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Centro Studi C.N.I. - 26 ottobre 2015

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INDICE RASSEGNA STAMPA

Indice Rassegna Stampa

Centro Studi C.N.I. - 26 ottobre 2015

Pagina I

C.N.I.

Occupazione. Caccia aperta a ventimila ingegneriCorriere Della Sera -Corriereconomia

26/10/15 P. 21 Isidoro Trovato 1

Ingegneri, più occupazione. ma ci sono dei timori. "Forse è soltanto un rimbalzo"Repubblica Affari Finanza 26/10/15 P. 34 2

LAVORO AUTONOMO

E spunta un Jobs act per il popolo dei lavoratori autonomiRepubblica Affari Finanza 26/10/15 P. 46 3

JOBS ACT

Lavoro. La rivoluzione arriva negli studiCorriere Della Sera -Corriereconomia

26/10/15 P. 35 Andrea Salvadori 4

JOBS ACT PROFESSIONISTI

Cantiere aperto per le tutele degli autonomiSole 24 Ore 26/10/15 P. 2 Francesca Barbieri,Valentina Melis

5

Una schiera di 800mila lavoratori con 8,6 miliardi di contributiSole 24 Ore 26/10/15 P. 2 7

Il fisco cambia per 150mila partite IvaSole 24 Ore 26/10/15 P. 3 Cristiano Dell'Oste,Giovanni Parente

9

Regole stabili (e semplici) ma non solo per le tasseSole 24 Ore 26/10/15 P. 3 Cristiano Dell'Oste,Valentina Melis

11

Ammesso anche chi ha un'altra attivitàSole 24 Ore 26/10/15 P. 3 Gianfranco Ferranti 12

REDDITI PROFESSIONISTI

Professioni, il reddito è una questione di genereSole 24 Ore 26/10/15 P. 1-5 Michela Finizio,Valeria Uva

13

START UP

Le start up innovative verso quota 5.000, tre su quattro sono impegnate nei serviziRepubblica Affari Finanza 26/10/15 P. 46 16

H-Farm gioca la carta Aim per raccogliere 20 milioni da puntare sulle start upRepubblica Affari Finanza 26/10/15 P. 19 Filippo Sattteli 17

PMI

"Grande opportunità per le piccole imprese"Repubblica Affari Finanza 26/10/15 P. 3 18

"Più attenti alle piccole imprese". l'Europa promette una svolta.Repubblica Affari Finanza 26/10/15 P. 40 Giovanni Marabelli 19

"Questa legge di stabilità mira a irrobustire la ripresa, rimane il rebus coperture"Repubblica Affari Finanza 26/10/15 P. 41 21

Tre regioni italiane al top nelle classifiche europeeRepubblica Affari Finanza 26/10/15 P. 41 23

DISSESTO IDROGEOLOGICO

Catastrofi, il conto vale più di una manovraRepubblica Affari Finanza 26/10/15 P. 55 Walter Galbiati 24

INNOVAZIONE

Mattone. Svolta Saint-Gobain. Dare un'anima digitale alle caseCorriere Della Sera -Corriereconomia

26/10/15 P. 4 Stefano Montefiori 26

SMART CITY

Smart city, il network degli assessoriRepubblica Affari Finanza 26/10/15 P. 29 Laura Serloni 27

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INDICE RASSEGNA STAMPA

Indice Rassegna Stampa

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Pagina II

ICT

L'Ict punta sul remote workingItalia Oggi Sette 26/10/15 P. 47 Robert Hassan 29

BANDI

Si apre il bando PhD ITalentsItalia Oggi Sette 26/10/15 P. 46 Filippo Grossi 30

MISE

Audit energetica agli sgoccioliItalia Oggi Sette 26/10/15 P. 15 Roberto Lenzi 31

LEGGE STABILITÀ

Tagli netti di tasse da 4 miliardi, evitato un rialzo Iva e accise per 17Repubblica 26/10/15 P. 4 Roberto Petrini 33

INVESTIMENTI ESTERI

Colombia, 35 miliardi di investimenti. l'Europa a caccia di maxi-commesseRepubblica Affari Finanza 26/10/15 P. 14 Andrea Greco 35

AMBIENTE

Investimenti ecologici, l'industria teme ParigiRepubblica Affari Finanza 26/10/15 P. 9 Andrea Bonanni 37

RICERCA

Ket Lab, l'Asi apre a Roma il distretto della Space EconomyRepubblica Affari Finanza 26/10/15 P. 24 Andrea Frollà 38

UNIVERSITÀ

L'ateneo diventa una start-up con la formazione innovativaRepubblica Affari Finanza 26/10/15 P. 28 39

FORMAZIONE

Arrivano i fondi e si torna sui banchiCorriere Della Sera -Corriereconomia

26/10/15 P. 21 40

AVVOCATI

Classifiche. La forza sta nel nome. Chi sono i principi del marchioCorriere Della Sera -Corriereconomia

26/10/15 P. 34 Lucio Torri 41

LAVORI PUBBLICI

L'asfalto riprova a farsi stradaSole 24 Ore 26/10/15 P. 19 Enrico Netti 43

CONCILIAZIONE

Liti consumatori, al via la riformaSole 24 Ore 26/10/15 P. 35 Marco Marinaro 45

REVISORI CONTI

Sui revisori dei conti va invertita la rottaSole 24 Ore 26/10/15 P. 38 Davide Di Russo 47

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Appuntamenti La categoria verso il Congresso nazionale rivendica il suo ruolo

Caccia apertaa ingegneri

Sono le posizioni mancanti nel pubblico e nel privatoDall'urbanistica all'hi tech, ai servizi: ecco dove c'è posto

DI ISIDORO TROVATO

Jn Italia servirebbero al-meno 20 mila ingegneri in più. Ne è certo ilCentro studi di catego-

ria che ha svolto un'indagineper capire quali sarebbero inuovi ambiti occupazionali.

Ne viene fuori un tracciato interessante che partedalla rilevazione del datoche negli ultimi sette anni ilmanifatturiero ha persoquasi 50 mila aziende conuna flessione del 90/.. A fareda contrappeso, però, si se-gnala l'incremento delle imprese di servizi a maggiorcontenuto intellettuale, qua-li quelle legate all'informa-tion e communication tech-nolog , alla ricerca e svilup-po, alla consulenza gestio-nale e al marketing.

L'Italia è ancora lontanadall'idea di un'economia hitech, però cresce nelle azien-de la consapevolezza che in-novazione, ricerca e svilup-po tecnologico siano le «armi» migliori per rimanerecompetitive. In un similescenario l'ingegnere può

giocare un ruolo fondamen-tale grazie alle elevate coripetenze e al know-how spe-cifico acquisiti nel tempo.Non a caso, secondo leproiezioni del Centro studidel Consiglio nazionale tra il2014 ed il 2015 è aumentatadel 31% la richiesta di que-sta figura professionale, unodegli incrementi più accen-tuati degli ultimi quindicianni. Le potenzialità ci sonotutte: il sistema nazionalepotrebbe assorbire quasi20mila nuovi ingegneri, dicui 10mila elettronici e del-l'informazione, "mila indu-striali e 2mila civili.

La fotografia dell'Italiascattata dalla ricerca dalCentro studi del Consiglionazionale degli ingegneri(Cni) presenta un panora-ma a tinte chiaroscure: evi-denzia come tra il 2009 e lametà del 2015 sia stata regi-strata una maggior terziariz-

zazione dell'economia chenasconde, tuttavia, molte in-cognite. Perché, anche se au-menta il numero delle im-prese del terziario, in tenni-ni di valore aggiunto si regi-stra un peggioramentocomplessivo simile agli altricomparti. Le potenzialità dicrescita sono incentrate sulle capacità che avranno leimprese di innovare e sullascelta di farlo ricorrendo aproft ionisti specializzati.

Sui Avolo delle nuoveprospettive di sviluppo dellaprofessione di ingegnere c'èanche un altro tema: quellodel territorio e dell'urbani-stica. Dal punto di vista tec-nico, in un paese alle presecon un dissesto idrogeologico oggi reso ancora più pesante da eventi climaticisempre più estremi, gli in-terventi infrastrutturali, an-che e soprattutto nei conte-sti urbani, diventano esserziali, mentre una buona manutenzione stradale, cosìcome la creazione o il poteiziamento delle reti viarie,

rappresentano la miglioregaranzia per evitare che lospostamento quotidiano dimilioni di persone diventiuna scommessa. «La sicu-rezza dei cittadini è unapriorità tra le nostre attività- afferma Armando Zambrano, presidente del Cni -e quella stradale nei centriurbani non fa eccezione. Sia-mo infatti investiti diretta-mente da un fenomeno ri-spetto al quale i nostri pro-fessionisti possono garanti-re competenza edesperienza, nel settore pub-blico e in quello privato siaper quanto concerne il coor-dinamento delle manuten-zioni sia per l'opera di pro-gettazione».

Deficit infrastrutturale,cattiva manutenzione delle

rete viaria sono tra le causeprincipali di una tendenzache vede pertanto gli ingegneri italiani, in primo pianoper combatterne gli effetti,talvolta drammatici.

«In questi anni - rimar-ca Zambrano - si sonobloccate ingenti somme chepotevano essere utilizzateper opere di cui il Paese habisogno come quelle relativealle risorse idriche. Non tan-to "opere faraoniche", ma in-terventi in grado di moder-nizzare le nostre infrastrut-ture. Ora sembra che l'attuale governo voglia venireincontro ai Comuni virtuosipermettendo loro di investi -re in questa direzione. Sicu-ramente è una cosa positiva.Che apprezziamo».

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C.N.I. Pagina 2

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Lavoro Autonomo Pagina 3

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Riforme Mercato Fatturato in le

Con flobsA

g gero calo per i «giuslavoristi ». Aumentano le invasioni di campo

La rivoluzionemenoTribunalee più consulenza perg

DI ANDREA SALVADORI

Giro d'affari in calo per glistudi giuslavoristi. Dopo ildinamismo che ha caratte-rizzato il settore negli anni

della crisi, il fatturato delle prime 50insegne specializzate in diritto del la-voro è passato, secondo le stime dilegalcommunity.it, dai 160 milioni dieuro del 2013 ai 153 milioni delloscorso anno (meno 4,4%).

Parlare di una battuta d'arresto èforse ecc( ivo: il comparto è sem-mai tornato a volumi più abituali, dalmomento che negli anni scorsi laprofessione ha potuto «beneficiare»di una situazione straordinaria, ca-ratterizzata da un'impennata dellecrisi d'impresa con tutto quello chene è conseguito in termini di ristrut-turazioni aziendali e di piani di ridu-zione degli organici. «Tanti studimultidisciplinari che prima non sioccupavano di lavoro hanno iniziatoa farlo anche con la volontà di sfrut-tare la situazione favorevole - spie-ga Nicola di Molfetta, direttore di le-gàlcommunity -. La concorrenza èaumentata e ha finito per provocareun abbassamento delle tariffe, in unsettore, tra l'altro, dove la redditivitànon è stata mai molto elevata».

Gattai, Minoli, Agostinelli Part-ners ha avviato lo scorso anno il suodipartimento di diritto di lavoro, cosìcome ha fatto Trevisan Cuonzo. Il la-voro sarà, insieme al comparto ener-

getico e al real estate, una delle treprincipali aree di attività di Dentons,una delle più importanti law firm in-ternazionali sbarcata a Milano inte-grando Help, la boutique di avvocatidel lavoro di Aldo Calza. Altre opera-zioni di mercato potrebbero avvenirenei prossimi mesi: secondo i rumourdel settore, in particolare, potrebbeconcretizzarsi la fusione tra LabLaw,lo studio dei giuslavoristi Luca Faillae Francesco Rotondi, e Carnelutti,specializzato in diritto societario.

1 e inse^ue del settore labourhanno invece allargato il loro busi-nes, ad altri comparti. E' il caso diQuorum, lo studio di diritto del lavo-ro che ha rafforzato la sua presenzanel societario, mentre Lexellent haaffiancato alla sua offerta in materiagiuslavorista nuovi servizi nell'ambi-to della proprietà intellettuale e delpenale.

Analizzando i risultati di busi-ness, gli studi di diritto del lavorocontinuano ad essere i protagonisti

a negli studii awocati. Che afrilano le armi

del settore. In testa alla classifica,sempre secondo legalcommunity,Trifirò Partners ha una quota dimercato del14,4°/q seguito da Toffo-letto de Luca Tamajo e Soci (12°/O) eda LabLaw, (4,6°/O). Aumenta il pesodei dipartimenti giuslavoristi delleinsegne multidisciplinari. BonelliE-rede raggiunge una market share del40/D e si posiziona dunque nelle pri-me posizioni del mercato, mentreraccolgono i frutti degli investimentieffettuati anche Chiomenti, in parti-colare nell'ambito dell'assistenza aitop manager, e Withers, per l'attivitàal fianco di professionisti dello sport.

Il settore attende ora di capire co-me la riforma del lavoro varata que-st'anno dal governo Renzi cambieràil modo di operare degli studi e qua-le sarà il suo impatto sui loro bilanci.Tra la maggior parte dei giuslavori-sti è diffusa la convinzione che, con ilJobs Act, «gli avvocati lavorerannomolto di più al di fuori delle aule deipalazzi di giustizia, poiché il ricorsoalla conciliazione e alla mediazioneaumenterà a scapito del contenzioso,sino ad oggi l'attività più redditiziadella professione - conclude DiMolfetta -. Un'altra area che vedràle insegne sempre più attive sarà in-fine la consulenza, perché le impreseavranno bisogno dei giuslavoristiper una gestione più ottimale dell'or-ganizzazione del personale, soprat-tutto sul fronte delle tipologie con-trattuali da applicare».

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Jobs Act Pagina 4

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Il nuovo «Jobs act» riguarda due milionidi persone tra iscritti e non iscritti agli Albi

Nel 2016 l'aliquota Inps perle partite Ivaresta al 27°ó e c'è un fondo da 10 milioni

Cantiere aperto per le tutele degli autonoIl collegato alla legge di Stabilità punta ad ampliare le coperture su maternità, pagamenti in ritardo, spese per formazione

PAGINA A CURA DI

Francesca BarbieriValentina Melis

Ci sono i professionistiiscritti agli ordini, dai commer-cialisti agli avvocati, quelli riuni-ti in associazioni, ma anche il po-polo delle partite Iva, con le atti-vità più disparate, come i dottoridi ricerca, gli informatici, i grafi-ci e designer free lance.

Una platea di oltre due milionidi lavoratori saràpotenzialrnen-te interessata alle novità in arri-vo con il «Jobs act degli autono-mi», il disegno di legge che do-vrebbe approdare in Parlamen-to come collegato al DdlStabilità 2016: da un lato ci sono1,2 milioni di professionistiiscritti alle casse previdenzialiprivate, dall'altro gli oltre8oomila cheversanoicontributialla gestione separata dell'Inps.

L'obiettivo è arrivare a unostatuto «che si rivolge a tutto illavoro autonomo professionale,senza fare distinzioni», comespiega Maurizio Del Conte, do-cente di diritto del lavoro al-l'Università Bocconi di Milano econsigliere giuridico del pre-mier Matteo Renzi «e che inte-gra le novità previste dal Jobs actgià in vigore, su ammortizzatorisociali e congedi parentali».

Il provvedimento prevedeuna serie di tutele per tutti i la-voratori autonomi, senza di-stinzione fra iscritti agli ordinie non, con l'unica esclusionedegli imprenditori artigiani ecommercianti.

I tempi di approvazione perònon saranno rapidi: «Se non cisaranno intoppi - continua DelConte - è probabile che la legge

veda la luce intorno alla metà delprossimo anno».

Le prime misureLe misure sulle quali i lavoratoriautonomi possono fare più affi-damento, per ora, sono quelle in-serite nel Ddl di stabilità: il bloc-co a127°io, anche l'annoprossimo,dell'aliquota contributiva per lepartite Ivache contribuiscono invia esclusiva alla gestione sepa-rata, e ilfondoper «favorire latu-tela del lavoro autonomo nonirnprenditoriale» e l'articolazio-ne flessibile del lavoro subordi-

nato, io milioni di euro per il2o16e 5o milioni all'anno dal 2017.

Le nuove tuteleIl collegato sui lavoratori auto-nomi prevede lap ossibilità di ap-plicare gli interessi di mora per ipagamenti in ritardo anche alletransazioni tra imprese e lavora-tori autonomi o fra autonomi. Lespese sostenute per la formazio-ne potranno essere interamentededucibili dal reddito (non piùdunque al 50%), entro un limiteannuo. L'indennità di maternitàsarà versata dall'Inps indipen-dentemente dalla effettivaastensione dal lavoro.

Le lavoratrici e i lavoratoriautonomi che avranno figli dal1° gennaio 2016 avranno diritto aun congedo parentale di sei me-si (non più tre) entro i primi treanni di vita del bambino. Dovràessere agevolataanche laparte-cipazione dei lavoratori auto-nomi agli appalti pubblici. Allecontroversie sui rapporti checoinvolgono gli autonomi si ap-plicherà poi il rito previsto perle liti di lavoro.

Le reazioniIl Ddl è accolto con favore daprofessionisti e collaboratori,soprattutto dalle categorie fino-ra meno tutelate.

Per Marina Calderone, presi-dente del Cup, il Comitato uni-tario degli ordini e collegi pro-fessionali, «il collegato al Ddlstabilità va a colmare un vuotonormativo, per la mancanza diregolazioni di legge dedicate ailavoratori autonomi, compresii professionisti. Sappiamo tut-tavia - aggiunge - che le tutele

non saranno di fatto completa-te se non con interventi organi-ci di tutela del reddito, di soste-gno e reale aiuto nei casi neces-sità e più in generale di un wel-fare integrato inclusivo dellecaratteristiche specifiche dellavoro autonomo».

Secondo Riccardo Alemanno,presidente dell'Istituto naziona-le tributaristi ed esponente delleprofessioni senza albo discipli-nate dallalegge 4/2013, «è impor-tante che per la prima volta si af-fronti in modo organico il temadella tutela dei professionisti».

Sulla stessa linea d'onda an-che Anna Soru, presidente diActa, associazione che raggrup-pa i professionisti del "terziarioavanzato", al di fuori di ordini ealbi professionali: «Si inizia adaffrontare in maniera coerente ecostruttiva- spiega- la risoluzio-ne dei problemi del nuovo lavo-ro autonomo: viene eliminato,ad esempio, l'obbligo di asten-sione dal lavoro per avere l'in-dennità di maternità, unamisurache chiediamo dal 2007».

Giudizio positivo anche daSilvana Mordeglia, presidentedel Consiglio nazionale dell'or-dine degli assistenti sociali, che,non avendo una propria cassa diprevidenza, versano i contributialla gestione separata dell'Inps.«Apprezziamo soprattutto -conclude -il sostegno allamater-nità,ladeducibilità integrale del-le spese per la formazione, leagevolazioni agli autonomi nel-l'accesso agli appalti. Sono se-gnali significativi del riconosci-mento del ruolo delle professio-ni nell'economia del Paese».

01 RI PRODU ZIO NE RISE RVATA

Jobs Act Professionisti Pagina 5

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Gli interventi

STOP COLLABORAZIONI A PROGETTO DIS•COLLPER I DISOCCUPATI NIENTE ASSOCIATI IN PARTECIPAZIONE PERMESSI PER MATERNITÀ

Dal25giugno scorso non è possibilestipulare nuove collaborazioni aprogetto. Sono fatti salvi i contratti incorso. Restano invece invitateco.co.co. Dati'gennaio2016siapplica la disciplina dei lavorosubordinato ai rapporti dicollaborazione che consistano inprestazioni di lavoroesclusivamente personali,continuative e con modalità diesecuzioneorganizzate dalcommittente (sono previste soloalcune eccezioni )

RITARDATI PAGAMENTI

Si profila una maggioreprotezione contro le clausoleabusive e a tutela dei rispettodei tempi di pagamento deicompensi. li dtgs 231/2002 siapplica anche ai rapporticommerciali tra imprese elavoratori autonomi, o tralavoratori autonomi.Scaduti i termini di pagamento(che non possono esseresuperiori ai 60 giorni) èprevisto un risarcimento chescatta fin dal primo giorno diritardo

In via sperimentale perfl 2015, pergli eventi di disoccupazione dal1°gennaio a131 dicembre, è previstauna nuova indennità didisoccupazione mensile, chiamataDis-colf, rivolta ai collaboratoricoordinati e continuativi, anche aprogetto, in caso di disoccupazioneinvolontaria. Per ottenerel'indennità servono a [meno 3 mesidi contributi dall'anno precedente.Il sussidio è paria 175% del redditomedio mensile (entro il tetto di1.300 eu ro)

APPALTI PUBBLICI

Le amministrazioni pubblichenazionali e locali, nella vestedi stazioni appaltanti,dovranno favorire lapartecipazione dei lavoratoriautonomi agli appaltipubblici.Dovranno favorire l'accessodei lavoratori autonomi atteinformazioni relative alle garepubbliche e adattare, nei casipossibili, i requisiti dei bandie delle procedure allecaratteristiche di questilavoratori

Il Codicedei contratti (Digs81/2015) ha eliminatol'associazione in partecipazionecon apporto di lavoro: ora, sel'associato è una persona fisica,il suo apporto non può consisterenemmeno in parte in unaprestazione di lavoro. I contrattidi associazione inpartecipazione che erano incorso il 25 giugno 2015 (entratain vigore delle nuove regole)restano in corso fino alla [orocessazione

CONTROVERSIE DI LAVORO

Alle controversie relative airapporti di lavoro autonomo siapplicherà i[ rito del lavoro. Sonoescluse le liti che riguardano ipiccoli imprenditori artigiani e icommercianti iscritti alla Cameradi commercio. Sarebbe cosìsuperata la tradizionaledistinzione dell'articolo 409 delCodice di procedura civile, cheprevede l'applicazione del ritospeciale solo ai rapporti di lavorosubordinato, ai rapporti diagenzia e alle altre forme dilavoro parasubordinato

Alle lavoratrici eai lavoratori iscrittialla gestione separata Inps,se noniscritti ad altre forme obbligatorie,spetta l'indennità di maternitàanche se i relativi contributiprevidenziali non sono stati versatidalcommittente. L'indennità dimaternità spetta anche alle libereprofessioniste, per5mesi in casodiadozione e per 3 mesi in casodiaffido. L'indennità di maternità perle autonomespetta al padrelavoratore autonomo in caso dimorte o grave infermità della madre

MATERNITÀ E CONGEDI

L'indennità di maternità saràerogata alle lavoratriciautonome dall'Inps, su richiesta,a prescindere dall'effettivaastensione dell'attivitàlavorativa. Inoltre i lavoratori ele lavoratrici autonome, genitoridi bambini nati dal 1° gennaio2016, potranno beneficiare delcongedo parentale per unperiodo di sei mesi entro i primitre annidi vita del bambino conlo stesso trattamento economicoe previdenziale previsto oggi peri dipendenti

Jobs Act Professionisti Pagina 6

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.a Gli iscritti alla gestione separata Inps sono soprattutto collaboratori, maschi e residenti al Nord

Una schiera di 800mila lavoratoricon 8,6 miliardi di contributi

Ci sono i professionisti11senza albo, o senza cassa pre-videnziale. E i collaboratori diogni specie: dai co.co.co aidottori di ricerca, dai graficifree lance agli amministratorie sindaci di società.

È l'universo degli «atipici»,iscritti alla gestione separata del-l'Inps, che dopo il boom degli an-ni passati ha registrato nel 2014un calo di quasi il lo°i° (-8,6°i°) ri-spetto all'anno precedente.

Una platea che, insieme aiprofessionisti iscritti agli albi (ealle casse previdenziali di cate-goria), sarà destinataria dellemisure contenute nel Jobs actper gli autonomi.

La media annua degli iscritti,nel 2014, alla gestione separata èdi 833.552 persone, di cui quasi70omila collaboratori (1'82,9°/odeltotale) e oltre 14omilaprofes-sionisti (17,1 per cento).

L'anno scorso, come detto, iltrend è stato negativo, conun'emorragia di quasi 8omilaiscritti. Mentre i collaboratorisono diminuiti de12,4°i°, i profes-sionisti hanno registrato un caloben più marcato del 30,1 per cen-to (da 204.257 a 142.742).

Dall'identikit dei parasubor-dinati emerge che si tratta in pre-valenza di uomini, over 40, e diresidenti al Nord.

I contributi versati dagli

iscritti lo scorso anno ammonta-no a 8,62 miliardi di curo (-5,2%sul 2013) di cui 5,98 versati daicollaboratori e o,84 dai profes-sionisti. Su questo fronte tra lenovità in arrivo con il Ddl di Sta-bilità c'è la proroga a tutto il 2o16del blocco al27per cento dell'ali-quota contributiva. Non scatte-rà quindi l'aumento al 28% pre-visto dall'articolo io-bis del de-creto legge 192/14 (milleproro-ghe). Un'aliquota checomunque resta di gran lungasuperiore a quella applicata dal-le casse di categoria.

Il gender gap non risparmiala gestione separata, in parti-colare per i collaboratori: gli

uomini versano il 73,7% deicontributi totali, quasi il triplorispetto alle donne.

Circa i due terzi dei parasu-bordinati, poi, esercita la pro-fessione in via esclusiva,mentre il resto si occupa dipiù attività concorrenti e ri-sulta iscritto contemporane-amente ad altre gestioni.

Con le regole attuali, infine,agli iscritti alla gestione separa-ta spetta, entro il primo anno divita del bambino, un congedo ditre mesi. I genitori che lo hannorichiesto nel corso del2o14 sonostati 1.578, in calo del 4,8% ri-spetto all'anno precedente. Inbase al Jobs act degli autonomi(il disegno di legge collegato alDdl stabilità 2016), invece, per ibambininati dall° gennaio 2016,il congedo parentale raddoppiaa sei mesi, entro i primi tre annidi vita del bambino.

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L'identikit dei parasubordinati

GLI ISCRITTI

ì (ERITTI VAR_% í:i)F;TRIBIJTI20?4 SCI 2033 VERSATI 2014

TOTALE 833 .552 -8,6%

Collaboratori -

Professionisti

PER AREA GEOGRAFICA

Nord-Ovest

281.983-

Nord-Est183.244

Centro

217.891

Sud104,400

Isole46.034

Fonte: Inps, Bi',ancio sociale 2015

J

l

J

6,82miliardi

PER CLASSE DI ETÀ E GENERE NEL 2014

Maschi Femmine

Fir10 a 19 anni . Da 2.0 a 24 anni

l

J

9 anni

Da 30a39anni Da40a49anni C?a50a54anni

1

J

p, 2, 55 a 59 anni P, 2, 60 anni

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dl% ® o

-1

Il fisco c

Il forfait ridotto perle neoimpresepuò battere il regime dei minimi

Sette aderenti su dieci sono under 35e il 40% svolge attività professionali

bia per l5Omila p ite IvaSoglie di ricavi più alte e aliquota ridotta al 5% per le start-up che iniziano l'attività nel 2016

ACURA DI

Cristiano Dell'OsteGiovanni Parente

Mettiamoci nei panni di ungiovane professionista che staper aprire lapartitalvaper avvia-re una nuova attività. In alterna-tiva alla tassazione ordinaria, fi-no alla fine di quest'anno puòscegliere tra due regimi fiscali di-versi, quello dei minimi con im-posta sostitutiva al 5%, e quelloforfettario con l'aliquota al 15 percento. Se però decidesse diaspettare fino a gennaio, potreb-be sfruttare le modifiche al regi-me forfettario previste dal Ddl distabilità per il 2o16 che il Parla-mento approverànelle prossimesettimane. Modifiche, che nelsuo caso di professionista,avrebbero due punti forti: l'in-

Le scelte per i «minimi»É la quota di chi sceglie il regimeal 5% anziché i l forfettizzato

nalzamento da 15 a 3omila eurodella soglia dei ricavi per poterentrare (e restare) nel regimeagevolato; e la tassazione ridottaquinquennale per le start up.

Insomma, l'ennesimo riordi-no del regime fiscale per i piccolicontribuenti - il terzo dal 2012 -impone attente valutazioni e ri-schia di creare più di un'incer-tezza ai tanti consulenti, pensio-nati ed ex dipendenti che ognianno aprono unapartitalva. Par-liamo di 15omila persone all'an-no, prendendo come parametrola media tra il 2012 e il 2014, conuna fortissima accelerazione re-gistrata negli ultimi mesi delloscorso anno, quando il regimedei minimi al 5%sembrava doverchiudere i battenti salvo poi es-sere "recuperato" per tutto il 2015dal decreto Milleproroghe.

D'altraparte, che il regime deiminimi sia di gran lunga preferi-to dai contribuenti rispetto alforfettario lo dimostrano anchei

dati del 2015: da quando le opzio-ni sono tracciate, solo 28 contri-buenti su ioo scelgono il forfet-tario, mentre gli altri puntanosui minimi al 5 per cento. Maquesto nel caso dei professioni-sti - che rappresentano quasi il40% degli aderenti ai regimi age-volati - dipende anche dalle so-glie d'accesso diversificate(15mila euro per il forfettizzato,3omila per i minimi) oltre chedalle aliquote e dal metodo dicalcolo dell'imponibile.

Di certo, però, l'aumento dellesoglie avrà una convenienza tan-gibile per chi è già operativo e sa-rebbe stato tagliato fuori dallecondizioni più stringenti fissatelo scorso anno per accedere alforfettizzato. Prendiamo un con-sulente aziendale - consideratoin uno degli esempi nel grafico alato-con25milaeuro di compen-si: approdando al forfettizzatodalla tassazione ordinaria (conaliquota Irpef progressiva maanche con addizionali e Irap) ot-terrebbe uno sconto sul prelievofiscale di oltre la metà (-55%).

Di fatto, l'ingresso nel regimeconflattax ètanto piùvari taggio-so quanto più si è vicini alla nuo-va soglia di ricavi. Senza dimen-ticare cheilforfettario comportaanche una serie di opportunitàintermini di minori adempimenti:non si presentano né la dichiara-zione Iva né gli studi di settore esi è esonerati anche da comuni-cazioni, come tra l'altro, speso-metro eblack list.Un effetto sem-plificazione riscontrabile anchesotto un altro profilo: si elimina

alla radice il dubbio sull'obbligoo meno di versare l'Irap. Que-stione che rimane apertissimaper i soggetti di minori dimen-sioni, visto che né l'attuazionedella delega fiscale né la mano-vra 2016 contengono l'interven-to chiarificatore sui criteri inpresenza dei quali si è obbligati aversare l'imposta regionale.

t chiaro, comunque, che a pa-rità di condizioni il regime deiminimi resta generalmente piùconveniente del forfettario, per-ché l'aliquota d'imposta è un ter-zo. Attenzione, però, anon sotto-valutare le potenzialità del nuo-vo regime forfettizzato per lestart up così come lo riscrive ilDdl di Stabilità. Di fatto, chi av-vierà una nuova attività potràusufruire della tassazione ultra-leggera al 5% per cinque anni maanche chi si è messo in proprioquest'anno (e beneficerebbedell'imponibile ridotto ai 2/3)può rientrare in queste condizio-ni più vantaggiose. Addiritturain presenza di costi molto ridotti- potrebbe essere il caso di unprofessionista che ha bisognosolo di un computer portatile, untelefono e una connessione in-ternet - la forfettizzazione delreddito secondo le percentualidifferenziate inbase alle catego-rie produttive potrebbe rivelarsileggermente più conveniente(nell'esempio a lato risparmie-rebbe 32 euro di imposte) rispet-to alla"classica" determinazioneanalitica dell'imponibile (ossiaricavi/compensi al netto dellespese sostenute per l'attività).

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Ilquadro

IL TRENDI contribuenti che hannooptato per il regimedei minimi (o, dal 2015,per il regime forfettario)rispetto al totaledelle nuove aperturedi partite Iva

100.0(11)

o

G F M A M G L A S 0 N D

2013

LE NUOVE SOGLIEIl limite di ricavilcompensi nel regime forfettarioora in vigore e con le modifiche del Odi di Stabilità

SIMULAZIONTA CURA Dl Mario Cerofotini

G L A S 0 N D G F M A M G L

2015

LE SIMULAZIONIL'impatto delle modifiche al regime forfettario previste dal Odi di stabilità per tre contribuenti-tipo.Per ciascuno degli esempi sono presi in considerazione i regimi fiscali applicabili da chi inizia l'attività nel 2015 e nel 2016

Il professionistaConsulente aziendale chenon ha altre detrazionirispetto a quelle di lavoroautonomo (quindi neanchecarichi di famiglia)

0 5.000 10.000 15.000 20.000 25.000 Soglia dei ricavi /compensi coefficiente

REGIME ORDINARIOi Impor, ibi.e

anaMico ostruzioni e attività immobiliari

di redditività

Irpef Addizionali comunali e regionali** Irap

20.000

G F M A M

2014

Compensi 25.000 €REGIME DEI MINIMI -A ttivitò iniziate nel2015

Costi 5.000 € Impenibi Intermediari del commercioanalitico ........................................................ 15.000

20.000

L Iil: -l!RFETTARIO Attività iniziate ,el 2016

lmponibí.e

a forfait

............................................................................

Attività professionali

15.000

15.176 30.000

La piccola impresa REGIPIL `IDINARIOCommerciante al dettaglio. SnNon ha detrazioni o spese.Nel 2015 un contribuentecon questo volume di ricavinon può accedere al regimeforfettario , né al regimedei minimi

Compensi 41.000 €

Costi 25.000 €

La nuova attivitàConsulente informaticoche non ha altre detrazionirispetto a quelle di lavoroautonomo (e quindi neanchecarichi di famiglia).Si presume che l'attivitàsia appena iniziata e nonci siano contributi versatil'anno precedente

Compensi

Costi

12.000 €

2.000 €

n,. cori bileanal ro

16.000

r Irpef Addizionali comunali e regionali** rap

REGIME FORFETTARIO -Attività iniziate nel 20,6

Imponibilea natilico

10.000

lrpef Addizionali comunali e regionali**

REGIME DEI MINIMI -Attivitàiniziatenel2015irnponihilranalitico

10.000

REGIME FORFETTARIO -Attività iniziate ne12015I rpo iiniiea larl-il***

6.178

l' „ I•III 'r(,RhEITARiO-Attivitàìniziatenel2016

Irnpor,ibilea forfait

9.360

imponibilea forfait

16.400

Commercio ambulante di altri prodotti

20.00030.000

Altre attività economiche

Commercio ambulante di alimentari e bevande

30.00040.000

Industrie alimentari e delle bevande

35.00045.000

Commercio all'ingrosso e al dettaglio

40.000 C50.000

Attività dei servizi di alloggio e di ristorazione

40.00050.000

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I

Cristiano Dell'OsteValentina Melis

Regole stabili(e semplici)ma non soloper le tasse

el 2013 - ultimo annofotografato dalle

i statistiche fiscali-icontribuenti nel regime deiminimi erano 48omila. Conla corsa ad aprire la partitaIva entro il 31 dicembre pernon perdere l'aliquota del5%, l'anno scorso se ne sonoaggiunti 194mila equest'anno - tra minimi eforfettari - le nuove attivitàsono già arrivate a 89milaalla fine di agosto. Ancheipotizzando che qualcuno sianel frattempo uscito dalregime agevolato, ibeneficiari sono ben al disopra del mezzo milione.

Bastano questi numeri aspiegare quanto sia rilevantela definizione delle regolefiscali applicabili ai piccolicontribuenti . Una categoriain cui rientrano ex lavoratoridipendenti e pensionati, mache è costituita per quasi il40°io da soggetti che svolgonovari tipi di attivitàprofessionali , con o senzaobbligo di iscrizione a unAlbo. Se aggiungiamo che nel70% dei casi le nuove partiteIva sono aperte da giovanicon meno di 35 anni , è facilecapire quanto la questione siaal tempo stesso moltodelicata: l'occupazionegiovanile è stata tra le piùcolpite dalla crisi , anche alivello retributivo, e le partiteIva prima del Jobs act sonostate usate anche permascherare forme di lavorosubordinato irregolare.

In questo scenario, èsicuramente positivo iltentativo di potenziare ilregime di favore riservato achi avvia una nuova attività,male regole andrebberoulteriormente semplificate erese stabili nel tempo , proprioper evitare le "bolle" di nuoveaperture di partite Iva

innescate negli ultimi anni.Va ricordato, poi, che non

ci si può fermare alle solequestioni riguardanti ladeterminazionedell'imponibile e la suatassazione. Il «Jobs act degliautonomi», disegno di leggeannunciato come collegatoalla legge di stabilità 2o16,punta a rafforzare le tutele deilavoratori "atipici", cercandodi abbattere alcuni steccatitra chi è iscritto a un Ordine, emagari gode delle prestazionidi una Cassa professionale echi è fuori da questoperimetro. L'obiettivo èanche quello di adeguare leprestazioni allecaratteristiche reali dellavoro autonomo, ad esempiocon la possibilità di averel'indennità di maternitàdall'Inps indipendentementedalla effettiva astensionedall'attività. Una chance perconcedere il beneficio allelibere professioniste senzaAlbo che magari sono leuniche titolari di uno studio odi un'attività di consulenza.

Un'altra previsionesalutata con favore è lapossibilità di applicare gliinteressi dimora per ipagamenti in ritardo anchealle transazioni tra imprese elavoratori autonomi o fra glistessi autonomi. Una stradasicuramente non facile dapercorrere, ma che vuoleoffrire una soluzione alproblema degli incassisempre più diluiti,soprattutto negli anni dellacrisi. Infine, le agevolazionidegli autonomi nell'accessoagli appalti, adeguando irequisiti dei bandi allecaratteristiche di questilavoratori, sarebbe un altroaiuto. C'è da augurarsi che lanuova riforma possa trovareattuazione con i tempi rapididel primo Jobs act.

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Si può beneficiare della «fiat tax» peri m pegni extra se il reddito dipendente non superai 30mila euro

messo anche chi ha un'altra attivitàGianfranco Ferranti

I dipendenti che svolgonoun'attività produttiva di red-dito d'impresa o di lavoro au-tonomo possono accedere alregime forfettario se nell'an-no precedente hanno perce-pito redditi di lavoro di am-montare non superiore a3omila euro. Condizione chedovrebbe riguardare anche ipensionati.

Ma andiamo con ordine.Nel Ddl di stabilità per il 2016è prevista l'abolizione dellavigente disposizione in basealla quale i redditi conseguitinell'attività imprenditoriale,artistica o professionale de-vono essere «in misura pre-valente rispetto a quelli even-tualmente percepiti comeredditi di lavoro dipendentee redditi assimilati a quelli dilavoro dipendente, di cui ri-spettivamente agliarticoli49e So» del Tuir.

La soppressione di tale nor-ma risulta opportuna perchési tratta di una condizione chemette in difficoltà i contri-buenti, i quali devono preve-dere all'inizio dell'anno quale

1v, , .--llIl limite non si applicaa chi ha terminatoil rapporto con l'aziendaNessuna aperturaperi pensionati

sarà l'ammontare dei redditiche saranno prodotti fino altermine dello stesso periodo.

La norma si sarebbe anchepotuta abolire completamen-te sia per incentivare l'emer-sione del doppio lavoro even-tualmente svolto "in nero" daidipendenti sia perché non ri-sulta necessaria, ma è stataprevista per motivi prevalen-temente di gettito. Nella rela-zione tecnica almaxiemenda-mento che l'aveva introdottasi affermava, infatti, che era fi-nalizzata a coprire la perditadi gettito derivante dall'intro-duzione del credito d'impostadel lo%io dell'Irap perle impre-se e gli esercenti arti e profes-sioni che non si avvalgono di

lavoratori dipendenti.Nella disposizione propo-

sta nel Ddl di stabilità per il2016 è stato, altresì, ribaditoche laverificanon va effettua-ta se il rapporto di lavoro ècessato. La finalità della nor-ma è impedire l'accesso e lapermanenza nel regime age-volato a chi possiede redditida lavoro dipendente e assi-milatidi importo elevato. Inbase a questo obiettivo, do-vrebbero essere esclusi dalforfettario anche i titolari direddito da pensione superio-re alla soglia prevista.

In sostanza, la norma con-sentirà nel 2016 di rientrarenel forfettizzato a tutti coloroche hanno perso il lavoro in

Nel regime forfettario introdottodal l0 gennaio 2015 dalla legge190/2014 - e confermato con alcunemodifiche dalDdldi stabilità peril2016 -il reddito viene determinatoapplicando un coefficiente diredditività ai ricavi o compensipercepiti nell'anno, senza sottrarreanaliticamentei costi sostenuti. Icoefficienti attualmente previstivarianoin funzione dell'attivitàesercitata: per le attivitàprofessionali, ad esempio, ilcoefficiente attualmente previsto èdel 78 per cento.

seguito a licenziamento o di-missioni, anche se il redditoera superiore alla soglia di3omila euro.

E chiaro che la previsioneche si intende introdurre vacoordinata con quella che sta-bilisce che i soggetti che intra-prendono una nuova attivitàpossono applicare l'aliquotaal 5.1. al reddito determinatoforfettariamente se non è pro-seguita l'attività precedente-mente svolta sotto forma, tral'altro, di lavoro dipendente,per evitare che si aggiri la nor-ma modificando semplice-mente la veste giuridica del-l'attività svolta.

Nella circolare 17/E del2012 l'agenzia delle Entrate haaffermato che si è in presenzadi una mera prosecuzionedell'attività precedentemen-te esercitata «quando quellaintrapresa presenta il carat-tere della novità unicamentesotto l'aspetto formale maviene svolta in sostanzialecontinuità, ad esempio nellostesso luogo, nei confrontidegli stessi clienti ed utiliz-zando gli stessi beni dell'atti-vità precedente». Possonoanche essere "mantenuti" al-cuni clienti, purché daglistessi non provenga la mag-gior parte dei ricavi o com-pensi della nuova attività. Êstato inoltre chiarito che nonricorrono le finalità elusiveche la norma vuole evitarenell'ipotesi di un dipendenteche, una volta andato in pen-sione, svolga la stessa attivitàcome lavoro autonomo.

Jobs Act Professionisti Pagina 12

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L'inf ata del Lunedì

Professioni, il reddito é una es 'one dígenereDOVE IL GAP RETRIBUTIVO È MAGGIORE

DONNE 0 10.000 20.000 30.000 40.000 50.000 60.000 70.000 80.000

Avvocati

Commercialisti

a

_ .:............................................... ......... f........ ...!,.......°W-GENERE.................i{d

°58,3%TDIVARIO

t--- -- -- -48,8%♦

-46,1%V

Veterinari

di Michela Finizio e Valeria Uva

1 gap di genere continua asegnare le retribuzioni dei

professionisti. Emerge daidati sui redditi medi dichiara-ti, dal 2009 al 2013, dagli iscrit-ti alle Casse di previdenza,

rielaborati nell'Infodata delLunedì. Il divario registraalcuni picchi tra gli avvocati,gli architetti e i commerciali-sti. In queste categorie gliuomini guadagnano fino al

doppio rispetto alle donne.

Un esempio per tutti, le

avvocatesse dichiarano in

media circa 22mila curo,

contro i 53mila dei maschi.

Redditi Professionisti Pagina 13

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Imprese. Start up in Italia vicine a quota 5milaStoria. I ricavi dello Stato dalle privatizzazioni

Il reddito negli Albi resta una questione di generedi Michela FinizioeValeria Uva

essuna professione sfugge ancora al divario di reddito uomo/don-na.Nemnleno quelle in cui la prevalenza femminile è schiacciante,

da sempre. Prendiamogli infermieri: le donne attive (con contributialla Cassa Enpapi) sono quasi il triplo degli uomini: 4omila contro i16n-ila. Eppure le donnecontinuano aguadagnare illo% in meno deiloro colleghi maschi. Non migliora la fotografia del gap di genere nellelibere professioni che si ottiene dai redditi degli iscritti alle Casseprofessionali nel quinquennio 2009-2013, elaboratanell'Infodata delSole 24 Ore del Lunedì di questa settimana. Persino perla crisi le donnehannopagatoil prezzo maggiore. E vero che in tutte le categorie (adeccezione dei veterinari) nel quinquennio i redditi sono calati, ma perle donne la perdita è sempre maggiore. In controtendenza vanno solo leragioniere, che hanno perso i17,6% del reddito, due punti in meno degli

LE RETRIBUZIONI PER CATEGORIA

Le quote rosa.i _aio o=raiar , ,n, n

dorre - pparterei, ;;,Ite { erec e ?ìr epro essonaP i ehe in lucecore, nel _aso de ;l`

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uomini. Negli altri casi il divario resta elevato. Il record spetta alleavvocatesse, che nel2013hanno guadagnato in media poco più di 22milacuro, ben il 58% innleno degli uomini. Incassano quasi la metà deicolleghi anche architette e commercialiste.Il redditofemminile fadunque da zavorra ai redditi medi delle categorie, sempre più "rosa".I.ospiegala cassa commercialisti (Cnapdc) nel bilancio 2014: le donne- silegge nella relazione- «producendo valori di fatturato e di redditomedio inferiori a quelli del genere maschile, spostano in proporzionesempre maggiore verso il basso il dato medio di categoria».

Proprio la Cnapdc è tra le casse più attive nel sostegno alle donne,con un contributo aggiuntivo, ad esempio, pari a una mensilità in piùper l'indennità di maternità. Al l'aumento delle "quote rosa" si sottrael'Enpam. Per medici e odontoiatri, la predominanza femminile stasfumando. Nel 2009 ineoiscritti erano al 6o% femmine, nel 2013 ledonne sono scese al 57%, "regalando" tre punti agli uomini.

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La disparità dei redditi.u 11i terr e p pn,sihllemeth re a cor ronto

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ECONFEMï I

"Grande opportunitàper le piccole imprese"

PaoloAgnelli,presidentedella Confini,l'associazionedei piccolie mediimprenditori

I l'Itip? «Una grandi ssirrra opportunità perle Prni»per Paolo Agnelli, presidente di Confini, l'asso-

ciazione che raggruppa 2$rrüla aziende soprattuttoinedie e piccole con 400mula addetti. «Ci preoccupapiuttosto la battaglia in atto tra le lobby americane edeuropee sui settori farmaceutico ed agroalimentare».

Non teme l'inrasione dei colossi lisa?«Perché? Siamo già invasi da Circa e India, da Paesi

che non rispettano i diritti umani, che non hanno inte-resse per la convenzione di Kyoto o le tutele sindacali.Il masrifattu riero è in crisi: per spendere poco si com-pra straniero, ma il costo del lavoro negli Usa non per-mette di fare dumping. La concorrenza con loro sareb-be reale>.

L'Europa resta il primo mercato delle Pmi, chevantaggi porterebbe il Ttip?

«il mercato si amplierebbe permettendo di aumen-tare gli ordini facendo crescere l'indotto. Ognuno, poideve essere bravo a cogliere la propria speciali zio-ne. la uniformare gli standard potrebbe avere riflessipositivi anche sul mercato interno: penso alla nonnaCisa che riserva il 25% degli appalti della Pa alle P mi».

Come fanno le FmI a competere con le multina-zionali?

«Siamo attrezzati per esportare, ma soprattutto sia-rno flessibili e capaci di accontentare i nostri clienti.Sono i grandi piuttosto a essere inefficienti. Poi mipiace pensare che dopo un accordo tra U a e Ue, Ci-na e India dovranno adeguarsi». (gb.)

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Innovazione Parla il presidente dei colosso francese che fattura 41 miliardi

Svolta Saint GobainDare un'anima digitale alle caseDe Chalendar: pronti per rendere 2.0 il mercato delle costruzionipiani della società transalpina nata 350 anni fa per produrre vetri

DAL NOSTROCORRISPONDENTE DA PARIGISTEFANO MONTEFIORI

utto cominciò perril volere del ministro

Jean-Baptiste Col-bert, che mal sop-

portava il monopolio assolu-to di Venezia nella fabbrica-zione di vetri pregiati e so-prattutto degli specchi,all'epoca venduti per cifreenormi in Europa. Era il 1665e il ministro di Luigi XIV de-cise di fondare la «Manufac-ture royale des Glaces» ricorrendo al savoir faire unico deimaestri di Murano. Colbertriuscì a, portare alcuni di que-gli artigiani straordinari a Pa-rigi; leggenda vuole che duedi loro furono avvelenati daisicari della. Repubblica vene-ziana, decisa a proteggere -invano - un segreto industriale fondamentale perl'economia della Serenissima.La fabbrica di Colbert cambiòpoco dopo il nome in «Manu-facture des glaces et produitschimiques de Saint-Gobain,Chauny et Cirey» per diventare negli anni Saint-Gobain.

Oggi l': menda francese èprc-ente in 66 Paesi (tra, cuil'Italia) e ha oltre 180 mila di-pendenti, con un fatturato di41 miliardi di euro nel 2014.

«Finora lavoravanocon le imprese, oraci avviciniamo aiconsumatori)'

In questi giorni Saint Gobaincelebra il 350° anniversariocon una mostra in Place de laConcorde a Parigi e una, visitaalla Reggia di Versailles, dovei 357 specchi della celebre«Galerie des Glaces» furonola prima realizzazione della«manifattura francese di Sa-int-Gobain». Tre secoli emezzo di storia, ma nel corsodel nostro incontro nella sededel gruppo alla Défense, a. Parigi, il presidente Pierre An-dré de Chalendar si preoccu-pa, di mostrare soprattutto illato innovativo e rivolto al fu-turo della società che guidada cinque anni.

«Neanche 20 anni dopo lasua fondazione, Saint Gobaininventò il metodo della colatasu tavola metallica per fab-bricare il vetro, che fino ad al-lora era solo "soffiato" allaveneziana - dice de Chalendar -. Per attraversare i secoli l'azienda ha dovuto cam-biare molte volte e si appre-sta a, farlo ancora.. Oggi siamodi nuovo di fronte a novitàcruciali». Quasi l'80 per cen-to del volume d'affari delgruppo è legato al mercatodell'abitazione e della costru-zione (32% immobili nuovi,39% ristrutturazioni, 8% in-frastrutture), anch'esso inve-stito dalla rivoluzione digita-le. I cambiamenti che attraversano settori diversi comel'automobile, i media o le comunicazioni sono attesi an-che nella casa. «Siamo desti-

nati a cambiare modello: oggici rivogliamo soprattutto alleaziende, siamo b2b, ma, ilconfine con il b2c è semprepiù sottile, avremo a che faredirettamente con il consumatore», dice de Chalendar.

In che modo? «Con lo svi-luppo della domotica, l'utiliz-zatore finale sarà in grado dimisurare e controllare con ilsuo smartphone una quantità di dati, dalle temperature,alla luce, al rumore, alla qua-lità dell'aria della sua abitazione. Quel che noi chiamia-mo il "confort", che è il cuoredelle nostre attività. Prestol'abitante di un appartamen-to avrà a disposizione tanteinformazioni quanto uno deinostri artigiani, chiederà deinuovi prodotti e delle nuoveprestazioni, ci farà delle ri-chieste alle quali dovremo ri-spondere».

Un'altro aspetto della rivoluzione digitale in corso ri-guarda poi l'utilizzo dei sof-tware pur la progettazione

degli edifici, il metodo BIM(Building Information Mo-deling). «Prima l'architettofaceva un progetto sul suo ta-volo, poi lo passava all'ufficiostudi, poi si ordinavano i ma-teriali in base alle necessitàdel cantiere, che erano talvol-ta molto diverse dall'idea ori-ginaria, da cui la differenzatra il preventivo e il costo rea-le. Oggi l'architetto usa deiprogrammi in 3D che gli sug-geriscono già quali sono imateriali migliori per realiz-zare il suo piano: marca,prezzo, caratteristiche, tipo ditaglio» . Pierre André de Chalendar si aspetta che in que-sta fase di cambiamento po-trà apparire un attore disrup-tive, che stravolga il mercato.«E se accadrà, mi piacerebbeche fosse la Saint Gobain».

Altro terreno di competi-zione, l'ambiente e il rispar-mio energetico. «Il 400/9 del-l'energia consumata in Euro-pa è usata nel settore del-l'edilizia, in maggior parteper li riscaldamento. Oggisiamo in grado di fabbricarecase che non consumanoenergia per essere riscalda-te, grazie ai nuovi materialiisolanti e alla regolazionedella temperatura. Possiamoridurre in modo significati-vo il consumo di energia inEuropa, se agiamo sull'edili-zia. Il grande tema dei pros-simi 20 anni è la riqualifica-zione edilizia, il che apre ungrande mercato potenzialeper Saint-Gobain in Europa» .

A dicembre Parigi ospite-rà la conferenza sul climaCOP21, di cui Saint-Gobain èpartner ufficiale. «In mediai doppi vetri fanno rispar-miare durante il loro ciclo divita l'equivalente di 100-150olte l'energia che è stata ne-

cessaria per fabbricarli. Pernoi - conclude de Chalen-dar - l'attenzione all'am-biente è un'opportunità, piùche una minaccia».

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0 RIPRODUZIONE RISERVATA

Innovazione Pagina 26

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Dall.'arnrrainisiraziorae al //iarlceli,z ; calle risorse urnarie cresce il ricorso al lavoro in reinolo

L'Ict . remotepunta su wo inll esterno gestione del team del capo progetto

Pagina a curaDI ROBERT HASSAN

NE~ al settore ammi-nistrativo al mar-keting e vendite.Dall'area risorse

umane all'information tech-nology: cresce in questicomparti il remote working,attivato per quelle figureprofessionali che, a differen-za dei consulenti, operano infunzioni interne all'azienda.Nel settore information tech-nology, un esempio di chi uti-lizza il remote working vie-ne dal capo progetto Ict chegestisce team dedicati allasoluzione di problemi e allosviluppo di nuove idee. E unruolo usualmente coinvoltonella fase di pianificazione:assegna i compiti al team diprogetto e fissa e controllail budget.

«Il capo progetto Ict deveavere cinque/dieci anni diesperienza professionale,maturata in area all'infor-mation technology: a secon-da dell'ambiente può esse-re richiesta un'esperienzamultinazionale in un con-testo aziendale complessoe strutturato e nei progetticross border», osserva Pier-paolo Dalzocchio, partner

Deve avere Deve avereesperienza cinque/diecinella gestione anni di espe-di grandi pro~ rienza profes-getti sionale, ma-

turata in areaall'informationtechnology

di Mid Up, brand di D&G,società di head hunting.«Ë un ruolo che deve avereesperienza nella gestionedi grandi progetti, con in-terfacce multiple e ancheal di fuori dell'ambito Ict,ad esempio nella gestionedi business unit. Inoltre,deve avere esperienza diutilizzo sistematico di me-todologie di project mana-gement strutturate e digestione di team multidi-sciplinari , ovvero diversearee dell'It , sia su base direlazione gerarchica che subase funzionale . Deve avereeccellenti capacità analiti-che, di problem solving e dicomunicazione fino ai livellidi top management . Occor-

Deve sape-re utilizzarele metodolo-gie di projectmanagementstrutturate

rono capacità relazionali,di leadership e di gestionedi risorse umane. Servonoanche conoscenze riguardole infrastrutture e sistemi,storage , database , middle-ware e networking, capacitàdi uso dei supporti informa-tici. Spesso è richiesta unalaurea in discipline tecnico/economiche: le certificazio-ni professionali , le specia-lizzazioni post-laurea e lecertificazioni di competen-za di project managementsono gradite . La posizioneprevede usualmente l'inse-rimento come quadro e laretribuzione è mediamente60-70 mila euro lordi an-nui», continua PierpaoloDalzocchio.

ICT Pagina 29

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Si apre il bando PhD alentsFino al 30 novembre le imprese italiane

potranno candidarsi a un cofinanziamentodestinato a coprire, per tre anni , il costodi assunzione di dottori di ricerca (80% ilprimo anno , 60% il secondo , 50% il terzo).Il contributo , previsto per un periodo massi-mo di tre anni , è uno degli assi portanti delprogetto PhD ITalents . Il bando , il primo inItalia di questo tipo , è riservato infatti alleimprese con attività di ricerca e sviluppoche hanno sede legale o amministrativa inItalia o sono iscritte alla sezione ordinariadel registro delle imprese oppure sono atotale o prevalente partecipazione privata.Le offerte delle imprese candidate dovran-no, in particolare , ricadere in una delle seiaree tematiche individuate dal bando, tra

cui vi sono : energia , agroalimentare, patri-monio culturale , mobilità sostenibile , salutee scienze della vita e, per finire, Ict. A valledella data di scadenza , un panel di espertiesaminerà le offerte pervenute . Sulla basedei requisiti e dei criteri previsti dal bandodefinirà gli elenchi di offerte di lavoro allequali i dottori di ricerca potranno successi-vamente candidarsi . Gli elenchi delle offerteverranno resi pubblici alla data di emanazio-ne del secondo bando , destinato ai dottori diricerca. Per consultare e analizzare i conte-nuti del bando , è possibile farlo attraversoil sito internet : www.phd-italents .it, mentreper avere maggiori informazioni occorrescrivere a: phditalentsC fondazionecrui.it.

Filippo Grossi

Bandi Pagina 30

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II AIise: sau-10111 -co a 40 rnila curo per le irnprese_ gran(lï ed energivore, ínaclcrnpenti

Audit energetica agli sgoccioliC 'é tempo dicembre per effettuare diagnosi

Pagina a curaDI ROBERTO LENZI

onto alla rovesciaper effettuare ladiagnosi energeticada parte di grandi

imprese e imprese energivo-re. Le imprese hanno tempofino al 5 dicembre 2015 pereffettuare l'audit: in difettouna multa che può arrivarefino a 40 mila euro. All'av-vicinarsi della scadenza ilMinistero dello sviluppoeconomico ha pubblicatouna serie di faq per aiutarele imprese ad adempiere neitempi e modi corretti all'ob-bligo.

Di seguito i chiarimentipiù importanti, che met-tono luce su questo nuovovincolo.

Più tempo per l'invioche può essere fatto finoal 22 dicembre . L'auditenergetico deve essere ese-guito entro il 5 dicembre2015. Le imprese sogget-te all'obbligo sono tenute,però, a trasmettere la dia-gnosi unitamente a tutta ladocumentazione richiestaentro e non oltre il 22 di-cembre 2015 a Enea.

Multa fino a 20 milacuro per diagnosi nonconformi . Le imprese ob-bligate che non effettuanola diagnosi energetica sonosoggette a una sanzione am-ministrativa pecuniaria da4 a 40 mila curo. Non bastaperò realizzare la diagnosiper non rischiare multe, èinfatti prevista una multada 2 a 20 mila euro qualorala diagnosi non sia stata ef-fettuata in conformità alleprescrizioni di cui all'allega-to 2 del dlgs n. 102/2014.

Imprese energivore:obbligate a mettere inpratica quanto risul-tante dalla diagnosi o acertificarsi Iso 50001. Leimprese energivore, comespecificato all'art. 8 deldlgs 102/2014, sono tenutea dare progressiva attua-zione, in tempi ragionevoli,

agli interventi di efficienzaenergetica individuati dallediagnosi, o, in alternativa,ad adottare sistemi di ge-stione conformi alle normeISO 50.001. Le grandi im-prese invece non sono sog-gette al medesimo obbligo,anche se la realizzazionedegli interventi di efficien-tamento individuati dalladiagnosi è auspicabile.

Siti produttivi e cam-pionamento . Nel caso diun'azienda composta sia dasiti industriali che del ter-ziario (o altri settori), la me-todologia di campionamentosi deve basare sulla catego-ria principale dell'impresa,in base al codice ATECO. Isiti che già possiedono dellediagnosi secondo gli sche-mi ISO 14001, ISO 50001o EMAS vanno comunqueinseriti nell'elenco dei sitiproduttivi da sottoporre adiagnosi, e sono da consi-derare nella metodologiadi campionamento. Qualorarisultassero tra i prescelti,si potrà inviare la diagnosigià eseguita sugli stessi, se

conforme all'allegato 2 deldlgs 102/2014 e ancora incorso di validità. La meto-dologia di clusterizzazioneper aziende gruppi/multisi-to sviluppato da Enea nonè vincolante, e i piani diclusterizzazione sviluppatidai soggetti obbligati nonnecessitano di validazionepreventiva da parte di Enea.Per il primo anno di obbligo,tale metodologia può essereeffettuata sui soli consumi,senza differenziazione pertipologie di processo.

Come calcolare l'ener-gia autoprodotta . Ai finidella definizione dei con-sumi del sito, bisogna te-ner conto di tutta l'energiaderivante dai combustibilie dai vettori energetici en-tranti nel sito nonché diquella prodotta nel sito dafonti rinnovabili. Ai fini delcalcolo si utilizzano i coeffi-

cienti di conversione in tepapplicati per la comunica-zione di cui all'articolo 19della legge 10 del 1991 (cir-colare Mise del 18/12/2014).Nel caso di biomasse il Pciè quello proprio di ciascunatipologia di biomassa.

Per l'analisi dei consumienergetici del sito produtti-vo bisogna far riferimentoal file excel appositamen-te predisposto da Enea ereperibile sul sito http://www. agenziaefficienzae-nergetic a. it/per-le-imprese/diagnosi-energetiche.

Possono redigere gliaudit anche soggettinon certificati . Fino al19 luglio 2016 le diagnosienergetiche possono esserecondotte dai soggetti elen-cati all'articolo 8, comma 1del dlgs 102/2014 (societàdi servizi energetici, esper-ti in gestione dell'energia oauditor energetici) anchese non in possesso dellerelative certificazioni rila-sciate sotto accreditamen-to. Il soggetto che esegue ladiagnosi, ove non possiedale suddette certificazioni,è pertanto tenuto a fornireall'Enea, contestualmentealla diagnosi, idonea dichia-razione, sotto forma di auto-certificazione, che specifichile proprie competenze e lereferenze maturate in am-bito di diagnosi energetica.

Dopo il 19 luglio 2016 gliaudit potranno essere ese-guiti solo da soggetti certifi-cati da organismi accredita-ti ai sensi del regolamentocomunitario n. 765 del 2008,firmatari degli accordi in-ternazionali di mutuo rico-noscimento in base alle nor-me UNI CEI 11352 (ESCo) eUNI CEI 11339 (Esperti ingestione dell'energia), o alleulteriori norme di cui all'ar-ticolo 12, comma 3, relativeagli auditor energetici. Nonpotranno redigere gli auditgli installatori di elementiedilizi connessi al miglio-ramento delle prestazionienergetiche degli edifici.

I risparmi del 2014 de-vono essere comunicatiinsieme all'audit . I rispar-mi previsti dall'articolo 7,comma 8 del dlgs 102/2014devono essere comunicaticon cadenza annuale entroil 31 marzo dell'anno suc-cessivo al conseguimentodegli stessi.

Tuttavia, i risparmi rela-tivi all'anno 2014 potrannoessere comunicati all'Eneacontestualmente alla primadiagnosi, mentre a partiredai risparmi conseguitinell'anno 2015, la relativacomunicazione dovrà av-venire entro il 31 marzodell'anno successivo.

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MISE Pagina 31

Page 35: Centro Studi C.N.I. - 26 ottobre 2015 · 2015-10-26 · LEGGE STABILITÀ Repubblica 26/10/15 P. 4 Tagli netti di tasse da 4 miliardi, evitato un rialzo Iva e accise per 17 Roberto

Gli audit, per poter essere considerati conformi ( in base all 'allegato 2 dIgs102/2014):

• sono basati su dati operativi relativi al consumo di energia aggiornati,misurati e tracciabili e (per l'energia elettrica ) sui profili di carico;

• comprendono un esame dettagliato del profilo di consumo energetico diedifici o di gruppi di edifici, di attività o impianti industriali , ivi compresoil trasporto;

• ove possibile , si basano sull 'analisi del costo del ciclo di vita, inveceche su semplici periodi di ammortamento , in modo da tener conto deirisparmi a lungo termine, dei valori residuali degli investimenti a lungotermine e dei tassi di sconto ; sono proporzionati e sufficientemente rap-presentativi perconsentire di tracciare un quadro fedele della prestazioneenergetica globale e di individuare in modo affidabile le opportunità dimiglioramento più significative;

• consentono calcoli dettagliati e convalidati per le misure proposte inmodo da fornire informazioni chiare sui potenziali risparmi.

• I dati utilizzati per gli audit energetici possono essere conservati per leanalisi storiche e per il monitoraggio della prestazione.

úZtat+© chi non rispetta requisiti minimiA rischiare una multa non sono solole imprese obbligate che non redigonol'audit ma anche quelle che invierannoall'Enea un audit non conforme ai re-quisiti minimi previsti dall'Allegato 2del digs 10212014. Nel caso di audit nonconforme la multa può arrivare fino a20 mila giuro.Il decreto legislativo n. 10212014 haintrodotto l'obbligo , per grandi impre-se e imprese energivore , di effettuareun audit energetico entro il 5 dicem-bre del 2015 e successivamente ogni4 anni , pena sanzioni di natura pecu-niaria . Tale obbligo non si applica allegrandi imprese che hanno adottatosistemi di gestione conformi EMAS ealle norme ISO 50001 o EN ISO 14001,a condizione che il sistema di gestionein questione includa un audit energeti-co. Le imprese dette «energivore» sonoquelle iscritte nell 'elenco annuale te-nuto dalla Cassa conguaglio per il set-tore elettrico (Ccse) e che beneficianodi agevolazioni sugli oneri di sistema.Ricordiamo che per accedere all'elencoè necessario rispettare contemporane-amente i seguenti tre criteri: utilizzodi almeno 2 ,4 GWh di energia elettricanell 'anno di riferimento , rapporto tracosto effettivo dell'energia elettrica efatturato pari almeno al 2% e infine uncodice Ateco prevalente riferito ad atti-

ità manifatturiera . Le imprese iscritte

all'elenco nell'anno 2014 sono obbligatea effettuare la diagnosi energetica en-tro il 5 dicembre 2015. L'azienda è eso-nerata dall 'obbligo se implementa unSistema di gestione conforme a EMAS,ISO 50001 o EN ISO 14001, purché in-cluda un audit energetico conforme aldecreto 10212014.La diagnosi energetica consiste in unavalutazione sistematica e documentatadell 'efficienza dell 'organizzazione delsistema di gestione del risparmio ener-getico ed è lo strumento principale dicui un 'azienda può disporre per inter-venire efficacemente su di esso . Fare unaudit energetico significa capire quantoconsuma l 'impresa : le apparecchiatureutilizzate nel ciclo produttivo , gli im-pianti installati per la climatizzazione,l'involucro edilizio e le abitudini diesercizio e manutenzione . È un otti-mo metodo per individuare criticità esoluzioni correttive per risparmiare eridurre gli sprechi. Laddove l 'impresasoggetta a diagnosi sia situata in pros-simità di reti di teleriscaldamento o inprossimità di impianti cogenerativi adalto rendimento , la diagnosi contieneanche una valutazione della fattibilitàtecnica, della convenienza economicae del beneficio ambientale , derivantedall'utilizzo del calore cogenerato o dalcollegamento alla rete locale di teleri-scaldamento.

MISE Pagina 32

Page 36: Centro Studi C.N.I. - 26 ottobre 2015 · 2015-10-26 · LEGGE STABILITÀ Repubblica 26/10/15 P. 4 Tagli netti di tasse da 4 miliardi, evitato un rialzo Iva e accise per 17 Roberto

agli netti di t e da 4 lll Y l, evitato rialzo Iva accise di 17Mattarella firma la legge di

stab i lità. deficit aumenta d i

14 ,5 miliardi. Triplicataspesa per i migranti l tre 1

rischia tuttavia di essere inge-nerosa perché i cittadini perce-piranno il beneficio delle tasseeffettivamente tagliate, catego-ria per categoria, e non guarde-ranno all'effetto complessivo:così l'abolizione della Tasi pri-ma casa varrà 3,5 miliardi, l'I-mu imbullonati e agricola var-rà 500 milioni, gli sgravi per leassunzioni da parte delle impre-se 831 milioni, la detassazionedei premi di produttività 433milioni, i superammortamentiper le imprese che investo-no170 milioni, il bonus ristrut-

turazione e mobili 31,6 milioni.Con una lettura dunque che ,non tiene conto delle asteriliz-zazione Iva-accise, ma guardacomunque al beneficio dei citta-dini, i tagli delle tasse che ca-dranno direttamente nelle ta-sche degli italiani, ammontanodunque a 6,9 miliardi.

Stesso discorso, alla luce del-le tabelle allegate al sisegno dilegge di Stabilità 2016, vale peri tagli alle spese. Al lordo am-montano a 8,3 miliardi, ma sic-come complessivamente ci so-no anche interventi «a dare»,come pacchetto Welfare, il pia-no povertà e gli investimentidei Comuni e i contratti del pub-blico impiego, si scende a 3,4miliardi, la quota netta scende.Anche in questo caso il discorsoè generale e riguarda la direzio-ne complessiva di politica eco-

nomica della manovra. Sse si vainvece a guardare le tasche deicittadini, delle Regioni e delcomparto sanità, sono gli 8,3miliardi di tagli che valgono: equi le voci sono i tagliai ministe-ri pari a 2,8 miliardi, i tagli alfondo sanitario nazionale per1,7 miliardi e ai bilanci delle Re-gioni per 1,8 miliardi, la minispending review su beni e servi-zi per soli 163 milioni.

Sulla manovra, oltre ai temipolitici sollevati in questi giorni(come l'elevazione del contan-

te che ha suscitato più di unareazione a livello istituzionale)e la Tasi-castelli (sulla quale ilgoverno è tornato indietro), re-sta la questione del nulla ostadi Bruxelles che comincerà adanalizzare la manovra fin daiprossimi giorni. Come è noto itre sconti (riforme, investimen-ti e migranti) valgono circa 1

punto di Pil (circa 16 miliardi).Quello maggiormente in bilicoè relativo ai migranti e ieri il Te-soro ha illustrato in un docu-

mento come la spesa del nostropaese per l'emergenza nel2015 sia quasi triplicata, rispet-to alla media 2011-2013, pas-sando da 1,3 miliardi a 3,3 mi-liardi.

Altre criticità, che probabil-mente saranno oggetto del di-battito parlamentare e delle au-dizioni, riguardano le copertu-re (parte di in deficit e parteuna tantum come la voluntary)e lo spostamento al 2017dell'aumento di Iva e accisa do-vuto al rinvio della clausola disalvaguardia.

Intanto è il fuoco di fila delleRegioni a tenere banco, dopo ledimissioni di Sergio Chiampari-

no dalla «Conferenza» ieri altrigovernatori hanno alzato il ti-ro. «Non intendo scaricare suiveneti il problema che ci creaRoma, quindi si sappia sin d'o-ra che impugneremo la Leggedi Stabilità», ha minacciato ilgovernatore del Veneto LucaZaia. Mentre il senatore dellaminoranza Pd Federico Forna-ro invita il governo ad «ascolta-re il grido d'allarme delle Regi-ni».

Scende in campo sugli altritemi il presidente della Com-missione Lavoro della CameraCesare Damiano che guarda alproblema degli esodati: «La set-tima salvaguardia degli esoda-ti è una scelta sacrosanta ma,secondo i dati dell'inps, ne man-cano ancora 20 mila all'appel-lo».

RO .Tagli di tasse per soli 4,3mili ardi. Equesta la dimesioneeffettiva dell'operazione del go-verno contenuta nella mano-vra giunta ieri in Senato, dovel'iter comincerà domani, otte-nuto ieri il via libera dal Quirina-le. Il testo finale indica una ma-novra lorda che raccoglie e poiricolloca risorse che salgono a28,6 miliardi. Il deficit aumen-ta di 14,5 miliardi.

L'intervento maggiore e piùimportante è quello sulle tasseche al lordo, cioè tenendo contoanche delle entrate che aumen-tano, è di 23 miliardi. Tuttaviabuona parte di questa riduzio-ne di tasse è dovuta alla neutra-lizzazione delle clausole di sal-

vaguardia (sostanzialmente in-serite dal governo Renzi lo scor-so anno) che in totale (tra Iva,accise e taglio delle detrazioni)ammontano ai conclamati 16,8miliardi. Si scende così a 6,9 mi-liardi.

Basta così? Non basterebbe,Perché ci sono le nuove entrateche contribuiscono a ridurre ilbeneficio complessivo. In tutto5,6 miliardi: a queste vanno sot-tratte naturalmente nuove en-trate che non sono tasse in sen-so stretto (come la voluntary,rivalutazioni terreni, fondi ecc.per 3,1 miliardi). Dunque siscende a 2,5 miliardi che sot-tratti ai 6,9 di tagli effettivi diimposte fanno esattamente 4,3miliardi.

Un po' poco anche se bisognaosservare che questa lettura, ri-gorosamente limitata al netto,

QRIPRODUZIONE RISE-TA

Da una parte, via la Tasi esgravi perle imprese.Dall'altra, più gettito dadai giochi e dai capitali

Tra i punti critici: le

misure una tantum e il

rinvio delle clausole chefanno scattare le imposte

Legge Stabilità Pagina 33

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"CERCA CONSENSI'L'ex premier Monti ècritico sulla legge diStabilità: «Guarda alconsenso di chigoverna : vedo conperplessità lamanovra sulla casa equella sul contanteIl disavanzo nondiminuisce quantoraccomandato»

1 numeri della manovra 2016

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La rivolta dei poliziotti"Noi pronti alla lotta"

D A. I sindacati di polizia sono sul piededi guerra contro la legge di stabilità e sidichiarano pronti ad «utilizzare tutti glistrumenti di lotta necessari» permodificarne l'indirizzo.Con una nota Siulp , Siap-Anfp , Silp Cgil,Ugl Polizia di Stato e Uil Poliziadenunciano come «A fronte di unasentenza della Corte Costituzionale cheobbliga lo Stato a non protrarreulteriormente il blocco dei rinnovicontrattuali , è inaccettabile vedere risorseche appaiono e spariscono». Allo statoattuale, fanno notare « se confermatal'ultima bozza, si sostanzierebbero in unamancia pari al 65 per cento dell'indennitàdi vacanza contrattuale già in godimento,oltretutto da distribuire nelle more delladefinizione del nuovo assetto contrattualedelle amministrazioni pubbliche inmaniera unilaterale».«Leggi e sentenze devono essererispettate tutte e da tutti - concludono isindacati- con un senso dello Stato chedeve essere tanto più forte per quanto piùalte sono le responsabilità che siricoprono ». Quindi « se non cambierà iltesto del disegno di legge di stabilità,utilizzeremo tutti gli strumenti di lottanecessari per denunciare politicamente iltrattamento che lo Stato riserva ai suoiuomini in divisa e fronteggiare l'attaccofrontale che oggi viene portato non solo ailavoratori che rappresentiamo , ma alleregole basilari dello Stato di diritto».

Legge Stabilità Pagina 34

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Colombia, 35 miliardil'Europa a caccia di m.

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Investimenti Esteri Pagina 35

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Ambiente Pagina 37

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Ricerca Pagina 38

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L'ateneo diventauna startwupcon [a formazioneinnovativa

Iva"r. "a Start-upR.prrdersity italiana. Are.Azxarla e l'UrYitteïSitaTe lerYYaE icaF'ep;asoiraSierale con I.;FSie:Snr:;aFYl;'re,S=I o campo perrilarclare l'Us,-vc.r5itasMer retnrraFn, ateneotelerra<rcicr delle; 4,aFn°redì Comwc rcio, il patto,firmato dai presidente zíi:'rsir rac ara ea c:_':z ,= s sn?-

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Arrivano i fondie si tornasui banchi

in arrivo una immissionedi denaro nel circuito

della formazione senza pre-cedenti nel comparta pro-fessionale di riferimento.Trova applicazione quasiimmediata infatti con lamessa in opera di oltre 9 mi-lioni il Quantitative easingdiFondoprofessioni, Fondoparitetico interprofessionalenazionale per la formazionecontinua negli studi profes-sionali e nelle aziende.

«Si tratta di un passaggiostorico, senza eguali - di-chiara il presidente di Fon-doprofessioni Massimo Ma-gi - una somma assoluta-mente inedito per questosettore. La ripresa del Paesepasso necessariamente at-traversa lo sviluppo dellaformazione che va innovatae rinnovato, resa ancora piùdinamica e propositiva. Sia-mo pronti ad accettare la sfi-da del cambiamento e ad of-frire un'opportunità impor-tante a chi voglia investire inessa».

Un finanziamento chedovrebbe salire di ulteriori 2milioni fino a toccare la quo-ta record di 11, una decisio-ne orientata a sostenere glistudi in questa delicata fasedi timido ripresa economico.

t TRO.© RIPRODUZIONE RISERVATA

Formazione Pagina 40

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L'indagine I risultati della ricerca di Icm Advisors e Legalcommunity.it

Chisonoipstanelnome

tipi del11marchio

II legame personale resta centrale, ma cresce il peso deBep, Origoni-Grippo-Capelli e Legance i brand col ma g

DI LUCIO TORRI

onelli Erede, GianniOrigoni Grippo, Cap-pelli e Legance sono imarchi più forti nel

mercato degli studi legali ita-liani. A stabilirlo è la secondaedizione della ricerca sul «Ma-lore del brand degli studi le-gali», realizzata da Icm Advi-sors in collaborazione con 1e-galcommunity.it.

Il rn ,iking è basato sulbrand equity score, ovvero ilpunteggio rappresentativodella forza e delle potenzialitàdi un marchio che Icm Advi-sors calcola tenendo conto dicinque variabili: l'attrattivitádel mercato, il posizionamen-to e i fattori differenzianti delbrand, l'impatto sul businesse la gestione del marchio. Ilbrand equity score assegnaun punteggio che va da unminimo di 0 ad un massimodi 5. «In un settore dove le re-lazioni con il cliente sono dasempre gestite dal singolo av-vocato sulla base di un rap-porto di fiducia consolidatonel tempo, negli ultimi annigli attori del mercato legalehanno iniziato a valorizzare ilproprio brand e a fare in mo-do che il rapporto fiduciariosi sposti così sempre di piùverso lo studio - spiega Ni-cola Di Molfetta, direttore dilegalcommunity.it -. Più èalta la forza del brand e mag-glore sarà la fedeltà dei clien-ti. Più cresce la forza del mar-chio, più è in grado di influiresulle tariffe da applicare. Al-l'estero il marchio può arrivare a determinare un incre-mento del 20% dei prezzi deiservizi offerti rispetto allamedia del mercato».

Ecco perché il brand sta di-ventando uno dei veicoliprincipali attraverso cui unostudio legale può trasmetterealla clientela gli standardqualitativi, il livello di affida-bilità e i valori su cui fonda lapropria operatività. Ad ognimodo, il marchio non è anco-ra considerato in Italia un fat-tore determinante nella sele-zione dello studio legale di fi-ducia. Anche se, tra i generaicounsel delle aziende, secon-do un sondaggio condotto dainhousecommunity.it, è sem-pre più diffusa la consapevo-lezza che l'attenzione alla ge-stione del brand è spesso sin-tomo di una, più generale ediffusa focalizzazione sullaqualità dei servizi offerti.

Il brand equity score deidieci studi presi in considera-zione da Icm Advisors (Bo-nelliErede, Gianni OrigoniGrippo, Legance, ChiomentiCappelli, Nctm, Pirola Pennu-to Zei, Cba, Pedersoli e Asso-ciati, Trifirò Partners e Mai-sto e Associati) va da un massimo di 3,22 punti a un mini-mo di 2,47. I primi dieci studi.quindi, continuano a trovarsia un livello di sostanziale pa-rità competitiva anche se, aivertici della classifica, sia Bo-nelli Erede sia Legance rac-colgono i frutti di politiche dibranding finalizzate proprioa rafforzare il rapporto di le-altà tra clienti e studio. An-dando a scorporare e ad ana-lizzare le voci che contribui-scono alla formazione delpunteggio, Icm Advisorsmette in luce alcune differen-ze. Bonelli Erede, Legance eCba, per esempio, sono ibrand che hanno il maggioreimpatto sul business e che so-stengono meglio il posiziona-mento di prezzo dei servizi

Lafo

proposti. Se si considera lacapacità di differenziarsi, in-vece, i marchi che riescono ariflettere meglio il capitale in-tellettuale dei professionistisono Chiomenti, Bonelli Ere-de e Gianni Origoni GrippoCappelli. Quanto all'immagi-ne sul mercato, è Gianni Ori-goni Grippo Cappelli a regi-strare il punteggio più alto,davanti a Nctm e BonelliEre-de, mentre Legance primeg-gia nella gestione del brand.

Lo studio definisce anchela valu— ione finanziaria delbrand, ovvero il suo potenzia-le prezzo nel caso di un'opera-zione di mercato . Un valore,

o studioiorvaloreg

quest'ultimo, che, stando airisultati della ricerca, rispec-chia in maniera proporziona-le il giro d'affari stimato deglistudi. BonelliErede, infatti, alprimo posto tra, le law firmnel 2014 per giro d'affari (137milioni di euro), risulta ilmarchio con la valutazioneeconomica più alta, pari a 47,6milioni di euro. In secondaposizione si posiziona Chio-menti, con un valore di mer-cato di 39,8 milioni, in terzaGianni Origoni Grippo Cap-pelli (38,7 milioni). Gli studiche hanno visto aumentaremaggiormente il valore delproprio marchio sono poiquelli che hanno registratol'incremento più significativo

del giro d'affari. È il caso adesempio di Legance, sesto inclassifica, che ha registratoun miglioramento del 260/.del proprio marchio (20,8 mi-lioni) rispetto alla valutazio-ne elaborata lo scorso annosempre da Icm Advisors, e diCba, settimo nel ranking. cheha visto crescere del 36,6% ilvalore della, propria insegna.(9,1 milioni). Nel complesso, ibrand dei primi dieci studi le-gali italiani valgono 242,1 mi-lioni di euro per fatturato. Inmedia, il rapporto tra valoredel brand e fatturato si atte-sta attorno al 30%, con un mi-irimo del 28% e un massimodel 35%.

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Avvocati Pagina 41

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LA TOP TENIl valore finanziario dei branddei principali studi legaliin milioni di euro

Bonelli EredePappalordo

Chiomenti

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Legance ; ,!,;,/

MaistoeAssocinti

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RAPPORTI DI FORZAli valore del Brand Equity Score,indicatore della forza del marchiodegli studi legale espresso in punti

Bonelli EredePaPPalarlo

Gianni QrigoniGrippa Cappelli

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Chiomenti

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MaistoeAssociati

Avvocati Pagina 42

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. Il patrimonio di oltre 850mila chilometri da anni soffre per il deficit di manutenzione

L'asfalto riprova a farsi stradaCon il via libera ai fondi dei Comuni il consumo può crescere del 10%

Enrico Netti

«In via teorica e con la ne-cessaria disponibilità di cassanel 2016 ci potremmo aspettareuna crescita di almeno il 50% delconsumo di conglomerato bitu-minoso con il ritorno a 33 milio-ni di tonnellate, più o meno ilva-lore del 2009, e potremmo avvi-cinarci a quei 40 milioni neces-sari per mantenere in buonostato le strade italiane - spiegaMichele Turrini, presidente Si-teb, Associazione dei costrutto-ri e manutentori delle strade -.Realisticamente prevediamoun aumento del consumo dello % se ci saranno i fondi, ma peril momento è tutto fermo».

Il settore della manutenzio-ne stradale continua a soffrirea causa dei continui tagli fattidalle amministrazioni locali,che in otto anni hanno portatoa un calo del 50% del consumodi conglomerato. Nel2oo6 sene consumarono quasi 44,3milioni di tonnellate contro le22,3 del 2014.

Ora per il comparto una nuo-va speranza arriva dal power-point con cui il premier MatteoRenzi ha presentato la legge distabilità 2oi6. La dodicesima sli-de recita: «Comuni liberi dispendere i soldi in cassa perstrade, scuole, marciapiedi egiardini». Un passo avanti ri-spetto al rigore del passato im-posto da Maastricht quando ilcapitolo spesa per infrastruttu-re e manutenzione ha segnatouna serie di battute d'arresto,pesanti tagli e fondi congelati.

La conseguenza è stato il crol-lo degli stanziamenti, al minimorispetto alle reali esigenze diquesto patrimonio pubblicolungo 85omila chilometri. «Do-po anni di sottrazione di risorsesi interrompe la stagione dei ta-gli - ha detto una decina di giorniorsono Piero Fassino, presiden-teAnci e sindaco diTorino com-mentando la nuova legge di sta-bilità -. t un'occasione impor-tante per tornare a investire in

trasporti locali, ammordena-

mento delle città, edilizia scola-

stica , tutti interventi bloccati

dal rispetto di questi vincoli e

che ora si potranno fare».

Con tutte le cautele del caso ilcomparto si prepara così adAsphaltica, Salone delle solu-zioni e tecnologie per produzio-ni stradali, sicurezza e infra-strutture, in programma 29 e 30

Nel2006l'annata recordcon l'utilizzo di 44,3milioni di tonnellatedi conglomerato bituminoso,scese ne12014 a 22,3

Sul riciclouna sfidada 500 milioni

w- a Ilmancatoriciclo dell 'asfal-to rimosso dalle strade coni-porta una maggiore spesa di al-meno 50o milioni in materieprime. Solo una parte - intornoal2o°0 secondoicalcoli dellaSi-teb - del "vecchio" asfalto fresa-to in Italia viene poi riciclatocontrounaquotatral'8o eil9o°iodi Germania, Spagna e RegnoUnito. Ilmateriale recuperato ètotalmente riutilizzabile e per-inette di ridurre l'import di pe-trolio. Esempi virtuosi nonmancano: in Francia vige ïl di-vieto di portare in discaricaquello che viene definito unprodotto primario riutilizzabi-le, mentre negli Usa e in Giap-pone si studia quale possa esse-re Il numero di volte che si puòriciclare ilfresato. InItaliavieneinvece avviatoin discarica, conirelativi costi, pur avendo le ca-ratteristiche per il reimpiego.

© RI PRO OUZION ERISI RVAI A

ottobre a Roma. Tra i temi sultappeto il rilancio degli investi-menti, la gestione delle stradedopo l'abolizione delle provin-ce, l'integrazione delle nuovetecnologie. «Gliannidimancatamanutenzione sul patrimoniostradale si fanno sentire - ricor-da Turrini -. I fondi ora dovreb-bero servire per interventi piùradicali che interessano il sotto-fondo stradale, in molti casi de-teriorato». Un patrimonio de-gradato, gestito con criterid'emergenza e rattoppato allameno peggio come le cronachericordano. Le conseguenze so-no ben spiegate dai dati Siteb,che per il settore evidenziano untaglio lineare del 25% nell'arcodell'ultimo quinquennio dellaproduzione di conglomerato,del giro d'affari e degli impiantidi produzione. Gli occupati di-retti sono invece calati di oltreun terzo.

«La componente edilizia el'export ci hanno aiutato mol-tissimo permettendoci di re-stare in attività» premette Eu-genio Olmi, amministratoredelegato della Valli Zabban,azienda fiorentina medio-grande che trasforma il bitumeperle pavimentazioni stradali el'edilizia. Il giro d'affari negliultimi anni è stabile intorno ai70 milioni, di cui 4o realizzaticon la divisione strade.

Con il perdurare della crisil'azienda è stata obbligata a ri-vedere radicalmente le propriestrategie commerciali deciden-do di selezionare la clientela.«Quando sappiamo che il com-mittente finale è laPa dobbiamovalutare l'affidabilità e la solidi-tà del cliente prima di deciderese servirlo - precisa l'ad -. Que-st'ultimo deve essereingrado diattendere "in sicurezza" i lun-ghissimi tempi di pagamentodell'opera». Semplici regoledettate dalla necessità di ridur-re la voce perdite su crediti.

[email protected]

(J RIP RO U OZIO NE RISERVATA

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Cinque anni di crisi

CONGLOMERATO BITUMINOSO

Milioni di tonnellate

201c 29.060

2011 28 300 Var. %.2014/2010

2012 23.224

2013 22.265

2014 22.302

VALORE DELLA PRODUZIONE

Milioni di euro

201C 1.700

2011 1 655 Var. %.2014/2010

2012 1.357

2013 1.284

2014 1.273

ADDETTI DIRETTI

Numero occupati

2010 50.000

2011 45 000 Var. %.2014/2010

2012 35.000I

2013 34.000

2014 33.000

AZIENDEImpianti di produzione

201C 650

Var. %2011 630

2014/2010

2012

2013

2014 480

Fonte: Srteb

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Sui revisoridei contiva invertitala rottadi Davide Di Russo

1 Governo - ha dettovenerdì scorso il sot-tosegretario all'Inter-

no Gianpiero Bocci in un con-vegno organizzato dall'Odcecdi Perugia -condivide in p ien ole proposte dei commerciali-sti sulla revisione negli enti lo-cali, e troverà un veicolo legi-slativo per tradurle in normeconcrete». Se realizzato, sa-rebbe un cambio di passo do-po una serie di inteventi suicontrolli in società ed enti lo-cali caratterizzati da una pre-occupante tendenza all'inde-bolimento di quello che costi-tuiscel'estremopresidio di le-galità per l'ente, pubblico oprivato che sia. Sul fronte so-cietario, si èregistrato un forterimaneggiamento del regimedisegnato per le Srl rispetto aquanto dettato per le Spa, de-terminando un meccanismoche nelle Srl confina il collegiosindacale a ipotesi residuale.

In ambito pubblico, il reviso-re degli entilocali deve affronta-re un ipertrofico incrementodegli adempimenti, non semprecoerenti e razionali: ad oggi, ilrevisore è chiamato ad evadereben circa 96 adempimenti.

Tuttavia, all'aumento di re-sponsabilità non è corrisposta,daparte del legislatore,un'ade-guata percezione della crucia-lità del ruolo, che è a tutela e apresidio degli interessi pubbli-ci e quindi della comunità di ri-ferimento. Nel crogiuolo nor-mativo, il revisore è inopinata-mente ricompreso tra i costidella politica (articolo 6 del Dl78/2010), sconta un limite alcompenso che non viene ag-giornato ormai da dieci anni(anche se le norme ne prevedo-no l'adeguamento triennale),subisce un irrazionale tetto alrimborso delle spese entro il5o°o del compenso.

Tutto ciò, oltre a tradursi inun intuibile quanto irrazionaleostacolo al mantenimento deidovuti standard di diligenza (irevisori sono nominati su baseregionale e,perrispettareiltettoai rimborsi, non possono esserecostretti a scegliere tra ridurrele vocazioni necessarie al dili-gente adempimento dell'incari-co o subire un'indiretta decurta-zione del compenso per effettodella parte di spese non rimbor-sabili), si inserisce in un conte-stogià critico, nel quale si sta dif-fondendolatendenzaapropor-re al professionista un compen-so al di sotto dei minimi e/osenza rimborso spese.

Neppure è esente da perico-lose ricadute l'introduzione delmeccanismo di selezione fon-dato sul metodo estrattivo e sul-laripartizione degliaspirantire-visori in tre fasce collegate alladimensione degli enti (Dl138/2011); sistema che, ispiratodalla condivisibile volontà diconferire una maggiore traspa-renza e di offrire la possibilità diaccesso agli incarichi a una pla-teapotenzialmente piùvasta,ri-schiaperò, in assenza dei dovuticorrettivi, di impedire in con-creto l'individuazione dellecompetenze e delle professio-nafità più adeguate alle esigenzepeculiari dei singoli enti locali, eha la grave p ec ca di c oncedere aiprofessionisti di prima nominal'unica prospettiva di assumerela carica di revisore unico (neglienti di minori dimensioni), sen-za alcun periodo di apprendi-stato "revisionale" nélapossibi-lità di operare (e formarsi sulcampo) in un organo collegiale.

Allora, se è incontestabileche, in un impianto socio-eco-nomico correttamente costrui-to, un efficace sistema dei con-trolli (tanto nell'ambito pubbli-co che in quello privato) giocaun ruolo centrale nel disincenti-vare,prevenireeimpedire c om-portamenti scorretti nella ge-stione patrimoniale, finanziariae organizzativa di enti di rilievo,la tendenza a indebolire questosistema, che èneifatti ela cui ra-tio sifaticaacogliere,fmisceine-vitabilmente per esporre l'inte-ro sistema-Paese a rischi di in-stabilità e danni ec onomici (nonsolo in termini monetari) e,dun-que, merita di essere rimeditata.

9 RIPRODD DIO NE RISERVATA

Vicepresidente consiglio nazionale dottori

commercialisti ed esperti contabili

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