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Centro Studi C.N.I. - 27 novembre 2014

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INDICE RASSEGNA STAMPA

Indice Rassegna Stampa

Centro Studi C.N.I. - 27 novembre 2014

Pagina I

SOCIETÀ DI INGEGNERIA

LEGGE SBAGLIATA E LAVORO A RISCHIO PER NOI INGEGNERIStampa 27/11/14 P. 35 Mauro Esposito 1

INVESTIMENTI UE EDILIZIA

Energia e trasporti in cima alla listaSole 24 Ore 27/11/14 P. 3 2

Piano investimenti Ue, crescono i dubbi. Juncker: si volta paginaMessaggero 27/11/14 P. 8 David Carretta 3

RISCHIO IDROGEOLOGICO

Dalla banda larga al rischio idrogeologico, ecco le richieste da 87 miliardi dell'ItaliaMessaggero 27/11/14 P. 8 5

INNOVAZIONE E RICERCA

In Italia, un milione e 300 mila posti liberi. Una video-piattaforma per trovare lavoroCorriere Innovazione 27/11/14 P. 4 Andrea Rinaldi 6

CREDITI VERSO PA

Le banche non vogliono i crediti p.a.Italia Oggi 27/11/14 P. 29 7

EXPO

Infrastrutture, per l'evento pronto solo il 60% delle opereSole24 Ore Casa Plus 27/11/14 P. 27 Sara Monaci 8

SIDERURGIA

Per l'Ilva c'è anche la lettera di ArvediSole 24 Ore 27/11/14 P. 15 Domenico Palmiotti 9

Ast, le parti vicine all'accordo definitivoSole 24 Ore 27/11/14 P. 15 11

Lucchini Rs si rafforza oltre ManicaSole 24 Ore 27/11/14 P. 15 12

SERVIZI DI INGEGNERIA

Il progetto «Fabbrica 4.0» al viaSole 24 Ore 27/11/14 P. 20 Katy Mandurino 13

SCUOLE

I conti in sospeso della «buona scuola»Corriere Della Sera 27/11/14 P. 30 Gianna Fregonara 15

STUDI DI SETTORE

Studi di settore, sperimentali koItalia Oggi 27/11/14 P. 34 Debora Alberici 16

PREVENTIVI PROFESSIONISTI

La Cassa dei geometri investe nel welfareItalia Oggi 27/11/14 P. 37 Monca D'Alessio 17

GEOMETRI

Geometri sempre più qualificatiItalia Oggi 27/11/14 P. 38 18

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LEGGE SBAGLLATAE LAVORO A RISCHIOPER NOI INGEGNERI

MAURO Esrosrr0*-

ci sono tre sentenze di primo grado delgregio Presidente Renzi,

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to di appello) che rischiano di avere effettiI dirompenti per le attività delle società di in-

gegneria che lavorano con soggetti privati. Il motivo?Quell'attività, secondo l'interpretazione dei giudici ci-vili, è di fatto illegittima e i contratti di consulenza, pro-gettazione, direzione lavori e altri servizi sono da consi-derarsi nulli. Per i giudici, di fatto, restano valide le re-gole fissate all'interno delle leggi razziali emanate daBenito Mussolini contro le società di professionisti. Michiamo Mauro Esposito e la mia società di ingegneria èla «prima vittima sul campo»: il divieto di svolgere atti-vità per soggetti privati mi ha costretto a cedere unasocietà di ingegneria in Oman con la perdita di 50 postidi lavoro e un fatturato di circa 12 milioni. Senza un in-tervento legislativo che, finalmente, applichi la libera-lizzazione prevista dalla legge Bersani approvata nel1997 ci sono altre 5999 società di ingegneria in pericoloe 250 mila persone che rischiano il posto di lavoro.

Che cosa è successo? Tutto nasce dalla decisione disollecitare il pagamento della mia attività di progetta-zione attraverso un decreto ingiuntivo. Le contropartihanno fatto ricorso e il tribunale civile ha dichiaratonullo il contratto sottoscritto. Faccio un passo indietro.La legge Bersani del 1997 in materia di attività di assi-stenza e consulenza, abrogando una vecchia legge diepoca fascista, permette alle società di ingegneria disvolgere questa attività prima vietate. Secondo le sen-tenze, però, in mancanza dei decreti attuativi l'efficaciadell'abrogazione non sarebbe manifesta. E queste socie-tà non avrebbero potuto lavorare (come invece fanno in

pratica da anni) con soggetti privati, mentre sarebbestato loro consentito farlo legittimamente solo con lacommittenza pubblica. Io credo che in questa interpre-tazione ci siano profili di incostituzionalità e anche diviolazione delle norme comunitarie ma per la mia socie-tà questo ha significato il pignoramento delle proprietà,con il rischio di dover restituire quanto sino ad oggi in-cassato visto che la sentenza ha una retroattività di die-ci anni. Se non ci sarà un intervento legislativo di corre-zione che abroghi quel divieto molti contratti con i pri-vati, stipulati dalle migliaia di società di ingegneria eattualmente in corso di esecuzione, potrebbero esseredichiarati nulli per contrarietà a norme imperative.

Nei mesi scorsi, grazie a servizi giornalistici pubbli-cati anche su La Stampa, il caso è arrivato in Parlamen-to ma gli emendamenti che sollecitavano un'interpreta-zione autentica della legge Bersani si sono scontraticon le pressioni di lobby potenti che vedono in questodivieto uno strumento per eliminare concorrenti nelsettore privato. Se nulla verrà fatto in tempi brevi lamia società, una realtà della provincia di Torino, saràcostretta a chiudere lasciando a casa altri 30 tra dipen-denti e collaboratori. Ma ci sono altre 5999 società diingegneria che corrono questo rischio.

Presidente Renzi, Lei sta cercando di fare miracoliper creare posti di lavoro, mentre molti al suo fianco,figli di un'altra epoca, giocano ancora con i vecchi siste-mi corporativi ma questa vicenda mette a rischio moltipiù posti di lavoro di quelli che probabilmente, con tuttoil suo impegno, lei potrà creare, quindi spero che un suointervento possa aiutare la mia società i miei dipenden-ti e gli altri 250.000 lavoratori.

*Titolare ME Studio Srl

Società di ingegneria Pagina 1

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ziare. Commissione, Bei e Paesi membri già al lavoro su un pacchetto di proposte presentate dai governi

Energia e trasporti in cima alla listaSTRASBURGO. Dal nostro inviato

Il piano di investimenti da300 miliardi di euro che il presi-dente della Commissione eu-ropea Jean-Claude Junker hapresentato ieri qui dinanzi alParlamento europeo è diretta-mente associato al program-ma politico del nuovo esecuti-vo comunitario. La selezionedei progetti infrastrutturaliche potranno essere finanziatidal nuovo Fondo europeo pergli investimenti strategici (Ef-si) sarà influenzata soprattut-to dalle priorità della nuovaCommissione.

Chiedendo in luglio la fidu-cia del Parlamento europeo,Juncker ha ricordato le linee-guida del suo programma,che prevedono tra le altre co-se la nascita di una unioneenergetica, il completamentodell'unione bancaria, e la crea-

i CRITERI DECISI NA1<ILa selezione degliinvestimenti infrastrutturalisarà influenzatasoprattutto dalle prioritàdel nuovo Esecutivo

zione di una unione dei mer-cati di capitale; ma anche nuo-ve infrastrutture comunitarienella banda larga, nelle reti dienergia, nell'istruzione, nellaricerca e sviluppo, nelle ener-gie rinnovabili e nell'efficien-za energetica.

Paesi membri, Commissio-ne-europea e Banca europeadegli investimenti stanno giàlavorando a un pacchetto diprogetti presentati dai gover-ni nelle ultime settimane. Se-condo lo stesso esecutivo co-munitario, tra le maxi-propo-ste identificate finora vi sonoun programma di riabilitazio-ne degli edifici pubblici per-ché diventino più efficaci daun punto di vista energetico;progetti di trasporti intra-eu-ropei; ristrutturazione dellescuole; modernizzazione de-gli acquedotti; miglioramentodiporti ed aeroporti.

Tre i criteri che verrannoutilizzati nella selezione fina-le. I progetti dovranno avereun valore aggiunto europeo;dovranno avere un ritornoparticolarmente evidente incampo sociale ed economico;infine dovranno essere pron-

ti a partire entro i prossimitre anni. Incontrando ieri al-cuni giornalisti qui a Strasbur-go, il vice presidente dellaCommissione europea JyrkiKatainen ha spiegato che ilsuo obiettivo è di avere «unapipeline di progetti sempre adisposizione, che si aggiornaregolarmente».

La Commissione si rendeconto che in passato molteidee infrastrutturali non sonoandate abuonfineperchéipro-motori non sono stati in gradodi presentare progetti solidi econvincenti. Anche per que-sto motivo, Bruxelles ha l'in-tenzione di mettere a disposi-zione di imprese pubbliche eprivate e di autorità nazionalie regionale l'esperienza dellaBanca europea degli investi-menti con la nascita di un uffi-cio di consulenza con cui pre-parare i singoli progetti.

il nuovo Efsi avrà due livellidecisionali. Nel primo organi-smo saranno rappresentati co-loro che hanno versato capita-le, oggi la Commissione e laBei, successivamente anche igoverni nazionali o gli investi-tori istituzionali nel caso deci-dessero di contribuire. Il se-condo livello decisionale saràinvece rappresentato daesperti. La selezione ultimadei progetti che verranno fi-nanziati dall'Efsi sarà effettua-ta in piena indipendenza daigoverni nazionali.

B.R.

O RIPRODUZIONE RISERVATA

Investimenti Ue Edilizia Pagina 2

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Piano investimenti Uecrescono i dubbiJuncker: si volta pagina

Presentato il progetto da 315 miliardi: fuori dal deficit soltantoi soldi conferiti al Fondo. Padoan: da valutare la nostra adesione

LA CRESC I

STRASBURGO «L'Europa volta pagi-na», ha detto ieri il presidentedella Commissione, Jean-ClaudeJuncker, presentando davantiall'Europarlamento il suo pianodi investimenti da 315 miliardi dieuro in tre anni, che dovrebbecontribuire a rilanciare la cresci-ta dell'Unione Europea, in parti-colare nei paesi più colpiti dallacrisi. I grandi gruppi politici dell'Aula di Strasburgo - Popolari, So-cialisti e Liberali - hanno pro-messo sostegno. Ma la reazionedi economisti, eurodeputati e go-verni solleva interrogativi sull'ef-ficacia di un programma che sifonda sulla leva finanziaria e ilcoinvolgimento di investitori pri-vati, senza iniettare nell'econo-mia soldi freschi. «Il piano di in-vestimenti, aldilà delle tecnicità,è un segno che l'aria è cambia-ta», ha detto il presidente delgruppo dei Socialisti, Gianni Pit-tella. «Ma il lavoro non è finito.Avremmo voluto più risorsepubbliche, un capitale inizialepiù importante», ha ammessoPittella. Per il ministro dell'Eco-nomia, Pier Carlo Padoan, l'ini-ziativa è «quanto mai opportu-na», perché «c'è un rischio seriodi movimento verso la stagnazio-ne» ed «è necessario uno shockpositivo». Ma Padoan ha avverti-to che «c'è bisogno di azione pub-blica». L'Italia «sta ancora valu-tando l'ipotesi di conferire risor-se» al nuovo Fondo Europeo pergli Investimenti Strategici previ-sto dal Piano Juncker, ha dettoPadoan.

I NODILe risorse pubbliche destinate alFondo per ora sono molto limita-te. La Commissione conta sulla

leva finanziaria per trasformareogni euro del piano in 15 euro diinvestimenti. «Non abbiamo bi-sogno di altro debito», ha dettoJuncker: «Non tradiremo le rego-le del Patto di Stabilità. È unaquestione di credibilità». La Beifornirà 5 miliardi di capitale,mentre il bilancio comunitariocontribuirà con 16 miliardi di ga-ranzie per eventuali perdite suiprogetti più rischiosi. I 21 miliar-di dovrebbero permettere allaBei di raccogliere sui mercati 60miliardi, da utilizzare in progettia alto rischio, catalizzando gli in-vestimenti privati per un totaledi 315 miliardi. Per attrarre gli in-vestitori e evitare che la Bei per-da il rating della tripla A, il Fon-do si assumerà il rischio delle"prime perdite". Anche gli Statimembri sono invitati a contribui-re al Fondo in modo volontario,in particolare «i governi che han-no margine di manovra di bilan-cio», ha detto Juncker, riferendo-si alla Germania.L'Italia esita per due ragioni. Laprima è «quale sarà l'implicazio-ne dal punto di vista del rispettodel Patto di stabilità e crescita

sui bilanci nazionali per un pae-se che conferisce fondi», ha spie-gato Padoan. La seconda è «qualisaranno i criteri di ripartizionedi queste risorse». Al primo in-terrogativo, Juncker ha già forni-to una risposta parziale: i contri-buti nazionali al Fondo verran-no scomputati ai fini del Patto.Ma la Commissione continueràa conteggiare nel debito e nel de-ficit gli investimenti pubblici di-retti, come gli interventi per ildissesto geologico promessi dalgoverno. Sul secondo punto, Jun-cker ha chiesto di evitare «giochipolitici e campanilismo»: laCommissione vuole evitare di da-re garanzie su quanti soldi ritor-neranno nei singoli paesi. Saràun comitato di esperti indipen-denti a selezionare i progetti.Juncker ha citato interconnes-sioni energetiche, trasporti piùmoderni, banda larga, educazio-ne e innovazione, ma anche stu-denti a Salonicco che entrano inclassi equipaggiate con compu-ter e un ospedale a Firenze conattrezzature mediche di punta.Ma anche dentro la Commissio-ne ammettono i limiti del pro-gramma: »Non è la bacchettamagica che cambierà tutto», hariconosciuto il vicepresidenteJyrki Katainen, che ha scritto ilpiano e ora dovrà venderlo agliinvestitori privati.

David Carretta

Investimenti Ue Edilizia Pagina 3

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Il piano Juncker

FONDO EUROPEOINVESTIMENTI STRATEGICI

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INVESTIMENTI ATTESINEL TRIENNIO 2015-2017

Investimenti Ue Edilizia Pagina 4

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Dalla banda larga al rischio idrogeologicoecco le richieste da 87 miliardi dell'ItaliaILR 0 MA Per ottenere i fondi del pianoJuncker, l'Italia si è messa in pri-ma fila. Il governo ha già presenta-to alla task force europea per gliinvestimenti, composta da Bei,Commissione e Stati membri, unelenco di progetti del valore di 40miliardi di curo. In realtà, quest'ul-timo è solo il valore del finanzia-mento che andrebbe in carico allaBanca europea degli investimenti,mentre l'ammontare complessivodegli interventi ha un valore pari apiù del doppio di questa cifra: 87

miliardi. Nell'elenco delle opereitaliane ci sono infrastrutture co-me la banda larga, gli assi auto-stradali, programmi di finanzia-mento alle pmi, efficienza energe-tica e programmi legati alla scuolae all'istruzione. Molti dei progetti,poi, riguardano interventi per il ri-schio idrogeologico. Questi ultimisono interventi che hanno un po-tenziale finanziabile nel triennio2015-2017 di 7,6 miliardi, con lapossibilità per la Bei di erogare ri-sorse pari alla metà della cifra. Trai progetti inviati alla task force eu-ropea ce ne sono alcuni come la re-alizzazione delle aree di lamina-

I

zione sul torrente Seveso a prote-zione di Milano (valore 140 milio-ni), e le opere di salvaguardia dellacosta a difesa del Comune di Pattiin Sicilia (investimento da 185 mi-lioni). Molti interventi sono con-centrati anche in Liguria, regionenelle ultime settimane molto col-pita a causa del dissesto idrogeolo-gico. Dei 7,6 miliardi di progettipresentati, il 48% riguarda il Nord,il 14% il Centro e il 39% il Sud.

(PASSAGGITutti gli interventi italiani sonostati selezionati da una task forcenazionale coordinata dal ministe-ro dell'Economia con l'indirizzodella Presidenza del Consiglio,che ha effettuato una ricognizionedei progetti con l'ausilio della Cas-sa Depositi e Prestiti. Nella selezio-ne dei progetti, ha spiegato il Teso-ro, si è tenuto conto delle prioritànazionali, individuando le opera-zioni che per struttura, piano fi-nanziario e stato di avanzamento,risultano essere compatibili con leprocedure previste dalla Bei peraccedere al finanziamento. Tuttigli interventi dovranno essere esa-minati dalla task force europea.

A. Bas.RIPRODUZIONE RISERVATA

Rischio idrogeologico Pagina 5

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In Italia, un milione e 300 mila posti liberiUna video-piattaforma per trovare lavorodi Andrea Rinaldi

T

covare lavoro è sì semprepiù duro , in realtà, perquanto la domanda sia

sempre maggiore , le posizionivacanti non mancano. Nelmondo superano i 12 milioni,mentre in Italia le figure da rim-piazzare sono ben 1 .339.730, lamaggior parte delle quali si tro-va in Lombardia , che ne cerca397.000 , seguita da Veneto(280.800 ), Lazio (205.400), Emi-lia Romagna (88.500), Piemonte(78.200) e Campania (77.300). Adirlo è Face4Job , una nuovapiattaforma lanciata lo scorso 6novembre in 8 lingue nell'ambi-to di una tavola rotonda con

Corriere Innovazione , che pun-ta a cambiare le regole del re-cruiting incrociando candidati enecessità aziendali in 4 semplicimosse. Tanto per cominciare fa-cendo sapere che quei1.339.730 di posti solo in Italia liha trovati con un algoritmo checensiva le opportunità reali dilavoro pubblicate dai siti delleaziende e scartando quelle rite-nute poco serie.Face41ob l ' ha inventata lo scor-so febbraio Alessio Romeo, pa-lermitano , classe 1975, per cin-que anni in cerca di personecon i requisiti adatti alla startupamericana in cui lavorava. «In

assenza di grosse somme e cer-cando persone con la passioneho cominciato a guardare i vi-deocurriculum - ricorda - poiho visto il report di NatashaDalzell-Martinez dell'Apollo

Idea Alessio Romeo, inventore dei sito

Group sui 10 talenti che deveavere il lavoratore del futuro emi son detto « Se faccio unapiattaforma di videostreamingriservata per garantire la pri-vacy del colloquio e strutturo

Si chiama«Face4Job»,e in questo meseè stata lanciataa Bologna

qualcosa sul talento forse trovola chiave di volta». Detto, fatto.Romeo coinvolge la softwarehouse di un amico, compranoalcune licenze e costruiscono lapiattaforma, con una specie dicanale Youtube e chat Skypeprivati per incontrare l'azienda.Come funziona Face4Job? Ilcandidato si registra e inserisceil suo curriculum, stilando unaclassifica dei suoi 10 talenti:adattabilità, gestione delle in-formazioni, capacità comunica-tive, pensiero critico, spirito dicollaborazione, imprenditoriali-tà, cosmopolitismo, innovazio-ne, leadership, produttività e af-fidabilità.«In questa maniera il candidatogià prende coscienza di sé. Leaziende invece cercano tra i variprofili iscritti quelli che più fan-no al caso loro e inviano delledomande sulle abilità. Il candi-dato riceve un messaggio di in-teresse e prepara una videori-sposta».

A quel punto l'azienda può ap-profondire la conoscenza deicandidati più idonei e invia loroaltre domande, a cui risponderecon un altro video. Se tutto va abuon fine, l'ultimo passo è uncolloquio in chat con il respon-sabile delle risorse umane. Perchi cerca lavoro il servizio è gra-tuito, le imprese invece attivanoun credito da spendere per levarie operazioni di scrematuracome scorrere i curriculum ar-chiviati da Face41ob. Alla piatta-forma di cui Romeo è ammini-stratore delegato, prima ancoradel lancio, si erano iscritte 200aziende e 10.000 persone incerca di occupazione, mentre ilsito aveva già registrato 60.000visitatori unici. «Le persone nonpossono più essere assimilate afatture che camminano e le im-prese non vogliono e non pos-sono condividere questa logicadi mercificazione umana e lavo-rativa».

C RIPRODUZIONE RISERVATA

Innovazione e ricerca Pagina 6

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Le banche non vogliono i crediti p. a.La cessione dei crediti p.a. alle ban-che non decolla. Ad oggi risultanoceduti con garanziadello stato crediti perun ammontare anco-ra modesto. È questal'indicazione che ar-riva da Enrico Zanet-ti, sottosegretario delministero dell'econo-mia rispondendo auna interrogazione,in commissione fi-nanze della cameraa Francesco Ribaudo,Pd. Gli intermediarifinanziari ad ogginon fanno a gara peraccogliere le richiestedi cessione dei crediti certificati p.a.Le ragioni, secondo Zanetti, sono darintracciarsi in alcune criticità, se-

gnalate dall'Associazione delle ban-che (Abi). In particolare le norme sul

Dure che non esclu-dono la possibilitàper la pa di verifi-care e eventualmen-te bloccare dopo lacessione il creditoqualora sia verifi-cata una inadem-pienza sotto il pro-filo contributivo. Inquesto caso dunquela banca si ritrove-rebbe un credito de-curtato e sul puntosi sta lavorando auna soluzione in viaamministrativa. La

seconda criticità riguarda una debo-lezza della piattaforma elettronicache non consente di tracciare l'even-

tuale diniego della pa debitrice suun singolo credito portato in cessionecon il medesimo atto. Anche in questocaso, dunque, l'intera operazione nonpotrebbe essere conclusa rendendonecessaria la redazione di un nuovoatto di cessione.

Alluvioni e rinvio termini pro-cessuali . Infine nessuna prorogaai termini processuali per Emilia-Romagna e Veneto per le alluvionidi gennaio 2014. I provvedimentidi rinvio dei termini per eventi at-mosferici non ricomprendono nelrinvio i termini processuali e non èpossibile una estensione in quanto ènecessaria una specifica previsionenormativa. E questo il chiarimentoche ha fornito Zanetti in merito auna interrogazione presentata daMarco Causi, Pd.

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Crediti verso Pa Pagina 7

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TERRITORIO

Infrastrutture, per l'eventopronto solo i160% delle opereRispetto al dossier Biealcuni collegamentisono in alto mare, tra cuila metro 4 e la Rho-Monza

di Sara Monaci

Mentre il sito espositivo dell'Expovaavan-ti, proseguono anche i lavori per il collega-mento dell'area di Rho con la città di Milanoe con le grandi arterie del Nord Italia. E nontutto finirà come sperato sei anni fa, quandoMilano si candidò per l'evento universale del2015. Delle grandi infrastrutture inserite neldossier inviato al Bie, il prossimo anno saràpronto circa il 6o%. Sintetizzando, sono so-no una decina le opere principali collegatead Expo, considerando sia quelle cittadineche quelle lombarde. E di queste, quattro so-no ancora in alto mare. Si tratta della metro-politana 4 di Milano, della tramvia Milano-Seregno, dell'autostrada regionale Pede-montana e della strada Rho-Monza.

Meglioinvece andràallalinea5 dellametro-politana milanese, alla Zara-Expo, alla Moli-no-Dorino e all'areaurbana di CascinaMerla-ta, con il relativo collegamento con l'autostra-da A8. Si aggiungono a questa lista la Brebe-mi, già completata, e la Tangenziale esternaad Est di Milano. Rimarrà invece a metàilpro-getto delle vie d'acqua, il canale che dovevaservire - oltre airrigare il sito espositivo - a ria-prire i Navigli di Milano, nella parte a Sud del-la città. Quest'ultima è l'unica infrastrutturaconnessa all'Expo a cui effettivamente la so-cietà di gestione dell'evento faccia da stazioneappaltante. Il resto è a carico del Comune diMilano (nel caso delle opere cittadine) o dellaRegione Lombardia e delle sue partecipate(nel caso delle opere di interesse regionale).

Le opere rimaste in mezzo al guado pervà-rie ragioni (dall'assenza di risorse finanziariealla lentezza delle procedure, dai ricorsi al Tarall'opposizione dei comitati ambientalisti)non hanno tutte la stessa importanza per

l'Expo. La linea 4 della metro, ad esempio, èun'opera fondamentale per la città, ma nonper l'evento del 2015, dato che collegherà laparte Sud di Milano, da Est ad Ovest, mentre ilsito espositivo si trova a Nord, tra Milano e ilComune di Rho. Anche la Milano-Seregno,già appaltata, migliorerà la viabilità cittadina,ma non sarà essenziale per l'Expo, e verràquindi rimandata a dopo l'Expo.

In particolare, lá quarta linea della metro,del valore di due miliardi, dovrebbe avere inquesti giorni il via libera definitivo da partedella giunta di Milano. L'opera è stata conte-

LA CMÀ SI FA BELLA

Piazza Duomo rinnovala pavimentazione con MapeiLa riqualificazione di quella che è lapiazza più visitata da milanesi e turisti, eche diventerà presto il cuore pulsante diExpo 2015, è cominciata con aiuole eprati all'inglese ma il vero restyling diPiazza Duomo ha riguardato lariqualificazione del lastrico con lapulizia e la sostituzione delle porzioni dipavimentazione ammalorate. E statoutilizzato il sistema Mapestone diMapei, in grado di resistere al gelo e aisali. Sono state sostituite le lastre conaltre in granito rosa di Baveno, mentrealtre sono state recuperate. Il massettod'allettamento è stato realizzato con lamalta premiscelata Mapestone Tfb 60.E per sigillare i giunti di dilatazione dellelastre è stato utilizzato Mapeflex Pu 45.

stata da alcuni quartieri di Milano e da qual-che assessore. Tuttavia il progetto dovrebbeessere approvato domani, ma sarà comple-tato solo nel 2021.

La linea 5 è stata invece già aperta lungo ilprimo tratto, ed è in fase di completamentonel secondo, per arrivare puntuale all'appun-tamento del primo maggio 2015, quandol'Expo aprirà i battenti.

Nessuno, da mesi, parla più della Rho-Monza. Il progetto - sebbene non sia sia sta-to abbandonato dalla Regione Lombardia ein particolare dalla sua partecipata Serraval-le, che dovrebbe finanziarlo - non ha ancorauna chiaratempisticané un chiaro progetto.

L'opera, lunga meno di io chilometri perun investimento stimato di circa 200 milioni,doveva servire a incanalare il traffico prove-niente da Nord-Ovest verso il sito espositivo.L'ampliamento della strada, molto impattan-te perla cittadinanzalocale, havisto però l'op-posizione dei comitati ambientalisti e del Co-mune diPaderno-Dugnano, dove gli ammini-stratori chiedono da anni l'interramento. So-no stati anche presentati dei ricorsi al Tar,mentre Serravalle sta predisponendo un pia-no B di viabilità alternativa con sopraelevate.Attualmente però manca ancora una chiaravalutazione di impatto ambientale e non ci so-no neppure i soldi per realizzare la strada.

Completamente in alto mare è la Pede-montana, l'opera più costosa inserita nelpac-chetto Expo: 5 miliardi di investimenti per70 chilometri. Per, il 2015 sarà pronto solo ilprimo lotto e, probabilmente, neppure il trat-to 131, ritenuto importante per lo svincolo diLomazzo che dovrebbe favorire il traffico ver-so Milano. La società Pedemontana, control-lata dalla Serravalle, non ha ancora completa-to tutti gli aumenti di capitale necessari perattivare il project financing e le banche per-tantonon intendono finanziare l'opera conulteriori prestiti. Ad oggi, tra prestiti-ponte,risorse pubbliche ed equity versato, la dispo-nibilità finanziaria non supera 1,7 miliardi.

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All'interno del dossier su Expo 2015la webcam 24 ore su 24sul cantiere

EXPO Pagina 8

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Il gruppo cremonese ribadisce l'interesse per gli stabilimenti ma lo subordina alla nascita di un'alleanza industriale e finanziaria italiana

Per l'Uva c'è anche la letteraNell'offerta Arcelor Mittal-Marcegaglia dubbi sui costi del piano ambientale e ipotesi new company

Domenico PalmiottiTARANTO

Il piano ambientale dell'uvapresenta vincoli e obblighi chenonhanno le altre siderurgie eu-ropee e costa molto. È una delleosservazioni fatte dalla cordataArcelor Mittal-Marcegaglianella lettera con cui viene avan-zata ai commissario Piero Gnu-di un'offerta non vincolante perl'acquisizione di tutta l'Uva. Of-ferta però priva di cifre . La cor-data ritiene che il risanamentoambientale del siderurgico diTaranto possa conseguirsi an-che con soluzioni e tecnologiediverse. Nella lettera (16 paginepiù alcune tabelle ) la cordatachiede poi di essere esentata da

ILNODO DELL'IN DOTTOPressing di ConfindustriaTaranto affinché si arrivia breve ai pagamenti arretratiMolte realtà della filierasi trovano infatti in difficoltà.............................................................................

ogni ripercussione relativa-mente al conflitto giudiziario inatto a Taranto - una manleva daeventuali risarcimenti - e di ap-profondire la soluzione giuridi-ca attraverso la quale definire ilriassetto. Ovvero se strutturarel'Ilva in una new company e inuna bad company. Piano am-bientale, nodi giudiziari e asset-to sono dunque i tre capitoli del-la lettera - firmata dal direttorecorporate finance di ArcelorMittal, Ondra Otradovet - ora alvaglio dello staff del commissa-rio Gnudi. Lacordata siimpegnainoltre a mantenere iposti di la-voro nei siti di Taranto, Genovae Novi Ligure e assicura il rilan-cio industriale dell'azienda.L'offerta della cordata vale 30giorni, dopodiché in caso di ri-spostapositiva del commissarioci sarà l'offerta vincolante.

Con la lettera a Gnudi, scrittain inglese, Arcelor Mittal e Mar-cegaglia hanno quindi messo

nero su bianco i ragionamentifatti in queste settimane. Non èinfatti una novità che la cordatavoglia ridiscutere il piano am-bientale, messo a punto dallaprecedente gestione commissa-riale, quellaBondi-Ronchi, e poiapprovato dal governo con unDpcm. Un piano che a regimecostai,8 miliardi di euro di lavo-ri. Così come non è una novitàche í potenziali compratori vo-gliano dividere ciò che è stata si-nora l'Eva da quello che sarà. Ilcontenzioso aperto a Taranto èinfatti giudicato fonte di rischioe i numeri in ballo (in mille han-no chiesto di costituirsi parte ci-vile nel processo e le richieste dirisarcimento danni ammontanoa 30 miliardi) allontanano dal-l'azienda qualsiasi investitore.

Intanto è arrivata ancheun'ulteriore lettera di GiovanniArvedi il cui gruppo è interessa-to all'Ilva. Ma più che un'offertanon vincolante, sarebbe un'ul-teriore esplicitazione di inte-resse. Arvedi non porrebbecondizioni sul piano ambienta-le, si apprende da fonti vicine aldossier, ma farebbe presenteche il suo interesse è subordina-to alla costruzione di un'allean-za industriale e finanziaria. Ar-vedi pensa infatti a una soluzio-ne tutta italiana per l'Ilva (ci sa-rebbero contatti con i Riva,attuali proprietari dell'Ilva)con il coinvolgimento dellaCassa Depositi e Prestiti.

Su altro versante, infine, gliimprenditori dell'indotto diTa-ranto attendono di sapere nelleprossime ore quanto l'Ilva po-trà pagare dell'arretrato lavori,utilizzando una quota dei 125milioni della seconda rata delprestito ponte accordato ve-nerdì scorso dalle banche. Con-findustria Taranto èinpressingsull'azienda già da inizio setti-mana, evidenziando che le real-tà dell'appalto sono in una con-dizione critica per i mancati pa-gamenti, e annuncia che oggil'Ilva potrebbe decidere le mo-dalità di riparto'della secondarata del prestito. Con la primarata le imprese hanno già rice-vuto 34 milioni di euro a saldodelle fatture scadute.

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Siderurgia Pagina 9

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Lo scenario a livello nazionale

LA PRODUZIONE IN ITALIA LA DISLOCAZIONE DEGLI IMPIANTI PRODUTTIVI

In milioni di tonnellate t.'.,nv rtï:c i< ll 5 .ág;tx oa

Trieste

Q' Piombino

2000 2013

Torino Vicenza

Cuneo Padova

Varese (D Udine

Bergamo Reggio Emilia

Brescia - ) Modena

Cremona Terni

Bolzano M Potenza

LIGURIA

IAltofornospento

MARCHE

A.BRt1ZZO

LAZIO MIOLISE

CAMPAíQA

Taranto

CALABRIA

Siderurgia Pagina 10

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fi caso Terni. Prosegue il tavolo al Mise - Ieri rientro in azienda per gran parte dei lavoratori

Ast, le parti vicine all'accordo definitivo

M.::.... ._.__,.. ..___._1................. .....--- -- .............

- Esuberi ridotti grazie agli in-centivi all'esodo e posizioni piùvicine tra le parti anche su que-stioni spinose come quelle relati-ve al salario aziendale. Il tavolo diAcciai speciali Terni (la proprie-tà, è della tedesca Thys-senKrupp) sembra avvicinarsiadunaccordo definitivo. Levalu-tazìoni trapelate in serata, a mar-gine della trattativa, autorizzanoa un cauto ottimismo, anche se inodi, soprattutto quelli relativialla tutela dei lavoratori dell'in-dotto, non sembrano esseresciolti del tutto. Le parti puntanoaraggiungereun'intesanellanot-tata. Ieri per gran parte dei lavo-ratori del sito siderurgico umbro

è stata la giornata del rientro inazienda, in forza dì quella «rimo-dulazione della protesta» decisadalle Rsu domenica. Si è interrot-to così uno sciopero generale chedurava ormai da più di un mese(la ragione della protesta era sta-ta la comunicazione aziendalerelativa alla riduzione della tur-nistica nell'area a caldo). Il rien-tro progressivo ditutti gli addettidovrebbe completarsi a dicem-bre. È dapiù diquattro mesi, inve-ce, che le parti cercano un'intesasul piano industriale. Ieri il

SULTAPPE 0Fino a notte fonda trattativasu licenziamenti automatici,salvaguardia dei Lavoratoridelle ditte appaltantie integrativo aziendale

fronto è iniziato nelprimo pome-riggio, con un primo faccia a fac-cia tra ileader sindacali nazionalie l'amministratore delegato diAst, LuciaMorselli. La discussio-nehapreso corpo dal documentodi sintesi raggiunto nella trattati-va no-stop della scorsa settima-na. che prevede, tra le altre cose,garanzie su investimenti e strate-gia commerciale, sull'outputproduttivo, sugli ammortizzato-ri sociali. Nessunamenzione, neldocumento, alla discussione re-lativa al mantenimento in eserci-zio del secondo forno, sulla qualesembrano rimanere ancora di-stanze. Dopo l'avvio della tratta-tiva con i nazionali, la discussio-ne si è quindi allargata ai sindaca-ti territoriali e alle istituzioni lo-cali. In serata si è iniziato adiscutere le risposte dell'aziendaalle richieste sindacali.

Nel corso della riunione ri-stretta sono stati affrontati i trenodi ancora sul tappeto: licenzia-menti automatici, salvaguardiadei lavoratori delle ditte appal-tanti e integrativo aziendale. Isindacatipuntano amodificarelaclausola che prevede i licenzia-menti automatici fra due anni inassenza di uscite volontarie in-centivate. In nottata il confrontoè proseguito soprattutto sullamobilità volontaria. Secondol'azienda, riferiscono i sindacati,gli esuberi sarebbero scesi al mo-mento a 6o contro i 125 previsti.«Su i tre punti- rilevaMarco Ben-tivogli, segretario della Km -l'aziendasembrapiù disponibile,rispetto alla scorsa settimana.Ma non si possono fare previsio-ni fino alla fine».

M.Me.®RIPRODUZIONE RISERVATA

Siderurgia Pagina 11

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I caso. A Manchester

Lucchini Rs

si rafforzaoltre Manica

Lucchini Rs (è l'unicaazienda del gruppo siderurgi-co rimasta di proprietà del-l'omonima famiglia brescia-na, con sede a Lovere, in pro-vincia di Bergamo) rafforza lasua presenza all'estero varan-do una jointventurenel setto-re ferroviario con la britanni-caUnipart group. L'iniziativa,denominata Lur Limited saràattiva dal 2015 prevede lo svi-luppo congiunto di attività ri-guardanti ruote, assili, salemontate e carrelli attraverso ilsito della Lucchini Uk a Man-chester e delle attività di Uni-part dislocate a Doncaster. 11fatturato previsto dell'attivitàcongiuntaè dicirca 6omilionidi sterline (circa 75 milioni dieuro), per un organico com-plessivo di oltre 300 persone.Amministratore Delegatodella nuova jv sarà l'attuale diLucchini Uk, Chris Fawdry.

«Con Lur - ha spiegatol'amministratore delegatodel gruppo Lucchini Rs, Au-gusto Mensi - la nostra foca-lizzazione sulla qualità delprodotto, sul servizio e sul-l'innovazione nel mercatobritannico si estenderà a tuttoil sistema di trazione. Creere-moforti sinergie dalla fusionedi queste due aziende già disuccesso». Il ceo di Unipartgroup,JohnClayton, siè dettoa sua volta «convinto chequesta joint venture con Luc-chini RS fornirà ancora piùvantaggi al mercato della tra-zione e del materiale rotabiledel Regno Unito».

M.Me.95 RIPRODUZIONE RISERVATA

Siderurgia Pagina 12

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Strategie it1-crísL® Confindustria Servizi Innovativi lancia la sinergia tra i Kibs e il manifatturiero

Il progetto «Fabbrica 4.0» al viaL'obiettivo: maggiore competitività e accesso ai fondi europei

Katy Mandurino

Lw Il comparto dei servizi inno-vativi e tecnologici- che in ingle-se si chiama Kibs (Knowledgeintensive business services) - è•composto inltalia da 8 o omila tragrandi, medie, piccole e microimprese; dàlavoro a2,1milionidiaddetti; registrafatturati attornoai 255 miliardi di euro complessi-vi; genera no miliardi di valoreaggiunto, circal'8% delPil nazio-nale (dati di inizio 2014). Sono inumeridiunarealtàtrasversale-comprende aziende dell'Ict(software, cloud, outsourcing),deiservizidiprogettazione e im-piantistica, studi di ingegneria econsulenza, di comunicazione emarketing, società di servizi fi-nanziari e per il credito, impresedella cultura, del gioco e intratte-nimento e della formazione -che conta molto più di quanto siimmagini e che, nel contesto ditimida ripresa in atto nel Paese,può giocare un ruolo diprimariaimportanza per uscire dalla pa-lude della recessione.

«Il nostro settore può trasfor-mare la manifattura italiana nel-la "fabbrica 4.0", renderla cioèsempre più digitale, sempre piùibrida e quindi competitiva - di-ce il presidente di ConfindustriaServizi Innovativi, Gianni Potti-. Oggi l'apporto dei servizi al-l'interno delmanifatturiero è del40% del valore aggiunto; questovalore può crescere e, arric-chendolacatenadimontaggio diprototipazione, robotica, siste-mi cloud, sensori, eccetera, puòtrasformare la nostra industriain una leva produttiva modernae digitale».

Per raggiungere questo obiet-tivo e per creare una culturad'impresa, «convinti che solocon l'integrazione di servizi emanifattura si esca più veloce-mente dalla crisi», è partito ieri

da Ancona, provincia densa-mente manifatturiera, il roadshow "Fabbrica 4.0", un viaggiofraiterritori-il4dicembre saràaNapolie i15 a Brescia, p er conclu-dersi a Roma a gennaio - forte-mente voluto da ConfindustriaServizi Innovativi e tecnologici,proprio per promuovere il pro-getto di integrazione tra i duesettori industriali. Progetto che,corroborato dagli esempi con-creti presentati davanti a unaplatea di 200 imprenditori - daNero Notte, che fa pigiami e ca-micie su misura in digitale, adAssosoftware, che ha elaboratounapiattaformasullafatturazio-ne elettronica e lo scambio do-cumentale tra aziende -, prevedeilpotenziamento diretid'impre-sa e partnership, con la fattivacollaborazione di ConfindustriaMarche: «leriabbiamoperfezio-nato la creazione di due retid'impresa nelle Marche - spiegaPotti - una nel turismo e l'altranell'ambito delle smart city».Ma prevede anche azioni comu-ni con l'obiettivo ambizioso diaccompagnare il manifatturieroa generare il 20% del Pil entro il2020 (dall'attuale 16%) e poterpoi accedere alle opportunitàeuropee di sostegno nell'ambitodi Horizon 2020.

Insomma, ancora una voltalaparola d'ordine è «fare sistema»,perché, come cita la ricerca pre-sentata da Luca Beltrametti, do-cente di Economia all'universitàdi Genova, «nel prossimo futurotre fattori traineranno la cresci-ta: l'outsourcing delle impreseche si focalizzano sempre più sul"core"; la tendenza a vendere,sempre più servizi e soluzionipiù che prodotti e beni; l'aumen-to dell'automazione». Tutteazioni nell'ambito dei servizitecnologici.

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Servizi di ingegneria Pagina 13

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Così in Europa

LA PERCENTUALE DI VALORE AGGIUNTO DELL'INDUSTRIA SUL PIL PER PAESE

'': 2001.2011 Media europea: 15%

/ SVEZIA

12001

12011

I ...................... 15 %2011

1 REPUBBLICA CECA

2001 .. ,,.......26%

SERVIZI INNOVATIVI E TECNOLOGICI

N. DI SOCIETÀ(migliaia)

FATTURATI(miliardi di euro)

2011i.......!.24%

ADDETTI(migliaia)

Ue 27 3.907

s4A /dam,. Regno Unito € 432

Germania 392

Francia 430

269 4.026

248 2.772

Italia 700 144;

; 2.107

Spagna 357

Svezia 182 54®r-0

107 1.800

Polonia 207 32

1.518 20.695

328 3.619

512

862

Fonte: Confindustria Servizi Innovativi e Tecnologici - Ecorys 2012

Servizi di ingegneria Pagina 14

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di Gianna Fregonara

a sentenza della Corte di Giu-stizia europea, che condannal'Italia per l'eccessivo e prolun-gato uso dei precari nella scuo-la, mette la ceralacca sulla con-fusione che regna nella scuolaitaliana in fatto di insegnanti,graduatorie , posti vacanti, ri-forme che correggono riforme,ricorsi , vecchi e nuovi concorsi.E potenzialmente apre la via adecine di migliaia di ricorsi disingoli supplenti che potrannochiedere al giudice del lavorodi valutare il proprio caso e ca-pire se si sia creato negli anniun diritto all'assunzione (conscatti di anzianità e carriera) oalmeno a un risarcimento. So-no duecentocinquantamila se-condo il sindacato gli inse-gnanti che potrebbero puntareal posto fisso, poco più di ses-santamila dicono le prime sti-me ufficiose del Miur.

Di questo si parlerà a lungonei prossimi mesi , propriomentre al ministero dell'Istru-zione sono alle prese con il te-sto del decreto di stabilizzazio-ne dei 150 mila insegnantiiscritti alle graduatorie adesaurimento che è stato pro-messo dal progetto della «Buo-

Bi'0\A SCUOLA»

na scuola» e dovrà essere ap-provato dal Consiglio dei mini-stri nella prima metà di genna-io e diventare legge entromarzo.

Si tratta dell'ennesimo tenta-tivo di mettere ordine nel per-corso , del tutto tortuoso, perdiventare insegnante , esauren-do in un colpo solo tutto ciòche è rimasto dal passato, quel-le graduatorie ad esaurimento(Gae) che non ci sono ancora,esaurite per i tagli della riformaGelmini e i limiti al turn over.Poi si dovrebbe passare dal2016 a concorsi con scadenzecorte e regolari, come si addicea un sistema moderno ed effi-ciente di reclutamento. Ma ilprogetto di tirare un tratto dipenna sul passato è ben piùdifficile di quanto spiegato nellibretto della «Buona scuola»:intanto chi entrerà in base allasentenza della Corte europeaavrà diritto alla ricostruzionedella carriera, cioè ad uno sti-pendio più alto e agli arretratimentre tutto ciò non è scontatoper chi sarà «stabilizzato» dalla«Buona scuola», che per ora hastanziato solo un miliardo peril 2015.

Il censimento poi dei 148 mi-la insegnanti che sono iscrittinella graduatorie ha riservatosorprese poco piacevoli ai tec-nici del ministero che stannoscrivendo il testo del decreto.La difficoltà sta in primo luogonel fatto che le competenze de-gli insegnanti in attesa di catte-dra non sempre sono quelle

necessarie nella scuola del Ven-tunesimo secolo . Per fare unesempio, come scrive nel suorapporto la Fondazione Agnellic'è «un'insufficienza di docentiin scienze matematiche per lesecondarie di primo grado (lemedie) le cui supplenze annua-li vengono sempre più spessoassegnate a docenti non inclusinelle Gae e anche non abilitati,mentre c 'è una sovrabbondan-za di docenti della scuola del-l'infanzia , sono oltre 50 mila afronte di un organico di 82 mi-la posti». t poi noto a tutti, ol-tre che confermato dai dati delMiur, che servono insegnantinelle aree urbane del Nordmentre le graduatorie più nu-merose sono quelle delle re-gioni del Sud: c'è da immagina-re che nessuno rifiuterà unacattedra per sempre anche lon-tano da casa, ma non è pensa-bile che poi non cerchi di riav-vicinarsi creando una nuovacatena di supplenze.

Infine, come ha segnalatosul Corriere Orsola Riva, ci so-no oltre 30 mila insegnanti cheda oltre tre anni non insegna-no, ci sono docenti di materie(la stenografia) che non esisto-no più e che dovranno essereformati per altri compiti. Senza

entrare nelle polemiche tra go-verno e sindacati sulla valuta-zione del merito degli inse-gnanti , nè sui dubbi che anchei tecnici hanno stilla possibilitàdi creare reti di scuole (conquali criteri?) e organico fun-zionale a disposizione dellesupplenze (chi ne farà parte eper quanto tempo ?), la sfida èaltissima . O si riusciranno ascrivere risposte chiare, nonsolo sulla carriera dei 150 milaneo assunti ma anche sul valo-re che porteranno nella scuolapubblica con le loro competen-ze per gli studenti , o il risultatosarà solo quello di trasferire laconfusione dall'aula professoridirettamente dentro le aule,aumentando lo stato di smarri-mento degli studenti di frontead una scuola che pensa sì aidiritti degli insegnanti ma nep-pure questa volta a quelli deglialunni , trasformando le buoneintenzioni non in una riformaepocale ma in un enorme soq-quadro.

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Scuole Pagina 15

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Studi di settore,sperimentali ko

DI DEBORA ALBERICI

Nullo l'accertamento ai professionistibasato sugli studi di settore sperimenta-li.

Non sono quindi utilizzabili gli stan-dard elaborati da Gerico 2001.

È quanto affermato dalla Corte di cas-sazione che, con la sentenza n. 25099 del26 novembre 2014 , ha accolto il ricorsodel titolare di un piccolo studio.

In altri termini l'Ufficio può emette-re l'atto impositivo solo sulla base diparametri già definitivi . Ribaltando ladecisione della Ctp e della Ctr di Mi-lano, la sezione tributaria ha quindichiarito che rispetto alla modalità or-dinaria di applicazione degli studi disettore nei confronti della generalitàdei contribuenti , quelli concernenti leprofessioni , anche non contabili, si ca-ratterizzarono per essere sperimentali,secondo una scelta apparsa plausibiletenuto conto delle difficoltà intrinsechenel giungere alla determinazione di unasoglia di compensi congrua per le pecu-liarità proprie dell'attività professionale(ed affine, come nella specie qui decisa),nonché della concertazione tra Albi (odorganizzazioni equivalenti ) ed Ammini-strazione finanziaria.

Ciò spiega la ratio di una disposizioneper la quale i compensi e gli indici dicoerenza risultanti (allora) dalla versio-ne di Ge . ri.co. 2001 non potevano essereutilizzati direttamente nei confronti deiprofessionisti e assimilati per fondareun accertamento da studi di settore, peril periodo di sperimentazione.

La Cassazione ha chiuso il sipariosulla vicenda decidendo nel merito e di-chiarando nullo l'avviso di accertamentoricevuto dal contribuente.

-©Riproduione riservata-

i, ,d.,i I'li;

Studi di settore Pagina 16

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La Cassa dei* geometriinveste nel welfare

Avanzo economico di 23,2 milioni di curo . E un venta-glio di prestazioni assistenziali che, nel 2015, varrannocomplessivamente 12,7 milioni. È quanto emerge dalBilancio di previsione per il 2015 approvato dal comita-to dei delegati della Cassa previdenziale dei geometri(Cipag), che scommette per l'anno imminente sull'acces-so dei giovani alla previdenza complementare (copren-do la quota associativa annuale in favore degli iscrittiunder30), sulla lotta all'evasione contributiva e sullacollaborazione proficua con l'Agenzia delle entrate (unincontro con il direttore Rossella Orlandi si terrà ii 2dicembre). A giudizio del presidente Fausto Amadasi,il «nostro welfare ha fatto passi importanti negli ultimianni e sono stati attivati meccanismi di sostegno alleattività degli iscritti , indirizzando in modo più selettivogli investimenti verso obiettivi che possano sposare nonsolo la redditività ma anche occasioni di sviluppo delleattività professionali». A tal proposito, mentre la crisierode i redditi della categoria, l'istituto pensionisticoprivato scommette sugli incentivi alla formazione e peril sostegno della professione , elevando fino a un massimodi 350 curo il contributo riconosciuto ai geometri chenon abbiano compiuto 35 anni per la frequentazione deicorsi istituiti e vaiidati dal Consiglio nazionale dell'or-dine , e lanciando un ulteriore apporto finalizzato allacopertura di tutte le spese per l'istruttoria della praticadi accesso ai prestiti tramite Confidi.

Fra le novità anche la fissazione di «regole per la de-terminazione della contribuzione dovuta alla Cassa dalleSocietà tra professionisti , in considerazione dell'assenzadi una disciplina normativa dedicata», così come l'in-troduzione di un correttivo del calcolo per la riduzionedell'importo riferito agli irregolari (per i quali non sus-sista l'effettivo versamento dei contributi per l 'interoperiodo di iscrizione ) relativamente alle pensioni diinabilità, di invalidità e indiretta , al fine di garantireun principio di equità nei confronti di coloro che versanol'intera contribuzione dovuta.

Simona D'Alessio

Preventivi professionisti Pagina 17

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L irnpegno del presidente (le/ Cngegl Sav ncelli sulla forrrra ít ne orta i primi risult.at.i

se rnGeometri p re più qualificatiIn arrivo i corso post diploma dí valenza uníversítaría

1 suo esordio su que-ste pagine da neopre-sidente del CNGeGL

1 (30 maggio 2014)Maurizio Savoncelli indicavatra le priorità del suo manda-to «elevare il titolo di studioper l'accesso alla professione»al fine di renderla più com-petitiva a livello nazionalee internazionale . Un impe-gno non da poco , aggravatodall'annuncio di una tabelladi marcia decisamente serra-ta per arrivare al traguardodella piena operatività delprimo corso post secondarioprofessionalizzante di valen-za universitaria a partire danovembre 2015.

Domanda . PresidenteSavoncelli , a che puntosiamo?

Risposta . Possiamo espri-mere moderato ottimismosulla possibilità che i prossi-mi, nonché primi, diplomatiCAT (Costruzione, Ambientee Territorio) possano sceglierequesto percorso con l'avvio delprossimo anno accademico.Nei mesi scorsi i nostri esper-ti hanno lavorato con grandeserietà ai dossier tecnici perpresentare nelle sedi compe-tenti una proposta concretae articolata che abbiamo illu-strato al ministro dell'Istru-zione Stefania Giannini loscorso 5 novembre.

D. Quali sono i punti diforza del progetto?

R. In primo luogo, la pos-sibilità di immettere diretta-mente nel mercato del lavororagazzi giovani (22 anni) giàaltamente qualificati; quindiil raccordo con le indicazio-ni in materia di professionifornite dall'Europa (a taleproposito cito la direttivaeuropea sul «Riconoscimentodelle qualifiche professionali»2005/36/Ce) e la valorizzazio-ne della territorialità: il pro-getto, infatti, prevede che ilcorso post diploma si svolgaall'interno dell'Istituto tecni-co di provenienza (dove sonogià presenti aule, laboratori,docenti, personale ATA) in

collaborazione con universitàtradizionali e telematiche. Eancora: il curriculum blocca-to (che significa che ciascunauniversità interessata al pro-getto non potrà presentarepiani di studio differenti daquello proposto dalla cate-goria) e l'abilitazione direttaalla professione di geometra.

D. Quelli che descrivesono interventi complessi,strutturali , che richiedonoun forte impegno da partedel CNGeGL. La domandaè inevitabile : ritiene chesiano davvero necessari?

R. Sì, senza alcun dubbio.

A causa del riordino dei ci-cli della scuola secondariadi secondo grado entrata invigore nel 2010, negli ultimianni abbiamo assistito a unaprogressiva regressione delpercorso formativo della Ca-tegoria. Il percorso chiaro elineare intrapreso da genera-zioni di geometri - quinquen-nio presso l'Istituto Tecnicoper Geometri, due anni dipraticantato, esame di abili-tazione - è stato sostituito daun impianto impoverito di oree materie d'indirizzo; il tiro-cinio - per lungo tempo unapalestra in grado di formarebuoni professionisti - è sta-to ridotto a 18 mesi, a frontedei precedenti 24; i percorsiprofessionalizzanti di recenteistituzione mancano l'obietti-vo di facilitare la transizionedei giovani nel mercato del la-voro, o perché troppo lacunosi(è il caso delle lauree trienna-li) o troppo settoriali (come gliITS). Questo nuovo percorsosarà autenticamente d'indi-rizzo: sarà intrapreso da chiha piena consapevolezza divoler intraprendere in futu-ro la professione di geometra,potendo disporre di un solidobagaglio culturale e di com-petenze tecniche e specifichedi eccellenza.

D. Che tempi prevedeper la messa a regime delnuovo sistema basato suun solo binario di acces-so?

R. Dieci-quindici anni, an-che perché in una logica dicontinuità occorre gestire inparallelo il binario tradizio-nale: il geometra diplomatoal «vecchio» ITG affronterà ilpercorso per accedere all'esa-me di abilitazione alla liberaprofessione, aperto anche aicosiddetti «professionisti diritorno» generati dalla cri-si economica e i dipendentipubblici ai fini della qualifi-cazione professionale.

D. Si profila un albo adue livelli?

R. Assolutamente no. Ilpassaggio da geometra di-plomato a geometra laurea-to è un passaggio fisiologico,dovuto all'esigenza di assi-curare ai professionisti delTerzo millennio che operanosul territorio, tra la gente, unadeguato mix di conoscenzetradizionali, materie d'indi-rizzo e competenze innovati-ve. Del resto, già in passatoabbiamo assistito a momentidi transizione: pensiamo, adesempio, al passaggio da pe-rito agrimensore a geometra,dal diploma abilitante all'esa-me di abilitazione. Tutte sfi-de importanti, accomunatedall'obiettivo di armonizzareil passato e il futuro.

Pagina a curaDEL CONSIGLIO NAZIONALE

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Geometri Pagina 18