CENTINAIA DI CITTADINI BLOCCANO LA MACRO ANTENNA DEL … · 2017-10-10 · primi candidati dei...

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n° 33 marzo/aprile 2006 mensile dell’Ecoistituto del Veneto ALEX LANGER e dell’associazione VeneziAmbiente redazione: viale Venezia, 7 Mestre (50 m dalla stazione) tel/fax 041.935.666 [email protected] Stavolta per chi votiamo? di Michele Boato Scrivo queste righe senza troppo entusiasmo, ma credo sia un dovere, per chi è impegnato da tanti anni a migliorare la qualità della vita e del- l'ambiente, discutere pubblicamente di come orientarsi anche nel momen- to del voto. segue a pag. 2 "Campane e sirene per bloccare l'an- tenna al Parco" e "Barricate nel Parco, fermata l'antenna" erano le locandine che il 9 marzo '06, a Mestre, annunciava- no le pagine intere dei quotidiani locali sulla battaglia nonviolenta vinta dal Comitato che ha impedito l'arrivo della maxi-antenna al Parco di Bissuola, il principale di Mestre. Alle 6 e 30 di mattina una delle "vedet- te" avvisa Renzo Bressanello e il grup- po di abitanti di guardia con gli stri- scioni (come ogni mattina dalle 6) che stanno arrivando al Parco due camion carichi di materiale e una gru. Immediatamente parte in bicicletta Elio Mattiazzi, con una sirena a tutto spiano; gira tra le case della zona per dare la sve- glia; partono anche una ottantina di telefonate ai componenti del Comitato, che da una decina di giorni sono all'erta e scendono immediatamente in strada. Da Mestre sud arriva in bici anche Michele Boato, coordinatore cittadino dei Comitati contro Antenna Selvaggia e per le Microcelle che, col megafono a tutto volume, avvisa gli abitanti delle case più lontane e chiede a don Gianni Dainese di suonare le campane della sua Parrocchia di via Rielta. Cosa che don Gianni fa immediatamente. Nelle settimane precedenti c'erano state almeno due riunioni alla settimana, presso il Centro Civico o il BARatto, il bar della Piscina del parco (solidale con gli abitanti, dove chi porta un libro riceve in cambio la colazione gratis): con Michele Boato si sono affrontate le tecniche non- violente di resistenza; col prof. Livio Giuliani, direttore Ispesl del Veneto, si è approfondita la riduzione delle esposi- zioni ai campi elettromagnetici con un progetto basato su microcelle (da 1 Watt o meno) invece che sulla macro- antenna; insieme si è costruita una lista di circa 80 persone (giovani e anziani, donne e uomini, lavoratori, studenti, casa- linghe e pensionati) disposte a fermare, anche con i loro corpi, l'installazione del- l'antenna. Tutti pronti a correre al Parco, a qualsiasi ora, appena sentito il suono della sirena, delle campane, del megafo- no o del telefono (con una "catena" simile a quella usata dagli scouts per avvisarsi delle riunioni). Tutti pronti a restare lì anche tutto il giorno e la notte, e i giorni successivi, naturalmente dandosi dei turni, portando sedie, tavoli e gazebo. Ed è successo proprio così mercoledì 8 marzo: alle 6 e 45 ci sono già oltre 50 persone a sbarrare ai camion e alla gru l'accesso al sito predisposto nelle setti- mane precedenti quando, prendendo di sorpresa tutti, erano iniziati i lavori con la costruzione di un basamento in cemento armato di circa 100 mq. LOTTA NONVIOLENTA A MESTRE CENTINAIADI CITTADINI BLOCCANO LA MACRO ANTENNA DEL PARCO segue a pag. 4 CON UNA FIRMA PUOI AIUTARE TERA E AQUA e L’ECOISTITUTO Da oggi puoi decidere a chi destinare il 5 per mille della tua imposta. A te non costa nulla, per i nostri progetti è un aiuto importante. È sufficiente firmare nel primo riquadro (sostegno volontariato e non profit) della dichiarazione dei redditi scrivendo il codice fiscale dell’Ecoistituto. 90066400277

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n° 33 marzo/aprile 2006 mensile dell’Ecoistituto del Veneto ALEX LANGER e dell’associazione VeneziAmbienteredazione: viale Venezia, 7 Mestre (50 m dalla stazione) tel/fax 041.935.666 [email protected]

Stavolta perchi votiamo?di Michele Boato

Scrivo queste righe senza troppoentusiasmo, ma credo sia un dovere,per chi è impegnato da tanti anni amigliorare la qualità della vita e del-l'ambiente, discutere pubblicamentedi come orientarsi anche nel momen-to del voto.

segue a pag. 2

"Campane e sirene per bloccare l'an-tenna al Parco" e "Barricate nel Parco,fermata l'antenna" erano le locandineche il 9 marzo '06, a Mestre, annunciava-no le pagine intere dei quotidiani localisulla battaglia nonviolenta vinta dalComitato che ha impedito l'arrivo dellamaxi-antenna al Parco di Bissuola, ilprincipale di Mestre.Alle 6 e 30 di mattina una delle "vedet-te" avvisa Renzo Bressanello e il grup-po di abitanti di guardia con gli stri-scioni (come ogni mattina dalle 6) chestanno arrivando al Parco due camioncarichi di materiale e una gru. Immediatamente parte in bicicletta ElioMattiazzi, con una sirena a tutto spiano;gira tra le case della zona per dare la sve-glia; partono anche una ottantina ditelefonate ai componenti del Comitato,che da una decina di giorni sono all'erta escendono immediatamente in strada. DaMestre sud arriva in bici anche MicheleBoato, coordinatore cittadino deiComitati contro Antenna Selvaggia eper le Microcelle che, col megafono atutto volume, avvisa gli abitanti delle casepiù lontane e chiede a don GianniDainese di suonare le campane dellasua Parrocchia di via Rielta. Cosa chedon Gianni fa immediatamente.Nelle settimane precedenti c'erano statealmeno due riunioni alla settimana,

presso il Centro Civico o il BARatto, il bardella Piscina del parco (solidale con gliabitanti, dove chi porta un libro riceve incambio la colazione gratis): con MicheleBoato si sono affrontate le tecniche non-violente di resistenza; col prof. LivioGiuliani, direttore Ispesl del Veneto, si èapprofondita la riduzione delle esposi-zioni ai campi elettromagnetici con unprogetto basato su microcelle (da 1Watt o meno) invece che sulla macro-antenna; insieme si è costruita una lista dicirca 80 persone (giovani e anziani,donne e uomini, lavoratori, studenti, casa-linghe e pensionati) disposte a fermare,anche con i loro corpi, l'installazione del-l'antenna. Tutti pronti a correre al Parco, aqualsiasi ora, appena sentito il suonodella sirena, delle campane, del megafo-no o del telefono (con una "catena" similea quella usata dagli scouts per avvisarsidelle riunioni). Tutti pronti a restare lìanche tutto il giorno e la notte, e i giornisuccessivi, naturalmente dandosi deiturni, portando sedie, tavoli e gazebo.Ed è successo proprio così mercoledì 8marzo: alle 6 e 45 ci sono già oltre 50persone a sbarrare ai camion e alla grul'accesso al sito predisposto nelle setti-mane precedenti quando, prendendo disorpresa tutti, erano iniziati i lavori con lacostruzione di un basamento in cementoarmato di circa 100 mq.

LOTTA NONVIOLENTA A MESTRE

CENTINAIA DI CITTADINI BLOCCANOLA MACRO ANTENNA DEL PARCO

segue a pag. 4

CON UNA FIRMAPUOI AIUTARE TERA E AQUA e L’ECOISTITUTODa oggi puoi decidere a chi destinare il 5 per mille della tua imposta. A te non costa nulla, per i nostri progetti è un aiuto importante.È sufficiente firmare nel primo riquadro (sostegno volontariato e non profit) della dichiarazione dei redditiscrivendo il codice fiscale dell’Ecoistituto. 90066400277

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marzo/aprile 20062

QUESTA VOLTA NIENTE VERDI COLOMBANegli anni scorsi ero candidato con iVerdi nonviolenti, nel 2004 allaProvincia e nel 2005 al Comune diVenezia, assieme a molti compagni distrada, come Carlo Ripa di Meana,Alessandra Cecchetto, AndreinaZitelli, Cristina Romieri, Mao Valpiana,Toio de Savorgnani, Paolo eFrancesco Stevanato. Il nostro simbo-lo, la Colomba, era diversissimo daquel sole che ride(va) che nel Veneto(e non solo) è tutt'uno con i CentriSociali Occupati di Caccia, Bettin,Casarini, D'Agostino e Zanella. Daquesti signori, sedicenti "ambientali-sti", siamo stati calunniati per cinqueanni: dal 2000 quando, a causa loro,siamo stati esclusi dall'allenza regio-nale per Cacciari, fino al 2005, quan-do nelle elezioni del Comune diVenezia, il polo "rossoverde" ci haportati a sostenere la candidatura diMassimo Cacciari e si è messo nel-l'angolo da solo, per inseguire l'aviditàdi un Bettin accumulatore di cariche,che ha trascinato con sé il bravo maingenuo Felice Casson. . Quest'anno abbiamo deciso di nonpartecipare direttamente alle ele-zioni, ma abbiamo ugualmente lenostre idee; eccole.

PRIMA SCELTA: PRODI O BERLUSCONI?Prodi ha, rispetto ai nostri pro-grammi, due problemi: il Mose e laTAV che, ha dichiarato di volere por-tare a termine. Quanto al Mosesiamo impegnati da anni per dimo-strare che ci sono progetti alternativiben più utili a fermare le acque alte emolto meno impattanti con l'ambientelagunare. Il sindaco Cacciari (a diffe-renza del precedente Costa, ferreoalleato di Bettin) ne ha preso coscien-za ed ha convinto anche Rutelli chebisogna virare verso le alternative,visto che non sono ancora stati fatti idanni irreparabili alle "bocche diporto", ma solo opere complementari.Così pure sta facendo, sembra conbuoni risultati, il segretario regionaledei DS Cesare De Piccoli conFassino, Assieme, si spera che con-vinceranno anche Prodi, se diventaPresidente del Consiglio.

Quanto alla TAV, l'impegno è di con-cordare tutto con le popolazioni localie la via d'uscita del potenziamentodella linea ferroviaria esistente non èimpraticabile.Berlusconi, sempre rispetto allenostre attese, di problemi ne hainvece una infinità: oltre al Mose ealla Tav, c'è l'inutile e pericolosissimoponte di Messina, una marea di ince-neritori, di centrali termoelettriche(invece di puntare decisamente,come è scritto anche nel programmadi Prodi, verso il solare ed il risparmioenergetico), i condoni edilizi che sonouna licenza a sfasciare il territorio, la"Legge Obiettivo" che taglia fuori tuttigli enti locali dalle decisioni sulle gran-di opere, come appunto la Tav, le stra-de, gli inceneritori, le centrali ecc. ecc.Perciò ci sembra senza dubbiomeglio votare, sia alla Camera cheal Senato, per uno dei partiti cheappoggiano Prodi.

SECONDA SCELTA: QUALEPARTITO? CHE CANDIDATO?Ora dobbiamo guardare dentro leliste, valutare i candidati che, anchecol nostro voto, possono andare inParlamento, anche se questa incredi-bile legge elettorale ha tolto del tuttola possibilità di dare la preferenza allapersona che più stimiamo. Ora le listesono bloccate, il che significa che, peresempio, se un partito riceve unnumero sufficiente da eleggere unsenatore nel Veneto, questo è auto-maticamente la persona che sta alnumero 1 nella lista di quel partito, Sei voti ne fanno eleggere due, scattaanche l'elezione di chi sta al n° 2 inquella lista, e così via.Perciò, prima di decidere, è beneanche sapere i nomi di chi, nei varipartiti, sta nella prima posizione, o

anche più giù, se si tratta di un partitoche si pensa possa prendere abba-stanza voti (per chi sostiene Prodialla Camera dei deputati, è il casodell'Unione, formata dai Democraticidi sinistra e dalla Margherita).

Per la CAMERA, all'interno dei partitiche appoggiano Prodi, il candidato"eleggibile" che secondo me ha lavo-rato meglio dal punto di vista ambien-tale (e perciò dà più garanzie di lavo-rare bene anche in futuro) è CESAREDE PICCOLI, al n.8 nella listadell'ULIVO, in una posizione non deltutto "sicura", ma che può essere elet-to col nostro aiuto. De Piccoli, autoredi uno dei progetti alternativi al Mose,valutata molto positivamente dagliesperti del Comune di Venezia, è cer-tamente più ambientalista dei dueprimi candidati dei Verdi-soli-che-rido-no che sono già stati in Parlamento enon hanno quasi lasciato tracciasignificativa del loro lavoro (salvo i"viaggi di studio" in giro per il mondo).Quindi, se vogliamo difendere l'am-biente, questa volta NON VOTIAMO“VERDI”, MA ULIVO.

Per il SENATO, sempre all'internodell'alleanza per Prodi, ci sono quat-tro buoni candidati: al n.1 di Rifondazione c'è TittiValpiana, pacifista nonviolenta diVerona, che è già da molti anni inParlamento. Ma la sua elezione è giàstra-sicura, non ha bisogno di soste-gni al di fuori della sua area. Al n.4 dei Democratici di Sinistra c'èEdo Ronchi che è stato un buonMinistro per l'Ambiente nel governoProdi, siamo felici della sua elezione,sicura anche senza il nostro soste-gno. Ancora più sicura l'elezionedell'ex magistrato Felice Casson aln.3 della stessa lista.

Il candidato che mi sento di soste-nere è, invece, ROMI OSTI, terzocapolista della ROSA NEL PUGNOal Senato, che sta dimostrando unaforte sensibilità ambientalista,anche con le sue battaglie control'invasione delle maxi-antenne deitelefonini e le campagne informativeper ridurre l'abuso dei dannosissimitelefoni cellulari. Nel Veneto la suaelezione si gioca per pochissimivoti, perciò è molto utile sostenerlocon il nostro voto personale al par-tito di cui è candidato.

segue da pag. 1

STAVOLTA PER CHI VOTIAMO?

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3marzo/aprile 2006

di Beatrice Giai Gischia

Molta partecipazione da parte dei cittadini etanta voglia di informazione: questi gliingredienti dell'incontro pubblico, organiz-zato in patronato dal Comitato per la salutee l'ambiente di Quarto d'Altino, sul tema"Gli inceneritori di Bonisiolo e Silea:quali rischi e quali alternative". Sonointervenuti Michele Boato, direttore dellarivista Gaia, e Paolo Stevanatodell'Ecoistituto del Veneto Alex Langer.Michele Boato si è soffermato soprattuttosulle convinzioni errate che sono sorte inrelazione agli inceneritori: "Intanto sonochiamati termovalorizzatori, un nome cheesiste solo in Italia che non ha alcun riscon-tro né nella legislazione europea né nellaletteratura scientifica. Serve solo per indo-rare la pillola, far credere che si tratti di cen-trali elettriche; in realtà, se si ricicla la carta,si recupera 3,2 volte l'energia che derive-rebbe dal suo incenerimento; per la plasti-ca, il rapporto è ancora più favorevole, 4 a1. Coloro che hanno interessi nella costru-zione degli inceneritori hanno sempresostenuto che la raccolta differenziata puòcoprire al massimo il 40% del totale deirifiuti da smaltire e il resto deve essere ince-nerito. I fatti hanno dimostrato, invece, cheintere province come Treviso, Vicenza eBergamo hanno superato il 50% e che

alcuni comuni della provincia di Trevisohanno differenziato fino all'80%, piazzan-dosi tra i comuni più "ricicloni" di tutta Italia"."Non è vero nemmeno - ha detto Boato -che incenerire costa meno: nel 1999l'Ecoistituto ha esaminato i costi reali di unaserie di inceneritori italiani ed è emerso cheincenerire costa il doppio di una seria rac-colta differenziata. Infine, vengono presen-tati come inceneritori per rifiuti speciali: inrealtà non sono costruiti solo per i rifiutiindustriali, sono macchine "onnivore" cheservono soprattutto per incenerire rifiutiurbani".

Ma il problema più grave sono le loro emis-siorni, macro inquinanti (anidride solforo-sa e carbonica, ossidi di azoto e di carbor-nio, acido cloridrico e fosforico), particolati(polveri di varia dimensione e ceneri volan-ti), micro inquinanti (organici, diossine,metalli pesanti). Tra queste le diossinesono le più pericolose: sono composti clo-rurati, prodotti dagli inceneritori e dagliimpianti di combustione industriale e diriscaldamento, che sono state riconosciutedagli scienziati dell'Epa (EnvironmentalProtection Agency) come sostanze cance-rogene certe. Nella maggior parte degliinceneritori italiani funzionanti. le emissionidi diossine vengono controllate solo duevolte l'anno. Paolo Stevanato ha citato ildecreto legislativo 22/97 (DecretoRonchi): "Nel decreto si dice che biso-gna attuare la prevenzione e la riduzio-ne della produzione e della pericolo-sità dei rifiuti; le strade per arrivare aquesto possono essere molteplici:noi siamo favorevoli e ci stiamo bat-tendo per incentivare dovunque laraccolta differenziata spinta, conriciclaggi che superino l'80%.Buonissimi risultati sono stati rag-giunti nei comuni dove si attua ilcompostaggio domestico, con

una riduzione della tariffa alle famiglieche lo praticano; inoltre, la raccolta diffe-renziata "porta a porta", con il pagamentodella tariffa solo per gli svuotamenti delrifiuto non riciclabile, ha lo scopo di incenti-vare al massimo il riciclo e la riduzione deirifiuti, con un conferimento giornaliero indiscarica irrilevante".Anche Quarto d'Altino è sulla buona strada:nel 2004 la raccolta differenziata ha rag-giunto il 40,4% "ma si può fare ancorameglio con l'impegno e la partecipazione ditutti. Gli inceneritori non servono: possiamoavere delle alternative più sane e piùresponsabili". (da Gente Veneta)

Il 18 gennaio 2006 la CommissioneEuropea ha avviato una procedura diinfrazione nei confronti del governoitaliano per i lavori del MOSE in corso aCa' Roman, nella laguna di Venezia, chenon rispettano le direttive europee sul-l’ambiente. Tale procedura è iniziata conuna lettera di messa in mora, a cui ilgoverno italiano dovrà rispondere dandoplausibili spiegazioni del suo operato,pena il defe E’ l'ennesima conferma diciò che da tempo andiamo dicendo: ilMOSE è un ecomostro che non solo nonfermerà le acque alte, ma produrrà danniincalcolabili ed irreversibili sull'ecosiste-ma lagunare.

Purtroppo i fautori del progetto, i soli checon il MOSE godono di un qualche profit-to, sembrano voler ignorare anche questarichiesta di approfondimento dell'impattoambientale del Mose. Come bulldozer,prima hanno fatto leggi ad hoc per impedi-re il pronunciamento delle istituzioni locali(in tempi in cui si blatera di federalismo)ora vorrebbero ignorare l’Unione Europea.Con questa procedura d'infrazione si eaggiunto un ulteriore motivo perché i can-tieri del MOSE vengano fermati: non haalcun senso spendere milioni di euro inopere che fra due mesi potrebbero esse-re definitivamente giudicate non compati-bili con la legislazione europea.

AAnncchhee ll’’UUEE bboocccciiaa iill MMOOSSEEECOLOGIA E

SPIRITUALITÀINCONTRO CONVIVIALE

SABATO 10 GIUGNO 2006nel bosco del Cansiglio con:

Jutta Steigenwalddon Nini Barbato

Toio de SavorgnaniCristina Romieri

DOMENICA 11GITA NEL BOSCO

iscrizioni per pranzo ed eventuale pernottamento

CENTINAIA DI PERSONE A QUARTO D’ALTINO

INCENERITORI, NO GRAZIEMEGLIO RICICLARE

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marzo/aprile 20064

CHIMICA A MARGHERA

17 ANNI DI MORTE E DISTRUZIONEdi Luciano Mazzolin *

Prima si tenta di spacciare l'ultima bozzadell'accordo sulla chimica, come la riso-luzione dei molti problemi del polo chimicodi Porto Marghera che di fatto renderebbeinutile o rinviabile a tempi indefiniti ilReferendum popolare richiesto da oltre13.000 cittadini. Poi si tenta la strada piùdisperata: si minaccia un ricorso legale con-tro la validità del referendum perché la chi-mica è problema nazionale.Ritengo che sia il solito inganno, una com-media vista e rivista, la stessa cordata disempre che si agita i padroni della chimicaseguiti da tutti quelli che in questi anni lihanno serviti fedelmente.Ricordo alcuni accordi ed occasioni che nonsi sono voluti attuare. Nel 1989 venne sotto-scritto a livello nazionale un accordo (la "let-tera d'intenti") tra Governo, Multinazionalidella chimica e parti sociali che prevedevamoltissime modifiche (mai fatte) chedovevano rendere la chimica più sicura, piùcompatibile con l'ambiente. Si doveva modi-ficare il ciclo produttivo del cloro con le cellea membrana, eliminare il fosgene dal cicloproduttivo del Tdi, eliminare prodotti perico-losi e cancerogeni; introdurre nuove produ-zioni più compatibili con l'ambiente ecc.Da allora sono stati sottoscritti diversiaccordi, mai attuati nelle parti che riguar-davano le migliorie ambientali e la sicurezza(considerati forse come costi inutili); da ulti-mo c'è stato "L'accordo della Chimica"del 1998, anche questo mai attuato nelleparti "di migliorìe ambientali".In questi diciassette anni quante volte sonostati ammortizzati i vecchi impianti obsoleti?Quanto ci hanno guadagnato le varie multi-nazionali che hanno venduto, comprato echiuso gli impianti ormai vetusti del petrol-chimico di Porto Marghera senza mai spen-dere una lira (euro) nelle migliorie ambienta-li che si impegnavano a fare nei vari accordie che poi regolarmente non facevano? Madov'erano i rappresentanti delle istituzio-ni e dei sindacati che avevano firmato gliaccordi e che dovevano garantire il lororispetto?Quante mozioni anche condivisibili sonostate votate in questi 17 anni nei palazzidella politica (Consigli di quartiere, Comune,Provincia, Regione, Parlamento) con cui cisi impegnava a rendere la chimica sicurae compatibile, alla bonifica delle aree con-taminate, senza che nulla cambiasse?Quanti incidenti, sono accaduti in quelliche, industriali e sindacati, continuano aconsiderare e spacciare come impianti sicu-ri e all'avanguardia. Quante migliaia diinquinanti sono stati sversati in aria, acqua

e suolo in questi ultimi 17 anni dalle norma-li attività e nei vari incidenti e “fuoriservizi”.Quante morti e malattie ha causato nel ter-ritorio di ricaduta e in fabbrica tra i cittadini elavoratori in questi ultimi 17 anni la chimicadi Porto Marghera?Quanti posti di lavoro sono stati persi inquesti 17 anni per ristrutturazioni industriali,e chiusure volute unicamente dai vari padro-ni “giustificate” dal taglio dei costi e dall'au-mento dei profitti? Quanti anni dovremoancora convivere con questa chimica dimorte e distruzione? Chi dovrebbe vigilaree garantire il rispetto di eventuali e futuriaccordi di modifiche e di chiusure atempo? Gli stessi che in questi 17 anni nonhanno mai fatto niente per non disturbare ivari manovratori?Quanti incidenti dovremo subire ancora?Quante sostanze cancerogene e nocivedovremo respirare a mangiare ancora?Tutti ricordiamo le dichiarazioni dei moltipolitici che dopo l'incidente alla DowChemical del 28 novembre 2002 avevanodetto "basta con questa chimica"; ora iltempo è passato e forse si son dimenticatidelle promesse fatte! Quanti incidenti, quan-ti feriti o morti ci vorranno per far ritornare aloro la memoria?Le migliaia di cittadini che hanno richiesto ilReferendum sulla chimica pretendono ehanno il diritto di esprimere la propria opi-nione. Devono poter decidere sul loro futuroe dare precise indicazioni ai palazzi dellapolitica su cosa vogliono veramente. Vogliamo subito il Referendum.

*Lavoratore al Petrolchimico dal 1974 al 2004,attivo nelle associazioni Medicina Democratica

e Gabriele Bortolozzo

ANCORA AMIANTO!Il comune di Paese (Tv) ospita la piùgrande discarica d'amianto d'Europa.Lo smaltimento dell'amianto ha uncosto superiore a 50 milioni di euroall'anno.La discarica è stata autorizzata nel 2004dalla provincia di Treviso senza la valu-tazione di Impatto Ambientale, nono-stante sia obbligatoria per tutte le nuovediscariche, e per i rinnovi di quelle vec-chie; ha una capacità di 460.000 metricubi e si trova a poche centinaia di metrida centri abitati.Le fibre di amianto sono quasi invisibili,così sottili che ce ne vogliono 335.000per fare il diametro di un capello, e cau-sano il mesotelioma pleurico, altrimentidetto cancro ai polmoni. L'incubazionepuò durare fino a 40 anni e il picco dellamortalità è previsto tra il 2013 e il 2015.Vista la situazione senza speranza dellaprovincia di treviso ne approfitterei percostruirvi qualche inceneritore e unadiscarica di scorie nucleari. Ovviamentesenza la VIA, come da tradizione locale.Per gli altri cittadini un consiglio: se ilvostro vicino ha un tetto d'amianto sul

garage non denunciatelo.Se lo fate, oltre a inala-

re polveri sottili all'attodella rimozione, lofarete inalare a tuttal'Italia settentrionaledirettamente dal Tir

diretto a Treviso.Beppe Grillo

Poi, sentendo le campane di don Gianni (che la domenica precedente, a tutte le messe,aveva invitato i parrocchiani ad unirsi al Comitato per fermare l'antenna), la sirena e tuttoil resto, le persone continuano ad arrivare: mamme con i bambini in carrozzella o anchepiù grandi, che quel giorno non sono andati all'asilo o a scuola, lavoratori che si sonopresi un giorno di ferie, anziani scesi con la sedia, lo stesso don Gianni che, al megafo-no, ringrazia il Comitato, parecchi consiglieri di Municipalità e qualche consigliere comu-nale di maggioranza e di opposizione. Polizia, Carabinieri, Vigili urbani arrivano ma restano lontani dal luogo dove i cittadini,spostando e incatenando una serie di pannelli del cantiere, hanno fremato i camion, Alle10,30 i camion se ne vanno, vengono seguiti da una "vedetta" che torna riferndo chehanno scaricato l'antenna nella sede di Tim vicino alla ferrovia. E' il segno che la mobi-litazione ha impedito il blitz. Il comitato raggiunge il sindaco Cacciari, già preavvisato daMichele Boato qualche giorno prima, e gli chiede una ordinanza di blocco dei lavoro "permotivi di ordine pubblico"; il Sindaco, di ritorno da Milano, va dal Prefetto, non ottienel'ordinanza, ma raggiunge il Parco alle 15 e invita i Comitato a partecipare ad una riu-nione con gestori e Prefetto l'indomani alle 12, con la garanzia che i lavori sono sospe-si fino alla riunione. Una seconda, piccola vittoria. L'indomani, in Prefettura i gestori siimpegnano a non procedere con i lavori finchè il Consiglio di Stato non avrà deci-so sulla richiesta della loro sospensiva, fatta dal Comune di Venezia in quei giorni. IlComitato tira un respiro di sollievo e si prepara ad andare in massa a Roma nel giorno

segue da pag. 1 - ANTENNE

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marzo/aprile 2006 5

di Nadia Zanoni

A Mirano, Mira e Martellago come inaltri comuni e ripresa l'interessante ini-ziativa del "Pedibus e Bicibus", unainteressante iniziativa e modalità perriprendere un modo intelligente, salu-tare, comodo e divertente di andare ascuola senza la necessità di utiliz-zare l'auto di mamma e papa. I bam-bini e le bambine vengono portati adelle "fermate" e da 11 insieme ai lorocompagni accompagnati a piedi e/o inbicicletta vanno fino a scuola, lungopercorsi scelti con particolare attenzio-ne per le condizioni di percorribilitàL'esperienza di Mirano, partita gia loscorso anno, promossa dall'associa-zione FIAB/GIS ciclisti e pedoni, estata accolta dall'AmministrazioneComunale con un entusiasmo e impe-gno particolare dell'assessora MariaRosa Pavanello e della collega Anna

Gnata. Tutto ciò ha determinato uncoinvolgimento motivato e proficuo deigenitori, dell'associazione Auser edegli insegnanti, che insieme hannocreduto e sostenuto la realizzazione diPedibus e Bicibus.Il successo ha anche favorito, da partedella Amministrazione Comunale, ladeterminazione di attuare il PUM,Piano Urbano della Mobilita, che stadando già in questo periodo le primerisposte al miglioramento delle condi-zioni di salubrità, sicurezza e piacevo-lezza di essere utenti pedoni e ciclisti.Anche nella vicina città di Mira, graziealla forte sensibilità dell'assessoraSilvana Zanon, si stanno avviando unaserie di esperienze, tra cui il Pedibus,che vanno a creare una nuova visionee volontà di intervenire con soluzionipossibili alla grave ingerenza del traffi-co motorizzato sulla qualità della vitanelle nostre città.

A Mira l'associazione FIAB/GIS hapotuto condividere un avvio gioiosodelle nuove esperienze di gestionedella mobilita da casa a scuola e ingenerale sui brevi e medi spostamenti,proponendo una festosa pedalata cheha visto la partecipazione di alcunecentinaia di persone. Partite da Oriagoe da Mira, si sono incontrate al FortePoerio per una interessante visita, chesi e conclusa con una allegro ritorno,tutti in bici fino al centro di Mira.

Per ulteriori informazioni www.biciclick.itwww.comune.ve.itwww.comune.mira.ve.it

L’ESPERIENZA DEL PEDIBUS

ASSIEME ASCUOLA, APIEDI E IN BICI

Agnese ogni giorno dàcibo e cure a un centi-naio di gatti randagi,sparsi in numerose

colonie situate in varieparti di Mestre. Ha

urgente bisogno di aiutimateriali e soprattutto

di collaborazione,anche parziale (sostitu-zione in caso di malattia

o impedimento, etc.).Per contattarla:

041.900456 o al 347.5916350

La bretella al limitare del bosco non si fa più: Veneto Strade, Province di Venezia e Treviso ei Comuni di Cessalto e Treviso, hanno preso atto dell'impossibilità di superare il veto posto dallaSoprintendenza al tracciato ad ovest del Bosco di Olme ed è quindi necessario pensare a solu-zioni alternative. "Non avendo avuto ancora risposta il ricorso della Regione al Presidente del con-siglio, Berlusconi - ha detto il sindaco Beraldo - ed essendo stato il veto della Soprintendenza con-fermato dalle osservazioni fatte dal Ministero del Beni Culturali, si è creata una situazione d'im-passe di cui ha dovuto prendere atto anche il sindaco di Cessalto che era il più arroccato nel difen-dere il tracciato ad ovest del bosco. Ci siamo quindi riconvocati a fine marzo per valutare le pro-poste alternative proposte da Veneto Strade".Gridano vittoria gli ambientalisti ed in particolare Annalisa Guiotto, portavoce del Comitato"Cittadini per il Territorio" che in nome della salvezza del bosco di Olmè, uno degli ultimi lembiresidui della foresta planiziale originaria, ha guidato la rivolta ambientalista contro la strada coin-volgendo non solo tutte le maggiori sigle, dal Wwf all’Ecoistituto, Legambiente, Italia Nostra eAssociazione naturalistica sandonatese, ma anche scrittori e poeti del livello di Mario Rigoni Sterne Andrea Zanzotto, e semplici cittadini. "Siamo soddisfatti - dice Guiotto - del risultato raggiunto: èuna conquista del lungo e complesso impegno del nostro Comitato, di Associazioni di tutelaambientale, di tanti intellettuali di indiscusso valore e di semplici cittadini, che ci hanno sostenuto.È venuto ormai il tempo di abbandonare la frammentarietà dell'azione urbanistica che ha fattoscempio della pianura veneta, ricca di storia e di natura, un tempo terra dell'armonia e della bel-lezza, ora spazio per capannoni (magari vuoti), svincoli, e bretelle. Viene così evitata la compro-missione del bosco di Olme, area di pregio ambientale che la nuova strada avrebbe pesantemen-te danneggiato. Ora le amministrazioni comunali si adoperino per affrontare la questione della via-bilita e delle misure che si intendono assumere per decongestionare i centri cittadini, non solo defi-nendo eventuali tracciati compatibili, ma in primo luogo coinvolgendo attivamente la popolazioniche sulla questione hanno formulato timori, ma anche proposte concrete". Maurizio Marcon

SALVO IL BOSCO DI CESSALTO E CEGGIAVENETO STRADE RINUNCIA ALLA BRETELLA S.O.S.

GGAATTTTII

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PER RIDURRE I RIFIUTI

DETERSIVI ALLA SPINA

marzo/aprile 20066

Per gli esperti e il packaging, per i comu-ni mortali l'imballaggio, per i no global unospreco globale, per le massaie una gran-de seccatura. Trattasi delle scatole checontengono i prodotti di uso comune,siano alimentari o articoli per la casa.Scatole, barattoli e pacchetti destinati,una volta fatta la spesa e arrivati a casa,a finire nelle immondizie. Tanto,non servono più. Quanto incide ilpackaging sul costo del prodotto? Equanti rifiuti in più vengono prodotticon tutto questo scatolame? E daquesti presupposti che nelNordest e partita "Mille Bollepoint", un'iniziativa di un grup-po di rivenditori di ricambi eaccessori per elettrodomestici chehanno deciso di proporre ai clienti deiprodotti alternativi, di qualità ma economi-ci, visto che il risparmio consiste nell'eli-minazione del packaging. Insomma,detersivi alla spina. Un po' come labirra presa al bar, con la differenza chein questo caso il "bicchiere", il conte-nitore, bisogna portarselo da casa.Dopo aver toccato Vicenza, Verona,Padova, Treviso, Vittorio Veneto, Trento,Udine e Trieste, "Mille Bolle point" è sbar-cato a Mestre, per la precisione allaRaem di via Fradeletto. "Abbiamo comin-ciato nel mese di ottobre - racconta il tito-lare Stefano Susanetti - senza alcunapubblicità, senza inserzioni ne volantinag-gi. L'unica reclame il prodotto espostoall'ingresso del negozio, con i bidoni da

cui si spillano i detersivi. È bastato ilpassa-parola per far conoscere il prodot-to e la sua convenienza: adesso ne ven-

diamo circa 200 chili al giorno". Maperché ci si converte al detersivo allaspina? "Per l'80 per cento dei clienti - diceSusanetti - si tratta di una convenienzaeconomica, visto che il prodotto, che -quanto a qualità si colloca in una fasciaalta, è decisamente vantaggioso".Vantaggio triplo - sostiene - rispetto a pro-dotti analoghi che si trovano sugli scaffalidei supermercati: con il detersivo allaspina non si pagano più il flacone, l'eti-chetta e il cartone per l'imballaggio. "Mac'e anche un 20 per cento di clientela diceSusanetti - che è sensibile alla questioneambientale, che rifiuta l'idea di com-prare un prodotto inscatolato e di

dover poi buttare le scatole". Ma quan-to detersivo si è costretti a comprare conquesto sistema? "Quanto si vuole. Noiabbiamo sei tipi di detersivo: per lavatri-ce, ammorbidente, lavalana, lavapiatti elavapavimenti, oltre a due tipi di polvere,per lavatrice e lavastoviglie, tutti prodottida un saponificio veronese! Se al clientebasta poco prodotto, può venire quicon una bottiglietta da mezzo litro. Oanche meno. Tanto è alla spina".

da Il Gazzettino

I PREZZIAcquistare detersivo sfuso garantisceun risparmio fino al 40% circa.

DETERSIVI LIQUIDILavatrice 1,30 € / kgAmmorbidente 0,70 € / kgLavalana 1,00 € / kgLavapiatti 0,80 € / kgLavastoviglie 2,60 € / kgLavapavimenti 0,70 € / kgMultiuso 1,00 € / kgPulivetro 1,00 € / kgSanificante 3,00 € / kg

DETERSIVI IN POLVERELavatrice 2,00 € / kgLavastoviglie 2,00 € / kg

I “Mille bolle point” si trovano a Bassano,Castelfranco, Lavis, Mestre, Montebelluna,Padova, Parona, Rovereto, San Vende-miano, Trento, Treviso, Udine, Verona,Vicenza, Vittorio Veneto

Dopo Montebelluna (Tv) anche aVigonovo (Ve) i neonati tornano alla tra-dizione. Basta ai pannolini usa e getta,tanto comodi quanto inquinanti, si tornaai pannolini lavabili, ecologici e noninquinanti, divenuti una vera e propriararità nel mercato d'oggi. La singolarecampagna di sensibilizzazione al rispettodell'ambiente e stata promossa dalcomune di Vigonovo in accordo conl’Azienda dei rifiuti Acm ed è rivolta a tuttii genitori, avendo come obiettivo il miglio-ramento della salute dei propri bambinied una migliore tutela dell'ambiente. Ivecchi pannolini impiegano parecchiedecine di anni per decomporsi, mentrei nuovi pannolini multiuso creano minoririfiuti e donano maggiore salute alla pelledel bambino che, grazie alle fibre di coto-

ne, può respirare liberamente a contattocon la fibra naturale.Per testare la validità dell'iniziativa, ilComune ha distribuito gratuitamente unkit di prova ai genitori dei bimbi da zero aun anno. Con questa iniziativa, che pro-muove comportamenti sani ed ecologici,i genitori guadagnano in termini di rispar-mio economico e tutti traiamo i vantaggidi una maggiore tutela ambientale"

Gianluigi Dal Corso - da Il Gazzettino

INCENTIVO DI 350EURO PER PASSAREDA BENZINA A GAS

Sono disponibili incentivi pari a 350 europer la conversione di veicoli da benzina ametano o Gpl. Per usufruire dell’incentivobisogna prenotare la trasformazione pres-so un'officina aderente all'iniziativa che,dopo avere verificato la disponibilità deifondi, comunica quando potrà installaresul veicolo l'impianto a gas. L'incentivo èvalido fino ad esaurimento dei fondi. Ilbando rimarrà aperto fino a fine aprile.La prenotazione si effettua attraverso gliUrp della Provincia di Venezia, e in quellidei Comuni di Mira, Spinea e Jesolo.Il bando riguarda i Comuni di Mira,Chioggia, Mirano, Spinea, Venezia,Portogruaro, San Donà e Jesolo.

Basta pannolini “usa e getta”tornano i ciripà

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marzo/aprile 2006 7

di Martina Tonin

Striscioni e cori di protesta contro lecave ad accogliere il Ministro dell'am-biente Altero Matteoli, giunto a Tarzo a finefebbraio 2006, in occasione della presen-tazione ufficiale del "Progetto per il risana-mento dei laghi".Centinaia di cittadini, insieme ad associa-zioni ambientaliste e gruppi politici dell'inte-ra Vallata, hanno manifestato tutta la pro-pria preoccupazione per le nuove escava-zioni nella montagna di Revine Lago,rese di fatto possibili dopo l'approva-zione in Regione del Piano d'area dellapedemontana Vittoriese e dell'AltaMarca.La conferenza è cosi diventata l'occasioneper un confronto aperto sulla problematicadelle escavazioni e i gruppi di protesta, rac-coltisi davanti alla palestra comunale circaun'ora prima dell'arrivo del Ministro, hannocontinuato la contestazione anche duranteil convegno. Presenti il gruppo Uniti perRevine Lago, Valsana Nostra, l,egambien-te Valle del Soligo, WWF, MountainWilderness, Ecoistituto del Veneto,Comitato Salvaguardia della Vallata,associazioni culturali Al Portego, AlMazarol, La Via dei Mulini, Va' de leFemene, Circolo Margherita la Vallata-Tarzo. Caterina Fantinato, portavocedella protesta, ha attaccato i responsabiliamministrativi presenti all'incontro: "Avetetolto due vincoli fondamentali cheerano stati posti su tutto il territoriodella Vallata, una vera diga contro la rea-lizzazione di qualsiasi cava. Ora, quelladiga è stata fatta saltare. Le conseguenzee i rischi che si aprono sono terribili. A tute-la del nostro territorio chiediamo che laRegione ritiri immediatamente il Piano eriadotti quello predisposto dai sindaci nel2003".La seduta è stata aperta dai primi cittadiniDal Mas e Zardet, che hanno dato lettura diun documento redatto insieme ai colleghi

di Cison di Valmarino, Follina e Miane perfare chiarezza sulla loro responsabilità nelPiano: “Le modifiche sono state apportatesu richiesta del dirigente della Direzionegeologica ed attività estrattive dellaRegione ed il Piano e stato adottato dalcomitato con il voto favorevole dei quattrodirigenti regionali. Abbiamo predisposto unapposito documento nel quale si chiede ilripristino di quanto inizialmenteconcordato, che verràinviato agli ufficicompe ten t i

della Regione".Secondo il presidente della ProvinciaMuraro, non ci sarebbe stata alcunavolontà politica nel sostituire i due commi,ma solo una motivazione tecnica: "Unpiano d'area non può modificare l'attivitàestrattiva che è superiore gerarchicamentea quella urbanistica". L'assenza delle sosti-tuzioni avrebbe dunque inficiato l'intero

Piano d'area. Le autorità intervenutehanno espresso la propria con-

trarietà all'ipotesi di nuovecave e la ferma volontà di

collaborare per una rina-scita della Vallata. Il

Ministro Matteoli, inmerito al proble-ma cave, ha

tranquillizzato i manife-stanti garantendo la costan-

te supervisione da parte delGoverno centrale nella difesa e

salvaguardia del territorio.

AAllttrrii nnoo aallllee ccaavvee iinn mmoonnttaaggnnaa

PPRREEMMIIOO EECCOOLLOOGGIIAA LLAAUURRAA CCOONNTTIIPPEERR TTEESSII DDII LLAAUURREEAAÈ uscito il bando del 7° Premio Ecologia Laura Conti promosso dall'Ecoistituto delVeneto. L'edizione scorsa ha avuto un notevole successo, sia di partecipazione (ben232 tesi giunte) sia di diffusione mezzi di informazione. Il settimanale Vita ha dedica-to una intera pagina al concorso e la vincitrice è intervenuta in un noto programma diRai 3. Il Premio, assieme alla schedatura di tutte le tesi pervenute (500 circa), sista rivelando un validissimo strumento per valorizzare e far conoscere ottime ricer-che di neolaureati. Il bando completo si può scaricare dal sito www.ecoistituto-italia.org.

PPRREEMMIIOO EECCOOLLOOGGIIAA LLAAUURRAA CCOONNTTII

TREVISO - REVINE LAGO

RIVOLTACONTRO LE CAVE

"I laghi di Revine e le montagne circostantinon si toccano". E' il chiaro messaggio diMountain Widerness, Ecoistituto AlexLanger e Comitato per la Salvaguardiadella Vallata, uniti contro l'eventuale prolife-razione dell'attività estrattiva, sia in cava chein galleria, che le modifiche al piano d'areadella pedemontana vittoriese e Alta Marca,apportate in Regione lo scorso dicembre,non escluderebbero. Si allunga la lista. deino a nuove escavazioni in montagna dopol'opposizione alle modiche del piano d'areamanifestate da sindaci della vallata, gruppoUniti per Revine Lago, Valsana Nostra,Legambiente Valle del Soligo, WWF, asso-ciazioni Al Portego, Al Mazarol, La Via deiMulini, Va' de le Femene, Per il Veneto conCarraro e Comunità Montana delle PrealpiTrevigiane, reduci dall'animata visita dell'on.

Altero Matteoli a Tarzo per la presentazioneufficiale del "Progetto per il risanamento deilaghi". Sono in molti a chiedere il ripristinodell'originale piano d'area che non prevede-va cave sotterranee e attività di estrazione diquarzite e pietre locali. "I sindaci hannodelegato Scottà, Scotta si e distratto, Zaiaha firmato, la Regione ha cambiato il testodel Piano d'Area sbottano Toio deSavorgnani, Michele Boato e Dario DeRiz. Risultato: si potranno iniziare nuovecave e le piccole cave per uso localeandranno in mano ai grossi cavatori, diven-tando cave da milioni di metri cubi, alla fac-cia dello sviluppo turistico. Il MinistroMatteoli deve essere più chiaro: quantenuove cave ha bloccato in 5 anni?Chiediamo che ognuno si prenda le sueresponsabilità". Angela Deganis

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DIAMO UNA MANO aTERAeAQUA

versi,pensieri,

idee in libertà

In redazione: Michele Boato, Lorenzo Caverni, Monica Zabeo, Paolo Stevanato

Tera e Aqua è stampata su CARTA RICICLATA

GAIA trimestrale di eco-logia, nonviolenza e tecnologie appro-priate, edito dall’Ecoistituto del Veneto 60pagine, 40 articoli.Si riceve solo in abbonamento con 20euro sul c/c postale 29119880 intestato a:Ecoistituto del Veneto-Mestre scrivendo“abbonamento a Gaia” o portandoli all’Eco-istituto in v.le Venezia 7, dalle 17 alle 18.

TERA E AQUAIN RETE

TeA si può leggere anche nel sito www. ecoistituto-italia.org

dove trovate anche indici e copertine diGaia, potete fare ricerche a tema su oltre

10mila articoli e riviste ecologiste, conosceretutte le tesi a carattere ambientale che

hanno partecipato al premio ecologia LauraConti, avere informazioni per i consumatori,

collegarvi con gli altri Ecoistituti italiani.

Tera e Aqua vive del contributo volontario di chi lo rice-ve. Per stampare e spedire 3.300 copie ogni mese spen-diamo 630 euro, molti di più di quelli che, finora, arriva-no da voi. Perciò insistiamo a chiedervi di VERSAREQUANTO POTETE su c/c postale 29119880 intestato a“Ecoistituto del Veneto - Mestre”, scrivendo nella causale“per Tera e Aqua” oppure portateli di personaall’Ecoistituto in viale Venezia, 7 (50 m dalla Stazione diMestre ) dopo le 17.

Questo mese ringraziamo: Albanese Anna Paola, Antonello Giorgio,Associazione ARCAM, Barbini Mary Lisa, Bassi Enrica, Bedogna Giuliana,Beraldo Piergiorgio, Berto Graziano, Bettin Melania, Bettinzana Pierluigi, BiasiDario, Brugnaro Ferruccio, Candiz Francesco, Ceretta Giuliana e CasaleDanilo, Chiti Claudio, Coppetelli Antonio, Costamagna Roberto, De NardiTullio, De Rocco Roberto, Facchinetti Francesco, Facchinetto Mario, FagarazziLaura, Favaretto Fabio, Ferro Lucia, Ferro Marco, Finco Leonardo, FurlanettoLino e Leonilda, Gerosa Stefano e Prencipe Germana, Mancini Mirella,Mantovan Paolo, Mazzarini Marco, Meneghello Tarcisio, Moraitini CappellessoCaterina, Mulas Antonino, Norbiato Dino, Novello Alberto, Ovan Nino, PetrellaDario, Pibiri Grazia, Poli Enrico, Ragazzoni Giorgio, Rampado Luca, RampadoLuca, Riccio Luigi, Righetti Paolo, Rigo Walter, Rizzardi Raffaele, RodelliSante, Salgaro Maria Cristina, Sangiorgi Emanuele, Scarsi Gino, StevanatoAnna, Tebaldi Paola, Trimarchi Antonino, Viaro Cinzia, Zilio Giancarlo

Trasmissione GAIAogni martedì ore 10,30

FM 99,1 Mestre 93,5 VE e TV

RADIOBASE

NON PREGARE, GENERALE

Non pregare IddioPrima della battaglia,signor Generale,né lei, signor Presidente.Prima della guerra che vuol scatenarecontro un Popolo di fatto innocente:non preghi per niente.Il Dio che vuoi pregare non stacon coloro che armati procedonoallo sterminio di un nemico,reale o fabbricato,perché sempre Lo troveraifra le macerie di un villaggio distruttodalle tue bombe,e Lo troverai che tiene fra le braccia il bambino che hai privato dei suoi genitori.Il Dio dell'Amore universale non è con te,né contro di te:quel Dio è controogni violenza

Davide Melodia

Davide, storica figura della nonviolenza,pastore evangelico, guida turistica, ci ha lasciato qualche settimana fa.

CUORE DI LEGNO

Il mio vicino di casa è robusto.È un ippocastano di corso Re Umberto.Ha la mia età, ma non la dimostra.Alberga passeri e merli, e non ha vergogna,in aprile, di spingere gemme e foglie.Fiori fragili a maggio,a settembre ricci dalle spine innocueCon dentro lucide castagne tanniche.È un impostore, ma ingenuo: vuole farsi credereEmulo del suo bravo fratello di montagna signoreDi frutti dolci e di funghi preziosi.Non vive bene. Gli calpestano le radiciI tram numero otto e diciannove,ogni cinque minuti, ne rimane intronato.E cresce storto, come se volesse andarsene.Anno per anno succhia lenti veleniDal sottosuolo saturo di metano.È abbeverato d'orina di cani.Le rughe del suo sughero sono intasateDalla polvere settica dei viali.Sotto la scorza pendono crisalidiMorte che non diverranno mai farfalle.Eppure nel suo torbido cuore di legnoSente e gode il tornare delle stagioni.

Primo Levi

Se vuoi ricevere gratuitamente Tera e Aqua contatta

l’Ecoistituto del Veneto al numero041.935666 (dalle 17 alle 18)

o manda una mail a [email protected] www.ecoistituto-italia.org

TERA E AQUAcanzone popolare

Tera e aqua. Aqua e terada putini che da grandi“Siora aqua, ai so comandisiora tera bonasera,bonasera”.

Tera e aqua. Se lavorasoto un sole che cusina…Tera e aqua a la matinase scomissia de bonora.

Tera e aqua. Tera nuda,gnente piante gnente ombrìasta fadiga mai finìa;la comanda che se suda,che se suda.

Tera e aqua. A mesogiornoquel paneto che se magnano gh’è aqua che lo bagnae gh’è aqua tuto intorno,tuto intorno.

Tera e aqua. Co vien seratuti intorno, done e fioia ‘na tecia de fasioise ghe fa ‘na bona siera,bona siera

Tera e aqua. Po’ a la notese se buta sora un letoe se sogna par dispetoaqua e tera, piene e rote,piene e rote

Sempre aqua e sempre terada putini che da grandi“Siora tera, ai so comandipo’ se crepa e… bonasera,bonasera