CASUM – N. 1 Arredamento, interior design e architettura
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Casa ergo sumN. 1 | 04.2015CASUM
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CASUMCasa ergo sum
PROGETTO EDITORIALE E GRAFICO
Emanuele Mingozzi
www.ming.altervista.org
RINGRAZIAMENTI
Un grazie speciale a coloro che hanno collaborato
con idee, stimoli e consigli per la realizzazione
di questo progetto editoriale.
COPYRIGHT
2015 Emanuele Mingozzi
Via D. Galimberti 43/E
47121 Forl (FC) Italia
Tutti i diritti riservati.
Sono vietate la riproduzione e la copia,
sia digitali sia meccaniche, anche parziali,
di tutte le fotografie, le immagini
e i testi presenti su questa pubblicazione
senza il consenso scritto dellautore.
PUBBLICAZIONE
Pubblicazione senza alcuna periodicit.
Questo numero stato pubblicato
nel mese di aprile 2015 su Issuu:
www.issuu.com/casum
Issuu, Inc.
131 Lytton Ave
Palo Alto | CA 94301 | USA
RESPONSABILIT
Tutte le informazioni pubblicate
sono state riportate con la massima cura.
Lautore declina tuttavia ogni responsabilit
per eventuali errori, inesattezze ed omissioni
contenuti nelle informazioni pubblicate
o per eventuali errori intervenuti nella loro
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IN COPERTINA
Un interno di Raw, negozio milanese
di oggetti e arredi antichi e contemporanei.
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EDITORIALE
Casa ergo sumTutta lenergia creativa del mondo dellabitare con le persone e le attivitche lo animano: un nuovo progetto che nasce da una grande passione
Casum. Un neologismo, la contrazione di Casa
ergo sum, con buona pace di Cartesio.
Perch, preso per buono il seicentesco cogito, il
cuore di questa nuova pubblicazione labitare,
con tutto ci che gli ruota intorno: dallarchitettura
al design, passando per le case con le storie di chi le
vive. Con un accento speciale sul vintage. Il concet-
to diventa allora Abito dunque sono.
Questa pubblicazione digitale vive dellenergia cre-
ativa trasmessa da chi abita, lavora o sperimenta il
multiforme mondo dellarchitettura e dellinterior
design.
Come quella che ha ispirato il progetto del Mudec,
Museo delle Culture di Milano, segno della voca-
zione interculturale della citt. O quella che si re-
spira da Raw, negozi milanesi dove vintage e con-
temporaneo dialogano poeticamente fra loro. O il
fascino dei pezzi italiani di design fuori produzione
raccolti nella galleria milanese Fragile. O ancora
lespressione floreale del design nella vetrina verde
di Paolo Lattuada a Milano. E per finire la trama e
lordito dellintimit di un appartamento forlivese,
dove antiquariato e minimal convivono in armonia.
Passando per la fusione tra falegnameria, design e
natura degli arredi di Riva 1920.
Non sempre facile far convivere i propri interessi
in una sola attivit, ma Casum va proprio in questa
direzione, unendo la grande passione per tutto ci
che riguarda appunto la casa, larchitettura e il de-
sign, anche in chiave vintage, con fotografia, grafica
e storytelling.
tempo, in questo momento che tenta di spegnere
la creativit e lentusiasmo di tanti, di mettersi in
gioco, ampliando le prospettive, iniziando a percor-
rere, ancora pi sistematicamente, leclettica ma
nitida strada delle proprie passioni.
Benvenuti sulle pagine di Casum!
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18 IN COPERTINA
IN AZIENDA
La storia del legno,dal museo alle briccole
ARCHITETTURA & CO.
La piazza etnicadel Mudec
DIETRO LA VETRINA
Fragile, vivace, anzi radicale
DIETRO LA VETRINA
Raw o il tramonto del minimal
CASUM | N. 1 | 04.2015
In questo numero
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64FRA GLI OGGETTI
Fioritura a sorpresa
DIETRO LA VETRINA
Alto design florealeDENTRO CASA
La trama e lordito dellintimit
FRA GLI OGGETTI
Terra e sabbia
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ARCHITETTURA & CO.
La piazza etnica del Mudec Inaugurato nel marzo scorso il Museo delle Culturedi Milano nellex area industriale Ansaldo
FOTO E TESTO | EMANUELE MINGOZZI
Mudec | Museo delle Culture | Via Tortona, 56 | Milano
www.mudec.it | [email protected]
Note e ritmi multietnici accolgono gli invitati allinaugurazione del Museo delle
Culture di Milano, un progetto voluto dal Comune come segno della vocazione
interculturale della citt. Nella hall, con luci volutamente soffuse per loccasio-
ne, stagliano, in un fascio luminoso, un gruppo di energici musicisti.
Passare da questo ambiente a quello al piano superiore, percorrendo la mas-
siccia scala lapidea in asse con lingresso, appare naturale, quasi necessario fin
da subito. Questa ascesa, che evoca laccesso allAgor di Atene, ha qualcosa di
misterioso ed emozionante allo stesso tempo.
Giunti nella grande piazza coperta dalla forma sinuosa, la cosiddetta nuvola,
illuminata a giorno anche di notte, ci si sente in un ambiente familiare e a misu-
ra duomo. La distanza psicologica tra il basso e lalto, tra il peso e la leggerezza,
enfatizzata dal contrasto tra il nero del pavimento e del parapetto della scala
ed il bianco delle pareti, semitrasparenti e lucide nella parte inferiore ed opali-
ne nella parte superiore.
Sul perimetro di questo ambiente sono posti i varchi che conducono allo spazio
espositivo che circonda la piazza e alle altre sale dedicate alle collezioni per-
manenti e alle mostre temporanee, che ora ospitano Africa e Mondi a Milano.
Completano il complesso museale lauditorium, la sala didattica, il design store
ed infine il bistrot al piano terra e il ristorante al terzo piano. Per un museo da
vivere anche dopo lorario di chiusura, a pranzo o a cena.
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La massiccia scala che dalla hall
del Museo porta alla luminosa
piazza coperta, la cosiddetta
nuvola, dalla quale si accede
alle sale espositive.
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Agli esterni squadrati rivestiti da lamine di zincosi contrappongono gli interni con pareti arancioni
e soffitti a cassettoni di calcestruzzo armato
Il vestibolo dingresso; dalle porte nella parete arancione si accede al bistrot
(sopra). Lo spazio esterno antistante lingresso del Museo, racchiuso dalledificio preesistente dellex Ansaldo (pagina accanto, in alto). Linsegna luminosa al neon
posta sulla facciata rivestita di lamine di zinco (pagina accanto, in basso).
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Nel bistrot, al piano terra,
installazione di orchidee
appese curata dai flower designer Paolo Lattuada
e Leonardo Gussoni
(in questa pagina;
vedi reportage a pagina 42).
Sui tavolini del bistrot piccole
composizioni florealicon spatifilli, sempre di Paolo Lattuada (pagina accanto,
in alto). La mostra temporanea
Mondi a Milano allestitaattorno alla nuvola
(pagina accanto, in basso).
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Nella grande piazza coperta
al primo piano, il parapetto
della scala che proviene
dalla hall del Museo.
Nella parte alta delle pareti,
i grandi pannelli opalini sono
retroilluminati, per rendere
lidea della luce naturale a tutte
le ore del giorno e della notte.
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Illuminata a giorno anche di notte, la grandepiazza coperta, una sorta di moderna agor,
maestosa e allo stesso tempo a misura duomo
Uno degli accessi alle sale espositive, caratterizzati da una colonna
bianca posta a met del varco (sopra). La scalinata che porta
alla piazza coperta contrasta in modo netto e sofisticato con la finituradelle pareti luminescenti (pagina accanto).
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Il corridoio che collega
la hall con la sala didattica
al piano terra (in questa pagina).
Lallestimento della prima
sala della mostra temporanea
Africa, le cui teche formanouna
specie di bosco (pagina accanto,
in alto). La sala didattica,
arredata con grandi elementi
polifunzionali di legno chiaro
e sgabelli Childrens Stool
NE60 del 1933 di Alvar Aalto,
prodotti da Artek
(pagina accanto, in basso).
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DIETRO LA VETRINA
Raw o il tramonto del minimalDue scrigni, due cabinet de curiosits lasciati grezzi eppure curati in ogni dettaglio. Ecco il negozio milanese di via Palermo, dove oggetti e arredi antichi e contemporanei dialogano fra loro in modo poetico e sofisticato
FOTO E TESTO | EMANUELE MINGOZZI
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Il minimal tramontato.
gi chiaro dalle vetrine e ancora di pi entrando in questo negozio, o meglio cabinet de curiosits, come lo
definiscono Paolo Badesco e Costantino Affuso, i due deus ex machina di Raw.
Dalle carte da parati effetto trompe-lil ai libri francesi ottocenteschi, dai grandi tavoli, banconi e scaffali
rigorosamente non restaurati fino ad oggetti da Wunderkammer come coralli, cagnolini di porcellana e ferma-
carte di vetro a cupola con stampe di piante e animali.
Raw, che in inglese significa grezzo, gi una dichiarazione dintenti. Gi, perch a tutti gli oggetti e agli ar-
redi vintage, che vanno dalla fine dellOttocento agli anni Trenta del Novecento, non viene tolta la patina del
tempo. Deve essere percepibile la loro storia, il loro vissuto in altri luoghi e contesti.
Un gruppo di orologi con cornici
lignee campeggia sopra
ad un caminetto, affiancatoda due porte trabeate adibite
a libreria, tutto laccato nero,
cos come la parete.
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I pezzi provengono per lo pi da Parigi, dove Paolo (che ha anche origini francesi) e Costantino fanno perio-
diche campagne di ricerca tra mercatini, aste e rigattieri. Poi arriva tutto a Milano, per essere esposto nei
due negozi Raw. Il primo aperto anni fa da Paolo in corso Magenta 96, il secondo inaugurato nel 2012 con la
collaborazione di Costantino, in via Palermo 1.
Punto di origine di questa accoppiata di cabinet lo studio Paolo Badesco Interior Design, dove Costantino
ha iniziato a collaborare con Paolo.
Nei due negozi milanesi, per, gli arredi e gli oggetti daltri tempi dialogano con altri di produzione contem-
poranea: il caso delle candele artigianali di Astier de Villatte, degli oggetti di John Derian, delle lampade di
Lampe Gras, delle carte da parati di Wall&Dec, delle porcellane decorative di Reichenbach e cos via.
Per il Fuorisalone 2015 Raw ha presentato alcune novit: in via Palermo la lampada di Dominique Perrault
per Lampe Gras e in corso Magenta il baule di Malle W. Trousseau, che contiene utensili da cucina dalta gam-
ma per appassionati gourmet.
Tavolo e scaffale francesi di inizi Novecento sono accostati a vassoi contemporanei di John Derian decorati con
decoupage di foglie, applicati a mano a New York (sotto). Libri ottocenteschi dialogano con oggetti trovati in giro per mercatini e candele artigianali di Astier de Villatte (pagina accanto).
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Siamo attratti dalle case che hanno una storia.Case depoca, con soffitti alti, corridoi, cucina
separata dal soggiorno e via dicendo
Costantino Affuso, che collabora con Paolo Badesco per i due negozi Raw:dalla scelta dei pezzi al ciclico mutamento di elementi e atmosfere dei due cabinet
(sopra). Una delle due porte adibite a libreria. Cuscini bianchi e neri con lettere
di Jonathan Adler, lampada nera a parete N214 di Lampe Gras (pagina accanto).
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Nellambiente principale, carta
da parati Archive It di Raw per Wall&Dec. Lampada da terra
Toio di Achille e Pier Giacomo
Castiglioni del 1962 per Flos
(in questa pagina).
Cagnolino di porcellana biscuit,disegnato da Gerd Sommerlade
per Reichenbach
(pagina accanto, in alto).
Libri ottocenteschi, soprattutto
francesi, sono sparsi
un po in tutto il negozio
(pagina accanto, in basso).
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Ma qual il tipo di casa prediletto da Raw? Siamo attratti dalle case che hanno una storia ammette Co-
stantino. Case depoca, con soffitti alti, corridoi, cucina separata dal soggiorno e via dicendo. La classica casa
parigina di fine Ottocento insomma, ma non cos difficile da trovate anche qui a Milano.
In perfetto stile Raw dunque vecchi parquet (anche se integrati con cemento o altri materiali, come accade
nel negozio presentato in queste pagine), pavimenti in cementine colorate, infissi di legno originali etc.
La luce continua Costantino determinante per gli spazi. un ingrediente che permette di interpretare
gli ambienti. Infatti entra in funzione proprio quando tendiamo a vivere di pi la casa, cio la sera.
No secco ai lampadari quindi, ammessi solo sopra al tavolo da pranzo e posti ad unaltezza piuttosto bassa,
per unatmosfera pi raccolta.
Ma chi il cliente tipo? Alcuni scelgono oggetti o arredi, altri ci chiedono di rivedere completamente gli spazi
della loro casa e altri ancora, non soddisfatti di un recente progetto dinterni forse troppo freddo e anonimo,
vengono da Raw per riscaldare e rendere pi personali gli ambienti.
Personalit e calore emanati da oggetti e mobili con storie segrete, dotati di una loro particolare anima.
Raw | Via Palermo, 1 | Milano
www.rawmilano.it | [email protected]
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Una delle vetrine
del negozio di via Palermo,
con esposti cappelli Barbisio
del Cappellificio Cervo(in questa pagina).
Lambiente principale,
con un mix di oggetti antichi
e moderni (pagina accanto) .
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DIETRO LA VETRINA
Fragile, vivace,anzi radicaleDagli anni Trenta al radical design, ecco il vivacee ricercato mondo della galleria milanese Fragile
FOTO E TESTO | EMANUELE MINGOZZI
Toglietevi dalla testa la classica galleria con superfici dai colori neutri, composta e convenzionale. Perch gli ambienti milanesi di Fragile, in via
San Damiano 2 (una traversa di corso Monforte, arteria dellilluminazio-
ne di design), sono tutto tranne che sottotono.
Nata nel 2000, la galleria continua a proporre il miglior modernariato del
Novecento, principalmente italiano, con un focus sugli anni Cinquanta
e Sessanta, periodo di boom economico che ha visto Milano rafforzarsi
come punto di riferimento per il design.
La location attuale accoglie Fragile dal 2013. Gli interni, fortemente ca-ratterizzati, sono essi stessi elemento di design: pavimenti coloratissimi
che ricordano le tessere di un puzzle e pareti verde acqua al piano terra,
pavimenti bianchi e giallo limone e pareti rosa al piano inferiore.
Il vivace progetto di Alessandro Mendini, su commissione di Alessan-
dro Padoan, fondatore di Fragile, che gestisce lattivit insieme alla mo-
glie Paola Berra e a Francesca Cavatorta, direttrice.
Abbiamo conosciuto Mendini racconta Francesca grazie alla colla-
borazione per la mostra Bracciodiferro, promossa dalla nostra galleria,
ospitata a inizio 2013 nella Biblioteca di Santa Maria Incoronata a Mila-
no. Abbiamo quindi deciso di affidargli i lavori di allestimento, consape-voli del fatto che il risultato sarebbe stato molto personale. Alcuni pezzi,
per di pi, sono nel mood dello stile Mendini, ovvero il radical design.
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In vetrina poltrona rivestita
di pelle della serie Le Bambole,
disegnata nel 1972 da Mario
Bellini e prodotta da B&B Italia.
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Ma la galleria ospita anche oggetti anni Trenta, che riescono comunque a inserirsi tra colori accesi,
forme spigolose e laminati plastici effetto graniglia marmorea stile radical.Ma da dove provengono oggetti e arredi? Vendiamo solo pezzi fuori produzione prosegue Fran-
cesca per l80% di design italiano. Acquistiamo direttamente dai privati, da commercianti o trami-
te aste.
Tra le principali tipologie di cliente la persona che vuole un oggetto di design storico per la sua abi-
tazione, il vero e proprio collezionista e le case dasta, che acquistano per poi rivendere.
Laltro negozio di Fragile a Saint-Ouen, alle porte di Parigi, in un piccolo edificio charmante, come lo definisce Francesca, allingresso del Mercato delle Pulci. Non uno qualunque, ma ben sette ettari e oltre 2.500 banchi, che lo rendono il pi grande al mondo. Un must insomma.Il negozio parigino continua Francesca molto frequentato anche da decoratori e architetti,
alla ricerca di elementi originali e depoca per arricchire i propri progetti.
La scala che porta al piano inferiore ha un parapetto metallico laccato bianco, con un disegno che si intona con
quelli del pavimento, tutto su progetto di Alessandro Mendini (sotto). Le due ampie vetrine che affacciano su via
San Damiano. I due lampadari gialli, Deriva, sono stati progettati da Mendini per la galleria e verranno messi in
produzione, in cinque varianti cromatiche, e venduti in esclusiva da Fragile (pagina accanto).
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Abbiamo affidato il progetto della galleriaad Alessandro Mendini, consapevoli del fatto
che il risultato sarebbe stato molto personale
Francesca Cavatorta, direttrice della galleria, appoggiata alla balaustra progettata
da Mendini (sopra). In vetrina, oltre alla poltrona della serie Le Bambole di Mario
Bellini, tavolini Ipaz di Achille Castiglioni per Up & Up del 1987 e lampada da terra
Triennale disegnata da Angelo Lelii per Arredoluce (pagina accanto).
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In fondo alla scala che scende
al piano inferiore mosaico
di Alessandro Mendini,
che fa parte del progetto
della galleria, e lampade a
parete del 1971, modello n 235
di Cini Boeri per Arteluce (in
questa pagina). Il grande mobile
angolare con anta a specchio
un pezzo unico progettato
da Nanda Vigo su commissione
privata negli anni Ottanta,
in pieno stile radical design. Divano blu D70 di Osvaldo
Borsani per Tecno, del 1954
(pagina accanto).
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Fragile | Via San Damiano, 2 | Milano
www.fragilemilano.com | [email protected]
Per il Fuorisalone 2015 la galleria milanese ha presentato presso i suoi colorati ambienti due novit,
vendute in esclusiva. Innanzitutto Deriva, uno sfaccettato lampadario di metallo in diverse finiture con strisce a led, del tutto simile a quelli gialli che illuminano lambiente principale di Fragile, proget-
tato da Alessandro Mendini e realizzato da una bottega milanese.
A seguire Tamiso, una piccola serie di complementi darredo con intrecci di legno, che comprende
tavolini, consolle e centrotavola.
Oltre alla scelta dei pezzi e alle serie vendute in esclusiva, completano il mondo di Fragile consulen-
ze ad hoc per lanalisi e la ricerca su determinati oggetti di design. Una ricerca che alla base di ogni pezzo che entra in galleria. Perch questo il nocciolo duro di Fragile.
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Pezzi unici in stile radical design dialoganocon classici del design italiano,
rigorosamente fuori produzione
Dallesterno la galleria mostra tutta la sua energia tra forme, luci e colori (sopra).
Vista dal soppalco, dov ricavata unarea di lavoro. Sulla base con trama zebrano,
sulla sinistra, un mobile su ruote con struttura laccata gialla e sommit rossa, pezzo
unico di Nanda Vigo su commissione privata, negli anni Ottanta (pagina accanto).
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IN AZIENDA
La storia del legno,dal museo alle briccoleRiva 1920: design made in Italy tra falegnameria, natura e cultura
FOTO E TESTO | EMANUELE MINGOZZI
Il Museo del Legno, presso -la
sede di Riva 1920 a Cant (CO).
Il Museo accoglie una vasta
e ordinata raccolta di strumenti
per la lavorazione del legno
trovati negli anni in giro
per lintera Europa.
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Con il Museo del Legno, Riva 1920 ha scelto di giocare in casa.
Lazienda comasca, che da ben tre generazioni produce arredi di alta falegnameria, espone in modo
permanente nel suo museo di Cant una vasta collezione di utensili per la lavorazione del legno,
recuperati in giro per lEuropa. Nello stesso edificio si trova anche lo showroom e non lontane le tre sedi produttive e quella amministrativa. Una soluzione che permette allazienda di organizzare
eventi, mostre ed attivit legate alla cultura del legno e del design.
La svolta circa 25 anni fa con la scelta di produrre arredi ecologici, utilizzando solo legno massiccio
o multistrato, eventualmente impiallacciati.
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Alcune poltrone Maui appena lavorate.
Progettata da Terry Dwan, la seduta realizzata in legno massiccio di cedro
profumato (in questa pagina). Maurizio Riva,
titolare dellazienda insieme ai fratelli Davide
e Anna (pagina accanto, a sinistra).
Un artigiano al lavoro in una delle tre sedi
produttive di Cant (pagina accanto, a destra).
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Cedro, kauri fossile ed ulivo sono tra le essenze pi utilizzate dallazienda, alle quali si aggiunge il legno di quercia,
proveniente dalle briccole di Venezia
Riva 1920 | Riva Industria Mobili spa | Via Milano, 137 | Cant (CO)
www.riva1920.it | [email protected]
Oltre 40 gli architetti e i designer che hanno progettato per Riva 1920: Renzo e Matteo Piano, Pi-
ninfarina, Mario Botta, Matteo Thun, Michele de Lucchi, Terry Dwan, Karim Rashid, Philippe Starck
e Thomas Herzog, solo per citarne alcuni.
Tra le essenze principali vi sono il cedro, proveniente dalla Lombardia, il kauri fossile, importato da
Nuova Zelanda e sud-est asiatico, lulivo, di produzione italiana, ed altre di origine europea e statu-
nitense. A queste si aggiunge il legno di quercia, ricavato dalle briccole di Venezia.
Una seconda vita al legno, per raccontare due storie in una: quella dellalbero, che sa di bosco e quel-
la della briccola, che sa di acqua.
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DIETRO LA VETRINA
Alto design florealeDalle orchidee in uova di struzzo a quelle sospese, dalle installazioni per cene di gala a quelle per sfilate di moda. Ecco la vetrina verde di Paolo Lattuada a Milano
FOTO E TESTO | EMANUELE MINGOZZI
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Gli ingredienti base di questa ricetta, o meglio attivit, sono una grande passione per i fiori, per la composi-
zione e per il design.
Aperto nel 2000 da Paolo Lattuada, il negozio diventa non solo un luogo dove acquistare fiori, ma una vera
e propria vetrina, unesposizione permanente e sempre mutevole, dei risultati della ricerca che sta dietro ad
ogni lavoro, dallallestimento per eventi al pi semplice bouquet.
Con Paolo collabora da anni Leonardo Gussoni, che ha portato con s tutta la sua cultura compositiva e deco-
rativa: se allinizio predominava infatti laspetto botanico, pian piano ha iniziato a prevalere quello pi squi-
sitamente compositivo.
I fiori freschi sono inseriti direttamente in apposite
vasche incassate nel lungo
bancone metallico.
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Paolo Lattuada, a destra, e Leonardo Gussoni,
a sinistra, al lavoro per due diverse composizioni
floreali (in questa pagina). Sul bancone esposizione di orchidee e oggetti per la casa; il vassoio appeso
al tronco Rosita della serie Le Boudoir, di Benot
e Rachel Convers per Ibride (pagina accanto).
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E lo si nota appena varcata la soglia: allingresso gruppi di orchidee in uova di struzzo poggiano su un tavolo di
cristallo e sul bancone lineare di metallo sono disposte una serie di teche con telai dorati contenenti piccole
composizioni floreali ed oggetti. Per finire, una grande apertura circolare nel soffitto fa entrare la luce natu-
rale in fondo al negozio, creando la sensazione di essere in una serra.
Il negozio, completamente riprogettato nel 2006 dallarchitetto Francesco Copersino, stato in seguito
oggetto di un restyling curato dalla designer dadozione milanese Terri Pecora: alle linee asciutte vengono
aggiunti tronchi a tutta altezza ricoperti di licheni, che generano un effetto bosco, e le pareti vengono tinteg-
giate di colori scuri sui quali stagliano i colori e le forme di piante, fiori e oggetti.
Le nazioni di riferimento allinizio del percorso spiega Leonardo erano Paesi Bassi e Francia, dove gi
allepoca si prestava pi attenzione a come inserire le piante in casa. Ma dato il contesto del negozio stato
naturale declinare latmosfera dal fiammingo al milanese, cio al design. Il nostro lavoro , infatti, un po una
traduzione del design in campo floreale.
La sfida riuscire a inserire in modo armonico piante e fiori in casa, attraverso vasi e decorazioni, per entrare
in sintonia con chi vi abita. Tra gli elementi prediletti rami, grandi semi, come quello di coco de mer, uova e
tutto ci che la natura offre, rimanendo sempre in linea con la cifra stilistica che contraddistingue il negozio.
Regione principe per far scorta di elementi naturali lOlanda, soprattutto il Mercato dei fiori di Amsterdam,
dove Paolo e Leonardo si recano di persona regolarmente. Ogni viaggio anche un momento di fervida ricer-
ca, per proporre sempre qualcosa di nuovo, positivamente contaminato dal confronto con altri luoghi.
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Il nostro lavoro un po una traduzionedel design in campo floreale
Tra gli elementi artificiali alcuni sono addirittura prodotti in piccole serie e qui venduti in esclusiva.
il caso delle foglie di cemento e sabbia di mare, trovate quasi per caso presso una signora che le produce
artigianalmente in unisola del Mare del Nord e subito portate a Milano, dove sono tuttora in vendita.
Importanti anche gli allestimenti per eventi: Collaboriamo tantissimo col mondo della moda, che rappresen-
ta una parte consistente della nostra attivit: sfilate, showroom, cene, vernissage.
Made in Paolo Lattuada la decorazione di una parete del bistrot del Mudec, il Museo delle Culture di Mila-
no, dove delicate orchidee sono surrealmente appese a corde nere (vedi a pagina 10).
E durante il Salone del Mobile di Milano 2015 il duo floreale si occupato dellallestimento del tavolo impe-
riale per una cena di gala presso lAccademia di Belle Arti di Brera. Il tema? Una lunga striscia di vero prato.
Ovviamente fiorita.
Paolo Lattuada | Via Molino delle Armi, 19 | Milano
www.paololattuada.it | [email protected]
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Sul tavolo di cristallo, orchidee
in uova di struzzo e lettere
portafiore di acciaio corten prodotte da Vetro&Design
(in questa pagina).
Paolo e Leonardo con indosso
grembiuli di pelle di springbok
(una piccola antilope dellAfrica
meridionale), da loro realizzati
artigianalmente per il lavoro
di tutti i giorni (pagina accanto).
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Tronchi a tutta altezza ricoperti di licheni,danno limpressione di essere in un bosco ravvivato
dai colori e dalle forme dei fiori
Sul bancone, ai lati dei tronchi in primo piano, foglie di cemento e sabbia di mare prodotte
da unabitante di unisola del Mare del Nord, alla quale il negozio ha commissionato
una piccola produzione venduta in esclusiva (in questa pagina).
Lettere portafiore di acciaio corten prodotte da Vetro&Design (pagina accanto).
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Una grande apertura circolare nel soffitto fa entrare la luce naturale in fondo al negozio,
creando limprovvisa sensazione di essere in una serra
Nello spazio in fondo al negozio sotto al lucernario definito da un taglio circolare nel controsoffitto,piante esotiche formano un piccolo giardino (sopra). Sul tavolo circolare con piano ligneo
un gruppo di piante grasse con vasi in resina della serie Claire di Artstone, azienda dei Paesi Bassi,
nazione di riferimento per Paolo e Leonardo (pagina accanto).
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DENTRO CASA
La trama e lordito dellintimitLa passione per lantiquariato, quella per il design e la ricerca di unatmosfera accogliente sono gli elementi chiave di questappartamento di Forl. Dove icone del Moderno, gruppi di oggetti e fotografie in bianco e nero dialogano in intimit
FOTO E TESTO | EMANUELE MINGOZZI
Filtrata da semplici e mimetiche
tende a rullo bianche entra
copiosa nel soggiorno la luce
del mattino, valorizzata
dai toni neutri, dagli oggetti
di vetro e dagli spazi lasciati
liberi. Sedie Olly Tango
di Philippe Starck per Driade,
lampada da terra Costanza
di Paolo Rizzatto per Luceplan.
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Se questa casa fosse un tessuto, molto probabilmente sarebbe di un colore delicato, luminoso e caldo.
A far da trama la passione per lantiquariato del proprietario di casa: una passione iniziata da piccolo, tra
negozi e mercatini, frequentati nei fine settimana insieme ai genitori.
Ecco dunque spiegata la presenza di alcuni mobili di famiglia, come le due angoliere accostate fra loro in
soggiorno e il com stile Impero in camera da letto, che donano a questo appartamento forlivese un discreto
tocco di gusto classico.
Su questa base sono tessuti diversi tipi di arredi, come quelli di tono pi moderno, ma anchessi veri e propri
classici, questa volta del design. il caso della poltrona e del daybed Barcelona in pelle nera progettati da
Mies van der Rohe rispettivamente nel 1929 e 1930, vero punto di partenza dellarredamento del soggiorno.
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Trovo gli oggetti in giro e li scelgo per istinto.Alla loro collocazione penso una volta tornato a casa
Seguono per importanza la sedia con braccioli Thonet allingresso, il tavolino Tulip bianco di Saarinen in ca-
mera da letto e altre piccole citazioni e riferimenti che affiorano nei vari ambienti della casa.
A questi si aggiungono, per contrasto, elementi minimali, come le candide tende a rullo, il mobile bianco lu-
cido sospeso ad una parete del soggiorno e diverse lampade (da terra, da tavolo e a sospensione) della serie
Costanza di Luceplan, progettate nel 1986 da Paolo Rizzatto.
Un insieme armonico di elementi che d alla casa unatmosfera intima, raccolta. Una base sulla quale diven-
tano puntualmente protagonisti gli oggetti, solo occasionalmente dai toni accesi, disposti per lo pi a gruppi.
Dallinsieme di vasi di vetro sul tavolo della zona pranzo a quelli blu e neri nella zona conversazione, dai gran-
di barattoli porta biscotti sul tavolo in cucina ai vasi di piante grasse poste sul parquet a fianco delle angoliere.
Come tocco finale, sulle pareti del soggiorno, spiccano fotografie in bianco e nero, delicatamente eleganti.
I soggetti? Architettura, oggetti darredo e moda, una summa dello stile lineare e un po eclettico della casa.
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Nel soggiorno spicca la poltrona Barcelona di Mies
van der Rohe prodotta da Knoll. Vasi blu di Venini,
lampada da terra Costanza di Luceplan, sedia
con braccioli 233 disegnata nel 1895 da Michael
Thonet per Gebrder Thonet, ora prodotta
da Thonet (in questa pagina). Tra i gruppi di oggetti
della casa i cactus a fianco delle angoliere (pagina accanto, a sinistra) e i vasi di vetro sul tavolo
da pranzo (pagina accanto, a destra).
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Sul mobile bianco lucido sospeso a parete
vasi blu della linea Opalino di Venini
(in questa pagina). Daybed Barcelona disegnato
da Mies van der Rohe nel 1930, prodotto da Knoll
(pagina accanto, in alto). La tonalit del legno
delle librerie riprende quella del parquet
(pagina accanto, in basso).
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Diverse lampade della casa sono della stessa serie, semplice e raffinata. Un filo rosso, anzi bianco
Dallingresso, posto direttamente nella zona giorno, si accede anche
alla cucina, arredata con lineari elementi componibili anni Settanta
(sopra e nella pagina accanto).
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In camera da letto sono contrapposte una parete dispirazione antiquaria ad una pi bianca con pezzi di design
Il com stile Impero di famiglia posto di fronte al letto. Lassenza dellarmadio nella camera la rende
spaziosa e pi rarefatta (sopra a sinistra). I comodini, entrambi bianchi, hanno due personalit diverse:uno pi tradizionale, di legno laccato, con sopra la lampada Costanzina di Luceplan (sopra a destra),
laltro decisamente di design, della serie Pedestal di Eero Saarinen per Knoll,
illuminato da Eclisse, disegnata nel 1965 da Vico Magistretti per Artemide (pagina accanto).
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FRA GLI OGGETTI
Fioritura a sorpresaUn grande prato verde per un djeuner sur lherbe che sa di primavera
FOTO E TESTO | EMANUELE MINGOZZI
1 Piatto piano | Tirschenreuth
2 Piatto da dolce | Korok
3 Piatto da dolce | Porzellan Fabrik
4 Piatto da dolce | Lorenz Hutschenreuther
5 Zuccheriera | Korok
6 Tazzina da caff | Seltmann Weiden
7 Ciotola | Scherzer
8 Posate | Abert
9 Runner | Mrit | Ikea
La primavera sboccia in tavola. Dove? Su piatti, ciotole e tazze. Bordi dorati e sinuosi, riccioli come manici e
ghirlande in rilievo. Per far risaltare il bianco della porcellana, uno sfondo verde come un rilassante prato,
per una sorta di djeuner sur lherbe in chiave vintage, oltre che conviviale. Unatmosfera un po anni Sessanta,
equilibrata da posate dal carattere deciso e da alcuni elementi in tinta unita o con sole dorature.
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FRA GLI OGGETTI
1 Piatto piano | Tognana
2 Piatto da dolce | Tognana
3 Piatto da dolce | Seltmann Vohenstrauss
4 Teiera | Mitterteich
5 Lattiera | Winterling
6 Tazza da t | Mitterteich
7 Tazzina da caff | Tognana
8 Posate | Abert
9 Runner | Mrit | Ikea
Terra e sabbiaToni caldi, tinte unite e decori per una palette senza tempo
FOTO E TESTO | EMANUELE MINGOZZI
Tinte unite scure, bordi e profili neri, marroni e dorati. Vetro fum e acciaio inox, sfumature sulla porcellana
e delicati decori di fiori, racemi e ghirlande. Un invito a riscoprire il fascino dei colori che vengono dal basso,
che sia terra di Siena o sabbia della Costa Smeralda. Il tutto ravvivato da decori floreali tono su tono o con una
selezionata gamma cromatica. Una palette senza tempo, poich senza tempo il colore della terra.
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N. 1 | 04.2015
PERSONE
Alvar Aalto
Costantino Affuso
Paolo Badesco
Mario Bellini
Paola Berra
Cini Boeri
Osvaldo Borsani
Achille Castiglioni
Pier Giacomo Castiglioni
Francesca Cavatorta
Benot Convers
Rachel Convers
Francesco Copersino
Terry Dwan
Leonardo Gussoni
Paolo Lattuada
Angelo Lelii
Vico Magistretti
Alessandro Mendini
Alessandro Padoan
Terri Pecora
Dominique Perrault
Anna Riva
Davide Riva
Maurizio Riva
Paolo Rizzatto
Eero Saarinen
Gerd Sommerlade
Philippe Starck
Michael Thonet
Mies van der Rohe
Nanda Vigo
AZIENDE & CO.
Abert
Arredoluce
Artek
Arteluce
Artemide
Artstone
Astier de Villatte
B&B Italia
Cappellificio CervoDriade
Flos
Fragile
Gebrder Thonet
Ibride
Ikea
Jonathan Adler
John Derian
Knoll
Korok
Lampe Gras
Luceplan
Lorenz Hutschenreuther
Malle W. Trousseau
Mitterteich
Mudec
Paolo Badesco Interior Design
Paolo Lattuada
Porzellan Fabrik
Raw
Reichenbach
Riva 1920
Scherzer
Seltmann Vohenstrauss
Seltmann Weiden
Tecno
Thonet
Tirschenreuth
Tognana
Up & Up
Venini
Vetro&Design
Wall&Dec
Winterling
CASUMCasa ergo sum