Centro Studi C.N.I. - 22 gennaio 2015 · spettivamente del 35,1% e del 43,7%). Non solo, perché...

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Centro Studi C.N.I. - 22 gennaio 2015

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Centro Studi C.N.I. - 22 gennaio 2015

INDICE RASSEGNA STAMPA

Indice Rassegna Stampa

Centro Studi C.N.I. - 22 gennaio 2015

Pagina I

ASSEMBLEA NAZIONALE

Split payment, nessuna deroga per le costruzioniSole 24 Ore 22/01/15 P. 36 Giuseppe Latour 1

Ctu, tariffe in diritturaItalia Oggi 22/01/15 P. 32 Benedetta Pagelli 2

DOTTORATO DI RICERCA

Dottorato, occupazione assicurataItalia Oggi 22/01/15 P. 32 Benedetta Pacelli 3

EDILIZIA SCOLASTICA

Edilizia scolastica, pronti mutui per 1,2 miliardiMessaggero 22/01/15 P. 17 4

PREVIDENZA PROFESSIONISTI

Bonus anche agli studi associatiSole 24 Ore 22/01/15 P. 39 5

FISCO E PROFESSIONISTI

Professionisti, ingorgo fiscaleItalia Oggi 22/01/15 P. 27 6

APPALTI PUBBLICI

Roma, rivoluzione appalti: solo con garaRepubblica 22/01/15 P. 20 8

CODICE APPALTI

Mafia capitale, nuovo Codice degli appaltiRepubblica Roma 22/01/15 P. I Mauro Favale 9

UNIVERSITÀ

I nostri atenei vietati ai professori giovaniCorriere Della Sera 22/01/15 P. 1 Gian Antonio Stella 12

ICT

Technology has to create more than disruptionFinancial Times 22/01/15 P. 11 15

MEDICI

Il medico con la valigia record di precari in fuga all'esteroRepubblica 22/01/15 P. 1-23 Michele Bocci 17

Zanetti (Mef) agli ingegneri

Split payment,nessuna derogaper le costruzioniGiuseppe LatourROMA

www Lanorma sullosplitpaymentnon cambierà. È quanto ha spie-gato il sottosegretario all'Econo-mia, Enrico Zanetti, nel corso del-l'assemblea nazionale degli inge-gneri, ieri mattina a Roma. Nono-stante l'allarme delle imprese,soprattutto quelle impegnatenella filiera degli appalti pubblici,il Governo non è intenzionato aintrodurre deroghe. Si cercherà,invece, di migliorare l'efficienzadei rimborsi. Gli ingegneri, dalcanto loro, hanno lanciato un ap-pello al Governo: il Jobs act, e lepolitiche del lavoro in generale,guardino con più attenzione agliautonomi. L'emergenza è nei nu-meri: dal2oo8 a oggi i liberi pro-fessionisti del settore hanno per-so oltre il 20% dei loro redditi.

Sulla nuova regola che preve-de dal 1° gennaio 2015 il versa-mento diretto dell'Iva dalla Pa al-l'Erario per i fornitori della pub-blica amministrazione, Zanettiha incassato l'attacco del presi-dente dell'Ance, Paolo Buzzetti,che ha definito folle «l'applica-zione dello split payment ailavo-ripubblicv». Il sottosegretario haspiegato:« Èchiarochesitratta diuna norma difensiva per l'Erario,ma non penso ci siano spazi peruna sua revisione». La chiavenon èilmodoincuiè scritta,malamodalità con cui sarà applicata:«La soluzione risiede nell'effi-cienza dei rimborsi- ha detto an-cora - che possiamo pensare diportare anche a livellotrimestra-le». Addirittura, per alleggerirela situazione di credito di impo-sta strutturale di alcune imprese,si potrebbe andare oltre. «Stia-

mo pensando di consentire ac-quisti senza calcolare l'Iva, fino aun certo plafond».

Un'azione più incisiva staprendendo forma, invece, sullaquestione del regime deiminimiperi professionisti. Ha detto an-cora Zanetti: «Il Governo, con ilnuovo regime, ha fatto qualcosadi significativamente masochi-stico, mavoglio rassicurare tutticlieilmasochismofmirà».Laso-luzione potrebbe passare dalParlamento. «Ho proposto alministro Padoan di prorogare ilvecchio regime per tutto il 2o15,con un emendamento al mille-proroghe, in fase di conversio-ne». Una volta sanata la situa-zione per l'anno in corso, «in fa-se di attuazione della delega fi-scale avremo tutto il tempo dirisolvere il problema».

Il presidente del Consigli o na-zionale degli ingegneri, Arman-do Zambrano, invece, ha parlatodi lavoro e ha chiesto che il Jobsact incida con più forza sulla si-tuazione dei professionisti. «Eevidente che la maggior partedelle misure intraprese dalla ri-forma voluta dal Governo impat-ta solo in minima parte su chiesercitala libera professione».

«I provvedimenti dibattuti direcente -ha detto Zambrano - so-no emblematici di un contestopenalizzante». C'è da risolvere laquestione dei minimi, perché«con il nuovo regime una minoreplatea di professionisti potrà go-dere delle agevolazioni». C'è daintervenire «sull'aumento deicontributi da versare nel caso digestione separata Inps per i pro-fessionisti senza cassa».

0 RIPRO D UZION E RISERVATA

Assemblea Nazionale Pagina 1

Lannuncio del sottosegretario Ferri all'assemblea nazionale degli ingegneri

Ctu, tariffe in diritturaCompensi aggiornati per periti e consulenti

DI BENEDETTA PACELLI

n arrivo le nuove tariffegiudiziarie per i compensidei periti e dei consulen-ti tecnici. L'annuncio è

arrivato dal sottosegretarioalla giustizia Cosimo Ferridavanti a una platea di inge-gneri intervenuti ieri a Romaall'Assemblea nazionale dicategoria dedicato al temadel «lavoro, crescita e inno-vazione». Una promessa par-ticolarmente gradita alle pro-fessioni tecniche che da annichiedono un aggiornamentodei compensi (è dal 2002 chenon c'è un adeguamento) chesia fatto prevalentementesulla base della prestazionedell'opera e non solo sul prin-cipio della vacazione. Ma nonsolo perché nel confronto conla categoria, il numero duedella giustizia ha parlato poidi misure per sostenere laprofessione come quella didedurre le spese per la forma-zione continua dei professio-nisti e di semplificare le pro-cedure per le regole d'appalto.Dunque un'assemblea che è

stata l'occasione di un nuovoconfronto con la politica du-rante la quale il presidentedel Consiglio nazionale degliingegneri Armando Zam-brano è tornato a parlare disemplificazionee sburocratiz-zazione, dellanecessità diinvestire nelleinfrastrutturee soprattuttodell'esigenzadi ridare cen-tralità al lavo-ro professiona-le. E propriola difficoltàche incontrala professione,uno dei temi alcentro del di-battito di ieri.

negli ultimi sei anni: dai 43mila euro del 2008 agli scarsi33 mila del 2014 con una fles-sione poco superiore al 20%.Che fare quindi per sostene-re la professione? Zambrano

Cosimo Ferri

Un solo dato è già di per séesplicativo quello, testimo-niato dall'indagine realizzatadal Centro studi sul tema delmercato del lavoro, delle rego-le e degli strumenti di tutela,che attesta l'inesorabile fles-sione del reddito medio degliingegneri liberi professionisti

ma di regolee policy cheincentivinoil lavoro,specie quel-lo autonomo.La richiesta

è quella «di rendere i costidella formazione professio-nale totalmente deducibili,di modificare le normativesui bandi di gara europei chespesso impediscono la parte-cipazione degli ingegneri libe-ri professionisti e poi di ripri-stinare la soglia dei minimi a

propone diintervenirecon una se-rie di azionia tutela so-prattutto deigiovani pro-fessionisti,puntandoinnanzitutto

M su un siste-

30 mila euro e di migliorarele norme sulle Società traprofessionisti». Immediatala replica degli esponenti delgoverno, dal sottosegretarioFerri che ha ribadito la volon-tà di pensare a sgravi fiscaliper chi investe in formazione,al numero due dell'economiaEnrico Zanetti che «ha assicu-rato la volontà del governo diintrodurre il vecchio regimenel decreto mille proroghe,per poi trovare una soluzionenell'ambito della delega fisca-le». Niente da fare, invece, suuna richiesta di retromarciaper il meccanismo dello splitpayment la cui applicazionesecondo il presidente dell'An-ce Paolo Buzzetti «rischia diavere gravissimi effetti sul-le imprese che operano nelsettore dei lavori pubblici,già messe a dura prova dalfenomeno dei ritardati paga-menti della pubblica ammini-strazione», giacché per Zanet-ti invece «la norma non è diper sé irricevibile, ma lo puòdiventare solo se le impresenon sono tutelate».

CG Riproduzione riservata

Assemblea Nazionale Pagina 2

DATI ISTAT

Dottorato,occupazioneassicurataDI BENEDETTA PACELLI

Il dottorato di ricercaassicura l'occupazione:a quattro anni dal con-seguimento del titolo,lavora il 91,5% dei dot-tori di ricerca, a sei anniil 93,3%. E paga anchebene, specie se si è ot-tenuto nelle scienze me-diche, fisiche o nell'in-gegneria industriale. Èquanto sottolinea l'Istatnell'indagine sull'«Inse-rimento professionaledei dottori di ricerca»,parlando di «vantaggiocompetitivo» che perma-ne associato al dottoratodi ricerca. L'occupazionedi chi ha conseguito iltitolo nel 2010 è elevata

le aree discipli-nari, in particolare trai dottori delle scienzematematiche e informa-tiche e dell'ingegneriaindustriale e dell'infor-mazione (oltre il 97% la-vora a sei anni dal dotto-rato) e risulta più bassatra i dottori delle scienzestoriche, filosofiche, pe-dagogiche e filosofiche(media dell'88%). Cre-

ricerca la quota di occu-pati con un lavoro a ter-mine (43,7% a sei anni,53,1% a quattro, nell'in-dagine precedente era ri-spettivamente del 35,1%e del 43,7%). Non solo,perché buona è anche lasoddisfazione generalerispetto all'attività lavo-rativa, che è di 7,2 puntisu un massimo di 10; piùalta la soddisfazione perl'autonomia e le mansio-ni svolte, più contenutaquella per le possibilitàdi carriera e la sicurezzadel lavoro. A sei anni dalconseguimento del titolo,precisa l'indagine, i dot-tori percepiscono un red-dito netto medio mensiledi 1.750 curo; a quattroanni il reddito dei dottoridel 2010 è di 1.633 curo.Ma non tutti i dottorati diricerca sono uguali, alcu-ni riescono a far portare acasa guadagni più elevati.Le aree disciplinari asso-ciate ai redditi più alti(1.900 giuro a sei anni)sono le scienze mediche,scienze fisiche, ingegne-ria industriale e dell'in-formazione, scienze eco-nomiche e statistiche escienze giuridiche. I dot-tori di ricerca che vivonoall'estero sono il 12,9%(+6 punti rispetto allaedizione del 2009) e infi-ne sono gli uomini ad ave-re una maggiore propen-sione alla mobilità versol'estero (16,6%) rispettoalle donne (9,6%).

ndo l'Istituto di

Dottorato di ricerca Pagina 3

Infrastrutture

Edilizia scolastica, pronti inutui per 1,2 1 1 r l.

Il governo rilancia sull'ediliziascolastica: il ministro delleInfrastrutture e Trasporti,Maurizio Lupi, ha firmato undecreto che consentirà diattivare mutui per un miliardoe 200 milioni per laristrutturazione degli edificiscolastici. In pratica, leRegioni potranno stipularemutui trentennali con oneri diammortamento a carico delloStato. Si dà così attuazione allalegge 128 dell'8 novembre 2013,che ha stanziato 40 milioni dieuro annui per 30 anni apartire in pratica da subito.

Ma il «fabbisogno» del settoreè «immenso», con richieste daparte dei comuni per oltre 4,5miliardi di euro. Il governoRenzi aveva lanciato unprogetto "Scuole sicure"dedicato a interventi dimanutenzione straordinaria,messa in sicurezza, rimozioneamianto e adeguamentosismico. Per questi lavorisaranno investiti 150 milioni dieuro dal precedente "decretodel fare" del governo Letta.L'esecutivo ha poi stanziatopoi altri 400 milioni di euro,per finanziare ulteriori 1.639

interventi nelle regioniescluse dal precedentedecreto. Ma se ne parlerà solodal 2015, visto che il termineperle procedurediassegnazione degli appalti erail 31 dicembre 2014.C'è poi il progetto "Scuolenuove" che prevedel'investimento di 244 milioni dieuro in due anni e quellochiamato "Scuole belle" perinterventi di piccolamanutenzione, decoro eripristino funzionale dellescuole» con una dotazione di150 milioni per il 2014.

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Edilizia scolastica Pagina 4

. Approfondimento dei consulenti del lavoro

l:sonus anche agli studi associatiDopo l'approfondimento del-

lo scorso 5 dicembre e la circolaredel 7 gennaio 2015, la Fondazionestudi dei Consulenti del lavoro ètornata ieri sul tema dell'esonerocontributivo triennale introdot-to conl'articolol, commau8 dellalegge di Stabilità per il 2015 (L.190/14). Si tratta dell'esonero delversamento dei contributi previ-denziali complessivi a carico deidatori di lavoro, fino a un massi-mo di 36 mesi e, comunque, nel li-mitemassimo di8.o6o giuro suba-se annua, previsto perle nuove as-sunzioni a tempo indeterminatoeffettuate dall'1 gennaio al 31 di-cembre 2015.

Nell'approfondimento di ierila

Fondazione effettua alcuni chiari-menti, precisando, tra l'altro, chesono interessati dal provvedi-mento i datori di lavoro privati in-dipendentemente dal settore diappartenenza , compreso quelloagricolo, nonchè gli studi profes-sionali anche se organizzati in for-ma associata.

I consulenti si chiedono se que-sto esonero abbia natura di agevo-lazionecontributivaorappresentiuna riduzione strutturale del co-sto del lavoro, essendo le aziende,nel primo caso , costrette a rispet-tare le disposizioni dell'articolo 1,commi 1175 e 1176, per ottenere ilbeneficio. L'estensione generaliz-za della riduzione contributiva e

l'utilizzo del termine "esonero"perla Fondazione porta a propen-dere per una riduzione struttura-le. Ci si chiede, poi, quali siano icontributi oggetto diesonero,poi-ché la norma fa riferimento da unlato ai contributi «complessivi» edall'altro solo ai contributi «previ-denziali», integralmente accredi-tati ai fini pensionistici anche senon effettivamente versati dal da-tore di lavoro. Secondo la Fonda-zione va valorizzato l'aggettivo«complessivi» per comprenderenell'esonero anche i contributi as-sistenziali. Sono esclusi, invece, ipremi Inail.

M. Piz.0 RIPAOOUVONERISERVAA

Previdenza professionisti Pagina 5

Isee, bilanci, certijcccx ione unica, j_)recoruj_)ilato, Iva: l allarrne (lei corrcrnercialísti

Professionisti , ingorgo fiscale1í» Ill-

a ca dì nuoví ademp imen ti. con sanzi i sa laterofessionisti nel gorgodi nuovi adempimen-ti e relative sanzioni.I commercialisti, nei

prossimi mesi, dovranno gestirele pratiche relative alla comu-nicazione annuale dati Iva, allapredisposizione d'invio dellecertificazione unica «Cu 2015»,al nuovo modello Isee e ai bilan-ci in Xbrl, oltre al 730 precom-pilato, allo split payment, allecompensazioni di ritenute inF24, le comunicazioni black liste le dichiarazioni d'intento. Unaraffica di scadenze corredateda sanzioni che, nel caso, peresempio, della Certificazioneunica, arrivano a 100 euro perogni certificazione sbagliata. Ecosì ieri il Consiglio nazionaledei commercialisti ha lanciatol'allarme denunciando in unanota «il susseguirsi di riformeche pongono la professione da-vanti a situazioni nelle qualil'incertezza interpretativa e glistretti tempi di attuazione dellenorme, spesso addirittura retro-attive, rendono difficile l'attivitàdi consulenza». Una situazioneresa ancora più gravosa, secon-do i commercialisti, «dall'ormaiabituale ritardo nel rilascio deisoftware necessari». La catego-ria insomma chiede «la crea-zione delle condizioni minimeper uno svolgimento ordinatodella propria attività professio-nale» ed evidenzia (si veda latabella in pagina) le principalicriticità. Partendo dal modelloIsee (indicatore di situazionesocio-economica equivalente),nuovo di zecca, il quale oltre aprevedere modalità di compila-zione diverse rispetto a quelledegli anni scorsi, tiene conto digrandezze prima non conside-

rate, come la giacenza mediadei conti correnti bancari e larilevanza dei redditi esenti daIrpef, le pensioni di invaliditàe gli assegni di mantenimento.Particolarmente complessa è lavoce dei bilanci. Con il comuni-cato del 2 dicembre 2014l'Asso-ciazione Xbrl Italia ha chiaritoche i bilanci relativi all'eserci-zio chiuso il 31 dicembre 2014,o successivamente, e deposi-tati nel registro delle impresea partire dal giorno 3 marzo2015 dovranno essere confor-mi alla nuova tassonomia Xbrlversione 2014-11-11. La novi-tà, sottolineano i professionistiguidati da Gerardo Longobardi,è di non poco conto, soprattuttoove si consideri che, per rende-re coerenti Stato patrimonialee Conto economico con la partetabellare della Nota integrati-va, sono state introdotte diversemodifiche nei prospetti contabi-li. Manca, per esempio, il «Bi-lancio abbreviato semplificato».Per avere invece un'idea delrischio sanzioni, bisogna pas-sare al nuovo modello di Certi-ficazione unica «Cu 2015», chevede aumentare il numero deicampi da compilare, arrivandoa 297 e dovrà raccogliere tuttele somme corrisposte dai reddi-ti da lavoro assimilati a quellirelativi ad autonomi e profes-sionisti che finora erano certi-ficati in forma libera. L'entratain vigore del nuovo modello il15 gennaio scorso, «rischia digenerare tra gli intermediarinotevoli problemi applicativivisti i tempi strettissimi e le pe-santi sanzioni previste in casodi errore (pari a 100 euro perogni certificazione)», lamentanoi commercialisti.

Fisco e professionisti Pagina 6

Nuovo modello Isee - II modello è stato completamente rinnovato. Le nuove regole,fissate dal dpcm 159/2013, oltre a prevedere modalità di compilazione diverserispetto a quelle degli anni scorsi, tengono conto di grandezze prima non considerate:giacenza media dei conti correnti bancari e rilevanza dei redditi esenti da Irpef,come le pensioni di invalidità o gli assegni di mantenimento. Alle novità si aggiungeuna maggiore complessità degli adempimenti: 70 pagine di modello, suddiviso insei tipologie (Dsu mini; see università; Isee socio-sanitario; Isee socio sanitario-residente; Isee minorenni con genitori non coniugati tra loro e non conviventi; Iseecorrente) nel quale saranno contenute praticamente tutte le informazioni in meritoalla situazione economico -finanziaria dei contribuenti.Bilancio e Nota Integrativa - Con il cornunic ,to dei 2 dicen-lbre 2014 l'AssociazioneXbri Italia ha chiaritu che ìlanci relativi all'esercizio chiuso 1 31 dicer!.-'ile 2014. osuccess!variaente. e (I epc_.:iat i rlei registro delle !ml")rese a parti veda I gl_. t:o 3 nrlarzo2015 dovranno essere conforriaì alla muova tassc)n )nlia X1-)r11 ver. 2014 i1-11. P:rrende ,_neriti io St.- le e il t'ontu cori a partNota .. : tIva. sono ; _ - ette anche c. che nel pr ::_lPer tutte, l'assenza_ nella nuova tassonorlila, dei cosiddetto < BI!ancio abbreviatoset i) ato. Da! 3 n-larzz 7J15 redattori dei I_;ilarlcio r no prestare particolareatten__,_ae al nuw contc.-utl della tassonomia, tener.-_:G _breSi conto delle novitàintrodotte rleì principi contabili nazionali. riforrin1_riati nel 2014.Nuovo modello di Certificazione unica « Cu 2015» - II nuovo modello denominatoCertificazione unica, aumenta il numero dei campi da compilare, arrivando a 297 edovrà raccogliere tutte le somme corrisposte dai redditi da lavoro assimilati a quellirelativi ad autonomi e professionisti che finora erano certificati in forma libera. Laversione definitiva è stata pubblicata il 15 gennaio scorso, si profilano problemiapplicativi visti i tempi strettissimi e le sanzioni previste in caso di errore (pari acento euro per ogni certificazione).

- - - ---------------------------------------------------- ---------------------------------Nuovo modell o 730 precompilato - Non sostituisce, ma ;nca. il prece; ntemodello 730. i tennaini e e modalità di presentazione sono In: _, esse per entr_,,all. i imodelli, ma il coratribuente che intende presentare ii modello 730 precoramlpilato trarr tesostituto d'imposta. Caf o professi o nista abilitato ddovrë consegnare ali'irìCancatoun'appos ita delega per accesso al proprio modello 730 precoi7ap!lato che dovv.essere' presentata telen-ì atlcamente. Difticoita si set nalano nello scarico vero eproprio (lei file Xml della dichiarazione. neli'acouisizione dei dati nelle proceduregestionaii di elaborazione Gel modello, nei confronto ) del dati presenti a sistemacon quelli proposti dall'Agenzia delle entrate , nell'accettazione o nella ri codifica deimodello, ira quanto ancora nessuna nota operaìtìvai ira merito è stata predisposta.Nessun chiarimento è inoltre giunto in merito a i dati forniti dall'Agenzia delle entratenei prospetto separato i n quanto incongruenti. e. soprattE_rtto, se ! a loro) accettazionecomporti comunque nlodihcaa ciel riaocieilo 730 preconlp lato. Previste ' sanzioni incapo inte_mied!arl.-----------------------------------------------------------------------------------

Fisco e professionisti Pagina 7

Roma, rivoluzione appalti solo con garax- ' A poco meno di due mesi dagli arresti di Mafia Capitale, lagiunta Marino vara nuove regole per la trasparenza degli appalti.Una memoria firmata dal neo-assessore alla Legalità, AlfonsoSabella, prevede, tra le altre cose, lo stop al ricorso al meccanismodegli appalti senza gara, tranne nei casi in cui ci sia effettivaemergenza, e la rotazione dei componenti delle commissionigiudicatrici. Ieri il presidente dell'Autorità AnticorruzioneCantone ha accompagnato in Campidoglio gli ispettori cheesamineranno le procedure di appalto bandite da Roma a partiredal 2010. Centoventi gli appalti consegnati alla Guardia di Finanza.

Appalti pubblici Pagina 8

DIRETIWA DELLA GIUNTA A54 GIORNI DAGLI PER E CCOMMISSIONI

Mafia capitale, nuovo Codice degli appaltiMAUROFAVALE

C INQUANTA giorni dopo gli ar-resti che hanno scoperchia-to il vaso di Pandora di Mafia

Capitale, il Campidoglio corre ai ri-pari. Lo fa con una «direttiva» fi-gliadel lavoro del nuovo assessorealla Legalità, il magistrato Alfon-so Sabella. Il suo primo atto è un«codice degli appalti» che, nelleparole di Ignazio Marino, rappre-sental'argine al «Mondo di mezzo.

SEGUEA PAGINAIIANGELI A PAGINA III

Codice appalti Pagina 9

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La nuova direttiva di giunta a cinquanta glomi dagli arresti"Le aziende obbligate a dichiarare i finanziamenti ai politici"MAUROFAVALE

ON questanorma- afferma il sindaco-saràimpossibile che ac-cada di nuovo, come accaduto durante la giunta Alemanno, chequel "mondo di mezzo" possa infiltrarsi negli uffici, nei munici-

pi e in qualche modo utilizzare malamente i fondi pubblici delle tasse deicittadini».

«Ma insieme alle regole servono gli uomini», ammette al suo fianco Sa-bella, autore della direttiva nella quale, dice lui, ha pesato il suo «vecchioistinto dasbirro». La filosofiadelregolamento (che verrà agganciato albi-lancio ed entrerà in vigore entro 120 giorni dalla sua approvazione, con leprossime gare d'appalto) si declina su 3 linee guida: la prima, recita la di-rettiva, punta sulla «programmazione e conseguente avvio delle proce-dure in tempi congrui al fine di li-mitare l'insorgere di situazioniemergenziali che rendano, succes-sivamente, indispensabile il ricor-so a strumenti contrattuali non or-dinari». Tradotto significa che ognigara del Campidoglio dovrà essere"aperta": basta con gli affidamentidiretti, dettati da quelle che Sabel-la definisce «emergenze program-mate».

Ancora, la seconda peculiaritàsarà «la regolamentazione del rac-cordo tra politica e amministrazio-ne nelle fasi di programmazionedegliinterventie nel monitoraggiodegli stessi». I dirigenti, a cui spet-ta l'attività gestionale, dovrannocostantemente informare gli as-sessori dell'andamento delle garemotivando per iscritto le loro deci-sioni.

Infine, viene prevista la «pienarealizzazione dei principi di tra-sparenza, regolazione dei mercatie tutela della concorrenza». Pre-scrizioni che obbligheranno leaziende in affari col Comune a pub-blicare tutta una serie di dati per-

Con 4 interrogazionigià lo scorso giugnoil radicale Magi denunciòle anomalie nei contratti

sonali che varranno ancora di piùper quei soggetti chiamati ad ope-rare per procedure di emergenza.Non potendole evitare a monte(«Le alluvioni sono emergenze», ri-corda Sabella), nel caso si verifi-chino verrà creato un "albo dei for-nitori" che dovranno indicare, ol-tre alle dichiarazioni previste dallanormativa nazionale, anche «i fi-nanziamenti effettuati nei 365giorni antecedenti, apartiti o espo-nenti politici, fondazioni, associa-zioni, onlus, consorzi collegati apartiti o a politici». Inoltre viene ri-badito l'impegno al rispetto degliobblighi derivanti dall'applicazio-ne delle normative antimafia e adenunciare tentativi di estorsione,intimidazione e corruzione».

Le imprese che parteciperannoagli affidamenti diretti verranno divolta in volta sorteggiate («Vedre-

mo se dotarci di un'urna odi un si-stema informatico», sottolineal'assessore). Le imprese già sele-zionate rimarranno poi ferme un"giro" in caso di successivo sorteg-gio. Novità anche sulle commissio-ni giudicanti: verrà creato un albodei componenti pure loro sorteg-giati a rotazione per ogni singolagara. Ai sorteggi parteciperà unpubblico ufficiale esterno alla sta-zione appaltante.

Per ora queste regole si appli-cheranno, «da subito», avverte Sa-bella, agli appalti del Campidoglioche verranno banditi col nuovo bi-lancio. L'obiettivo, però, è esten-derlo anche alle municipalizzate, acominciare da Ama eAtac. «Ma c'èbisogno di un atto interno che sonosicuro arriverà abreve-aggiungel'assessore -io non posso certo ob-

bligarli». Come non può obbligare idirigenti che manterranno la pro-pria autonomia. Nella direttiva,però, al penultimo punto è segnatoche «all'eventuale ingiustificato ri-spetto della presente, conseguonoeffetti diretti sulla valutazione del-la performance dei dirigenti».«Nell'amministrazione noncideveessere neanche un angolo di opa-cità», avverte Marino.

Eppure, se anche ora tutti corro-no ai ripari per cercare di lasciarsialle spalle lo scandalo di Mafia Ca-pitale c'è stato qualcuno dentro alCampidoglio che qualche anoma-lia l'aveva colta in anticipo, ancheprima dell'intervento della magi-stratura. La più lampante riguardaproprio le centinaia di appalti in af-fidamento diretto denunciati pri-ma dal segretario generale Liborioludicello nell'agosto 2013 con unacircolare al dipartimento servizi so-ciali e poi, a giugno 2014, dal consi-gliere Radicale Riccardo Magi con4 interrogazioni. ludicello avverti-va il dipartimento dell'eccessivo ri-

Codice appalti Pagina 10

corso agli affidamenti e rilevava«d'assoluta carenza di una ricostru-zione puntuale dell'iter logico-giu-ridico che giustifichi il ricorso all'i-stituto della proroga». Una circola-re, però, che non ha avuto effetti.

Magi, invece, interrogò 4 asses-sorati particolarmente esposti: Po-litiche sociali, Casa, Scuola e Lavo-ri pubblici: «Chiedevo - ricorda ilconsigliere - di avere un quadrocomplessivo e dettagliato di que-sta vistosissima anomalia che ri-guardava gli appalti. Il sindaco miassicurò che era una loro prioritàconoscere questi dati. Avevo vin-colato il mio voto al bilancio a que-ste risposte che però non arrivaro-no se non in ritardo. Ascrivermi fu-rono solo gli assessori alla Scuola eai Lavori pubblici, giustificandoquegli appalti con l'urgenza di noninterrompere i servizi. Da Casa eSociale, invece, aspetto ancora. Manon mi arrendo. Ora che sono cam-biatigliassessoriripresenteròlein-terrogazioni».

GAEAPERTELa nuova disciplinadegli appalti delCampidogliopresentata ieriprevede il ricorsoa gare aperteogni voltache è possibile

STOPEMERGENZEL'obiettivo delcodice degli appaltiè limitare quantopiù possibile ilricorso al leprocedure diemergenza e adaffidamenti diretti

ALBO DEI FORNITORIVerrà istituito unalbo dei fornitoriper le procedure diurgenza nonsoggette a gara.Previsto unsorteggio perscegliere i fornitori

LA ROTAZIONEPer evitareinquinamento dellegare, verranno fattiruotare anche icomponenti dellecommissioni

giudicatrici

degli appalti

Codice appalti Pagina 11

I nostri atenei vietati ai professori giovSoltanto 15 docenti ordinari hanno meno di 40 anni, nessuno ne ha meno di 35

di Gian Antonio Stella

no su mille ce la fa? Magari!Nelle nostre università per

fino l'incoraggiamento di GianniMorandi è a vuoto: su 13.239 ordinari neppure uno, fosse pureEinstein, ha meno di 35 anni. Esolo 15, poco più di uno su mille,è sotto i 40. Ma è tutto il sistemache sta invecchiando drammati-camente. L'età media si è impennata fino a 52 anni e mezzo.Mentre i docenti sotto la trentina(in genere ricercatori) sono crol-lati dal 2008 a oggi del 97%.

continua a pagina 21

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Università Pagina 12

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I docenti ordinari sotto i 40 a 9

In Italia sono quindici (su 13 mila)SEGUE DALLA PRIMA Proprio i successi e spesso i

trionfi dei nostri giovani, quan-do possono giocarsela alla pariall'estero, sono la prova provatadi due cose. La prima: a dispet-to di tutti i loro difetti, i loroscandali, le loro camarille fa-milistiche, i nostri atenei sonocomunque in grado di sfornarefisici, medici, ingegneri e cosìvia molto preparati. La secon-da: è una vergogna che queinostri figli, spesso i più bravi edestinati a diventare la futuraclasse dirigente, possano di-mostrare il loro valore solo an-dandosene da un'altra parte.

Ma vi ricordate le solennipromesse per il «rientro deicervelli»? Un tormentone. Sul

partire dal 196,5, l'età media deidocenti al momento della no-mina fosse costantemente aumentata di circa 5 mesi all'an-no per gli ordinari, 3 per gli as-sociati e 2 per i ricercatori.

Quoti r, iLe donne sono il36,5%, 7 punti sotto laGran Bretagna. Peggiodi noi soltanto Malta

«Avanti così, col turn-overche ci lascia prendere un giova-ne ogni due docenti che vannoin pensione, emorragia desti-nata ad aggravarsi, rischiamonel 2020 di non avere più gio-vani che possano concorrere aiprogrammi europei», denun-cia preoccupatissimo StefanoPaleari, rettore dell'ateneo diBergamo e presidente dellaCrui, la conferenza dei rettori.

Un delitto. Perché, come haspiegato tante volte UmbertoVeronesi, «la guerra si fa con igiovani». E la guerra per la con-quista di nuovi spazi dellascienza e della ricerca ci po-trebbe dare non solo soddisfa-zioni ma formidabili opportu-nità economiche. Lo dicono i

quale, sventolando accoratiproclami («I giovani! I giova-ni!») si sono esercitati tutti. Adestra e a sinistra. Dopo di che,

Quota ze roNemmeno un «under35» negli Atenei dellaPenisola. Alla faccia del«rientro dei cervelli»

dati dell'European ResearchCouncil: nonostante la ricercaimpegni da noi solo il 4 permille degli occupati (poco piùdella metà della media euro-pea, un quarto della Finlandia)e nonostante l'Italia sia solo28a negli investimenti in que-sto settore, i nostri ragazzi so-no sesti al mondo nella classifica dei progetti per ricercatorijunior e ottavi per articoli pub-blicati sulle maggiori rivistescientifiche. Un patrimonio diintelligenza, creatività e prepa-razione che rischia quotidiana-mente di essere sprecato a causa della cecità della nostra poli-tica in altre faccende affaccen-data.

dimenticati i pensosi bla-bla-bla sul «futuro dei nostri figli»,tutto ma proprio tutto pare es-ser stato fatto con l'obiettivo digarantire fino all'ultimo i piùanziani (resterà immortale il ri-corso di troppi settantennicontro il tetto di 67 anni per inuovi direttori del Cnr) e chis-senefrega degli ultimi arrivati.

Un esempio? Il presidentedella Crui lo mostra in tutte leconferenze: un grafico dove sivede «il paragone del salariomedio di un professore che hainiziato la carriera accademicanegli anni Ottanta e il salarioatteso di un dottorando cheinizia l'attività accademica og-gi». Il primo docente, a settan-t'anni, arriva a circa 8o.ooo euro l'anno. Il secondo, se l'eco-nomia non dovesse tornare adaccelerare, rischia seriamentedi fermarsi alla metà: 40.000.Con una pensione intorno aiventicinque.

Il panorama attuale della do-cenza è racchiuso in una tabel-la elaborata su dati Cineca daPaolo Rossi, dell'Università diPisa, che aveva tempo fa studia-to come nell'ateneo toscano, a

Spiega oggi il professore chenegli ultimi otto anni, dal 31 di-cembre 2006 a oggi, gli ordina-

ri sono scesi da 19.858 a 13.239con un calo del 33%, che il calocomplessivo (diecimila docen-ti: da 62 mila a 52 mila) è statointorno al 16% e che l'età mediadelle varie fasce è impressio-nante: 6o anni gli ordinari, 53gli associati e addirittura 47 emezzo i «giovani» ricercatori incarriera.

Non meno impressionantela sproporzione abissale tra an-ziani ed emergenti nella fasciapiù alta: per ognuno dei profes-sori under 40 ce ne sono 474ultrasessantenni. Uno squili-brio che rischia di affondarel'intero sistema. Certo, l'età nonè tutto. Esistono fior di vecchibrillantissimi e mandrie di gio-vani somari. Ma è inaccettabileche complessivamente, su51.807 docenti di ogni ordine e

grado gli «over 6o» siano il tri-plo (24,8%) di quelli sotto i 40.Scesi all'8,8%.

«Il governo si deve decideread aprire i rubinetti per poterrinnovare la nostra classe do-cente universitaria perché cosìnon possiamo andare avanti»,accusa Stefano Paleari. Tantopiù che i nostri atenei devono atutti i costi fermare l'emorragiadi iscritti e di abbandoni per re-cuperare terreno nei confrontidegli altri Paesi. Come possia-mo accettare, in un mondosempre più competitivo, chesia laureato solo il 14,9% degliitaliani dai 25 ai 64 anni controil 28,5% degli europei, il 31,5 de-gli abitanti delle nazioni Ocse?

Una tabella dell'«AnnuarioScienza e Società 2015» curatoda Giuseppe Pellegrini e Barba-

ra Saracino, in uscita a febbraioper Il Mulino, dovrebbe togliere il sonno a tutti coloro chehanno responsabilità di governo. Dice infatti, su dati Euro-stat, Teaching staff del luglio2014 (ma i numeri sono del2012) che il nostro è ultimissi-mo tra i Paesi europei per pre-senza nelle università di inse-gnanti sotto i quarant'anni.Con i nostri 13 su cento abbia-mo la metà esatta dei docentigiovani spagnoli e francesi unterzo di quelli austriaci o polac-chi, un quarto di quelli tede-schi, un quinto dei lussemburghesi. E da quel 2012, come di-cevamo, la nostra quota di qua-rantenni è scesa ancora finoall'8,8%. Umiliante.

Non meno indecorosa èun'altra classifica strettamentelegata al sistema di poteri forti,di gerontocrazie e di baroniedelle nostre università. Quellasulla presenza di professores-se e ricercatrici. Tolta Malta,che sta un pelo sotto, siamoultimi anche qui. Con 36,5donne ogni cento docenti. Trepunti sotto la Germania, 7 sot-to la Svezia, la Polonia, il Por-togallo e la Gran Bretagna, losotto la Bulgaria o la Croazia,15 sotto la Finlandia, 21 sotto laLettonia...

Gian Antonio Stella(i - continua)

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Università Pagina 13

La vicendanumeri

I docentiordinari a,"C)-lati rl r-atorl! La distribuzione quest'anno

Fl ercatori Ordlnarl

u

Oggi (conl'università)e domani (conla scuola) ilCorriere dellaSera pubblical'inchiestasui numeridell'istruzionein Italia

2015*

I -J --ennao

L'età media dei professori

51.807

I:ledla 5- 3

40,6% 25,5%

Gli ordinari per fascia d'età

-C,oClati

1-5+C33,9%

arl

o arìrìi0 Con le '----annimodifiche 60 - 9,4% 36,7%introdottedal decretodell'ex ministro sciati J3 1 0,1%dell'istruzione,MariastellaGelmini , il 0 »anni

51C-: -at,nnreclutamento 53,8%dei docentidovrà avveniresoprattutto L'evoluzioneselezionando l proF „o,° i r, dinari ociati Che han no hr 35 anniidocenti —lato na-loraleordinari ì)rdila rl - -,-'oc latie associati traquelli abilitatidalla tornatadell'Abilitazio-ne scientificanazionale

Soltantodopo averottenutol'abilitazionegli aspirantidocentipossonopoi partecipareai bandi deisingoli atenei

I,; ;II

onte: x zÍOn JÍ F :O Kc , J ( tÍ , ec JL 10 r , ante Crui e rettore Univer` . I . no

60La prima Anni

tornata i l'età mediadell'Abilitazio- dei docentine scientifica ordinarinazionale (Asn) negli ateneiè scattata italiani.nel 2012, Quella relativala seconda all'interonel 2013. corpo docente,Il prossimo invece,appuntamento è di 52,6 anniè quest'anno

Ma non sonopochi iproblemidell'Asn:migliaia di nonabilitati hannofatto ricorso

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Corrieredelk _,e i

Università Pagina 14

Technology hasto create morethan disruption

Nicolas Brusson, the founderof BlaBlaCar, the French

ride-sharing start-up thatin June raised $100m to

expand across Europe, got

in Munich with an emollient speech,carefully crafted by David Plouffe, theformer campaign strategist for US Presi-dent Barack Obama, who heads strategyat Uber. The new Uber pitch is all aboutco-operation, not confrontation.

Mr Kalanick's claim that Uber cansimultaneously create jobs, raise localtaxes, save citizens from needing to owncars and reduce carbon emissions wasintended not only for European cities.He has to convince a global audiencethathis platform is progress.

The Uber question is part of a biggerone facing the global economy. Moreand more people work for virtual plat-forms instead of companies; work isauctioned to pools of contractors;median wages stagnate while returns oncapital rise; some duties of doctors andlawyers may soon be done by machines.Is this whatwewant?

One notable absentee from Munichwas the word "disruption", which hasbecome amantra of the tech industry inrecent years. Venture capitalists havepreached that every industry is ripe fordisruption of the kind Uber brings tocabs and Amazon brings to retailing.

It has just occurred to them thatpromising to arrive in town and causetrouble is not the best way to makeyourself popular, even if you genuinelybelieve that creative destruction is goodfor consumers, and ultimately for soci-ety as a whole. Disruption, after all, dis-rupts people's lives.

As workers, people in advancedindustrial economies have not gained alot from free trade and technologicalprogress. As consumers, they have:

Amazon has made buying thingscheaper and easier. And in developingeconomies, workers have seen theirwages rise sharply. But the medianAmerican and western Europeanemployee, no. Nor is the outlook veryreassuring for employees in the,upperhalf of the income scale. Artificial intel-

Promising to an-lve .l.T.l

tt3wm and cause tr6ut)leis not the best way tolnake yourself popularthe biggest laugh of the week at the DLD

technology conference in Munich.Asked about operating in a "single mar-ket" with 28 sets of laws and regulations,he replied : "When you start fromFrance, everything looks simple:"

DLD is where tech entrepreneurs andventure capitalists from the US andEurope gather to discuss their industrybefore they shuttle to Davos for theWorld Economic Forum. In Munich,they chew over the contrasts betweenthe two continents : risk-taking versussafety nets, the free market versus regu-lations, start-ups versus incumbents.

The notable thing about this year'sevent, though, was that this no longerfelt like the biggest issue. Instead of themain question being whether Europecan get its act together to take on SiliconValley, it was whether technologicalprogress will swallow us all, no matterwherewelive andwork.

Travis Kalanick, the combativefounder of the cab -hailing networkUber, embodied the shift. He turned up

ligence, on which many start-ups areworking, could allow machines to do atleast some of the work of professionalssuch as doctors and accountants.

"We ain't seen nothing yet. The

amount of turbulence will not decrease.

It will go like that;" Andrew McAfee, theMassachusetts Institute of Technology

economist and co-author of The SecondMachine Age, told the DLD audience,

pointing atthe ceiling.

There is still a gap between US and

European attitudes to risk-taking, withall that it implies. One striking momentat DLD was when Axelle Lemaire, theFrench minister for digital affairs,

praised the start-up culture while care-fully avoiding admitting that it could

mean failure and people being laid off.

But the gap is narrower than it was.The start-up generation in cities such asStockholm and Berlin has more in com-mon culturally with those in Silicon Val-ley than with conservative politicians,and many including Mr Brusson ofBlaBlaCar have worked there. Europe isspawning its own disrupters.

I share the view of Ben Horowitz, co-founder of Andreessen Horowitz, theSilicon Valley venture capital fund, thattechnological change is "largely inevita-ble and impossible to stop". Short ofclosing borders and halting communi-cations, like North Korea, an economycannotturn its back on progress.

Still, as Uber is realising, nor can techcompanies set up a service platform onwhich workers and customers interact,banktheir money and take no responsi-

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bility for the result. An Uber driver whoattacks a passenger is not contractuallyits employee, but the distinction doesnot matter much to the victim.

Some companies are already taking agentler approach. One example is Etsy,an online marketplace for craft goodssuch as pottery and fashion, which is a BCorporation under US law. That meansit tries to do good for society as well asreward shareholders.

"If we have a world in which there aredrones flying around delivering pack-ages, but no one is talking to each other,that is really sad," Chad Dickerson,Etsy's chief executive, said in Munich.That is a change from tech companiesfor which drones replacing drivers is thenext frontier of efficiency.

Silicon Valley and the global cities iz ¡which start-ups thrive are full of çlever/people. Their brainpower could beapplied to augmenting jobs rather thaneliminating them, or to countering thelong stagnation of wages. Now thatreallywouldbe disruptive.

[email protected]

ICT Pagina 16

Il medicocon la valigiarecord di precariin fuga all'estero

METTONO 10 stetoscopio

in valigia e se ne van-

no. Scappano da unPaese dove per loro non c' è la-voro, malgrado le carenze dipersonale negli ospedali.Scappano dal precariato, dastipendibassie mai sicuri, dabaroni che spadroneggianoin corsia e pazienti dalla cau-sa facile.

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Medici Pagina 17

Medici con la valigiapiù di 2 mila ogni annoscappano all'esterodopo essersi laureatiDal 2009 a oggi sono sestuplicate le richieste per i documentiE si prevede un aumento. "Fuori assumono volentieri i nostri giovani"

Mettono lo stetoscopioin valigia e se nevanno. Scappa-no d a u n P ae sedove per loro nonc'è lavoro, malgrado le carenzedi personale negli ospedali fac-ciano pensare il contrario. Scap-pano dal precariato, da stipendibassi e mai sicuri, da baroni chespadroneggiano in corsia e pa-zienti dalla causa facile. E scap-pano in numero sempre mag-

arruolamento dei medici nel no-stro Paese. A dirlo, prima anco-ra dell'esodo di giovani uominiedonnechehanno impiegato fi-no a 11 annidellalorovitaperdi-ventare bravi professionisti, èlamatematica. Ogni annoinIta-lia si laureano circa 10 mila ca-mici bianchi, che subito dopoaver discusso la tesi si trovanodavanti il primo imbuto. I postinelle scuole di specializzazionesono solo 5mila (dovrebbero es-sere un po' di più l'anno prossi-mo), altri mille sono quelli per iltirocinio di vuole diventare me-dico di famiglia. In 4mila dun-que restano fuori. Così si metto-no a fare le guardie aspettandodi provarci l' anno successivo op-purevanno all'estero. Ma anchechi è riuscito ad entrare in unascuola e a concludere il percorsoformativo si trova davanti ungrosso problema. Nelle aziendesanitarie ed osped aliere pubbli-

che c'èda tempo unblocco del turn overche riduce le assunzioni al lu-micino. E infatti nei reparti ita-liani i camici bianchi sono circa5mila in meno rispetto al 2009.Le carenze denunciate dai sin-dacati dei medici si comprendo-no bene in periodi come quelloche stiamo attraversando, conl'influenza che batte e i prontosoccorso che scoppiano per ilgrande afflusso di pazienti.

«Vanno tutti via perché il no-stro sistema formativo non dàgaranzie e oltretutto le oppor-tunitàlavorativeeformative al-l'estero sono migliori». È laconi-co il commento di Federspecia-lizzandi, l'associazione che rac-coglie i giovani medici che stan-no facendo la formazione postlaurea. «Negli altri Paesi si sonoresi conto che da noi ci sono mol-ti colleghi già formati che cer-cano lavoro - conferma CarloPalermo, vice segretario diAnaao, il sindacato più impor-tante dei medici ospedalieri -E infatti assistiamo alle pubbli-cità, veicolate attraverso rivi-ste specializzate ma anche so-cial network, di Francia, Ger-mania e Inghilterra che invita-no inostrigiovani adentrareneiloro sistemi sanitari». La ten-denza nei prossimi anni au-menterà, anche perché all'este-ro "comprano" volentieri pro-fessionisti formati in Italia. «Bi-sogna intervenire in vari modi

per invertire questa tendenza- dice sempre Palermo - In-tanto vanno aumentate alme-no fino a 8mila le borse di studioper le specializzazioni, poi variaperto il turn over dentro gliospedali. Dall'altro lato devonoessere anche ridotti per alcunianni gli accessi alla facoltà diMedicina, anche per riassorbi-re gli incrementi di iscrizioni le-gati alle sentenze dei Tar, chehanno riammesso molti dei c an-didati scartati facendo crescereil numero degli iscritti in certianni anche fino a 12mila». Sonotante le strade che si potrebbe-ro prendere ma bisogna farepresto. Sempre più medici os-servanol'Italia che cerca di usci-re dall'empasse da centinaia oaddirittura migliaia chilometridi distanza.

Molte nazioni, dallaFrancia alla Germania,fanno pubblicità onlineper attirare i ragazzi

giore. In appena cinque anni imedici italiani che hanno chie-sto al ministero della Salute i do-cumenti necessari per ottenereun impiego all'estero sono se-stuplicati. Erano 396 nel 2009,sono stati la bellezza di 2.363nell'anno appena concluso, cheha segnato un vero boom diespatri. Nel 2013 infatti aveva-no fatto la domanda in menodella metà: mille. E questi nu-meri tengono conto solo di chi siè trasferito nei Paesi, prevalen-temente europei, che richiedo-no all'Italia un certificato checonfermi laurea ed eventual-mente specializzazione. Chi vaa lavorare altrove, ad esempioin Sud America oppure in Afri-ca, sfugge al calcoli del ministe-ro.

C'è qualcosa che non tornanel sistema di formazione e di

"Vanno aumentatele borse di studio eriaperto il turn overdentro gli ospedali"

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I medici

I posti nellescuole dispecializzazioneogni anno

Le richieste per l'estero

396

Quelli che hanno chiestoal ministero l'attestatoper usare il titolodi studio all'estero

575

806 8001.048

2009 2010 2011 2012 2013 2014

Lo stipendiomensile di unospecializzando

La duratadel corso dispecializzazione

La riduzionedall'annoprossimo

I laureati chefanno il corsoper diventaremedicidi famiglia

I medicidipendenti delserviziosanitarionazionalenel 2013

medici in menonel serviziosanitarionazionalenel 2013 rispettoal 2009

I&

i mediciprecari

dipendentiin menodel serviziosanitarionel 2013rispetto al 2009

FONTI MINISTERO DELLA SALUTE,MINISTERO DELL'ECONOMIA

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L'INTERVISTA

"In Inghilterrada osto

e già gua no3.500 Sterline""Ora ho trovato duestrutture a Londrache mi prenderebbero"

«Mi hanno presodopo due interviste suSkype. Ora guadagno 3mila e 500 sterline al me-se». Stefano Sartini ha 31anni e nel luglio scorso èstato uno dei primi specia-lizzati italiani in medicinadi urgenza. Già prima diconcludere gli studi a Sie-na aveva trovato un con-tatto in Inghilterra attra-verso un'agenzia e oggi hauno stipendio simile aquello di un primario inItalia.

Perché ha deciso di anda-re via?«Sapevo che adesso non

c'erano prospettive. Nelmio Paese non avrei maiottenuto un posto a tempoindeterminato. Dall'Ordi-ne mi hanno mandato labrochure di un'aziendache offre lavoro in Inghil-terra e ci ho provato».

E stato diffi-cile avere ilcontratto?«No, ho

mandato ilcurriculum ehofattoduein-terviste viaSkype. Mi so-no specializza-to a metà lu-

MEDICO glio e il 4 ago-Stefano sto, dopo unaSartini, settimana di31 anni,da vacanza, hoagosto lavora fatto il mio Ari-a Chester, mo giorno diInghilterra lavoro al pron-

to soccorsodell'ospedale di Chester,vicino a Liverpool».

Come è inquadrato?«Sono un medico cosid-

detto "junior", pratica-mente sto ripetendo laspecializzazione perchéquella italiana nella miadisciplina, essendo nuova,non è riconosciuta a livelloeuropeo. Comunque quichi è nellamia situazione ègià dentro il sistema, nondeve fare più concorsi co-me in Italia».

Quanto guadagna?«Lo stipendio è di 56 mi-

la sterline all'anno, che alnetto delle tasse significa3.500 al mese, per quaran-totto ore alla settimana.Se uno poi passa a medico"middle Brade", la secon-dadelle tre categorie incuisono inquadrati i dottoriqui, arriva anche a 100 mi-la sterline».

Cosa pensa di fare nel fu-turo?«Adesso mi voglio spo-

stare a Londra, ho trovatodue ospedali che mi pren-derebbero. Qui una voltache entri nel sistema èmolto facile muoversi, icolleghi inglesi lo fannospesso».

Pensa di tornare in Italiaprima o poi?«Per ora no, continuo a

lavorare qui, ma l'idea ineffetti è quella di rientraretra un po' di tempo, se rie-sco avincere unconcorso».

(mi.bo.)0 RIPRODUZIONE RISERVATA

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