Cartesio 1569-1650. Discorso sul metodo, quarta parte Infine, considerando che tutti i pensieri che...

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Cartesio 1569-1650

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Discorso sul metodo, quarta parte

Infine, considerando che tutti i pensieri che abbiamo da svegli possono venirci in mente anche quando dormiamo, senza che nel sonno nessuno sia vero, decisi di fingere che tutto ciò che mi era passato per la mente non rivestisse maggiore verità delle illusioni dei miei sogni. Ma subito dopo mi resi conto che nell’atto in cui volevo pensare così, che tutto era falso, bisognava necessariamente che io che lo pensavo fossi qualcosa. E osservando che questa verità, penso dunque sono, era così salda e certa da non poter vacillare sotto l’urto di tutte le più stravaganti supposizioni degli scettici, giudicai di poterla accettare senza scrupolo come il primo principio della filosofia che cercavo.

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Poi, esaminando attentamente che cos’ero, vedevo che potevo fingere di non avere un corpo, e che non esistesse il mondo, né luogo alcuno in cui mi trovassi; ma non per questo potevo fingere che io non fossi; al contrario, dal fatto stesso di pensare e dubitare della verità delle altre cose seguiva con grande evidenza e certezza che io esistevo; mentre, se solo avessi smesso di pensare, anche se tutte le altre cose da me immaginate fossero state vere, non avrei avuto nessuna ragione di credere che esistevo; conobbi così di essere una sostanza la cui essenza o natura era esclusivamente di pensare, e che per esistere non ha bisogno di alcun luogo e non dipende da alcuna causa materiale.

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Di modo che questo io, cioè l’anima in forza della quale sono ciò che sono, è interamente distinta dal corpo e addirittura è più facile a conoscersi del corpo, e, anche se esso non fosse, l’anima, nondimeno, sarebbe tutto ciò che è.

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Il metodo di Cartesio

Dubitare di tutto

Certezza

della res

cogitans

Idee innate

Ipotesi genio

maligno

Dio come garant

e

Fondare l’edificio del sapere su una certezza

di tipo scientifico

Modello sicuro: le verità geometriche.

Idee chiare e distinte di cui non è possibile

dubitare

Auto-evidente

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Dualismo anima-corpo

anima

Res cogitans

Autocoscienza

corpo

Res extensa

Macchina autoregolante

si

Macchina con

processi fisiologici

Come interagiscono?

Ma l’uomo non è

riproducibile come

automa, a causa della

plasticità del linguaggio e

dell’agire

Visione non sostanzialisti

ca

Ipotesi della ghiandola

pineale e del trialismo.

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Le passioni dell’anima

Interazione tra corpo e anima.

Incidono sulla volontà, quindi sul comportamento morale.

Sei passioni sono semplici e primitive.

meraviglia

amoreodi

odesider

iogioia

tristezza

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Le passioni/2

Sono tutte buone.

Conoscendole, possiamo non temerle.

Evitare il cattivo uso e gli eccessi.

Tendono ad ingigantire le motivazioni in favore del proprio oggetto.

Aiuto: dilazionare il tempo della decisione; provare a considerare e seguire le ragioni contrarie a quelle rappresentate dalla passione.