Carta naturalistica Parco Agricolo Sud TCI

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Carta naturalistica Parco Agricolo Sud TCI

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LE PIANTE GLI ANIMALI

La biodiversità: una ricchezza da proteggerel 2010 è stato dichiarato

dall’Assemblea Generale delleNazioni Unite anno internaziona-le della Biodiversità.

La Biodiversità, come dice la parola

stessa, è la varietà delle forme di vita

sul nostro pianeta, che può essere

suddivisa in tre livelli: la diversità

degli ecosistemi, ossia dei diversi

ambienti, la diversità delle forme

viventi, ovvero tutte le specie che

popolano la terra, e la diversità all’in-

terno delle singole specie, la diversità

genetica. La convenzione di Rio de

Janeiro nel 1992, sottoscritta da quasi

200 nazioni, tra cui l’Italia, ha decreta-

to la necessità di salvaguardare la

Biodiversità in tutti i suoi aspetti,

dichiarando strategica la funzione che

ricopre nel mantenere la terra. Tutti

gli esseri viventi, infatti, sono legati

tra loro da una complessa rete di rela-

zioni che ne permette la sopravvivenza,

di cui anche l’uomo è parte. Alterare le

relazioni tra esseri viventi, che siano

inerenti all’habitat e alle specie, signifi-

ca mettere in pericolo anche la nostra

stessa sopravvivenza.

La Biodiversità infatti ci offre una serie

di servizi, sia di natura “estetica” sia,

soprattutto, di natura economica: per

esempio, è indispensabile al bilancio

idrico del pianeta, è fonte di sostanze

usate in farmaceutica, genera fonti ali-

mentari e mitiga l’impatto delle calami-

tà naturali. La Biodiversità è ciò che ci

fornisce aria da respirare, acqua da

bere, materie prime da utilizzare, cibo

per sfamarci.

Per proteggere

questo patrimo-

nio, a livello

internazionale

sono stati sot-

toscritti molti

trattati, ed in

particolare la Commissione Europea

ha, a partire già dagli anni ’70, emana-

to leggi in favore della protezione di

specie ed habitat. Tra le più importanti

possiamo ricor-

dare la Direttiva

Uccelli numero

49 del 1979

(recentemente

aggiornata con

la Direttiva

2009/147/CE) e la Direttiva Habitat

numero 43 del 1992. Queste due diretti-

ve individuano aree, rispettivamente

le Zone di Protezione Speciale (ZPS) e

i Siti di Importanza Comunitaria (SIC),

di particolare importanza per la con-

servazione delle specie animali e vege-

tali in pericolo.

Queste zone non ricadono necessaria-

mente in aree protette, ma formano

una rete più estesa, la Rete Natura

2000. La creazione di una rete è indi-

spensabile poiché le specie possano

spostarsi sia per trovare cibo e riparo,

sia per riprodursi: per questo risulta

strategico che la rete sia costituita da

tante aree ben distribuite e possibil-

mente collegate tra loro da corridoi

verdi, in modo da favorire gli scambi.

È molto importante il ruolo che il

Parco Agricolo Sud Milano svolge nel

collegare altre due aree di vitale

importanza per la Biodiversità della

Pianura Padana, la valle del Ticino e

quella dell’Adda. Nel Parco Agricolo

Sud Milano sono presenti 4 SIC, le

Sorgenti della Muzzetta, il Bosco di

Cusago, l’oasi di Lacchiarella e il

Fontanile Nuovo di Bareggio, quest’ul-

tima riconosciuta anche come ZPS. Il

Parco annovera anche altre 24 aree di

elevato valore naturalistico, che lo

rendono un luogo strategico per la sal-

vaguardia della Biodiversità in una

zona sottoposta a grandi pressioni

antropiche, come l’area a sud di

Milano.

I

Le aree naturalistiche: scrigni di biodiversità

Il lago di Basiglio è uno dei piùgrandi laghi di cava del Parco,originato da attività estrattiveoggi non più esercitate. Graziead interventi di miglioramentoam bien tale, con la piantumazio-ne di specie arboree autoctone,come l’ontano nero e i salici, l’a-rea si segnala per la presenza dimolti animali. Il lago ospita, infat-ti, diverse specie di uccelliacquatici, facilmente osservabilidai capanni appositamentecostruiti. È, inoltre, presente unarboreto didattico con pianteautoctone corredate da tabelleinformative sulle specie di appar-tenenza.

La Riserva naturale FontanileNuovo di Bareggio, Sito di Inte -resse Comunitario e Zona diProtezione Speciale della reteNatura 2000, si estende per circa35 ettari. La riserva è costituita daun fontanile a due teste circonda-te da una fascia alberata con spe-cie di ambiente umido come sali-ci e pioppi. Sono inoltre presentiprati e fasce boscate di farnia,carpino, acero campestre, olmominore, nocciolo e sambuco. Leteste dei fontanili rappresentanoun habitat importante per moltespecie vegetali, come il ranuncolod’acqua, e animali, in particolareanfibi che depongono le uovanelle acque a bassa corrente.Nume rosi sono anche gli uccellicome la gallinella d’acqua e ilmartin pescatore, e il rigogolo chenidifica nelle fasce boscate.

Il Lago del Mulino di Cusico deri-va da un’area di escavazione checomprende quattro specchi d’ac-qua, di cui tre sono adibiti a pescasportiva mentre il quarto, abban-donato per lungo tempo e suc-cessivamente acquisito dal comu-ne di Zibido San Giacomo perfarne un parco, è stato colonizza-to spontaneamente dalla vegeta-zione palustre, a cannuccia e tifa,e igrofila a ontano nero, graziealle quali trovano rifugio moltespecie di uccelli, in particolare diaironi come la garzetta e la nittico-ra, oltre a svassi maggiori, fola-ghe e germani reali.La vicina frazione di San PietroCusico ospita la stazione diambientamento della cicognabianca, realizzata con il contribu-to del Comune di Zibido SanGiacomo e del Parco AgricoloSud Milano.

La riserva naturale “Sorgentidella Muzzetta”, con una superfi-cie di 85 ettari, è un’area di gran-de importanza naturalisticaricompresa in un Sito diImportanza Comuni taria. È carat-terizzata dalla presenza di ben 7fontanili attivi, tra cui il più grandedella provincia di Milano che haorigine da tre distinte teste. L’areacomprende anche superfici abosco igrofilo formato da ontanineri e salici e da aree coltivatecircondate da siepi e filari. Graziea queste sue caratteristiche l’a-rea è particolarmente im portanteper gli anfibi come il tritone e larana di Lataste, oggetto di unospecifico progetto di reintroduzio-ne insieme al gambero di fiume.Numerosi sono anche gli uccelli,sia quelli maggiormente legatiall’acqua come gli aironi e il mar-tin pescatore, sia quelli tipici del-l’ambiente boschivo, come i picchie gli allocchi. Sono presentianche mammiferi come il moscar-dino e la donnola.

L’Oasi di Lacchiarella è un’area dicirca 40 ettari che racchiudediversi ambienti, quali il pratostabile, i cespuglieti, ove preval-gono il rovo, il prugnolo e la rosacanina, arbusti che in autunno siricoprono di bacche, cibo prezio-so per molti animali, i canneti e iboschi. Questi ultimi possonoessere distinti in due differentitipologie, nelle zone più umideprevalgono ontani neri, salici epioppi, mentre nelle zone piùasciutte predominano la farnia el’acero campestre.Nell’area è stato recentementescavato un piccolo stagno per lareintroduzione della rana diLataste che ha permesso da unlato l’affermazione di una piccolapopolazione del raro anfibio e,dall’altra, la ricomparsa sponta-nea di una specie vegetaleacquatica molto rara, la Marsileaquadrifolia. L’attuale laghettoadiacente alla riserva, adibito apesca sportiva, è stato originatodall’escavazione di ghiaia e sab-bia e ospita alcune specie diuccelli acquatici, come lo svassomaggiore e la folaga.Per il suo elevato interesse natu-ralistico l’Oasi di Lacchiarella èparte della rete europea Natura2000, in qualità di Sito diImportanza Comunitaria (SIC).

Il bosco di Riazzolo è la più gran-de area forestale del ParcoAgricolo Sud Milano, estenden-dosi su una superficie di 65 etta-ri. La vegetazione è un tipicoesempio di quella che ricoprivaper intero la Pianura Padana finoal medioevo, ossia boschi diquerce e carpini, con un riccosottobosco di arbusti, come ilcorniolo e il biancospino, e damolte specie di fiori, oggi protet-te, come il dente di cane e il sigil-lo di Salomone. Importante èanche la presenza di canali erisorgive che attraversano ilbosco, tra cui si può ricordare ilfontanile Risotto e il fontanilePorcile. Negli ultimi anni, graziealla collaborazione con l’aziendaagricola di Cascina Forestina,sono stati svolti diversi progetti divalorizzazione della flora autoc-tona e di eradicazione delle spe-cie alloctone. Presso la CascinaForestina è inoltre attiva una sta-zione di ambientamento deirapaci curati presso il CentroRecupero LIPU La Fagiana e quirilasciati in natura.

Il Parco Naturale dei Fontanili diRho è un’area di circa 130 ettariil cui nome deriva dall’estesa retedi fontanili presente all’internodell’area, tra cui possiamo ricor-dare il Buongiovanni, il Retorto, ilFontaniletto e l’Olonella. La mas-siccia presenza di acque ha fa -vorito l’insediamento di moltespecie di animali, tra cui le libel-lule, che sfruttano i corsi d’acquaper deporre le uova, nonché anfi-bi e uccelli, in particolare aironi.La vegetazione lungo i fontanili ècomposta principalmente daontani e salici, mentre nelle zonepiù asciutte predomina il bosco afarnia, carpino bianco, frassino,tiglio, ciliegio e acero.

È un parco urbano in fase di rea-lizzazione con un progetto cheprevede la rinaturalizzazione diun’area del comune di San Giu -liano Milanese. Attualmente l’areaè gestita dal WWF stl Sud Milano,che propone visite guidate e attivi-tà didattiche.

OASI URBANA DI SANGIULIANO (San Giuliano Milanese) E 10

PARCO DEI FONTANILI (Rho,Cornaredo, Settimo Milanese, Milano e Pero) B 4-5

BOSCO DI RIAZZOLOE STAZIONE DI AMBIENTA-

MENTO DEI RAPACI(Albairate, Cisliano, Corbetta) C-D 2

OASI DI LACCHIARELLA H 7-8

SORGENTI DELLA MUZZETTA(Rodano, Settala) C-D 12

LAGO MULINO DI CUSICOE STAZIONE DI AMBIENTA-

MENTO DELLA CICOGNABIANCA (Zibido S. G.) F 6

FONTANILE NUOVO DIBAREGGIO C-D 3

LAGO DI BASIGLIO G 7

Piccola guida alle 50 specie più rappresentative del Parco

13. Calopteryx splendens

Specie cheappartieneal gruppo de-gli Zigotteri,più comune-mente detti“damigelle”. Èdi piccole di-mensioni,dal corpo

sottile, di colore blu elettrico, nei ma-schi e verde oliva nelle femmine. Le alinei maschi presentano una colorazio-ne nero cangiante da cui deriva il nomedella specie.

14. Libellula depressa

La l ibel luladepressa èuna libellula digrandi dimen-sioni, con cor-po lungo oltre4 cm e aper-tura alare di 7-

8 cm. L’addome è di color azzurro neimaschi e giallo nelle femmine. Il capopresenta due grandi occhi composti. Leali durante la sosta vengono tenuteaperte rendendo evidenti le macchiebrune vicino al corpo.

15. Anax imperator

La libellula im-peratore è lapiù grande spe-cie italiana. Ilcorpo raggiun-ge infatti 8 cmdi lunghezza,mentre l’aper-tura delle ali ar-

riva nei maschi fino ad 11 cm. Il corpoè blu brillante con delle orlature nere neimaschi e blu-verde con striature brunenelle femmine. È una specie molto dif-fusa nei pressi delle rogge.

16. Rana verde (Rana sync. esculenta)

È la ranamaggiormen-te legata allezone umide.Durante l’in-verno scava

una buca nel fango e vi rimane fino ache la temperatura non si alza. Il suocolore varia dal verde al marrone, constriature verde scuro sul dorso. Il ven-tre è di colore chiaro. I maschi possie-dono due sacche ai lati della gola chesi gonfiano per produrre il tipico can-to nuziale.

17. Rana di Lataste (Rana latastei)

È di colorrosso matto-ne con dellemacchie piùscure ai latidella testa. Il

ventre è più chiaro, con la gola bruna.Questa specie è endemica, ossia esclu-siva, della Pianura Padana, del CantonTicino e di alcune località dell’Istria.Passa la vita adulta nei boschi planizia-li, in particolare quelli umidi, e si recanell’acqua solo per la riproduzione.

18. Rospo smeraldino (Bufo viridis)

È una spe-cie più pic-cola del Ro-spo comu-ne, di colorechiaro con

macchie verde smeraldo, da cui pren-de il nome. I girini, di colore grigio-marrone e di dimensioni maggiori ri-spetto a quelli del rospo comune, com-pletano la metamorfosi in breve tem-po, riuscendo a riprodursi anche inpozze temporanee.

19. Natrice dal collare(Natrix natrix)

È il serpen-te più comu-ne presentein PianuraPadana. Èdi color gri-

gio con un evidente collare giallo. Nonè velenosa e passa la maggior partedel tempo in acqua dove caccia pesci,anfibi e piccoli roditori.

20. Biacco (Hierophis viridiflavus)

Specie facilmen-te riconoscibileper la colorazio-ne giallo-neradegli adulti. Puòraggiungere i 2

m di lunghezza, ma è innocuo per gliesseri umani. È, invece, un abile preda-tore di piccoli roditori che preda all’ag-guato nascosto tra l’erba.

21. Talpa (Talpa europaeus)

Mammife-ro di picco-le dimen-sioni, rag-giunge i 16cm di lun-

ghezza. Famosa per la sua abilità discavatrice, ha zampe grandi con unghierobuste per facilitarla in tale compito; èquasi del tutto cieca ma con olfatto e udi-to molto sviluppati. Si nutre di lombrichie piccoli insetti che trova nel terreno.

22. Riccio (Erinaceus europaeus)

Il riccio è uninsettivoromolto comu-ne anche al-l’interno deigiardini. La

sua principale caratteristica sono gliaculei che porta sul dorso, usati comedifesa dai predatori. In caso di perico-lo, infatti, esso si appallottola metten-do al sicuro l’addome che è vulnera-bile. Ha abitudini notturne e passal’inverno in letargo.

23. Pipistrello nano(Pipistrellus pipistrellus)

Il pipistrellonano, con isuo 4 gram-mi di peso,è il più pic-colo chirot-tero italiano.

Il mantello è di color marrone, con il mu-so più scuro. Frequenta le zone bo-scate, ma spesso si insedia in colonieall’interno delle abitazioni. È un insetti-cida naturale, grazie al fatto che è ingrado di predare oltre 2000 zanzareogni notte.

24. Nutria (Myocastor coypus)

Roditore di gran-di dimensioni,raggiunge i 60cm di lunghez-za. Il mantello èdi colore marro-ne scuro, ma

può anche essere molto chiaro, men-tre la coda è di color rosa scuro. È unaspecie esotica, introdotta in Italia a se-guito della crisi dell’industria dellepellicce per cui veniva utilizzata. Puòcreare danni alle colture ed alle rivescavando tane negli argini dei fossi edelle risaie.

25. Lepre (Lepus europaeus)

Mammifero cheraggiunge i 7 kgdi peso, appar-tiene alla fami-glia dei Lago-morfi, ossia pos-siede 2 file di in-cisivi a crescita

continua. È caratterizzata dalle lungheorecchie e dalle zampe posteriori pos-senti adatte a compiere lunghi balzi.Non scava tane ma dorme e partoriscein piccoli avvallamenti nel terreno o tral’erba alta.

26. Volpe (Vulpes vulpes)

Mammiferocarnivorodi colorerossiccio,dal musolungo e af-fuso la to.

Misura dai 65 a 75 cm con una codalunga da 35 a 45 cm. È diffusa in tuttaItalia e frequenta sia ambienti natura-li sia le periferie delle grandi città. Trat-tandosi di una specie onnivora, oltreche da piccoli animali la sua dieta ècomposta da frutti e persino da rifiuti,che trova facilmente frequentando learee suburbane.

27. Svasso maggiore(Podiceps cristatus)

S p e c i es t r e t t a -mente ac-q u a t i c a ,presentacaratteri-stici ciuf-

fetti color mattone ai lati della testa, che perde durante la stagione inverna-le. Preda piccoli pesci o insetti acqua-tici, grazie al becco lungo e affilato.Una delle sue caratteristiche è quelladi avere le zampe molto arretrate chenon gli consentono di camminare sul-la terraferma, per questo costruisce ni-di galleggianti ancorati alla vegeta-zione acquatica.

28. Airone cenerino (Ardea cinerea)

Airone digrandi di-mensioni,è alto circa1 m ed haun’apertu-ra alare di

175-190 cm. Il corpo e le ali sono grigie,mentre testa e collo sono bianchi stria-ti di nero. Becco e zampe lunghi. È unpredatore che si ciba di pesci, ma an-che di anfibi, rettili e piccoli mammiferi.Nidifica in colonia, in grandi nidi sugli alberi.

29. Nitticora (Nycticorax nycticorax)

È un ardeidedalla forma toz-za e compatta,con le ali e il ca-po di color grigioardesia e le par-ti inferiori bian-castre. L’occhio

è di color rosso vivo, mentre il becco ele zampe sono giallastri. È una speciemigratrice, nidifica in Pianura Padanamentre passa l’inverno nell’Africa sub-sahariana. Nidifica in colonie, spessoin associazione con l’airone cenerinoe la garzetta.

30. Germano reale(Anas platyrhynchos)

Anatra mol-to comunecon beccoe zampearancioni. Ilmaschio ha

un piumaggio molto appariscentecon la testa verde smeraldo, il pettomarrone, la coda nera con un caratte-ristico ciuffetto arrotondato e il corpogrigio. La femmina ha una colorazio-ne mimetica, con solo una banda bluall’interno dell’ala, presente anchenel maschio. La si può osservare sianei piccoli laghetti che nelle rogge.

31. Poiana (Buteo buteo)

Rapace di me-die dimensioni,ha un’aperturaalare di 110-130cm. Il corpo ap-pare tozzo contesta piccola ecoda a ventaglio.La colorazione

varia, alcuni individui sono quasi com-pletamente marroni altri hanno partibianche sul ventre più estese. È stan-ziale e si ciba di piccoli mammiferi. Lasi può osservare posata su paletti oalberi oppure in volo, mentre sfrutta lecorrenti termiche.

32. Gheppio(Falco tinnunculs)

Rapace di pic-cole dimensio-ni, ha un’aper-tura alare di 70-80 cm. Caratte-ristiche sono leali appuntite e ilvolo statico det-to a “spirito san-

to” con cui sorveglia i campi alla ricer-ca di prede. Le parti ventrali sonobianche striate di nero, mentre le ali eil dorso sono marrone chiaro. La testanella femmina è marrone mentre neimaschi è grigio ardesia come la coda.Nidifica nelle cavità degli edifici.

33. Pavoncella(Vanellus vanellus)

Limicolo didimensionisimili a quel-le di un pic-cione. In voloappare bian-co con lapunta delle

ali nere. Se posato le ali hanno un co-lore verde iridescente, mentre il capo ènero, come il petto, con un lungo ciuffet-to. La si può osservare nei campi ingrossi gruppi che setaccia il terreno incerca di insetti e lombrichi.

34. Gallinella d’acqua(Gallinula chloropus)

Uccello ac-quatico di pic-cole dimen-sioni, appar-tenente allafamiglia deiRallidi, legato

a rogge, canali e zone umide. Il corpoè marrone scuro con il dorso più lu-cente. La coda viene portata legger-mente alzata così da mostrare unamacchia bianca sui lati. Sua caratte-ristica è la placca frontale e il beccorossi con la punta gialla. Spesso la sivede fuori dall’acqua, nei prati dove siciba di erbe e piccoli insetti.

35. Folaga (Fulica atra)

Uccello ac-quatico dalcolore nero,legato so-prattutto alaghi e zo-

ne umide, presenta una caratteristicaplacca cornea di colore bianco soprail becco. Le zampe non sono pal-mate, ma presentano delle espansio-ni cartilaginee sulle dita che la faci-litano nel nuoto. È onnivora e si nu-tre di erbe acquatiche e di piccoliinvertebrati.

36. Tortora dal collare orientale(Streptopelia decaocto)

Specie che vi-ve a stretto con-tatto con l’uo-mo, molto simi-le alla tor toraselvatica. A dif-ferenza di que-st’ultima è se-dentaria e nidifi-

ca nei pressi degli edifici e nei giar-dini. Il suo nome deriva dal fatto chepresenta un collare di colore nero, ilresto del piumaggio è di color caffe-latte con la punta delle ali più scura.Si nutre di semi e granaglie, che tro-va nei giardini o nei campi.

37. Allocco (Strix aluco)

Rapace not-turno di mediedimensioni, èlungo circa 40cm con un’a-pertura alaredi 1 m. Il piu-maggio è bru-no con f i ttemacchiettatu-re. La testa è

grossa e rotonda, senza ciuffi aurico-lari. Gli occhi sono di colore blu. Nidi-fica in cavità degli alberi, è sedenta-rio e la coppia difende il suo territoriotutto l’anno. Si ciba di piccoli mammi-feri e più raramente di uccelli.

38. Civetta (Athene noctua)

R a p a c enotturno dipiccole di-mensioni,misura cir-ca 20 cm. Il piumag-gio è di

colore marrone screziato di bianco.La testa è rettangolare, con grandiocchi gialli. Preda piccoli mammiferi,ma anche insetti e lucertole. Nidificanelle cavità degli edifici. Durate l’esta-te la si può osservare in caccia anchedurante il giorno, posata su paletti osui tetti.

Il Bosco di Cusago è uno degliultimi lembi di foresta planiziale,composta da querce e carpini,che si è conservato nel tempo inPianura Padana. La vegetazione,oltre che alberi d’alto fusto, pre-senta alcune specie arbustivemolto importanti per il sostenta-mento di una ricca popolazione diuccelli e piccoli mammiferi. L’areaè delimitata da fontanili (FontanileNuovo Gabuzzi a nord), canaliirrigui (Roggia Soncino a sud) estrade non asfaltate. Poco distan-te si trovano altri fontanili storici,tra cui il Fontanile Gadola (a est)e il Fontanile Garata (a ovest). Perla sua importanza naturalistica èincluso nella rete europea Natura2000 come Sito di ImportanzaComunitaria (SIC).

La zona umida di Pasturago haun’estensione di circa 28 ettari, dicui quattro occupati da specchid’acqua con vegetazione a can-neto. Ospita una grande quantitàdi uccelli legati alle zone umide,ed è particolarmente importanteper gli ardeidi, come le garzette,che sfruttando gli alberi d’altofusto che la circondano, si riuni-scono in un dormitorio con oltreun centinaio di individui, e il tara-buso, specie molto rara, che sfrut-ta i canneti nel periodo invernaleper la ricerca di cibo. L’area èstata oggetto di interventi di siste-mazione atti a favorire la presen-za della fauna, come il posiziona-mento di zattere per gli uccelli,nonché la fruizione, grazie acapanni, schermature e nuovipannelli didattici.

L’Idroscalo è un parco occupatoda un grande bacino artificiale,creato originariamente comepista per l’atterraggio degli idrovo-lanti e oggi sede di attività ludichee sportive. Lungo le rive del lago,soprattutto nei tratti occupati davegetazione palustre, sono pre-senti numerosi uccelli acquatici,come cigni, germani reali, fola-ghe, cormorani, svassi maggiori.Il Laghetto delle Vergini è un’areadi circa 2,5 ha, all’interno delparco dell’Idroscalo. In essa sonopresenti uno specchio d’acqua dicirca un ettaro che ospita numero-si uccelli acquatici e un bosco dilatifoglie. È inoltre presente un“giardino delle farfalle”, ossia unpercorso dove sono state piantu-mate essenze vegetali che costi-tuiscono il nutrimento delle larvedi farfalla o sono idonee alladeposizione delle uova da partedegli individui adulti.

Quest’area è una zona ripristinatain un’ansa di esondazione delfiume Lambro nel comune di SanDonato Milanese. L’area, perlungo tempo abbandonata, èstata oggetto di un primo inter-vento di riqualificazione graziealla messa a dimora di oltre 8.000piante, da parte di una società pri-vata, la Ricoh Italia. Nel corso del-l’inverno 2009-2010 la LIPU incollaborazione con il Parco e ilcomune, grazie al contributo diFondazione Cariplo, ha ripristina-to il fontanile presente e ha creatodue piccoli stagni circondati davegetazione palustre per gli anfibie gli uccelli acquatici, alimentatida pompe ad energia solare. Èstato inoltre creato un percorsodidattico con pannelli esplicativi.Attualmente l’area è affidata ingestione al WWF stl Sud Milano.

La Lanca del Lamberin di Operaè un’antica ansa di divagazionedel fiume Lambro meridionale, datempo abbandonata, con unasuperficie di circa 23 ettari. Lavegetazione, di tipo golenale, ècaratterizzata da salici, pioppibianchi e ontani neri; è presenteanche una vasta zona a canneto,nonché un’estesa superficie incol-ta con vegetazione igrofila. Lespecie più comuni sono rappre-sentate dagli uccelli acquatici:germano reale, gallinella d’acqua,airone cenerino, garzetta, gabbia-no comune, martin pescatore.

Il lago Boscaccio è una grandearea, che si estende per circa 85ettari, derivante dalla rinaturaliz-zazione di un’area di cava iniziatagià nel 1984. Gli ambienti presentisono molteplici, ma i più importan-ti sono il lago di cava, che ospitanumerose specie di uccelli acqua-tici, e l’area umida a canneto crea-ta ex-novo, dove trovano rifugio,oltre che piccoli passeriformi lega-ti al canneto, anche molti anfibi,come il Pelobate fosco insubrico,oggetto di uno speciale progetto direintroduzione. Attualmente l’areaè gestita dal Gruppo OrnitologicoLombardo che cura, oltre aglistudi scientifici, anche l’educazio-ne ambientale.

Il Parco delle Noci è un’area na -turale, che occupa una superficiedi circa 4 ettari. Il nome deriva daun filare di noci, presente nell’areaprima della sua riqualificazione eche costeggia il sentiero principa-le del parco. L’area comprendediversi ambienti, tra cui una zonaa bosco con alberi ed arbusti tipicidella Pianura Pa dana, prati stabilie frutteti con specie arboree lega-te alla storia agraria della pianura.Vi sono poi alcune aree umide acanneto ed un laghetto alimentatida un fontanile. Attualmente l’areaè gestita dal WWF stl Sud Milano,che propone visite guidate e attivi-tà didattiche.

Le garzaie sono, in generale, i luo-ghi dove gli ardeidi si riunisconoper nidificare. Nella garzaia diGnignano nidificano in maggioran-za aironi guardabuoi, ma anchenitticore, aironi cenerini e garzette.L’ambiente è composto principal-mente da un bosco umido a piop-po e ontano nero. Negli ultimi anni,grazie alla convenzione tra il Parcoe l’azienda agricola proprietaria,gode di una maggiore protezione,grazie ad una nuova recinzione eattraverso la riqualificazione dellavegetazione.

Il Parco delle Cave, che compren-de un’area di 121 ettari, è unparco urbano gestito dal comunedi Milano. Si possono trovare mol-teplici ambienti tra cui 4 laghi dicava da cui prende il nome. Visono poi estesi boschi a latifoglie,corsi d’acqua, orti urbani, un’areaagricola e antiche cascine. I laghiospitano una grande varietà diuccelli acquatici, come il germanoreale e lo svasso maggiore, maanche specie meno comuni comeil tarabuso, airone raro, che passal’inverno nei canneti.

ZONA UMIDA DI PASTURAGO(Vernate) G-H 5

BOSCO DI CUSAGO D 3

PARCO DELLE CAVE(Milano) C-D 5-6

GARZAIA DI GNIGNANO(Carpiano) H 9

PARCO DELLE NOCI(Melegnano) G 11

LAGO BOSCACCIO(Gaggiano, Trezzano sul naviglio, Zibido S.G.) E 5

LAMBERIN (Opera) F 8

AREA DI ESONDAZIONELAMBRO “LEVADINA”

(San Donato Milanese) E 10

IDROSCALO E LAGHETTODELLE VERGINI

(Segrate, Peschiera Borromeo) C-D 10

“Per un mon -do ricco dibio diversità,in cui la gentevive in armo-nia con la na -tura, in modoequo e soste-nibile”

Fondata nel 1965, la LIPU - Lega Italiana prote-

zione Uccelli ha come scopo statutario la pro-

tezione della natura, con particolare riferimen-

to agli habitat naturali e agli uccelli selvatici

che ne sono i diretti indicatori ecologici.

La LIPU persegue le proprie finalità istitutive

di conservazione del patrimonio naturale

nazionale attraverso la gestione di progetti

specifici, la creazione e la gestione di Oasi

naturali, l’organizzazione di campagne educa-

tive e di sensibilizzazione.

Per realizzare la sua Mission la LIPU si avvale

di uno staff professionale, composto da spe-

cialisti di conservazione della natura e di

comunicazione sociale. E al tempo stesso svol-

ge le sue attività grazie alla forza del volonta-

riato, presente nelle 100 Sezioni locali.

Il Sistema Oasi LIPU si articola in 31 strutture

distribuite sul territorio nazionale e accoglie

ogni anno 200.000 visitatori. Il Sistema Centri

Recupero Fauna Selvatica LIPU, composto da

13 strutture, cura 18.000 animali feriti all’an-

no in tutta Italia, rispondendo a richieste spe-

cifiche dei cittadini che necessitano di sup-

porto sia telefonico che operativo.

Grazie alle 100 Sezioni LIPU di volontariato

l’associazione è presente a livello locale svol-

gendo servizi di utilità sociale come la vigi-

lanza ambientale del territorio (Guardie

volontarie), la divulgazione scientifica sia

nelle scuole che con iniziative mirate (lezioni

di educazione ambientale, escursioni in natu-

ra, corsi di birdwatching o di carattere natu-

ralistico, ecc.).

La LIPU è Onlus (Organizzazione non lucrati-

va di utilità sociale), Associazione ambienta-

lista nazionale riconosciuta dal Ministero

Ambiente, Ente morale riconosciuto dal

Presidente della Repubblica, Ente in grado di

svolgere ricerca scientifica iscritta dal 1997

all’Anagrafe Nazionale delle ricerche presso il

Ministero dell’Università e della Ricerca

Scientifica e Tecnologica, Associazione di

Volontariato, iscritta all’albo Regionale

dell’Emilia Romagna, rappresentante italiano

di BirdLife International, il più importante

network mondiale di associazioni per la sal-

vaguardia della biodiversità e degli uccelli,

presente in 98 Paesi in tutto il mondo, oltre

che membro del IUCN (International Union

for Nature Conservation).

Sede Nazionale:via Trento 49/a 43122 PARMA 0521/273043

www.lipu.it

Il fontanile Rile è un’area umidarecentemente classificata come“Zona a monumento naturale”. Unadelle sue particolarità è che leacque scaturiscono da tre diverseteste, circondate da bosco igrofilo ea querce, che creano così un’am-pia zona ricca di specie vegetaliautoctone e di fauna. L’area è parti-colarmente importante per gli anfi-bi, come il tritone, nonché per lapresenza di alcune specie autocto-ne di pesci come lo spinarello.

Il Laghetto Gambarino è situatotra i comuni di Vernate e Rosate eprende il nome dall’omonima rog-gia che lo costeggia e lo alimenta.Al centro del laghetto è presenteun isolotto artificiale, dove trovanorifugio numerosi uccelli acquatici.È inoltre presente sulla spondanord una piccola parte a prato espiaggia adatta per picnic e attivi-tà didattiche. A nord si estendeun bosco con essenze tipichedella foresta planiziale e a est,superata la strada provinciale, unbosco igrofilo con un piccolo fon-tanile non più attivo.

Il Boscoincittà è un parco pubbli-co del Comune di Milano che nonpresenta le caratteristiche di ungiardino ma di un vero bosco, rea-lizzato ex-novo a partire dal 1974e che si estende per circa 110ettari. L’area, oltre a boschi tipicidella pianura lombarda, compostida farnia e carpino, comprendeanche radure, sentieri, corsi d’ac-qua, orti urbani. È inoltre presen-te un’antica cascina sede operati-va dove vengono svolte diverseattività di divulgazione ed educa-zione ambientale dal Centro perla Forestazione Urbana (CFU) diItalia Nostra che ha realizzato eha tutt’oggi in gestione il sito.

Il Parco Naturale dei Fontanili diRho è un’area di circa 130 ettari ilcui nome deriva dall’estesa rete difontanili presente all’interno del-l’area, tra cui possiamo ricordareil Buongiovanni, il Retorto, ilFontaniletto e l’Olonella. La mas-siccia presenza di acque ha fa -vorito l’insediamento di moltespecie di animali, tra cui le libellu-le, che sfruttano i corsi d’acquaper deporre le uova, nonché anfi-bi e uccelli, in particolare aironi.La vegetazione lungo i fontanili ècomposta principalmente daontani e salici, mentre nelle zonepiù asciutte predomina il bosco afarnia, carpino bianco, frassino,tiglio, ciliegio e acero.

L’area di Tolcinasco di oltre100.000 mq è proprietà dal 1999del Comune di Pieve Emanuele.Essa comprende due laghetti dicava, di cui uno riservato allapesca sportiva e l’altro condottocon una gestione di tipo naturali-stico, oltre a un piccolo stagno col-legato ai laghetti da un brevecanale e a un bosco costituito dafarnie, olmi campestri, carpinibianchi, biancospino, viburno eligustro, ricreato grazie ad inter-venti di riqualificazione ambienta-le. Sono stati, inoltre, creati 4 frut-teti tematici, quali frutti antichi,frutti minori, una collezione di fichie una collezione di vite.

L’area, di circa 22 ettari, è stataoggetto di interventi di piantuma-zione per la creazione di un boscodi farnie e carpini, con la presen-za di molti arbusti autoctoni, comeil biancospino e il sanguinello, tipi-co delle zone di pianura. È statainoltre ricreata un’area umida, cheospita molte specie di uccelliacquatici, tra cui molte speciemigratrici. Il nome dell’area derivadalla presenza di un anfibio parti-colare, il rospo smeraldino, chefrequenta abitualmente le zoneumide dell’oasi per riprodursi.

Sulle sponde del lago di Sannovo,che deriva da attività di cava a tut-t’oggi operanti, si estende una pic-cola area naturalistica di circa15.000 mq, in comune di ZibidoSan Giacomo. La vegetazioneprevalente è di tipo igrofilo, costi-tuita da arbusti e boschi d’altofusto: salici bianchi, pioppi bianchie neri, ontani neri, sanguinello,salice cinereo, giaggiolo di palude,carice e felci. Oltre alle specie diuccelli acquatici che popolano i trepiccoli stagni presenti nell’area, ilsito ospita una rara popolazione ditestuggine palustre della PianuraPadana. Questa specie è statainfatti reintrodotta a partire dal2004 allo scopo di creare una pic-cola popolazione riproduttiva perla traslocazione in altre aree delParco, ove la specie è scomparsa.

Il bosco di Montorfano è un’arearinaturalizzata, di circa 4 ettari,alla confluenza tra il Lambro e laroggia Vettabbia. Vi si possonotrovare tre principali tipologie divegetazione: bosco umido a onta-no nero, salici, e pioppi bianchi eneri; una fascia boscata soggettaa periodiche esondazioni caratte-rizzata da farnie, carpini bianchi,ciliegi selvatici e sambuchi neri, eun’ultima zona più asciutta dove sipossono trovare anche aceri cam-pestri, biancospini, frassini. Lafauna è tipica dei boschi riparialicon diverse specie di anfibi comeil rospo smeraldino e la raganellae numerose specie di uccellicome l’usignolo di fiume, il pendo-lino, gli ardeidi e il martin pescato-re. Nell’area si svolgono visite gui-date e attività didattiche curatedalla sezione locale del WWF.

L’area naturalistica del Carengione,che si estende per circa 23 ettari,è caratterizzata dalla presenza difontanili e rogge, che consentonola presenza di colture irrigue tipi-che della pianura lombarda. Ilpaesaggio è da considerarsi unodegli ultimi lembi di area agricolatradizionale, dove i campi sonocircondati da siepi e filari chedanno rifugio a molte specie diuccelli, come il torcicollo e l’aver-la piccola. Importanti sono poi iboschetti, tratti residuali delbosco planiziale e i piccoli stagnidove si concentrano un grannumero di animali acquatici,come libellule e varie specie dianfibi. Il nome dell’area derivaprobabilmente da una specieerbacea tipica degli ambientiumidi, ossia il carice, da cui untempo si ricavava la materiaprima per impagliare le sedie.

Si invitano i gentili visitatori avisionare gli orari di aperturadelle aree naturalistiche qui in -dicate sul sito internet:www.provincia.mi.it/parcosud.Si rammenta inoltre che le areesono sia di proprietà pubblicache privata.

FONTANILE RILE (Settala) D 13

AREA NATURALISTICA DITOLCINASCO (Pieve Emanuele) G 8

PARCO DEI FONTANILI (Rho,Cornaredo, Settimo Milanese, Milano e Pero) B 4-5

BOSCOINCITTÀ (Milano) C 5-6

LAGHETTO GAMBARINO(Rosate, Vernate) G 4

OASI SMERALDINO (Rozzano) F 7

CARENGIONE(Peschiera Borromeo) D 11

BOSCO DI MONTORFANO(Melegnano) F 11

AREA FAUNISTICA DELLATESTUGGINE PALUSTRE

PRESSO IL LAGO DI SANNOVO(Zibido San Giacomo) E 5Il Parco Agricolo Sud Milano, istituito con

legge regionale n. 24 del 1990 (oggi sostitui-

ta dalla legge regionale n. 16 del 2007) e affi-

dato in gestione alla Provincia di Milano,

comprende le aree agricole e forestali di 61

comuni, per un totale di circa 47.000 ettari.

La normativa lo classifica come parco agri-

colo e di cintura metropolitana, evidenzian-

do così la posizione geografica a ridosso di

una grande metropoli, in un contesto densa-

mente urbanizzato.

Le aree di maggiore pregio naturalistico,

individuate nel Piano Territoriale di

Coordinamento come aree a Parco naturale,

si estendono per circa 5.000 ettari. La Rete

Natura 2000 è costituita da quattro Siti di

Importanza Comunitaria (SIC), l’Oasi di

Lacchiarella, il Bosco di Cusago, il Fontanile

Nuovo di Bareggio, e le Sorgenti della

Muzzetta, questi ultimi sottoposti anche al

vincolo di riserva naturale regionale (legge

regionale n. 86/1983), e da una Zona di

Protezione Speciale (ZPS) coincidente con il

SIC Fontanile Nuovo di Bareggio.

Il territorio del parco è in gran parte coltiva-

to, a riso, mais, orzo, foraggio e pioppo,

mentre gli ambienti naturali, costituiti

soprattutto da boschi planiziali e zone

umide, sono di ridotte dimensioni e distri-

buiti all’interno della matrice agricola. La

densa rete irrigua, al servizio di un’agricol-

tura tra le più prospere d’Europa, costitui-

sce uno degli elementi caratterizzanti del-

l’ambiente. Oltre a rogge e canali, il territo-

rio comprende anche tre importanti corsi

d’acqua e numerosi bacini lacustri originati

dalle attività di cava. La disponibilità di zone

umide favorisce la presenza di molti uccelli

acquatici che rappresentano la componente

più facilmente percettibile della fauna. La

presenza, poi, di molti chilometri di siepi e

filari e di un certo numero di piccole aree

boschive ben conservate, consente la

sopravvivenza di molte specie caratteristi-

che dell’ecosistema boschivo.

Con la sua tipica struttura territoriale

periurbana, il parco non è un luogo ove

osservare specie legate a grandi spazi sel-

vaggi ma un territorio ove trova rifugio la

fauna delle zone coltivate, delle siepi, dei

boschetti, dei fossi e dei fontanili. Si tratta di

specie in forte diminuzione in tutta Europa,

per le quali l’unica possibilità di sopravvi-

venza rimane legata al persistere dell’attivi-

tà agricola su grandi spazi, e per le quali la

conversione verso forme di agricoltura più

sostenibili rappresenta l’occasione per rico-

lonizzare il territorio.

La biodiversità, in contesti periurbani con-

gestionati come nella pianura milanese, è

soggetta a rischi elevatissimi per la crescita

delle aree urbanizzate e la proliferazione

delle infrastrutture stradali e ferroviarie. La

sfida del parco consiste nel programmare

interventi che, seguendo una logica di siste-

ma, tengano conto degli indispensabili colle-

gamenti tra aree naturali e seminaturali, evi-

tandone la frammentazione e l’isolamento. Il

parco ha quindi la responsabilità di garanti-

re sia la continuità tra le aree naturali inter-

ne al proprio territorio, sia il suo ruolo di

corridoio ecologico naturale tra l’est e l’o-

vest della pianura, tra Ticino e Adda.

Con le sue appendici più interne alla metro-

poli, il parco svolge anche la funzione di por-

tare la natura fin dentro la città, consenten-

do a molte specie di penetrare all’interno

delle zone urbanizzate come, ad esempio, ad

ovest, con il complesso Parco dei fontanili di

Rho-Boscoincittà-Parco delle Cave, e ad est,

con il sistema verde-azzurro costituito da

Idroscalo-Parco Forlanini.

Parco Agricolo Sud Milano

Corso di Porta Vittoria, 27

20122 Milano

http://www.provincia.milano.it/parcosud/

Slow Food è un’associazione internazionale

senza fini di lucro.

Si propone di diffondere la cultura alimenta-

re, di sviluppare l’educazione sensoriale e del

gusto, di tutelare la biodiversità e le produ-

zioni di piccola scala, di promuovere la quali-

tà nelle sue componenti organolettiche,

ambientali e sociali. Slow Food Italia lavora

perché tutti possano permettersi e apprezza-

re un cibo buono per il palato, buono per

l’ambiente e buono per chi lo produce.

Info: www.slowfood.it

Nutrire Milano Energie per il cambiamento è

un progetto fortemente voluto da Slow Food

che si propone nei prossimi anni di costruire,

proprio nel territorio che ospiterà l’Expo

2015, un esempio virtuoso di rapporto tra

una metropoli e il suo sistema alimentare.

Punto di partenza del lavoro è il Parco

Agricolo Sud Milano.

Il progetto vuole pensare e implementare un

cambiamento sistematico e radicale del

modo in cui si concepisce la relazione fra l’a-

gricoltura periurbana e la città. In sintesi gli

obiettivi sono: supportare le buone pratiche

e le risorse esistenti (agricoltura); attivare le

risorse non valorizzate (trasformazione);

creare nuovi servizi (distribuzione).

Il progetto si propone di consegnare alla città

un nuovo assetto infrastrutturale e di servizi

per creare relazioni dirette di scambio con il

Parco Agricolo Sud Milano e le sue risorse,

per definire un modello agroalimentare

metropolitano di eccellenza, un vero e pro-

prio monumento territoriale per celebrare e

rappresentare la città, non solo in funzione

dell’Expo 2015. Slow Food si avvale per que-

sto progetto della collaborazione di due uni-

versità: quella degli Studi di Scienze

Gastronomiche e quella del dipartimento

Indaco del Politecnico di Milano. Con il soste-

gno di Comune di Milano e Fondazione

Cariplo.

Info: www.nutriremilano.it

Slow Food ha selezionato per te e riproposto

in questa mappa

• gli orti scolastici aderenti al progetto nazio-

nale Orti in condotta, in cui insegnanti, bam-

bini, nonni, genitori, cuochi, produttori e soci

contribuiscono all’educazione alimentare

delle nuove generazioni

• i locali dell’accoglienza slow, le osterie e le

locande (presenti nelle guide di Slow Food

Editore, che dal 1989 illustra la filosofia del

movimento e i temi che gli sono cari)

• i produttori agricoli selezionati per il

Mercato della Terra di Milano, parte della

rete di progetti mirati allo sviluppo delle filie-

re brevi e dove i produttori possono vendere

solo ciò che realmente producono.

39. Fagiano comune(Phasianus colchicus)

Specie diorigine asia-tica è stataintrodotta inItalia ai tem-pi dei roma-

ni per scopi venatori. Presenta unaspiccata differenza di piumaggio tramaschio e femmina; quest’ultima haun piumaggio mimetico di colore mar-rone screziato, mentre il maschio è dicolore rosso mattone, con il collo verdee una mascherina rossa. Nidifica in av-vallamenti del terreno deponendo finoa 20 uova.

40. Martin pescatore (Alcedo atthis)

Specie di piccoledimensioni (15cm) dai color isgargianti, legataagli ambienti ac-quatici. Il dorsole ali e la testasono di coloreazzurro ir ide-scente, mentre il

ventre e il sottoala sono arancioni. Ni-difica in cavità scavate nelle rive di fiu-mi e canali. Si ciba di piccoli pesci,che preda tuffandosi in acqua da un po-satoio sporgente.

41. Picchio verde (Picus viridis)

Picchio dimedie di-mensioni,dal corpodi coloreverde. Ca-ratteristi-

che sono la testa rossa e il gropponegiallo fosforescente, molto evidentequando spicca il volo. Il becco lungoviene utilizzato per bucare gli alberiper costruirvi il nido. Si ciba principal-mente di formiche che cattura all’inter-no dei formicai grazie alla lingua lun-ga e vischiosa. Il verso è simile ad unarisata.

42. Picchio rosso maggiore(Dendrocopos major)

Picchio di mediedimensioni dal co-lore bianco e ne-ro, con il ventre dicolore rosso ac-ceso. I giovanihanno la testarossa, mentre imaschi presenta-no la colorazionerossa solo sulla

nuca che nelle femmine è completa-mente assente. Nidifica negli alberi,dove scava un nido dal tipico ingressocircolare. Si nutre di larve che trovascavando nel legno, d’inverno integrala sua dieta con frutti o pigne.

43. Allodola (Alauda arvensis)

Passerifor-me stretta-mente lega-to agli am-bienti agri-coli, delledimensioni

leggermente più grandi di un passe-ro. Il corpo è marrone screziato di ne-ro e presenta una cresta sopra il ca-po. Nidifica a terra e compie caratte-ristici voli per delimitare il suo territo-rio. Questa specie è in declino a cau-sa dei cambiamenti nelle praticheagricole e dell’uso di pesticidi.

44. Rondine (Hirundo rustica)

Passerifor-me migra-tore, è lega-to stretta-mente agliedifici pernidificare. Ildorso e le

ali sono nere iridescenti mentre il ven-tre è bianco con la gola rossa. Carat-teristiche sono le penne esterne del-la coda più lunghe a formare una “V”.I nidi a forma di tazza, posti sotto i cor-nicioni o nelle stalle, sono costituiti dapalline di fango e fili d’erba.

45. Balestruccio (Delichon urbica)

Specie si-mile allarondine,possiedele pennee s te r n edella co-

da più corte e ha una macchia bian-ca sul groppone. Anche il ventre e lagola sono completamente bianchi. Ilnido, invece di essere a forma discodella come nella rondine, è com-pletamente chiuso a parte un pic-colo foro per consentire l’accesso. È un migratore e passa l’inverno asud del Sahara.

46. Averla piccola (Lanius collurio)

Passer i formedelle dimensio-ni di un merlo.Il maschio ha latesta di coloregrigio con unaevidente ma-scherina nerasugli occhi e lacoda nera. La

femmina possiede invece sia il cor-po che la coda marroni. Si ciba digrossi insetti o lucertole, che spes-so infilza sulle spine degli albericome dispensa. È un migratore epassa l’inverno nelle radure a suddel Sahara.

47. Gazza (Pica pica)

Corvide dal-la caratteri-st ica codalunga comei l corpo edalla colora-zione bian-ca e nera. Ilcolore blu

delle ali e il verde della coda si ap-prezzano solo se visti da vicino, altri-menti appaiono anch’esse nere. Èuna specie opportunista e onnivora,che da alcuni anni è in aumento co-stante, in quanto si è adattata a vive-re anche nei centri urbani.

48. Storno (Sturnus vulgaris)

Passer i formedalle dimensio-ni di un merlo,vive in grossistormi che al-l ’ imbrunire s iraggruppano di-segnando figurein movimento

nel cielo, come se fossero un bancodi pesci. Visti da lontano questi uccel-li appaiono completamente neri, con leali di forma triangolare. Da vicino ap-paiono invece macchiettati di verde ebianco.

49. Cardellino(Carduelis carduelis)

Passer i formedelle dimensio-ni di un passeroe dalla caratteri-stica mascheri-na rossa. Le alisono nere conuna banda gial-la molto eviden-te durante il vo-

lo. Si riunisce in stormi che si sposta-no da un campo all’altro alla ricercadi cibo, emettendo un classico trillo.Il suo nome deriva dall’abitudine dinutrirsi dei semi dei cardi.

50. Passera d’Italia(Passer domesticus italiae)

Tipico abi-tante deinostri giar-dini, è unaspecie incalo nume-

rico a causa della mancanza di spa-zi per nidificare e dell’ampio utilizzodi pesticidi. Il corpo è di colore mar-rone, ed è più sbiadito nella femmina.Il maschio presenta anche un bava-glio nero, in contrasto con le guancechiare. Nidifica in colonie nei sottotet-ti delle case o in fitti cespugli.

1. Farnia (Quercus robur)

Specie arboreadi grandi di-mensioni, chepuò raggiunge-re anche i 50m di altezza.Le foglie, di co-lore verde scu-ro, sono obo-

vate con margini lobati e due vistoseorecchiette alla base. Il frutto, dettoghianda, ha una forma ovale-allunga-ta e presenta una cupola ruvida sullacima. La corteccia è marrone scuro efessurata.

2. Ontano nero(Alnus glutinosa)

Specie arborealegata alle zo-ne umide, èpresente pres-so le rive deifossi o vicino afiumi e zonepaludose. Èuna pianta che

può raggiungere i 20 m di altezza. Pos-siede foglie obovate con l’apice rien-trante. I frutti si presentano come picco-le pigne scure, la cui caratteristica è lagalleggiabilità per disperdersi lungo glispecchi d’acqua.

3. Acero campestre(Acer campestre)

Specie che puòraggiungere i10-15 m di al-tezza, con tron-co eretto, toz-zo, nodoso emolto ramifica-to. La foglia sipresenta pal-

mata con 3 o 5 lobi, il picciolo è lungo(fino a 9 cm) e spesso di color porpora.I frutti sono riuniti in coppie unite alla ba-se, formando una disamara, e presen-tano un’ala membranosa che, una vol-ta staccati dal ramo, gli consente divorticare in modo che possano disper-dersi lontani dall’albero madre.

4. Salice bianco (Salix alba)

Specie arboreache può rag-giungere i 20m. La cortecciaè di colore gri-gio con eviden-ti screpolature.La foglia è lun-ga e stretta,

con la pagina inferiore ricoperta dauna peluria che la fa apparire bianco-argentea se vista da lontano. I fiorimaschili, detti amenti, sono lunghi e dicolore giallo, mentre quelli femminilisono piccoli e verdi. Si trova lungorogge e canali, spesso potato in cima(capitozzato).

5. Sambuco (Sambucus nigra)

Arbusto o pic-colo albero altofino a 6-7 m. Lacorteccia è gri-gia; i rametti al-l’interno si pre-sentano spu-gnosi e bian-chi. La foglia è

com posta da 5-7 foglioline ovate. L’in-fiorescenza ad ombrello è compostada fiori bianchi dall’intenso profumo. Ilfrutto è una bacca di colore nero dalquale si possono ricavare gustosemarmellate.

6. Biancospino(Crataegus monogyna)

Arbusto o albe-rello alto sinoa 4-5 m. Le fo-glie si presen-tano verdi, luci-de di sopra,più chiare e di-vise in 3-7 lobiallungati, den-

tellati verso l’apice. I fiori sono di co-lore bianco con 5 petali, mentre i frut-ti sono di colore rosso. Il nome deri-va dalla presenza di spine sui ramigiovani.

7. Sanguinello (Cornus sanguinea)

Arbusto alto fi-no a 3 m. Il suonome der ivadal colore ros-so delle ramifi-cazioni più gio-vani. La cortec-cia dei rami piùgrandi è invecedi prima di to-

nalità bruno-olivastra. Le foglie si pre-sentano a lamina ovale con il bordo li-scio. I fiori hanno 4 petali bianchi e pro-ducono bacche sferiche di colore nero.

8. Nocciolo(Corylus avellana)

Arbusto o pic-colo albero al-to non più di 5-7 m. La cor-teccia si pre-senta liscia, dicolore grigio-brunastro ogrigio-rossic-cio, con lenti-

celle longitudinali. Le foglie, di coloreverde chiaro, sono di forma arrotonda-ta e hanno il margine irregolare. I fio-ri maschili sono penduli e gialli (amen-ti) mentre quelli femminili sono simili adelle gemme.

9. Fusaggine(Euonymus europaeus)

Arbusto alto fino a 3-4 m. La corteccia sipresenta di co-lore bruno-ros-siccio con ve-nature o ma-rezzature verdi.Le foglie sono

allungate e con il margine seghettato. Ifiori sono poco appariscenti e sonocomposti da 4 petali di colore giallo-verde. Il frutto, da cui deriva il nome po-polare di “berretta del prete”, sono di for-ma quadrilobata e di colore rosso por-pora. Aprendosi, mettono in evidenzai semi di colore giallo-arancio.

10. Mughetto(Convallaria majalis)

Pianta erbaceadai fiori bianchicampanulat iraggruppati inun grappolo,che sboccianoverso maggio,così come indi-ca il suo nome.Raggiunge i

20-30 cm di altezza e presenta due fo-glie carnose ai lati. Produce un tipicoprofumo, molto penetrante. È tipicadell’ambiente del sottobosco, dove sisviluppa in tappeti grazie ai rizomipresenti nel terreno.

11. Scilla silvestre(Scilla bifolia)

Specie comu-ne nei boschidi pianura, fio-risce nel perio-do da marzo amaggio. I fioripossiedono 5petali e sono dicolore viola.

Sono riuniti in 6-10 per ogni fusto. Lefoglie, come dice il nome stesso, sonosolamente 2, lanceolate e di coloreverde scuro.

12. Anemone dei boschi(Anemone nemorosa)

Piccola pianta(non più alta di30 cm) erba-cea e perenne,è tra le primefioriture dellaprimavera deinostri prati. Ipetali di colorebianco sonogeneralmente

6, ma possono arrivare fino a 8. Gli sta-mi sono di colore giallo brillante. Soli-tamente forma tappeti continui nel sot-tobosco. All’imbrunire o quando piovei fiori si chiudono e si inclinano versoterra.

Carta promossa da Provincia di Milano - Parco Agricolo Sud Milano, LIPU, Slowfood, grazie al contributo di Fondazione Cariplo

Parco Agricolo Sud Milano, Direttore Rossana Ghiringhelli

Gruppo di lavoro:Per Parco Agricolo Sud Milano: Fabrizio Scelsi e Maria Pia Sparla (coordinamento),Alessandro Caramellino, Giuseppe Cataldi, Marzia Cont, Luca Grioni, Calogera LiottaPer LIPU Bird Life Italia: Massimo Soldarini, Elena Rossini, Federica Luoni, Elena AldisquarcinaPer Slow Food: Alberto Arossa

Direttore Editoriale:Alberto Dragone

Direttore Contenuti turistico-cartograficiFiorenza Frigoni

Coordinamento editorialeCristiana Baietta

Redazione e impaginazioneDeborah TerrinJam Art Studio s.n.c., Padova

Responsabile cartografiaMaurizio Passoni

Coordinamento cartograficoDavide Mandelli

Redazione cartograficaMaria Diterlizzi, Cristina Rossi

TestiFederica Luoni, Fabrizio Scelsi

FotografieArchivio fotografico Parco Agricolo SudMilano, LIPU Birdlife Italia, WWF stl SudMilano.

IllustrazioniSabrina Luoni

CopertinaDino Loro

PrestampaEmmegi Multimedia – Milano

StampaGiunti Industrie Grafiche, Iolo (Prato)

Edizione promossa dal Settore IniziativeSpeciali di Touring EditoreStrada 1, pal. F9Milanofiori – 20090 Assagotel. 0257547281/509fax [email protected]

ResponsabileRadames Trotta

© 2010 Touring Editore S.r.l.Milano

Codice HZ111A

Il perimetro del Parco è riferito alla base cartografica digitalizzata con aggiornamento alla

dgr n.7/818 03/08/2000

Prodotto nell’ambito del progetto“Biodiversità, la chiave per il futuro dell’area metropolitana” Giugno 2010

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