CD Andreaggi-Parigi...inizia le riprese del film "Anunnaki", basato sul best-seller di Zecharia...
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Italia, America e ritorno
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Sergio Salaorni è fonico, produttore e cantautore fiorentino. Inizia a fare
registrazione con un registratore a nastro di 4 tracce a 14 anni. Nel 1980 crea
lo studio Larione10. I primi dischi realizzati sono: Zeit per la Materiali Sonori
oltre ai brani del suo gruppo (Alcool) e il primo EP di Litfiba “Guerra” per
Urgent Label. Ha lavorato come fonico di registrazione, mix e produttore
esecutivo del disco "Siberia" del gruppo Diaframma. Questo disco è stato il 7º
in classifica della rivista Rolling Stone dei "100 dischi italiani più belli". In
questa classifica, "Siberia" è primo disco Rock e l'unico tra i primi 10 fatto per
una etichetta indipendente (Ira). Lavora come produttore e/o fonico di
registrazione con Litfiba, Diaframma, Modà, Negrita, Bandabardò, Paolo
Valesi, Irene Grandi, Narciso Parigi, Maurizio Solieri, Ago Presta, Alessandro
Galati/Palle Danielsson/Peter Erskine (assistente di registrazione di Jan Erik
Kongshaug) e altri. Come fonico live ha seguito per tanti anni Dennis & The
Jets e ha lavorato anche con Finaz (Alessandro Finazzo), Massimo Altomare,
Stefano Bollani, Hypnodance e altri.
Bruno Scantamburlo è chitarrista, bassista, cavaquinista e
mandolinista italo-brasiliano. Vive a Firenze dal novembre del 2014.
Laureato in musica presso il Conservatorio Brasiliano di Musica di Rio
de Janeiro, è stato anche docente di discipline universitarie come
Sonorizzazione (Laurea in Musica e Tecnologia) e Chitarra e
Tecnologia (Laurea in Chitarra Elettrica); Faceva parte del progetto di
ricerca che ha sviluppato il primo metodo di chitarra elettrica
incentrato sulla musica brasiliana fatto in Brasile. Bruno
Scantamburlo ha suonato con vari gruppi e accompagnato molti
cantanti nei 10 anni di carriera come musicista professionista in
Brasile. Ha lavorato come musicista, tecnico del suono e produttore
in concerti e registrazione con Toquinho, MPB4, Duofel, Erasmo
Carlos, Leandro Braga, Helio Delmiro, Toninho Horta e molti altri artisti della musica brasiliana. In Italia ha
suonato nei festivali Borgo Incantato (Gerace-Calabria 2015), Festival Brasiliano di Bologna(2015 e 2016),
Festival Pop Cult (Bagnara di Romagna-Emilia Romagna 2016) e nel rinomato jazz club BFlat in Cagliari -
Sardegna. Ha suonato anche con Itaiata de Sá, percussionista di artisti come Negrita e Roy Paci, con Fuzica
da Mangueira, percussionista che ha lavorato con Tullio de Piscopo e Tony Esposito, con Ana Flora,
cantante brasiliana che ha collaborato con Fabio Concato, con il tenore della Scala di Milano Luciano
Buono(2015) e con 3 cantanti del Teatro Lirico di Havana (Jorge Felix, Katya Seiva e Laura de Mare) in tour
per l’Italia (2016).
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Lorenzo Andreaggi: nato a Bagno a Ripoli in provincia di
Firenze il 14 aprile del 1990. Fin da piccolo inizia a
coltivare la sua passione per il teatro, il canto e il cinema.
Nel 1993 viene scelto dallo "Zecchino d'Oro" per
partecipare alle selezioni della trentaseiesima edizione.
Dal 1995 inizia a studiare recitazione teatrale alla Scuola
di Teatro di Adelaide Foti a Firenze, dove in futuro inizierà
una lunga collaborazione di spettacoli con la compagnia
della regista. Dal 1997 al 1999 studia musica e canto
all'Accademia Musicale di Firenze. A 10 anni frequenta un corso di Videoclip sul funzionamento delle
telecamere, le riprese a varie sessioni e le fasi di montaggio. A 12 anni studia recitazione teatrale alla Scuola
di Teatro di Mara Chiarini Ravenni a Firenze. A 13 anni inizia a studiare recitazione cinematografica alla
Scuola di Cinema di Giuseppe Ferlito a Firenze, partecipando negli anni successivi alle riprese dei film diretti
dal regista. Dal 2000 al 2005 realizza più di 200 cortometraggi indipendenti con telecamere di vario tipo,
recitando svariati ruoli e sperimentandone da solo inquadrature ed effetti speciali. Dal 2006 al 2015 è stato
il capocomico della Compagnia Giovani del Teatro Reims di Firenze. Nel 2009 si diploma come Grafico
Pubblicitario presso l'Istituto Professionale per la Grafica e la Pubblicità "Tornabuoni" di Firenze. Nel 2010
ottiene la sua prima parte nel film di Neri Parenti "Amici miei - Come tutto ebbe inizio", recitando a fianco
di Eros Pagni. Nello stesso anno realizza il documentario a sketch "Viaggio nel vetro" per la ditta Alvise
Giustinian - Murano Glass, sottotitolato anche per il mercato russo. A 17 anni scrive il suo primo romanzo "I
trabocchetti del Bandino" edito dalla casa editrice Polistampa e nel 2011 ne dirige la trasposizione
cinematografica insieme a Mario Mariani. Nello stesso anno è tra i finalisti del premio “Scrittore Toscano
dell'Anno”. Sempre nel 2011 studia Doppiaggio e Dizione alla Scuola di Gino La Monica a Roma. Nel 2012
inizia le riprese del film "Anunnaki", basato sul best-seller di Zecharia Sitchin "Il libro perduto del Dio Enki" e
nel 2014 viene proiettato in anteprima al Teatro Verdi di Firenze, a Roma e in Russia. Nel 2014 porta in
scena insieme all’attore Andrea Nannelli “Il vizietto - La cage aux folles” e nel 2015 dirige il film “I peccatori
del Paradiso”, anch’esso basato sul suo romanzo. Nel 2016 crea lo spettacolo musicale itinerante “Canta
Firenze!” cantando le più famose canzoni di Odoardo Spadaro, Narciso Parigi e Carlo Buti. Nello stesso anno
lo spettacolo da lui ideato viene trasmesso a puntate da numerose reti televisive locali. Sempre nel 2016
produce il documentario per il mercato americano “Narciso Parigi - A song lasting a life” sulla carriera
artistica del cantante e attore Narciso Parigi. Nel 2017 grazie ad una collaborazione nata insieme a Carlo
Luigi Ciapetti, produce un docu-film sulla rilettura dei testi sacri in con Mauro Biglino, Roberto Pinotti,
Biagio Russo e Enrico Baccarini dal titolo “Quando gli Dei crearono l’uomo” (uscita prevista in DVD nel
2018). Ancora nel 2017 è ospite del nuovo programma culinario di Teleregione Toscana “Ma che bontà!”
condotto da Angela Label; contemporaneamente produce il cortometraggio “Educazione cartesiana” con
Sergio Forconi e Luciano Casaredi e comincia le riprese del suo nuovo lungometraggio tratto dalle “Fiabe
italiane” raccolte da Italo Calvino. Nello stesso anno inizia una stretta collaborazione artistica e culturale
con il Consiglio di Quartiere 3 del Comune di Firenze e con lo showman e conduttore radiofonico
Alessandro Masti.
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Maurizio Della Nave (Firenze 1956). Graphic designer. Tra gli anni
'70 e gli anni '80 è soprattutto musicista e tecnico-del-suono, lavora
con diversi gruppi sperimentali di teatro e danza, compone musica
elettronica e collabora con altri musicisti (fra i quali Albert Mayr,
Alvin Curran, Giacinto Scelsi, Aktuala) ed artisti (fra i quali Maurizio
Nannucci, Ronald Bunzl, Virgilio Sieni, Fabio De Poli, Dime-a-dance
Company), partecipa a diverse manifestazioni artistiche (Kassel,
Venezia, Firenze, Munchen, Ferrara, Roma, etc)... Dal 1988 si
concentra soprattutto sul Design e sulla Computer-art. Dà vita allo
Studio Grafico "Opzioni", specializzato in comunicazione e graphic design. Ha sviluppato un linguaggio
grafico che è libero da preconcetti e da parametri o confini. Miscelando differenti tecniche e media,
progetta e crea lavori che sono unici ed originali.
TESTI DELLE CANZONI
IL VALZER DELLA FORTUNA
Dorme l’immensa città
tra le luci d’or, sotto lo splendor della Luna
mentre nell’oscurità
forse mille cuor, cercano in amor la fortuna
e fra i baci più tenaci
ogni amante sospira così.
Vieni con me, oh bella bimba bruna
In cerca di fortuna, sotto le stelle d’or!
Vieni con me che al suon di un organino
io ti terrò vicino, sempre vicino al cuor!
Brillano tutte tremule, stelle languide che sorridono,
cantano e ci dicono su baciatevi con ardor!
Vieni con me, oh bella bimba bruna
In cerca di fortuna, sotto le stelle d’or!
Viviamo nel tenebror
tanto bene o mal se non c’è un fanal c’è la Luna
e nel suo tenue baglior
io non cercherò e non amerò più nessuna
con le stelle, sentinelle
io ti stringo più forte al mio cuor!
(STRUMENTALE)
Brillano tutte tremule, stelle languide che sorridono,
cantano e ci dicono su baciatevi con ardor!
Vieni con me, oh bella bimba bruna
In cerca di fortuna, sotto le stelle d’or!
Sotto le stelle… d’or!
VIVERE di C.A. Bixio
Oggi che magnifica giornata, che giornata di felicità
La mia bella donna se n’è andata, m’ha lasciato alfine in libertà
Son padrone ancor della mia vita, e goderla voglio sempre più
Ella m’ha giurato nel partir che non sarebbe ritornata mai più!
Vivere, senza malinconia
Vivere, senza più gelosia
Senza rimpianti e senza mai più conoscere cos’è l’amore
Cogliere il più bel fiore goder la vita e far tacere il cuore
Ridere, sempre così giocondo
Ridere, delle follie del mondo
Vivere, finchè c’è gioventù
Perché la vita è bella e la voglio vivere sempre più!
Spesso la commedia dell’amore, la tua donna recitar ti fa
Tu diventi allora il primo attore, e ripeti quello che vorrà
Sul terz’atto scende giù la tela, finalmente torna la realtà
E la sua commedia dell’amor in una farsa trasformata sarà!
(STRUMENTALE)
Vivere pur se al cuore ritorna un attimo di nostalgia
Io non ho più rancore e ringrazio chi me l’ha portata via!
Ridere, sempre così giocondo
Ridere, delle follie del mondo
Vivere, finché c’è gioventù
Perché la vita è bella e la voglio vivere sempre più!
L’ORGANETTO DEL VAGABONDO di C.A. Bixio
Se un organetto lontano, suona la dolce canzone
Non v’affacciate bambine perché, innamorato non è
E’ un menestrello un po’ strano, suona soltanto per sé
L’organetto del vagabondo, girando il mondo paesi e città
Tu lo senti cantar giocondo, ma in fondo in fondo che male ti fa?
Lui non sogna la Fata Bruna, non sospira l’amor che non ha
Perché vive di chiari di Luna, non va in cerca della fortuna
Come me se ne infischia del mondo, l’organetto del vagabondo
Suona organetto pian piano, non ti curar di nessuno
Perché stanotte sospiri di più, verso un balcone lassù
Forse tu speri ma invano, un vagabondo sei tu
(STRUMENTALE)
Tu lo senti cantar giocondo, ma in fondo in fondo che male ti fa?
Lui non sogna la Fata Bruna, non sospira l’amor che non ha
Perché vive di chiari di Luna, non va in cerca della fortuna
Come me se ne infischia del mondo, l’organetto del vagabondo
L’organetto… del vagabondo!
IT IS CHRISTMAS di N. Parigi
E’ Natale Johny, my boy
Torna a casa Johny, lo sai
Festa senza gioia, sarà
Se manca quel calor, d’intimità!
It is Christmas Johny, my boy
Dice ogni campana, din don dan
E’ Natale Johny, torna torna torna
Manchi solamente tu!
Sotto il verde pino, il tuo cuor bambino
Troverai ancor laggiù!
(STRUMENTALE CON SUONO VOCALE)
Festa senza gioia, sarà
Se manca quel calor, d’intimità!
It is Christmas Johny, my boy
Dice ogni campana, din don dan
E’ Natale Johny, torna torna torna
Manchi solamente tu!
Sotto il verde pino, il tuo cuor bambino
Troverai ancor laggiù!
E’ Natale Johny, my love!
AQUILONI di N. Parigi
Aquiloni
Sull’ali dei miei sogni di fanciullo
Vorrei lanciare il cuore nell’azzurro
Con voi lassù!
Aquiloni
Sul filo van di corsa verso il Sole
Vorrei fermarmi incanto di un amore
Che non ho più!
Vorrei, nell’infinito perdermi!
Vorrei, in questa ebbrezza morir!
Aquiloni
Ma breve come un sogno è il vostro volo
E mi ritroverete triste e solo
Con voi quassù!
(STRUMENTALE)
Vorrei, nell’infinito perdermi!
Vorrei, in questa ebbrezza morir!
Aquiloni
Ma breve come un sogno è il vostro volo
E mi ritroverete triste e solo
Con voi quassù!
Aquiloni, Aquiloni
Vorrei, nell’infinito… perdermi!
COSA SOGNANO GLI ANGELI di N. Parigi
Si accendon le fiammelle nell’azzurra immensità
Tutto tace, andiamo a riposar
Angioletti, buonanotte
Tanti sogni da cullar
Ma chissà che sogni sogneran?
Cosa sognano gli angeli quando sognano?
Forse bimbi che giocano tra le nuvole
Li rincorrono trepidi e gli accarezzano
Negli azzurri giardini dell’alto ciel!
Din don dan, suonano mille campane
Din don dan, l’alba tra poco verrà!
Cosa sognano gli angeli quando sognano
Forse bimbi che placidi s’accarezzano
Forse bimbi che un angelo bello sognano
E felici gli sorridono con amor!
(STRUMENTALE)
Din don dan, suonano cento campane
Din don dan, l’alba tra poco verrà!
Cosa sognano gli angeli quando sognano
Forse bimbi che placidi s’addormentano
Forse bimbi che un angelo bello sognano
E felici gli sorridono con amor!
E felici… gli sorridono con amor!
NON RITORNAR di N. Parigi
Primavera sul mare, tornano i sogni di gioventù
Anche tu vuoi tornare, forse i tuoi sogni sono quaggiù
Ma se l’amore non c’è!
Perché, tornare, perché?
Non ritornar, se per un bacio solamente
Non ritornar, se nel tuo cuor non c’è più niente
Un bacio no, non può bastar
Tutta una vita, ti voglio baciar!
Ma se non vuoi, non ritornar!
Non ritornar, ma se ritorni amor rimani
Non ritornar, per poi lasciarmi l’indomani
Io soffrirò, io piangerò
Ma poi col tempo chissà scorderò
E un'altra bocca, ritroverò!
Non ritornar, se per un bacio solamente
Non ritornar, se nel tuo cuor non c’è più niente
Un bacio no, non può bastar
Tutta una vita, ti voglio baciar!
Ma se non vuoi, non ritornar!
Ma se non vuoi… non ritornar!
GOODNIGHT FIRENZE di N. Parigi
Goodnight, Firenze goodnight
Sognare fai tu, il cuor sempre più, Firenze i love you!
Goodnight, Firenze goodnight
Mi par di veder, l’azzurro del ciel, risplendere in te!
Tu dormi sognando i passati splendor
Firenze il tuo fascino e eterno l’onor
Rivivi nel tempo più bella e leggiadra di un fior
Goodnight, Firenze goodnhigt
E’ il canto d’amor che nasce nel cuor, di chi sogna ancor!
Goodnight, Firenze goodnight
Un bacio ti do e poi me ne andrò, non ti scorderò!
(CORO) Goodnight, Firenze goodnight
Sognare fai tu, il cuor sempre più, Firenze i love you!
Goodnight, Firenze goodnight
Mi par di veder l’azzurro del ciel, risplendere in te!
Tu dormi sognando i passati splendor
Firenze il tuo fascino e eterno l’onor
Rivivi nel tempo più bella e leggiadra di un fior
Goodnight, Firenze goodnight
E’ il canto d’amor che nasce nel cuor, di chi sogna ancor!
Goodnight, Firenze goodnight
Un bacio ti do e poi me ne andrò, non ti scorderò!
Firenze… goodnight!
NON BACIARMI MENTRE GUIDO di N. Parigi
Ti ho detto tante volte non baciarmi (Non baciarmi)
Non baciarmi, mentre guido a cento all’ora!
Ma tu non la finisci di abbracciarmi (Di abbracciarmi)
Di abbracciarmi, e di far la gattina con me
Ti ho detto tante volte di avvisarmi (Di avvisarmi)
Di avvisarmi, se vuoi darmi un bacio ancora!
Ma tu continui sempre a provocarmi (A provocarmi)
A provocarmi, e ti getti di scatto su me
Qui siamo su una strada nazionale e prima o poi ci ferma la stradale
Stai buona su non fare l’incosciente, non ho portato ancora la patente
Aspetta tre chilometri soltanto (Tre soltanto)
Tre soltanto, e vedrai che posticino
Allora sarò io a supplicarti (Di baciarmi)
Di baciarmi e di star stretta stretta con me
(STRUMENTALE)
CORO: Ti ho detto tante volte di avvisarmi
Se vuoi darmi un bacio ancora!
Ma tu continui sempre a provocarmi
E ti getti di scatto su me
Qui siamo su una strada nazionale, e prima o poi ci ferma la stradale
Stai buona su non fare l’incosciente, mi son dimenticato la patente
Aspetta tre chilometri soltanto (Tre soltanto)
Tre soltanto, e vedrai che posticino
Allora sarò io a supplicarti (Di baciarmi)
Di baciarmi e di star stretta stretta con me
Baciarmi… amor!
OH PENSIERO
(CORO VOCALE)
Oh pensiero, mio dolce sospir
Il primo amor che mi batte nel cuor, non vuole morir
Vola e va! Vola e va, vola e va!
Vola e va, vola e va, vola e va, dove i fiori d’arancio profumano
Dove gli angeli cantano e i baci sono musica
Vola e va! Vola e va, vola e va!
Verso un nido d’amor dove sotto un balcone di rose e di glicini
E’ tornata la rondine a scaldarsi nel ciel!
Oh pensiero di un volto lontan!
Vola laggiù e digli tu che l’amerò… sempre di più!
(CORO) Oh pensiero, mio dolce sospir
Il primo amor che mi batte nel cuor, non vuole morir
Vola e va! Vola e va, vola e va!
Vola e va, vola e va, vola e va, dove i fiori d’arancio profumano
Dove gli angeli cantano e i baci sono musica
Vola e va! Vola e va, vola e va!
Verso un nido d’amor dove sotto un balcone di rose e di glicini
E’ tornata la rondine a scaldarsi nel Sol!
Oh pensiero di un volto lontan!
Vola laggiù e digli tu che l’amerò… sempre di più!
Oh pensiero, su un bacio che va
Porta laggiù, questo mio cuor, che l’amerà
Finché vivrò!
LA LUNA
Lei si prese il mio cuor, quando l’amor mi giurò
Ma quel sogno d’amor, solo un estate durò
La Luna!
Ci vide felici, coprirci di baci, la Luna
La Luna!
Dal cielo vedeva e non arrossiva, la Luna
La Luna!
Guardava e sapeva che un cuore mentiva, la Luna
Ma vorrei ritornar, come allora ad amar
A sognare con te, sotto il chiaro di Luna!
Non vorrei più veder, la Luna in cielo spuntar
Non vorrei più saper, ciò che mi fa ricordar
La Luna!
Ci vide felici, coprirci di baci, la Luna
La Luna!
Dal cielo vedeva e non arrossiva, la Luna
La Luna!
Guardava e sapeva che un cuore mentiva, la Luna
Ma vorrei ritornar, come allora ad amar
A sognare con te, sotto il chiaro… di Luna!
ZIKI-PAKI ZIKI-PU
Ziki-Paki era nata tra gli indù, era figlia del gran capo di laggiù
Bella bajadera, piccola e leggera, somigliava al padre Ziki-Pu
Ma un bel giorno, non so proprio come fu, Ziki-Paki si è trovata a tu per tu
Con un tipo strano, era un italiano, Ziki-Paki non ci vide più
Disse “Tu, proprio tu, o mi lasci oppur lo dico a Ziki-Pu”
Ah Ziki-Paki o Ziki-Pu, l’italiano non ci stette a pensar su
Se la prese per la mano, la condusse più lontano, sotto un albero laggiù
“Dimmi il tuo nome, o bella indù” - “Ziki-Paki son e non scordarlo più!”
E per meglio ricordar, tosto lui si mise a far, Ziki-Paki, Ziki-Paki, Ziki-Pu!
L’italiano spesso si recò laggiù, a trovar la bella figlia dell’indù
Ma l’ardore passa, lei divenne grassa, Ziki-Paki lui non vide più
Ma in sua vece un giorno venne un grosso indù, con un bel marmocchio di color caucciù
“Questo signorino esser tuo bambino, prendi fila e non tornare più!”
E il caucciù, come fu, somigliava tutto al nonno Ziki-Pu
(STRUMENTALE)
Ah, Ziki-Paki o Ziki-Pu, l’italiano non ci stette a pensar su.
Se lo prese piano piano, lo portò lontan lontano, al paese suo laggiù
Appena giunto, disse: “Orsù, dopotutto è un italiano che c’è in più”
E a chi stava a domandar, rispondeva “Fu per far, Ziki-Paki, Ziki-Paki, Ziki-Pu!”
CITTA’
Città, stasera nel pantano dell’asfalto
Hanno gettato l’orchidea divelta
Ed io che ho pianto ed ho sofferto molto
Mi son chinato a terra, e l’ho raccolta!
E’ l’ora che le donne nella nottata vanno con visi di madonne
E tra la veglia e il sonno, si negano e si danno
Io ne subisco il fascino ne sento la malia
E penso a quella che non è più mia
Chissà perché, città!
Quella che aveva gli occhi di cobalto
Che m’ascoltava e non mi dava ascolto
Un altro amore per amarsi ha scelto
Ma io le voglio bene, un'altra volta!
(STRUMENTALE)
Quella che aveva gli occhi… di cobalto!
FONTANE
Fontana all’alba
L’acque tutte rose, che nella conca il cielo si disseta
Cantan per me le bimbe sonnacchiose, fontana quieta
Canta, fior d’erbe chiare
Io sono come il filtro dell’amore, chi beve non sa più dimenticare
Fior d’erbe chiare!
Fontana al Sole
Vivo zampillare, d’acque sorgenti in fremito sonoro
Cantan per quelli che più sanno amare, fontana d’oro
Canta, vasca fiorita
Dalla gloria del Sole incoronata, io sono il più bel dono della vita
Vasca fiorita!
(STRUMENTALE)
Fontana muta
Come un fiore morto, come una bocca che non ha più baci
Nella tristezza del giardino assorto, fontana taci!
Taci, fontana muta
La donna che m’amava se n’è andata e tu non canti più fontana muta
Fontana muta!
LO STUDENTE PASSA
Primavera baciata dal Sole, c’è nell’aria il profumo di viole
Sotto il pesco tutto in fiore, mi sussurrano l’amore
Lo studente, la sartina birichina!
Giuramenti promesse illusioni, baci ardenti carezze passioni
Oh studente al viso amato se tu un bacio avrai rubato
Il peccato si può perdonar!
Gioventù, la tua canzone lieta va
Il ritmo suo detterà del cuor la felicità
Bimba tu, il fiore sei di gioventù
Un bacio dona e nulla più, oh bimba al tuo cantor!
Vedi il tempo piccina è volato, lo studente si è ormai laureato
E lo attende un buon vecchietto al natio paesetto,
Con un ansia in fondo al cuore il suo dottore
Bimba bella il tuo sogno è svanito, lo studente i suoi corsi ha finito
Nella voce trema il pianto, ti saluta col suo canto,
E’ il rimpianto di mille illusion!
Gioventù, la tua canzone lieta va
Il ritmo suo detterà del cuor la felicità
Bimba tu, il fiore sei di gioventù
Un bacio dona e nulla più, oh bimba al tuo cantor!
(STRUMENTALE)
Bimba tu, il fiore sei di gioventù
Un bacio dona e nulla più, oh bimba al tuo cantor!
ITALIA BELLA di N. Parigi
E t’amerò, protagonista in tutti i sogni miei!
Non è la Luna tonda, non è una stella, questo è il riflesso dell’Italia bella
Che illumina di gioia i pensieri miei, oh bella Italia t’amo come tu sei!
E t’amerò, protagonista in tutti i sogni miei!
Accanto al mare tinto di un blu profondo, insieme sognavamo un pupo biondo
Passò l’estate, venne l’inverno e poi, a primavera il pupo era con noi!
E t’amerò, protagonista in tutti i sogni miei!
Sbocciano con le rose le chitarre, singhiozzano i violini innamorati
Le lucciole si sposan con le stelle, fanno concerto i grilli con le sue belle!
E t’amerò, protagonista in tutti i sogni miei!
Dove la notte porta sapor di baci, dove nei visi gli occhi sono due luci
Dove in quei sogni il vento ci giocherella, quel posto ha un nome sano: Italia bella!
E t’amerò, protagonista in tutti i sogni miei!
E t’amerò, protagonista in tutti i sogni miei!
E t’amerò!
I TETTI di O. Spadaro
Quando da bimbi si va di nascosto sui tetti a rubar qualche nido Corre la mamma col viso scomposto ci guarda e dal cor parte un grido Scendi dal tetto, ci dice la mamma col suo visetto color della fiamma!
Ecco che il tetto che primo ha la pioggia, che i passerotti e le rondini alloggia, che vede il fumo del ricco camino, che sente freddo il camin del vicino! Vedendo i bimbi dirà fra di se, meglio sul tetto che sul marciapiè!
Quando sui tetti ci passa un soriano in cerca di qualche amorosa, Schiva i camini, cammina pian piano, ed ecco arrivar la sua sposa, due pirolette poi qualche strillino e uno stivale vien dall'abbaino!
Eppure il tetto che primo ha la pioggia, che i passerotti e le rondini alloggia, lascia che il gatto di un ricco signore con la gattuccia si parlin d'amore! E lascia fare dirà ma vabbé, più gatti vengono topi di men!
Quando il buon tetto dai tegoli aspira il fumo che vien dai camini, dice nel primo c'è arrosto che gira ma accanto son pochi i quattrini, ma c'è un camino che fuma da ore e ciò che brucia son carte d'amore!
Allora il tetto con calma infinita, dice che fumo, che fumo è la vita, Mentre si adorano giù al primo piano le letterine portate alla mano! Vanno a finir nel camino a bruciar, il tetto vede e può tutto narrar!
L’ULTIMA CARROZZELLA
Me ne ricordo ancora Firenze mia!
Quando per ogni piazza e per ogni via
Tra i monumenti e tutte le cose belle
C’erano a zonzo tante carrozzelle!
Schiocca la frusta e allegra tra la folla
Passa una carrozzella, passa una carrozzella
Tutta Firenze in fiore e il Sole brilla
Mentre la carrozzella a spasso se ne va!
Da Piazza Santa Croce al vial dè Colli
Non si contava il numero dei cavalli
Un po’ d’odor di stalla per ogni via
Ma dentro al cuore tanta poesia!
E schiocca la frusta e allegra tra la folla
Passa una carrozzella, passa una carrozzella
Tutta Firenze in fiore e il Sole brilla
Mentre la carrozzella a spasso se ne va!
(CORO) Tutte l’elenco passa tra la folla, l’ultima carrozzella, l’ultima carrozzella
Ma per gli innamorati è ancora bella!
L’ultima carrozzella, che a spasso se… ne va!
BELLA CHE VOI DORMITE
Questa nottata è piena di dolcezza
Treman le foglie e passa per i fiori
Respira un venticello e una carezza
Sembra che non esistano i dolori!
Bella che voi dormite, sognate ch’io vi bacio
Vi raddolcisco il sogno, cantando adagio adagio
L’odore delle rose che ci confonde
Col canto mio si perde, tra le fronde
Piccina questo canto v’ha destato
Son certo che m’avrete perdonato
L’amore non si frena, bimba amata
Sapete a far l’amor non è peccato!
Bella che voi dormite, sognate ch’io vi bacio
Vi raddolcisco il sogno, cantando adagio adagio
L’odore delle rose che ci confonde
Il canto mio si perde, tra le fronde
(STRUMENTALE)
L’odore delle rose che ci confonde
Il canto mio si perde, tra le fronde… d’or!
BOCCA BACIATA
Rileggo quella lettera ingiallita, rivedo quelle cose del passato
Dimmi perché non t’ho dimenticata
Il tuo ricordo, mi tormenta ancor!
Bocca baciata, bocca che nell’addio s’è perduta
Fu il cieco a non veder ma sempre credere
Sapevi fingere, dimmi perché
Bocca di rosa, la vita mia per te si è già smarrita
M’hai detto cose dolci e tanto splendide
Ma solo chiacchiere restano a me
Fammi scordar il male che m’hai fatto
Fammi tornar quel sogno che hai distrutto
Oh bocca amara!
Piangendo nella vita poi s’impara
Ma chi nel pianto deve sol rimpiangere
Non può più vivere senza di te!
(STRUMENTALE)
Fammi scordar il male che m’hai fatto
Fammi tornar quel sogno che hai distrutto
Oh bocca amara!
Piangendo nella vita poi s’impara
Ma chi nel pianto deve sol rimpiangere
Non può più vivere senza di te!
Non può più vivere… senza di te!
CANZONE DI CAMPAGNA di O. Spadaro
Passando per la strada in cima al monte là vicino alla chiesetta là alla fonte
Sentivo le paesane canticchiare una canzone che birbone
E nel cantar ridevan tra di loro, tra le bacche le foglie d’alloro
Poche parole aihmè rubai del coro!
Lì alla fonte la fanciulla rialza la fronte per portare dell’acqua il secchio
Ma nell’acqua si fa specchio!
E se il visino è bello e se ne accorge, andrà come sen va l’acqua che sorge!
Dall’altra parte poi di là dal monte sotto al vecchio campanil c’è un'altra fonte
Accoglie il posticino le donnucce le più gaie lavandaie
Che con facezia e con voce bonaria, mi ricordo bene dell’aria
Cantan col viso in giù ed il resto per l’aria!
Lì al ruscello la fanciulla portava il cestello, poi riempie di acqua il secchio
Ma nell’acqua si fa specchio!
E nel guardarsi con un certo impaccio, chissà se al suo ritorno ancora piaccio!
Nell’acqua a zonz si scappa al casolare, chi c’ha il bimbo da cullar tutti han da fare!
Giù nella stalla gli uomini e in cucina coi nipoti la nonnina
Che cerca ricordar la canzoncina, la strofetta sua montarina
Del tempo quando usciva la mattina!
Temporale porti pioggia ma non fai male, ci riempi d’acqua il secchio che alle giovani fa specchio
Ricordo mi specchiavo anch’io a vent’anni, con l’acqua invece adesso lavo i panni
Dall’altra parte poi di là dal monte sotto al vecchio campanil c’è un'altra fonte…
RICORDANDO ODOARDO SPADARO di N. Parigi
Tra i ricordi vissuti il più caro, certamente rimane Spadaro
Quel sorriso di eterno bambino, quell’arguto parlar fiorentino
Mi ricordo una sera d’estate, nello stesso teatro in paese
Lui l’artista bravissimo in tutto ed io il giovane al primo debutto!
Simpatia, dono più bello che c’è, simpatia tu m’hai insegnato cos’è
Non è solo un cappello di paglia, ma un sorriso che invade e t’abbaglia
Simpatia, tu la portavi con te!
Rigiravi i tuoi valzer strisciati, là sull’aie degli innamorati
Mente il cuore tuo tanto grande, era pieno di baci a Firenze
Buonumore, speranza, allegria, personaggi inventati ma veri,
sembran cose lontano nel tempo ed invece son fatti di ieri!
Simpatia, dono più bello che c’è, simpatia tu m’hai insegnato cos’è
Non è solo un cappello di paglia, ma un sorriso che invade e t’abbaglia
Simpatia, tu la portavi con te!
Ricordando Odoardo Spadaro, i miei occhi diventano tristi
Ma son certo che esiste nel cielo, un teatro per tutti glia artisti!
(STRUMENTALE)
Non è solo un cappello di paglia, ma un sorriso che invade e t’abbaglia
Simpatia, tu la portavi con te!