17$10$02!RASSEGNASTAMPA!€¦ · CETA: SECONDO NOMISMA E CRIF ANCHE GRAZIE ALL'ACCORDO UE-CANADA...

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171002 RASSEGNA STAMPA 171001 NOTIZIE DA AGRAPRESS 171001 GRANO. DE SORTIS (ITALMOPA) agrapress 171002 CEREALI CHICAGO, COMMENTO DI CHIUSURA DI VENERDI 29 SETTEMBRE radiocor 171002 CETA, LA VITTORIA A META' DEL FOOD EMILIANO Corriere imprese ed. Emilia Romagna 171002 PROTAGONISTI VENETO E FRIULI VENEZIA GIULIA. CEREALI ANTICHI, NEL MULINO CHE NON MALTRATTA Corriere Extra 171002 TORNA IL RISO CHE 100 ANNI FA FECE INNAMORARE IL RE D'ITALIA La Stampa ed. Piemonte

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    17-‐10-‐02  RASSEGNA  STAMPA  17-‐10-‐01  NOTIZIE  DA  AGRAPRESS    17-‐10-‐01  GRANO.  DE  SORTIS  (ITALMOPA)    agrapress    17-‐10-‐02  CEREALI  CHICAGO,  COMMENTO  DI  CHIUSURA  DI  VENERDI  29  SETTEMBRE  radiocor      17-‐10-‐02  CETA,  LA  VITTORIA  A  META'  DEL  FOOD  EMILIANO    Corriere  imprese  ed.  Emilia  Romagna    17-‐10-‐02  PROTAGONISTI  VENETO  E  FRIULI  VENEZIA  GIULIA.  CEREALI  ANTICHI,  NEL  MULINO  CHE  NON  MALTRATTA    Corriere  Extra    17-‐10-‐02  TORNA  IL  RISO  CHE  100  ANNI  FA  FECE  INNAMORARE  IL  RE  D'ITALIA    La  Stampa  ed.  Piemonte  

  • CETA: SECONDO NOMISMA E CRIF ANCHE GRAZIE ALL'ACCORDO UE-CANADA ULTERIORI MARGINI PER EXPORT ITALIANO 6020 - bologna, (agra press) - "dopo la germania, il nord america (usa + canada) rappresenta la seconda destinazione del nostro export agroalimentare, con un valore che nel 2016 ha superato i 4,6 miliardi di euro, il 12% del totale. anche nei primi sette mesi di quest'anno le vendite italiane di food&beverage negli usa sono aumentate di oltre il 7%" ricorda uno studio di agrifood monitor di nomisma e crif sottolineando che, a partire da questo dato, emergono grazie ad un approfondimento sui consumatori statunitensi e canadesi, ulteriori margini di crescita, in virtu' di un'ottima reputazione e di un posizionamento di qualita' di cui godono le nostre produzioni e che, anche grazie al recente accordo di libero scambio con il canada (ceta), potrebbero ottenere un'ulteriore spinta propulsiva. "la survey ci ha permesso di definire l'identikit dell'authentic user di prodotti alimentari italiani" ha dichiarato denis PANTINI, responsabile dell'area agroalimentare di nomisma. "nel caso degli usa, si tratta di un consumatore con reddito familiare alto, che vive a new york, di eta' compresa tra 36 e 51 anni, con alto livello di istruzione e che segue corsi e programmi tv di cucina". per quanto riguarda invece l'authentic user del canada, precisa PANTINI "si connota sempre per un reddito familiare alto, con eta' media piu' elevata rispetto al collega americano (tra 52 e 65 anni), che utilizza internet per informarsi sui prodotti alimentari e che anche in questo caso segue programmi tv dedicati alla cucina", puntualizza. 29:09:17/14:40 G7 AGRICOLO: CONFEURO, BERGAMO RAPPRESENTI L'OCCASIONE PER IL RICAMBIO GENERAZIONALE CON CONTRIBUTO DI TUTTI 6022 - roma, (agra press) - la confeuro si dice assolutamente convinta del fatto che "il futuro del primario, e quindi del paese, dipenda molto dalla capacita' di favorire il ricambio generazionale nel mondo agricolo. ogni sforzo in questo senso risulta essenziale e va fatto in modo congiunto tra tutti gli attori del primario". "l'auspicio e' che il g7 dell'agricoltura di bergamo rappresenti un'occasione per raggiungere questi obiettivi", sottolinea l'organizzazione che assicura il suo impegno "sin da ora ad offrire tutto il contributo possibile". 29:09:17/14:09

  • GRANO: DE SORTIS (ITALMOPA), SALUBRITA' DI PRODOTTO IMPORTATO GARANTITA DA CENTINAIA DI ANALISI AL GIORNO 6028 - roma, (agra press) - "il frumento importato in italia e' il piu' controllato al mondo per garantire il rispetto della legislazione igienico sanitaria piu' stringente al mondo", afferma l'italmopa, associazione industriali mugnai d'italia aderente a confindustria, rispondendo alla coldiretti (vedi agra press del 28 settembre). "la salubrita' del grano importato e' garantita dalle analisi effettuate, a seguito di costanti e sistematici campionamenti, sia dai paesi esportatori, su richiesta della stessa industria molitoria italiana, sia dalle 7 autorita' nazionali cui sono affidate in italia le funzioni di vigilanza e di controllo ufficiale dei prodotti alimentari, sia infine dalle aziende molitorie nell'ambito dei propri piani di autocontrollo....un controllo metodico e quasi ossessivo per garantire scrupolosamente la piena rispondenza del grano, e quindi della farine e delle semole, alla normativa comunitaria finalizzata alla tutela della salute dei consumatori", prosegue l'associazione. "il settore molitorio italiano e' un autentico fiore all'occhiello del made in italy grazie all'impareggiabile capacita' dei nostri mugnai di individuare, selezionare, miscelare le migliori varieta' di frumento, quali che siano le loro origini, per la produzione di farine e semole destinate, tra l'altro, alla panificazione, all'industria dolciaria, all'industria pastaria, alla produzione di pizza", evidenzia il presidente di italmopa cosimo DE SORTIS, per il quale "l'eccellenza dell'industria molitoria italiana, unanimemente riconosciuta, e' frutto della passione del mugnaio per il suo lavoro ma anche di un bagaglio di esperienze secolari e di conoscenze uniche al mondo. un'immagine che ci rende orgogliosi e che deve essere doverosamente tutelata, anche dalle competenti amministrazioni, di fronte a una strategia di disinformazione irresponsabile e sicuramente molto dannosa". secondo stime di italmopa "la produzione italiana di frumento, nel 2017, dovrebbe attestarsi intorno a circa 7,5 milioni di tonnellate, delle quali meno di 7 milioni di tonnellate sono destinate all'industria molitoria, rispetto a un fabbisogno di 11,5 milioni di tonnellate". "il raccolto italiano di frumento e' sempre risultato insufficiente a coprire le esigenze quantitative dell'industria della trasformazione, ma le maggiori criticita' della produzione nazionale di frumento sono di altra natura, in quanto essenzialmente riconducibili a fattori qualitativi, logistici e di commercializzazione del prodotto", rileva DE SORTIS. "la valorizzazione del (ap) - n. 242 12./.. frumento nazionale e la competitivita' della filiera frumento richiedono l'urgente superamento di queste problematiche e non passano certamente attraverso misure 'trompe-l'oeil', quali l'etichettatura di origine della materia prima, che certamente non contribuiranno a ridurre il gap competitivo nei confronti dei produttori esteri", conclude il presidente italmopa. 29:09:17/11:10

  • BO

    12 Lunedì 2 Ottobre 2017 Corriere Imprese

    Ceta, la vittoria a metà del food emilianoColdiretticontrol’accordoUe-Canadachetutelasolo14DopeIgp.PerConfagricolturainvecefavoriràl’export.Pantini(Nomisma):«Nonsonostaticompresiprodottieccellentimaconproduzionelimitata»

    Il Prosciutto di Parma final-mente sul mercato canadesecon nome, cognome e mar-chio originali. Nuovo librettodi circolazione e meno dazi e

    quote in un’area commerciale fi-nora a traffico limitato, seppurei prodotti regionali dovrannoconvivere con le brutte copieParmesan e Parma, le imitazionilocali di Parmigiano e Prosciuttodi Parma, ma senza più il richia-mo all’Italia nella confezione:stop a tricolore e cartina geogra-fica. Sono alcuni degli effetti delCeta ovvero l’accordo economicoe commerciale tra l’Ue e il Cana-da entrato in vigore nei giorniscorsi in modalità provvisoria,seppure in Senato mercoledìscorso è stata rinviata la ratifica.

    C’è chi alza i calici per brinda-re, c’è chi scende in piazza perprotestare. Gli agricoltori diColdiretti, allo scoccare dell’ac-cordo hanno fatto sentire la lorovoce contraria: «Un regalo allegrandi lobby industriali dell’ali-mentare che penalizzerà l’agri-coltura dell’Emilia-Romagna.L’Unione Europea legittima in untrattato internazionale la pirate-ria alimentare a danno dei pro-dotti Made in Italy più prestigio-si, accordando esplicitamente ilvia libera alle imitazioni chesfruttano i nomi delle tipicitànazionali, come il prosciutto diParma e il Parmigiano Reggianoche si vedrà affiancato sui mer-cati dalla produzione canadesedi Parmesan». Critici anche per

    l’importazione del grano duro e«l’azzeramento strutturale deidazi per il Canada dove vienefatto un uso intensivo di glifosa-te nella fase di pre-raccolta, vie-tato in Italia». Secondo Coldirettiregionale dei 44 prodotti a deno-minazione di origine dell’Emilia-Romagna, solo 12 vengono rico-nosciuti dal Ceta, mentre gli altri32 non avranno nessuna tutela.

    Il mondo agricolo è diviso.Confagricoltura con il presidentedi Bologna Gianni Tosi promuo-ve l’accordo perché «prevedel’eliminazione dei dazi doganaliper la quasi totalità dei prodottiagricoli, tutela 12 Dop e Igp del-l’Emilia-Romagna ovvero più del90% del fatturato agroalimentare.Il Ceta non solo favorirà le espor-tazioni in Canada, ma farà ancheda scudo alle contraffazioni e al-l’italian sounding».

    Sulla stessa lunghezza d’ondai cooperatori di Legacoop agro-limentare del Nord Italia: «IlParmigiano Reggiano finalmentepotrà usare il suo nome di origi-ne e sarà tutelato dall’uso delgenerico Parmesan». Questal’estrema sintesi delle posizioniin campo.

    Per preparare il terreno alleaziende arrivano ricerche sulmercato canadese, una presenta-ta venerdì scorso a Bologna, alForum Agrifood Monitor, da De-nis Pantini di Nomisma: «L’Ita-lia è riconosciuta dai canadesicome primo Paese europeo perqualità. Il 79% ha acquistato ne-

    essere esportati ed esiste la pos-sibilità di rivedere ed ampliarel’elenco die prodotti tutelati».

    Matteo Piccarielo responsa-bile dell’ufficio ICE (Istitutocommercio estero) di Torontooffre altri dati: «Il Canada, nel2016, ha importato 1,2 miliardiin dollari canadesi di prodottiagroalimentari. Con il Ceta lequote verranno, progressiva-mente, quasi triplicate. Se le at-tuali proporzioni verranno man-tenute nel corso dei prossimianni, l’Italia potrebbe passaredagli attuali 4,7 milioni di chilidi formaggio esportati a 10,2 mi-lioni di chili. L’Italia è il primofornitore Ue di formaggi del Ca-

    nada, con oltre 64 milioni didollari canadesi (4,7 milioni dichili) esportati nel 2016. Ora chele denominazioni godono di ungrado di tutela equivalente inCanada, salvo alcune eccezioni, imarchi hanno aumentato la si-curezza del brand». Poi riflette:«Alcuni criticano il limitato nu-mero di Dop e Igp agroalimenta-ri italiani inclusi nell’accordo, te-mendo la falsificazione o l’imita-zione di tutti gli altri; altri repli-cano che quel numero diprodotti tutelati rappresental’80% della produzione e il 90%dell’export».

    Gian Basilio Nieddu© RIPRODUZIONE RISERVATA

    FOOD VALLEY

    ControContadini eproduttori diColdiretti a unamanifestazionedi frontealla Cameradei deputatia Roma

    ❞PantiniI 12 prodottidi originetutelati sonoquelli piùcommercializzati,magarinon c’è olio diBrisighella ol’aglio diVoghiera

    PiccarieloIl Canada,nel 2016,ha importato1,2miliardiin dollaricanadesidi prodottiagroalimen-tari. Con ilCeta le quoteverranno,progressiva-mente, quasitriplicate

    gli ultimi 12 mesi prodotti italia-ni, il 24% almeno una volta asettimana mentre quelli più ri-cercati sono i nostri dopo gli sta-tunitensi, ma i consumatori conredditi elevati preferiscono quellicon il tricolore. Ci sono vantaggiper il prosciutto, i formaggi, maanche per il vino emiliano-roma-gnolo grazie ad uno snellimentodelle procedure burocratiche».

    Poi precisa: «I 12 prodotti diorigine tutelati sono quelli piùcommercializzati, magari non c’èolio di Brisighella o l’aglio di Vo-ghiera, prodotti eccellenti macon produzione limitata. Si trattadi una tutela pragmatica orienta-ta ai prodotti che riescono ad

    VkVSIyMjVm9sb0Vhc3lSZWFkZXJfTW9ucmlmIyMjZDExZTRkNTYtZjg4Yy00NjMyLTk2ODAtY2UyOGRmY2UzYjM3IyMjMjAxNy0xMC0wMlQwODo0MDo1NyMjI1ZFUg==

  • PD

    17Lunedì 2 Ottobre 2017Corriere Extra

    Mais, orzo, segale, frumento, farro, orzo mondo,grano saraceno e grano polonico. Tutti coltivati colmetodo dell’agricoltura biologica e macinati da unmulino a pietra presente in azienda abbinato a unburatto e a un aspiratore, per non surriscaldare icereali. Azienda Nadalutti, via Vittorio Veneto, 36,Reana del Rojale (Ud), www.nadalutti.com

    Cereali antichiNel mulino che non maltratta

    Ricerca e sviluppo sono due pa-role che fanno subito venire inmente luoghi chiusi come fab-briche e laboratori. Nelle cam-pagne alle porte di Padova, in-vece, l’innovazione si respiraanche all’aria aperta. E cosìBios Line spa, azienda di PonteSan Nicolò specializzata in ri-cerca, formulazione e distri-buzione di cosmetici e inte-gratori a base di estratti vege-tali, continua a lanciare sulmercato nuovi prodotti nati daaccurate selezioni: dall’inte-gratore col gusto e l’aspetto diuna centrifuga allo spray checombatte la ricrescita dei ca-pelli bianchi tra una tinta e l’al-tra, richiestissimo in Austra-lia, Usa ed Emirati Arabi. Tuttescommesse vinte: nel 2016 ilfatturato di Bios Line ha sfio-rato i 28milioni di euro (+14%),con una crescita anche supe-riore all’estero (+17%) e nei ne-gozi di alimentazione bio(+39%) che hanno spintol’azienda a confermare il focussulle linee fitoterapiche inno-vative anche nel 2017.La decisione va di pari passocol percorso avviato nel no-vembre 2016, quando Bios Li-ne ha convertito i 15 ettari diterreno attorno al quartier ge-nerale di Ponte San Nicolò daagricoltura tradizionale a col-tivazione biologica di pianteofficinali: Officinali Bios Line,questo il nome del progettocoordinato dall’agronomaGiulia Florio con la supervisio-

    ne scientifica del professorStefano Bona dell’Università diPadova, comprende oltre 160mila piante di echinacea pur-purea e pallida, calendula epsillio, da cui si ricavano fitoe-stratti impiegati in prodottiper rafforzare le difese immu-nitarie, favorire l’attività inte-stinale o svolgere un’azione le-nitiva.Se non è una rivoluzione, pococi manca: terreni controllati,coltivazioni ecosostenibili eraccolta nel momento idoneo(tempo balsamico) sono tuttiparametri che assicurano pro-dotti di qualità, normalmentegarantiti solo da fornitori di

    cui Bios Line ora può fare ameno. La superficie coltivatacomprende anche un ettarodedicato esclusivamente allaricerca, dove vengono testatel’adattabilità e la qualità di di-verse specie vegetali comeborragine, lino, grano sarace-no, iperico, anice, cardo ma-riano e tagete, che verrannocoltivate solo dopo aver supe-rato il test; per combattere glisprechi d’acqua, inoltre, BiosLine ha messo a punto un im-pianto di microirrigazione agoccia lungo 35 km che per-mette un irrigamento più effi-ciente e la fertirrigazione, unatecnica con distribuzione si-

    multanea di acqua e fertiliz-zanti consentiti in agricolturabiologica. I primi riscontri po-sitivi arrivano dalla natura,con la fioritura delle pianteche ha richiamatomolti insettiimpollinatori e gli apicoltoridella zona che hanno chiestoospitalità per produrre mielebiologico. Per Bios Line, co-munque, la conversione albiologico non è una novità as-soluta: nel 2015 l’azienda pa-dovana aveva già affiancatoBonifiche Ferraresi come so-cio e partner tecnico in un pro-getto analogo. «La coltivazio-ne biologica di piante officina-li richiede un considerevoleimpegno — dice Paolo Tra-monti, amministratore unicodi Bios Line —. Per ottenereun prodotto di qualità bisognatenere conto di molti fattori:dalla selezione delle specie ve-getali più adatte alla raccolta,passando per buone pratichedi coltivazione. Solo equili-brando e gestendo in modoottimale tutti i diversi aspettisi può ottenere un prodottoeccellente».

    © RIPRODUZIONE RISERVATA

    Il futuro verdeNella fotogrande unadellecoltivazioni dipiante officinaliimpiantate neicampi acquisiti.Nella foto adestra la sededell’azienda. LaBios Line èspecializzatanella selezionedi prodottid’eccellenzanella cosmesi enegliintegratorialimentari.

    La scheda

    ● Natatrent’anni oggiBios Line vanta330 prodottidistribuiti in4.500 puntivendita, quasi28 milioni difatturato.Poche regole,ma tassative:sviluppare unaricercaavanzata eautonoma suiprodottifitoterapici,testarel’ipoallergenicità di quellicosmetici,controllaretutta la filieraproduttiva,escludere i testsugli animali.

    ❞BilanciNel 2016 il fatturatoha sfiorato i 28milionidi euro (+14%), con unacrescita anche superioreall’estero (+17%) e neinegozi di biologico

    La Bios Line è un’azienda specializzata in selezione di integratori e cosmeticiNelle campagne di Padova ora coltiva biologicamente anche piante officinali

    Erbe, fiori e ricercadove cresce il futurodi Alessandro Macciò

    ProtagonistiVeneto & FriuliVenezia Giulia

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  • LA STAMPALUNEDÌ 2 OTTOBRE 2017 .Piemonte e Valle d'Aosta .51

    AL AO AT BI CN NO VB VC

    Riconoscimento internazionale

    Parco del Gran Paradiso“La Green List confermail legame con il territorio”

    Conservazione della biodiver-sità, coinvolgimento delle po-polazioni locali, gestione effi-cace e governance equa: sonoqueste le caratteristiche delParco Nazionale del Gran Pa-radiso che sono valse la con-ferma e il rinnovo, da partedell’Unione Mondiale per laconservazione dell'Ambiente,dell'inserimento nella GreenList, importante riconosci-mento a disposizione dellearee protette. La cerimonia dipremiazione si è svolta a Co-gne durante un convegno or-ganizzato da Federparchi-Eu-roparc Italia, dall'Ente ParcoNazionale del Gran Paradiso edal Ministero dell’Ambiente.Il tema era proprio la GreenList intesa come strumentoattraverso cui migliorare laqualità e l'efficienza della ge-stione. In tutto sono 23 i par-chi nazionali riconosciuti nel-la Green List, di cui solo 6 eu-ropei. Accanto ai 4 francesi ea quello spagnolo, il Parco Na-zionale del Gran Paradiso èl’unica area protetta italianaad aver ottenuto il riconosci-mento per la prima volta aSydney nel 2014. «Il premio, -spiega Italo Cerise, presiden-te del Parco - ha validità di 2anni dopodiché occorre esse-re riconfermati. E noi lo sia-mo stati. Il legame con il terri-

    torio ha un ruolo molto impor-tante all'interno dei parametrinecessari per essere ricono-sciuti nella Green List: occorreessere riusciti a instaurare rap-porti con le popolazioni locali eaver attivamente collaborato alloro sviluppo socio-economico.Ed è proprio questa la vera sfi-da quotidiana che tutte le areeprotette oggi sono chiamate adaffrontare ossia quella di riu-scire a coniugare conservazio-ne e sviluppo».

    A parlare della conservazio-ne è stato Bruno Bassano, re-sponsabile del servizio di ricer-ca scientifica del Parco, che haillustrato le azioni in favore del-lo stambecco, che all’area pro-tetta deve la sua sopravvivenzaall’interno dell’ arco alpino e leazioni a favore della biodiversi-tà. Nell'area protetta del GranParadiso vivono 2800 stambec-chi, 8000 camosci e oltre 100specie vegetali che popolano 28diversi habitat. Nel 2016 sonostate organizzate 154 iniziativeculturali o legate al concetto diturismo ecosostenibile e 34.441persone sono entrate nei centrivisitatori. «La Green List, -conclude Cerise - deve essereconsiderata uno stimolo conti-nuo a migliorarsi e a collabora-re con gli altri parchi nazionaliitaliani, condividere i saperi ele esperienze continuando a es-sere un esempio».

    c BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI

    STEFANIA CELESIACOGNE

    Coltivato ad Asigliano Vercellese in soli due ettari di terreno

    Torna il riso che 100 anni fafece innamorare il re d’ItaliaCancellata nel 1982, la varietà Maratelli è di nuovo in commercio

    Oltre un secolo fa un uomo dinome Mario Maratelli trovò,passeggiando nel suo campodi riso ad Asigliano, alle portedi Vercelli, una piantina di-versa dalle altre: la pannoc-chia era carica di chicchi eavrebbe potuto assicurare, semoltiplicata, un rendimentosuperiore alle altre specie.

    Cento anni dopo quellascoperta viene riportata in vi-ta una delle più rinomate va-rietà di riso, tra le migliori perdigeribilità e utilizzo in cuci-na: merito degli eredi di Ma-rio, che nel 2015, con decretofirmato dal ministero dellePolitiche Agricole, hanno ot-tenuto la conservazione inpurezza della varietà «Mara-telli» e hanno ripreso a colti-varla nei soli due ettari di ter-reno dell’omonima azienda diAsigliano.

    Lo stesso chiccoE’ lo stesso, identico riso col-tivato a inizio Novecento danonno Mario, un chicco Me-dio con caratteristiche rima-ste invariate negli anni. Il pre-ferito da re Vittorio Emanue-le III e usato in Italia fino aglianni ’70, ma solo di domenica,cioè nel giorno più importan-te della settimana.

    Vittorina Maratelli, con-duttrice dell’azienda e nipote

    dello scopritore, commercializ-zerà nuovamente il Maratellitra 10-15 giorni. Sarà il raccoltodel 2016, invecchiato di un an-no. È il primo dal 1982, quando ifigli di Mario decisero di can-cellare la varietà dall’appositoregistro nazionale: troppe per-sone nello stivale vendevano ilriso con il marchio «Maratelli»anche se la produzione era li-mitata a pochi ettari.

    E’ un percorso al contrario,quello fatto dai successori di

    nonno Mario: nel 2012 hannodeciso di costituire l’associa-zione culturale «Riso Maratelli1914» per mantenere e rivaluta-re la memoria di quel riso, e nelcentenario della scopertal’hanno celebrato con una ceri-monia e un documentario in-terpretato da Bruno Gamba-rotta. Da lì è iniziata l’idea delrecupero storico, con il ricono-scimento da parte del Mipaaf,due anni fa, della varietà daconservazione. Il Maratelli è

    salito sull’Arca del Gusto diSlow Food (insieme alla «Faso-la» di Villata).

    Per tramandare la leggendadel Maratelli ai posteri, i di-scendenti hanno deciso di affi-dare a un’azienda di Crescenti-no 100 piantine di riso Maratel-li, che le custodisce e le mantie-ne in purezza: una selezione dipiantine identiche a quella iso-lata da Mario Maratelli nel-l’agosto di 107 anni fa.

    c BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI

    ROBERTO MAGGIOASIGLIANO (VERCELLI)

    La seminaA sinistra

    unodei

    momentipiù

    importantidi chi vive

    di risoovvero

    la seminaa spaglio

    neicampi

    di AsiglianoLa varietàMaratelli

    prendevita

    in solidue ettaridi terreno

    Aosta

    Incontridedicatiall’ariaAl via gli incontri per spiegareil Piano Aria. Il primo appun-tamento è previsto alle 17,30alla biblioteca regionale diAosta. I tecnici della Regionee dell’Arpa spiegheranno lestrategie per tutelare e mi-gliorare la qualità dell’aria,ma anche come viene monito-rata l’aria, quali sono i para-metri controllati e quali le mi-sure previste. Il Piano rappre-senta la strategia nazionale eregionale per indirizzare atti-vità e comportamenti dellapopolazione verso una mag-gior sensibilità al patrimoniocomune aria minacciato inValle da fonti inquinanti lega-te ai processi di combustione,sia connesse agli impianti diriscaldamento sia ai mezzi ditrasporto e alle attività pro-duttive. Le azioni previste nelPiano favoriscono l’utilizzo dimezzi di trasporto alternativiall’automobile, il rinnovo tec-nologico dei veicoli circolantie iniziative quali il car sharinge il car pooling; misure speci-fiche per il risparmio e l’usoefficiente dell’energia; il mi-glioramento tecnico e tecno-logico e limiti alle emissionipiù restrittivi. Gli altri appun-tamenti del Piano Aria si ter-ranno l’11 ottobre al centro ri-creativo del municipio diCourmayeur e il 17 ottobre alSalone Murasses a Verrès.[F. S.]

    c BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI

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    17-10-02 anacer prima pagina17-10-01 NOTIZIE DA AGRAPRESS17-10-01 GRANO. DE SORTIS (ITALMOPA) agrapress17-10-02 CETA, LA VITTORIA A META' DEL FOOD EMILIANO Corriere imprese ed. Emilia Romagna17-10-02 PROTAGONISTI VENETO E FRIULI VENEZIA GIULIA. CEREALI ANTICHI, NEL MULINO CHE NON MALTRATTA Corriere Extra17-10-02 TORNA IL RISO CHE 100 ANNI FA FECE INNAMORARE IL RE D'ITALIA La Stampa ed. Piemonte