Catullo

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La Vita di Catullo Gaio Valerio Catullo nacque a Verona intorno all84 a.C. Ben pochi sono i dati biografici in nostro possesso. Sappiamo che non ancora ventenne si stabil a Roma dove incontr una donna molto nota nei salotti mondani e politici dellepoca. Con questa donna, chiamata Lesbia nei suoi carmi (da identificare con Clodia, la sorella del capofila della pars democratica, che venne ucciso da Milone), Catullo intrecci una storia damore che segn la sua vita privata e artistica.A Roma il poeta ebbe la possibilit di conoscere importanti personaggi del mondo letterario (come Cinna, Cornelio Nepote, Asinio Pollione) e del mondo politico, quali Cesare e Cicerone.La vita: Catullo nasce nell87 a.C. e muore tra il 55 e il 54 a.C. Nacque a Verona da una famiglia benestante. Si rec a Roma non ancora ventenne per perfezionare la sua istruzione. Li frequent i poeti novi (neoterici) i quali, alla luce dei modelli greci ellenistici, lavoravano allo svecchiamento della poesia romana, ancora legata agli ideali civili, che avevano trovato voce nellepica arcaica. Ladesione ai poeti novi rappresent una scelta di vita con la quale fu refrattario a ogni impegno in ambito politico. Levento pi importante della vita di Catullo fu lincontro con la donna amata, Lesbia, che si chiamava in realt Clodia. Essa era una donna libera e di costumi emancipati che ebbe una relazione turbolenta con Catullo, ricca di tradimenti, di gelosie e di ripicche. Catullo mor di una malattia che doveva consumare insieme spirito e corpo, forse la tisi. Lopera: Il liber di Catullo consta di 116 carmi (2300 versi). probabile che sia stato pubblicato e ordinato postumo da C. Nepote. I componimenti non seguono un ordine cronologico, ma un ordine metrico. Si dividono in 3 parti: 1. I carmi dall1 al 60 sono detti nugae (scherzi, divertimenti) o polimetri in quanto caratterizzati da una certa variet di metri, soprattutto endecasillabi faleci. Vengono trattai i temi di fondo della poesia catulliana cio lamore per Lesbia e il rapporto con la cerchia dei conoscenti di Catullo.2. I carmi dal 61 al 68 i cosiddetti carmina docta anchessi in metri vari (soprattutto esametri e distici elegiaci). Sono caratterizzati dal forte impegno letterario che si riscontra nella maggiore estensione, nella forte ambizione stilistica e nellinnesto di complesse tematiche.3. I carmi dal 69 al 116 detti epigrammata in distici elegiaci ripropongono le situazioni delle nugae prima fra tutte la storia damore con Lesbia. Lambiente letterario: La lirica di Catullo si inserisce nel movimento dei poetae novi, un gruppo di amici che costituivano una cerchia esclusiva, raffinata, spregiudicata e aristocratica. Essi vivevano tra poesia e amori liberi. Con la loro mentalit anticonformista sconfessavano i valori tradizionali della morale corrente, ma senza intenti di innovazione in campo politico al quale questi poeti erano indifferenti. Questa indifferenza deriva dalle condizioni di unepoca lacerata dai contrasti civili e segnata dalla violenza di parte. La novit dei poetae novi stava nella percezione di un profondo disagio, il disagio di chi non se la sente di condividere le antiche virt, ma neppure di accantonarle. La concezione dellamore: Nel canzoniere catulliano prevale la tematica amorosa che caratterizzata da una immediatezza e unassoluta originalit. La concezione catulliana quella di un amore passionale caratterizzato da una forza devastante di cui impossibile scoprire la logica. quindi un amore contraddittorio, in quando alterna fasi di amore a fasi di odio, nel quale si rinuncia al controllo razionale. Catullo offre un modello di comportamento amoroso destinato a condizionare le generazioni future fino a influenzare anche la nostra concezione della donna che, grazie allamore inteso come esperienza totalizzante, superava il modello tradizionale della sposa, attribuendole una personalit autonoma e libera. Catullo spende la vita in un rapporto che congiunge lappagamento sensuale alla lealt. In questo contesto la rifondazione delle antiche virt (fides, pietas, castitas, amicitia) occupa in Catullo un posto non meno centrale che nel mos maiorum. Il patto damore con Lesbia diventa fides, lamicizia e la cortesia negotium e officium, lalternativa al matrimonio non occasionale e priva di regole, ma costituita da un foedus ovvero da un patto di fedelt.La poetica: La poetica di Catullo matura nellambiente dei poetae novi, tutti appartenenti al ceto benestante, che non erano poeti di professione, non ambivano allaffermazione sociale e anzi facevano del disimpegno civile la loro professione di vita. Il cambiamento di orizzonti letterari presupponeva anche il contatto con la poesia ellenistica che aveva fondato un nuovo canone caratterizzato dalla poesia breve elegante e colta. Lalessandrinismo di Catullo evidente nella variet dei componimenti e dei metri, nella brevitas dei polimetri e degli epigrammata, nellelogio teorico e nella pratica concreta della lunga elaborazione stilistica, nella tecnica della citazione allusiva. Ma la lirica di Catullo non solo un'imitazione ma in essa si rispecchia la personalit dellautore che infonde al testo i propri sentimenti.OpereLa raccolta dei carmi catulliani, il Liber, dedicato a Cornelio Nepote, comprende 116 componimenti dei quali non conosciamo la cronologia: lordine dei carmi, infatti, non fu curato dal poeta, ma da chi evidentemente si occup della pubblicazione del libro.I componimenti sono distribuiti in tre sezioni in base alla loro struttura metrica: i primi 60, le nugae (inezie), sono i metri vari, in cui predominano argomenti legati allesperienza personale del poeta, quali lamore, lamicizia, le preferenze letterarie, gli avversari; i carmi 61-68, detti carmina docta, sono in esametri e in distici elegiaci e hanno una notevole estensione, in cui lapparato mitologico e lerudizione sono presenti in modo pi massiccio e pi chiaramente legato alle fonti alessandrine; i componimenti dal 69 al 116 sono epigrammata in distici elegiaci, in cui ritornano gli argomenti legati alla sfera privata del poeta.

LE NUGAE

Anche se il significato di questo termine potrebbe far pensare il contrario, questi componimenti; in realt, inezie non sono. Dietro lapparente immediatezza di questi carmi, si cela un accurato lavoro di labor limae e una solida doctrina.

Il lettore esperto ed erudito avrebbe sicuramente colto le numerose allusioni ai modelli dei poeti greci arcaici e alessandrini: ma la grandezza del poeta sta nel reinventare questi modelli, rendendo vivi e sentiti anche gli elementi convenzionali. Basti pensare al modo in cui, nel c. 3, egli va al di l dello schema degli epigrammi alessandrini sulla morte degli animali, fondendo gli accenti del rimpianto del passero caro a Lesbia con quelli dellaffetto per la donna amata; o al modo in cui nel carme del phaselus, c. 4, amplia lo schema degli epigrammi dedicatori nel lungo racconto delle peripezie della navicella.Quanto detto vale anche per gli epigrammi dedicati a Lesbia, nei quali la realt della vicenda privata si intreccia in continuazione con la finzione poetica: le vicende amorose sono rese attraverso una pluralit di motivi, dallinvito a vivere e ad amare, alla ridicolizzazione delle altre donne indegne di essere paragonate a Lesbia, alla disperazione nei momenti di crisi, fino alla denuncia della fides tradita.Ma, come abbiamo gi detto, gli argomenti sono diversi e vari: molti i carmi dedicati ad amici come Veranio e Fabullo, che sono tra i pi cari. Ad esempio nel c. 9 il poeta esulta quando viene a sapere che Veranio tornato incolume da un viaggio in terra lontana; nel c. 13, Fabullo il destinatario di uno spiritoso invito a cena, al quale dovr presentarsi con tutto loccorrente, compresa una candida puella; a volte il confronto artistico a determinare loccasione di un incontro, come nel c. 50, in cui si parla di una sfida poetica tra Licinio Calvo e lo stesso Catullo. E chiaro che per Catullo il termine amiciti, che nella societ romana indicava le amicizie in senso di alleanze e rapporti politici, ha ormai assunto una valenza privata, pi vicina al nostro modo di sentire questo sentimento.Per quanto riguarda lamore, per il poeta lunico sentimento per cui valga la pena vivere: nei suoi carmi troviamo tutte le fasi di una storia damore, dal folle innamoramento, fino alla delusione per i tradimenti della propria amata, verso la quale la passione rimane intatta (amor) ma inizia a venire meno la stima per le( il bene velle; c. 72), rimanendo cos sopeso tra i due sentimenti opposti tra lodio e lamore (odi et amo, c.85). Nonostante Catullo viva questo amore fuori dalle regole sociali, per designare la sua storia con Lesbia utilizza termini come foedus (amoris) o fides, parole che appartengono alla sfera semantica del linguaggio politico istituzionale, ma che lui ha privatizzato per indicare quei valori, che sono gli unici a garantire la lealt di un rapporto.ContestoAl contrario di personaggi come Cicerone e Sallustio che furono protagonisti attivi della vita politica del primo secolo a.C., Catullo rimase lontano dalla politica aderendo ad un modello di vita diverso, introdotto da una nuova corrente letteraria: il neoterismo.Il neoterismo fu, insieme allepicureismo in filosofia, il fenomeno pi vistoso delle trasformazioni culturali che investirono Roma nel momento in cui la citt si impose come dominatrice del Mediterraneo con la graduale assimilazione delle forme pi raffinate della poesia ellenistica, in seguito alla definitiva conquista del mondo greco.

Il termine neteroi o poetae novi, usati da Cicerone in senso spregiativo mette in risalto il carattere di novit di questo tipo di poesia, che rompeva ogni legame con lepos tradizionale. Questi autori, provenienti per lo pi dalla Gallia Cisalpina, sostennero quel rinnovamento che era gi stato anticipato dal circolo di Lutazio Catulo nel II secolo a.C.Questi poeti si rifacevano ai grandi poeti ellenistici greci del III sec a.C., propugnando un tipo di poesia di intrattenimento, lontana da qualsiasi fine di propaganda ideologica e nazionalistica. Il poeta novus rinunciava a qualsiasi elemento estraneo alla sua personale esperienza di uomo e di artista e rivendicava lideale di otium letterario , da dedicare ad un tipo di poesia intesa come lusus, come gioco (e lo stesso Catullo chiamer alcuni suoi carmi nugae, ovvero inezie, sciocchezze).Caratteristiche di questo tipo di poesia erano: la brevitas, ovvero luso di componimenti brevi, quali lepillio, lelegia o lepigramma; lerudizione, poich questi componimenti sono ricchi di richiami allusivi alle opere poetiche dei poeti greci; il labor limae, il lavoro di limatura, la cura formale e stilistica a cui ogni carme sottoposto.Lo sviluppo di questo nuovo linguaggio fu graduale: infatti si parla di preneoterici, con riferimento ai poeti della cerchia di Lutazio Catulo, poi di neoterici veri e propri. La distinzione da mettere in relazione alla lenta assimilazione di modelli greci che con Catullo raggiunse la piena maturit.Questo poeti incontrarono il disprezzo dei ceti tradizionalisti, poich da parte loro non era condiviso questo ideale di vita, lontano dagli affari politici, e dedito allotium e al disimpegno pi totale. Il poeta novus costituiva il rovesciamento dellideale aristocratico di civis romanus, tutto foro e politica. Cicerone definiva i neoteroi con lespressione dispregiativa cantores Euphorionis, cio imitatori di Euforione di Calcide, uno dei poeti pi raffinati dellellenismo.Modelli per i neoteroi furono molti poeti greci, alcuni dei quali si trovavano in quel periodo a Roma: ad esempio Posidonio di Apamea, Partenio di Nicea e Filodemo da Gadara; tuttavia, al di l delle influenze dirette il modello principale era Callimaco, vissuto nel III sec a.C.Esponenti di rilievo del neoterismo, oltre a Catullo, furono Valerio Catone, Elvio Cinna, Licinio Calvo, Memmio, quinto Ortensio Ortalo. Quasi tutti provenivano dalla Gallia Cisalpina e tutti legati da una unamicizia tale da far pensare ad un vero e proprio circolo letterario.Questo, in breve, il contesto culturale nel quale Catullo si distinse in modo particolare.PensieroCatullo insieme agli altri poeti neoterici si fa portavoce di valori nuovi e di uno stile di vita diverso da quello tradizionale, poich lontano dalla vita pubblica e politica. Questo comunque non significa che il poeta fosse indifferente alla politica: egli infatti compose carmi contro Cesare e il suo favorito Mamurra, contro Cicerone, contro i disonesti Nonio e Vatinio. Lavversione per Cesare non deve sembrare in contrasto con ladesione del poeta ai valori avversi alla morale tradizionale. Non dimentichiamo che Catullo e i suoi sodales rappresentavano pur sempre la classe dirigente e i ricchi proprietari.Le loro simpatie di conseguenze andavano alla fazione filosenatoria, di cui condividevano interessi, anche se non i valori, e la loro ostilit si rivolge ai populares, di cui Cesare era rapresentante.La novit costituita dallesperienza poetica di Catullo e degli altri poetae novi non sta dunque in una particolare scelta ideologica, quanto in ci che essi rappresentarono allinterno della societ romana. Il loro ideale di vita era nuovo, come insolito il rilievo che assumeva in loro lesperienza amorosa: a ci si deve aggiungere il modo pi moderno di considerare la donna, la concenzione non tradizionale della famiglia, il diverso modo di porsi con gli amici, il peso grandissiomo che assume la pratica letteraria nei confronti delle occupazioni tradizionali dellaristocratico romano.Un ringraziamento a Cicerone

(O tu che sei) Eloquentissimo tra i nipoti di Romolo (genitivo partitivo)Che (di quanti) furono, sono e saranno (anafora di quot) (poliptoto di sum) (assonanza-omoteleuto aliis annis)negli anni a venire (futuri), Marco Tullio (vocativo),

ti ringrazia molto Catullo,

il peggiore poeta di tutti, (forma ironica iperbolica di modestia) (ripetizione del sintagma pessimus..poeta) (omoteleuto-antitesi pessimus-optimus, correlazione tanto-quanto)tanto il peggiore poeta di tutti,

quanto tu sei il migliore avvocato di tutti.

Analisi sintattica:

Il carme costituito da un unico periodo. La frase principale disertissime Romuli nepotum Marce Tulli tibi agit gratias maximas Catullus posta in posizione centrale al carme.

Lincipit, incisivo, affidato al sostantivo vocativo disertissime Marce Tulli, e dal genitivo partitivo nepotum Romuli.

Seguono due proposizioni secondarie relative (quot sunt et quot fuerunt=fuere quotque post aliis erunt in annis) unite dalla congiunzione et (quotque post aliis erunt in annis) e una proposizione comparativa subordinata alla principale (tanto pessimus omnium poeta quanto tu optimus omniurn patronus) (se sottintende est).

Analisi morfologica e grammaticale:1-3. Disertissime ... annis: O Marco Tullio, il pi eloquente tra i nipoti di Romolo, di quanti sono, di quanti furono e di quanti saranno in seguito negli anni. Il superlativo polisillabo disertissime denota un'intenzione ironica da parte di Catullo, che in genere preferisce i vezzeggiativi ai superlativi risonanti. Inoltre l'aggettivo disertus (abile nel parlare) implica una sfumatura restrittiva rispetto a eloquens, che indica l'effettiva abilit oratoria.

- Romuli nepotum: perifrasi per dire i Romani: la formula, di evidente sapore epico, non trova altra giustificazione che lo stravolgimento ironico in riferimento alle origini municipali di Cicerone, che era nativo di Arpino, inquilinus civis, come lo chiama Catilina in Sallustio. quot sunt quotque tuere ... quotque ... erunt: la formula solenne, accentuata dall'anafora, ha un sapore evidentemente paradico nei confronti della magniloquenza di Cicerone.

Proprio questo Romuli nepotum ci fa pensare pi che ad un carme ad un epigramma. Il poeta pare voler punzecchiare la vanit, e la superbia, tante volte ostentate, delloptimus omnium patronus, e ci riesce con quel suo riso tra il bonario e il beffardo.

- Marce TuIli: Cicerone indicato con praenomen e nomen secondo la consuetudine dellinguaggio ufficiale, quasi per escludere un minimo di familiarit.

- disertissime: superlat. relativo; da disertus. (Eloquentissimo fra).

- nepotum: genit. partitivo. Con Romuli nepotum si usava indicare gli appartenenti al patriziato; pi enfatico e solenne del semplice Romanorum.

- quot: aggett. invariabile. Quot, adoperato tre volte, peculiare del linguaggio arcaico.

- quot annis: questi due versi completano, per cos dire, lestensione del primo superlativo.

- quot sunt quotque fuere: quanti sono e quanti furono.

- fuere: sta per fuerunt.

- Marce Tulli: Marco Tullio Cicerone. Marce Tulli (prenome e nome): modo solenne di rivolgere la parola, non usa infatti il cognome che Cicero, secondo una forma di cortesia (forse volutamente esagerata):

- post: avverbio, non preposizione: in seguito.

- in annis: complem. di tempo, in ablat. preceduto da in perch si tratta dello spazio di tempo in cui la cosa avviene.

- quotqueannis: e quanti ve ne saranno negli anni futuri.

4-5. gratias ... poeta: ti rivolge i pi grandi ringraziamenti Catullo, il peggiore poeta di tutti. Non si sa di cosa egli ringrazi Cicerone: si anche pensato che il ringraziamento non sia ironico e si riferisca all'accusa contro Vatinio nel 56 a.C., un personaggio che spesso il bersaglio dellantipatia e ironia di Catullo (cfr. c. 14,3;c.52,3;c.53,3).Ma l'intenzione ironica del carme incontrovertibile: dunque probabile che anche il ringraziamento sia segnato dal sarcasmo.

- Catullus: va notata landatura dimessa in pieno contrasto con lintonazione solenne dei primi tre versi.

- pessimus omnium poeta: l'espressione potrebbe rientrare nei limiti di un'affermazione di modestia, ma la ripresa nel verso successivo e soprattutto la contrapposizione nel verso finale denotano ancora una volta l'intenzione ironica da parte di Catullo, che aveva un alto concetto della sua poesia. I tre versi finali, impostati sulla simmetria degli iperbati e segnati dal gioco delle allitterazioni (pessimus ... poeta, ... pessimus ... poeta ... optimus ... patronus) potrebbero essere una riproduzione parodica della concinnitas di Cicerone.

- omnium: genitivo partitivo che dipende dal superlativo pessimus; fra tutti.

- agit: ago, is, egi, actum, ~re,

6-7. tanto ... patronus: tanto il peggiore poeta di tutti quanto tu sei il migliore avvocato di tutti.

- patronus: difensore

- optirnus ornniurn patronus: per simmetria con i due versi che precedono, omnium certo da intendere in prima istanza come genitivo partitivo (il migliore tra tutti gli avvocati), ma non da escludere la possibilit di un doppio senso, nel quale il genitivo acquisterebbe valore oggettivo il migliore avvocato di tutti. Catullo potrebbe avere avuto in mente il fatto che Cicerone, dopo aver accusato nel 56 Vatinio (nemico di Catullo; cfr. c. 56), nel 54 ne aveva preso le difese per compiacere Cesare o, pi probabilmente, potrebbe celare una sottile ritorsione parodica dell'espressione amica omnium con cui Cicerone aveva designato Clodia- Lesbia nella sua orazione Pro Caelio 13,32. In questo senso si pu pensare che Catullo abbia voluto, con questi versi, colpire, non ringraziare Cicerone, che secondo lui avrebbe accettato, per denaro, qualsiasi difesa.

- pessimus: superlat. di malus (compar. peior, pessimus).

C ironia perch: - Cicerone (nipote di Romolo) era un provinciale. - Uso di disertus (eloquente), con significato negativo. Eloquente coluiche sfrutta la sua capacit naturale di chiacchierone ma non colto.

C un uso ambiguo nellultimo verso della parola omnium, che pu voler dire:

- Se lo consideriamo come un complemento partitivo, lespressione positiva (il migliore

avvocato tra tutti).

- Se lo consideriamo genitivo oggettivo, lespressione negativa (lavvocato di tutti).Lopera presenta una costruzione ad anello. Si apre con unapposizione v.1 da cui dipendono delle proposizioni subordinate v.2 3 prosegue con la proposizione principale v.4 5 e si conclude con unaltra apposizione v.5 6 da cui dipende una subordinata v.7. il tono solenne e lenfasi iperbolica. I superlativi innalzano il tono del carme. Queste esagerazioni risultano parodistiche: -riferimento inopportuno ai discendenti di Romolo, in quanto loratore era di Arpinio. Patronus utilizzato riduttivamente se si pensa al peso politico e culturale di Cicerone. Dai v.5 6 Catullo non si considera evidentemente un cattivo poeta, ma allora neppure Cicerone un avvocato eccellente.Dedica a Cornelio NepoteCui dono lepidum novum libellum(omoteleuto, allitterazione-nuovo perch appena pubblicato o appartenente ai poeti novi)arida modo pumice expolitum? (expolitum participio perfetto, arida pumice ablativo strumentale)Corneli, tibi: namque tu solebas

meas esse aliquid putare nugas (proposizione infinitiva, letter. Bazzecole fossero qualcosa, meas-nugas iperbato separazione di due parole)iam tum, cum ausus es unus Italorum

omne aevum tribus explicare cartis

doctis, Iuppiter, et laboriosis. (cum introduce una temporale, cartis=singoli volumi-fogli di papiro utilizzata la metonimia, cio materia per loggetto)Quare habe tibi quicquid hoc libelli

Qualecumque (sottinteso est); quod, patrona virgo,

plus uno maneat perenne saeclo. (elevazione di tono, libelli genitivo partitivo, maneat perenne si conservi duraturo, plus complemento di tempo continuato in accusativo, uno saeclo ablativo di paragone)A chi dovrei offrire (questo) nuovo libretto, test levigato dallarida pomice? A te, Cornelio: tu infatti eri solito attribuire un certo valore alle mie nugae, fin da quando, tu solo tra gli Italici, osasti trattare tutta la storia in tre dotti e, per Giove, laboriosi libri. Accetta perci questo libretto per quel che e per quanto possa valere; che (possa esso) durare, o vergine protettrice (Musa), attraverso gli anni per pi di una generazione.

Catullo non pose questo breve componimento allinizio della sua opera, anche solo per il fatto che non fu lui a curarne ledizione. Il libellus al quale fa riferimento, tra laltro, non di certo il libro che noi oggi abbiamo, composto di pi di duemila versi, bens un pi ristretto gruppo di brani sullestensione del quale sono state avanzate varie ipotesi: c chi lo identifica nei primi 15 carmi, chi nei primi 60 e cos via. Di certo non si possono inserire i carmina docta in questo elenco: il riferimento alle nugae del verso 4 un chiaro segnale di ci, e anche solo la leggerezza della presentazione ci fa pensare ad unopera di scarsa elevazione, anche se, a quanto dice, di un certo valore affettivo. A questo si aggiunge poi la conclusione, in cui Catullo augura alla sua opera di essere ricordata non nei secoli, ma, molto modestamente, quantomeno per pi di una generazione. Pare chiaro dunque che questa introduzione sia riferita solo ad una cerchia di carmi dai temi e dai toni leggeri. Il perch della dedica proprio a Cornelio Nepote presto detto: questi considerava Catullo come il maggior artista del suo tempo e Catullo, grato a chi seppe tralasciare le imponenti opere di altri per apprezzare le sue nugae, gli offre questo libellus. C chi sostiene che sia stato Cornelio Nepote stesso a curare ledizione dellopera, trovando cos una facile spiegazione per la collocazione in capo al libro della dedica.Il carme presenta alcuni termini chiave che delineano in modo allusivo i principi fondamentali della poetica catulliana e neoterica, libellus e nugae sono dichiarazioni di modestia, velatamente autoironiche, ma anche e soprattutto definizioni pregnanti , con le quali Catullo come la poesia alessandrina recupera limperativo della brevitas. Luso di eliminare le imperfezioni dei bordi esterni del rotolo di papiro con la pietra pomice diviene una metafora della cura formale, della paziente opera di cesellatura cui il poeta dotto sottopone la propria opera. I tre libri di Cornelio Nepote vengono considerati come prova di dottrina e laboriosit: una cura formale che riuscita a sintetizzare la vastit della materia in soli tre libri. Limpostazione colloquiale dei primi versi (imprecazione a Giove) si oppone al tono elevato e solenne degli ultimi. Catullo sorprende il lettore mostrandosi orgoglioso del suo lavoro alla fine.ANALISICarmen di dedica del libretto: per la prima volta fa parte del liber. si apre con uninterrogativa: il fatto che utilizzi il verbo dono allindicativo ci fa capire che una domanda retorica.Lepidum: fa riferimento al lepos, la grazia, qualcosa che va oltre la semplice forma esteriore. La grazia percorre tutta lopera di Catullo.Novum: non solo che il libretto inedito, ma anche una novit nel panorama della poesia latina.Libellum: diminutivo, elemento significativo della poetica catulliana. un diminutivo proprio e affettivo.Aggettivi in asindeto + omoteleuto (ripreso in expolitum).Secondo verso che richiama una dimensione realistica.Pumice: lo usa al femminile.Riferimento prezioso allazione dello scrivere.Expolitum: la limatura del materiale scrittorio allude al labor.Limae: levigatura alessandrina.Corneli: destinatario, in vocativo; Cornelio Nepote. Il dedicatario sottolineato dal poliptoto tibi-tu.Solebas: testimonia un rapporto di lunga data.Nel verso 4 vi un iperbato a cornice.Nugas: cosucce, leggerezza apparente con cui i neoteroi si dedicano alla propria opera. scelta di volersi allontanare dalla poesia importante e seria.Accumulo delle preposizioni temporali, che rallentano il ritmo e ci riportano al rapporto di vecchia data dei due, al verso 5.Verso 5: complimento allamico, sottolineato dall ausus est, dal coraggio, tipico anche dei neoteroi, che si distaccarono dalla tradizione.Omne aevum: tempo intero.Tribus cartis: iperbato.Cartis: metonimia per rotolo, si sottolinea la brevit dellopera di Nepote.Doctis laboriosis: elementi riconducibili a Nepote e Catullo; iperbato a cornice; piene di dottrine (alla base dellopera devesserci la conoscenza profonda della letteratura precedente), devono costare fatiche, lacrime, sudore (si ritorna al labor limae).Habe tibi: formula allimperativo, tibi un dativo etico, che indica la compartecipazione affettiva.Hoc libelli: attenuazione data dalla costruzione col genitivo partitivo.Patrona virgo: richiamo alla Musa, non si sa quanto sia serio.Desiderio di eternit.Plus: regge lablativo, ma di solito si costruisce con il quam.Perenne: per + annus, che sopravvive agli anni.Maneat: congiuntivo desiderativo.Saeclo: sincopato; generazione e poi 100 anni. Catullo non vuole intendere 100 anni.Il desiderio di eternit per la propria opera.I POETAE NOVI

NellEt di Cesare si svilupp un movimento letterario che oper un profondo rinnovamento nella poesia latina: la corrente dei poetae novi. Non si tratt probabilmente di una vera e propria scuola ma piuttosto di un gruppo di amici ke condividevano gusti e programmi.

La parola neoterici viene intesa in senso dispregiativo poich la poesia di qst poeti ispirata a concezioni alessandrine, dato ke la civilt ellenica era venuta a diretto contatto con qll romana, e xk luomo nella societ romana si doveva solo preoccupare dellaspetto politico (negotium). Un importante esponente della scuola alessandrina Callimaco, che si orienta verso forme pi agili e meno impegnative.

Canoni fondamentali della poetica neoterica sono infatti:

La raffinata elaborazione stilistica

I poeti parlano dei propri sentimenti

La dottrina di cui si fa sfoggo

La brevit dei componimenti,necessaria per la cura formale

CATULLO

Gaio Valerio Catullo nacque a Verona nel 84 a.C. e mor nel 54 a.C. Proveniva da una famiglia di alto rango dellItalia settentrionale ma da giovane venne a Roma inserendosi perfettamente nella societ, DIVENTANDO AMICO DI Cesare anke se nn condivideva gli ideali politici. Fece inoltre un viaggio in Asia Minore con Gaio Meneo, il quale viene accennato dal poeta in vari componimenti.

Levento cruciale dellesistenza di Catullo fu lincontro con Lesbia, donna di cui il poeta si innamor. Il suo vero nome era Clodia ed era colta, bella e intelligente. Fu moglie di Quinto Metello ed ebbe molti amanti tra cui Catullo. Egli ha sentimenti contrastanti nei confronti della donna come espresso nella poesia odi et amo.

IL LIBER CATULLIANO

116 componimenti divisi in 3 libri

1. Amore x Lesbia (metri vari in maggioranza endecasillabi)

2. Carmina docta (metri vari con riferimenti al mito)3. Distici elegiaci (epigrammi ed elegie di carattere satirico o sentimentale). Dono, al presente, utilizzato come falso condizionale e significa dunque dovrei offrire

Libellum ha sia valore diminutivo dovuto alle ridotte dimensioni dellopera che vezzeggiativo, affettuoso quasi

Potrebbe essere inteso come leffettiva operazione di levigatura dei libri, ma chiara lallusione al labor limae

Le nugae sono dei componimenti brevi e, rispetto alla tragedia o allepica, meno impegnati, senza per questo essere per prive di valore artistico

gi allora, quando, il che equivale a fin da quando

Il quod riferito al libellum

Perenne non ha qui lattuale significato di perenne, appunto, ma quello di attraverso gli anni. infatti composto da per + annus