CASTELLO DI STENICO I DI TRENTO ANTICHI E - … · 1540, anch’esso ricco di ricette di antica...

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ANTICHI ERBARI ANTICHI ERBARI CASTELLO DI STENICO 28 maggio I 16 ottobre 2016 Mostra a cura di Michelangelo Lupo con la collaborazione di Francesca de Gramaca Francesca Jurman DELLA BIBLIOTECA DI TRENTO DELLA BIBLIOTECA DI TRENTO Di Plinio esistono due cinquecenne presso la Biblioteca Provinciale dei Cappuccini e ben tre incunaboli (del 1472, 1483 e 1491) presso la Biblioteca Comunale di Trento. Tra gli erbari illustra a stampa più anchi della Comunale espos in mostra si trovano l’Ortus sanitas de herbis et plans… , edito a Strasburgo nel 1517, con le belle xilografie acquerellate fortemente legate agli erbari manoscri di tradizione medievale da cui è derivato anche il quarocentesco Erbario di Trento, l’Herbolario volgare edito a Venezia nel 1522, dello stesso ceppo dell’Ortus sanitas, e il Botanicon di Theodor Dorsten pubblicato a Francoforte nel 1540, anch’esso ricco di ricee di anca tradizione e col nome di ogni pianta in lingua greca, lana e tedesca. Posto d’onore ha il celebre erbario di Pietro Andrea Maoli (Siena, 1501-Trento, 1578), medico personale del cardinale Bernardo Cles e dell’arciduca d’Austria Ferdinando, trasferitosi in Trenno, precisamente in val di Non, nel 1527. La sua opera fondamentale è proprio la traduzione commentata del De materia medica di Dioscoride, medico vissuto nel I secolo d.C. e considerato tra i padri della botanica. Le illustrazioni dell’edizione del Maoli, corredate da un testo con esaurien descrizioni e dalle denominazioni in lingua greca e lana, sono meno fantasiose di quelle che popolano gli erbari preceden, risponden piuosto all’intento di riprodurre la pianta nel modo più vicino possibile alla realtà e di collocarla negli originari luoghi geografici. Altri erbari, come il volume sulle piante della Svizzera di Albrecht von Haller (Berna, 1768) o quello sulle piante rare della Sicilia, di Malta e della Francia di Paolo Boccone (Oxford, 1674) o, ancora, le Instuones rei herbariae di Joseph Pion de Tournefort (Parigi, 1719) e i Nova plantarum genera di Pietro Antonio Micheli (Firenze, 1729) appartennero invece al botanico trenno Francesco Ambrosi che nel 1864 fu nominato direore della Biblioteca comunale e del Museo di storia naturale di Trento. E ancora notevoli, tra tu, per accuratezza grafica, i Nova plantarum genera di Pietro Antonio Micheli del 1729, in cui ogni raffigurazione è dedicata a un importante personaggio dell’epoca e specialmente il seecentesco Traité des arbres et arbustes di Henri Louis Duhamel Du Monceau. Con la Historia srpium indigenarum Helveae dello Haller (1768) e con la Flora Carniolica dello Scopoli (1772) pos alla fine della piccola mostra, l’illustrazione botanica è arrivata ai più al gradi di perfezione scienfica. Michelangelo Lupo Tra le rarità botaniche della Comunale è da segnalare un traato sulle piante del Messico, di Francisco Hernandez “medico in Indijs”, in cui i nomi richiamano il misterioso mondo degli Aztechi e dei Maya e derivano certamente da quelle lingue anche. Il volume appartenne a Pantaleone Borzi, vicario generale del vescovo Domenico Antonio Thun nel 1738 e canonico della caedrale nel 1746, personalità di spicco all’interno del gruppo di erudi trenni quali Bonelli, Tovazzi, Ippoli, Genlo. Natura, scienza e arte trovano negli erbari un equilibrato connubio, necessario per divulgare, tramandare e conservare nel tempo conoscenze, saperi, proprietà curave e medicamentose di piante ed erbe. La mostra proposta dal museo al Castello di Stenico offre un piccolo percorso tra anchi erbari a stampa, dal XVI al XVIII secolo, conserva nella Biblioteca comunale di Trento, che tesmoniano come l’uomo abbia costruito repertori nei quali documentare le conoscenze scienfiche dell’epoca: volumi che raccolgono “saperi scienfici” ma che diventano anche vere opere d’arte. in collaborazione con Comune di Trento Servizio Cultura, Turismo e Poliche giovanili Servizio Biblioteca e Archivio storico Provincia autonoma di Trento Soprintendenza per i beni culturali Ufficio Beni Archivisci e Librari e Archivio Provinciale

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ANTICHI ERBARI

ANTICHI ERBARI

CASTELLO DI STENICO28 maggio I 16 ottobre 2016

Mostra a cura di Michelangelo Lupo

con la collaborazione diFrancesca de Gramatica

Francesca Jurman

DELLA BIBLIOTECA DI TRENTO

DELLA BIBLIOTECA DI TRENTO

Di Plinio esistono due cinquecentine presso la Biblioteca Provinciale dei Cappuccini e ben tre incunaboli (del 1472, 1483 e 1491) presso la Biblioteca Comunale di Trento. Tra gli erbari illustrati a stampa più antichi della Comunale esposti in mostra si trovano l’Ortus sanitatis de herbis et plantis… , edito a Strasburgo nel 1517, con le belle xilografie acquerellate fortemente legate agli erbari manoscritti di tradizione medievale da cui è derivato anche il quattrocentesco Erbario di Trento, l’Herbolario volgare edito a Venezia nel 1522, dello stesso ceppo dell’Ortus sanitatis, e il Botanicon di Theodor Dorsten pubblicato a Francoforte nel 1540, anch’esso ricco di ricette di antica tradizione e col nome di ogni pianta in lingua greca, latina e tedesca.Posto d’onore ha il celebre erbario di Pietro Andrea Mattioli (Siena, 1501-Trento, 1578), medico personale del cardinale Bernardo Cles e dell’arciduca d’Austria Ferdinando, trasferitosi in Trentino, precisamente in val di Non, nel 1527.

La sua opera fondamentale è proprio la traduzione commentata del De materia medica di Dioscoride, medico vissuto nel I secolo d.C. e considerato tra i padri della botanica. Le illustrazioni dell’edizione del Mattioli, corredate da un testo con esaurienti descrizioni e dalle denominazioni in lingua greca e latina, sono meno fantasiose di quelle che popolano gli erbari precedenti, rispondenti piuttosto all’intento di riprodurre la pianta nel modo più vicino possibile alla realtà e di collocarla negli originari luoghi geografici.

Altri erbari, come il volume sulle piante della Svizzera di Albrecht von Haller (Berna, 1768) o quello sulle piante rare della Sicilia, di Malta e della Francia di Paolo Boccone (Oxford, 1674) o, ancora, le Institutiones rei herbariae di Joseph Pitton de Tournefort (Parigi, 1719) e i Nova plantarum genera di Pietro Antonio Micheli (Firenze, 1729) appartennero invece al botanico trentino Francesco Ambrosi che nel 1864 fu nominato direttore della Biblioteca comunale e del Museo di storia naturale di Trento. E ancora notevoli, tra tutti, per accuratezza grafica, i Nova plantarum genera di Pietro Antonio Micheli del 1729, in cui ogni raffigurazione è dedicata a un importante personaggio dell’epoca e specialmente il settecentesco Traité des arbres et arbustes di Henri Louis Duhamel Du Monceau.Con la Historia stirpium indigenarum Helvetiae dello Haller (1768) e con la Flora Carniolica dello Scopoli (1772) posti alla fine della piccola mostra, l’illustrazione botanica è arrivata ai più alti gradi di perfezione scientifica.

Michelangelo Lupo

Tra le rarità botaniche della Comunale è da segnalare un trattato sulle piante del Messico, di Francisco Hernandez “medico in Indijs”, in cui i nomi richiamano il misterioso mondo degli Aztechi e dei Maya e derivano certamente da quelle lingue antiche. Il volume appartenne a Pantaleone Borzi, vicario generale del vescovo Domenico Antonio Thun nel 1738 e canonico della cattedrale nel 1746, personalità di spicco all’interno del gruppo di eruditi trentini quali Bonelli, Tovazzi, Ippoliti, Gentilotti.

Natura, scienza e arte trovano negli erbari un equilibrato connubio, necessario per divulgare, tramandare e conservare nel tempo conoscenze, saperi, proprietà curative e medicamentose di piante ed erbe. La mostra proposta dal museo al Castello di Stenico offre un piccolo percorso tra antichi erbari a stampa, dal XVI al XVIII secolo, conservati nella Biblioteca comunale di Trento, che testimoniano come l’uomo abbia costruito repertori nei quali documentare le conoscenze scientifiche dell’epoca: volumi che raccolgono “saperi scientifici” ma che diventano anche vere opere d’arte.

in collaborazione conComune di Trento Servizio Cultura, Turismo e Politiche giovaniliServizio Biblioteca e Archivio storico

Provincia autonoma di TrentoSoprintendenza per i beni culturaliUfficio Beni Archivistici e Librari e Archivio Provinciale

Alcuni tra i più raffinati codici miniati, oggi conservati in alcune delle più importanti biblioteche europee, sono stati, almeno per qualche tempo, nelle mani dei principi vescovi di Trento, come il famoso Tacuinum Sanitatis eseguito alla fine del Trecento, oggi alla Österreichische Nationalbibliothek di Vienna, che appartenne al vescovo Georg von Liechtenstein. Ed è proprio da questo manoscritto miniato, denominato negli inventari vescovili “Herbolarium cum figuris depictis” e qui presentato in facsimile, che si fa idealmente iniziare questo breve excursus sugli erbari presenti a Trento. Le splendide miniature del Tacuinum di Vienna, che descrivono l’uso delle erbe medicamentose dimostrando l’utilità e l’uso dei prodotti naturali, furono realizzate in ambito veronese e si inquadrano nella cultura artistica del gotico internazionale che si manifestò a Trento, per la committenza dello stesso Georg von Liechtenstein, negli affreschi dei Mesi di Torre Aquila del maestro Venceslao di Boemia.

Pure di ambiente veneto, ma della metà del Quattrocento, è il cosiddetto Erbario di Trento, che si conserva al Castello del Buonconsiglio, riprodotto recentemente in facsimile autentico. In questo erbario-ricettario, alle fonti più propriamente naturalistiche si associano elementi della tradizione legata alle credenze popolari, alla magia, all’astrologia, alla tradizione islamica e addirittura alla leggenda indù, per la presenza di piante le cui radici si trasformano in animali, in teste e in corpi umani come la leggendaria mandragola. La seconda parte di questo manoscritto è costituita da una serie di ricette per sanare le varie parti del corpo umano tratte dal Thesaurus Pauperum, testo diffusissimo nel Medioevo che traeva spunto dagli scritti di vari autori come Dioscoride, Bartolomeo Anglico, Avicenna, Galeno, Plateario.

OPERE IN MOSTRA

Gli erbari a stampa presentati in questa breve rassegna provengono dalla Biblioteca Comunale di Trento, ma va segnalato che altri testi legati alla botanica e al mondo degli erbari connesso con le virtù curative delle piante si trovano presso la Fondazione Biblioteca San Bernardino: l’edizione di Basilea del 1559 del De herbarum virtutibus di Odone di Meung, l’edizione di Francoforte del 1591 del lavoro “biblico-botanico” Similitudinum ac parabolarum quae in Bibliis ex herbis atque arboribus desumuntur dilucidata explicatio oltre a quattordici edizioni tra il 1510 e il 1589 della Naturalis historia di Plinio, importante modello per i naturalisti rinascimentali.

Tacuinum sanitatis in medicina : codex Vindobonensis series nova 2644 della Oesterreichische Nationalbibliothekfine XIV secolo - copia anastaticaWien, Österreichische Nationalbibliothek

Erbario di Trentofine XV secolo - facsimile autenticoTrento, Castello del Buonconsiglio

Ortus sanitatis : de herbis et plantis de animalibus et reptilibus de auibus et volatilibus de piscibus et natatilibus de lapidibus et ...[Strasbourg : Reinhard Beck], 1517

Herbolario volgare : nel quale le virtu delle herbe [et] molti altri simplici se dechiarano...Stampato nella inclita citta di Venetia ... : per Alessandro de bindoni, 1522 30 del mese di agosto

Theodor Dorsten Botanicon continens herbarum aliorumque simplicium quorum usus in medicinis est descriptiones & iconas ad uiuum effigiatas ...Francoforti : Christianus Egenolphus excudebat, 1540 mense Martio

Pietro Andrea MattioliPetri Andreæ Matthioli Senensis serenissimi principis Ferdinandi archiducis Austriæ &c. medici Commentarii secundo aucti in libros sex Pedacii Dioscoridis Anazarbei de medica materia ... Venetiis : ex officina Erasmiana Vincentij Valgrisij(IS), 1558

Hernandez, FranciscoNoua plantarum, animalium et mineralium Mexicanorum historia ...Romæ ... : sumptibus Blasij Deuersini & Zanobij Masotti bibliopolarum : typis Vitalis Mascardi, 1651

Paolo BocconeIcones & descriptiones rariorum plantarum Siciliae, Melitae, Galliae & Italiae ...Oxford : Theatrus sheldonianus, 1674

Joseph Pitton de TournefortJosephi Pitton Tournefort Aquisextiensis doctoris medici Parisiensis, Academiæ Regiæ Scientiarum socii & in horto regio botanices professoris Institutiones rei herbariæ. Editio tertia / appendicibus aucta ab Antonio de Jussieu Lugdunaeo, doctore medico Parisiensi ...Parisiis : e typographia Regia, 1719

Pietro Antonio MicheliNoua plantarum genera iuxta Tournefortii methodum disposita ...Florentiæ ... : typis Bernardi Paperinii typographi R.C. magnæ principis viduæ ab Etruria ..., 1729

Henri Louis Duhamel du MonceauTraité des arbres et arbustes qui se cultivent en France en plein terre ...A Paris : chez H.L. Guerin & L.F. Delatour rue saint Jacques à Saint Thomas d’Aquin, 1755

Albrecht von HallerAlberti v. Haller Historia stirpium indigenarum Helvetiæ inchoata...Bernæ : sumptibus Societatis typographicæ, 1768 (Bernae : ex officina Dan. Brunneri & Alb. Halleri)

Giovanni Antonio ScopoliFlora Carniolica exhibens plantas Carnioliae indigenas et distributas in classes, genera, species, varietates, ordine Linnaeano. Editio secunda aucta et reformata[Vienna] : impensis Ioannis Pauli Krauss bibliopolae Vindobonensis, 1772