pagina 14

«L'Authoritynon intervenne al momento delribasso, ma cita me come se fossi il proprietariodel Centro Congressi . Io rappresento un rag-gruppamento di professionisti , strutturisti, im-piantisti ecosìvia, che incidono per 50% sui mieionorari, sui quali ci sono 40145% di spese. Per

Dalle Veledi Calatravaal mioprogettomancalacertezzadei fondi

Condotteha vintol'appaltocon unincredibileribasso di50 milioni

Per lavariantedi unainutilecucinacisono volutitre anni

non parlare di Iva e tasse. Il tutto in sedici anni. «Non mi hanno mai chiamato e nemmeno ci-Le tariffe sono professionali». tato. Seritrovassero il plastico di tutta l'area dei

Un altro suo progetto che torna d'attua - Fori che avevamo fatto con il soprintendente Lalità a Roma è quello per i Fori Imperiali, Regina già sarebbe bene, ma pare che sia statoconlapedonalizzazioneelepasserelleper rottamato».ammirare gli scavi.

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Opere incompiute Pagina 15

Il veto della Currrrrrissiorae UllarlclU clel ,Seraato slllle 11/0(11 che apportate al testo originale

Piano casa sul filo del rasoioBallano le coperture per tutte le agevolazioni fiscali

DI BEATRICE MIGLIORINI

iano casa a rischiosmantellamento. Bal-lano, infatti, le coper-ture per tutte le misu-

re fiscali. Questo il parere che,ieri, la Commissione bilanciodel senato, presieduta da An-tonio Azzollini (Ncd), haespresso sulle modifiche ap-portate al dl 47/2014 nel corsodei lavori nelle Commissionilavori pubblici e territorio dipalazzo Madama. A spiegare aItalia0ggi l'evolversi della si-tuazione, il relatore al decretoStefano Esposito (Pd). «No-nostante dalla V Commissionesia arrivato un parare positi-vo sul testo nel suo insieme, cisono state grosse difficoltà sulfronte delle coperture per lemisure fiscali. Nel caso in cui,però, queste venissero meno»,ha evidenziato Esposito, «leaspettative circa l'efficaciadel decreto rischierebbero se-riamente di essere disattese».Ed è proprio per questo che,nonostante la prossima riu-nione della V Commissionefosse stata calendarizzata permartedì 13 maggio, si è resanecessaria un'altra seduta cheha avuto inizio nella tarda se-rata di ieri.

Le misure su cui è statoposto il veto sono, sostanzial-mente, tutte quelle per cui ènecessaria una copertura fi-nanziaria la cui reperibilitànon risulta essere così certa.Ad essere in bilico è soprat-tutto il bonus mobili (si vedaItaliaOggi del 3 maggio 2014).Svincolare dal valore effettivodella ristrutturazione ediliziala cifra da poter portare in de-trazione per l'acquisto di mo-bili e grandi elettrodomesticirischia di prevedere dei costinon sostenibili.

Così come un passo indietrorischia di essere fatto sul fron-te Imu. Nel corso delle votazio-ni agli emendamenti, infatti,erano stati assimilati ad abita-zioni principali e, quindi, esen-tati dal pagamento dell'Impo-sta gli immobili di proprietà dianziani o disabili che avesseropreso la residenza presso unistituto di ricovero o di assi-stenza sanitaria. Questo, pur-ché non locati né appartenenti

alle categorie di immobili dilusso. Era stata , poi, previstal'esenzione dall'Imu per gli im-mobili di proprietà di soggettiresidenti all'estero purché nonlocati né concessi in comoda-to. Il tutto , però, a patto chei proprietari fossero iscrittiall'Anagrafe degli italiani re-sidenti all'estero. A rischiarel'eliminazione sono , infine,anche le disposizioni che pre-vedono l'aliquota Imu bloccataalo per mille per gli immobiliaffittati a canone concordatonei comuni con emergenzaabitativa e la disposizione cheprevede l 'esenzione del paga-mento dell'Imposta di registroe di bollo per i proprietari chedecidano di rinegoziare i cano-ni di affitto al ribasso.

A trovare conferma, inve-ce, è il comparto della lottaall'abusivismo. L'art. 5, infatti,prevede che chiunque occupiabusivamente un immobilenon possa usufruire degli al-lacci di corrente e gas. Per fasì che questo accada, però, ènecessario che chiunque facciarichiesta fornisca i documentiche attestino, a qualsiasi ti-

tolo, il diritto all'occupazionedell'immobile. Prevista, inol-tre, la possibilità di staccaregli allacci di corrente e gasnel caso in cui, a seguito dicontrolli, risulti che l'immobi-le sia occupato abusivamen-te. «Queste disposizioni», haspiegato il relatore al dl 47Franco Mirabelli (Pd), «nonavranno effetto retroattivo, mavarranno solo per chi si rende-rà protagonista di fenomeni diabusivismo da ora in avanti».

Calendario alla mano, quin-di, ammesso e non concessoche vengano superate le dif-ficoltà relative alle coperture,il testo completo, su cui ieri èiniziata la discussione gene-rale in Aula, dovrebbe uscireda palazzo Madama entro lafine della settimana prossimaper poter poi passare al vagliodella Camera.

-0 Riproduzionerisen -

Piano casa Pagina 16