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www.padovanews.it 24 Mar, 01:43 Scopri le Migliori Offerte con Energia Elettrica 100% Green È possibile risparmiare sulla bolletta elettrica e al tempo stesso mostrarsi sensibili verso l’ambiente? Certamente, basta scegliere di aderire alle migliori offerte energia elettrica che utilizzano materia prima prodotta solo da fonti rinnovabili. Esse ti permettono non solo di utilizzare energia pulita ma anche di ridurre i costi in bolletta grazie ai frequenti sconti e promozioni applicati ai prezzi della componente energia, come ad esempio il prezzo bloccato per un anno. Inoltre, una buona soluzione per scovare la tariffa luce green più in linea con le tue esigenze potrebbe essere quella di utilizzare uno dei numerosi comparatori trova-prezzi come ad esempio supermoney.eu che ti permette di mettere a confronto le offerte di energia elettrica dei maggiori operatori così da trovare quella più conveniente per te. Se anche tu sei interessato a combinare il risparmio ad un consumo energetico sostenibile,  prosegui nella lettura di questo articolo e scopri quali sono le migliori offerte energia elettrica 100% green per il mese di marzo. Perché sottoscrivere un’offerta luce da fonti sostenibili? Prima di illustrarti costi e specifiche delle migliori soluzioni di energia elettrica prodotta da fonti 100% green, vediamo di capire quali sono i vantaggi legati a questa tipologia di fornitura. Innanzitutto, produrre energia da fonti rinnovabili, ovvero da sole, vento e acqua, garantisce un impatto sull’ambiente inferiore rispetto alla materia prima prodotta da fonti non rinnovabili, ovvero da combustibili fossili come ad esempio petrolio, carbone egasnaturale. L’attenzione all’ambiente in termini energetici è inoltre perseguibile attraverso due modalità. La prima è quella di affidarsi a compagnie energetiche che assicurano una fornitura elettrica da fonti green. La seconda è invece quella di installare direttamente nella propria abitazione degli impianti per produrre in autonomia energia elettrica rinnovabile, come ad esempio i pannelli solari, fotovoltaici e termici. Le 3 migliori offerte energia elettrica green di marzo Fatta chiarezza su quali siano le strade possibili per avere una fornitura luce che utilizza energia prodotta da fonti rinnovabili, vediamo quali sono le tariffe luce 100% green più convenienti di Marzo 2017. Partiamo con Energia Pura Bioraria, l’offerta luce bioraria di Enel Energia con un prezzo bloccato per 12 mesi della componente energia e pari a 0,0315 €/kWh (week-end, festivi e tutti i giorni dalle h 19-8) e a 0,1315  €/kWh (da lunedì a venerdì, h 8-19). Sottoscrivendo questa tariffa aderisci  al programma Energia Verde che ti

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www.padovanews.it 24 Mar, 01:43Scopri le Migliori Offerte con Energia Elettrica 100% Green

È possibile risparmiare sulla bolletta elettrica e al tempo stesso mostrarsi sensibili verso l’ambiente? Certamente, basta scegliere di aderire alle migliori offerte energia elettrica che utilizzano materia prima prodotta solo da fonti rinnovabili. Esse ti permettono non solo di utilizzare energia pulita ma anche di ridurre i costi in bolletta grazie ai frequenti sconti e promozioni applicati ai prezzi della componente energia, come ad esempio il prezzo bloccato per un anno. Inoltre, una buona soluzione per scovare la tariffa luce green più in linea con le tue esigenze potrebbe essere quella di utilizzare uno dei numerosi comparatori trova-prezzi come ad esempio supermoney.eu che ti permette di mettere a confronto le offerte di energia elettrica dei maggiori operatori così da trovare quella più conveniente per te. Se anche tu sei interessato a combinare il risparmio ad un consumo energetico sostenibile,  prosegui nella lettura di questo articolo e scopri quali sono le migliori offerte energia elettrica 100% green per il mese di marzo. Perché sottoscrivere un’offerta luce da fonti sostenibili? Prima di illustrarti costi e specifiche delle migliori soluzioni di energia elettrica prodotta da fonti 100% green, vediamo di capire quali sono i vantaggi legati a questa tipologia di fornitura. Innanzitutto, produrre energia da fonti rinnovabili, ovvero da sole, vento e acqua, garantisce un impatto sull’ambiente inferiore rispetto alla materia prima prodotta da fonti non rinnovabili, ovvero da combustibili fossili come ad esempio petrolio, carbone egasnaturale. L’attenzione all’ambiente in termini energetici è inoltre perseguibile attraverso due modalità. La prima è quella di affidarsi a compagnie energetiche che assicurano una fornitura elettrica da fonti green. La seconda è invece quella di installare direttamente nella propria abitazione degli impianti per produrre in autonomia energia elettrica rinnovabile, come ad esempio i pannelli solari, fotovoltaici e termici. Le 3 migliori offerte energia elettrica green di marzo Fatta chiarezza su quali siano le strade possibili per avere una fornitura luce che utilizza energia prodotta da fonti rinnovabili, vediamo quali sono le tariffe luce 100% green più convenienti di Marzo 2017. Partiamo con Energia Pura Bioraria, l’offerta luce bioraria di Enel Energia con un prezzo bloccato per 12 mesi della componente energia e pari a 0,0315 €/kWh (week-end, festivi e tutti i giorni dalle h 19-8) e a 0,1315  €/kWh (da lunedì a venerdì, h 8-19). Sottoscrivendo questa tariffa aderisci  al programma Energia Verde che ti permette di utilizzare energia prodotta solo da fonti rinnovabili e di ricevere le bollette in formato digitale così da evitare inutili sprechi di carta. Al secondo posto troviamo E-Light, un’altra offerta di Enel Energia che però prevede una tariffa monoraria, con un unico costo della materia prima pari a 0,0369 €/kWh.  Anche in questo caso avrai un prezzo bloccato per 12 mesi oltre ad usufruire sempre di energia elettrica 100% green. Entrambe le offerte luce di Enel Energia sono inoltre attestate dal nuovo sistema di certificazione delle Garanzie d’Origine secondo la direttiva CE 2009/28/CE. Infine, tra le migliori offerte energia elettrica di marzo non possiamo non citarti anche la tariffa luce bioraria diGasNaturalche va sotto il nome di Vantaggio Verde Luce. Questa offerta è riservata ai nuovi clienti che passano a questo gestore e, come nel caso delle soluzioni energetiche precedenti, prevede un costo bloccato per 12 mesi della componente luce pari a 0,0590 €/kWh (F2: week-end e festivi dalle 0-24 e da lunedì a venerdì dalle 19-8) e a 0,0725 €/kWh (F1: da lunedì a venerdì h 8-19). Anche in questo caso l’energia che utilizzerai sarà prodotta interamente da fonti rinnovabili. Inoltre, sottoscrivendo questa offerta diGasNaturalriceverai un bonus di 226 kWh per i clienti che dopo 12 mesi risulteranno ancora intestatari della fornitura e non presenteranno alcuna morosità. Il bonus verrà erogato nella bolletta relativa al dodicesimo mese di fornitura e corrisponderà in media al valore della componente energia impiegata per il consumo annuo di una lavatrice (per un profilo tipo F1 33,4% e F2 66,6%). In conclusione, se sei alla ricerca di un’offerta energia elettrica ti consigliamo di prendere in considerazione una delle forniture luce offerte da Enel Energia eGasNatural.

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www.fleetblog.it 24 Mar, 09:56Auto a guida autonoma e sistemi anticollisione: Mobileye e la sicurezza stradale in Italia

In questi giorni si parla molto di Mobileye, l’azienda Israeliana che presto verrà acquistata dal colosso americano INTEL per 15.3 miliardi di dollari. E’ cominciata la corsa verso le auto a guida autonoma e Mobileye forte di una presenza nel 70% delle case automobilistiche con i suoi sistemi anticollisione è una dei protagonisti. La società dal 2009 è presente in Italia con un suo distributore ABN Srl, questa la situazione in Italia e le prospettive future nel nostro Paese. La guida distratta sta portando ad una impennata drammatica di sinistri e perdite di vite umane. Il parco veicoli in Italia è tra i più vecchi d’Europa ma non ci sono risorse sufficienti per garantire la sua sostituzione in tempi rapidi; le case auto non sono ancora pronte ad offrire sistemi di prevenzione attiva a costi accessibili. Il noleggio a lungo termine è in grande espansione ma tra le PMI è ancora poco diffuso. L’Aftermarket per contro può essere di grande aiuto per guida distratta, colpo di sonno, collisione tra veicoli. In questo scenario opera in Italia l’azienda Israeliana Mobileye con soluzioni di Livello 1-2, presente nel nostro Paese dal 2009 e rappresentata da Fleet Compare un marchio di ABN Srl. Le soluzioni di “ sicurezza attiva” ADAS sono la risposta per le aziende che desiderano mettere al centro della propria mobilità la sicurezza stradale, la Corporate Social Responsibility e il “Capitale Umano” anche quando è alla guida di un veicolo. Questi i reali vantaggi dei sistemi anticollisione realizzati da Mobileye e di cui le aziende grandi e piccole possono beneficiare: Riduzione del numero di incidenti potenziali ed effettivi, Riduzione delle assenze per malattia, Riduzione dei rischi di citazione legale per negligenza, Riduzione delle cause di assicurazioni, Miglioramento delle credenziali per la responsabilità sociale, Fiducia del consumatore, Vantaggi nelle gare di appalto, Un quadro solido per l’identificazione e la risposta ai rischi, Un aiuto per le organizzazioni a destinare le risorse nel modo più conveniente ed efficiente, Riduzione delle richieste di indennizzi assicurativi, Vantaggi per la pianificazione, Riduzione (fino al 30%) premi assicurativi INAIL, Riduzione dei costi per riparazione di autoveicoli, Riduzione indennità infortunio per dipendenti, Focus sulla legge 23 n. 41 relativa all’omicidio stradale. In Italia Mobileye collabora con grandi aziende quali e-distribuzione Gruppo Enel, Coca Cola, Eli Lilly,GasNaturaled altre aziende che molto fanno in tema di sicurezza stradale. Forte anche la presenza dei sistemi Mobileye tra i produttori di veicoli per trasporto turismo, scuolabus e car sharing. Saranno questi i clienti che verranno coinvolti per primi nelle soluzioni di livello 3 auto a guida autonoma in particolari circostanze su cui sta lavorando l’azienda Israeliana. Alessandro Finicelli General Manager di ABN Srl dichiara “ Il nostro lavoro è quello di aiutare le organizzazioni e le aziende a definire ed implementare una propria Policy sulla sicurezza stradale. Distribuiamo soluzioni tecnologiche Israeliane all’avanguardia come Mobileye. Il nostro lavoro è il primo passo per la certificazione ISO 39001 sulla sicurezza stradale ed il secondo verso le auto a guida autonoma di livello 4-5”.

www.rischiocalcolato.it 24 Mar, 11:37UNA SERATA A CORSICO FRA GENTE DI BASSO LIVELLO.

Segui Chiara  ha 11 anni.  Prima, accompagnava la (ancor giovane) nonna alla Messa, la domenica. Adesso, da qualche settimana, si rifiuta: “Non credo più. Dio non esiste”.  Come mai, si allarma la nonna. Alla fine Chiara le racconta: “Ho pregato che facesse tornare insieme mamma e papà. Solo questo gli ho chiesto, solo questo. Per tutti questi anni. E invece mamma è andata a fare i figli con quell’altro”.   Ha il dolore negli occhi.  Chiara vive con la nonna e il suo papà, l’abbandonato, uno che si spacca di lavoro tutto il giorno   sull’orlo della rovina – ha una “impresa  di pulizie” ormai ridotta a un

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solo elemento, lui stesso (è la crisi) e divorata dalle tasse e “adempimenti”, e il mutuo da pagare sull’appartamento di quando era sposato  – e il mattino, aiuta Chiara a fare la cartella, sta attento che porti i libri e i quaderni giusti. Chiara a scuola va benissimo.  Ma in questi giorni è intrattabile, a tavola provoca gli schiaffi a papà…Si  vede che è arrabbiata e infelice, per questo è cattiva, dice la nonna. Il fatto è che la mamma sta tornando dalla clinica, dove ha partorito il terzo figlio con “l’altro” (è una fattrice la mamma, capisco: due  figli col marito, tre con l’altro, che è disoccupato)  e sa che la mamma la trascurerà ancora di più.  Deve chiamare “fratelli” gli altri tre, e “zio” l’altro: non vuole andare in quella casa. Sta sempre con la nonna che, ancor giovane, non ha pensione. Anche nonna, del resto, ha avuto un marito e poi un “compagno”: entrambi non versano un euro, hanno altre “compagne”; non si sentono obbligati né responsabili – e poi, anche loro fanno lavoretti precari. Nonna  fa la baby sitter a un bambino di tre anni, per 3 euro l’ora. Si rifiuti, le dico. Lei:   a me dieci euro al giorno servono;   se rifiutassi, c’è una vicina che prenderebbe il mio posto, s’è già fatta avanti. E poi, anche la famiglia del bambino è povera – lavorano in   due, pagano il mutuo… Ha l’osteoporosi, la nonna; ha la borsetta piena di  ricette che le fa la dottoressa amica, che è dello stesso gruppo di preghiera. Il grande amico di papa Bergoglio.                               Il divorzio e la liberazione sessuale,   grandi conquiste per i media e la tv e  le celebrità  coi soldi,   hanno ingannato i ceti miseri, che li hanno adottati. Il diritto alla felicità sessuale promesso, non ha prodotto felicità. Cosa dici a una bambina di 11 anni che ha smesso di credere in Dio perché non le ha fatto il miracolo di portare insieme mamma e papà, e per questo ha deciso di   farla pagare al papà, ossia a quello che non l’ha abbandonata, rendendosi insopportabile?  “L’altra sera mio figlio [il papà] non ha mangiato. S’è alzato da tavola: me ne vado, se no la prendo a schiaffi”. Digiuno, dopo una giornata a spaccarsi la schiena con le pulizie,  nella sua impresa di cui è l’unico dipendente. Si parla di un’altra  coppia, sposata, regolare  questa, con sei figli. “Hanno ricevuto lo sfratto esecutivo. Devono lasciare la casa entro un mese”.  Le facce diventano grigie. E’ una faccenda complicata:  quella casa da cui sono sfrattati era   di loro proprietà;  hanno fatto un debito con la banca per avviare una “attività imprenditoriale” non meglio determinata che è andata male, la casa è stata pignorata. Hanno potuto abitarci finché non è stata comprata da un nuovo proprietario.- Oggi il momento è arrivato Assistenti sociali? Ti portano  via i figli. Avete chiesto aiuto al Comune?  Non sono né “rom” né “extracomunitari”,  quindi per loro non ci sono le case popolari – del resto gravate da liste d’attesa chilometriche. Anzi, loro due hanno  paura di rivolgersi  al Comune: “Ci manda le assistenti sociali, e quelle ci portano via i bambini”, quando vedono come vivono.  Per  questo servono le assistenti sociali: a firmare sussidi per gli immigrati pakistani con sei figli, e a portare via i bambini ad italiani con sei figli, bollando i genitori con lo stigma: inadeguati, incapaci, irresponsabili. Adesso il momento inevitabile,   che hanno cercato di allontanare  nascondendosi alle provvidenze municipali, è arrivato.  Traslocare in appartamento in affitto?  Impossibile.   “Per affittartelo, vogliono   vedere le tue buste-paga, vogliono tre mesi anticipati, vogliono 700  euro per un monolocale. Il marito “lavora”:  nel senso che fa le pulizie per 4 ore, 240 euro al mese è la busta-paga regolare che potrebbe esibire. Per il resto si arrabatta, fa’ l’imbianchino, il muratore in nero… Secondo me,  questi  due genitori sono a rischio di suicidio, un giorno leggeremo sul giornale: “A Corsico, spaventosa tragedia”, eccetera.   Il loro senso di impotenza. Non vogliono farsi portar via i bambini, E non hanno reddito.  Che fare?  Per ogni “profugo” il governo accetta di spendere  30 euro al giorno, tre miliardi l’anno; a quella coppia con sei figli, 30 euro al giorno sarebbe la salvezza. Ed anche il tributo di solidarietà e riconoscenza della società  verso di loro, perché dove trovate ormai coppie italiane   feconde?  Per ognuno dei loro bambini, ci dovrebbero essere  assegni familiari e  borse di studio. Non c’è nulla, ovviamente, una beneficenza comunale

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che non ha mezzi e da cui è meglio stare alla larga, se non sei uno straniero. Dico: lo sapete che Giuliano Amato riceve dallo Stato 1047 euro al giorno? Al giorno. Non sanno chi è,  Giuliano Amato. La notizia non li  tocca, è fuori tema, come se uno gli parlasse delle possibilità di vita nelle altre galassie, mentre loro hanno altre preoccupazioni più concrete. “E’ sempre più dura”, mi dice un falegname,  un giovane, bravo artigiano  (anche lui divorziato, ha un figlio e gli alimenti alla mogli da pagare),  l’unico con qualche consapevolezza della crisi: “La gente  spende sempre meno  per il superfluo. Mobili, riparazioni, niente più. La gente spende per mangiare e il telefonino, a basta”. Lui e un’altra, impiegata in una ditta americana di macchinari, che  ha grandi uffici a Corsico, ammettono che “tutta l’attività si restringe”.  La crisi dura da otto anni, ma hanno l’impressione che stia accelerando in questi ultimi mesi, sempre meno ordinativi, meno clienti, forse anche loro perderanno il lavoro. Non hanno coscienza di essere gli oppressi di una oligarchia che screma da loro, con tasse ingiuste ed esose che nemmeno dovrebbero  pagare dati i loro miseri redditi,  i  loro emolumenti milionari, i vitalizi da 6930 euro mensili di Mastella,  i 5223  di D’Alema, i 5826  di De Mita, i 3026  di Mario Capanna, i 30 mila di Amato, giudice costituzionale. Non sanno nemmeno più esigere da questi l giustizia sociale; come sudditi ignoranti di un antico ancien régime, subiscono le angherie dei nuovi “Signori” con passiva acquiescenza. La Pozzi-Ginori abbandonata a Corsico. Una serata a Corsico, fra gente di bassa istruzione. Gente che, comunque,    tanti anni fa avrebbe trovato un salario quando a Corsico c’era la Richard Ginori, 100 dipendenti, le  cartiere Burgo, 400 dipendenti,  le miriadi di fabbrichette  metalmeccaniche  di un indotto oggi scomparso, per cui sono stati costruiti i falansteri fra cui abito, case operaie – oggi abitate da pensionarti, i soli che in qualche modo sostengono i nipoti; oggi questa gente ignorante s’è rifugiata nelle “imprese di pulizie”, settore  marginale in via di sparizione, divorato dagli extracomunitari,più concorrenziali.  Aspettano l’inevitabile fine, vittime marginali del nodo scorsoio che si chiama moneta unica europea e “recessione mondiale”;  non sanno che l’Europa è un disastro al rallentatore, ma vedono che si sta accelerando. Dal 2008   sono chiuse 399 fabbriche al mese, la struttura industriale è ridotta di un quarto, eppure il prelievo fiscale è cresciuto e sono cresciuti  gli  emolumenti dei parassiti  pubblici-milionari di Stato, e ora  queste vittime devono far largo agli “immigrati” e “richiedenti asilo” per cui lo stato spende 30 euro al giorno a testa – e sulle loro teste, niente. Questo sistema è radicalmente sbagliato Nuovi pidocchi tormentano nuovi poveri. La conversazione passa  ai telefonini.  A come   liberarsi dalle chiamate continue di agenzie telefoniche e nuove imprese  del gas e della luce, che promettono,  con accento straniero: “Signora, passi con noi, abbiamo un’offerta speciale, pagherà meno”. Molti di loro,  anche 10 euro risparmiati contano – ci sono cascati, sono passati ad Enel Energia e aGasNatural, sono passati di Vodafone a 3,  da questa a Telecom,  – hanno sempre  speso di più. Non sanno come liberarsi, vengono tormentati da decine di telefonate ogni giorno,  sempre più truffaldine. Sempre più spesso si basano su minacce tipo: la Tale Ditta da  cui, dal 1975,  riceve la fornitura elettrica, finisce, chiude; adesso si chiama TalAltra,  deve stipulare un nuovo contratto. Sono i nuovi pidocchi e le nuove cimici che tormentano i nuovi miserabili. Che danno rispostacce a queste voci straniere, poi gli dispiace: sono dei precari, non vengono nemmeno pagati se non riescono a piazzare qualche contratto. Mi insegnano alcuni accorgimenti, i numeri da mettere in lista nera  perché altrimenti, appena rispondi, ti risucchiano  euro su euro. “Stai attento, c’è un numero di London a cui non devi rispondere..”. Consigli informati, utili; sono dei veri esperti. I credenti fra loro  andranno a  Monza dal Papa, a fare folla attorno al “misericordioso” che  arriverà  domani, e gli insegnerà ad “accogliere gli stranieri”, a  non inquinare, e a non fare figli come conigli.   Hanno comprato i biglietti del treno, si siederanno sul prato; si scambiano domande: se piove che si fa? Ci si potrà sedere  sull’erba? Bisognerà portarsi da mangiare? Eh  certo saranno bloccati per molte ore  ad applaudire il Papa dei Poveri  delle Periferie.  I cessi

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chimici ci saranno? Una serata a Corsico, quasi Milano,  con persone di basso livello culturale. Una prova dura per la mia  fede malcerta.  Continuo a domandarmi: cosa risponderei a Chiara, 11 anni, che non crede più in Cristo – e giustamente – perché non ha fatto tornare  insieme  mamma e papà? Cosa direi per  rafforzarla nella fede? Mi devo rileggere la frase lasciataci dall’amico Mario Palmaro, prima di morire giovane. “Dio non si è fatto crocifiggere  per salvare gli uomini dalla guerra, dalla povertà, dall’invidia, dal matrimonio andato male, dalla tristezza. Lo ha fatto per salvarli dalla dannazione eterna. E i Sacramenti sono il mezzo per uscire da questa terribile malattia”. Per me, ricorda il vero senso della fede, e può bastare. Più o meno. Ma per Chiara di 11 anni, temo di no.   L’articolo UNA SERATA A CORSICO FRA GENTE DI BASSO LIVELLO. è tratto da Blondet & Friends, che mette a disposizione gratuitamente gli articoli di Maurizio Blondet assieme ai suoi consigli di lettura.

www.staffettaonline.com 24 Mar, 13:47Gnl di piccola taglia: lo stato dei progetti per rigassificatori e depositi

Poco più di un mese fa abbiamo pubblicato una panoramica del “dowstream” delGnlin Italia, cioè un elenco dei punti vendita e degli impianti presso utenti finali (v. Staffetta 30/01). Oggi risaliamo lungo la filiera per esaminare quante e quali sono le iniziative per dotare i rigassificatori di infrastrutture per la distribuzione, per la realizzazione di depositi intermedi e per modificare i progetti di terminali esistenti in modo da renderli adatti alle attività cosiddette “small scale”, ossia la movimentazione di quantità limitate diGnlcon autobotti e/o bettoline per il rifornimento di utenze industriali, reti isolate o punti vendita per il trasporto pesante e navale. Un'analisi a cura di Tommaso Franci di Ref-e. Lo stato dell'arte delle infrastrutture della filiera del downstream e degli usi finali delGNLin Italia mostra una realtà ancora molto limitata. Nessuno dei tre terminali dirigassificazioneoperativi in Italia offre servizi di fornitura delGNL, non sono presenti stoccaggi intermedi costieri diGNL; ed è quindi completamente assente il primo anello della catena distributiva delGNL. La creazione di una rete infrastrutturale per la distribuzione primaria delGNLin Italia deve tenere conto inoltre delle caratteristiche dei tre terminali operativi, e in particolare del fatto che due di questi, l'Adriatic LNG e il FSRU Toscana, per la loro localizzazione a mare, non possono essere attrezzati per il carico delle autocisterne. È in corso una serie di iniziative per la realizzazione di impianti di stoccaggio intermedio diGNLattrezzati come punti di carico per autocisterne e navi cisterna per la distribuzione diGNLoltre che come infrastrutture per il bunkeraggio diGNL, per imbarcazioni alimentate aGNL. Iniziative presso i terminali dirigassificazioneÈ possibile fare una rassegna delle iniziative in corso per attrezzare i terminali esistenti (vedi Tabella 1), o per la realizzazione ex novo di stoccaggi intermedi (vedi Tabella 2). La società OLT che gestisce il terminale FSRU Toscana al largo di Livorno ha già effettuato uno studio di fattibilità preliminare. Attualmente è in corso di sviluppo la progettazione di dettaglio per permettere l'allibo e il caricamento dal lato di sinistra attraverso tubi flessibili di piccole navi metaniere (1,000 - 7,500 mc) destinate al trasporto delGNLverso impianti di stoccaggio costiero, o a effettuare il bunkeraggio di imbarcazioni alimentate aGNL. L'iniziativa è stata proposta per il finanziamento nell'ambito dei progetti sostenuti dai bandi UE del programma CEF. A gennaio 2016 è stato appaltato da parte di Snam uno studio per verificare la fattibilità presso il terminale di Panigaglia delle possibili soluzioni per realizzare le infrastrutture necessarie per approvvigionare diGNLnavi cisterna e autocisterne per la successiva distribuzione. I risultati dello studio di fattibilità sono attesi entro il 2017. In questo caso le recenti dichiarazioni dell'amministratore delegato di SNAM confermano i vincoli logistici del sito di Panigaglia che rendono difficile prevedere l'attivazione a breve termine di servizi SSLNG presso il terminale. Per il terminale Adriatic LNG nel 2015 è stato concluso uno studio tecnico di fattibilità preliminare finalizzato alla dotazione di un punto di carico per metaniere SSLNG. Sul fronte del ruolo dei terminali

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nell'attivazione della filiera del downstream in Italia l'AEEGSI il 16 marzo ha avviato il procedimento con cui darà attuazione a quanto previsto dal comma 2 dell'art. 10 del Dlgs n. 257/2016 per disciplinare la separazione contabile delle attività di servizi SSLNG da quelle regolate. Il quadro regolatorio che verrà definito a conclusione del procedimento sarà determinante per le decisioni di investimento di facilities SSLNG sui terminali italiani che oggi sono in corso di definizione. Iniziative per depositi costieri diGNLNegli ultimi mesi sta prendendo corpo con maggiore chiarezza il quadro delle iniziative per la realizzazione di depositi intermedi per la distribuzione delGNLin Italia, come riportato nella Tabella, che prende in considerazione le iniziative per la realizzazione di depositi intermedi diGNL, per le quali si hanno notizie pubbliche sull'attivazione di procedure autorizzative. Le iniziative più avanzate, sotto il profilo delle procedure autorizzative, sono quelle per i depositi nel porto di Oristano di Higas S.r.l. e Edison S.p.A. Higas S.r.l è titolare del progetto per un impianto di stoccaggio costiero intermedio da 9,000 mc diGNL, da realizzarsi nell'area del porto industriale di Oristano. Di recente, nel mese di gennaio è stata rilasciata l'autorizzazione da parte del MSE. Per ottenere l'autorizzazione finale è statno necessario il rilascio dell'intesa da parte della Regione Sardegna. Il progetto ha inoltre ottenuto il provvedimento di esclusione dalla VIA da parte della Regione Sardegna e il rilascio del Nulla Osta di Fattibilità (NOF) per gli aspetti inerenti le problematiche rischio di incidente rilevante, a cui sono sottosposti gli impianti di questo tipo. La Società Higas è costituita da Gas & Heat, CPL Concordia e Stolt Nielsen, quest'ultima ha annunciato l'imminente firma degli ordini per la costruzione di una o due metaniere SSLNG da 7.500 mc, destinate a operare sia per il servizio del deposito di Oristano sia per operazioni di bunkeraggio diGNLship to ship. Si è in attesa dell'apertura dei cantieri per la realizzazione di quello che potrebbe essere il primo deposito intermedio operativo per la distribuzione delGNLin Italia. Edison ha predisposto il progetto per un deposito costiero da 10,000 mc sempre nel porto di Oristano, per il quale sono stati attivati il procedimento autorizzativo presso il MSE e la procedura di VIA presso il Ministero dell'Ambiente. Il progetto ha già ottenuto il rilascio del NOF. È stata attivata una terza iniziativa nel porto industriale di Oristano da IVI Petrolifera S.p.A, che ha fatto richiesta della concessione di un'area del demanio marittimo per la realizzazione di un deposito costiero. A Porto Torres l'iniziativa per la realizzazione di un deposito costiero diGNLda 10.000 mc promossa dal Consorzio industriale provinciale di Sassari ha richiesto all'Autorità Portuale la conformità al Piano Regolatore portuale del proprio progetto per un deposito costiero diGNL. L'iniziativa ha già ottenuto dal Mise a fine 2015 un finanziamento di 3 milioni di euro per la realizzazione dei bracci di carico dell'impianto, nell'ambito della rinegoziazione di fondi per il contratto di area della Provincia di Sassari. Il Consorzio industriale provinciale di Sassari sta predisponendo un bando per la progettazione e realizzazione del deposito. Nello scenario sardo sta muovendo i primi passi anche una iniziativa nel Porto di Cagliari da parte di ISGAS ENERGIT Multiutilies S.p.A. la società che gestisce le reti di distribuzione di gas delle città di Cagliari, Nuoro e Oristano, realizzate nella prospettiva della metanizzazione della Sardegna e oggi alimentate ad aria propanata. Il progetto di ISGAS, per il quale sono stati fatti i primi passi verso l'Autorità Portuale per la concessione dell'area, prevede un deposito diGNLda 22.000 mc e una capacità dirigassificazioneper l'immissione delmetanonella rete dorsale di trasporto gas prevista dal progetto promosso a da S.G.I. Anche in questo caso saranno molto rilevanti gli esiti del procedimento attivato dall'AEEGSI il 16 marzo, che darà una prima attuazione anche a quanto previsto dall'art. 10 del Dlgs n. 257/2016 per disciplinare gli stoccaggi diGNLconnessi o funzionali al collegamento anche con tratti isolati della rete nazionale di trasporto delgasnaturale. Nel porto di Livorno la Costiero Gas Livorno S.p.A., società partecipata da ENI S.p.A e Liquigas S.p.A, insieme alla Società Italiana Gas Liquidi S.p.A. e alla Neri Depositi Costieri S.p.A, ha annunciato lo sviluppo della progettazione per un deposito costiero diGNLda 1,500 mc da realizzarsi nell'area portuale. Il progetto prevede che l'impianto, attrezzato per ricevere ilGNLda piccole navi cisterna e come punto di carico di autocisterne per la distribuzione, potrebbe essere ampliato negli anni successivi fino a 9.000 mc. E' stata promossa anche una prima iniziativa nel Mar Adriatico presso il Porto di Ravenna, promossa dalla Società

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Petrolifera Italo Rumena (P.I.R.) S.p.A in collaborazioni con Edison S.p.A., che a inizio 2017 ha attivato la procedura autorizzativa presso il MSE e dall'8 marzo anche quella di VIA presso la Regione Emilia Romagna per un progetto di deposito costiero diGNLda 20.000 mc. Il quadro di queste iniziative conferma in modo solido l'interesse e le aspettative di molti operatori sul potenziale di sviluppo delle filiere degli usi finali delGNLin Italia, con una attenzione particolare per le opportunità offerte dalla realtà sarda che a oggi è priva di accesso algasnaturale. Iniziative legate a terminali dirigassificazionein progetto Sono significative anche le iniziative per facilities SSLNG legate ai progetti di terminali dirigassificazioneche hannno già ottenuto l'autorizzazione o per i quali sono in corso procedure autorizzative (vedi Tabella 3). In particolare, nel progetto di Terminale a Gioia Tauro di LNG MED Gas Terminal S.r.l. già autorizzato dal febbraio 2012 è prevista l'attivazione di facilities SSLNG per la distribuzione delGNLsia tramite autocisterne sia tramite bettoline o metaniere SSLNG per il bunkeraggio. A questo fine in particolare la società prevede un serbatoio di stoccaggio delGNLdedicato per il downstream delGNL. Nel caso del Progetto di terminale dirigassificazionedi Edison per Rosignano di recente è stata attivata, presso il MATTM, la procedura di verifica per l'assoggettabilità alla VIA per una variante del progetto finalizzata alla realizzazione di facilities per la distribuzione primaria delGNLvia terra e via mare. Il progetto ha in corso anche la procedura per il rilascio del NOF per i profili di rischio di incidente rilevante. Il progetto di terminale di Smartgas a Monfalcone, per il quale è in corso il procedimento autorizzativo presso il MSE, prevede la realizzazione di facilities per la distribuzione primaria delGNL. In base alle informazioni disponibili i progetti di terminali dirigassificazionegià autorizzati dal MSE di Porto Empedocle e offshore di fronte a Falconara Marittima non prevedono infrastrutture per il downstream delGNL. Inoltre ci sono innumerevoli altre iniziative per la realizzazione di depositi costieri diGNLo infrastrutture logistiche per la movimentazione di Isocontainer con serbatoi criogenici per ilGNL, delle quali si hanno notizie a livello di annuncio dello sviluppo di progetti e valutazioni di fattibilità economica in tutto il territorio nazionale. Dallo scenario delle iniziative per la realizzazione delle infrastrutture per il downstream delGNLa livello nazionale risulta evidente che le nuove politiche per la metanizzazione della Sardegna stanno svolgendo un ruolo molto importante di accellerazione del processo di sviluppo del settore SSLNG nel suo complesso, soprattutto nell'area tirrenica. Lo sviluppo del downstream delGNLnel Mediterraneo: una opportunità per l'Italia da non perdere Lo sviluppo delle infrastrutture per il downstream delGNLin Italia non può essere analizzato senza considerare contestualmente gli analoghi sviluppi negli altri paesi del Mediterraneo a partire da quelli facenti parte dell'Unione Europea, ma non solo. I due terminali francesi presenti nel Mediterraneo secondo i dati del GIE sarebbero già dotati di infrastrutture per la distribuzione delGNLvia mare, ma non sono operativi anche per l'assenza, a oggi, di metaniere SSLNG e imbarcazioni alimentate aGNLnel Mediterraneo. Il terminale Il database del GIE segnala che infrastrutture di questo tipo sono in costruzione, come nel caso del terminale di Barcellona e altre sono allo studio come emerge anche dal quadro degli interventi nel Mediterraneo per i progetti finanziati dai bandi TEN-T e CEF-T. A inizio 2017 Fosmax Lng, (controllata di Elengy) che gestisce il rigassificatore di Fos Cavaou a Marsiglia, sta effettuando uno studio di fattibilità per modificare il terminale in modo da accogliere anche metaniere SSLNG di capacità tra 5.000 e 7.500 mc (oggi può accoglire solo metaniere di capacità minima di 15.000 mc). Per questo la società ha attivato una indagine di mercato per raccogliere manifestazioni di interesse da parte di operatori interessati a gestire il servizio. Nel contesto UE più vicino alla realtà italiana, è molto rilevante la scelta compiuta dal governo francese di utilizzare la filiera delGNLper la metanizzazione della Corsica e le iniziative in corso nel contesto dei paesi Ue e non UE che si affacciano sull'Adriatico e sullo Ionio. Al quadro di queste iniziative vanno aggiunti i progetti di Shell, giunti al FID per un deposito a Gibilterra , e allo studio a Malta e in Turchia. Da considerare anche la possibilità di investimenti nella filiera del downstream delGNLda parte di Sonatrach, che in Algeria dispone di treni di liquefazione a oggi utilizzati solo per il midstream verso i paesi che importano ilGNLpresso i propri terminali dirigassificazione. In questo contesto, considerando anche i consistenti investimenti in metaniere SSLNG con funzionalità di bunkeraggio di diversi

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player internazionali, guidati dagli sviluppi del settore nell'europa settentrionale, non si può escludere la scelta di rendere operative a breve alcune imbarcazioni di questo tipo nel Mediterraneo. Le prime imbarcazioni alimentate aGNLdovrebbero essere operative anche nei mari italiani entro il 2019-2020. In questo scenario risulta evidente che la tempestività e l'adeguatezza degli investimenti nella filiera della logistica del downstream delGNLin Italia potrebbero consentire di cogliere al meglio le opportunità di sviluppo di questo mercato, facendo dell'Italia un hub delGNLnel Mediterraneo. ?

www.staffettaonline.com 24 Mar, 14:08I compiti delle Regioni nell'applicazione del Dafi

Tra due settimane la Conferenza delle Regioni esaminerà il testo delle Linee guida per l'applicazione uniforme su tutto il territorio nazionale delle disposizioni introdotte con il decreto legislativo Dafi 257/2016 suicarburantialternativi. Sono molte le novità di cui dovranno occuparsi le Regioni. Le passiamo in rassegna seguendo il documento istruttorio su cui hanno lavorato i tecnici regionali. L'articolo 18 stabilisce al comma 1 obblighi immediati per i nuovi punti vendita carburanti di dotarsi di infrastrutture di ricarica elettrica e di rifornimento di GNC oGNLanche in esclusiva modalità di self service, obblighi che valgono anche in caso si ristrutturazione totale di impianti esistenti. Le linee guida dovranno indicare tra l'altro se l'efficacia di tali obblighi è di immediata applicazione al momento della pubblicazione del decreto legislativo o è subordinata all'emanazione di singoli provvedimenti regionali, mentre secondo il ministero dello Sviluppo economico sarebbero subito operative le disposizioni sull'impianto con solometanopiù colonnine elettriche. Quanto alla ristrutturazione totale, va concordata una precisa definizione come “completo rifacimento dell'impianto consistente nella totale sostituzione o nel riposizionamento di tutte le attrezzature petrolifere effettuato anche in momenti successivi nell'arco di tre anni”. L'obbligo di GNC,GNLed elettricità non si applica per gli impianti localizzati nelle aree svantaggiate già individuate dalle disposizioni regionali del settore. Quanto alGpl, le Regioni devono prevedere l'obbligo nel caso in cui si verifichino contemporaneamente le seguenti condizioni: l'impianto ha un'impossibilità tecnica previste al comma 6 e la Regione interessata ha un numero di impianti di distribuzione diGplal di sotto della media nazionale. Quanto agli impianti già esistenti, le Regioni dovranno, con apposita disposizione, prevedere l'obbligo per tutti gli i impianti esistenti al 31 dicembre 2015 che abbiano un erogato 2015 di benzina e gasolio superiore a 10 milioni di litri e che si trovano in una delle province i cui capoluoghi hanno superato il limite delle concentrazioni di PM per almeno 2 anni su 6 negli anni dal 2009 al 2014, di presentare entro il 31 dicembre 2018 un progetto per dotarsi di infrastrutture di ricarica elettrica e di distribuzione di GNC oGNL. Il piano di sviluppo, una volta approvato, dovrà realizzarsi nei successivi 24 mesi dalla data di presentazione del progetto. Discorso analogo (con termini spostati di due anni) per impianti con erogato 2017 superiore a 5 milioni di litri. Per individuare gli impianti, il Mise acquisirà i dati sull'erogato dall'Agenzia delle Dogane e li fornirà alle Regioni. Quanto agli impianti autostradali, i concessionari dovranno presentare al concedente entro il 31 dicembre 2018 un piano di diffusione dei servizi dei servizi di ricarica elettrica, di GNC e diGNL. L'obbligo non si applica nel caso in cui sussista una delle seguenti impossibilità tecniche: accessi e spazi insufficienti per motivi di sicurezza ai sensi della normativa antincendio (incompatibilità valida solo per gli impianti già autorizzati alla data in vigore del D. Lgs. 257/2016); per il GNC lunghezza delle tubazioni per l'allacciamento superiore a 1.000 metri tra la rete delgasnaturalee il punto di stoccaggio del GNC e pressione della rete delgasnaturaleinferiore a 3 bar; distanza dal più vicino deposito di approvvigionamento delGNLvia terra superiore a 1.000 chilometri. Il Dafi consente l'apertura di nuovi impianti di distribuzione mono prodotto che erogano GNC oGNL, che dovranno però dotarsi anche di nuovi punti di ricarica elettrica di potenza elevata del tipo almeno veloce (superiore a 22 kW e pari o inferiore a 50 kW). Tutte le Regioni dovranno adeguare le proprie disposizioni

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regionali. La norma, che le Regioni possono traslare nelle rispettive disposizioni, stabilisce anche dei meccanismi di flessibilità facendo ricadere l'obbligo sul titolare dell'impianto che potrà assolvere utilizzando un altro impianto purché nella stessa provincia e con le stesse caratteristiche. Quanto infine alle sanzioni, il Dafi non prevede alcun sistema sanzionatorio a carico degli impianti di distribuzione carburanti che non rispettano gli obblighi. Sulla possibilità e opportunità di introdurre sanzioni sono in corso approfondimenti, ma è certo che il sistema dovrebbe far capo per intero al sistema di leggi regionali.

www.qualenergia.it 24 Mar, 14:10Il futuro dell’eolico offshore passa da un’isola nel Mare del Nord

Un’isola artificiale nel cuore del Mare del Nord, che diventerà uno snodo fondamentale (Power Link) per smistare l’energia elettrica prodotta dalle grandi centrali eoliche offshore. Sembra uno di quegli annunci destinati a fare “molto rumore per nulla”, ma questo ambizioso progetto è stato preso assai seriamente dagli operatori di rete di tre paesi europei, Danimarca, Germania e Olanda. In effetti in questa idea si incarna una logica di generazione centralizzata, tipica dei grandi operatori energetici, non sempre adeguata e in sintonia con quella della produzione da rinnovabili. Le informazioni trapelate finora sono abbastanza vaghe, ma più che sufficienti a stimolare la curiosità con le caratteristiche essenziali della futura isola dell’energia rinnovabile. In prima linea in quest’avventura c’è l’operatore danese Energinet, che in queste settimane ha diffuso una serie di dati sull’iniziativa North Sea Wind Power Hub, sviluppata insieme con l’olandese TenneT e la sua filiale tedesca TenneT TSO GmbH. Il progetto, secondo i suoi promotori, dovrà contribuire alla transizione europea verso le tecnologie pulite, generando energia rinnovabile al minor costo possibile e superando gli ostacoli tipici della produzione eolica, in particolare la sua variabilità (perché soggetta alle condizioni meteorologiche) e la conseguente difficoltà a bilanciare domanda-offerta in tempo reale sui mercati elettrici di diverse nazioni. L’isola, nelle intenzioni dei tre operatori coinvolti, sorgerà sul Dogger Bank, un banco di sabbia nel Mare del Nord, dove l’acqua in media è profonda 15-30 metri (vedi video di simulazione sotto) Fino a 70-100 GW di capacità eolica offshore potrà essere collegata alla power island (l’obiettivo iniziale è intorno a 30 GW), dalla quale partiranno varie linee di trasmissione in corrente diretta, infrastrutture ramificate e “intelligenti” di una vera e propria smart grid in mezzo al mare. L’idea, in sostanza, è realizzare un centro energetico marino che riceverà l’output delle gigantesche pale offshore, per poi indirizzarlo verso i paesi nordici più vicini, quindi Gran Bretagna, Norvegia, Olanda, Belgio, Danimarca e Germania. I cavi-interconnettori sottomarini permetteranno ai singoli mercati elettrici di dialogare e integrarsi: ognuno di quei paesi potrà vendere e acquistare energia eolica secondo le sue reali necessità, minimizzando sprechi e inefficienze; d’altronde, sappiamo molto bene che senza sistemi di accumulo e mercati interconnessi, il surplus eolico non immediatamente consumato rischia di essere perso. Non si tratta solamente di produrre e distribuire elettricità rinnovabile su vasta scala: l’isola servirà pure come centro logistico per uomini e mezzi. Ci saranno depositi e magazzini per compiere tutti i servizi di manutenzione e assistenza ai parchi eolici, riducendo così moltissimo i costi degli interventi. Questo progetto vedrà quindi la luce? L’unica certezza, per il momento, è l’intesa siglata dai tre operatori, che cercheranno di estendere il consorzio ad altre aziende e industrie. Nemmeno il costo complessivo di realizzazione dell’isola è stato calcolato: si parla di almeno un miliardo e mezzo di euro per costruire la base di roccia e sabbia. Altre incognite riguardano la possibilità di sviluppare sistemi di storage energetico, ad esempio attraverso la tecnologia power-to-gas (P2G), che in sintesi consiste nel convertire l’elettricità prodotta in eccesso dalle fonti rinnovabili in idrogeno-metanoattraverso l’elettrolisi.

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forum.termometropolitico.it 24 Mar, 14:19Una serata a corsico fra gente di basso livello.

UNA SERATA A CORSICO FRA GENTE DI BASSO LIVELLO. - Blondet & Friends UNA SERATA A CORSICO FRA GENTE DI BASSO LIVELLO. Maurizio Blondet 24 marzo 2017 Chiara ha 11 anni. Prima, accompagnava la (ancor giovane) nonna alla Messa, la domenica. Adesso, da qualche settimana, si rifiuta: “Non credo più. Dio non esiste”. Come mai, si allarma la nonna. Alla fine Chiara le racconta: “Ho pregato che facesse tornare insieme mamma e papà. Solo questo gli ho chiesto, solo questo. Per tutti questi anni. E invece mamma è andata a fare i figli con quell’altro”. Ha il dolore negli occhi. Chiara vive con la nonna e il suo papà, l’abbandonato, uno che si spacca di lavoro tutto il giorno sull’orlo della rovina – ha una “impresa di pulizie” ormai ridotta a un solo elemento, lui stesso (è la crisi) e divorata dalle tasse e “adempimenti”, e il mutuo da pagare sull’appartamento di quando era sposato – e il mattino, aiuta Chiara a fare la cartella, sta attento che porti i libri e i quaderni giusti. Chiara a scuola va benissimo. Ma in questi giorni è intrattabile, a tavola provoca gli schiaffi a papà…Si vede che è arrabbiata e infelice, per questo è cattiva, dice la nonna. Il fatto è che la mamma sta tornando dalla clinica, dove ha partorito il terzo figlio con “l’altro” (è una fattrice la mamma, capisco: due figli col marito, tre con l’altro, che è disoccupato) e sa che la mamma la trascurerà ancora di più. Deve chiamare “fratelli” gli altri tre, e “zio” l’altro: non vuole andare in quella casa. Sta sempre con la nonna che, ancor giovane, non ha pensione. Anche nonna, del resto, ha avuto un marito e poi un “compagno”: entrambi non versano un euro, hanno altre “compagne”; non si sentono obbligati né responsabili – e poi, anche loro fanno lavoretti precari. Nonna fa la baby sitter a un bambino di tre anni, per 3 euro l’ora. Si rifiuti, le dico. Lei: a me dieci euro al giorno servono; se rifiutassi, c’è una vicina che prenderebbe il mio posto, s’è già fatta avanti. E poi, anche la famiglia del bambino è povera – lavorano in due, pagano il mutuo… Ha l’osteoporosi, la nonna; ha la borsetta piena di ricette che le fa la dottoressa amica, che è dello stesso gruppo di preghiera. Il grande amico di papa Bergoglio. Il divorzio e la liberazione sessuale, grandi conquiste per i media e la tv e le celebrità coi soldi, hanno ingannato i ceti miseri, che li hanno adottati. Il diritto alla felicità sessuale promesso, non ha prodotto felicità. Cosa dici a una bambina di 11 anni che ha smesso di credere in Dio perché non le ha fatto il miracolo di portare insieme mamma e papà, e per questo ha deciso di farla pagare al papà, ossia a quello che non l’ha abbandonata, rendendosi insopportabile? “L’altra sera mio figlio [il papà] non ha mangiato. S’è alzato da tavola: me ne vado, se no la prendo a schiaffi”. Digiuno, dopo una giornata a spaccarsi la schiena con le pulizie, nella sua impresa di cui è l’unico dipendente. Si parla di un’altra coppia, sposata, regolare questa, con sei figli. “Hanno ricevuto lo sfratto esecutivo. Devono lasciare la casa entro un mese”. Le facce diventano grigie. E’ una faccenda complicata: quella casa da cui sono sfrattati era di loro proprietà; hanno fatto un debito con la banca per avviare una “attività imprenditoriale” non meglio determinata che è andata male, la casa è stata pignorata. Hanno potuto abitarci finché non è stata comprata da un nuovo proprietario. Oggi il momento è arrivato Assistenti sociali? Ti portano via i figli. Avete chiesto aiuto al Comune? Non sono né “rom” né “extracomunitari”, quindi per loro non ci sono le case popolari – del resto gravate da liste d’attesa chilometriche. Anzi, loro due hanno paura di rivolgersi al Comune: “Ci manda le assistenti sociali, e quelle ci portano via i bambini”, quando vedono come vivono. Per questo servono le assistenti sociali: a firmare sussidi per gli immigrati pakistani con sei figli, e a portare via i bambini ad italiani con sei figli, bollando i genitori con lo stigma: inadeguati, incapaci, irresponsabili. Adesso il momento inevitabile, che hanno cercato di allontanare nascondendosi alle provvidenze municipali, è arrivato. Traslocare in appartamento in affitto? Impossibile. “Per affittartelo, vogliono vedere le tue buste-paga, vogliono tre mesi anticipati, vogliono 700 euro per un monolocale. Il marito “lavora”: nel senso che fa le pulizie per 4 ore, 240 euro al mese è la busta-paga regolare che potrebbe esibire. Per il resto si arrabatta, fa’ l’imbianchino, il muratore in nero… Secondo me, questi due genitori sono a rischio di suicidio, un giorno leggeremo sul giornale: “A Corsico, spaventosa tragedia”, eccetera. Il loro senso di impotenza. Non vogliono farsi

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portar via i bambini, E non hanno reddito. Che fare? Per ogni “profugo” il governo accetta di spendere 30 euro al giorno, tre miliardi l’anno; a quella coppia con sei figli, 30 euro al giorno sarebbe la salvezza. Ed anche il tributo di solidarietà e riconoscenza della società verso di loro, perché dove trovate ormai coppie italiane feconde? Per ognuno dei loro bambini, ci dovrebbero essere assegni familiari e borse di studio. Non c’è nulla, ovviamente, una beneficenza comunale che non ha mezzi e da cui è meglio stare alla larga, se non sei uno straniero. Dico: lo sapete che Giuliano Amato riceve dallo Stato 1047 euro al giorno? Al giorno. Non sanno chi è, Giuliano Amato. La notizia non li tocca, è fuori tema, come se uno gli parlasse delle possibilità di vita nelle altre galassie, mentre loro hanno altre preoccupazioni più concrete. “E’ sempre più dura”, mi dice un falegname, un giovane, bravo artigiano (anche lui divorziato, ha un figlio e gli alimenti alla moglie da pagare), l’unico con qualche consapevolezza della crisi: “La gente spende sempre meno per il superfluo. Mobili, riparazioni, niente più. La gente spende per mangiare e il telefonino, a basta”. Lui e un’altra, impiegata in una ditta americana di macchinari, che ha grandi uffici a Corsico, ammettono che “tutta l’attività si restringe”. La crisi dura da otto anni, ma hanno l’impressione che stia accelerando in questi ultimi mesi, sempre meno ordinativi, meno clienti, forse anche loro perderanno il lavoro. Non hanno coscienza di essere gli oppressi di una oligarchia che screma da loro, con tasse ingiuste ed esose che nemmeno dovrebbero pagare dati i loro miseri redditi, i loro emolumenti milionari, i vitalizi da 6930 euro mensili di Mastella, i 5223 di D’Alema, i 5826 di De Mita, i 3026 di Mario Capanna, i 30 mila di Amato, giudice costituzionale. Non sanno nemmeno più esigere da questi la giustizia sociale; come sudditi ignoranti di un antico ancien régime, subiscono le angherie dei nuovi “Signori” con passiva acquiescenza. La Pozzi-Ginori abbandonata a Corsico. Una serata a Corsico, fra gente di bassa istruzione. Gente che, comunque, tanti anni fa avrebbe trovato un salario quando a Corsico c’era la Richard Ginori, 100 dipendenti, le cartiere Burgo, 400 dipendenti, le miriadi di fabbrichette metalmeccaniche di un indotto oggi scomparso, per cui sono stati costruiti i falansteri fra cui abito, case operaie – oggi abitate da pensionarti, i soli che in qualche modo sostengono i nipoti; oggi questa gente ignorante s’è rifugiata nelle “imprese di pulizie”, settore marginale in via di sparizione, divorato dagli extracomunitari,più concorrenziali. Aspettano l’inevitabile fine, vittime marginali del nodo scorsoio che si chiama moneta unica europea e “recessione mondiale”; non sanno che l’Europa è un disastro al rallentatore, ma vedono che si sta accelerando. Dal 2008 sono chiuse 399 fabbriche al mese, la struttura industriale è ridotta di un quarto, eppure il prelievo fiscale è cresciuto e sono cresciuti gli emolumenti dei parassiti pubblici-milionari di Stato, e ora queste vittime devono far largo agli “immigrati” e “richiedenti asilo” per cui lo stato spende 30 euro al giorno a testa – e sulle loro teste, niente. Nuovi pidocchi tormentano nuovi poveri. La conversazione passa ai telefonini. A come liberarsi dalle chiamate continue di agenzie telefoniche e nuove imprese del gas e della luce, che promettono, con accento straniero: “Signora, passi con noi, abbiamo un’offerta speciale, pagherà meno”. Molti di loro, anche 10 euro risparmiati contano – ci sono cascati, sono passati ad Enel Energia e aGasNatural, sono passati di Vodafone a 3, da questa a Telecom, – hanno sempre speso di più. Non sanno come liberarsi, vengono tormentati da decine di telefonate ogni giorno, sempre più truffaldine. Sempre più spesso si basano su minacce tipo: la Tale Ditta da cui, dal 1975, riceve la fornitura elettrica, finisce, chiude; adesso si chiama TalAltra, deve stipulare un nuovo contratto. Sono i nuovi pidocchi e le nuove cimici che tormentano i nuovi miserabili. Che danno rispostacce a queste voci straniere, poi gli dispiace: sono dei precari, non vengono nemmeno pagati se non riescono a piazzare qualche contratto. Mi insegnano alcuni accorgimenti, i numeri da mettere in lista nera perché altrimenti, appena rispondi, ti risucchiano euro su euro. “Stai attento, c’è un numero di London a cui non devi rispondere..”. Consigli informati, utili; sono dei veri esperti. I credenti fra loro andranno a Monza dal Papa, a fare folla attorno al “misericordioso” che arriverà domani, e gli insegnerà ad “accogliere gli stranieri”, a non inquinare, e a non fare figli come conigli. Hanno comprato i biglietti del treno, si siederanno sul prato; si scambiano domande: se piove che si fa? Ci si potrà sedere sull’erba? Bisognerà portarsi da mangiare? Eh certo saranno bloccati per molte ore ad applaudire il Papa dei Poveri delle Periferie.

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I cessi chimici ci saranno? Una serata a Corsico, quasi Milano, con persone di basso livello culturale. Una prova dura per la mia fede malcerta. Continuo a domandarmi: cosa risponderei a Chiara, 11 anni, che non crede più in Cristo – e giustamente – perché non ha fatto tornare insieme mamma e papà? Cosa direi per rafforzarla nella fede? Mi devo rileggere la frase lasciataci dall’amico Mario Palmaro, prima di morire giovane. “Dio non si è fatto crocifiggere per salvare gli uomini dalla guerra, dalla povertà, dall’invidia, dal matrimonio andato male, dalla tristezza. Lo ha fatto per salvarli dalla dannazione eterna. E i Sacramenti sono il mezzo per uscire da questa terribile malattia”. Per me, ricorda il vero senso della fede, e può bastare. Più o meno. Ma per Chiara di 11 anni, temo di no.

finanza-mercati.ilsole24ore.com 24 Mar, 15:29***Italgas: Gallo, se Gas Natural vende asset italiani guarderemo dossier - Quotazioni di borsa - Notizie - Il Sole 24 Ore

24/03/2017  15:00 ***Italgas: Gallo, seGasNaturalvende asset italiani guarderemo dossier (Il Sole 24 Ore Radiocor Plus) - Milano, 24 mar - 'SeGasNaturalFenosamettera' in vendita le sue attivita' italiane, sicuramente vedremo di cosa si tratta'. Cosi' Paolo Gallo, amministratore delegato di Italgas, ha risposto nella conference call con gli analisti a chi gli chiedeva se il gruppo poteva essere interessato al dossier. 'Per adesso abbiamo letto della possibile cessione sui giornali ma essendo i leader del mercato italiano qualsiasi asset in vendita ci interessa. Nel caso andremo a vedere di cosa si tratta con attenzione e offriremo un prezzo congruo. Una cosa e' certa: per finanziare l'eventuale operazione non vediamo problemi'. che- (RADIOCOR) 24-03-17 15:00:20 (0367)ENE,UTY 3 NNNN

it.reuters.com 24 Mar, 16:12Italgas farà offerta per asset distribuzione gas di Gas Natural in Italia - AD | Notizie | Società Estere | Reuters

MILANO, 24 marzo (Reuters) - Italgas è interessata agli asset sulla distribuzione del gas in Italia, qualoraGasNaturaldovesse metterli in vendita, e presenterà un'offerta. E' quanto ha detto l'AD, Paolo Gallo, nel corso della call con gli analisti sui risultati del 2016. "Sappiamo cheGasNaturalpotrebbe mettere in vendita gli asset di distribuzione del gas in Italia, Italgas guarderà a questi asset molto attentamente. Siamo certamente interessati al modo in cui questi asset potrebbero inserirsi con i nostri", ha detto Gallo. "Riteniamo che dovremmo vedere alle opportunità che emergono sul mercato e, seGasNaturaldovesse vendere questi asset, parteciperemo alla gara, andremo a vedere e faremo un'offerta basata sulla nostra convenienza economica", ha concluso. Gli spagnoli hanno dato mandato a Rothschild di effettuare una revisione strategica delle proprie attività in Italia, che potrebbe portare alla vendita di asset del valore di 700 milioni di euro nel corso dell'anno, secondo tre fonti vicine al dossier. (Giancarlo Navach)   Continua... Visualizza l’articolo su una sola pagina

it.reuters.com 24 Mar, 16:47Italgas, AD: farà offerta per asset distribuzione gas di Gas Natural in Italia | Prima Pagina | Reuters

MILANO (Reuters) - Italgas è interessata agli asset sulla distribuzione del gas in Italia, qualoraGasNaturaldovesse metterli in vendita, e presenterà un'offerta. E' quanto ha detto l'AD, Paolo Gallo, nel corso della call con gli analisti sui risultati del 2016. "Sappiamo cheGasNaturalpotrebbe mettere in vendita gli asset di distribuzione del gas in Italia, Italgas

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guarderà a questi asset molto attentamente. Siamo certamente interessati al modo in cui questi asset potrebbero inserirsi con i nostri", ha detto Gallo. "Riteniamo che dovremmo vedere alle opportunità che emergono sul mercato e, seGasNaturaldovesse vendere questi asset, parteciperemo alla gara, andremo a vedere e faremo un'offerta basata sulla nostra convenienza economica", ha concluso. Gli spagnoli hanno dato mandato a Rothschild di effettuare una revisione strategica delle proprie attività in Italia, che potrebbe portare alla vendita di asset del valore di 700 milioni di euro nel corso dell'anno, secondo tre fonti vicine al dossier. (Giancarlo Navach) Sul sito www.reuters.it altre notizie Reuters in italiano. Le top news anche su www.twitter.com/reuters_italia

www.borsaitaliana.it 24 Mar, 17:04Notizie Radiocor - Prima Pagina - Borsa Italiana

(Il Sole 24 Ore Radiocor Plus) - Milano, 24 mar - 'SeGasNaturalFenosamettera' in vendita le sue attivita' italiane, sicuramente vedremo di cosa si tratta'. Cosi' Paolo Gallo, amministratore delegato di Italgas, ha risposto nella conference call con gli analisti a chi gli chiedeva se il gruppo poteva essere interessato al dossier. 'Per adesso abbiamo letto della possibile cessione sui giornali ma essendo i leader del mercato italiano qualsiasi asset in vendita ci interessa. Nel caso andremo a vedere di cosa si tratta con attenzione e offriremo un prezzo congruo. Una cosa e' certa: per finanziare l'eventuale operazione non vediamo problemi'. che- (RADIOCOR) 24-03-17 15:00:20 (0367)ENE,UTY 3 NNNN  

www.milanofinanza.it 24 Mar, 17:36Italgas punta ad asset distribuzione di Gas Natural in Italia - MilanoFinanza.it

Italgas è interessata agli asset della distribuzione del gas in Italia, qualoraGasNaturaldovesse metterli in vendita, e presenterà un'offerta. E' quanto ha prospettato l'ad, Paolo Gallo, nel corso della conference call con gli analisti sui risultati 2016. "Sappiamo cheGasNaturalpotrebbe mettere in vendita gli asset di distribuzione del gas in Italia, Italgas  guarderà a questi asset molto attentamente. Siamo certamente interessati al modo in cui questi asset potrebbero inserirsi con i nostri", ha spiegato Gallo. "Riteniamo che dovremmo vedere alle opportunità che emergono sul mercato e, seGasNaturaldovesse vendere questi asset, parteciperemo alla gara, andremo a vedere e faremo un'offerta basata sulla nostra convenienza economica", ha precisato. Gli spagnoli hanno dato mandato a Rothschild di effettuare una revisione strategica delle proprie attività in Italia, che potrebbe portare alla vendita di asset del valore di 700 milioni di euro nel corso dell'anno, secondo alcune fonti vicine al dossier. La partecipazione alle gare gas è uno degli aspetti del nuovo piano 2017-2021 che Italgas  presenterà in tarda primavera dopo che l'anno scorso, con l'Ipo di novembre, è uscita dal perimetro di Snam . "Abbiamo iniziato a lavorare su un nuovo piano 2017-2021 che arriverà verso la fine della primavera", ha annunciato in conference call Gallo, specificando che il business plan lavorerà su molti aspetti come l'efficienza, la riorganizzazione dell'azienda e appunto "la nostra partecipazione alle gare gas. Inoltre, come promesso, daremo anche una guidance più chiara sui dividendi". Il dividendo proposto sul bilancio 2016 è pari a 20 centesimi di euro, ma crescerà con un tasso "low single digit" (a bassa singola cifra) per i due esercizi successivi: "nel nuovo piano vi daremo visibilità per gli anni dopo ancora", ha assicurato l'ad. A Piazza Affari, dopo i conti 2016 pubblicati questa mattina e le dichiarazioni di Gallo, il titolo Italgas  passa di mano a quota 4,108 euro (+3,95%). Oggi è anche emerso che Norges Bank, la Banca centrale della Norvegia, ha il 3,094% di Italgas  detenuto in proprietà diretta. L'operazione è datata 20 marzo.

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firstonline.info 24 Mar, 18:37Borsa debole ma vola Stm, scintille da Rcs e Stefanel

I mercati europei chiudono senza slanci, alla vigilia della firma della dichiarazione “l’Europa è il nostro futuro”, in occasione del sessantesimo anniversario dei primi trattati, che viene celebrato domani a Roma. Piazza Affari consolida i guadagni di ieri, +0,1%, 20.188 punti, con le banche deboli dopo il rally della vigilia, sorretta da Stm, +4,3%, e Italgas, +3,59%. Fra i titoli a minor capitalizzazione brillano Stefanel, +47,4%, grazie a nuovi partner finanziari e Rcs, +11,7%, con Diego Della Valle che arrotonda la sua quota nell’editore Del Corriere della Sera per 1,5 milioni di euro. Piazza migliore è Francoforte, +0,20%, trascinata da Infineon (+9,35%), in crescita su bilancio e previsioni. La piazza tedesca si rafforza inoltre dopo l’apertura in rialzo di Wall Street, anche se i listini americani stanno per chiudere la settimana peggiore dall’elezione di Donald Trump. Ieri hanno virato in negativo nella seconda parte della seduta, con il rinvio del voto sulla riforma sanitaria. Oggi si replica, ma, si spera, con un finale diverso. Il Tycoon ha posto l’ultimatum: o passa la sua proposta o l'Obamacare resta in vigore e si penserà ad altro, a Nelle prime ore di scambi sono soprattutto i tecnologici a dominare la scena. In spolvero Twitter, che sta programmando una versione Premium. Tornando in Europa: deboli Parigi -0,24%, Madrid -0,15% e Londra -0,05%. A fine seduta l’euro scambia oltre 1,08 sul dollaro, in rialzo dello 0,26%. Modesti movimenti per il Brent +0,06%, 50,59 dollari al barile. Oro: 1247,5 dollari l’oncia, +0,21%. Sul fronte dei titoli di Stato: il differenziale fra decennale italiano e omologo tedesco scende a 181.40 punti (-0,66%), il rendimento dei Btp a 10 anni è al 2,24%. La seduta si chiude bene, dopo che in mattinata lo spread Italia-Spagna sul tratto decennale si era spinto ai massimi da 5 anni.  Fra le Blue chip di Milano si distingue positivamente Italgas, che ha chiuso il 2016 con ricavi superiori alle stime e un dividendo di 0,2 euro. La società annuncia inoltre di essere interessata agli asset sulla distribuzione del gas in Italia e, seGasNaturalli metterà in vendita, presenterà un'offerta. Brilla Stm, in scia alla tedesca Infineon. Tonica Generali, +1,32%, che avrebbe selezionato alcuni advisor cui affidare il mandato per la vendita delle attività in paesi non considerati core. Perde terreno la galassia Unipol, e Unipolsai tra i peggiori titolu con -1,45%. Male Buzzi Unicem (-1,59%). Piccoli passi per Fiat, +0,4%, mentre Ferrari ritocca ulteriormente i guadagni di ieri: +0,3%. Prese di profitto sul settore bancario. Unicredit perde lo 0,69%. Positiva Fineco, +1,1%. Fuori dal paniere principale si segnala Stefanel, che viene sospesa più volte in asta di volatilità, dopo aver annunciato un accordo quadro con le banche e i fondi Attestor e Oxy Capital, per il riequilibrio finanziario. L'operazione, per 25 milioni complessivi di nuove risorse finanziarie, è necessaria a salvare la società di abbigliamento dal fallimento e dovrà ottenere il via libera del tribunale. Effervescente Rcs, da giorni in progresso grazie al ritorno all'utile. Una spinta ulteriore è stata impressa dalla notizia che Diego Della Valle, azionista con il 7,325% di capitale, ieri avrebbe speso quasi 1,5 milioni di euro per rilevare un altro 0,3%. In scia il titolo Cairo Comunication: +4,52%. Bene Piaggio, +4,5%, dopo l’annuncio di un nuovo modello di Vespa elettrica, sul mercato nel primi mesi del 2018. Gli acquisti premiano anche Italia Independent, +1,96%, che, a mercato chiuso, annuncia un 2016 con una perdita netta di 12,259 milioni di euro e un fatturato in calo del 30,2% a 27,678 milioni.

www.corriere.it 24 Mar, 22:28***Italgas: Gallo, se Gas Natural vende asset italiani guarderemo dossier

15:00  (Il Sole 24 Ore Radiocor Plus) - Milano, 24 mar - 'SeGasNaturalFenosamettera' in vendita le sue attivita' italiane, sicuramente vedremo di cosa si tratta'. Cosi' Paolo Gallo, amministratore delegato di Italgas, ha risposto nella conference call con gli analisti a chi gli chiedeva se il gruppo poteva essere interessato al dossier. 'Per adesso abbiamo letto della possibile cessione sui giornali ma essendo i leader del mercato italiano qualsiasi asset in vendita ci

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interessa. Nel caso andremo a vedere di cosa si tratta con attenzione e offriremo un prezzo congruo. Una cosa e' certa: per finanziare l'eventuale operazione non vediamo problemi'. che- (RADIOCOR) 24-03-17 15:00:20 (0367)ENE,UTY 3

www.veja.it 25 Mar, 01:36UNA SERATA A CORSICO FRA GENTE DI BASSO LIVELLO.

Corsico il Naviglio     Maurizio Blondet 24 marzo 2017   Chiara  ha 11 anni.  Prima, accompagnava la (ancor giovane) nonna alla Messa, la domenica. Adesso, da qualche settimana, si rifiuta: “Non credo più. Dio non esiste”.  Come mai, si allarma la nonna. Alla fine Chiara le racconta: “Ho pregato che facesse tornare insieme mamma e papà. Solo questo gli ho chiesto, solo questo. Per tutti questi anni. E invece mamma è andata a fare i figli con quell’altro”.      Ha il dolore negli occhi.  Chiara vive con la nonna e il suo papà, l’abbandonato, uno che si spacca di lavoro tutto il giorno   sull’orlo della rovina – ha una “impresa  di pulizie” ormai ridotta a un solo elemento, lui stesso (è la crisi) e divorata dalle tasse e “adempimenti”, e il mutuo da pagare sull’appartamento di quando era sposato  – e il mattino, aiuta Chiara a fare la cartella, sta attento che porti i libri e i quaderni giusti. Chiara a scuola va benissimo.  Ma in questi giorni è intrattabile, a tavola provoca gli schiaffi a papà…Si  vede che è arrabbiata e infelice, per questo è cattiva, dice la nonna. Il fatto è che la mamma sta tornando dalla clinica, dove ha partorito il terzo figlio con “l’altro” (è una fattrice la mamma, capisco: due  figli col marito, tre con l’altro, che è disoccupato)  e sa che la mamma la trascurerà ancora di più.  Deve chiamare “fratelli” gli altri tre, e “zio” l’altro: non vuole andare in quella casa. Sta sempre con la nonna che, ancor giovane, non ha pensione. Anche nonna, del resto, ha avuto un marito e poi un “compagno”: entrambi non versano un euro, hanno altre “compagne”; non si sentono obbligati né responsabili – e poi, anche loro fanno lavoretti precari. Nonna  fa la baby sitter a un bambino di tre anni, per 3 euro l’ora. Si rifiuti, le dico. Lei:   a me dieci euro al giorno servono;   se rifiutassi, c’è una vicina che prenderebbe il mio posto, s’è già fatta avanti. E poi, anche la famiglia del bambino è povera – lavorano in   due, pagano il mutuo… Ha l’osteoporosi, la nonna; ha la borsetta piena di  ricette che le fa la dottoressa amica, che è dello stesso gruppo di preghiera.   Il grande amico di papa Bergoglio.   Il divorzio e la liberazione sessuale,   grandi conquiste per i media e la tv e  le celebrità  coi soldi,   hanno ingannato i ceti miseri, che li hanno adottati. Il diritto alla felicità sessuale promesso, non ha prodotto felicità. Cosa dici a una bambina di 11 anni che ha smesso di credere in Dio perché non le ha fatto il miracolo di portare insieme mamma e papà, e per questo ha deciso di   farla pagare al papà, ossia a quello che non l’ha abbandonata, rendendosi insopportabile?  “L’altra sera mio figlio [il papà] non ha mangiato. S’è alzato da tavola: me ne vado, se no la prendo a schiaffi”. Digiuno, dopo una giornata a spaccarsi la schiena con le pulizie,  nella sua impresa di cui è l’unico dipendente.   Si parla di un’altra  coppia, sposata, regolare  questa, con sei figli. “Hanno ricevuto lo sfratto esecutivo. Devono lasciare la casa entro un mese”.  Le facce diventano grigie. E’ una faccenda complicata:  quella casa da cui sono sfrattati era di loro proprietà;  hanno fatto un debito con la banca per avviare una “attività imprenditoriale” non meglio determinata che è andata male, la casa è stata pignorata. Hanno potuto abitarci finché non è stata comprata da un nuovo proprietario. Oggi il momento è arrivato   Assistenti sociali? Ti portano  via i figli. Avete chiesto aiuto al Comune?  Non sono né “rom” né “extracomunitari”,  quindi per loro non ci sono le case popolari – del resto gravate da liste d’attesa chilometriche. Anzi, loro due hanno  paura di rivolgersi  al Comune: “Ci manda le assistenti sociali, e quelle ci portano via i bambini”, quando vedono come vivono.  Per  questo servono le assistenti sociali: a firmare sussidi per gli immigrati pakistani con sei figli, e a portare via i

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bambini ad italiani con sei figli, bollando i genitori con lo stigma: inadeguati, incapaci, irresponsabili. Adesso il momento inevitabile,   che hanno cercato di allontanare  nascondendosi alle provvidenze municipali, è arrivato.  Traslocare in appartamento in affitto?  Impossibile.   “Per affittartelo, vogliono   vedere le tue buste-paga, vogliono tre mesi anticipati, vogliono 700  euro per un monolocale. Il marito “lavora”:  nel senso che fa le pulizie per 4 ore, 240 euro al mese è la busta-paga regolare che potrebbe esibire. Per il resto si arrabatta, fa’ l’imbianchino, il muratore in nero… Secondo me,  questi  due genitori sono a rischio di suicidio, un giorno leggeremo sul giornale: “A Corsico, spaventosa tragedia”, eccetera.   Il loro senso di impotenza. Non vogliono farsi portar via i bambini, E non hanno reddito.  Che fare?  Per ogni “profugo” il governo accetta di spendere  30 euro al giorno, tre miliardi l’anno; a quella coppia con sei figli, 30 euro al giorno sarebbe la salvezza. Ed anche il tributo di solidarietà e riconoscenza della società  verso di loro, perché dove trovate ormai coppie italiane feconde?  Per ognuno dei loro bambini, ci dovrebbero essere  assegni familiari e  borse di studio. Non c’è nulla, ovviamente, una beneficenza comunale che non ha mezzi e da cui è meglio stare alla larga, se non sei uno straniero.   Giuliano Amato   Dico: lo sapete che Giuliano Amato riceve dallo Stato 1047 euro al giorno? Al giorno. Non sanno chi è,  Giuliano Amato. La notizia non li  tocca, è fuori tema, come se uno gli parlasse delle possibilità di vita nelle altre galassie, mentre loro hanno altre preoccupazioni più concrete. “E’ sempre più dura”, mi dice un falegname,  un giovane, bravo artigiano  (anche lui divorziato, ha un figlio e gli alimenti alla moglie da pagare),  l’unico con qualche consapevolezza della crisi: “La gente  spende sempre meno  per il superfluo. Mobili, riparazioni, niente più. La gente spende per mangiare e il telefonino, a basta”. Lui e un’altra, impiegata in una ditta americana di macchinari, che  ha grandi uffici a Corsico, ammettono che “tutta l’attività si restringe”.  La crisi dura da otto anni, ma hanno l’impressione che stia accelerando in questi ultimi mesi, sempre meno ordinativi, meno clienti, forse anche loro perderanno il lavoro.   Non hanno coscienza di essere gli oppressi di una oligarchia che screma da loro, con tasse ingiuste ed esose che nemmeno dovrebbero  pagare dati i loro miseri redditi,  i  loro emolumenti milionari, i vitalizi da 6930 euro mensili di Mastella,  i 5223  di D’Alema, i 5826  di De Mita, i 3026  di Mario Capanna, i 30 mila di Amato, giudice costituzionale. Non sanno nemmeno più esigere da questi la giustizia sociale; come sudditi ignoranti di un antico ancien régime, subiscono le angherie dei nuovi “Signori” con passiva acquiescenza.   La Pozzi-Ginori abbandonata a Corsico.   Una serata a Corsico, fra gente di bassa istruzione. Gente che, comunque,    tanti anni fa avrebbe trovato un salario quando a Corsico c’era la Richard Ginori, 100 dipendenti, le  cartiere Burgo, 400 dipendenti,  le miriadi di fabbrichette  metalmeccaniche  di un indotto oggi scomparso, per cui sono stati costruiti i falansteri fra cui abito, case operaie – oggi abitate da pensionarti, i soli che in qualche modo sostengono i nipoti; oggi questa gente ignorante s’è rifugiata nelle “imprese di pulizie”, settore  marginale in via di sparizione, divorato dagli extracomunitari, più concorrenziali.  Aspettano l’inevitabile fine, vittime marginali del nodo scorsoio che si chiama moneta unica europea e “recessione mondiale”;  non sanno che l’Europa è un disastro al rallentatore, ma vedono che si sta accelerando. Dal 2008   sono chiuse 399 fabbriche al mese, la struttura industriale è ridotta di un quarto, eppure il prelievo fiscale è cresciuto e sono cresciuti  gli  emolumenti dei parassiti  pubblici-milionari di Stato, e ora  queste vittime devono far largo agli “immigrati” e “richiedenti asilo” per cui lo stato spende 30 euro al giorno a testa – e sulle loro teste, niente.   NUOVI PIDOCCHI TORMENTANO NUOVI POVERI.   La conversazione passa  ai telefonini.  A come   liberarsi dalle chiamate continue di agenzie telefoniche e nuove imprese  del gas e della luce, che promettono,  con accento straniero: “Signora, passi con noi, abbiamo un’offerta speciale, pagherà meno”. Molti di loro,  anche 10 euro

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risparmiati contano – ci sono cascati, sono passati ad Enel Energia e aGasNatural, sono passati di Vodafone a 3,  da questa a Telecom,  – hanno sempre  speso di più. Non sanno come liberarsi, vengono tormentati da decine di telefonate ogni giorno,  sempre più truffaldine. Sempre più spesso si basano su minacce tipo: la Tale Ditta da  cui, dal 1975,  riceve la fornitura elettrica, finisce, chiude; adesso si chiama TalAltra,  deve stipulare un nuovo contratto.   Sono i nuovi pidocchi e le nuove cimici che tormentano i nuovi miserabili. Che danno rispostacce a queste voci straniere, poi gli dispiace: sono dei precari, non vengono nemmeno pagati se non riescono a piazzare qualche contratto. Mi insegnano alcuni accorgimenti, i numeri da mettere in lista nera  perché altrimenti, appena rispondi, ti risucchiano  euro su euro. “Stai attento, c’è un numero di London a cui non devi rispondere..”. Consigli informati, utili; sono dei veri esperti. I credenti fra loro  andranno a  Monza dal Papa, a fare folla attorno al “misericordioso” che  arriverà  domani, e gli insegnerà ad “accogliere gli stranieri”, a  non inquinare, e a non fare figli come conigli.   Hanno comprato i biglietti del treno, si siederanno sul prato; si scambiano domande: se piove che si fa? Ci si potrà sedere  sull’erba? Bisognerà portarsi da mangiare? Eh  certo saranno bloccati per molte ore  ad applaudire il Papa dei Poveri  delle Periferie.  I cessi chimici ci saranno?   Una serata a Corsico, quasi Milano,  con persone di basso livello culturale. Una prova dura per la mia  fede malcerta.  Continuo a domandarmi: cosa risponderei a Chiara, 11 anni, che non crede più in Cristo – e giustamente – perché non ha fatto tornare  insieme  mamma e papà? Cosa direi per  rafforzarla nella fede? Mi devo rileggere la frase lasciataci dall’amico Mario Palmaro, prima di morire giovane.   “Dio non si è fatto crocifiggere  per salvare gli uomini dalla guerra, dalla povertà, dall’invidia, dal matrimonio andato male, dalla tristezza. Lo ha fatto per salvarli dalla dannazione eterna. E i Sacramenti sono il mezzo per uscire da questa terribile malattia”. Per me, ricorda il vero senso della fede, e può bastare. Più o meno. Ma per Chiara di 11 anni, temo di no.     Fonte: da Blondet del 24 marzo 2017 Link: http://www.maurizioblondet.it/serata-corsico-fra-gente-basso-livello/  

www.quotidianoenergia.it 25 Mar, 01:39Igu: navi a Gnl per ridurre emissioni e costi

Arriva la registrazione della Corte dei Conti sull'atteso decreto con la determinazione degli obiettivi nazionali di risparmio energetico per gli anni dal 2017 al 2020 e l'approvazione delle nuove linee guida in materia di Certificati bianchi. A questo punto il provvedimento, su cui a fine anno si erano espresse Conferenza Unificata e Autorità per l'energia, è pronto per la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale. Il decreto era stato trasmesso alla Corte dei Conti a metà gennaio subito dopo la firma del DM da parte del ministro Calenda e la controfirma del ministro Galletti. Nel corso dell'iter per il controllo preventivo di legittimità dell'atto, la Corte aveva chiesto dei chiarimenti poi forniti dal Mise e quindi si è proceduto alla registrazione. I primi esiti dell'indagine sull'andamento dei Certificati bianchi anticipati nei giorni scorsi dall'Autorità per l'energia individuano più nelle incertezze normative, legate appunto all'introduzione delle nuove Linee guida, che nella speculazione le cause dell'aumento dei prezzi, in calo nelle ultime due sessioni ma sempre sopra i 200 €/titolo.

laveja.blogspot.com 25 Mar, 02:31UNA SERATA A CORSICO FRA GENTE DI BASSO LIVELLO.

Corsico il naviglio Maurizio Blondet 24 marzo 2017 Chiara  ha 11 anni.  Prima, accompagnava la (ancor giovane) nonna alla Messa, la domenica. Adesso, da qualche

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settimana, si rifiuta: “Non credo più. Dio non esiste”.  Come mai, si allarma la nonna. Alla fine Chiara le racconta: “Ho pregato che facesse tornare insieme mamma e papà. Solo questo gli ho chiesto, solo questo. Per tutti questi anni. E invece mamma è andata a fare i figli con quell’altro”.    Ha il dolore negli occhi.  Chiara vive con la nonna e il suo papà, l’abbandonato, uno che si spacca di lavoro tutto il giorno   sull’orlo della rovina – ha una “impresa  di pulizie” ormai ridotta a un solo elemento, lui stesso (è la crisi) e divorata dalle tasse e “adempimenti”, e il mutuo da pagare sull’appartamento di quando era sposato  – e il mattino, aiuta Chiara a fare la cartella, sta attento che porti i libri e i quaderni giusti. Chiara a scuola va benissimo.  Ma in questi giorni è intrattabile, a tavola provoca gli schiaffi a papà…Si  vede che è arrabbiata e infelice, per questo è cattiva, dice la nonna. Il fatto è che la mamma sta tornando dalla clinica, dove ha partorito il terzo figlio con “l’altro” (è una fattrice la mamma, capisco: due  figli col marito, tre con l’altro, che è disoccupato)  e sa che la mamma la trascurerà ancora di più.  Deve chiamare “fratelli” gli altri tre, e “zio” l’altro: non vuole andare in quella casa. Sta sempre con la nonna che, ancor giovane, non ha pensione. Anche nonna, del resto, ha avuto un marito e poi un “compagno”: entrambi non versano un euro, hanno altre “compagne”; non si sentono obbligati né responsabili – e poi, anche loro fanno lavoretti precari. Nonna  fa la baby sitter a un bambino di tre anni, per 3 euro l’ora. Si rifiuti, le dico. Lei:   a me dieci euro al giorno servono;   se rifiutassi, c’è una vicina che prenderebbe il mio posto, s’è già fatta avanti. E poi, anche la famiglia del bambino è povera – lavorano in   due, pagano il mutuo… Ha l’osteoporosi, la nonna; ha la borsetta piena di  ricette che le fa la dottoressa amica, che è dello stesso gruppo di preghiera. Il grande amico di papa Bergoglio. Il divorzio e la liberazione sessuale,   grandi conquiste per i media e la tv e  le celebrità  coi soldi,   hanno ingannato i ceti miseri, che li hanno adottati. Il diritto alla felicità sessuale promesso, non ha prodotto felicità. Cosa dici a una bambina di 11 anni che ha smesso di credere in Dio perché non le ha fatto il miracolo di portare insieme mamma e papà, e per questo ha deciso di   farla pagare al papà, ossia a quello che non l’ha abbandonata, rendendosi insopportabile?  “L’altra sera mio figlio [il papà] non ha mangiato. S’è alzato da tavola: me ne vado, se no la prendo a schiaffi”. Digiuno, dopo una giornata a spaccarsi la schiena con le pulizie,  nella sua impresa di cui è l’unico dipendente. Si parla di un’altra  coppia, sposata, regolare  questa, con sei figli. “Hanno ricevuto lo sfratto esecutivo. Devono lasciare la casa entro un mese”.  Le facce diventano grigie. E’ una faccenda complicata:  quella casa da cui sono sfrattati era di loro proprietà;  hanno fatto un debito con la banca per avviare una “attività imprenditoriale” non meglio determinata che è andata male, la casa è stata pignorata. Hanno potuto abitarci finché non è stata comprata da un nuovo proprietario. Oggi il momento è arrivato Assistenti sociali? Ti portano  via i figli. Avete chiesto aiuto al Comune?  Non sono né “rom” né “extracomunitari”,  quindi per loro non ci sono le case popolari – del resto gravate da liste d’attesa chilometriche. Anzi, loro due hanno  paura di rivolgersi  al Comune: “Ci manda le assistenti sociali, e quelle ci portano via i bambini”, quando vedono come vivono.  Per  questo servono le assistenti sociali: a firmare sussidi per gli immigrati pakistani con sei figli, e a portare via i bambini ad italiani con sei figli, bollando i genitori con lo stigma: inadeguati, incapaci, irresponsabili. Adesso il momento inevitabile,   che hanno cercato di allontanare  nascondendosi alle provvidenze municipali, è arrivato.  Traslocare in appartamento in affitto?  Impossibile.   “Per affittartelo, vogliono   vedere le tue buste-paga, vogliono tre mesi anticipati, vogliono 700  euro per un monolocale. Il marito “lavora”:  nel senso che fa le pulizie per 4 ore, 240 euro al mese è la busta-paga regolare che potrebbe esibire. Per il resto si arrabatta, fa’ l’imbianchino, il muratore in nero… Secondo me,  questi  due genitori sono a rischio di suicidio, un giorno leggeremo sul giornale: “A Corsico, spaventosa tragedia”, eccetera.   Il loro senso di impotenza. Non vogliono farsi portar via i bambini, E non hanno reddito.  Che fare?  Per ogni “profugo” il governo accetta di spendere  30 euro al giorno, tre miliardi l’anno; a

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quella coppia con sei figli, 30 euro al giorno sarebbe la salvezza. Ed anche il tributo di solidarietà e riconoscenza della società  verso di loro, perché dove trovate ormai coppie italiane feconde?  Per ognuno dei loro bambini, ci dovrebbero essere  assegni familiari e  borse di studio. Non c’è nulla, ovviamente, una beneficenza comunale che non ha mezzi e da cui è meglio stare alla larga, se non sei uno straniero. Giuliano Amato Dico: lo sapete che Giuliano Amato riceve dallo Stato 1047 euro al giorno? Al giorno. Non sanno chi è,  Giuliano Amato. La notizia non li  tocca, è fuori tema, come se uno gli parlasse delle possibilità di vita nelle altre galassie, mentre loro hanno altre preoccupazioni più concrete. “E’ sempre più dura”, mi dice un falegname,  un giovane, bravo artigiano  (anche lui divorziato, ha un figlio e gli alimenti alla moglie da pagare),  l’unico con qualche consapevolezza della crisi: “La gente  spende sempre meno  per il superfluo. Mobili, riparazioni, niente più. La gente spende per mangiare e il telefonino, a basta”. Lui e un’altra, impiegata in una ditta americana di macchinari, che  ha grandi uffici a Corsico, ammettono che “tutta l’attività si restringe”.  La crisi dura da otto anni, ma hanno l’impressione che stia accelerando in questi ultimi mesi, sempre meno ordinativi, meno clienti, forse anche loro perderanno il lavoro. Non hanno coscienza di essere gli oppressi di una oligarchia che screma da loro, con tasse ingiuste ed esose che nemmeno dovrebbero  pagare dati i loro miseri redditi,  i  loro emolumenti milionari, i vitalizi da 6930 euro mensili di Mastella,  i 5223  di D’Alema, i 5826  di De Mita, i 3026  di Mario Capanna, i 30 mila di Amato, giudice costituzionale. Non sanno nemmeno più esigere da questi la giustizia sociale; come sudditi ignoranti di un antico ancien régime, subiscono le angherie dei nuovi “Signori” con passiva acquiescenza. La Pozzi-Ginori abbandonata a Corsico. Una serata a Corsico, fra gente di bassa istruzione. Gente che, comunque,    tanti anni fa avrebbe trovato un salario quando a Corsico c’era la Richard Ginori, 100 dipendenti, le  cartiere Burgo, 400 dipendenti,  le miriadi di fabbrichette  metalmeccaniche  di un indotto oggi scomparso, per cui sono stati costruiti i falansteri fra cui abito, case operaie – oggi abitate da pensionarti, i soli che in qualche modo sostengono i nipoti; oggi questa gente ignorante s’è rifugiata nelle “imprese di pulizie”, settore  marginale in via di sparizione, divorato dagli extracomunitari, più concorrenziali.  Aspettano l’inevitabile fine, vittime marginali del nodo scorsoio che si chiama moneta unica europea e “recessione mondiale”;  non sanno che l’Europa è un disastro al rallentatore, ma vedono che si sta accelerando. Dal 2008   sono chiuse 399 fabbriche al mese, la struttura industriale è ridotta di un quarto, eppure il prelievo fiscale è cresciuto e sono cresciuti  gli  emolumenti dei parassiti  pubblici-milionari di Stato, e ora  queste vittime devono far largo agli “immigrati” e “richiedenti asilo” per cui lo stato spende 30 euro al giorno a testa – e sulle loro teste, niente. NUOVI PIDOCCHI TORMENTANO NUOVI POVERI. La conversazione passa  ai telefonini.  A come   liberarsi dalle chiamate continue di agenzie telefoniche e nuove imprese  del gas e della luce, che promettono,  con accento straniero: “Signora, passi con noi, abbiamo un’offerta speciale, pagherà meno”. Molti di loro,  anche 10 euro risparmiati contano – ci sono cascati, sono passati ad Enel Energia e aGasNatural, sono passati di Vodafone a 3,  da questa a Telecom,  – hanno sempre  speso di più. Non sanno come liberarsi, vengono tormentati da decine di telefonate ogni giorno,  sempre più truffaldine. Sempre più spesso si basano su minacce tipo: la Tale Ditta da  cui, dal 1975,  riceve la fornitura elettrica, finisce, chiude; adesso si chiama TalAltra,  deve stipulare un nuovo contratto. Sono i nuovi pidocchi e le nuove cimici che tormentano i nuovi miserabili. Che danno rispostacce a queste voci straniere, poi gli dispiace: sono dei precari, non vengono nemmeno pagati se non riescono a piazzare qualche contratto. Mi insegnano alcuni accorgimenti, i numeri da mettere in lista nera  perché altrimenti, appena rispondi, ti risucchiano  euro su euro. “Stai attento, c’è un numero di London a cui non devi rispondere..”. Consigli informati, utili; sono dei veri esperti. I credenti fra loro  andranno a  Monza dal Papa, a fare folla attorno al “misericordioso” che  arriverà  domani, e gli insegnerà ad

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“accogliere gli stranieri”, a  non inquinare, e a non fare figli come conigli.   Hanno comprato i biglietti del treno, si siederanno sul prato; si scambiano domande: se piove che si fa? Ci si potrà sedere  sull’erba? Bisognerà portarsi da mangiare? Eh  certo saranno bloccati per molte ore  ad applaudire il Papa dei Poveri  delle Periferie.  I cessi chimici ci saranno? Una serata a Corsico, quasi Milano,  con persone di basso livello culturale. Una prova dura per la mia  fede malcerta.  Continuo a domandarmi: cosa risponderei a Chiara, 11 anni, che non crede più in Cristo – e giustamente – perché non ha fatto tornare  insieme  mamma e papà? Cosa direi per  rafforzarla nella fede? Mi devo rileggere la frase lasciataci dall’amico Mario Palmaro, prima di morire giovane. “Dio non si è fatto crocifiggere  per salvare gli uomini dalla guerra, dalla povertà, dall’invidia, dal matrimonio andato male, dalla tristezza. Lo ha fatto per salvarli dalla dannazione eterna. E i Sacramenti sono il mezzo per uscire da questa terribile malattia”. Per me, ricorda il vero senso della fede, e può bastare. Più o meno. Ma per Chiara di 11 anni, temo di no. Fonte: da Blondet   del 24 marzo 2017 Link: http://www.maurizioblondet.it/serata-corsico-fra-gente-basso-livello/

www.ilsole24ore.com 25 Mar, 09:56Italgas pronta ad aprire il dossier Gas Natural

Italgas è pronta a entrare nella partita sulla vendita degli asset italiani diGasNaturalFenosa. Paolo Gallo, numero uno della società, indica una delle possibili mosse future in occasione della diffusione dei risultati 2016, i primi approvati dopo la separazione da Snam e il contestuale ritorno a Piazza Affari. Dove ieri il titolo ha chiuso in rialzo del 3,3%, a 4,08 euro, riportandosi sopra il prezzo di collocamento dello scorso novembre (3,99 euro). «È evidente che parteciperemo alla gara seGasNaturalFenosadeciderà di vendere e lo faremo con determinazione - spiega Gallo al Sole 24 Ore -. Per ora abbiamo appreso dell’operazione dai giornali ed è chiaro che siamo interessati». La società, dunque, resta alla finestra e si prepara, da un lato, a implementare la riorganizzazione aziendale partita agli inizi di febbraio con l’obiettivo «di creare una società più efficiente e più presente sul territorio», precisa Gallo, e, dall’altro, si accinge a presentare, tra fine maggio e inizio giugno, un nuovo piano industriale 2017-2023 in cui fornirà anche una guidance più chiara sui dividendi. «In occasione del capital market day, a Londra, di fine ottobre - prosegue Gallo - avevamo indicato una cedola di 20 cent per il 2016 e annunciato una politica di dividendi sostenibile nel medio periodo con un aumento annuo low single-digit, nell’ordine del 3%, nel 2017-2018. Daremo ora una guidance più chiara e coerente con l’orizzonte del nuovo piano». Che guarderà al 2023 perché, come spiega l’ad, «nel nostro cronoprogramma, abbiamo previsto che il completamento delle gare gas sarà nel 2021 e dunque quella deadline ci consente di includere appieno gli effetti che si dispiegheranno a valle delle stesse». La direzione, quindi, è chiara. E, anche se le gare nella distribuzione gas vanno a rilento, Gallo non si mostra preoccupato. «Per Italgas si tratta di uno strumento per aumentare la quota di mercato. Se non partiranno, avremo una base significativa di investimenti di oltre 2 miliardi sul perimetro esistente e disponiamo di buone concessioni. I risultati, insomma, continueranno ad arrivare comunque». Intanto, la società chiude il primo bilancio post scorporo con ricavi totali per 1,08 miliardi di euro, un margine operativo lordo adjusted di 685 milioni, un utile operativo adjusted a 359 milioni e un utile netto adjusted di 221 milioni, calcolati sulla base di un consolidato pro-forma che, come chiarisce la nota di ieri, è stato redatto al solo fine di dare un’adeguata rappresentazione della situazione economico-finanziaria sull’intero anno del gruppo e che include quindi i contributi della stessa Italgas, a partire dalla sua costituzione (1 giugno 2016), e di Italgas Reti, di Napoletanagas e di Acam Gas, consolidate integralmente dal primo gennaio 2016. Dai conti emerge poi che la società ha generato un flusso di cassa netto adjusted da attività operativa di 499 milioni di euro e ha tenuto fede agli impegni presi con il mercato a fine ottobre sia sotto il profilo dei costi («avevamo

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indicato a Londra una base di 400 milioni e oggi possiamo dire che per il 2017 sarà inferiore di un 5% circa rispetto a quell’asticella», aggiunge Gallo) sia riguardo al debito. «La nostra guidance era che avremmo chiuso il 2016 con un’esposizione di 3,7 miliardi. In realtà, siamo scesi di ulteriori 100 milioni - chiosa l’ad -, e siamo stati in grado di tenere il costo del debito sotto l’1% dopo l’emissione di 2,15 miliardi di bond». © RIPRODUZIONE RISERVATA

ilcorsivoquotidiano.net 26 Mar, 00:14Italgas: conti solidi riportano il titolo oltre i 4 euro

Dopo un’assenza di molti anni, il titolo ITALGAS era ritornato a quotare a Piazza Affari lo scorso 7 Novembre, giorno in cui attraverso uno spin-off era stato separato da SNAM. Da quella data le azioni ITALGAS sono state oggetto di vendite speculative, che hanno fatto sprofondare le quotazioni a 3,104€ da un massimo di 4,278€. A distanza di quasi cinque mesi il titolo ITALGAS, nella seduta di Venerdì 24 Marzo, ha toccato un prezzo massimo intra-day pari a 4,124€, sostenuto dagli ottimi conti del 2016, ma soprattutto ci ha fatto capire quanto siano potenti le mani forti delle grosse case d’ affari che manovrano i titoli a loro piacimento, nel caso di ITALGAS per entrare a forte sconto sul titolo. Il gruppo attivo nella distribuzione del gas nel 2016 ha fatto registrare ricavi per 1,079 miliardi di Euro, ottenendo un EBITDA (margine operativo lordo adjusted) di 685 milioni di Euro ed un EBIT (utile operativo lordo adjusted) di 359 milioni di Euro, mentre l’utile netto adjusted è stato pari a 221 milioni di Euro. Il Consiglio di Amministrazione chiederà all’Assemblea degli Azionisti il pagamento di un dividendo pari a 20 centesimi per azione. Buone le indicazioni per l’anno in corso che mirano ad ottimizzare l’efficienza operativa attraverso la riduzione dei costi e miglioramento dei servizi offerti alla clientela. L’Amministratore Delegato, Paolo Gallo, inoltre, in occasione della conferenza stampa di presentazione dei conti, ha reso noto che qualoraGasNaturaldovesse mettere in vendita degli asset di distribuzione del gas in Italia, il gruppo Italgas sarebbe pronto a presentare un’offerta. Andamento quotazioni Italgas sul breve-medio periodo Il grafico annuale con time-frame giornaliero, su in alto, ci fa capire come e quanto il titolo sia stato in mano alla speculazione, come abbiamo accennato nel paragrafo precedente. Un calo vertiginoso ed insensato, alla luce dei buoni risultati ottenuti dal gruppo. Coloro che hanno comprato azioni ITALGAS sui minimi adesso di trovano in portafoglio dei titoli che rendono quasi il 6,5% lordo. Dal punto di vista tecnico lo strong-buy sul titolo è scattato alla fine della prima settimana di Febbraio quando le tre medie mobili a 10-25 e 50 periodi si sono incrociate tra di esse verso l’ alto in area 3,65-3,70 Euro, divenuta adesso zona di supporto sul medio lungo periodo. Mentre il supporto di breve-medio periodo cade in area 3,89€ circa, perso il quale le quotazioni potrebbero scivolare a 3,65-3,70Euro con step intermedio a 3,77-3,78 Euro. Al rialzo, invece, tutto per ora fa pensare ad un ritorno nel breve-medio periodo sui massimi del giorno del debutto, a quota 4,278€, superati i quali, considerata la breve storia di ITALGAS in borsa, non abbiamo punti di riferimento già conosciuti, ma potremmo ipotizzare che in caso di break-out rialzista dei massimi precedenti, le quotazioni potrebbero avere dei margini di crescita fino a 4,50€. Strategia di trading sul titolo ITALGAS (IG.MI) – validità 1-5 giorni La visione rialzista offre spunti operativi Long in caso di chiusura oraria maggiore di 4,124€ e fissa i primi due obiettivi in area 4,148 e 4,164; stop loss in caso di close orario minore di 4,062€. Mantenere o incrementare le posizioni Long in caso di close orario maggiore di 4,164€ per cercare di prendere profitto prima a 4,188€ e successivamente a 4,232€; stop loss in caso di discesa sotto 4,094 in chiusura oraria. Insistere con nuove posizioni rialziste in caso di allungo oltre 4,233€ in chiusura di candela oraria per sfruttare eventuali allunghi in area 4,258 e 4,274 Euro, ed in caso di ulteriore break-out rialzista target price estesi a 4,298-4,34 Euro. Stop loss con close giornaliera minore di 4,164€ . Suggeriti acquisti sulla debolezza in caso di affondi in area 3,894€ per approfittare di eventuali rimbalzi a 3,952 e 3,976 Euro; stop loss nel caso in cui si assista ad un close giornaliero minore di 3,856€. La visione ribassista, invece, prende quota in caso di rottura oraria di area 4,062€ e

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pronostica i primi due obiettivi a 4,042 e 4,018 Euro; stop loss in caso di ritorno sopra 4,124€ in chiusura oraria. Mantenere o incrementare le posizioni Short nel caso in cui si verifichi un close orario minore di 4,018€ per cercare di ricoprire le operazioni, prima a quota 3,976€ e successivamente a 3,952€; stop loss in caso di recupero oltre 4,062€ in close orario. Lecito operare nuovamente al ribasso in caso di discesa sotto 3,952€ in chiusura di candela oraria per cercare di prendere profitto in area 3,922 e 3,894, estesa a 3,856€; stoppare le posizioni in caso di ritorno sopra 4,018€ in close orario o daily. Short speculativi che si attiverebbero soltanto a ridosso di area 4,50€, in quanto la rottura dei massimi storici a 4,278€ potrebbe far esplodere la volatilità, facendo registrare ulteriori corposi rialzi. Target Price in prima battuta a 4,41€ ed in un secondo momento a 4,34€; stop loss strettissimo con close orario o daily oltre 4,50€

www.automobilista.it 26 Mar, 21:00Mobileye uguale sicurezza stradale anche nel noleggio a lungo termine

  Mobileye, massima sicurezza stradale Mobileye è protagonista della sicurezza stradale, grazie al sistema anti-collisione. Lo è pure nel settore della guida autonoma e nel noleggio a lungo termine. Tanto che il colosso Usa Intel sta per comprare l’israeliana per 15.3 miliardi di dollari. Ma in concreto quali sono i vantaggi delle aziende e delle partite IVA che prendono a noleggio a lungo termine vetture dotate di sistemi anticollisione realizzati da Mobileye? La risposta la trovate in basso. Cominciamo dalla parola “riduzione”: meno incidenti potenziali ed effettivi, meno assenze per malattia, meno rischi di citazione legale per negligenza, meno cause assicurative e richieste di indennizzi assicurativi, meno (fino al 30%) premi assicurativi Inail, meno costi per la riparazione delle auto, meno indennità infortunio per dipendenti. E poi ecco la parola “miglioramento”: più credenziali per la responsabilità sociale, più fiducia del consumatore, più possibilità di vittoria nelle gare di appalto, più pianificazione. Senza contare la nivoa legge relativa al reato di omicidio stradale (c’è da fine marzo 2016): con Mobileye, crollano le possibilità che il guidatore sia coinvolto in un sinistro con proprie colpe e quindi venga indagato per il nuovo reato. In Italia, Mobileye già collabora con grandi aziende quali Enel, Coca-Cola, Eli Lilly,GasNatural. Forte anche la presenza dei sistemi Mobileye tra i produttori di veicoli per trasporto turismo, scuolabus e car sharing. Saranno questi i clienti che verranno coinvolti per primi nelle soluzioni di guida autonoma avanzata in particolari circostanze su cui sta lavorando l’azienda Israeliana. A tale proposito, Alessandro Finicelli, General Manager di FleetCompare (che distribuisce Mobileye in Italia dal 2009) ci ha spiegato: “Il nostro lavoro è quello di aiutare le organizzazioni e le aziende a definire e implementare una propria Policy sulla sicurezza stradale. Distribuiamo soluzioni tecnologiche israeliane all’avanguardia come Mobileye. Il nostro lavoro è il primo passo per la certificazione ISO 39001 sulla sicurezza stradale e il secondo verso le auto a guida autonoma di livello molto avanzato”.