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INDICE RASSEGNA STAMPA

Indice Rassegna Stampa

Centro Studi C.N.I. - 1 giugno 2012

Pagina I

RISCHIO SISMICO

«Quindici anni per rendere sicura l'Italia»Corriere Della Sera 01/06/12 P. 2 Alessandra Arachi 1

MAPPA SISMICA

La mappa sismica? È facoltativaCorriere Della Sera 01/06/12 P. 3 Giovanni Caprara 3

DECRETO LAVORO

Sotto tiro le finte partite IvaSole 24 Ore 01/06/12 P. 23 Enzo De Fusco 5

Primo sì alla riforma del lavoroSole 24 Ore 01/06/12 P. 37 Davide Colombo ,Claudio Tucci

6

GREEN ECONOMY

L'età dell'oro verdeRepubblica 01/06/12 P. 37 Federico Rampini 10

"Idrogeno e auto elettriche" il futuro secondo RifkinRepubblica 01/06/12 P. 39 Antonio Cianciullo 13

Lavoro, 60 milioni di "posti verdi"Repubblica 01/06/12 P. 40 Andrea Tarquini 14

BIOARCHITETTURA

Tredici milioni a bioarchitettura e bioediliziaItalia Oggi 01/06/12 P. 36 16

INARCASSA

Inarcassa, conti in ordineItalia Oggi 01/06/12 P. 28 Antonio G. Paladino 17

INGEGNERI

Nigeria, rapito ingegnere italianoCorriere Della Sera 01/06/12 P. 22 Massima A. Alberizzi 18

TIROCINIO

Tirocinio, è già caosItalia Oggi 01/06/12 P. 26 Gabriele Ventura 20

GEOMETRI

Geometri a confronto sul futuroItalia Oggi 01/06/12 P. 30 21

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«Quindici anni per rendere sicura l 'Italía»

Il ministro Clini: servono 41 -"ardi. Napolitano il 7 gitigno nelle zone colpiteROMA - Corrado Clini, mi-

nistro dell'Ambiente, non pro-mette la luna: «Ci vorranno al-meno quindici anni e quaran-tuno miliardi di euro per realiz-zare un piano nazionale per ladifesa del territorio. Il 6o percento di questi soldi verrannoda finanziamenti privati».

Le macerie dell'ultimo terre -moto sono ancora tutte calde eal ministro Clini tocca anchesmentire una notizia che pergiorni, in questa difficile setti-mana, era rimbalzata sul web,di sito in sito, passata di boccain bocca. «Ê assurdo pensareche l'evento sismico dell'Emi-lia sia dovuto al deposito distoccaggio di gas metano a SanFelice sul Panaro. Per quel de-posito il ministero dell'Am-biente aveva dato valutazionepositiva solamente per uno stu-dio di fattibilità, non una valu-tazione positiva per la realizza-zione di questo stoccaggio».Certo, fosse stato realizzatoquel deposito di gas metanoproprio nell'epicentro del si-sma sarebbe stato tutto moltodiverso. «Voglio rivederel'istruttoria di quel progetto»,spiega il ministro Clini. E spie-ga: «E evidente che la situazio-ne è molto più critica di quan-to non fosse prima». Ê eviden-te che c'è più di qualcosa da ri-vedere, non soltanto nel depo-sito di San Felice sul Panaro.

Dice ancora Clini: «L'attualemappa sismica non è una mi-sura di prevenzione adeguata,come ci siamo potuti accorge-re con quest'ultimo terremoto.Questa mappa è basata su unaserie di eventi storici, ma evi-dentemente non fa fede. Dob-

biamo attrezzarci a resistere al-le sollecitazione estreme, deveessere questo il nostro stan-dard di prevenzione».

Le macerie sono ancora tut-te fumanti. Giovedì prossimo,il 7 giugno, sarà il presidentedella Repubblica Giorgio Napo-litano ad andare a visitare i luo-ghi devastati dal sisma. «Hoavuto una cordiale telefonatacon il presidente Napolitanoche si è informato su come pro-cedono gli interventi legati al-l'emergenza del terremoto»,ha detto Vasco Errani, governa-tore dell'Emilia Romagna, con-fermando la notizia della visitadel capo dello Stato.

Certo una cosa è chiara: permettere in sesto il nostro Pae-se bisogna rimboccarsi le ma-niche. Quindici anni di tempoe quarantuno miliardi di euro,

ha detto il ministro Clini inun'intervista a Famiglia Cri-stiana, serviranno per realizza-re un piano nazionale basatosulla manutenzione degli asset-ti naturali e sulla revisione de-gli usi. Spiega ancora CorradoClini: «Bisogna pulire gli alveidei torrenti e dei fiumi. Gli ar-gini devono essere aggiustatioppure costruiti ex novo, i bo-schi devono essere curati. Dob-biamo renderci conto che la di-fesa del territorio è un'infra-struttura necessaria allo svilup-po, come lo sono le ferrovie ve-loci, i porti efficienti, gli scaliaerei all'avanguardia».

Bisogna rimboccarsi le ma-niche. «E puntare sul patrimo-nio dei nostri giovani» ha det-to il ministro dell'Ambienteche ieri era alla Luiss a Romaad un evento voluto dallo stes-so ministero insieme ad ItaliaCamp. Coinvolte quaranta uni-versità italiane, quaranta azien-de e presentati sessanta proget-ti tutti realizzati da giovanissi-mi professionisti. L'architettoClaudia Sgandurra, una laureain tasca da appena due anni,ha presentato il progetto di undatabase con i profili professio-nali e i progetti di giovani ar-chitetti, ingegneri, geometri,restauratori a disposizione peropere di ricostruzione dei terri-tori colpiti dalle calamità natu-rali. Gaetano Maccaferri ha su-bito mostrato interesse: è il vi-cepresidente di Confindustriacon delega alle Politiche regio-nali ma, soprattutto, presiden-te della Confindustria EmiliaRomagna.

Alessandra Arachi

Rischio sismico Pagina 1

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Il ministro dell 'Ambiente Corrado Cliniha parlato di un piano nazionale perladifesa del territorio : per realizzarlo, hadetto Clini , ci vorranno almeno quindicianni e 41 miliardi di euro , il 60% deiquali verranno da finanziamenti privati

Trai lavori per la difesa del territorioprevisti citati dal ministro Clini cisono la pulizia degli alvei dei torrentie dei fiumi , il risanamento o lacostruzione ex novo degli argini e lacura dei boschi

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Rischio sismico Pagina 2

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La carta nazionale c'è, ma gli enti locali devono completarla con le misure del loro territorio

Ld ctlj-p'd bib 2j9L-% M"" -% . E - tacuiuauvá%Ritardi e intoppi, le Regioni non sono obbligate a valutare i rischi

Il punto di riferimento perla valu-tazione dei terremoti lungo la peni-sola è la mappa di pericolosità sismi-ca preparata dall'Istituto nazionaledi geofisica e vulcanologia e in vigo-re dal 2003. La lunga sequenza discosse, alcune delle quali hanno sfio-rato il sesto grado di magnitudo del-la Scala Richter, ha posto la doman-da se la mappa oggi in uso sia da ag-giornare e non rispecchi più i possi-bili pericoli del territorio. Questoemerge anche dal fatto che nell'ulti-mo anno la Pianura Padana ha tre-mato molte volte con intensità inu-suali rispetto ai deboli movimentidi fondo che la caratterizzava mag-giormente in passato.

NCI 2003 nascela mappa

La mappa era stata compilata pri-ma nel 2003 e raccoglieva gli studicondotti in precedenza dai geologidell'Ingv nei quali era già indicatauna pericolosità per l'area oggi ber-sagliata. Ma essendo rimasta nei cas-setti perché la politica, nonostante isolleciti, non la considerava per tra-sformarla in un regolamento ammi-nistrativo, le sue valutazioni scienti-fiche non erano utilizzate. Ci volevail terremoto di San Giuliano di Pu-glia, nel Molise, nel 2002 con lascuola crollata e la morte dei 27bambini assieme alla loro maestra,perché il documento dell'Ingv venis-se tirato fuori dai cassetti e un'ordi-nanza della Protezione civile firma-ta dal presidente del Consiglio lo tra-sformasse nella mappa che stabili-sce la classificazione sismica del ter-ritorio. Era, appunto, il 2003 e nellaquarta zona inserita comparival'area emiliana (che nella preceden-te ricognizione degli anni Ottantadel Cnr divisa in tre zone non eraconsiderata) con una probabilità in-dicata intorno ad una magnitudomassima di 6.2 della scala Richter.Quindi quanto sta accadendo rien-tra nelle valutazioni allora espresse.

Caratteristichedí base

Ma la mappa, formalmente accet-tata nel 2004 anche dalla Commis-sione Grandi Rischi e da esperti in-ternazionali, ha caratteristiche gene-rali per tutto il territorio nazionaletanto che parte da una considerazio-ne teorica con il suolo piatto e suroccia. «Quindi - spiega Carlo Me-letti, primo tecnologo dell'Ingv - ildocumento offre dei dati di base sulpericolo su cui si deve costruire ildettaglio». E qui dovevano e devo-no entrare in scena Comuni e Regio-ni i quali considerano le specifichecaratteristiche delle loro zone e ag-giungono i dati che «personalizza»la carta nazionale descrivendo cosìla realtà in modo più preciso, perquello che loro appunto compete, econsente la costruzione di regole co-struttive rispondenti al tipo di am-biente in cui si agisce. Questo lavo-ro può essere assegnato a liberi pro-fessionisti ed è molto importanteperché è solo in base a queste ag-giunte di dati che si può stabilire co-me le caratteristiche locali possonoamplificare un terremoto in base al-la natura del luogo.

La pubblícazíonenel 2006

Nel2oo6, di nuovo finalmente, lamappa veniva pubblicata dalla Gaz-zetta ufficiale, prima era reperibilesul sito dell'Ingv, senza il crisma del-l'atto pubblico. A questo punto un'al-tra ordinanza stabiliva che da quelmomento le Regioni dovevano far ri-ferimento alla mappa nelle loro ope-razioni edilizie ma non esisteva unobbligo; cioè potevano anche igno-rarla se preferivano. E questo per unbisticcio fra leggi: una legge naziona-le non può interferire con i provvedi-menti regionali. Infatti già l'invito

dell'Ordinanza a dover prendere inconsiderazione il documento era sta-to mal digerito.

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del territorioIntervenne comunque una legge

ad incentivare l'avvio di un lavoroprezioso e indispensabile. Battezzata«Legge Abruzzo» garantiva alle zonecon maggiore pericolosità (quelleche superavano il valore 125 indica-to dalla mappa di base) per elabora-re i dati aggiuntivi locali. «Questaoperazione - aggiunge Carlo Melet-ti - è stata battezzata microzonizza-zione proprio perché arriva a descri-vere nei minuti particolari il territo-rio suggerendo le indicazioni più op-portune. Ora la microzonizzazione,di pertinenza delle Regioni e dei Co-muni è stata avviata in alcune locali-tà ma non dovunque. In qualche ra-ro caso come la Regione Lazio la mi-crozonizzazione è diventata un ob-bligo».

Un. passo avanfidopo L'Aquffa

Un altro passo avanti intervenutodopo il terremoto a L'Aquila: sonostate introdotte nuove tecniche divalutazione arrivando anche a consi-derare quei fenomeni di liquefazio-ne di cui si è parlato nei giorni scor-si. Solo dopo questa data le «Normetecniche per le costruzioni», delibe-rate nel 2008, entrano in vigore intutta la Penisola.

Già l'applicazione delle regole si-smiche del 2003 aveva proceduto arilento perché, paradossalmente,era rimasta pure in vigore la possibi-lità di far riferimento alle norme pre-cedenti. «Ed è a causa di tutti questiritardi - precisa una nota dell'Ingv- che nelle zone colpite in questigiorni si è accumulato un notevoledeficit di protezione sismica, che èin parte responsabile dei danni avve-

Mappa sismica Pagina 3

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nuti». E aggiunge come un avverti-mento che «una situazione analogainteressa un notevole numero di Co-muni, localizzati principalmente nel-l'Italia settentrionale».

Una Cartaancora da fare

Resta un altro punto emerso condecisione negli ultimi giorni. E cioèl'opportunità di trasformare l'attua-le mappa del pericolo sismico che se-gnala appunto il potenziale pericolodi una zona in base alle statistichedei terremoti già avvenuti in passa-to, in una mappa del rischio sismicoil quale deve tener conto dei parame-tri economici dell'area; cioè deveconsiderare oltre gli insediamentiabitativi anche quelli produttivi.Questo è uno sforzo ancora da com-piere e che deve coinvolgere inge-gneri, economisti ed esperti vari. So-lo a quel punto esisterebbe il precisovalore di rischio da cui partire perscrivere dei regolamenti anche piùrestrittivi, ad esempio, negli insedia-menti industriali mettendoli al ripa-ro dai possibili danni dai quali ogginon sono tutelati proprio per una re-golamentazione insufficiente.

Giovanni Capraratwitter@giovannicaprara

0 RIPRODUZIONE RISERVATA

Come sono cambiate le aree a rischioNel 19E4 Nel 2003I comuni classificati erano 2. 965 su 8.102 Vengono stabiliti nuovi criteri di classificazione basati sull'analisi della probabilità

che il territorio venga interessato in un certo intervallo di tempo (50 anni)da un evento che superi una determinata soglia di intensità o magnitudo

fidella supe cìedei territorio nazionale

Le categoriesismiche sono tre

(cartina elaborar., da" Cnr)

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Mappa sismica Pagina 4

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Forum lavoro 2012. Le indicazioni che sono emerse nel corso dell'incontro organizzato dal Sole 24 Ore e dai consulenti

Sotto tiro le finte partite IvaAlle regole della riforma in arrivo si affiancano le tutele previste dal Codice civile

Enzo De Fusco

c Le modifiche contenute nel-la riforma del mercato del lavo-ro per le gestione delle partiteIva, non costituiscono l'unicostrumento perla corretta qualifi-cazione dei rapporti di lavoro,ma completano un quadro giuri-

dico che tuttavia è già sufficien-te ad accertare i falsi rapporti dilavoro autonomo.

Questo quanto emerso duran-te il Forum Lavoro 2012, che si ètenuto a Romamercoledì3o giu-gno e organizzato dal Sole 24Ore e dal Consiglio nazionaledei consulenti del lavoro, in cuiè stato esaminato il contenutodel disegno di legge di riformadel mercato del lavoro.

Proprio l'articolo 9 del decre-to introduce rilevanti novità peri titolari di partita Iva. Normache si è resa necessaria per scon-figgere alcuni fenomeni anoma-li che si registrano in diversiset-tori della nostra economia. Adesempio, come ha spiegato Pao-lo Pennesi - direttore generaleper l'attività ispettiva del mini-

stero del Lavoro-nel settore edi-le ci sono 1.039.000 lavoratoriautonomi a fronte di circa 850milalavoratori dipendenti. Uni-co settore in cui i lavoratori auto-nomi sono più dei dipendenti.

Su questi presupposti l'artico-lo 9 prevede che le prestazionilavorative rese dapersonatitola-re di posizione fiscale ai fini Ivasono considerate, salvo che siafornita prova contraria da partedel committente, rapporti di col-laborazione coordinata e conti-nuativa, qualora ricorrano alme-no due di questi presupposti:® che la collaborazione abbiauna durata complessivamentesuperiore a otto mesi nell'arcodell'anno solare;a che il corrispettivo derivanteda tale collaborazione, anche se

fatturato apiù soggetti ricondu-cibili al medesimo centro d'im-putazione di interessi, costitui-sca più del 80% dei corrispettivicomplessivamente percepitidal collaboratore nell'arco dellostesso anno solare;e che il collaboratore dispongadi una postazione fissa di lavoropresso una delle sedi del com-mittente. .

Se con riferimento alla dura-ta del contratto e alla individua-zione della sede fissa, non si do-vrebbero registrare particolaridifficoltà nell'accertamento,qualche dubbio rimane invece,sulla posizione reddituale dellavoratore autonomo. Infatti, ilcommittente non ha uno speci-fico diritto di accertamento intal senso e lo stesso lavoratore

potrebbe rifiutarsi di fornirequeste informazioni anche ec-cepéndo esigenze di riservatez-za. Ma anche qualora il lavora-tore dovesse fornire queste in-formazioni il problema non sa-rebbe risolto visto che il fattura-to è conosciuto dal lavoratoresolo a fine anno.

Con le modifiche apportateal Senato, questi parametrinon si applicano qualora la col-laborazione non sia sostanzial-mente di tipo esecutivo o ripe-titivo, ovvero sia svolta da sog-getto titolare di un reddito an-nuo da lavoro autonomo noninferiore a 18.667 euro (circa1.50o euro mensili).

Va ricordato che le normecontenute nel disegno di leggedi riforma del mercato del lavo-ro, non sono le uniche a disposi-zione degli organi ispettivi peraccertare la corretta qualifica-zione dei rapporti di lavoro.Già il codice civile, negli artico-li2o94 e 2222, contiene le defini-zione di lavoro subordinato edi lavoro autonomo. Questo si-gnifica che anche qualora un ar-tigiano edile titolare di partitaIva dovesse sfuggire dai para-metri sopra indicati, potrebbecomunque essere consideratoun lavoratore subordinato qua-lora l'attività accertata fossestata svolta con le caratteristi-che della subordinazione; valea dire con un'ingerenza rilevan-te del datore di lavoro in ordi-ne alle modalità di svolgimen-to del suo lavoro.

Decreto lavoro Pagina 5

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Via libera al Senato: soddisfatta il ministro Fornero, critiche da Idv e Lega - L'ex ministro Sacconi: «Esecutivo piegato ai veti Cgil»

imo sì alla rifo a del lavoroMonti: «Un testo meditato fatto non per cercare il plauso delle categorie ma il futuro dei giovani»

Davide ColomboClaudio Tucci

u Con quattro voti di fiducia inmeno di ventiquattrore il Senatoapprova la riforma del mercatodel lavoro (231 sì e 33 no) che dallaprossima settimana sarà all'esa-me della Camera. Il presidentedel Consiglio, Mario Monti, pre-sente nell'Aula di palazzo Mada-ma per il voto, ha tenuto a sottoli-neare l'importanza di un testo alungo meditato non per cercare ilplauso delle categorie ma per ilfuturo occupazionale delle gene-razioni più giovani: « È una rifor-ma di profonda struttura - ha di-chiarato - che è stata, come è nor-male, accompagnata da dibattitiintensi e da diverse prese diposi-zione ma il governo deve guarda-re anche alle valutazioni positivedegli organismi imparziali» co-me l'Ue, l'Ocse, il Fondo moneta-rio. Soddisfatto anche il ministrodel Lavoro, Elsa Fornero, secon-do la quale la riforma «è untassel-lo di un disegno più ampio» chepunta a rilanciare la crescita,mentre con le nuove regole an-che sul fronte dei licenziamenti

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Il documento andràla prossima settimanaall'esame della CameraNovità sull'articolo 18e sui contratti a tempo...........................................................................

l'Italia si è avvicinata agli «stan-dard europei».

Tra i capigruppo dellamaggio-ranza, dopo le votazioni, c'è statouno scambio di complimentire ci-proci per il buon esito di un esa-me durato poco meno di due me-si ma non sono mancate le criti-che, come quelle dell'ex ministrodel Lavoro Maurizio Sacconi,che non ha partecipato alle vota-zioni e ha accusato l'Esecutivo diessersi piegato ai «veti dellaCgil»; critiche che si saldano aquelle, fatte con opposte motiva-zioni, dell'Italia dei Valori e dellaLega. Ora resta da affrontare ilpassaggio a Montecitorio, che ilGoverno auspica il più velocepossibile anche se un altro ex mi-nistro del Lavoro come CesareDamiano ha già messo le maniavanti: «non sarebbero accettabi-

liblindature». E dalla Cgil, Susan-na Camusso, avverte: «ripropor-remmo alla Camera come abbia-mo fatto al Senato la necessità dimodifiche al Ddl, il cui giudizionel complesso non è certo positi-vo». Un disco rosso che incontraperò qualche distinguo: per Gior-gio Santini (Cisl) l'ok alla riforma«è un fatto positivo». Sivedrà neiprossimi giorni la piega che pren-derà il confronto in Commissio-

e ma sembra già certo che il te-sto non arriverà all'Aula di Mon-tecitorio prima di luglio, vistoche la conferenza dei capigruppononhavolutomodificare ilcalen-dario dei lavori di giugno.

Passando alle novità licenziateieri spiccano le modifiche al con-tratto a tempo determinato. Vie-ne raddoppiata (da 6 a 12 mesi) ladurata del primo contratto con lapossibilità per l'impresa di omet-tere la causale. E i contratti collet-tivipotranno prevedere, in alter-nativa a questi 12 mesi, una "fran-chigia oggettiva" nei casi di speci-fici processi organizzativi (co-me: start up, lancio di un nuovoprodotto, rilevante cambiamen-to tecnologico, progetto di Ricer-ca e Sviluppo, proroga di unacommessa) nel limite del 6% deilavoratori occupati nell'unità pro-duttiva. L'avvio di un lavoro achiamata potrà avvenire con unsms. La stretta sulle partite Iva siallenta (si considerano "vere"quelle, in particolare, che supera-no i 18mila euro di reddito annuolordo); mentre per i co.co.pro. ar-riva il c.d. salario base e, invia spe-rimentale, per tre anni, viene raf-forzata l'indennità una tantum incaso di perdita del lavoro (si po-trà percepire fino a 6mila euro sesi lavora tra i sei mesi e un anno).

Sul fronte invece dei licenzia-menti cambia l'articolo 18, conl'arrivo della conciliazione obbli-gatoriaperilicenziamentiecono-mici individuali (che non potràpiù essere stoppata da una "finta"malattia del lavoratore). L'even-tuale reintegra poi per i licenzia-menti disciplinari (annullati dalgiudice perché ingiustificati o il-legittimi) dovrà essere decisa sul-la base delle "tipizzazioni" deicontratti collettivi (e non piùquindi dalla legge). Modifiche in

arrivo anche sul fronte degli am-mortizzatori, con l'introduzionedella nuova Assicurazione socia-le per l'impiego (l'Aspi, che dal2017 sostituirà l'indennità di mo-bilità e le varie indennità di disoc-cupazione). Ci saràpoila possibi-lità, invia sperimentale dal 2o13 al2015, di prendere tutto insieme ilsussidio per avviare un lavoro au-tonomo. E per i disoccupati scat-terà la perdita dell'indennità senon accettano un'offerta di lavo-ro con retribuzione superiore al-meno del 20%. Il bonus produtti-vità viene confermato a regimedal 2o12 e viene assegnata al Go-verno una delega per introdurrela c.d. compartecipazione dei di-pendenti agli utili dell'impresa.Viene poi ripristinata la gratuitàdel ticket per i disoccupati (e i lo-ro familiari); mentre sul frontedelle coperture la deduzione Ir-pef sugli affitti fuori dalla cedola-re secca del 20% scende dal 15% al5% (non più al 7%, dopo lo stopdella Ragioneria dello Stato). Esull'apprendimento permanentearriveranno linee guida ad hocconcordate tra Stato e Regioniper arrivare a «una dorsale infor-mativaunica» mediante l'intero-perabilità della banche dati cen-trali e territoriali esistenti.

0RIPR000ZIONE RISERVATA

Decreto lavoro Pagina 6

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Le novità della riforma

L'apprendistato diventa il canaled'ingresso dei giovani al lavoro. Ilrapporto tra apprendisti eprofessionisti non può superarequello di la 1 perle aziende conmeno di 1o dipendenti. Nulla di fattopergli apprendisti in staff leasing.

Si modifica l'articolo 18. Neilicenziamenti disciplinari ilreintegro è possibile in base alla"tipizzazioni" dei contratti collettivi(e non più dalla legge). Una fintamalattia poi non potrà più iftficiare ilrecesso (salvo maternità e infortuni).

Viene rivisto il congedo dipaternità nei primi 5 mesi di vitadel figlio: sarà obbligatorio ungiorno e facoltativo (e in accordocon la madre) per gli altri due. E ivoucher perla babysitter potrannopagare anche te rette dell'asilo.

Gli sgravi sul salario diproduttività diventano strutturatida12012. La "cedola re secca" del10%, introdotta inviasperimentale perittriennio2008-2010,potrà contare su 650milioni di euro.

Arriva la nuova Aspi da12013. Dal2017 sostituirà l'indennità dimobilità e levane indennità didisoccupazione. Si consente poi, invia sperimentale, dal2013 al2015,di prendere tutta insieme l'indennitàper avviare un lavoro autonomo.

Cambiano le regole per accederealla sospensione dette rate dimutuo sulla prima casa. Lasospensione non comporterà piùl'applicazione di commissioni ospese di istruttoria e avverrà senzarichiesta di garanzie aggiuntive..

Viene previsto una sorta di salariobase peri collaboratori a progetto ein via sperimentale pertre anni l'unatantum (in caso di perdita dei lavoro)viene rafforzata: potrà arrivare a6mila euro per un collaboratore cheabbia lavorato da sei mesi a un anno.

Sono considerate "vere" le partiteIva con un reddito tordo annuosuperiore ai 18mila euro. Perstanarequelle "fittizie" arrivano tre indicipresuntivi: durata di 8 mesi deltacollaborazione, 80%det redditototale e avere una postazione fissa.

Si porta a un anno la possibilità perle aziende di non indicare la causatenel contratto. I contratti collettivi poipossono prevedere, in alternativa ai12 mesi, una "franchigia" nei casi dispecifici processi organizzativi nellimite del 6% degli occupati.

Sì ai voucher in agricoltura perstudenti, pensionati, casalinghe,ma per le imprese con un fatturatosotto i 7mila euro. Pertutte le altreimprese le casalinghe sonoescluse. Previsto un valore orario,da aggiornare coni sindacati.

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Confindustria esindacati su vouchere nuove assunzioni

«Piccolo aiuto per le impresema servono azioni strutturali»

Nino AmadorePALERMO

r Ci sono misure che possono rappre-sentare un aiutino perle imprese epercre-are nuova occupazione ma nulla di struttu-rale. Gli imprenditori siciliani accolgonotimidamente il via alla riforma del merca-to del lavoro: «Iri una regione in cui il40%deigiovaniè in cerca dilavoro - dice Anto-nello Montante, presidente di Confindu-stria Sicilia- servono interventi struttura-li per consentire a questi giovani di trova-re un'occupazione stabile». Per le impresesiciliane, dunque, gli incentivi per chi sitrova nelle cosiddette aree svantaggiate eassume lavoratori che abbiano superato icinquant'anni seppur utili non sono suffi-cienti a garantire una ripresa strutturaledel mercato del lavoro né possono essereutili, suggerisce qualcuno, a risolvere «ilproblema degli esodati».

Di diverso avviso risp etto agliimprendi-tori, ovviamente, il sindacato che invecedà un giudizio piuttosto positivo delle mi-sure inserite nella riforma. E in particolare

la Cisl siciliana, per bocca del suo segreta-rio Maurizio Bernava: «L'impianto genera-le sembra in equilibrio e coerente - diceBernava - e in particolare le misure sugliultracinquantenni vanno nella direzioneche noi avevamo auspicato. Partiamo dal-la consapevolezza che può risolvere ildramma sociale di chi rimane senza lavo-ro dopo aver superato i cinquant'anni».

Per quanto riguardai voucher studenti,pensionati e casalingheperle imprese conun fatturato al disotto dei7milaeuro, inve-ce, sempre dal fronte sindacale il giudizioè chiaro: «Si tratta di uno strumento utile,che può aiutare a regolarizzare prestazio-ni che altrimenti resterebbero innero - di-ce Claudio Barone, segretario regionaledella Uil siciliana- ma bisogna poi vederecome queste norme verranno applicate:credo sia necessario vigilare molto per evi-tare distorsioni». Per l'economistacatane-se Elita Schillaci nel manifesto per il Sudpresentato al Capo dello Stato qualchegiorno fa ci sono. «Indicazioni utili per ilmercato del lavoro di cui tener conto. Cre-do che nel ddl in discussione un elementoimportante sia quello legato all'apprendi-stato che integra la normativa siciliana fi-nora utilizzata poco e male».

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La Corcos di Pinerolo sugli sgravi di produttività

«Così crescerà la contrattazionema bisogna avere più coraggio»

Filomena GrecoTORINO

LaCorcosdiPinerolo,infattodicon-trattazione disecondo livello eprod'uttivi-tà, ha una lunga storia alle spalle, che risaleagli anni Settanta. Azienda. del compartoautomotive, nel settore gomma plastica -produce guarnizioni e anelli di tenuta - faparte del gruppo tedesco Freudenberg econta in Italia circa mille dipendenti Lacontrattazione di secondo livello, da que-ste parti, pesa per il 7% del monte retribu-zione. «La notizia del ritorno del bonusproduttività- commenta Giorgio Alifredi,respondabile delpersonale-è sicuramen-,te una buona notizia, anche se in questocampo bisognerebbe avere più coraggio».Gli fa eco Massimo Richetti, responsabilerelazioni industriali per l'Unione indu-striale di Torino. «Il tema defiscalizzazio-ne della produttività è stato reintrodottodopo che da gennaio era stato sospeso -spiega - ma di fatto il decreto ha previstouna riduzione della platea degli aventi di-ritto, abbassando la soglia di reddito da

4omila a3omilaeuro, e riducendo, da6mi-la a 2.500, l'ammontare massimo del sala-rio tassabile al lo%. Interventi che rischia-no di limitare fortemente lo sviluppo delsalario di produttività».

La Corcos sviluppa il tema della con-trattazione di secondo livello per busi-nessunit, «inminima parte subasemensi-le, in maggioranza su base annuale. L'ulti-mo accordo sull'integrativo - aggiungeAlifredi - siglato a luglio ha previsto unpremio paria circa mille euro». Il conteni-mento del fenomeno dell'assenteismo pe-sa per circa il 3o% del premio produttivi-tà, «anche se al centro della contrattazio-ne di secondo livello - spiega - c'è il temadella qualità, tutto giocato sui reclami delcliente». L'ultima frontiera, poi, in fattodi produttività sono itemi della sicurezzasul lavoro e dell'ambiente. «Non siamoancora riusciti a chiudere un accordo sin-dacale su questi aspetti -conclude Alifre-di-ma l'azienda si è impegnata, se si rag-giungono gli obiettivi di contenimentodegli infortuni, a decurtare di un euro ilpremio degli addetti e a garantire una stes-sa cifra da fonte aziendale. Si tratta di unasomma che destineremo ad un'associa-zione per le vittime sul lavoro».

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dell'oròL'età

DAL NOSTRO INVIATOFEDERICO RAMPINI

NEWTON (IOWA)ggi nonho potuto viag-giare fin qui in elicotte-ro perché i venti eranotroppo forti: siete nelbusiness giusto!». Esor-

disce così Barack Obama nella sua visita aNewton, nell'Iowa, la nuova capitale dell'e-nergi a e olica made in Usa.

SEGUE NELLE PAGINE SUCCESSIVE

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che spDAL NOSTRO INVIATOFEDERICO RAMPINI

NEWTON (Iowa)un viaggio da campa-

. gnaelettorale, s'inten-de, con tutta la propa-ganda del caso. Ma èanche l'occasione per

un bilancio. Quattro anni fa ilcandidato Obama fece dellaGreenEconomyuno deipezzifor-ti della sua identità, dei suoi valo-ri, dei suoi progetti per il futurodell'America. Che cosa rimane diquelle promesse? C'è stato anchequi un ripiegamento fra compro-messi e sconfitte, come su altrite-mi della sua presidenza? Obamasa che una parte del suo elettora-to lo giudicherà anche su questo.E non si sottrae all'urgenza del bi-lancio. Parla in una cittadina cheè stata sconvolta dapprima da un"ciclone" della deindustrializza-zione: la chiusura della Maytag,storico marchio degli elettrodo-mesti ci made in Usa, spazzata ùadalla delocalizzazione verso po-tenze emergenti come la Cina.Perciò Obama sceglie di parlaredentro un capannone industria-le, alla Tpi Composites, circonda-to dagli operai in tuta. Un luogo-simbolo: di una débacle e poi diuna rinascita, proprio all'insegnadella GreenEconomy. «Sappiamotutti-dice ilpresidente -quan-to sono stati duri questi anni perl'intero paese. Lavostra città ne saqualcosa. Avete visto delle pro-duzioni spostarsi all'estero. Maoggi sono venuto qui perché voiindicate che c'è una via d'uscita.Newton oggi è leader nella co-struzione diturbine eoliche. Stia-mo gettando insiemelebasiperleprime centrali eoliche offshore.

Da quando sono presidente, l'A-merica ha raddoppiato il suo uti-lizzo di energie rinnovabili. E im-boccando questa strada, abbia-mo anche creato migliaia di postidi lavoro».

I dati lo confermano, il BureauofLabor Statistics rivela che i po-sti di lavoro della Green Economyhanno raggiunto una soglia-re-

ge Obcord nella storia degli Stati Uniti:quasi 3,5 milioni. Di questi lacomponente più grossa è inaziende private, 2,5 milioni. Fragli Stati Usa, in testa c'è la Califor-nia con 350.000 dipendenti dellaGreen Economy, seguita dalloStato di New York con 250.000.Un altro studio indipendente,dellaBrookingslnstitutiondi Wa-shington, colloca ormai la GreenEconomy davanti al settore delleenergie fossili per numero di di-pendenti. Nella classifica deglioccupati la Green Economy si si-tua dietro l'information techno-logyche include tutto ciò che ruo-ta attorno ai computer.

«Qui nello Iowa - prosegueObama - voi ottenete quasi il20% del vostro fabbisogno ener-getico dal vento. Gli Stati Unitinell'insieme alimentano 10 mi-lioni di abitazioni con l'energiaeolica', Dove la storia della citta-

Martedì 5 giugno sicelebra la Giornatamondiale dell'ambiente(World EnvironmentDay), istituitadall'Assemblea generaledell'Onu nel 1972

dina di Newton diventa ancorapiù interessante, è nella ricadutaperii settore manifatturiero. «Nel2005 - ricorda il presidente -dovevamo importare il 75% deicomponenti delle turbine eoli-che, solo un quarto lo fabbricava-mo negli Stati Uniti. Oggi il 60%delle turbine è made in Usa. Ave-vamo solo una dozzina di stabili-menti industriali legati all'ener-gia eolica, oggi ci sono 500 fabbri -che che producono i pezzi per leturbine eoliche, in 43 Stati Usa.Un tempo la città di Newton eraMaytag, era sinonimo di lavatricie lavastoviglie. Ma adesso un'al-tra industria sta nascendo pro-prio qui, riutilizzando in parte gli

stabilimenti abbandonati dallaMaytag».

La Green Economy come stru-mento di re-industrializzazione?Qualcosa di simile sta accaden-do, anche se per ora su scala ri-

dotta. Il Wall Street Journal, ilgrande quotidiano economico diproprietà di Rupert Murdoch chenon "tifa" certo per Obama all'e-lezione di novembre, tuttavia dadue settimane sta pubblicandocon grande visibilitàun'inchiestaa puntate sul fenomeno della "A-localizzazione" in America. E' unviaggio all'interno degli StatiUniti in cerca di tutti i segnali diun ritorno dell'attività industria-le. Dopo decenni segnati dal po-deroso fenomeno inverso, cioè losmantellamento del tessuto pro-duttivo e la delocalizzazione inCina o in Messico, qualcosa simuove nella direzione inversa.Per ora sono rigagnoli, non è unfiume in piena,però i segnali so-no interessanti.E uno dei meritiva alla GreenEconomy. La TpiComposites cheObama ha volu-to visitare qui aNewton è unaconferma: un'a-zienda specia-lizzata nella pro-duzione di com-ponenti per tur-bine eoliche, cheha riempito un"vuoto" lasciato dallaMaytag. Untassello della riconquista di unavocazione manifatturiera. Inquesta operazione, Obama ri-vendica il ruolo dell'interventopubblico. Che arriva sotto un'eti-chetta lunga: Advanced EnergyManufacturing Tax Credit. E' ilnome della legge varata da que-st'Amministrazione, per conce-dere un credito d'imposta del30% agli investimenti in attivitàmanifatturiere legate alle energierinnovabili.

La questione degli incentivi fi-scali è cruciale, per il futuro della

Green Economy. La destra repub-blicana, legata alle lobby delleenergie fossili (petrolio, carbo-ne), staboicottando al Congressoil rinnovo di quel credito d'impo-sta. Per il candidato alla CasaBianca, Mitt Romney, l'aiuto fi-scale è unatipica prova dello "sta-talismo di Obama". La destrasferra un'offensiva sistematicacontro la Green Economy. De-nuncia il veto con cui Obama habloccato un pezzo del KeystoneXL, il maxioleodotto dal Canada;critica le restrizioni che il presi-dente democratico impone allenuove trivellazioni e al "fracking"(una tecnica di estrazione di gas epetrolio con getti d'acqua e sol-venti chimici, ad alta pericolositàper l'ambiente). Inoltre il candi-dato repubblicano accusa Oba-ma di "voler fare il mestiere del

Venture Capital coi soldi del con-tribuente". E' il classico argo-mento liberista: solo il mercato sascegliere con efficienza le indu-strie del futuro; guai se sono i bu-rocrati federali a sostituirsi almercato.

La Green Economy occupa unposto importante in questa cam-pagna elettorale. Romney nonperde occasione per rinfacciare aObama il "Solyndra-gate": loscandalo di un'azienda califor-niana che produceva pannelli so-lari, ha incassato mezzo miliardodi aiuti federali, poi ha fatto ban-carotta. «Ecco cosa succedequando il presidente s'improvvi-sa nel mestiere del finanziatore a

rischio, senzaavere la mini-ala esperienzadi gestioneaziendale». PerObama ancheil caso dellaSolvndra sipresta a unalettura diversa.Per quanto ge-stita male,quell'aziendacaliforniananon è l'unicaad essersi tro-vata in diffi-

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coltà nel business fotovoltaico.La ragione: la Cina sta "sbancan-do" il mercato mondiale con ipannelli solari delle sue imprese.Il Dipartimento del Commercioha raccolto le prove che il "madein China" nel settore fotovoltaicofa una concorrenza sleale ai fab-bricanti americani. In particola-re, il ministero ha un nutrito dos-sier con le prove di una politica disistematico "dumping": i pan-nelli solari cinesi verrebbero ven-duti datempo sulmercato ameri-cano aprezzi inferiori ai loro stes-si costi di produzione. La strate-gia deldumpingconsiste nelven-dere sottocosto per distruggere iconcorrenti; poi una volta che la

32%

competizione è decimata iprezzipossono salire. Obamaha quindivarato un dazio punitivo del 31 %sui pannelli solari cinesi.

Il deputato democratico EdMarkey del Massachusetts giu-stifica l'offensiva del presidente,e considera la tolleranza verso ildumping come un grave errorestrategico: «I comportamenticommerciali predatori sono in-tollerabili soprattutto in un setto-re che può rappresentare grandisperanze per il futuro della cre-scita e dell'occupazione». In que-st'ottica, perObama sarebbe unafollia "regalare" ai cinesi proprioun pezzo della tecnologia ener-getica del futuro.

Aumentodelleenergierinnovabilidal 2009al 2010

2

dei mercatoreendetenuto

'dall'industríarnanlfatturlara

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Per lo studioso statunitense l'unico modo per innestare la ripresa è cambiare marcia

"Idrogeno e auto elettriche"il futuro secondo Rifkin

ANTONIO CIANCIULLO

bbiamo appe-na concluso laconferenza"Missione cre-

scita" con il presidente dellaCommissione europealosé Bar-roso e i leader della maggioriaziende. Una rapida ripresaeconomica è possibile. C'è statauna grande convergenza d'idee:difesa dell'ambiente, innova-zione e miglioramento dellaqualità della vita sono gli assi sucui si sta sviluppando la terzarivoluzione industriale». Je-remy Rif cin, presidente dellaFoundation ori EconomicTrends, ha lasciato da poco ilvertice di Bruxelles a cui avevaaffidato molte speranze.

Lei parla di sviluppo , ma l'Eu-ropa soffre la crisi.

«La crisi èlegata all'implosionedella seconda rivoluzione indu-striale, quella basata sulla chimi-ca ad alto impatto ambientale esui combustibili fossili. E la curanon può venire da ciò che ha pro-dotto la malattia: bisogna accele-rare la transizione verso la terzarivoluzione industriale, un'eco-nomia segnata da cinque pilastri:energie rinnovabili, case intelli-genti, idrogeno, smart grid, autoelettriche».

Come si concilia questo pro-getto con l'Europa dell'austeritàa oltranza?

«Non si concilia. L'austerità èunpassaggio necessari o, quandoci sono sprechi e spese fuori con-trollo, ma non sufficiente. La crisisi sta avvitando: tutti compranomeno, la fiducia diminuisce, imercati si afflosciano. Per spez-zare questo circolo vizioso serveun grande progetto».

Ma l'Europa discute di tagli,non di rilanci . E l'occupazionescende.

«La Germania viene indicatacome il paese che spinge di più

verso l'austerity. Eppure Berlinoha deciso di investire più di 30 mi-li ardinella fuoriuscita dal nuclea-re, nel rilancio delle fonti rinno-vabili e nell'ammodernamentodella rete elettrica. Se lo ha fatto laGermania perché non può farlol'Italia, che gode di condizi oni cli -matiche molto più adatte per losviluppo del solare e ha una posi-zione geografica che la rende unponte delle rinnovabili sul Medi-terraneo? Senza investimentinon ci può essere crescita».

Gli investimenti sulle rinno-vabili in Italia sono paralizzatidallamancanzadisegnali positi-vi da parte del governo.

«Per sfuggire a questa tenaglia- il rigore che deprime il merca-to fa scendere il Pil e il Pil più bas-so fa aumentare la quota di debi-to - si può pensare alla goldenrule, la regola d'oro che permettedi non conteggiare nel deficit gliinvestimenti pubblici mirati allosviluppo. Non si possono mette-re sullo stesso piano il costo pa-rassitari o di un sistema che si staspegnendo e gli investimenti sulfuturo. L'Europa ha un mercatocapace di sostenere questascom-messa».

La crisi non rischia di depri-mere questo mercato?

«L'Europa è già oggi il maggio-re mercato del mondo con 500milioni di persone. Ma ci sono al-tri 500 milioni di potenziali con-sumatorinelleregionivicin e, nel-l'area con la quale l'Unione euro-pea ha rapporti di partnership. Sipuò raddoppiare il mercato. Maquesta prospettiva di crescita èuna potenzialità, per trasformar-la in realtà bisogna agire ora».

In che direzione?«I cinque pilastri della terza ri -

voluzione industriale, dalle rin-novabili alle smart grid passandoper l'auto elettrica, hanno biso-gno uno dell'altro: si sostengonoa vicenda. Se non si comprendeche in gioco ci sono milioni dipo-sti di lavoro e il rilancio dell'inte-ra economia la molla della spe-ranza si spezza. L'alternativa è ildeclino».

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Lavoro, ó0milionidiDAL NOSTRO CORRISPONDENTEANDREA TARQUINI

BERLINOn Germania, un paese-lea-der sul tema ecologia, la ri-strutturazione di case e pa-lazzi per il risparmio ener-getico sul riscaldamento ha

mobilitato investimenti per 100miliardi e sta creando almeno tre-centomila nuovi posti di lavorol'anno. In Brasile, potenza globa-le di domani, l'economia ecologi-ca dà lavoro già oggi al 7 per centodegli occupati. Persino nel pove-ro Bangladesh, le case a energiasolare sono un affare per chile co-struisce e chi le compra. Greeneconomy, eccola sfida cheilmon-do può vincere per venire a patticon la natura, creare più lavoro, ediffondere vita dignitosa, pro-gresso tecnologico e prosperitàsostenibile. La grande chance delfuturo prossimo la indica il rap-

porto pubblicato ieri dall'Ilo (In-ternational Labour organization,l'agenzia delle Nazioni Unite peril lavoro) dedicato alla green jobsinitiative. Fino a sessanta milionidi persone in più sul nostro pia-neta, rivela il dossier, potrebberotrovare un lavoro dignitoso e sicu-ro nel prossimo ventennio se ilmondo sceglierà definitivamente

documentato, arricchite da grafi-ci e tabelle, calcoli logaritmici edesempi-reportage di casi concre-ti di successo della green eco-nomy, dai paesi più ricchi e avan-zati ai più poveri e sfortunati delmondo.

«L'attuale modello di svilupposi è dimostrato inefficiente e inso-stenibile, non solo per l'ambientema anche perle economie e le so-cietà», sottolinea Juan Somavia,

part-time a 15-20 milioni di per-sone. Le misure per salvare le fo-reste hanno creato impieghi inNicaragua, le centrali di produ-zione d'energia grazie ai biogas oalle biomasse fanno uscire milio-ni di indiani dei ceti più bassi dal-la miseria nera. Ovunque, dal-l'Europa al subcontinente, lapro-duzione d'acciaio con metalli ri-ciclati consente risparmi enormi.

Riconvertire e ripensare l'eco-nomia mondiale secondo i prin-cipi della sostenibilità ambienta-le, dice ancora Juan Somavia,«non è una scelta job-killer (di-struttrice di posti di lavoro) comea volte si sente dire. Al contrario,se gestita nel modo giusto, puòportare a creare più posti di lavo-ro, a una maggiore qualifica degliimpieghi esistenti, alla riduzionedella povertà su base globale, aunamaggiore inclusione nelle so-cietà» dei ceti emarginati a causadellamiseria. La rivoluzione dellagreen economytral'altro, notanogli esperti dell'Ilo, non solo puòcoinvolgere in modo positivo al-meno la metà della forza lavoromondiale, cioè circaunmiliardo emezzo dipersone. In ogni settore,dall'agroforestale alla pesca, dal-l'industria manifatturiera al tra-sporto. Le sole energie rinnovabi-li hanno creato 5 milioni di postidi lavoro, numero raddoppiato incinque anni dal2006 al2010.

La green economyha anche unsecondo aspetto qualitativo, oltrealla sostenibilità portata dal ri-spetto dell'ambiente. Imponeper forza di cose rapporti di lavo-ro più umani, apre più spazi ai di-ritti sindacali, alle pari opportu-nità delle donne, specie nel terzomondo. Aiuta indirettamente,per l'impegno e i controlli che ri-chiede, anche a combattere lapiaga del lavoro minorile, stimolaovunque il dialogo tra le parti so-ciali. Persino nelle produzioni dibeni durevoli inquinanti, i van-taggi si vedono: sempre più lineeaeree rinnovano la loro flotta convelivoli ad alta efficienza, checonsumano e inquinano sempremenol' ariaattorno alpianetablu.La sfidainsommanon è daperde-re, raccoglierla vale la pena pertutti.

direttore generale dell'Ilo. Sem-bra quasi che l'agenzia d ell' Onu sirichiami o faccia proprie le ideedei grandi rivoluzionari del mo-mento, i grandi nomi dell'econo-miaalternativae dell'ecogiustiziasociale e ambientale, a comincia-re da Jeremy Rifkin o VandanaShiva. È la seconda volta in quat-tro anni che l'Ilo pubblicaun dos-sier-rapporto sull'opportunitàurgente di un ripensamento e ri-strutturazione dell'economiamondiale, dopo il primo studio diquattro anni fa.

Da allora ad oggi, nota il docu-mento uscito ieri, un riorienta-mento globale purtroppo non èancora iniziato, ma le esperienzecompiute, neipaesi altamentein-dustrializzati come nel Terzomondo, hanno fornito risultatiincoraggianti. C'è ovviamentel'esempio tedesco, congliinvesti-menti e il picco occupazionalecreati dalle nuove leggi che im-pongono severi limiti al consumoenergetico degli edifici. 0 conl'addio al nucleare, che costerà sì32 miliardi ma sta creando unboom di posti di lavoro. Nella co-struzione di centrali eoliche e fo-tovoltaiche, e prossimamente

la transizione a un'economiasempre più verde.

"Working towards sustainabledevelopment: opportunities fordecent work and social inclusionin a green economy", s'intitola ildossier che lallo ha pubblicato, invista della conferenza "Rio+20"delle Nazioni Unite, dedicata ap-punto al grande tema: come ga-rantirsi sviluppo economico,progresso sociale e lavoro rispet-tando i limiti delle risorse dellanaturasulpianeta. Quasiduecen-tofitte pagine di studio scientifico

nella costruzione di una vera epropria rete di "autostrade elet-triche", cioè linee elettriche ad al-

ta tensione che porteranno nelsud più industrializzato l'energiarinnovabile prodotta in maggiormisura nel nord o sulla costa. 3800km di linee ad alta tensione, postigarantiti per anni. Ma anche lon-tano dalla ricca Europa del welfa-re, i passi avanti si vedono. Co-lombia eBrazilehanno creato mi-nijobs che salvano vite, affidandol'incarico di raccoglitori di rifiuti

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L'ESPRESSOSuLespresso' inedicola c'ggi lo Spe 1,aIegr-P1-1- I;i conteren:dall )r r a Rio: gli orbiurbani e i futuri incerti ,,ipar le auto ibride

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ENTI LOCALI TOSCANI

Tredici milion ia ib ioarch itetturae b íoedíliziaScade il 19 novembre 2012 il bando rivolto aglienti locali toscani che sperimentano soluzio-ni di bioarchitettura e bioedilizia nell'ambitodell'housing sociale. Il bando prevede l'attua-zione di misure straordinarie, urgenti e speri-mentali, integrative delle azioni previste dalprogramma di ERP 2003-2005 approvato condelib. del C.R. n. 5112004 - «Misura E (Speri-mentale): Progettazione e attuazione di inter-venti regionali pilota nel campo della bioarchi-tettura e bioedilizia e di strutture alloggiativeplurifamiliari di natura temporanea». Possonopresentare domanda di contributo i Comuni,singoli o associati, le società, di gestione co-stituite ai sensi della Ir 77/98, le cooperativeedilizie di abitazione, le imprese di costruzionee le cooperative di produzione e lavoro. Gliinterventi dovranno prevedere la realizzazionee%o il recupero di edifici plurifamiliari realizza-ti secondo criteri di bioarchitettura e bioedili-zia, a basso impatto ambientale e con efficien-za energetica superiore ai limiti di legge, cheprevedano una organizzazione degli spazi e deiservizi che consenta e favorisca l'instaurarsi dirapporti di socialità, comunità, e mutuo aiutofra i residenti (cohousing). Il bando finanziaanche la realizzazione e%o il recupero di edificida destinare a strutture alloggiative di carat-tere temporaneo, da assegnare a soggetti inpossesso dei requisiti di cui alla Ir 96/96, perfar fronte a specifiche e documentate situazio-ni di emergenza abitativa. Il contributo a fondoperduto previsto per interventi proposti daicomuni è pari al 100% del costo riconoscibileal netto del costo di acquisizione dell'area odell'immobile; nel caso di un soggetto attuato-re privato il contributo regionale sarà, pari al40%. I fondi a disposizione del bando ammon-tano a 13 milioni di euro.

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Inareassa , conti in ordineMa c'è da monitorare la sostenibilità di lungo periodo

r,M ano tutti di segno positivo i risultatieconomici e patrimoniali della gestio-ne 2010 della cassa di previdenza in-gegneri e architetti (Inarcassa). A un

sostanziale equilibrio della gestione previden-ziale e assistenziale si affianca una crescita diquella immobiliare e la ripresa della redditivitàdel patrimonio mobiliare. Nubi, invece, sullasostanziale tenuta delle risultanze a medio elungo periodo. Dalle risultanze del bilancio tec-nico infatti, si rileva che crescerà il numero deipensionati rispetto al numero degli iscritti e,quindi, per garantire l'equilibrio della gestione,dovrà diminuire l'importo medio delle pensionistesse. E quanto ha messo nero su bianco la Cortedei conti con la deliberazione n.54 pubblicata ieri,con cui è stato reso noto l'esito del controllo effet-tuato sulla gestione 2010 dell'ente oggi guidato daPaola Muratorio. Esame che però non tiene contodella riforma in itinere atta a migliorare la soste-nibilità fino a coprire i 50 anni.

Secondo il documento diffusoieri dalla magistratura contabi-le, nel 2010 si assiste ad un lie-ve calo del rapporto tra iscrittie pensionati (da 10,1 del 2009a 9,5) che produce una diminu-zione dell'indice di coperturapensionistica, da 2,32 del 2009a 2,13 del 2010 ed una contra-zione del saldo tra contributi eprestazioni.

Buone notizie invece dallaredditività del patrimonio. In-fatti, quella lorda immobiliare,nonostante il rallentamentodella crescita nel settore, hamostrato un andamento inripresa, passando dal 4,74 al5,7%, grazie all'incremento deiproventi lordi in rapporto ad un

andamento leggermente crescente del valore nettodegli immobili. E altresì positiva, a detta della Cor-te, la decisione di costituire il fondo immobiliare«Inarcassa Re», con il fine di un generale miglio-ramento del patrimonio immobiliare.

Sul versante della redditività del patrimoniomobiliare, si assiste ad una scala di valori alta-lenanti. Dopo la forte discesa del triennio 2006-2008 dovuta alla crisi dei mercati finanziari edopo la ripresa accertata nel 2009, i magistraticontabili hanno rilevato un nuovo segno negati-vo, a causa delle minori rivalutazioni operate suititoli precedentemente svalutati. In tale ottica, laCorte suggerisce ad Inarcassa di proseguire conuna costante attività di monitoraggio degli inve-stimenti mobiliari, con una precisa selezione deglistrumenti finanziari così da ridurre i rischi per ilpatrimonio.

Con riferimento alle risultanze del bilancio tec-nico, la Corte ha rilevato che le proiezioni a me-dio e lungo periodo evidenziano una «situazione di

tendenziale squilibrio nel lungoperiodo»: aumenteranno signi-ficativamente i pensionatirispetto ai soggetti iscritti e,per mantenere la gestione inequilibrio, si dovrà diminuirel'importo medio delle pensio-ni stesse. Considerazioni darivedere, nel breve periodo,alla luce della riforma in cor-so all'interno di Inni-cassa

Antonio G. Paladino-0Rïproduzïone riservata

Inarcassa Pagina 17

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. Ieri un ostaggio tedesco è rimasto ucciso nel fallito tentativo di liberazione

Nigeria, rapito ingegnere italianoModesto Di Gin orno ha 70 anni ed è originario dell'Al. uzzo

L'inferno Nigeria si fa sem-pre più infuocato per gli occi-dentali: ancora rapimenti eomicidi di sequestrati. Lune-dì pomeriggio un tecnico ita-liano, Modesto Di Girolamo,di Rocca Di Cambio, in pro-vincia dell'Aquila, è stato cat-turato da una banda, proba-bilmente legata a Bolso Ha-

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ram, mentre ieri un ingegne-re tedesco è stato ammazzatodurante un raid delle forzespeciali nigeriane che tentava-no di liberarlo.

Di Girolamo, 70 anni, spo-sato con tre figli, è stato rapi-to a Ilorin, capitale dello Sta-to Kwara, nella Nigeria occi-dentale. Lavora per la societàtorinese Borini & Prono che

Un°immagine di repertorio dialcuni guerriglieri dellaformazione terroristica diBoko Haram. II gruppo difondamentalisti islamici hacondotto numerosi attacchinel nord della Nigeria,soprattutto contro i cristiani

sta costruendo una strada suincarico del governo locale.Secondo i racconti della poli-zia il tecnico abruzzese è sta-to attaccato intorno alle 17.30di lunedì da una banda arma-ta che ha bloccato il suo veico-lo. Il tecnico doveva fare unsopralluogo su un cantiere epoi sarebbe tornato a casa. Lastrada gli è stata tagliata dauna quattro per quattro cheha costretto l'auto di Di Gero-lamo a fermarsi.

Dopo quattro giorni i rapi-tori non si sono fatti vivi enon hanno svelato a qualegruppo appartengono, ma lapolizia di Ilorin sospetta chesi tratti di fanatici fedeli algruppo integralista islamicoBolso Haram, considerata la fi-liale di Al Qaeda in Nigeria, re-sponsabile l'8 marzo dell'omi-cidio di due ostaggi, seque-strati il 12 maggio dell'annoscorso. L'italiano Franco La-molinara e il britannico Chri-stopher McManus, furono uc-cisi durante il blitz delle testedi cuoio nigeriane, sostenuteda elementi britannici, chevolevano liberarli.

Il giornalista Hammed Shit-tu, corrispondente del quoti-diano This Day, contattato altelefono a Ilorin, ha spiegato:«Tutto piuttosto strano. QuiBolso Haram non si è mai fat-to sentire. Sarebbe la primavolta che i terroristi si spingo-no da queste parti». A Ilorinsi respira quella che lui chia-ma «un'atmosfera di pace».Poi specifica: «Si respirava, al-meno fino a lunedì».

«Anche la polizia è sorpre-sa - sottolinea Hammed -e ha ammesso che il rapimen-to è stato devastante. Comun-que i suoi capi hanno assicu-rato che l'ostaggio sarà libera-to al più presto, senza un graf-fio e i rapitori saranno assicu-rati alla giustizia». Da Istan-bul, dove si trova per una con-ferenza sulla Somalia, il mini-stro degli Esteri Giulio Terzi,ha chiesto espressamente dinon azzardare alcuna azionedi forza per liberare l'ostag-gio.

L'ultimo tentativo militareper soccorrere un ostaggio èfallito ieri a Kano, nel norddella Nigeria. Gli uomini del-le forze speciali nigeriane so-no penetrate in una casa do-ve era tenuto prigioniero Ed-gar Fritz Raupach, un inge-gnere tedesco. Cinque terrori-sti che lo custodivano sonostati uccisi; prima di morire,però, hanno avuto il tempodi assassinare a sangue fred-do l'ostaggio. Raupach lavora-va in una società di costruzio-ni.

Massimo A. AlberizziTwitter @malberizzi

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Uia Arenula va contro le ordinanze su geometri e periti

Tirocinio, è già caosi ïi stisulla retroattività

DI GABRIELE VENTURA

rofessioni in ordinesparso sul nuovo tiroci-nio. Per geometri , peritiindustriali e periti agra-

ri le nuove norme sulla duratadel praticantato di 18 mesi sonostate applicate infatti in modo re-troattivo , e cioè anche a chi avevagià iniziato la pratica alla data dientrata in vigore della legge (dl24 gennaio 2012 , n.1). Mentre ilministero della giustizia, pochigiorni fa , ha reso un parere disegno opposto al Consiglio nazio-nale forense . Una incongruenzache ha portato, per primo, l'Or-dine degli avvocati di Firenze adeliberare contro le indicazionidi via Arenula. E se ogni Con-siglio decidesse di andare perconto proprio sarebbe il caos. Aciò si aggiunga che l'ulterioretassello del ministero , chiamatoad emanare un regolamento adhoc, potrebbe rendere le cose an-cora più ingarbugliate . Se infat-ti l'orientamento dovesse essereper l'irretroattività , che fine faràl'abilitazione di coloro che si sonopresentati all'esame di stato con18 mesi di pratica? Ma vediamo

meglio la vicenda.Le due interpretazioni.

L'articolo 9, comma 6, del decretoliberalizzazioni stabilisce che «ladurata del tirocinio previsto perl'accesso alle professioni regola-mentate non può essere superio-re a 18 mesi». Il dubbio riguardala retroattività o meno della di-sciplina, se cioè riguardi solo chiha iniziato la pratica dopo il 24gennaio 2012 o anche chi l'haavviata prima. A questo quesito,posto in particolare dal Cnf, l'uffi-cio legislativo del ministero dellagiustizia ha risposto optando perl'irretroattività. Peccato, però, cheper geometri, periti industriali eperiti agrari, fossero state giàemanate, il 4 aprile scorso, delleordinanze dirigenziali (pubblica-te sulla G. Il del 10/4/2012, 4a se-rie speciale n. 28) che, nell'indirele sessioni di esami di stato perl'anno 2012, indicano in 18 mesiil periodo di pratica sufficienteper l'ammissione all'esame diabilitazione, facendo esplicito ri-ferimento all'art. 9, comma 6 deldl n. 1/2012. Morale, per i tiro-cinanti di queste tre professionitecniche la pratica, anche se ini-ziata prima dell'entrata in vigore

della nuova normativa, è di 18mesi anziché di due anni comeprevisto in precedenza. Secon-do il ministero della giustizia,al contrario, «non sembra chevi siano margini interpretativiper ritenere che le nuove dispo-sizioni sulla durata del tirociniopossano essere applicate retro-attivamente».

Le conclusioni dell'Ordinedi Firenze . Anche sulla base diquesta incongruenza, l'Ordinedegli avvocati di Firenze ha giu-dicato quindi «non condivisibile»il parere del ministero della giu-stizia, confermando la deliberadove indicava come retroattiva lanormativa. Questo perché «l'in-vocato principio della irretroatti-vità della legge», si legge nel ver-bale dell'adunanza del 30 maggioscorso, «non può trovare ingressonella fattispecie in esame, e cioèsui tirocini in corso al 24/1/2012,poiché la nuova normativa vaad incidere su rapporti giuridi-ci ancora non esauriti». Lordineha infine deliberato «di invitareil Cnf ad assumere tutte le inizia-tive opportune per garantire lacorretta e uniforma applicazionedella disciplina in materia».

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A Roma un summit internazionale da record. 1.500 partecipanti, 500 relazioni, 3 assemblee plenarie

Geometri a confronto sul futuroProtagonisti nella difesa ambientale e nello sviluppo territoriale

i è svolta a Roma dal 6al 10 maggio scorso laWorking Week, mani-festazione internazio-

nale organizzata dal Consiglionazionale geometri e geometrilaureati e promosso dalla Fede-razione internazionale geometri(Fig), con il partenariato dellaFao (Food and agriculture orga-nization of the United nations),della Un-Habitat e dell'Agenziadel territorio che ha visto allasua edizione romana, numeri darecord: oltre 1.500 partecipantiprovenienti da oltre 120 nazio-ni diverse, più di 500 relazionitecniche, 10 commissioni, treassemblee plenarie. E due gior-nate dedicate interamente aigiovani geometri rappresentatida 120 ragazzi, provenienti daoltre 40 paesi diversi. Un veroe proprio summit scientifico du-rante il quale i rappresentantidel mondo professionale, uni-versitario e scientifico, hannoavuto l'occasione di trasferirsie scambiarsi esperienze e cono-scenze su temi quali materia egestione del territorio, sviluppocompatibile, difesa ambientalee valorizzazione del patrimonioculturale. Al fine quindi di cre-are un sapere universale per ladifesa e la gestione dell'ambien-te e del territorio e diffonderemodelli di sviluppo e linee gui-da globali di riferimento. Fioreall'occhiello del forum interna-zionale è stata la convenzionetra Fig, Fao e UN-Habitat, si-glata lo scorso 11 maggio a con-clusione della Working Week.L'accordo internazionale, fruttodi attività di negoziato intergo-vernativo, si basa su linee guidache diventeranno parametri diriferimento universali per lagestione del territorio e per ga-rantire un accesso più sicuro edequo alle risorse naturali dellenazioni. Le linee guida sonostate elaborate attraverso unprocesso di consultazione pro-dotte tra il 2009 e il 2010, du-rante sessioni di lavoro svolte inBrasile, Burkina Faso, Etiopia,la Federazione Russa, la Gior-dania, la Namibia, Panamá, Ro-mania, Samoa e Viet Nam, allequali hanno partecipato circa700 convegnisti provenienti da

133 paesi, in rappresentanzadella società civile, del mondoaccademico e dei settori pubbli-ci e privati. Ma non solo, al viaanche la creazione di databaseinternazionale per raccogliereinformazioni e istituire prati-che uniformi di sostenibilitàambientale. «Noi, attraverso lanostra Federazione rappresen-tiamo i geometri del mondo, e lanostra esperienza ci pone natu-ralmente come la categoria chemeglio gestisce e contribuiscealla salvaguardia del territorio.Siamo consapevoli del ruolo cheabbiamo, ora creeremo un siste-ma di raccolta dati a livello glo-bale, per produrre informazionie sviluppare conoscenze semprepiù ampie del territorio nell'ot-tica della sostenibilità ambien-tale, a tutela del nostro piane-ta», ha dichiarato da CheeHaiTeo, presidente della Federa-zione internazionale geometri.«I geometri son pronti a racco-gliere le sfide legate alla tutelaambientale, con competenza,professionalità e formazione,a informare e generare unanuova cultura del sostenibile.La nostra è la prima categoriaprofessionale che ha il compitodi tutelare l'ambiente ed ha lapossibilità di spiegare al citta-dino che le cose si possono e sidevono fare in modo diverso»,ha dichiarato il presidente delConsiglio nazionale geometri egeometri laureati, Fausto Sa-voldi. «Queste sono politichenecessarie in Italia e nel mon-do, soprattutto se consideriamogli ultimi allarmanti dati: solonel 2011 sono stati prodotti 33miliardi di tonnellate di C02,con un incremento di emissio-ni, negli ultimi dieci anni, del45%, e in Italia è infatti neces-sario partire proprio dal settoredell'edilizia, poiché il 40% delladispersione energetica provieneda nostri fabbricati», ha conclu-so il numero uno dei geometri.Anche il mondo politico rilanciail tema della sostenibilità am-bientale, non solo come unicobaluardo per superare la crisieconomica, ma per creare nuovimodelli lavorativi. «La WorkingWeek unisce a livello mondialeil tema dell'ambiente e quellodel lavoro, perché l'ambiente

si protegge solo se inserito nelmondo del lavoro e della quoti-dianità. È un momento di rifles-sione importante sulla centrali-tà dell'ambiente», ha dichiaratoTullio Fanelli, sottosegretariodel ministero dell'ambiente.«La categoria dei geometri deveavere un ruolo centrale per lasalvaguardia delle generazionifuture», ha dichiarato Gian-franco Polillo, sottosegretario alministero dell'economia e dellefinanze. Dello stesso avviso an-che il sindaco di Roma GianniAlemanno. «Sapienza e com-petenza tecnica sono alla basedella professione del geometra,che deve impiegare a favore deicittadini, per spiegare il signifi-cato della tutela dell'ambiente.Nel mondo rappresentano unesercito di persone che costru-iscono bene». Ma non solo, laWorking Week di Roma ha rap-presentato anche un momentodi incontro tra mondo politicoe professione, per parlare nonsolo di futuro green, ma anchedi riforma delle professioni. «Lalegge del'29 che regolamenta lacategoria italiana, è una leggeantiquata,, che deve essere ri-pensata». E quanto afferma ilsenatore Maurizio Gasparri.«Le competenze che apparten-gono a questa categoria, e miriferisco in particolare ai geo-metri italiani, sono competen-ze fondamentali che aiutano agestire saggiamente il territorioe il patrimonio del nostro pae-se, perché quella dei geometriè la professione più importantee di riferimento, per numero econoscenza, per la gestione delterritorio, la difesa dell'ambien-te e la tutela del patrimonioculturale». Perfettamente in li-nea con quanto ha evidenziatol'onorevole Salvatore Margiot-ta, vicepresidente della Com-missione Ambiente, territorio elavori pubblici della Camera deideputati. «Nel futuro spetteràai geometri conservare il nostro

patrimonio, ristrutturandolo econservandolo, occorrono leggigiuste, una categoria regolatacon una legge del '29, è sicu-ramente un'anomalia, bisognacontinuare a provare, per unamaggior consapevolezza di tut-ti". Concorde anche l'onorevoleLuca D'Alessandro componen-te della Commissione Traspor-ti Poste e Telecomunicazioni«La politica non solo può, madeve intervenire. » importan-te continuare a sollecitarel'intervento del legislatore».Dunque , per i geometri, ilfuturo è delineato anche conl'appoggio del mondo politico:futuro professionale in green eriforma della professione.

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