Centro Congressi Regione Piemonte Torino, 27 gennaio 2006 Fausto Galmarini Direttore Centrale...

47
Centro Congressi Regione Piemonte Torino, 27 gennaio 2006 Fausto Galmarini Direttore Centrale Unicredito Italiano Presidente Commissione Tecnica ABI per il credito e l’internazionalizzazione L’UTILIZZO PROATTIVO DEI SISTEMI DI RATING “L’OPPORTUNITA’ DI BASILEA. Il Dottore Commercialista tra Banca e Impresa “ Ordine dei Dottori Commercialisti di Ivrea- Pinerolo-Torino

Transcript of Centro Congressi Regione Piemonte Torino, 27 gennaio 2006 Fausto Galmarini Direttore Centrale...

Page 1: Centro Congressi Regione Piemonte Torino, 27 gennaio 2006 Fausto Galmarini Direttore Centrale Unicredito Italiano Presidente Commissione Tecnica ABI per.

Centro Congressi Regione Piemonte

Torino, 27 gennaio 2006

Fausto GalmariniDirettore CentraleUnicredito ItalianoPresidente Commissione Tecnica ABI per il credito e l’internazionalizzazione

L’UTILIZZO PROATTIVO DEI SISTEMI DI RATING

“L’OPPORTUNITA’ DI BASILEA.

Il Dottore Commercialista tra Banca e Impresa “

Ordine dei Dottori Commercialisti di Ivrea-Pinerolo-Torino

Page 2: Centro Congressi Regione Piemonte Torino, 27 gennaio 2006 Fausto Galmarini Direttore Centrale Unicredito Italiano Presidente Commissione Tecnica ABI per.

2

Centro Congressi Regione Piemonte

Torino, 27 gennaio 2006

Agenda

L’utilizzo dei ratings:

Il rating corporate

Il rating small business

Finalità e funzionamento di Basilea 2

La metodologia di analisi creditizia

1. Nell’assunzione e gestione dei rischi di credito

2. Nel Pricing e nelle Politiche Commerciali

3. Nelle Politiche Creditizie

4. Nella Gestione Strategica

5. Nel Sistema Incentivante

L’evoluzione nel rapporto Banca/Impresa

Page 3: Centro Congressi Regione Piemonte Torino, 27 gennaio 2006 Fausto Galmarini Direttore Centrale Unicredito Italiano Presidente Commissione Tecnica ABI per.

3

Centro Congressi Regione Piemonte

Torino, 27 gennaio 2006

Il Patrimonio di vigilanza detenuto dalle banche a fronte della copertura dei rischi su crediti è attualmente determinato secondo criteri stabiliti nell’Accordo di Basilea sul Capitale del 1988:

Coefficienti fissiCoefficienti fissiCoefficienti fissiCoefficienti fissi

Prevalentemente dipendenti da:

• Natura della controparte (Banche-Stati sovrani-Corporate-Consumer)

• Presenza di particolari garanzie

Non differenziati per l’effettiva rischiosità delle controparti

EFFETTI

Disallineamento tra CAPITALE REGOLAMENTARE e CAPITALE ECONOMICO Penalizzazione delle Banche virtuose, costrette ad allocare Capitale in eccesso, e premio alle

Banche meno virtuose, non obbligate a riservare idonee quantità di Patrimonio di Vigilanza

Le attuali regole per la determinazione del capitale di vigilanza (1/2)

Page 4: Centro Congressi Regione Piemonte Torino, 27 gennaio 2006 Fausto Galmarini Direttore Centrale Unicredito Italiano Presidente Commissione Tecnica ABI per.

4

Centro Congressi Regione Piemonte

Torino, 27 gennaio 2006

EsposizioneEsposizione

Ponderazione

percoefficientidi rischiostandard

Ponderazione

percoefficientidi rischiostandard

Attivoponderato

Attivoponderato

Patrimoniodi vigilanza

=8%

dell’attivoponderato

Patrimoniodi vigilanza

=8%

dell’attivoponderato

Accordo di Basilea sul Capitale del 1988:

Le attuali regole per la determinazione del capitale di vigilanza (2/2)

Esposizione per cassa

Fattori di ponderazione

Attivo ponderato

Coefficiente patrimoniale

Requisito minimo di capitale

100 €0%-20%-50%-

100% 100 € 8% 8 €

L’assorbimento di capitale oggi è indifferenziato per TUTTE le esposizioni corporate:

Page 5: Centro Congressi Regione Piemonte Torino, 27 gennaio 2006 Fausto Galmarini Direttore Centrale Unicredito Italiano Presidente Commissione Tecnica ABI per.

5

Centro Congressi Regione Piemonte

Torino, 27 gennaio 2006

Le modalità con cui il sistema bancario concede credito subiranno nei prossimi anni profondi mutamenti a seguito delle ricadute legate all’applicazione dell’Accordo sul Capitale (Basilea II).

OBIETTIVO

L’Accordo è volto a misurare la quota minima di capitale che la Banca è tenuta a detenere a fronte del rischio di credito

L’Accordo è volto a misurare la quota minima di capitale che la Banca è tenuta a detenere a fronte del rischio di credito

ASSORBIMENTO DEL CAPITALE

ASSORBIMENTO DEL CAPITALE

Le nuove regole per la determinazione del capitale di vigilanza (1/3)

QUALITA’ DELL’ATTIVO

QUALITA’ DELL’ATTIVO

Page 6: Centro Congressi Regione Piemonte Torino, 27 gennaio 2006 Fausto Galmarini Direttore Centrale Unicredito Italiano Presidente Commissione Tecnica ABI per.

6

Centro Congressi Regione Piemonte

Torino, 27 gennaio 2006

IIRequisiti Requisiti

patrimoniali patrimoniali minimiminimi

IIIIControlli Controlli

prudenziali prudenziali sull’adeguatezza sull’adeguatezza

patrimonialepatrimoniale

IIIIIIInformazione al Informazione al

pubblico / disciplina pubblico / disciplina di mercatodi mercato

Assorbimenti patrimoniali funzione della rischiosità

Controlli di Vigilanza sulla congruità rischi / patrimonio e validazione delle modalità di misurazione dei rischi

Diffusione di informazioni al mercato su patrimonio e rischi

Le nuove regole per la determinazione del capitale di vigilanza (2/3)

Page 7: Centro Congressi Regione Piemonte Torino, 27 gennaio 2006 Fausto Galmarini Direttore Centrale Unicredito Italiano Presidente Commissione Tecnica ABI per.

7

Centro Congressi Regione Piemonte

Torino, 27 gennaio 2006

Requisiti patrimoniali minimi (Primo Pilastro)

Il Comitato di Basilea permette alle Banche una scelta fra due metodi per calcolare i loro requisiti patrimoniali in relazione al rischio di credito

Approccio StandardApproccio Standard

Internal Rating Based (IRB) Foundation

Richiede che la Banca assegni un rating interno e una probabilità di insolvenza (PD) alle singole controparti. Le ponderazioni dipenderanno da tali valori e da parametri definiti, stimati dalle autorità di vigilanza, per l’esposizione a default (EAD), la perdita in caso di insolvenza (LGD) e la Maturity.

Internal Rating Based (IRB) Advance

Richiede che la Banca stimi anche i parametri di EAD, LGD e la Maturity.

Internal rating Internal rating

Modifica i vecchi pesi e consente l’utilizzo dei rating esterni

Le nuove regole per la determinazione del capitale di vigilanza (3/3)

Page 8: Centro Congressi Regione Piemonte Torino, 27 gennaio 2006 Fausto Galmarini Direttore Centrale Unicredito Italiano Presidente Commissione Tecnica ABI per.

8

Centro Congressi Regione Piemonte

Torino, 27 gennaio 2006

Esposizione (€)

PDRating esterno

Ponderazione attuale

Ponderazioni Standard

Ponderazioni IRB*

Capitale attuale

Capitale Standard

Capitale IRB*

100 0.03% AAA 100% 20% 14% 8 1.6 1.2100 0.10% A- 100% 50% 30% 8 4.0 2.4100 0.40% BBB- 100% 100% 63% 8 8.0 5.0100 0.75% BB+ 100% 100% 83% 8 8.0 6.6100 1.00% BB 100% 100% 92% 8 8.0 7.4100 2.00% BB- 100% 100% 115% 8 8.0 9.2100 10.00% B- 100% 150% 193% 8 12.0 15.4100 20.00% CCC 100% 150% 238% 8 12.0 19.0

* con l'ipotesi di LGD = 45%

Assorbimento di capitale e merito del credito: un confronto tra esposizioni Corporate in Basilea 1 e Basilea 2

La PD collegata a ciascuna classe del sistema di rating interno è un driver fondamentale del requisito patrimoniale nell’approccio IRB (rating interni).

Page 9: Centro Congressi Regione Piemonte Torino, 27 gennaio 2006 Fausto Galmarini Direttore Centrale Unicredito Italiano Presidente Commissione Tecnica ABI per.

9

Centro Congressi Regione Piemonte

Torino, 27 gennaio 2006

Agenda

L’utilizzo dei ratings:

Il rating corporate

Il rating small business

Finalità e funzionamento di Basilea 2

La metodologia di analisi creditizia

1. Nell’assunzione e gestione dei rischi di credito

2. Nel Pricing e nelle Politiche Commerciali

3. Nelle Politiche Creditizie

4. Nella Gestione Strategica

5. Nel Sistema Incentivante

L’evoluzione nel rapporto Banca/Impresa

Page 10: Centro Congressi Regione Piemonte Torino, 27 gennaio 2006 Fausto Galmarini Direttore Centrale Unicredito Italiano Presidente Commissione Tecnica ABI per.

10

Centro Congressi Regione Piemonte

Torino, 27 gennaio 2006

I fondamenti logici

ANALISIQUALITATIVE

ANALISIQUALITATIVE

ANALISIQUANTITATIVE

ANALISIQUANTITATIVE

PROCESSO DI VALUTAZIONEPROCESSO DI VALUTAZIONE

Conoscenza dei fatti e delle

condizioni aziendali

Conoscenza dei fatti e delle

condizioni aziendali

La metodologia di analisi creditizia (1/6)

Decisione di

affidabilità

Decisione di

affidabilità

Operazione

Garanzia

Cliente

Page 11: Centro Congressi Regione Piemonte Torino, 27 gennaio 2006 Fausto Galmarini Direttore Centrale Unicredito Italiano Presidente Commissione Tecnica ABI per.

11

Centro Congressi Regione Piemonte

Torino, 27 gennaio 2006

Aspetti quantitativiAnalisi della capacità dell’impresa di generare nel tempo Flussi di cassa positivi, mantenendo una equilibrata struttura patrimoniale e finanziaria e livelli di redditività soddisfacenti

ANALISI DEL CLIENTEANALISI DEL CLIENTE

Analisi storica• Saldi finanziari • Indici sulla situazione patrimoniale - finanziaria -

reddituale

Analisi prospettica• Saldi finanziari prospettici• Equilibrio patrimoniale - finanziario - reddituale

Analisidiscriminante

bilancio

SCORE DI BILANCIO

Profilo economico finanziario dell’impresa

La metodologia di analisi creditizia (2/6)

Parallelismo

Page 12: Centro Congressi Regione Piemonte Torino, 27 gennaio 2006 Fausto Galmarini Direttore Centrale Unicredito Italiano Presidente Commissione Tecnica ABI per.

12

Centro Congressi Regione Piemonte

Torino, 27 gennaio 2006

ANALISI DEL CLIENTEANALISI DEL CLIENTE

Aspetti qualitativiValutazione della capacità imprenditoriale/manageriale di guidare l’impresa adottando scelte strategiche coerenti con il mercato ed il settore di riferimento

La metodologia di analisi creditizia (3/6)

Analisi dell’assetto manageriale/imprenditoriale

Analisi industriale • Settore di appartenenza e posizionamento

dell’azienda al suo interno- Studi di settore- Analisi del rischio settoriale- Analisi aggregati settoriali

• Attività e presenza sul mercato• Fattori critici di successo e

posizionamento competitivo• Valutazione del management• Fattori e dei comportamenti di

rischio• ……………….

Analisidiscriminante qualitativa

SCOREQUALITATIVO

Parallelismo

Page 13: Centro Congressi Regione Piemonte Torino, 27 gennaio 2006 Fausto Galmarini Direttore Centrale Unicredito Italiano Presidente Commissione Tecnica ABI per.

13

Centro Congressi Regione Piemonte

Torino, 27 gennaio 2006

GravitàGravità

IN BONIS

IN OSSERVAZIONE

POTENZIALE INSOLVENTE

Analisi andamentale

• Dati di lavoro interni

• Centrale dei Rischi

• ………….

Analisi andamentale

• Dati di lavoro interni

• Centrale dei Rischi

• ………….

Score andamentale

La metodologia di analisi creditizia (4/6)

DurataDurata

FrequenzaFrequenza

MixMix

ANALISI DEL CLIENTEANALISI DEL CLIENTE

Lo score andamentale analizza mensilmente le informazioni selezionale dalla Banca sui clienti in portafoglio e discrimina con predittività di almeno un anno le relazioni che manifestano il deterioramento del profilo di rischio. Lo score andamentale rispetto al rating d’impresa si basa sui dati interni di comportamento del cliente nei confronti della Banca e del sistema bancario.

PDPD Probabilità di default :probabilità che la controparte vada in default entro un periodo di 12 mesi

Page 14: Centro Congressi Regione Piemonte Torino, 27 gennaio 2006 Fausto Galmarini Direttore Centrale Unicredito Italiano Presidente Commissione Tecnica ABI per.

14

Centro Congressi Regione Piemonte

Torino, 27 gennaio 2006

L’operazione finanziaria deve potenzialmente contribuire a generare ricchezza per l’azienda non alterando, nel tempo i suoi equilibri

patrimoniali e finanziari

Destinazione del fidoAnalisi della finalizzazione degli affidamenti al finanziamento di operazioni direttamente connesse all’attività economica dell’azienda e che, per loro natura, contribuiscono a generare flussi di cassa

ANALISI OPERAZIONEANALISI OPERAZIONE

La metodologia di analisi creditizia (5/6)

Modalità di rimborsoValutazione della quota di lavoro assegnata alla Banca, della qualità del portafoglio crediti dell’affidato, nonché del grado di tutela giuridica presente nelle operazioni di incasso crediti assegnate e anticipate

EADEAD Esposizione al default :stima dell’esposizione al momento dell’entrata a default

Page 15: Centro Congressi Regione Piemonte Torino, 27 gennaio 2006 Fausto Galmarini Direttore Centrale Unicredito Italiano Presidente Commissione Tecnica ABI per.

15

Centro Congressi Regione Piemonte

Torino, 27 gennaio 2006

ANALISI GARANZIEANALISI GARANZIE

La metodologia di analisi creditizia (6/6)

Profilo giuridico del garanteVerifica del rischio di annullamento della garanzia per motivi formali o sostanziali

Congruità della garanziaCapienza adeguata in rapporto all’entità dei fidi e rischio legato alla persona del garante

Determinazione del Valore della Garanzia

LGDLGD Loss Given Default: percentuale dell’esposizione non recuperabile in caso di default Ad ogni rapporto deve essere assegnato un valore di perdita dato il default (tasso di severity)

Page 16: Centro Congressi Regione Piemonte Torino, 27 gennaio 2006 Fausto Galmarini Direttore Centrale Unicredito Italiano Presidente Commissione Tecnica ABI per.

16

Centro Congressi Regione Piemonte

Torino, 27 gennaio 2006

Agenda

L’utilizzo dei ratings:

Il rating corporate

Il rating small business

Finalità e funzionamento di Basilea 2

La metodologia di analisi creditizia

1. Nell’assunzione e gestione dei rischi di credito

2. Nel Pricing e nelle Politiche Commerciali

3. Nelle Politiche Creditizie

4. Nella Gestione Strategica

5. Nel Sistema Incentivante

L’evoluzione nel rapporto Banca/Impresa

Page 17: Centro Congressi Regione Piemonte Torino, 27 gennaio 2006 Fausto Galmarini Direttore Centrale Unicredito Italiano Presidente Commissione Tecnica ABI per.

17

Centro Congressi Regione Piemonte

Torino, 27 gennaio 2006

RATINGRATINGRATINGRATING

SCORESCORESCORESCORE

PD(*) di contropartePD(*) di contropartesu un orizzonte su un orizzonte temporale annuotemporale annuo

PD(*) di contropartePD(*) di contropartesu un orizzonte su un orizzonte temporale annuotemporale annuo

Adeguatezza metodologica con Adeguatezza metodologica con BIS II grazie a:BIS II grazie a:• dati empiricidati empirici• basi statistiche ben fondatebasi statistiche ben fondate• completezza delle informazionicompletezza delle informazioni• grande abilità nel differenziare grande abilità nel differenziare significativamente le PD dei significativamente le PD dei debitoridebitori• performanceperformance• aggiornamento in real timeaggiornamento in real time

Adeguatezza metodologica con Adeguatezza metodologica con BIS II grazie a:BIS II grazie a:• dati empiricidati empirici• basi statistiche ben fondatebasi statistiche ben fondate• completezza delle informazionicompletezza delle informazioni• grande abilità nel differenziare grande abilità nel differenziare significativamente le PD dei significativamente le PD dei debitoridebitori• performanceperformance• aggiornamento in real timeaggiornamento in real time

QUANTITATIVA QUANTITATIVA QUALITATIVAQUALITATIVA ANDAMENTALEANDAMENTALE

(*) Probabilità di insolvenza

TIPOLOGIA DI ANALISI

Il Rating Integrato Corporate è basato su 3 moduli specifici che tengono conto del set di informazioni rilevanti

L’analisi comportamentale L’analisi comportamentale diventa importante una diventa importante una volta che il prestito è stato volta che il prestito è stato concesso. Si tratta di un concesso. Si tratta di un fattore chiave per la fase di fattore chiave per la fase di monitoraggio e rinnovo. monitoraggio e rinnovo.

L’analisi comportamentale L’analisi comportamentale diventa importante una diventa importante una volta che il prestito è stato volta che il prestito è stato concesso. Si tratta di un concesso. Si tratta di un fattore chiave per la fase di fattore chiave per la fase di monitoraggio e rinnovo. monitoraggio e rinnovo.

Page 18: Centro Congressi Regione Piemonte Torino, 27 gennaio 2006 Fausto Galmarini Direttore Centrale Unicredito Italiano Presidente Commissione Tecnica ABI per.

18

Centro Congressi Regione Piemonte

Torino, 27 gennaio 2006

Valutazione della transazione

•Elasticità di cassa

•Prestiti a medio/lungo termine

•………...

Valutazione della controparte

•Rating di bilancio•Centrale dei Rischi•Rischio settoriale•Flussi di cassa prospettici•…………..

+

Erogazione corporate: rating di prima assegnazione (rating d’impresa)

Valutazione del gestore

Valutazione del gestore

Decisione finaleDecisione finale

Processo elettronicoProcesso

elettronico

Figura con responsabilità primaria della relazione, sia dal punto di vista di marketing sia di rischiosità

Page 19: Centro Congressi Regione Piemonte Torino, 27 gennaio 2006 Fausto Galmarini Direttore Centrale Unicredito Italiano Presidente Commissione Tecnica ABI per.

19

Centro Congressi Regione Piemonte

Torino, 27 gennaio 2006

Il risultato in termini di PD consente di discriminare il merito creditizio della controparte con un elevato grado di dettaglio

La crescita monotòna delle PD lungo le classi di rating conferma il potere discriminante del modello

La disponibilità di un tale strumento è il primo passo per la misurazione del pricing aggiustato per il rischio

La cartolarizzazione degli attivi è più semplice quando si conoscono le PD

La distribuzione per classi di rating è un modo per comprendere la qualità creditizia del portafoglio

IMPRESE SANE: COSTO DEL RISCHIO COMPATIBILE CON IL TARGET DI UCI

IMPRESE DEBOLI: LE ESPOSIZIONI DOVREBBERO AVERE ADEGUATE GARANZIE REALI O PERSONALI

IMPRESE RISCHIOSE: DOVREBBERO ESSERE EVITATE ESPOSIZIONI

RATING PD

0.03%

20 %

+

++

+++

12345+55- 6+66- 7+77- 8+88- 9

Sistema di Rating Corporate: le esposizioni hanno un ampio range di PD, che riflette un’attenta discriminazione della qualità del credito

Page 20: Centro Congressi Regione Piemonte Torino, 27 gennaio 2006 Fausto Galmarini Direttore Centrale Unicredito Italiano Presidente Commissione Tecnica ABI per.

20

Centro Congressi Regione Piemonte

Torino, 27 gennaio 2006

Score di bilancio storico e prospettico

Score qualitativoAnalisi cliente

Analisi operazione

Analisi garanzie L.G.D.

Analisi andamentale Score andamentale

P.D.

E.A.D.

Rating Integrato

SINTESI DEL RISCHIO

E.L. [*]

PERDITA ATTESA

Valutazione merito creditizio corporate

EL = PD x LGD x EADEL = PD x LGD x EAD

[*] Expected Loss: valore della perdita attesa su un dato orizzonte temporale (nella fattispecie un anno)

In sintesi:

Page 21: Centro Congressi Regione Piemonte Torino, 27 gennaio 2006 Fausto Galmarini Direttore Centrale Unicredito Italiano Presidente Commissione Tecnica ABI per.

21

Centro Congressi Regione Piemonte

Torino, 27 gennaio 2006

Agenda

L’utilizzo dei ratings:

Il rating corporate

Il rating small business

Finalità e funzionamento di Basilea 2

La metodologia di analisi creditizia

1. Nell’assunzione e gestione dei rischi di credito

2. Nel Pricing e nelle Politiche Commerciali

3. Nelle Politiche Creditizie

4. Nella Gestione Strategica

5. Nel Sistema Incentivante

L’evoluzione nel rapporto Banca/Impresa

Page 22: Centro Congressi Regione Piemonte Torino, 27 gennaio 2006 Fausto Galmarini Direttore Centrale Unicredito Italiano Presidente Commissione Tecnica ABI per.

22

Centro Congressi Regione Piemonte

Torino, 27 gennaio 2006

Valutazione controparteValutazione controparte

•Bilancio •Dati contabilità ordin./semplif.•Mod. Unico•Centrale Rischi/Credit Bureau•Anagrafe

Valutazione transazioneValutazione transazione

•Elasticità di cassa

•Prestiti a medio/lungo termine

•………...

+

Erogazione Small Business: rating di prima assegnazione

Valutazione del gestore

Valutazione del gestore

Decisione finale

Decisione finale

Processo elettronicoProcesso

elettronico

Figura con responsabilità primaria della relazione, sia dal punto di vista di marketing sia di rischiosità.

Figura con responsabilità primaria della relazione, sia dal punto di vista di marketing sia di rischiosità.

+

Valutazione garanzieValutazione garanzie

•Valore della garanzia•Valore della garanzia

Page 23: Centro Congressi Regione Piemonte Torino, 27 gennaio 2006 Fausto Galmarini Direttore Centrale Unicredito Italiano Presidente Commissione Tecnica ABI per.

23

Centro Congressi Regione Piemonte

Torino, 27 gennaio 2006

Il RISB sintetizza tutta l’informazione della Banca rilevante ai fini del rischio in una PD che permette la riconduzione della controparte ad una classe di rating

PD RISB

AnagrafeEconomici

Finanziari

Credit

BureauCR/CRIC Interni

Rating PD min PD max

R1 0.03% 0.51%

R2 0.51% 0.92%

R3 0.92% 1.57%

R4 1.57% 2.70%

R5 2.70% 5.03%

R6 5.03% 10.02%

R7 10.02% 27.98%

R8 27.98% 99.99%

~ 50%

L’assegnazione di pesi equivalenti alle componenti

di erogazione e andamentale è il risultato statistico della

massimizzazione delle capacità predittive del RISB

~ 50%Score

ErogazioneScore

Andamentale

Page 24: Centro Congressi Regione Piemonte Torino, 27 gennaio 2006 Fausto Galmarini Direttore Centrale Unicredito Italiano Presidente Commissione Tecnica ABI per.

24

Centro Congressi Regione Piemonte

Torino, 27 gennaio 2006

Agenda

L’utilizzo dei ratings:

Il rating corporate

Il rating small business

Finalità e funzionamento di Basilea 2

La metodologia di analisi creditizia

1. Nell’assunzione e gestione dei rischi di credito

2. Nel Pricing e nelle Politiche Commerciali

3. Nelle Politiche Creditizie

4. Nella Gestione Strategica

5. Nel Sistema Incentivante

L’evoluzione nel rapporto Banca/Impresa

Page 25: Centro Congressi Regione Piemonte Torino, 27 gennaio 2006 Fausto Galmarini Direttore Centrale Unicredito Italiano Presidente Commissione Tecnica ABI per.

25

Centro Congressi Regione Piemonte

Torino, 27 gennaio 2006

ES. Nominale= 1.200

1 4 7

Valore nominale corretto per il rischio 960 1200 2016

Filiale Condirez. Regionale

Direzione Regionale

Competenze

Dati esemplificativi

Classe di Rating

Ante 07/2004

Post 07/2004

,000 €

Le competenze deliberative sono legate al rating …

Condirezione Regionale

Page 26: Centro Congressi Regione Piemonte Torino, 27 gennaio 2006 Fausto Galmarini Direttore Centrale Unicredito Italiano Presidente Commissione Tecnica ABI per.

26

Centro Congressi Regione Piemonte

Torino, 27 gennaio 2006

… così come i rinnovi

RATING TIPOLOGIA DI RINNOVO123456789

SEMPLIFICATO

STANDARD

ANTICIPATO

Per la “clientela virtuosa” è previsto che si possa attivare un “processo di rinnovo automatizzato” senza particolari incombenze operative per il gestore che segue la relazione.

Tale processo è guidato da contenuti prettamente creditizi ma deve offrire anche spunti valutativi sull’andamento del business ed è pertanto sempre sottoposto alla conferma da parte del gestore.

Analisi approfondita della controparte sotto gli aspetti qantitativi, qualitativi e gestionali.

Di norma vinene effettuata annualmente in fase con la data di revisione degli affidamenti.

Per la clientela rischiosa al verificarsi di una serie selezionata di eventi segnalateci di peggioramento del profilo di rischio del cliente, viene richiesta al gestore una revisione anticipata della posizione, al fine di decidere con tempestività di variare o meno la posizione del rischio

Semplificato

Standard

Anticipato

Il rinnovo consiste nella proroga della validità per una certa durata delle linee creditizie della controparte.

Definizione

Prima Modo indistinto

Dopo Legate alla rischiosità

Vantaggi

Riduzione incombenze prettamente operative, al fine di:

• favorire la relazione con il cliente

• concentrazione sulle controparti più rischiose

Page 27: Centro Congressi Regione Piemonte Torino, 27 gennaio 2006 Fausto Galmarini Direttore Centrale Unicredito Italiano Presidente Commissione Tecnica ABI per.

27

Centro Congressi Regione Piemonte

Torino, 27 gennaio 2006

Dati anagrafici

Comportamento con la banca

Centrale dei

RischiBilancio

Monitoraggio: le controparti Corporate e Small Business sono controllate mensilmente attraverso un sistema andamentale predittivo

In Bonis (BO)In Bonis (BO)

Sotto osservazione (IO)Sotto osservazione (IO)

A Rientro (AR)A Rientro (AR)

Scoring andamentale

Scoring andamentale

Classificazione mensile proposta

Classificazione mensile proposta

Page 28: Centro Congressi Regione Piemonte Torino, 27 gennaio 2006 Fausto Galmarini Direttore Centrale Unicredito Italiano Presidente Commissione Tecnica ABI per.

28

Centro Congressi Regione Piemonte

Torino, 27 gennaio 2006

Usando lo stesso sistema, le unità di controllo interno presso gli uffici periferici e centrali gestiscono il trend delle classificazioni proposte e le attuali classificazioni. Inoltre il sistema controlla se le regole sono state applicate e se il tempo massimo di permanenza concesso in ogni classe di rischio è stato rispettato

Usando lo stesso sistema, le unità di controllo interno presso gli uffici periferici e centrali gestiscono il trend delle classificazioni proposte e le attuali classificazioni. Inoltre il sistema controlla se le regole sono state applicate e se il tempo massimo di permanenza concesso in ogni classe di rischio è stato rispettato

AR

IO

BO NoNo

SiSi

Monitoraggio: gli score statistici sono usati in modo prescrittivo

CLASSIFICAZIONE PROPOSTA

MENSILMENTE

CLASSIFICAZIONE PROPOSTA

MENSILMENTEGESTOREGESTORE CLASSIFICAZIONECLASSIFICAZIONE

AR

IO

BO

La valutazione oggettiva dell’algoritmo è integrata dalle informazioni qualitative conosciute dal gestore

SCORESCORE

Page 29: Centro Congressi Regione Piemonte Torino, 27 gennaio 2006 Fausto Galmarini Direttore Centrale Unicredito Italiano Presidente Commissione Tecnica ABI per.

29

Centro Congressi Regione Piemonte

Torino, 27 gennaio 2006

Monitoraggio: i nuovi score sono molto precisi e hanno un grande potere predittivo

SCORE

Gli score riconoscono circa il 74% delle controparti che diventano successivamente non performing

T=-12 data di primo segnale

di rischio derivante dallo

score

T=-6 data di primo segnale

di rischio derivante dallo

score

T=0 data di classificazione

“non performing”

Tempo (mesi)

54% 20% 26%

Page 30: Centro Congressi Regione Piemonte Torino, 27 gennaio 2006 Fausto Galmarini Direttore Centrale Unicredito Italiano Presidente Commissione Tecnica ABI per.

30

Centro Congressi Regione Piemonte

Torino, 27 gennaio 2006

Agenda

L’utilizzo dei ratings:

Il rating corporate

Il rating small business

Finalità e funzionamento di Basilea 2

La metodologia di analisi creditizia

1. Nell’assunzione e gestione dei rischi di credito

2. Nel Pricing e nelle Politiche Commerciali

3. Nelle Politiche Creditizie

4. Nella Gestione Strategica

5. Nel Sistema Incentivante

L’evoluzione nel rapporto Banca/Impresa

Page 31: Centro Congressi Regione Piemonte Torino, 27 gennaio 2006 Fausto Galmarini Direttore Centrale Unicredito Italiano Presidente Commissione Tecnica ABI per.

31

Centro Congressi Regione Piemonte

Torino, 27 gennaio 2006

posizione di mercato

Trend macroeconomici

previsioni di settore

MODELLO DIMODELLO DI

PORTAFOGLIOPORTAFOGLIO

MODELLO DIMODELLO DI

PORTAFOGLIOPORTAFOGLIO

0,000%

0,050%

0,100%

0,150%

0,200%

0,250%

0,300%

0,350%

0

5000

0

1000

00

1500

00

2000

00

2500

00

3000

00

3500

00

4000

00

4500

00

5000

00

5500

00

6000

00

6500

00

7000

00

7500

00

8000

00

8500

00

9000

00

9500

00

1000

000

1050

000

1100

000

1150

000

1200

000

1250

000

1300

000

1350

000

1400

000

1450

000

1500

000

0

0,1

0,2

0,3

0,4

0,5

0,6

0,7

0,8

0,9

1

marginale

cumulata

+

rischio ambientale

Ratin

gR

atin

g

Politiche creditiziePolitiche creditizie

Misure RAPMMisure RAPMPerdita attesa Perdita

inattesa

Il modello di portafoglio costituisce la base per la definizione delle politiche creditizie e delle misure RAPM

Page 32: Centro Congressi Regione Piemonte Torino, 27 gennaio 2006 Fausto Galmarini Direttore Centrale Unicredito Italiano Presidente Commissione Tecnica ABI per.

32

Centro Congressi Regione Piemonte

Torino, 27 gennaio 2006

RAPM (Risk Adjusted Performance Measure) è l’indicatore che utilizza gli strumenti di misurazione del rischio di credito (sia a livello individuale sia a livello di portafoglio) fornendo un’unica misura indicativa della performance e del rischio prospettico

Margine di intermediazione -

Totale impieghi

Perdita attesa - Costo della Perdita inattesa

RAPM =

Dal rating Dal modello di portafoglio

Il nuovo approccio per indirizzare l’azione commerciale …

Page 33: Centro Congressi Regione Piemonte Torino, 27 gennaio 2006 Fausto Galmarini Direttore Centrale Unicredito Italiano Presidente Commissione Tecnica ABI per.

33

Centro Congressi Regione Piemonte

Torino, 27 gennaio 2006

……. al fine di produrre e massimizzare il valore

RAPM BENCHMARK

Copertura costi

Eccellenza risultati

La redditività risk adjusted, prodotta dalla gestione del business, è adeguata quando copre almeno i costi operativi e consente di remunerare gli azionisti al miglior ROE atteso del Gruppo.

Page 34: Centro Congressi Regione Piemonte Torino, 27 gennaio 2006 Fausto Galmarini Direttore Centrale Unicredito Italiano Presidente Commissione Tecnica ABI per.

34

Centro Congressi Regione Piemonte

Torino, 27 gennaio 2006

Un esempio su una filiale campione

Intervenendo solo sui 44 clienti con un RAPM negativo è possibile aumentare il margine netto (margine di intermediazione - perdita attesa - costo della perdita inattesa) e diminuire il capitale economico assorbito

R.A.P.M.

Nr. (%) Volume (%) Volume (%) Volume (%) Volume (%)

44 17.7% 1,412 16.0% 76,852 29.70% 2,037 75.30% 11,130 82.30% -2.44%

155 62.2% 5,522 62.7% 171,195 66.10% 642 23.70% 2,236 16.50% 2.70%

28 11.2% 1,199 13.6% 9,520 3.70% 15 0.50% 88

0.70% 12.34%

22 8.8% 674

7.7% 1,450

0.60% 11

0.40% 65

0.50% 45.25%

Filiale 249 8,806

259,017

2,705

13,519

1.77%

Perdita inattesaClienti Margine lordo Impieghi medi Perdita attesa

Page 35: Centro Congressi Regione Piemonte Torino, 27 gennaio 2006 Fausto Galmarini Direttore Centrale Unicredito Italiano Presidente Commissione Tecnica ABI per.

35

Centro Congressi Regione Piemonte

Torino, 27 gennaio 2006

Agenda

L’utilizzo dei ratings:

Il rating corporate

Il rating small business

Finalità e funzionamento di Basilea 2

La metodologia di analisi creditizia

1. Nell’assunzione e gestione dei rischi di credito

2. Nel Pricing e nelle Politiche Commerciali

3. Nelle Politiche Creditizie

4. Nella Gestione Strategica

5. Nel Sistema Incentivante

L’evoluzione nel rapporto Banca/Impresa

Page 36: Centro Congressi Regione Piemonte Torino, 27 gennaio 2006 Fausto Galmarini Direttore Centrale Unicredito Italiano Presidente Commissione Tecnica ABI per.

36

Centro Congressi Regione Piemonte

Torino, 27 gennaio 2006

0,000%

0,050%

0,100%

0,150%

0,200%

0,250%

0,300%

0,350%

0

50

00

0

10

00

00

15

00

00

20

00

00

25

00

00

30

00

00

35

00

00

40

00

00

45

00

00

50

00

00

55

00

00

60

00

00

65

00

00

70

00

00

75

00

00

80

00

00

85

00

00

90

00

00

95

00

00

10

00

00

0

10

50

00

0

11

00

00

0

11

50

00

0

12

00

00

0

12

50

00

0

13

00

00

0

13

50

00

0

14

00

00

0

14

50

00

0

15

00

00

0 0

0,1

0,2

0,3

0,4

0,5

0,6

0,7

0,8

0,9

1

marginale

cumulata

PREVISIONI DI SISTEMA (IMPIEGHI E

SOFFERENZE)

VALUTAZIONI GEO-SETTORIALI

0,000%

0,050%

0,100%

0,150%

0,200%

0,250%

0,300%

0,350%

0

50000

100000

150000

200000

250000

300000

350000

400000

450000

500000

550000

600000

650000

700000

750000

800000

850000

900000

950000

1000000

1050000

1100000

1150000

1200000

1250000

1300000

1350000

1400000

1450000

1500000 0

0,1

0,2

0,3

0,4

0,5

0,6

0,7

0,8

0,9

1

marginale

cumulata

0,000%

0,050%

0,100%

0,150%

0,200%

0,250%

0,300%

0,350%

0

50

000

10

0000

15

0000

20

0000

25

0000

30

0000

35

0000

40

0000

45

0000

50

0000

55

0000

60

0000

65

0000

70

0000

75

0000

80

0000

85

0000

90

0000

95

0000

10

00000

10

50000

11

00000

11

50000

12

00000

12

50000

13

00000

13

50000

14

00000

14

50000

15

00000 0

0,1

0,2

0,3

0,4

0,5

0,6

0,7

0,8

0,9

1

marginale

cumulata

0,000%

0,050%

0,100%

0,150%

0,200%

0,250%

0,300%

0,350%

0

50000

100000

150000

200000

250000

300000

350000

400000

450000

500000

550000

600000

650000

700000

750000

800000

850000

900000

950000

1000000

1050000

1100000

1150000

1200000

1250000

1300000

1350000

1400000

1450000

1500000 0

0,1

0,2

0,3

0,4

0,5

0,6

0,7

0,8

0,9

1

marginale

cumulata

T0 IPOTESI T1 RISCHIO/RENDIMENTO T1

PORTAFOGLIO 1

PORTAFOGLIO 3

PORTAFOGLIO 2RAPM

PORTAFOGLIO MIGLIORE IN TERMINI DI REDDITIVITA’ CORRETTA PER IL RISCHIO

PORTAFOGLIO MIGLIORE IN TERMINI DI REDDITIVITA’ CORRETTA PER IL RISCHIO

Le politiche creditizie individuano il portafoglio migliore sulla base di una serie di variabili (crescita sostenibile, minimizzazione del costo del rischio, massimizzazione della redditività corretta per il rischio…).

Le Politiche Creditizie (1/2)

Page 37: Centro Congressi Regione Piemonte Torino, 27 gennaio 2006 Fausto Galmarini Direttore Centrale Unicredito Italiano Presidente Commissione Tecnica ABI per.

37

Centro Congressi Regione Piemonte

Torino, 27 gennaio 2006

Un esempio di elaborazione sul portafoglio: la minimizzazione del costo del rischio. Crescite degli impieghi superiori al “best” non sono efficienti in quanto avvengono in un contesto di costo del rischio crescente.

INERZIALE

INERZIALEOTTIMIZZATO

BEST

FRONTIERA EFFICIENTE DEI PORTAFOGLI

Le Politiche Creditizie (2/2)

Page 38: Centro Congressi Regione Piemonte Torino, 27 gennaio 2006 Fausto Galmarini Direttore Centrale Unicredito Italiano Presidente Commissione Tecnica ABI per.

38

Centro Congressi Regione Piemonte

Torino, 27 gennaio 2006

Agenda

L’utilizzo dei ratings:

Il rating corporate

Il rating small business

Finalità e funzionamento di Basilea 2

La metodologia di analisi creditizia

1. Nell’assunzione e gestione dei rischi di credito

2. Nel Pricing e nelle Politiche Commerciali

3. Nelle Politiche Creditizie

4. Nella Gestione Strategica

5. Nel Sistema Incentivante

L’evoluzione nel rapporto Banca/Impresa

Page 39: Centro Congressi Regione Piemonte Torino, 27 gennaio 2006 Fausto Galmarini Direttore Centrale Unicredito Italiano Presidente Commissione Tecnica ABI per.

39

Centro Congressi Regione Piemonte

Torino, 27 gennaio 2006

GESTIO

NE S

TR

ATEG

ICA:

DIR

EZIO

NE

Rating erogazione

Accettazione/ rifiuto condizioni

MERCATO

GESTIO

NE O

PER

ATIV

A:

RETE G

ESTO

RI

Controllo dei crediti

Modello di portafoglio

Allocazione capitale

Redditivitàrisk adjusted

Politiche creditizie

Selezione dei crediti

Portafoglio in malis

Score andamentale

Rinnovo

RATING INTERNI

PERDITE ATTESECAPITALE ASSORBITO

Modello Controllo di Gestione

Sistemi di incentivazione

Svalutazioni e accantonamenti

Reportistica

Portafoglioin bonis

GESTIO

NE S

TR

ATEG

ICA:

DIR

EZIO

NE

Rating erogazione

Accettazione/ rifiuto condizioni

MERCATO

GESTIO

NE O

PER

ATIV

A:

RETE G

ESTO

RI

Controllo dei crediti

Modello di portafoglio

Allocazione capitale

Redditivitàrisk adjusted

Politiche creditizie

Selezione dei crediti

Portafoglio in malis

Score andamentale

Rinnovo

RATING INTERNI

PERDITE ATTESECAPITALE ASSORBITO

Modello Controllo di Gestione

Sistemi di incentivazione

Svalutazioni e accantonamenti

Reportistica

Portafoglioin bonis

La gestione strategica

Page 40: Centro Congressi Regione Piemonte Torino, 27 gennaio 2006 Fausto Galmarini Direttore Centrale Unicredito Italiano Presidente Commissione Tecnica ABI per.

40

Centro Congressi Regione Piemonte

Torino, 27 gennaio 2006

Agenda

L’utilizzo dei ratings:

Il rating corporate

Il rating small business

Finalità e funzionamento di Basilea 2

La metodologia di analisi creditizia

1. Nell’assunzione e gestione dei rischi di credito

2. Nel Pricing e nelle Politiche Commerciali

3. Nelle Politiche Creditizie

4. Nella Gestione Strategica

5. Nel Sistema Incentivante

L’evoluzione nel rapporto Banca/Impresa

Page 41: Centro Congressi Regione Piemonte Torino, 27 gennaio 2006 Fausto Galmarini Direttore Centrale Unicredito Italiano Presidente Commissione Tecnica ABI per.

41

Centro Congressi Regione Piemonte

Torino, 27 gennaio 2006

Obiettivi su portafogli in bonis: verifica periodica della distribuzione delle posizioni in bonis per classe di Rating e per livello di Perdita Attesa

Obiettivi su crediti dubbi: esclusione delle esposizioni in sofferenza, in incaglio e/o ristrutturate dagli obiettivi di redditività o di volumi, “rettificando” il portafoglio a inizio anno tramite l’esclusione, ai fini della misurazione degli obiettivi, delle controparti passate a portafoglio problematico in corso d’anno

Obiettivi “operativi”: aggiornamento rating, gestione e riduzione sconfinamenti

L’utilizzo degli strumenti di credit risk management all’interno del sistema incentivante

Affinché l’inserimento nel sistema incentivante di obiettivi connessi al presidio del rischio di credito risulti efficace, occorre differenziare i parametri di valutazione in relazione a diverse variabili, quali, ad es., lo stato dell’esposizione (in bonis o non performing) e la dimensione del portafoglio.

Occorre, in altri termini, definire differenti tipologie di obiettivi lungo la filiera creditizia.

Si possono ipotizzare, pertanto, le seguenti “categorie” di obiettivi:

Page 42: Centro Congressi Regione Piemonte Torino, 27 gennaio 2006 Fausto Galmarini Direttore Centrale Unicredito Italiano Presidente Commissione Tecnica ABI per.

42

Centro Congressi Regione Piemonte

Torino, 27 gennaio 2006

Agenda

L’utilizzo dei ratings:

Il rating corporate

Il rating small business

Finalità e funzionamento di Basilea 2

La metodologia di analisi creditizia

1. Nell’assunzione e gestione dei rischi di credito

2. Nel Pricing e nelle Politiche Commerciali

3. Nelle Politiche Creditizie

4. Nella Gestione Strategica

5. Nel Sistema Incentivante

L’evoluzione nel rapporto Banca/Impresa

Page 43: Centro Congressi Regione Piemonte Torino, 27 gennaio 2006 Fausto Galmarini Direttore Centrale Unicredito Italiano Presidente Commissione Tecnica ABI per.

43

Centro Congressi Regione Piemonte

Torino, 27 gennaio 2006

L’ evoluzione nel rapporto Banca/Impresa (1/4)

Evoluzione del rapporto banca-impresa

Bassa qualità informativa ed elevato frazionamento dei

rapporti bancari

Bassa qualità informativa ed elevato frazionamento dei

rapporti bancari

Scarsa compartecipazione del sistema bancario alle dinamiche

aziendali

Scarsa compartecipazione del sistema bancario alle dinamiche

aziendali

RAPPORTO INTEGRATOStabile - Duraturo - Trasparente

IMPRESA BANCA

Effetti del Nuovo Accordo sul Capitale

ASIMMETRIA INFORMATIVA

IMPRESA BANCA

Page 44: Centro Congressi Regione Piemonte Torino, 27 gennaio 2006 Fausto Galmarini Direttore Centrale Unicredito Italiano Presidente Commissione Tecnica ABI per.

44

Centro Congressi Regione Piemonte

Torino, 27 gennaio 2006

Crescita del livello di sofisticazione dell’industria bancaria

Crescita del livello di sofisticazione dell’industria bancaria

Miglioramento della qualità dell’attività di

risk management

Miglioramento della qualità dell’attività di

risk management

Miglioramento delle strategie

business/prodotto

Miglioramento delle strategie

business/prodotto

Miglioramento nelle misurazioni

dei rischi

Miglioramento nelle misurazioni

dei rischi

Maggiore integrazione nel rapporto Banca - ImpresaMaggiore integrazione nel rapporto Banca - Impresa

Evoluzione del rapporto banca-impresa

Rende più efficienti i presidi e quindi

migliora la qualità del

servizio reso al cliente

Stimola la gestione attiva nei rapporti

con l’impresa favorendone la

comprensione dei bisogni

L’ evoluzione nel rapporto Banca/Impresa (2/4)

Page 45: Centro Congressi Regione Piemonte Torino, 27 gennaio 2006 Fausto Galmarini Direttore Centrale Unicredito Italiano Presidente Commissione Tecnica ABI per.

45

Centro Congressi Regione Piemonte

Torino, 27 gennaio 2006

RAPPORTOINTEGRATO

Stimolo verso iniziative di creazione di valoreStimolo verso iniziative di creazione di valore

Gestione attiva della creazione di valore per la clientela (customer value management) Efficienza dei processi di erogazione e maggiore oggettività nella valutazione Pricing corretto per il rischio Proattività nel rapporto Banca - Impresa Progresso nella cultura finanziaria e nella valutazione del contesto competitivo (attraverso il

coinvolgimento per le PMI della figura del Commercialista - consulente) Rafforzamento del potenziale di crescita delle imprese

Sviluppo di un sistema economico “sano”

Sviluppo di un sistema economico “sano”

IMPRESA BANCA

L’ evoluzione nel rapporto Banca/Impresa (3/4)

Page 46: Centro Congressi Regione Piemonte Torino, 27 gennaio 2006 Fausto Galmarini Direttore Centrale Unicredito Italiano Presidente Commissione Tecnica ABI per.

46

Centro Congressi Regione Piemonte

Torino, 27 gennaio 2006

BIS II diventa quindi una occasione nuova per ridisegnare il rapporto Banca – ImpresaBanca – Impresa alla luce di:

OGGETTIVITA’di giudizio

giudizi soggettivi, spesso condizionati dal feeling tra esponente aziendale/bancario

CELERITA’di risposta

tempi di risposta delle delibere lunghi e processi farraginosi

COMPLETEZZAdi servizio

scarsa comprensione degli effettivi bisogni aziendali

Punti di forza con BIS II

Criticità attuali

L’ evoluzione nel rapporto Banca/Impresa (4/4)

Page 47: Centro Congressi Regione Piemonte Torino, 27 gennaio 2006 Fausto Galmarini Direttore Centrale Unicredito Italiano Presidente Commissione Tecnica ABI per.

Centro Congressi Regione Piemonte

Torino, 27 gennaio 2006

Fausto GalmariniDirettore CentraleUnicredito ItalianoPresidente Commissione Tecnica ABI per il credito e l’internazionalizzazione