CASO ENRICA LEXIE: ANALISI TECNICA TRAIETTORIA … · OGGETTO: Analisi tecnica e considerazioni...

CASO ENRICA LEXIE - ANALISI TECNICA TRAIETTORIA PROIETTILI Integrazione dell'atto n. 051695 (depositato presso la Procura del Tribunale di Roma il 13 Marzo 2013)

Luigi Di Stefano http://www.seeninside.net/piracy pag. 1

Alla Procura della Repubblica di Roma Piazzale Clodio n. 12 00195 Roma

Alla C.A. di:

Procuratore Aggiunto Giancarlo Capaldo

Pubblico Ministero Elisabetta Cennicola

CASO ENRICA LEXIE: ANALISI TECNICA TRAIETTORIA PROIETTILI

INTEGRAZIONE DELL’ATTO N. 051695 (depositato presso la Procura Tribunale di Roma il 13 Marzo 2013)

OGGETTO: Analisi tecnica e considerazioni sulla vicenda della petroliera Enrica Lexie e dei due militari italiani Massimiliano Latorre e Salvatore Girone trattenuti in India con l’accusa dell’omicidio di due persone.



INDICE

PREMESSA............................................................................................................................... 3

ASPETTI PRELIMINARI ............................................................................................................... 4

IPOTESI CIRCA GLI IMPATTI DI PROIETTILI SUL PIANO VERTICALE” .................................................. 5

DETERMINAZIONE DELL’IMPATTO OGGETTO DELLA VERIFICA ........................................................ 7

BREVE CONSIDERAZIONE SULL’ETICHETTATURA DEI RILIEVI ......................................................... 9

VERIFICA DELL'ANGOLO DI IMPATTO VERTICALE ........................................................................ 10

LOGICA DELL'ANALISI .............................................................................................................. 11

VETRO X1 – ENTRATA DEL PROIETTILE .................................................................................... 12

VETRO X2 – USCITA DEL PROIETTILE ....................................................................................... 12

VERIFICA DELL'ANGOLO DI IMPATTO VERTICALE - CONCLUSIONI ................................................. 13

IPOTESI CIRCA L'ANGOLO DI IMPATTO ORIZZONTALE .................................................................. 14

VERIFICA DELL'ANGOLO DI IMPATTO ORIZZONTALE .................................................................... 15

INTEGRAZIONE DEI VALORI ANGOLARI SUL PIANO VERTICALE E PIANO ORIZZONTALE .................... 18

RISCONTRI ALL'ANGOLO DI IMPATTO ORIZZONTALE RILEVATO SUL MONTANTE POSTERIORE DESTRO

DEL ST. ANTONY .......................................................................................................................... 18

CONCLUSIONI DELLA SEZIONE SULLA ROTTA “PARALLELA E OPPOSTA” ....................................... 21

ANALISI DELLA NAVIGAZIONE CON “ROTTA DA PRORA DRITTA A PUNTARE” .................................. 21

CONCLUSIONI PER L'ANALISI DELLA NAVIGAZIONE CON “ROTTA DA PRORA DRITTA A PUNTARE” ..... 22

CONCLUSIONI ........................................................................................................................ 23



ANALISI TECNICA TRAIETTORIA PROIETTILI

PREMESSA

Uno degli elementi di maggiore perplessità evidenziata da quanti hanno avuto modo di salire a bordo del peschereccio indiano St.Antony, nel porto di Neendakara, riguarda la traiettoria dei proiettili, concordemente definita come “orizzontale”.

Incompatibile con la posizione di tiro dei due fucilieri del 2°Rgt. San Marco che pure dichiarano di aver effettuato attività a fuoco, dissuasiva e di sbarramento, dall’aletta di dritta (destra) della petroliera italiana, ovvero da considerevole altezza sul livello del mare.

Ricordo ai fini del computo delle misure che la nave italiana era in navigazione con le cisterne vuote, quindi pescaggio al minimo, massima altezza. Nella figura successiva viene indicata la posizione dei due fucilieri e la loro altezza (equivalente a quella di un palazzo di sette piani).

Sappiamo inoltre che l'azione di contrasto ebbe un timing preciso:

imbarcazione a 800 metri, inizio segnalazioni ottiche ed esibizione delle armi;

imbarcazione a 500 metri, inizio spari in acqua;

ad una distanza di circa 50/60 mt. l’imbarcazione desiste, i tiri di sbarramento terminano.



Quindi abbiamo la possibilità, facendo una ricostruzione 3D, di individuare gli angoli di impatto sulla verticale di eventuali proiettili diretti verso l'imbarcazione.

Poiché questa analisi si svolgerà sull'unico segno di proiettile presente sul peschereccio che ci permette di individuare l'angolo di impatto verticale prenderemo a “target” proprio quel punto.

Questo in base alla considerazione che anche un solo colpo di cui si possa individuare la compatibilità o l'incompatibilità ci darà una prova a riguardo.

ASPETTI PRELIMINARI

In base alle controverse testimonianze dei pescatori, e al divieto di testimoniare pubblicamente imposto ai vari soggetti italiani presenti al momento dei fatti (o riserbo autoimposto, non sappiamo nei singoli dettagli) abbiamo tre elementi di fondo su cui analizzare la compatibilità fra le reciproche posizioni e i segni dei proiettili rilevabili sul peschereccio St. Antony attraverso le molte immagini e filmati a disposizione:

1. Rapporto del Capo Team Massimiliano Latorre: - “l'imbarcazione si avvicinava da prora dritta, con rotta a puntare”;

2. Intervista dei pescatori al giornale The Hindu del 17 febbraio 2012: - “navigavamo verso Sud”;

3. Intervista di Mr. Freddy a Fiamma Tinelli del 21 marzo 2012 (presenti altri membri dell'equipaggio) : - “No, noi non stavamo andando verso la nave, noi navigavamo paralleli alla nave in direzione opposta”.

Come vedremo i punti -1- e -2- sono assimilabili fra loro, mentre il punto -3- è completamente diverso e di più complessa verifica.

Inoltre il punto -3-, navigazione parallela e opposta, è l'unico in cui per posizioni reciproche i colpi esplosi dall'ala di plancia di dritta (destra) della Enrica Lexie possono raggiungere il lato di dritta dell'imbarcazione in avvicinamento con rotta “parallela e opposta”.



Andremo quindi a esaminare per primo il punto -3-, rotta “parallela e opposta”, cercando la verifica della compatibilità dei segni dei proiettili sia sul piano verticale che sul piano orizzontale, integrando poi i due piani in una ricostruzione virtuale in 3D.

ANALISI DELLE POSIZIONI RECIPROCHE CON ROTTA “PARALLELA E OPPOSTA”

IPOTESI CIRCA GLI IMPATTI DI PROIETTILI SUL PIANO VERTICALE”

Si assume quindi che l'imbarcazione in avvicinamento avesse direzione contraria e parallela alla Enrica Lexie, con angolo di divergenza “zero”.

Sopra - nel disegno 3D si riportano le posizioni reciproche durante lo svolgersi degli eventi:

imbarcazione a 500 metri, inizio spari in acqua;

imbarcazione a 300 metri;

imbarcazione a 100 metri, circa al centro della nave e 50 metri a destra della murata.

Le righe rappresentano gli angoli di impatto per un proiettile sparato dall'ala di dritta (destra) da 100mt. (rosse), 300mt. (blue) e 500mt. (celeste)



Sopra - ingrandimento - l'angolo verticale di impatto del proiettile risultante appare essere:

DISTANZA (metri)

ANGOLO (°centesimali)

500 mt. 2,09°

300 mt. 3,10°

100 mt. 10,49°



DETERMINAZIONE DELL’IMPATTO OGGETTO DELLA VERIFICA

Questo foro viene indicato in un filmato della BBC del 28 febbraio 2012, e in questa trattazione viene arbitrariamente assunto come “foro d'entrata”.

Sopra - Il proprietario/comandante del St.Antony indica il foro del proiettile, che si trova:

lato di dritta;

stipite posteriore della cabina del St. Antony;

dopo l'ultimo vetro verso la parte posteriore della cabina.



Sopra – Al di sotto della copertura sul lato posteriore della cabina, il foro di uscita del proiettile, marcato dalla polizia con l'etichetta gialla n. 13, immagine presa da un filmato della agenzia Bloomberg.

Sopra - Il punto di mira su cui sono calcolati tutti gli angoli è la posizione del foro di proiettile presente sul St.Antony e visibile nei filmati.



[A] - Il foro di entrata (indicato dal proprietario, privo di etichetta) sul lato destro della cabina; [B] - Il foro di uscita, sulla parte posteriore destra della cabina, marcato dalla polizia con l'etichetta gialla n. 13.

BREVE CONSIDERAZIONE SULL’ETICHETTATURA DEI RILIEVI

Sopra – In basso (evidenziato) si vede una etichetta gialla che indica un altro foro di proiettile.



Sopra – ingrandimento del foro di proiettile relativo etichetta gialla visibile in basso, all'altezza delle gambe del proprietario. Si vuole indicare che i fori, durante i rilevi, sono stato marcati durante i rilievi della polizia locale con etichetta gialla.

NOTA: Qualora si scoprisse che l'etichetta gialla rappresenta la marcatura dei soli fori di entrata, l'ipotesi che a sparare contro il St.Antony siano stati i militari a bordo della Enrica Lexie andrebbe a decadere. Infatti durante tutto l'avvicinamento e fino alla distanza di 100 metri dall'aletta di dritta e 50 metri dalla murata di dritta, mai l'imbarcazione in avvicinamento mostra la parte posteriore.

VERIFICA DELL'ANGOLO DI IMPATTO VERTICALE

In questa analisi ci interessa sapere se gli angoli di impatto del proiettile sono compatibili con gli angoli di impatto calcolati nella ricostruzione 3D.

Per prima cosa andremo a verificare la compatibilità degli angoli verticali.

Per poter sostenere che il colpo ricevuto sia partito dalla Enrica Lexie dovremo trovare un angolo di impatto, rispetto al piano orizzontale, compreso fra:

2,09° per il tiro a 500 metri



Poiché non conosciamo le misure dei vetri in vista, e dalle immagini non è possibile dedurli, potremo però fare il calcolo percentuale sulla posizione dei fori del proiettile in entrata e in uscita.



LOGICA DELL'ANALISI

Se per ipotesi le due finestre, che sappiamo identiche, fossero alte 100 e i due fori di entrata X1 e uscita X2 fossero sulla mezzeria, potremmo con certezza sostenere che la traiettoria del proiettile era parallela all'orizzontale.

E quindi in questo esempio incompatibile con l'angolo di impatto verticale calcolato con la precedente simulazione 3D, che indica come compatibili angoli compresi fra i 2,09° e i 10,49°.

Quindi non sarà necessario conoscere la misura della distanza fra i punti A-X1 e A-X2.

Basterà conoscere la percentuale del tratto A-X1 e A-X2 per avere le rispettive posizioni rispetto alla base del vetro, e quindi avere l'inclinazione relativa fra X1 e X2 rispetto all'orizzontale.

Sopra – Comparazione della posizione dei due fori di proiettile, in ingresso a destra e in

uscita a sinistra.



VETRO X1 – ENTRATA DEL PROIETTILE

A sinistra – In questa immagine si vede la totalità del vetro adiacente al foro di entrata del proiettile.

Potremo quindi stimare la posizione percentuale del foro rispetto alla base del vetro.

Stima della percentuale di spazio fra la base e l'altezza del foro del proiettile:

Occupa il 42,59% dello spazio disponibile.

VETRO X2 – USCITA DEL PROIETTILE

A sinistra – In questa immagine si vede la totalità del vetro adiacente al foro di uscita del proiettile.

Potremo quindi stimare la posizione percentuale del foro rispetto alla base del vetro.

Stima della percentuale di spazio fra la base e l'altezza del foro del proiettile:

Occupa il 42,00% dello spazio disponibile.



VERIFICA DELL'ANGOLO DI IMPATTO VERTICALE - CONCLUSIONI

Riportando i dati in disegno tecnico CAD il disassamento verticale fra i due fori di proiettile, X1 di entrata e X2 di uscita, è tale da configurare un angolo di impatto di 0,76° dall'alto.

Poichè l'angolo minimo accettabile, per il tiro da 500 metri, è di 2,09°, che aumenta per distanze inferiori, l'ipotesi deve essere rifiutata.

Il foro di proiettile preso in esame, non può venire da un tiro effettuato dall'ala di plancia di dritta della Enrica Lexie, ad una distanza di 500 metri o inferiore.



IPOTESI CIRCA L'ANGOLO DI IMPATTO ORIZZONTALE

Sopra – E' agevole con la ricostruzione 3D calcolare anche gli angoli di impatto sul piano orizzontale.

Sopra: - Ingrandimento, i valori degli angoli sul piano orizzontale sono:

DISTANZA (metri)

ANGOLO (° centesimali)

500 mt. 4,75°

300 mt. 7,01°

100 mt. 24,91°



VERIFICA DELL'ANGOLO DI IMPATTO ORIZZONTALE

E' banale regola di geometria piana che in due triangoli uguali, A e B, e di differenti dimensioni i valori degli angoli sono identici.

La regola può essere applicata a qualsiasi figura geometrica, e nel caso in questione le figure A1 e B1 rappresentano il montante posteriore della cabina del peschereccio, dove abbiamo già visualizzato i fori di entrata e uscita del proiettile.

Vedi immagine sotto:

Assumiamo come uguali i due lati della “L”, poiché questo risulta dall'esame visivo delle

varie immagini e dalla struttura stessa della cabina del peschereccio St. Antony.



Sarà comunque agevole verificarlo quando le Autorità indiane renderanno pubblici gli atti processuali, dove non potranno mancare i dati dimensionali, gli angoli, le posizioni, etc. etc su cui si basano le accuse contro i nostri due militari.

Del resto nell'immagine sotto (tratta da un video dell’agenzia Venad News) oltre al foro di uscita evidenziato dal cerchio rosso, si vedono gli inquirenti indiani eseguire proprio rilievi relativi al proiettile che ha colpito la copertura posteriore del peschereccio St. Antony.

E' evidente che saranno esplicitate in disegni elettronici e ricostruzioni 3D analoghi a quelli realizzati dal sottoscritto, e che li ritroveremo puntualmente al processo.

In ogni caso, al di la di verifiche, i risultati che otterremo in questa sede saranno indicativi di differenze macroscopiche rispetto ai valori angolari derivanti dalla ricostruzione 3D fatta dal sottoscritto.



Sopra: - L'angolo di impatto del proiettile risulta essere 46,4° rispetto all'asse longitudinale del peschereccio St. Antony.

Completamente diverso dai tre valori ottenuti con la ricostruzione 3D: 4,75° (500mt), 7,01° (300mt) e 24,91° (100mt).



INTEGRAZIONE DEI VALORI ANGOLARI SUL PIANO VERTICALE E PIANO ORIZZONTALE

Sopra: - La ricostruzione 3D ci permette di apprezzare le differenze fra la traiettoria rilevata sul montante posteriore destro della cabina del peschereccio (in rosso) con le traiettorie (in giallo) che avremmo ottenuto sparando dall'alto della Enrica Lexie alle distanze di 500mt (in alto), 300mt (al centro) e da 100mt (in basso)

La traiettoria in rosso, effettivamente rilevata, con un angolo orizzontale di 46,4° rispetto all'asse longitudinale del peschereccio, è “macroscopicamente” incompatibile con spari fatti nelle posizioni reciproche date dalla rotta “parallela e opposta”.

RISCONTRI ALL'ANGOLO DI IMPATTO ORIZZONTALE RILEVATO SUL MONTANTE

POSTERIORE DESTRO DEL ST. ANTONY

Fin dai primi rilievi eseguiti sul peschereccio St. Antony si rilevò un danno da proiettile sul tetto della copertura posteriore. Il foro è passante e potrebbe indicare indifferentemente, fino ad analisi in loco più accurata, sia un colpo dall'alto verso il basso che viceversa.

In ogni caso ci sarà utile per verificare o meno il riscontro sul valore dell'angolo rilevato sul montante posteriore destro, che è di 46,4°.



La prima immagine del St. Antony pubblicata sul Corriere della Sera, in cui si evidenzia il foro di proiettile sul tettuccio.

Sopra: - Una immagine ripresa dalla CNN dove si evidenzia lo stesso foro di proiettile.



Sopra: - Questa immagine non può essere utilizzata per rilevare l'angolo di impatto perchè la prospettiva e il tettuccio ricurvo ne falsano gli angoli. Infatti sappiamo per certo che fra ascisse e ordinate il valore dovrebbe essere di 90° ma misuriamo angoli diversi e variabili con la posizione.

Sopra: - Ma in questa immagine che l'operatore ha voluto riprendere esattamente dal basso in alto ci permette di misurare un angolo di 44,89° rispetto all'asse longitudinale del St. Antony, in buon accordo col valore di 46,4° rilevato sul montante posteriore destro.



CONCLUSIONI DELLA SEZIONE SULLA ROTTA “PARALLELA E OPPOSTA”

L'analisi ci permette di affermare che i colpi ricevuti dal St. Antony provenivano dal livello del mare e con un angolo fra il soggetto che sparava e il St. Antony di circa 45°, completamente diverso e incompatibile con gli angoli possibili fra la Enrica Lexie e il St. Antony ne caso di rotta “parallela e contraria”

Il foro sul tettuccio, che a prima vista può sembrare proveniente dal'alto, deve essere investigato con rilievi dimensionali e altri riscontri oggettivi per poterne determinare la effettiva angolazione di impatto.

Questa effettiva angolazione di impatto può essere determinata con la metodologia fin qui seguita (ricostruzione 3D) ma solo con accurati rilievi dimensionali.

ANALISI DELLA NAVIGAZIONE CON “ROTTA DA PRORA DRITTA A PUNTARE”

In questo caso abbiamo disponibili 3 elementi:

Rapporto del Capo Team Massimiliano Latorre;

Testimonianza dei pescatori del St. Antony resa a The Hindu il 17 febbraio 2012, dove affermano che navigavano verso SUD;

Rapporto dell’Amm. A.Piroli riportato da “la Repubblica” il 6 aprile 2013.

Sopra: - Possiamo rilevare che tutti i colpi finora mostrati sono sul lato di destra (dritta) del St. Antony.



Sopra: - Nella rotta “da prora dritta a puntare” quando il peschereccio navigasse verso SUD e la Enrica Lexie verso 330° l'angolo di divergenza fra le due rotte sarebbe di 30°

Sopra: - Nell'ingrandimento si evidenzia che nelle posizioni reciproche il St. Antony mostrerebbe sempre il lato sinistro, mentre i colpi sono sul lato destro.

Occorre anche notare che anche con una divergenza di soli 2° (rispetto ai 30° della navigazione verso SUD) bastano ad impedire che dalla Lexie possa essere colpita la fiancata destra.

CONCLUSIONI PER L'ANALISI DELLA NAVIGAZIONE CON “ROTTA DA PRORA DRITTA A

PUNTARE”

Quanto sopra porta a concludere la totale incompatibilità coi tiri dalla Enrica Lexie, perchè i colpi starebbero sul lato opposto a quello in cui in effetti stanno.



CONCLUSIONI

L'analisi degli angoli di impatto dei proiettili, ottenuta integrando le possibili rotte fra la Enrica Lexie l'imbarcazione in avvicinamento e i segni dei proiettili rilevabili sul peschereccio St. Antony porta ad escludere con ragionevole certezza che i colpi rilevabili sul peschereccio provengano dalla petroliera Enrica Lexie.

I motivi sono evidenti: la completa incompatibilità degli angoli di tiro e conseguenti angoli di impatto.

Disponendo dei dati radar della Enrica Lexie, e quindi integrandoli come terzo fattore alle posizioni reciproche e ai segni sul peschereccio il sottoscritto, come già fatto in altre indagini di analoga valenza, potrebbe fornire risposte molto più accurate e di ancora maggiore peso processuale.

Si fa rilevare inoltre che appare evidente che in ogni analisi fin qui eseguita (indagini omissive verso altri potenziali colpevoli, compimento di atti irripetibili, Rapporto Ammiraglio Piroli) e infine questa analisi, tutti gli elementi che si raccolgono vanno a rafforzare l'impianto indiziario a difesa, mentre non emerge nessun elemento a favore dell'accusa.

In base alla propria esperienza in materia di analisi tecnica giudiziaria ritiene impossibile che a fronte di accuse basate finora unicamente su testimonianze mutevoli e non verificabili con elementi oggettivi non sia possibile rilevare un solo elemento a favore dell'accusa ma al contrario solo elementi a favore della difesa.

Quando anche si volesse dare alla somma delle evidenze fin qui presentate un puro valore indiziario si rappresenta che il processo indiziario esiste e può portare a sentenza qualora la somma di indizi rappresenti, per l'accusa o la difesa che sia, un quadro che porti a conclusioni “al di la di ogni ragionevole dubbio”

E in questo caso mi sento di poter affermare che prevale ampiamente l'impianto difensivo su quello accusatorio.

Il sottoscritto chiede che qualora nei fatti esposti vengano ravvisati reati di qualsiasi natura da chiunque commessi essi vengano perseguiti;

Il sottoscritto resta a disposizione del Magistrato per ogni chiarimento o informazione ritenuta necessaria;

Il sottoscritto chiede di essere avvisato in caso di archiviazione del presente esposto-denuncia.

Roma li 23 Aprile 2012 Con osservanza

Luigi Di Stefano

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