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Un’illustrazione del Calen Diario 2009

I giochi di una volta

Sono l’argomento del Nuovo Calen Diario 2010 per i bambini

Torna anche per il 2010 l’appuntamento con il Calen Diario, l’agen-da illustrata che segue l’anno solare pensata e riservata agli alunni delle scuole elementari. Quest’anno il tema prescelto è il gioco, o meglio i famosi “giochi di una volta”.

Lontani i tempi dei videogame e dell’elet-tronica, i giochi dei nonni erano il frutto di un po’ di ingegno e dell’arte di arrangiarsi. Bastavano un gessetto, un fazzoletto o qual-che ramo rimodellato ad arte per riempire un pomeriggio di risate e divertimento.

E poichè i bambini - anche se delle epo-che più lontane tra loro - sono in fondo tutti uguali, è certo che la piccola selezione di giochi “antichi” che riproponiamo nel nuovo numero del Calen Diario potrebbe facilmente piacere ed interessare ai piccoli di oggi, se solo avessero a disposizione le strade, le piazze, i campi che una volta non erano assediati dal traffico e dalle auto.

Alcuni giochi selezionati per le illustra-zioni oggi sono scomparsi, come Pirolo; al-tri ancora resistono nei cortili delle scuole o ai giardini e ci è sembrato giusto inserirli comunque, come l’eterno Nascondino o la corsa con i sacchi.

Questo dunque l’elenco dei giochi del Calen Diario 2010: Ruba bandiera; Cer-bottana; Corsa nei sacchi; Pirolo (o lippa); Salto della corda; Palla contro il muro; Bi-glie; Figurine; Mosca cieca; Nascondino; Mondo; Saltamartino.

Le illustrazioni sono state realizzate dal-l’artista vigevanese Tullia Masinari.

CalenDiario2010

IN PRIMO PIANO

I Teatri piacentini per il 2010Dal Municipale alla Filo, ai due “Verdi” in provincia

ca di questa selezione, qui limitata alla provincia di Piacenza, non comprende il Teatro Cagnoni di Vigevano, altro grande protagonista dell’offerta cultu-rale sostenuta dalla Fondazione. Il secondo legame è prettamente arti-stico, e legato alla salvaguardia del pa-trimonio architettonico del territorio. Riguarda, nello specifico, il restauro del Teatro dei Filodrammatici di Pia-cenza e del Teatro Verdi di Fiorenzuo-la. Per entrambi, tra gli anni Novanta e i primi del Duemila, si è trattato di realizzare una lunga e complessa serie di lavori, cui ha contribuito in modo determinante la Fondazione.I teatri piacentini sono stati colti dal-l’obiettivo di Cravedi, sia nei partico-lari architettonici che - come nel caso del Municipale - in alcune delle gran-di rappresentazioni offerte dal cartel-lone. Il Calendario 2010, come ogni anno, è stato distribuito in omaggio a tutti i piacentini alla Festa degli Augu-ri organizzata in Auditorium.

Riflettori puntati sui teatri piacentini per il Calendario 2010 della Fonda-zione. Negli scatti di Prospero Cravedi sono ritratti il Teatro Municipale e il Teatro dei Filodrammatici di Pia-cenza, il Teatro Verdi di Fiorenzuola d’Arda ed il suo omonimo a Castel-sangiovanni. La scelta di dedicare la nuova edizione del calendario ai teatri piacentini è motivata dai molteplici interventi che legano la Fondazione di Piacenza e Vigevano ai teatri del terri-torio piacentino. Il primo legame è di tipo prettamente culturale ed è determinato dai contri-buti finalizzati alla realizzazione dei cartelloni di spettacolo. Contributi importanti, come è nel caso del Tea-tro Municipale di Piacenza: la Fon-dazione sostiene le stagioni di Lirica, Concertistica e Danza, e contribuisce con un ulteriore stanziamento alla sta-gione di Prosa (in alto, nella foto), in parte ospitata dal Teatro dei Filodram-matici. I due teatri ospitano anche

numerose attività del progetto In-for-mazione teatrale di Gioco Vita di cui la Fondazione è uno degli sponsor, e che comprende tra l’altro una serie di attività per i bambini.Analogo sostegno è finalizzato a finan-ziare il cartellone del Teatro Verdi di Fiorenzuola e del Teatro Verdi di Ca-stelsangiovanni. Cartelloni che spazia-no dalla prosa al cabaret, all’operetta. Va detto che la connotazione geografi-

Il Teatro Municipale di Piacenza

È dedicato all’auditorium san Dionigi il Calendario 2010 realizzato per il pubblico di Vigevano. Degli spazi inaugurati dopo il restauro lo scorso 13 marzo, vengono proposti i particolari artistici e architettonici, colti dall’obiettivo del fotografo Josè Lattari.La Chiesa di San Dionigi, la più antica di Vigevano, è di proprietà della Diocesi; un accordo consente alla Fondazione di organizzarvi eventi e manifestazioni, potendo fruire di una cornice così prestigiosa, scrigno di arte e di storia. Il primo appuntamento di rilievo è stato la rappresentazione reale e digitale de “L’ultima cena” di Leonardo Da Vinci in aprile, apertura di una serie di manifestazioni dedicate a Leonardo in vista dell’Expo 2015. La Chiesa di San Dionigi era stata chiusa nel 2005 per problemi di sicurezza legati al cattivo stato di conservazione. I restauri, compiuti grazie all’intervento

IN PRIMO PIANO

Vigevano, foto dal S. Dionigi

della Fondazione, hanno consentito di riportare all’antico splendore architetture e patrimonio artistico, rappresentato da quadri e affreschi. In particolare, sono stati ricollocati al loro posto il “Compianto”, con il Cristo Morto e le statue lignee opera di un tagliatore del ‘500, e la Pala del Cerano del ‘600, restaurate a cura della Sovrintendenza alle Belle Arti di Milano. Il Calendario è stato distribuito in occasione del Concerto degli Auguri che la Fondazione ha offerto al Teatro Cagnoni, protagonisti i

musicisti dell’Istituto Luigi Costa di Vigevano diretti dal maestro Carlo Villa. Inoltre, nell’ambito del progetto Cultura e Innovazione e Creano Impresa promosso dal Consorzio A.S.T. e sostenuto anche dalla Fondazione, il concerto è stato accompagnato da un’inedita e spettacolare scenografia immersiva realizzata dal visual designer Paolo Buroni.

L’Auditorium San Dionigi

ARTE E ATTIVITA’ CULTURALI

Restauri nelle chiese piacentineTanti interventi, tra cui S. Antonino e S. Francesco

Sono molteplici gli interventi stan-ziati dalla Fondazione per il restauro del patrimonio storico-artistico della Diocesi di Piacenza-Bobbio.

Basilica di S. Antonino, Piacen-za: Sostituzione trefoli della torre, restauro affreschi e stucchi del pre-sbiterio. La basilica di Sant’Antonino è tra i monumenti più insigni di Piacenza, anche per il suo valore simbolico. Sulle pareti laterali del presbiterio sia gli stucchi policromi e dorati che fanno da cornice ai quattro dipinti ad olio su tela attribuiti a Robert De Longe, che quelli situati nel fregio alla base della volta, presentavano un forte degrado dovuto alla presenza di pesanti ridipinture (scialbature) di colorazione grigia ed un’alterazio-ne della cromia originale, visibile in particolare modo nelle parti dorate, dovuta alla presenza di sostanze di varia natura (oli, vernici, cere) dovu-te a precedenti interventi di restauro. Erano visibili inoltre varie cadute e sfaldamenti di colore.Le decorazioni murali a tempera pre-senti sulle quattro lesene mostravano

abrasioni e polverulenza del colo-re con caduta di pellicola pittorica probabilmente a causa di un impo-verimento di legante. La policromia era inoltre ingrigita dal deposito su-perficiale di polveri e nerofumo di candele. Il restauro conservativo ed estetico delle pareti laterali del pre-sbiterio della Basilica di Sant’Antoni-

no è l’ultimo di un ciclo di interventi effettuati nella zona absidale e iniziati circa quindici anni fa.La prima fase del recupero ha riguar-dato oltre alla parete di fondo del-l’abside anche quello della tela raffi-gurante “Sant’Antonino che addita a San Vittore il reliquiario della Sacra Spina” attribuita al pittore fiammin-

Restauri anche al Duomo di VigevanoUn altro intervento importante che ha avuto il so-stegno della Fondazione è il restauro che riguarda, a Vigevano, il Duomo. Per la Cattedrale dedicata a Sant’Ambrogio, in parti-colare, si è profilato un accurato lavoro di ripristino e recupero dell’area interna relativa alla parte destra della base della volta del presbiterio e alla parte ter-minale della navata destra. Nella zona presbiteriale l’area interessata ai restauro è quella che ha evidenziato una maggiore situazione di degrado, mentre nella parte terminale della nava-ta destra l’intervento riguarda la volta e e gli intonaci parietali.

ARTE E ATTIVITA’ CULTURALI

go Robert de Longe. Successivamen-te i lavori di restauro hanno invece interessato le “Storie di Sant’Anto-nino realizzate anch’esse da Robert de Longe (1693-1695) e raffiguranti quattro episodi della vita del santo dal titolo “La predicazione”,f ‘inven-zione”, “La decapitazione” e “La fra-slazione del corpo”.

Chiesa di S. Francesco, Piacenza: consolidamento delle coperture, del-la facciata e ripristino dei cornicioni decorati.Altro importante intervento che ha avuto il sostegno della Fondazio-ne riguarda la bella chiesa di San Francesco, nella centralissima piazza Cavalli. Interventi particolarmente urgenti si sono resi necessari per il tetto della chiesa, della torre campa-naria, dei chiostri e della canonica. Numerose infiltrazioni d’acqua ave-vano intaccato le strutture dell’intero complesso danneggiando anche le decorazioni interne. Inoltre, diversi elementi esterni delle facciate erano a rischio caduta, proprio per l’azione dell’acqua non più adeguatamente trattenuta dal tetto. Il progetto, ap-provato dalla Soprintendenza, preve-de il rifacimento dei tetti dell’intero complesso, il restauro degli intonaci e delle decorazioni danneggiate.

L’elenco degli interventi comprende anche: Chiesa di S. Colombano, Lusurasco (Alseno): restauro cap-pelle seicentesche; Chiesa parroc-chiale di Sarmato: restauro tela del Molosso, secolo XVII; Chiesa parrocchiale di Campremoldo Sopra (Gragnano): restauro facciata; Chiesa parrocchiale di Ozzola (corte Brugnatella), restauro stucchi presbiterio; Chiesa parrocchiale di Tavernago (Gragnano), restau-ro tela dell’Assunta, secolo XVIII; Chiesa parrocchiale di Mareto, restauro statua lignea della Madonna di Loreto, secolo XVII.

Un Parco a TravoÈ proseguita, nel 2009, la collaborazione con l’Associazione La Minerva di Travo per la campagna di scavi nel sito ar-cheologico di Sant’Andrea e per l’attività connessa al Parco archeologico di Travo. Una collaborazione ormai “di lunga data”, che ha consentito in questi anni buoni risultati nel recupero e la valorizzazione del patrimonio archeologico di Travo.In particolare il Parco, esteso circa un ettaro, conserva visi-bili parte delle strutture preistoriche messe in luce nel corso delle campagne di scavo che si sono svolte nell’area a partire dal 1995. Il Villaggio Neolitico di Sant’Andrea presenta una fitta rete di strutture abitative e funzionali ben conservate. Nell’area archeologica sono state consolidate le canalette pe-rimetrali a pianta rettangolare di due delle sei capanne indi-viduate in questi anni. Nelle buche di palo, affiorate durante gli scavi, sono stati ricollocati nuovi paletti lignei in modo da poter descrivere al pubblico l’andamento originario di palizzate e recinti dislocati in diversi punti del villaggio. Il percorso di visita è corredato da pannelli relativi alla storia del sito, alle strutture abitative e funzionali, ad approfondi-menti sul neolitico italiano e locale. All’interno del Parco vengono organizzati eventi “a tema” che ripropongono le ar-caiche tecniche di lavorazione e cottura dei vasi in ceramica, della scheggiatura della selce, della tessitura e della cottura dei cibi. Inoltre è possibile sperimentare i metodi di ricerca e di scavo archeologici in un apposito spazio di simulazione in cui sono state ricreate alcune strutture presenti nel sito.

EDUCAZIONE, ISTRUZIONE E FORMAZIONE

D-Dint sempre più richiestoLa Cattolica punta sulla dimensione internazionale

Prosegue anche per il nuovo anno ac-cademico il sostegno della Fondazione al Doppio diploma D-DINT e master in Management internazionale M-MINT, conosciuto anche come double degree, è stato avviato dalla Facoltà di Economia dell’Università Cattolica del Sacro Cuore nel 2002.Un percorso formativo che si trova oggi in una fase di consolidata crescita, dimostrata dal numero di studenti in partenza ed arrivo e dal numero delle domande di adesione ai percorso delle matricole. Il progetto prevede che, in base ad accordi bilaterali con istituzioni este-re, gli studenti iscritti alla Laurea in Economia aziendale, percorso Mana-gement internazionale, dell’università Cattolica di Piacenza e Cremona pos-sano effettuare due anni di studio pres-so la propria Università di provenienza e due anni di studio presso l’istituzione partner cui sono stati assegnati. E così facendo conseguire tre titoli di studio: laurea triennale italiana in economia aziendale; titolo equivalente nel Paese di destinazione; master universitario italiano di primo livello in manage-ment internazionale (M-MINT).Il contributo della Fondazione di Piacenza e Vigevano per l’anno acca-demico 2009-2010 è di 40.000 euro, utilizzati per borse di studio, rimborsi spese, mobilità di studenti e docenti, seminari e promozione dell’iniziativa che è stata ulteriormente potenziata in quanto rivolta anche al percorso di laurea magistrale.Il progetto D-DINT è il risultato dei rapporti avviati con il network interna-zionale IPBS - International Partner-ship of Business Schools, che da molti anni informalmente costituito per favorire la realizzazione di scambi tra studenti e la realizzazione di iniziative

internazionali da parte delle loro isti-tuzioni di provenienza, è stato forma-lizzato nel 2004 con la costituzione di una associazione formale. Del network IPBS fanno parte, oltre all’Università Cattolica del Sacro Cuore, vari ate-nei europei (Irlanda, Germania, Gran Bretagna, Francia e Spagna) e del con-tinente americano (Messico e Usa).Sono già stati approvati dal Senato Accademico e sottoscritti accordi bi-laterali tra l’Università Cattolica del Sacro Cuore - Facoltà di Economia di Piacenza - e cinque istituzioni partner: Reims, Reutlingen, Lancaster, Nor-theastern University e UDLA.Il D-DINT ed il M-MINT rappre-sentano un interessante progetto, al momento unico nel panorama univer-sitario italiano, che può contribuire in misura significativa al posizionamento della Università Cattolica tra le uni-versità orientate all’internazionalizza-zione. Per esso si può distinguere un

I componentidel Network IPBSIl D-DINT si basa sul network internazionale International Part-nership of Business Schools. Di esso fanno parte, oltre al-l’Università Cattolica del Sacro Cuore:- Dublin City University Business School (Irlanda);- Fachhochschule Reutlingen (Germania);- Lancaster University (Gran Bretagna);- Northeastern University (Stati Uniti);- Relms Management School (Francia);- Universidad de Las Americas UDLA (Messico);- Universidad Pontificia Comillas (Spagna).

impatto su scala globale ed un impatto su scala locale, tenendo conto che i due livelli sono ovviamente fortemen-te interrelati tra di loro.A livello globale, l’impatto è da legger-si in maniera favorevole anche per la capacità di comprendere e di rispon-dere a bisogni rilevanti delle imprese italiane, oltre che di altre istituzioni pubbliche e private.A livello locale, il D-DINT ed il M-MINT rappresentano un’occasione importante anche per l’area di Piacen-za e la sua economia, favorendo la for-mazione di persone capaci di operare in contesti internazionali e quindi di sviluppare quelle competenze e ca-pacità che sono richieste alle imprese che vogliono mantenersi competitive nell’attuale contesto economico. Le necessità delle imprese piacentine sul fronte dell’internazionalizzazione sono note. Il programma di Double Degree si presenta come un’occasione concre-ta per costruire risorse umane adegua-te al processo di potenziamento della cultura per l’internazionalizzazione dell’intero territorio piacentino.Nell’anno accademico 2009-10 par-tiranno per le destinazioni estere 20 studenti a fronte delle 45 domande ri-cevute. Ciò a riprova del carattere par-ticolarmente selettivo del progetto per cui non tutti i candidati inizialmente selezionati hanno conseguito i requi-siti linguistici e didattici richiesti per poter partecipare ali’iniziativa.A questa iniziativa ormai consolidata si affianca la Laurea Magistrale in Ma-nagement Internazionale, che prevede un secondo anno erogato intermente in lingua inglese e la possibilità di ef-fettuare un semestre all’estero, conse-guendo anche il Master in Internatio-nal Management erogato dalle nostre università partner. Si tratta quindi di una naturale estensione - ad un livello di qualificazione ulteriormente eleva-to - dell’esperienza del programma di doppia laurea al livello superiore (lau-rea magistrale).

EDUCAZIONE, ISTRUZIONE E FORMAZIONE

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Staminali e speranzaIl progetto in ambito medico

Continua il sostegno della Fondazio-ne di Piacenza e Vigevano al proget-to di impiego delle cellule staminali emopoietiche nell’attività trapianto-logica oncoematologica. Un progetto particolarmente impegnativo, inizia-to nel 2003 e andato a regime nel 2004, volto al miglioramento e al-l’ampliamento dei trapianti di cellule staminali. Lo studio nasce dalla volontà di mi-gliorare una terapia già correntemen-te in atto presso l’ospedale di Piacen-za, ma in continua evoluzione per il progredire delle conoscenze e delle tecnologie a disposizione. L’obiettivo è che dal progetto scaturiscano nuo-ve e più efficienti modalità di comu-nicazione tra i reparti, che dai dati emerga la possibilità di implementa-re linee guida interne. Ad essere inte-ressato, in primis, è il dipartimento di Oncoematologia dell’ospedale di Piacenza che ha in cura i pazienti eleggibili a trapianto per caratteristi-

che cliniche e anagrafiche. La ricerca coinvolge anche l’Unità operativa del servizio immunotrasfu-sionale (responsabile della fase di rac-colta delle cellule staminali mediante aferesi, della loro criopreservazione e del loro scongelamento) ed il La-boratorio cui spetta in particolare la ricerca microbiologica dei germi re-sponsabili di infezione. Il progetto, rinnovato con un plu-riennale, si articola su tre anni: nei primi mesi del 2008 sono stati co-struiti i file utili per la raccolta dati e per la loro elaborazione. Le ricerche hanno coperto tutto il 2008 e saranno proseguite fino al 2010. È prevista l’elaborazione dei dati nei primi mesi del 2011, così da produrre i valori conclusivi per la pri-mavera dello stesso anno. In partico-lare, ci si propone di poter formulare le prime linee guida relative all’impie-go delle cellule staminali in ambito di cardiopatia ischemica acuta.

Con l’usl ricerche suParkin-son e Tumori del capo colloAltri due progetti veono la fonda-zione al fianco dell’Azienda U.s.l. di Piacenza. È il caso del pluriennale “Svi-luppo di nuovi biomarker per gravi patologie neurodegene-rative: il morbo di parkinson” (il finanziamento totale è pari a € 380.000,00). Si tratta di un pro-getto dell’unità Operativa di Neu-rologia dell’Ospedale piacentino, in partnership con l’università di Pavia e un laboratorio statuniten-se. Una ricerca sperimentale della durata di tre anni per sviluppare nuovi e innovativi marcatori bio-logici che consentano di indivi-duare in fase precoce la malattia. L’intero percorso è gestito in col-laborazione con il Laboratorio analisi e con la Medicina nucleare del presidio cittadino. L’indivi-duazione di nuovi e innovativi markers biologici fornirebbe uno strumento importante per la dia-gnosi non invasiva ed economica del Parkinson, rendendo di fatto possibile anche l’ipotesi di scree-ning di massa.Altro progetto riguarda la radio-chemioterapia nei tumori del capo collo, anch’esso plurienna-le. Lo studio prende in esame le prospettive di cura e trattamento nei pazienti con carcinoma avan-zato a cellule squamose. In particolare, viene analizzata la tollerabilità del trattamento ra-diochemioterapico con una nuova terapia mettendo in evidenza tra l’altro la durata della risposta, il tempo di progressione, la tossicità ematologica e non ematologica, la qualità di vita dei pazienti.

RICERCA SCIENTIFICA E TECNOLOGICA

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RICERCA SCIENTIFICA E TECNOLOGICA ASSISTENZA AGLI ANZIANI

Una realtà polifunzionale in grado di essere un punto di riferimento per la popolazione della terza età dell’area di montagna di Ferriere. È l’obiettivo del progetto promosso dal circolo Anspi di Cattaragna, che promuove la realizzazione di aree socioricreative stabili per il ritrovo anche di giovani e famiglie, residenti e non. In particolare, il progetto pre-vede la sistemazione del locale circolo, dell’area verde esterna da adibire a parco giochi e ritrovo per anziani (con bocciodromo), di una zona attrezzata per le feste, delle coperture esterne (portici) in parte già realizate.Il contributo della Fondazione (40mila euro) va a contribuire al totale am-montare delle spese necessarie per la realizzazione del progetto, pari a 125mila euro. I fondi servono a dotare il centro delle necessarie attrezzature (realizzate senza barriere architettoniche), dei servizi e degli interventi strutturali di adegua-mento (muri di sostegno, impianti i illuminazione).

cattaragna, un Centro ricreativo

Progetto “solleone” a VigevanoProsegue il “progetto Solleone” realizzato a Vigevano dal-l’Istituto De Rodolfi. Iniziato nel 2008, e già sostenuto dalla Fondazione, proseguirà anche nel 2010. Un ulteriore contributo è già stato stanziato a favore del-l’iniziativa, che intende promuovere la socializzazione di un gruppo di anziani autosufficienti in forma integrata con i servizi della Rsa De Rodolfi.Essa propone nelle ore pomeridiane, dalle 14 alle 17, nei giorni feriali, presso il Centro Sociale di via Sacchetti adiacente all’isituto. Gli anziani vi vengono condotti dal proprio domicilio (è possibile usufruire di un servizio di trasporto), e qui trovano, oltre a varie attività socializzan-ti, la disponibilità di servizi di fisioterapia e infermieristi-ca. Nei mesi di luglio e agosto, tradizionalmente, c’è la possibilità di usufruire del servizio in giornata piena, dalle 9 alle 17, compreso il pranzo.Il progetto Solleone è esteso anche agli anziani di tre co-muni che fanno parte del distretto vigevanese: Cassolno-vo, Gravellona e Gambolò. Il Centro sociale che ospita il servizio offre un ampio locale climatizzato, con un ampio giardino condiviso con la Rsa. Gli anziani che intendono partecipare devono presentare domanda di ammissione all’istituto De Ridolfi, compi-lando i moduli a disposizione presso l’assessorato ai Ser-vizi sociali del Comune di Vigevano. Il progetto è reso possibile, oltre che dal contributo della Fondazione, dalla collaborazione di Coop Altana e delle associazioni di volontariato Auser e Anteas.

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Un contributo per le Aule scolastiche in Etiopianella missione di Madre Chiarina GrazioDopo l’assegnazione del premio Angil dal Dom 2009 alla memo-ria di suor Chiarina Grazio della Congregazione della Provvidenza per l’Infanzia, conferitole per la sua meritoria attività assistenziale in Etiopia, la Fondazione di Piacenza e Vigevano ha stanziato un contributo a favore di un progetto - nato su impulso della religiosa piacentina, già Madre generale della Congregazione - per l’infanzia abbandonata di Debre Berhan. In particolare, si tratta di un progetto per dotare delle necessarie attrezzature ed arredi (banchi, cattedre, sedie, lavagne, libri, scaffali e di una copertura esterna) le aule della sesta classe della scuola ele-mentare attivata da Suor Chiarina, nonchè di una serie di interventi migliorativi per l’attività della missione stessa. Tra questi, l’acquisto di un gruppo elettrogeno per sopperire alla frequente mancanza di energia elettrica.

VOLONTARIATO, FILANTROPIA E BENEFICENZA

Leucemie, assistenza a domicilioSostegno al progetto dell’associazione piacentina

L’Associazione piacentina per la cura delle leucemie ha avviato un servizio di assistenza a domicilio per perso-ne anziane affette da tale patologia. Il progetto, per il quale è stato stanzia-to un contributo della Fondazione, è stato avviato tenendo presente alcune finalità: poter andare a domicilio dai pazienti anziani per portare assistenza, evitando loro faticose trasferte; eseguire prelievi di sangue e visite specialistiche; evitare l’abbandono.Il progetto intende rispondere così ai bisogni di molte persone anziane, che raggiungono l’ospedale con fatica, de-vono farsi accompagnare da parenti o, ancora peggio, sono soli. L’APL in collaborazione con medici, infermieri, psicologi e volontari porterà l’assistenza a domicilio, a Piacenza e in provincia, per tutto il 2010 con visite domiciliari bisettimanali o in numero maggiore se necessario.L’Associazione Piacentina per lo studio e la cura delle Leucemie ed altre malat-tie del sangue, istituita nel 1987, opera sul territorio piacentino al fine di mi-gliorare l’assistenza globale ai pazienti

affetti da gravi malattie quali leucemia, linfo-mi, mielomi, ecc. In questi anni l’Associazione ha sempre affiancato l’attività medico-infermieristica della I Divisione Medica - Emato-logia, diretta dal dott. Luigi Ca-vanna, in quanto in questo Reparto venivano e vengo-no curati malati con gravi malattie tu-morali. Prima per questi malati di città e provincia, iniziava un vero e proprio calvario costellato da peregrinazioni, viaggi, spese ingenti che si sommavano al già pesantissimo macigno costituito dalla malattia. Ora molti malati pos-sono essere curati a Piacenza. Questo anche per merito dell’Associazione che ha acquistato strumenti e strutture fon-damentali per l’assistenza e la ricerca come l’ecoendoscopio, le camere sterili

che hanno permesso il trapianto di mi-dollo osseo e di cellule staminali.L’Associazione contribuisce in modo permanente a promuovere la cultura onco-ematologica a Piacenza sostenen-do giovani medici con borse di studio, corsi di aggiornamento, convegni, partecipazione dei medici alle Società Scientifiche. L’assistenza domiciliare è un ulteriore tassello che va nell’ottica di migliorare la qualità della vita dei malati.

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Nuove tecnologie e disabilitàProgetto del Cts per alunni portatori di handicap

Si chiama “Nuove tecnologie e disa-bilità: un aiuto per tutti” l’innovativo progetto che il CTS-Centro Territo-riale Servizi per la disabilità, presso l’Istituto comprensivo di Cadeo, sta realizzando con il contributo della Fondazione. Scopo del centro è monitorare i bi-sogni degli alunni diversamente abili delle province di Piacenza e Parma e ottimizzare, attraverso il comoda-to d’uso gratuito, la distribuzione di ausili (software, hardware, libri) per favorirne l’integrazione. Il centro provvede anche all’informa-zione e alla formazione del personale docente, degli operatori ASL, degli operatori del settore e dei genitori, nonchè alla consulenza e all’installa-zionc del materiale richiesto dalle isti-tuzioni scolastiche e dalle famiglie.Centro pulsante di questa attività è la biblioteca scolastica multimediale “La chiameremo Osvaldo”, gestita dall’Istituto, che ha un patrimonio di 405 software, 85 sussidi hardwa-re, 35 ausili specifici e 456 libri, ol-tre al catalogo vero e proprio della

biblioteca di 9200 titoli di cui 8000 per ragazzi e 600 per la fascia 0 - 6 anni. La biblioteca è aperta quaranta ore alla settimana per gli insegnanti e gli utenti del CTS e sedici ore per il pubblico esterno. Per avere un’idea dell’attività, valgono i dati del 2008: di circa 13.000 prestiti effettuati, 819 sono stati a favore di alunni disabili. L’attività è stata resa possibile grazie anche ad un contributo speciale elar-gito dal Ministero dell’lstruzione nel 2007. Da qui la necessità, per prose-guire il cammino intrapreso, di nuove risorse. Con uno stanziamento di 10mila euro la Fondazione ha accolto la ri-chiesta di sostegno del Centro, ade-rendo al progetto “Nuove Tecnologie e Disabilità: un aiuto per tutti” che ha inteso potenziare il patrimonio del Centro Risorse Servizi, dell’ausiliote-ca e della mediateca, per poter rispon-dere in modo positivo ad un sempre maggior numero di richieste a favore degli alunni disabili della provincia di Piacenza.Altra necessità era man-tenere aggiornato il materiale dimo-

FAMIGLIA E VALORI CONNESSI

strativo a disposizione degli utentie di migliorare la postazione attrezzata per la consulenza ai docenti, ai genitori e agli operatori. Da qui la necessità di acquistare una lavagna interattiva, per migliorare l’attività di consulenza e per mostrare esperienze innovative di inclusione. L’attività del Cts è inol-tre orientata a promuovere iniziative di formazione per docenti, genitori e operatori e del settore delle province di Piacenza e Parma. Altro tassello importante dell’attività è completare la realizzazione di un sito dinamico per ottimizzare il pre-stito e l’informazione, consentendo la richiesta reale degli ausili. Il sito è realizzato con gli altri quattro centro regionali ed è gestito dall’Ufficio sco-lastico dell’Emilia Romagna.Il Centro Territoriale di Cadeo è in-fatti uno dei cinque centri di sup-porto territoriali a livello regionale, individuati dall’Ufficio scolastico re-gionale per il progetto Nuove Tecno-logie e disabilità tra i Centri handicap attivi in Emilia Romagna.

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CONVEGNI E INIZIATIVE

Grandi ospiti in Auditorium

Ospiti illustri hanno segnato l’atti-vità convegnistica dell’Auditorium delle ultime settimane.Molto affollato l’incontro con Franca Valeri, che in via Sant’Eufemia è arri-vata in carrozza per prendere parte ad una iniziativa organizzata dalle Ver-dissime.com. La Valeri ha presentato il suo libro Di tanti palpiti, dedicatp alla sua omonima trasmissione radio-fonica sulla musica lirica e in partico-lare su Giuseppe Verdi.Pubblico da grandi occasioni anche per Daria Bignardi. La conduttrice dell’Era glaciale ha presentato il suo libro autobiografico Non vi lascerò or-fani, conversando con il pubblico su temi di attualità.L’Auditorium ha ospitato anche la IV edizione del Premio “Piero Gazzola per il restauro dei palazzi piacenti-ni”, promosso dalla delegazione del Fondo per l’ambiente italiano (Fai), dall’Associazione dimore storiche italiane (Adsi) e dall’Associazione Pa-lazzi storici di Piacenza. Protagonista è stato il complesso della villa e della

rocca Scotti di Agazzano.Editoria in primo piano con altri pro-tagonisti della vita letteraria italiana: da segnalare l’incontro con Elisabetta Sgarbi, direttore editoriale Bompia-ni, e l’appuntamento doppio che ha visto arrivare in auditorium gli scrit-tori Massimo Carlotto, apprezzato scrittore noir, con L’amore del bandito accompagnato da Fulvio Ervas, auto-re di Buffalo Bill a Venezia.

In alto: l’arrivo di Franca Valeri in car-rozza e un primo piano dell’attrice in auditorium. Qui sopra: Daria Bignardi.

Nella pagina a fianco, dall’alto: il con-vegno di presentazione del Premio Gaz-zola; gli scrittori Fulvio Ervas e Massi-mo Carlotto; Elisabetta Sgarbi.

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La Fondazione

di Piacenza e Vigevano

augura Buone Feste

ProPrietario e editore Fondazione di Piacenza e Vigevanovia S. Eufemia 12-13, 29121 PiacenzaTel. 0523.311111 Fax [email protected] www.lafondazione.com

direttore resPonsabile Giacomo Marazzi

Coordinamento editoriale Tiziana Libè, Stefania Rebecchi

Progetto grafiCo Coro Marketing Srl

fotolito e stamPa Ticom - Piacenza

LA FONDAZIONEAnno I n. 2 - DIcembre 2009Aut. Tribunale di Piacenza n. 682 del 07/09/2009

CONVEGNI E AUDITORIUM

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