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UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI MACERATA Facoltà di Lettere e Filosofia Corso di Laurea in Discipline della Mediazione Linguistica Tesi in Lingua e Traduzione Francese Ce que le jour doit à la nuit di Yasmina Khadra: analisi di una traduzione italiana Relatore Laureanda Prof.ssa Daniela Fabiani Enrica Di Giuseppe Anno Accademico 2009 - 2010

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UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI MACERATA

Facoltà di Lettere e Filosofia

Corso di Laurea in Discipline della Mediazione Linguistica

Tesi in

Lingua e Traduzione Francese

Ce que le jour doit à la nuit di Yasmina Khadra:

analisi di una traduzione italiana

Relatore Laureanda

Prof.ssa Daniela Fabiani Enrica Di Giuseppe

Anno Accademico 2009 - 2010

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Introduzione

Lo scopo principale del seguente lavoro è l‟analisi comparativa-contrastiva del testo fonte

francese e testo di destinazione italiano di Ce que le jour doit à la nuit, romanzo di grande

successo dello scrittore Yasmina Khadra, pubblicato per la prima volta in Francia nel

2008 dalle edizioni Julliard. In Italia il romanzo è apparso nello stesso anno ed è stato

edito da Mondadori con la traduzione a cura di Marco Bellini.

Per affrontare adeguatamente questo argomento si è ritenuto opportuno dividere il lavoro

in tre parti; la prima parte si incentra sul profilo biografico e letterario dello scrittore con

lo scopo di conoscere il suo universo personale e capire come tutta la sua vita sia rifratta

in una spirale di identità molteplici, dovuta alla sua metamorfosi continua e alla sua

doppia dimensione culturale e linguistica.

Il lavoro procede con uno studio approfondito del testo francese di Ce que le jour doit à la

nuit, una storia d‟amore e di guerra ma innanzitutto un romanzo autobiografico in cui

l‟autore e il protagonista si ritrovano a percorrere un tratto di strada insieme, quello della

doppia appartenenza linguistica e culturale, come se il romanzo sia per Khadra l‟unica

possibilità di indagine, di analisi, di racconto del proprio “io” che prende vita e si afferma

perché fissato per sempre su carta. In questa parte sono stati dunque messi in luce gli

aspetti salienti dell‟opera, sia sul piano del contenuto attraverso l‟analisi del titolo, delle

tematiche, dei personaggi, dello spazio e del tempo, sia sul piano propriamente linguistico,

prestando attenzione ad esempio alla sintassi, al registro e ai mezzi espressivi utilizzati, in

particolar modo all‟uso della metafora, figura retorica ricorrente nell‟inimitabile stile di

Khadra, vero e proprio “orafo” della scrittura.

L‟ultima parte del lavoro è incentrata infine sull‟argomento topico della tesi: l‟analisi

traduttiva, preceduta da una breve analisi delle questioni legate alle problematiche che

emergono nelle traduzioni di testi letterari francofoni, così da avere tutti gli strumenti

validi per operare un‟esauriente analisi.

Avvalendosi dell‟approccio critico di autorevoli traduttori e teorici della traduzione, sia

del passato che della contemporaneità, e in particolare dei procedimenti traduttivi esposti

da Jean-Paul Vinay e Jean Dalbernet, si procederà alla studio delle concrete scelte

traduttive, certamente soggettive perché proprie del traduttore, il quale è riuscito con

efficacia a trovare sempre il giusto equilibrio tra il rispetto della forma e quello del

contenuto.

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Capitolo 1

YASMINA KHADRA – PROFILO BIOGRAFICO-LETTERARIO

1.1 La vita e le opere

Marginaliser, voire déprécier la participation de la femme dans la construction

plurielle de nos sociétés est une incroyable stupidité qu‟il va nous falloir proscrire

de nos mentalités. Garder mon pseudonyme féminin est une façon, pour moi, de

combattre auprès de la femme arabo-musulmane, de lui dire tout le respect qu‟elle

m‟inspire et tout l‟amour que j‟ai pour elle.1

Così lo scrittore Mohammed Moulessehoul spiega, in una recente intervista, la scelta dello

pseudonimo femminile con cui ha firmato la sua iniziale produzione letteraria. Yasmina

Khadra infatti non è altro che una maschera, dietro alla quale si cela l‟identità di un uomo con

un‟unica, grande passione, grazie alla quale poter raccontare il mondo che lo circonda: la

scrittura.

Mohammed Moulessehoul nasce il 10 gennaio 1955 a Kenadsa, un villaggio nel deserto

algerino, da madre nomade e padre infermiere, nonché veterano dell‟Esercito di Liberazione

Nazionale (ALN). È per volere di quest‟ultimo che nel settembre del 1964, a soli nove anni,

Mohammed viene reclutato alla Scuola Nazionale dei Cadetti, ad El Mechouar.

Nonostante l‟esercito diventi un sostegno economico molto importante, grazie a cui lo

scrittore può mantenere la propria famiglia quando la madre viene ripudiata dal padre e si

ritrova ad allevare da sola sette figli, l‟ambiente militare rende sempre più infelice

Mohammed, che riesce a trovare consolazione solo nella scrittura:

Alla scuola militare mi sentivo come se mi avessero confiscato i miei sogni e le

mie gioie di monello. Ero un ragazzo frustrato. Sono riuscito a reinventarmi la

speranza e il mondo grazie alla lettura e poi, in maniera tutta naturale, ho investito

tutte le mie energie nella scrittura. Tutto mi chiama a mettermi in gioco. Tutto mi

ispira. Non vivrò mai abbastanza per scrivere romanzi che riescano a saturare il

mio spirito.2

1 in http://www.rue-des-livres.com/interviews/12/yasmina_khadra.html.

2 Luca Crovi, L’Algeria noir raccontata da Yasmina Khadra, 4 settembre 2009 in

http://giallo.blog.rai.it/2009/09/04/l‟algeria-noir-raccontata-da-yasmina-kadhra/.

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Scrivere perciò è sempre stato il sogno di Mohammed, fin dalla più tenera età, e ciò lo porta

alla necessità di scegliersi uno pseudonimo al fine di aggirare la censura militare nel suo

Paese, dopo aver più volte suscitato la disapprovazione dei superiori con i suoi primi libri.

Il 1973 è un anno molto importante: Mohammed porta a compimento la sua prima raccolta di

novelle, dal titolo Houria,3 che sarà però pubblicata solo undici anni più tardi.

Due anni dopo, nel settembre del 1975, egli si trasferisce all‟Accademia Militare Inter-armes

di Cherchell, in Algeria, che lascerà nel 1978, dopo aver ottenuto il grado di sottotenente. Lo

scrittore esordisce sulla scena letteraria nel 1984, pubblicando due opere: Amen4 e la già citata

Houria. A questi segue La fille du pont,5 El Kahira

6 e De l’autre côté de la ville.

7 Anche in

questi romanzi, che appartengono alla fase iniziale della sua attività letteraria, come lo

scrittore stesso dichiara in un‟intervista, si può intravedere qualche germe di quella che sarà la

sua grande “missione”:

Erano modesti!Rievocavo il mondo che mi era stato sottratto, i villaggi, le

condizioni di vita della povera gente, il fatalismo con cui accettava la propria

sorte. Inventavo paesi immaginari per potermi esprimere liberamente.8

Vengono quindi quei romanzi di maggior impegno che determinano la fama dell‟autore: Le

privilège du phénix,9 un vagabondaggio iniziatico nell‟Algeria postcoloniale, e una serie di

romanzi con i quali l‟autore si dedica per la prima volta al genere giallo, che hanno per

protagonista il commissario Brahim Llob: Le dingue au bistouri,10

in cui il commissario è a

capo di un‟indagine che vede un pazzo compiere numerosi ed efferati omicidi, La Foire des

Enfoirés,11

che può essere considerato la continuazione del precedente romanzo ma di cui

l‟autore fu poco soddisfatto tanto da impedirne la pubblicazione in Europa e per finire tre

romanzi, ovvero Morituri,12

Double blanc13

e L’automne des chimères14

che fanno parte di

una trilogia grazie alla quale Khadra riscuote un enorme successo. Solo Morituri infatti,

inizialmente chiamato Magog e primo romanzo che l‟autore pubblica utilizzando lo

pseudonimo femminile, vanta ben quindicimila copie vendute in Francia, nonché due

3 Mohammed Moulessehoul, Houria, Alger, Éditions ENAL, 1984.

4 Mohammed Moulessehoul, Amen, Paris, à compte d‟auteur, 1984.

5 Mohammed Moulessehoul, La fille du pont, Alger, ENAL, 1985.

6 Mohammed Moulessehoul, El Kahira, Alger, ENAL, 1986.

7 Mohammed Moulessehoul, De l'autre côté de la ville, Paris, L‟Harmattan, 1988.

8 in http://www.feltrinellieditore.it/SchedaTesti?id_testo=8&id_int=10.

9 Mohammed Moulessehoul, Le privilège du phénix, Alger, ENAL, 1985.

10 Mohammed Moulessehoul, Le dingue au bistouri, Alger, Laphomic, 1990.

11 Mohammed Moulessehoul, La Foire des Enfoirés, Alger, Laphomic, 1993.

12 Yasmina Khadra, Morituri, Paris, Baleine, 1997.

13 Yasmina Khadra, Double blanc, Paris, Baleine, 1998.

14 Yasmina Khadra, L’automne des chimères, Paris, Baleine, 1998.

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importanti premi letterari: il “Trophée 813 du meilleur polar francophone” e il “Trophée des

Îles Canaries”. I tre romanzi raccontano le inchieste del commissario Llob e hanno come

sfondo la difficilissima realtà sociale algerina: in Morituri Llob viene incaricato da Ghoul

Malek, un ex potente del regime socialista, di ritrovare sua figlia Sabrine, ma l‟indagine lo fa

precipitare in un autentico girone infernale; in Double Blanc invece il commissario indaga

sulle morti di Ben Ouda, ex diplomatico selvaggiamente assassinato nella sua casa di Algeri e

di Abad Nasser, professore universitario, che subisce la stessa sorte, all‟origine delle quali

sembra esserci un misterioso documento, dai contenuti politici devastanti; infine, nel romanzo

fortemente autobiografico L’automne des chimères, il protagonista è costretto ad andare in

pensione per aver pubblicato Morituri, dove viene accusato di aver denigrato l‟istituzione

della polizia e del potere e cercherà quindi di “risalire la china”, lontano da sua moglie e dai

suoi figli.

Nel 1998, oltre a Double Blanc e L’automne des chimères, Khadra pubblica Les agneaux du

Seigneur,15

in cui protagonista è un‟intera comunità, quella di Ghachimat, uno sperduto

villaggio algerino dove, negli anni novanta del „900, ancora si vive secondo i ritmi antichi e si

sperimenta l‟antica miseria, si seguono arcaiche tradizioni e si rispettano valori di un passato

senza più senso. Qui vivono i protagonisti di questo romanzo corale, un gruppo di uomini in

cerca della propria strada: lo scrivano Dactylo, il poliziotto Aliai, l‟insegnante Kada, il nano

Zane, il fannullone Jafer, il fabbro Lyès. Aliai e Kada si contendono l‟amore di Sarah, la figlia

del sindaco e quando il poliziotto riesce a sposare la ragazza, l‟ex amico decide di approfittare

degli scontri politici suscitati dal ritorno in paese di un giovane fanatico per compiere una

personalissima vendetta.

È solo dopo trenta lunghi anni di vita militare, e precisamente nel settembre del 2000, che lo

scrittore trova finalmente il coraggio di abbandonare l‟esercito per dedicarsi anima e corpo

alla scrittura. Tuttavia Khadra non giudica del tutto negativa l‟esperienza militare, anzi la

considera, quasi pedagogicamente, utile e fortificante:

L‟armée a servi l‟écrivain que je suis. Je comprends mieux les choses que

n‟importe quel intellectuel parce que j‟ai touché de mes mains la vaillance, la

lâcheté, la terreur, le malheur ; j‟ai vu des gens souffrir et des gens renaître de

leurs cendres, j‟ai rencontré le phénix dans l‟armée. C‟est ça qui me donne cette

force.16

15

Yasmina Khadra, Les agneaux du Seigneur, Paris, Julliard, 1998. 16

Grégoire Leménager, Le romancier algerien en tête des ventes – L’incroyable Monsieur Khadra, in

http://www.yasmina-khadra.com/articles/art1/artic.php.

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Sempre nel 2000 Khadra pubblica il romanzo A quoi rêvent les loups, 17

in cui Nafa Walid, un

giovane algerino nato nella casbah che sogna di diventare attore, si adatta a guadagnarsi da

vivere lavorando come autista per uno dei nuovi ricchi che, con tracotante arroganza, si

comportano come se fossero i padroni del paese. Giorno dopo giorno, nello squallido stanzino

dov‟è relegato a vivere, cresce in lui l‟odio e la rabbia dello schiavo, destinata a trovare uno

sbocco il giorno in cui si trova costretto a far sparire il cadavere di una ragazzina morta di

overdose tra le braccia del suo viziosissimo padrone. Affascinato da un gruppo di fanatici,

l‟ormai ex aspirante divo si trasforma in uno zelante combattente e infine in un assassino

senza scrupoli.

Molto diversi sono i romanzi L’écrivain18

e L’imposture des mots,19

entrambi autobiografici.

In particolare ne L’écrivain, che ha ricevuto la “Medaille de vermeil” dell‟Académie

française, l‟autore si racconta, uscendo definitivamente dall‟anonimato e rivelando il suo vero

nome alla quarantaduesima pagina del romanzo, con un classico saluto militare: “Cadet

Moulessehoul Mohammed, matricule 129, à vos ordres.” È un ritratto tutto interiore, che

penetra in quel conflitto tra reale ed ideale che costituisce la sostanza stessa della scrittura di

Khadra. Egli ripercorre infatti gli anni della sua adolescenza, durante la quale scopre l‟esercito

ma soprattutto la sua passione per la scrittura, iniziando ad immergersi nelle letture di autori

come Dostoïevski, Gorki, Vallès, Camus e Steinbeck.

L‟armée ne m‟a jamais empêché d‟écrire, elle m‟a constamment ignoré. Tout ce

qu‟elle voulait, et c‟est son droit, c‟était un officier compétent, discipliné, et je

crois l‟avoir été de mon côté. Je n‟ai rien exigé, rien revendiqué, parce que je

savais que la place d‟un écrivain devait se situer aux antipodes d‟une place

d‟armes. J‟ai vécu ma vocation d‟écrivain quelque part dans un coin de ma

solitude, avec l‟espoir sans cesse grandissant de retrouver cette lumière qui me

permettrait de retrouver la voie qui était foncièrement mienne : la littérature.20

Le parole dello scrittore fanno ben comprendere la sua determinazione a coltivare il suo

animo da poeta in un ambiente ostile e duro come quello dell‟esercito: una vera e propria

prigione, dalla quale poteva fuggire solo grazie ai libri, unico rifugio per la sua indole

sensibile, solitaria e sognatrice.

17

Yasmina Khadra, À quoi rêvent les loups, Paris, Julliard, 1999. 18

Yasmina Khadra, L’écrivain, Paris, Julliard, 2001. 19

Yasmina Khadra, L’imposture des mots, Paris, Julliard, 2002. 20

Mohamed Benrebiai, Yasmina Khadra, un homme et un écrivain qui dérangent, in “Le Quotidien d‟Oran”, 25

mai 2008, in http://yahia-ksentina.blogspot.com/2008/05/le-quotidien-doran-yasmina-khadra.html.