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INDICE RASSEGNA STAMPA

Indice Rassegna Stampa

Centro Studi C.N.I. - 6 novembre 2014

Pagina I

SOCIETÀ PROFESSIONISTI

Per le Stp tassazione con l'IresSole 24 Ore 06/11/14 P. 39 Cristiano Dell'Oste,Cristina Odorizzi

1

POS

Pos, spuntano bonus e sanzioniSole 24 Ore 06/11/14 P. 41 Federica Micardi 2

Punito chi non adotta il posItalia Oggi 06/11/14 P. 1-27 Cristina Bartelli 3

APPALTI PUBBLICI

Appalti, quando la forma è tuttoItalia Oggi 06/11/14 P. 31 Andrea Mascolini 5

GIURISPRUDENZA LL.PP.

Gare, i «precedenti» nel curriculumSole 24 Ore 06/11/14 P. 45 Guglielmo Saporito 6

SBLOCCA ITALIA

Sì allo Sblocca-Italia, bonus per chi compra casa e l'affittaMessaggero 06/11/14 P. 8 7

POLIZZA ANTI-CALAMITÀ

Anticalamità, assicurato solo il 2 delle caseSole24 Ore Casa Plus 06/11/14 P. 23 Adriano Lovera 9

RISCHIO IDROGEOLOGICO

Lo scandalo del torrente Carrione fuori dagli argini due volte l'annoCorriere Della Sera 06/11/14 P. 9 Marco Imarisio 11

TORINO-LIONE

La Commissione Ue scende in campo per la Torino-LioneSole 24 Ore 06/11/14 P. 15 Alessandro Arona,Maria Chiara Voci

13

BIG DATA

InternetRepubblica 06/11/14 P. 41 Riccardo Luna 14

PREVIDENZA PROFESSIONISTI

Il calo del Pil abbatte le future pensioniSole 24 Ore 06/11/14 P. 11 Vitaliano D'AngerioMatteo Prioschi

16

BIOMASSE

Biomasse, accesso solo al bonus 50%Italia Oggi 06/11/14 P. 27 Beatrice Migliorini 18

SICUREZZA NELLE SCUOLE

Nei costi le spese dei bagniItalia Oggi 06/11/14 P. 33 Daniele Cirioli 19

BUROCRAZIA

Burocrazia Ue: ora l'Italia ha qualche poltrona in più, ma conta poco. Il vero boss è iltedesco Martin Selmayr

Italia Oggi 06/11/14 P. 6 Tino Oldani 20

ANIA

Unipol e l'addio all'Ania, tra crisi e contratti cambia la rappresentanzaCorriere Della Sera 06/11/14 P. 33 Dario Di Vico 22

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INDICE RASSEGNA STAMPA

Indice Rassegna Stampa

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Pagina II

NOTAI

A confronto con il ministro della giustizia OrlandoItalia Oggi 06/11/14 P. 35 24

NOTARIATO

Il Notariato si mobilita per la competitivitàSole 24 Ore 06/11/14 P. 42 Marco Bellinazzo 25

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Le Entrate ribadiscono che le società di professionisti producono reddito d'impresa

Perle Stp tassazione con l'IresCristiano Dell'OsteCristina OdorizziMILANO

t k Stralciata dal decreto sem-plificazioni, la disciplina fiscaledelle società tra professionisti(Stp) resta affidata alle Entrate.Che confermano la linea secon-do cui le Stp producono redditod'impresa, e non di lavoro auto-nomo. Il chiarimento datato 16ottobre è contenuto nella con-sulenza giuridica 954-55/2014,elaborata dalla Direzione cen-trale normativa in risposta aun'istanza dell'Ordine dei com-mercialisti di Trento.

La soluzione dell'Agenzia vanella direzione opposta rispet-to a quella ipotizzata nelle boz-ze preliminari del decreto, se-

condo cui le Stp avrebbero do-vuto produrre redditi di lavoroautonomo. Una soluzione gra-dita ad alcune categorie profes-sionali, ma poi non inserita nel-la versione finale del decreto,varato dal Consiglio dei mini-stri la scorsa settimana.

salve le sole deroghe e integra-zioni previste dalla disciplinagenerale contenuta nell'artico-lo io della 183/2011 e nel regola-mento attuativo , il Dm Giusti-zia 34 dell '8 febbraio 2013.

Ma il punto è che né la legge,né il regolamento dicono nullasul trattamento fiscale deireddi-ti prodotti dalle Stp. Da qui laconclusione dell'Agenzia: il red-dito complessivo delle Stp è tas-sato come reddito d'impresa inbase agli articoli 6, ultimo com-ma, e 81 del Tuir. In questo qua-dro, l'esercizio dell'attività pro-fessionale non ha alcuna rilevan-za, ma è determinante il fattoche la società opera con una ve-ste giuridica societaria.

Quindi la società professiona-

le in forma di società di capitali èsoggetta a Ires mentre quella informa di società di persone -escluse solo le società semplici -sconta l'Irpef con le regole delreddito d'impresa , da qualsiasifonte provenga (regola dell'as-sorbenza del reddito d'impresa).Una presa di posizione che valeanche ai fini dell'applicazionedell'Irap, per la quale il valoredella produzione dovrà esserecalcolato secondo le regole vali-de per gli imprenditori commer-ciali (articoli 5 e 5-bis del Dlgs446/97) al posto di quelle peri la-voratori autonomi ( articolo 8).

Il fatto che le Stp producanoreddito d'impresa fa sì che i com-pensi per le loro prestazioni pro-fessionali non debbano essere

sottoposti alla ritenuta d'accon-to (articolo 25, Dpr 600/1973).Ma il vantaggio, secondo diversiosservatori, non compensa il pas-saggio dal regime di cassa (tipicodei professionisti) a quello dicompetenza (proprio delle socie-tà). Il timore è quello che la Stp -in un periodo di crisi economicacome quello attuale- si possa tro-vare spesso ad "anticipare" le im-poste su prestazioni fatturate,ma non ancora incassate.

Il chiarimentoNella risposta, le Entrate riper-corrono la normativa in tema diStp, osservando che le societàprofessionali non costituisconoun genere autonomo con causapropria, ma appartengono allesocietà tipiche disciplinate daititoliV eVI del libro V del Codi-ce civile, e pertanto sono sog-gette alla disciplina legale delmodello societario prescelto,

L'anticipazione

- 1111P121

La società traprofessionisti producereddito d'impresa. Sul Sole24 Ore del 24 maggioscorso l'interpretazioneresa l'8 maggio dalladirezione centralenormativa dell'agenziadelle Entrate in unarisposta a un interpello

Il precedente

Il chiarimento delle Entrate èidentico a quello reso primadell'estate - con la consulenzagiuridica 954-93/2014 - in rispo-sta a una Srl costituita per svolge-re le attività di dottore commer-cialista, esperto contabile, revi-sore legale e consulente del lavo-ro. Tra la prima e la seconda ri-sposta, però, c'è stato l'esameparlamentare del Dlgs semplifi-cazioni, con l'inserimento e poilo stralcio della norma che avreb-be dovuto far rientrare le Stp nel-l'alveo del lavoro autonomo.Una norma che peraltro era giàinserita nel Ddl sulle semplifica-zioni varato dal Governo Lettanel 2013 e poi confluito per buo-na parte nel primo provvedimen-to attuativo della delega.

In attesa che arrivi la legge adisciplinare la questione, resta-no due punti fermi: la linea delleEntrate, che pare ormai attesta-ta sul reddito d'impresa, e loscarsissimo appeal delle Stp trai professionisti (sia per l'incer-tezza sull'inquadramento fisca-le, sia per la limitata convenien-za del regime tributario).

Società professionisti Pagina 1

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Le indicazioni del sottosegretario all'Economia, Enrico Zanetti, alla commissione Finanze della Camera

S's sesSe si trova la copertura spazio a un credito d'imposta per abbattere i costi fissi

Federica Micardi

Novità in arrivo sull'obbli-go di pagamenti attraverso ilPos. Per contenere i costi di in-stallazione si sta studiando lapossibilità di ricorrere al credi-to d'imposta e per ridurre i casidi inadempimento potrebberonessere introdotte sanzioni.

È quanto si legge nella ripostafornita ieri alla commissione Fi-nanze della Camera dal sottose-gretario all'Economia, EnricoZanetti, al quesito posto da Gio-vanni Paglia (Sel) in meritoall'abbattimento dei costinell'uso del bancomat e alla gra-tuità per le transazioni effettua-te presso le pompe di benzina e itabaccai per i servizi forniti perconto dello Stato (ad esempio, ilpagamento dei bolli).

La norma che ha introdottoper esercenti, artigiani e profes-sionisti l'obbligo di accettarepagamenti con carte di debito(bancomat) per importi supe-

riori a 3o euro è il Dl 179/2012(articolo 5). Il decreto intermi-nisteriale 21 gennaio 2014 ha poifissato la data del 30 giugno diquest'anno. Obiettivo: ridurrel'uso del contante - in Italia uti-lizzato nell'8o°i° delle transazio-ni contro una media Ue del

Al tavolo di confrontocategorie-a mministrazioneil compito di valutarel'introduzione di penalitàper chi è inadempiente...........................................................................

6o%-, aumentare la tracciabili-tà dei pagamenti e creare econo-mie di scala tra i fornitori di mo-neta elettronica per ridurre ilcosto dei servizi.

Il Pos attualmente ha un co-sto fisso per l'installazionedell'apparecchio e un costo va-

riabile legato alla singolatransa-zione. Il primo cambia a secon-dadel tipo di tecnologia utilizza-ta e dei servizi resi: i terminalipiù innovativi che utilizzano in-ternet o una rete mobile costa-no dai 2 ai 5 euro mensili; gli ap-parecchi che invece si appoggia-no a reti interbancarie dedicatecostano mediamente da 1o a 15euro al mese. I costi delle com-missioni sono legati al numerodi transazioni, al loro ammonta-re e al tipo di circuito utilizzato.Secondo un'indagine di Feder-consumatori di luglio, i costi va-riabili sono pari al 2,5-3,5%sull'importo, a cui si aggiungeuna commissione fissa per ognisingola transazione che si aggiratra i 3o e i 50 centesimi. Spessocosto fisso e variabile sono inter-connessi: se il primo è contenu-to il secondo è più alto evicever-sa. Sul costo delle commissionibancarie si aperto un dibattitoanche a livello europeo, dove

sembra esclusa l'ipotesi di azze-rarle ma si sta studiando il modoper ridurle prevedendo un tetto«attualmente fissato allo 0,2%per le carte di debito», si leggenella risposta al question time.

In merito ai costi azzerati perbenzinai e tabaccai il Mef ri-sponde solo in merito alla primaquestione, ricordando che l'az-zeramento introdotto con la leg-ge 183/2011 (articolo 34, comma7) è stato poi cancellato dal Dl201/2011 con decorrenza dalladata di pubblicazione del Dm51/2014. Nulla viene invece det-to sui tabaccai, che nellavenditadi valori bollati hanno un aggiocosì basso che spesso è inferio-re al costo della commissioneper l'uso del Pos.

Sul Pos obbligatorio l'Econo-mia ricorda di aver istituito dall'luglio un tavolo di confronto acui partecipano Banca d'Italia,lo stesso ministero, e dove sonoinvitati i rappresentanti dei cir-

cuiti di moneta elettronica, Abie le associazioni di commercian-ti e artigiani e i professionisti.Tavolo che non solo consentedi condividere con i soggetti in-teressati i risultati raggiunti mache «potrà essere anche l'occa-sione pervalutare lapossibile in-troduzione di sanzioni o interdi-zioni in caso di inadempienza».La cui mancanza è stata interpre-tata come un "tacito permesso"a non adempiere. In meritoall'abbattimento dei costi fissisul terminale Pos, che ricordia-mo variano di 25 a 18o euro l'an-no, mediante forme di defiscaliz-zazione il Mef risponde che «èallo studio un'ipotesi di propo-sta normativa agevolativa chepotrebbe essere strutturata at-traverso il meccanismo del cre-dito d'imposta». Ognivalutazio-ne in merito è però «subordina-ta al reperimento di idonei mez-zi di copertura finanziaria».

91 RIPRODUZIONE RISERVATA

Situazione attuale

11 COSTIInstallare il Pos ha un costofisso che va dai 25 ai 180euro l'anno, legatoall'installazionedell'apparecchio; c'è poi uncosto variabile per ognisingola transazione, cheprevede una percentualesull'importo (2,5-3,5%) piùun fisso (0,30 - 0,50 cent)

L'INADEMPIENZALa norma non prevedesanzioni; se non si consenteil pagamento tramite Posscatta solo la «mora delcreditore», in pratica ilcliente può pretendere disaldare il proprio debito inun momento diverso esuccessivo senza sanzioni ointeressi

,,.,.,. .,..„

Pos Pagina 2

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Punito chi non adotta il posIl Ministero dell'economia intende introdurre sanzioni e interdizioni

per pro fcssionisti e imprese che non si dotano di bancomat per pagamenti oltre i 30€Punito chi non ha il pos. Il Ministerodell'economia sta pensando di intro-durre sanzioni e interdizioni per i pro-fessionisti e le imprese che non sidotano di bancomat per i pagamentioltre i 30 euro. L'adozione del pos èprevista obbligatoriamente dal 1°luglio corso (ma senza sanzioni). Ilcambio di rotta è stato annunciato ierialla Camera. Il ministero ha peròanche reso noto che è allo studio uncredito di imposta per compensarealmeno in parte i costi che possonoarrivare a 180 euro l'anno.

Barteli a pag. 27

Pos Pagina 3

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Tavolo tecnico aperto anche a esercenti e professionisti. Allo studio lui credito d'ifnposta

Pos , s anzi ni s inadempientiPagamenti elettronici verso obb líghí p iù stringent i

DI CRISTINA BARTELLI

ui pagamenti elettro-nici in arrivo sanzio-ni e interdizioni incaso di inadempienze.

Mentre è allo studio del go-verno un credito di impostaper incentivare l'utilizzo deiPos (allo stato obbligo dal 1°luglio 2014 per i commerciantie i professionisti non sanzio-nato di non rifiutare paga-menti elettronici per importisuperiori ai 30 euro) da partedei commercianti e, in questomodo, abbattere i costi fissi delterminale. Anche se sull'age-volazione allo studio pesa ilreperimento delle coperturefinanziarie che influenzeràl'intensità dell'agevolazione.

A fare il punto sullo stato deipagamenti elettronici è stato,ieri, in commissione finanzedella Camera, il sottosegreta-rio al ministero dell'economia,Enrico Zanetti, rispondendo auna interrogazione di GiovanniPaglia (Sel). Nell'interrogazio-ne, il deputato di sinistra eco-logia e libertà chiedeva lo statodelle misure adottate, alla lucedi impegni assunti dal governocon la risoluzione 8-00070, ap-provata il29luglio, per quan-to riguarda l'abbattimento deicosti fissi dei terminale Pos eper quanto riguarda la gratu-ità per ulteriori 12 mesi delletransazioni effettuate pressoimpianti di distribuzione dicarburante.

Sul capitolo dei costi di ge-stione dei Pos e delle relativetransazioni, il sottosegretariofa riferimento ai lavori deltavolo sulla diffusione delletransazioni con carte di paga-mento, istituito presso il mini-stero dello sviluppo economico,con Banca d'Italia e ministerodell'economia e che ha vistocoinvolti anche Abi, Consorziobancomat, Aiip (Associazioneitaliana istituti di pagamento edi moneta elettronica) e i gesto-ri Visa e Mastercard. I lavori inatto porteranno, secondo il sot-tosegretario, alla realizzazionedi un monitoraggio sugli effettisul mercato sia in termini divolumi sia di prezzi.

Intanto, allo stato attuale,chi si dota di terminali più in-novativi (con collegamento viainternet) risparmia sui costifissi, rispetto a quelli tradizio-nali, essendo i primi meno co-stosi. Il costo fisso infatti si ag-gira intorno ai 2-5 giuro mensiliper una spesa annuale intornoai 25-60 euro; mentre le appa-recchiature più tradizionali co-stano in media 10-15 giuro almese, per un esborso annualedi 120-180 euro. C'è poi il ca-pitolo dei costi variabililegati ai volumi del-le transazioni.In questi casiZanetti nonfornisce ci-fre, eviden-ziandoche sonolegate alnumero eall'ammon-tare delletransazionieffettuate dallaclientela. Per Za-netti comunque i Pos consento-no la riduzione dei costi legatiall'utilizzo del denaro contanteintorno all'1-1,5% dell'entitàdelle transazioni. Il sottosegre-

tario valuta che «la crescita delnumero di transazioni che ci siattende come risultato dell'en-trata in vigore del decreto con-sentirà lo sviluppo di economie

di scala e l'intensificazio-ne delle pressioni con-

correnziali in gradodi ridurre ulterior-mente i costi». Tor-nando ai lavori deltavolo, oltre che al

coinvolgimentoin futuro dei

rappresentan-ti delle asso-ciazioni dicategoria di

commerciantie professionisti,

Zanetti precisa che«il menzionato tavolo potràessere anche l'occasione pervalutare la possibile introdu-zione di sanzioni o interdizio-ni in caso di inadempienza».Infine, il sottosegretario aprealla richiesta di Paglia an-nunciando che è «allo studioun'ipotesi di proposta norma-tiva agevolativa che potrebbeessere strutturata attraversoil meccanismo del credito diimposta (a regime)». Ma la mi-sura di defiscalizzazione dovràsuperare lo scoglio della coper-tura finanziaria degli oneri, lacui entità dipenderebbe anchedall'intensità dell'agevolazio-ne. Sul regime di gratuità deipagamenti con carta di creditoper i carburanti, il sottosegre-tario all'economia congela lesperanze di un periodo ulterio-re di gratuità delle commissio-ni per i pagamenti con carta dicredito alla pompa di benzina.In particolare Zanetti spiegache: «L'articolo 12, comma 10-bis del dl 20172011 disponela cessazione dell'efficaciadella disposizione, facendo-

la decorrere dalla data dipubblicazione del dm 14 feb-braio 2014 n. 51» (pubblicatonella Gazzetta Ufficiale del31/3/2014 e che è entrato invigore il 29 luglio 2014).

Per Zanetti la tecnica legi-slativa adottata «in cui la leg-ge dispone la disapplicazionedi una norma di pari rango,individuando tuttavia il diesad quem non direttamente, manella data di pubblicazione diun provvedimento secondario,che definisce le regole generaliper la riduzione delle commis-sioni a carico degli esercentiin relazione alle transazionieffettuate mediante carte dipagamento , ricomprendendotra essi anche i distributori dicarburanti» ha portato comeconseguenza la cessazionedell'efficacia del regime digratuità».

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VTra va.derrcecurrc dell'Anczc elenca í Casi di esclusione autornatica dalla procedura

Appalti, quando 1a forma è tuttoFuori dalla gara chi commette irregolarita insanabili

DI ANDREA MASCOLINI

eterminano l'esclusio-ne automatica da unagara di appalto pubbli-co, e quindi non sono

neanche sanabili con il paga-mento di una sanzione ammi-nistrativa, le irregolarità chenon consentono alla stazioneappaltante di individuare conchiarezza il contenuto e la pro-venienza dell'offerta (per esem-pio, la mancata sottoscrizionedell'offerta) e il principio di se-gretezza dell'offerta (assenzadei sigilli sulla busta contenen-te l'offerta); non sanabile anchel'omissione del versamento delcontributo dovuto all'Anac perpartecipare alle gare.

In questi casi l'irregolarità«essenziale» non è sanabile ne-anche con il pagamento di unasanzione (compresa fra 1/1000e 1/100 del valore dell'appalto,con il limite di 50.000 euro),come prevede l'art. 39 deldecreto 90/2014. Sono questealcune delle precisazioni conte-nute nel vademecum che l'Au-torità nazionale anticorruzionepresieduta da Raffaele Canto-

ne ha varato in questi giornie ha messo in consultazionepubblica. L'intervento dell'Au-torità chiarisce alle stazioniappaltanti come applicarel'art. 39 del decreto 90/2014(legge 114/2014) che ha stabi-lito l'innovativo principio percui è in generale sanabile ognicarenza, omissione o irregola-rità «essenziale» dell'offerta,con l'unico limite derivantedall'esigenza di garantire

l'inalterabilità del contenutodell'offerta, la certezza sullaprovenienza e sulla segretezzadell'offerta, nonché le situazio-ni in cui versano i concorrentialla scadenza del termine dipartecipazione alla gara.

Rispetto al passato, quandosi poteva soltanto integraree regolarizzare quanto giàdichiarato o prodotto in sededi gara, adesso si può quindisanare ogni omissione o incom-

pletezza documentale (precisal'Authority «tutti i documenti»).L'Anac interviene per chiarirequali irregolarità essenzialinon siano comunque mai sana-bili. Il primo punto fermo chemette l'Anac è che l'istituto no-vellato dal decreto 90 si applicaa tutti i documenti presentatiin gara dal concorrente, ma nonpuò essere utilizzato (si trattaquindi di irregolarità essenzia-li non sanabili) «per supplirea carenze dell'offerta» o perl'assenza di un requisito (bendiverso è invece il caso in cuimanchi il documento relativoal requisito, che invece esistein concreto). Sono quindi nonsanabili irregolarità essenzialicome: la mancata sottoscrizio-ne dell'offerta da parte del ti-tolare dell'impresa; il mancatosopralluogo, la mancata indi-cazione del riferimento di garasulla busta esterna o il manca-to inserimento in due diversebuste dell'offerta tecnica e diquella economica; la mancatasigillatura dei plichi; l'assenzadella dichiarazione di ricorsoall'avvilimento; l'omissione delversamento del contributo do-

vuto all'Anac per parteciparealle gare. Viceversa sono rego-larità essenziali ma sanabiliquelle relative a «irregolaritànella redazione della dichiara-zione, oltre l'omissione e l'in-completezza, che non consen-tano alla stazione appaltantedi individuare con chiarezzail soggetto e il contenuto del-la dichiarazione stessa, ai finidell'individuazione dei singo-li requisiti di ordine generaleche devono essere possedutidal concorrente» (per esem-pio, aver fatto il sopralluogo,ma non aver dichiarato ladata di effettuazione le docu-mento di gara). Vi è poi, dicel'Anac, «un tertium genus cheriguarderebbe irregolaritànon essenziali ma che tut-tavia afferiscono a elementiindispensabili» (per esempio,l'indicazione della posizioneInps, Inail, Cassa edile, ai finidella verifica della regolaritàcontributiva). In queste ipo-tesi la stazione appaltanteinvita a sanare l'irregolaritàma non esige la sanzione am-ministrativa.

-© Riproduzione riserve

• Mancata sottoscrizione dell'offerta da parte deltitolare dell'impresa

• Mancate effettuazione del sopralluogo• Mancata indicazione del riferimento di gara sulla

busta esterna o il mancato inserimento in duediverse buste dell'offerta tecnica e di quellaeconomica

• Mancata sigillatura dei plichi• Assenza della dichiarazione di ricorso all'awa-

limento• Omissione del versamento del contributo dovuto

all'Anac

Appalti pubblici Pagina 5

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L'impresa deve indicare errori o inadempimenti anche con Pa diverse da quella appaltante

eq 1 4 prœeObbligo dí correttezza

Guglielmo Saporito

Chi partecipa a una garadeve dichiarare lealmente diavere precedenti , eventualiinadempimenti contrattuali,anche se questi errori siano av-venuti in rapporti con ammini-strazioni diverse da quellache ha bandito la gara di appal-to. Il principio è posto dallasentenza del Tar Bologna, 31ottobre 2014 n. 1041, che impo-ne alle imprese una correttez-za di fondo, con l'obbligo di di-chiarare comunque l'esisten-za di situazioni dubbie. Saràpoi l'amministrazione a dareo meno peso a queste situazio-ni. Chi concorre a una gara de-ve infatti dichiarare tutti gliaspetti del proprio curri-culum, perché sarà poil'ammi-nistrazione a esprimere ungiudizio, ammettendo l'impre-sa alla gara nel caso in cuivalu-ti veniali o risalenti nel tempole contestazioni avvenute nel-l'esecuzione di altre opere oservizi pubblici.

Il principio interessa sia leimprese, che possono essereindotte a non dichiarare even-tuali precedenti errori nel ti-more di essere escluse, sia lePa, che hanno l'onere specifi-co di apprezzare le dichiara-zioni delle imprese concorren-

L'aggiudicataria avevaomesso di segnalare graviinadempienze pregresse:i giudici hanno annullatol'esito e rifatto la graduatoria...........................................................................

ti, dando a ogni episodio, sep-pur remoto, un corretto peso.

Nel caso specifico, si discu-teva di una gara per la gestio-ne triennale di una residenzatemporanea notturna, cui ave-va partecipato un'impresa cheaveva in precedenza subito,da altro Comune, una risolu-zione contrattuale per gravi

1ú17 neli: ' uffitr

inadempienze. Nel partecipa-re, l'impresa aveva omessoqualsiasi accenno all'episo-dio, risultando poi aggiudica-taria. Su ricorso di altro con-corrente, il Tar ha espresso unparere diverso dall'ammini-strazione, annullando l'esitodella gara e disponendo la mo-difica della graduatoria. Ilprincipio applicato obbligaquindi ogni partecipante auna pubblica gara a dichiararele eventuali pregresse risolu-zioni contrattuali, senza possi-bilità che il concorrente depu-ri in modo autonomo il pro-prio curriculum.

La norma che obbliga a unadichiarazione completa è l'ar-ticolo 38, comma 1, lettera f)Dlgs 163/2006, che esclude dagare le imprese (e professioni-sti) che, secondo motivatava-lutazione della stazione appal-tante, hanno commesso gravenegligenza o malafede nel-l'esecuzione delle prestazio-ni affidate o che hanno coni-

o permesso un errore grave nel-l'esercizio della loro attivitàprofessionale, accertato conqualsiasi mezzo di prova daparte della stazione appaltan-te. La nozione di errore gravesi legge in una determina (n. idel 2010) dell'Autorità per lavigilanza sui lavori pubblici(oggi, Anticorruzione): l'erro-re grave attiene indistinta-mente a tutta la precedente at-tività professionale dell'im-presa, in quanto elemento sin-tomatico della perdita del re-quisito di affidabilità e capaci-tà professionale e influentesull'idoneità dell'impresa afornire prestazioni che soddi-sfino gli interessi di rilievopubblico che la stazione ap-paltante persegue.

L'accertamento dell'erroregrave può risultare sia da fatticertificati in sede amministra-tiva o giurisdizionale, sia dafatti attestati da altre stazioniappaltanti o anche da fatti no-ti. La casistica più recente ri-

guarda la pulizia di stazioniferroviarie (Consiglio Staton. 4174/2013), e non dà rilievoalla circostanza che successi-vamente all'episodio di ina-dempimento la Pa abbia di-sposto ulteriori proroghe con-trattuali. Errori gravi posso-no esservi nel servizio di ac-certamento e riscossione diimposte sulla pubblicità e sul-le pubbliche affissioni (Consi-glio Stato n. 6614/2012), rile-vanti anche se, nel preceden-te rapporto, l'impresa esclusaera mandataria di un raggrup-pamento verticale. Altri erro-ri possono capitare nella fat-turazione di gas (Consiglio diStato n. 6951/2011) o nella ar-chiviazione di cartelle clini-che (Consiglio di Stato n.5866/2011), e in tali casi insie-me al singolo infortunio pos-sono essere valutati altri nu-merosi rapporti contrattualie l'episodicità dell'inconve-niente verificatosi.

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Giurisprudenza ll.pp. Pagina 6

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Si allo Sblocca-Italia, bonus per chi compra casa e l'affittaLA LEGGER 0 M A In un clime incandescente,con i senatori dei Cinque Stellesdraiati sui banchi del governoe poi con le mani alzate mac-chiate di inchiostro a rappresen-tare il petrolio, la fiducia sul de-creto Sblocca Italia è passatacon 157 voti. Il provvedimento,dunque, supera l'esame del Se-nato dopo essere già stato ap-provato alla Camera. Lo SbloccaItalia è un decreto che contienemisure che vanno dallo sbloccodei cantieri, che partiranno contempi certi, agli interventi per lecalamità naturali, passando perle semplificazioni per l'edilizia,la banda larga e ultralarga, l'am-modernamento delle ferrovie ele concessioni autostradali. Ed èproprio su queste ultime che sisono concentrati i maggiori ai-

VIA LIBERA TRALE DURE PROTESTEDEI CINQUE STELLEAl PROVVEDIMENTOPER FAR RIPARTIRE1 CANTIERItacchi da parte delle opposizio-ni, con l'accusa al premier Mat-teo Renzi di aver favorito ancheil gruppo Gavio, uno dei finan-ziatori della cena milanese diquesta sera.

I CONTENUTITra le norme ci sono quelle delcosiddetto «pacchetto casa», laparte del provvedimento che, se-condo le intenzioni del governo,dovrebbe riuscire a rilanciare ilmercato immobiliare. Chi com-pra una nuova casa o un appar-tamento ristrutturato da un co-struttore, potrà contare su unosconto del 20 per cento in ottoanni fino ad un importo massi-mo di 300 mila euro. L'unicovincolo sarà quello di riaffittarel'immobile per la stessa durataad un canone calmierato. La di-sciplina prevista dallo Sblocca

Italia riprende il contenuto del-la legge «Scellier» francese, chedall'inizio del 2009 consenteuna deduzione del 25% dal red-dito imponibile sul valore di ac-quisto di immobili dati in loca-zione (tetto massimo di 300.000euro, quote di nove anni). La de-trazione è scesa al 13% nel 2012,ma è risalita al 18% nel 2013, e ta-le aliquota varrà fino al 2016.Ma il vero simbolo del provvedi-mento è la cantierizzazione im-mediata delle grandi opere: dal-l'alta velocità Napoli-Bari (pri-ma pietra entro novembre 2015)alla Palermo-Messina-Catania.L'obiettivo è dimezzare i tempidi percorrenza delle tratte. Mi-chele Elia, amministratore dele-gato di Ferrovie, sarà commissa-rio. Sbloccate anche le infra-strutture aeroportuali. Una del-le principali novità arrivata do-po il dramma dell'alluvione diGenova, sono è l'avvio delle ope-re anche in presenza di ricorsi.D'ora in poi le opere potrannodunque partire anche se sullagara è pendente un ricorso delTar da parte dei concorrenti. Sipunta così a velocizzare gli iteramministrativi. Ma il Fondoemergenze nazionali viene rim-pinguato solo con 50 milioni(contro i 100 appunto introdottiin commissione). Le risorse do-vrebbero essere destinate a tuttii territori colpiti dal maltempo(anche cioè a Trieste, Marem-ma, Parma). Via libera ancheagli investimenti per la rete in-ternet ultraveloce. Nel decreto èstato inserito uno conto fiscale«del 50%» per chi investe nelle«aree bianche» in banda larga,anche in città dove una infra-struttura è già presente. Obbli-gatorio da metà 2015 per gli edi-fici di nuova costruzione preve-dere canaline per i cavi in fibraottica. Arriverà inoltre, «entro90 giorni», un «disegno strategi-co» che tenga insieme «porti, in-terporti e ferrovie» prevedendodistretti e accorpamenti, «peruna gestione più razionale enon concorrenziale».

A. Bas.© RIPRODUZIONE RISERVATA

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Le "iii ~ -

Semplificazionicon regolamentoedilizio unicoÈ prevista l'adozione di uno schemadi regolamento edilizio-tipo, persemplificare le norme. Il testounico in materia viene modificato indiversi punti che riguardano: leopere interne e la Comunicazione diinizio lavori ( Cil); la riqualificazionedelle aree attraverso forme dicompensazione , in alternativaall'espropriazione ; l'introduzione diuna nuova ipotesi di permesso dicostruire (in deroga alledestinazioni d'uso ) per gli interventidi ristrutturazione edilizia e diristrutturazione urbanistica.

Meno tasse

per chi si occupadi verde e decoroÈ prevista la possibilità perleamministrazioni comunali diconcedere esenzioni fiscali perlecomunità che accettano diprovvedere in proprio a funzioni didecoro urbano come ilmantenimento di aree verdi, larisistemazione di piazze o strade.L'esenzione è concessa per unperiodo limitato e definito, perspecifici tributi e per attivitàindividuate dai Comuni . Viene datapriorità a comunità di cittadinicostituite in forme associativestabili.

Istituti scolasticie opere sismiche,appalti in derogaIl governo interviene di nuovo sullanormativa degli appalti,prevedendo in alcuni casi unaserie di deroghe rispetto alleattuali procedure. In particolareviene cancellatala possibilità diprescindere dalla richiesta dellagaranzia a corredo dell'offerta peri lavori sotto la soglia comunitariasu edilizia scolastica, dissestoidrogeologico e messa insicurezza antisismica. In questistessi casi la trattativa privatadovrà prevedere l'invito di diecioperatori.

50 milioni di euroin più nel fondoper le emergenzePer rispondere ad emergenzedettate da calamità naturali vienealimentato il Fondo per leemergenze nazionali, istituitopresso la presidenza delConsiglio: le risorse dovrannoessere impiegate per aiutareGenova, colpita dalla recentealluvione. Rispetto a un primostanziamento di 100 milioni,fissato inizialmente dallacommissione Ambiente, l'importoè stato dimezzato a seguito del leosservazioni della commissioneBilancio.

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MIO DISSESTO

Anticalamità,assicurato solo¡12% delle caseL'Ania chiede l'obbligo,ma sono poche le polizzeper le alluvioni e altii costi nelle zone sismiche

di Adriano Lovera

Un mercato potenzialmente in crescita,ma che fatica a decollare. E, per lo più, spez-zato a metà. È quello delle polizze assicurati-ve che coprono i danni derivanti da eventieccezionali come terremoti o alluvioni. Dicui, purtroppo, ci si ricorda soltanto all'indo-mani delle tragedie, come il terremoto del-l'Emilia del 2012 o le recenti inondazioni inLiguria e Maremma. O come ieri a Carrara.Si tratta di coperture molto diffuse per le im-prese o i supermercati, che insieme al fabbri-cato assicurano anche grandi stock di mer-ce. Molto meno a livello di privati' retail".

Inoltre, se l'offerta di coperture contro idanni sismici è ormai ampia anche per le fa-miglie, quella relativa alle alluvioni è quasiinesistente, a causa dei costi che diventanoproibitivi. L'Ania, che da tempo spinge perl'obbligatorietà di queste polizze, ha ribadi-to la sua posizione in Commissione bilan-cio alla Camera, dove si discute la legge diStabilità in via di approvazione: «Negli ulti-mi dieci anni lo Stato ha sostenuto media-mente costi annui per 3,3 miliardi per il ri-sarcimento dei danni catastrofali - ha dettoil presidente Aldo Minucci -. Costi copertiattraverso il ricorso alla fiscalità generale,con interventi normativi deliberati solo do-po gli eventi. In Italia continuano a prevale-

re le posizioni preconcette, che portano adassimilare l'assicurazione catastrofale auna nuova tassa sulla casa».

La platea dei potenziali interessati è am-pia. Secondo dati Ance, oltre il 6o% del patri-monio edilizio italiano (circa 7 milioni diedifici) è stato costruito prima dell'entratain vigore della normativa antisismica pernuove costruzioni (1974). E l'offerta nonmanca. «Tra polizze specifiche o estensionidelle comuni "multirischi" per la casa, or-mai almeno una decina di compagnie sonoattive in questo segmento», dice RobertoManzato, direttore centrale vita, danni e ser-vizi dell'Ania. Però, secondo stime della stes-sa Associazione delle assicurazioni, menodel 2% delle abitazioni è assicurato. Con lerichieste che vanno a ondate. «L'esigenza èparticolarmente sentita nelle zone in cui si èregistrato un evento, soprattutto se recente- ammette Simone Lazzaro, a capo del setto-re Mid corporate, placement platform andreinsurance di Allianz, attiva con il prodot-to "Casa tua-eventi sismici" -. Dai nostri da-ti, vediamo che l'interesse cresce nelle zonedell'Emiliae dell'Aquila, mentre è meno sen-tito nel Friuli, dove la tragedia è più lontananel tempo».

Ma quanto costa una protezione del ge-nere? Dipende da alcuni fattori, come età,numero di piani e caratteristiche costrutti-ve delle strutture portanti, oltre che ovvia-mente dal grado di rischiosità della zona diresidenza. Per una casa di Zoo mq, si puòstimare da un premio inferiore ai Zoo eurol'anno fino a superare i 25o euro nelle re-gioni del Sud. Le zone ad alto rischio sismi-co presentano costi più alti. All'Aquila, peresempio, il costo per proteggere un'abita-zione di 20 anni fa arriva a circa 46o euro(assicurazione Lloyds, preventivo onlinedal sito del broker Fidelitas United). Una

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spesa che garantirebbe il rimborso dei dan-ni alle cose, le spese di eventuale demolizio-ne e sgombero in caso di crollo e anche ipernottamenti in albergo, in caso di inagi-bilità. Le polizze sono disponibili sia per iproprietari di abitazioni singole sia per chivive in appartamento. È difficile, invece, in-serire la protezione "terremoto" nelle poliz-ze fabbricato che proteggono gli interi con-domini, perché farebbe raddoppiare il pre-mio (stima Anaci del zoiz) e sarebbe neces-sario rivedere la natura stessa dei contrat-ti, che di solito pagano i danni subiti solodalle parti comuni.

Sul fronte alluvioni lo scenario cambia.Quasi nessuno è disposto ad assicurare idanni derivanti dalle inondazioni. Da pocosi è fatta avanti Genertel, che ha inseritouna garanzia apposita nella sua ProtezioneCasa; è possibile anche ottenere un preven-tivo di massima online. Il premio perun'abitazione anni 7o di loo mq, al pianoterra, ad Albinia, frazione di Orbetello, ap-pena colpita dall'alluvione in Maremma, ri-sulta di circa 36o euro. Ma in zone menoesposte al pericolo, il premio è inferiore an-che di cento euro. Certo, però, anche que-sto contratto presenta alcune limiti ed èprobabilmente per questo motivo che l'of-ferta riesce a essere tutto sommato abbor-dabile. La copertura alluvioni è sottopostaa una franchigia del lo% (minimo 7.5oo eu-ro) sul valore assicurato e soprattutto nonrimborsai danni a cantine e piani interrati,che quasi sempre sono le porzioni più colpi-te. Per il resto, nella maggior parte dellecompagnie, i danni provocati dai corsi d'ac-qua finiscono dritti nel capitolo "esclusio-ni". Perché non si riesce ad allargare questomercato? «È un problema di mancato in-contro tra domanda e offerta - dice Rober-to Manzato -. Il rischio alluvionale è moltolocalizzato. In uno stesso comune due abi-tazioni a poca distanza possono presentareuna rischiosità totalmente opposta. Perconfigurare il premio, quindi, bisognereb-be inviare un perito. E ci sarebbero variabi-li da monitorare come la corretta manuten-zione del corso d'acqua o la pulizia della re-te fognaria. Un lavoro costoso, che alla fineporterebbe a prezzi non appetibili per la fa-scia retail poiché alla fine solo chi è a ri-schio sarebbe interessato al prodotto».

Dissesto . II torrente Fereggiano a Genova durante l'ultima alluvione che ha colpito la città

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Lo scandalo del torrente Carrionefuorï dagli argïnï due volte l'annoLa Provincia doveva fare i lavori per metterlo in sicurezza, le accuse del governatore

di F -. arco Imarisio

CARRARA Anche l'ultima allu-vione è scolpita nel marmo.Come le altre che l'hanno pre-ceduta, nel 1936, nel 1952, nel1982, 1985, 1992, 1996, 2003,2009 alla vigilia di Natale, 2010(due volte), 2012 (tre volte),2013 e via esondando fino a ierimattina, seconda tappa delconsueto calvario annuale do-po quella di fine luglio.

La causa di tutti i mali è unfiumiciattolo che con un paiodi giorni soleggiati riprenderàpresto il suo aspetto di riga-gnolo, con un alveo così seccoche d'estate i bambini del cen-tro storico ci giocano dentro apallone. Il Carrione non è ilMississippi, e neppure il Po.Ma nei suoi 20 chilometri scar-si di lunghezza scorrono ancheerrori, sviste, omissioni e pec-cati che ne fanno a pieno titoloun fiume molto, ma molto, ita-liano.

«Il quesito proposto richie-de se l'evento alluvionale sullacittà di Carrara da parte del suotorrente sia stato condizionato,nell'entità dello straripamentoe dei danni, da opere dell'uo-mo. La risposta, alla luce delleindagini, non può che essereaffermativa». Quella del 27 set-tembre 2003 fu la peggiore. Ilfiumetto, qui lo chiamano così,saltò ovunque in città. Morìnonna Ida Niccolai, trascinatadalla piena. Crollò un palazzostorico, ci furono danni per 250milioni di euro. «Nel bacinodel Carrione sono presenti set-tori costituiti da detriti derivanti e/o connessi con l'attivitàestrattiva del marmo che for-nendo abnorme contributo dimateriali solidi hanno provoca-to straripamenti e danni. Le at-tività estrattive rappresentanoun elemento determinante nel-la connotazione dell'evento al-luvionale».

I venti chilometri del Carrio-ne fanno una serpentina dalleAlpi apuane al mare attraverso140 cave di marmo. Nel 196o ilavoratori del settore erano sei-mila, oggi 6oo. Il dato indicasolo la prevalenza delle mac-chine, che aumentano la pro-duzione e il conseguente scartodel materiale destinato a con-tendersi l'alveo del fiume conl'acqua. Il marmo è stato e con-tinua a essere il centro di gravi-

tà di Carrara. I tre magistratiche condussero l'inchiesta del2003 non riuscirono a trovareconsulenti che non avesserogià collaborato con marmisti,segherie o aziende dell'indotto.Per questo si rivolsero a duetecnici «stranieri», il geologoAlfonso Bellini e l'ingegnerePietro Misurale, genovesi.

La loro perizia è un elenco di93 foto che testimoniano l'oc-cupazione sistematica dell'al-veo naturale del torrente daparte dei depositi dei rifiuti dilavorazione, con l'acqua co-stretta spesso a scorrere sui ra-vaneti, i cumuli di detriti parteintegrante del paesaggio. «Lapresenza di materiale solido èstata talmente rilevante da ren-dere non attinenti le valutazio-ni sulla portata della piena». Ci

Le cave dì marmoScorre fra 140 cave dimarmo, l'alveooccupato da detritie scarti di lavorazione

sono fotografie dell'alveo lungola strada per Colonnata, cosìpieno di massi abbandonatiche l'acqua fu costretta a scorrere sotto l'asfalto, con conse-guenze inevitabili. C'è l'incredi-bile strettoia creata nell'alveoda una piattaforma di cementosulla quale sorgono due tralic-ci, che aveva ridotto il bacinoda trenta a quattro metri di larghezza. Edifici, strade, attraversamenti. Il torrente è statostrozzato in ogni modo possi-bile. Quasi tutti gli scempi im-mortalati dalle 93 fotografiesono ancora al loro posto.

La perizia degli «stranieri»seguiva il torrente dai monti fi-no all'ingresso nel centro stori-co. Quel che accadeva dopo,comprese le arcate dei pontiostruite dai massi, era una con-seguenza. Mai più, si disse do-Po il 2003, come da copione al-luvionale. Furono promessi argini e sponde. L'unica a direche era tutto inutile senza unprogetto mirato «ove possibi-le» a restituire al Carrione ilsuo alveo, fu Legambiente, ina-

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scoltata Cassandra. A Carrara ilmarmo non si tocca.

Ci sono voluti trent'anni perlimitare lo sversamento dellamarmettola, la polvere di scarto che aveva dato al fiume uncolore bianco latte e aveva fattosparire ogni forma di vita, topicompresi. I nuovi lavori, inizia-ti comunque nel 2007, non so-no certo dei gioiellini. Nel 2011lo scavo in profondità dell'alveonel centro storico venne interrotto per dieci mesi. La dittaappaltatrice aveva fatto crollareun edificio sulle sponde. Con-tratto rescisso, richiesta dannial Comune, corsi, ricorsi e con-troricorsi.

Il sottopasso della Ferrovia,2,5 milioni di spesa, viene ulti-mato nell'ottobre del 2012. Lohanno progettato nel puntopiù basso della zona industria-le, in una conca dove conflui-scono le acque piovane del Carrione. La seconda alluvione del2012 fa crollare il nuovo rialza-mento dell'argine sinistro deltorrente all'altezza del quartie-re di Avenza, il più grande e po-

II processo perl'alluvione dei 2003iniziò a 20 giorni dallaprescrizione dei reati

polato di Carrara. Ieri ha ceduto l'altro argine, in realtà unmuro di contenimento appoggiato alla sponda, finanziatocon i soldi della Regione.

Il presidente Enrico Rossichiede alla giustizia di presen-tare il conto. Qualcuno devepagare. Appunto. Da tre cheerano, i pubblici ministeri del2003 divennero ben presto unosolo. Erano stati indagati peromicidio colposo e omissionedi atti d'ufficio due sindaci,dieci dirigenti comunali, duedirigenti del Genio civile, 32industriali del marmo. Il 25maggio 2011, otto anni dopo ildisastro, il magistrato supersti-te prese la parola alla primaudienza del processo. «Manca-no venti giorni alla prescrizio-ne di ogni reato» disse. «E inu-tile persino cominciare».

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II torrente` bacino idrografico dei Carrione

LIGURIA

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wF]di -aiiara

a Carrara

TÇ1 ', (=-11A

Le esondazioni del Carrionedal 1949 a oggi

Le caratteristicheLunghezza : 20 chilometriPortata media : 0,4-1 metro cubo/secondoTragitto : Alpi Apuane -Mar Ligurerami principali : 4 (canale di Colonnata,

di Torano, di Gragnana,di Bedizzano)

-----------------------------------------------------------------------------------------Regime : torrentizio- ---------------------------------------------------------------------------------Pendenza media : 55% (elevata)

Fonti, Comune di Carrara, Autorità portuale di Marina di Carrara

I soccorsi I Vigili del fuoco su un gommone mettono in salvo una bambina con i suoi familiari rimasti isolati nell'area di Carrara (foto Scoppa)

Dal2 3

Il torrenteesondatola notte scorsaa Carrara è lostesso che harotto gli argininel 2003e nel 2012

Nel 2003-dopo 200millimetri dipioggia caduta- i I torrentestraripa vicinoal centro dellacittà, uccidendoIda Nicolai,76 anni

Nel 2012il Carrioneesondadi nuovo (perdue volte): 5mila abitazioniallagatee 300 sfollati

Le pioggedi ieri (200millimetriin 4 ore) hannofattoaumentarela portatadel Carrionecausando ilcrollo di oltre80 metri dimuraglione.L'acqua hainvaso viaArgine Destro,ad Avenza,dove si trova lazonaindustrialedella città diCarrara

Nell'areaallagata,secondoil Comune,risiedonoalmeno 5.000persone

La zona estdi Marina diCarrara è statainvasa dalfangoprovenientedall'alveo delfiume: segheriee impianti ditrasformazionedel marmosi sono trovatinel mezzodell'esonda-zione

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Il sostegno di Bruxelles alla maxi opera

La Commissione Uescende in campoper la Torino-Lione

Alessandro AronaMaria Chiara Voci

«Il costo dellaTorino-Lio-

ne è paragonabile a quello dei

grandi trafori alpini, è pari a

8,5 miliardi ed è cambiato po-

co dall'inizio del progetto a

oggi. L'opera è l'unico modo

per realizzare un trasferimen-

to modale significativo attra-

verso le Alpi con il Corridoio

Mediterraneo. Per questo la

Commissione europea la so-

stiene pienamente». Le paro-

le - che pesano "oro", soprat-

tutto in queste settimane di

grande confusione in Italia,

dopo la notizia (anticipata dal

Sole 24 Ore il 24 ottobre) degli

extracosti applicati all'infra-

struttura da Rfi nel Contratto

di Programma 2012-2016 - arri-

vano dal coordinatore euro-

peo Jan Brinkhorst. Che, per

la primavolta, non ha affidato

alle agenzie il suo messaggio,

ma ha diramato su carta inte-

stata un comunicato stampa.

Una presa di posizione im-

portante, che è stata imme-

diatamente rilanciata dal mi-

nistro ai Trasporti, Maurizio

Lupi: «Spero - ha detto - che

la nota di Brinkhorst metta

definitivamente a tacere le

voci su dubbi europei ciclica-

mente emergenti sull'utilità

e la strategicità di questa li-

nea ferroviaria».

In queste ore, del resto, il mi-nistero delle Infrastrutture ita-liano sta lavorando alacre-mente per chiarire prima pos-sibile, dal punto di vista tecni-co, la vicenda degli extracostidella Torino-Lione. Il Contrat-

to di programma Rfi

2012-2016 , firmato l'8 agosto,stima infatti perla tratta inter-nazionale un esborso "a vita

intera" di 11,977 miliardi, anzi-ché gli 8,329 indicati dall'ac-

cordo Italia-Francia del 2012 eda tutti i documenti Ltf.

I tecnici di Porta Pia stannopreparando le carte per l'audi-zione in Parlamento , fissataper martedì 11 novembre e ri-chiesta dal senatore del Pd,Stefano Esposito . Lupi diràche le cifre indicate nel proget-to definitivo , atteso al Cipe en-tro fine anno , sono quelle uffi-ciali di Ltf. Dunque 8,3 miliar-di per i lavori della parte comu-ne (che salgono a 9.940 milio-ni se consideriamo progetta-zione e cunicoli), di cui 4,8 mi-liardi a carico dell'Italia (più855 per progetti e discenderie,questi ultimi già coperti).

Al contrario, i numeri indi-cati nel Contratto Rfi, secon-do il ministero delle Infrastrut-ture, sarebbero solo «stime»,proiezioni , che nonhanno nes-suna incidenza sui documentiufficiali : né sul progetto cheandrà al Cipe (parte italiana)né sulla richiesta di finanzia-menti europei Ten-T, da invia-re alla Commissione Ue in ba-se al bando lanciato a settem-bre. Per la quota italiana, al net-to del contributo Ue, calcolatoal 4000, non mancherebbero1.740 milioni, come si deducedalle cifre Rfi, ma al massimo_5-700 milioni.

Al ministero si lavora inol-tre per trovare al più presto,anche con una gara a inviti, unadvisor di valore internaziona-le per certificare i costi dellaTorino-Lione . Una prima garaa riguardo era stata lanciata in

estate da Ltf, ma è andata de-serta . Ora i due ministeri (ita-liano e francese) chiedono al-la società mista di accelerare,escludendo di ripubblicare unnuova avviso e procedendo in-vece - come ammesso dalle di-rettive europee - ad affidamen-ti diretti o a inviti . Fra le ipote-si circolate in questi giorni,c'era anche quella di un incari-co diretto alla Bei (organo del-la Commissione Ue), che peròha declinato per "conflitto diinteressi ". Grazie all'advisorsi conta di "smontare " le previ-sioni di Rfi sull'inflazione, giàduramente criticate dal Com-missario Mario Virano per ma-nifesto e rilevante scostamen-to al rialzo rispetto all'inflazio-ne reale di questo periodo(o,1% su base annua a ottobresecondo l 'Istat).

O RIPRO D O ZIO NE RISERVATA

Torino-Lione Pagina 13

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Oggi all'Onuil rapporto

sull'utilizzo diinformazioni

raccoltecon le nuove

tecnologie

RICCARDO LUNA

MONDO che conta.Che parte dai dati,l'analisi di miliardidi dati, per faredavvero le scelte

migliori. Risolvere problemi al-trimenti insoluti. Si chiama Da-ta Revolutioh ed è la nuova pa-rola d'ordine delle Nazioni Uni-te. Oggi a New York, nel quar-tier generale del Palazzo di Ve-tro, verrà presentato il rappor-to, voluto dal segretariogenerale Ban 1{ì-moon, perorientare gliobiettivi strategicidei prossimi cinque anni. Dopoi Millennium DevelopmentGoals, le otto sfide lanciate dal-l'Onu nel 2000 per il 2015 e or-mai quasi vinte, cosa deve fareil mondo per essere davvero fe-lice? La risposta è nei dati. Ov-vero nelle informazioni: «I datisono il sangue vitale di chi devedecidere, il materiale grezzo sucui si basa la possibilità di ren-dere i politici responsabili dellescelte che hanno fatto».

È sempre stato così, in un cer-tosenso. Ma adessoèincorsounavera rivoluzione. Una rivoluzio-ne innescata dalle nuove tecno-logie digitaliche stanno moltipli-cando in maniera esponenziale idati a disposizione compresiquelli che ciascuno di noi produ-ce nel mondo digitale. Ci sono in-fatti i dati delle statistiche ufficiali, quelli dei sondaggi, quellidelle ricerche. E ci sono poi le in-finite tracce che lasciamo usan-do i l web e che diventano p otentiindicatori sociali in grado diorientare previsioni e comporta-

Dal Brasile a Sumatradiversi i progetti disviluppo sostenibilebasati sui numeri

Il mondo salvato dai Big Data" i faràn o'vincere la ove à"menti. È questa la rivoluzione incorso. E gli esempi di successo so-no tantissimi.

A Rio D e Janeiro, in Brasile, gliadolescenti sono stati coinvoltiin un progetto di riduzione del ri-schio ambientale per il quale do-vevano attaccare delle macchinefoto grafiche a degli aquiloni e do-cumentarelapresenzadisistemidi drenaggio, strutture sanitariee blocchi all'evacuazione. Risul-tato: pile di spazzatura sono statirimossi. A Sumatra, in Indone-sia, gli incendi nelle foreste han-no causato decine dì migliaia dicasidimalattierespiratorie:ladi-sponibilità di dati con riprese ae-reexiaconsentitodi.ridurreitem-pi di intervento dei pompieri da36 a4 ore e di incastrare le azien-de che appiccavano fuochi illega-li. Sempre in Indonesia, i tweetvengono usati per ricavare un in-dice dei prezzi del cibo. In Messi-co una piattaforma coni dati deisussidi all'agricolturahaconsentíto dí dimostrare che granpartedei fondi, invece di andare a chiaveva più bisogno, sono stati ac-caparratidagliagricoltoripiùric-chi. Infine in Ruanda, un'appli-cazione open so urce (RapidTTFR )ha aiutato ibambini separati daigenitori in seguito a situ azioni disastrose a ricongiungersi alla fa-miglia di origine nel giro di oregrazie alla possibilità di scam-biarsi notizie e immagini con unlivello di sicurezza assoluto.

«Questaèlarivoluzione!» esul-tano gli estensori del rapporto,un team internazionale guidatodal professor Enrico Giovannini,già presidente dell'Istat e mini-stro del Lavoro del precedentegoverno. L'idea che c'è dietro èche in un mondo in cui ci sonosempre più informazioni e stru-menti per analizzarle, le decisio-ni sono sempre più efficaci. «Nondovrà più essere possibile dire

nonio sapevamo. Nessuno dovràpiù essere invisibile. n mondoche vogliamo è un mondo checonti» è la frase chiave del rap-porto. Che non è un elenco di buo-ni propositi ma chiede all'Onuunaseriediazioniprecisedamet-tere in campo subito. Infatti, af-finché la Dat a Revolutionsia effi-cace e porti davvero a raggiun-gere iprossimi "obiettivi s osteni-bili" delpianeta, ènecessario che

molte cose cambino. A partiredal fatto che la produzione e laraccolta di dati, ovvero di infor-mazioni, è disomogenea a tuttosvantaggio dei paesi meno svi-luppati. Quelli dell'area sub-sahariana sono messi peggio ditutti. L'ennesima riprova del fat-to che i dati sono alla base dellosviluppo e dei benessero econo-mico.

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ll3 ILEA Rio dei teenager hannofilmato la città dall'altousando degli aquiloni per unprogetto per ridurre i rischidi disastri ambientali

111NDO IIAUsando Gfw, databasesulle foreste, si sono ridottii tempi di intervento sugliincendi da 36 a 4 ore

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ICOUna migliore gestione deisussidi agli agricoltorigrazie a un database creatoda un gruppo di ricercatori

MMIALa raccolta dati hadimostrato l'utilità eindirizzato la campagnasanitaria da 3,9 miliardi

UGANDAIl database incrociatoMtrac contro la malariaaggiornai medici su quantedosi hanno a disposizione

SUD SUDANRapíditr, app per trovarebimbi separati dai genitori,ha ridotto da 6 settimane aore il tempo per riunire

. famiglie nei campi profughi

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Il calo del il abbatte le e pensioniNel 2014 il tasso di capitalizzazione dei versamenti contributivi scende a -0,1927

Vitaliano D'AngerioMatteo Prioschi

Effetto Pil sulle pensioni.Per la prima volta dalla riformaDini (1995), quanto messo daparte per la pensione non saràrivalutato. Anzi. Dal "salvada-naio previdenziale" verrannoinvece tolti dei soldi.

Il motivo è tutto in una per-centuale: -0,1927 per cento. E iltasso di capitalizzazione 2014per la rivalutazione deimontan-ti contributivi che viene calco-lato ogni anno dall'Istat sullaba-se della serie storica del Pil (ulti-mi 5 anni). Quest'ultimo noncresce dal secondo trimestreton e soprattutto sconta anco-ra il -5,5%io registrato nel 2009. Il27 ottobre scorso, ministerodel Lavoro e Istat hanno invia-to a ministero dell'Economia,Inps e Casse di previdenza undocumento che sancisce il coef-ficiente negativo. «Si sottoli-nea che per la prima voltadall'entrata in vigore della leg-

Le Casse dei professionisticercano di correre ai ripariper garantire comunqueun rendimento positivoanche se minimo...........................................................................

ge sopra citata - si legge nel do-cumento Istat - il coefficientedi rivalutazione risulta inferio-re all'unità, a causa della dina-mica negativa del Pil nominalenel periodo considerato».

Il «taglio»La gravità del momento emer-ge anche dal testo della lettera.Ma che significa nel concreto?Esempio: i lomila euro versatifino a oggi nel corso della vitalavorativa andranno moltipli-cati per 0,998073. Risultato?9.980,73 euro. Senza dimentica-re che in termini reali, e quindial netto dell'inflazione, le pen-sioni contributive avevano giàperso potere d'acquisto. «De-curtare una parte del montantecontributivo è un fatto scanda-loso - dichiara Giuseppe Roma-no, responsabile ufficio studiConsultique ed esperto di pre-videnza -. Tanto più che si arri-va a tale decisione dopo l'ina-sprimento fiscale sulla previ-denza integrativa».

Vale per tuttiInoltre va ricordato che l'appli-

cazione del tasso negativo ri-

guarda tutti e non solo coloro

che hanno cominciato a lavora-

re dopo il 1995, post legge Dini:

la riforma Monti-Fornero del

ton ha infatti stabilito il meto-

do contributivo pure perle per-

sone che hanno iniziato un'atti-

vità lavorativa prima del 1995,

in relazione ai contributi versa-

ti a partire dal 2012. Per questo

motivo, diventa sempre più ur-

gente la "busta arancione" ov-vero l'estratto Inps con le stimedella pensione attesa dal varodella riforma Dini. Il direttoregenerale Inps, Mauro Nori, neha garantito l'invio entro di-cembre nella recente audizio-ne alla commissione bicamera-le di vigilanza.

Casse in movimentoCi sono poi alcune Casse dipre-videnza che, in virtù della loroautonomia, hanno chiesto ai mi-nisteri competenti di utilizzareun altro tasso di rivalutazione.È il caso dei consulenti del lavo-ro (Enpacl) e degli ingegneri(Inarcassa). «L'assemblea haapprovato questa modifica -spiega Alessandro Visparelli,presidente Enpacl -. Attendia-mo la risposta. Agganceremola rivalutazione al gettito con-tributivo complessivo della ca-tegoria. È previsto un rendi-mento minimo dell'1,5°io». Stes-so discorso per ingegneri e ar-chitetti che, dopo il via liberadei ministeri, legheranno la ri-valutazione alla variazione me-dia quinquennale del monteredditi degli iscritti. Anche quivi è un rendimento minimodell'1,5 per cento. A tale modifi-ca infine vi sta lavorando purel'Enpap, l'ente di previdenza de-gli psicologi: «Sì, stiamo pen-sando anche noi di individuareun diverso tasso di rivalutazio-ne con la garanzia di un rendi-mento minimo», affermaFede-rico Zanon, vicepresidente diEnpap.

Fondi pensione e TfrUn valore minimo per il tassodi rivalutazione "generale", in-vece, per il momento non è pre-visto da alcuna norma. A fron-te del recente andamentodell'economia e delle previsio-ni per i prossimi anni, sarebbeopportuno un intervento legi-slativo che escluda la possibili-tà di applicare un tasso negati-vo, impedendo così l'erosionedel montante accumulato, op-pure consenta un'erosione"controllata" che nellapeggio-re delle ipotesi annulli le riva-lutazioni degli anni preceden-ti ma non intacchi il capitaleversato.

L'applicazione di un indicenegativo a un singolo annonon incide in modo consisten-te sulla pensione (si veda arti-colo a fianco) però si deve te-ner conto che ciò potrebbe ri-petersi in futuro e che l'impor-to complessivo dell'assegnosu cui potranno contare i lavo-ratori potrebbe ridursi ulte-riormente quale effetto di dueprovvedimenti contenuti neldisegno di legge di Stabilità:l'opzione, per tre anni, di incas-sare subito il Tfr e l'aumentodella tassazione sui fondi diprevidenza complementare ele Casse dei professionisti.

ORI PRO D U ZI O NE RISERVATA

Previdenza professionisti Pagina 16

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Il trend dal 1996 a oggi

Tasso di capitalizzazione del montante (in%)

1996 --6,2054

1997 - -- 5,5871

1998 - -- 5,3597

1999 5,8503

2000 5,1781

2001 4,7781

2002 4,3698

2003 4,1614

2004 3,9272

2005 4,0506

2006 - 3,5386

2007 3,3937

2008 3,4625

2009 3,3201

2010 1,7935

2011 1,6165

2012 1,1344

2013I

- 0,1643

2014

Come si calcola il montante contributivo

LA REGOLA

L'articolo 1, comma 8, della legge 335/1995 stabilisceche per determinare il montante contributivoindividuale si applica alla base imponibile l'aliquotadi computo nei casi che danno luogo a versamenti, adaccrediti o ad obblighi contributivi e la contribuzionecosì ottenuta si rivaluta su base composta al 31dicembre di ciascun anno, con esclusione dellacontribuzione dello stesso anno, a l tasso dicapitalizzazione

L'INCREMENTO

Ipotizziamo che una persona abbia iniziato alavorare ne11996 ein quell'anno abbia versato

di contributi. Tale importo alla finedell'anno non viene rivalutato.Nel 1997 all'importo di si applica ilcoefficiente di rivalutazione determinato perquell'anno, pari a Il montante diventaquindi di A tale importo si devonopoi aggiungere 5.588,30 euro che sono icontributi versati durante l'anno . In totale, quindi,a fine 1997 il montante contributivo è dicuro.Nel 1998 all'importo di si applica i€coefficiente" previsto per quell'annoeilmontante contributivo diventa dia cui si sommeranno i contributi versati semprenel 1998 arrivando n così via neglianni successivi

LA RIDUZIONE

Afronte di un coefficiente negativo, il montante peròinvece di crescere si riduce . Nel 1999 i

con il coefficiente di sono diventati. Ipotizzando, invece , che in tale

anno si fosse app€ieatoil coefficiente previsto perii2014, i sarebbero diventati

Il documento e le conseguenze

LA LETTERA

Asinistraildocurnentoinviato dalmini-telodelLavoro a Inps,Casse d iprevidenza eministerodell'Economiasullamodifica, innegativo, deltasso annuo dicapitalizzazio-ne

GLI ESEMPI

TaglioIl tasso d icapitalizzazione delmontante contributivo daapplicare a quanto accantonatofino a131 dicembre 2013 ènegativo e paii a -0,1927 per

li divarioPerogni punto d i ossi ilaz ione del

PiI medio rilevato nell'interoperiodo di contribuzione, il tassodi sostituzione va ria di circa 20Funti pcrccntuah. Quindi ,, i[ Pii

cento. Ciò significa , per esempio,che un montante di 50mila euioinvece di crescere, comeavvera ut0 i I I passato, q cestavolta si ridurrà di 96 35 eurcscendendo a 49903,65 erro. Sel'importo è di 150mi la euro,iltaglio a à di 289, 05 curo

medio dovesse essere pari azero, il tasso di sostituzione delprimo assegno pensionisticopotrebbe essere fnoa130 inmeno rispetto a quello standardcalcolato da ila Ragioneriagenerale dello Stato sulla base diun P11 d211'1,5 percento

Fonte: elaborazione Sole 24 Ore su dati Istat - ministero del Lavoro

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1 asse, accessosolo al bonus 50%

Impianti a biomassa senza bonus del65%. Non rientrano, infatti, nell'elencodelle strutture che possono beneficiaredelle agevolazioni per la riqualificazio-ne energetica. A trovare, invece, appli-cazione la detrazione fiscale del 50%.La sostituzione di impianti di clima-tizzazione invernale con impianti do-tati di generatori di calore a biomassapossono, infatti, essere ricondotti allariqualificazione globale degli edifici.Questa la risposta fornita, ieri, nelcorso del Question time che si è svoltoin Commissione finanze alla Camera,dal sottosegretario all'economia EnricoZanetti, in risposta al quesito posto daRenate Gebhard (Gruppo misto - mi-noranze linguistiche). In particolare,il quesito posto, mirava a far chiarez-za in merito alla disciplina agevolativaeventualmente applicabile agli impiantia biomassa in caso di ampliamenti degliedifici non essendo questi attualmentecontemplati dalla legge. A tal propositoZanetti, riportando quanto fatto pre-sente dall'amministrazione finanziaria,ha spiegato come «in caso di amplia-mento delle strutture, la diversità degliedifici prima e dopo l'intervenuto co-stituisce ostacolo alla misurazione delrisultato energetico rendendo, quindi,impossibile l'applicazione del bonus65%. Tali interventi, però», ha conclu-so Zanetti, «potranno beneficiare del-la detrazione fiscale del 50% (fino al31 dicembre 2014), limitatamente allaquota parte dell'impianto riferibili allaporzione di edificio esistente».

Beatrice Migliorirti

Biomasse Pagina 18

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CANTIERI

Nei costile spese

dei bagniDI DANIELE CIRIOLI

La spesa dei «baracca-menti» (bagni, spogliatoi,refettori, dormitori ecc.),da includere nella vocedi costo per la sicurez-za, comprende non solola posa in opera (mon-taggio e smontaggio) maanche le spese di utilizzosul cantiere, quale peresempio quello di pulizia,di riscaldamento e di con-dizionamento. Lo precisala commissione per gliinterpelli sulla sicurezzadel lavoro nella nota n.2512014, rispondendo aun quesito dell'associa-zione nazionale costrut-tori edili (Ance).

L'Ance, in particola-re, ha appunto chiestodi sapere se tra le vocidi costo per la sicurez-za degli apprestamenti,elencate nell'allegato XVdel T.u. sicurezza (dlgs n.8112008) con riferimentoal piano di sicurezza e co-ordinamento (Psc), deb-bano essere ricompreseoltre alle spese per laloro installazione inizia-le (fornitura, trasporto,realizzazione piano diappoggio, realizzazio-ne sottoservizi di allac-ciamento, montaggio esmontaggio) anche quellerelativa a riscaldamento,condizionamento, pulizia

e manutenzione . Gli ap-prestamenti includono,tra l 'altro , i cosiddetti«baraccamenti», di normacostituiti da monobloc-chi prefabbricati e cheassolvono a funzioni digabinetti , spogliatoi, re-fettori, locali di ricoveroe riposo , di bagni per la-varsi, di dormitori ecc.

La risposta della com-missione è affermativa.Stando alle disposizionidel T.u. sicurezza (punto4.1.3 dell'allegato XV), ilquale stabilisce che «lesingole voci dei costi del-la sicurezza vanno calco-late considerando il loro«costo di utilizzo» per ilcantiere interessato checomprende, in quanto ap-plicabile , la posa in operae il successivo smontag-gio, l'eventuale manuten-zione e l'ammortamento»,se ne deduce che le spesedi manutenzione dei ba-raccamenti vanno inclusetra i costi della sicurezza.E tra queste le spese di ri-scaldamento, di condizio-namento, nonché quelle dipulizia le quali, risultan-do necessarie al corretto«utilizzo» degli stessi ba-raccamenti, dovranno es-sere ricomprese tra i costidella sicurezza.-bRipraiuzione riservata

Sicurezza nelle scuole Pagina 19

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Burocrazia (Je: ora l'Italia qualche poltroua in p iù,r a conta poco. Il vero boss ê il tedesco Martin Selmayr

DI TINO OLDANI

Quando c'era il vecchio Pci,il senatore NapoleoneColajanni , esperto di eco-nomia e autentica miniera

di battute sarcastiche perfino suisuoi compagni di partito, era solitodire: «In politica la propaganda nonè reato, ma è da stupidi crederci».Parole che mi sono tornate in menteieri, quando ho letto l'intervista aRepubblica di Sandro Gozi , sotto-segretario agli Affari europei. Perdimostrare che l'Ita-lia ora conta di piùin Europa, grazie alpremier Matteo Ren-zi e al suo impegno disottosegretario, Gozidice. «Abbiamo la-vorato per avere unpeso maggiore ai ver-tici della Commissio-ne Juncker: abbiamo20 italiani nei gabi-netti contro i 14 diquella precedente ,con un capo e quat-tro vice in portafoglieconomici, un senioradvisor e un portavo-

lasciare poche speranze. Non solo.Il fatto che Gozi si vanti per

un presunto maggior peso dell'Ita-lia nella burocrazia europea, nonsolo è contraddittorio rispetto alletesi di Renzi, ma è pure smenti-to dai fatti: l'Italia ha sì ottenutoqualche posto in più rispetto allaCommissione Barroso, ma non inquelli decisivi.

L'unico capo di gabinetto italiano èStefano Manservizi , 60 anni, ex capodi gabinetto di Romano Prodi e diMario Monti , fino a pochi giorni faresponsabile dell'ufficio Ue ad Ankara:

burocrate stimato, neiprossimi cinque annilavorerà a fianco diLady Pese, FedericaMogherini , ma avràben poche possibilitàdi influenzare altrisettori. Dei quattrovicecapi italiani, unosolo lavorerà in ungabinetto importante,quello del vicepresi-dente lettone ValdisDombrovskis (Euroe dialogo sociale), chesi è scelto un capogabinetto finlandese,ma non ha ancora in-

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ce. Insieme alla nomina del Garan-te europeo per la protezione dati,Giovanni Buttarelli , dimostriamoche a Bruxelles si parla sempre piùitaliano, speriamo anche nel cambiodelle politiche».

Quanto al cambio delle politiche,la frecciata di Jean -Claude Jun-cker contro Renzi («Non siamo unabanda di burocrati»), in risposta aun'accusa lanciata dal premier ita-liano pochi giorni prima, sembra

dicato il nome del vice italiano. Gli altritre vice italiani sono Elisabetta Sira-cusa (Agricoltura), Giulia Del Bren-na (Ricerca, scienza e innovazione) eRuth Paserman (Occupazione, affarisociali e mobilità del lavoro). Poltronedi contorno.

Non ci sarà invece nessun italia-no in strutture chiave della Commis-sione, quali: Commercio, Concorrenza,Industria, Trasporti, Politiche Regiona-li. E nessuno parlerà italiano neppure

nella squadra del vicepresidente JyrkiKatainen (Lavoro e crescita), conside-rata tra quelle strategiche.

Ancora una volta, la vera dominatri-ce della burocrazia Ue è Angela Mer-kel, che ha piazzato dirigenti tedeschidi sua fiducia nei gangli veri del pote-re della Commissione: cinque capi digabinetto (lo stesso numero che avevanella Commissione Barroso), dodicivicecapi di gabinetto e una ventina dialti dirigenti. Un'impresa resa più fa-cile dall'altrui debolezza politica: peri commissari Ue avereun capo di gabinettotedesco è consideratofondamentale per averemi dialogo quasi direttocon la Merkel.

Com'è ovvio, trai capi di gabinettoUe, spicca quello delpresidente Juncker: sitratta del tedesco Mar-tin Selmayr , 44 anni,uomo di fiducia dellaMerkel, che a Bruxellesha fama di lavorare 24ore su 24, è definito un«work alcoholic» (droga-to di lavoro), parla tede-sco, francese e inglese,ma conosce anche spagnolo, italiano,russo e polacco. IJ entrato nei palazzi diBruxelles dieci anni fa, dopo una bril-lante carriera nel settore privato comeconsulente legale europeo del colossoeditoriale tedesco Bertelsmann. Hainiziato come portavoce della commis-saria lussemburghese Viviane Re-ding (Giustizia), poi è diventato capodi gabinetto della commissione Giu-stizia, da cui nel marzo 2014 ha presoun congedo temporaneo per guidare lacampagna elettorale di Juncker. Che

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ne dovesse diventare il capo di gabi-netto, era dunque scontato.

A Bruxelles , Selmayr è conside-rato un uomo di potere al massimolivello. Gli altri alti burocrati lo rispet-tano, ma ancor più lo temono perché ilsuo parere è decisivo in tutte le nomine.E nelle riunioni nessuno si sbilanciase non dopo che lui ha preso la parolaper spiegare il suo punto di vista, sulquale ovviamente tutti convergono. IlFinancial Times ha visto la sua longamanus anche nella scelta dei commis-

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sari e nella definizio-ne delle rispettivecompetenze.

In alcuni casi,perfino i com-missari Ue conta-no meno di Selmayr.L'ha dovuto speri-mentare a sue spesela svedese CeciliaMalstrom, commis-saria al Commercio.Prima dell'audizio-ne davanti al Parla-mento europeo, ave-va messo per iscrittole risposte alle do-mande dei deputati.Ma quella sul Ttip, a

cui si era detta favorevole, gli è statacambiata da Selmayr, senza che lei nefosse informata, su un punto chiave,quello della clausola Isds (l'arbitratoinvestitori-Stati). Recitava l'aggiunta:«I meccanismi per risolvere le disputetra investitore e Stato non sarannoparte dell'accordo». Esattamente ciòche aveva chiesto la Merkel per de-potenziare il Ttip rispetto alle preteseUsa. Gozi se ne faccia una ragione: aBruxelles il potere parla tedesco.

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Unipol e l'addio all'Ania,tra crisi e contrattiC hia la rappre sentI «contenitori» di aziende non fu donano più

di Dario Di Vico

La decisione dell'ammini-stratore dell'Unipol, CarloCimbri, di uscire dall'associa-zione di categoria delle assicu-razioni (l'Ania) non mette a ru-more solo il mondo delle po-lizze. La scelta annunciata ieriin un'intervista al Sole 24 Orefa suonare un campanello d'al-larme per l'intera rappresen-tanza delle imprese. Cimbri la-menta l'impossibilità di deci-dere in Ania a causa di una go-vernance pletorica e pocoorientata a produrre decisioni.

Insomma il modello extra-large della rappresentanza cheandava fino a qualche anno fa- si pensò addirittura di farentrare l'Abi in Confindustria- non funziona più, i muta-menti dell'economia richiedo-no azioni di supporto mirate enon generiche.

Una volta si tendeva a incor-porare i conflitti di interessetra singoli segmenti delle im-prese, oggi ciò comincia rive-larsi paralizzante. Un caso si-gnificativo in materia è statal'uscita di Federdistribuzione(grandi imprese del commer-cio) da Confcommercio cherappresenta prevalentementeil dettaglio. Il casus belli, a

quel tempo nel 2011, fu l'orien-tamento sulle liberalizzazioni,considerate necessarie daigrandi e pericolose dai piccoli.Ma se vogliamo anche dentrol'impasse nel quale è piomba-ta Rete Imprese Italia ritrovia-mo la stessa difficoltà: ungrande contenitore che nonriesce a far sintesi di tutti gliinteressi rappresentati, quellidegli artigiani e quelli deicommercianti. Un esempio?Gli aumenti dell'Iva considera-ti ieri e oggi come la peste dal-le associazioni del commercioe tutto sommato ignorati dagliartigiani. In qualche caso persupplire alla mancata omoge-neità delle rivendicazioni scat-ta la personalità del leader maoggi anche questo tipo di solu-zione intermedia sembra fun-zionare meno.

Probabilmente siamo soloal primo atto visto che nonsappiamo che connotati avràl'economia del dopo crisi. In-tuiamo che le filiere sarannopiù importanti dei settori e leprime mettono in collega-mento imprese manifatturie-re, fornitori, distribuzione maanche liberi professionisti. Co-me verrà rappresentata questarealtà mista?

Oggi non lo sappiamo e perlo più elenchiamo casi di sepa-razione individuale. Alcuniimprenditori, come FrancoMoscetti di Amplifon, condu-cono da tempo (2009) una lorobattaglia critica verso Confin-

dustria, altri come Guido Ba-rilla hanno polemizzato dura-mente con la conduzione masono rimasti sempre dentro.Però guai a farsi prendere solodal nomi e dimenticare i pro-cessi. E in quest'ottica un'ulte-riore traccia ce la danno le rea-zioni seguite all'annuncio diCimbri. I più preoccupati si so-no detti i sindacati di categoriadei lavoratori delle assicura-zioni che temono la sortita diUnipol come preludio di unarimessa in discussione delcontratto nazionale di lavoro.Detta in breve hanno paura diun replay del caso Fiat quandonell'autunno del 2011 SergioMarchionne uscì da Confindu-stria proprio per negoziarecon i sindacati un contrattodell'auto più aderente alle esi-genze produttive del gruppotorinese.

E chiaro che la crisi ha au-

AssociazioniIcasi diFederdistribuzionee Confcommercio el'impasse Rete Imprese

mentato la polarizzazione trale imprese, spaccando il frontetra chi sa esportare e chi inve-ce lavora solo sul mercato in-terno. E altrettanto evidenteche i primi sono più portati ainvocare il taglio delle tassementre i secondi sono più at-tenti ad ottenere provvedi-menti di sostegno alla doman-da.

Finora questa contraddizio-ne non è esplosa mentre è al-trettanto evidente la differen-za tra le aziende del made inItaly di qualità che comunqueproducono un valore aggiuntomaggiore e possono ridistri-buirlo e invece quei settori chedevono fare i conti con unaconcorrenza globale asfissian-te sul costo del lavoro come glielettrodomestici, la siderurgiae appunto l'auto. Ci sarà uncontratto nazionale che possasoddisfare gli uni e gli altri?

Tutti sostengono che la con-trattazione va spostata nelleaziende proprio per legaremeglio produttività e salari manon si chiedono come ciò èdestinato a cambiare il ruolodelle associazioni. La tradizio-nale rappresentanza (lobbypiù immagine) dovrà conta-minarsi con elementi di politi-ca industriale dal basso ovverodi puntuale ricognizione deiproblemi di un settore o di unafiliera.

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Protagonisti

L'amministratore delegato diUnipolSai Carlo Cimbri

li presidente di FederdistribuzioneGiovanni Cobolli Gigli

Il presidente di Rete Imprese ItaliaGiorgio Merletti

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A confronto con il ministrodella giustizia Orlando

Il 49' Congressodel Notariato,oggi e domania Roma, è dedi-cato al tema «Ilcontributo delNotariato perla competitivitàdel Paese». Oggi,nella sessioneaperta al pubbli-co, sono previsti gli interventi dei ministri della giusti-zia, Andrea Orlando, e per i rapporti con il parlamento,Maria Elena Boschi. Al centro dei lavori congressuali,il tema della competitività del Paese e il contributoche il notariato può dare, in termini di «sicurezza giu-ridica» delle transazioni economiche, per il rilancioeconomico. Al tema competitività sarà dedicata la ta-vola rotonda alla quale parteciperanno Alberto Baban(Piccola industria di Confindustria); Edoardo Battisti(Ministero dello sviluppo economico; Arturo Bris (IMDBusiness School di Losanna); Riccardo M. Monti (Ice- Agenzia per la promozione all'estero e l'internazio-nalizzazione delle imprese italiane; un rappresentantedel Consiglio nazionale del Notariato.

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Al centro dell'incontro il contributo alla modernizzazione

Il Notariato si mobilitaper la competitivitàMarco BellinazzoMILANO

«Il contributo del Notaria-to per la competitività del Pae-se». E questo il titolo del XLIXCongresso della categoria che sisvolgerà a Roma oggi e domani.Il tema della competitività è evi-dentemente di grande e costan-te attualità, ma la scelta dei notaidi porlo al centro della propriaassemblea è dettata anchedall'esigenza di rimarcare i risul-tati che su questo fronte sonogià stati raggiunti.

«La sicurezza giuridica deiflussi finanziari e di controllodella ricchezza è elemento fon-damentale per attrarre investi-menti esteri e rilanciare la com-petitività - spiega il presidentedel Consiglio nazionale del No-tariato, Maurizio D'Errico -. Eb-bene, secondo il rapporto DoingBusiness 2015 l'Italia ha recupe-rato 44 posizioni rispetto alranking pubblicato lo scorso an-no nella sezione starting a busi-ness. Per la seconda volta in solidue anni, nella classifica sullacompetitività internazionale, inparticolare, le sezioni dell'immo-biliare e impresa in cui il notaria-to è coinvolto vedono migliora-re la posizione dell'Italia».

Dal rapporto Doing Business

2015 emerge infatti che il trasferi-

mento della proprietà immobi-

liare in Italia è meno costoso,

prevede un minor numero di

procedure e tempi più rapidi ri-

spetto a gran parte dei paesi Oc-

se ad alto reddito. L'Italia (41) è

posizionata meglio, tra l'altro, di

Australia (53), Canada (55), Pae-

siBassi (58), Spagna (66), Regno

Unito (68), Giappone (73), Ger-

mania (89) e Francia (126). Cos'è

accaduto? «Che in campo immo-

biliare - chiarisce D'Errico - da

settembre 2012 è stato completa-

to il processo di informatizzazio-

ne delle procedure di pubblicità

immobiliare: i notai trasmetto-no per via telematica gli atti aipubblici registri immobiliariconsentendo l'aggiornamentodei dati in tempo reale. A genna-io 2013, inoltre, il notariato hamesso a punto il sistema che con-sente la stipula dell'atto pubbli-co informatico e la sua conserva-zione, nel settore dei contrattipubblici di appalto».

Il notariato ha anche lanciatoil progetto aste telematiche nota-rili (RAN). «E per la prima volta- sottolinea il presidente delConsiglio nazionale - in Italia sipuò partecipare ad un'asta giudi-ziariaviaweb (attraverso gli stu-di notarili) con rilanci da partedi cittadini che si trovano a centi-naia di km dalla sede del Tribu-nale titolare della procedura. Dafine 2013, attraverso la RAN, so-no stati aggiudicati in tre turnid'asta (novembre 2013, aprile2014, luglio 2014), il 51%io dei lottiimmobiliari residenziali appar-tenenti al patrimonio ex SCIPposto in asta dall'Inaii».

Anche in ambito societario lecose vanno bene. Per quanto ri-guarda la costituzione societa-ria, l'Italia sempre nel Doing Bu-siness 2015 ha una posizione paria quella degli Usa (46) e miglio-re di quella di Svizzera (69), Spa-gna (74), Giappone (83) e Ger-mania (114). «Il collegamento te-lematico del notariato - conclu-de D'Errico - alregistro delle im-prese è un esempio felice delladigitalizzazione italiana. Da set-tembre è in vigore la disciplinasull'impresa in un giorno cheper gli atti societari, Spa escluse,prevede l'iscrizione immediatadell'atto notarile senza una du-plicazione dei controlli da partedelle Camere di commercio, ri-conoscendo ilvalore dellaverifi-ca della legalità affidata a monteal notaio».

Al vertice . Maurizio D'Errico

RI PRO OUZION E RIS ERVATA

Il programma

oggi9.30-11-45 Cerimoniainaugurale. Indirizzi disaluto del ministro per leRiforme costituzionali erapporti con il ParlamentoMaria Elena Boschi,del Vice-presidente delCsm, Giovanni LegniniIntervento del presidentedel Cnn, Maurizio D'ErricoIntervento del ministrodella Giustizia,Andrea Orlando.Ore 11.45 -13.30 Tavolarotonda sul temacongressuale Alcontributo del Notariatoper la competitività delPaese»

i DomaniOre 9.00-17.30Assemblea - riservato ainotai

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