Centro Congressi Regione Piemonte Torino, 27 gennaio 2006 Fausto Galmarini Direttore Centrale...
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Torino, 27 gennaio 2006
Fausto GalmariniDirettore CentraleUnicredito ItalianoPresidente Commissione Tecnica ABI per il credito e l’internazionalizzazione
L’UTILIZZO PROATTIVO DEI SISTEMI DI RATING
“L’OPPORTUNITA’ DI BASILEA.
Il Dottore Commercialista tra Banca e Impresa “
Ordine dei Dottori Commercialisti di Ivrea-Pinerolo-Torino
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Torino, 27 gennaio 2006
Agenda
L’utilizzo dei ratings:
Il rating corporate
Il rating small business
Finalità e funzionamento di Basilea 2
La metodologia di analisi creditizia
1. Nell’assunzione e gestione dei rischi di credito
2. Nel Pricing e nelle Politiche Commerciali
3. Nelle Politiche Creditizie
4. Nella Gestione Strategica
5. Nel Sistema Incentivante
L’evoluzione nel rapporto Banca/Impresa
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Torino, 27 gennaio 2006
Il Patrimonio di vigilanza detenuto dalle banche a fronte della copertura dei rischi su crediti è attualmente determinato secondo criteri stabiliti nell’Accordo di Basilea sul Capitale del 1988:
Coefficienti fissiCoefficienti fissiCoefficienti fissiCoefficienti fissi
Prevalentemente dipendenti da:
• Natura della controparte (Banche-Stati sovrani-Corporate-Consumer)
• Presenza di particolari garanzie
Non differenziati per l’effettiva rischiosità delle controparti
EFFETTI
Disallineamento tra CAPITALE REGOLAMENTARE e CAPITALE ECONOMICO Penalizzazione delle Banche virtuose, costrette ad allocare Capitale in eccesso, e premio alle
Banche meno virtuose, non obbligate a riservare idonee quantità di Patrimonio di Vigilanza
Le attuali regole per la determinazione del capitale di vigilanza (1/2)
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Torino, 27 gennaio 2006
EsposizioneEsposizione
Ponderazione
percoefficientidi rischiostandard
Ponderazione
percoefficientidi rischiostandard
Attivoponderato
Attivoponderato
Patrimoniodi vigilanza
=8%
dell’attivoponderato
Patrimoniodi vigilanza
=8%
dell’attivoponderato
Accordo di Basilea sul Capitale del 1988:
Le attuali regole per la determinazione del capitale di vigilanza (2/2)
Esposizione per cassa
Fattori di ponderazione
Attivo ponderato
Coefficiente patrimoniale
Requisito minimo di capitale
100 €0%-20%-50%-
100% 100 € 8% 8 €
L’assorbimento di capitale oggi è indifferenziato per TUTTE le esposizioni corporate:
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Le modalità con cui il sistema bancario concede credito subiranno nei prossimi anni profondi mutamenti a seguito delle ricadute legate all’applicazione dell’Accordo sul Capitale (Basilea II).
OBIETTIVO
L’Accordo è volto a misurare la quota minima di capitale che la Banca è tenuta a detenere a fronte del rischio di credito
L’Accordo è volto a misurare la quota minima di capitale che la Banca è tenuta a detenere a fronte del rischio di credito
ASSORBIMENTO DEL CAPITALE
ASSORBIMENTO DEL CAPITALE
Le nuove regole per la determinazione del capitale di vigilanza (1/3)
QUALITA’ DELL’ATTIVO
QUALITA’ DELL’ATTIVO
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IIRequisiti Requisiti
patrimoniali patrimoniali minimiminimi
IIIIControlli Controlli
prudenziali prudenziali sull’adeguatezza sull’adeguatezza
patrimonialepatrimoniale
IIIIIIInformazione al Informazione al
pubblico / disciplina pubblico / disciplina di mercatodi mercato
Assorbimenti patrimoniali funzione della rischiosità
Controlli di Vigilanza sulla congruità rischi / patrimonio e validazione delle modalità di misurazione dei rischi
Diffusione di informazioni al mercato su patrimonio e rischi
Le nuove regole per la determinazione del capitale di vigilanza (2/3)
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Requisiti patrimoniali minimi (Primo Pilastro)
Il Comitato di Basilea permette alle Banche una scelta fra due metodi per calcolare i loro requisiti patrimoniali in relazione al rischio di credito
Approccio StandardApproccio Standard
Internal Rating Based (IRB) Foundation
Richiede che la Banca assegni un rating interno e una probabilità di insolvenza (PD) alle singole controparti. Le ponderazioni dipenderanno da tali valori e da parametri definiti, stimati dalle autorità di vigilanza, per l’esposizione a default (EAD), la perdita in caso di insolvenza (LGD) e la Maturity.
Internal Rating Based (IRB) Advance
Richiede che la Banca stimi anche i parametri di EAD, LGD e la Maturity.
Internal rating Internal rating
Modifica i vecchi pesi e consente l’utilizzo dei rating esterni
Le nuove regole per la determinazione del capitale di vigilanza (3/3)
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Esposizione (€)
PDRating esterno
Ponderazione attuale
Ponderazioni Standard
Ponderazioni IRB*
Capitale attuale
Capitale Standard
Capitale IRB*
100 0.03% AAA 100% 20% 14% 8 1.6 1.2100 0.10% A- 100% 50% 30% 8 4.0 2.4100 0.40% BBB- 100% 100% 63% 8 8.0 5.0100 0.75% BB+ 100% 100% 83% 8 8.0 6.6100 1.00% BB 100% 100% 92% 8 8.0 7.4100 2.00% BB- 100% 100% 115% 8 8.0 9.2100 10.00% B- 100% 150% 193% 8 12.0 15.4100 20.00% CCC 100% 150% 238% 8 12.0 19.0
* con l'ipotesi di LGD = 45%
Assorbimento di capitale e merito del credito: un confronto tra esposizioni Corporate in Basilea 1 e Basilea 2
La PD collegata a ciascuna classe del sistema di rating interno è un driver fondamentale del requisito patrimoniale nell’approccio IRB (rating interni).
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Agenda
L’utilizzo dei ratings:
Il rating corporate
Il rating small business
Finalità e funzionamento di Basilea 2
La metodologia di analisi creditizia
1. Nell’assunzione e gestione dei rischi di credito
2. Nel Pricing e nelle Politiche Commerciali
3. Nelle Politiche Creditizie
4. Nella Gestione Strategica
5. Nel Sistema Incentivante
L’evoluzione nel rapporto Banca/Impresa
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I fondamenti logici
ANALISIQUALITATIVE
ANALISIQUALITATIVE
ANALISIQUANTITATIVE
ANALISIQUANTITATIVE
PROCESSO DI VALUTAZIONEPROCESSO DI VALUTAZIONE
Conoscenza dei fatti e delle
condizioni aziendali
Conoscenza dei fatti e delle
condizioni aziendali
La metodologia di analisi creditizia (1/6)
Decisione di
affidabilità
Decisione di
affidabilità
Operazione
Garanzia
Cliente
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Aspetti quantitativiAnalisi della capacità dell’impresa di generare nel tempo Flussi di cassa positivi, mantenendo una equilibrata struttura patrimoniale e finanziaria e livelli di redditività soddisfacenti
ANALISI DEL CLIENTEANALISI DEL CLIENTE
Analisi storica• Saldi finanziari • Indici sulla situazione patrimoniale - finanziaria -
reddituale
Analisi prospettica• Saldi finanziari prospettici• Equilibrio patrimoniale - finanziario - reddituale
Analisidiscriminante
bilancio
SCORE DI BILANCIO
Profilo economico finanziario dell’impresa
La metodologia di analisi creditizia (2/6)
Parallelismo
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ANALISI DEL CLIENTEANALISI DEL CLIENTE
Aspetti qualitativiValutazione della capacità imprenditoriale/manageriale di guidare l’impresa adottando scelte strategiche coerenti con il mercato ed il settore di riferimento
La metodologia di analisi creditizia (3/6)
Analisi dell’assetto manageriale/imprenditoriale
Analisi industriale • Settore di appartenenza e posizionamento
dell’azienda al suo interno- Studi di settore- Analisi del rischio settoriale- Analisi aggregati settoriali
• Attività e presenza sul mercato• Fattori critici di successo e
posizionamento competitivo• Valutazione del management• Fattori e dei comportamenti di
rischio• ……………….
Analisidiscriminante qualitativa
SCOREQUALITATIVO
Parallelismo
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GravitàGravità
IN BONIS
IN OSSERVAZIONE
POTENZIALE INSOLVENTE
Analisi andamentale
• Dati di lavoro interni
• Centrale dei Rischi
• ………….
Analisi andamentale
• Dati di lavoro interni
• Centrale dei Rischi
• ………….
Score andamentale
La metodologia di analisi creditizia (4/6)
DurataDurata
FrequenzaFrequenza
MixMix
ANALISI DEL CLIENTEANALISI DEL CLIENTE
Lo score andamentale analizza mensilmente le informazioni selezionale dalla Banca sui clienti in portafoglio e discrimina con predittività di almeno un anno le relazioni che manifestano il deterioramento del profilo di rischio. Lo score andamentale rispetto al rating d’impresa si basa sui dati interni di comportamento del cliente nei confronti della Banca e del sistema bancario.
PDPD Probabilità di default :probabilità che la controparte vada in default entro un periodo di 12 mesi
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L’operazione finanziaria deve potenzialmente contribuire a generare ricchezza per l’azienda non alterando, nel tempo i suoi equilibri
patrimoniali e finanziari
Destinazione del fidoAnalisi della finalizzazione degli affidamenti al finanziamento di operazioni direttamente connesse all’attività economica dell’azienda e che, per loro natura, contribuiscono a generare flussi di cassa
ANALISI OPERAZIONEANALISI OPERAZIONE
La metodologia di analisi creditizia (5/6)
Modalità di rimborsoValutazione della quota di lavoro assegnata alla Banca, della qualità del portafoglio crediti dell’affidato, nonché del grado di tutela giuridica presente nelle operazioni di incasso crediti assegnate e anticipate
EADEAD Esposizione al default :stima dell’esposizione al momento dell’entrata a default
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ANALISI GARANZIEANALISI GARANZIE
La metodologia di analisi creditizia (6/6)
Profilo giuridico del garanteVerifica del rischio di annullamento della garanzia per motivi formali o sostanziali
Congruità della garanziaCapienza adeguata in rapporto all’entità dei fidi e rischio legato alla persona del garante
Determinazione del Valore della Garanzia
LGDLGD Loss Given Default: percentuale dell’esposizione non recuperabile in caso di default Ad ogni rapporto deve essere assegnato un valore di perdita dato il default (tasso di severity)
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Agenda
L’utilizzo dei ratings:
Il rating corporate
Il rating small business
Finalità e funzionamento di Basilea 2
La metodologia di analisi creditizia
1. Nell’assunzione e gestione dei rischi di credito
2. Nel Pricing e nelle Politiche Commerciali
3. Nelle Politiche Creditizie
4. Nella Gestione Strategica
5. Nel Sistema Incentivante
L’evoluzione nel rapporto Banca/Impresa
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RATINGRATINGRATINGRATING
SCORESCORESCORESCORE
PD(*) di contropartePD(*) di contropartesu un orizzonte su un orizzonte temporale annuotemporale annuo
PD(*) di contropartePD(*) di contropartesu un orizzonte su un orizzonte temporale annuotemporale annuo
Adeguatezza metodologica con Adeguatezza metodologica con BIS II grazie a:BIS II grazie a:• dati empiricidati empirici• basi statistiche ben fondatebasi statistiche ben fondate• completezza delle informazionicompletezza delle informazioni• grande abilità nel differenziare grande abilità nel differenziare significativamente le PD dei significativamente le PD dei debitoridebitori• performanceperformance• aggiornamento in real timeaggiornamento in real time
Adeguatezza metodologica con Adeguatezza metodologica con BIS II grazie a:BIS II grazie a:• dati empiricidati empirici• basi statistiche ben fondatebasi statistiche ben fondate• completezza delle informazionicompletezza delle informazioni• grande abilità nel differenziare grande abilità nel differenziare significativamente le PD dei significativamente le PD dei debitoridebitori• performanceperformance• aggiornamento in real timeaggiornamento in real time
QUANTITATIVA QUANTITATIVA QUALITATIVAQUALITATIVA ANDAMENTALEANDAMENTALE
(*) Probabilità di insolvenza
TIPOLOGIA DI ANALISI
Il Rating Integrato Corporate è basato su 3 moduli specifici che tengono conto del set di informazioni rilevanti
L’analisi comportamentale L’analisi comportamentale diventa importante una diventa importante una volta che il prestito è stato volta che il prestito è stato concesso. Si tratta di un concesso. Si tratta di un fattore chiave per la fase di fattore chiave per la fase di monitoraggio e rinnovo. monitoraggio e rinnovo.
L’analisi comportamentale L’analisi comportamentale diventa importante una diventa importante una volta che il prestito è stato volta che il prestito è stato concesso. Si tratta di un concesso. Si tratta di un fattore chiave per la fase di fattore chiave per la fase di monitoraggio e rinnovo. monitoraggio e rinnovo.
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Valutazione della transazione
•Elasticità di cassa
•Prestiti a medio/lungo termine
•………...
Valutazione della controparte
•Rating di bilancio•Centrale dei Rischi•Rischio settoriale•Flussi di cassa prospettici•…………..
+
Erogazione corporate: rating di prima assegnazione (rating d’impresa)
Valutazione del gestore
Valutazione del gestore
Decisione finaleDecisione finale
Processo elettronicoProcesso
elettronico
Figura con responsabilità primaria della relazione, sia dal punto di vista di marketing sia di rischiosità
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Il risultato in termini di PD consente di discriminare il merito creditizio della controparte con un elevato grado di dettaglio
La crescita monotòna delle PD lungo le classi di rating conferma il potere discriminante del modello
La disponibilità di un tale strumento è il primo passo per la misurazione del pricing aggiustato per il rischio
La cartolarizzazione degli attivi è più semplice quando si conoscono le PD
La distribuzione per classi di rating è un modo per comprendere la qualità creditizia del portafoglio
IMPRESE SANE: COSTO DEL RISCHIO COMPATIBILE CON IL TARGET DI UCI
IMPRESE DEBOLI: LE ESPOSIZIONI DOVREBBERO AVERE ADEGUATE GARANZIE REALI O PERSONALI
IMPRESE RISCHIOSE: DOVREBBERO ESSERE EVITATE ESPOSIZIONI
RATING PD
0.03%
20 %
+
++
+++
12345+55- 6+66- 7+77- 8+88- 9
Sistema di Rating Corporate: le esposizioni hanno un ampio range di PD, che riflette un’attenta discriminazione della qualità del credito
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Score di bilancio storico e prospettico
Score qualitativoAnalisi cliente
Analisi operazione
Analisi garanzie L.G.D.
Analisi andamentale Score andamentale
P.D.
E.A.D.
Rating Integrato
SINTESI DEL RISCHIO
E.L. [*]
PERDITA ATTESA
Valutazione merito creditizio corporate
EL = PD x LGD x EADEL = PD x LGD x EAD
[*] Expected Loss: valore della perdita attesa su un dato orizzonte temporale (nella fattispecie un anno)
In sintesi:
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Agenda
L’utilizzo dei ratings:
Il rating corporate
Il rating small business
Finalità e funzionamento di Basilea 2
La metodologia di analisi creditizia
1. Nell’assunzione e gestione dei rischi di credito
2. Nel Pricing e nelle Politiche Commerciali
3. Nelle Politiche Creditizie
4. Nella Gestione Strategica
5. Nel Sistema Incentivante
L’evoluzione nel rapporto Banca/Impresa
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Valutazione controparteValutazione controparte
•Bilancio •Dati contabilità ordin./semplif.•Mod. Unico•Centrale Rischi/Credit Bureau•Anagrafe
Valutazione transazioneValutazione transazione
•Elasticità di cassa
•Prestiti a medio/lungo termine
•………...
+
Erogazione Small Business: rating di prima assegnazione
Valutazione del gestore
Valutazione del gestore
Decisione finale
Decisione finale
Processo elettronicoProcesso
elettronico
Figura con responsabilità primaria della relazione, sia dal punto di vista di marketing sia di rischiosità.
Figura con responsabilità primaria della relazione, sia dal punto di vista di marketing sia di rischiosità.
+
Valutazione garanzieValutazione garanzie
•Valore della garanzia•Valore della garanzia
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Il RISB sintetizza tutta l’informazione della Banca rilevante ai fini del rischio in una PD che permette la riconduzione della controparte ad una classe di rating
PD RISB
AnagrafeEconomici
Finanziari
Credit
BureauCR/CRIC Interni
Rating PD min PD max
R1 0.03% 0.51%
R2 0.51% 0.92%
R3 0.92% 1.57%
R4 1.57% 2.70%
R5 2.70% 5.03%
R6 5.03% 10.02%
R7 10.02% 27.98%
R8 27.98% 99.99%
~ 50%
L’assegnazione di pesi equivalenti alle componenti
di erogazione e andamentale è il risultato statistico della
massimizzazione delle capacità predittive del RISB
~ 50%Score
ErogazioneScore
Andamentale
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L’utilizzo dei ratings:
Il rating corporate
Il rating small business
Finalità e funzionamento di Basilea 2
La metodologia di analisi creditizia
1. Nell’assunzione e gestione dei rischi di credito
2. Nel Pricing e nelle Politiche Commerciali
3. Nelle Politiche Creditizie
4. Nella Gestione Strategica
5. Nel Sistema Incentivante
L’evoluzione nel rapporto Banca/Impresa
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ES. Nominale= 1.200
1 4 7
Valore nominale corretto per il rischio 960 1200 2016
Filiale Condirez. Regionale
Direzione Regionale
Competenze
Dati esemplificativi
Classe di Rating
Ante 07/2004
Post 07/2004
,000 €
Le competenze deliberative sono legate al rating …
Condirezione Regionale
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… così come i rinnovi
RATING TIPOLOGIA DI RINNOVO123456789
SEMPLIFICATO
STANDARD
ANTICIPATO
Per la “clientela virtuosa” è previsto che si possa attivare un “processo di rinnovo automatizzato” senza particolari incombenze operative per il gestore che segue la relazione.
Tale processo è guidato da contenuti prettamente creditizi ma deve offrire anche spunti valutativi sull’andamento del business ed è pertanto sempre sottoposto alla conferma da parte del gestore.
Analisi approfondita della controparte sotto gli aspetti qantitativi, qualitativi e gestionali.
Di norma vinene effettuata annualmente in fase con la data di revisione degli affidamenti.
Per la clientela rischiosa al verificarsi di una serie selezionata di eventi segnalateci di peggioramento del profilo di rischio del cliente, viene richiesta al gestore una revisione anticipata della posizione, al fine di decidere con tempestività di variare o meno la posizione del rischio
Semplificato
Standard
Anticipato
Il rinnovo consiste nella proroga della validità per una certa durata delle linee creditizie della controparte.
Definizione
Prima Modo indistinto
Dopo Legate alla rischiosità
Vantaggi
Riduzione incombenze prettamente operative, al fine di:
• favorire la relazione con il cliente
• concentrazione sulle controparti più rischiose
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Dati anagrafici
Comportamento con la banca
Centrale dei
RischiBilancio
Monitoraggio: le controparti Corporate e Small Business sono controllate mensilmente attraverso un sistema andamentale predittivo
In Bonis (BO)In Bonis (BO)
Sotto osservazione (IO)Sotto osservazione (IO)
A Rientro (AR)A Rientro (AR)
Scoring andamentale
Scoring andamentale
Classificazione mensile proposta
Classificazione mensile proposta
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Usando lo stesso sistema, le unità di controllo interno presso gli uffici periferici e centrali gestiscono il trend delle classificazioni proposte e le attuali classificazioni. Inoltre il sistema controlla se le regole sono state applicate e se il tempo massimo di permanenza concesso in ogni classe di rischio è stato rispettato
Usando lo stesso sistema, le unità di controllo interno presso gli uffici periferici e centrali gestiscono il trend delle classificazioni proposte e le attuali classificazioni. Inoltre il sistema controlla se le regole sono state applicate e se il tempo massimo di permanenza concesso in ogni classe di rischio è stato rispettato
AR
IO
BO NoNo
SiSi
Monitoraggio: gli score statistici sono usati in modo prescrittivo
CLASSIFICAZIONE PROPOSTA
MENSILMENTE
CLASSIFICAZIONE PROPOSTA
MENSILMENTEGESTOREGESTORE CLASSIFICAZIONECLASSIFICAZIONE
AR
IO
BO
La valutazione oggettiva dell’algoritmo è integrata dalle informazioni qualitative conosciute dal gestore
SCORESCORE
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Monitoraggio: i nuovi score sono molto precisi e hanno un grande potere predittivo
SCORE
Gli score riconoscono circa il 74% delle controparti che diventano successivamente non performing
T=-12 data di primo segnale
di rischio derivante dallo
score
T=-6 data di primo segnale
di rischio derivante dallo
score
T=0 data di classificazione
“non performing”
Tempo (mesi)
54% 20% 26%
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Agenda
L’utilizzo dei ratings:
Il rating corporate
Il rating small business
Finalità e funzionamento di Basilea 2
La metodologia di analisi creditizia
1. Nell’assunzione e gestione dei rischi di credito
2. Nel Pricing e nelle Politiche Commerciali
3. Nelle Politiche Creditizie
4. Nella Gestione Strategica
5. Nel Sistema Incentivante
L’evoluzione nel rapporto Banca/Impresa
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posizione di mercato
Trend macroeconomici
previsioni di settore
MODELLO DIMODELLO DI
PORTAFOGLIOPORTAFOGLIO
MODELLO DIMODELLO DI
PORTAFOGLIOPORTAFOGLIO
0,000%
0,050%
0,100%
0,150%
0,200%
0,250%
0,300%
0,350%
0
5000
0
1000
00
1500
00
2000
00
2500
00
3000
00
3500
00
4000
00
4500
00
5000
00
5500
00
6000
00
6500
00
7000
00
7500
00
8000
00
8500
00
9000
00
9500
00
1000
000
1050
000
1100
000
1150
000
1200
000
1250
000
1300
000
1350
000
1400
000
1450
000
1500
000
0
0,1
0,2
0,3
0,4
0,5
0,6
0,7
0,8
0,9
1
marginale
cumulata
+
rischio ambientale
Ratin
gR
atin
g
Politiche creditiziePolitiche creditizie
Misure RAPMMisure RAPMPerdita attesa Perdita
inattesa
Il modello di portafoglio costituisce la base per la definizione delle politiche creditizie e delle misure RAPM
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RAPM (Risk Adjusted Performance Measure) è l’indicatore che utilizza gli strumenti di misurazione del rischio di credito (sia a livello individuale sia a livello di portafoglio) fornendo un’unica misura indicativa della performance e del rischio prospettico
Margine di intermediazione -
Totale impieghi
Perdita attesa - Costo della Perdita inattesa
RAPM =
Dal rating Dal modello di portafoglio
Il nuovo approccio per indirizzare l’azione commerciale …
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……. al fine di produrre e massimizzare il valore
RAPM BENCHMARK
Copertura costi
Eccellenza risultati
La redditività risk adjusted, prodotta dalla gestione del business, è adeguata quando copre almeno i costi operativi e consente di remunerare gli azionisti al miglior ROE atteso del Gruppo.
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Un esempio su una filiale campione
Intervenendo solo sui 44 clienti con un RAPM negativo è possibile aumentare il margine netto (margine di intermediazione - perdita attesa - costo della perdita inattesa) e diminuire il capitale economico assorbito
R.A.P.M.
Nr. (%) Volume (%) Volume (%) Volume (%) Volume (%)
44 17.7% 1,412 16.0% 76,852 29.70% 2,037 75.30% 11,130 82.30% -2.44%
155 62.2% 5,522 62.7% 171,195 66.10% 642 23.70% 2,236 16.50% 2.70%
28 11.2% 1,199 13.6% 9,520 3.70% 15 0.50% 88
0.70% 12.34%
22 8.8% 674
7.7% 1,450
0.60% 11
0.40% 65
0.50% 45.25%
Filiale 249 8,806
259,017
2,705
13,519
1.77%
Perdita inattesaClienti Margine lordo Impieghi medi Perdita attesa
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Agenda
L’utilizzo dei ratings:
Il rating corporate
Il rating small business
Finalità e funzionamento di Basilea 2
La metodologia di analisi creditizia
1. Nell’assunzione e gestione dei rischi di credito
2. Nel Pricing e nelle Politiche Commerciali
3. Nelle Politiche Creditizie
4. Nella Gestione Strategica
5. Nel Sistema Incentivante
L’evoluzione nel rapporto Banca/Impresa
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0,000%
0,050%
0,100%
0,150%
0,200%
0,250%
0,300%
0,350%
0
50
00
0
10
00
00
15
00
00
20
00
00
25
00
00
30
00
00
35
00
00
40
00
00
45
00
00
50
00
00
55
00
00
60
00
00
65
00
00
70
00
00
75
00
00
80
00
00
85
00
00
90
00
00
95
00
00
10
00
00
0
10
50
00
0
11
00
00
0
11
50
00
0
12
00
00
0
12
50
00
0
13
00
00
0
13
50
00
0
14
00
00
0
14
50
00
0
15
00
00
0 0
0,1
0,2
0,3
0,4
0,5
0,6
0,7
0,8
0,9
1
marginale
cumulata
PREVISIONI DI SISTEMA (IMPIEGHI E
SOFFERENZE)
VALUTAZIONI GEO-SETTORIALI
0,000%
0,050%
0,100%
0,150%
0,200%
0,250%
0,300%
0,350%
0
50000
100000
150000
200000
250000
300000
350000
400000
450000
500000
550000
600000
650000
700000
750000
800000
850000
900000
950000
1000000
1050000
1100000
1150000
1200000
1250000
1300000
1350000
1400000
1450000
1500000 0
0,1
0,2
0,3
0,4
0,5
0,6
0,7
0,8
0,9
1
marginale
cumulata
0,000%
0,050%
0,100%
0,150%
0,200%
0,250%
0,300%
0,350%
0
50
000
10
0000
15
0000
20
0000
25
0000
30
0000
35
0000
40
0000
45
0000
50
0000
55
0000
60
0000
65
0000
70
0000
75
0000
80
0000
85
0000
90
0000
95
0000
10
00000
10
50000
11
00000
11
50000
12
00000
12
50000
13
00000
13
50000
14
00000
14
50000
15
00000 0
0,1
0,2
0,3
0,4
0,5
0,6
0,7
0,8
0,9
1
marginale
cumulata
0,000%
0,050%
0,100%
0,150%
0,200%
0,250%
0,300%
0,350%
0
50000
100000
150000
200000
250000
300000
350000
400000
450000
500000
550000
600000
650000
700000
750000
800000
850000
900000
950000
1000000
1050000
1100000
1150000
1200000
1250000
1300000
1350000
1400000
1450000
1500000 0
0,1
0,2
0,3
0,4
0,5
0,6
0,7
0,8
0,9
1
marginale
cumulata
T0 IPOTESI T1 RISCHIO/RENDIMENTO T1
PORTAFOGLIO 1
PORTAFOGLIO 3
PORTAFOGLIO 2RAPM
PORTAFOGLIO MIGLIORE IN TERMINI DI REDDITIVITA’ CORRETTA PER IL RISCHIO
PORTAFOGLIO MIGLIORE IN TERMINI DI REDDITIVITA’ CORRETTA PER IL RISCHIO
Le politiche creditizie individuano il portafoglio migliore sulla base di una serie di variabili (crescita sostenibile, minimizzazione del costo del rischio, massimizzazione della redditività corretta per il rischio…).
Le Politiche Creditizie (1/2)
37
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Un esempio di elaborazione sul portafoglio: la minimizzazione del costo del rischio. Crescite degli impieghi superiori al “best” non sono efficienti in quanto avvengono in un contesto di costo del rischio crescente.
INERZIALE
INERZIALEOTTIMIZZATO
BEST
FRONTIERA EFFICIENTE DEI PORTAFOGLI
Le Politiche Creditizie (2/2)
38
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Agenda
L’utilizzo dei ratings:
Il rating corporate
Il rating small business
Finalità e funzionamento di Basilea 2
La metodologia di analisi creditizia
1. Nell’assunzione e gestione dei rischi di credito
2. Nel Pricing e nelle Politiche Commerciali
3. Nelle Politiche Creditizie
4. Nella Gestione Strategica
5. Nel Sistema Incentivante
L’evoluzione nel rapporto Banca/Impresa
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Torino, 27 gennaio 2006
GESTIO
NE S
TR
ATEG
ICA:
DIR
EZIO
NE
Rating erogazione
Accettazione/ rifiuto condizioni
MERCATO
GESTIO
NE O
PER
ATIV
A:
RETE G
ESTO
RI
Controllo dei crediti
Modello di portafoglio
Allocazione capitale
Redditivitàrisk adjusted
Politiche creditizie
Selezione dei crediti
Portafoglio in malis
Score andamentale
Rinnovo
RATING INTERNI
PERDITE ATTESECAPITALE ASSORBITO
Modello Controllo di Gestione
Sistemi di incentivazione
Svalutazioni e accantonamenti
Reportistica
Portafoglioin bonis
GESTIO
NE S
TR
ATEG
ICA:
DIR
EZIO
NE
Rating erogazione
Accettazione/ rifiuto condizioni
MERCATO
GESTIO
NE O
PER
ATIV
A:
RETE G
ESTO
RI
Controllo dei crediti
Modello di portafoglio
Allocazione capitale
Redditivitàrisk adjusted
Politiche creditizie
Selezione dei crediti
Portafoglio in malis
Score andamentale
Rinnovo
RATING INTERNI
PERDITE ATTESECAPITALE ASSORBITO
Modello Controllo di Gestione
Sistemi di incentivazione
Svalutazioni e accantonamenti
Reportistica
Portafoglioin bonis
La gestione strategica
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Agenda
L’utilizzo dei ratings:
Il rating corporate
Il rating small business
Finalità e funzionamento di Basilea 2
La metodologia di analisi creditizia
1. Nell’assunzione e gestione dei rischi di credito
2. Nel Pricing e nelle Politiche Commerciali
3. Nelle Politiche Creditizie
4. Nella Gestione Strategica
5. Nel Sistema Incentivante
L’evoluzione nel rapporto Banca/Impresa
41
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Obiettivi su portafogli in bonis: verifica periodica della distribuzione delle posizioni in bonis per classe di Rating e per livello di Perdita Attesa
Obiettivi su crediti dubbi: esclusione delle esposizioni in sofferenza, in incaglio e/o ristrutturate dagli obiettivi di redditività o di volumi, “rettificando” il portafoglio a inizio anno tramite l’esclusione, ai fini della misurazione degli obiettivi, delle controparti passate a portafoglio problematico in corso d’anno
Obiettivi “operativi”: aggiornamento rating, gestione e riduzione sconfinamenti
L’utilizzo degli strumenti di credit risk management all’interno del sistema incentivante
Affinché l’inserimento nel sistema incentivante di obiettivi connessi al presidio del rischio di credito risulti efficace, occorre differenziare i parametri di valutazione in relazione a diverse variabili, quali, ad es., lo stato dell’esposizione (in bonis o non performing) e la dimensione del portafoglio.
Occorre, in altri termini, definire differenti tipologie di obiettivi lungo la filiera creditizia.
Si possono ipotizzare, pertanto, le seguenti “categorie” di obiettivi:
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Agenda
L’utilizzo dei ratings:
Il rating corporate
Il rating small business
Finalità e funzionamento di Basilea 2
La metodologia di analisi creditizia
1. Nell’assunzione e gestione dei rischi di credito
2. Nel Pricing e nelle Politiche Commerciali
3. Nelle Politiche Creditizie
4. Nella Gestione Strategica
5. Nel Sistema Incentivante
L’evoluzione nel rapporto Banca/Impresa
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L’ evoluzione nel rapporto Banca/Impresa (1/4)
Evoluzione del rapporto banca-impresa
Bassa qualità informativa ed elevato frazionamento dei
rapporti bancari
Bassa qualità informativa ed elevato frazionamento dei
rapporti bancari
Scarsa compartecipazione del sistema bancario alle dinamiche
aziendali
Scarsa compartecipazione del sistema bancario alle dinamiche
aziendali
RAPPORTO INTEGRATOStabile - Duraturo - Trasparente
IMPRESA BANCA
Effetti del Nuovo Accordo sul Capitale
ASIMMETRIA INFORMATIVA
IMPRESA BANCA
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Crescita del livello di sofisticazione dell’industria bancaria
Crescita del livello di sofisticazione dell’industria bancaria
Miglioramento della qualità dell’attività di
risk management
Miglioramento della qualità dell’attività di
risk management
Miglioramento delle strategie
business/prodotto
Miglioramento delle strategie
business/prodotto
Miglioramento nelle misurazioni
dei rischi
Miglioramento nelle misurazioni
dei rischi
Maggiore integrazione nel rapporto Banca - ImpresaMaggiore integrazione nel rapporto Banca - Impresa
Evoluzione del rapporto banca-impresa
Rende più efficienti i presidi e quindi
migliora la qualità del
servizio reso al cliente
Stimola la gestione attiva nei rapporti
con l’impresa favorendone la
comprensione dei bisogni
L’ evoluzione nel rapporto Banca/Impresa (2/4)
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RAPPORTOINTEGRATO
Stimolo verso iniziative di creazione di valoreStimolo verso iniziative di creazione di valore
Gestione attiva della creazione di valore per la clientela (customer value management) Efficienza dei processi di erogazione e maggiore oggettività nella valutazione Pricing corretto per il rischio Proattività nel rapporto Banca - Impresa Progresso nella cultura finanziaria e nella valutazione del contesto competitivo (attraverso il
coinvolgimento per le PMI della figura del Commercialista - consulente) Rafforzamento del potenziale di crescita delle imprese
Sviluppo di un sistema economico “sano”
Sviluppo di un sistema economico “sano”
IMPRESA BANCA
L’ evoluzione nel rapporto Banca/Impresa (3/4)
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BIS II diventa quindi una occasione nuova per ridisegnare il rapporto Banca – ImpresaBanca – Impresa alla luce di:
OGGETTIVITA’di giudizio
giudizi soggettivi, spesso condizionati dal feeling tra esponente aziendale/bancario
CELERITA’di risposta
tempi di risposta delle delibere lunghi e processi farraginosi
COMPLETEZZAdi servizio
scarsa comprensione degli effettivi bisogni aziendali
Punti di forza con BIS II
Criticità attuali
L’ evoluzione nel rapporto Banca/Impresa (4/4)
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Torino, 27 gennaio 2006
Fausto GalmariniDirettore CentraleUnicredito ItalianoPresidente Commissione Tecnica ABI per il credito e l’internazionalizzazione