Cenni di automatismo industriale 1. Pneumatica - Elettropneumatica Pneumatica - Elettropneumatica...
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Cenni di automatismo industrialeCenni di automatismo industriale
1.1. Pneumatica - ElettropneumaticaPneumatica - Elettropneumatica
2.2. Attuatori: cilindri pneumaticiAttuatori: cilindri pneumatici
3.3. SensoriSensori
4.4. Sistemi di comando: valvoleSistemi di comando: valvole
5.5. Simulazione banco pneumaticoSimulazione banco pneumatico
6.6. Diagramma di fase - cicloDiagramma di fase - ciclo
7.7. Schemi elettrici Schemi elettrici -Argomenti tratti da: Tecnica Professionale vol. 2 (volume in uso classe V° TIM/TSE)
Materiale trovato su internet
INTRODUZIONE INTRODUZIONE ALL’ELETTROPNEUMATICAALL’ELETTROPNEUMATICA
Generalmente con il termine “automatico” si intende Generalmente con il termine “automatico” si intende qualunque operazione che viene eseguita senza qualunque operazione che viene eseguita senza l’intervento manuale dell’uomo a seguito di un comando.l’intervento manuale dell’uomo a seguito di un comando.
Per raggiungere questo risultato è necessario introdurre Per raggiungere questo risultato è necessario introdurre un sistema capace di mettere a disposizione “l’energia un sistema capace di mettere a disposizione “l’energia necessaria al compimento” dell’azione.necessaria al compimento” dell’azione.
Fra i vari metodi studiati per ottenere un automatismo Fra i vari metodi studiati per ottenere un automatismo nell’ambito della produzione industriale quelli più usati nell’ambito della produzione industriale quelli più usati sono la sono la pneumaticapneumatica e l’ e l’elettropneumaticaelettropneumatica
Pg. 462-463
PNEUMATICAPNEUMATICA
Nella pneumatica ed elettropneumatica Nella pneumatica ed elettropneumatica
l’energia impiegata è quella di PRESSIONE l’energia impiegata è quella di PRESSIONE
presente nell’presente nell’aria compressaaria compressa
Se per mezzo di un compressore si comprime una certa Se per mezzo di un compressore si comprime una certa
quantità d’aria, questa alla fine del processo per il quantità d’aria, questa alla fine del processo per il
principio di conservazione dell’energia, si troverà
arricchita di una quantità di energia (PRESSIONE) pari al
lavoro meccanico speso.
Schema a blocchi di un sistema automaticoSchema a blocchi di un sistema automatico
UNITA’ DI ELABORAZIONE E/O DI COMANDO
COMANDO / ATTUATORE
SENSORI
UNITA’ DI ATTUAZIONE O DI LAVORO
Blocco di comando Blocco di potenza
Controllo ad anello chiuso
Schema a blocchi di un sistema automatico ad Schema a blocchi di un sistema automatico ad anello apertoanello aperto
UNITA’ DI ELABORAZIONE E/O DI COMANDO
COMANDO / ATTUATORE
UNITA’ DI ATTUAZIONE O DI LAVORO
Blocco di comando Blocco di potenza
Definizione dei vari Blocchi Definizione dei vari Blocchi
SENSORI: componenti che determinano lo stato fisico del sistema convertendolo in segnali elettrici
COMANDO : sistema che serve a prendere le opportune decisioni
CONTROLLO: sistema che serve ad elaborare la logica di comando
ATTUATORI: sistema che serve ad eseguire le decisioni prese dal sistema di comando
Sistema pneumaticoSistema pneumatico: quando sia il blocco di comando che di controllo sono realizzati con tecnologia pneumatica
Sistema elettropneumaticoSistema elettropneumatico: quando il blocco di:- comando è realizzato con tecnologia pneumatica
- controllo è realizzato con tecnologia elettronica
SENSORI e/o trasduttoriSENSORI e/o trasduttoriTermine generico impiegato per indicare tutti gli elementi in
grado di fornire informazioni (che possono essere anche
semplici impulsi elettrici) a strumenti di misura, centraline
elettroniche ecc.
In pratica i sensori trasformano in segnali elettrici quelli di tipo
meccanico, ottico, termico, di posizione, ecc.
CLASSIFICAZIONE DEI SENSORICLASSIFICAZIONE DEI SENSORI
-Grandezza di ingresso: -Meccanici (di spostamento, di velocità, si accellerazione, ecc…)
-Temperatura
-Livello ecc…
Pg. 486-487
A seconda del segnale fornito in uscita i sensori si dividono in -Analogici (segnale elettrico ha una variazione continua)
-Digitali (segnali sono discreti e assumono solo due valori alto – basso)
SENSORI MECCANICI DI POSIZIONE Fine corsa pneumatici: questo tipo di sensori determinano se è
stata raggiunta una determinata posizione per cui il dispositivo azionato (leva, rullo, ecc…) determina la commutazione della valvola (sistema di comando)
Elettromeccanici: questi dispositivi hanno un funzionamento simile a quello già definito nel caso precedente solo che in questo caso il dispositivo di azionamento eccita o diseccita un relè
Sensori induttivi: funzionano come rilevatori di prossimità, mediante lo sfruttamento delle variazioni di campi elettromagnetici.
Sensori ottici: funzionano come rivelatori di presenza, sfruttando ad esempio il principio di una cellula fotoelettrica
Sensori capacitivi: sfruttano la capacità che si crea tra essi e il corpo da rilevare.
SENSORI MECCANICI DI POSIZIONE
Sensori magnetici: : rilevano la posizione del pistone nei cilindri con rilevano la posizione del pistone nei cilindri con l’ausilio di un anello magnetico, che in prossimità del contatto REED ne l’ausilio di un anello magnetico, che in prossimità del contatto REED ne provoca la chiusura o, quando se ne allontana l’apertura vedi Fig.1. provoca la chiusura o, quando se ne allontana l’apertura vedi Fig.1.
Contatto aperto Contatto chiuso
Un relè è sostanzialmente un interruttore, cioè un dispositivo in grado di aprire e chiudere un
circuito. A differenza dell'interruttore però, il relè non viene
azionato a mano, ma da un elettromagnete, costituito da una bobina di filo avvolto intorno ad
un nucleo di materiale magnetico. Quando passa corrente nella bobina di filo, si crea un
campo magnetico che attira l'ancoretta secondo la freccia rossa verticale; l'ancoretta ruota e spinge il
contatto centrale C verso destra, secondo la freccia orizzontale.
In questo modo, il collegamento tra il contatto centrale e quello di sinistra (nc) si apre, mentre si
chiude il collegamento tra il contatto centrale e quello di destra (na).
Il contatto di sinistra viene definito nc, cioè normalmente chiuso, perchè è tale quando il relè è
a riposo. Allo stesso modo l'altro contatto, aperto quando il
relè non è eccitato, viene definito na, cioè normalmente aperto.
RELE’
ATTUATORI: CILINDRI PNEUMATICICilindro pneumatico ad aria compressaCilindro pneumatico ad aria compressa: :
dispositivo capace di esercitare una forza in dispositivo capace di esercitare una forza in una determinata direzione che provoca uno una determinata direzione che provoca uno spostamento.spostamento.
CILINDRI PNEUMATICI
Semplice effetto Doppio effettoDoppio effetto
CILINDRI A SEMPLICE EFFETTO
Per questo tipo di attuatore l’aria compressa può agire solo su una faccia del pistone. Solitamente, La pressione agisce dalla parte della camera positiva.
CILINDRI A DOPPIO EFFETTO
Per questo tipo l’aria compressa può agire in entrambe le camere. In tal modo l’aria compressa provoca lo spostamento dello stelo del pistone in entrambe i sensi di marcia senza l’ausilio di altri mezzi meccanici
LAVORO
A B
Fa Fb
Fa = Pa * S
Fb = Pb * SFtot = Fa-Fb = (Pa-Pb) * S
Pa = pressione dell’aria compressa nella camera positivaPb = pressione dell’aria compressa nella camera negativaS = sezione del pistone
LAVORO
Pa diminuisce
Pb aumenta
Ipotesi Fa > FbTrasformazione Adiabatica In questo caso non la Trasformazione avviene senzaScambio di calore con l’esterno
Movimento
Per effetto di questa condizione fisica a un certo punto si avràUna condizione di equilibrio per cui Ftot = 0
L = F * XL = F * XL = Lavoro eseguito
F = Forza sviluppata
X = Spostamento provocato
a bXPosizione Iniziale Posizione Finale
Valvole ElettropneumaticheValvole Elettropneumatiche
Sono dispositivi di comando atti a pilotare Sono dispositivi di comando atti a pilotare attuatori in modo che questi abbiano la attuatori in modo che questi abbiano la possibilità di compiere lavoro.possibilità di compiere lavoro.
Questi dispositivi hanno la capacità di Questi dispositivi hanno la capacità di
““distribuire”, “regolare” e “intercettare” il flusso distribuire”, “regolare” e “intercettare” il flusso dell’aria compressa in ingresso e in uscita dai dell’aria compressa in ingresso e in uscita dai cilindri.cilindri.
Struttura di una valvola distributriceStruttura di una valvola distributricecorpoOrgano mobile Condotto di collegamento
con l’utilizzatore
Condotto di alimentazionearia compressa
Condotto di scaricoaria compressa
L’azionamento dell’organo mobile della valvola può essere manuale, automatico meccanico, pneumatico, elettrico
Simbologia secondo le norme ISO 1219Simbologia secondo le norme ISO 1219
1. Ogni valvola direzionale è costituita da un numero di quadrati corrispondente al numero delle diverse commutazioni che la valvola può subire.
2. Lungo il perimetro di ogni quadrato, in alto e in basso, si segnano i punti di collegamento con il circuito pneumatico esterno.
3. All'interno di ciascun quadrato, sono indicati per mezzo di frecce orientate (nel senso del percorso dell'aria compressa), i collegamenti tra le diverse vie realizzati dalla valvola in quella posizione.
4. Il punto che impedisce il passaggio dell'aria compressa è indicato con un trattino orizzontale
Simbologia secondo le norme ISO 1219Simbologia secondo le norme ISO 12195. Ogni valvola può assumere una posizione di riposo: essa corrisponde
alla posizione che la valvola assume in assenza di comando e con aria compressa presente nell'impianto. Nelle valvole a due posizioni, la posizione di riposo è quella del quadrato di destra; in quelle a tre posizioni, invece, la posizione di riposo è quella centrale. • Se nella posizione di riposo, l'alimentazione è bloccata, la valvola si
dice normalmente chiusa (N.C.), • se invece si ha il collegamento di un utilizzatore con l'alimentazione,
allora la valvola si dice normalmente aperta (N.A.).
6. La rappresentazione di una valvola viene sempre effettuata nella posizione di riposo
7. Le vie di una valvola sono contrassegnate da numeri secondo il seguente criterio:• il numero 1 è riservato all'alimentazione • i numeri dispari (3,5, ecc.) sono riservati agli scarichi • i numeri pari (2,4, ecc.) sono riservati alle vie che portano l'aria
compressa agli utilizzatori.
Simbologia secondo le norme ISO 1219Simbologia secondo le norme ISO 12198. Ogni valvola è caratterizzata da una sigla di identificazione composta
da due numeri separati da una barra: il numero a sinistra indica il numero delle vie caratterizzanti la valvola, il numero a destra indica il numero delle posizioni che la valvola può assumere.
9. Generalmente:• l'alimentazione della pressione viene indicata con un cerchio con
un puntino al centro• lo scarico dell'aria in atmosfera con un triangolino.
Simbologia secondo le norme ISO 1219Simbologia secondo le norme ISO 121910.Ogni tipo di azionamento è caratterizzato da un particolare simbolo
grafico, che viene posto all'esterno del quadrato corrispondente alla posizione comandata dallo stesso azionamento. Diamo, per esempio, alcuni simboli.
Manuale Manualea
pulsante
A pedale Meccanicoa
molla
Meccanicoa
rullo
Elettricocon
bobina
Pneumatico
Esempio: Esempio: Valvola 4/2 NA
La rappresentazione schematica della valvola in figura dice che: la valvola è:• a quattro vie (1,2,3,4) • a due posizioni (denotate dai due quadrati)• può essere movimentata da due azionamenti,
uno manuale a pulsante (simbolo a sinistra) uno automatico a molla (simbolo a destra);
• nella posizione di riposo (quadrato a destra), l'alimentazione (1) è collegata con l'utilizzatore (2), mentre l'utilizzatore (4) è collegato con lo scarico in atmosfera (3); la valvola può assumere ancora un'altra posizione (quadrato a sinistra) in cui l'alimentazione (1) è collegata con l'utilizzatore (4) e l'utilizzatore (2) è collegato con lo scarico in atmosfera (3) .
Stabilità delle valvoleStabilità delle valvole DEFINIZIONE: una posizione si dice stabile quando permane
indefinitamente nel tempo senza che ci sia bisogno di nessuna azione di
comando
In tal senso, le valvole si dividono in due classi
sono quelle che hanno una sola posizione stabile nella quale permangono indefinitamente in assenza di un segnale di comando. Quando il dispositivo di azionamento entra in funzione, si modifica la posizione della valvola, ma quando la sua azione finisce, il sistema ritorna nella posizione di stabilità
monostabili
sono quelle che hanno due posizioni stabili, in cui permangono indefinitamente in assenza di segnale di comando. Queste valvole sono caratterizzate da due dispositivi di azionamento: uno per ogni posizione stabile; a differenza dell'altro tipo, quando si disattiva il dispositivo di azionamento, la valvola rimane nella nuova posizione
bistabili
Simulazione di un banco per esercitazioni di elettropneumatica. Sistema composto da:3 cilindri pneumatici a doppio effetto (A, B e C) pilotati ognuno da un distributore 5/2 monostabile. Il comando dei distributori è di tipo elettrico, ognuno di essi è fornito di solenoide positivo (A+, B+ e C+), il ritorno è di tipo meccanico a molla. Tutti i cilindri sono equipaggiati con finecorsa negativi (a0, b0 e c0) e positivi (a1, b1 e c1). Finecorsa dei cilindri e solenoidi dei distributori sono dotati di led di segnalazione dello stato. L’accensione del led indica l’eccitazione del finecorsa o l’attivazione del solenoide. I distributori sono forniti di pulsante di comando manuale.
Principio di Funzionamento
1. POSIZIONE STABILE: In posizione di equilibrio la camera negativa è in
pressione per cui Il pistone è nella posizione di fine corsa negativo
1
3 5
42
Principio di Funzionamento
2. ATTIVO il solenoide A+ : questo fa commutare la valvola di distribuzione e
l'aria compressa può affluire nella camera positiva del cilindro e fuoriuscire da
quella negativa. Il pistone si muoverà compiendo la corsa positiva, raggiungerà
il finecorsa positivo.
1
3 5
42
Corsa positiva
Principio di FunzionamentoLa disattivazione del solenoide permette alla molla di riportare la valvola
nella posizione stabile.
L'aria compressa può affluire, questa volta, nella camera negativa e
fuoriuscire da quella positiva. Il pistone si muoverà, abbandonando il
finecorsa positivo; quindi, compiendo la corsa negativa, raggiungerà il
finecorsa negativo.
Appena eccitato il solenoide, il distributore commuta e, essendo
monostabile, permane in quella posizione, finché il solenoide rimane
alimentato. Togliendo l'alimentazione, il distributore si riporta nella
posizione originaria.
Nota: Il pulsante di comando al lato di ogni distributore ne consente la
commutazione manuale e risulta perciò utile in fase di messa a punto del
programma.
Nota: Solitamente un cilindro si identifica con una lettera A (B o C, ecc.)
Definizione: ciclo di A la successione dei due movimenti del suo stelo, cioè l'insieme delle sue due corse.
- (A - (A +) la sua corsa positiva (stelo in uscita dal +) la sua corsa positiva (stelo in uscita dal corpo del cilindro) corpo del cilindro)
- - (A-) (A-) la sua corsa negativa (stelo in rientro nel la sua corsa negativa (stelo in rientro nel corpo del cilindro). corpo del cilindro).
Ciclo e Fase
Definizione: Fase del ciclo di un cilindro Periodo di tempo entro cui avviene l’intero movimento del pistone
Ciclo e Fase: diagramma delle fasi
DIAGRAMMA DELLE FASI- Tratto “ab” rappresenta il cilindro fermo
- Tratto “bc” corsa positiva A+
- Tratto “cd” corsa negativa A-
Esempio_1: diagramma a 2 fasi di 2 cilindri
A+ B+ / A- B-
Esempio_2: diagramma a 3 fasi di 2 cilindri
A+ / B+ / A- B-
Esempio: sistema pneumaticoEsempio: sistema pneumatico
Esempio: sistema elettropneumaticoEsempio: sistema elettropneumatico
Simboli elettriciSimboli elettrici
PULSANTE MANUALE
Bobina applicata all’elettrovalvola
FINE CORSA
OFF ON
Schema elettrico esempio: A+Schema elettrico esempio: A+
A+
+24V
0V
A0
1
4 2
5
1
3
A+ A-
A0 A1
Pulsante manuale
Finecorsa A0: in questo caso viene rappresentato come un contatto chiuso, perché è impegnato (schiacciato) dallo stelo del cilindro
Bobina di andata A+
SHEMA ELETTRICORappresentazione grafica
dello stato del sistema
ALIMENTAZIONEALIMENTAZIONE
A+A+Una volta chiuso il pulsante manuale si chiude il circuito elettrico e passa la corrente. Se questa trova il finecorsa A0 chiuso (schiacciato dallo stelo del cilindro) attiva la bobina A+ che scambia la valvola 5/2 provocando la fuoriuscita del pistone, cioè il moto A+
A+
4 2
5
1
3
A+ A-
v=1.07
+24V
0V
A0
A0 A1
A1
A-
1 2
Questo numero indica la linea di circuito ( o di programmazione)
A-A-
A+
4 2
5
1
3
A+ A-
v=-1.23
+24V
0V
A0
A0 A1
A1
A-
1 2
A+B+A-B-A+B+A-B-A0 A1
4 2
5
1
3
A+ A-
B0 B1
4 2
5
1
3
B+ B-
0V
+24V
A0 A1 B0 B1
A+B- B+ A-
PM
1 2 3 4
E’ importante notare che l’ordine con cui vengono scritte le linee di circuito (di programmazione) non è importante, visto che la sequenza del ciclo è scandita dai contatti elettrici che istante per istante trasformano il circuito “attivo”
A+B+A-B-A+B+A-B-
v=0
A0 A1
4 2
5
1
3
A+ A-
v=0
B0 B1
4 2
5
1
3
B+ B-
0V
+24V
A0 A1 B0 B1
A+B- B+ A-
PM
1 2 3 4
Nella situazione iniziale, prima che venga premuto PM la prima linea è alimentata e tiene il pistone nella posizione iniziale
A+B+A-B-A+B+A-B-
v=1.07
A0 A1
4 2
5
1
3
A+ A-
v=0
B0 B1
4 2
5
1
3
B+ B-
0V
+24V
A0 A1 B0 B1
A+B- B+ A-
PM
1 2 3 4
Alla chiusura del PM anche la linea 3 viene alimentata e provoca il primo moto del ciclo.
A+B+A-B-A+B+A-B-
v=0
A0 A1
4 2
5
1
3
A+ A-
v=1.07
B0 B1
4 2
5
1
3
B+ B-
0V
+24V
A0 A1 B0 B1
A+B- B+ A-
PM
1 2 3 4
A1 si chiude e B+ viene attivata
A+B+A-B-A+B+A-B-
v=-1.23
A0 A1
4 2
5
1
3
A+ A-
v=0
B0 B1
4 2
5
1
3
B+ B-
0V
+24V
A0 A1 B0 B1
A+B- B+ A-
PM
1 2 3 4
A+B+A-B-A+B+A-B-
v=0
A0 A1
4 2
5
1
3
A+ A-
v=-1.23
B0 B1
4 2
5
1
3
B+ B-
0V
+24V
A0 A1 B0 B1
A+B- B+ A-
PM
1 2 3 4
A+B+A-B- (posizionamento A+B+A-B- (posizionamento finecorsa)finecorsa)
A+a1 B+b1 A-a0 B-b0
4 2
5
1
3
A+ A-
4 2
5
1
3
B+ B-
A0 A1 B0 B1
A+B- B+ A-
A+B+A-B-A+B+A-B-
A+a1 B+b1 A-a0 B-b0
4 2
5
1
3
A+ A-
4 2
5
1
3
B+ B-
A0 A1 B0 B1
A+B- B+ A-
A+B+A-B-A+B+A-B-
A+a1 B+b1 A-a0 B-b0
4 2
5
1
3
A+ A-
4 2
5
1
3
B+ B-
A0 A1 B0 B1
A+B- B+ A-
A+B+A-B-A+B+A-B-
A+a1 B+b1 A-a0 B-b0
4 2
5
1
3
A+ A-
4 2
5
1
3
B+ B-
A0 A1 B0 B1
A+B- B+ A-