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Cassa di Risparmio di Cento spa
RELAZIONI E BILANCIO
ESERCIZIO 2013
Approvato dal CdA Nella seduta del 25 Marzo 2014
Progetto del Consiglio di Amministrazione
Approvato dalla Assemblea degli Azionisti del 29-Aprile-2014
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CASSA DI RISPARMIO DI CENTO SPA
PRESIDENTE
Carlo Alberto Roncarati
DIRETTORE GENERALE
Ivan Damiano
CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE Carlo Alberto Roncarati Presidente
Mauro Manuzzi Vice Presidente
Gianvincenzo Lucchini
Paolo Martinelli
Ugo Poppi
Renato Santini
Vincenzo Tassinari
Consigliere
Consigliere
Consigliere
Consigliere
Consigliere
COLLEGIO SINDACALE
Massimo Calanchi Presidente
Massimo Maiarelli
Dario Alessio Taddia
Sindaco Effettivo
Sindaco Effettivo
SOCIETA' DI REVISIONE
KPMG S.p.A.
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Assetto societario al 31/12/2013
Socio N. Azioni %
Fondazione Cassa di Risparmio di Cento 7.683.618 51,40%
Holding "Cassa di Risparmio di Cento" 2.338.286 15,64%
Fin er. Ma. S.r.L. 1.627.100 10,88%
Altri privati (n. 8.261 ) 3.300.931 22,08%
TOTALE 14.949.935 100%
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ARTICOLAZIONE TERRITORIALE al 31 dicembre 2013
SEDE E Cento (Fe) - via Matteotti, 8/b
DIREZIONE GENERALE tel. 051/68.33.111 - fax 051/68.33.443
www.crcento.it [email protected]
FILIALI (46) Provincia di Ferrara (n.20) Cento – sede di Cento
Cento - agenzia di città n.1 Cento - agenzia di città n.2 Cento – agenzia di città n.3 Bondeno Casumaro Coronella Dodici Morelli Dosso Ferrara Ferrara Est Ferrara Sud Ferrara4 Ferrara5 Mirabello Poggio Renatico Renazzo Sant'Agostino San Carlo Vigarano Mainarda
Provincia di Bologna (n.17) Bologna Bologna DueTorri
Bologna Murri Castello d'Argile
Casalecchio di Reno Castel Maggiore
Crevalcore Galliera - San Venanzio Lippo di Calderara di Reno Ozzano dell’Emilia Pieve di Cento Stiatico San Giovanni in Persiceto San Lazzaro di Savena San Matteo della Decima San Pietro in Casale Venezzano
Provincia di Modena (n.9) Modena ModenaDue
Castelfranco Emilia Campogalliano Finale Emilia
Nonantola Rami-Ravarino Sassuolo Vignola
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AVVISO DI CONVOCAZIONE DI ASSEMBLEA
Pubblicato sul quotidiano Il Resto del Carlino del 28 marzo 2014.
CONVOCAZIONE DI ASSEMBLEA
I Signori Azionisti sono convocati in Assemblea ordinaria in prima convocazione il giorno
29 aprile 2014, alle ore 15.30, presso il Centro dei Congressi del Grand Hotel Bologna in Pieve di Cento (Bo), via Ponte Nuovo n. 42, ed, eventualmente, in seconda convocazione il giorno 30
aprile 2013, alla stessa ora, presso la sede legale della Società in Cento (Fe), sala di rappresentanza
con ingresso da corso del Guercino n. 32 per la trattazione del seguente
ORDINE DEL GIORNO
1) Bilancio al 31 dicembre 2013 e deliberazioni relative;
2) Fondo acquisto azioni proprie e modalità per la negoziazione delle medesime;
3) Informativa sull’attuazione delle politiche di remunerazione adottate nell’esercizio 2013.
Approvazione, ai sensi dell'art. 6 dello Statuto sociale, delle politiche di remunerazione per
l’anno 2014 a favore dei Consiglieri di Amministrazione, dei dipendenti e dei collaboratori non
legati alla Società da rapporto di lavoro subordinato;
4) Comunicazioni sulle politiche dei controlli interni in materia di operazioni con Soggetti
Collegati.
Cento, 25 marzo 2014
p. IL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE
IL PRESIDENTE
Dott. Carlo Alberto Roncarati
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SINTESI DELLE DELIBERAZIONI dell’ASSEMBLEA del 29-Aprile-2014
L’Assemblea Ordinaria degli Azionisti della Cassa di Risparmio di Cento S.p.A. ha avuto luogo il
29 aprile 2014, presieduta dal Presidente del Consiglio di Amministrazione Dott. Carlo Alberto
Roncarati.
Sono intervenuti n. 151 Soci portatori di n. 11.884.150 azioni pari al 79,49% del capitale sociale.
L’Assemblea ha deliberato:
• di approvare il bilancio della Società chiuso al 31 dicembre 2013 ed il riparto dell’utile nella
formulazione proposta dal Consiglio di Amministrazione, con pagamento del dividendo di euro
0,12 per azione a decorrere dal 30 maggio 2014;
• la costituzione del Fondo acquisto azioni proprie per euro 3.900.000, destinando allo scopo una
quota di pari importo delle riserve disponibili, e le modalità di negoziazione delle medesime;
• di approvare, ai sensi dell'art. 6 dello statuto sociale, le politiche di remunerazione per l’anno
2014 a favore dei Consiglieri di Amministrazione, dei Dipendenti e dei Collaboratori non legati
alla Società da rapporto di lavoro subordinato.
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Indice generale
Relazione del Consiglio di amministrazione pag. 9
Proposta di distribuzione dell’Utile pag. 40
Schemi del Bilancio di impresa pag. 41
Nota Integrativa pag. 50
Allegati pag. 181
Attestazione sul Bilancio di esercizio pag. 193
Relazione del Collegio sindacale pag. 195
Relazione di certificazione del bilancio pag. 197
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Pagina bianca
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RELAZIONE SULLA GESTIONE DEL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE
SIGNORI AZIONISTI
La nostra banca chiude anche il 2013 con un utile, pari a 7,632 milioni di euro e in forte crescita
rispetto i 2,323 dello scorso esercizio. Il risultato assume maggiore rilevanza vista la continuità di
risultati sempre positivi in un contesto economico e finanziario caratterizzato da situazioni
patologiche anche importanti. Gli effetti della crisi economica sono ben evidenti e palpabili nella
vita di tutti i giorni; essi si riverberano sui bilanci delle banche con l’incremento delle posizioni
creditizie in difficoltà ed il peggioramento della qualità media del credito erogato. Alla situazione di
generale difficoltà del Vecchio Continente, si aggiunge la grave situazione in cui versa la nostra
nazione ed il territorio in cui insiste la Cassa, colpito dagli eventi sismici del 2012 che hanno
ulteriormente peggiorato il quadro. I contributi per la ricostruzione tardano ad arrivare e la crisi
indebolisce ulteriormente le aziende già in difficoltà. La decrescita degli investimenti e dei
consumi, mercé la crisi di fiducia trasversale sia al sistema produttivo sia alle famiglie, contribuisce
ad aggravare gli effetti sul sistema Italia. Il settore più colpito rimane l’edilizia che a causa dello
stallo del mercato vede diminuire il valore delle unità immobiliari sia residenziali sia, soprattutto,
produttive. Se la situazione dell’economia reale rimane, come detto, in recessione, seppur in
presenza di qualche timido segnale di ripresa, o quanto meno di inversione della tendenza negativa,
la situazione finanziaria è decisamente migliorata per la riduzione dello spread fra i titoli pubblici
italiani e quelli tedeschi, ritornato in prossimità dei livelli pre-crisi. L’andamento del differenziale è
da ascriversi ad una generalizzata riduzione del premio per il rischio richiesto dagli investitori che
ha riguardato tutti i paesi periferici e non alla soluzione delle problematiche specifiche che
affliggono il nostro paese, ancora tutte sul tappeto. In questo contesto la Cassa si è mossa
perseguendo la sua missione di banca locale, forte dei suoi principi etici, dei suoi amministratori
legati al territorio e dei suoi dipendenti professionali e motivati a sostenere l’azienda al fianco delle
famiglie e delle imprese.
Il Consiglio segnala che nel corso del mese di aprile 2013 è terminata con esito positivo la verifica
ispettiva, avviata nel corso del mese di gennaio 2013, effettuata da parte della Banca d’Italia
all’esito della quale sono stati richiesti alcuni affinamenti nell’ambito di alcune procedure interne
alla Cassa. La Cassa ha immediatamente avviato il percorso di sistemazione dei gap individuati
dall’Organo di Vigilanza; si prevede che tale percorso possa essere completato entro la fine del
corrente anno unitamente all’implementazione delle nuove ponderose disposizioni di Vigilanza
Prudenziale (Circolare 263) per le banche emanate lo scorso 2 luglio 2013.
Nel complesso, l’anno chiude con la raccolta diretta totale in aumento del 1% che significa uno
stock pari a 2.030,2 milioni di euro contro i 2.010,4 di fine 2012 mentre quella con clientela si
attesta a 1.793 milioni, in calo di 68,9 milioni. La raccolta indiretta, in leggero calo, passa da
1.842,2 milioni del 2012 a 1.822,3 milioni del 2013. Di particolare rilevanza l’aumento del
risparmio gestito, +6,1% rispetto a fine 2012, che raggiunge 938,1 milioni e risulta superiore, per la
prima volta nella storia della Cassa, al risparmio amministrato che si attesta a 884,2 milioni di euro.
La somma delle componenti della raccolta, comprensiva anche della raccolta diretta istituzionale,
rimane stabile sui valori di fine 2012 quando si attestò a 3.852,6 milioni; il dato al 31 dicembre
2013 è risultato pari a 3.852,4 milioni di euro.
Gli impieghi netti per cassa diminuiscono dello 0,3% rispetto lo scorso anno attestandosi a 1.879,7
milioni di euro, erano 1.885,9 a fine 2012. Calano anche gli impieghi intermediati dai 50,8 ai 38
milioni di euro di fine esercizio. Entrambi i dati evidenziano, nonostante l’orientamento strategico
della Cassa volto al sostegno dell’economia locale, gli effetti della crisi economica che attanaglia
l’Italia ed il territorio in cui insiste la Cassa. Il calo della componente a medio lungo termine, che si
colloca al 61% degli impieghi netti per cassa (era il 65,2% a fine 2012), e la diminuzione degli
impieghi di firma del 20,5% sono lo specchio della crisi del settore immobiliare. Le attività
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deteriorate ovvero i crediti dubbi totali lordi assommano a 250,9 milioni di euro con un incremento
del 19,7%, ulteriore evidenza dei risvolti della grave crisi economica che stiamo attraversando; al
netto delle svalutazioni effettuate il valore si attesta a 180,5 milioni di euro. La percentuale di
incidenza dei crediti deteriorati netti sul totale dei crediti netti verso clienti è perciò salita al 9,6%
(era il 8,3% a fine 2012). Migliorato il rapporto di copertura delle sofferenze e dell’intero comparto
del credito anomalo che, comprendendo i passaggi a perdite, salgono rispettivamente al 58% e al
41,7% (erano il 53,6 ed il 38,1% a fine 2012), posizionando la Cassa nella fascia delle banche più
prudenti del mercato.
In sintesi la banca presenta volumi totali stabili sia dal lato raccolta che dal lato impieghi, con un
buon equilibrio di liquidità e accantonamenti sui crediti dubbi che si collocano nelle best practices
del sistema, a tutela del patrimonio della Cassa e suoi stakeholders.
Il conto economico evidenzia un margine di interesse di 41,7 milioni, in calo del 11,9% sul 2012
per l’effetto combinato del calo dei volumi degli impieghi, della riduzione dei tassi di riferimento,
del calo dello spread non proporzionale fra impieghi e raccolta, della diminuzione dello stock medio
e del rendimento degli impieghi finanziari, nonostante un attento repricing degli impieghi a breve.
Le commissioni nette aumentano dello 0,9% sul 2012 attestandosi a 24,8 milioni di euro. Le
commissioni attive pari a 28,3 milioni di euro sono state generate per il 24,7% dall’attività
creditizia, per il 30,4% dall’area incassi e pagamenti e gestione conti correnti, per il 7,9%
dall’intermediazione creditizia e per il 37% dall’attività di consulenza finanziaria alla clientela
(soprattutto riconducibile al risparmio gestito, area di eccellenza della Cassa). In leggero calo, -
1,6% le commissioni passive che si attestano a 3,4 milioni di euro in prevalenza ascrivibili ai
cosidetti Monti-bonds emessi per 90 milioni nominali a inizio 2012.
Il contributo del comparto titoli è stato pari a 27,3 milioni di euro contro i 14,7 del 2012, comprese
anche le perdite, pari a 0,26 milioni di euro derivanti dalla cessione di un portafoglio di crediti ad
incaglio e la plusvalenza lorda realizzata dalla rivalutazione della partecipazione in Banca d’Italia
per euro 4,87 milioni.
Il margine di intermediazione sale perciò a 95,4 milioni (+10,3% sul 2012).
Sono stati confermati i criteri utilizzati per la valutazione del credito anomalo approvati dal
Consiglio per lo scorso esercizio; le rettifiche su crediti risultanti sono risultate pari a 30,4 milioni
di euro contro i 30,9 del 2012, con un costo del credito che resta elevato nella media storica (155
bps contro i 158 bps nel 2012).
Il costo del personale aumenta del 18,1% attestandosi a 32,6 milioni di euro per l’istituzione del
fondo esuberi volontario, che ha visto l’adesione di 23 colleghi, per un costo complessivo pari a 4,5
milioni di euro. Le spese amministrative assommano a 21,1 milioni di euro aumentando di 1,5
milioni (7,8%); il dato al netto dell’aumento delle imposte poi recuperate dalla clientela pari 2,3
milioni di euro, è in calo del 4,9% per un ammontare di 14,7 milioni. Il Cost income ratio si attesta
pertanto al 55,4% sostanzialmente stabile rispetto al 54,4% dello scorso anno.
Al netto delle imposte sul reddito d’impresa (il tax rate, per effetto delle novità introdotte nel 2013
sulla deducibilità delle svalutazioni crediti dall’IRAP e dalla contabilizzazione dell’imposta
sostitutiva sulla rivalutazione delle quote in Banca d’Italia pari a 933 mila euro fra i costi
amministrativi, è diminuito dal 72% al 36%) l’utile è pari a euro 7.631.924, in aumento del 228,4%,
rispetto all’anno precedente; il ROE (Return On Equity) è pari al 4,14%, era l’1,24% nel 2012.
Il Consiglio di Amministrazione, valutato il progetto di bilancio, ha deliberato di proporre
all’assemblea dei soci del prossimo aprile un dividendo di euro 0,12 per azione. Si sottolinea che la
rivalutazione netta della partecipazione nel capitale di Banca d’Italia, pari a 3,94 milioni di euro è
stata completamente capitalizzata a riserva unitamente alla quota parte di utile non distribuito,
portando così l’autofinaziamento del 2013 ad euro 5,8 milioni. Con ciò si ottiene, a beneficio di tutti
i soci e stakeholders, il rafforzamento patrimoniale richiesto dalla Banca d’Italia e dai regulators
europei.
Il Tier1 si attesta all’11,00% (era il 9,89% al 31/12/2012) ed il total capital ratio al 11,63% dal
10,96% di fine 2012.
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1. IL CONTESTO INTERNAZIONALE, IL MERCATO INTERNO,
L’ECONOMIA DEL NOSTRO TERRITORIO. Nel corso del 2013 si è registrata una moderata crescita dell’attività economica a livello mondiale e
degli scambi internazionali, con segnali di rafforzamento più marcati per i paesi avanzati e più
eterogenei per le economie emergenti. Negli Stati Uniti, in particolare, le minori incertezze sulla
politica di bilancio hanno contribuito in maniera decisiva all’accelerazione della crescita del PIL
registrata negli ultimi due trimestri 2013. La crescita dell’occupazione prosegue a ritmi più blandi,
mentre la Federal Reserve ha finalmente avviato la riduzione degli acquisti di titoli (c.d. tapering),
anche se la politica monetaria resta improntata ad un’intonazione espansiva.
In Giappone gli effetti positivi di breve termine delle politiche fiscali e monetarie fortemente
espansive stanno innalzando il PIL con ritmi di crescita fra i più elevati delle economie avanzate,
ma non mancano incertezze sugli effetti di medio lungo termine di tali interventi.
Anche nel Regno Unito le aspettative di crescita e occupazione stanno migliorando alla luce di
come si è chiuso il 2013, mentre l’andamento delle economie c.d. “emergenti” è eterogeneo così
come eterogenea è la composizione di questo aggregato, comprendente paesi assai diversi fra loro
sotto tutti gli aspetti. In generale, comunque, nella maggior parte dei paesi (Cina, India e Brasile) le
autorità hanno sterzato in senso meno accomodante l’intonazione delle politiche monetarie, onde
contenere le pressioni inflazionistiche e il deflusso di capitali.
Nell’Area Euro, durante il terzo trimestre dell’anno si è assistito ad una graduale stabilizzazione
del PIL, soprattutto nei paesi periferici, mentre durante il quarto trimestre si sono registrati timidi
segnali di ripresa, soprattutto a livello di indicatori anticipatori del ciclo. L’€-coin, che fornisce una
stima della variazione trimestrale del PIL dell’area Euro depurato delle oscillazioni di breve
periodo, ha mostrato valori costantemente positivi e crescenti a partire dal mese di settembre.
L’attività industriale resta debole soprattutto a causa della domanda interna, mentre cresce la
domanda estera; l’inflazione si mantiene bassa, gli aggregati monetari tendono a contrarsi (M3 si è
ridotto dell’1,5%) così come il credito alle imprese, che non accenna a ripartire nonostante
l’abbondante liquidità e le condizioni monetarie che permangono espansive. Anche se i segnali
positivi non mancano, appare quindi ancora prematuro sostenere che sia in corso una vera e propria
ripresa.
In Italia la prolungata caduta del PIL in atto dalla metà del 2011 si è arrestata nel terzo e quarto
trimestre 2013. La fase recessiva dell’economia italiana non può dirsi superata, tuttavia la
produzione industriale è tornata a crescere nel mese di novembre e le rilevazioni qualitative
mostrano un costante e progressivo miglioramento, anche per quanto riguarda il comparto dei
servizi. L’occupazione resta assai debole e, anche se pare essersi arrestata la flessione degli
investimenti in costruzioni, la dinamica degli investimenti complessivi resta assai fragile. Anche nel
corso del 2013 il fattore decisivo per la tenuta dell’economia è stato il commercio con l’estero, con
crescita di esportazioni, importazioni e surplus di parte corrente della bilancia dei pagamenti. Anche
in prospettiva i segnali sul fronte delle esportazioni permangono favorevoli e sono proseguiti per
tutta la seconda parte dell’anno gli investimenti dall’estero in titoli del debito pubblico italiano, il
che ha contribuito a calmierarne i rendimenti e ad alleggerire gli oneri per interessi passivi. Si è
attenuata la caduta dell’occupazione, anche se la disoccupazione si mantiene su livelli assai elevati
(prossimi al 13%) soprattutto tra i giovani (15-24 anni) dove sfiora il 40%. In questo contesto di
debolezza complessiva, con un’economia che resta frenata dalla carenza di domanda interna,
condizionata a sua volta dall’elevato tasso di disoccupazione, l’inflazione rimane su livelli
storicamente bassi e le pressioni sulla dinamica dei prezzi restano assai deboli. Nell’insieme, la
ripresa nel nostro Paese appare ancora debole e incerta, e necessita di sforzi coordinati a livello
nazionale ed europeo per stimolare la domanda favorendo l’occupazione, l’innovazione e la
produttività. A conferma della criticità della situazione economica, si rileva che il peso dei crediti
deteriorati sui bilanci delle banche continua a crescere: le sofferenze hanno raggiunto a fine anno il
9,1% del totale degli impieghi, e il tasso di ingresso ha smesso di crescere solo nel terzo trimestre
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dell’anno, per mantenersi probabilmente stabile nel corso dei trimestri successivi. Le necessarie
rettifiche a fronte del deterioramento della qualità complessiva del credito incidono pesantemente
sulla redditività delle banche, arrivando ad assorbire i tre quarti circa del risultato operativo nei
primi nove mesi del 2013.
Per quanto riguarda l’Emilia Romagna, nella prima parte del 2013 è proseguita la recessione, con
domanda e produzione dell’industria che hanno segnato un’ulteriore contrazione diffusa in tutti i
settori. Nei mesi estivi la ripresa della domanda nell’area UE ha favorito un modesto miglioramento
del quadro congiunturale e le aspettative delle imprese sulle tendenze degli ordini sono lievemente
migliorate, anche se la domanda interna permane debole, la robustezza della ripresa è assai incerta e
la capacità produttiva inutilizzata resta elevata. L’occupazione è calata soprattutto tra i giovani e le
donne e il credito bancario ha continuato a ridursi. In prospettiva, non mancano alcuni segnali
favorevoli: gli scambi con l’estero hanno sostenuto anche nel 2013 l’economia regionale: le
esportazioni sono aumentate nel settore delle piastrelle e in alcuni comparti tradizionali
(trasformazione alimentare, tessile e abbigliamento); fra le imprese migliora il consenso relativo
all’andamento del fatturato e si prevede un tenue miglioramento della redditività complessiva
dell’anno appena trascorso. Tuttavia, le prospettive per l’economia regionale rimangono incerte e si
conferma un contesto di maggiore difficoltà dell’Emilia Romagna rispetto all’Italia nel suo
complesso.
Per quanto riguarda più in particolare le tre province nelle quali si insedia la banca, la situazione
economica non è del tutto omogenea. I dati di Movimprese mostrano come la dinamica 2013 delle
imprese attive sia stata negativa in tutti i casi, ma con intensità diverse: Modena e Bologna hanno
mostrato una diminuzione del numero delle imprese pari rispettivamente allo 0,37% e allo 0,45%,
inferiori in termini percentuali sia rispetto al dato regionale (-1,09%) sia rispetto al dato nazionale (-
0.59%). La provincia di Ferrara ha evidenziato una diminuzione pari all’1,24% quindi superiore
sia all’Emilia Romagna sia all’Italia, mentre nel Comune di Cento il calo è stato ancora maggiore e
pari all’1,63%. Questi dati, per quanto relativi solo alla numerosità anagrafica delle imprese attive,
confermano tuttavia come il territorio di più storico e capillare radicamento sia fra quelli che in
ambito regionale stanno soffrendo maggiormente le difficoltà dello scenario economico.
2. L’ANDAMENTO DEI MERCATI FINANZIARI I mercati azionari dei principali paesi hanno registrato performances altamente positive nel corso
del 2013: la migliore è stata la piazza di Tokyo con +56,7%, ma anche Milano (+16,6%), New York
(DJ +26,5% e Nasdaq +38,3%), Londra (+14,4%) e Francoforte (+25,5%) hanno chiuso l’anno
assai positivamente.
I tassi interbancari a breve termine sono frazionalmente cresciuti nel 2013 ma si sono mantenuti su
livelli solo di poco superiori ai minimi storici; quelli a medio termine sono cresciuti in misura più
sensibile. Le condizioni monetarie si sono mantenute generalmente espansive e, anche se il mercato
interbancario non ha ancora ripreso a funzionare adeguatamente nella parte non collateralizzata,
l’abbondanza di liquidità ha consentito anche ad emittenti di bassa qualità di raccogliere denaro a
costi relativamente contenuti. Nei paesi periferici dell’area Euro si è registrata una significativa
riduzione dei premi per il rischio di credito e, parallelamente, dello spread nei confronti del bund
tedesco. Anche i premi per il rischio di credito del settore finanziario, sia complessivo che relativo
agli emittenti ai limiti dell’investment grade, hanno avuto una dinamica in flessione del corso del
2013 a riprova della sostanziale normalizzazione dell’andamento dei mercati.
I prezzi delle materie prime hanno fato registrare andamenti contrastanti, con una forte crescita del
gas naturale, un calo dell’oro e una lieve ripresa del petrolio.
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3. L’ATTIVITA’ DELLA CASSA
A – ANDAMENTO DELLA GESTIONE Gli importi espressi sono in migliaia di Euro.
Raccolta da clienti
Di seguito si riporta la consistenza e la suddivisione della raccolta globale della banca.
31/12/2013 % 31/12/2012 % Var. %
Debiti verso clientela:
Conti correnti e depositi liberi e vincolati 1.265.988 32,9% 1.248.757 32,4% 1,4%
Pronti contro termine passivi - 0,0% 33 0,0% -100,0%
Altri finanziamenti 620 0,0% 872 0,0% -28,9%
Obbligazioni 485.037 12,6% 563.855 14,6% -14,0%
Certificati di deposito 41.416 1,1% 48.407 1,3% -14,4%
Totale Raccolta Diretta - con Clientela 1.793.061 46,5% 1.861.924 48,3% -3,7%
Mutui Passivi 59.597 1,5% 33.914 0,9% 75,7%
Titoli Guercino 119.482 3,1% 114.608 3,0% 4,3%
Titoli Siviglia 58.011 1,5% 0 0,0% 100,0%
Totale debiti vs clientela
e titoli in circolazione 2.030.151 52,7% 2.010.446 52,2% 1,0%
Raccolta indiretta 1.822.331 47,3% 1.842.191 47,8% -1,1%
Raccolta Complessiva 3.852.482 100% 3.852.637 100% 0,0%
Come si nota dalla tabella riassuntiva la raccolta diretta da clientela è diminuita del 3,7%. I singoli
aggregati vedono i conti correnti aumentare del 1,4% e diminuire tutte le altre componenti; con la
raccolta istituzionale la raccolta diretta complessiva assomma a 2.030,1 milioni di euro in aumento
dell’1%. La raccolta indiretta, pari a 1.822,3 milioni, cala del 1,1% sul 2012. La raccolta
complessiva risulta invece stabile.
31/12/2013 % 31/12/2012 % Var. %
Amministrata 884.206 48,5% 958.083 52,0% -7,7%
Gestita 938.125 51,5% 884.108 48,0% 6,1%
- di cui:
Fondi comuni 364.265 20,0% 302.594 16,4% 20,4%
Gestioni patrimoniali 346.654 19,0% 345.224 18,7% 0,4%
Assicurazioni ramo vita 227.206 12,5% 236.290 12,8% -3,8%
Totale raccolta indiretta 1.822.331 100% 1.842.191 100% -1,1%
L’analisi delle componenti della raccolta indiretta vedono diminuire l’amministrata del 7,7% ed
aumentare la raccolta gestita del 6,1%. Grazie ai buoni prodotti offerti dalla Cassa, l’incessante
attività di supporto della rete distributiva e alla focalizzazione strategica pluriennale sul comparto,
per la prima volta la raccolta gestita (51,5%) risulta superiore a quella amministrata (48,5%). Di
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particolare rilievo l’incremento dei fondi comuni collocati alla clientela e la tenuta delle gestioni
patrimoniali gestite internamente alla Cassa. Il totale della raccolta indiretta cala del 1,1% a 1.822
milioni di euro.
Impieghi a clienti
Di seguito si riportano le grandezze degli impieghi a clientela lordi e netti da svalutazioni.
Impieghi netti 31/12/2013 % 31/12/2012 % Var.%
Conti correnti 255.222 13,0% 291.814 14,6% -12,5%
Pronti contro termine 76.141 3,9% - - -
Mutui 829.742 42,2% 874.634 43,9% -5,1%
Carte di credito, prestiti personali e
cessioni del quinto 5.075 0,3% 5.989 0,3% -15,3%
Altre operazioni 215.730 11,0% 202.480 10,2% 6,5%
Attività deteriorate 180.527 9,2% 155.762 7,8% 15,9%
- di cui : scaduti da 90 a 180 gg 24.457 1,2% 13.110 0,7% 86,5%
Attività cedute non cancellate
( in Bonis ) 317.283 16,1% 355.179 17,8% -10,7%
Totale valore di bilancio 1.879.720 95,6% 1.885.858 94,6% -0,3%
Impieghi di firma 86.115 4,4% 108.281 5,4% -20,5%
Totale impieghi a clientela 1.965.835 100,0% 1.994.139 100,0% -1,4%
Gli impieghi netti per cassa diminuiscono dello 0,3% con le attività deteriorate che aumentano del
15,9% mercé la crisi economica che attanaglia la nazione in generale ed il territorio in cui insiste la
Cassa. In calo le principali voci a riprova che la recessione si ripercuote sia sui privati che sulle
aziende. I mutui diminuiscono per effetto dell’ammortamento e per la mancanza di nuove
operazioni espressione della crisi senza precedenti del settore immobiliare. In aumento le altre
operazioni di finanziamento che beneficiano del buon andamento dell’attività sull’estero e delle
erogazioni sugli interventi di ristrutturazione post sisma 2012.
Impieghi lordi e netti 31/12/2013 31/12/2012 Var.%
Impieghi lordi per cassa 1.958.041 1.950.060 0,4%
Svalutazioni IAS 78.321 64.201 22,0%
Impieghi per cassa netti 1.879.720 1.885.858 -0,3%
Impieghi di firma lordi 86.707 108.725 -20,3%
Svalutazioni IAS 592 444 33,5%
Impieghi di firma netti 86.115 108.281 -20,5%
Totale Cassa & Firma Lordi 2.044.748 2.058.784 -0,7%
Svalutazioni totale Cassa & Firma 78.914 64.645 22,1%
Totale Cassa & Firma Netti 1.965.835 1.994.139 -1,4%
In aumento i fondi a copertura del credito erogato alla clientela espressione della crisi ma anche
della volontà della Cassa di consolidare la propria attività.
15
Gli impieghi suddivisi in ordine di esposizioni della maggiore clientela sono così raggruppati:
31/12/2013 31/12/2012
Importo % su Tot. Impieghi Importo % su Tot. Impieghi
Primi 10 clienti 249.226 12,19% 137.183 6,66%
Primi 20 clienti 311.657 15,24% 199.449 9,69%
Primi 50 clienti 457.024 22,35% 340.363 16,53%
Totale impieghi lordi 2.044.748 2.058.784
Si evidenzia un incremento degli indicatori di concentrazione del rischio rispetto al 2012; le
posizioni con maggiore esposizione sono rappresentate: dalla Cassa di compensazione e Garanzia
con 83,0 milioni di euro per operazioni pronti contro termine e relativi margini a garanzia e dal
Ministero dell’Economia e delle Finanze con 59,2 milioni di euro per la garanzia prestata dallo
Stato sui finanziamenti per il pagamento delle imposte da parte dei soggetti residenti nel cratere del
sisma (Decreto Legge 10-ottobre-2012, Nr. 174 art.11) e sui finanziamenti per la ricostruzione
sisma-2012 (Decreto Legge 6-giugno-2012, Nr. 74 articolo 3 convertito con modificazioni dalla
legge 1/8/2012 n 122)..
Nelle tabelle che seguono vengono esposti gli impieghi netti per cassa, suddivisi per branca di
attività economica e per settore economico.
Composizione per branca di attività Importi %
Amministrazioni pubbliche 65.864 3,5%
Società finanziarie 157.726 8,4%
Consumatori 544.161 28,9%
Enti, Istituzioni, Unità Non Classificate 12.177 0,6%
Prodotti agricoltura silv. e pesca 84.119 4,5%
Prodotti energetici 19.713 1,0%
Minerali e Metalli ferrosi e non ferrosi 15.539 0,8%
Minerali e Prodotti a base di minerali non metallici 21.113 1,1%
Prodotti chimici 11.193 0,6%
Prodotti in Metallo escluse. Macchinari trasp. 44.759 2,4%
Macchine agricole e industriali 59.048 3,1%
Macchine da ufficio per elab. dati 4.133 0,2%
Materiale e forniture elettriche. 24.938 1,3%
Mezzi di trasporto 12.044 0,6%
Prodotti Alimentari bevande e tabacchi 39.597 2,1%
Prodotti Tessili cuoio calzature abbigliamento 20.391 1,1%
Carta, articoli in carta, editoria 14.158 0,8%
Prodotti in gomma e plastica 5.837 0,3%
Altri prodotti industriali 10.918 0,6%
Edilizia e opere pubbliche 165.156 8,8%
Servizi Commercio, recuperi, riparazioni 191.082 10,2%
Alberghi e pubblici esercizi 28.785 1,5%
Trasporti interni 12.279 0,7%
Servizi connessi al trasporto 11.430 0,6%
Servizi delle Comunicazioni 394 0,0%
Altri servizi destinari alla vendita. 303.166 16,1%
TOTALE 1.879.720 100,0%
16
Composizione per settore economico 31/12/2013 31/12/2012
Amministrazioni pubbliche 3,50% 2,06%
Imprese e quasi società finanziarie 8,39% 3,94%
Società e quasi società non finanziarie 49,32% 53,01%
Istituzioni soc. private e non classificate 0,64% 0,31%
Famiglie (consumatori e produttori) 38,15% 40,68%
TOTALE 100% 100%
Gli impieghi netti per cassa risultano ampliamente diversificati per branca merceologica. L’alta
percentuale verso le famiglie, sia nella veste di consumatori che di produttori, è molto frazionata e
normalmente garantita da ipoteca.
I crediti anomali Nelle tabelle che seguono vengono esposti i dati relativi ai crediti anomali.
31/12/2013 31/12/2012 Var. %
Sofferenze in linea capitale 111.003 94.791 17,1%
Dubbi Esiti 39.831 31.150 27,9%
Rapporto di Copertura 35,9% 32,9% 3,0%
Sofferenze Nette 71.172 63.640 11,8%
Rapporto di Copertura con i Passaggi a Perdite 58,0% 53,6% 8,3%
Incagli in linea capitale 94.899 80.881 17,3%
Dubbi Esiti 23.346 17.725 31,7%
Rapporto di Copertura 24,6% 21,9% 2,7%
Incagli Netti 71.553 63.157 13,3%
Crediti ristrutturati in linea capitale 17.942 19.930 -10,0%
Dubbi esiti 4.597 4.075 12,8%
Rapporto di Copertura 25,6% 20,4% 5,2%
Crediti Ristrutturati Netti 13.345 15.855 -15,8%
Crediti scaduti in linea capitale 27.011 13.970 93,4%
Dubbi esiti 2.554 860 197,1%
Rapporto di Copertura 9,5% 6,2% 3,3%
Crediti scaduti netti 24.457 13.110 86,5%
Totale Crediti Anomali in linea capitale 250.855 209.572 19,7%
Totale Dubbi Esiti 70.328 53.810 30,7%
Rapporto di Copertura 28,0% 25,7% 2,4%
Totale Crediti Anomali Netti 180.527 155.762 15,9%
Rapporto di Copertura con i Passaggi a Perdite 41,7% 38,1% 9,2%
Come si evince dalla tabella sopra riportata il rapporto di copertura è aumentato per tutte le
tipologie di credito anomalo. Il dato sulle sofferenze passa, comprendendo le perdite su crediti
contabilizzate nell’anno, dal 53,6% al 58,0% in linea con le best practices del settore. Nell’ultima
17
sezione della tabella si riscontra il coverage ratio complessivo dei crediti anomali che, includendo
anche i passaggi a perdita cumulati, si attesa al 41,7% in aumento dal 38,1% dello scorso anno.
Rapp. Cred. Anomali lordi/Impieghi lordi 31/12/2013 31/12/2012 Var. %
Sofferenze in linea capitale 111.003 94.791 17,1%
Rapporto Sofferenze lorde / Impieghi lordi 5,7% 4,9% 0,8%
Incagli in linea capitale 94.899 80.881 17,3%
Rapporto Incagli lordi / Impieghi lordi 4,8% 4,1% 0,7%
Crediti Ristrutturati in linea capitale 17.942 19.930 -10,0%
Rapporto Ristrutturati lordi / Impieghi lordi 0,9% 1,0% -0,1%
Crediti Scaduti in linea capitale 27.011 13.970 93,4%
Rapporto Scaduti lordi / Impieghi lordi 1,4% 0,7% 0,7%
Totale Crediti Anomali in linea capitale 250.855 209.572 19,7%
Rapporto Tot.Cred.Anomali / Impieghi lordi 12,8% 10,7% 2,1%
Impieghi Lordi 1.958.041 1.950.060 0,4%
Rapp. Cred. Anomali netti/Impieghi netti 31/12/2013 31/12/2012 Var. %
Sofferenze Nette 71.172 63.640 11,8%
Rapporto Sofferenze nette / Impieghi netti 3,8% 3,4% 0,4%
Incagli netti 71.553 63.157 13,3%
Rapporto Incagli netti / Impieghi netti 3,8% 3,3% 0,5%
Crediti ristrutturati netti 13.345 15.855 -15,8%
Rapporto Ristrutturati netti / Impieghi netti 0,7% 0,8% -0,1%
Crediti scaduti netti 24.457 13.110 86,5%
Rapporto Scaduti netti / Impieghi netti 1,3% 0,7% 0,6%
Totale Crediti Anomali Netti 180.527 155.762 15,9%
Rapporto Tot.Cred.Anomali / Impieghi netti 9,6% 8,3% 1,3%
Impieghi Netti 1.879.720 1.885.858 -0,3%
Nelle tabelle sopra riportate sono esposti i rapporti delle varie classificazioni di credito anomalo
rispetto al totale dei crediti in essere al 31/12/2013 ed al 31/12/2012, al lordo e al netto delle
svalutazioni effettuate, con evidenza delle variazioni.
31/12/2013 31/12/2012 Var. %
Flussi ingresso nuove sofferenze annuo 42.326 43.433 -2,5%
Impieghi medi dell'anno 1.877.551 1.867.174 0,6%
Indice di passaggio a sofferenza 2,25% 2,33% -0,07%
Anche gli indicatori di flusso in ingresso delle sofferenze confermano il pessimo quadro economico
anche nel territorio di insediamento della Cassa.
18
Risultati economici Nelle tabelle sottostanti sono esposti i principali aggregati economici ottenuti dalla Cassa nel 2013.
Risultati economici 31/12/2013 31/12/2012 Var. %
Margine interessi 41.727 47.347 -11,9%
Commissioni nette 24.831 24.600 0,9%
Attività della Finanza 28.904 14.632 97,5%
Margine intermediazione 95.461 86.579 10,3%
Risultato netto della gestione finanziaria 62.381 54.129 15,2%
Costi operativi -50.462 -45.823 10,1%
Risultato dell'operatività corrente al lordo delle imposte 11.932 8.309 43,6%
Imposte sul reddito -4.300 -5.985 -28,2%
Utile d'esercizio 7.632 2.324 228,4%
I risultati del conto economico del 2013 evidenziano un calo del margine da interessi per effetto del
calo degli spread e dei volumi di impieghi. Buona la tenuta delle commissioni nette che scontano,
nella componente passiva, 0,95 milioni di euro di commissioni pagate sui “Monti-bonds”.
L’incremento del margine d’intermediazione del 10,3% è stato raggiunto con il contributo decisivo
dell’attività di riallocazione degli impieghi finanziari.
L'attività della finanza e quindi anche il Margine Intermediazione ed il Risultato netto gestione
finanziaria includono la rivalutazione delle quote di Banca d’Italia per 4,87 milioni di euro; i costi
amministrativi incorporano di 933 mila euro d’imposta sostitutiva sulla rivalutazione ed infine sia il
Risultato ante imposte che l'Utile d’esercizio comprendono 3,94 milioni di euro di la rivalutazione
netta.
Nelle tabelle che seguono vengono evidenziate le altre principali voci che hanno caratterizzato il
conto economico della Cassa.
Spese amministrative 31/12/2013 31/12/2012 Var. %
Spese per il personale 32.561 27.573 18,1%
Altre spese amministrative 21.140 19.619 7,8%
Totale spese amministrative 53.701 47.192 13,8%
Nell’esercizio 2013 le spese per il personale si attestano a 32,6 milioni di euro, in aumento del
18,1% per la contabilizzazione di 4,5 milioni di euro sostenuti per l’adesione al fondo esuberi
volontario di 23 colleghi. Le spese amministrative assommano a 21,1 milioni di euro in aumento di
1,5 milioni (7,8%); il dato, al netto delle imposte contabilizzate in questa voce poi recuperate dalla
clientela per un importo di 2,3 milioni di euro, è in calo del 4,9%.
19
Rettifiche di valore e accantonamenti 31/12/2013 31/12/2012 Var.
%
Rettifiche / Riprese di valore su crediti -30.390 -30.898 -1,6%
- di cui su crediti in bonis 2.400 558 330%
- di cui su crediti anomali -32.790 -31.455 4,2%
Accantonamenti netti a fondi rischi e oneri -370 -1.207 -69,4%
Rettifiche/riprese di valore nette su attività materiali e immateriali -2.754 -2.832 -2,7%
Altri oneri/proventi di gestione 6.364 5.409 17,7%
Di particolare rilevanza gli accantonamenti sui crediti anomali, in aumento del 4,2%, mentre sui
crediti in bonis le riprese sono relative ai minori volumi e alla variazione dei parametri sottesi al
calcolo della collettiva.
In calo gli accantonamenti netti ai fondi rischi ed oneri per la riduzione del contenzioso con la
clientela detentrice di obbligazioni emesse dall’Argentina.
Le rettifiche di valore su attività materiali e immateriali complessivamente hanno subito un
decremento pari al 2,7%. Tale variazione è il risultato dell’effetto combinato dell’incremento degli
ammortamenti sulle immobilizzazioni immateriali per 0,4 milioni di euro e del decremento degli
ammortamenti sulle immobilizzazioni materiali per euro 0,5 milioni di euro.
Negli altri proventi ed oneri sono contabilizzate commissioni attive di istruttoria veloce per 1,3
milioni di euro e rimborsi attesi dalle compagnie assicurative per 0,3 milioni di euro.
20
I principali indicatori
31/12/2013 31/12/2012
Indici di redditività
ROE 4,14% 1,24%
Margine di interesse / proventi operativi 40,98% 51,47%
Commissioni nette / proventi operativi 24,39% 26,74%
Indici di struttura
Mezzi propri / totale attivo 6,64% 6,74%
Mezzi propri / raccolta diretta 9,07% 9,31%
Impieghi / raccolta diretta (senza pct) 109,20% 104,74%
Impieghi lordi / totale attivo 70,58% 70,28%
Indici di rischiosità
sofferenze / impieghi (valori netti) 3,79% 3,37%
sofferenze / impieghi (valori lordi) 5,67% 4,86%
fondi rischi crediti / impieghi lordi 4,00% 3,29%
Sofferenze (nette) / Mezzi propri 38,65% 34,01%
Indici di efficienza
Spese amm.ve / proventi operativi 52,74% 51,30%
Spese amm.ve con amm.ti / proventi operativi 55,44% 54,38%
(1) ROE : Risultato Netto (voce CE 290)
Mezzi Propri ante Utile (voci SP Netto da 130 a 180)
(2) Cost-Income : Spese Ammistrative e Ammortamenti (voci CE 150 + 170 + 180)
Margine Intermediazione e Altri Proventi (voci CE 120 e 190)
In aumento il ROE che passa dall’1,24% del 2012 al 4,14% di fine esercizio (il ROE 2013 senza la
rivalutazione della partecipazione in Banca d’Italia sarebbe stato del 2,01%); tengono gli indicatori
di struttura mentre salgono quelli di rischiosità a riprova di quanto incida la crisi economica e
finanziaria che stiamo vivendo. Stabili gli indicatori di efficienza.
21
C – LA SITUAZIONE DELLA BANCA
Attività dell’area crediti L’anno 2013 è stato caratterizzato dalle attività conseguenti il sisma che ha colpito duramente il
nostro territorio nel 2012. Nel mese di marzo sono iniziate le erogazioni dei finanziamenti per la
ricostruzione (la nostra Cassa è stata tra le poche banche ad essere immediatamente operativa),
l’attività è poi cresciuta progressivamente nell’anno in relazione al rilascio delle ordinanze dei
Comuni emesse in favore dei privati. Dal mese di settembre sono poi iniziate le ordinanze dalla
Regione in favore delle imprese; a fine anno il totale erogato ammontava a oltre 9 milioni di euro.
La Cassa, con l’intento di supportare al meglio il territorio, già dal 2012 aderì, in applicazione al
Decreto Legge 10 ottobre 2012 n.174 art.11, alla convenzione tra ABI e CDP (Cassa Depositi e
Prestiti) per consentire alla clientela interessata l’accesso a finanziamenti agevolati, da utilizzarsi
per il pagamento degli oneri fiscali, contributivi ed assicurativi, assistiti dalla garanzia dello Stato.
Nella prima parte del 2013 è stata effettuata l’attività di “assestamento” dei finanziamenti erogati
nel corso del 2012 che hanno interessato 165 nominativi. Nel corso del 2013 l’iniziativa è stata
replicata con l’adesione alla nuova convenzione tra ABI e CDP, cosiddetta “II fase”, che ha
coinvolto circa 70 clienti con erogazione di fondi per oltre 9,5 milioni di euro. Da sottolineare che
l’attività non è terminata con il 2013, infatti proprio il 30/12 è stato pubblicato il D.L. 30.12.2013,
n. 150, pubblicato in G.U. n. 304 del 30.12.2013 che, tra le altre disposizioni, ha previsto la
sospensione della prima rata di ammortamento dei finanziamenti a suo tempo accesi per la dilazione
del pagamento delle imposte e dei contributi sospesi, la cui scadenza era prevista per il 31 dicembre
2013. Inoltre, allo scopo di rafforzare ulteriormente le misure di sostegno in favore delle aziende e
delle famiglie danneggiate dal sisma, la Cassa ha accordato un’ulteriore proroga, sia integrale sia di
sola quota capitale, della sospensione del pagamento delle rate dei mutui in scadenza fino al 31
dicembre 2013. Tale iniziativa ha interessato oltre 200 posizioni di mutuo, per un totale
complessivo di residuo debito in linea capitale di oltre 40 milioni di euro.
Nel 2013 la Cassa è stata impegnata anche nelle rinegoziazioni per moratoria e allungamenti di
mutui chirografari ed ipotecari concessi a Piccole Medie Imprese, in applicazione dell’“accordo per
il credito 2013” sottoscritto tra l’ABI e le Associazioni di rappresentanza delle Imprese, consistente
in: a) nella sospensione per 12 mesi della quota capitale delle rate di mutuo, con allungamento del
piano d’ammortamento dello stesso periodo, b) nell’allungamento della durata dei mutui. Tale
operatività ha interessato 55 rapporti per un totale complessivo di residuo debito in linea capitale di
circa 3,5 milioni di euro.
Da sottolineare inoltre che è iniziata l’operatività a seguito della sottoscrizione di un importante
accordo (il primo in Italia) tra la Cassa e l’EIF (European Investiment Found – Istituzione con sede
in Lussemburgo nata nel 1993 per volontà della EIB - European Investment Bank, più comunemente
conosciuta come BEI - per garantire lo sviluppo imprenditoriale in Europa) per il sostenimento del
credito alle piccole e medie imprese. L’accordo prevede, tra l’altro, un plafond di 32 milioni di euro
di nuovi finanziamenti a tassi agevolati e con durata massima fino a 7 anni a favore delle piccole e
medie imprese meritevoli che, nell’arco dei prossimi due anni, effettueranno investimenti rivolti al
rinnovamento, all’ampliamento e alla crescita produttiva. A garanzia di tali finanziamenti, l’EIF
offre la propria garanzia che copre il 50% di ogni singolo finanziamento concesso. Le imprese del
territorio hanno così potuto fruire di nuova finanza a tassi contenuti per quasi 7 milioni.
Oltre ad attivare tutte le leve possibili per consentire alla clientela l’accesso a finanziamenti
agevolati, nell’ottobre scorso è stato avviato un processo di riorganizzazione della filiera del credito
funzionale ad un efficientamento dell’intero processo; l’obiettivo è di migliorare la velocità e la
qualità delle risposte alla clientela. Sono stati creati quattro Poli Credito: Bologna, Cento, Ferrara e
Modena, dislocati rispettivamente presso le Filiali di Lippo, Cento, Ferrara e Modena Due a cui
riferiscono le Filiali attribuite (dalle 10 alle 15 filiali per polo assegnate per contiguità territoriale).
Nei poli sono state concentrate risorse con competenze specifiche nell’ambito del credito incaricate
dell’analisi, dell’istruttoria completa e del perfezionamento delle pratiche di fido per conto delle
22
filiali stesse. Al Responsabile di ciascun polo sono stati conferiti poteri di delibera di livello
immediatamente superiore a quello delle Filiali.
La diversa configurazione ha consentito di :
- supportare le Filiali sollevandole da incombenze pratiche relative alle singole fasi
dell’attività legate al credito, consentendo loro di meglio focalizzare l’attività sugli aspetti
commerciali e relazionali con la clientela, mantenendo comunque le proprie autonomie
deliberative;
- eliminare tutte le ridondanze di pareri e commenti, semplificando le singole fasi del
processo. La filiera si è quindi complessivamente accorciata ed i tempi di risposta
notevolmente ridotti, grazie anche all’invio diretto all’organo deliberante competente;
- anche la qualità stessa delle pratiche ne risulta avvantaggiata in quanto le risorse
specializzate sono in grado di meglio curare la correttezza formale e sostanziale sia della
fase di istruttoria sia di quella del perfezionamento;
- meglio presidiare il territorio grazie alla stretta collaborazione con le filiali sfruttando la
conoscenza del bacino di competenza;
- effettuare un monitoraggio stringente anche sulla qualità del credito attraverso un maggior
presidio territoriale ed una fattiva sinergia con le strutture di Controllo e Recupero Crediti.
I buoni risultati sono stati visibili fin da subito, traducibili in una migliore qualità delle pratiche,
senza ridondanze o ripetizioni ma soprattutto nei tempi di risposta alla clientela in funzione della
eliminazione degli stadi intermedi nel processo di delibera.
L’Estero Anche nel 2013 le aziende, vista la stagnazione dei consumi del mercato nazionale ed europeo, si
sono rivolte ai paesi extra-euro alla ricerca di nuovi mercati. Per queste motivazioni il nostro ufficio
Estero ha continuato a dare supporto alle nostre aziende esportatrici con strumenti di pagamento
mirati alle esigenze specifiche della clientela, con soluzioni finanziarie adeguate e con servizi in
grado di consentire alle stesse di vendere con profitto, incassando quanto dovuto, sui mercati
internazionali. I volumi delle transazioni nell’eurozona sono rimasti costanti rispetto al 2012, anche
se, la recente regolamentazione, che ha equiparato i costi dei pagamenti esteri a quelli domestici, ha
notevolmente ridotto la marginalità dei servizi offerti alla clientela. Le operazioni extra-Cee,
essendo più difficoltose e presentando rischi operativi, continuano ad offrire marginalità superiori.
Le lettere di credito e le garanzie internazionali rappresentano a tutt’oggi le operazioni a maggior
valore aggiunto per la clientela, che richiedono una preparazione tecnica accurata per la gestione dei
rischi insiti in tale operatività, ma anche la maggiore redditività per la Cassa.
Il Controllo e Recupero Crediti Nel corso del 2013 il Servizio Controllo e Recupero Crediti ha proseguito nell’attività di controllo
del credito, nella gestione delle posizioni anomale e deteriorate e nel recupero giudiziale e/o
stragiudiziale dei crediti. Con decorrenza 1/1/2014 il Servizio è stato trasformato in Direzione, con
contestuale riassetto di compiti e funzioni al fine di fronteggiare al meglio i maggiori carichi di
lavoro ed adempimenti. A partire dal mese di gennaio 2013 il Servizio ha dato piena attuazione e
puntualmente rispettato quanto disposto dal Consiglio di Amministrazione nella seduta del 8
gennaio 2013 in materia di criteri di valutazione analitica delle perdite presunte sulle posizioni in
gestione.
Nell’ambito delle attività di controllo sono stati svolti con continuità i controlli di secondo livello
con periodica rendicontazione al Consiglio d’Amministrazione; è inoltre proseguito il rilascio, a
supporto della Direzione Generale, del report mensile “focus on anomale per filiali” che monitora le
diverse classi dimensionali di anomalie suddivise per filiali e rapportate al dato medio di istituto.
Riguardo alle attività di gestione dei crediti anomali, è proseguita la collaborazione con le società di
recupero esterne. Per quanto riguarda il recupero delle rate arretrate di finanziamenti in bonis, si è
proceduto con incarichi mensili sulle posizioni in arretrato a partire dal quarantesimo giorno dal
23
primo impagato; riguardo al recupero stragiudiziale di crediti, si è intervenuto anche sulle posizioni
incagliate ed in inadempimento persistente di importo contenuto e prive di garanzie utilmente
escutibili.
Nel corso dell’anno si è sviluppata la collaborazione con il Fondo Asset Bancari nel quale
confluiscono immobili non strumentali e crediti non performing provenienti dalle banche aderenti,
tra cui la Cassa. Trattasi di un importante strumento difensivo nella gestione del contenzioso
garantito da immobili in quanto limita gli effetti negativi dei ribassi di valore in sede di esecuzione
connessi anche alle aste deserte, e presenta una buona valenza industriale a motivo dell’elevato
standing ed esperienza specifica maturata dalla SGR, di emanazione bancaria, che lo gestisce.
Nell’anno 2013, il fondo è intervenuto su tre posizioni a sofferenza per complessivi 784 mila euro.
Sul piano operativo, a partire da settembre, è stata adottata la nuova procedura gestionale Laweb di
Cedacri per la gestione delle posizioni a sofferenza. Si è provveduto al popolamento dei dati relativi
alle attività recuperatorie delle posizioni, con particolare riferimento alle fasi esecutive e
all’identificazione dei cespiti a garanzia dei crediti. Detta procedura, oltre a migliorare la
collaborazione con i legali esterni, è propedeutica anche alla creazione di appositi data base utili
nelle fasi di due diligence per la cessione dei crediti non performing.
Infine, nel mese di settembre è stata perfezionata, con modalità simili alla precedente operazione del
dicembre 2012, la cessione pro soluto di un pacchetto di crediti chirografari non performing di
importo unitario contenuto per una esposizione complessiva di 362 mila euro.
Attività dell’area finanza In un contesto economico e finanziario caratterizzato dalla volatilità dei differenziali di rendimento
tra titoli di Stato dei Paesi periferici dell’Area Euro e Bund tedeschi durante il primo semestre,
ridimensionatasi notevolmente nella seconda parte dell’anno, la gestione del portafoglio di proprietà
è stata caratterizzata da un aumento del turnover e da un innalzamento delle consistenze medie
investite, in particolare nel portafoglio delle attività disponibili per la vendita (AFS). Gli acquisti e
le vendite hanno avuto per oggetto in netta prevalenza titoli di Stato italiani con vita residua
compresa tra 1 e 3 anni, il che ha consentito di mantenere una esposizione contenuta al rischio di
liquidità, sopportando in sostanza il solo rischio Paese, peraltro in misura tale da non
compromettere, neppure nei momenti di maggior tensione sui titoli del debito pubblico italiano, la
solidità patrimoniale della banca. La gestione ha prodotto risultati ampiamente soddisfacenti, grazie
sia al timing delle operazioni di acquisto e vendita nei momenti di ampia oscillazione dello spread
tra BTP e Bund (primo semestre), sia al consolidamento della discesa dello spread stesso durante gli
ultimi mesi dell’anno.
La gestione del rischio di liquidità ha mantenuto un ruolo di primaria importanza nel corso del
2013. La sostanziale impossibilità – comune salvo rare eccezioni a tutto il sistema bancario italiano,
in particolare durante il primo semestre – di accedere a fonti di raccolta all’ingrosso, nonché gli
importi ridotti reperibili sul mercato dei depositi interbancari, ha reso necessario finanziare il
fabbisogno di liquidità in prevalenza mediante operazioni di rifinanziamento presso la Banca
Centrale Europea (le LTRO di durata triennale effettuate nel 2012), oltre che con operazioni di
pronti contro termine passive negoziate sulla piattaforma MTS repo. La durata media del
portafoglio inferiore ai due anni e l’ampio cuscinetto di attività utilizzabili come ulteriore
collaterale presso la BCE o la piattaforma MTS repo (mediamente compreso tra il 40 e il 50 per
cento del totale) rende particolarmente contenuto il rischio di liquidità in capo alla banca. La
posizione di liquidità strutturale è stata inoltre migliorata grazie alle cessioni parziali di tranche
senior delle cartolarizzazioni emesse dai veicoli “Guercino” e “Siviglia”, per una raccolta
complessiva di 78,3 milioni di euro di durata media pari a circa cinque anni.
Per quanto riguarda i servizi di investimento offerti alla clientela, il comparto del risparmio gestito
ha realizzato risultati soddisfacenti, in un anno caratterizzato, soprattutto durante i mesi di maggio e
giugno, da particolari tensioni e volatilità sui mercati obbligazionari. Anche nel 2013 le singole
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linee di gestione patrimoniale hanno realizzato risultati generalmente positivi, con una sostanziale
tenuta delle masse gestite rispetto al 2012. Le linee continuano a essere gestite con approccio multi-
manager, potendo scegliere i migliori prodotti per singolo gestore (su oltre trenta società di
gestione) nell’ambito della diversificazione degli investimenti.
Nel corso del 2013 è stato ulteriormente sviluppato il servizio di consulenza in materia di
investimenti. Tale servizio consente di migliorare l’analisi ex ante del portafoglio del risparmiatore,
oltre a valutarne la rischiosità complessiva e a individuare le soluzioni di investimento adeguate per
il cliente con riferimento sia al grado di rischio da egli sopportabile, sia agli obiettivi che intende
perseguire. E’ stato completato l’impianto di una nuova piattaforma informatica che consente di
aumentare ulteriormente la qualità del servizio di consulenza offerto alla clientela, sia nella fase di
analisi del portafoglio, sia nelle successive fasi di elaborazione della proposta di investimento,
nonché di monitoraggio e rendicontazione.
La clientela ha continuato a privilegiare gli investimenti in strumenti finanziari con profilo di
rischio/rendimento medio-basso. Si tratta in prevalenza di titoli con durate brevi, flusso cedolare
certo e capitale garantito a scadenza. Il buon andamento della raccolta gestita – è aumentato
significativamente il collocamento di fondi comuni e sicav – è andato in parte a discapito del
risparmio amministrato, in particolare titoli di Stato e altre obbligazioni. Con riferimento alla
raccolta diretta, hanno mantenuto una buona diffusione tra i risparmiatori le obbligazioni emesse
dalla Cassa, sia in fase di collocamento, sia in caso di successiva negoziazione, pur in presenza una
notevole espansione dei volumi su altri strumenti, come i time deposit.
La Rete di vendita Nel corso del 2013 la rete delle filiali è stata oggetto di mirati interventi di riorganizzazione
territoriale, diretti ad ottimizzare il posizionamento e a raggiungere un più elevato livello di
efficienza nel presidio del territorio; questo in considerazione delle peculiarità locali e delle
esigenze della clientela residente.
La presenza sulla città di Modena ha quindi assunto un nuovo volto con la chiusura della filiale di
Modena 3, con conseguente potenziamento di Modena 2 e con il trasferimento della filiale di
Modena 1 in via Emilia Est, zona valutata di maggiore valenza strategica dal punto di vista
commerciale rispetto alla precedente.
Sostanzialmente obbligata è invece stata la chiusura della filiale di Alberone, la cui sede è stata
pesantemente danneggiata dal sisma del maggio 2012. In questo caso la clientela è stata trasferita,
ed ha potuto usufruire del servizio presso la vicina (4 km) filiale di XII Morelli.
Al 31/12/2013 le filiali risultano dunque complessivamente 46, di cui 20 in provincia di Ferrara, 17
in provincia di Bologna e 9 in provincia di Modena.
Nel 2013 si è ulteriormente potenziata l’attività della struttura commerciale suddivisa, per assolvere
al meglio il compito di gestire aspetti differenti, in cinque comparti: il Servizio Retail, l’Unità
Corporate, l’Unità Private, il Servizio Mercati e Prodotti e il Nucleo Banca Assicurazione.
Il Servizio Retail nel corso del 2013 ha continuato e perfezionato l’attività di assistenza e
orientamento commerciale delle Filiali attraverso le tre figure dei Coordinatori di segmento:
Family, Personal e Small Business.
Il Servizio Retail ha mantenuto un ascolto attivo della rete creando una sempre maggiore coesione
tra le strutture di Direzione e le Filiali attraverso un quotidiano, reciproco scambio di informazioni.
A frequenza periodica sono state pianificate riunioni dedicate agli aspetti puramente commerciali,
con le filiali convocate non in via plenaria, ma a gruppi, al fine di facilitare la partecipazione
dinamica di tutti gli intervenuti. E' stata inoltre consolidata la prassi di organizzare ulteriori incontri
periodici a partecipazione facoltativa, nel corso dei quali approfondire argomenti specifici ritenuti
di volta in volta di bruciante attualità. Anche nel 2013 il percorso di attribuzione dei budget è
avvenuto in maniera condivisa e sono stati forniti strumenti di monitoraggio quotidiano al fine di
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valutare progressivi affinamenti di strategie ed elaborare eventuali interventi correttivi in un’ottica
di raggiungimento degli obiettivi assegnati.
Dal punto di vista della gestione condizioni, il Servizio Retail ha garantito un sistema di
funzionamento rapido ed efficace, assicurando alla rete, e di conseguenza alla clientela, risposte
tempestive.
L’Unità Corporate gestisce oltre 900 imprese clienti della Cassa. La mission della struttura e' di
sviluppare e ricercare continuamente nuove opportunità nel mondo delle aziende. Nel corso del
2013 si è consolidata la squadra dei gestori composta di 12 professionisti di comprovata esperienza
che hanno ricoperto, in passato, importanti ruoli commerciali in rete; oggi presidiano le maggiori
aziende nelle province di Modena, Bologna e Ferrara.
I gestori Corporate rispondono alle politiche della Direzione Commerciale redigendo reportistica
giornaliera a supporto dell’attività effettuata. Le imprese clienti possono, tramite un’assistenza
puntuale, accedere agevolmente e velocemente ad ogni servizio offerto dalla banca con la massima
soddisfazione in termini di qualità e condizioni applicate; velocità nelle risposte e assistenza
finanziaria personalizzata, sono i cardini del successo. Il team contribuisce, in maniera
determinante, a far percepire la Cassa come un interlocutore affidabile da parte della clientela come
testimoniato dalle posizioni di vertice raggiunte ormai da anni nella classifica che Unindustria
Bologna pubblica annualmente.
L’Unità Private nel 2013 ha continuato nel percorso di creazione di valore attraverso la qualità del
servizio e l’assistenza alla gestione e pianificazione patrimoniale di grandi investitori e delle loro
famiglie. Scelte strategiche precise e la validità del modello di business realizzato, hanno supportato
il raggiungimento di importanti risultati di valore e qualità. I principali driver attivati sono stati:
• la ricerca di un modello di servizio focalizzato ed integrato per la gestione di tutte le
componenti del patrimonio con la personalizzazione delle soluzioni sulla base del profiling
cliente e della sua famiglia;
• l’innovazione dei servizi di investimento con approccio centrato sulla consulenza e allocation
strategica per accrescere e consolidare i patrimoni dei clienti tramite servizi di portfolio
advisory in totale architettura aperta con partnership internazionali;
• nuove forme di investimento tematiche su specifiche classi di attivo gestite in-house;
• servizi di consulenza globale di asset allocation, stili e strumenti gestionali diversificati per il
controllo del profilo di rischio/rendimento con approccio prospettico al fine di comprendere,
valutare e gestire al meglio il patrimonio;
• expertise centralizzate di advisory e supporto formativo ed informativo ai Private Banker per
svilupparne e sostenerne la crescita;
• servizi di Wealth Planning e Protection declinati tramite soluzioni personalizzate dedicate alla
protezione, ottimizzazione fiscale, previdenziale e successoria del patrimonio;
• innovativi processi di relazione per generare continua e costante interazione con la clientela;
• iniziative di education, eventi tematici finanziari, fiscali, sociali e artistici per sviluppare il
senso di appartenenza alla investor community.
Grazie ad un forte radicamento territoriale ed a una precisa strategia di relazione che avvicina i
clienti al cuore produttivo e di servizio della Banca, l’Unità Private offre servizi ad alto valore
aggiunto per la pianificazione, protezione, valorizzazione del patrimonio di famiglia sotto il profilo
finanziario e giuridico.
Il Servizio Mercati e Prodotti, nel corso del 2013 ha gestito i rapporti con le Società Terze,
occupandosi in linea generale di mantenere e rafforzare le diverse partnership. Laddove si è
ravvisata la necessità ha provveduto invece alla dismissione di accordi (particolare riferimento a
quello con la società ING, per la concessione di mutui ipotecari a privati). Il Servizio ha eseguito il
restyling della gamma prodotti, in particolare ha effettuato un significativo ridimensionamento delle
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convenzioni relative al prodotto conto corrente, dedicando al segmento Poe/Small Business n. 6
convenzioni denominate “Formula Affari”. E’ stato inoltre interamente rivisto il Catalogo Prodotti,
rendendolo disponibile alle filiali aggiornato sia nei contenuti che nella veste grafica. Nel corso del
2013 è stata rilasciata alle filiali la nuova piattaforma FEU (front end unico), che nella parte
commerciale/CRM consente di rendere disponibili alla rete un maggior numero di informazioni
meglio organizzate rispetto al precedente applicativo.
Prodotti e Servizi Credito intermediato Nel 2013 la Cassa ha intermediato credito per un totale di oltre 38 milioni di euro, erogati a favore
di privati e imprese. Questo dato si affianca a quanto direttamente erogato dalla Cassa.
Degna di nota l’attività nel comparto del leasing, che in anni particolarmente difficili per l’accesso
al credito da parte delle imprese ci ha permesso di affiancare aziende meritevoli che, nonostante il
perdurare della crisi economica, hanno fatto ricorso agli investimenti produttivi credendo ancora nel
loro futuro e nella ripresa del Paese. Il rapporto di collaborazione con Fraer Leasing si è confermato
in tutta la sua pluriennale solidità, e per quanto non occorresse, si è ulteriormente dimostrato
affidabile e vincente. L’attenzione al cliente ed il servizio di consulenza, in un mercato nazionale in
forte contrazione, hanno permesso alla Cassa di rimanere al di sopra della media del sistema
portando a buon fine 117 operazioni (contro le 129 del 2012); i volumi dei contratti stipulati sono
scesi invece ai 26,8 milioni contro 36,5 milioni di euro del 2012, a causa della forte riduzione degli
investimenti immobiliari di grandi dimensioni. La riduzione dei volumi non ha tuttavia fatto venir
meno la forte attenzione alla redditività del comparto, anche se la massiccia concorrenza posta in
essere dai grandi gruppi bancari nell’ultimo trimestre dell’anno ha richiesto una lieve riduzione dei
margini per non compromettere la presenza della Cassa sulla clientela primaria.
Importante l’attività svolta nel comparto del credito al consumo dove rispetto al 2012 si è
verificato un, seppur lieve, aumento dell’erogato, nonostante la riduzione dei consumi per effetto
della grave crisi economica che perdura nel paese. I dati di intermediato sono complessivamente
ammontati a 9 milioni di euro contro gli 8 milioni erogati nel 2012.
Anche nel 2013 la collaborazione con Compass è risultata essere quella più importante, anche se
quella avviata nel corso del 2013 con Agos Ducato ha già dato risultati positivi di erogato, a
conferma delle giuste scelte strategiche della Cassa.
La richiesta di credito delle famiglie per l’acquisto dell’abitazione ha mostrato una importante
flessione della domanda. L’accordo sottoscritto con la società ING Direct per l’intermediazione di
mutui ipotecari, nonostante il momento di grave stagnazione del settore immobiliare e di grave
instabilità e carenza di posti di lavoro, ha comunque permesso, nella prima parte dell’anno, alla
Cassa di continuare a proporre alla propria clientela operazioni di lunga durata a tassi
concorrenziali: questa collaborazione ha visto il perfezionamento di 20 operazioni di mutuo
ipotecario (52 nel 2012) per un totale erogato pari a 2,2 milioni di euro (erano 5,9 nel 2012).
In considerazione dei risultati modesti, del crescente e costante calo della domanda, e della perdita
di competitività dell’offerta di ING Direct durante il 2013, l’accordo di collaborazione, ritenuto non
più strategico, è stato disdettato a far tempo dal 01/01/2014.
Banca-assicurazione La banca ha ulteriormente rafforzato e sviluppato il proprio business in ambito assicurativo, in
particolare danni e vita, grazie alla stipula, nel corso del 2013, di nuovi accordi di distribuzione con
le Compagnie Uniqa, Met-Life, Pramerica e AIG che vanno ad accrescere e integrare la partnership
con le compagnie assicurative storiche Chiara ed Eurovita. E’ stata resa operativa ed implementata
la piattaforma informatica assicurativa Tsunami che permette una gestione integrata ed efficiente
dell’intera offerta assicurativa della banca: dall’emissione dei prodotti alla gestione del post-
vendita, coprendo così l’intero ciclo del servizio assicurativo per la clientela, ora esteso ai comparti
vita, danni, previdenza e sanità.
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Convenzioni Si è proseguito nella ristrutturazione di tutto il comparto delle convenzioni con aziende partner,
razionalizzando l’offerta esistente anche alla luce della recente normativa che ha regolamentato
l’attività dei Mediatori Creditizi. In particolare da evidenziare la ripresa operativa della
collaborazione con Warrant Spa per fornire alle aziende un servizio di consulenza a 360° sulle
agevolazioni pubbliche e, in particolare, sugli incentivi fiscali riferiti agli investimenti effettuati in
ricerca e innovazione.
Prodotti finanziari: strumenti derivati di copertura L’offerta di prodotti semplici, di pura copertura dal rischio di tasso (Cap e Irs Plain Vanilla),
utilizzati per la quasi totalità dalla clientela appartenente al segmento imprese, è stata espressione
concreta e conferma che l’attenzione della policy della Cassa è fortemente rivolta alla tutela della
propria clientela.
Prodotti telematici e carte Nel corso del 2013 il prodotto INmyBank (home banking privati) è stato migliorato e arricchito di
nuove funzionalità. Dato il crescente aumento dell’interesse verso il Mobile Banking sono state
progettate e sviluppate nuove funzioni nell’App SmartBank per Android e iOS, le quali verranno
rese disponibili agli utenti nei primi mesi del 2014. Per le comunicazioni alla clientela, sia in ambito
informativo che pubblicitario, è stato ampiamente utilizzato il servizio web Mailup, che permette di
inviare massivamente email e sms in tempi rapidi.
Sul lato carte di credito è continuata la commercializzazione dei prodotti offerti da C-Card,
integrando così quelli già esistenti di Cartasì.
Per il progetto di rivitalizzazione del centro storico di Cento è stato svolto un grande lavoro che ha
portato alla progettazione, realizzazione e lancio durante il Settembre Centese della rete wireless
pubblica @CentoWiFi. Per questo progetto la Cassa, insieme alla Fondazione Cassa di Risparmio
di Cento, al Comune di Cento e alle Associazioni di Categoria (ASCOM, Confesercenti,
Confartigianato e CNA) ha sottoscritto un protocollo d’intesa. Per lo sviluppo di questo progetto la
Cassa ha contribuito finanziando una parte dell’importo previsto, investendo notevoli risorse per
affinare, monitorare e pubblicizzare tutti gli aspetti di questa innovazione sul territorio.
Altre attività e iniziative Personale, organizzazione, logistica e sicurezza Nel corso del 2013, la Cassa di Risparmio di Cento S.p.A. ha fatto ricorso al Fondo di solidarietà
per il sostegno del reddito, dell’occupazione, della riconversione e riqualificazione professionale del
personale dipendente delle imprese del settore del credito, istituito presso INPS. L’accordo
aziendale, raggiunto con le OO.SS il 12/06/2013, ha visto l’adesione su base volontaria di 23
colleghi ed ha previsto due “finestre” di ingresso nel suddetto Fondo; la prima prevista il 1/10/2013
(7 dipendenti sono cessati dal servizio con ultimo giorno lavorativo il 30/09/2013) e la seconda
prevista il 1/1/2014 (16 dipendenti sono cessati dal servizio con ultimo giorno lavorativo il
31/12/2013).
Al 31/12/2013 il numero dei dipendenti della Cassa ammontava a 416 unità (includendo in tale
valore i 16 colleghi cessati a far tempo dal 1/1/2014) di cui 387 con contratto a tempo
indeterminato, 5 a tempo determinato e 24 con contratto di apprendistato; erano 428 al 31/12/2012.
Le assunzioni sono state 4 di cui 1 a tempo indeterminato e 3 a tempo determinato; è stata altresì
effettuata una trasformazione di contratto di lavoro da tempo determinato a tempo indeterminato.
Al 31/12/2013 risultavano inoltre in servizio presso la Cassa di Risparmio di Cento S.p.A 16
dipendenti con contratto di somministrazione lavoro (erano a 4 al 31/12/2012).
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L’attività formativa nel 2013 I principali interventi formativi realizzati nel corso del 2013 hanno riguardato il potenziamento
delle competenze dei lavoratori, con l’obiettivo di favorire i processi di innovazione con l’uso di
tecnologie informatiche e con nuovi approcci organizzativi, di fornire assistenza per la
riorganizzazione del lavoro e supporto per il rientro lavorativo delle donne che sono state assenti
per maternità nel periodo 2012-2013, di supportare la riorganizzazione commerciale dell’azienda.
Altri significativi interventi formativi hanno riguardato la formazione in materia di “Sicurezza”,
“Protezione antincendio” e “Primo soccorso”, al fine di ottemperare agli obblighi di formazione ed
informazione del Personale, introdotti dal Decreto Legislativo 9 aprile 2008 n. 81 (Testo Unico in
materia di salute e sicurezza dei lavoratori nei luoghi di lavoro).
Piano formativo “Ricominciamo da noi” Il Piano “Ricominciamo da noi” realizzato mediante il Bando della Regione Emilia Romagna
“Invito a presentare operazioni a sostegno dei territori e della popolazione colpita dagli eventi
sismici - Primo provvedimento”, per il finanziamento dei piani formativi
aziendali/interaziendali/settoriali di imprese con sede nei comuni colpiti dal sisma, si è strutturato in
complessivi 6 progetti formativi, per un totale di 386 ore di formazione d’aula, oltre che un progetto
di accompagnamento, realizzati in buona parte nel corso del 2013, che si concluderanno nel primo
semestre del 2014.
Progetto 1 – “Digitalizzazione dei processi di lavoro”
Obiettivi: Supportare il personale nell’ambito della riorganizzazione aziendale realizzata mediante un progetto
di digitalizzazione dei processi di lavoro
Contenuti: Gestione degli applicativi e strumenti necessari per la digitalizzazione degli archivi cartacei: analisi
e spiegazione dei processi e delle procedure.
Competenze in esito: Capacità di utilizzare in modo completo e professionale sistemi innovativi di archiviazione, operare
correttamente su uno strumento condiviso da tutta l’azienda, capacità di organizzare il lavoro senza
l’utilizzo del supporto cartaceo.
Progetto 2 – “Welcome back”
Obiettivi: Fornire un supporto alle lavoratrici in rientro nei primi mesi del 2013 dalla maternità attraverso un
approccio trasversale; la formazione d’aula si è realizzata a completamento del percorso di
affiancamento individuale finalizzato al reinserimento nei processi di innovazione a cui l’azienda è
andata incontro nell’ultimo anno (v Progetto 7).
Contenuti: - Il cambiamento, cosa è cambiato all'interno dell'organizzazione banca, cosa è cambiato in me
- Formazione sull'evoluzione della cultura bancaria e sul cambiamento in generale.
Competenze in esito: Competenze trasversali utili al reintegro immediato dopo un lungo periodo di assenza, maggior
produttività all’interno dei gruppi di lavoro.
Progetto 3 – “Personal banking”
Obiettivi: Potenziamento delle competenze in ambito commerciale dei Consulenti Personal, per rafforzare la
vicinanza alla clientela e consolidare e migliorare il posizionamento dell’istituto sul territorio.
Contenuti:
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Contenuti specifici riguardanti la normativa e l’operatività della figura del promotore finanziario, il
mercato di riferimento e gli aspetti finanziari collegati.
Competenze in esito: Maggior padronanza delle competenze e conoscenze già acquisite, maggior spendibilità delle figure
senior, rinnovate competenze di comunicazione.
Progetto 4 – “Il passaggio generazionale d’impresa: sostegno al cambiamento”
Obiettivi: Analizzare il panorama dei principali strumenti utili per la gestione del passaggio generazionale
all’interno dell’azienda, al fine di consolidare i rapporti e garantire la fidelizzazione della clientela,
attraverso la cura del rapporto e la capacità di supporto anche emotivo.
Contenuti: - L'analisi del cambiamento;
- Sviluppo organizzativo: ostacoli e sequenze di intervento;
- La gestione delle carriere;
- Team building;
- La diagnosi organizzativa;
- Il passaggio generazionale dell'azienda;
- Il trasferimento dell'impresa al successore e la liquidazione degli eredi legittimari;
- Il patto di famiglia e l'esenzione dell'imposta;
- Orientare l'imprenditore alla luce degli aspetti emotivi razionali tra le strategie legali, fiscali e
finanziarie utili al passaggio d'impresa.
Competenze in esito:
Conoscenze tecniche e maggiori competenze di gestione riguardo al passaggio generazionale
d’impresa.
Progetto 5 – “Consulenza manageriale tra ragione ed emotività”
Obiettivi: Permettere a personale professionalizzato in materia di servizi finanziari di integrare le conoscenze
e competenze acquisite attraverso la certificazione EFPA conseguita, con particolare riferimento a
competenze specifiche riguardanti il rischio d’impresa in un contesto modificato quale quello
dell’Emilia dopo il sisma.
Contenuti: - La gestione dei rischi familiari tra ragione, emozione e metodo;
- Mercati, modelli di servizio, processo di investimento.
Competenze in esito: Competenze specifiche legate all’approccio psicologico al risk management; competenze relative ai
processi d’investimento.
Progetto 6 – “Sinergie commerciali”
Obiettivi: Creare una sinergia tra Gestori Corporate e Gestori Private, in modo da seguire la clientela di
entrambi i segmenti nel miglior modo possibile e da creare nuove possibilità di collaborazione tra le
due Unità.
Contenuti: - Il private banking: approccio dell’azienda;
- Il corporate banking: l’approccio dell’azienda;
- Linee guida per la creazione di sinergie e di un approccio congiunto tra le due unità.
Competenze in esito: Competenze integrative per quanto riguarda il settore private e corporate, in una logica di
integrazione e condivisione delle rispettive strategie commerciali.
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Progetto 7 – Accompagnamento al rientro dalla maternità “Rientro in azienda: tutto uguale/tutto
diverso”
Obiettivi: Supportare le lavoratrici in rientro nel 2013 dalla maternità, attraverso un processo di
accompagnamento che le sostenga, venendo incontro, attraverso l’approccio one-to-one, alle
esigenze specifiche delle singole, in relazione alle loro mansioni. Il Progetto completa la parte di
formazione d’aula di cui al Progetto 2.
Contenuti: - Ripensarsi al lavoro;
- Costruire un piano di autoaggiornamento e formazione;
- Imparare ad utilizzare nuove procedure.
Competenze in esito: Rientro motivato in azienda.
Allineamento con tutte le innovazioni tecniche e metodologiche introdotte in azienda.
Il piano formativo “Ricominciamo da noi” ha coinvolto, nel 2013, complessivamente 80 dipendenti
per 2300 ore di formazione.
Piano formativo “Formazione e informazione dei lavoratori in materia di D.Lgs. 81/2008 - Tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro” Altro significativo intervento formativo effettuato nel secondo semestre 2013, ha riguardato la
formazione e informazione dei lavoratori in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro, in
ottemperanza agli obblighi introdotti dal Decreto Legislativo 9 aprile 2008 n. 81, con particolare
riferimento a:
- formazione obbligatoria per “Preposti” e “Sostituti”, Addetti antincendio e Primo soccorso (24
ore);
- formazione obbligatoria generale per il Personale Aziendale (8 ore).
Il piano formativo suddetto ha interessato, nel 2013, complessivamente 402 dipendenti per un totale
di 5936 ore di formazione.
Oltre alle attività formative relative ai piani sopra citati, nel corso del 2013, sono stati realizzati
interventi formativi riguardanti la normativa antiriciclaggio e la materia assicurativa IVASS.
Sono inoltre, state concluse le attività previste dal Piano Formativo “Apprendistato
professionalizzante” del secondo anno (apprendisti assunti a marzo-aprile 2011) e dal Piano
Formativo “Apprendistato professionalizzante” del terzo anno (apprendisti assunti a marzo 2010).
Nel complesso, l’attività formativa 2013 ha coinvolto 424 dipendenti per un totale di 24.440 ore di
formazione.
Attività di logistica e sicurezza
Durante il 2013 oltre alle svariate attività ordinarie relative alla gestione del patrimonio immobiliare
strumentale e non strumentale, sono state svolte diverse attività straordinarie, di cui una buona parte
ancora legate ai danni causati dal sisma del 2012.
A seguire si elencano in dettaglio i principali interventi effettuati:
• Lavori di ripristino post-sisma nelle filiali di Alberone e Pieve di Cento, e negli immobili di
Vigarano, nella sede di via Matteotti a Cento e di palazzo Rusconi a Cento;
• Ristrutturazione dell’area crediti presso la sede;
• Restauro dello scalone di rappresentanza di Palazzo Rusconi;
• Lavori di messa a norma degli impianti del Salone di Rappresentanza della sede;
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• Apertura della nuova filiale di Modena in via Emilia Est;
• Parziale ristrutturazione della sede Ascom di Cento;
• Rifacimento della copertura dell’archivio centrale in via Bologna a Cento;
• Installazione di nuovi mezzi forti per cassette di sicurezza nelle filiali di San Lazzaro e Bologna
via Murri;
• Allestimento presso il Salone di Rappresentanza della mostra “Testimonianze di un territorio”.
Altre attività organizzative e di gestione dei costi
Nel corso del 2013 si è proseguito nell’implementazione delle procedure di Cedacri al fine di
mantenere costantemente all’avanguardia l’offerta di prodotti e servizi e l’efficienza produttiva
della Cassa soprattutto con riferimento ai canali telematici.
Nel 2013 è proseguito il processo di digitalizzazione dei processi produttivi aziendali attraverso la
tecnologia DDD – Dati da documenti del partner PRB. Lo sforzo iniziale derivante dal cambio
culturale è stato assorbito ed i primi risultati sono fattivamente riscontrabili sia nell’efficienza delle
lavorazioni sia nel miglioramento delle fasi di controllo. I due cantieri sono proseguiti
parallelamente con i risultati di seguito riepilogati:
• Ecological Crc: così è stato identificato il progetto che si occupa della digitalizzazione degli
archivi pregressi. Nel corso del 2013 sono stati digitalizzati gli archivi relativi ai crediti ordinari
(svuotati i 7 armadi situati presso la sede di Cento), la quasi totalità dei mutui ipotecari e
chirografari, gli specimen delle firme, le garanzie in caveau e l’archivio della filiale di Modena
uno, per un totale di 5,9 milioni di fogli. Gli obiettivi tangibili ed intangibili raggiunti possono
essere esemplificati in:
o recupero degli spazi presso la sede con conseguente ristrutturazione dei locali
danneggiati dal sisma per una più efficiente gestione dei posti di lavoro;
o riallocazione della filiale di Modena 1 in locali commercialmente più idonei, con costi di
affitto inferiori e spazi più limitati grazie all’assenza degli archivi;
o più facile accesso alle funzioni interessate alle informazioni contenute nei fascicoli.
• Lean CRC: così è stato identificato il progetto di digitalizzazione dei processi produttivi. In
questo ambito sono stati digitalizzati il 36% del processi della Cassa. Dopo la fase
implementativa si sta procedendo ottimizzando in ottica lean banking i diversi processi attivati.
Dallo scorso mese di dicembre è altresì stata attivata la firma elettronica sulle operazioni di
cassa in tre filiali pilota. I risultati ottenuti fin qui ottenuti sono il recupero di tempo operativo, il
risparmio di materiali (carta, fax, linee telefoniche per fax, bolli per data certa, stampa dei
tabulati, ecc.), la riduzione dei tempi di evasione delle pratiche (lead time), l’aumento della
produttività, il miglioramento del monitoraggio sui rischi operativi.
Il sistema dei controlli La regolamentazione di primo livello (Regolamenti di processo) è stata un valido supporto per
identificare le attività svolte dalle strutture organizzative della Cassa, soprattutto con riferimento al
Regolamento del processo del credito, dal quale sono poi discese le politiche creditizie, alcune
implementazioni procedurali per la gestione informatica e la normativa interna sull’operatività.
L’assetto del Sistema dei Controlli ha l’obiettivo di assicurare la massima coerenza fra le scelte
strategiche e le risultanze delle analisi di esposizione ai rischi, sintetizzate nel Resoconto
I.C.A.A.P., processo di autovalutazione dell’adeguatezza patrimoniale in base al quale ogni banca è
chiamata a misurare la propria esposizione a tutte le tipologie di rischio rilevanti, dei presidi
organizzativi posti a mitigazione e a darne rendicontazione annuale all’Organo di Vigilanza.
32
Il 2 luglio 2013 è stato emanato il 15° aggiornamento delle “Disposizioni di Vigilanza prudenziale
per le Banche” che ha introdotto, dopo un lungo processo di consultazione iniziato nel settembre
2012, significative innovazioni e chiarimenti in materia di:
• Sistema dei controlli interni (capitolo 7);
• Sistema informativo (capitolo 8);
• Continuità operativa (capitolo 9).
La portata degli interventi di adeguamento conseguenti alle citate provvisioni appare rilevante,
imponendo cambiamenti organizzativi ed in alcuni casi strategici. La Cassa ha definito, così come
previsto dalla normativa, la “gap analysis” ed il “master plan degli interventi” di adeguamento
inviati all’Organo di Vigilanza unitamente alla relazione illustrativa. Il processo di adeguamento
alla normativa è iniziato e dovrebbe concludersi nei tempi previsti.
Anche nel corso del 2013 il Servizio Pianificazione e Risk Management ha operato con
l’obiettivo di dare efficace esecuzione a quanto previsto dal Regolamento generale aziendale e di
contribuire al funzionamento organico del Sistema dei Controlli Interni. La principale attività nella
quale il Servizio è coinvolto resta il processo di autovalutazione dell'adeguatezza patrimoniale
(ICAAP); nell'anno appena trascorso si segnalano due importanti progetti nei quali è stato
impegnato il personale assegnato al Servizio: il passaggio in produzione di una nuova procedura per
il controllo di gestione, avvenuto a partire da gennaio 2013, e la gap analysis sul Sistema dei
Controlli Interni ai sensi del 15° aggiornamento della Circolare Banca d'Italia n. 263 del
27/12/2006. Le attività finalizzate al pieno allineamento rispetto a quest'ultima normativa,
coerentemente con i gap rilevati, rappresenterà il principale impegno per tutto il primo semestre
2014.
L’attività svolta dal Servizio Compliance e Antiriciclaggio nel corso dell’anno 2013 è stata
indirizzata al recepimento ed alla verifica dell’applicazione delle norme esterne, che hanno avuto un
principale impatto sui processi e sulle procedure aziendali.
E’ stata dedicata particolare attenzione alla diffusione della cultura di compliance tramite interventi
formativi, rivolti ai dipendenti, sulla gestione dei potenziali rischi derivanti dalla non adeguata
osservanza delle normative in materia di antiriciclaggio e di finanziamento del terrorismo.
L’attività di controllo ha riguardato la verifica della regolarità e correttezza applicata ai servizi di
investimento nei confronti della clientela ed al rispetto delle policy interne.
E’ stata svolta, con una precisa metodologia, l’attività relativa alla gestione dei reclami al fine di
monitorare le eventuali problematiche in essi lamentate e provvedere alla loro rimozione.
Le attività di controllo della Revisione Interna dell’anno 2013, effettuate presso le filiali e gli uffici
della Direzione Generale, hanno teso ad accertare ed evidenziare la presenza di eventuali rischi
attinenti l’attività creditizia e finanziaria ed a segnalare i rischi operativi più significativi, nell’ottica
di una loro rimozione, riduzione o, se ciò non fosse possibile, di un loro monitoraggio.
Particolare attenzione è stata dedicata al controllo del credito, all’intermediazione mobiliare ed
all’antiriciclaggio.
33
La Cassa nel territorio e per il territorio.
Tesorerie La Cassa, alla fine dello scorso anno, ha partecipato al bando di Tesoreria per il Comune di
Galliera, riconfermandosi tesoriere per il prossimo quinquennio. Pertanto rimane invariato, e pari a
10, il numero di Comuni per i quali viene svolta attività di tesoreria: Cento, Mirabello,
Sant’Agostino e Vigarano Mainarda in provincia di Ferrara; Castello D’Argile, Galliera e Pieve di
Cento in Provincia di Bologna; Finale Emilia, Nonantola e Ravarino, in Provincia di Modena.
La Banca ha inoltre partecipato alle gare per la gestione del servizio di cassa di alcuni Istituti
Scolastici, per i quali, storicamente, si è sempre svolta tale attività, confermandosi gestore. Ancora
una volta, con la partecipazione ai bandi si è voluta confermare e dimostrare la vicinanza al
territorio di riferimento, seppur nella consapevolezza dei ridotti ritorni economici del servizio
svolto.
CIGS L’attività di supporto ai lavoratori delle imprese del territorio in crisi, realizzato per mezzo
dell’anticipazione a tasso zero delle indennità di cassa integrazione, in attesa dell’erogazione
dell’INPS, ha mostrato un notevole incremento nel corso dell’anno. A tal fine si è reso
assolutamente indispensabile rinnovare per un ulteriore anno i Protocolli attivati negli anni scorsi, in
collaborazione con le Province di Bologna, Ferrara e Modena.
Dalla nascita di questo strumento, avente origini e motivazioni esclusivamente di carattere sociale
(essendo attività in totale perdita operativa), la Cassa ha supportato ben 1.059 dipendenti di 169
aziende operanti sul territorio di influenza, e di questi 257 dipendenti hanno attivato i rapporti nel
corso del 2013.
Accordi con Consorzi di Garanzia e Associazioni di Categoria La riforma a livello comunitario dei criteri che regolano i requisiti patrimoniali di valutazione delle
aziende e delle banche, negli ultimi anni e soprattutto in una delicata fase congiunturale come quella
in cui versa il paese, ha evidenziato come i Confidi costituiscono strumenti di fondamentale
importanza per l’accesso al credito delle piccole e medie imprese anche se il downgrade subito
dall’Italia ha precluso la ponderazione agevolata, in termini di assorbimento patrimoniale, per i
finanziamenti garantiti dai Confidi ex art. 107 (soggetti vigilati da Banca d’Italia). I Confidi
attualmente convenzionati sono prevalentemente di emanazione delle principali associazioni di
categoria, di tutti i comparti economici. La Cassa, grazie alla collaborazione con i vari Confidi, ha
altresì potuto proporre forme di finanziamento dedicate al supporto delle aziende e degli operatori
economici colpiti dal sisma del maggio 2012, opportunità che sono tuttora operanti. Il perdurare
della recessione e le deboli prospettive di ripresa hanno messo a dura prova il sistema dei Confidi,
ed il 2013 ha fatto registrare un calo dell’operatività in tal senso. I problemi che i Confidi si sono
trovati ad affrontare sono analoghi a quelli del sistema bancario, ma in forma molto più
pronunciata, principalmente a causa delle importanti esposizioni verso posizioni deteriorate che
vanno ad incidere molto negativamente sui coefficienti patrimoniali dei Consorzi. Per fronteggiare
questa situazione sono allo studio, a livello nazionale, soluzioni per rinnovare il sistema dei
consorzi fidi.
La nostra Banca ha inoltre continuato la proficua collaborazione con le associazioni di categoria e al
riguardo sono state rinnovate le convenzioni sia a livello provinciale, con l’accordo Confintesa
Ferrara, che a livello regionale con l’accordo quadro Banche/Cna - Confartigianato regionale.
La Cassa è sempre presente nelle diverse iniziative con le Associazioni sul territorio con le quali ci
si è confrontati sui temi della situazione economica generale e locale. Il Protocollo regionale a
favore del settore agricolo, che resta di primaria importanza strategica per la Cassa, è stato
34
rinnovato ed è stato confermato lo stanziamento di idoneo plafond a disposizione delle imprese
agricole e dei coltivatori diretti.
SISMA 2012 Il proseguimento delle attività già avviate nel 2012 in conseguenza dell’evento sismico hanno
confermato la Cassa tra i principali riferimenti di supporto al territorio, sia per le famiglie sia per le
imprese.
Il plafond di 40 milioni di euro al tasso fisso del 1,50% per 18 mesi, finalizzato all’avvio delle opere
di ripristino e messa in sicurezza degli edifici, è stato gestito in attesa degli aiuti di Stato.
La Cassa ha regolarmente aderito e sono operativi tutti gli accordi con Abi e con Cassa Depositi e
Prestiti, sia per permettere la dilazione del pagamento delle imposte (1^ e 2^ fase), sia per
l’erogazione dei contributi alla ricostruzione concessi tramite Comuni e Regione Emilia Romagna.
Il rinnovo del finanziamento per la dilazione delle imposte dovute fino al 30 novembre 2013
(Plafond Moratoria Sisma 2^ fase) ha comportato erogazioni a favore di 73 aziende e privati, per un
ammontare complessivo di 9,5 milioni di Euro.
Sono proseguiti con frequenza periodica gli incontri istituzionali con gli organismi preposti della
Regione e dell’ABI Emilia Romagna con la presenza della Cassa al tavolo tecnico, costituito per
definire gli aspetti operativi di erogazione.
I contributi alla ricostruzione erogati nel 2013 hanno riguardato 188 privati e 4 aziende, per un
ammontare complessivo di 10,3 milioni di euro, a fronte di 264 ordinanze pervenute per un totale
di contributi assegnati di 31 milioni di euro. E’ infine pienamente operativo il plafond di 10 milioni
di euro destinato a coprire i fabbisogni non coperti dai contributi per la ricostruzione, garantito da
fondo stanziato da Fondazione CRCento e diversi cofidi regionali.
FEI L’attenzione della Cassa verso il territorio e verso le imprese che ne sono la struttura di
sostentamento portante l’ha vista confermarsi parte attiva al progetto che, con la partecipazione di
Commissione Europea, Banca Centrale Europea ed EIF, ha dato la possibilità di erogare
finanziamenti a tassi agevolati per un plafond complessivo di 32 milioni di euro a piccole e medie
imprese dell’Emilia Romagna che intendano rinnovarsi, ampliarsi e crescere, grazie alla garanzia
sul 50% dell’esposizione di ciascun prestito da parte dell’EIF.
L’accordo siglato con l’European Investment Fund - EIF nel dicembre 2012, ha eletto la Cassa
come prima Banca in Italia ad aderire ad un’iniziativa del genere e, in forza di tale accordo nel 2013
sono state protocollate 32 richieste per complessivi 10,3 milioni di euro delle quali ben 23 per 7,2
milioni sono state stipulate ed erogate alle imprese.
E’ sicuramente oggetto di vanto il fatto che nello scorso mese di novembre 2013 abbiamo avuto il
controllo da parte degli ispettori EIF, che dopo aver esaminato, a campione, 20 posizioni le hanno
ritenute tutte ammissibili confermando la validità delle procedure operative e di controllo poste in
essere dalla Cassa.
Altre iniziative In riferimento diverse iniziative poste in essere e alle sponsorizzazioni, anche nel corso del 2013 la
Cassa ha confermato il proprio sostegno al territorio nei più vari ambiti, con l’obiettivo di
migliorare la percezione del brand nei confronti della clientela ed ottenere nuovi contatti.
Carnevale di Cento: storico partner della Cassa, in tale occasione, come negli anni precedenti, i
clienti della Banca hanno ricevuto un tagliando di ingresso gratuito;
Fiera di Cento-Settembre Centese: storica manifestazione a cui la Cassa ha partecipato
direttamente anche con un proprio stand;
M’illumino di meno: iniziativa a livello nazionale mirata alla sensibilizzazione verso il risparmio
energetico;
Sagra delle Sagre: importante evento avvenuto in aprile 2013 sulla piazza di Ferrara;
35
In ambito sportivo ricordiamo erogazioni a favore della Benedetto XIV Basket di Cento
(Tramec), del Volley femminile (Ags Evolution), della Centese Calcio e della Ova Rugby di
Pieve di Cento. In ambito culturale rilevante attenzione è stata prestata alle iniziative del Teatro Giuseppe
Borgatti di Cento (Rassegna Teatrale), ancora attivo presso il Teatro comunale “PalaBorgatti” in
quanto la sede originaria risulta tuttora inagibile per via degli eventi sismici del maggio 2012.
Preme ricordare, inoltre, altre manifestazioni culturali del territorio che la Cassa ha sponsorizzato: il
“Premio Estense” promosso da Unindustria Ferrara e che ha visto Caricento partecipare come
main sponsor; la consegna di Borse di Studio in collaborazione con il Lions Club di Pieve di Cento, nonché gli eventi promossi dalla Fondazione Musica Insieme di Bologna.
Un’importante iniziativa dedicata in particolare alla clientela Private della Cassa è consistita in una
serie di quattro convegni denominati “Patrimoni di Famiglia” svoltisi sulle piazze di Ferrara,
Bologna, Modena e Cento. Le conferenze sono state tenute da Alessandro Gallo, Consulente
strategico esperto in pianificazione patrimoniale.
Per la rivitalizzazione del Centro Storico di Cento è stato inoltre organizzato, all’interno dei locali
della Sede di Cento, un evento ludico dedicato ai bambini, che ha visto la presenza del personaggio
“Geronimo Stilton”. La partecipazione numerosa di famiglie e bambini ha testimoniato il grande
successo dell’ iniziativa.
Ulteriore evento estremamente apprezzato dal mondo “famiglie” è risultato il ciclo di conferenze
“Scuola per genitori” organizzato da Confartigianato Ferrara e promosso dalla Cassa come main
sponsor. Le conferenze hanno visto la partecipazione del Prof. Paolo Crepet (direttore della Scuola)
e di altri illustri relatori. La manifestazione ha riscosso un largo successo ed è stata ampiamente
apprezzata dai partecipanti.
Per la prima volta inoltre, la Cassa ha preso parte all’evento Capodanno a Ferrara, insediandosi
con uno stand ad hoc nel centro storico di Ferrara dall’8 dicembre 2013 fino alla fine di gennaio
2014.
Al fine di garantire un’adeguata visibilità alla Banca sono stati intensificati i contatti con le
redazioni di informazione e relative attività di ufficio stampa. Fra queste ricordiamo i comunicati
stampa relativi ad alcuni rilevanti eventi a cui la Cassa ha partecipato (Ferrara Balloons Festival,
Settembre Centese, Mostra Testimonianze di un territorio, Capodanno a Ferrara), nonché agli eventi
istituzionali organizzati con i vertici dei Comuni che hanno ricevuto un contributo raccolto dalla
Banca, attraverso la sua clientela, i dipendenti e chiunque abbia voluto effettuare una donazione a
favore delle popolazioni colpite dal sisma del 2012.
36
4. RELAZIONE SUL GOVERNO SOCIATARIO ex art. 123-bis Ai sensi dell’art. 123-bis del TUF, la Cassa di Risparmio di Cento ha proceduto alla redazione della
“Relazione sul governo societario” per l’esercizio 2013. Tale relazione - approvata dal Consiglio di
amministrazione il 25 marzo 2014 – è resa disponibile per i Soci e il pubblico sul sito aziendale
www.crcento.it , oltre che in forma cartacea presso la sede sociale e poi in sede assembleare.
5. PATRIMONIO E ASSETTO SOCIETARIO Il patrimonio netto della Cassa al 31/12/2013, al lordo della distribuzione del dividendo, è pari a
191.773 mila euro e risulta così composto:
31/12/2013 31/12/2012 Var.%
Capitale sociale 77.142 77.142 0,0%
Sovraprezzi di emissione 30.851 30.851 0,0%
Riserve 70.584 69.157 2,1%
Riserve da valutazione 5.564 9.951 -44,1%
Strumenti di capitale 0 0
Parziale 184.141 187.101 -1,6%
Utile di esercizio 7.632 2.324 228,4%
Totale patrimonio netto 191.773 189.425 1,2%
Il numero totale delle azioni è pari a 14.949.935 e la ripartizione proprietaria è la seguente:
Fondazione Cassa di Risparmio di Cento n. 7.683.618 azioni (51,40%); Holding “Fondazione Cassa
di Risparmio di Cento” n. 2.338.286 azioni (15,64%); Azionisti privati n. 4.928.031 azioni
(32,96%).
Al 31/12/2013 non sono detenute in portafoglio azioni di propria emissione, che sono negoziate
mediante un sistema di aste settimanali attraverso le quali, nel 2013, sono state scambiate 52.744
azioni della Cassa contro le 99.830 dell’anno precedente. Il prezzo medio ponderato è stato pari a
23,19 euro per azione, per un controvalore di 1,2 milioni di euro. Il titolo ha avuto un trend
sostanzialmente stabile; il prezzo massimo è stato pari a 23,50 mentre il minimo è stato pari a 23.
37
Patrimonio di vigilanza e coefficienti di solvibilità
Il patrimonio di vigilanza al 31/12/2013 risulta pari a 190.169 mila euro. Il coefficiente di solvibilità
di base Tier1 è pari al 11,00% il coefficiente complessivo (Total capital ratio) è pari al 11,63% così
calcolati:
31/12/2013 31/12/2012
Patrimonio di Base prima dei filtri prudenziali 184.415 178.577
Totale dei filtri IAS/IFRS -797 -1.394
Elementi da dedurre dal patrimonio di base -3.888 -1.451
Patrimonio di Base Totale 179.730 175.732
Patrimonio supplementare prima dei filtri prudenziali 17.193 24.442
Totale dei filtri IAS/IFRS -2.866 -3.814
Elementi da dedurre dal patrimonio supplementare -3.888 -1.451
Patrimonio supplementare totale 10.439 19.177
Ulteriori elementi da dedurre 0 0
Patrimonio di vigilanza 190.169 194.909
Attività di rischio ponderate 1.634.462 1.777.581
- per rischio di credito 1.468.593 1.624.961
- per rischio di mercato 7.553 7.731
- per rischio operativo 158.316 144.889
Coefficiente complessivo (Total capital ratio) 11,63% 10,96%
Coefficiente di base (Tier 1 capital ratio) 11,00% 9,89%
6. L’EVOLUZIONE PREVEDIBILE DELLA GESTIONE Nei primi mesi del 2014 si è assistito ad una nuova crisi politica e al cambio di vertice del Governo
nazionale. Al contrario di quanto avvenne lo scorso anno questo non ha provocato volatilità sul
rischio di credito del BTP, anzi, lo spread ha continuato a ridursi. Le prospettive rimangono
improntate verso una diminuzione del premio per il rischio dei paesi periferici anche se i livelli
raggiunti, non accompagnati da politiche di bilancio e di crescita economica adeguati, potrebbero
rappresentare soglie limite (bolla speculativa), quindi foriere di successive tensioni e di ritorno alla
volatilità con conseguenti riflessi sul costo della raccolta diretta.
Per quanto concerne l’evoluzione degli impieghi economici occorre attendere che i timidi segnali di
ripresa economica riscontrati nell’ultimo trimestre del 2013 vengano confermati, per prevedere un
aumento delle richieste di finanziamento da parte delle imprese e dei privati. La Cassa monitorerà
con attenzione l'evoluzione della situazione.
38
7. FATTI DI RILIEVO AVVENUTI DOPO LA CHIUSURA
DELL’ESERCIZIO Si registrano i seguenti eventi degni di nota, ancorché avvenuti dopo il 31/12/2013 :
• Rimborsati 100 milioni di euro di finanziamenti a lungo termine alla Banca Centrale Europea
(LTRO) ed avviata la procedura per la restituzione di altri 150 milioni;
• Inviata la richiesta al MEF per eliminare la garanzia a suo tempo rilasciata su 90 milioni di euro
di obbligazioni emesse dalla Cassa (cosidetti Monti-Bonds);
• Venduti oltre 100milioni di euro di tranche senior della cartolarizzazione Siviglia, che così
risulta completamente ceduta ad investitori istituzionali
• Confermati a tempo indeterminato tutti i colleghi ( nr. 11 ) con il contratto di apprendistato in
scadenza il 28-Febbraio-2014.
39
8. CONCLUSIONI E PROSPETTIVE Con il 2013 si conclude il settimo anno dell’epocale crisi economico/finanziaria iniziata a metà del
2007. La situazione dell’economia europea rimane instabile e la debole fase di ripresa palesa tuttora
innumerevoli rischi di ribasso delle labili prospettive di crescita. Il quadro si presenta ancora più
incerto per l’Italia, per i problemi specifici che riguardano il modello produttivo, l’inefficienza
dell’apparato di supporto e l’elevato debito pubblico. Le problematiche comuni al contesto
nazionale ed europeo sono ulteriormente aggravate per la nostra regione, visto il tessuto produttivo
che la caratterizza ed il territorio in cui insiste la Cassa, che ancora soffre delle conseguenze del
sisma del maggio 2012. Tutti questi eventi lasciano intravedere un anno ancora all’insegna
dell’incertezza e della difesa delle posizioni esistenti. Il Piano Triennale 2013-2015, approvato dal
Consiglio di Amministrazione di codesta Cassa in data 19 marzo 2012, ed ancora estremamente
attuale e coerente con il contesto esterno ed interno, traccia le linee strategiche di governo
dell’azienda che recepiscono e sviluppano lo scenario macro-economico atteso. La Cassa si è quindi
preparata al meglio, anche dal punto di vista strategico, per affrontare le difficoltà che arrivano dal
mondo esterno, ottimizzando tutte le attività interne alla ricerca della massima efficienza ed
efficacia, ma pronta a cogliere le opportunità che potrebbero nascere in un contesto in rapida
evoluzione.
Con tale ottica possiamo concludere che le risultanze del trascorso esercizio sono in linea con gli
obiettivi di piano nonostante il non previsto peggioramento del contesto macro economico ai livelli
rilevati.
Agli Azionisti, a tutti gli stakeholder e alla Clientela rivolgiamo il ringraziamento più vivo per la
fiducia, il sostegno e la collaborazione, che confermano il gradimento per il rapporto professionale
in atto e costituiscono la condizione indispensabile per il conseguimento dei risultati che Vi sono
stati illustrati.
Al Direttore Generale dott. Ivan Damiano desideriamo esprimere il nostro ringraziamento per
l’esito positivo dell’esercizio nel corso del quale ha operato con riconosciuta professionalità e
costante impegno alla guida di una struttura complessa, in un contesto economico – finanziario
particolarmente difficile e imprevedibile e in un quadro concorrenziale molto aggressivo.
Accomuniamo nell’apprezzamento per i risultati e per l’attività svolta i Vice Direttori Generali, i
Dirigenti, i Quadri direttivi e il Personale della Direzione generale e delle Filiali cui indirizziamo un
grato saluto e la riconoscenza della compagine sociale ma anche della comunità servita.
Alla Banca d'Italia nella persona del Direttore della Filiale di Bologna, Dr. Francesco Trimarchi ed
ai suoi collaboratori esprimiamo il vivo ringraziamento per il prezioso supporto e gli importanti
suggerimenti forniti.
Un ringraziamento, infine, ad Abi e ad Acri per il sostegno costante e professionale; alle Università
di Ferrara, Bologna e Modena, agli Enti, alle Amministrazioni territoriali, alle Associazioni di
categoria, agli Ordini professionali, ai Gruppi del volontariato per la collaborazione, utile ed
efficace.
IL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE
40
IPOTESI DI DISTRIBUZIONE DELL'UTILE DELL'ESERCIZIO 2013
UTILE D'ESERCIZIO
7.631.924,00
- assegnazione a Riserva Legale (5% art.24 dello statuto sociale) 381.596,20
- assegnazione a Riserva Statutaria (10% art.24 dello statuto sociale) 763.192,40
-assegnazione a Riserva straordinaria 4.693.143,20
-assegnazione di dividendo unitario di Euro 0,12 alle 14.949.935 azioni ( pay out 23,51% )
1.793.992,20
Totale 7.631.924,00
Dopo la distribuzione dell'Utile come da IPOTESI il Patrimonio risulta così composto :
Voce 130 - Riserve da valutazione 5.563.739,50
Voce 150 - Strumenti di capitale 0,00
Voce 160 - Riserve 76.421.868,56
Voce 170 - Sovraprezzi di emissione 30.851.329,00
Voce 180 - Capitale 77.141.664,60
Totale Patrimonio netto
189.978.601,66
41
SCHEMI
DEL BILANCIO 2013
DELL’IMPRESA
Approvato dal CdA del 25 -Marzo-2014
Progetto del Consiglio di Amministrazione
Approvato dalla Assemblea degli Azionisti del 29-Aprile-2014
42
STATO PATRIMONIALE
VOCI DELL'ATTIVO
31/12/2013 31/12/2012
10. Cassa e disponibilità liquide 15.372.681 17.084.319
20. Attività finanziarie detenute per la negoziazione 3.893.793 4.956.198
40. Attività finanziarie disponibili per la vendita 698.614.745 665.195.090
60. Crediti verso banche 56.941.559 97.343.981
70. Crediti verso clientela 1.879.719.752 1.885.858.431
80. Derivati di copertura 2.099.643 4.210.200
110. Attività materiali 45.337.498 43.212.814
120. Attività immateriali 1.973.475 29.279
130. Attività fiscali 35.928.574 24.437.076
a) correnti 12.651.996 7.928.464
b) anticipate 23.276.578 16.508.612
150. Altre attività 34.226.087 32.313.870
TOTALE ATTIVO 2.774.107.807 2.774.641.258
43
STATO PATRIMONIALE
VOCI DEL PASSIVO E DEL PATRIMONIO NETTO
31/12/2013 31/12/2012
10. Debiti verso banche 463.401.445 478.152.208
20. Debiti verso clientela 1.503.697.752 1.398.182.549
30. Titoli in circolazione 526.452.715 612.261.791
40. Passività finanziarie di negoziazione 4.127.520 4.652.522
60. Derivati di copertura 164.501 182.632
80. Passività fiscali 21.038.789 19.631.453
a) correnti 12.210.678 8.335.671
b) differite 8.828.111 11.295.782
100. Altre passività 57.008.260 64.475.315
110. Trattamento di fine rapporto del personale 3.889.565 4.331.615
120. Fondi per rischi ed oneri 2.554.665 3.346.609
b) altri fondi 2.554.665 3.346.609
130. Riserve da valutazione 5.563.740 9.950.637
160. Riserve 70.583.937 69.157.106
170. Sovrapprezzi di emissione 30.851.329 30.851.329
180. Capitale 77.141.665 77.141.665
200. Utile d'esercizio 7.631.924 2.323.827
TOTALE PASSIVO E PATRIMONIO NETTO 2.774.107.807 2.774.641.258
44
CONTO ECONOMICO
31/12/2013 31/12/2012
10. Interessi attivi e proventi assimilati 81.948.021 92.341.091
20. Interessi passivi e oneri assimilati (40.221.431) (44.993.761)
30. Margine di interesse 41.726.590 47.347.330
40. Commissioni attive 28.275.523 28.101.221
50. Commissioni passive (3.444.736) (3.501.583)
60. Commissioni nette 24.830.787 24.599.638
70. Dividendi e proventi simili 285.105 123.954
80. Risultato dell'attività di negoziazione 1.204.846 (448.773)
90. Risultato dell'attività di copertura 61.680 178.574
100. Utile (perdite) da cessione o riacquisto di 27.352.068 14.778.187
a) crediti (263.780) (1.054.244)
b) attività finanziarie disponibili per la vendita 27.641.661 12.714.658
d) passività finanziarie (25.813) 3.117.773
120. Margine di intermediazione 95.461.076 86.578.910
130. Rettifiche/riprese di valore nette per deterioramento di : (33.080.358) (32.449.824)
a) crediti (30.390.126) (30.897.556)
b) attività finanziarie disponibili per la vendita (2.541.695) (1.872.548)
d) altre operazioni finanziarie (148.537) 320.280
140. Risultato netto della gestione finanziaria 62.380.718 54.129.086
150. Spese amministrative (53.701.380) (47.192.455)
a) spese per il personale (32.561.431) (27.573.203)
b) altre spese amministrative (21.139.949) (19.619.252)
160. Accantonamenti netti ai fondi per rischi ed oneri (369.900) (1.207.123)
170. Rettifiche/riprese di valore nette su attività materiali (2.290.732) (2.825.934)
180. Rettifiche/riprese di valore nette su attività immateriali (463.711) (6.033)
190. Altri oneri/proventi di gestione 6.363.674 5.408.571
200. Costi operativi (50.462.049) (45.822.974)
240. Utili (Perdite) da cessione di investimenti 13.255 2.715
250. Utile della operatività corrente al lordo delle imposte 11.931.924 8.308.827
260. Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente (4.300.000) (5.985.000)
270. Utile della operatività corrente al netto delle imposte 7.631.924 2.323.827
290 Utile d'esercizio 7.631.924 2.323.827
45
PROSPETTO DELLA REDDITIVITA’ COMPLESSIVA
31/12/2013 31/12/2012
10. Utile d'esercizio 7.631.924 2.323.827
Altre componenti reddituali al netto delle imposte senza rigiro a conto economico
40. Piani a benefici definiti 144.524 (543.139 )
Altre componenti reddituali al netto delle imposte con rigiro a conto economico
90. Copertura dei flussi finanziari (17.799 ) -
100. Attività finanziarie disponibili per la vendita (4.513.622 ) 9.470.765
130. Totale altre componenti reddituali al netto delle imposte (4.386.897 ) 8.927.627
140. Redditività complessiva (voce 10+130) 3.245.027 11.251.454
46
PROSPETTO DELLE VARIAZIONI DI PATRIMONIO NETTO AL 31.12.2012
Allocazione risultato di Periodo
Variazioni dell'esercizio
Re
dd
itiv
ità
co
mp
lessiv
a a
l 31.1
2.1
2
Patr
imo
nio
nett
o a
l 31.1
2.1
2
Variaz. di riserve
Operazioni sul patrimonio netto
Esistenze al
31.12.2011 (*)
Modifica saldi di
apertura
Esistenze al
01.01.2012 Riserve
Dividendi e altre
destinaz.
Emiss. nuove azioni
Acq. azioni
proprie
Distribuz. straord.
Dividendi
Var. strumenti
di capitale
Derivati su az.
proprie
Stock options
Capitale sociale
a) azioni ordinarie 67.498.956
67.498.956
9.642.709
77.141.665
b) altre azioni
-
Sovrapprezzo emissioni 30.851.329 30.851.329
30.851.329
Riserve:
a) di utili 61.963.014
61.963.014 1.720.949
63.683.963
b) altre riserve 5.473.143
5.473.143
5.473.143
Riserve da valutazione: 10.705.152
10.705.152
(9.682.142 )
8.927.627 9.950.637
Strumenti di capitale
-
Azioni proprie
-
Utile di esercizio 3.978.541 3.978.541 (1.623.926 ) (2.354.615 ) 2.323.827 2.323.827
Patrimonio netto 180.470.135 - 180.470.135 97.023 (2.354.615 ) (9.682.142 ) 9.642.709 - - - - - 11.251.454 189.424.564
(*) I dati dell’esercizio 2011 sono stati rideterminati rispetto a quanto originariamente pubblicato per l’applicazione retrospettiva della nuova versione dello IAS 19.
47
PROSPETTO DELLE VARIAZIONI DI PATRIMONIO NETTO AL 31.12.2013
Allocazione risultato di Periodo
Variazioni dell'esercizio
Re
dd
itiv
ità
co
mp
lessiv
a a
l 31.1
2.1
3
Patr
imo
nio
nett
o a
l 31.1
2.1
3
Variaz.
di riserve
Operazioni sul patrimonio netto
Esistenze
al 31.12.2012
Modifica saldi di
apertura
Esistenze al
01.01.2013 Riserve
Dividendi e altre
destinaz.
Emiss. nuove azioni
Acq. azioni
proprie
Distribuz. straord.
Dividendi
Var. strumenti
di capitale
Derivati su az.
proprie
Stock options
Capitale sociale
a) azioni ordinarie 77.141.665
77.141.665
77.141.665
b) altre azioni
-
Sovrapprezzo emissioni 30.851.329 30.851.329
30.851.329
Riserve:
a) di utili 63.683.963
63.683.963 1.426.831
65.110.794
b) altre riserve 5.473.143
5.473.143
5.473.143
Riserve da valutazione: 9.950.637
9.950.637
X
(4.386.897 ) 5.563.740
Strumenti di capitale
-
Azioni proprie
-
Utile (Perdita) di esercizio 2.323.827
2.323.827 (1.426.831 ) (896.996 ) 7.631.924 7.631.924
Patrimonio netto 189.424.564 - 189.424.564 - (896.996 ) - - - - - - - 3.245.027 191.772.595
48
RENDICONTO FINANZIARIO
A. ATTIVITA' OPERATIVA 31/12/2013 31/12/2012
1. Gestione 46.315.352 42.779.145
- risultato d'esercizio (+/-) 7.631.924 2.323.827
- plus/minusvalenze su attività finanziarie detenute per la negoziazione 518.963 2.854.542
e su attività/passività finanziarie valutate al fair value (-/+) - plus/minusvalenze su attività di copertura (+/-) (61.680) (178.574)
- rettifiche/riprese di valore nette per deterioramento (+/-) 27.265.545 25.332.899
- rettifiche/riprese di valore nette su immob. materiali (+/-) 2.290.732 2.825.934
- rettifiche/riprese di valore nette su immob. immateriali (+/-) 463.711 6.033
- acc.ti netti a fondi rischi ed oneri ed altri costi/ricavi (+/-) 369.900 1.207.123
- imposte e tasse non liquidate (+) 4.300.000 5.985.000
- rettifiche/riprese di valore nette dei gruppi di att. In via dismissione al - -
netto dell'effetto fiscale
- altri aggiustamenti (+-) 3.536.257 2.422.361
2. Liquidità generata/assorbita dalle attività finanziarie (24.469.097) (473.075.846)
- attività finanziarie detenute per la negoziazione 217.538 7.963.689
- attività finanziarie valutate al fair value - -
- attività finanziarie disponibili per la vendita (37.746.252) (485.257.858)
- crediti verso banche : a vista (15.977.995) 1.636.518
- crediti verso banche : altri crediti 56.252.321 48.802.641
- crediti verso clientela (18.385.785) (38.981.451)
- altre attività (8.828.924) (7.239.386)
3. Liquidità generata/assorbita dalle passività finanziarie (15.837.573) 333.855.609
- debiti verso banche : a vista (11.677.735) 4.211.357
- debiti verso banche : altri debiti (5.597.599) 307.312.870
- debiti verso clientela 105.001.830 132.096.390
- titoli in circolazione (83.691.677) (144.301.927)
- passività finanziarie di negoziazione (525.002) (789.664)
- passività finanziarie valutate al fair value - -
- altre passività (19.347.390) 35.326.583
Liquidità netta generata/assorbita dall'attività operativa 6.008.682 (96.441.093)
B. ATTIVITA' DI INVESTIMENTO
1. Liquidità generata da 265 12.841
- vendite di partecipazioni - -
- dividendi incassati su partecipazioni - -
- vendite/rimborsi di attività finanziarie detenute sino alla scadenza - -
- vendite di attività materiali 265 12.841
- vendite di attività immateriali - -
- vendite di rami d'azienda - -
2. Liquidità assorbita da (6.823.589) (785.066)
- acquisti di partecipazioni - -
- acquisti di attività finanziarie detenute sino alla scadenza - -
- acquisti di attività materiali (4.415.682) (749.755)
- acquisti di attività immateriali (2.407.907) (35.311)
- acquisti di rami d'azienda - -
Liquidità netta generata/assorbita dall'attività d'investimento (6.823.324) (772.225)
C. ATTIVITA' DI PROVVISTA
- emissioni/acquisti di azioni proprie - -
- emissioni/acquisti di strumenti di capitale - -
- distribuzione dividendi e altre finalità (896.996) (2.354.615)
Liquidità netta generata/assorbita dall'attività di provvista (896.996) (2.354.615)
LIQUIDITA' NETTA GENERATA/ASSORBITA NELL'ESERCIZIO (1.711.638) (99.567.933)
Riconciliazione
Voci di bilancio 31/12/2013 31/12/2012
Cassa e disponibilità liquide all'inizio dell'esercizio 17.084.319 116.652.252
Liquidità totale netta generata/assorbita nell'esercizio (1.711.638) (99.567.933)
Cassa e disponibilità liquide alla fine dell'esercizio 15.372.681 17.084.319
49
NOTA INTEGRATIVA
Parte A – Politiche contabili pag. 50
Parte B – Informazioni sullo stato patrimoniale pag. 82
Parte C – Informazioni sul conto economico pag. 115
Parte D – Redditività complessiva pag. 130
Parte E – Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura pag. 131
Parte F – Informazioni sul patrimonio pag. 169
Parte G – Operazioni di aggregazioni di imprese o rami d’azienda pag. 173
Parte H – Operazioni con parti correlate pag. 174
Parte I – Accordi di pagamento basati su propri strumenti patrimoniali pag. 177
Parte L – Informativa di settore pag. 178
50
Parte A – Politiche Contabili
A.1 – PARTE GENERALE Sezione 1 – Dichiarazione di conformità ai principi contabili internazionali
Il bilancio al 31 dicembre 2013 della Cassa di Risparmio di Cento, Società per Azioni, in
applicazione dell’art. 4 del D. Lgs. 28 febbraio 2005 n. 38, è redatto secondo i principi contabili
emanati dall’International Accounting Standards Board (IASB) e le relative interpretazioni
dell’International Financial Reporting Interpretations Committee (IFRIC) ed omologati dalla
Commissione Europea, come stabilito dal Regolamento Comunitario n. 1606 del 19 luglio 2002.
I principi contabili applicati per la redazione del presente bilancio sono quelli in vigore al 31
dicembre 2013 (inclusi i documenti interpretativi SIC e IFRIC) il cui elenco è riportato negli
allegati del presente bilancio.
La Cassa di Risparmio di Cento non detiene partecipazioni di controllo e non rappresenta pertanto
una capogruppo ai sensi della normativa di vigilanza. In tale contesto la banca non ritiene di essere
tenuta alla redazione del bilancio consolidato in quanto non ne ricorrono i presupposti ai sensi
dell’art. 24 D.Lgs n. 87/1992.
Nuovi principi contabili o variazione di principi contabili già esistenti
Di seguito si descrivono le principali modifiche dei principi contabili, approvati dallo IASB ed
omologati dalla Commissione Europea, che risultano attinenti alle fattispecie presenti nella banca e
i cui effetti in termini di informativa sono stati recepiti nel 2° aggiornamento del 21 gennaio 2014
della Circolare 262.
- IAS 1 Presentazione del bilancio (Reg. CE n, 475 del 05/06/2012): le modifiche introdotte
riguardano il prospetto della redditività complessiva al fine di garantire una maggiore chiarezza
espositiva. In particolare viene richiesta una separata indicazione delle componenti che in futuro
non saranno oggetto di rigiro a conto economico da quelle che invece potranno essere riversate
nell’utile (perdita) dell’esercizio, al verificarsi di determinate condizioni. La Cassa redige il
Prospetto della redditività sulla base delle indicazioni della Banca d’Italia che nell’ambito della
Circolare n. 262/05 stabilisce in modo vincolante gli schemi di bilancio e le relative modalità di
compilazione.
- IAS 19 Benefici per dipendenti (Reg. CE n. 475 del 05/06/2012): la Cassa si è avvalsa della
facoltà, concessa dal principio, di applicare anticipatamente la nuova versione nel bilancio
dell’esercizio chiuso al 31 dicembre 2012. Il principale elemento di novità, in relazione alla realtà
della Cassa, è rappresentato dall’obbligo della contabilizzazione degli utili/perdite attuariali, relative
al trattamento di fine rapporto e all’onere premio di fedeltà, in contropartita ad una riserva di
patrimonio netto anziché a conto economico come avveniva precedentemente.
51
- IFRS 13 Valutazione del fair value (Reg. 1255/2012 del 11/12/2012): tale nuovo principio ha lo
scopo di armonizzare e unificare in un unico documento le regole di misurazione al fair value e la
relativa informativa. Tale principio definisce il fair value come il prezzo al quale avrebbe luogo una
regolare operazione tra partecipanti al mercato, alla data di valutazione, indipendentemente dal fatto
che quel prezzo sia osservabile direttamente o che venga stimato utilizzando specifiche tecniche di
valutazione. Il fair value non rappresenta più quindi un valore equo per ricavare il quale occorre
porsi dal punto di vista dell’acquirente o del venditore ma è nella sostanza un prezzo di chiusura.
- IFRS 7 – Informazioni integrative - Compensazione delle attività e passività finanziarie (Reg. CE
1256 del 13/12/2012): con tale modifica viene richiesta una maggiore informativa per gli strumenti
finanziari soggetti ad accordi-quadro di compensazione al fine di consentire agli utilizzatori del
bilancio di valutare gli effetti reali o potenziali di tutti gli accordi compensazione sulla situazione
finanziaria dell’entità.
- IFRS 1, IAS 16, IAS 32 e IAS 34 –(Reg. CE n. 301 del 27/03/2013): si tratta dell’omologazione
del “Ciclo annuale dei miglioramenti 2009-2011 dei principi contabili internazionali” approvati
dallo IASB in data 17 maggio 2012. L’obiettivo di tali limitate modifiche è quello di risolvere
incoerenze riscontrate nell’insieme degli IFRS oppure apportare chiarimenti di carattere
terminologico.
Sezione 2 – Principi generali di redazione
Il Bilancio è costituito dallo stato patrimoniale, dal conto economico, dal prospetto delle variazioni
di patrimonio netto, dal rendiconto finanziario, dal prospetto della redditività complessiva e dalla
nota integrativa ed è inoltre corredato dalla relazione sull’andamento della gestione.
La predisposizione degli schemi di bilancio e il contenuto della nota integrativa è coerente con le
disposizioni fornite da Banca d’Italia nella circolare n. 262 del 22 Dicembre 2005 e relativi
aggiornamenti del 18 novembre 2009 e del 21 gennaio 2014.
Il bilancio è stato redatto in base al principio del costo storico, tranne che per gli strumenti
finanziari derivati e le attività finanziarie destinate alla vendita che sono iscritte al fair value (valore
equo). Il valore contabile delle attività e passività che sono oggetto di operazioni di copertura del
valore equo e che sarebbero altrimenti iscritte al costo, è rettificato per tenere conto delle variazioni
del valore equo attribuibile ai rischi oggetto di copertura.
In conformità a quanto disposto dall’art. 5 del D. Lgs. n. 38/2005, il bilancio è redatto utilizzando
l’Euro quale moneta di conto. Gli importi dei prospetti contabili sono espressi in unità di Euro,
mentre i dati riportati nella nota integrativa sono espressi in migliaia di Euro.
Il bilancio è redatto in applicazione dei principi generali previsti dai principi contabili omologati
dalla Commissione europea e illustrati nella Parte A.2 della presente Nota integrativa.
Le operazioni poste in essere dalla società sono rilevate in base alla data di regolamento, i contratti
derivati per data di contrattazione, i dati economici e patrimoniali sono rilevati secondo il principio
della contabilizzazione per competenza ed in base all’assunzione di funzionamento e continuità
aziendale. Nella redazione del bilancio si è tenuto conto dei principi generali di rilevanza e
significatività dell’informazione e della prevalenza della sostanza sulla forma. Ogni classe rilevante
di voci simili è esposta distintamente nel bilancio. Le voci di natura o destinazione dissimile sono
presentate distintamente a meno che siano irrilevanti. Le attività e le passività, i proventi ed i costi
52
non sono compensati salvo nei casi in cui ciò sia espressamente richiesto o consentito da un
principio o da una interpretazione.
I ratei e risconti attivi ed i ratei e risconti passivi riferiti ai principali aggregati patrimoniali sono
stati ricondotti alle rispettive voci di riferimento, gli altri sono esposti fra le “altre attività” o “altre
passività”.
I prospetti contabili e la nota integrativa presentano, oltre agli importi relativi all’esercizio di
riferimento, anche i corrispondenti dati di raffronto riferiti all’esercizio chiuso al 31 dicembre 2012.
Informazioni sulla continuità aziendale
Nella redazione del presente documento si è ritenuto appropriato l’utilizzo del presupposto della
continuità aziendale. Si ritiene infatti che, allo stato attuale, non sussistano incertezze circa la
capacità della banca di proseguire la propria attività in continuità aziendale in conformità a quanto
previsto dal principio contabile internazionale IAS 1. I criteri di valutazione adottati sono pertanto
coerenti con tale presupposto e rispondono ai principi di competenza, di rilevanza e significatività
dell’informazione contabile e di prevalenza della sostanza economica sulla forma giuridica. Tali
criteri non hanno subito modifiche rispetto all’esercizio precedente.
Contenuto dei prospetti
Stato patrimoniale e conto economico
Gli schemi dello stato patrimoniale e del conto economico sono costituiti da voci e sottovoci. Negli
schemi non sono riportate le voci che non presentano importi né per l’esercizio corrente né per
quello precedente.
Nel prospetto di conto economico i ricavi sono indicati senza segno mentre i costi sono racchiusi fra
parentesi tonde come previsto dalla normativa (convenzione grafica di esposizione che equivale ai
numeri preceduti dal segno meno).
Prospetti delle variazioni del patrimonio netto
Il prospetto delle variazioni del patrimonio netto riflette quanto previsto dalla Circolare n.262/2005
della Banca d’Italia ed evidenzia la composizione e la movimentazione delle voci di patrimonio
netto intervenuta nell’esercizio di riferimento del bilancio ed in quello precedente.
Prospetto reddititivà complessiva
Nel prospetto della redditività complessiva sono indicati l’utile/perdita dell’esercizio e le variazioni
delle attività contabilizzate nell’esercizio in contropartita delle riserve da valutazione.
Rendiconto finanziario
Il prospetto dei flussi finanziari dell’esercizio di riferimento del bilancio e di quello precedente è
stato predisposto seguendo il metodo indiretto ed è evidenziata la liquidità netta generata
dall’attività operativa, dall’attività di investimento e dall’attività di provvista.
Nel prospetto i flussi generatisi nel corso dell’esercizio sono indicati senza segno, mentre quelli
assorbiti sono racchiusi fra parentesi tonde.
53
Sezione 3 – Eventi successivi alla data di riferimento del bilancio
Non si segnalano eventi successivi alla data di riferimento del bilancio in aggiunta a quanto già
riportato nell’apposita sezione della relazione sulla gestione.
Sezione 4 – Altri aspetti
Informativa comparativa
Secondo quanto previsto dal principio contabile internazionale IAS 1 “Presentazione del Bilancio”,
sono fornite le informazioni comparative del precedente esercizio. La classificazione nelle voci del
bilancio è omogenea con quelle dell’esercizio di raffronto
Trattamento contabile della interessenza azionaria detenuta in Banca d’Italia
La Cassa ha detenuto, sino al 31 dicembre 2013, 311 quote di partecipazione al capitale di Banca
d’Italia per un valore nominale di euro 160,62. Tali quote classificate nel portafoglio delle “Attività
finanziare disponibili per la vendita” erano iscritte a bilancio per un valore contabile pari a 2.902
mila euro corrispondente al valore di rivalutazione conseguente all’applicazione della cosiddetta
“Legge Amato” (D.Lgs 218 del 1990).
Per effetto del Decreto Legge n. 133 del 30 novembre 2013, convertito con la Legge n.5 del 29
gennaio 2014, Banca d’Italia, che è un istituto di diritto pubblico, ha aumentato il proprio capitale
sociale mediante l’utilizzo di riserve statutarie, da 156.000 euro a 7,5 miliardi. Tale nuovo capitale è
suddiviso in quote nominative di partecipazione di euro 25.000 ciascuna emesse ed assegnate ai
partecipanti al capitale di Banca d’Italia in proporzione alle rispettive partecipazioni.
Tali quote di partecipazione sono dotate di diritti partecipativi (ovvero di governance) e
patrimoniali sostanzialmente diversi rispetto a quelli relativi alle quote detenute fino al 31 dicembre
2013.
In particolare, per quanto concerne il primo aspetto, la legge ha stabilito che le quote del capitale
possono appartenere solo a soggetti giuridici italiani di natura “finanziaria”: banche, imprese di
assicurazione, fondazioni bancarie, enti e istituti di previdenza, fondi pensione; che ciascun
partecipante non possa detenere, direttamente o indirettamente, più del 3% del capitale,
sterilizzando da subito il diritto di voto delle quote in eccedenza rispetto a questo limite e dando ai
detentori un periodo di 36 mesi dalla data di entrata in vigore del nuovo statuto per adeguarsi alla
disposizione.
Circa i diritti economici, come detto, la legge ha autorizzato Banca d’Italia ad aumentare il capitale
a 7,5 miliardi e stabilendo che i diritti patrimoniali delle nuove quote vengano limitati al capitale
sociale e al dividendo, che deve essere prelevato dagli utili netti e non può superare il 6% del
capitale. Trascorsi i 36 mesi consentiti per adeguarsi al nuovo limite di possesso del 3%, le quote
eccedenti tale limite perderanno, oltre al diritto di voto, anche il diritto al percepimento del
dividendo.
Le modifiche statutarie, novando profondamente i diritti dei partecipanti, hanno mutato
radicalmente e sostanzialmente la natura dei titoli rappresentativi delle quote di partecipazione al
capitale della Banca d’Italia rispetto a quelli antecedenti la riforma.
In considerazione delle norme sopra riportate e dei pareri che in considerazione della singolarità
della fattispecie sono stati divulgati dall’ABI, la Cassa ha provveduto alla:
54
- cancellazione delle vecchie quote (cosiddetta “derecognition”) per un importo pari ad euro
2.902.204;
- iscrizione, al 31 dicembre 2013 data di decorrenza dello Statuto, delle nuove quote “ex novo”
ricevute in sostituzione delle precedenti per euro 7.775.000 rappresentanti il valore di fair value
delle stesse quote;
- contabilizzazione, a voce 100b) di conto economico, della plusvalenza di euro 4.872.796,
derivante dalla differenza tra il valore di fair value delle nuove quote e il valore contabile delle
precedenti azioni;
- contabilizzazione, a voce 150b) di conto economico, di euro 932.980 quale imposta sostitutiva
sulla plusvalenza di cui al punto precedente, così come stabilito dal comma 148 della “Legge di
Stabilità” 2014.
Diamo atto che la Consob con Comunicazione n. DIE/0018881 del 10 marzo 2014 e la stessa
autorità assieme a Banca d’Italia e IVASS con un comunicato stampa del 11 marzo 2014 hanno
evidenziato che, in considerazione dei complessi profili di unicità e atipicità che caratterizzano
l’operazione, stanno effettuando approfondimenti presso sedi internazionali sul trattamento
contabile da adottare nei bilanci redatti secondo i principi contabili internazionali IAS/IFRS ed
hanno richiesto agli amministratori delle società detentrici delle quote di adottare, in sede di
approvazione del bilancio 2013, le modalità di contabilizzazione dell’operazione ritenute più
appropriate a soddisfare i criteri previsti dai principi contabili internazionali.
La Cassa ha preso atto degli approfondimenti in corso e sulla base dei pareri giuridici e contabili
divulgati dall’ABI, in considerazione dei profili giuridici e patrimoniali delle nuove quote
sostanzialmente diversi da quelli ragionevolmente attribuibili alle quote annullate, ha ritenuto
appropriato procedere, come sopra indicato, alla cancellazione delle quote annullate ed
all’iscrizione delle nuove quote ottenute in cambio al fair value, con iscrizione a conto economico
della differenza di valore emergente.
In considerazione della non prevedibile presenza di un mercato attivo per volumi e prezzi e del
relativo intento di detenzione si è ritenuto di classificare le nuove quote nel portafoglio delle
“Attività finanziarie disponibili per la vendita”.
Moratorie sui mutui conseguenti al sisma del maggio 2012
Nel Bilancio2012 sono stati illustrati in modo ampio ed esauriente gli effetti del sisma dello scorso
anno, alcuni degli effetti finanziari si protrarranno nel tempo, in particolare la moratoria dei mutui
come da DL.74 del 6-6-2012, che ha coinvolto 6.060 mutui, per i quali l’incasso delle rate fu
sospeso da giugno a novembre.
Nei fatti per gestire la moratoria senza “gravare” in alcun modo sui mutuatari, per ciascun mutuo
coinvolto dalla moratoria le rate sospese sono state di fatto spostate alla fine di ciascun mutuo.
Le quote capitale non incassate ammontavano a 37.431 mila euro e verranno incassate alla fine dei
rispettivi piani d’ammortamento. La quota di interessi non incassati evidenziata nel bilancio 2012
ammontava ad 8.429 mila euro, per una precisa scelta della Cassa tali interessi di ciascun mutuo
sottoposto a moratoria, verranno semplicemente recuperati sulle rate residue, senza capitalizzare
ulteriori interessi, in modo da pesare nel minor modo possibile sull’importo delle rate, anche se ciò
evidentemente causa un danno finanziario rilevante alla Cassa. Al 31 dicembre 2013 fra gli attivi
della Cassa residuano 7.061 mila euro di interessi per moratoria ex. DL74 con incassi nel periodo
per 1.368 mila euro, pari quindi al 16,23% del totale interessi slittati.
Al termine della moratoria di legge la Cassa ha concesso ai clienti/mutuatari realmente danneggiati
di richiedere una ulteriore moratoria sino al 30/6/2013 poi prorogata al 31/12/2013.
55
Finanziamenti per il pagamento delle imposte.
Il DL 174 del 10/10/2012 ha disposto che per il pagamento delle imposte e dei contributi le aziende
dei comuni coinvolti dal sisma possano accedere a finanziamenti agevolati con garanzia dello stato.
La Cassa ha erogato 165 finanziamenti, rifinanziati dalla Cassa Depositi e Prestiti, che
ammontavano a 33.883 mila euro al 31/12/2012 ed ammontano a 27.215 mila euro al 31/12/2013.
Nel corso dell’esercizio 2013, con l’adesione alla nuova convenzione ABI e Cassa Depositi e
Prestiti cosiddetta “II fase”, sono stati erogati nuovi fondi per 9.531 mila euro a circa 70 clienti.
Finanziamenti per la ricostruzione Nel corso dell’esercizio 2013 la Cassa ha effettuato erogazioni di finanziamenti per la ricostruzione
in relazione al rilascio delle ordinanze dei Comuni emesse in favore dei privati per 9.006 mila euro
sempre rifinanziati dalla Cassa Depositi e Prestiti.
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A.2 – PARTE RELATIVA ALLE PRINCIPALI VOCI DI
BILANCIO
In questo capitolo sono indicati i Principi contabili adottati per la predisposizione del bilancio al 31
dicembre 2013. L’esposizione dei principi contabili adottati da Cassa di Risparmio di Cento,
Società per Azioni, è effettuata con riferimento alle fasi d’iscrizione, classificazione, valutazione e
cancellazione delle diverse poste dell’attivo e del passivo. Per ciascuna delle suddette fasi è
riportata, ove rilevante, anche la descrizione dei relativi effetti economici.
1. Attività finanziarie detenute per la negoziazione
Criteri di iscrizione L’iscrizione iniziale delle attività finanziarie avviene per data di regolamento per i titoli di debito e
per i titoli di capitale ed alla data di sottoscrizione per i contratti derivati. Al momento del
regolamento i titoli di debito ed i titoli di capitale sono registrati al fair value, senza considerare i
costi o proventi di transazione.
Criteri di classificazione Sono classificati in questa categoria i titoli di debito, i titoli di capitale ed il valore positivo dei
contratti derivati detenuti con finalità di negoziazione. Fra i contratti derivati di negoziazione sono
compresi anche i contratti derivati incorporati che sono stati oggetto di separata rilevazione quando
ricorrono le seguenti circostanze:
- le caratteristiche economiche e il rischio del derivato incorporato non sono strettamente
correlate con quelle del contratto ospite;
- gli strumenti incorporati, anche se separati, soddisfano la definizione di derivato.
- lo strumento ibrido non è oggetto di valutazione al fair value con iscrizione delle differenze a
conto economico.
Non è ammesso il trasferimento ad altre categorie salvo il caso in cui si sia in presenza di eventi
inusuali e che difficilmente si posso ripresentare nel breve periodo.
Criteri di valutazione Successivamente alla rilevazione iniziale, le attività finanziarie detenute per la negoziazione sono
valutate al fair value. Gli effetti dell’applicazione di tale criterio di valutazione sono attribuiti al
conto economico.
Per la determinazione del fair value degli strumenti finanziari quotati in un mercato attivo, sono
utilizzate le quotazioni di mercato. In assenza di un mercato attivo, si fa riferimento a modelli di
stima/valutazione comunemente utilizzati, che tengono conto di tutti i fattori di rischio degli
strumenti: valore di realizzo determinato con riferimento a titoli quotati aventi analoghe
caratteristiche, calcoli di flussi di cassa scontati, modelli di determinazione del prezzo delle opzioni,
valori di recenti transazioni comparabili, della solvibilità del debitore e del rischio paese dello
stesso.
I titoli di capitale e gli strumenti derivati che hanno per oggetto titoli di capitale, per i quali non sia
possibile determinare il fair value in maniera attendibile secondo le linee guida sopra indicate, sono
mantenuti al costo, rettificato per perdite per riduzione di valore. Tali perdite per riduzione di valore
non possono essere ripristinate.
57
Criteri di cancellazione Le attività finanziarie detenute per la negoziazione sono cancellate dal bilancio quando la cessione
ha comportato il sostanziale trasferimento di tutti i rischi e benefici connessi con le attività stesse.
Quando invece essi sono mantenuti in misura rilevante, le attività continuano ad essere iscritte in
bilancio, anche se sotto il profilo giuridico la titolarità sia stata trasferita. La conservazione, anche
solo in parte, del controllo delle attività cedute implica il loro mantenimento in bilancio in misura
pari al coinvolgimento residuo, misurato dall’esposizione ai cambiamenti di valore delle attività
cedute ed alle variazioni dei flussi finanziari delle stesse.
Criteri di rilevazione delle componenti reddituali
Gli interessi sono registrati secondo il criterio della competenza economica. L’effetto derivante
dalla valutazione al fair value di tali titoli è imputato a conto economico.
I dividendi sono rilevati nell’esercizio in cui viene deliberata la distribuzione.
2. Attività finanziarie disponibili per la vendita
Criteri di iscrizione
L’iscrizione iniziale delle attività finanziarie sottostanti avviene alla data di regolamento.
All’atto della rilevazione iniziale le attività sono contabilizzate al fair value comprensivo dei costi o
proventi di transazione direttamente attribuibili allo strumento stesso.
Qualora, nei casi consentiti dai principi contabili, l’iscrizione avvenisse per trasferimento dalle
attività detenute sino a scadenza il valore di iscrizione sarebbe rappresentato dal fair value al
momento del trasferimento.
Per le riclassifiche delle attività finanziarie detenute per la negoziazione deliberate prima del
1/11/2008 riconducibili all’amendment dello IAS 39 è esplicitamente previsto che il valore di
iscrizione nella categoria contabile di destinazione sia il fair value dello strumento alla data del
1/07/2008.
Criteri di classificazione
Sono comprese in questa categoria le attività finanziarie diverse dai contratti derivati che non sono
state classificate né come “Crediti”, né come “Attività detenute sino a scadenza” né come “Attività
detenute per la negoziazione”.
La voce comprende:
� titoli obbligazionari che non sono oggetto di frequenti attività di compravendita;
� titoli di capitale rivenienti dalla riclassificazione delle partecipazioni rappresentative di
interessenze non gestite con finalità di trading e non qualificabili di controllo o
collegamento o di controllo congiunto;
� altri titoli di capitale non quotati, interessenze in fondi di private equity ed altri OICR.
Le “attività finanziarie disponibili per la vendita” possono essere riclassificate nelle “attività
finanziarie detenute fino a scadenza”, qualora:
• si verifichi un cambiamento nell’intento o nella capacità di detenere lo strumento fino a
scadenza;
• non sia più disponibile una misura affidabile del fair value;
• sia trascorso il periodo previsto dalla “tainting rule” ed il portafoglio delle attività
finanziarie detenute fino a scadenza possa essere ricostituito.
E’ inoltre possibile effettuare una riclassifica nel portafoglio “crediti”, in presenza delle condizioni
rappresentate nel successivo paragrafo “altre informazioni”.
58
Criteri di valutazione Dopo la rilevazione iniziale, le “Attività disponibili per la vendita” sono valutate al fair value, gli
utili e le perdite da valutazione sono rilevati in una specifica riserva di patrimonio netto fino al
momento in cui l’attività non viene cancellata o non viene rilevata una evidenza oggettiva di perdita
di valore. Per i titoli obbligazionari transitano a conto economico gli interessi maturati in base al
criterio del tasso di interesse effettivo. Al momento della cessione o della registrazione di una
perdita di valore, la riserva si riversa, in tutto od in parte, sul conto economico.
Le metodologie di determinazione del fair value sono le stesse illustrate per le attività detenute per
la negoziazione.
I titoli di capitale, per i quali non sia possibile determinare il fair value in maniera attendibile, sono
mantenuti al costo. Per le “Partecipazioni Azionarie” la metodologia per la determinazione del fair-
value è la seguente :
� per le società quotate in un mercato attivo è stato utilizzato il prezzo di quotazione;
� per tutte le società non quotate il cui valore di bilancio è inferiore a 100 mila euro è stato
assunto come fair-value il costo di acquisto;
� per tutte le altre partecipazioni azionarie il fair-value è stato determinato in base a valori di
scambio, se presenti, o in base alla valutazione determinata analizzando il prezzo di carico, i
multipli (Price to Book Value) di borsa dei settori di appartenenza e la frazione di
Patrimonio Netto posseduta.
Le attività finanziarie disponibili per la vendita sono sottoposte al test di “impairment” per
individuare l’esistenza di oggettiva evidenza di perdita di valore: l’importo della perdita viene
misurato come differenza tra il valore contabile dell’attività ed il valore attuale dei flussi finanziari
stimati, scontati al tasso di interesse effettivo, o attraverso specifiche metodologie valutative per i
titoli di capitale.
Qualora vengano meno i motivi che hanno portato alla riduzione di valore, vengono registrate
riprese di valore con imputazione a conto economico nel caso di titoli di debito, a patrimonio netto
nel caso di titoli di capitale. L’ammontare della ripresa non può in ogni caso superare il costo
ammortizzato che lo strumento avrebbe avuto in assenza di precedenti rettifiche.
La verifica dell’esistenza di obiettive evidenze di riduzioni di valore viene effettuata ad ogni
chiusura di bilancio o di situazione infrannuale. Indicatori di una possibile riduzione di valore sono,
ad esempio, significative difficoltà finanziarie dell’emittente, inadempimenti o mancati pagamenti
degli interessi o del capitale, la possibilità che il beneficiario dichiari il fallimento o incorra in
un’altra procedura concorsuale, la scomparsa di un mercato attivo. Inoltre, una significativa o
prolungata riduzione del fair value di uno strumento di capitale al di sotto del suo costo è
considerata come un’obiettiva evidenza di perdita di valore. I limiti quantitativi da utilizzarsi per
identificare la necessità di impairment sono stati stabiliti nei seguenti parametri: decremento del
fair value alla data di bilancio superiore al 30% del valore contabile originario o diminuzione del
fair value al di sotto del valore di iscrizione iniziale per 48 mesi consecutivi per i titoli di “private
equity”, e 12 mesi per le azioni.
Criteri di cancellazione
Le attività finanziarie disponibili per la vendita sono cancellate dal bilancio quando la cessione ha
comportato il sostanziale trasferimento di tutti i rischi e benefici connessi con le attività stesse. I
rischi ed i benefici relativi alle attività cedute, qualora mantenuti in misura rilevante, continuano ad
essere iscritti in bilancio, anche se giuridicamente la titolarità delle attività fosse stata effettivamente
trasferita. La conservazione, anche solo in parte, del controllo delle attività cedute implica il
mantenimento in bilancio delle stesse in misura pari al coinvolgimento residuo, misurato
59
dall’esposizione ai cambiamenti di valore delle attività cedute ed alle variazioni dei flussi finanziari
delle stesse.
Criteri di rilevazione delle componenti reddituali I dividendi delle società partecipate sono rilevati nell’esercizio in cui viene deliberata la
distribuzione.
Per i titoli di debito sono contabilizzati gli interessi di competenza secondo il criterio del costo
ammortizzato.
3. Attività finanziarie detenute sino alla scadenza Voce non applicabile alla Cassa di Risparmio di Cento S.p.A. .
4. Crediti
Criteri di iscrizione
L’iscrizione iniziale del credito avviene alla data di sottoscrizione del contratto, che generalmente
coincide con il momento dell’erogazione, per l’ammontare erogato, o prezzo di sottoscrizione,
comprensivo dei costi/proventi afferenti il singolo credito e determinabili al momento
dell’erogazione stessa. Sono esclusi i costi che, pur avendo le caratteristiche suddette, sono oggetto
di rimborso da parte della controparte o che sono inquadrabili come ordinari costi amministrativi.
Per le riclassifiche delle attività finanziarie detenute per la negoziazione deliberate prima del
1/11/2008, riconducibili all’emendamento allo IAS 39, è esplicitamente previsto che il valore di
iscrizione nella categoria contabile di destinazione sia il fair value dello strumento alla data del
1/07/2008.
Criteri di classificazione I crediti comprendono gli impieghi per cassa con clientela e con banche, erogati direttamente
oppure acquistati da terzi, che prevedono pagamenti fissi o comunque determinabili, che non sono
quotati in un mercato attivo.
Rientrano in questa categoria i crediti commerciali, le operazioni di pronti contro termine con
obbligo di rivendita a termine, mentre non possono essere compresi in questo comparto i Crediti
quotati in un mercato attivo.
Non sono ammesse riclassificazioni ad altri comparti.
Criteri di valutazione
Dopo la rilevazione iniziale, i crediti sono valutati al costo ammortizzato utilizzando il metodo
dell’interesse effettivo. Il costo ammortizzato è dato dal:
� valore di rilevazione iniziale;
� meno i rimborsi di capitale;
� più o meno ammortamento con il metodo dell’interesse effettivo (differenza tra il valore iniziale
ed il valore a scadenza);
� meno svalutazione;
� più rivalutazione.
Il metodo dell’interesse effettivo è utilizzato per calcolare il costo ammortizzato e gli interessi attivi
del finanziamento per la sua intera durata. Il tasso di interesse effettivo è il tasso che attualizza il
flusso dei pagamenti futuri stimati per la durata attesa del finanziamento, in modo da ottenere
60
esattamente il valore contabile netto all’atto della rilevazione iniziale, che comprende i costi di
transazione direttamente attribuibili, ed i compensi pagati o ricevuti tra i contraenti.
La stima dei flussi e della durata contrattuale dei crediti considera tutte le clausole contrattuali che
possono influire sugli importi e sulle scadenze, senza considerare le perdite attese sul
finanziamento.
Questo metodo è applicato ai crediti con durata oltre il breve termine indipendentemente dalle
modalità di valutazione (analitica o collettiva).
Il metodo del costo ammortizzato non viene utilizzato per i crediti la cui durata rientra nel breve
termine perché la logica dell’attualizzazione avrebbe effetti poco significativi; così pure per i crediti
senza una scadenza definita o a revoca.
Ad ogni chiusura di bilancio viene effettuata una ricognizione dei crediti volta ad individuare quelli
che, a seguito del verificarsi di eventi occorsi dopo la loro iscrizione, mostrino oggettive evidenze
di una possibile perdita di valore. Rientrano in tale ambito i crediti ai quali è stato attribuito lo status
di sofferenza, incaglio, ristrutturato o scaduto secondo le attuali regole di Banca d’Italia, coerenti
con la normativa IAS .
In dettaglio la classificazione dei crediti dubbi è suddivisa nelle classi di:
- crediti in sofferenza: i crediti verso soggetti in stato di insolvenza o in situazioni sostanzialmente
equiparabili;
- crediti incagliati: i crediti verso soggetti in situazioni di obiettiva temporanea difficoltà, che sia
prevedibile possa essere rimossa in un congruo periodo di tempo.
L’incaglio può essere “normale”, quando deriva dalla valutazione dell’ “Unità Posizioni
anomale” o “oggettivo” quando presenta le caratteristiche previste per tale fattispecie dalle
Istruzioni di Vigilanza.
- crediti ristrutturati: crediti verso soggetti ai quali è stata concessa una moratoria nel pagamento
del debito a tassi inferiori a quelli di mercato;
- crediti scaduti e/o sconfinanti: i crediti verso debitori che alla data di fine esercizio presentano
crediti scaduti o sconfinanti da oltre 90 giorni valutati analiticamente (limite di 180 giorni fino
al 31 dicembre 2011). Tali esposizioni possono essere valutate facendo riferimento,
alternativamente, al singolo debitore o alla singola transazione.
a) singolo debitore: l’esposizione deve essere rilevata come scaduta e/o sconfinante qualora,
alla data di riferimento della segnalazione, il maggiore tra i due seguenti valori sia pari o
superiore alla soglia del 5%:
• media delle quote scadute e/o sconfinanti sull’intera esposizione rilevate su base
giornaliera nell’ultimo trimestre precedente;
• quota scaduta e/o sconfinante sull’intera esposizione riferita alla data di riferimento
della segnalazione.
b) singola transazione: esposizioni scadute e/o sconfinanti garantite da immobili. Lo scaduto
deve avere carattere continuativo e non sono ammesse compensazioni con i margini
disponibili esistenti su altre linee di credito concesse al medesimo debitore, né soglie di
rilevanza.
Detti crediti deteriorati sono oggetto di valutazione analitica e la perdita di valore sui singoli crediti,
iscritta a conto economico, è rappresentata dalla differenza negativa tra il loro valore recuperabile
ed il relativo costo ammortizzato. Il valore recuperabile è dato dal valore attuale dei flussi di cassa
attesi, calcolato in funzione dei seguenti elementi:
- valore dei flussi di cassa contrattualmente previsti, stimati in considerazione della capacità
del debitore di assolvere le obbligazioni assunte e delle garanzie reali o personali assunte;
- tempo atteso di recupero, stimato anche in relazione allo stato delle procedure in atto;
- tasso di attualizzazione..
61
Negli esercizi successivi il valore originario dei crediti è ripristinato nel caso in cui vengano meno i
motivi che ne hanno determinato la rettifica. La ripresa di valore è iscritta a conto economico.
I crediti per i quali non sono state individuate obiettive evidenze di perdita sono valutati
collettivamente.
La valutazione avviene per categorie omogenee in termini di rischio di credito e le relative
percentuali di perdita sono stimate in base a serie storiche: si fondano su dati osservabili alla data
della valutazione consentendo di stimare la perdita di valore per ciascuna categoria.
La formazione dei gruppi avviene per categorie di rischio similari, sulla base di caratteristiche
indicative della capacità del debitore di assolvere gli impegni contrattuali (tipo rapporto, settore
economico, garanzie, stato di insolvenza e altri fattori ritenuti rilevanti).
La classificazione in gruppi per la determinazione della svalutazione collettiva riflette la medesima
ripartizione per categorie di rating stabilite dal Nuovo Accordo sul Capitale (Basilea 2).
Il passaggio di un credito da un gruppo valutato collettivamente ad altro con modalità di valutazione
analitica avviene a valori lordi in quanto le rettifiche di valore non seguono i singoli rapporti ma
saranno adeguati ai risultati di fine periodo con opportune rettifiche o riprese per “massa”. Le
rettifiche di valore determinate collettivamente sono imputate a conto economico.
Criteri di cancellazione
I crediti ceduti vengono cancellati dal bilancio quando la cessione ha comportato il sostanziale
trasferimento di tutti i rischi e benefici connessi con le attività stesse. Quando sono mantenuti in
misura rilevante i rischi ed i benefici relativi alle attività cedute, continuano ad essere iscritti in
bilancio, anche se giuridicamente la titolarità dei rapporti è stata effettivamente trasferita. La
conservazione, anche solo in parte del controllo delle attività cedute implica il mantenimento in
bilancio delle stesse.
Se mediante la cessione si sono mantenuti i rischi ed i benefici, il credito dovrà continuare ad
essere iscritto limitatamente al suo coinvolgimento, e cioè per la quota massima in cui la società
continua ad essere esposta rispetto ai mutamenti di valore del credito e alle variazioni dei flussi
finanziari degli stessi.
Criteri di rilevazione delle componenti reddituali
Le rettifiche di valore analitiche e collettive sono registrate a conto economico.
I crediti valutati analiticamente sono sottoposti all’attualizzazione dei flussi finanziari ed il relativo
costo è registrato a conto economico, l’adeguamento è eseguito ogni anno.
Il fondo di svalutazione collettivo così determinato non è sottoposto ad attualizzazione, in quanto si
stima che il tasso effettivo coincida con quello contrattuale.
Il rientro negli esercizi successivi dell’effetto attualizzazione è rilevato a conto economico.
Se in un esercizio successivo l’ammontare della rettifica di valore diminuisce in conseguenza di
eventi (quali il miglioramento della solvibilità del debitore), la svalutazione per riduzione di valore
è stornata dal conto economico. Il valore del credito può assumere come valore massimo il costo
ammortizzato che si sarebbe determinato alla data in cui il valore è ripristinato.
Gli interessi di mora sui crediti in sofferenza sono registrati solo al momento dell’incasso.
5. Attività finanziarie valutate al fair value La Cassa non si è avvalsa della facoltà normativa della cosiddetta “fair value option”.
62
6. Operazioni di copertura
Criteri di iscrizione
Gli strumenti finanziari derivati di copertura, al pari di tutti i derivati, sono inizialmente iscritti e
successivamente valutati al fair value.
Criteri di classificazione: tipologie di copertura
Gli strumenti derivati sono definiti di copertura quando esiste una documentazione formalizzata
della relazione tra lo strumento coperto e lo strumento oggetto della copertura e se la copertura
risulta efficace nel momento in cui ha inizio e continua ad esserlo per tutta la durata.
L’efficacia della copertura dipende dalla misura in cui le variazioni di fair value dello strumento
coperto o dei relativi flussi attesi sono compensati da quelli dello strumento di copertura. Pertanto
l’efficacia è misurata e rilevata dal confronto di suddette variazioni, sempre in relazione
all’intenzione della società nel momento in cui la copertura è stata posta in essere.
La copertura è efficace quando le variazioni di fair value (o dei flussi di cassa) dello strumento
finanziario di copertura neutralizzano, nei limiti fissati dall’intervallo 80-125%, le variazioni dello
strumento coperto.
La verifica dell’efficacia della copertura è operata mensilmente utilizzando:
- test prospettici, che giustificano l’applicazione della contabilizzazione della copertura e ne
dimostrano l’efficacia;
- test retrospettivi, che evidenziano il grado raggiunto dalla copertura nel periodo di riferimento e
misurano la distanza fra i risultati raggiunti e la copertura perfetta;
Nel caso in cui dall’analisi dei risultati dei rispettivi test, le coperture dovessero risultare inefficaci
in modo continuativo, viene interrotta la copertura con le conseguenti operazioni contabili.
Le tipologie di strumenti di copertura possono riguardare:
- esposizione al rischio di fair value di attività e passività in bilancio o di impegni irrevocabili;
- esposizione al rischio di variazioni di un flusso finanziario e cambi (cash flow) relativi ad attività o
passività in bilancio o di transazioni future.
Le coperture di fair value hanno l’obiettivo di ridurre il rischio di credito o il rischio di tasso. Il
cosiddetto “fair value hedge” è utilizzato generalmente per attività a tasso fisso i cui cash flow non
variano durante la vita dello strumento stesso. Il fine della copertura è di proteggere il valore
corrente dell’attività o della passività coperta e quindi l’attenzione è rivolta allo Stato patrimoniale.
Tale tipologia di copertura viene utilizzata anche per la copertura del rischio di mercato delle
emissioni obbligazionarie a tasso fisso o strutturate.
Le coperture di flussi finanziari hanno come obiettivo la riduzione della variabilità dei flussi di
cassa futuri legati ad una particolare attività/passività a tasso variabile con il fine di gestire e
controllare la variabilità futura dei corrispondenti flussi di cassa e quindi l’attenzione è sull’impatto
di tale variabilità sul conto economico.
Criteri di valutazione
I derivati di copertura sono sempre valutati al “fair value”.
Criteri di cancellazione Se i test non confermano l’efficacia della copertura, sia retrospettivamente che prospetticamente, la
contabilizzazione delle operazioni di copertura, secondo quanto sopra esposto, viene interrotta. In
questa circostanza il contratto derivato di copertura viene riclassificato tra gli strumenti di
negoziazione. Lo strumento coperto è rilevato nella categoria di appartenenza per un valore pari al
suo fair value al momento della cessazione dell’efficacia e torna ad essere valutato secondo il
criterio della classe di appartenenza originaria.
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Criteri di rilevazione delle componenti reddituali La rilevazione delle scritture contabili dipende dal tipo di copertura predefinito e sono:
1) nel caso di copertura di fair value, si compensa la variazione del fair value dell’elemento coperto
con la variazione del fair value dello strumento di copertura. Tale compensazione viene iscritta
al conto economico contestualmente all’adeguamento di valore dei contratti derivati e delle
attività coperte. L’eventuale differenza che rappresenta la parziale inefficacia della copertura, ne
costituisce di conseguenza l’effetto economico netto. Sono adeguate ai valori di fair value le
attività/passività coperte con contropartita al conto economico.
2) nel caso di copertura di flussi finanziari, le variazioni di fair value del derivato sono imputate a
patrimonio netto, per la quota efficace della copertura, e sono registrate a conto economico solo
quando, con riferimento alla posta coperta, si manifesta una variazione dei flussi di cassa da
compensare (rispetto a quelli attesi) o nel caso in cui la copertura risulta inefficace. La banca
non ha tale fattispecie.
Le coperture di un investimento in valuta sono contabilizzate seguendo le metodologie delle
coperture dei flussi finanziari. La banca non ha in essere operazioni di copertura di investimenti in
valuta.
7. Partecipazioni Voce non applicabile alla Cassa di Risparmio di Cento S.p.A. .
8. Attività materiali
Criteri di iscrizione Le attività materiali sono iscritte al costo che comprende oltre al prezzo d’acquisto, gli eventuali
oneri accessori direttamente imputabili all’acquisto e alla messa in funzione del bene.
Le spese di manutenzione straordinaria, che comportano un incremento dei benefici economici
futuri, sono imputate ad incremento del valore dei cespiti, mentre gli altri costi di manutenzione
ordinaria sono rilevati a conto economico.
Criteri di classificazione
Le attività materiali comprendono i terreni, gli immobili strumentali, gli investimenti immobiliari,
gli impianti tecnici, i mobili, gli arredi e le attrezzature di qualsiasi tipo.
La voce comprende beni materiali destinati a:
- uso funzionale quali: terreni, fabbricati, mobili e arredi, impianti, macchinari e attrezzature
tecniche;
- a scopo di investimento quali: terreni e fabbricati.
Sono iscritti nell’attivo alla voce “Attività materiali” anche beni utilizzati ai sensi di contratti di
leasing finanziario sottoscritti in qualità di locatario, per i quali si è assunto sostanzialmente tutti i
rischi ed i benefici della proprietà. Le immobilizzazioni oggetto di leasing finanziario in qualità di
locatario sono iscritte inizialmente ad un valore pari al minore tra il fair value e il valore attuale dei
pagamenti minimi previsti dal leasing; tale valore è successivamente oggetto di ammortamento.
I beni per i quali sono in corso delle trattative di vendita e la loro dismissione sia molto probabile,
sono riportati nella pertinente voce delle attività in via di dismissione.
Criteri di valutazione Le immobilizzazioni materiali, inclusi gli investimenti immobiliari, sono valutati al costo, dedotti
eventuali ammortamenti e perdite di valore. Le immobilizzazioni sono sistematicamente
64
ammortizzate, adottando come criterio di ammortamento il metodo a quote costanti, lungo la loro
vita utile. Il valore ammortizzabile è rappresentato dal costo dei beni in quanto il valore residuo al
termine del processo di ammortamento è ritenuto non significativo. Gli immobili vengono
ammortizzati per una quota ritenuta congrua per rappresentare il deperimento dei cespiti nel tempo
a seguito del loro utilizzo, tenuto conto delle spese di manutenzione di carattere straordinario, che
vengono portate ad incremento del valore dei cespiti.
Non sono ammortizzati i terreni, in quanto aventi vita utile indefinita.
Quando si presentato elementi che dimostrano il deterioramento del valore di una attività, si
procede al confronto fra il valore di carico del cespite ed il suo valore di recupero e le eventuali
rettifiche sono registrate al conto economico; qualora vengano meno i motivi che hanno portato alla
rilevazione della perdita, è fatto obbligo di registrare la ripresa di valore.
I beni mobili, ad esclusione dei beni di valore artistico, sono iscritti in relazione alla loro vita utile.
Per categorie omogenee di beni è stata definita la vita utile in relazione alla quale viene calcolato
l’ammortamento per quote annue costanti a decorrere dal mese in cui il bene è entrato in funzione.
Criteri di cancellazione Un’immobilizzazione materiale è cancellata al momento della dismissione o qualora non siano più
attesi benefici economici futuri.
Criteri di rilevazione delle componenti reddituali
Il conto economico è interessato dalle quote di ammortamento secondo la vita utile predefinita per
ciascuna categoria.
9. Attività immateriali
Criteri di iscrizione
Sono iscritte al costo quale corrispettivo pagato al momento dell’acquisto rettificato per gli
eventuali oneri accessori.
Criteri di classificazione
Le attività immateriali sono iscritte come tali solo quando sono identificabili, misurabili, sono sotto
il controllo dell’entità che redige il bilancio e sono in grado di generare benefici economici futuri.
Le attività immateriali sono identificabili quando possono essere separate dall’entità oppure
derivano da diritti contrattuali o legali in genere.
Criteri di valutazione e componenti reddituali
Il costo delle immobilizzazioni immateriali è ammortizzato in base alla loro vita utile.
Criteri di cancellazione L’attività è cancellata se esistono indicazioni che possa avere subito una perdita di valore, oppure
quando non sono più attesi benefici economici futuri.
10. Attività non correnti in via di dismissione
Voce non applicabile alla Cassa di Risparmio di Cento S.p.A. .
65
11. Fiscalità corrente e differita
Criteri di iscrizione
L’accantonamento delle imposte sul reddito è determinato in base ad una prudenziale previsione
dell’onere fiscale corrente, di quello anticipato e differito. Le imposte anticipate e differite sono
calcolate sulle differenze temporanee tra il valore contabile delle attività e passività iscritte in
bilancio ed il loro valore fiscale.
Le imposte anticipate, sono iscritte nei limiti in cui esiste la ragionevole certezza del loro recupero
in presenza di futuri redditi imponibili mentre le imposte differite passive sono stanziate nella
misura in cui si ritiene che nei prossimi esercizi si verifichino i presupposti per la relativa
tassazione.
Le aliquote utilizzate, distintamente per tipologia di imposta, sono quelle in vigore per i periodi di
riversamento delle differenze temporanee e senza limiti temporali.
Criteri di classificazione
Le attività e passività fiscali sono esposte nello stato patrimoniale separatamente dalle altre attività e
passività. Le attività e le passività fiscali differite e anticipate sono distinte dalle attività e dalle
passività fiscali correnti.
Criteri di valutazione Le attività e passività iscritte per imposte anticipate e differite sono valutate a fine esercizio in
relazione alle modifiche intervenute nella normativa fiscale e delle aliquote e non sono sottoposte
all’attualizzazione.
Criteri di cancellazione
Le attività e passività sono cancellate quando non esistono valide ragioni della sussistenza di
rapporti di credito e debito con l’amministrazione finanziaria.
A fine esercizio “il fondo imposte differite” e le “attività per imposte anticipate” sono adeguati in
relazione al rigiro sul conto economico delle imposte divenute correnti nell’esercizio.
Criteri di rilevazione delle componenti reddituali
Le imposte correnti maturate nell’esercizio, le imposte anticipate e differite sorte nell’esercizio e le
variazioni delle consistenze dell’esercizio precedente, sono registrate a conto economico; vengono
invece attribuite al patrimonio netto, quando sono stanziate in relazione a riserve di patrimonio
netto. Le imposte relative alle attività in via di dismissione, sono portate a diretta riduzione delle
poste di conto economico di riferimento.
12. Fondi per rischi ed oneri
Criteri di iscrizione
I fondi per rischi ed oneri sono costituiti da passività di ammontare o scadenza incerta iscritti in
bilancio quando:
- esiste un’obbligazione attuale (legale o implicita) che deriva da eventi passati;
- è probabile che sarà necessario l’impiego di risorse per adempiere all’obbligazione;
- può essere effettuata una stima attendibile dell’ammontare dell’obbligazione.
Gli accantonamenti sono rilevati solo in presenza di eventi precedenti alla chiusura del bilancio e
rappresentano la migliore stima possibile dell’onere necessario per estinguere l’obbligazione attuale
alla data di riferimento del bilancio.
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Criteri di classificazione La voce comprende “altri fondi per rischi ed oneri” costituiti in relazione a perdite presunte sulle
cause passive incluse le azioni revocatorie, gli esborsi stimati a fronte di reclami della clientela
sull’attività di intermediazione in titoli nonché una stima attendibile degli altri esborsi a fronte di
qualsiasi altra obbligazione legale o implicita presente alla data di riferimento del bilancio.
Criteri di valutazione Ad ogni data di riferimento del bilancio i fondi sono riesaminati e rettificati per riflettere la miglior
stima corrente, basata anche sulle serie storiche della banca. Nel caso in cui l’elemento temporale
sia significativo, gli accantonamenti vengono attualizzati applicando i tassi correnti di mercato
(euribor).
Criteri di cancellazione Ciascun fondo presente in tale voce di bilancio è utilizzato unicamente per far fronte a quelle uscite
per le quali è stato originariamente costituito.
Criteri di rilevazione delle componenti reddituali
Le componenti reddituali interessate dagli accantonamenti sono:
- il costo del personale per i fondi che riguardano obbligazioni relative al personale dipendente od
in quiescenza;
- la voce degli Accantonamenti netti ai fondi per rischi ed oneri negli altri casi.
L’effetto attualizzazione è rilevato a conto economico.
13. Debiti e titoli in circolazione
Criteri di iscrizione La prima iscrizione di tali passività finanziarie avviene alla data di sottoscrizione del contratto, che
di norma corrisponde alla data in cui sono ricevute le somme raccolte o dell’emissione dei titoli di
debito.
La prima iscrizione è fatta sulla base del fair value delle passività, di norma pari all’ammontare
incassato od al prezzo di emissione, aumentato degli eventuali costi/proventi aggiuntivi
direttamente attribuibili alla singola operazione di provvista o di emissione. Sono esclusi i costi
interni di tipo amministrativo.
Criteri di classificazione
Nelle voci Debiti verso banche, Debiti verso clientela e Titoli in circolazione sono riclassificate le
varie forme di provvista interbancaria e con la clientela, le operazioni di pronti contro termine con
obbligo di riacquisto e la raccolta da clientela attraverso certificati di deposito, titoli obbligazionari,
prestiti subordinati al netto delle quote riacquistate. E’ inoltre incluso il debito iscritto dalla banca in
qualità di locatario nell’ambito dell’operazione di leasing finanziario.
Criteri di valutazione Dopo la rilevazione iniziale, le passività finanziarie sono valutate al costo ammortizzato con il
metodo del tasso di interesse effettivo.
Fanno eccezione le passività a breve termine, per le quali il fattore temporale è poco significativo,
che pertanto rimangono iscritte al valore incassato.
Dai titoli di debito sono stralciate le eventuali quote rappresentative di capitale.
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Gli strumenti finanziari oggetto di copertura di fair value per i quali la copertura è risultata efficace
sono iscritti al fair value.
Criteri di cancellazione Le passività finanziarie sono cancellate dal bilancio quando sono scadute od estinte. La
cancellazione avviene anche in presenza di riacquisto di titoli obbligazionari emessi in precedenza.
La differenza tra il valore contabile delle passività e l’ammontare corrisposto per acquistarla è
registrata a conto economico.
Il collocamento sul mercato di titoli propri successivamente al riacquisto è considerato come una
nuova emissione con iscrizione al nuovo prezzo di collocamento.
Criteri di rilevazione delle componenti reddituali Gli interessi sono rilevati secondo il criterio della competenza economica, se le passività hanno
durata oltre il breve termine si applica il calcolo del costo ammortizzato con attribuzione degli
eventuali costi di “up-front”.
14. Passività finanziarie di negoziazione
Criteri di iscrizione
L’iscrizione iniziale delle passività finanziarie avviene, alla data di regolamento per i titoli di debito
e di capitale e alla data di sottoscrizione per i contratti derivati. All’atto della rilevazione iniziale
sono valorizzate al fair value.
I contratti derivati incorporati in strumenti finanziari o in altre forme contrattuali, che presentano
caratteristiche economiche e rischi non correlati con lo strumento ospite o che presentano gli
elementi per essere qualificati essi stessi come contratti derivati, sono contabilizzati separatamente,
se aventi valore negativo, nella categoria delle passività finanziarie detenute per la negoziazione,
tranne che nei casi in cui lo strumento complesso che li contiene è valutato al fair value con effetti a
conto economico.
Criteri di classificazione La voce include il valore negativo dei contratti derivati di trading nonché il valore negativo dei
derivati impliciti presenti nei contratti complessi.
Criteri di valutazione Tutte le passività finanziarie di negoziazione sono valutate al fair value con imputazione del
risultato della valutazione al conto economico.
Criteri di cancellazione Le passività finanziarie di negoziazione sono cancellate quando estinte e alla scadenza.
Criteri di rilevazione delle componenti reddituali
I risultati della valutazione delle passività finanziarie di negoziazione sono registrati a conto
economico.
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15. Passività finanziarie valutate al fair value
La Banca non ha applicato la cosiddetta “fair value option” e pertanto non si è avvalsa della
possibilità di valutare al fair value passività finanziarie diverse da quelle previste da IAS 39 in virtù
della specifica destinazione funzionale.
16. Operazioni in valuta
Criteri di iscrizione iniziale Le operazioni in divisa estera sono registrate al momento della rilevazione iniziale, in divisa di
conto, applicando alla divisa estera il tasso di cambio in vigore alla data dell’operazione.
Criteri di iscrizione successiva Ad ogni data di riferimento del bilancio:
- gli elementi monetari in valuta estera sono convertiti utilizzando il tasso di chiusura;
- gli elementi non monetari valutati al costo storico sono convertiti al tasso di cambio in essere alla
data dell’operazione;
- gli elementi non monetari valutati al fair value sono convertiti utilizzando i tassi di cambio in
essere alla data di chiusura.
Criteri di rilevazione delle componenti reddituali Le differenze di cambio derivanti dall’estinzione di un elemento monetario o dalla conversione a
tassi differenti da quelli applicati al momento della rilevazione iniziale sono rilevati a conto
economico nel periodo in cui sorgono.
17. Altre informazioni
Trattamento di fine rapporto del personale Nel corso dell’esercizio 2007 è cambiata sostanzialmente la normativa di riferimento per la
destinazione delle obbligazioni derivanti dal fondo di trattamento di fine rapporto (legge 296/2006
con decorrenza primo gennaio 2007): nel caso della Cassa di Risparmio di Cento, società con più di
50 dipendenti il fondo è conferito, sulla base delle scelte dei dipendenti, verso la Tesoreria Inps,
oppure presso fondi specializzati ed allo scopo autorizzati e vigilati da Covip.
Ne deriva che le obbligazioni calcolate fino al 31 dicembre 2006 e le quote maturate fino
all’esercizio dell’opzione (massimo 30 giugno 2007) sono rappresentate in bilancio in un apposito
fondo che richiede la rivalutazione annuale prevista di legge (criterio invariato) : il tasso di
rivalutazione da applicare è composto da due voci, una fissa (1,5%) ed una variabile ( 75% del
costo della vita calcolato da ISTAT), il predetto fondo continua ad essere rappresentativo dei piani a
benefici definiti la cui erogazione è differita nel tempo e conseguentemente in bilancio è iscritto il
valore determinato in base a specifica stima attuariale.
Le quote di trattamento di fine rapporto del personale maturande a partire dal 1° gennaio 2007
configurano un “piano a contribuzione definita” sia nel caso di opzione da parte del dipendente per
la previdenza complementare, sia nel caso di destinazione al fondo di Tesoreria presso l’INPS.
L’importo delle quote, contabilizzato tra i costi del personale, è determinato sulla base dei contributi
dovuti senza l’applicazione di metodologie di calcolo attuariali.
Al 31 dicembre 2013 il valore attuariale del fondo interno ammonta ad 3.890 mila euro contro un
valore al 31 dicembre 2012 di 4.331 mila euro, con utilizzi del fondo pari a 375 mila euro,
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accantonamenti a conto economico pari a 127 mila euro ed inoltre una ripresa pari a 193 mila euro
a riserva di PN.
La parte esternalizzata del fondo di trattamento di fine rapporto, definita “maturando post 1/1/2007”
dalla legge 296/2006, è confluita alla previdenza complementare esterna; l’importo spesato al conto
economico nel 2013 ammonta a 1.168 mila euro, mentre nell’anno precedente l’importo imputato a
conto economico è stato pari a 1.258 mila euro.
Fondi di Previdenza del Personale Dal primo luglio 2007 il Fondo pensioni sezione a contribuzione definita è stato sciolto con facoltà
di scelta ai dipendenti fra un fondo chiuso ed uno aperto: questa attività si è resa necessaria in
quanto il fondo a gestione interna non aveva più le caratteristiche richieste dalla normativa per le
destinazioni del trattamento di fine rapporto dei dipendenti.
Nel corso dell’esercizio 2009 anche la sezione del fondo a prestazione definita è stata sciolta in
parte attraverso la liquidazione diretta agli aderenti e in parte attraverso l’esternalizzazione ad una
primaria compagnia assicurativa. La banca infatti ha provveduto nel mese di luglio 2009 a versare a
detta compagnia un premio unico che garantisse ai soggetti ancora iscritti una rendita vitalizia
pagata mensilmente. In data 31 luglio 2009 la Cassa ha provveduto infine a chiudere formalmente il
fondo pensione e a dare le opportune comunicazioni alle autorità competenti.
Per far fronte alla volontà degli aderenti al fondo, la banca ha inserito la clausola all’interno degli
accordi con gli stessi, che prevede di intervenire qualora la compagnia assicurativa non fosse in
grado di far fronte alle proprie obbligazioni. In virtù di tale garanzia accessoria la banca continua a
mantenere l’obbligazione per un piano a benefici definiti. Lo IAS 19 prevede che la
contabilizzazione del piano debba essere pari al valore attuale dell’obbligazione alla data di
riferimento, al netto del fair value delle attività che sono al servizio del piano stesso. Nel caso
specifico l’attività a presidio del piano risulta essere la polizza assicurativa perfezionata con il
pagamento del premio unico a luglio 2009. Dato l’elevato standing creditizio degli investimenti
sottostanti la polizza assicurativa e della controparte assicurativa non si è ritenuto necessario
apportare aggiustamenti di valore all’attività funzionale al piano e quindi la banca ha esposto nei
fondi di quiescenza un’obbligazione nulla.
Garanzie rilasciate ed impegni Nelle “garanzie rilasciate” sono comprese tutte le garanzie di firma prestate dalla banca.
Le garanzie di “natura finanziaria” sono quelle concesse a sostegno di operazioni volte
all’acquisizione di mezzi finanziari; sono invece di “natura commerciale” quelle concesse a
garanzia di specifiche transazioni commerciali: sono indicate con riferimento al soggetto ordinante,
cioè al soggetto le cui obbligazioni sono assistite dalla garanzia prestata.
Sono iscritte al valore nominale al netto degli utilizzi di cassa e delle eventuali rettifiche di valore.
Gli impegni ad erogare fondi sono impegni irrevocabili ad utilizzo certo od incerto, che possono dar
luogo a rischio di credito (sono esclusi gli impegni derivanti dalla stipula di contratti derivati): il
valore di iscrizione è al netto delle somme già erogate e delle eventuali rettifiche di valore.
Gli impegni irrevocabili ad utilizzo certo comprendono gli impegni ad erogare fondi il cui utilizzo
da parte del richiedente è certo e definito: sono pertanto contratti vincolanti sia per il concedente
che per il richiedente. L’aggregato comprende tra l’altro gli acquisti di titoli non ancora regolati (la
società contabilizza i titoli per data di regolamento) ed i depositi e finanziamenti da erogare ad una
data futura predeterminata.
Gli impegni irrevocabili sono ad utilizzo incerto quando l’utilizzo da parte del richiedente è
opzionale, in questo caso, non è sicuro se ed in quale misura avverrà l’erogazione effettiva dei
fondi.
Gli impegni sottostanti a derivati creditizi: vendite di protezione sono impegni derivanti dalla
vendita di protezione dal rischio di credito.
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Sono iscritti al valore nominale al netto delle somme erogate e delle eventuali rettifiche di valore
determinate analiticamente per i crediti di firma “anomali” e forfetariamente per gli altri in bonis.
Accantonamenti per garanzie ed impegni Il rischio derivante dalla valutazione delle “garanzie rilasciate” è determinato in via analitica per le
posizioni classificate ad incaglio e a sofferenza e collettivamente per gli altri crediti. Il fondo è
iscritto fra le “Altre Passività”.
Riconoscimento dei ricavi I ricavi sono rilevati nel momento in cui vengono percepiti o, comunque, quando è probabile che
saranno ricevuti benefici futuri, quando non possono essere attendibilmente stimati, i ricavi sono
quantificati nella misura in cui sono recuperabili i relativi costi sostenuti.
In particolare:
� gli interessi sono rilevati pro rata temporis sulla base del tasso di interesse contrattuale o di
quello effettivo se le attività di riferimento hanno durata contrattuale oltre il breve termine;
� I dividendi sono rilevati nell’esercizio in cui viene deliberata la distribuzione.
� le commissioni per ricavi da servizi sono iscritte, sulla base degli accordi contrattuali, nel
periodo in cui i servizi stessi sono stati prestati;
i ricavi derivanti dalla vendita di attività non finanziarie sono rilevati al momento del
perfezionamento della vendita, a meno che la Banca abbia mantenuto la maggior parte dei rischi e
benefici connessi con l’attività.
Migliorie su beni di terzi
Le spese sostenute per lavori di ristrutturazione di beni immobili di proprietà di terzi sono iscritte
fra le “altre attività” e sono attribuite al conto economico in base alla capacità di produrre benefici
futuri di norma corrispondente alla durata del sottostante contratto di affitto: le spese riguardano
principalmente la ristrutturazione di immobili di terzi adibiti all’esercizio delle filiali.
Modalità di determinazione del fair value
Il criterio del fair value è il principale criterio di valutazione degli strumenti finanziari previsto dai
principi contabili internazionali, è anche il criterio di valutazione definito per i derivati
indipendentemente dalle finalità per le quali tali strumenti sono stati acquistati (trading o
copertura), inoltre la nota integrativa deve riportare il fair value anche di quegli strumenti finanziari
che in bilancio sono iscritti al costo ammortizzato.
I principi IAS definiscono il fair value come il corrispettivo al quale un’attività potrebbe essere
scambiata, o una attività estinta, in una libera transazione fra parti consapevoli ed indipendenti. Tale
transazione deve avvenire in ipotesi di continuità dell’attività aziendale.
Il principio IFRS 13 definisce una triplice gerarchia di fair value, basata sull’osservabilità o meno
dei parametri di mercato:
Livello 1: la valutazione è il prezzo di mercato dello stesso strumento finanziario oggetto di
valutazione, ottenuto sulla base di quotazioni espresse da un mercato attivo. Un mercato
attivo è considerato tale qualora i prezzi di quotazione riflettono le normali operazioni
di mercato, sono regolarmente e prontamente disponibili tramite borse, servizi di
quotazione, intermediari e se tali prezzi rappresentano effettive e regolari operazioni di
mercato.
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Livello 2: la valutazione si basa su prezzi desumibili dalle quotazioni di mercato di attività simili o
mediante tecniche di valutazione per le quali tutti i fattori significativi – compreso gli
spread creditizi e di liquidità – sono desunti da dati osservabili di mercato. Tale livello
implica ridotti elementi di discrezionalità nella valutazione in quanto tutti i parametri
utilizzati risultano attinti dal mercato e le metodologie di calcolo consentono di
replicare quotazioni presenti su mercati attivi.
Livello 3: le valutazioni sono effettuate utilizzando input diversi, non tutti desunti direttamente da
parametri osservabili sul mercato e comportano quindi stime ed assunzioni significative
da parte del valutatore.
I criteri definiti dalla Cassa di Risparmio di Cento al fine di attribuire il livello gerarchico al fair
value dei singoli strumenti finanziari presenti nel portafoglio di proprietà sono i seguenti:
Livello 1: strumenti che hanno almeno un mercato attivo. A tal fine, possono essere considerati, se
significativi, i prezzi rilevati su mercati regolamentati, MTF, o quotazioni di market
maker. In tal caso, devono essere disponibili su Bloomberg le quotazioni di almeno tre
market maker, e lo spread denaro-lettera medio non può essere superiore a 2%. Possono
altresì essere considerati i NAV forniti dalle società di gestione del risparmio, purché si
tratti di valori ai quali sia possibile smobilizzare l’investimento.
Livello 2: strumenti per i quali sono reperibili su Bloomberg quotazioni di meno di tre market
maker e/o con spread denaro-lettera medio superiore a 2%; strumenti per i quali
esistono titoli comparabili (per emittente, caratteristiche finanziarie, grado di rischio)
classificabili al livello 1 o valutati mediante modelli di valutazione comunemente usati
dagli operatori professionali facendo uso come input di parametri osservabili
direttamente o indirettamente sul mercato. Gli aggiustamenti eventualmente effettuati
dal valutatore non devono avere un impatto significativo nella determinazione del fair
value.
Livello 3: strumenti per i quali non esiste un mercato attivo e non possono essere valutati mediante
i criteri stabiliti per il livello 2; NAV forniti dalle società di gestione del risparmio, non
rappresentanti valori ai quali sia possibile smobilizzare l’investimento.
Strumenti quotati
Per la determinazione del fair value la banca utilizza, ogni volta che sono disponibili, informazioni
basate su dati di mercato ottenuti da fonti indipendenti: in questi casi, il fair value di uno strumento
corrisponde al suo prezzo di mercato desumibile dalle quotazioni. A questi fini, un mercato si
considera “attivo” quando le operazioni si verificano con frequenza e volumi sufficienti a fornire
informazioni utili per la determinazione di un prezzo su base continuativa.
L’attuale definizione di mercato regolamentato non è sempre coincidente con la nozione di mercato
attivo. Un “mercato ufficiale regolamentato” funziona regolarmente se:
- esistono regole, emesse o approvate dalle Autorità del Paese d’origine del mercato, che
disciplinano le condizioni operative, di accesso, nonché quelle che un contratto deve soddisfare
per essere efficacemente trattato;
- hanno un meccanismo di compensazione che richiede che i contratti derivati siano soggetti alla
costituzione di margini giornalieri che forniscono una protezione adeguata.
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Tuttavia un mercato regolamentato non garantisce la presenza di prezzi “significativi” se non è
rappresentativo di scambi quotidiani significativi in termini di volumi. Per questo, la banca ha
definito apposite procedure finalizzate ad individuare i mercati attivi ovvero quei mercati in cui i
prezzi degli strumenti negoziati rappresentano il valore con cui si pongono effettivamente in essere
le transazioni di mercato.
Tali procedure sono basate sull’analisi dei seguenti fattori:
- il numero dei contributori ed eventuale presenza di dealer, broker e market maker;
- la frequenza di aggiornamento periodico del dato quotato e lo scostamento rispetto alla
quotazione precedente;
- l’esistenza di un’accettabile differenza fra il prezzo bid e prezzo ask;
- il volume di scambi trattati.
In particolare i prezzi utilizzati per le valutazioni di bilancio sono:
- il prezzo bid nel caso di attività detenute;
- il prezzo ask nel caso di passività da emettere;
- il prezzo mid market nel caso in cui i profili di rischio si compensano fra di loro (la differenza fra
prezzo bid e prezzo ask è determinata dai soli costi di transazione).
Quando il medesimo strumento finanziario risulti quotato su più mercati viene rilevata la
quotazione più vantaggiosa.
Strumenti non quotati
Qualora non esistano prezzi direttamente osservabili su mercati attivi, è necessario fare ricorso a
tecniche di valutazione che ottimizzino il contributo delle informazioni disponibili, in base
all’approccio comparativo, che desume il fair value di uno strumento dai prezzo osservati su
transazioni similari avvenute su mercati attivi, oppure in base ad una modellizzazione che anche in
mancanza di transazioni osservabili o comparabili consenta comunque di pervenire ad una
valutazione. Le tecniche utilizzate presentano le seguenti caratteristiche:
- tendono a massimizzare l’impiego di input di mercato e a minimizzare stime ed assunzioni
interne;
- riflettono le modalità in base alle quali il mercato attribuisce un prezzo agli strumenti;
- utilizzano input in grado di rappresentare le aspettative di mercato ed il rapporto rischio
rendimento dello strumento oggetto di valutazione;
- incorporano tutti i fattori che i partecipanti al mercato considererebbero nella definizione di
prezzo;
- sono coerenti con le metodologie comunemente accettate;
- sono oggetto di verifica e calibrazione periodica al fine di verificare la loro capacità di
rappresentare il fair value in linea con i prezzi a cui avvengono effettivamente le transazioni
nello strumento oggetto di valutazione, in tal modo è assicurata la comparabilità, l’affidabilità e
la neutralità del processo di definizione dei valori degli strumenti finanziari richiesto dalla
normativa.
Nel successivo paragrafo A.4.1 vengono descritti i criteri di determinazione del fair value per le
diverse categorie di strumenti appartenenti al livello 2 e al livello 3..
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Riclassificazione di strumenti finanziari
Lo IASB ha approvato in data 13 ottobre 2008 un emendamento allo IAS 39 e all’IFRS 7,
omologato con procedura d’urgenza dalla Commissioni Europea il 15 ottobre 2008 con
Regolamento n. 1004/2008.
Sulla base di tale emendamento, è consentito riclassificare, in presenza di determinate condizioni,
ad altra categoria contabile strumenti finanziari iscritti al momento dell’acquisto nell’ambito della
categoria delle “Attività finanziarie detenute per la negoziazione” o della categoria delle Attività
finanziarie disponibili per la vendita. Prima di tale emendamento la regola generale prevedeva che i
trasferimenti di categoria non erano ammessi, ad eccezione dei trasferimenti tra le categorie delle
“Attività finanziarie disponibili per la vendita” e delle “Attività finanziarie detenute sino alla
scadenza”.
Sulla base di quanto indicato nei paragrafi 50D e 50E della nuova versione dello IAS 39, possono
essere riclassificati:
• gli strumenti finanziari, diversi dai derivati, precedentemente classificati nella categoria
degli strumenti finanziari di negoziazione. Non è invece possibile riclassificare gli strumenti
finanziari appartenenti alla categoria delle “Attività finanziarie valutate al fair value” a
seguito dell’adozione della cosiddetta “fair value option”. La nuova categoria contabile di
destinazione è quella dei “Crediti”. La condizione per l’ammissibilità della riclassifica è che
lo strumento finanziario rispetti, alla data del trasferimento, i requisiti previsti per la
classificazione nel portafoglio dei “Crediti” e che la società non intenda più negoziare i titoli
oggetto di riclassifica, avendo maturato l’intenzione di detenere lo strumento finanziario nel
prevedibile futuro o fino a scadenza;
• gli strumenti finanziari non derivati classificati nella categoria “Attività finanziarie
disponibili per la vendita” alla categoria contabile dei “Crediti” se lo strumento finanziario
rispettava, alla data della riclassifica, la definizione di “Crediti” e la società ha ora l’intento
e la capacità di detenerlo nel prevedibile futuro o fino alla scadenza.
Qualsiasi altro strumento di debito o di capitale, non derivato, può essere riclassificato dalla
categoria delle “Attività finanziarie detenute per la negoziazione” alla categoria delle “Attività
disponibili per la vendita” o dalla categoria delle “Attività detenute per la negoziazione” alle
“Attività detenute sino a scadenza” (per i soli strumenti di debito), qualora detti strumenti non siano
più detenuti per essere oggetto di negoziazione nel breve termine; ciò è tuttavia ammissibile,
secondo il paragrafo 50 B, solamente in rare circostanze.
L’attività finanziaria riclassificata è iscritta nella nuova categoria (“Crediti”, “Attività finanziarie
detenute fino a scadenza”, “Attività finanziarie disponibili per la vendita”) al suo fair value alla data
della riclassifica, che rappresenta il nuovo costo o costo ammortizzato.
Una volta trasferiti, gli strumenti finanziari seguono le regole di valutazione e rilevazione contabile
proprie della categoria di destinazione, salvo quanto di seguito verrà specificato; pertanto, per le
attività valutate al costo ammortizzato deve essere determinato il tasso di rendimento effettivo da
utilizzarsi a partire dalla data della riclassifica.
Si fa presente che nel corso dell’esercizio 2013 la Banca non ha effettuato alcuna riclassifica tra i
portafogli di attività finanziarie, come previsto dall’amendment allo IAS 39, descritto nel presente
paragrafo. Si evidenzia, infatti, che quanto riportato nelle tabelle della parte A.3.1 Trasferimenti tra
portafogli riguarda gli effetti delle riclassifiche effettuate nell’esercizio 2008.
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Attività cedute e non cancellate: operazioni di cartolarizzazione
La Cassa di Risparmio di Cento ha in essere due programmi di cartolarizzazione entrambi di mutui
residenziali a privati, il primo denominato “Guercino Solutions” che risale al 2006 ed il secondo
programma denominato “Siviglia SPV” è stato posto in essere nel mese di marzo 2012. Entrambe le
operazioni sono censite presso l’European Data Warehouse (EuroDW) istituito dalla BCE per
raccogliere e rendere disponibili le informazioni relative alle cartolarizzazioni europee; Guercino
Solutions è censito con il codice RMBSIT000072100220081 mentre Siviglia SPV ha il codice
RMBSIT000072100120125, sui dati riferiti al 31-12-2013 EuroDW ha assegnato ad entrambe le
operazioni il massimo rating (A1) per la qualità e la completezza delle informazioni fornite.
Per entrambi i programmi lo scopo principale era quello di “generare” liquidità per la Cassa; le via
via migliorate condizioni sui mercati finanziari ha permesso alla Cassa di vendere ad investitori
istituzionali, dopo aver venduto in passato il Senior di Guercino, anche il titolo Senior
dell’operazione “Siviglia SPV”. Le transazioni di vendita sono avvenute rispettivamente l’8/7/2013,
il 10/12/2013, il prezzo di vendita dell’ultima operazione pari al 28,5% del titolo è stato di 94,62
con un rendimento per gli investitori pari all’Euribor +171bp.
Analogamente a quanto rilevato nel bilancio dell’esercizio precedente, i crediti ceduti sono iscritti
nell’attivo della Cassa di Risparmio di Cento: infatti secondo la previsione normativa dei principi
contabili internazionali IAS 39 è fatto obbligo di mantenere l’iscrizione dei valori ceduti quando è
mantenuto il coinvolgimento rilevante sull’andamento delle attività cedute. Tale coinvolgimento
rilevante continua a sussistere in quanto sono tuttora detenute le tranche junior, le più rischiose, di
entrambe le cartolarizzazioni.
Pronti c/Termine I titoli ricevuti nell’ambito di operazioni che contrattualmente prevedono obbligatoriamente la
successiva vendita (pronti c/termine attivi) ed i titoli consegnati nell’ambito di una operazione che
contrattualmente preveda obbligo di riacquisto (pronti c/termine passivi), non sono rilevati e/o
eliminati dal bilancio.
Pertanto l’importo pagato nel caso di titoli acquistati con obbligo di rivendita è rilevato fra i “crediti
verso la clientela o banche”; mentre l’importo incassato nel caso di titoli ceduti con obbligo di
riacquisto è rilevato fra le passività come “debiti verso clientela o banche” :
Gli interessi sono registrati per competenza con riferimento ai finanziamenti attivi ed ai debiti verso
clientela/banche.
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Utilizzo di stime e assunzioni nella predisposizione del bilancio d’esercizio L’applicazione di alcuni principi contabili implica necessariamente il ricorso a stime ed assunzioni
che hanno effetto sui valori delle attività e delle passività iscritti in bilancio e sull’informativa
fornita in merito alle attività e passività potenziali. Le assunzioni alla base delle stime formulate
tengono in considerazione tutte le informazioni disponibili alla data di redazione del bilancio
nonché ipotesi considerate ragionevoli alla luce dell’esperienza storica e del particolare momento
caratterizzante i mercati finanziari. A tale proposito si evidenzia che la situazione causata
dall’attuale crisi economica e finanziaria ha reso necessarie assunzioni riguardanti l’andamento
futuro caratterizzate da significativa incertezza.
Proprio in considerazione della situazione di incertezza non si può escludere che le ipotesi assunte,
per quanto ragionevoli, potrebbero non trovare conferma nei futuri scenari in cui la banca si troverà
ad operare. I risultati che si consuntiveranno in futuro potrebbero pertanto differire dalle stime
effettuate ai fini della redazione del bilancio e potrebbero conseguentemente rendersi necessarie
rettifiche ad oggi non prevedibili né stimabili rispetto al valore contabile delle attività e passività
iscritte in bilancio.
I processi di valutazione che richiedono in maggior misura stime ed assunzioni al fine di
determinare i valori da iscrivere in bilancio sono rappresentati:
1) dalla quantificazione delle perdite di valore di attività finanziarie, con particolare riferimento ai
crediti e alle attività finanziarie disponibili per la vendita;
2) dalla determinazione delle perdite di valore di avviamenti e di investimenti partecipativi;
3) dalla determinazione del fair value di attività e passività finanziarie nei casi in cui lo stesso non
sia direttamente osservabile su mercati attivi. Gli elementi di soggettività risiedono, in tal caso,
nella scelta dei modelli di valutazione o nei parametri di input che potrebbero essere non
osservabili sul mercato;
4) dalla quantificazione dei fondi per rischi e oneri e dei fondi di quiescenza, per l’incertezza del
petitum, dei tempi di sopravvenienza e delle ipotesi attuariali utilizzate;
5) dalla stima della recuperabilità delle imposte differite attive.
L’elenco dei processi valutativi sopra riportati viene fornita al solo fine di consentire al lettore di
bilancio una migliore comprensione delle principali aree di incertezza, ma non è intesa in alcun
modo a suggerire che, allo stato attuale, potrebbero essere appropriate assunzioni alternative.
In aggiunta, le valutazioni di bilancio sono formulate sulla base del presupposto della continuità
aziendale, in quanto non sono stati individuati rischi che possano compromettere l’ordinato
svolgimento dell’attività aziendale.
76
A.3 – INFORMATIVA SUI TRASFERIMENTI TRA PORTAFOGLI DI ATTIVITA’ FINANZIARIE
A.3.1 Attività finanziarie riclassificate: valore di bilancio, fair value ed effetti sulla redditività
complessiva
Tipologia di strumento finanziario
Portafoglio di provenienza Portafoglio di destinazione
Valore contabile
al 31.12.2013
Fair value
al 31.12.2013
Componenti reddituali
in assenza del trasferimento
(ante imposte)
Componenti reddituali registrate
nell'esercizio (ante imposte)
Valutative Altre Valutative Altre
Titoli di debito Att. Finanz. Deten. per la negoziazione Att. Fin. Disp. Per la Vendita 8.322 8.322 369 - - 36
Titoli di debito Att. Finanz. Deten. per la negoziazione Crediti verso clientela - - - - - -
Titoli di debito Att. Finanz. Deten. per la negoziazione Crediti verso banche - - - - - 18
A.3.2 Attività finanziarie riclassificate: effetti sulla redditività complessiva prima del trasferimento
Nell’esercizio 2013 non è stato effettuato nessun trasferimento.
A.3.3 Trasferimento di attività finanziarie detenute per la negoziazione
Nell’esercizio 2013 non è stato effettuato nessun trasferimento.
A.3.4 Tasso di interesse effettivo e flussi finanziari attesi dalle attività riclassificate
Nell’esercizio 2013 non è stato effettuato nessun trasferimento.
77
A.4 INFORMATIVA SUL FAIR VALUE
Per una descrizione delle modalità seguite dalla banca per la misurazione del fair value delle attività
e passività, sia ai fini delle valutazioni di bilancio sia ai fini dell’informativa da fornire all’interno
della Nota Integrativa, si rimanda al paragrafo “Modalità di determinazione del fair value” di cui al
cap. 17 – Altre informazioni della parte A2 relativa alle principali voci di bilancio.
Informativa di natura qualitativa
A.4.1 Livelli di fair value 2 e 3: tecniche di valutazione e input utilizzati
Crediti verso banche e verso clientela
I finanziamenti e i crediti vengono valutati in bilancio al costo ammortizzato mentre il valore di fair
value viene determinato esclusivamente per fornire un’opportuna informativa in bilancio. La
metodologia di calcolo del fair value utilizza i parametri di PD e LGD per calcolare i flussi di cassa
scontati per il rischio di credito, rappresentato dalla perdita attesa espressa dalla moltiplicazione dei
due citati parametri. In particolare, si utilizzano per i calcoli la PD cumulata per il numero di anni
corrispondenti alla durata residua del prestito, stimata in base alla matrice di transizione, e una LGD
ipotizzata costante per tutto l’orizzonte temporale di riferimento.
Attività materiali detenute a scopo di investimento
Per queste attività non viene calcolato un fair value ma si riporta nel livello 3 il valore di bilancio.
Attività finanziarie detenute per la negoziazione
Gli strumenti finanziari classificati fra le attività detenute per la negoziazione sono assegnate ai
diversi livelli in funzione delle regole generali di attribuzione. Si tratta complessivamente di importi
assai limitati, rappresentati quasi esclusivamente da titoli di debito; gli input utilizzati per le
valutazioni sono le curve dei tassi e i prezzi delle transazioni comparabili, se presenti.
Attività finanziarie disponibili per la vendita
Il fair value degli “investimenti partecipativi” è determinato con riferimento a prezzi risultanti da
perizie esterne ed indipendenti o in base a prezzi di scambio ricavati da recenti transazioni; se di
importo poco rilevante, le partecipazioni sono mantenute al valore di costo, così come gli altri titoli
di capitale. Per quanto riguarda i fondi comuni di investimento “aperti”, in cui i partecipanti hanno
diritto di chiedere in qualsiasi momento il rimborso delle quote e per gli hedge fund, il fair value è
determinato considerando l’ultimo NAV pubblicato. Nel caso di fondi “chiusi” o di private equity
oggetto di quotazione, il fair value è pari alla quotazione fornita dal mercato, se questo è
considerato “attivo”. In alternativa viene assunto l’ultimo NAV pubblicato. Per quanto riguarda i
titoli di debito, valgono le considerazioni generali in merito ai criteri di attribuzione dei livelli di
fair value: gli input utilizzati per le valutazioni sono le curve dei tassi e i prezzi delle transazioni
comparabili, se presenti.
Strumenti derivati
Il fair value degli strumenti derivati è determinato attraverso l’impiego di modelli valutativi diversi
a seconda della tipologia dello strumento, in particolare:
- per la determinazione del fair value delle opzioni si è fatto riferimento a modelli di stima della
volatilità;
- per il fair value degli swap si è utilizzato il metodo del “discounted cash flow”.
78
Le valutazioni così determinate sono state rettificate per gli importi corrispondenti alle valutazioni
del merito creditizio della controparte (rischio di controparte): si tratta del c.d. “credit risk
adjustment”, calcolato sulla base della classe di rating delle controparti e della relativa perdita
attesa.
Debiti verso banche e verso clientela
Il fair value viene determinato come valore attuale del debito, sulla base delle curve dei tassi
utilizzate come fattori di sconto.
Titoli in circolazione
Il fair value viene determinato utilizzando i tassi corrispondenti ai prezzi calcolati per i riacquisti
delle proprie emissioni.
Passività finanziarie detenute per la negoziazione
Gli strumenti finanziari classificati fra le passività detenute per la negoziazione sono assegnate ai
diversi livelli in funzione delle regole generali di attribuzione.
A.4.2 Processi e sensibilità delle valutazioni
I parametri non osservabili in grado di influenzare la valutazione degli strumenti classificati nel
livello 3 sono principalmente rappresentati da stime ed assunzioni sottostanti i modelli utilizzati per
misurare gli investimenti in titoli di capitale e le quote di OICR. Trattandosi di dati provenienti da
fonti terze (per es. i NAV dei fondi) o di informazioni specifiche delle entità oggetto di valutazione
(per es. i valori patrimoniali della società) per i quali non è ragionevole prevedere valori alternativi,
non si applicano analisi di sensitivity a queste valutazioni.
A.4.3 Gerarchia del fair value
Ai fini della compilazione dell’informativa sui trasferimenti fra diversi livelli di fair value, il
criterio adottato per la rilevazione del trasferimento è il saldo esistente all’inizio del periodo di
riferimento, rispetto al saldo di fine periodo esposto nelle tavole A.4.5.1 oppure A.4.5.4.
A.4.4 Altre informazioni
Al 31 dicembre 2013 non sussistono informazioni da riportare ai sensi dell’IFRS 13, paragrafi 51,
93 sub (i) e 96 in quanto non esistono attività valutate al fair value in base all’“highest and best
use”, né ci si è avvalsi della possibilità di misurare il fair value a livello di esposizioni complessive
di portafoglio.
79
Informativa di natura quantitativa
A.4.5 Gerarchia del fair value
A 4.5.1 Attività e passività valutate al fair value su base ricorrente: ripartizione per livelli di fair value
ATTIVITA'/PASSIVITA' MISURATE AL FAIR VALUE 31/12/2013 31/12/2012
Livello 1 Livello 2 Livello 3 Livello 1 Livello 2 Livello 3
1. Attività finanziarie detenute per la negoziazione 9 3.852 33 28 4.884 44
2. Attività finanziarie valutate al fair value - - - - - -
3. Attività finanziarie disponibili per la vendita 650.607 15.508 32.500 602.810 26.678 35.707
4. Derivati di copertura - 2.100 - - 4.210 -
5. Attività materiali - - - - - -
6. Attività immateriali - - - - - -
Totale 650.616 21.460 32.533 602.838 35.772 35.751
1. Passività finanziarie detenute per la negoziazione - 4.128 - 11 4.642 -
2. Passività finanziarie valutate al fair value - - - - - -
3. Derivati di copertura - 165 - - 183 -
Totale - 4.293 - 11 4.825 -
Per le attività e passività possedute alla data di chiusura dell’esercizio e valutate al fair value su
base ricorrente, non si sono riscontrati trasferimenti fra livelli di fair value.
Per i titoli classificati nel “livello 3” non si riporta l’analisi di sensitività richiesta dall’IFRS 7 par.
40 in quanto i dati di fair value sono stati forniti direttamente dalle SGR per i titoli OICR, dagli
emittenti per quanto riguarda i titoli strutturati e da transazioni recenti per i titoli azionari. Per le
informazioni per classe di attività si rimanda alle tabelle successive di dettaglio.
80
A.4.5.2 Variazioni annue delle attività valutate al fair value su base ricorrente (livello 3)
Attività finanziarie
detenute per la negoziazione
Attività finanziarie
valutate al
fair value
Attività finanziarie disponibili
per la vendita
Derivati di copertura
Attività materiali
Attività immateriali
1. Esistenze iniziali 44 - 35.707 - - -
2. Aumenti 58 - 11.652 - - -
2.1 Acquisti - - 3.771 - - -
2.2 Profitti imputati a: 58 - 635 - - -
2.2.1 Conto Economico 58 - 200 - - -
- di cui: Plusvalenze - - - - - -
2.2.2 Patrimonio netto X X 435 - - -
2.3 Trasferimenti da altri livelli - - - - - -
2.4 Altre variazioni in aumento - - 7.246 - - -
3. Diminuzioni 69 - 14.859 - - -
3.1 Vendite - - 3.851 - - -
3.2 Rimborsi 69 - 1 - - -
3.3 Perdite imputate a: - - 2.829 - - -
3.3.1 Conto Economico - - 2.581 - - -
- di cui Minusvalenze - - 2.542 - - -
3.3.2 Patrimonio netto X X 248 - - -
3.4 Trasferimenti ad altri livelli - - 5.805 - - -
3.5 Altre variazioni in diminuzione - - 2.373 - - -
4. Rimanenze finali 33 - 32.500 - - -
A.4.5.3 Variazioni annue delle passività valutate al fair value su base ricorrente (livello 3)
Nessuna passività finanziaria è classificata nel livello 3.
81
A.4.5.4 Attività e passività non valutate al fair value o valutate al fair value su base non
ricorrente: ripartizione per livelli di fair value
Attività/Passività non misurate al fair value o misurate al fair value su base non ricorrente
31/12/2013 31/12/2012
VB L1 L2 L3 VB L1 L2 L3
1. Attività finanziarie detenute sino alla scadenza - - - - -
2. Crediti verso banche 56.942 2.481 - 54.446 97.344 7.236 25.905 63.810
3. Crediti verso clientela 1.879.720 - - 1.966.362 1.885.858 - - 1.995.400
4. Attività materiali detenute a scopo di investimento 10.917 - - 10.917 7.806 - - 7.806
5. Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione - - - - - - - -
TOTALE A 1.947.579 2.481 - 2.031.725 1.991.008 7.236 25.905 2.067.016
1. Debiti verso banche 463.401 - - 463.401 478.152 - - 478.152
2. Debiti verso clientela 1.503.698 - - 1.503.698 1.398.183 - - 1.398.183
3. Titoli in circolazione 526.453 - - 528.042 612.262 - - 612.262
4. Passività associate ad attività in via di dismissione - - - - - - - -
TOTALE B 2.493.552 - - 2.495.141 2.488.597 - - 2.488.597
Per le attività e passività possedute alla data di chiusura dell’esercizio e non valutate al fair value o
valutate al fair value su base non ricorrente, non si sono riscontrati trasferimenti fra livelli di fair
value.
Si evidenzia che per i titoli in circolazione esposti nel passivo nel livello 3, il fair value è stato
determinato applicando i prezzi determinati mediante la somma dei valori attuali dei flussi cedolari
futuri e del capitale rimborsabile a scadenza, decurtato del rateo interessi maturato come più
ampiamente descritto al punto 6.3 del “Prospetto di Base, relativo al programma di offerta di prestiti
obbligazionari” depositato presso la Consob e disponibile sul sito della Cassa.
A.5 Informativa sul cd. “day one profit/loss” L’informativa fa riferimento al paragrafo 28 dell’IFRS 7 che tratta di eventuali differenze tra il
prezzo della transazione e il valore ottenuto attraverso l’utilizzo di tecniche di valutazione che
emergono al momento della prima iscrizione di uno strumento finanziario e non rilevate
immediatamente a conto economico in base a quanto previsto dallo IAS 39 ai paragrafi AG76 e
AG76A.
Nel caso in cui si presentasse tale fattispecie si devono indicare le politiche contabili adottate per
imputare a conto economico, successivamente alla prima iscrizione dello strumento, le differenze
così determinate.
La banca non ha posto in essere operazioni per le quali emerge, al momento della prima iscrizione
di uno strumento finanziario, una differenza tra il prezzo della transazione e il valore dello stesso
ottenuto attraverso una tecnica di valutazione interna.
82
Parte B – Informazioni sullo Stato Patrimoniale
ATTIVO
SEZIONE 1 – CASSA E DISPONIBILITA’ LIQUIDE – VOCE 10
1.1 Cassa e disponibilità liquide: composizione
31/12/2013 31/12/2012
a) Cassa 15.373 17.084
b) Depositi liberi presso Banche Centrali - -
Totale 15.373 17.084
SEZIONE 2 – ATTIVITA’ FINANZIARIE DETENUTE PER LA NEGOZIAZIONE – VOCE 20
2.1 Attività finanziarie detenute per la negoziazione: composizione merceologica
Voci/Valori 31/12/2013 31/12/2012
Livello 1 Livello 2 Livello 3 Livello 1 Livello 2 Livello 3
A. Attività per cassa
1. Titoli di debito 9
33 12
43
1.1 Titoli strutturati 4
32 4 42
1.2 Altri titoli di debito 5
1 8 1
2. Titoli di capitale
3. Quote di O.I.C.R.
4. Finanziamenti
4.1 Pronti contro termine
4.2 Altri
Totale A 9 - 33 12 - 43
B. Strumenti derivati
1. Derivati finanziari
3.852
16 4.884 1
1.1 di negoziazione
3.852
16 4.884 1
1.2 connessi con la fair value option
1.3 altri
2. Derivati su crediti
2.1 di negoziazione
2.2 connessi con la fair value option
2.3 altri
Totale B - 3.852 - 16 4.884 1
Totale (A+B) 9 3.852 33 28 4.884 44
83
2.2 Attività finanziarie detenute per la negoziazione: composizione per debitori/emittenti
Voci/Valori 31/12/2013 31/12/2012
A. Attività per cassa
1. Titoli di debito 42 55
a) Governi e Banche Centrali 2 5
b) Altri enti pubblici - -
c) Banche 7 7
d) Altri emittenti 33 43
2. Titoli di capitale - -
a) Banche - -
b) Altri emittenti - -
- imprese di assicurazione - -
- società finanziarie - -
- imprese non finanziarie - -
- altri - -
3. Quote di O.I.C.R. - -
4. Finanziamenti - -
a) Governi e Banche Centrali - -
b) Altri enti pubblici - -
c) Banche - -
d) Altri soggetti - -
Totale A 42 55
B. Strumenti derivati
a) Banche 1.045 1.056
- fair value 1.045 1.056
b) Clientela 2.807 3.845
- fair value 2.807 3.845
Totale B 3.852 4.901
Totale (A+B) 3.894 4.956
Il valore dei titoli detenuti nel portafoglio delle “Attività detenute per la negoziazione” risulta in
linea con quello dell’esercizio precedente mentre si registra una consistente diminuzione del valore
dei derivati di negoziazione stipulati con la clientela.
2.3 Attività finanziarie per cassa detenute per la negoziazione: variazioni annue
Titoli di debito
Titoli di capitale
Quote di O.I.C.R.
Finanziamenti
Totale
A. Esistenze iniziali 31/12/2012 55 - - - 55
B. Aumenti 1.864.341 194 - - 1.864.535
B1. Acquisti 1.863.115 189 - - 1.863.304
B2. Variazioni positive di fair value - - - - -
B3. Altre variazioni 1.226 5 - - 1.231
C. Diminuzioni 1.864.354 194 - - 1.864.548
C1. Vendite 1.864.284 186 - - 1.864.470
C2. Rimborsi 70 - - - 70
C3 Variazioni negative di fair value - - - - -
C4 Trasferimenti ad altri portafogli - - - - -
C5. Altre variazioni - 8 - - 8
D. Rimanenze finali 31/12/2013 42 - - - 42
84
SEZIONE 3 – ATTIVITA’ FINANZIARIE VALUTATE AL FAIR VALUE – VOCE 30
Voce non applicabile per la Cassa di Risparmio di Cento S.p.A. .
SEZIONE 4 – ATTIVITA’ FINANZIARIE DISPONIBILI PER LA VENDITA – VOCE 40
4.1 Attività finanziarie disponibili per la vendita: composizione merceologica
Voci/Valori 31/12/2013 31/12/2012
Livello 1 Livello 2 Livello 3 Livello 1 Livello 2 Livello3
1. Titoli di debito 650.607 15.508 442 602.763 26.678 5.100
1.1 Titoli strutturati - - - - 7.438 -
1.2 Altri titoli di debito 650.607 15.508 442 602.763 19.240 5.100
2. Titoli di capitale - - 28.506 47 - 27.690
2.1 Valutati al fair value - - 13.254 47 - 14.889
2.2 Valutati al costo - - 15.252 - - 12.801
3. Quote di O.I.C.R. - - 3.552 - - 2.917
4. Finanziamenti - - - - - -
Totale 650.607 15.508 32.500 602.810 26.678 35.707
Al 31 dicembre 2013 sono aumentati i volumi dei titoli di debito classificati al livello 1 mentre sono
diminuite le obbligazioni classificate ai livelli 2 e 3.
I titoli di capitale sono valutati, secondo quanto previsto nel capitolo A.4 delle informazioni sul
fair value e, solo in via residuale, al costo.
La voce “titoli di capitale” accoglie 7.775 miglia di euro relative alle quote detenute in Banca
d’Italia così come indicato nella parte “A Parte Generale – Sezione 4 – Altri aspetti” del presente
documento.
Nella tabella che segue vengono classificati i titoli di capitale valutati al costo in base a tre tipologie
di investimenti:
31/12/2013 31/12/2012
Investimenti intervenuti con società partner commerciali o funzionali all'attività caratteristica 3.214 3.214
Investimenti finanziari intervenuti con società clienti o non clienti dai quali ci si attende un ritorno economico di lungo termine 12.038 6.684
Investimenti istituzionali - 2.903
TOTALE 15.252 12.801
La voce “titoli di capitale” è così composta:
31/12/2013 31/12/2012
Interessenze azionarie 27.176 26.407
Altri titoli 1.330 1.330
Totale 28.506 27.737
Per il dettaglio delle partecipazioni detenute si rimanda all’apposito documento allegato al bilancio.
85
4.2 Attività finanziarie disponibili per la vendita: composizione per debitori/emittenti
Voci/Valori 31/12/2013 31/12/2012
1. Titoli di debito 666.557 634.541
a) Governi e Banche Centrali 650.607 586.806
b) Altri enti pubblici - -
c) Banche 15.508 44.439
d) Altri emittenti 442 3.296
2. Titoli di capitale 28.506 27.737
a) Banche 14.228 7.576
b) Altri emittenti 14.278 20.161
- imprese di assicurazione 3.206 3.206
- società finanziarie 3.869 4.964
- imprese non finanziarie 7.203 11.991
- altri - -
3. Quote di O.I.C.R. 3.552 2.917
4. Finanziamenti - -
a) Governi e Banche Centrali - -
b) Altri Enti pubblici - -
c) Banche - -
d) Altri soggetti - -
Totale 698.615 665.195
4.3 Attività finanziarie disponibili per la vendita oggetto di copertura specifica
Non sussistono attività della specie.
4.4 Attività finanziarie disponibili per la vendita: variazioni annue
Titoli di debito
Titoli di capitale
Quote di O.I.C.R
Finanziamenti
Totale
A. Esistenze iniziali 31/12/2012 634.541 27.737 2.917 - 665.195
B. Aumenti 1.734.795 10.445 1.114 - 1.746.354
B1. Acquisti 1.711.165 2.827 944 - 1.714.936
B2. Variazioni positive di FV 3.259 168 155 - 3.582
B3. Riprese di valore - - - - -
- imputate al conto economico - - - - -
- imputate al patrimonio netto - - - - -
B4. Trasferimenti da altri portafogli - - - - -
B5. Altre variazioni 20.371 7.450 15 - 27.836
C. Diminuzioni 1.702.779 9.676 479 - 1.712.934
C1. Vendite 1.336.020 4.873 83 - 1.340.976
C2. Rimborsi 358.798 - - - 358.798
C3. Variazioni negative di FV 403 - 248 - 651
C4. Svalutazioni da deterioramento - 2.430 112 - 2.542
- imputate al conto economico - 2.430 112 - 2.542
- imputate al patrimonio netto - - - - -
C5. Trasferimenti ad altri portafogli - - - - -
C6. Altre variazioni 7.558 2.373 36 - 9.967
D. Rimanenze finali 31/12/2013 666.557 28.506 3.552 - 698.615
La movimentazione relativa alla voce dei titoli di debito è da ricondurre all’attività di riallineamento
del portafoglio dei titoli di Stato effettuato come conseguenza dell’elevata volatilità registrata dal
comparto nel corso dell’esercizio 2013.
86
La voce “altre variazioni in aumento” del comparto “titoli di capitale” accoglie l’importo di 4.873
migliaia di euro relativi alla rivalutazione delle quote detenute in Banca d’Italia.
Nella predisposizione del presente bilancio è stata effettuata un’attenta valutazione del portafoglio
delle attività finanziarie disponibili per la vendita al fine di individuare indicatori di perdita di
valore, in presenza dei quali risulta necessario effettuare una svalutazione da imputare a conto
economico per la differenza tra il valore di fair value delle attività finanziare e il loro valore
contabile. Il valore complessivo degli impairment rilevati nel corso dell’esercizio, e contabilizzati
alla voce di conto economico 130 b) “Rettifiche di valore nette deterioramento di attività
finanziarie disponibili per la vendita”, ammonta a 2.542 migliaia di euro contro 1.873 migliaia di
euro dell’esercizio precedente.
SEZIONE 5 – ATTIVITA’ FINANZIARIE DETENUTE FINO A SCADENZA – VOCE 50
La Cassa di Risparmio di Cento non ha classificato nessun strumento finanziario tra le “Attività
finanziarie detenute sino a scadenza”.
SEZIONE 6 – CREDITI VERSO BANCHE – VOCE 60
6.1 Crediti verso banche: composizione merceologica
Tipologia operazioni/Valori
31/12/2013 31/12/2012
VB Fair value
VB Fair value
Livello 1 Livello 2 Livello 3 Livello 1 Livello 2 Livello 3
A. Crediti verso Banche centrali 21.991 - - 21.991 47.955 - - 47.955
1. Depositi vincolati - X X X - X X X
2. Riserva obbligatoria 21.991 X X X 47.955 X X X
3. Pronti contro termine attivi - X X X - X X X
4. Altri - X X X - X X X
B. Crediti verso banche 34.951 2.481 - 32.455 49.389 7.236 25.905 15.855
1. Finanziamenti 32.455 - - 32.455 15.855 - - 5.855
1.1 Conti correnti e depositi liberi 30.918 X X X 14.942 X X X
1.2. Depositi vincolati - X X X - X X X
1.3. Altri finanziamenti 1.537 X X X 913 X X X
- Pronti contro termine X X X - X X X
- Leasing finanziario X X X - X X X
- Altri 1.537 X X X 913 X X X
2. Titoli di debito 2.496 2.481 - - 33.534 7.236 25.905 -
2.1 Titoli strutturati - X X X - X X X
2.2 Altri titoli di debito 2.496 X X X 33.534 X X X
Totale 56.942 2.481 - 54.446 97.344 7.236 25.905 63.810
Legenda:
VB = valore di bilancio
In forte calo le obbligazioni bancarie classificate nel portafoglio per effetto delle scadenze non
rinnovate di titoli di debito.
6.2 Crediti verso banche: attività oggetto di copertura specifica Non sussistono attività della specie.
87
6.3 Leasing finanziario Non sussistono attività della specie.
SEZIONE 7 – CREDITI VERSO CLIENTELA – VOCE 70
7.1 Crediti verso clientela: composizione merceologica
Tipologia operazioni/Valori
31/12/2013 31/12/2012
Bonis Deteriorati
L1 L2 L3 Bonis Deteriorati
L1 L2 L3 Acq.ti Altri Acq.ti Altri
Finanziamenti 1.699.193 - 180.527 - - 1.966.362 1.730.096 - 155.762 - - 1.995.400
1. Conti correnti 255.222 - 32.143 X - X 291.814 - 26.432 X X X
2. Pronti contro termine 76.141 - - X X X - - - X X X
3. Mutui 1.147.025 - 142.490 X X X 1.229.813 - 123.367 X X X
4. Carte di credito, prestiti personali e cessioni del quinto
5.075 - 373 X X X 5.989 - 287 X X X
5.Leasing finanziario - - - X X X - - X X X
6. Factoring - - - X X X - - X X X
7. Altre operazioni 215.730 - 5.521 X X X 202.480 - 5.676 X X X
Titoli di debito - - - - - - - - - - - -
8.1 Titoli strutturati - - - X X X - - - X X X
8.2 Altri titoli di debito - - - X X X - - - X X X
Totale 1.699.193 - 180.527 - - 1.966.362 1.730.096 - 155.762 - - 1.995.400
Come si evince dalla tabella sopra esposta gli impieghi netti al 31 dicembre 2013 sono pari a
1.879.720 migliaia di euro mentre al 31 dicembre dell’anno precedente ammontavano a 1.885.858
migliaia di euro.
Gli impieghi lordi ammontano a 1.958.041 migliaia di euro (nel precedente esercizio erano pari a
1.950.060 migliaia di euro) mentre le rettifiche complessive ammontano a 78.321 migliaia di euro
(nel precedente esercizio erano pari a 64.201 migliaia di euro).
Come si evince dalla tabella sopra esposta, a causa del persistere della difficile situazione
economico-finanziaria, le esposizioni nette deteriorate evidenziano un incremento del 15,90%
rispetto al 31 dicembre 2012 e si attestano a 180.527 migliaia di euro contro i 155.762 dell’esercizio
precedente.
Nella voce “Mutui” sono inclusi i mutui ceduti nell’ambito delle due operazione di
cartolarizzazione al netto delle relative rettifiche di valore su base collettiva; la voce comprende i
crediti cartolarizzati netti per un importo totale di 322.880 mila euro, corrispondenti a 323.586 mila
euro di crediti lordi, come meglio evidenziato nella Parte E – Sezione C della Nota Integrativa.
Il dato di “fair value” è stato calcolato, esclusivamente sui mutui in bonis a medio-lungo termine,
utilizzando una metodologia di attualizzazione dei flussi futuri ponderati per il rischio; per tutte le
altre poste, a vista e/o a breve termine si è utilizzato il dato contabile come approssimazione del
relativo fair value.
Per il dettaglio delle attività deteriorate si rinvia alla “Parte E – Informazioni sui rischi e sulle
relative politiche di copertura, Sezione 1, Rischio di credito”.
88
7.2 Crediti verso clientela: composizione per debitori/emittenti
Tipologia operazioni/Valori
31/12/2013 31/12/2012
Bonis
Deteriorati
Bonis
Deteriorati
Acquistati Altri Acquistati Altri
1. Titoli di debito: - - - - - -
a) Governi - - - - - -
b) Altri enti pubblici - - - - - -
c) Altri emittenti - - - - - -
- imprese non finanziarie - - - - - -
- imprese finanziaria - - - - - -
- assicurazioni - - - - - -
- altri - - - - - -
2. Finanziamenti verso: 1.699.193 - 180.527 1.730.096 - 155.762
a) Governi 59.206 - - 33.915 - -
b) Altri enti pubblici 6.658 - - 4.894 - -
c) Altri soggetti 1.633.329 - 180.527 1.691.287 - 155.762
- imprese non finanziarie 969.500 - 130.447 1.080.085 - 112.114
- imprese finanziarie 144.230 - 13.497 61.840 - 12.525
- assicurazioni - - - - - -
- altri 519.599 - 36.583 549.362 - 31.123
Totale 1.699.193 - 180.527 1.730.096 - 155.762
7.3 Crediti verso clientela: attività oggetto di copertura specifica Tipologia operazioni/Valori 31/12/2013 31/12/2012
1. Crediti oggetto di copertura specifica del fair value 1.829 2.081
a) rischio di tasso di interesse 1.829 2.081
b) rischio di cambio - -
c) rischio di credito - -
d) più rischi - -
2. Crediti oggetto di copertura specifica dei flussi finanziari - -
a) tasso di interesse - -
b) tasso di cambio - -
c) altro - -
Totali 1.829 2.081
I crediti oggetto di copertura si riferiscono ad un unico mutuo a tasso fisso avente scadenza
01 luglio 2017.
7.4 Leasing finanziario
Non sussistono attività della specie.
89
SEZIONE 8 – DERIVATI DI COPERTURA – VOCE 80
8.1 Derivati di copertura: composizione per tipologia di copertura e per livelli
FV 31/12/2013 VN 31/12/2013
FV 31/12/2012 VN 31/12/2012
L1 L2 L3 L1 L2 L3
A. Derivati finanziari - 2.100 - 36.500 - 4.210 - 97.500
1) Fair value - 2.100 - 36.500 - 4.210 - 97.500
2) Flussi finanziari - - - - - - - -
3) Investimenti esteri - - - - - - - -
B. Derivati creditizi - - - - - - - -
1) Fair value - - - - - - - -
2) Flussi finanziari - - - - - - - -
Totale - 2.100 - 36.500 - 4.210 - 97.500
Legenda: VN = Valore nozionale L1 = Livello 1 L2 = Livello 2 L3 = Livello 3
8.2 Derivati di copertura: composizione per portafogli coperti e per tipologia di copertura
Operazioni/Tipo di copertura
Fair Value Flussi finanziari
Investim. esteri
Specifica
Generica Specifica Generica Rischio di tasso
Rischio di
cambio
Rischio di
credito
Rischio di
prezzo
Più rischi
1. Attività finanziarie disponibili per la vendita
- - - - - X - X X
2. Crediti - - - X - X - X X
3. Attività finanziarie detenute sino alla scadenza
X - - X - X - X X
4. Portafoglio X X X X X - X - X
5. Altre operazioni - - - - X - X -
Totale attività - - - - - - - - -
1. Passività finanziarie 2.100 - - X - X - X X
2. Portafoglio X X X X X - X - X
Totale passività 2.100 - - - - - - - -
1. Transazioni attese X X X X X X - X X
2. Portafoglio di attività e passività finanziarie
X X X X X - X - -
Nella tabella riportata sopra sono indicati i valori di fair value positivo dei derivati di copertura,
suddivisi in relazione all’attività o alla passività finanziaria coperta e alla tipologia di copertura.
I contratti derivati di copertura delle passività finanziarie si riferiscono a contratti posti a copertura
specifica del fair value delle obbligazioni emesse.
SEZIONE 9 – ADEGUAMENTO DI VALORE DELLE ATTIVITA’ FINANZIARIE OGGETTO DI COPERTURA GENERICA – VOCE 90 Voce non applicabile per la Cassa di Risparmio di Cento.
90
SEZIONE 10 – LE PARTECIPAZIONI – VOCE 100
Voce non applicabile per la Cassa di Risparmio di Cento
SEZIONE 11 – ATTIVITA’ MATERIALI – VOCE 110
11.1 Attività materiali ad uso funzionale: composizione delle attività valutate al costo
ATTIVITA'/VALORI 31/12/2013 31/12/2012
1 Attività di proprietà 31.723 32.664
a) terreni 9.900 9.900
b) fabbricati 17.258 17.661
c) mobili 2.065 2.153
d) impianti elettronici 425 353
e) altre 2.075 2.597
2 Attività acquisite in leasing finanziario 2.697 2.743
a) terreni 1.584 1.584
b) fabbricati 1.113 1.159
c) mobili - -
d) impianti elettronici - -
e) altre - -
TOTALE 34.420 35.407
Le attività ad uso funzionale sono rappresentate da tutte le immobilizzazioni detenute per essere
utilizzate direttamente nell’attività caratteristica della banca.
11.2 Attività materiali detenute a scopo di investimento: composizione delle attività valutate al costo
ATTIVITA'/VALORI
31/12/2013 31/12/2012
Valore di Bilancio
Fair Value Valore di Bilancio
Fair Value
L1 L2 L3 L1 L2 L3
1. Attività di proprietà 10.917 - - 10.917 7.806 - - 7.806
1.Terreni 3.318 - - 3.318 3.318 - - 3.318
2. Fabbricati 7.599 - - 7.599 4.488 - - 4.488
2 Attività acquisite in leasing finanziario - - - - - - - -
1.Terreni - - - - - - - -
2. Fabbricati - - - - - - - -
TOTALE 10.917 - - 10.917 7.806 - - 7.806
Gli investimenti detenuti a scopi di investimento hanno come obiettivo la percezione di canoni di
locazione e/o l’apprezzamento nel lungo termine del capitale. L’ammontare complessivo dei canoni
di locazione percepiti nel corso dell’esercizio 2013 ammonta a 246 mila euro mentre l’onere
sostenuto per la manutenzione ordinaria di tali beni è pari a 5 mila euro.
11.3 Attività materiali ad uso funzionale: composizione delle attività rivalutate
Non sussistono attività della specie.
91
11.4 Attività materiali detenute a scopo di investimento: composizione delle attività valutate al fair value
Non sussistono attività della specie.
11.5 Attività materiali ad uso funzionale: variazioni annue
Terreni Fabbricati Mobili Impianti
elettronici Altre Totale
A. Esistenze iniziali lorde 11.484 23.598 5.571 3.546 12.103 56.302
A.1 Riduzioni di valore totali nette 0 (4.778 ) (3.418 ) (3.193 ) (9.506 ) (20.895 )
A.2 Esistenze iniziali nette 11.484 18.820 2.153 353 2.597 35.407
B. Aumenti - 555 51 291 918 1.815
B.1 Acquisti - - 43 212 918 1.173
B.2 Spese per migliorie capitalizzate - 434 - - - 434
B.3 Riprese di valore - 121 - - - 121
B.4 Variazioni positive di fair value imputate a: - - - - - -
a) patrimonio netto - - - - - -
b) conto economico - - - - - -
B.5 Differenze positive di cambio - - - - - -
B.6 Trasferimenti da immobili detenuti a scopo di investimento - - - - - -
B.7 Altre variazioni - - 8 79 - 87
C. Diminuzioni - (1.004 ) (139 ) (219 ) (1.440 ) (2.802 )
C.1 Vendite - - - - - -
C.2 Ammortamenti - (711 ) (139 ) (219 ) (703 ) (1.772 )
C.3 Rettifiche di valore da deterioramento imputate a: - (293 ) - - - (293 )
a) patrimonio netto - - - - - 0
b) conto economico - (293 ) - - - (293 )
C.4 Variazioni negative di fair value imputate a: - - - - - -
a) patrimonio netto - - - - - -
b) conto economico - - - - - -
C.5 Differenze negative di cambio - - - - - -
C.6 Trasferimenti a: - - - - - -
a) attività materiali detenute a scopo di investimento - - - - - -
b) attività in via di dismissione - - - - - -
C.7 Altre variazioni - - - - (737 ) (737 )
D. Rimanenze finali nette 11.484 18.371 2.065 425 2.075 34.420
D.1 Riduzioni di valore totali nette - 5.489 3.490 3.401 9.801 22.181
D.2 Rimanenze finali lorde 11.484 23.860 5.555 3.826 11.876 56.601
E. Valutazione al costo - - - - - -
Nelle tavole 11.5 e 11.6 sono evidenziate le rettifiche di valore per il deterioramenti dei fabbricati
conseguenti al sisma; sono comprese anche le variazioni in aumento per i lavori di ripristino già
eseguiti.
92
11.6 Attività materiali detenute a scopo di investimento: variazioni annue
Terreni Fabbricati Totale
A. Esistenze iniziali 3.318 4.488 7.806
B. Aumenti - 3.337 3.337
B.1 Acquisti - 3.263 3.263
B.2 Spese per migliorie capitalizzate - 22 22
B.3 Variazioni positive nette di fair value - - -
B.4 Riprese di valore - 52 52
B.5 Differenze di cambio positive - - -
B.6 Trasferimenti da immobili ad uso funzionale - - -
B.7 Altre variazioni - - -
C. Diminuzioni - (226 ) (226 )
C.1 Vendite - - -
C.2 Ammortamenti - (178 ) (178 )
C.3 Variazioni negative nette di fair value - - -
C.4 Rettifiche di valore da deterioramento - (48 ) (48 )
C.5 Differenze di cambio negative - - -
C.6 Trasferimenti ad altri portafogli di attività - - -
a) immobili ad uso funzionale - - -
b) attività non correnti in via di dismissione - - -
C.7 Altre variazioni - - -
D. Rimanenze finali 3.318 7.599 10.917
E. Valutazione al fair value 3.318 7.599 10.917
Il valore di fair value riportato sugli immobili già presenti ad inizio anno è pari al valore di
rivalutazione attestato da periti indipendenti nell’anno 2006, tali importi rappresentano ancora la
stima che approssima il fair value dei beni stessi. L’importo evidenziato al rigo B.1 rappresenta un
investimento effettuato a dicembre 2013 con l’acquisizione di 5 immobili destinati ad essere
rivenduti quanto prima alle migliori condizioni di mercato.
11.7 Impegni per acquisto di attività materiali (IAS 16/74.c) Non ci sono impegni in essere per l’acquisto di attività materiali.
Altre informazioni sulle “Attività materiali” Ai sensi dell’art. 10 della L.72/83, si riportano di seguito le informazioni relative alle rivalutazioni
effettuate sugli immobili presenti nel patrimonio della banca al 31 dicembre 2013:
31/12/2013 31/12/2012
Legge 576/75 (1) 285 285
Legge 72/83 (1) 2.763 2.763
Legge 218/90 (1) 13.643 13.643
Legge 413/91 (1) 3.283 3.283
First Time Adoption IAS (1) (2) 13.424 13.424
Totale rivalutazioni 33.398 33.398
(1) Rivalutazione relative agli immobili (2) Tale voce comprende: 12.332 mila euro per rivalutazioni relative agli immobili e 1.092 mila euro relativi a
rivalutazioni su opere d’arte.
93
Nella tabella viene esposta la vita utile in mesi (criterio di bilancio) e le equivalenti percentuali
fiscali utilizzate nel calcolo degli ammortamenti delle varie classi di cespiti:
CLASSE CESPITE Mesi di Vita Utile Ammortamento
ammortam. IAS Fiscale
Immobili 400 3%
Quadri di valore 0 0%
Mobili per arredamento 80 15%
Mobili e macchine ordinarie per ufficio 100 12%
Autoveicoli esclusivamente strumentali 60 20%
Autoveicoli non strumentali importo < 18.075,99 48 25% sul 40% del costo di acquisto
Autoveicoli non strumentali importo > 18.075,99 48 25% sul 40% del costo max di 18.075,99
Autoveicoli ad uso promiscuo a dipendenti 48 25% sul 90% del costo
Banconi blindati 60 20%
Costruzioni leggere 120 10%
Impianti d'allarme e televisivi 40 30%
Sistemi telefonici e telefoni cellulari 48 20% sul 80% del costo di acquisto
Macchine elettroniche 60 20%
Macchinari ed impianti vari 80 15%
Sistemi di elaborazione dati 48 20%
SEZIONE 12 – ATTIVITA’ IMMATERIALI – VOCE 120
12.1 Attività immateriali: composizione per tipologia di attività
Attività/Valori
31/12/2013 31/12/2012
Durata definita
Durata indefinita
Durata definita
Durata indefinita
A.1 Avviamento X - X -
A.2 Altre attività immateriali 1.973 - 29 -
A.2.1 Attività valutate al costo 1.973 - 29 -
a) Attività immateriali generate internamente - - - -
b) Altre attività 1.973 - 29 -
A.2.2 Attività valutate al fair value - - - -
a) Attività immateriali generate internamente - - - -
b) Altre attività - - - -
Totale 1.973 - 29 -
Le attività immateriali sono valutate al costo.
94
12.2 Attività immateriali: variazioni annue
Avviamento
Altre attività immateriali generate
internamente
Altre attività immateriali: Altre
Totale
Durata definita
Durata indefinita
Durata definita
Durata indefinita
A. Esistenze iniziali lorde - - - 35 - 35
A.1 Riduzioni di valore totali nette - - - 6 - 6
A.2 Esistenze iniziali nette - - - 29 - 29
B. Aumenti - - - 2.408 - 2.408
B.1 Acquisti - - - 2.408 - 2.408
B.2 Incrementi di attività immateriali interne X - - - - -
B.3 Riprese di valore X - - - - -
B.4 Variazioni positive di fair value - - - - - -
- a patrimonio netto X - - - - -
- a conto economico X - - - - -
B.5 Differenze di cambio positive - - - - - -
B.6 Altre variazioni - - - - - -
C. Diminuzioni - - - (464 ) - (464 )
C.1 Vendite - - - - - -
C.2 Rettifiche di valore - - - (464 ) - (464 )
- Ammortamenti X - - (464 ) - (464 )
- Svalutazioni - - - - - -
+ patrimonio netto X - - - - -
+ conto economico - - - - - -
C.3 Variazioni negative di fair value - - - - - -
- a patrimonio netto X - - - - -
- a conto economico X - - - - -
C.4 Trasferimenti alle attività non correnti in via di dismissione
- - - - - -
C.5 Differenze di cambio negative - - - - - -
C.6 Altre variazioni - - - - - -
D. Rimanenze finali nette - - - 1.973 - 1.973
D.1 Rettifiche di valore totali nette - - - 470 - 470
E. Rimanenze finali lorde - - - 2.443 - 2.443
F. Valutazione al costo - - - - - -
12.3 Altre informazioni
Le attività immateriali sono costituite da :
- costi per acquisto di programmi software aventi vita utile definita e pertanto ammortizzati in
base alla stessa;
- assistenza in relazione alla emissione e quotazione delle "Obbligazioni a Tasso Fisso garantite
dallo Stato italiano 2012/2015”, emesse da Cassa di Risparmio di Cento S.p.A., Codice ISIN
IT0004806656
95
SEZIONE 13 – LE ATTIVITA’ FISCALI E LE PASSIVITA’ FISCALI – VOCE 130 DELL’ATTIVO E VOCE 80 DEL PASSIVO
13.1 Attività per imposte anticipate: composizione
La composizione delle attività per imposte anticipate è la seguente:
31/12/2013 31/12/2012
A) In contropartita del conto economico
Fondo rischi e oneri 851 1.014
Svalutazione crediti 21.554 14.041
Svalutazione titoli 223 228
Totale A 22.628 15.283
B) In contropartita a Patrimonio Netto
Titoli disponibili per la vendita 525 1.057
Perdite Attuariali su piani a benefici definiti 114 169
Copertura di flussi finanziari 10 -
Totale B 649 1.226
Totale A+B 23.277 16.509
La voce delle “attività per imposte anticipate” registra un significativo incremento delle imposte
anticipate relative alle svalutazioni crediti (differenze temporanee deducibili in esercizi successivi);
solo in minima parte compensato da una riduzione delle anticipate su titoli obbligazionari presenti
nel portafoglio dei titoli disponibili per la vendita (AFS) per la riduzioni delle riserve negative.
13.2 Passività per imposte differite: composizione
31/12/2013 31/12/2012
A) In contropartita del conto economico
Plusvalenze 12 54
Rivalutazione attività materiali 5.454 5.639
Interessi non incassati ex.DL.74 Sisma 2.357 2.787
Interessi di mora non incassati 258 185
Totale A 8.081 8.665
B) In contropartita a Patrimonio Netto
Titoli disponibili per la vendita 747 2.631
Totale B 747 2.631
Totale A+B 8.828 11.296
La voce delle “Passività fiscali per imposte differite” evidenzia un decremento legato
principalmente alla diminuzione delle imposte sulle riserve positive dei titoli disponibili per la
vendita (AFS), per l’aumento registrato nell’esercizio delle riserve positive.
96
13.3 Variazioni delle imposte anticipate (in contropartita del conto economico)
31/12/2013 31/12/2012
1. Importo iniziale 15.283 10.189
2. Aumenti 8.654 5.884
2.1 Imposte anticipate rilevate nell'esercizio 8.654 5.820
a) relative a precedenti esercizi - -
b) dovute al mutamento di criteri contabili - -
c) riprese di valore - -
d) altre 8.654 5.820
2.2 Nuove imposte o incrementi di aliquote fiscali - -
2.3 Altri aumenti - 64
3. Diminuzioni 1.309 790
3.1 Imposte anticipate annullate nell'esercizio 1.308 790
a) rigiri 1.308 790
b) svalutazioni per sopravvenuta irrecuperabilità - -
c) dovute al mutamento di criteri contabili - -
d) altre - -
3.2 Riduzioni di aliquote fiscali - -
3.3 Altre diminuzioni 1 -
a) trasformazione di crediti d'imposta di cui alla legge n.214/2011 - -
b) altre 1 -
4. Importo finale 22.628 15.283
13.3.1 Variazioni delle imposte anticipate di cui alla L.214/2011 (in contropartita del conto
economico Non sussistono attività della specie.
13.4 Variazioni delle imposte differite (in contropartita del conto economico)
31/12/2013 31/12/2012
1. Importo iniziale 8.665 5.979
2. Aumenti 205 2.953
2.1 Imposte differite rilevate nell'esercizio 205 2.946
a) Relative a precedenti esercizi - -
b) dovute al mutamento di criteri contabili - -
c) altre 205 2.946
2.2 Nuove imposte o incrementi di aliquote fiscali - -
2.3 Altri aumenti - 7
3. Diminuzioni 789 267
3.1 Imposte differite annullate nell'esercizio 789 267
a) rigiri 770 267
b) dovute al mutamento di criteri contabili - -
c) altre 19 -
3.2 Riduzioni di aliquote fiscali - -
3.3 Altre diminuzioni - -
4. Importo finale 8.081 8.665
97
13.5 Variazioni delle imposte anticipate (in contropartita del patrimonio netto)
31/12/2013 31/12/2012
1. Importo iniziale 1.226 4.062
2. Aumenti 90 220
2.1 Imposte anticipate rilevate nell'esercizio 90 220
a) relative a precedenti esercizi 81
b) dovute al mutamento dei criteri contabili - 169
c) altre 9 51
2.2 Nuove imposte o incrementi di aliquote fiscali - -
2.3 Altri aumenti - -
3. Diminuzioni 667 3.056
3.1 Imposte anticipate annullate nell'esercizio 667 3.056
a) rigiri 612 3.056
b) svalutazioni per sopravvenuta irrecuperabilità - -
c) dovute al mutamento dei criteri contabili - -
d) altre 55 -
3.2 Riduzioni di aliquote fiscali - -
3.3 Altre diminuzioni - -
4. Importo finale 649 1.226
13.6 Variazioni delle imposte differite (in contropartita del patrimonio netto)
31/12/2013 31/12/2012
1. Importo iniziale 2.631 239
2. Aumenti 51 2.450
2.1 Imposte differite rilevate nell'esercizio 51 2.450
a) relative a precedenti esercizi 51 -
b) dovute al mutamento dei criteri contabili - -
c) altre - 2.450
2.2 Nuove imposte o incrementi di aliquote fiscali - -
2.3 Altri aumenti - -
3. Diminuzioni 1.935 58
3.1 Imposte differite annullate nell'esercizio 1.935 58
a) Rigiri 1.935 58
b) dovute al mutamento dei criteri contabili - -
c) altre - -
3.2 Riduzioni di aliquote fiscali - -
3.3 Altre diminuzioni - -
4. Importo finale 747 2.631
98
13.7 Altre informazioni
Attività fiscali correnti:
La voce comprende crediti d’imposta verso l’amministrazione finanziaria dello Stato:
31/12/2013 31/12/2012
- crediti d'imposta in c/capitale 2.043 703
- credito d'imposta in c/interessi - 7
- Acconti versati 10.609 7.218
Totale complessivo attività fiscali correnti 12.652 7.928
Passività fiscali correnti
Il fondo “passività fiscali correnti” comprende:
31/12/2013 31/12/2012
Importo residuo dall'anno precedente - -
Imposte stanziate nel bilancio d'esercizio:
- Irap ed Ires dell'esercizio 12.211 8.336
- utilizzo fondo residuo anno precedente - -
Totale fondo imposte correnti 12.211 8.336
SEZIONE 14 – ATTIVITA’ NON CORRENTI E GRUPPI DI ATTIVITA’ IN VIA DI DISMISSIONE E PASSIVITA’ ASSOCIATE – VOCE 140 DELL’ATTIVO E VOCE 90 DEL PASSIVO
Voce non applicabile alla Cassa di Risparmio di Cento.
99
SEZIONE 15 – ALTRE ATTIVITA’ - VOCE 150
15.1 Altre attività: composizione
31/12/2013 31/12/2012
Crediti verso l'Erario
Acconti imposta di bollo e imposta sostitutiva e IVA 3.449 2.525
Crediti verso l'erario per imposte indirette 872 242
Credito d'imposta per bolli e ritenute 27% 553 11
Parziale 4.874 2.778
Assegni di c/c tratti su altri istituti 6.788 8.161
Assegni tratti su c/c di clientela 2.306 2.283
Debitori diversi per commissioni attive 4.626 5.620
Disposizioni per causali varie da addebitare alla clientela - 5
Conto transitorio ATM 1.504 2.022
Migliorie e spese incrementative su beni di terzi diverse da attività materiali 840 746
Ratei attivi 612 674
Risconti attivi 84 100
Conto transitorio fatture 15 1
Crediti vari per carte di credito 835 460
Bolli da recuperare 2.935 1.601
Altre partite 8.807 7.863
Totale 34.226 32.314
Di seguito vengono commentate le poste maggiormente significative e le nuove poste:
Assegni tratti su altri istituti e su c/c della clientela Tali poste si riferiscono ad assegni in lavorazione e da addebitare che vengono sistemate nei primi
giorni del mese successivo.
Debitori diversi per commissioni attive Tale posta si riferisce alla contropartita contabile delle commissioni attive imputate per competenza.
Migliorie e spese incrementative su beni di terzi Tale posta è rappresentata dalle spese incrementative sostenute su immobili di terzi. Tali oneri sono
ammortizzati in base alla residua durata dei contratti di locazione.
Bolli da recuperare Tali importi si riferiscono all’imposta di bollo recuperata dalla clientela nei primi mesi del 2014 ma
di competenza dell’esercizio 2013.
Altre partite Tale posta è rappresentata principalmente da conti transitori.
100
PASSIVO
SEZIONE 1 – DEBITI VERSO BANCHE - VOCE 10
1.1 Debiti verso banche: composizione merceologica
Tipologia operazioni/Valori 31/12/2013 31/12/2012
1. Debiti verso banche centrali 455.997 453.466
2. Debiti verso banche 7.404 24.686
2.1 Conti correnti e depositi liberi 5.738 17.539
2.2 Depositi vincolati 1.666 7.147
2.3 Finanziamenti - -
2.3.1 Pronti contro termine passivi - -
2.3.2 Altri - -
2.4 Debiti per impegni di riacquisto di propri strumenti patrimoniali - -
2.5 Altri debiti - -
Totale 463.401 478.152
Fair value - livello 1 - -
Fair value - livello 2 - -
Fair value - livello 3 463.401 478.152
Totale fair value 463.401 478.152
1.2 Dettaglio della voce 10 “Debiti verso banche”: debiti subordinati
All’interno di tale voce non sono presenti debiti subordinati.
1.3 Dettaglio della voce 10 “Debiti verso banche”: debiti strutturati
All’interno di tale voce non sono presenti debiti strutturati.
1.4 Debiti verso banche: debiti oggetto di copertura specifica
Nessuna passività della specie
1.5 Debiti per leasing finanziario
La Cassa di risparmio di Cento non ha in essere contratti di locazione finanziaria con banche.
101
SEZIONE 2 – DEBITI VERSO CLIENTELA - VOCE 20
2.1 Debiti verso clientela: composizione merceologica
Tipologia operazioni/Valori 31/12/2013 31/12/2012
1. Conti correnti e depositi liberi 1.009.003 1.057.594
2. Depositi vincolati 256.552 190.859
3. Finanziamenti 60.156 34.720
3.1 Pronti contro termine passivi - 33
3.2 Altri 60.156 34.687
5. Debiti per impegni di riacquisto di propri strumenti patrimoniali - -
7. Altri debiti 177.987 115.010
Totale 1.503.698 1.398.183
Fair value - livello 1 - -
Fair value - livello 2 - -
Fair value - livello 3 1.503.698 1.398.183
Totale fair value 1.503.698 1.398.183
Negli “Altri debiti” è compreso l’importo di 119.482 mila euro che rappresenta il valore al costo ammortizzato del titolo senior dell’SPV Guercino Solutions (titolo posseduto completamente da investitori
istituzionali) e l’importo di 58.011 mila euro relativo al valore al costo ammortizzato del titolo senior
dell’SPV Siviglia. La vendita dei titoli senior dell’SPV Siviglia è avvenuta nel corso dell’esercizio 2013 e al 31 dicembre 2013 la quota detenuta dalla Cassa è pari al 59,21% mentre la restante parte è posseduta da
investitori istituzionali.
2.2 Dettaglio della voce 20 “Debiti verso clientela”: debiti subordinati All’interno di tale voce non sono presenti debiti subordinati.
2.3 Dettaglio della voce 20 “Debiti verso clientela”: debiti strutturati All’interno di tale voce non sono presenti debiti strutturati.
2.4 Debiti verso clientela: debito oggetto di copertura specifica Non sussistono passività della specie.
2.5 Debiti per leasing finanziario
31/12/2013 31/12/2012
Debiti per leasing finanziario 558 773
I debiti per locazione finanziaria ammontano ad 558 mila euro, rispetto a 773 mila euro
dell’esercizio precedente. Tali debiti si riferiscono ad un immobile adibito a filiale. Il cespite risulta
iscritto nella sezione 11 dell’Attivo. Gli esborsi complessivi previsti, comprensivi di interessi,
ammontano a 585 mila euro.
La vita residua di tali debiti è così rappresentata:
31/12/2013 31/12/2012
Fino a 1 anno 219 210
da 1 a 5 anni 339 563
oltre 5 anni - -
Totale 558 773
102
Il valore lordo dell’immobile è pari a 3.104 mila euro ed il relativo fondo ammortamento è pari a
407 mila euro, totalizzando un valore netto pari a 2.697 mila euro iscritto alla voce “Attività
materiali”.
SEZIONE 3 – TITOLI IN CIRCOLAZIONE - VOCE 30
3.1 Titoli in circolazione: composizione merceologica
Tipologia titoli/Valori
31/12/2013 31/12/2012
Valore bilancio
Fair value Valore bilancio
Fair value
Livello 1 Livello 2 Livello 3 Livello 1 Livello 2 Livello 3
A.Titoli
1. obbligazioni 485.037 - - 486.626 563.855 - - 555.591
1.1 strutturate - - - - - - - -
1.2 altre 485.037 - - 486.626 563.855 - - 555.591
2. altri titoli 41.416 - - 41.416 48.407 - - 48.407
2.1 strutturati - - - - - - - -
2.2 altri 41.416 - - 41.416 48.407 - - 48.407
Totale 526.453 - - 528.042 612.262 - - 603.998
Le obbligazioni emesse dalla Cassa pur essendo strumenti finanziari molto semplici, vengono
classificate di “livello 3” in quanto gli spread creditizi e di liquidità utilizzati non vengono desunti
direttamente dal mercato.
3.2 Dettaglio della voce 30 “Titoli in circolazione”: titoli subordinati
Al 31 dicembre 2013 i prestiti subordinati in essere ammontano a 17.060 mila euro, rispetto a
21.978 mila euro dell’esercizio precedente.
I titoli subordinati emessi presentano le seguenti caratteristiche:
Titolo Codice titolo Data di
emissione Data di
scadenza Tasso
interesse
Valore nominale
complessivo al 31/12/2013
Valore nominale (al
netto dei riacquisti) al 31/12/2013
Valore di bilancio al 31/12/2013
CRC 25/11/2015 TV Sub IT0003950273 25/11/2005 25/11/2015 Variabile 4.000 3.842 3.833
CRC 16/01/20216 TV Sub IT0004000367 16/01/2006 16/01/2016 Variabile 4.500 4.474 4.462
CRC 26/01/2016 TV Sub IT0004008345 26/01/2006 26/01/2016 Variabile 4.500 4.500 4.490
CR CENTO/ZC SUB 20210218 IT0004678436 18/02/2011 18/02/2021 Zero Coupon 6.487 5.881 3.318
CR CENTO/ZC SUB 20210218 IT0004690001 18/02/2011 18/02/2021 Zero Coupon 1.700 1.700 957
23.187 20.397 17.060
In caso di liquidazione della banca, le obbligazioni saranno rimborsate in concorso con gli altri
creditori aventi pari grado di subordinazione, solo dopo che saranno stati rimborsati tutti i creditori
privilegiati, i creditori chirografari e quelli con minor grado di subordinazione e prima di quelli
aventi un più elevato grado di subordinazione.
103
3.3 Titoli in circolazione: titoli oggetto di copertura specifica
31/12/2013 31/12/2012
1. Titoli oggetto di copertura specifica del fair value: 38.559 101.620
a. rischio di tasso di interesse 38.559 101.620
b. rischio di cambio - -
c. più rischi - -
2. Titoli oggetto di copertura specifica dei flussi finanziari: 10.057 -
a. rischio di tasso di interesse 10.057 -
b. rischio di cambio - -
c. altro - -
Totale 48.616 101.620
I titoli in circolazione oggetto di copertura specifica ammontano a 48.616 mila euro rispetto a
101.620 mila euro dell’esercizio precedente.
In particolare si tratta di prestiti obbligazionari emessi dalla banca per i quali la stessa ha
provveduto ad effettuare coperture con contratti derivati (IRS) stipulati con primarie controparti
finanziarie, al fine di coprirsi dal rischio di variazione dei tassi di interesse e di un prestito
obbligazionario a tasso variabile per il quale la Cassa ha stipulato un contratto di copertura dei
flussi finanziari.
SEZIONE 4 – PASSIVITA’ FINANZIARIE DI NEGOZIAZIONE - VOCE 40
4.1 Passività finanziarie di negoziazione: composizione merceologica
Tipologia operazioni/Valori 31/12/2013 31/12/2012
VN
FV FV * VN
FV FV *
L1 L2 L3 L1 L2 L3
A. Passività per cassa
1. Debiti verso banche - - - - - - - - - -
2. Debiti verso clientela - - - - - - - - - -
3. Titoli di debito - - - - - - - - - -
3.1 Obbligazioni - - - - - - - - - -
3.1.1 strutturate - - - - X - - - - X
3.1.2 altre obbligazioni - - - - X - - - - X
3.2 Altri titoli - - - - - - - - - -
3.2.1 Strutturati - - - - X - - - - X
3.2.2 Altri - - - - X - - - - X
Totale (A) - - - - - - - - - -
B. Strumenti derivati
1.Derivati Finanziari - - 4.128 - - - - 4.642 -
1.1 di negoziazione (1) X - 4.128 - X X 11 4.642 - X
1.2 connessi con la fair value option X - - - X X - - - X
1.3 altri X - - - X X - - - X
2. Derivati Creditizi - - - - - - - - -
2.1 di negoziazione X - - - X X - - - X
2.2 connessi con la fair value option X - - - X X - - - X
2.3 altri X - - - X X - - - X
Totale (B) X - 4.128 - X X 11 4.642 - X
Totale (A+B) X - 4.128 - X X 11 4.642 - X
Legenda: FV = Fair value;FV * = Fair value calcolato escludendo le variazioni di valore dovute al cambiamento del merito creditizio dell’emittente rispetto alla data di emissione; VN = Valore nominale o nozionale.
L1 = Livello 1; L2 = Livello 2; L3 = Livello 3.
(1) Tale voce è costituita principalmente da contratti CAP stipulati con la clientela, da contratti IRS
stipulati con primarie controparti finanziarie a fronte di altrettanti contratti stipulati con la clientela .
104
4.2 Dettaglio della voce 40 “Passività finanziarie di negoziazione”: passività subordinate All’interno di tale voce non sono presenti passività subordinate.
4.3 Dettaglio della voce 40 “Passività finanziarie di negoziazione”: debiti strutturati All’interno di tale voce non sono presenti debiti strutturati.
4.4 Passività finanziarie per cassa (esclusi “scoperti tecnici”) di negoziazione: variazioni annue
Non esistono passività della specie.
SEZIONE 5 – PASSIVITA’ FINANZIARIE VALUTATE AL FAIR VALUE - VOCE 50 Voce non applicabile alla Cassa di Risparmio di Cento.
SEZIONE 6 – DERIVATI DI COPERTURA - VOCE 60 6.1 Derivati di copertura: composizione per tipologia di contratti e per livelli gerarchici
Fair valute 31.12.2013 VN
31.12.13
Fair valute 31.12.2012 VN 31.12.12 L1 L2 L3 L1 L2 L3
A. Derivati finanziari - 165 - 11.391 - 183 - 1.695
1) Fair value - 122 - 1.391 - 183 - 1.695
2) Flussi finanziari - 43 - 10.000 - - - -
3) Investimenti esteri - - - - - - - -
B. Derivati creditizi - - - - - - - -
1) Fair value - - - - - - - -
2) Flussi finanziari - - - - - - - -
Totale - 165 - 11.391 - 183 - 1.695
Legenda: VN = Valore nominale o nozionale; L1 = Livello 1; L2 = Livello 2; L3 = Livello 3.
6.2 Derivati di copertura: composizione per portafogli coperti e per tipologia di copertura
Operazioni/Tipo di copertura
Fair value Flussi finanziari
Investimenti esteri
Specifica
Gen
eri
ca
Sp
ecif
ica
Gen
eri
ca
Rischio di tasso
Rischio di
Cambio
Rischio
di Credito
Rischio di prezzo
Più rischi
1. Attività finanziarie disponibili per la vendita
- - - - - X - X X
2. Crediti 122 - - X - X - X X
3. Attività finanziarie detenute sino alla scadenza
X - - X - X - X X
4. Portafoglio X X X X X - X X
5. Altre operazioni - - - - - X - X
Totale attività 122 - - - - - - - -
1. Passività finanziarie - - - X - X 43 X X
2. Portafoglio - - - - - - - - X
Totale passività - - - - - - 43 -
1. Transazioni attese X X X X X X X X
2. Portafoglio di attività e passività finanziarie
X X X X X - X - -
105
SEZIONE 7 – ADEGUAMENTO DI VALORE DELLE PASSIVITA’ FINANZIARIE OGGETTO DI COPERTURA GENERICA - VOCE 70 Voce non applicabile alla Cassa di Risparmio di Cento.
SEZIONE 8 – PASSIVITA’ FISCALI - VOCE 80 Si rimanda alla Sezione 13 dell’attivo.
SEZIONE 9 – PASSIVITA’ ASSOCIATE AD ATTIVITA’ IN VIA DI DISMISSIONE -
VOCE 90 Non esistono passività della specie.
SEZIONE 10 – ALTRE PASSIVITA’ – VOCE 100 10.1 Altre passività: composizione 31/12/2013 31/12/2012
- Importi da versare all'Erario per conto terzi 3.235 2.970
- Importi da versare all'Erario per imposte indirette 1.067 -
- Somme a disposizione per bonifici da eseguire 10.010 12.123
- bonifici per Mav presentati da clientela 307 358
- fatture da ricevere 1.177 1.406
- Debiti verso fornitori 1.427 1.329
- Versamenti da effettuare ad enti previdenziali 966 971
- Partite illiquide di portafoglio stralciate dai conti di pertinenza 17.718 16.473
- Somme a disposizione per assegni impagati 13 8
- Depositi cauzionali 45 46
- Debiti per commissioni passive 4 28
- Conto transitorio carte di credito 2.321 2.727
- Titoli da accreditare alla clientela 192 77
- Carte di credito per pagamenti rateali 971 980
- IVA da versare 266 24
- Conto transitorio assegni 983 800
- Fondi rischi su crediti di firma 592 444
- Ratei e risconti passivi 1.063 1.070
- Debiti verso personale dipendente 6.181 2.121
- Conto transitorio banche 141 15.882
- Negoziazione valute 445 787
- Debiti per carte di credito 804 435
- Altre partite 7.080 3.415
Totale 57.008 64.475
Si riporta di seguito un commento alle poste maggiormente significative o nuove:
Somme a disposizione per bonifici da eseguire Tale posta si riferisce principalmente ai bonifici da accreditare e relativi per lo più alla
movimentazione degli ultimi giorni dell’esercizio.
Fatture da ricevere Tale posta accoglie la contropartita contabile delle fatture passive stanziate per competenza.
106
Conto transitorio regolamento titoli Tali importi si riferiscono alle compravendite titoli effettuate negli ultimi giorni dell’esercizio 2013
e regolate nei primi giorni del 2014.
Conto transitorio assegni Si tratta degli assegni ICCRI emessi in attesa di regolamento.
Fondo rischi su crediti di firma Si tratta del fondo costituito a copertura di svalutazioni di crediti di firma “anomali” ed in bonis. Il
fondo svalutazione è stato determinato analiticamente per i crediti di firma “anomali” e
forfetariamente per gli altri.
Ratei e risconti passivi Tale voce accoglie i ratei e i risconti passivi che non sono stati ricondotti a voce propria.
Debiti verso personale dipendente Si tratta dei debiti verso personale dipendente per ferie maturate e non godute e per premi che
saranno liquidati nell’esercizio successivo.
La voce accoglie anche il conto del debito residuo per gli incentivi all’esodo relativi all’accordo
2013-2018.
Partite illiquide di portafoglio stralciate dai conti di pertinenza Si tratta dello sbilancio degli addebiti e degli accrediti non ancora liquidi alla data di riferimento del
bilancio, stornati, ai fini contabili, dai relativi conti di pertinenza.
Altre partite Tale posta è rappresentata principalmente da conti transitori.
SEZIONE 11 – TRATTAMENTO DI FINE RAPPORTO DEL PERSONALE – VOCE 110 11.1 Trattamento di fine rapporto del personale: variazioni annue
31/12/2013 31/12/2012
A. Esistenze iniziali 4.332 3.761
A. Aumenti 127 769
B.1 Accantonamento dell'esercizio 127 769
B.2 Altre variazionio in aumento - -
C. Diminuzioni 569 198
C.1 Liquidazioni effettuate 364 179
C.2 Altre variazioni in diminuzione 205 19
D. Rimanenze finali 3.890 4.332
Totale 3.890 4.332
La valutazione attuariale ha richiesto un accantonamento pari a 127 mila euro e una ripresa pari a
193 mila euro relative a utili/perdite attuariali contabilizzati in contropartita ad una riserva di
patrimonio netto, tale ripresa è stata inserita nella voce C.2 altre variazioni in diminuzione.
107
11.2 Altre informazioni A partire dal 1 gennaio 2007 la Legge Finanziaria e i relativi decreti attuativi hanno introdotto
modificazioni rilevanti nella disciplina del TFR, tra cui la scelta del lavoratore in merito alla
destinazione del proprio TFR maturando.
In particolare, mentre le quote maturate sino al 31/12/06 rimangono in azienda, nel corso del primo
semestre 2007 i lavoratori hanno potuto scegliere se indirizzare i nuovi flussi di TFR a forme
pensionistiche complementari ovvero mantenere il medesimo presso la Società, nel qual caso
quest’ultima è tenuta a versare i contributi ad un conto di tesoreria istituito presso l’INPS.
Il TFR maturato entro il 1° gennaio 2007 (o alla data di effettuazione della scelta nei casi di
destinazione a forma di previdenza complementare) continua ad essere configurato come un
“beneficio successivo al rapporto di lavoro” classificato come “piano a benefici definiti” e
conseguentemente la passività connessa è sottoposta a valutazione attuariale, che rispetto alla
metodologia di calcolo applicata fino al 31 dicembre 2006, non tiene più conto del tasso annuo
medio di aumento delle retribuzioni, in quanto i benefici dei dipendenti sono da considerarsi quasi
interamente maturati (con la sola eccezione della rivalutazione).
Le ipotesi utilizzate da un attuario indipendente per la determinazione delle passività alla data di
riferimento del bilancio sono di seguito esposte:
Basi tecniche economico - finanziarie
Tasso annuo di attualizzazione (*) 3,17% (indice Iboxx Corporate AA duration 10+)
Tasso annuo di inflazione 2,00%
Tasso annuo incremento TFR 3,00%
Basi tecniche demografiche
Mortalità Tavola di sopravvivenza RG48
Inabilità Tavole INPS distinte per età e sesso
Età pensionamento Raggiungimento dei requisiti minimi prevista
dall’Assicurazione Generale Obbligatoria
La frequenza annua di accesso di anticipazione del TFR desunta dalle esperienze storiche della
società risultata pari al 3,50% mentre la frequenza annua di turn over è risultata pari al 3%.
SEZIONE 12 – FONDI PER RISCHI E ONERI – VOCE 120 12.1 Fondi per rischi ed oneri: composizione
Voci/Valori 31/12/2013 31/12/2012
1. Fondi di quiescenza aziendali - -
2. Altri fondi rischi ed oneri 2.555 3.347
2.1 controversie legali 1.722 2.315
2.2 oneri per il personale 501 518
2.3 altri 332 514
Totale 2.555 3.347
108
12.2 Fondi per rischi ed oneri: variazioni annue
Fondi di
quiescenza Altri fondi Totale
A. Esistenze iniziali - 3.347 3.347
B. Aumenti - 535 535
B.1 Accantonamento dell'esercizio - 531 531
B.2 Variazioni dovute al passare del tempo - 4 4
B.3 Variazioni dovute a modifiche del tasso di sconto - - -
B.4 Altre variazioni in aumento - - -
C. Diminuzioni - 1.327 1.327
C.1 Utilizzo nell'esercizio - 1.314 1.314
C.2 Variazioni dovute a modifiche del tasso di sconto - 2 2
C.3 Altre variazioni in diminuzione - 11 11
D. Rimanenze finali - 2.555 2.555
12.3 Fondi di quiescenza aziendale a benefici definiti
Voce non applicabile alla Cassa di Risparmio di Cento S.p.A.
12.4 Fondi per rischi ed oneri - altri fondi
Gli “altri fondi” sono costituiti da:
- controversie legali: il fondo è costituito per fronteggiare le perdite su cause passive e
revocatorie fallimentari; i tempi sono dettati dalla “giustizia civile”, gli importi accantonati
sono il frutto di valutazioni analitiche su ciascuna pratica dove il “petitum” viene ponderato
per la probabilità che ha la Cassa di soccombere nella causa;
- oneri per il personale: include il fondo per il premio fedeltà ai dipendenti e il “fondo di
contingenza” relativo all’impegno a corrispondere un capitale aggiuntivo alle prestazioni in
caso di cessazione dal servizio per morte o invalidità permanente;
- altri fondi: si tratta di accantonamenti a fronte di rischi derivati dai reclami pervenuti
relativamente a investimenti su titoli in default; il calcolo è effettuato tenendo in
considerazione la probabilità di soccombere in sede giudiziale e gli importi riconosciuti nel
passato ai clienti, in seguito a condanna, oppure per transazione. Tale voce accoglie anche
l’accantonamento per intervento di sostegno a favore di Banca Tercas in amministrazione
straordinaria che sarà corrisposto attraverso il Fondo Interbancario di Tutela dei depositi.
109
SEZIONE 13 – AZIONI RIMBORSABILI – VOCE 140
13.1 Azioni rimborsabili: composizione
Non sono presenti azioni della specie.
SEZIONE 14 – PATRIMONIO DELL’IMPRESA – VOCI 130,150,160,170,180,190,200 14.1 “Capitale” e “Azioni proprie”: composizione
Componente 31/12/2013 31/12/2012
Capitale Sociale 77.142 77.142
Totale 77.142 77.142
Il capitale è interamente sottoscritto e versato ed è costituito da n. 14.949.935 azioni ordinarie di
nominali 5,16 Euro cadauna. Alla data di chiusura dell’esercizio la banca non aveva in portafoglio
azioni di propria emissione.
14.2 Capitale – Numero azioni : variazioni annue
Nel corso dell’esercizio 2013 il numero delle azioni non ha subito variazioni.
14.3 Capitale: altre informazioni
Non si segnalano altre informazioni rispetto a quelle già segnalate nei precedenti paragrafi.
110
14.4 Riserve di utili: altre informazioni Nella tabella seguente, come richiesto dall’articolo 2427 c.c comma 7 bis, sono illustrate in modo
analitico le voci di patrimonio netto con l’indicazione della loro origine, possibilità di utilizzazione
e distribuibilità.
Natura/Descrizione Importo
Quota disponibile per
Possibilità di utilizzazione
Quota disponibile
Capitale 77.142 - -
Sovrapprezzo di emissione azioni 30.851 ABC (1) 30.851
Riserve:
Riserva legale 25.718 A(2) B -
Riserva statutaria 26.928 ABC 26.928
Riserva straordinaria 26.083 ABC 26.083
Riserva da conferimento ex L. n. 218 /90 5.420 ABC 5.420
Riserva costiutuita ai sensi Dlgs 124/93 53 ABC 53
Riserva da First time adoption (14.792) - -
Utili portati a nuovo 1.174 ABC 1.174
Riserve da valutazione:
Riserva da FTA delle attività materiali 7 ABC 7
Riserve di valutazione di attività disponibili per la vendita 5.876 (3) -
Perdite attuariali relative a piani previdenziali a benefici definiti (301) - -
Copertura dei flussi finanziari (18) - -
Strumenti di Capitale - - -
TOTALE 184.141 90.516
Utile d'esercizio 7.632 BC
TOTALE PATRIMONIO NETTO 191.773
(*) A = per aumento di capitale; B = per copertura perdite; C = per distribuzione ai soci.
(1) la riserva sovrapprezzo di emissione può essere distribuita solamente se la riserva legale ha raggiunto il quinto del
capitale sociale (art. 2431).
(2) La riserva legale è utilizzabile per aumento di capitale (A) per la quota che supera un quinto del capitale sociale.
(3) La riserva è indisponibile ai sensi dell’art. 6 del D.Lgs. n. 38/2005
14.5 Strumenti di capitale: composizione e variazioni annue
Voce non applicabile alla Cassa di Risparmio di Cento S.p.A.
14.6 Altre informazioni
Non si segnalano ulteriori informazioni rispetto a quelle già riportate nei paragrafi precedenti.
111
Altre informazioni 1. Garanzie rilasciate e impegni
Operazioni 31/12/2013 31/12/2012
1) Garanzie rilasciate di natura finanziaria 35.876 35.121
a) Banche 3.211 3.059
b) Clientela 32.665 32.062
2) Garanzie rilasciate di natura commerciale 53.449 76.212
a) Banche 63 140
b) Clientela 53.386 76.072
3) Impegni irrevocabili a erogare fondi 35.742 56.855
a) Banche 1.633 7.181
i) a utilizzo certo 1.633 7.181
ii) a utilizzo incerto - -
b) Clientela 34.109 49.674
i) a utilizzo certo 132 192
ii) a utilizzo incerto 33.977 49.482
4) Impegni sottostanti a derivati su crediti: vendite di protezione - -
5) Attività costituite in garanzia di obbligazioni di terzi - -
6) Altri impegni 51.175 52.118
Totale 176.242 220.306
Il rischio connesso alle garanzie rilasciate è stato valutato analiticamente per i crediti di firma
“anomali” e forfetariamente per quelli in bonis, attraverso l’iscrizione di tale fondo tra le “Altre
passività”.
2. Attività costituite a garanzia di proprie passività e impegni
Portafogli 31/12/2013 31/12/2012
1. Attività finanziarie detenute per la negoziazione - -
2. Attività finanziarie valutate al fair value - -
3. Attività finanziarie disponibili per la vendita 354.347 335.953
4. Attività finanziarie detenute sino alla scadenza - -
5. Crediti verso banche - 17.484
6. Crediti verso clientela - -
7. Attività materiali - -
Le attività costituite a garanzia sono relative a titoli dati a garanzia di operazioni di credito
sull’euro-sistema.
112
3. Informazioni sul leasing operativo I beni locati dalla banca sono rappresentati fondamentalmente da immobili nei quali sono dislocati
le filiali e da beni mobili quali automobili e macchine per ufficio.
I pagamenti futuri per le operazioni di leasing operativo sui beni mobili e immobili relativi ai
contratti in essere, sono così cadenzati:
Fino a 1
anno Oltre 1 anno e fino a 5 anni
Oltre 5 anni
Beni immobili 1.718 5.403 1.881
Beni mobili 231 190 -
Totale 1.949 5.593 1.881
4. Gestione e intermediazione per conto terzi
Tipologia servizi 31/12/2013 31/12/2012
1. Esecuzione di ordini per conto della clientela 97.930 202.313
a) Acquisti 43.317 92.003
1. Regolati 43.317 92.003
2. Non regolati - -
b) Vendite 54.613 110.310
1. Regolate 54.613 110.310
2. Non regolate - -
2. Gestioni di portafogli 347.387 344.988
a) individuali 347.387 344.988
b) collettive - -
3. Custodia e amministrazione di titoli 3.214.320 3.530.851
a) titoli di terzi in deposito: connessi con lo svolgimento di banca depositaria (escluse le gestioni patrimoniali)
- -
1. titoli emessi dalla banca che redige il bilancio - -
2. altri titoli - -
b) titoli di terzi in deposito (escluse gestioni di portafogli) 1.229.073 1.344.469
1. titoli emessi dalla banca che redige il bilancio 563.019 634.130
2. altri titoli 666.054 710.339
c) titoli di terzi depositati presso terzi 1.196.853 1.291.339
d) titoli di proprietà depositati presso terzi 788.394 895.043
4. Altre operazioni - -
La voce “Negoziazione di strumenti finanziari per conto terzi” si riferisce ai controvalori delle
operazioni effettuate con la clientela.
Il valore relativo alle “Gestioni patrimoniali” è rappresentato dal valore di mercato dei patrimoni
gestiti.
113
Attività finanziarie oggetto di compensazione in bilancio, oppure soggette ad accordi di
compensazione o ad accordi similari
Forme tecniche
Ammontare lordo delle
attività finanziarie
Ammontare delle passività
finanziarie compensato in
bilancio
Ammontare netto delle
attività finanziarie riportato in
bilancio
Ammontari correlati non oggetto di compensazione in bilancio
Ammontare netto
31/12/2013 Strumenti finanziari
Depositi di contante ricevuti
in garanzia
(a) (b) (c=a-b) (d) (e) (f=c-d-e)
1. Derivati 3.071 - 3.071 2.445 - 626
2. Pronti contro termine
3. Prestito titoli
4. Altre
La Cassa ha in essere contratti su strumenti derivati, con primari istituti bancari internazionali, nei
quali è prevista la compensazione; tali contratti su derivati fanno riferimento ad accordi quadro
standard ISDA (International Swaps and Derivatives Association).
Gli importi indicati nel bilancio non risultano mai compensati in quanto non risultano soddisfatti i
criteri previsti dal paragrafo 42 dello IAS 32.
Passività finanziarie oggetto di compensazione in bilancio, oppure soggette ad accordi di compensazione o ad accordi similari
Forme tecniche
Ammontare lordo delle passività
finanziarie
Ammontare delle attività finanziarie
compensato in bilancio
Ammontare netto delle passività
finanziarie riportato in
bilancio
Ammontari correlati non oggetto di compensazione in bilancio
Ammontare netto
31/12/2013 Strumenti finanziari
Depositi di contante posti
in garanzia
(a) (b) (c=a-b) (d) (e) (f=c-d-e)
1. Derivati 3.197 - 3.197 2.445 2.730 (1.978)
2. Pronti contro termine
3. Prestito titoli
4. Altre
114
Pagina Biana
115
Parte C – Informazioni sul conto economico SEZIONE 1 – Gli interessi – Voci 10 e 20
1.1 Interessi attivi e proventi assimilati: composizione
Voci/Forme tecniche Titoli di debito
Finanziamenti Altre
attività 31/12/2013 31/12/2012
1. Attività finanziarie detenute per la negoziazione 1 - - 1 735
2. Attività finanziarie disponibili per la vendita 14.409 - - 14.409 19.608
3. Attività finanziarie detenute sino alla scadenza - - - - -
4. Crediti verso banche 537 503 - 1.040 1.712
5. Crediti verso clientela - 64.808 - 64.808 68.596
6. Attività finanziarie valutate al fair value - - - - -
7. Derivati di copertura X X 1.690 1.690 1.690
8. Altre attività X X - - -
Totale 14.947 65.311 1.690 81.948 92.341
Come si evince dalla tabella, sono diminuiti gli interessi attivi su titoli classificati nei diversi portafogli
a motivo del minore stock medio e del calo dei rendimenti dei titoli di stato.
Per quanto riguarda i rapporti con la clientela il calo degli interessi è riconducibile all’effetto combinato
delle seguenti variabili che si innestano su un decremento dello stock di impieghi:
• composizione del portafoglio crediti (sbilanciato verso gli impieghi a medio lungo termine a
parametri non rinegoziabili);
• importante calo dei parametri di riferimento (euribor), base di calcolo per il tasso degli impieghi a
tasso variabile, fatto salvo per i contratti (essenzialmente mutui) per cui è previsto il tasso minimo;
• calo dello spread delle nuove operazioni legato alla diminuzione dello spread dei titoli del debito
pubblico che impatta sul minor rendimento degli impieghi economici.
1.2 Interessi attivi e proventi assimilati: differenziali relativi alle operazioni di copertura
Voci/Valori 31/12/2013 31/12/2012
A. Differenziali positivi relativi a operazioni di copertura 2.590 3.375
B. Differenziali negativi relativi a operazioni di copertura (900 ) (1.685 )
C. Saldo (A-B) 1.690 1.690
1.3 Interessi attivi e proventi assimilati: altre informazioni
1.3.1 Interessi attivi su attività finanziarie in valuta
31/12/2013 31/12/2012
Interessi attivi su attività finanziarie in valuta 920 755
1.3.2 Interessi attivi su operazioni di leasing finanziario
La banca non ha posto in essere operazioni della specie.
116
1.4 Interessi passivi e oneri assimilati: composizione
Voci/Forme tecniche Debiti Titoli Altre
operazioni 31/12/2013 31/12/2012
1. Debiti verso banche centrali 2.551 X - 2.551 3.791
2. Debiti verso banche 44 X - 44 79
3. Debiti verso clientela 17.249 X - 17.249 18.274
4. Titoli in circolazione X 17.330 3.046 20.376 22.849
5. Passività finanziarie di negoziazione - - - - -
6. Passività valutate al fair value - - - - -
7. Altre passività e fondi X X 1 1 1
8. Derivati di copertura X X - - -
Totale 19.844 17.330 3.047 40.221 44.994
La diminuzione degli interessi passivi è riconducibile, come per gli interessi attivi, al calo degli spreads
e del livello dei tassi utilizzati quali parametri di indicizzazione.
1.5 Interessi passivi e oneri assimilati: differenziali relativi alle operazioni di copertura
Voce non applicabile alla Cassa di Risparmio di Cento.
1.6 Interessi passivi e oneri assimilati: altre informazioni
1.6.1 Interessi passivi su passività in valuta 31/12/2013 31/12/2012
Interessi passivi su passività in valuta 29 60
1.6.2 Interessi passivi su passività per operazioni di leasing finanziario 31/12/2013 31/12/2012
Interessi passivi su operazioni di leasing finanziario 7 13
117
SEZIONE 2 – Le commissioni – Voci 40 e 50
2.1 Commissioni attive: composizione
Tipologia servizi/Valori 31/12/2013 31/12/2012
a) garanzie rilasciate 1.194 1.266
b) derivati su crediti - -
c) servizi di gestione, intermediazione e consulenza 12.691 13.000
1. negoziazione di strumenti finanziari 58 159
2. negoziazione di valute 192 238
3. gestioni di portafogli 3.923 4.102
3.1 individuali 3.923 4.102
3.2 collettive - -
4. custodia e amministrazione di titoli 235 272
5. banca depositaria - -
6. collocamento di titoli 3.065 2.825
7. attività di ricezione e trasmissione ordini 1.038 972
8. attività di consulenza 142 130
8.1 in materia di investimenti 142 130
8.2 in materia di struttura finanziaria - -
9. distribuzione di servizi di terzi 4.038 4.302
9.1 gestioni di portafogli - -
9.1.1 individuali - -
9.1.2 collettive - -
9.2 prodotti assicurativi 1.806 1.845
9.3 altri prodotti 2.232 2.457
d) servizi di incasso e pagamento 4.773 4.364
e) servizi di servicing per operazioni di cartolarizzazione - -
f) servizi per operazioni di factoring - -
g) esercizio di esattorie e ricevitorie - -
h) attività di gestione di sistemi multilaterali di negoziazione - -
i) tenuta e gestione dei conti correnti 3.831 4.330
j) altri servizi 5.787 5.141
k) operazioni di prestito titoli - -
Totale 28.276 28.101
2.2 Commissioni attive: canali distributivi dei prodotti e servizi
Canali/Valori 31/12/2013 31/12/2012
a) presso propri sportelli 10.393 10.587
1. gestioni patrimoniali 3.665 3.809
2. collocamento di titoli 2.691 2.478
3. servizi e prodotti di terzi 4.037 4.300
b) offerta fuori sede 633 642
1. gestioni patrimoniali 258 293
2. collocamento di titoli 374 347
3. servizi e prodotti di terzi 1 2
c) altri canali distributivi - -
1. gestioni patrimoniali - -
2. collocamento di titoli - -
3. servizi e prodotti di terzi - -
Totale 11.026 11.229
118
2.3 Commissioni passive: composizione
Servizi/Valori 31/12/2013 31/12/2012
a) garanzie ricevute 950 1.059
b) derivati su crediti - -
c) servizi di gestione e intermediazione 648 620
1. negoziazione di strumenti finanziari 46 -
2. negoziazione di valute - -
3. gestioni di portafogli: 76 64
3.1 proprie 76 64
3.2 delegate da terzi - -
4. custodia e amministrazione di titoli 160 165
5. collocamento di strumenti finanziari 1 2
6. offerta fuori sede di strumenti finanziari, prodotti e servizi 365 389
d) servizi di incasso e pagamento 1.185 1.236
e) altri servizi 662 587
Totale 3.445 3.502
SEZIONE 3 – Dividendi e proventi simili – Voce 70
3.1 Dividendi e proventi simili: composizione
Voci/Proventi
31/12/2013 31/12/2012
Dividendi Proventi da quote
di O.I.C.R. Dividendi
Proventi da quote di O.I.C.R.
A. Attività finanziarie detenute per la negoziazione - - 1 -
B. Attività finanziarie disponibili per la vendita 285 - 123 -
C. Attività finanziarie valutate al fair value - - - -
D. Partecipazioni - X - X
Totale 285 - 124 -
119
SEZIONE 4 – Il risultato netto dell’attività di negoziazione – Voce 80
4.1 Risultato netto dell’attività di negoziazione: composizione
Operazioni/Componenti reddituali Plusvalenze
(A)
Utili da negoziazione
(B)
Minusvalenze (C)
Perdite da negoziazione
(D)
Risultato netto
[(A+B)-(C+D)]
1. Attività finanziarie di negoziazione - 1.229 - (4) 1.225
1.1 Titoli di debito - 1.225 - - 1.225
1.2 Titoli di capitale - 4 (4) -
1.3 Quote di O.I.C.R. - - - - -
1.4 Finanziamenti - - - - -
1.5 Altre - - - - -
2. Passività finanziarie di negoziazione - - - - -
2.1 Titoli di debito - - - - -
2.2 Debiti - - - - -
2.3 Altre - - - - -
3. Attività e passività finanziarie: differenze di cambio X X X X 329
4. Strumenti derivati 1.479 475 ( 2.027) (305) (349)
4.1 Derivati finanziari 1.479 475 (2.027) (305) (349)
- Su titoli di debito e tassi di interesse 1.479 475 (2.027) (305) (378)
- Su titoli di capitale e indici azionari - - - - -
- Su valute e oro X X X X 29
- Altri - - - - -
4.2 Derivati su crediti - - - - -
Totale 1.479 1.704 (2.027) (309) 1.205
I risultati economici dell’attività di negoziazione risentono dell’ormai esigua attività di trading
effettuata dalla Cassa. L’attività in strumenti derivati è effettuata a copertura di poste dell’attivo e/o del
passivo.
SEZIONE 5 – Il risultato netto dell’attività di copertura – Voce 90
5.1 Risultato netto dell’attività di copertura: composizione
Componenti reddituali/Valori 31/12/2013 31/12/2012
A. Proventi relativi a :
A.1 Derivati di copertura del fair value 60 386
A.2 Attività finanziarie coperte (fair value) - 7
A.3 Passività finanziarie coperte (fair value) 1.852 223
A.4 Derivati finanziari di copertura dei flussi finanziari - -
A.5 Attività e passività in valuta - -
Totale proventi dell'attività di copertura (A) 1.912 616
B. Oneri relativi a :
B.1 Derivati di copertura del fair value 1.802 -
B.2 Attività finanziarie coperte (fair value) 48 -
B.3 Passività finanziarie coperte (fair value) - 437
B.4 Derivati finanziari di copertura dei flussi finanziari - -
B.5 Attività e passività in valuta - -
Totale oneri dell'attività di copertura (B) 1.850 437
C. Risultato netto dell'attività di copertura (A - B) 62 179
120
SEZIONE 6 – Utili (perdite) da cessione/riacquisto – Voce 100
6.1 Utili (perdite) da cessione/riacquisto: composizione
Voci/Componenti reddituali
31/12/2013 31/12/2012
Utili Perdite Risultato
netto Utili Perdite
Risultato netto
Attività finanziarie
1. Crediti verso banche 32 - 32 24 (126 ) (102 )
2. Crediti verso clientela - (296 ) (296 ) - (952 ) (952 )
3. Attività finanziarie disponibili per la vendita 28.809 (1.167 ) 27.642 14.485 (1.770 ) 12.715
3.1 Titoli di debito 21.617 (1.052 ) 20.565 14.430 (1.710 ) 12.720
3.2 Titoli di capitale 7.178 (80 ) 7.098 55 (3 ) 52
3.3 Quote di O.I.C.R. 14 (35 ) (21 ) - (57 ) (57 )
3.4 Finanziamenti - - - - - -
4. Attività finanziarie detenute sino alla scadenza - - - - - -
Totale Attività 28.841 (1.463 ) 27.378 14.509 (2.848 ) 11.661
Passività finanziarie
1. Debiti verso banche - - - - - -
2. Debiti verso clientela - - - 2.830 - 2.830
3. Titoli in circolazione - (26 ) (26 ) 288 - 288
Totale Passività - (26 ) (26 ) 3.118 - 3.118
Le principali variazioni riassunte nella tabella sono ascrivibili:
- a diminuzione delle perdite derivanti della cessione di minore entità, rispetto all’esercizio precedente,
del portafoglio di crediti ad incaglio;
- all’incremento di utili sui titoli di debito derivante dall’attività di riallineamento del portafoglio dei
titoli di stato effettuato come conseguenza dell’elevata volatilità registrata dal comparto nel corso
dell’esercizio 2013.
- all’incremento degli utili sui titoli di capitale derivanti per euro 4.873 migliaia di euro dalle quote di
partecipazione detenute in Banca d’Italia (si veda la sezione 4 – Altri aspetti della Parte A.1) e per
euro 2.306 migliaia di euro da utili conseguiti dalla vendita di interessenze azionarie.
- alla diminuzione di utili su passività finanziarie verso clientela in quanto nell’esercizio precedente
l’utile derivava dall’operazione di riacquisto della tranche di cartolarizzazione Guercino per nominali
iniziali 39,6 milioni di euro ad uno spread di 520 bps, tranche che precedentemente era stata venduta
ad uno spread di 200 bps. Visto l’andamento dei mercati finanziari, nel corso dell’esercizio 2013 non
si sono presentate opportunità analoghe.
SEZIONE 7 – Il risultato netto delle attività e passività finanziarie valutate al Fair Value – Voce
110
Voce non applicabile alla Cassa di Risparmio di Cento.
121
SEZIONE 8 – Le rettifiche/riprese di valore nette per deterioramento – Voce 130
8.1 Rettifiche di valore nette per deterioramento di crediti: composizione
Operazioni/Componenti reddituali
Rettifiche di Valore Riprese di Valore
31/12/2013 31/12/2012 Specifiche Di port.
Specifiche di portafoglio
Cancellaz. Altre A B A B
A. Crediti verso banche - - - - - - - - -
- Finanziamenti - - - - - - - - -
- Titoli di debito - - - - - - - - -
B. Crediti verso clientela (5.958) (33.597) - 3.063 3.702 - 2.400 (30.390) (30.898)
Crediti deteriorati acquistati - - - - - - - - -
- Finanziamenti - - X - - X X - -
- Titoli di debito - - X - - X X - -
Altri crediti (5.958) (33.597) - 3.063 3.702 - 2.400 (30.390) (30.898)
- Finanziamenti (5.958) (33.597) - 3.063 3.702 - 2.400 (30.390) (30.898)
- Titoli di debito - - - - - - - - -
C. Totale (5.958) (33.597) - 3.063 3.702 - 2.400 (30.390) (30.898)
Legenda: A: da interessi; B: altre riprese
8.2 Rettifiche di valore nette per deterioramento di attività finanziarie disponibili per la vendita:
composizione
Operazioni/Componenti reddituali
Rettifiche di Valore Riprese di Valore
31/12/2013 31/12/2012 Specifiche Specifiche
Cancellazioni Altre A B
A. Titoli di debito - - - - - -
B. Titoli di capitale - (2.429 ) X X (2.429 ) (1.745 )
C. Quote OICR - (113 ) X - (113 ) (128 )
D. Finanziamenti a banche - - - - - -
E. Finanziamenti a clientela - - - - - -
F. Totale - (2.542 ) - - (2.542 ) (1.873 )
Legenda: A: da interessi; B: altre riprese
Le rettifiche di valore, ritenute significative e durature, si riferiscono alle variazioni di fair value
occorse nell’esercizio 2013 sui titoli oggetto di impairment test.
8.3 Rettifiche di valore nette per deterioramento di attività finanziarie detenute sino alla
scadenza: composizione Non vi sono attività classificate in questo comparto.
122
8.4 Rettifiche di valore nette per deterioramento di altre operazioni finanziarie: composizione
Operazioni/Componenti reddituali
Rettifiche di Valore Riprese di Valore
31/12/2013
31/12/2012 Specifiche Di
portafoglio
Specifiche di portafoglio
Cancellazioni Altre A B A B
A. Garanzie rilasciate - (252 ) - - - - 103 (149 ) 320
B. Derivati su crediti - - - - - - - - -
C. Impegni ad erogare fondi - - - - - - - - -
D. Altre operazioni - - - - - - - - -
E. Totale - (252) - - - - 103 (149 ) 320
Legenda: A: da interessi; B: altre riprese
Le rettifiche di valore sulle garanzie rilasciate sono determinate analiticamente per i crediti di firma su
posizioni “anomale” e forfettariamente per quelle in bonis.
123
SEZIONE 9 - Le spese amministrative – Voce 150
9.1 Spese per il personale: composizione
Tipologia di spese/Valori 31/12/2013 31/12/2012
1) Personale dipendente 31.628 26.818
a) salari e stipendi 19.028 18.656
b) oneri sociali 4.988 4.882
c) indennità di fine rapporto - -
d) spese previdenziali - -
e) accantonamento al trattamento di fine rapporto 1.168 1.258
f) accantonamento al fondo trattamento di quiescenza e simili - -
- a contribuzione definita - -
- a benefici definiti - -
g) versamenti ai fondi di previdenza complementare esterni 990 796
- a contribuzione definita 990 796
- a benefici definiti - -
h) costi derivanti da accordi di pagamento basati su propri strumenti patrimoniali - -
i) altri benefici a favore dei dipendenti 5.454 1.226
2) Altro personale in attività 503 338
3) Amministratori e sindaci 431 419
4) Personale collocato a riposo 3 2
5) Recuperi di spesa per dipendenti distaccati presso altre aziende (4 ) (4 )
6) Rimborsi di spese per dipendenti di terzi distaccati presso la società - -
Totale 32.561 27.573
Per quanto riguarda la riga 1e) accantonamento al fondo TFR si veda il commento nella Parte A
sezione 17.
9.2 Numero medio dei dipendenti per categoria
31/12/2013 31/12/2012
Personale dipendente 423 428
a) dirigenti 6 6
b) quadri direttivi 114 106
c) restante personale dipendente 303 316
Altro personale 10 12
Numero complessivo dei dipendenti 433 440
Il dato puntuale a fine anno al 31/12/2013 è di 416 dipendenti, mentre l’anno precedente era 428.
9.3 Fondi di quiescenza aziendale a benefici definiti: totale costi
Non vi sono attività classificate in questo comparto.
124
9.4 Altri benefici a favore dei dipendenti
La voce “altri benefici a favore dei dipendenti” è così composta:
Tipologia di spese/Valori 31/12/2013 31/12/2012
- rimborso spese di trasferta 259 260
- spese per formazione 132 61
- altre spese contrattuali (buoni pasto e polizze assicurative) 734 749
- fringe benefit 56 68
- oneri per l'incentivazione all'esodo 4.196 -
- altre spese 77 88
Totale 5.454 1.226
9.5 Altre spese amministrative: composizione
31/12/2013 31/12/2012 Var.
assoluta Var. %
- stampati e cancelleria 301 308 (7 ) -2,3%
- spese telefoniche e canoni collegamento reti esterne 838 888 (50 ) -5,6%
- illuminazione, forza motrice, riscaldamento ed acqua 645 729 (84 ) -11,5%
- spese postali 616 647 (31 ) -4,8%
- contributi associativi 459 416 43 10,3%
- informazioni e visure 816 717 99 13,8%
- vigilanza e trasporto valori 567 577 (10 ) -1,7%
- fitti passivi di immobili 1.799 1.923 (124 ) -6,4%
- spese legali e vertenze 544 548 (4 ) -0,7%
- spese per acquisizione tesorerie 75 99 (24 ) -24,2%
- canoni e manutenzione software 881 874 7 0,8%
- consulenze 464 511 (47 ) -9,2%
- pubblicità e rappresentanza 449 530 (81 ) -15,3%
- elaborazioni elettroniche c/o terzi 4.389 4.212 177 4,2%
- spese pulizia 318 401 (83 ) -20,7%
- manutenzione mobili e macchine 668 758 (90 ) -11,9%
- manutenzione immobili 196 291 (95 ) -32,6%
- spese assicurazioni 150 204 (54 ) -26,5%
- libri ed abbonamenti a giornali 45 47 (2 ) -4,3%
- spese per trasporti 334 344 (10 ) -2,9%
- altre spese 113 393 (280 ) -71,2%
Parziale SPESE 14.667 15.417 (750 ) -4,9%
Imposte Indirette e Tasse ( corrisposte nell'esercizio )
- imposta di bollo 4.820 3.498 1.322 37,8%
- imposta comunale sugli immobili 292 288 4 1,4%
- imposta sostitutiva fin. Medio lungo termine 244 290 (46 ) -15,9%
- imposta sostitutiva rivalutazione partecipazione Banca d'Italia 933 - 933 100,0%
- altre imposte (Registro, Tares, etc..) 184 126 58 46,0%
Parziale IMPOSTE & TASSE 6.473 4.202 2.271 54,0%
Totale Altre Spese Amministrative 21.140 19.619 1.521 7,8%
125
Le spese amministrative vere e proprie ammontano a 14.667 mila euro e mostrano una riduzione del
4,9% come evidenziato sul primo parziale della tabella, mentre risulta in sensibile aumento il secondo
aggregato, infatti la componente “Imposte e Tasse”, registra un ammontare pari a 6.473 mila euro, in
aumento del 54,0%, principalmente per due motivi :
1) Per l’imposta sostitutiva “una tantum” prevista nella legge di stabilità 2014 relativa alla rivalutazione
delle quote di Banca d’Italia pari a 933 mila euro;
2) Per l’aumento dell’aliquota dell’imposta di bollo sui prodotti finanziari passata dallo 0,10% del 2012
allo 0,15% nel 2013; questa componente viene integralmente recuperata dalla clientela, la Cassa è
coinvolta in qualità di sostituto d’imposta.
SEZIONE 10 – Accantonamenti netti ai fondi per rischi ed oneri – Voce 160
10.1 Accantonamenti netti ai fondi per rischi ed oneri: composizione
La voce “Accantonamenti netti ai fondi per rischi ed oneri” è così composta:
31/12/2013 31/12/2012
- revocatorie fallimentari 154 209
- rischi per cause (53) 484
- altri rischi ed oneri 269 514
Totale 370 1.207
Il dato dell’accantonamento per “Altri Rischi ed Oneri” è diminuito in quanto nel 2012 tale voce
accoglieva un importo significativo per la chiusura di un contenzioso con un cliente. Gli altri importi
sono da considerarsi a livelli fisiologici.
SEZIONE 11 – Rettifiche/riprese di valore nette su attività materiali – Voce 170
11.1 Rettifiche di valore nette su attività materiali: composizione
Attività/componente reddituale
Ammortamento (a)
Rettifiche di valore per
deterioramento (b)
Riprese di valore (c)
Risultato netto
(a + b - c)
A. Attività materiali 1.950 341 - 2.291
A.1 Di proprietà 1.904 341 - 2.245
- Ad uso funzionale 1.726 293 - 2.019
- Per investimento 178 48 - 226
A.2 Acquisite in leasing finanziario 46 - - 46
- Ad uso funzionale 46 - - 46
- Per investimento - - - -
Totale 1.950 341 - 2.291
Le rettifiche di valore per deterioramento si riferiscono ai danni provocati dal sisma rilevati sugli
immobili nel corso del 2013.
126
SEZIONE 12 – Rettifiche/riprese di valore nette su attività immateriali – Voce 180
12.1 Rettifiche di valore nette su attività immateriali: composizione
Attività/componente reddituale Ammortamento
(a)
Rettifiche di valore per
deterioramento (b)
Riprese di
valore (c)
Risultato netto
(a + b - c)
A. Attività immateriali
A.1 Di proprietà 464 - - 464
- Generate internamente dall'azienda - - - -
- Altre 464 - - 464
A.2 Acquisite in leasing finanziario - - - -
Totale 464 - - 464
L’incremento di tale voce si riferisce ad ammortamenti effettuati su licenze d’uso di software acquistate
dalla Cassa nel corso dell’esercizio 2013.
SEZIONE 13 – Gli altri oneri e proventi di gestione – Voce 190
13.1 Altri oneri di gestione: composizione Gli “altri oneri di gestione” sono così composti:
31/12/2013 31/12/2012
- spese di manutenzione immobili di terzi 129 101
.- spese ordinarie immobili di proprietà 43 49
- interessi per differenze di valuta su operazioni di incasso e pagamento 27 1
- erogazioni liberali 23 48
- Perdite su cause e reclami 1.016 651
- sopravvenienze e malversazioni 278 294
Totale "altri oneri di gestione" (A) 1.516 1.144
Negli “Altri Oneri di Gestione” sono aumentate in modo significativo le Perdite su cause e reclami,
conseguenti ad una decina di contenziosi definiti nel corso del 2013; in parte in via transattiva ed in
parte con sentenze avverse alla Cassa.
127
13.2 Altri proventi di gestione: composizione
Gli “altri proventi di gestione” sono così composti:
31/12/2013 31/12/2012
- recupero imposta di bollo e imposta sostitutiva 5.056 3.740
- recupero di interessi per differenze di valuta su operazioni di incasso e pagamento 2 3
- recupero spese legali - 17
- recupero di spese servizi di outsourcing prestati 123 126
- fitti attivi 283 300
- recuperi da assicurazioni 341 484
- sistemazioni su fiscalità pregressa - 1.486
- commissioni istruttoria veloce 1.286 -
- altri ricavi straordinari 789 397
Totale "altri proventi di gestione" (B) 7.880 6.553
Proventi netti sul conto economico (B) - (A) 6.364 5.409
Negli “Altri Proventi di gestione” è oltremodo evidente l’aumento delle imposte di bollo recuperate
dalla clientela per la modifica dell’aliquota già commentata in calce alla tavole 9.5 delle altre spese
amministrative. La novità delle “commissioni istruttoria veloce” non presente nel 2012, quasi compensa
l’effetto positivo che nel 2012 era stato procurato dall’istanza di rimborso dell’IRAP dall’IRES del
quinquennio (2007-2011).
SEZIONE 14 – Utili (perdite) delle partecipazioni – Voce 210
Voce non applicabile alla Cassa di Risparmio di Cento.
SEZIONE 15 – Risultato netto della valutazione al Fair Value delle attività materiali e
immateriali – Voce 220
Voce non applicabile alla Cassa di Risparmio di Cento.
SEZIONE 16 – Rettifiche di valore dell’avviamento – Voce 230
Voce non applicabile alla Cassa di Risparmio di Cento.
SEZIONE 17 – Utili (perdite) da cessione di investimenti – Voce 240
17.1 Utili (perdite) da cessione di investimenti: composizione
Componente reddituale/Valori 31/12/2013 31/12/2012
A. Immobili - -
- Utili da cessione - -
- Perdite da cessione - -
B. Altre attività 13 3
- Utili da cessione 13 7
- Perdite da cessione - (4)
Risultato netto 13 3
128
SEZIONE 18 – Le imposte sul reddito dell’esercizio dell’operatività corrente – Voce 260
18.1 Imposte sul reddito dell’esercizio dell’operatività corrente: composizione
Componente /Valori 31/12/2013 31/12/2012
1. Imposte correnti (-) (12.211 ) (8.336 )
2. Variazioni delle imposte correnti dei precedenti esercizi (+/-) - -
3. Riduzione delle imposte correnti dell'esercizio (+) - -
3.bis Riduzione delle imposte correnti dell'esercizio per crediti d'imposta di cui alla legge n. 214/2011 (+) - -
4. Variazione delle imposte anticipate (+/-) 7.346 5.030
5. Variazione delle imposte differite (+/-) 565 (2.679 )
6. Imposte di competenza dell'esercizio (-) (-1+/-2+3+3-bis+/-4+/-5) (4.300 ) (5.985 )
18.2 Riconciliazione tra onere fiscale teorico e onere fiscale effettivo di bilancio
Riconciliazione tra l'onere fiscale teorico e l'onere fiscale corrente per l'IRES aliquota
Aliquote Ordinaria + Addizionale : 27,5% + 8,5% = 36,0%
Utile prima delle imposte Imponibile Imposta
Utile prima delle imposte/ onere fiscale teorico 11.932 4.400
Differenze Permanenti Positive (9.334)
Differenze Permanenti Negative 4.727
Differ.Temporanee Positive tassabili in esercizi successivi (837)
Differ.Temporanee Negative deducibili in esercizi successivi 1.575
Annullamento di Differ.Tempor.Negative deducibili da esercizi precedenti (4.608)
Annullamento di Differ.Tempor.Positive tassabili da eserc. precedenti 1.386
Totale differenze permanenti e temporanee (7.091) (2.553)
Differ.Temp.Negative soggette solo all'aliquota Ordinaria, escluse dall’Addizionale 25.498 7.012
Imponibile fiscale e relativa IRES 30.339 8.859
Si rammenta che nel corso del 2013 sono state apportate rilevanti innovazioni in materia di acconti
dovuti ai fini IRES e IRAP dalle società di capitali, con una serie di norme emanate si è disposto che gli
enti creditizi e finanziari, la Banca d’Italia e le società di assicurazione, dovessero conteggiare gli
acconti in misura pari al 130%. Il maxi acconto per il settore finanziario e assicurativo è stato inoltre
accompagnato da un’addizionale IRES di 8,5 punti percentuali (aliquota totale 36,0%) che colpisce il
reddito imponibile di tali soggetti, dall’addizionale sono escluse le variazioni in aumento di cui
all’art.106, comma 3 del TUIR (svalutazioni e perdite su crediti rilevate nel 2013 ma rinviate e
deducibili negli esercizi seguenti).
129
Al riguardo si rammenta che la Legge n. 147/2013 (c.d. “Legge di stabilità 2014”) ha apportato rilevanti
modifiche alla disciplina delle svalutazioni e delle perdite su crediti in capo alle banche, agli altri enti e
società finanziari e alle imprese di assicurazione. Per effetto di tali modifiche, le svalutazioni e le
perdite su crediti verso la clientela inscritti in bilancio a tale titolo (al netto delle rivalutazioni), diverse
da quelle realizzate mediante cessione a titolo oneroso, sono deducibili oltre che dall’IRES anche
dall’IRAP, in quote costanti nell’esercizio in cui sono contabilizzate e nei quattro successivi.
Riconciliazione tra l'onere fiscale teorico e l'onere fiscale corrente per IRAP
aliquota
5,57%
Utile prima delle imposte Imponibile Imposta
Utile prima delle imposte/ onere fiscale teorico 68.437 3.812
Differenze Permanenti Positive (10.257 )
Differenze Permanenti Negative 1.067
Differ.Temporanee Positive tassabili in esercizi successivi 1.301
Differ.Temporanee Negative deducibili in esercizi successivi -
Annullamento di Differ. Tempor. Negative deducibili da esercizi precedenti (372 )
Annullamento di Differ. Tempor. Positive tassabili da esercizi precedenti 7
Agevolazioni fiscali -
Totali differenze permanenti e temporanee (8.254 ) (460 )
Imponibile fiscale e relativa IRAP 60.183 3.352
Impatto complessivo delle imposte correnti sul conto economico 12.211
SEZIONE 19 – Utili (perdite) dei gruppi di attività in via di dismissione al netto delle imposte – Voce 280
Voce non applicabile alla Cassa di Risparmio di Cento.
SEZIONE 20 – Altre informazioni Non si segnalano ulteriori informazioni oltre a quelle già fornite nelle precedenti sezioni.
SEZIONE 21 – Utile per azione
21.1 Numero medio delle azioni ordinarie a capitale diluito
Poiché non esistono azioni diverse da quelle ordinarie, né strumenti di incentivazione basati su stock
option, non sussistono effetti diluitivi sul capitale.
21.2 Altre informazioni
Non si segnalano ulteriori informazioni oltre a quelle già fornite.
130
Parte D – Redditività complessiva
Prospetto analitico della redditività complessiva
Voci Importo Lordo
Imposta sul
reddito
Importo netto
10. Utile (Perdita) d'esercizio X X 7.632
Altre componenti reddituali senza rigiro a conto economico
20. Attività materiali
30. Attività immateriali
40. Piani a benefici definiti 199 (54 ) 145
50. Attività non correnti in via di dismissione
60. Quota delle riserve da valutazione delle partecipazioni valutate a patrimonio netto
Altre componenti reddituali con rigiro a conto economico
70. Copertura di investimenti esteri
a) variazioni di fair value
b) rigiro a conto economico
c) altre variazioni
80. Differenze di cambio
a) variazioni di fair value
b) rigiro a conto economico
c) altre variazioni
90. Copertura dei flussi finanziari (27 ) 9 (18 )
a) variazioni di fair value (27 ) 9 (18 )
b) rigiro a conto economico
c) altre variazioni
100. Attività finanziarie disponibili per la vendita: (5.868 ) 1.354 (4.514 )
a) variazioni di fair value 718 (824 ) (106 )
b) rigiro a conto economico
- rettifiche da deterioramento
- utile/perdite da realizzo (6.586 ) 2.178 (4.408 )
c) altre variazioni
110. Attività non correnti in via di dismissione
a) variazioni di fair value
b) rigiro a conto economico
c) altre variazioni
120. Quota delle riserve da valutazione delle partecipazioni valutate a patrimonio netto
a) variazioni di fair value
b) rigiro a conto economico
- rettifiche da deterioramento
- utili/perdite da realizzo
c) altre variazioni
130. Totale altre componenti reddituali (5.696 ) 1.309 (4.387 )
140. Redditività complessiva (voce 10+110) X X 3.245
131
Parte E – Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura
La Parte E della Nota Integrativa contiene le informazioni sui profili di rischio della banca, le relative
politiche di gestione e copertura poste in atto, l’operatività in strumenti finanziari derivati. Allo scopo di
rafforzare la disciplina di mercato, inoltre, la normativa di vigilanza (Regolamento UE n. 575/2013 del
26 giugno 2013, Parte Otto) prevede l’obbligo di pubblicare informazioni riguardanti gli obiettivi e le
politiche di gestione del rischio, i fondi propri, i requisiti di capitale, le riserve di capitale, l’esposizione
ai principali rischi, le politiche di remunerazione e la leva finanziaria. L’informativa predisposta con
riferimento al 31/12/2013 sarà pubblicata entro i termini previsti sul sito internet della banca
all’indirizzo www.crcento.it.
Premessa La responsabilità del governo dei rischi della banca è in capo al Consiglio di Amministrazione che
definisce altresì le politiche di assunzione e gestione dei singoli profili di rischio. I processi
maggiormente coinvolti per quanto riguarda gli aspetti operativi del governo dei rischi sono il processo
di pianificazione, il processo di risk management e il processo ICAAP. La funzione aziendale più
direttamente interessata alle attività di gestione dei rischi è il risk management, collocato all’interno del
Servizio Pianificazione e Risk Management. Tale funzione rientra fra quelle “di controllo” ai sensi della
normativa di vigilanza; in particolare, corrisponde alla “funzione di gestione del rischio” ed ha per
obiettivo della propria attività quello di realizzare una gestione integrata di tutti i rischi della banca. I
compiti principali sono:
- collaborare alla definizione del sistema di gestione del rischio, con particolare riferimento alle
metodologie di analisi e misurazione;
- presiedere al funzionamento del sistema di gestione del rischio e verificarne il rispetto;
- verificare l’adeguatezza e l’efficacia delle misure intraprese per rimediare alle carenze
riscontrate nel sistema di gestione del rischio;
- presentare agli Organi aziendali, almeno una volta all’anno, una relazione sull’attività svolta.
Va sottolineato, fra l’altro, che l’aggiornamento della disciplina di vigilanza di luglio 2013 in materia di
sistema dei controlli interni ha notevolmente ampliato il perimetro dei compiti e delle responsabilità
della funzione di risk management: l’attuazione del dettato normativo avverrà nel corso del 2014. Il
Servizio Pianificazione e Risk Management è collocato in staff al Direttore Generale e gode quindi
della necessaria autonomia e indipendenza rispetto alle funzioni di business.
La Cassa di Risparmio di Cento ha sviluppato da tempo una solida cultura aziendale in materia di
rischi; nel corso degli ultimi anni sono state effettuate numerose giornate di formazione, destinate a gran
parte della popolazione aziendale compresi i nuovi assunti, aventi per oggetto il framework
regolamentare di riferimento e le attività di gestione dei rischi poste in essere all’interno della banca.
Anche il Consiglio di Amministrazione ha partecipato ad interventi di aggiornamento su tali materie.
SEZIONE 1 – RISCHIO DI CREDITO
INFORMAZIONI DI NATURA QUALITATIVA
1. Aspetti generali
Le linee strategiche di sviluppo della banca trovano definizione nei Piani industriali e vengono tradotte
in input operativi nei budget annuali. Per quanto riguarda il comparto degli impieghi, le politiche
creditizie deliberate per l’anno 2013 hanno determinato una riduzione del volume complessivo degli
impieghi rispetto all’anno precedente, in linea con quanto verificato a livello nazionale e regionale. Dal
punto di vista del posizionamento strategico, è confermato l’orientamento di tipo “generalista” sui
segmenti retail e small business, mentre si adotta un approccio maggiormente diversificato e
132
personalizzato per il segmento corporate. Nel comparto del credito i prodotti offerti sono quelli
tradizionali tipici dell’intermediazione delle banche commerciali; l’operatività in strumenti finanziari
innovativi è limitata all’offerta alla clientela di semplici derivati di copertura dal rischio di tasso: si
tratta di opzioni cap e floor, di collar ad essi legati e delle varie forme di IRS. La banca ha impostato la
propria operatività di negoziazione di derivati con la clientela escludendo prodotti strutturati speculativi
o di complessità finanziaria tale da non poter essere di chiara comprensione per la clientela stessa.
2. Politiche di gestione del rischio di credito
2.1 Aspetti organizzativi Le politiche per la gestione del rischio di credito vengono approvate dal Consiglio di Amministrazione
e sono state aggiornate per l’ultima volta nel mese di luglio 2013. In esse, vengono individuati una serie
di approcci generali al credito (crescita, sviluppo controllato, protezione, ecc.) che vengono abbinati ai
driver sulla base dei quali vengono formulati i giudizi di compatibilità delle singole richieste di fido
rispetto all’impostazione generale (classe di rating, segmento, settore / ramo di attività economica,
ecc.).
Il monitoraggio della qualità del portafoglio crediti viene effettuato anzitutto mediante le modalità
operative che disciplinano le fasi del processo creditizio (istruttoria, erogazione, monitoraggio, gestione
del credito anomalo). I fattori alla base del rischio di credito vengono controllati tramite la verifica della
capacità del cliente, attuale e prospettica, di ripagare il debito e dell’adeguatezza dell’affidamento
(dimensione, forma tecnica, ecc.) rispetto alle caratteristiche e alle esigenze dell’affidato. L’unità
organizzativa preposta alle fasi di istruttoria, erogazione e gestione del credito è la Direzione Crediti,
che coordina tutte le attività di concessione e perfezionamento; il monitoraggio periodico e la gestione
delle posizioni creditizie anomale sono invece in capo alla Direzione Controllo e Recupero Crediti, che
ha il compito di presidiare l’intero ciclo del credito anomalo e pre-anomalo, a partire dal monitoraggio
andamentale delle prime anomalie fino alla gestione del contenzioso. All’interno della Direzione
operano Il Servizio Recupero Crediti (sofferenze), l’Unità Posizioni Anomale (past due e incagli) e
l’Unità Controllo Crediti (monitoraggio andamentale e presidio prime anomalie). Il Servizio
Pianificazione e Risk Management svolge i controlli di secondo livello mediante analisi aggregate
sull’intero portafoglio prestiti della banca.
2.2 Sistemi di gestione, misurazione e controllo
I sistemi utilizzati per l’identificazione, la misurazione, la gestione e il controllo del rischio di credito
sono costituiti da un insieme di strumenti, procedure e normative interne. I principali in funzione sono:
- Iter Controllo Crediti per la rilevazione e la gestione delle posizioni in bonis con anomalie da
valutare;
- Procedura web per la gestione degli sconfinamenti;
- Credit Rating System per l’attribuzione di un rating alla clientela espressivo della probabilità di
insolvenza;
- Normativa interna per il rinnovo automatico dei fidi a basso profilo di rischio, che ha l’obiettivo di
rendere efficiente la gestione andamentale senza trascurare il presidio del rischio.
Per quanto attiene all’utilizzo dei rating interni nel processo creditizio, essi costituiscono uno degli
elementi informativi a supporto dell’analisi delle posizioni nell’ambito della gestione e del
monitoraggio del rischio di credito; sono utilizzati, insieme ad altri parametri, per la definizione del
perimetro dei rinnovi automatici e per la gestione delle pratiche all’interno della citata procedura ICC
che regola l’intervento delle strutture di controllo nei casi di anomalie sulle posizioni di credito
potenzialmente pericolose. La stessa classificazione della clientela per classi di rating (categorie di
rischio omogenee) è utilizzata per la quantificazione della valutazione collettiva dei crediti in bonis e
133
per l’attribuzione del costo del rischio di credito sulle posizioni di impiego nell’ambito del controllo di
gestione.
Va precisato che i rating della procedura CRS vengono utilizzati esclusivamente a fini gestionali e non
rientrano in alcun modo nel calcolo dei requisiti patrimoniali per il rischio di credito.
La banca non ha mai effettuato acquisti di crediti deteriorati, per cui non ha mai sviluppato o adottato
metodologie per la valutazione e classificazione dei portafogli oggetto di acquisto.
2.3 Tecniche di mitigazione del rischio di credito La Cassa di Risparmio di Cento fa da sempre ampio ricorso alle garanzie per il contenimento del profilo
di rischio dei prestiti erogati. La gamma di strumenti utilizzati è assai ampia, anche se il peso maggiore
è quello delle ipoteche su immobili, sia residenziali che commerciali: il portafoglio garantito da
ipoteche immobiliari ammonta a 935,0 milioni al 31/12/2013. Di minore impatto, nell’ambito delle
garanzie reali, è il ricorso al pegno su titoli, contanti o merci.
Per quanto riguarda le garanzie personali la tipologia prevalente è la fideiussione; rilevante è anche il
supporto fornito dai Consorzi di garanzia a favore delle aziende associate, spesso rafforzato dalle
controgaranzie dei Fondi Centrali per le PMI o di altre forme di supporto pubblico.
2.4 Attività finanziarie deteriorate La classificazione delle attività finanziarie deteriorate avviene su basi molto restrittive e la modalità di
gestione delle posizioni varia a seconda del livello di gravità del degrado.
Fra l’altro le posizioni anomale o problematiche sono connotate da precise individuazioni anagrafiche e
anche, nel caso di inadempimenti persistenti, incagli e sofferenze, da specifico rating. Alcune delle
posizioni in bonis, caratterizzate da anomalie andamentali o da fenomeni interpretabili come sintomo o
inizio di uno stato di difficoltà, possono essere poste “in osservazione” per un tempo limitato al fine di
tenerne sotto controllo la gestione e vengono sottratte all’autonomia deliberativa delle dipendenze. I
criteri per la classificazione del credito e per la quantificazione delle rettifiche di valore sono definiti da
apposita normativa interna.
Le posizioni ad incaglio (momentaneo stato di difficoltà che si prevede possa essere risolta in un
congruo periodo di tempo) al 31/12/2013 ammontano a euro 94,9 milioni e sono gestite in modo
accentrato, anche per le fasi di recupero, dall’Unità Posizioni Anomale collocata all’interno della
Direzione Controllo e Recupero Crediti. Esse comprendono le posizioni per le quali si è provveduto a
revocare gli affidamenti o per le quali vengono ravvisate situazioni di difficoltà particolari da gestire
con modalità accentrata. Nell’importo indicato sono compresi anche i c.d. “incagli oggettivi” ai sensi
della definizione della Banca d’Italia, che vengono gestiti con le medesime modalità degli incagli
classificati per decisione interna.
Nella categoria degli inadempimenti persistenti vengono comprese le posizioni sconfinate/scadute da
oltre 90 giorni, senza (9,3 milioni) o con (17,7 milioni) la garanzia di un immobile eleggibile ai fini
della mitigazione del rischio di credito e delle relative ponderazioni regolamentari. La valutazione di
questa tipologia di posizioni viene effettuata posizionando la percentuale di svalutazione ad un livello
nettamente più vicino a quello delle posizioni ad incaglio che ai crediti in bonis. Si registra infine un
importo di 17,9 milioni relativo a posizioni oggetto di ristrutturazione.
Il rientro in bonis delle esposizioni deteriorate si realizza con il recupero, da parte del debitore, delle
condizioni di piena solvibilità il che si traduce nella regolarizzazione dello scaduto e nel ripristino delle
condizioni per la riattivazione di un regolare rapporto.
Nel corso dell’esercizio non sono stati acquistati crediti deteriorati.
134
INFORMAZIONI DI NATURA QUANTITATIVA
A. QUALITA’ DEL CREDITO
A.1 ESPOSIZIONI CREDITIZIE DETERIORATE IN BONIS: CONSISTENZE, RETTIFICHE
DI VALORE, DINAMICA, DISTRIBUZIONE ECONOMICA E TERRITORIALE Le esposizioni creditizie per cassa e fuori bilancio verso banche e clientela comprendono tutte le attività
finanziarie per cassa vantate, indipendentemente dal portafoglio di allocazione contabile (negoziazione,
disponibili per la vendita, crediti ecc.), ad eccezione dei titoli di capitale e le quote O.I.C.R..
Il termine “esposizione” invece comprende anche i titoli di capitale e le quote O.I.C.R..
A.1.1 Distribuzione delle esposizioni creditizie per portafogli di appartenenza e per qualità creditizia (valori di bilancio)
Portafogli/qualità
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tale
1. Attività finanziarie detenute per la negoziazione - 512 - - - 3.382 3.894
2. Attività finanziarie disponibili per la vendita - - - - - 666.557 666.557
3. Attività finanziarie detenute sino alla scadenza - - - - - - -
4. Crediti verso banche - - - - - 56.942 56.942
5. Crediti verso clientela 71.172 71.553 13.345 24.457 61.384 1.637.809 1.879.720
6. Attività finanziarie valutate al fair value - - - - - - -
7. Attività finanziarie in corso di dismissione - - - - - - -
8. Derivati di copertura - - - - - 2.100 2.100
Totale 31/12/2013 71.172 72.065 13.345 24.457 61.384 2.366.790 2.609.213
Totale 31/12/2012 63.641 63.844 15.855 13.110 97.845 2.372.614 2.626.909
135
A.1.2 Distribuzione delle esposizioni creditizie per portafogli di appartenenza e per qualità
creditizia (valori lordi e netti)
Portafogli/qualità
Attività deteriorate In Bonis
To
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Esp
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1. Attività finanziarie detenute per la negoziazione 628 116 512 X X 3.382 3.894
2. Attività finanziarie disponibili per la vendita
666.557 666.557 666.557
3. Attività finanziarie detenute sino alla scadenza
4. Crediti verso banche
56.942 56.942 56.942
5. Crediti verso clientela 250.856 70.329 180.527 1.707.185 7.992 1.699.193 1.879.720
6. Attività finanziarie valutate al fair value
X X
7. Attività finanziarie in corso di dismissione
8. Derivati di copertura
X X 2.100 2.100
Totale 31/12/2013 251.484 70.445 181.039 2.430.684 7.992 2.428.174 2.609.213
Totale 31/12/2012 210.429 53.979 156.450 2.472.373 10.392 2.470.459 2.626.909
Come già esposto nella relazione sulla gestione, le minori rettifiche sul portafoglio crediti in bonis, sono dovute
ai seguenti tre fenomeni: 1) la diminuzione degli stock degli impieghi in bonis; 2) la distribuzione del portafoglio
crediti in bonis, che evidenzia una ricomposizione verso classi di rating migliori; 3) il periodico aggiornamento dei parametri di calcolo (PD e LGD).
La tabella riportata sotto evidenzia l’ammontare lordo e netto delle esposizioni oggetto di
rinegoziazione (portafoglio Crediti verso clientela) suddiviso per scaglione di scaduto:
Tipologia di esposizione / fasce di scaduto
Altre Esposizioni Non Scadute
Esposizioni Scadute Non Deteriorate
(Range Scaduto sino a 90 giorni)
Esposizioni Scadute Non Deteriorate
(Range Scaduto Oltre i 90 giorni )
Totale
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gli
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Esp
os
izio
ne
nett
a
Esp
os
izio
ne
L
ord
a
Rett
ific
he d
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rtafo
gli
o
Esp
os
izio
ne
nett
a
Esp
os
izio
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L
ord
a
Rett
ific
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gli
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Esp
os
izio
ne
nett
a
Esposizioni oggetto di rinegoziazione nell'ambito di Accordi collettivi
516.717 1.747 514.970 25.402 250 25.152 3.903 41 3.862 546.022 2.038 543.984
Altre Esposizioni 1.128.160 5.468 1.122.692 29.963 423 29.540 3.040 63 2.977 1.161.163 5.954 1.155.209
Totale 31/12/2013 1.644.877 7.215 1.637.662 55.365 673 54.692 6.943 104 6.839 1.707.185 7.992 1.699.193
Totale 31/12/2012 1.636.255 5.769 1.630.486 97.332 4.532 92.800 6.901 91 6.810 1.740.488 10.392 1.730.096
136
A.1.3 Esposizioni creditizie per cassa e fuori bilancio verso banche: valori lordi e netti
Tipologia esposizioni/valori Esposizione
lorda Rettifiche di
valore specifche
Rettifiche di valore
di portafoglio
Esposizione netta
A. Esposizioni per cassa
a) Sofferenze X
b) Incagli X
c) Esposizioni ristrutturate X
d) Esposizioni scadute X
f) Altre attività 72.457 X 72.457
Totale A 72.457
72.457
B. Esposizioni fuori bilancio
a) Deteriorate X
b) Altre 8.440 X 8.440
Totale B 8.440
8.440
Totale A + B 80.897
80.897
A.1.4 Esposizioni creditizie per cassa verso banche: dinamica delle esposizioni deteriorate lorde
La Cassa non ha in essere esposizioni deteriorate verso banche.
A.1.5 Esposizioni creditizie per cassa verso banche: dinamica delle rettifiche di valore complessive
Non sussistono rettifiche di valore su esposizioni verso banche.
A.1.6 Esposizioni creditizie per cassa e fuori bilancio verso clientela: valori lordi e netti
Tipologia esposizioni/valori Esposizione
lorda
Rettifiche di valore specifche
Rettifiche di valore
di portafoglio
Esposizione netta
A. Esposizioni per cassa
a) Sofferenze 111.003 39.831 71.172
b) Incagli 94.899 23.346 71.553
c) Esposizioni ristrutturate 17.942 4.597 13.345
d) Esposizioni scadute 27.011 2.554 24.457
f) Altre attività 2.358.269 X 7.992 2.350.277
Totale A 2.609.124 70.328 7.992 2.530.804
B. Esposizioni fuori bilancio
a) Deteriorate 6.897 414 X 6.483
b) Altre 162.665 X 295 162.370
Totale B 169.562 414 295 168.853
Totale A+B 2.778.686 70.742 8.287 2.699.657
Le esposizioni creditizie per cassa e fuori bilancio verso clientela comprendono tutte le attività
finanziarie vantate dalla banca indipendentemente dal portafoglio di allocazione contabile
(negoziazione, disponibile per la vendita, crediti ecc.), ad esclusione dei titoli di capitale e O.I.C.R.
137
A.1.7 Esposizioni creditizie per cassa verso clientela: dinamica delle esposizioni deteriorate lorde
Causali/Categorie
Sofferenze Incagli
Esposizioni ristrutturate
Esposizioni scadute
Totale
A. Esposizione lorda iniziale 94.791 80.881 19.930 13.970 209.572
- di cui: esposizioni cedute non cancellate - 150 - 1.251 1.401
B. Variazioni in aumento 42.338 72.786 1.607 70.280 187.011
B.1 ingressi da esposizioni creditizie in bonis 84 36.898 - 68.362 105.344
B.2 trasferimenti da altre categorie di esposizioni deteriorate 41.455 32.592 155 222 74.424
B.3 altre variazioni in aumento 799 3.296 1.452 1.696 7.243
C. Variazioni in diminuzione 26.126 58.768 3.595 57.239 145.728
C.1 uscite verso esposizioni creditizie in bonis - 9.559 - 22.509 32.068
C.2 cancellazioni 16.334 - - - 16.334
C.3 incassi 9.792 7.378 2.268 3.464 22.902
C.4 realizzi per cessioni - - - - -
C.5 trasferimenti ad altre categorie di esposizioni deteriorate - 41.831 1.327 31.266 74.424
C.6 altre variazioni in diminuzione - - - - -
D. Esposizione lorda finale 111.003 94.899 17.942 27.011 250.855
- di cui: esposizioni cedute non cancellate 148 1.169 - 4.738 6.055
A.1.8 Esposizioni creditizie per cassa verso clientela: dinamica delle rettifiche di valore complessive
Causali/Categorie Sofferenze Incagli Esposizioni ristrutturate
Esposizioni scadute
Totale
A. Rettifiche complessive iniziali 31.150 17.725 4.075 860 53.810
- di cui: esposizioni cedute non cancellate - 5 - 60 65
B. Variazioni in aumento 27.924 18.954 1.261 2.394 50.533
B.1 rettifiche di valore 17.696 18.240 1.229 2.371 39.536
B.1 bis perdite da cessione - - - - -
B.2 trasferimenti da altre categorie di esposizioni deteriorate 10.228 714 32 23 10.997
B.3 altre variazioni in aumento - - - - -
C. Variazioni in diminuzione 19.243 13.333 739 700 34.015
C.1 riprese di valore da valutazione 2.332 2.125 322 215 4.994
C.2 riprese di valore da incasso 577 881 44 127 1.629
C.2 bis utili da cessione - - - - -
C.3 cancellazioni 16.334 - - - 16.334
C.4 trasferimenti ad altre categorie di esposizioni deteriorate - 10.266 373 358 10.997
C.5 altre variazioni in diminuzione - 61 - - 61
D. Rettifiche complessive finali 39.831 23.346 4.597 2.554 70.328
- di cui: esposizioni cedute non cancellate 43 135 - 280 458
138
A.2 Classificazione delle esposizioni in base ai rating esterni e interni
A.2.1 Distribuzione delle esposizioni creditizie per cassa e “fuori bilancio” per classi di rating esterni
Esposizioni Classi di rating esterni
n.d. Totale Classe 1 Classe 2 Classe 3 Classe 4 Classe 5 Classe 6
A. Esposizioni per cassa (*) 1 989 670.789 93 28.067 - 1.906.874 2.606.813
B. Derivati - 2.499 20
- - - 3.432 5.951
B.1 Derivati finanziari - 2.499 20
- - - 3.432 5.951
B.2 Derivati su crediti - - - - - - - -
C. Garanzie rilasciate - - - - - - 89.325 89.325
D. Impegni a erogare fondi - - - - - - 82.017 82.017
Totale 1 3.488 670.809 93 28.067 - 2.081.648 2.784.106
(*) come richiesto da disposizioni di Banca d’Italia nella voce “Esposizioni per cassa” sono comprese
anche le quote di O.I.C.R.
Si fornisce di seguito la tabella di raccordo (mapping) tra le classi di rischio delle società di rating
utilizzate:
Classe di merito di credito
ECAI
Standard & Poor's Fitch Ratings Moody's
1 da AAA a AA- da AAA a AA- da Aaa a Aa3
2 da A+ a A- da A+ a A- da A1 a A3
3 da BBB+ a BBB- da BBB+ a BBB- da Baa1 a Baa3
4 da BB+ a BB- da BB+ a BB- da Ba1 a Ba3
5 da B+ a B- da B+ a B- da B1 a B3
6 CCC+ e inferiori CCC+ e inferiori Caa1 e inferiori
139
A.2.2 Distribuzione delle esposizioni per cassa e “fuori bilancio” per classi di rating interni
La distribuzione al 31/12/2013 delle esposizioni per cassa e fuori bilancio, comprensiva dei crediti cartolarizzati, per classe di rating, è la seguente:
Esposizioni Classi di rating interni
Totale
AAA AA A BBB BB B CCC CC C+ C D n.d
A. Esposizioni per cassa 40.104 525.173 177.894 215.058 243.769 226.021 125.763 157.102 23.531 72.615 71.243 728.540 2.606.813
B. Derivati 23 259 445 193 1.471 2.667 194 104 - 512 - 83 5.951
B.1 Derivati finanziari 23 259 445 193 1.471 2.667 194 104 - 512 - 83 5.951
B.2 Derivati su crediti - - - - - - - - - - - - -
C. Garanzie rilasciate 3.071 26.013 20.149 5.435 5.020 9.004 7.553 4.362 76 1.676 1.176 5.790 89.325
D. Impegni a erogare fondi 5.378 26.973 12.952 6.298 6.731 8.676 6.176 2.916 649 2.289 - 2.979 82.017
Totale 48.576 578.418 211.440 226.984 256.991 246.368 139.686 164.484 24.256 77.092 72.419 737.392 2.784.106
La distribuzione per classe di rating delle esposizioni cartolarizzate ma non cancellate è la seguente:
Esposizioni Classi di rating interni
Totale AAA AA A BBB BB B CCC CC C+ C D n.d
Esposizioni cartolarizzate ma non cancellate
- 205.326 7.952 57.043 17.255 17.619 5.773 5.583 5.190 1.033 - - 322.774
140
A.3 DISTRIBUZIONE DELLE ESPOSIZIONI GARANTITE PER TIPOLOGIA DI GARANZIA
A.3.1 Esposizioni creditizie verso banche garantite
Non ci sono attività della specie.
A.3.2 Esposizioni creditizie verso clientela garantite
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Garanzie reali Garanzie Personali
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Derivati su crediti Crediti di firma
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1. Esposizioni creditizie per cassa garantite:
1.336.548 2.312.112 - 85.796 32.818 - - - - - - 1.864 116 1.185.879 3.618.585
1.1 totalmente garantite 1.269.011 2.311.677 - 84.573 29.918 - - - - - - 1.789 116 1.133.202 3.561.275
- di cui deteriorate 151.150 347.635 - 15 3.468 - - - - - - - - 243.013 594.131
1.2 parzialmente garantite 67.537 435 - 1.223 2.900 - - - - - - 75 - 52.677 57.310
- di cui deteriorate 6.589 - 500 - - - - - - - - 8.203 8.703
2. Esposizioni creditizie "fuori bilancio" garantite
59.160 6.658 - 3.286 3.695 - - - - - - - 63 65.909 79.611
2.1 totalmente garantite 45.593 6.658 - 2.453 2.980 - - - - - - - 27 60.729 72.847
- di cui deteriorate 3.613 71 - 124 - - - - - - - - 5.347 5.542
2.2 parzialmente garantite 13.567 - - 833 715 - - - - - - - 36 5.180 6.764
- di cui deteriorate 1.190 - - - 1 - - - - - - - - 89 90
141
B. DISTRIBUZIONE E CONCENTRAZIONE DELLE ESPOSIZIONI CREDITIZIE
B.1 Distribuzione settoriale delle esposizioni creditizie per cassa e fuori bilancio “verso clientela” (valore di bilancio)
Esposizioni/ Controparti
Governi Altri enti pubblici Società finanziarie Società di assicurazione Imprese non finanziarie Altri soggetti
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A. Esposizioni per cassa
A.1 Sofferenze X X X X 58.818 31.151 X 12.354 8.680 X 71.172
A.2 Incagli X X 8.522 2.583 X X 51.038 18.396 X 11.993 2.367 X 71.553
A.3 Esposizioni ristrutturate
X X 4.975 3.721 X X 8.370 876 X X 13.345
A.4 Esposizioni scadute
X X X X 12.221 1.663 X 12.236 891 X 24.457
A.5 Altre esposizioni
709.816 X 6.658 X 144.704 X 223 X - 969.501 X 6.989 519.598 X 780 2.350.277
Totale A 709.816 - - 6.658 - - 158.201 6.304 223 - - - 1.099.948 52.086 6.989 556.181 11.938 780 2.530.804
B. Esposizioni "fuori bilancio"
B.1 Sofferenze X X X X 1.165 X 11 X 1.176
B.2 Incagli X X X X 4.553 397 X X 4.553
B.3 Altre attività deteriorate
X X X X 741 16 X 13 1 X 754
B.4 Altre esposizioni
6.098 X 5.857 X 1 126 X - X 143.643 X 274 6.646 X 20 162.370
Totale B 6.098 - - 5.857 - 1 126 - - - - - 150.102 413 274 6.670 1 20 168.853
Totale 31/12/2013 715.914 - - 12.515 - 1 158.327 6.304 223 - - - 1.250.050 52.499 7.263 562.851 11.939 800 2.699.657
Totale 31/12/2012 622.167 - - 13.602 - 1 84.743 4.029 1.145 - - - 1.374.616 41.765 8.633 589.722 8.230 1.012 2.684.850
142
B.2 Distribuzione territoriale delle esposizioni creditizie per cassa e “fuori bilancio” verso
clientela (valore di bilancio)
Esposizioni/Aree geografiche
ITALIA ALTRI PAESI
EUROPEI AMERICA ASIA
RESTO DEL MONDO
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A. Esposizioni per cassa
A.1 Sofferenze 71.172 39.831 - - - - - - - -
A.2 Incagli 71.552 23.345 1 1 - - - - - -
A.3 Esposizioni ristrutturate 13.345 4.597 - - - - - - - -
A.4 Esposizioni scadute 24.450 2.553 7 1 - - - - - -
A.5 Altre esposizioni 2.348.901 7.987 1.335 5 36 - - - 5 -
Totale 2.529.420 78.313 1.343 7 36 - - - 5 -
B. Esposizioni fuori bilancio
B.1 Sofferenze 1.176 - - - - - - - - -
B.2 Incagli 4.553 397 - - - - - - - -
B.3 Altre attività deteriorate 754 17 - - - - - - - -
B.4 Altre esposizioni 162.357 295 13 - - - - - - -
Totale 168.840 709 13 - - - - - - -
Totale 31/12/2013 2.698.260 79.022 1.356 7 36 - - - 5 -
Totale 31/12/2012 2.678.252 64.798 6.559 17 39 - - - - -
La ripartizione delle esposizioni creditizie per cassa e “fuori bilancio” verso clientela residente in Italia
è la seguente:
Esposizioni/Aree geografiche
ITALIA NORD OVEST
ITALIA NORD EST ITALIA CENTRO ITALIA SUD E
ISOLE
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A. Esposizioni per cassa
A.1 Sofferenze 730 451 69.509 38.734 155 115 778 531
A.2 Incagli 10.245 2.808 60.698 20.304 402 195 207 38
A.3 Esposizioni ristrutturate - - 13.345 4.597 - - - -
A.4 Esposizioni scadute 178 13 23.955 2.511 55 11 262 18
A.5 Altre esposizioni 33.192 64 1.524.873 7.798 773.536 64 17.300 61
Totale 44.345 3.336 1.692.380 73.944 774.148 385 18.547 648
B. Esposizioni fuori bilancio
B.1 Sofferenze - - 1.176 - - - - -
B.2 Incagli - - 3.751 299 802 98 - -
B.3 Altre attività deteriorate - - 754 17 - - - -
B.4 Altre esposizioni 1.792 1 153.452 264 6.819 1 294 29
Totale 1.792 1 159.133 580 7.621 99 294 29
Totale 31/12/2013 46.137 3.337 1.851.513 74.524 781.769 484 18.841 677
Totale 31/12/2012 49.972 2.031 1.969.732 61.858 637.215 193 21.333 716
143
B.3 Distribuzione territoriale delle esposizioni creditizie per cassa e “fuori bilancio” verso banche (valore di bilancio)
Esposizioni/Aree geografiche
ITALIA ALTRI PAESI
EUROPEI AMERICA ASIA
RESTO DEL MONDO
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A. Esposizioni per cassa
A.1 Sofferenze
A.2 Incagli
A.3 Esposizioni ristrutturate
A.4 Esposizioni scadute
A.5 Altre esposizioni 61.096 10.835 379 146 1
Totale 61.096 - 10.835 - 379 - 146 - 1 -
B. Esposizioni fuori bilancio
B.1 Sofferenze
B.2 Incagli
B.3 Altre attività deteriorate
B.4 Altre esposizioni 5.889 2.551
Totale 5.889 - 2.551 - - - - - - -
Totale 31/12/2013 66.985 - 13.386 - 379 - 146 - 1 -
Totale 31/12/2012 137.941 - 16.285 - 150 - 528 - 22 -
La ripartizione delle esposizioni creditizie per cassa e “fuori bilancio” verso banche residenti in Italia è
la seguente:
Esposizioni/Aree geografiche
ITALIA NORD OVEST ITALIA NORD EST ITALIA CENTRO ITALIA SUD E ISOLE
Esp
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A. Esposizioni per cassa
A.1 Sofferenze
A.2 Incagli
A.3 Esposizioni ristrutturate
A.4 Esposizioni scadute
A.5 Altre esposizioni 6.310 1.721 53.065
Totale 6.310 - 1.721 - 53.065 - - -
B. Esposizioni fuori bilancio
B.1 Sofferenze
B.2 Incagli
B.3 Altre attività deteriorate
B.4 Altre esposizioni 20 5.295 574
Totale 20 - 5.295 - 574 - - -
Totale 31/12/2013 6.330 - 7.016 - 53.639 - - -
Totale 31/12/2012 32.661 - 31.117 - 74.163 - - -
144
B.4 Grandi rischi
31/12/2013 31/12/2012
Tipologia N. Importo
Nominale Importo
Ponderato N.
Importo Nominale
Importo Ponderato
da Esposiz. per Crediti a Clientela pond. zero 2 90.535 - 1 81.870 -
da Esposiz. per Crediti a Clientela 2 41.095 39.306 1 23.270 20.043
da Esposiz. su Portaf.Titoli pond. zero 1 653.512 - 1 589.713 -
da Esposiz. su Portaf.Titoli ponderato - - - - - -
Totale Grandi Rischi 5 785.141 39.306 3 694.853 20.043
L’attuale normativa sui grandi rischi richiede sia l’importo nominale sia quello ponderato; la prima
componente dei crediti ponderati a zero contiene depositi presso la Banca Centrale e finanziamenti
garantiti dal MEF; nella seconda componente dei crediti verso clientela ponderati, gli importi sono
evidentemente aumentati rispetto allo scorso anno, ma occorre sottolineare che in un caso si tratta di
una linea di liquidità concessa ad una società finanziaria partecipata dalla banca e nel secondo caso si
tratta di un deposito di liquidità presso una banca corrispondente; per le esposizioni su portafoglio titoli
si evidenzia un aumento della componente a ponderazione zero, il valore comprende solo i titoli del
portafoglio AFS emessi dallo Stato Italiano ed infine la componente titoli ponderata che si conferma a
zero come lo scorso anno.
Si sottolinea che la concentrazione dei crediti verso clienti al 31/12/2013 sui primi 10/20/50 clienti,
esposta nella relazione sulla gestione, è aumentata rispetto al 31/12/2012, ma sarebbe stata praticamente
uguale non considerando le controparti istituzionali sui quali sono presenti i maggiori utilizzi cioè la
Cassa Compensazione e Garanzia con 83.023 mila euro, ed il Ministero dell’Economia e della Finanza
con 59.206 mila euro dovuti ai finanziamenti con garanzia dello Stato sia per il pagamento delle
imposte (Decreto Legge 10/ottobre/2012, Nr. 174 articolo 11) sia anche per i contributi alla
ricostruzione sisma-2012 (Decreto Legge 6-giugno-2012, Nr. 74 articolo 3 convertito con modificazioni
dalla legge 1/8/2012 n 122).
145
C. OPERAZIONI DI CARTOLARIZZAZIONE E DI CESSIONE DELLE ATTIVITA’
C.1 OPERAZIONI DI CARTOLARIZZAZIONE
INFORMAZIONI DI NATURA QUALITATIVA
L’operatività della Cassa di Risparmio di Cento nel settore delle cartolarizzazioni è in massima parte
riconducibile alle due operazioni, effettuate nel 2006 e nel 2012, che hanno coinvolto la banca in qualità
di originator e di cui si daranno ampi ragguagli in seguito. Oltre a queste operazioni esiste una sola
esposizione, nella quale la banca riveste il ruolo di investitore, classificata nel portafoglio available for
sale; si tratta del titolo:
- XS0239175564 “Zoo II 12/96 X-P” titolo di tipo CDO (Collateralised Debt Obligation) il cui
controvalore ammonta a 332 mila euro.
Tale investimento è coerente con la strategia della banca di diversificare gli investimenti del portafoglio
di proprietà.
Per quanto riguarda le operazioni realizzate dalla banca in qualità di originator, si tratta di due
cartolarizzazioni di mutui ipotecari residenziali in bonis perfezionate nel 2006 (Guercino Solutions srl)
e nel 2012 (Siviglia SPV srl). Entrambe le operazioni sono omogenee relativamente alle informazioni
richieste in questa sezione, per cui verranno trattate congiuntamente.
Obiettivi, strategie e processi: l’obiettivo principale perseguito con le due operazioni è stato quello di
garantire un’equilibrata gestione strutturale della situazione di liquidità della banca, nell’ambito della
strategia aziendale da sempre molto attenta a tale profilo. Il ruolo della banca, oltre a quello di
originator unico delle operazioni e dei mutui sottostanti, è quello di servicer incaricato di tutte le
attività inerenti la relazione con i clienti mutuatari, compreso l’incasso periodico delle rate.
Sistemi interni di misurazione: il rischio di credito inerente le attività cedute nelle operazioni di
cartolarizzazione resta in capo alla banca; pertanto i sistemi interni di misurazione e controllo dei rischi
vengono applicati in maniera del tutto omogenea sia alle attività cartolarizzate che a quelle non
cartolarizzate. Non esiste una struttura organizzativa dedicata a queste operazioni, tuttavia tutte le
funzioni interessate dall’operatività (bilancio, segnalazioni, back office crediti, risk management,
finanza, ecc.) tengono conto delle peculiarità operative e gestionali derivanti dalle cartolarizzazioni per
le rispettive attività.
Politiche di copertura: l’operazione Guercino Solutions si avvale di un contratto swap in “back to back”
che rende immune il veicolo dal rischio di tasso legato alle differenti strutture finanziarie dei mutui e
dei titoli RMBS. L’operazione Siviglia SPV è stata invece strutturata senza includere i rapporti a tasso
fisso fra i mutui ceduti e senza la stipula di alcun derivato.
Risultati economici: il risultato economico legato alle cartolarizzazioni è pari al rendimento dei mutui
ceduti al netto delle spese dell’operazione: al 31/12/2013 la Cassa di Risparmio di Cento in quanto essa
deteneva le tranches junior e mezzanine di entrambe le operazioni, mentre una parte dei titoli senior e
dei relativi rendimenti di entrambe le cartolarizzazioni sono di proprietà di terzi investitori.
Rating: i titoli emessi dalle società veicolo delle cartolarizzazioni presentano al 31/12/2013 i seguenti
rating.
Guercino Solutions: classe A con rating AA di Standard & Poor’s e rating A2 di Moody’s; classe B con
rating A+ di Standard & Poor’s; classe J senza rating.
Siviglia SPV: classe A con rating AA di Standard & Poor’s e rating A2 di Moody’s; classe J senza
rating.
146
INFORMAZIONI DI NATURA QUANTITATIVA
C.1.1 Esposizioni derivanti da operazioni di cartolarizzazione distinte per qualità delle attività sottostanti
Qualità attività sottostanti/Esposizioni
Esposizioni per cassa Garanzie rilasciate Linee di credito
Senior Mezzanine Junior Senior Mezzanine Junior Senior Mezzanine Junior E
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A. Con attività sottostanti proprie
277.739 277.739 2.850 2.850 53.000 53.000 - - - - - - - - - - - -
a) Deteriorate
b) Altre (*) 277.739 277.739 2.850 2.850 53.000 53.000
B. Con attività sottostanti di terzi
- - - - - - - - - - - - - - - - - -
a) Deteriorate
b) Altre
L’esposizione di totali 333.589 migliaia di Euro si riferisce alle cartolarizzazioni effettuate dalla banca mediante le società veicolo Guercino Solutions srl
e Siviglia SPV s.r.l.
147
C.1.2 Esposizioni derivanti dalle principali operazioni di cartolarizzazione “proprie” ripartite per tipologia di attività cartolarizzate e per tipologia di esposizioni
Tipologia attivita cartolarizzate/Esposizioni
Esposizioni per cassa Garanzie rilasciate Linee di credito
Senior Mezzanine Junior Senior Mezzanine Junior Senior Mezzanine Junior
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A. Oggetto di integrale cancellazione dal bilancio
B. Oggetto di parziale cancellazione dal bilancio
C. Non cancellate dal bilancio 277.739 - 2.850 - 53.000 -
C.1 Siviglia SPV 151.617 - 0 - 47.300 -
Titoli 151.617 - 0 - 47.300 -
C.2 Guercino Solutions 126.122 - 2.850 - 5.700 -
Titoli 126.122 - 2.850 - 5.700 -
Relativamente alla cartolarizzazione “Guercino Solutions” nel corso dell’esercizio 2013 la Cassa ha venduto, ad investitori istituzionali, la quota in suo
possesso del 14.37% del titolo Senior mentre continua a detenere per intero il titolo Mezzanine e il titolo Junior di tale cartolarizzazione.
Nel corso dell’esercizio 2013, inoltre, la Cassa venduto il 40,79% del titolo Senior emesso da Siviglia SPV ad investitori istituzionali. Pertanto alla data
di bilancio la Cassa detiene la quota del 59,21% del titolo Senior di Siviglia SPV e per interno il titolo Junior.
In applicazione dello IAS 39, i titoli detenuti dalla Cassa sarebbero stati esposti sia nell’attivo che nel passivo dello stato patrimoniale della banca, ma
non vi figurano in quanto elisi.
C.1.3 Esposizioni derivanti dalle principali operazioni di cartolarizzazione di “terzi” ripartite per tipologia delle attività cartolarizzate e per tipo
di esposizione Non è presente nessuna esposizione della specie per la quota di operazioni di cui la banca è originator.
148
C.1.4 Esposizioni verso le cartolarizzazione ripartite per portafoglio e per tipologia Non sono presenti esposizioni derivanti da operazioni di cartolarizzazione in cui le attività cedute sono
state integralmente cancellate dall’attivo dello stato patrimoniale.
C.1.5 Ammontare complessivo delle attività cartolarizzate sottostanti ai titoli junior o ad altre
forme di sostegno creditizio
Attività/Valori Cartolarizzazioni tradizionali Cartolarizzazioni sintetiche
A. Attività sottostanti proprie: 323.586 -
A.1 Oggetto di integrale cancellazione dal bilancio - -
1. Sofferenze - -
2. Incagli - -
3. Esposizioni ristrutturate - -
4. Esposizioni scadute - -
5. Altre attività - -
A.2 Oggetto di parziale cancellazione dal bilancio - -
1. Sofferenze - -
2. Incagli - -
3. Esposizioni ristrutturate - -
4. Esposizioni scadute - -
5. Altre attività - -
A.3 Non cancellate (**) 323.586 -
1. Sofferenze 148 -
2. Incagli 1.169 -
3. Esposizioni ristrutturate - -
4. Esposizioni scadute 4.738 -
5. Altre attività 317.531 -
B. Attività sottostanti di terzi: 442 -
B.1 Sofferenze - -
B.2 Incagli - -
B.3 Esposizioni ristrutturate - -
B.4 Esposizioni scadute - -
B.5 Altre attività 442 -
(**) valore dei crediti lordi (al netto delle somme incassate successivamente all'ultima liquidazione semestrale)
C.1.6 Interessenze in società veicolo
La Cassa non ha interessenze in società veicolo.
149
C.1.7 Attività di servicer – incassi dei crediti cartolarizzati e rimborsi dei titoli emessi dalla società veicolo
Società veicolo
Attività cartolarizzate (dato
di fine periodo)
Incassi crediti realizzati nell'anno
Quota percentuale dei titoli rimborsati (dato di fine periodo)
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Attività di servicer - incassi dei crediti cartolarizzati e rimborsi dei titoli emessi dalla società veicolo Guercino Solutions
2.135 129.907 106 16.265 0% 54,3% 0% 0% 0% 0%
Attività di servicer - incassi dei crediti cartolarizzati e rimborsi dei titoli emessi dalla società veicolo Siviglia SPV
3.920 187.624 101 16.754 0% 13,5% 0% 0% 0% 0%
TOTALE 6.055 317.531 207 33.019
Nel corso del 2013 per la prima cartolarizzazione, sono state incassate somme in conto capitale pari a
16.371 mila euro utilizzando le quali è proseguito regolarmente l’ammortamento del titolo senior del
veicolo Guercino Solutions srl.
I rimborsi del titolo Guercino sono semestrali e vengono regolati alle date di pagamento previste: 30/4 e
31/10; nel corso del 2013 sono stati rimborsati 15.649 mila euro, mentre i rimborsi cumulati sul titolo
senior ammontano a 149.778 mila euro equivalenti al 54,3% del nominale emesso.
Nel corso del 2013 per la seconda cartolarizzazione, sono state incassate somme in conto capitale pari a
16.855 mila euro utilizzando le quali è proseguito il normale ammortamento del titolo senior del
veicolo Siviglia SPV srl, iniziato sin dalla prima data di pagamento.
I rimborsi del titolo Siviglia sono trimestrali e vengono regolati alle date di pagamento previste: 25/1,
25/4, 25/7 e 25/10; nel corso del 2013 sono stati rimborsati 17.080 mila euro, mentre i rimborsi
cumulati sul titolo senior ammontano a 23.683 mila euro equivalenti al 13,5% del nominale emesso.
La moratoria degli incassi (ex. DL 74) ha interessato oltre il 50% dei mutui di entrambe operazioni,
nella tavola sottostante in migliaia di euro, sono riepilogati i dati più significativi del fenomeno.
Importi degli Interessi Sospesi & Slittati in base al DL.174/2012 Quota% 12/2013 dei mutui coinvolti
Società veicolo Interessi Slittati
al 31/12/2013 Interessi Slittati
al 31/12/2012 Interessi Slittati
incassati nel 2013 Quota% sul
DebitoResiduo Quota% sul
Numero Mutui
Veicolo Guercino Solutions 962 1.088 126 57,6% 42,3%
Veicolo Siviglia SPV 1.156 1.296 140 66,4% 52,2%
TOTALE 2.118 2.384 266
150
C.2 OPERAZIONI DI CESSIONE
A. ATTIVITA’ FINANZIARIE CEDUTE E NON CANCELLATE INTEGRALMENTE
INFORMAZIONI DI NATURA QUALITATIVA
La Cassa di Risparmio di Cento ha effettuato due operazioni di cartolarizzazione che contabilmente determinano l’iscrizione degli importi fra le attività
cedute e non cancellate integralmente. Si tratta di mutui ipotecari residenziali in bonis erogati a clientela rientrante nella categoria dei privati consumatori.
Le operazioni sono state deliberate ed effettuate nell’ambito del processo di gestione operativa e prospettica della liquidità aziendale; i rischi connessi
corrispondono a quelli riferiti alle attività sottostanti (i mutui ceduti), mentre i rendimenti sono rappresentati dagli interessi attivi sui titoli emessi dalle
società veicolo, per la parte detenuta in portafoglio dalla banca, che corrispondono agli interessi sui mutui ceduti al netto delle spese connesse al
funzionamento dell’operazione. I titoli emessi dai due veicoli Guercino Solutions e Siviglia SPV srl sono in parte detenuti dalla Cassa di Risparmio di
Cento nel proprio portafoglio di proprietà e in parte detenuti da investitori terzi, per cui si trova iscritto fra le passività un importo 177,17 milioni di euro
a fronte delle relative attività cedute non cancellate.
INFORMAZIONI DI NATURA QUANTITATIVA
C.2.1 Attività finanziarie cedute e non cancellate: valore di bilancio e intero valore
Forme tecniche/Portafoglio
Attivita finanziarie detenute per la negoziazione
Attivita finanziarie valutate al fair value
Attivita finanziarie disponibili per la
vendita
Attivita finanziarie detenute sino alla
scadenza Crediti verso banche
Crediti verso clientela
Totale
A B C A B C A B C A B C A B C A B C 31/12/2013 31/12/2012
A. Attività per cassa - - - - - - - - - - - - - - - 323.586 - - 323.586 356.551
1. Titoli di debito - - - - - - - - - - - - - - - - - - - 33
2. Titoli di capitale - - - - - - - - - X X X X X X X X X - -
3. O.I.C.R. - - - - - - - - - X X X X X X X X X - -
4. Finanziamenti - - - - - - - - - - - - - - - 323.586 - - 323.586 356.518
5. Attività deteriorate - - - - - - - - - - - - - - - - - - - -
B. Strumenti derivati - - - X X X X X X X X X X X X X X X - -
Totale 31/12/2013 - - - - - - - - - - - - - - - 323.586 - - 323.586 X
di cui deteriorate - - - - - - - - - - - - - - - 5.907 - - - X
Totale 31/12/2012 - - - 33 - - - - - - - - - - - 356.518 - - X 356.518
di cui deteriorate - - - - - - - - - - - - - - - 1.401 - - X 1.401
Legenda
A = attività finanziarie cedute rilevate per intero (valore di bilancio)
B = attività finanziarie cedute rilevate parzialmente (valore di bilancio)
C = attività finanziarie cedute rilevate parzialmente (intero valore)
151
C.2.2 Passività finanziarie a fronte di attività finanziarie cedute non cancellate: valore di bilancio
Passività/Portafoglio attività
Attività finanziarie
detenute per la
negoziazione
Attività finanziarie valutate al fair value
Attività finanziarie disponibili
per la vendita
Attività finanziarie detenute sino alla scadenza
Crediti verso
banche
Crediti verso
clientela Totale
1. Debiti verso clientela - - - - - 177.492 177.492
a) a fronte di attività rilevate per intero - - - - - 177.492 177.492
b) a fronte di attività rilevate parzialmente
- - - - - - -
2. Debiti verso banche - - - - - - -
a) a fronte di attività rilevate per intero - - - - - - -
b) a fronte di attività rilevate parzialmente
- - - - - - -
Totale 31/12/2013 - - - - - 177.492 177.492
Totale 31/12/2012 - - 33 - - 114.608 114.641
C.2.3 Operazioni di cessione con passività aventi rivalsa esclusivamente sulle attività cedute: fair
value
La banca non ha posto in essere operazioni della specie.
B. ATTIVITA’ FINANZIARIE CEDUTE E CANCELLATE INTEGRALMENTE CON RILEVAZIONE DEL CONTINUO COINVOLGIMENTO (“continuing involvement”)
INFORMAZIONI DI NATURA QUALITATIVA La banca non ha posto in essere operazioni della specie
INFORMAZIONI DI NATURA QUANTITATIVA La banca non ha posto in essere operazioni della specie
C.3 Operazioni di covered bond
La banca non ha posto in essere operazioni della specie.
D. MODELLI PER LA MISURAZIONE DEL RISCHIO DI CREDITO
La banca non utilizza modelli interni di portafoglio per la misurazione dell’esposizione al rischio di
credito, né modelli interni per il calcolo dei requisiti patrimoniali sul rischio di credito. Tuttavia sono in
uso metodi gestionali, il principale dei quali è il già citato CRS (Credit Rating System), per
l’attribuzione di un rating di controparte alla clientela. I rating costituiscono uno degli elementi
informativi a supporto dell’analisi delle posizioni nell’ambito della gestione e del monitoraggio del
rischio di credito; sono utilizzati, insieme ad altri parametri, per la definizione del perimetro dei rinnovi
automatici e per la gestione delle pratiche all’interno della procedura ICC (Iter Controllo Crediti) che
regola l’intervento delle strutture di controllo nei casi di anomalie sulle posizioni di credito
potenzialmente pericolose. La stessa classificazione della clientela per classi di rating (categorie di
rischio omogenee) è utilizzata per la quantificazione della valutazione collettiva dei crediti in bonis. Per
la quantificazione e la distribuzione delle esposizioni valutate mediante il CRS si rimanda alla tabella
A.2.2.
152
SEZIONE 2 – RISCHI DI MERCATO
2.1 RISCHIO DI TASSO DI INTERESSE E RISCHIO DI PREZZO – PORTAFOGLIO DI
NEGOZIAZIONE DI VIGILANZA
INFORMAZIONI DI NATURA QUALITATIVA
A. Aspetti generali
Il processo di investimento del portafoglio di proprietà risulta strutturato e formalizzato nei regolamenti
interni e documentato dalle delibere quadro del Consiglio di Amministrazione; l’asset allocation è
determinata sulla base degli obiettivi definiti dalla delibera quadro, che considera: l’andamento della
gestione in termini di volumi, la redditività e gli assorbimenti patrimoniali; l’analisi dei mercati e le
previsioni sulle evoluzioni; il profilo di rischio degli investimenti.
Gli obiettivi di redditività e composizione sono fissati in coerenza con le politiche di allocazione del
capitale e gestione del rischio di tasso di interesse delineate nei Piani industriali e nel budget e tengono
opportunamente conto, tempo per tempo, della posizione di liquidità complessiva della banca, in
un’ottica di supporto alla funzione di tesoreria.
Il rischio di tasso di interesse del portafoglio di negoziazione a fini di vigilanza risulta assai contenuto
in virtù della limitatissima consistenza di tale portafoglio, ridotta a poche migliaia di euro.
Per quanto riguarda il rischio di prezzo, l’attività di investimento in strumenti azionari e in quote di
fondi comuni e Sicav è, per la Cassa di Risparmio di Cento, decisamente residuale rispetto
all’operatività sui mercati obbligazionari. Il rischio di prezzo cui è soggetto il portafoglio di
negoziazione a fini di vigilanza è, conseguentemente, molto ridotto.
B. Processi di gestione e metodi di misurazione del rischio di tasso di interesse e del rischio di
prezzo
Il Servizio Pianificazione e Risk Management misura con cadenza settimanale il rischio di tasso di
interesse e il rischio di prezzo del portafoglio di negoziazione a fini di vigilanza, mediante la
metodologia VaR. Tale misurazione si colloca nell’ambito del più ampio processo di controllo
dell’operatività del Servizio Finanza, che prevede anche la fissazione e la verifica di limiti in termini di
posizione, tipologia di controparte e rischiosità.
Per l’analisi di sensitivity al rischio tasso del portafoglio di negoziazione a fini di vigilanza viene
utilizzata, oltre al citato VaR, anche la metodologia dell’Asset and Liability management (ALM)
mediante l’analisi dell’impatto che uno scenario alternativo dei tassi ha sul valore di mercato del
portafoglio titoli.
Non vengono utilizzati modelli interni per il calcolo dei requisiti patrimoniali sui rischi di mercato.
INFORMAZIONI DI NATURA QUANTITATIVA
Al 31/12/2013 il VaR del portafoglio held for trading derivante dal rischio tasso risulta pari a 165 euro.
Tale analisi misura la sensitivity del portafoglio alle variazioni dei tassi di interesse, stimate sulla base
dei livelli e delle volatilità rilevati nel corso dell’ultimo anno. Il valore a rischio esprime la perdita di
valore potenziale cui si rischia di incorrere nei dieci giorni successivi alla rilevazione e coprendo il 99%
dei casi possibili. Nel corso dell’anno tale esposizione si è mantenuta costantemente inferiore ai 20 mila
153
euro ed è progressivamente diminuita, fino quasi ad azzerarsi, a fronte della diminuzione della
consistenza del portafoglio. Il VaR azionario gravante sul portafoglio held for trading è nullo, in quanto
non sussiste a fine esercizio alcuna esposizione in titoli di capitale. Il dato massimo dell’anno è stato
pari a poche migliaia di euro, correlato ai volumi sempre molto ridotti degli strumenti azionari nel
portafoglio di riferimento.
L’analisi di sensitivity sui tassi forward, alla stessa data, mostra che una variazione come quella
implicita nei tassi a 12 mesi determinerebbe un impatto negativo sul valore del portafoglio held for
trading nell’ordine di poche unità di euro, in virtù del limitatissimo ammontare complessivo di tale
portafoglio.
2.2 RISCHIO DI TASSO DI INTERESSE E DI PREZZO – PORTAFOGLIO BANCARIO
INFORMAZIONI DI NATURA QUALITATIVA
A. Aspetti generali, processi di gestione e metodi di misurazione del rischio di tasso di interesse e del rischio di prezzo
Le principali fonti del rischio di tasso di interesse sugli strumenti finanziari attivi e passivi, diversi da
quelli trattati al punto precedente, derivano dal profilo finanziario e dalle tipologie di indicizzazione cui
sono soggette le diverse poste.
La tipologia di tasso prevalente è quella variabile sia per quanto riguarda le attività che le passività,
mentre la situazione delle poste a vista mostra una prevalenza della componente di raccolta.
Complessivamente, l’esposizione del banking book al rischio di tasso di interesse è limitata. Il compito
di controllare e gestire questo rischio è affidato al Comitato Rischi, che verifica trimestralmente la
sensitivity della banca al rischio tasso in termini di impatto di una variazione dei tassi sul margine di
interesse (gap analysis) e sul valore netto del patrimonio (duration analysis).
Il rischio di prezzo del portafoglio bancario appare concentrato all’interno del portafoglio Available for
Sale (AFS), le cui attività di misurazione e monitoraggio dei rischi vengono effettuate con le stesse
modalità e strumenti utilizzati per il portafoglio di negoziazione. Il VaR azionario sul portafoglio AFS
al 31/12/2013 ammonta a 2,0 milioni comprese le partecipazioni e a 123 mila euro escluse le
partecipazioni. Tale analisi misura la sensitivity del portafoglio alle variazioni dei prezzi azionari,
stimate sulla base dei livelli e delle volatilità rilevati nel corso dell’ultimo anno. Il valore a rischio
esprime la perdita di valore potenziale cui si rischia di incorrere nei dieci giorni successivi alla
rilevazione e coprendo il 99% dei casi possibili.
B. Attività di copertura del fair value
Per quanto riguarda le operazioni in derivati designati a copertura, essi riguardano essenzialmente
contratti di interest swap a copertura di specifiche emissioni obbligazionarie della banca
prevalentemente a tasso fisso, con l’obiettivo di trasformare il tasso fisso della raccolta in tasso
variabile. Le operazioni della specie sono state impostate contabilmente secondo il metodo di “hedge
accounting” al fine di contenere gli effetti valutativi degli strumenti attivi e passivi sul conto
economico. Questa metodologia contabile prevede la verifica periodica dell’efficacia della copertura
attraverso la predisposizione di appositi test per la misurazione della variazione di fair value intervenuta
nel periodo, che deve mantenersi in un intervallo compreso fra l’80% e il 125%. La predisposizione dei
test di efficacia avviene mensilmente con l’utilizzo di un applicativo che recupera tutti i dati necessari
154
dai sottosistemi che gestiscono gli strumenti e che consente di storicizzare le informazioni relative ai
calcoli eseguiti e gli output (documentazione test di efficacia).
A fine esercizio sulla base delle risultanze dei test di efficacia sono state mantenute le impostazioni
contabili dei contratti derivati designati a copertura.
In considerazione della ridotta esposizione al rischio di prezzo, non sono state poste in essere operazioni
di copertura di tale tipologia di rischio.
C. Attività di copertura dei flussi finanziari
Al 31/12/2013 è in essere un’operazione di copertura dei flussi finanziari per un controvalore di 10
milioni, riferita ad un prestito obbligazionario emesso dalla banca. Non si è fatto ricorso alla cosiddetta
Fair Value Option.
INFORMAZIONI DI NATURA QUANTITATIVA
Come detto, l’analisi del rischio di tasso sul banking book viene effettuata con le analisi tipiche
dell’asset and liability management. Al 31/12/2013 l’impatto stimato sul margine di interesse di una
variazione dei tassi dell’1% è nell’ordine del 9,2%, mentre l’effetto sul valore del patrimonio varia fra
0% e 0,7% a seconda degli scenari alternativi considerati (+1%, tassi forward a 6 e 12 mesi e previsioni
di infoprovider). Nel corso del 2013 è proseguita la misurazione del rischio di tasso mediante la
metodologia proposta nel c.d. “Secondo pilastro” delle Nuove disposizioni di vigilanza prudenziale per
le banche emanate dalla Banca d’Italia con la circolare n. 263 del 27/12/2006 e successivi
aggiornamenti. L’indice di rischiosità al 31/12/2013 è pari al 11,39% e quindi inferiore alla soglia di
attenzione fissata al 20%.
155
2.3 RISCHIO DI CAMBIO
INFORMAZIONI DI NATURA QUALITATIVA
A. Aspetti generali, processi di gestione e metodi di misurazione del rischio di cambio Il ruolo dell’operatività in valuta è complessivamente assai ridotto, così come ridotto è lo sbilancio fra
attività e passività denominate in valuta. Ciò si riflette in un gap quasi nullo per le divise diverse
dall’euro e in un VaR su cambi tradizionalmente molto basso (nullo al 31/12/2013 e limitato ad un
massimo di poche migliaia di euro per tutto l’anno appena trascorso).
B. Attività di copertura del rischio di cambio Come accennato al punto precedente, la copertura dal rischio cambio viene perseguita attraverso il
sostanziale pareggiamento delle attività e della passività denominate in divise diverse dall’euro, in
considerazione della scarsa consistenza complessiva delle esposizioni, che renderebbe poco conveniente
il ricorso a coperture mediante strumenti derivati.
INFORMAZIONI DI NATURA QUANTITATIVA
1. Distribuzione per valuta di denominazione delle attività, delle passività e dei derivati
Voci
VALUTE
Dollari USA Yen Franchi svizzeri
Sterline Dollari
Canadesi Altre
valute
A. Attività finanziarie 2.744 211 5.016 288 15 126
A.1 Titoli di debito - - - - - -
A.2 Titoli di capitale - - - - - -
A.3 Finanziamenti a banche 415 188 49 141 15 126
A.4 Finanziamenti a clientela 2.329 23 4.967 147 - -
A.5 Altre attività finanziarie - - - - - -
B. Altre attività 102 11 62 87 16 62
C. Passività finanziarie 2.520 - 1.777 5 - 2
C.1 Debiti verso banche - - 1.666 - - 2
C.2 Debiti verso clientela 2.520 - 111 5 - -
C.3 Titoli di debito - - - - - -
C.4 Altre passività finanziarie - - - - - -
D. Altre passività - - - - - -
E. Derivati finanziari (308 ) (242 ) (3.300 ) (360 ) (45 ) (54 )
- Opzioni - - - - - -
+ Posizioni lunghe - - - - - -
+ Posizioni corte - - - - - -
- Altri (308 ) (242 ) (3.300 ) (360 ) (45 ) (54 )
+ Posizioni lunghe 1.731 2.094 - 37 - 23
+ Posizioni corte 2.039 2.336 3.300 397 45 77
Totale attività 4.577 2.316 5.078 412 31 211
Totale passività 4.559 2.336 5.077 402 45 79
Sbilancio (+/-) 18 (20 ) 1 10 (14 ) 132
156
2. Modelli interni e altre metodologie per l’analisi di sensitività
Non sono in uso modelli interni per la misurazione e la gestione del rischio di cambio.
2.4 GLI STRUMENTI DERIVATI
Per quanto riguarda gli strumenti derivati, l’operatività prevalente è da ricondurre ad operazioni di
intermediazione con la clientela ed a contratti posti in essere con finalità di copertura di prestiti
obbligazionari emessi dalla banca. Per quanto riguarda la prima tipologia, la Cassa di Risparmio di
Cento ha impostato la propria attività escludendo prodotti speculativi o di complessità finanziaria tale
da non poter essere di chiara comprensione per la clientela: le tipologie di strumenti utilizzate per
addivenire alla copertura del rischio di variazione tasso su mutui richiesti da clientela sono le opzioni
cap e floor, i collar ad essi legati, e soprattutto le varie forme di IRS. Per quanto attiene al relativo
rischio di mercato può essere considerato assente, grazie alla prudente politica di contro-copertura che
la Banca ha finora perseguito: le posizioni aperte con la clientela, infatti, sono contestualmente chiuse
con controparti terze; nel caso di singole operazioni di importo non rilevante, le corrispondenti
operazioni non avvengono in modo specifico, ma con aggregazione di più operazioni anche per ottenere
condizioni più vantaggiose, ne deriva quindi che l’esposizione al rischio di mercato è di modesta entità
e limitata al tempo che necessita per raggiungere una massa critica per l’esecuzione della connessa
operazione sul mercato. L’operatività in derivati quotati è tradizionalmente limitata a poche operazioni
e l’operatività in derivati su crediti è circoscritta ad alcune operazioni di vendita di protezione contenute
in investimenti obbligazionari del portafoglio di proprietà.
A. DERIVATI FINANZIARI
A.1 Portafoglio di negoziazione di vigilanza: valori nozionali di fine periodo e medi
Tipologia operazioni/Sottostanti
31/12/2013 31/12/2012
Over the counter Controparti
centrali Over the counter
Controparti centrali
1. Titoli di debito e tassi di interesse 506.546 - 587.037 -
a) Opzioni 248.013 - 286.824 -
b) Swap 258.533 - 300.213 -
c) Forward - - - -
d) Futures - - - -
e) Altri - - - -
2. Titoli di capitale e indici azionari 4.935 - 9.738 -
a) Opzioni 4.935 - 9.738 -
b) Swap - - - -
c) Forward - - - -
d) Futures - - - -
e) Altri - - - -
3. Valute e oro 9.665 - 2.472 -
a) Opzioni - - - -
b) Swap - - - -
c) Forward 9.665 - 2.472 -
d) Futures - - - -
e) Altri - - - -
4. Merci - - - -
5. Atlri sottostanti - - - -
Totale 521.146 - 599.247 -
Valori medi 574.224 - 644.008 -
157
A.2 Portafoglio bancario: valori nozionali di fine periodo e medi
A.2.1 Di copertura
Tipologia operazioni/Sottostanti
31/12/2013 31/12/2012
Over the counter Controparti
centrali Over the counter
Controparti centrali
1. Titoli di debito e tassi di interese 47.891 99.195
a) Opzioni
b) Swap 47.891 99.195
c) Forward
d) Futures
e) Altri
2. Titoli di capitale e indici azionari
a) Opzioni
b) Swap
c) Forward
d) Futures
e) Altri
3. Valute e oro
a) Opzioni
b) Swap
c) Forward
d) Futures
e) Altri
4. Merci
5. Atlri sottostanti
Totale 47.891 - 99.195 -
Valori medi 86.973 - 119.640 -
A.2.2 Altri derivati
Voce non applicabile alla Cassa di Risparmio di Cento S.p.A.
158
A.3 Derivati finanziari: fair value lordo positivo – ripartizione per prodotti
Portafogli/Tipologie derivati
Fair value positivo
31/12/2013 31/12/2012
Over the counter
Controparti centrali
Over the counter
Controparti centrali
A. Portafoglio di negoziazione di vigilanza 3.851 - 4.884 -
a) Opzioni 1.167 1.372
b) Interest rate swap 2.559 3.502
c) Cross currency swap
d) Equity swap
e) Forward 125 10
f) Futures
g) Altri
B. Portafoglio bancario di copertura 2.100 - 4.210 -
a) Opzioni
b) Interest rate swap 2.100 4.210
c) Cross currency swap
d) Equity swap
e) Forward
f) Futures
g) Altri
C. Portafoglio bancario - altri derivati - - - -
a) Opzioni
b) Interest rate swap
c) Cross currency swap
d) Equity swap
e) Forward
f) Futures
g) Altri
Totale 5.951 - 9.094 -
159
A.4 Derivati finanziari: fair value lordo negativo – ripartizione per prodotti
Portafogli/Tipologie derivati
Fair value negativo
31/12/2013 31/12/2012
Over the counter Controparti
centrali Over the counter
Controparti centrali
A. Portafoglio di negoziazione di vigilanza 4.127 4.641
a) Opzioni 1.120 717
b) Interest rate swap 2.910 3.914
c) Cross currency swap
d) Equity swap
e) Forward 97 10
f) Futures
g) Altri
B. Portafoglio bancario di copertura 165 183
a) Opzioni
b) Interest rate swap 165 183
c) Cross currency swap
d) Equity swap
e) Forward
f) Futures
g) Altri
C. Portafoglio bancario - altri derivati
a) Opzioni
b) Interest rate swap
c) Cross currency swap
d) Equity swap
e) Forward
f) Futures
g) Altri
Totale 4.292 4.824
160
A.5 Derivati finanziari OTC – portafoglio di negoziazione di vigilanza: valori nozionali, fair value lordi positivi e negativi per controparti – contratti non rientranti in accordi di compensazione
Contratti non rientranti in accordi di compensazione
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1) Titoli di debito e tassi d'interesse - - - - - 159.902 31.341
- valore nozionale - 156.553 30.850
- fair value positivo - 2.549 131
- fair value negativo - 638 360
- esposizione futura - 162 -
2) Titoli di capitale e indici azionari - - 4.677 - - 333 -
- valore nozionale 4.677 258
- fair value positivo - 75
- fair value negativo - -
- esposizione futura - -
3) Valute e oro - - 8.609 - - 1.375 -
- valore nozionale 8.354 1.311
- fair value positivo 74 51
- fair value negativo 97 -
- esposizione futura 84 13
4) Altri valori - - - - - - -
- valore nozionale
- fair value positivo
- fair value negativo
- esposizione futura
161
A.6 Derivati finanziari OTC – portafoglio di negoziazione di vigilanza: valori nozionali, fair value
lordi positivi e negativi per controparti – contratti rientranti in accordi di compensazione
Contratti non rientranti in accordi di compensazione
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1) Titoli di debito e tassi d'interesse - - 324.687 - - - -
- valore nozionale 319.143
- fair value positivo 972
- fair value negativo 3.032
- esposizione futura 1.540
2) Titoli di capitale e indici azionari - - - - - - -
- valore nozionale -
- fair value positivo -
- fair value negativo -
- esposizione futura -
3) Valute e oro - - - - - - -
- valore nozionale -
- fair value positivo -
- fair value negativo -
- esposizione futura -
4) Altri valori - - - - - - -
- valore nozionale
- fair value positivo
- fair value negativo
- esposizione futura
A.7 Derivati finanziari OTC – portafoglio bancario: valori nozionali, fair value lordi positivi e
negativi per controparti – contratti non rientranti in accordi di compensazione Voce non applicabile alla Cassa di Risparmio di Cento S.p.A.
162
A.8 Derivati finanziari OTC – portafoglio bancario: valori nozionali, fair value lordi positivi e negativi per controparti – contratti rientranti in accordi di compensazione
Contratti non rientranti in accordi di compensazione
Go
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1) Titoli di debito e tassi d'interesse 50.343
- valore nozionale 47.891
- fair value positivo 2.100
- fair value negativo 165
- esposizione futura 188
2) Titoli di capitale e indici azionari
- valore nozionale
- fair value positivo
- fair value negativo
- esposizione futura
3) Valute e oro
- valore nozionale
- fair value positivo
- fair value negativo
- esposizione futura
4) Altri valori
- valore nozionale
- fair value positivo
- fair value negativo
- esposizione futura
A.9 Vita residua dei derivati finanziari OTC: valori nozionali
Sottostanti/Vita residua Fino a 1
anno
Oltre 1 anno e fino a 5
anni Oltre 5 anni Totale
A. Portafoglio di negoziazione di vigilanza 104.844 125.162 291.140 521.146
A.1 Derivati finanziari su titoli di debito e tassi di interesse 94.921 120.485 291.140 506.546
A.2 Derivati finanziari su titoli di capitale e indici azionari 258 4.677 4.935
A.3 Derivati finanziari su tassi di cambio e oro 9.665 9.665
A.4 Derivati finanziari su altri valori -
B. Portafoglio bancario 10.321 37.570 - 47.891
B.1 Derivati finanziari su titoli di debito e tassi di interesse 10.321 37.570 47.891
B.2 Derivati finanziari su titoli di capitale e indici azionari -
B.3 Derivati finanziari su tassi di cambio e oro -
B.4 Derivati finanziari su altri valori -
Totale 31/12/2013 115.165 162.732 291.140 569.037
Totale 31/12/2012 209.589 145.547 343.306 698.442
A.10 Derivati finanziari OTC: rischio di controparte/rischio finanziario – Modelli interni Voce non applicabile alla Cassa di Risparmio di Cento S.p.A.
163
B. DERIVATI CREDITIZI
B.1 Derivati su crediti: valori nozionali di fine periodo e medi La banca non possiede derivati della specie.
B.2 Derivati creditizi OTC: fair value lordo positivo – ripartizione per prodotti Non è presente nessun contratto relativo all’acquisto di protezione con “fair value” positivo.
B.3 Derivati creditizi OTC: fair value lordo negativo – ripartizione per prodotti Non è presente nessun contratto relativo all’acquisto di protezione con “fair value” negativo.
B.4 Derivati creditizi OTC: fair value lordi (positivi e negativi) per controparti – contratti non rientranti in accordi di compensazione
La banca non possiede derivati della specie.
B.5 Derivati creditizi OTC: fair value lordi (positivi e negativi) per controparti – contratti
rientranti in accordi di compensazione La banca non possiede derivati della specie.
B.6 Vita residua dei derivati creditizi: valori nozionali La banca non possiede derivati della specie.
B.7 Derivati creditizi: rischio di controparte e finanziario – Modelli interni
La banca non possiede derivati della specie.
C. DERIVATI FINANZIARI E CREDITIZI
C.1 Derivati finanziari e creditizi OTC: fair value netti ed esposizione futura per controparti
La banca non possiede derivati della specie.
164
SEZIONE 3 – RISCHIO DI LIQUIDITA’ INFORMAZIONI DI NATURA QUALITATIVA A. Aspetti generali, processi di gestione e metodi di misurazione del rischio di liquidità
La posizione di liquidità al 31 dicembre 2013 si presenta equilibrata, dal momento che la banca dispone
delle attività liquidabili necessarie per fare fronte ai fabbisogni determinati in condizioni di normale
operatività e di stress. Le attività liquidabili sono determinate facendo riferimento agli asset
rifinanziabili presso la Banca Centrale, al netto degli opportuni haircut. Dal punto di vista del governo
del rischio il Consiglio di Amministrazione è responsabile della definizione della soglia di tolleranza al
rischio di liquidità e delle politiche legate a tale tipologia di rischio. Lo stesso Consiglio, inoltre, ha
approvato la Liquidity Policy che descrive le scelte organizzative e metodologiche intraprese dalla
banca per il monitoraggio, il controllo e la gestione del rischio di liquidità.
Il controllo del rischio di liquidità viene effettuato a tre livelli:
- Quotidianamente l’Unità Tesoreria Finanza verifica l’equilibrio della posizione di liquidità della
banca mediante la gestione dei rapporti interbancari a breve termine.
- Con analoga cadenza quotidiana il Risk Management predispone un report che pone a confronto le
entrate e le uscite legate alle scadenze contrattuali previste per le poste attive e passive, le uscite
potenziali calcolate mediante criteri di modellizzazione che sottendono situazioni di stress e la
“counterbalancing capacity”, ossia le attività prontamente liquidabili e disponibili per far fronte alle
esigenze immediate di liquidità; nello stesso report giornaliero viene anche verificato il rispetto dei
limiti operativi fissati dal Consiglio di Amministrazione.
- Con cadenza mensile viene effettuato il controllo della situazione strutturale in termini di scadenze
delle poste attive e passive. L’organo deputato a tale verifica è il Comitato Rischi, che esamina
anche, con cadenza trimestrale, il gap dei flussi di capitale in scadenza e le regole di trasformazione
delle scadenze, che per quanto abolite si ritiene rappresentino un valido strumento gestionale per il
monitoraggio del rischio di liquidità.
165
INFORMAZIONI DI NATURA QUANTITATIVA
1. Distribuzione temporale per durata residua contrattuale delle attività e passività finanziarie
Valuta di denominazione: EURO
Voci/Scaglioni temporali A vista
Da oltre 1 giorno
a 7 giorni
Da oltre
7 giorni a 15
giorni
Da oltre 15
giorni a 1
mese
Da oltre 1 mese
fino a 3 mesi
Da oltre 3 mesi
fino a 6 mesi
Da oltre 6 mesi
fino a 1 anno
Da oltre 1 anno fino a 5
anni
Oltre 5 anni
Durata ind.
Totale
Attività per cassa 337.588 83.373 2.988 42.197 127.997 170.069 291.331 1.009.884 562.255 21.989 2.649.671
A.1 Titoli di Stato - - - - 20.000 83.204 122.400 430.000 2 - 655.606
A.2 Titoli di debito 117 - - 1 36 2.842 - 16.067 1.001 - 20.064
A.3 Quote OICR 3.552 - - - - - - - - - 3.552
A.4 Finanziamenti 333.919 83.373 2.988 42.196 107.961 84.023 168.931 563.817 561.252 21.989 1.970.449
- Banche 31.519 - - - - - - - - 21.989 53.508
- Clientela 302.400 83.373 2.988 42.196 107.961 84.023 168.931 563.817 561.252 - 1.916.941
Passività per cassa 1.013.068 7.969 8.379 47.186 138.187 141.012 168.527 772.882 12.989 - 2.310.199
B.1 Depositi e conti correnti 1.012.064 7.313 7.412 14.609 82.295 65.608 52.517 28.239 - - 1.270.057
- Banche 5.735 - - - - - - - - - 5.735
- Clientela 1.006.329 7.313 7.412 14.609 82.295 65.608 52.517 28.239 - - 1.264.322
B.2 Titoli di debito 509 656 967 32.577 55.892 75.404 75.381 285.112 3.983 - 530.481
B.3 Altre passività 495 - - - - - 40.629 459.531 9.006 - 509.661
Operazioni fuori bilancio (19.186) 2.349 - 1.929 443 465 184 2.173 16.308 - 4.665
C.1 Derivati finanziari con scambio di capitale
- 2.378 - 2.002 - 70 (97) (13) - - 4.340
- Posizioni lunghe - 4.292 195 2.002 224 1.893 1.131 18 - - 9.755
- Posizioni corte - 1.914 195 - 224 1.823 1.228 31 - - 5.415
C.2 Derivati finanziari senza scambio di capitale
(196) (29) - (73) 211 131 281 - - - 325
- Posizioni lunghe 3.652 - - - 211 178 412 - - - 4.453
- Posizioni corte 3.848 29 - 73 - 47 131 - - - 4.128
C.3 Depositi e finanziamenti da ricevere
- - - - - - - - - - -
- Posizioni lunghe - - - - - - - - - - -
- Posizioni corte - - - - - - - - - - -
C.4 Impegni irrevocabili a erogare fondi
(18.990) - - - 232 264 - 2.186 16.308 - -
- Posizioni lunghe - - - - 232 264 - 2.186 16.308 - 18.990
- Posizioni corte 18.990 - - - - - - - - - 18.990
C.5 Garanzie finanziarie rilasciate
- - - - - - - - - - -
C.6 Garanzie finanziarie ricevute
- - - - - - - - - - -
C.7 Derivati creditizi con scambio capitale
- - - - - - - - - - -
- Posizioni lunghe - - - - - - - - - - -
- Posizioni corte - - - - - - - - - - -
C.8 Derivati creditizi senza scambio capitale
- - - - - - - - - - -
- Posizioni lunghe - - - - - - - - - - -
- Posizioni corte - - - - - - - - - - -
166
Altre valute di denominazione
Voci/Scaglioni temporali A
vista
Da oltre 1 giorno
a 7 giorni
Da oltre 7 giorni a 15
giorni
Da oltre 15
giorni a 1
mese
Da oltre
1 mese fino a 3
mesi
Da oltre
3 mesi fino a
6 mesi
Da oltre 6 mesi fino a
1 anno
Da oltre
1 anno fino a 5
anni
Oltre
5 anni
Durata indet.
Totale
Attività per cassa 935 338 3.945 1.916 1.189 184 - - - - 8.507
A.1 Titoli di Stato - - - - - - - - - - -
A.2 Titoli di debito - - - - - - - - - - -
A.3 Quote OICR - - - - - - - - - - -
A.4 Finanziamenti 935 338 3.945 1.916 1.189 184 - - - - 8.507
- Banche 935 - - - - - - - - - 935
- Clientela - 338 3.945 1.916 1.189 184 - - - - 7.572
Passività per cassa 2.639 - 1.667 - - - - - - - 4.306
B.1 Depositi e conti correnti 2.639 - 1.667 - - - - - - - 4.306
- Banche 2 - 1.667 - - - - - - - 1.669
- Clientela 2.637 - - - - - - - - - 2.637
B.2 Titoli di debito - - - - - - - - - - -
B.3 Altre passività - - - - - - - - - - -
Operazioni fuori bilancio - (2.282) - (2.027) - - - - - - (4.309)
C.1 Derivati finanziari con scambio di capitale
- (2.282) - (2.027) - - - - - - (4.309)
- Posizioni lunghe - 186 181 2.038 210 181 1.088 - - - 3.884
- Posizioni corte - 2.468 181 4.065 210 181 1.088 - - - 8.193
C.2 Derivati finanziari senza scambio di capitale
- - - - - - - - - - -
- Posizioni lunghe - - - - - - - - - - -
- Posizioni corte - - - - - - - - - - -
C.3 Depositi e finanziamenti da ricevere - - - - - - - - - - -
- Posizioni lunghe - - - - - - - - - - -
- Posizioni corte - - - - - - - - - - -
C.4 Impegni irrevocabili a erogare fondi - - - - - - - - - - -
- Posizioni lunghe - 37 - - - - - - - - 37
- Posizioni corte - 37 - - - - - - - - 37
C.5 Garanzie finanziarie rilasciate - - - - - - - - - - -
C.6 Garanzie finanziarie ricevute - - - - - - - - - - -
C.7 Derivati creditizi con scambio capitale - - - - - - - - - - -
- Posizioni lunghe - - - - - - - - - - -
- Posizioni corte - - - - - - - - - - -
C.8 Derivati creditizi senza scambio capitale - - - - - - - - - - -
- Posizioni lunghe - - - - - - - - - - -
- Posizioni corte - - - - - - - - - - -
167
Informazioni sulla Cartolarizzazione
Vengono di seguito forniti ragguagli circa le due operazioni di cartolarizzazione che la banca ha posto
in essere. Entrambe le cartolarizzazioni hanno riguardato mutui ipotecari residenziali in bonis erogati a
privati consumatori.
Guercino Solutions: programma avviato nel corso del 2006 e della quale la banca ha sottoscritto
interamente i titoli nel corso del 2008, al termine della fase “warehousing” e in occasione della cessione
dei titoli “ponte” dal primo al secondo veicolo, che a sua volta si è finanziato emettendo titoli dotati di
rating e riacquistati interamente dalla Cassa di Risparmio di Cento che li ha classificati fra i Loans &
Receivables. I titoli, emessi dal veicolo Guercino Solutions s.r.l. nel mese di novembre 2008,
ammontavano a complessivi euro 284,5 milioni, di cui 275,9 milioni con rating AAA assegnato da
Standard & Poor’s, 2,9 milioni con rating BBB assegnato da Standard & Poor’s e 5,7 milioni di titoli
junior privi di rating. Al 31/12/2013, a seguito del processo di ammortamento, i titoli della tranche
senior ammontano a 126,1 milioni, mentre le altre due serie non sono soggette ad ammortamento. Nel
corso del 2013 tutti i titoli della “classe A” sono stati venduti presso investitori istituzionali.
Attualmente i rating assegnati dalle agenzie alla classe A sono: AA da parte di Standard & Poor’s e A2
da parte di Moody’s; l’emissione risulta eleggibile per le operazioni di rifinanziamento con la BCE.
Le attività finanziarie oggetto della cartolarizzazione sono mutui ipotecari residenziali a privati il cui
debito residuo ammonta a euro 130,8 milioni al 31/12/2013, è relativo ad immobili situati nelle
province di Ferrara, Modena e Bologna e fa capo a controparti residenti in Emilia Romagna, mentre il
settore di attività economica dei debitori ceduti è quello delle famiglie consumatrici nella totalità dei
casi. Il rischio di credito relativo ai mutui ceduti resta in capo alla Cassa di Risparmio di Cento; le
modalità di monitoraggio e controllo dei rischi relativi ai mutui ceduti sono del tutto omogenee rispetto
a quelle utilizzate per i crediti in portafoglio.
La Cassa di Risparmio di Cento non ha erogato linee di credito a supporto dell’operazione, mentre ha
stipulato con The Royal Bank of Scotland uno swap “back to back” che rende immune il veicolo
Guercino Solutions dal rischio di tasso.
Siviglia SPV: operazione effettuata nel corso del 2012. I titoli, emessi dal veicolo Siviglia SPV s.r.l. nel
mese di marzo 2012, ammontavano a complessivi euro 222,6 milioni, di cui 175,3 milioni con rating
AA+ assegnato da Standard & Poor’s (AA al 31/12/2013) e rating Aa2 assegnato da Moody’s (A2 al
31/12/2013) e 47,3 milioni di titoli junior privi di rating. Al 31/12/2013, a seguito del processo di
ammortamento, i titoli della tranche senior ammontano a 146,9 milioni, mentre l’altra serie non è
soggetta ad ammortamento. La banca al 31/12/2013 detiene una parte dei titoli di classe A e l’intera
tranche junior; la classe A risulta eleggibile per le operazioni di rifinanziamento con la BCE.
Anche le attività finanziarie oggetto di questa seconda cartolarizzazione sono mutui ipotecari
residenziali a privati il cui debito residuo ammonta a euro 190,2 milioni al 31/12/2013, è relativo ad
immobili situati nelle province di Ferrara, Modena e Bologna e fa capo a controparti residenti in Emilia
Romagna, mentre il settore di attività economica dei debitori ceduti è quello delle famiglie consumatrici
nella totalità dei casi. Il rischio di credito relativo ai mutui ceduti resta in capo alla Cassa di Risparmio
di Cento; le modalità di monitoraggio e controllo dei rischi relativi ai mutui ceduti sono del tutto
omogenee rispetto a quelle utilizzate per i crediti in portafoglio.
La Cassa di Risparmio di Cento non ha erogato linee di credito a supporto dell’operazione e non ha
stipulato alcun contratto in strumenti derivati legato alla stessa.
168
SEZIONE 4 – RISCHI OPERATIVI INFORMAZIONI DI NATURA QUALITATIVA A. Aspetti generali, processi di gestione e metodi di misurazione del rischio operativo
La Cassa di Risparmio di Cento, consapevole della specificità dei rischi legali e reputazionali, ha
istituito la Funzione di Compliance secondo le linee guida della Banca d’Italia. In termini di
misurazione del rischio operativo, la banca ha definito con apposita disposizione normativa interna il
processo per la rilevazione e la registrazione delle perdite operative, con finalità gestionali in quanto,
dal punto di vista regolamentare, per il calcolo del requisito patrimoniale la Cassa applica il coefficiente
del 15% del margine di intermediazione medio degli ultimi tre esercizi.
Fra le pendenze legali in essere, le più rilevanti appaiono quelle legate alle revocatorie fallimentari. A
fronte di queste e di altre vertenze sono stati effettuati congrui accantonamenti di cui si trova dettaglio
nella parte di Nota Integrativa dedicata all’analisi del conto economico.
INFORMAZIONI DI NATURA QUANTITATIVA
Lo strumento per la gestione del rischio operativo è un database in cui vengono registrate le perdite di
natura operativa rilevate a seguito delle procedure interne di gestione delle casistiche.
Nel corso del 2013 sono stati registrati dieci casi di perdite operative di importo unitario superiore ai
500 euro, per complessivi 12.761 euro; nei casi principali si è trattato di malfunzionamento di
apparecchiature e di errori materiali commessi da dipendenti.
Per quanto riguarda altre fonti di rischio operativo, si sono registrate tre rapine presso filiali e bancomat
della banca con danni in gran parte coperti dalle polizze assicurative.
Relativamente alle cause passive, infine, nel 2013 sono stati effettuati utilizzi dal fondo rischi ed oneri
per complessivi 800 mila euro, suddivisi fra revocatorie (108 mila), cause per titoli in default (502 mila
euro) e altre cause (190 mila euro). Nello stesso esercizio sono stati effettuati accantonamenti al fondo
per complessivi 476 mila euro.
Il metodo per il calcolo dei requisiti patrimoniali è l’approccio base, in linea con la normativa del primo
pilastro.
169
Parte F – Informazioni sul Patrimonio
SEZIONE 1 – IL PATRIMONIO DELL’IMPRESA
A. Informazioni di natura qualitativa Il patrimonio aziendale è costituito dal capitale sociale e dalle riserve, a qualunque titolo costituite.
L’aggregato, i cui valori sono riportati nella tabella sottostante, risulta a presidio di tutti i rischi
aziendali commentati nei paragrafi precedenti (di credito, di tasso, di mercato, operativi e altri). In
particolare la banca è soggetta i requisiti di adeguatezza patrimoniale richiesti dalle disposizioni di
Vigilanza emesse dalla Banca d’Italia. In base a tali regole il rapporto tra il patrimonio e le attività di
rischio ponderate deve essere almeno pari all’8%. Il rispetto di tale rapporto, oltre ad essere monitorato
con cadenza trimestrale, costituisce oggetto di analisi prospettica e di simulazioni in occasione della
pianificazione strategica ed operativa (redazione di piani strategici e budget). Analogamente, le
valutazioni in ordine alle modalità con cui perseguire gli obiettivi di gestione del patrimonio sono uno
degli elementi portanti della pianificazione strategica, in quanto l’adeguatezza patrimoniale costituisce
un driver imprescindibile per qualsiasi progetto di sviluppo.
B. Informazioni di natura quantitativa
B.1 Patrimonio dell’impresa: composizione
Il patrimonio netto contabile della società è così composto:
Voci/Valori 31/12/2013 31/12/2012
1. Capitale sociale 77.142 77.142
2. Sovrapprezzi di emissione 30.851 30.851
3. Riserve 70.584 69.157
- di utili 65.111 63.684
a) legale 25.718 25.602
b) statutaria 26.928 26.695
c) azioni proprie - -
d) altre 12.465 11.387
- altre 5.473 5.473
4. Strumenti di capitale - -
5 (Azioni proprie) - -
6. Riserve da valutazione 5.564 9.951
- Attività finanziarie disponibili per la vendita 5.876 10.390
- Attività materiali - -
- Attività immateriali - -
- Copertura di investimenti esteri - -
- Copertura dei flussi finanziari (18) -
- Differenze di cambio - -
- Attività non correnti in via di dismissione - -
- Utili (perdite) attuariali relativi a piani previdenziali a benefici definiti (301) (446)
- Quote delle riserve da valutazione relative alle partecipate valutate al patrimonio netto - -
- Leggi speciali di rivalutazione 7 7
7.Utile d'esercizio 7.632 2.324
Totale 191.773 189.425
170
B.2 Riserve da valutazione delle attività finanziarie disponibili per la vendita: composizione
Attività/Valori 31/12/2013 31/12/2012
Riserva positiva Riserva negativa Riserva positiva Riserva negativa
1. Titoli di debito 435 - 3.060 -
2. Titoli di capitale 5.581 - 7.408 -
3. Quote di O.I.C.R. - (140 ) - (78 )
4. Finanziamenti - - - -
Totale 6.016 (140 ) 10.468 (78 )
B.3 Riserve da valutazione delle attività finanziarie disponibili per la vendita: variazioni annue
Titoli di debito
Titoli di capitale
Quote di OICR
Finanziamenti Totale
1. Esistenze iniziali 3.060 7.408 (78 ) 0 10.390
2. Variazioni positive 6.700 278 237 0 7.215
2.1 Incrementi di fair value 3.259 168 155 0 3.582
2.2 Rigiro a conto economico di riserve negative 802 83 0 0 885
- da deterioramento 0 0 0 0
- da realizzo 802 83 0 885
2.3 Altre variazioni 2.639 27 82 0 2.748
3. Variazioni negative 9.325 2.105 299 0 11.729
3.1 Riduzioni di fair value 403 0 248 0 651
3.2 Rettifiche da deterioramento 0 0 0
3.3 Rigiro a conto economico di riserve positive: da realizzo 7.579 2.105 0 0 9.684
3.4 Altre variazioni 1.343 51 0 1.394
4. Rimanenze finali 435 5.581 (140 ) 0 5.876
I rigiri a conto economico da realizzo sono legati all’attività di riallineamento del portafoglio dei titoli
di stato effettuato come conseguenza dell’elevata volatilità registrata dal comparto nel corso
dell’esercizio 2013.
B.4 Riserve da valutazione relative a piani a benefici definiti: variazioni annue
31/12/2013
1. Esistenze iniziali (446 )
2. Variazioni positive 213
2.1 Utili dovuti a modifiche del tasso di sconto 207
2.2 Altri utili attuariali -
2.3 Altre variazioni 6
3. Variazioni negative 69
3.1 Perdite dovute a modifiche del tasso di sconto -
3.2 Altre perdite attuariali 14
3.3 Altre variazioni 55
4. Rimanenze finali (302 )
171
SEZIONE 2 – IL PATRIMONIO E I COEFFICIENTI DI VIGILANZA 2.1 PATRIMONIO DI VIGILANZA
A. Informazioni di natura qualitativa
Il patrimonio di vigilanza è determinato sulla base delle disposizioni emanate dalla Banca d’Italia con la
circolare n. 155 del 18 dicembre 1991 e successivi aggiornamenti, che hanno istituito i nuovi schemi
segnaletici in virtù del recepimento delle direttive comunitarie in materia di adeguatezza patrimoniale.
1. Patrimonio di base Il patrimonio di base è costituito da: capitale sociale, sovrapprezzi di emissione e riserve comprensive
della quota di utile destinata all’autofinanziamento. Non ci sono elementi negativi, mentre i “filtri
prudenziali” negativi applicati al patrimonio di base riguardano le riserve negative su titoli disponibili
per la vendita. Dal patrimonio di base lordo viene poi dedotto il 50% del valore della partecipazione
detenuta nel capitale della Banca d’Italia (valore complessivo pari a euro 7.775.000 dopo la
rivalutazione disposta dal DL 133 del 30/11/2013).
2. Patrimonio supplementare Il patrimonio supplementare è costituito da: riserve di rivalutazione; passività subordinate di secondo
livello; riserve positive su titoli disponibili per la vendita. Non ci sono elementi negativi, mentre i “filtri
prudenziali” negativi applicati al patrimonio supplementare riguardano il 50% delle positive su titoli
disponibili per la vendita. Dal patrimonio supplementare lordo viene poi dedotto il 50% del valore della
partecipazione detenuta nel capitale della Banca d’Italia.
3. Patrimonio di terzo livello Non esistono elementi patrimoniali di terzo livello.
B. Informazioni di natura quantitativa
31/12/2013 31/12/2012
A. Patrimonio di base prima dell'applicazione dei filtri prudenziali 184.415 178.577
B. Filtri prudenziali del patrimonio di base (797) (1.394)
B.1 Filtri prudenziali IAS/IFRS positivi - -
B.2 Filtri prudenziali IAS/IFRS negativi (797) (1.394)
C. Patrimonio di base al lordo degli elementi da dedurre (A+B) 183.618 177.183
D. Elementi da dedurre dal patrimonio di base (3.888) (1.451)
E. Totale Patrimonio di base (TIER 1) (C-D) 179.730 175.732
F. Patrimonio supplementare prima dell'applicazione dei filtri prudenziali 17.193 24.442
G. Filtri prudenziali del patrimonio supplementare (2.866) (3.814)
G.1 Filtri prudenziali IAS/IFRS positivi - -
G.2 Filtri prudenziali IAS/IFRS negativi (2.866) (3.814)
H. Patrimonio supplementare al lordo degli elementi da dedurre (F+G) 14.327 20.628
I. Elementi da dedurre dal patrimonio supplementare (3.888) (1.451)
L. Totale patrimonio supplementare (TIER 2) (H-I) 10.439 19.177
M. Elementi da dedurre dal totale patrimonio di base e supplementare - -
N. Patrimonio di vigilanza (E+L-M) 190.169 194.909
O. Patrimonio di terzo livello (TIER3) - -
P. Patrimonio di vigilanza incluso TIER 3 (N+O) 190.169 194.909
172
2.2 ADEGUATEZZA PATRIMONIALE
A. Informazioni di natura qualitativa
La banca rispetta i limiti richiesti dalle disposizioni di vigilanza in materia di coefficienti prudenziali; le
politiche di investimento della banca sono rivolte al mantenimento dell’equilibrio fra investimenti
economici e finanziari e dimensioni patrimoniali, mentre un’approfondita autovalutazione
dell’adeguatezza patrimoniale viene effettuata nell’ambito del processo noto come ICAAP (Internal
Capital Adequacy Assessment Process).
B. Informazioni di natura quantitativa
Categorie/Valori Importi non ponderati Importi ponderati/requisiti
31/12/2013 31/12/2012 31/12/2013 31/12/2012
A. ATTIVITA' DI RISCHIO
A.1 Rischio di credito e di controparte
1. Metodologia standardizzata 3.262.123 3.445.802 1.468.593 1.624.961
2. Metodologia basata sui rating interni
2.1 Base
2.2 Avanzata
3. Cartolarizzazioni
B. REQUISITI PATRIMONIALI DI VIGILANZA
B.1 Rischio di credito e di controparte 117.487 129.997
B.2 Rischi di mercato 604 618
1. Metodologia standard 604 618
2. Modelli interni
3. Rischio di concentrazione
B.3 Rischio operativo 12.665 11.591
1. Metodo base 12.665 11.591
2. Metodo standardizzato
3. Metodo avanzato
B.4 Altri requisiti prudenziali
B.5 Altri elementi di calcolo
B.6 Totale requisiti prudenziali 130.756 142.206
C. ATTIVITA' DI RISCHIO E COEFFICIENTI DI VIGILANZA
C.1 Attività di rischio ponderate 1.634.463 1.777.581
C.2 Patrimonio di base/Attività di rischio ponderate (Tier 1 capital ratio) 11,00% 9,89%
C.3 Patrimonio di vigilanza incluso TIER 3/Attività di rischio ponderate (Total capital ratio) 11,63% 10,96%
173
Parte G – Operazioni di aggregazione riguardanti imprese o rami d’azienda
Nessuna operazione di questa fattispecie è avvenuta nel corso del 2013
174
Parte H – Operazioni con parti correlate
1. Informazioni sui compensi degli amministratori e dei dirigenti
I compensi agli amministratori, ai sindaci ed ai dirigenti con responsabilità strategiche e non:
31/12/2013 31/12/2012
Amministratori e Sindaci 431 419
Direttore Generale e Dirigenti 990 1.028
2. informazioni sulle transazioni con parti correlate Nella seduta del 23 dicembre 2013 il Consiglio di Amministrazione ha approvato il nuovo
“Regolamento di gestione delle operazioni con soggetti collegati” (definizione nell’ambito della quale
sono comprese sia le parti correlate che i soggetti connessi), in attuazione:
a) della regolamentazione CONSOB in materia (delibera n. 17221 del 12 marzo 2010, integrata con
delibera del 23 giugno 2010, n. 17389, e corredata dalla comunicazione n. DEM 10078683 del 24
settembre 2010;
b) del Titolo V - Capitolo 5 – delle “Nuove disposizioni di vigilanza prudenziale per le banche”
emanato dalla Banca d’Italia nel dicembre 2011.
Il suddetto Regolamento (che ha abrogato il precedente “Regolamento di gestione delle operazioni con
soggetti collegati”, approvato in data 28 agosto 2012), in vigore dal 1 gennaio 2014, descrive le
procedure poste in essere dalla Banca al fine di ottemperare all’intera normativa di riferimento in
materia di operazioni con soggetti collegati, ovvero tutte le operazioni effettuate con persone, imprese o
altri enti potenzialmente in grado di influire direttamente o indirettamente sulle scelte della Banca
stessa, che devono essere preventivamente individuate, classificate in base alla tipologia ed alla
rilevanza, sottoposte eventualmente a particolare procedute deliberative ed a specifici obblighi di
trasparenza e rendicontazione.
A tale fine sono considerati parti correlate:
1) gli Esponenti aziendali, intendendosi per tali i soggetti che svolgono funzioni di amministrazione,
direzione e controllo;
2) i Partecipanti, per tale intendendosi i soggetti tenuto a chiedere le autorizzazioni di cui agli articoli 19
e seguenti del TUB; la definizione comprende quindi coloro che detengono, direttamente o
indirettamente, una partecipazione nella Cassa almeno pari al 10% del capitale o delle azioni con
diritto di voto, coloro che, direttamente o indirettamente, anche attraverso società controllate,
fiduciarie o interposte persone, detengono il controllo, anche congiuntamente con altri, della Cassa
ovvero detengono una partecipazione nella Banca tale da poter esercitare un’influenza notevole;
3) i soggetti, diversi dai Partecipanti, che possono nominare uno o più componenti del Consiglio di
Amministrazione anche sulla base di accordi in qualsiasi forma stipulati o clausole statutarie;
4) le società o le imprese, anche costituita in forma non societaria, soggetta al controllo (anche
congiunto) od all’influenza notevole della Banca;
5) le joint ventures in cui la Banca è una partecipante;
175
6) i dirigenti con responsabilità strategiche della Banca o della sua controllante, per tali intendendosi:
(i) con riferimento alla Banca, i soggetti, diversi dagli esponenti aziendali, che hanno il potere e la
responsabilità, direttamente o indirettamente, della pianificazione, della direzione e del controllo
delle attività della Banca; (ii) con riferimento alla Fondazione che controlla la Cassa, i soggetti che
hanno il potere e la responsabilità, direttamente o indirettamente, della pianificazione, della direzione
e del controllo delle attività della Fondazione, compresi dunque gli appartenenti al Consiglio di
Amministrazione, ed i membri del Collegio dei Revisori;
7) le parti correlate non finanziarie, intendendosi per tale una parte correlata che eserciti in prevalenza,
direttamente o tramite società controllate, attività di impresa non finanziaria come definita
nell’ambito della disciplina delle partecipazioni detenibili dalle banche;
8) i fondi pensionistici complementari, collettivi o individuali, italiani o esteri, costituiti a favore dei
dipendenti della Cassa, o di qualsiasi altra entità alla Cassa collegata.
Si considerano invece soggetti connessi:
1) le società e le imprese, anche costituite in forma non societaria, soggette al controllo di una parte
correlata;
2) i soggetti che controllano una parte correlata tra quelle indicate ai numeri 2) e 3) del precedente
paragrafo, ovvero i soggetti sottoposti, direttamente o indirettamente, a comune controllo con la
medesima parte correlata;
3) gli stretti familiari di una parte correlata;
4) le entità nelle quali un esponente aziendale della Banca, uno dei dirigenti con responsabilità
strategiche della Banca o della sua controllante o uno stretto familiare di una parte correlata esercita
il controllo o il controllo congiunto;
5) le entità nelle quali un esponente aziendale della banca, uno dei dirigenti con responsabilità
strategiche della banca o della sua controllante, o tutti quei familiari degli stessi che ci si attende
possano influenzare il, o essere influenzati dal, soggetto interessato nei loro rapporti con la banca,
esercitano un’influenza notevole o detengono, direttamente o indirettamente un quota significativa,
comunque non inferiore al 20% dei diritti di voto.
Il Regolamento disciplina anche le modalità di individuazione delle operazioni con soggetti collegati, le
tipologie delle stesse (operazioni rilevanti ovvero di minore o maggiore rilevanza) ed i casi esclusione.
Definisce inoltre i compiti e le funzioni dei singoli organi aziendali coinvolti, fra cui il “Comitato
Soggetti Collegati”, istituito dallo stesso Regolamento, e le procedure deliberative per le diverse
tipologie di operazioni rilevanti.
La disciplina della materia è stata infine completata con l’adozione della “Policy sui controlli interni
sulle operazioni con soggetti collegati” e della “Politica delle operazioni con esponenti aziendali e
soggetti collegati”, entrambe approvate dal Consiglio di Amministrazione nella seduta del 27 dicembre
2012.
Questo premesso, con riferimento al provvedimento n. 262 del 22 dicembre 2005 emanato da Banca
d’Italia in materia di istruzioni per la redazione del bilancio d’esercizio e consolidato delle banche in
conformità ai principi contabili internazionali IAS/IFRS ed in conformità al disposto dello IAS 34,
relativo ai bilanci intermedi, nella tabella che segue si riportano i dati relativi a tutte le parti correlate
alla Banca, come definiti dallo IAS 24; in particolare vengono evidenziati i crediti per cassa accordati in
essere e le garanzie rilasciate a favore delle parti correlate.
176
TABELLA CREDITI IN ESSERE AL 31/12/2013
Accordato per Cassa
Accordato di Firma
Utilizzato per Cassa
Utilizzato di Firma
Amministratori, Sindaci e Dirigenti con responsabilità strategiche (anche della Fondazione Cassa di Risparmio di Cento)
715 0 429 0
Stretto Familiare di uno dei soggetti di cui sopra
176 21 98 21
Società che esercitano controllo o influenza notevole sulla Cassa, società sulle quali la Cassa esercita influenza notevole e società controllate o collegate (*) ai soggetti di cui ai righi precedenti
28.965 8.316 17.401 3.957
(*) per società collegate si intendono quelle nelle quali un soggetto esercita un’influenza notevole o detiene, direttamente o
indirettamente, un quota significativa, comunque non inferiore al 20%, dei diritti di voto.
Come si evince dalla tabella, l’utilizzo complessivo rappresenta il 57,4% circa delle linee di credito
accordate. Così come prevede la normativa, le condizioni applicate sono in linea con quelle previste per
la migliore clientela della Cassa.
177
Parte I – Accordi di pagamento basati su propri strumenti patrimoniali La Cassa non ha in essere tale tipologia di accordi.
178
Parte L – Informativa di Settore
L’informativa per settori di attività Nel presente capitolo vengono presentati i risultati al 31/12/2013 suddivisi per settore di attività così
come previsto dall’IFRS 8 “Operating Segments” con i dati di confronto del 31/12/2012.
Definizione dei settori
Già da alcuni anni la Cassa utilizza nei suoi modelli gestionali alcune “segmentazioni” della clientela,
con lo scopo di individuare macro gruppi omogenei. La prima suddivisione è fra clientela “privata” e
clientela “imprese”, ciascuno di questi due gruppi principali viene poi ulteriormente suddiviso come
segue :
Per i “Privati” abbiamo individuato i seguenti gruppi :
� Family – masse di raccolta inferiore a 100 mila euro e con bisogni semplici;
� Personal – masse di raccolta sino a 500 mila, con assistenza personalizzata ma ancora in filiale;
� Private – masse di raccolta oltre i 500 mila, contatti altamente personalizzati con gestori
dedicati.
Le “Imprese” sono state suddivise in base alla dimensione del fatturato ed alla complessità della
struttura aziendale in genere rilevata dalla forma giuridica della stessa, i gruppi omogenei individuati
sono i seguenti :
� P.O.E. – piccoli operatori economici, con fatturato sotto i 250 mila euro, in genere
artigiani/commercianti con forma giuridica di ditta individuale o come società di persone;
� Small Business – Imprese con fatturato sino a 5 milioni di euro, che trovano nel titolare di filiale
la persona con tutte le conoscenze necessarie;
� Corporate – Imprese con fatturato sopra i 5 milioni di euro, spesso con bisogni complessi e che
necessitano di consulenti dedicati altamente specializzati.
Partendo dal modello di segmentazione della clientela si è successivamente provveduto alla
“portafogliazione”; al vertice nei due gruppi i clienti assegnati a gestori Private e Corporate.
Per determinare i risultati di settore si evidenzia che i criteri applicati per la determinazione degli
importi esposti sono strettamente collegati alla reportistica gestionale destinata alla direzione ed in parte
anche alla rete di vendita.
Per quanto riguarda le informazioni esposte occorre precisare che :
“il margine di interesse” è quello utilizzato nel modello gestionale interno a TiT multipli normalmente
utilizzato per misurare le performance secondo tutte le principali dimensioni di analisi (centri, gestori e
segmenti) e che tale margine risponde quindi alle regole che spostano sostanzialmente nel pool di
tesoreria la gestione del rischio di tasso e di liquidità;
“i valori patrimoniali” sono quelli puntuali di fine periodo.
179
Conto Economico di Segmento Importi in migliaia di euro
Privati Consumatori Imprese Produttive Centri di Direzione
Family e Personal Private
P.O.E e P.M.I Corporate
Enti, Altro, Pool_TIT, Finanza
Totale Banca
A - dati al 31-dic-2013
Margine Raccolta (18.620 ) (6.697 ) (3.190 ) (3.731 ) (7.983 ) (40.221 )
Margine Impieghi 19.767 125 22.821 19.085 20.150 81.948
Margine di Interesse 1.147 (6.572 ) 19.631 15.354 12.167 41.727
Margini da Servizi 11.682 4.167 8.665 4.384 (4.068 ) 24.830
Profitti e Perdite Gestione Finanziaria 28.904 28.904
Margine di Intermediazione 12.829 (2.405 ) 28.296 19.738 37.003 95.461
B - dati al 31-dic-2012
Margine Raccolta 5.320 (1.499 ) 488 (2.718 ) (46.585 ) (44.994 )
Margine Impieghi 10.942 89 15.406 10.589 55.315 92.341
Margine di Interesse 16.262 (1.410 ) 15.894 7.871 8.730 47.347
Margini da Servizi 8.312 4.090 7.006 3.430 1.762 24.600
Profitti e Perdite Gestione Finanziaria - - - - 14.632 14.632
Margine di Intermediazione 24.574 2.680 22.900 11.301 25.124 86.579
Variazioni = A - B
Margine di Interesse (15.115 ) (5.162 ) 3.737 7.483 3.437 (5.620 )
Margini da Servizi 3.370 77 1.659 954 (5.830 ) 230
Margine di Intermediazione (11.745 ) (5.085 ) 5.396 8.437 11.879 8.882
180
Stato Patrimoniale di Segmento Importi in migliaia di euro
Privati Consumatori Imprese Produttive Centri di Direzione
Family e Personal Private
P.O.E e P.M.I Corporate
Enti, Altro, Pool_TIT, Finanza Totale Banca
A - dati al 31-dic-2013
Totale Attivo 604.178 3.263 694.048 567.316 905.303 2.774.108
Totale Passivo 1.033.403 274.409 234.285 188.368 1.043.643 2.774.108
Sbilancio (429.225 ) (271.146 ) 459.763 378.948 (138.340 ) -
B - dati al 31-dic-2012
Totale Attivo 661.333 5.808 677.586 529.956 899.958 2.774.641
Totale Passivo 1.027.946 305.046 205.461 205.120 1.031.068 2.774.641
Sbilancio (366.613 ) (299.238 ) 472.125 324.836 (131.110 ) -
Variazioni = A - B
Totale Attivo (57.155 ) (2.545 ) 16.462 37.360 5.345 (533 )
Totale Passivo 5.457 (30.637 ) 28.824 (16.752 ) 12.575 (533 )
181
ALLEGATI
� Prospetto relativo agli immobili di proprietà
� Elenco delle partecipazioni
� Servizi di tesoreria espletati dalla banca
� Pubblicità dei corrispettivi di revisione contabile e dei
servizi diversi dalla revisione a norma del Regolamento
Emittenti Consob art. 149 duodieces
� Elenco dei principi contabili omologati dalla Commissione
Europea
182
ELENCO DEGLI IMMOBILI DI PROPRIETA' AL 31/12/2013
Descrizione cespiti situati in Valore di Bilancio Fondo
al 31/12/13 Ammortamento
CENTO
Via Matteotti 8/10/12
e Via Guercino 32
Strumentali per destinazione 16.659.710 3.592.486
Terreni di pertinenza di immobili strumentali per destinazione 7.089.471 0
Strumentali per natura 2.503.287 647.605
Terreni di pertinenza di immobili strumentali per natura 1.384.736 0
Non strumentali 1.605.522 426.987
Terreni di pertinenza di immobili non strumentali 950.793 0
Totale 30.193.519 4.667.078
CENTO
e Via Guercino 30
Strumentali per destinazione 194.140 52.418
Terreni di pertinenza di immobili strumentali per destinazione 125.860 0
Strumentali per natura 731.360 197.467
Terreni di pertinenza di immobili strumentali per natura 474.140 0
Totale 1.525.500 249.885
CENTO
Via Ferrarese
Strumentali per destinazione 982.240 265.001
Terreni di pertinenza di immobili strumentali per destinazione 654.843 0
Strumentali per natura 423.143 114.249
Terreni di pertinenza di immobili strumentali per natura 282.357 0
Totale 2.342.583 379.250
CENTO
Via Bologna
Strumentali per destinazione 546.647 134.356
Terreni di pertinenza di immobili strumentali per destinazione 594.000 0
Totale 1.140.647 134.356
CASUMARO
Via Correggio, 409
Strumentali per destinazione 47.030 10.972
Terreni di pertinenza di immobili strumentali per destinazione 22.010 0
Strumentali per natura 7.029 1.459
Terreni di pertinenza di immobili strumentali per natura 2.751 0
Non strumentali 176.833 36.710
Terreni di pertinenza di immobili non strumentali 69.239 0
Totale 324.892 49.141
183
MIRABELLO
Corso Italia, 256
Strumentali per destinazione 278.246 75.126
Terreni di pertinenza di immobili strumentali per destinazione 70.954 0
Strumentali per natura 135.458 36.574
Terreni di pertinenza di immobili strumentali per natura 34.542 0
Non strumentali 7.171 1.936
Terreni di pertinenza di immobili non strumentali 1.829 0
Totale 528.200 113.636
VIGARANO MAINARDA
Corso Roma, 3/5
Strumentali per destinazione 528.724 134.780
Terreni di pertinenza di immobili strumentali per destinazione 208.463 0
Strumentali per natura 162.113 43.771
Terreni di pertinenza di immobili strumentali per natura 68.286 0
Totale 967.586 178.551
SAN CARLO
Via Risorgimento, 41
Strumentali per destinazione 127.126 34.401
Terreni di pertinenza di immobili strumentali per destinazione 45.278 0
Totale 172.404 34.401
SANT'AGOSTINO
Via Statale, 142
Strumentali per destinazione 269.957 70.599
Terreni di pertinenza di immobili strumentali per destinazione 109.841 0
Totale 379.798 70.599
ALBERONE
Via Riga, 54
Strumentali per destinazione 68.038 20.906
Terreni di pertinenza di immobili strumentali per destinazione 52.645 0
Totale 120.683 20.906
DOSSO
Via Verdi,24/26
Strumentali per destinazione 150.599 38.363
Terreni di pertinenza di immobili strumentali per destinazione 44.548 0
Strumentali per destinazione -Zona verde 77.480 0
Totale 272.627 38.363
POGGIO RENATICO
Viale Roma, 15
Strumentali per destinazione 137.685 48.751
Terreni di pertinenza di immobili strumentali per destinazione 65.847 0
Non strumentali 37.322 10.077
Terreni di pertinenza di immobili non strumentali 13.078 0
Totale 253.932 58.828
184
CORONELLA
Via Coronella, 73
Strumentali per destinazione 122.892 32.205
Terreni di pertinenza di immobili strumentali per destinazione 33.843 0
Totale 156.735 32.205
PIEVE DI CENTO
Via Garibaldi, 13/15
Strumentali per destinazione 165.378 51.037
Terreni di pertinenza di immobili strumentali per destinazione 80.342 0
Totale 245.720 51.037
PIEVE DI CENTO
Piazza Costa, 1
Strumentali per destinazione 494.145 165.462
Terreni di pertinenza di immobili strumentali per destinazione 280.658 0
Totale 774.803 165.462
VENEZZANO
Piazza Caduti 2 Agosto
Strumentali per destinazione 152.250 41.108
Terreni di pertinenza di immobili strumentali per destinazione 43.500 0
Totale 195.750 41.108
FINALE EMILIA
Via per Modena 34/a
Strumentali per natura 88.022 24.272
Terreni di pertinenza di immobili strumentali per natura 36.000 0
Totale 124.022 24.272
CREVALCORE
Via Amendola, 330
Strumentali per destinazione 276.359 73.543
Terreni di pertinenza di immobili strumentali per destinazione 73.150 0
Totale 349.509 73.543
RAMI DI RAVARINO
Via Vivaldi, 11
Strumentali per destinazione 310.435 82.714
Terreni di pertinenza di immobili strumentali per destinazione 125.000 0
Totale 435.435 82.714
FERRARA
Via M.Tassini, 4
Strumentali per destinazione 508.748 92.847
Terreni di pertinenza di immobili strumentali per destinazione 98.501 0
Totale 607.249 92.847
185
FERRARA
Via Giovanni XXIII, 93/97
Strumentali per destinazione 243.000 65.611
Terreni di pertinenza di immobili strumentali per destinazione 81.000 0
Totale 324.000 65.611
T O T A L I DI P R O P R I E T A ' 41.435.594 6.623.793
IMMOBILI IN LEASING
BOLOGNA
Strada Maggiore
Strumentali per destinazione 1.519.843 406.537
Terreni di pertinenza di immobili strumentali per destinazione 1.584.000 0
Totale 3.103.843 406.537
T O T A L I IN L E A S I N G 3.103.843 406.537
T O T A L I I M M O B I L I 44.539.437 7.030.330
ELENCO DEGLI INVESTIMENTI IN CORSO AL 31/12/2013 SU IMMOBILI DI PROPRIETA'
Descrizione cespiti situati in Valore di Bilancio Fondo
al 31/12/13 Ammortamento
Strumentali per destinazione 69.451
Strumentali per natura 35.793
Non strumentale a scopo d'investimento 3.263.500
Totale 3.368.744 0
T O T A L I 3.368.744 0
186
R I E P I L O G O
Descrizione cespiti situati in Valore di Bilancio Fondo
al 31/12/13 Ammortamento
Strumentali per destinazione 22.340.829 5.082.686
Terreni di pertinenza di immobili strumentali per destinazione 9.899.754 0
Strumentali per natura 4.050.412 1.065.397
Terreni di pertinenza di immobili strumentali per natura 2.282.812 0
Non strumentali 1.826.848 475.710
Terreni di pertinenza di immobili non strumentali 1.034.939 0
Leasing - Strumentali per destinazione 1.519.843 406.537
Leasing - Terreni di pert. di immob. Strument. per destinazione 1.584.000 0
Totale immobili 44.539.437 7.030.330
Tot. Investimenti in corso 3.368.744 0
Totale Istituto 47.908.181 7.030.330
187
ELENCO DELLE PARTECIPAZIONI IN PORTAFOGLIO AL 31 DICEMBRE 2013 (Valori in unità di Euro)
Denominazione Nr.azioni o quote
Valore nominale
% di inter. Valore di
costo Valore di mercato
Riserva di
patrimonio netto al 31.12.13
Riserva di
patrimonio netto al 31.12.12
Variazioni dell'es. 2013
Rivalut. ai sensi L. 218/90
CEDACRI SPA 378 378.000 3,00% 1.159.689 3.061.800 1.875.957 3.789.008 -1.913.051
EUROVITA SPA 51.485 2.317.855 2,04% 2.592.564 3.205.712 604.717 613.148 -8.431
BANCA D'ITALIA PART 311 7.775.000 0,10% 7.775.000 7.775.000 0 0 0 0
BANCO POPOLARE 0 0 0,00% 0 0 0 -82.549 82.549 0
BCO TRE VENEZIE AZ 4.464 4.464.000 10,00% 4.609.010 5.123.250 507.170 514.240 -7.070
LACOTE SRL 30.000 30.000 1,00% 206.584 206.584 0 0 0
BILANCIAI INTERNATIONAL 129.000 129.000 0,94% 129.000 212.721 82.570 133.386 -50.816
SISTEMA WALCON 262.500 262.500 12,50% 262.500 0 0 0 0
FRAER LEASING SPA 73.358 378.527 4,03% 1.103.323 3.656.163 2.517.739 2.552.840 -35.101
SWIFT 2 250 0,00% 1.141 1.141 0 0 526
S.I.PRO. SPA 4.226 218.273 3,94% 220.077 218.273 -1.804 -1.804 0
EMIL-RO SERVICE SRL 7.800 7.800 8,33% 7.747 7.745 -1 -1 -0
IMMOBILIARE CAT SPA 975 503.545 15,00% 503.545 503.545 0 0
VEGAGEST SGR 1.274.999 1.274.999 8,43% 916.825 0 0 -12 12
CPR SYSTEM PARTECIP 3.873 1.000.086 5,62% 1.000.086 1.000.086 0 0 0
IMMOBILIARE OASI NEL PARCO SRL 97.300 97.300 9,73% 3.454.150 2.204.150 0 0
TOTALI 11.069.910 23.941.240 27.176.170 5.586.347 7.518.256 -1.931.909 526
188
ELENCO DEGLI ENTI PER I QUALI LA CASSA SVOLGE SERVIZI DI TESORERIA Si riporta di seguito, l’elenco in ordine alfabetico, degli enti per i quali la Cassa svolge servizi di
tesoreria:
1 ASILO INFANTILE CENTO
2 COMUNE DI CASTELLO D’ARGILE
3 COMUNE DI CENTO
4 COMUNE DI FINALE EMILIA
5 COMUNE DI GALLIERA
6 COMUNE DI MIRABELLO
7 COMUNE DI NONANTOLA
8 COMUNE DI PIEVE DI CENTO
9 COMUNE DI RAVARINO
10 COMUNE DI SANT’AGOSTINO
11 COMUNE DI VIGARANO MAINARDA
12 DIREZIONE DIDATTICA SAN GIOVANNI IN PERSICETO
13 DISTRETTO SCOLASTICO N. 34 - CENTO
14 DISTRETTO SCOLASTICO N. 23 – SAN PIETRO IN CASALE
15 FONDAZIONE “F.MANTOVANI” - MIRABELLO
16 ISIS ARCHIMEDE SAN GIOVANNI IN PERSICETO
17 ISTITUTO COMPRENSIVO – SAN PIETRO IN CASALE
18 ISTITUTO COMPRENSIVO - PIEVE DI CENTO
19 ISTITUTO COMPRENSIVO – SALA BOLOGNESE
20 ISTITUTO COMPRENSIVO – SAN MATTEO DELLA DECIMA
21 ISTITUTO COMPRENSIVO - VIGARANO MAINARDA
22 ISTITUTO COMPRENSIVO N. 4 – CORPORENO
23 ISTITUTO COMPRENSIVO SAN GIOVANNI IN PERSICETO
24 ISTTTUTO COMPRENSIVO – NONANTOLA
25 PARTECIPANZA AGRARIA DI CENTO
26 PARTECIPANZA AGRARIA DI NONANTOLA
27 PARTECIPANZA AGRARIA DI PIEVE DI CENTO
189
PUBBLICITA’ DEI CORRISPETTIVI DI REVISIONE CONTABILE E DEI SERVIZI
DIVERSI DALLA REVISIONE A NORMA DEL REGOLAMENTO EMITTENTI CONSOB ART. 149 DUODIECES
Ai sensi di quanto disposto dall’art. 149 duodecies del Regolamento emittenti Consob si riportano, nella
tabella che segue, le informazioni riguardanti i corrispettivi erogati a favore della società di revisione
KPMG S.p.A. e a favore delle società appartenenti al network KPMG per i seguenti servizi:
1) Servizi di revisione che comprendono:
� l’attività di revisione legale del bilancio d’esercizio;
� l’attività di revisione contabile limitata della relazione semestrale;
2) Servizi di attestazione che comprendono incarichi con cui il revisore valuta uno specifico elemento,
la cui determinazione è effettuata da un altro soggetto che ne è responsabile, attraverso opportuni
criteri, al fine di esprimere una conclusione che fornisca al destinatario un grado di affidabilità in
relazione a tale specifico elemento.
3) Servizi di consulenza fiscale.
4) Altri servizi che comprendono incarichi di natura residuale.
I corrispettivi esposti in tabella, di competenza dell’esercizio 2013, sono quelli contrattuali, comprensivi
di eventuali indicizzazioni ed iva (ma non anche di spese vive e dell’eventuale contributo di vigilanza).
Tipologia di servizi Soggetto che ha
erogato il servizio Destinatario del servizio
Compensi (Euro/migliaia)
Revisione legale KPMG S.p.A Cassa di Risparmio di Cento SpA
93
Servizi di attestazione KPMG S.p.A Cassa di Risparmio di Cento SpA
5
Servizi di consulenza fiscale
KStudio Associato Cassa di Risparmio di Cento SpA
26
Totale 124
190
Elenco dei principi contabili omologati dalla Commissione Europea
Principio Descrizione Regolamento omologazione
IFRS 1 Prima adozione dei principi contabili internazionali 1126/2008 – mod. 1274/2008 - 69/2009 - 70/2009 –
494/2009 – 495/2009 – 1136/09- 1205/2011 – 475/2012-
1254/2012 – 1255/2012-183/2013
IFRS 2 Pagamenti basati sulle azioni
1126/2008 – mod. 1261/2008 – 495/2009 – 1254/2012 –
1255/2012
IFRS 3 Aggregazioni aziendali 1126/2008 mod. 495/2009 – 1254/2012 – 1255/2012
IFRS 4 Contratti Assicurativi
1126/2008 - mod. 1274/2008 -494/2009 – 1165/2009 –
1255/2012
IFRS 5
Attività non correnti possedute per la vendita e attività
operative cessate 1126/2008 - mod. 1274/2008 - 70/2009 - 494/2009 –
1254/2012 – 1255/2012
IFRS 6 Esplorazione e valutazione delle risorse minerarie 1126/2008
IFRS 7 Strumenti finanziari: informazioni integrative
1126/2008 - mod. 1274/2008 - 70/2009 – 824/2009 –
1165/2009 – 1205/2011 -475/2012 – 1254/2012 –
1255/2012 - 1256/2012
IFRS 8 Settori operativi 1126/2008 - mod. 1274/2008 – 475/2012-1256/2012
IFRS 10 Bilancio Consolidato 1254/12- 313/2013 - 1174/2013
IFRS 11 Accordi a controllo congiunto 1254/12 - 313/2013
IFRS 12 Informativa sulle partecipazioni in altre entità 1254/12 – 313/2013 – 1174/2013
IFRS 13 Valutazione al fair value 1255/12
IAS 1 Presentazione del bilancio
1274/2008 - mod. 53/2009 - 70/2009 - 494/2009 –
475/2012 – 243/10- 149/11- 1254/2012 – 1255/2012
IAS 2 Rimanenze 1126/2008 - 70/2009 – 1255/12
IAS 7 Rendiconto finanziario
1126/2008 - mod. 1274/2008 - 70/2009 - 494/2009 –
1254/2012
IAS 8 Principi contabili, cambiamenti nelle stime ed errori 1126/2008 - mod. 1274/2008 - 70/2009 – 1255/2012
IAS 10
Fatti intervenuti dopo la data di riferimento del
bilancio 1126/2008 - mod. 1274/2008 - 70/2009 – 1255/2012
IAS 11 Commesse a lungo termine 1126/2008 - mod. 1274/2008
IAS 12 Imposte sul reddito 1126/2008 - mod. 1274/2008 -495/2009 – 475/2012 –
1254/12- 1255/2012
IAS 16 Immobili, impianti e macchinari
1126/2008 - mod. 1274/2008 - 70/2009 -495/2009 –
1255/2012
IAS 17 Leasing 1126/2008 – 1255/2012
IAS 18 Ricavi 1126/2008 – mod. 69/2009 – 1254/2012 – 1255/2012
IAS 19 Benefici per i dipendenti 1126/2008 - mod. 1274/2008 - 70/2009 – 475/2012 –
1255/2012
IAS 20 Contrabilizzazione dei contributi pubblici e
informativa sull'assistenza pubblica
1126/2008 – mod. 70/2009 – 475/2012 – 1255/2012
IAS 21 Effetti delle variazioni dei cambi delle valute estere 1126/2008 - mod. 1274/2008 – 69/2009 - 494/2009-
475/2012 – 1254/2012 – 1255/2012
IAS 23 Oneri finanziari 1260/2008 – mod. 70/2009
IAS 24 Informativa di bilancio sulle operazioni con parti
correlate 1126/2008 - mod. 1274/2008- mod. 622/10 – 475/2012 –
1254/2012
IAS 26 Fondi di previdenza 1126/2008
IAS 27 Bilancio consolidato e separato 1126/2008 - mod. 1274/2008 – 69/2009 - 494/2009 –
1254/2012 – 1254/2012 – 1174/2013
IAS 28 Partecipazioni in collegate 1126/2008 - mod. 1274/2008 - 70/2009 - 494/2009 -
495/2009 – 1254/2012 – 1255/2012
IAS 29 Informazioni contabili in economie iperinflazionate 1126/2008 - mod. 1274/2008 - 70/2009
IAS 31 Partecipazioni in joint venture 1126/2008 – mod. 70/2009 - 494/2009 – 1254/2012 –
1255/2012 IAS 32 Strumenti finanziari: esposizione nel bilancio 1126/2008 - mod. 1274/2008- 53/2009 - 70/2009 -
494/2009 -495/2009 – 1293/2009- 475/2012 –1254/2012
191
1255/2012 - 1256/2012
IAS 33 Utile per azione 1126/2008 - mod. 1274/2008 - 494/2009 -495/2009 –
475/2012 – 1254/2012 – 1255/2012
IAS 34 Bilanci intermedi 1126/2008 - mod. 1274/2008 - 70/2009 -495/2009 –
475/2012 – 1255/2012
IAS 36 Riduzione durevole di valore delle attività 1126/2008 - mod. 1274/2008 – 69/2009 - 70/2009 -
495/2009 – 1254/2012 – 1255/2012 – 1374/2013
IAS 37 Accantonamenti, passività e attività potenziali 1126/2008 - mod. 1274/2008 -495/2009
IAS 38 Attività immateriali 1126/2008 - mod. 1274/2008 - 70/2009 -495/2009 –
1254/2012 - 1255/2012 IAS 39 Strumenti finanziari: rilevazione e valutazione 1126/2008 - mod. 1274/2008 – 53/2009 - 494/2009 -
495/2009 – 824/2009 – 839/2009 – 1171/2009 – 1254/2012 - 1255/2012 – 1375/2013
IAS 40 Investimenti immobiliari 1126/2008 - mod. 1274/2008 - 70/2009 - 1255/2012
IAS 41 Agricoltura 1126/2008 - mod. 1274/2008 - 70/2009 - 1255/2012
INTERPRETAZIONI REGOLAMENTO OMOLOGAZIONE
IFRIC 1 Cambiamenti nelle passività iscritte per smantellamenti,
ripristini e passività similari
1126/2008 - mod. 1274/2008
IFRIC 2 Azioni dei soci in entità cooperative e strumenti simili 1126/2008 – 53/2009 - 1255/2012
IFRIC 4 Determinare se un accordo contiene un leasing 1126/2008 - 1255/2012
IFRIC 5 Diritti derivanti da interessenze in fondi per
smantellamenti, ripristini e bonifiche ambientali 1126/2008 – 1254/2012
IFRIC 6 Passività derivanti dalla partecipazione ad un mercato
specifico - Rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche 1126/2008
IFRIC 7 Applicazione del metodo della rideterminazione ai sensi
dello IAS 29 - Informazioni contabili in economie
iperinflazionate
1126/2008 - mod. 1274/2008 – 53/2009
IFRIC 8 Ambito di applicazione dell'IFRS 2 1126/2008 – 632/2010
IFRIC 9 Rivalutazione dei derivati incorporati 1126/2008 mod. 495/2009 – 1171/2009 –
1254/2012
IFRIC 10 Bilanci intermedi e riduzione durevole di valore 1126/2008 - mod. 1274/2008
IFRIC 11 Operazioni con azioni proprie e del gruppo 1126/2008
IFRIC 12 Accordi per servizi in concessione 254/2009
IFRIC 13 Programmi di fidelizzazione della clientela 1262/2008 - 1255/2012
IFRIC 14 IAS 19 – il limite relativo a un’attività a servizio di un
piano a benefici definiti, le previsioni di contribuzione
minima e la loro iterazione.
1263/2008 - mod. 1274/2008
IFRIC 15 Accordi per la costruzione di immobili 636/2009
IFRIC 16 Coperture di investimenti netto in una gestione estera 460/2009 – 1254/2012
IFRIC 17 Distribuzione ai soci di attività non rappresentate da
disponibilità liquide
1142/09 - 1255/2012
IFRIC 18 Cessioni di attività da parte della clientela 1164/09
IFRIC 19
Estinzione di passività finanziarie con strumenti
rappresentativi di capitale 662/2010 – 1255/2012
IFRIC 20 Costi di sbancamento nella fase di produzione di una
miniera a cielo aperto 1255/2012
SIC 7 Introduzione dell'euro 1126/2008 - mod. 1274/2008 - 494/2009
SIC 10 Assistenza pubblica - Nessuna specifica relazione alle attività operative
1126/2008 - mod. 1274/2008
SIC 12 Consolidamento - Società a destinazione specifica (società
veicolo)
1126/2008 - 1254/2012
192
SIC 13 Imprese a controllo congiunto - Conferimento in natura da
parte dei partecipanti al controllo
1126/2008 - mod. 1274/2008 – 1254/2012
SIC 14
SIC 15 Leasing operativo - incentivi 1126/2008 - mod. 1274/2008
SIC 21 Imposte sul reddito - Recupero delle attività rivalutate non
ammortizzabili
1126/2008 – 1255/2012
SIC 25 Imposte sul reddito - Cambiamenti di condizione fiscale di un'impresa o dei suoi azionisti
1126/2008 - mod. 1274/2008
SIC 27 La valutazione della sostanza delle operazioni nella forma
legale del leasing
1126/2008
SIC 29 Informazioni integrative - Accordi per servizi in
concessione
1126/2008 - mod. 1274/2008
SIC 31 Ricavi - Operazioni di baratto comprendenti servizi
pubblicitari
1126/2008
SIC 32 Attività immateriali - Costi connessi ai siti web 1126/2008- mod. 1274/2008
193
ATTESTAZIONE SUL BILANCIO D’ESERCIZIO AI SENSI DELL’ART. 81-TER DEL
REGOLAMENTO CONSOB N. 11971 DEL 14 MAGGIO 1999 E SUCCESSIVE MODIFICHE ED
INTEGRAZIONI
1. I sottoscritti, Ivan Damiano, nella sua qualità di Direttore Generale di Cassa di Risparmio di
Cento S.p.A. e Stefano Aldrovandi, nella sua qualità di Vice Direttore Generale - Dirigente Preposto alla redazione dei documenti contabili societari di Cassa di Risparmio di Cento S.p.A., attestano, tenuto anche conto di quanto previsto all’articolo 154-bis, commi 3 e 4, del Decreto Legislativo 24 febbraio 1998, n. 58:
1.1. l’adeguatezza in relazione alle caratteristiche dell’impresa e 1.2. l’effettiva applicazione delle procedure amministrative e contabili per la formazione del
bilancio d’esercizio al 31 dicembre 2013.
2. La valutazione dell’adeguatezza delle procedure amministrative e contabili per la formazione del bilancio di esercizio è basata su di un modello definito Cassa di Risparmio di Cento S.p.A. secondo standard di riferimento per il sistema di controllo interno generalmente accettati a livello internazionale.
3. I sottoscritti attestano, inoltre, che:
3.1. il bilancio d’esercizio:
a) è redatto in conformità ai principi contabili internazionali applicabili riconosciuti nella Comunità europea ai sensi del regolamento (CE) n. 1606/2002 del Parlamento Europeo e del Consiglio, del 19 luglio 2002;
b) corrisponde alle risultanze dei libri e delle scritture contabili; c) è redatto in conformità all’articolo 9 del Decreto Legislativo n. 38/2005 ed è idoneo a
fornire una rappresentazione veritiera e corretta della situazione patrimoniale, economica e finanziaria dell’emittente;
3.2. la relazione sulla gestione comprende un’analisi attendibile dell’andamento e del risultato della gestione, nonché della situazione dell’emittente, unitamente alla descrizione dei principali rischi e incertezze cui è esposto.
Cento, 25 marzo 2014
194
Pagina Bianca
195
RELAZIONE DEL COLLEGIO SINDACALE
ALL’ASSEMBLEA DEI SOCI AI SENSI DELL’ART. 2429, COMMA 2, C.C.
Agli Azionisti della Cassa di Risparmio di Cento.
Nel corso dell’esercizio chiuso al 31 dicembre 2013 la nostra attività è stata ispirata alle
disposizioni di legge e alle Norme di comportamento del collegio sindacale emanate dal Consiglio
Nazionale dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili.
� Attività di vigilanza
Abbiamo partecipato all’assemblea degli Azionisti e a tutte le riunioni del Consiglio di
amministrazione nelle quali, in relazione alle operazioni deliberate e sulla base delle informazioni
acquisite, non sono state riscontrate violazioni della legge e dello statuto, né operazioni
manifestamente imprudenti, azzardate, in potenziale conflitto di interesse o tali da compromettere
l’integrità del patrimonio.
Abbiamo acquisito dalla società di revisione incaricata del controllo legale dei conti KPMG durante
gli incontri svoltisi informazioni, e, da quanto da essa riferito, non sono emersi dati e circostanze
rilevanti che debbano essere evidenziati nella presente relazione.
Abbiamo incontrato periodicamente i responsabili della Revisione Interna, della Compliance e
Antiriciclaggio, del Risk Management e del Servizio Controllo e Recupero Crediti con i quali
abbiamo innanzitutto condiviso le criticità presenti nelle varie funzioni e con i quali abbiamo
promosso l’istituzione del Comitato Controlli, da noi presieduto, finalizzato al coordinamento ed al
presidio dei controlli interni per supportare adeguatamente il Consiglio di amministrazione nelle
decisioni in tale materia.
Abbiamo acquisito conoscenza e vigilato, per quanto di nostra competenza, sull’adeguatezza e sul
funzionamento dell’assetto organizzativo della società, anche tramite la raccolta di informazioni dai
responsabili delle funzioni e a tale riguardo non abbiamo osservazioni particolari da riferire.
Abbiamo acquisito conoscenza e vigilato, per quanto di nostra competenza, sull’adeguatezza e sul
funzionamento del sistema amministrativo-contabile, nonché sull’affidabilità di quest’ultimo a
rappresentare correttamente i fatti di gestione, mediante l’ottenimento di informazioni e l’esame dei
documenti aziendali dal Dirigente preposto e dalla società incaricata della revisione legale dei conti,
e a tale riguardo non abbiamo osservazioni particolari da riferire.
Abbiamo effettuato specifici atti di ispezione e controllo riguardanti tutte le principali aree
funzionali della Banca, incluse alcune filiali e, in base alle informazioni acquisite, non sono emersi
rischi significativi e/o violazioni di legge, dello statuto o dei principi di corretta amministrazione,
196
ivi comprese le operazioni con soggetti collegati, nel rispetto delle norme vigenti in materia.
Segnaliamo poi che non sono pervenute denunzie ex art. 2408 c.c. e che nello svolgimento
dell’attività di vigilanza, come sopra descritta, non sono emersi altri fatti significativi tali da
richiederne la menzione nella presente relazione o da segnalare agli Organi competenti.
Informiamo infine che nel corso dell’esercizio si è conclusa positivamente l’ispezione periodica da
parte della Banca d’Italia, come meglio dettagliato nella relazione degli Amministratori.
� Bilancio d’esercizio
Abbiamo esaminato il progetto di bilancio d’esercizio chiuso al 31 dicembre 2013 redatto in
applicazione dei principi contabili internazionali IAS/IFRS ed in ottica di continuità aziendale,
messo a nostra disposizione nei termini di cui all’art 2429 c.c. in merito al quale riferiamo quanto
segue.
Non essendo a noi demandata la revisione legale del bilancio, abbiamo vigilato sull’impostazione
generale data allo stesso, sulla sua generale conformità alla legge per quel che riguarda la sua
formazione e struttura e a tale riguardo non abbiamo osservazioni particolari da riferire.
Abbiamo altresì verificato l’osservanza delle norme di legge inerenti alla predisposizione della
relazione sulla gestione ed anche a tale riguardo non abbiamo osservazioni particolari da riferire.
Per quanto a nostra conoscenza, gli Amministratori, nella redazione del bilancio, non hanno
derogato alle norme di legge ai sensi dell’art. 2423, comma 4, c.c.. Ai sensi del Decreto Legge n.
133 del 30/11/2013, convertito con la Legge n.5 del 29/01/2014, anche la Cassa di Risparmio di
Cento ha provveduto ad effettuare la rivalutazione della propria quota di partecipazione al capitale
di Banca d’Italia, come dettagliatamente illustrato nella Nota Integrativa al bilancio nella sezione 4
– Altri aspetti.
� Conclusioni
Considerando anche le risultanze dell’attività svolta dal soggetto incaricato della revisione legale
dei conti contenute nella relazione di revisione del bilancio che ci è stata messa a disposizione il 9
aprile 2014 e l’attestazione di adeguatezza e di conformità rilasciata dal Dirigente preposto, il
Collegio sindacale propone all’Assemblea di approvare il bilancio d’esercizio chiuso al 31 dicembre
2013, così come redatto dagli Amministratori, concordando con la proposta di destinazione
dell’utile formulata dagli stessi.
Cento, 9 aprile 2014