Cc sanità documento opposizioni

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Il Consiglio Comunale Alla luce della situazione sempre più disastrosa della sanità spezzina; considerate le gravi carenze che ne sono alla base: 1. Insufficienza di posti-letto (più di 100, come affermato dal direttore sanitario Conti) 2. Insufficienza di personale medico (almeno 100 e forse di più) 3. Insufficienza di personale infermieristico (almeno 200 e forse di più) Sottolineato che a ciò va aggiunta una condizione di caos progressivo, dovuta a una riorganizzazione dei servizi, programmata dalla direzione dell’Asl 5 d’intesa con la Regione e con la Conferenza dei sindaci spezzini, che si è rivelata un’ulteriore causa, di smembramento della capacità operativa delle strutture e del personale ospedaliero, inadeguata qualità delle prestazioni di assistenza e di cura; Sottolineati i seguenti problemi: Inadeguata manutenzione e ristrutturazione, che ha comportato e continua a comportare pericoli, occasionali e non, sia per i lavoratori che gli utenti: l’allagamento per pioggia della radioterapia, allagamenti di sale operatorie, crolli di soffitti, reparti come la geriatria rimasti senza aria condizionata nei giorni più caldi, una sala operatoria chiusa per sistema di condizionamento funzionante al contrario; Un sottoutilizzo di strumenti e strutture: a)abbiamo un piano completamente vuoto e inutilizzato al Felettino, dove la sopraelevazione ha significato un utilizzo di ingenti risorse non per migliorare ma per peggiorare gravemente l’offerta della sanità spezzina; b) a Bragarina c’è una tac di fatto inutilizzata; - la struttura di via Fontevivo, già inaugurata in pompa magna, non è mai entrata in funzione, con l’effetto che malgrado promesse e annunci ripetuti da anni la nostra comunità continua a non avere un hospice; La soppressione di un reparto nevralgico (l’oncologia) e il superamento del concetto stesso di reparto ospedaliero a favore di uno stato di confusione : 1. la soppressione di fatto della specialità di neuroradiologia, che deve essere al più presto ripristinata con l’assunzione nel numero necessario di personale qualificato oppure, fintantoché non sia possibile, con l’apposita formazione del personale esistente; 2. ieri abbiamo appreso dalla stampa che la direzione ASL 5 intende ovviare alle problematiche del pronto soccorso pediatrico stipulando una convenzione con Parma per mettere a disposizione un servizio di neuropsichiatria infantile: ciò non risolve le problematiche del pronto soccorso pediatrico che deve garantire di funzionare tenendo conto che le malattie dei bambini non sono prevedibili né programmabili; 3. si afferma sempre più la tendenza ad avere primari che vengono qui per un breve periodo della loro carriera, mentre le necessità della sanità spezzina, visibili ogni giorno, impongono di invertire questa tendenza; 4. c’è un’unica sala operatoria per chirurgia, ortopedia, ginecologia e otorino : è chiaro che in queste condizioni la possibilità di lavorare bene e di avere una condizione asettica è sempre più remota ; 5. il pronto soccorso non dispone del software per il controllo a distanza dei posti-letto e ciò rende più difficile per i malati, per i quali viene disposto il ricovero in ragione di

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Il Consiglio Comunale

Alla luce della situazione sempre più disastrosa della sanità spezzina;

considerate le gravi carenze che ne sono alla base: 1. Insufficienza di posti-letto (più di 100, come affermato dal direttore sanitario Conti)

2. Insufficienza di personale medico (almeno 100 e forse di più)

3. Insufficienza di personale infermieristico (almeno 200 e forse di più)

Sottolineato che a ciò va aggiunta una condizione di caos progressivo, dovuta a una riorganizzazione dei servizi, programmata dalla direzione dell’Asl 5 d’intesa con la

Regione e con la Conferenza dei sindaci spezzini, che si è rivelata un’ulteriore causa, di

smembramento della capacità operativa delle strutture e del personale ospedaliero, inadeguata qualità delle prestazioni di assistenza e di cura;

Sottolineati i seguenti problemi:

Inadeguata manutenzione e ristrutturazione, che ha comportato e continua a comportare pericoli, occasionali e non, sia per i lavoratori che gli utenti: l’allagamento

per pioggia della radioterapia, allagamenti di sale operatorie, crolli di soffitti, reparti

come la geriatria rimasti senza aria condizionata nei giorni più caldi, una sala operatoria chiusa per sistema di condizionamento funzionante al contrario;

Un sottoutilizzo di strumenti e strutture:

a)abbiamo un piano completamente vuoto e inutilizzato al Felettino, dove la sopraelevazione ha significato un utilizzo di ingenti risorse non per migliorare ma

per peggiorare gravemente l’offerta della sanità spezzina;

b) a Bragarina c’è una tac di fatto inutilizzata;

- la struttura di via Fontevivo, già inaugurata in pompa magna, non è mai entrata in funzione, con l’effetto che malgrado promesse e annunci ripetuti da anni la nostra

comunità continua a non avere un hospice;

La soppressione di un reparto nevralgico (l’oncologia) e il superamento del concetto stesso di reparto ospedaliero a favore di uno stato di confusione :

1. la soppressione di fatto della specialità di neuroradiologia, che deve essere al più

presto ripristinata con l’assunzione nel numero necessario di personale qualificato oppure, fintantoché non sia possibile, con l’apposita formazione del personale

esistente;

2. ieri abbiamo appreso dalla stampa che la direzione ASL 5 intende ovviare alle

problematiche del pronto soccorso pediatrico stipulando una convenzione con Parma per mettere a disposizione un servizio di neuropsichiatria infantile: ciò non risolve le

problematiche del pronto soccorso pediatrico che deve garantire di funzionare tenendo

conto che le malattie dei bambini non sono prevedibili né programmabili; 3. si afferma sempre più la tendenza ad avere primari che vengono qui per un breve

periodo della loro carriera, mentre le necessità della sanità spezzina, visibili ogni

giorno, impongono di invertire questa tendenza; 4. c’è un’unica sala operatoria per chirurgia, ortopedia, ginecologia e otorino : è chiaro

che in queste condizioni la possibilità di lavorare bene e di avere una condizione

asettica è sempre più remota ; 5. il pronto soccorso non dispone del software per il controllo a distanza dei posti-letto e

ciò rende più difficile per i malati, per i quali viene disposto il ricovero in ragione di

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particolari patologie riscontrate, avere la garanzia di essere affidati al reparto più

idoneo;

Questa situazione comporta serie criticità per gli ammalati sia al momento del loro arrivo

in ospedale (soprattutto in ragione della situazione del pronto soccorso) sia per tutto il decorso della malattia (inevitabile in un contesto di caos e con personale in sotto-

organico) fino alle dimissioni (dove le carenze anche a livello territoriale e di rapporto

con medici di base e servizi sociali incidono negativamente sulla possibilità che esse avvengano in modo protetto);

Da tutto questo ne discende lo stato di sofferenza per i malati e per le loro famiglie è

sempre più pesante, in alcune situazioni insopportabile. Non si vedono soluzioni alle disfunzioni del pronto soccorso, che risentono anche del

fatto di non avere un dirigente in condizioni di essere presente al 100% poiché il

responsabile del pronto soccorso coincide con il responsabile di cardiologia, due reparti

dove la vita delle persone può essere attaccata a un filo;

Non vi è corrispondenza con le esigenze sanitarie della popolazione, sia in ragione dei

bisogni delle sue componenti più deboli, a partire dai disabili sia in ragione delle sue

caratteristiche demografiche, sociali ed ambientali; a) anche nella popolazione spezzina esistono persone con disabilità e non sempre questo

trova riscontri adeguati nel supporto che il sistema socio-sanitario deve dare alle stesse

come ai loro familiari; b) viste le ristrettezze a cui sono costretti i malati cronici, dovrebbe essere reso più

agevole l'accesso ai farmaci di garanzia, e quindi il servizio farmaceutico dell'ospedale

dovrebbe funzionare meglio oppure il Comune dovrebbe predisporre almeno una

farmacia comunale dove i malati cronici meno abbienti possano accedere ai farmaci con meno problemi di quanti non ne abbiano oggi;

c) Essendo una popolazione molto anziana, l’ortopedia e la geriatria sono molto lontane

dai bisogni sociosanitari d) manca la neurotraumatologia, che è fondamentale per le caratteristiche delle

attività lavorative nel territorio;

e) vivendo in una città con un elevato numero di malati per patologie tumorali e polmonari, non si può ammettere l’inadeguatezza del servizio di pneumologia esistente e

l’inesistenza di un hospice e, di fatto, del reparto di oncologia;

f) il crescente consumo di psicofarmaci è un misuratore che permette a tutti di constatare

come il disagio psichico sia in costante aumento. Bisognerebbe valutare che ciò può essere dovuto alle condizioni socioeconomiche ed ambientali ma anche alle carenze

della sanità che molte volte mettono in carico i malati ai congiunti non sempre in

condizioni tali da poterli assistere dovutamente. Il grande disagio psichico non trova corrispondenza in servizi adeguati;

Si allungano sempre più i tempi d’attesa per ogni prestazione, soprattutto per quelle

diagnostiche e chirurgiche programmate. Quando non ci sono liste d’attesa non c’è da rallegrarsi perché vuol dire che le stesse sono state chiuse.

Da quanto esposto, si può evincere che non tutte le norme che disciplinano il sistema sanitario sono rispettate;

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Per le condizioni sopra citate, è chiaro che sarebbe necessario rispettare la vita e, nel

contempo, anche la parte della stessa che comunemente viene chiamata fine-vita;

Considerato che l’assessore con delega socio-sanitaria in data odierna ha dichiarato alla stampa di aver chiesto 41 infermieri e di essere stato in qualche modo soddisfatto nella

richiesta : sapendo che con 41 infermieri in più le cose andrebbero meglio ma non

riuscirebbero a garantire tutte le necessità delle persone malate nel nostro territorio ;

il Consiglio Comunale

chiede alle autorità preposte il rispetto almeno dei L.E.A. (Livelli Essenziali di

Assistenza) e in tal senso impegna il Sindaco, come massima autorità sanitaria del territorio a farsene garante;

chiede al Sindaco di impegnarsi per far sì, nel rispetto legale dei L.E.A, che non vengano

accantonati posti-letto disponibili per assegnarli solo a chi può permettersi di pagare.