Cecilia Gatto Trocchi - Antropologia Culturale
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1.1 Le origini dell’antropologia
Si , soliti &ar iniziare la ri&lessione antro-ologica con le Storie di %rodoto nato ad
Alicarnasso intorno al /0/ a.C. e 'orto ad Atene intorno al /(1 a.C.. %rodoto , considerato il
&ondatore della storia della geogra&ia e dell’antro-ologia in 2uanto descrive nelle sue Storie i
costu'i le tradizioni le religioni le a3itudini di 'oltissi'i -o-oli dell’antichità con cui in
-arte era venuto diretta'ente in contatto. A lui do33ia'o i'-licita'ente i due concetti
&onda'entali di “etnocentris'o” e di “relativis'o culturale”. L’etnocentris'o considera la
-ro-ria cultura co'e su-eriore alle altre -er 'odi stili a3itudini e tradizioni. ale -osizione ,
di&&usa in tutte le etnie e tra i -i4 diversi -o-oli 3astere33ero i no'i di alcuni gru--i -er
di'ostrare tale &atto. La 'aggior -arte delle etnie in&atti si autode&inisce co'e “-o-olo degli
uo'ini” escludendo auto'atica'ente dall’u'anità gli altri gru--i diversi dal -ro-rio. Cos5 i
Che6enne chia'avano se stessi “gli uo'ini” 'entre i Da7ota erano da loro chia'ati “vol-i”.
$ 8antu sono “uo'ini” e cos5 9asai vuol dire “uo'ini guerrieri” e $nuit “uo'ini cacciatori”e gli indios :ano'a'i sono “gli uo'ini”. L’idea del centro assoluto della -ro-ria etnia a--are
in 'aniera 'acrosco-ica nella cultura cinese; il Celeste $'-ero Chin , “il centro”
dell’universo.
%rodoto -ro-one delle ri&lessioni che de&iniscono il relativis'o culturale ovvero la
-luralità e le di&&erenze tra stili di vita ideologie e culture. %gli descrive so''aria'ente gli
usi &unerari degli indiani Galati dicendo che , loro costu'e -iangere il 'orto dis-orlo so-ra
un tavolo su un 3ianco sudario continuare i -ianti e le la'entazioni e -oi ci3arsi del cor-odel 'orto -er introiettare la sua &orza e la sua ani'a.
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-assaggio dalla vita alla 'orte. A33ia'o da un lato l’universalità delle usanze &unerarie
dall’altro la -articolarità s-eci&ica delle loro 'odalità. La curiosità naturale di %rodoto nei
riguardi di usi costu'i e atteggia'enti culturali di altri -o-oli va di -ari -asso con
l’a&&er'azione della grandezza della Grecia so-rattutto -er 2uanto riguarda le guerre
-ersiane. La Grecia si trov> a &ronteggiare la -i4 di&&icile -rova 'ilitare che rischiava di
travolgere co'-leta'ente l’%llade -er &arne una -rovincia sotto'essa dell’i'-ero -ersiano.
9algrado %rodoto sia stato considerato &ilo3ar3aro -erch? valorizza e considera in 'aniera
-ositiva le tradizioni culturali di altri -o-oli occorre non di'enticare che descrivendo la
grandezza la -otenza e l’organizzazione dei #ersiani 'ette in risalto -er contrasto il valore e
la virtus dei Greci che scon&issero un cos5 -otente nu'eroso e organizzato avversario. %gli
stesso ra''enta la stele che a 9aratona &u innalzata -er gli eroi in cui si legge; “2ui
dieci'ila valorosi vinsero un esercito di un 'ilione di ne'ici”.
$n e-oca ro'ana l’esigenza di conoscere i -o-oli diversi &u necessaria -er organizzare
l’a''inistrazione. Dalla caduta di Cartagine @intorno al */ a.C.B !o'a era alla testa di un
i'-ero i''enso di cui ignorava 2uasi tutto. !a-ida'ente la sua 'etodica a''inistrazione
-er'ise di raccogliere in&or'azioni su vari -aesi soggetti e su 2uelli che intendeva
assoggettare. Lo stesso De bello gallico di Giulio Cesare , denso di considerazioni sulla
cultura la religione gli usi e i costu'i dei Galli. Con l’a&&er'arsi del cristianesi'o sideter'in> “un 'odo relativa'ente nuovo di intendere i diversi ris-etto alla &iloso&ia greca”
un 'odo che sottolineava “l’universalità della natura u'ana di &ronte a Dio. in A&rica in $ndia in 9adagascar e
raggiunse la Cina scrivendo le sue notazioni etnoantro-ologiche nell’o-era che -orta il titolo I prati d’oro . $3n haldu' @* (=*/) B a&&ront> non solo la descrizione di -o-oli e costu'i
diversi 'a -ro3le'i co'e i ra--orti tra a'3iente naturale razza tecniche e generi di vita
te'i che verranno riconsiderati solo alla &ine del H$H secolo. $n %uro-a intanto 'ercanti e
'issionari -revalente'ente italiani &urono i -ri'i “artigiani” della tecnica antro-ologica.
Giovanni del #ian del Car-ine @**0(=*(1*B viaggi> tra i 9ongoli e si s-inse &ino al
ara7oru' lasciando una Storia dei Mongoli che o&&re una descrizione delle -o-olazioni
'ongoliche estre'a'ente accurata. $ 'ercanti e33ero in 9arco #olo chi li ra--resent> in
'odo 3rillante con il &a'osissi'o testo Il Milione . 9arco #olo visit> la Cina l’$ndia il
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Gia--one e visse a lungo al servizio di u3ila6 han signore 'ongolo della Cina tra il *(E)
e il *( ).
Le nuove sco-erte geogra&iche in -articolar 'odo 2uella delle A'eriche a-rirono
uno s-azio scon&inato all’analisi e alla descrizione di -o-oli altri e diversi. La colonizzazione
distrusse 'olte culture 'a conte'-oranea'ente ci &u chi reag5 contro 2uesti disastri e
-aziente'ente raccolse tradizioni e costu'i dei -o-oli delle A'eriche. #adre 8artolo'eo de
las Casas @*/E/=*1 B o&&re una testi'onianza -ole'ica della colonizzazione s-agnola
scrivendo Storia apologetica degli Indiani in cui di&ende i nativi dalla deculturazione e
dall’invasione euro-ea. Allo stesso 'odo Garcilao de la Iega storico is-ano=-eruviano
redasse un testo sulla cultura degli $ncas -u33licato intorno al * *) 'entre il gesuita
Giuse--e d’Acosta redasse in #er4 la Storia naturale e morale delle Indie . $l Settecento &u
l’e-oca delle grandi s-edizioni organizzate con i'-egno da s-ecialisti nei vari ra'i della
3otanica della zoologia della geogra&ia e della 'edicina. Nel Settecento si co'-let> la
sco-erta delle terre non conosciute con le s-edizioni in "ceania in cui -ri'eggi> il ca-itano
Ja'es Coo7 che ci lasci> un resoconto del suo viaggio nell’"ceano #aci&ico. Co'e , noto
Coo7 &u ucciso dagli haKaiani durante una co'-lessa situazione in cui il ca-itano &u
sca'3iato -er il dio locale Lono. $l Settecento &u il secolo delle grandi sco-erte geogra&iche e
conte'-oranea'ente della -assione -er l’esotis'o.#u> se'3rare azzardato individuare nell’esotis'o dell’età 'oderna la s-inta
“senti'entale” che -ort> alla co'-lessa vasta e contraddittoria ela3orazione della scienza
etnoantro-ologica. L’interesse nei riguardi di -aesi lontani e -ri'itivi di terre solari dove
eterna , la -ri'avera o dell’"riente voluttuoso e cruento si -u> dire co'une ai -ensatori
dell’inizio del Settecento e del -eriodo ro'antico. Non a caso 9ontes2uieu nelle sue Lettere
persiane @*E(*B si serv5 di un -ersiano co'e -rotagonista di dialoghi che criticavano la
società del suo te'-o. La civiltà euro-ea a--ariva al -ersiano “illu'inista” ar3itrariaconvenzionale e &ortuita in con&ronto ai costu'i e ai 'odi di vita della sua civiltà esotica.
!ousseau sti'olava i suoi conte'-oranei co'e ricorda L?vi=Strauss a intra-rendere un
viaggio nel 'ondo delle culture altre e diverse e -oi solo do-o aver co'-iuto tali es-erienze
ri-ro-orre l’inter-retazione della 'orale e della -olitica. !ousseau nell’ Essai sur l’origine
des langues a&&er'ava; “
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Ardua cosa , il deter'inare il -adre &ondatore di una nozione di un concetto o di una
corrente di -ensiero. Non vi , du33io che il no'e di !ousseau si lega in &or'a -aradig'atica
al 'ito del 3uon selvaggio. L’uo'o naturale &u il -aragone continuo che !ousseau -ro-ose
contro l’uo'o arti&iciale e sociale. La sua convinzione era che la società avesse in&erto
all’u'anità le -i4 -ro&onde &erite e che i 'ali derivassero dalle organizzazioni -olitiche. $
selvaggi servivano a !ousseau nella sua -ole'ica contro lo Stato assolutista e &eudale e
contro l’intera tradizione. L’interesse degli illu'inisti non era di identi&icare le reali
condizioni di vita dei -o-oli 2uanto di contestare le condizioni della loro stessa società che
veniva criticata sulla 3ase del 'ito di uno stato selvaggio in cui l’uo'o era originaria'ente
&elice.
$l 'ito si ali'ent> al di &uori delle reali es-erienze etnogra&iche che erano -iuttosto
-atri'onio di -ochissi'i ricercatori. Secondo Giuse--e Cocchiara il -ri'o docu'ento
dell’etnologia 'oderna , l’o-era di un dotto gesuita Jean=Fran ois La&itau che nel *E(/
-u33lic> Les moeurs des sauvages ameriquains, comparées aux moeurs des premiers temps .
L’o-era ricevette dai conte'-oranei illu'inisti un’accoglienza contraddittoria. %ssa non ,
citata da 9ontes2uieu che -ure a'ava ricercare nella letteratura etnogra&ica delle note e degli
sti'oli -er le sue inter-retazioni -olitiche e sociali 'entre La&itau , citato ironica'ente da
Ioltaire il 2uale a&&er'a; “La&itau &a venire gli a'ericani dagli antichi greci ed ecco le sueragioni. $ greci avevano le loro &avole e anche gli a'ericani le hanno. $ -ri'i greci vanno a
caccia e gli a'ericani &anno lo stesso. $ -ri'i greci avevano gli oracoli e gli a'ericani hanno i
'aghi. Si danzava durante le &este della Grecia e si danza in A'erica. 8isogna convenire che
2ueste ragioni sono convincenti” @Cocchiara * E* ** B. L’o-era di La&itau , vera'ente
co'e Ioltaire la di-ingeM Leggendo il testo si sco-re un etnogra&o attento che di'ostra co'e
il 'ondo dei selvaggi non sia costituito da 3izzarrie 'a da uo'ini concreti dotati di cultura
@Gatto rocchi * * B. #ri'a del La&itau il -ri'itivo non era stato studiato 'a“inventato”. #er uno studio a--ro&ondito la conoscenza delle lingue locali era l’assoluta e
necessaria stru'entazione -er co'-rendere il 'odo di -ensare gli usi i costu'i e le
tradizioni dei -o-oli. La&itau era arrivato alla -adronanza della lingua urone e di alcuni dialetti
irochesi -rendendo lezioni da un dotto con&ratello vissuto in Canada -er -i4 di sessant’anni
Julien Garnier che conosceva la lingua algonchina la urone e cin2ue dialetti irochesi.
$ nativi a'ericani vengono studiati nelle loro istituzioni sociali -olitiche giuridiche
religiose. L’autore sco-re la &ede in un Grande S-irito o %ssere Su-re'o accanto ad un
-antheon decisa'ente -oliteistico. $ nativi a'ericani non venerano i &eno'eni naturali 3ens5
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identi&icano nei &eno'eni naturali l’es-ressione e la 'ani&estazione di -otenze i''ateriali
s-irituali e divine. Di -articolare i'-ortanza , l’analisi che co'-ie La&itau dei “vaga3ondaggi
dell’ani'a” nell’a'3ito delle culture irochesi; “l’ani'a -er gli a'ericani , 3en -i4
indi-endente dal loro cor-o che non sia la nostra e gode 'aggiore li3ertà. %ssa si se-ara dal
cor-o -er -rendere l’avvio e &are delle escursioni dove vuole. $ grandi viaggi non
l’i'-ressionano essa si tras&erisce nell’aria -assa i 'ari -enetra nei luoghi -i4 incredi3ili.
%ssi i selvaggiO si -ersuadono che e&&ettiva'ente la loro ani'a vedendo il cor-o i''erso
nel sonno ne a--ro&itti -er andare a -asseggio do-o di che ritorna nella sua di'ora. Al loro
risveglio credono che l’ani'a ha vissuto real'ente ci> che , -assato nei loro sogni e agiscono
di conseguenza” @Cocchiara * E* ** B.
La&itau 'ette in evidenza la rigida organizzazione sociale irochese e urone entro la
2uale i ca-i sono considerati co'e -adri dei loro -o-oli e a--licano una rigorosa giustizia.
L’organizzazione sociale si &onda su -articolari relazioni di -arentela es-resse dalle
no'enclature; “8isogna sa-ere che -resso gli irochesi e gli uroni tutti i ragazzi di una tri34
considerano co'e loro 'adri tutte le sorelle delle loro 'adri e co'e loro zii tutti i &ratelli
delle loro 'adri -er la stessa ragione essi danno il no'e di -adri a tutti i &ratelli dei loro
-adri... utti i ragazzi che discendono dalla 'adre e dalle sue sorelle dal -adre e dai suoi
&ratelli si considerano tra loro co'e &ratelli e sorelle 'a considerano cugini i &igli dei loro zii edelle loro zie vale a dire i &igli dei &ratelli delle loro 'adri e delle sorelle dei loro -adri
3ench? sia identico il grado della loro -arentela. Alla terza generazione tutto ci> ca'3ia; gli
zii e le zie dei genitori diventano nonni e nonne” @Cocchiara * E* *()B.
L’autore contesta la letteratura esotica -rescienti&ica che aveva sostenuto l’esistenza di
-o-oli che non hanno religione n? usi -olitici n? strutture sociali; “$o ho visto a 'alincuore
co'e coloro che nelle loro relazioni si occu-ano dei selvaggi di-ingerli co'e -ersone che
non hanno nessun senti'ento di religione nessuna conoscenza del divino un 2ualche oggettocui si renda un culto co'e gente che non ha n? leggi n? disci-lina esteriore n? &or'a di
governo in una -arola co'e uo'ini che hanno dell’uo'o soltanto la &igura. %’ 2uesto un
errore di cui sono res-onsa3ili 'olte -ersone” @Cocchiara * E* **0B. La&itau descrive e
inter-reta le organizzazioni sociali le strutture di -arentela le ra--resentazioni collettive di
ti-o religioso il culto il -antheon delle divinità gli usi 'atri'oniali e &unerari utilizzando
l’osservazione -arteci-ante la scru-olosa descrizione delle culture locali e in&ine la
co'-arazione con altre &or'e culturali. L’o-era di La&itau , citata ri-etuta'ente da
Gia'3attista Iico che si o--oneva all’$llu'inis'o antitradizionalista. La Scienza nuova &a
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tesoro delle -ros-ettive di La&itau che cita varie volte. Anche Iico considera le culture u'ane
senza -regiudizi n? divisioni tra nazioni civili e genti 3ar3are in 2uanto la storia co'-rende
le nazioni tutte. utte le genti hanno una 2ualche religione tutte contraggono 'atri'oni
solenni tutte se--elliscono i loro 'orti. %gli vede al di sotto dell’orgia della discontinuità e
della di&&or'ità di istituzioni usi e tradizioni una regolarità e una uni&or'ità che egli ri&erisce
allo s-irito u'ano. L’es-ressione non deve se'3rare tro--o anti2uata -erch? due secoli -i4
tardi Claude L?vi=Strauss ri&erirà all’“es-rit hu'ain” le caratteristiche universali le regole
che -resiedono alla &or'azione della cultura del linguaggio delle strutture di -arentela e
della circolazione dei 3eni econo'ici. Lo strutturalis'o altro non , che sco-rire ricorrenze e
regolarità di ti-o scienti&ico in 2uelle articolazioni dello s-irito u'ano sotto-oste a un
auto'atis'o inconsa-evole che ra--resentano i -rocedi'enti universali del -ensiero.
#er La&itau la -resenza della religione era un dato &orte -er a&&er'are la necessaria
esistenza di una civiltà. La co'-arazione che La&itau intra-rende tra i costu'i dei -o-oli
indigeni dell’A'erica e 2uelli del 'ondo antico , un tentativo di dare dignità e civiltà ai
cosiddetti selvaggi. %gli tent> non solo di descrivere i &atti culturali 'a anche di collegarli tra
di loro in una struttura d’ordine che &osse co'-rensi3ile e che -ro-onesse delle es-licazioni.
La co'-arazione con il 'ondo classico era dettata dal desiderio di collocare religioni
-ri'itive e religioni storiche in un unico regno s-irituale. La&itau &or'ul> e a--lic> alcuni -rinci-i che sono diventati le 3asi dell’etnologia. Le culture -ri'itive erano valutate alla luce
delle condizioni in cui si erano svilu--ate e non in ra--orto allo svilu--o delle culture
euro-ee. %gli a&&er'ava che solo dalle s-eci&iche analogie si -otevano dedurre relazioni
genetiche; le culture -ri'itive conte'-oranee gettavano luce su 2uelle antiche e viceversa. Le
convinzioni di La&itau si 3asano sull’intuizione del concetto di relativis'o culturale.
ra i -ionieri dell’etnoantro-ologia occorre ricordare una società di &iloso&i &rancesi
che si istitu5 alla &ine del Settecento. Si chia'ava Société des Observateurs de l’ omme&ondata nel *E . a &or'ulare il concetto di&&erenziale di cultura che -revede 'odalità
diverse di organizzazione della conoscenza delle istituzioni degli usi e dei costu'i. Un caso
interessante studiato dalla Soci?t? si svolse intorno al 3a'3ino selvaggio dell’Ave6ron. Si
trattava di un adolescente ritrovato nel *0)) che aveva vissuto nei 3oschi allevato dai lu-i. $l
ragazzo &u al centro di vaste discussioni e &u a&&idato a un 'edico Jean $tard che lo trattenne
con s? diversi anni tentando un’o-era di rieducazione. $l ragazzo estre'a'ente sensi3ile non
E
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riusc5 a integrarsi co'-leta'ente la sua -ersonalità aveva su3ito &in dall’inizio l’assenza di
sti'oli u'ani. Non i'-ar> co'-leta'ente l’uso del linguaggio articolato 'entre aveva
grande dis-osizione -er la 'usica e interesse -er l’arit'etica. $l suo caso sti'ol> a'-ie
discussioni sul ra--orto tra cultura e -ersonalità u'ana tra condiziona'ento culturale e
svilu--o -sichico nel -rocesso di crescita e di &or'azione.
1.2 Lo sviluppo del pensiero antropologico
Lo studio scienti&ico delle società u'ane e delle loro culture nac2ue nella seconda
'età dell’"ttocento in 2uell’at'os&era 'ista di otti'is'o e dis-erazione che era do'inata
dalla &iloso&ia -ositivista con il suo deter'inis'o dalla teoria dell’evoluzione di DarKin e
dai trion&i del colonialis'o. "ggetto di studio -er 2uesti -ri'i antro-ologi non , una
deter'inata società o cultura 3ens5 la totalità della cultura u'ana nella sua estensione
te'-orale e s-aziale. Si tratta di i''ani storie universali che saranno de&inite da !adcli&&e=
8roKn co'e “storie congetturali”. $l -ro3le'a che ossessionava gli antro-ologi evoluzionisti
era il -ro3le'a delle origini e le do'ande che si -onevano erano; 2ual , l’origine dellareligione della &a'iglia delle strutture econo'icheM Si i'-ose un 'odello generalizzato che
vedeva degli stadi e delle ta--e nello svilu--o della civiltà.
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'agni&iche sorti e -rogressive” -er dirla con il Leo-ardi sare33e contrastata dai
condiziona'enti di 2ueste varie s&ere della realtà u'ana. $n un 'ondo do'inato dall’idea
della -roduzione econo'ica dalla -ro-rietà -rivata dalla &a'iglia 'onoga'ica e dalla
'orale ottocentesca rigorosa si intravedono nelle società selvagge &or'e diverse che
suscitano un interesse a dir -oco eccezionale co'e siste'i di sca'3io ceri'oniale -ro-rietà
collettive -oliga'ia ta34 canni3alis'o e -ro'iscuità sessuale. Attraverso le ricostruzioni
&antasiose dei -ri'i evoluzionisti si crea un’i''agine del -ri'itivo del tutto 'itica
caratterizzata dalla 'agia e dalla stregoneria dalla -ro'iscuità sessuale dal 'atriarcato con
conseguente -oliandria arcaica dal co'unis'o -ri'itivo dal ra-i'ento della s-osa dalla
-ro-ensione agli stati alterati di coscienza al -unto che 2uesto 'itico -ri'itivo era visto
vivere co'e in un lungo sogno. ali con&igurazioni erano erronee e saranno -untual'ente
contestate dagli antro-ologi successivi. L’evoluzionis'o giusti&ic> il razzis'o e le guerre
coloniali in 2uanto i -o-oli civili dovevano i'-orre il -rogresso ai -o-oli arretrati e selvaggi.
$l giurista statunitense LeKis 9organ @*0*0=*00*B nel testo La societ! antica &ece
-ro-rio il 'odello evoluzionista a&&er'ando che l’intera s-ecie u'ana aveva attraversato tre
&asi @selvaggia 3ar3ara e civileB ulterior'ente tri-artite in tre -eriodi @antico 'edio e
recenteB. La -ossi3ilità -er le varie società u'ane di entrare nell’una o nell’altra delle caselle
-ro-oste da 9organ di-endeva da un’invenzione tecnologica; l’agricoltura -er'ette il -assaggio dallo stato selvaggio a 2uello 3ar3arico l’industria e il co''ercio -er'ettono il
-assaggio alla civiltà. $l ca''ino dell’evoluzione , ra--resentato dalla tecnologia che
condiziona la -olitica le strutture di -arentela e le tras&or'azioni della -ro-rietà. L’o-era di
9organ in&luenz> -ro&onda'ente il lavoro di %ngels L’origine della "amiglia, della propriet!
privata e dello Stato @*00/B -er cui e33e una vasta risonanza. Nell’o-era di 9organ trovia'o
errori cla'orosi nella collocazione di gru--i u'ani in -eriodi -i4 o 'eno selvaggi o -i4 o
'eno 3ar3arici.
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cui i ra--orti sessuali non erano regolati da nessuna nor'a. Do-o 2uesta &ase secondo
8acho&en sare33e nato il riconosci'ento della 'aternità e di conseguenza il -otere
&e''inile e il 'atriarcato. Successiva'ente gli uo'ini avre33ero rivendicato la loro ca-acità
-rocreativa e sare33e sorto il -atriarcato. 9algrado tale 'odello si sia rivelato assoluta'ente
insosteni3ile l’idea di un 'atriarcato -ri'itivo continua a in&luenzare l’i''aginario
collettivo.
L’autore evoluzionista che 'itig> i 'odelli -i4 rigidi &u 6lor. %gli -u33lic> nel *0E*
#ultura primitiva studio articolato sullo svilu--o delle idee religiose. 6lor ha &or'ulato un
concetto di cultura che include le conoscenze le credenze l’arte la 'orale il diritto il
costu'e e 2ualsiasi altra ca-acità o attitudine ac2uisita dall’uo'o in 2uanto 'e'3ro di una
società. notevol'ente la cultura del tardo "ttocento e dell’inizio
del Novecento &u Ja'es G. Frazer che scrisse Il ramo d’oro$ Studio sulla magia e sullareligione che usc5 in una -ri'a edizione nel *0 ). Frazer avanzava l’i-otesi secondo la 2uale
'agia religione e scienza avre33ero costituito &asi dello svilu--o intellettuale dell’uo'o.
L’antro-ologo sosteneva che la 'agia ra--resentava un tentativo da -arte dell’uo'o di
controllare la natura attraverso rituali e caratterizzava una &ase -ri'itiva di con&usione e di
ignoranza. $n una seconda &ase alcuni uo'ini visto l’insuccesso dei rituali 'agici avre33ero
-ensato di i'-lorare delle -otenze divine i''ateriali i''anenti nella natura.
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&utilità delle loro -osizioni e avre33ero a33racciato la scienza e la razionalità co'e unico
'odello -er inter-retare la realtà. Al di là di 2uesto sche'atis'o @che -ure , -resente co'e
'odello &ondante dell’o-era di FrazerB il testo uscito in dodici volu'i e33e un’in&luenza
notevolissi'a so-rattutto nella cultura anglosassone. L’autore in&atti studia una grande
2uantità di 'iti a--ro&ondisce i concetti di “tote'is'o” e so-rattutto il “sacri&icio del re
divino”. $nizia in&atti il suo -ercorso nel 3osco di Ne'i dove esisteva un’antichissi'a
tradizione ancora viva durante l’i'-ero ro'ano secondo la 2uale il “re del 3osco” o
sacerdote della dea Diana -oteva essere sostituito solo tra'ite un duello in cui socco'3eva;
chiun2ue -oteva s&idare il re del 3osco ucciderlo e -rendere il suo -osto. centinaia di
ese'-i relativi alla di&&erente origine dei &eno'eni culturali. Gli evoluzionisti erano convinti
che il tote'is'o era nato dall’associazione di -i4 &a'iglie entro un -i4 a'-io clan che aveva
scelto co'e antenato 'itico un ani'ale. 8oas 'ostr> che il tote'is'o e la scelta del tote'
nascono in situazioni esatta'ente contrarie consistenti nella scissione di tri34 'olto
nu'erose in seg'enti 'eno a'-i co'e i clan che si scelgono una volta se-arati un tote'
co'e antenato 'itico. co'e tra gli $ndiani della costa a'ericana del #aci&ico &osse
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ra--resentazioni collettive indi-endenti dalla -siche individuale. Le &igure di ani'ali di
-iante e di &eno'eni naturali ra--resentanti un deter'inato tote' es-ri'evano l’idea di &orza
associata si'3olica'ente al clan unità sociale -ri'ordiale. L’i''agine si'3olica del tote'
altro non era che la -roiezione della società nel suo insie'e -er cui &iniva -er essere adorata
la società stessa co'e entità su-re'a da cui di-endono gli individui stessi. Nella religione
Dur7hei' vedeva &onda'ental'ente un &atto sociale totale e la 'odalità -ri'aria con cui la
società i'-one il suo -otere sugli individui.
L?v6=8ruhl ela3or> un siste'a di di&&erenziazioni &ra il -ensiero dei -ri'itivi e il
-ensiero degli esseri u'ani civilizzati. L’autore sostiene in&atti che il -ri'itivo sia dotato di
prelogismo una sorta di ra--resentazione 'istica della realtà in cui non esistere33e
di&&erenza &ra soggetto ed oggetto &ra io e il 'ondo. L’uo'o -ri'itivo vivre33e in una sorta
di -arteci-azione 'istica con la natura che lo circonda e sare33e i'-enetra3ile all’es-erienza
co'e nel caso della 'agia che continua ad essere esercitata 'algrado i suoi generali
&alli'enti. Nella teoria del -relogis'o si viene a riversare sui -ri'itivi 2uella irrazionalità che
il -ensiero occidentale tanto ardente'ente allontanava dal suo stesso a'3ito. L’o-era di #aul
!adin L’uomo primitivo come "iloso"o &ornisce nu'erosi ese'-i di -ensiero organico e
razionale nell’a'3ito delle ela3orazioni -ri'itive.
9arcel 9auss @*0E(=* 1)B ni-ote di Dur7hei' continu> la sintesi tra sociologia edetnologia con il suo Saggio sul dono in cui evidenzia la legge della reci-rocità e dello
sca'3io co'e regola sociale &onda'entale. $n %eoria generale della magia 9auss analizza i
&eno'eni 'agici alla luce delle -i4 recenti sco-erte etnologiche. 9auss evidenzia i &atti
sociali totali co'e il dono e lo sca'3io 3asati sulle regole del “dare ricevere rica'3iare”.
1.4 Il funzionalismo
La teoria &unzionalista vede il suo -rinci-ale ra--resentante in 8ronislaK 9alinoKs7i
@*00/=* /(B. La scuola &unzionalista -rivilegia la ricerca sul ca'-o e l’osservazione diretta
dei &eno'eni culturali. 9alinoKs7i in&atti visse a lungo in 9elanesia studiando la
-o-olazione dei ro3riandesi. La sua o-era &li 'rgonauti del (aci"ico occidentale resta un
'odello di 'onogra&ia antro-ologica. $l testo inaugura una nuova e-oca in 2uanto
l’osservazione -arteci-ante -er'ette all’antro-ologo di entrare nel cuore dei -ro3le'i
*
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culturali e di ca-irne il signi&icato. L’o-era descrive la vita di villaggi 'elanesiani ne esa'ina
gli ele'enti culturali e si &er'a a osservare una -ratica di sca'3io rituale chia'ato )ula un
&eno'eno di notevole i'-ortanza sociale che occu-a un -osto i'-ortante nella vita tri3ale
degli indigeni. Si tratta di uno sca'3io ceri'oniale di collane di conchiglie rosse e 3raccialetti
di conchiglie 3ianche che circolano le -ri'e in senso orario i secondi in senso contrario. Lo
sca'3io coinvolge isole e arci-elaghi anche lontanissi'i dalle ro3riand. Gli oggetti 7ula
circolano in continuazione restando nelle 'ani dei loro -ossessori solo -er un -eriodo
li'itato di te'-o. %ssi vengono 3arattati nel corso di visite ceri'oniali; il &eno'eno ha 2uindi
una &unzione rituale che 'ette in luce la grande legge della reci-rocità. Lo sca'3io di ti-o
ceri'oniale ha la &unzione di 'antenere e ra&&orzare i ra--orti &ra individui e gru--i ad esso ,
connesso anche lo sca'3io di 3eni econo'ici 'a in 'aniera 2uasi secondaria.
Gli studi sul ca'-o di 9alinoKs7i &ecero -iazza -ulita di 'olti luoghi co'uni di&&usi
dall’evoluzionis'o. 9alinoKs7i rigetta l’esistenza di un co'unis'o -ri'itivo co'e
caratteristico dei -o-oli selvaggi e al te'-o stesso ri&iuta di vedere negli indigeni
l’incarnazione dell’uo'o econo'ico -ri'itivo. %gli sostiene che il tro3riandese lavora s-into
da 'otivi assai co'-lessi di natura sociale e tradizionale 'irando a o3iettivi che non se'-re
hanno a che vedere con l’i''ediata utilità. %siste una co'-lessità delle azioni u'ane che
non -ossono essere ridotte soltanto alla s&era econo'ica. Un altro luogo co'une @che -ersistetalvolta nella 'ente dei giornalisti attualiB , 2uello della -ro'iscuità -ri'itiva. 9alinoKs7i
sostiene che non , 'ai esistita 2uesta -ratica. Già nel * * aveva -u33licato un testo La
"amiglia tra gli aborigeni australiani in cui a&&er'ava in 'aniera inderoga3ile; “gli as-etti
sessuali della vita sociale degli australiani lungi dal -ossedere i caratteri della -ro'iscuità
indiscri'inata sono al contrario soggetti a strette nor'e a restrizioni e a regole” @ % e *amil+
among t e australian 'borigines * * *( B. All’i-otesi della -ro'iscuità -ri'itiva
9alinoKs7i o--one ele'enti ricavati statistica'ente che evidenziano co'e la &a'iglianucleare sia di gran lunga la -i4 -raticata e la -i4 di&&usa. La &a'iglia ele'entare , -er
9alinoKs7i la cellula originaria della società in 2uanto , il luogo della ri-roduzione
3iologica e dell’educazione culturale. Nel suo a'3ito , 3andito l’incesto in 2uanto
disgreghere33e la &a'iglia e i ra--orti che si instaurano intorno ad essa ra--orti che sono i
'odelli delle altre &or'e istituzionali. La società risulta essere il -rodotto dell’estensione dei
ra--orti &a'iliari e la -ratica della esoga'ia cio, lo s-osarsi &uori dal -ro-rio gru--o di
-arenti stretti costruisce una rete di ra--orti di a&&inità con 'e'3ri diversi da 2uelli &a'iliari.
*/
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La società si svilu--a dall’estensione dei lega'i &a'iliari in 2uanto gli a&&ini cio, i -arenti
ac2uisiti si co'-ortano co'e i -arenti di sangue.
Nel testo na teoria scienti"ica della cultura uscito -ostu'o nel * // 9alinoKs7i
ela3ora una teoria generale secondo la 2uale la cultura ra--resentere33e un co'-lesso
a--arato s-irituale 'ateriale e co'unicativo con il 2uale gli esseri u'ani risolvono -ro3le'i
s-eci&ici e soddis&ano 3isogni &onda'entali. Gli esseri u'ani risolvono i -ro3le'i 'ateriali
con ris-oste culturali; al 3isogno di ali'entarsi essi ris-ondono con la co'-licata
ela3orazione delle &or'e di -roduzione di sca'3io e di distri3uzione dei 3eni il ci3o tra
l’altro ra--resenta un &orte veicolo si'3olico entro il 2uale esistono ta34 -roi3izioni e
o33lighi di sca'3io e di reci-rocità. Al 3isogno -ri'ario di ri-rodursi e all’istinto sessuale
l’essere u'ano ris-onde con l’organizzazione dei siste'i di -arentela e degli sca'3i
'atri'oniali entro leggi -recise e codi&icate. Dalle ris-oste ai 3isogni -ri'ari nascono
3isogni secondari o derivati che coincidono con l’esigenza di organizzare e di 'antenere la
coesione sociale a cui si ris-onde con le istituzioni -olitiche ed econo'iche. Nascono
ulteriori 3isogni chia'ati “integrativi” che accedono al livello del si'3olico e che soddis&ano
altre necessità. Si tratta del linguaggio della tradizione orale e scritta dell’arte delle &or'e
'itologiche e teologiche della religione e della 'agia. L’idea &ondante di 9alinoKs7i , che
ogni istituzione culturale anche la -i4 esotica e 3izzarra assolve a una &unzione s-eci&ica.9alinoKs7i ha anche con&utato la teoria di Freud circa la universalità del co'-lesso
edi-ico. %’ interessante notare che gli studi di 9alinoKs7i sulla &a'iglia australiana sono
dello stesso anno @* * B in cui esce il testo di Freud %otem e tab- e sono due testi
dia'etral'ente o--osti. %otem e tab- risulta essere un 'ito -osto al di &uori del te'-o e dello
s-azio che racconta la leggenda di un’orda -ri'itiva retta da un -adre=-adrone dis-otico e
tirannico che -roi3iva l’accesso alle donne a tutti i suoi &igli. $ &igli esas-erati avre33ero
ucciso il -adre e colti dai ri'orsi avre33ero 'angiato il suo cor-o in un rituale tote'icodecidendo conte'-oranea'ente s-inti dai sensi di col-a di -roi3irsi l’accesso alle sorelle.
Secondo Freud sare33ero cos5 nati conte'-oranea'ente il tote'is'o e il ta34 dell’incesto.
#urtro--o le cose non andarono cos5 e do33ia'o a''ettere che l’origine dei &eno'eni ,
assai di&&icile da essere colta e co'-resa 'a certa'ente 2uesto racconto si -one al di &uori di
ogni s-eri'entazione antro-ologica. #ro-rio gli a3origeni australiani che 9alinoKs7i aveva
studiato nello stesso anno @* * B danno un’i''agine total'ente diversa di -ri'itivis'o in
2uanto sono sotto-osti a strette nor'e a restrizioni e a regole tutte di carattere si'3olico.
$noltre nelle società tro3riandesi a carattere 'atrilineare non esiste la costellazione nevrotica
*1
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del co'-lesso di %di-o secondo il 2uale il 3a'3ino vorre33e uccidere il -adre e unirsi alla
'adre. $n realtà la situazione della &a'iglia tro3riandese -resenta una totale diversità. $l -adre
, una &igura a'ichevole e gentile che non o33liga il &iglio a nessuna costrizione. ale
co'-ito , -iuttosto svolto dallo zio 'aterno che ra--resenta l’ordine e la legge e a cui il
ni-ote , tenuto ad o33edire. $l ta34 -i4 &orte non , nei con&ronti della 'adre 'a della sorella
e 2uesto stare33e a di'ostrare co'e la legge della esoga'ia @s-osarsi &uori dal -ro-rio
gru--o &a'iliareB sia in realtà all’origine del ta34 dell’incesto. Se un soggetto si -riva
dell’unione con la sorella -u> dare la ragazza a un altro uo'o che diventa suo cognato e con
cui sta3ilisce lega'i -erenni di a&&inità di 'utua assistenza e di reci-rocità.
Un altro es-onente del &unzionalis'o &u !adcli&&e=8roKn che &or'ul> il concetto di
“struttura sociale” co'e rete di relazioni istituzionali tra i gru--i -er realizzare
l’organizzazione sociale. Gli studi di !adcli&&e=8roKn &urono orientati sui siste'i di -arentela
degli australiani. $n tal senso egli rivide la teoria del tote'is'o de&inendolo -er ci> che esso
, una &or'a strutturale di organizzazione sociale. #resso i -o-oli che si riconoscono
discendenti da ani'ali sacri il 'ondo della vita ani'ale , ra--resentato in ter'ini di
relazioni sociali si'ili a 2uelle delle società u'ane. Gli ani'ali sacri sono visti co'e &or'e di
o--osizione in 2uanto deter'inano una serie di reci-rocità; 'entre , i'-ossi3ile 'angiare la
carne del -ro-rio ani'ale=tote' , -ossi3ile 'angiare 2uella di un tote' diverso. ale nor'a -otenzia gli sca'3i ali'entari ed es-ri'e si'3olica'ente la grande circolazione degli
sca'3i 'atri'oniali; coloro che a--artengono a un deter'inato tote' non -ossono che
s-osarsi &uori del -ro-rio clan.
!adcli&&e=8roKn &or'> un’intera generazione di antro-ologi tra cui %vans=#ritchard
che studi> i siste'i di -ensiero legati alla 'agia e alla stregoneria &ra gli Azande e i 'odelli
organizzativi dei Nuer una -o-olazione del Sudan. %gli &or'ula un’interessante distinzione a
-ro-osito della 'agia degli Azande. La 'agia , vista co'e &or'a 3uona di azione ritualevolta a ta'-onare le negatività che inco'3ono sulla vita u'ana. La stregoneria , invece
un’azione segreta notturna co'-iuta da -ersone se'i='itiche che volere33ero di notte e che
causere33ero 'ali disgrazie e sventure. La lotta contro la stregoneria -u> essere &atta solo da
esseri u'ani che siano 'aghi cio, che conoscono l’ar'a'entario si'3olico -er o--orsi alla
'agia nera. %vans=#ritchard contri3u5 a &or'ulare un nuovo 'odello delle scienze
antro-ologiche rivendicando la loro storicità. %gli in&atti a33andon> il 'odello organicista
ti-ico della scuola inglese -er sostenere che l’antro-ologia sociale , una sorta di storiogra&ia
e 2uindi in ulti'a analisi di &iloso&ia dell’arte @%vans=#ritchard * ( ( B.
*
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1.5 “Cultura e personalità
L’antro-ologia a'ericana do-o l’insegna'ento di Franz 8oas si orienta verso una
scuola nota co'e “cultura e -ersonalità” i cui -rinci-ali es-onenti &urono ardiner e Linton.
ardiner -sicanalista articol> insie'e a Linton antro-ologo il concetto di “-ersonalità di
3ase” che risultere33e essere 2uella struttura di 3ase del te'-era'ento che , o'ogenea in
ogni gru--o culturale in &orza di una educazione sia &or'ale che in&or'ale dello stesso ti-o.
Attraverso l’a--rendi'ento si instaurere33ero nei soggetti 'odelli culturali condivisi che
rendere33ero una società o'ogenea in &orza della -ersonalità di 3ase. $n 2uesta scuola lavor>
!uth 8enedict che analizz> i 'odelli culturali di tre società -ri'itive gli indiani "-i e Quni
del Nuovo 9essico visti co'e “a-ollinei” cio, riservati ritualistici tendenti all’ar'onia e
gli indiani delle -ianure considerati “dionisiaci” -erch? valorizzavano le e'ozioni estre'e la
sregolatezza e l’aggressività. #er la 8enedict una cultura si de&inisce in 3ase ai 'odelli
ideologici che i'-regnano -ercentual'ente in 'aniera -i4 evidente la sua totalità. 9argaret
9ead intorno agli anni Sessanta analizz> so-rattutto le strutture che caratterizzanol’a--artenenza di genere 'aschile e &e''inile a&&er'ando co'e esse siano &or'e culturali
che vengono -las'ate dall’a--rendi'ento -recoce.
1.! Lo strutturalismo francese
Claude L?vi=Strauss , l’es-onente di s-icco dell’antro-ologia strutturale &rancese.$n&luenzato dalla linguistica strutturale e dalla nozione del linguaggio inteso co'e siste'a di
segni egli sco-re le regole dei segni culturali -er arrivare a una teoria generale del signi&icato.
$ ca'-i d’indagine di L?vi=Strauss sono stati la -arentela e la 'itologia. Nel testo Le strutture
elementari della parentela @* / B analizza il ta34 dell’incesto. Secondo l’autore la -roi3izione
che riguarda il divieto di unirsi sessual'ente con un consanguineo , una regola che unica &ra
tutte le regole sociali -ossiede il carattere della universalità. ale -resenza universale &a
o'ologare il ta34 dell’incesto alla s&era della natura in 2uanto &eno'eno universale 'a al
te'-o stesso il ta34 , una regola 2uindi ha a che &are solo con il 'ondo culturale.
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-articolare carattere di essere universale co'e le regole del &unziona'ento 3iologico e
organico ed essere -er> una nozione culturale &a del ta34 dell’incesto il 'o'ento logico di
-assaggio dalla natura alla cultura. $l ta34 dell’incesto i'-lica la -rescrizione dell’esoga'ia
@s-osarsi al di &uori del gru--o ristretto dei -arentiB -resentandosi co'e un’es-ressione
&ondante di un siste'a di co'unicazione e di sca'3io tra gru--i. L’ele'ento che e'erge
dallo studio della -arentela , la grande legge della reci-rocità e dello sca'3io. Secondo L?vi=
Strauss le società organizzano siste'i di co'unicazione al'eno a tre livelli co'e la
co'unicazione linguistica in cui si sca'3iano 'essaggi la co'unicazione dei 3eni
econo'ici in cui si sca'3iano i 3eni stessi e il siste'a degli sca'3i 'atri'oniali in cui
circolano le donne che s-osandosi sta3iliscono relazioni di a&&inità.
Nell’o-era Il pensiero selvaggio @* (B L?vi=Strauss identi&ica nel -ensiero -ri'itivo
le stesse articolazioni razionali del -ensiero scienti&ico; non esiste un -ensiero -relogico 'a
&or'e di articolazione razionale nel 'ito co'e nella 'ate'atica. L’analisi si a--ro&ondisce
nei 2uattro volu'i delle Mitologic e testi che a&&rontano una serie co'-lessa di 'iti legati
alla sco-erta e all’addo'estica'ento del &uoco @ Il crudo e il cotto B. L’invenzione del &uoco
caratterizz> le distinzioni tra ali'enti e sca'3i di 3eni inoltre l’ac2uisizione del &uoco
caratterizz> il distacco tra il 'ondo u'ano e il 'ondo degli dei. #er ri-ristinare un contatto
&ra il 'ondo u'ano e il 'ondo degli dei , necessario 3ruciare 2ualcosa co'e nei sacri&ici oco'e nel consu'o del ta3acco @ Dal miele alle ceneri B. Nelle .uone maniere a tavola l’autore
descrive le tradizioni culinarie e le tradizioni del galateo -resente ovun2ue in 2uanto le regole
di co'-orta'ento caratterizzano la s-ecie u'ana in 2uanto tale. $n&ine con L’uomo nudo si
ri-ro-one la te'atica generale dell’ac2uisizione del &uoco e delle logiche ad essa sottese.
1." #ntropologia interpretativa
Dall’inizio del * E) se da un verso si intensi&icano gli studi antro-ologici dall’altro si
veri&ica una crisi teorica 2uella che , stata chia'ata “crisi della ra--resentazione
etnogra&ica”; si indaga sulla a&&ida3ilità degli in&or'atori e sulla ca-acità dell’etnologo di
co'-rendere le culture indigene. L’antro-ologia inter-retativa ra--resentata da Cli&&ord
Geertz -ro-one di inter-retare le culture co'e &ossero dei “testi” i-otesi che i'-one la
necessità di una “traduzione” in 2uesto senso traduzione e inter-retazione sono le due
*0
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'odalità -er co'-rendere le culture altre e diverse. Co'e ese'-li&icazione Geertz -ro-one
una inter-retazione del concetto di -ersona in tre società diverse @Giava 8ali 9aroccoB
considerando la nozione dal -unto di vista dei nativi. A Giava il concetto di -ersona
corris-onde a un’ar'onia generalizzata del cos'o -er cui ogni singolo essere , collocato in
un -unto -reciso entro un disegno ar'onico universale nel cui a'3ito il re occu-a il -osto
-i4 elevato s-ecchio e i''agine della -otenza degli dei. A 8ali il concetto di -ersona si
collega -iuttosto alla teatralità della vita rituale della cultura 3alinese. "gni -ersona recita una
-arte , un -ersonaggio del grande teatro del 'ondo. $n 9arocco in&ine la -ersona ,
deter'inata dalla sua -osizione to-ologica cio, nello s-azio sociale che , strutturato a cerchi
concentrici; la &a'iglia la &a'iglia estesa il villaggio il -aese e l’intero 'ondo. $l concetto di
-ersona in 9arocco , un concetto estre'a'ente relazionale @Geertz * 00 B.
Attual'ente la di'ensione inter-retativa ha -ostulato il 'etodo della “negoziazione
dei signi&icati”; l’antro-ologo scende a -atti con il suo gru--o di ricerca e con gli in&or'atori
inter-retando i signi&icati dei &eno'eni culturali in 3ase a una transazione di signi&icati in cui
il -unto di vista “interno” 2uello dei nativi viene con&rontato es-licita'ente con il -unto di
vista “esterno” 2uello dell’antro-ologo che i'-licita'ente o-era con 'etodo co'-arativo.
"ggi la situazione nel 'ondo i'-lica di inter-retare i &eno'eni di sincretis'o culturale. "ggi
le co'unità sono in contatto reci-roco la civiltà occidentale ha invaso in 'aniera -ervasival’intero -ianeta sconvolgendo gli e2uili3ri sia culturali che ecologici e i'-onendo una serie
di situazioni che hanno scardinato le strutture socioculturali originarie dei -o-oli di interesse
etnologico. Si -u> -ortare ad ese'-io ci> che accadde tra i i7o-ia nelle $sole Salo'one del
#aci&ico. L’introduzione della 'oneta -rovoc> non solo un’alterazione del siste'a econo'ico
'a anche altri 'uta'enti. Ca'3iarono le coltivazioni che vennero integrate con 2uelle della
-atata a'ericana e della ta-ioca. L’incre'ento de'ogra&ico e la -ressione sulle risorse
ali'entari inde3olirono i lega'i di -arentela “non vi era -i4 tra le &a'iglie nucleari checostituivano le unità econo'iche della &a'iglia estesa la coo-erazione che esisteva -ri'a in
'olti casi la terra era stata divisa &ra varie &a'iglie nucleari e i diritti sulla terra erano
a--annaggio di 2ueste o addirittura cosa che non si era 'ai veri&icata -recedente'ente di
singoli individui. $ 'e'3ri delle &a'iglie estese non erano -i4 dis-osti a s-artire i 3eni
so-rattutto il denaro e altri 3eni ac2uisiti attraverso il lavoro. L’isola di i7o-ia vicino alle
Salo'one &u cos5 co'-leta'ente tras&or'ata dall’i'-atto con le 'odalità culturali dei
3ianchi” @%'3er * 0 EB. Un altro 'uta'ento radicale , stato 2uello della di&&usione degli
Stati nazionali che hanno inglo3ato co'unità ed etnie a volte tra loro estre'a'ente
*
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diso'ogenee. "ggi non , -i4 -ossi3ile studiare le co'unità di -o-olazioni native nella loro
integrità. $l sincretis'o culturale , l’ele'ento do'inante. Co'e sostiene A'selle si , -assati
dall’attività della “ragione antro-ologica” all’attività delle “logiche 'eticce” che tengono
conto delle -ro3le'atiche interculturali e transculturali or'ai do'inanti nel nostro -ianeta.
$I$LI%&'#(I#
Cocchiara Giuse--e* E* Storia del "ol)lore in Europa orino 8oringhieri.
%'3er Carol R %'3er 9elvin* 0 'ntropologia culturale 8ologna $l 9ulino @ed. orig. * E B.
%vans=#ritchard %dKard=%van* ( Essa+s on social 'nt ropolog+ London Fa3er.
Gatto rocchi Cecilia* 0 /omadi spirituali 9ilano 9ondadori.* Etnie, miti, culture !o'a 8ulzoni.
Geertz Cli&&ord* 00 'ntropologia interpretativa 8ologna il 9ulino @ed. orig. * 0 B.
L?vi=Strauss Claude* / Il pensiero selvaggio 9ilano il Saggiatore @ed. orig. * (B.* 'ntropologia strutturale 9ilano il Saggiatore @ed. orig. * 10B.* Il crudo e il cotto 9ilano il Saggiatore @ed. orig. * /B.* E) Dal miele alle ceneri 9ilano il Saggiatore @ed. orig. * B.* E/ L’uomo nudo 9ilano il Saggiatore @* E*B.
Ser'onti Iittorio* 0E Dimenticare Dar0in 9ilano !usconi.
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