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90 CARTA DEI SERVIZI DEL CENTRO DIURNO PER PERSONE CON DISABILITA’ (C.D.D.) APPROVATO DAL CONSIGLIO COMUNALE CON DELIBERAZIONE N. 180 reg./109 Prop.Del. NELLA SEDUTA DEL 10/12/2007

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CARTA DEI SERVIZI DEL CENTRO DIURNO PER PERSONE

CON DISABILITA’ (C.D.D.)

APPROVATO DAL CONSIGLIO COMUNALE CON DELIBERAZIONE N. 180 reg./109 Prop.Del. NELLA SEDUTA DEL 10/12/2007

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La CARTA DEI SERVIZI del Centro Diurno Disabili del Comune di Bergamo, situato in via

Pizzo della Presolana n. 7, è stata realizzata da un gruppo di lavoro rappresentativo dei diversi attori

presenti al Centro (amministrazione, operatori, famiglie) coinvolti, nel corso del 2006, in un percorso

di approfondimento e di specificazione delle funzioni del servizio che ha messo in evidenza l’utilità e

la necessità di esplicitare i contenuti delle proposte del servizio, le modalità secondo le quali si

svolgono e i dispositivi attraverso i quali i destinatari possono esprimere una opinione intorno

all’efficacia delle varie attività realizzate.

Hanno partecipato alla stesura della Carta dei Servizi:

Per l’Amministrazione del Comune di Bergamo:

- la responsabile della Divisione servizio sociale centrale, Elena Lazzari.

- la responsabile dell’Unità operativa C.D.D., Paola Morandini;

- il referente del C.D.D., Pierluigi Rota;

- gli operatori del C.D.D., Marco Dierico e Emma Andreoli;

- il consulente del C.D.D., Fabrizio Persico

Per l’ utenza:

- due genitori in rappresentanza delle famiglie degli utenti che usufruiscono del C.D.D., Paolo

Poppi e Alberto Carapella.

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PRINCIPI ISPIRATORI E RAGIONI DI FONDO

La deliberazione della giunta della Regione Lombardia n. VII/18334 del 23 luglio 2004

“Definizione della nuova unità d’offerta Centro Diurno per persone con Disabilità (C.D.D.): requisiti per l’autorizzazione al funzionamento e per l’accreditamento” prevede, tra gli standard organizzativi e strutturali per il C.D.D., la redazione della Carta dei Servizi. Va ricordato, peraltro, che già la L. 328/2000, “Legge quadro per la realizzazione del sistema integrato di interventi e servizi sociali”, prevedeva all’art.13 l’adozione della Carta dei Servizi come “requisito necessario ai fini dell’accreditamento” dei servizi. Il presente documento, pertanto, costituisce un’articolazione interna della più generale Carta dei Servizi a favore delle persone disabili, che l’Amministrazione comunale ha approvato nel corso del 2005.

Dopo aver ricordato i principi che uniformano in generale l’erogazione dei servizi pubblici

(uguaglianza ed imparzialità, continuità e regolarità, diritto di scelta, partecipazione, efficienza ed efficacia, chiarezza e cortesia), occorre richiamare il principio che la Carta dei Servizi vuole essere sia uno strumento di informazione e di dialogo con i cittadini sia uno strumento di gestione del servizio.

Volendo, infatti, esplicitare i riferimenti di fondo che orientano la progettualità del servizio e

delineare l’organizzazione che la sorregge nonché le prospettive che la animano, la Carta rappresenta anzitutto un modo attraverso il quale si aprono possibilità di comunicazione tra l’Amministrazione e la città nelle diverse realtà che la compongono. Il servizio, infatti, non riguarda soltanto le famiglie con figli disabili, il lavoro degli operatori e la gestione dell’Amministrazione, ma le varie realtà sociali attive sul territorio.

La Carta è, altresì, uno strumento di gestione perché, avendo il compito di definire, precisare e

specificare un servizio ricco e complesso come il C.D.D., lo obbliga alla chiarezza e alla responsabilità rispetto agli obiettivi che intende perseguire e ai metodi che vuole adottare.

In questo senso la Carta costituisce uno stimolo per migliorare la qualità del servizio e per

rispondere in modo adeguato ai bisogni delle persone con disabilità e alle loro famiglie. Il primo capitolo è dedicato alla presentazione del Centro Diurno per persone con Disabilità

(C.D.D.), raccontandone, in sintesi, la provenienza e la storia e soffermandosi in particolare sull’attuale fase di evoluzione del servizio, che l’ha visto trasformarsi da C.S.E. (Centro Socio-Educativo) a C.D.D.. Si prosegue poi con l’illustrazione della struttura e del Progetto di Servizio, delle finalità e degli obiettivi, dei destinatari e del personale, del funzionamento e dell’organizzazione, della gestione e delle rette applicate.

Nel secondo capitolo sono presentati i servizi offerti e le proposte del Centro Diurno per

persone con Disabilità (C.D.D.), sia quelle che si svolgono all’interno della struttura sia quelle realizzate all’esterno, con un’attenzione particolare alle collaborazioni con la rete dei servizi per la disabilità del Comune di Bergamo, specificando poi le collaborazioni con altre agenzie educative della città e quelle più generali col territorio.

Nel terzo capitolo, infine, sono illustrate le modalità di accesso, di frequenza e di dimissioni, i

modi della partecipazione dell’utenza, l’accesso all’informazione e la possibilità di visite guidate alla struttura, per concludere con la presentazione delle modalità per la verifica della qualità degli interventi e la valutazione della soddisfazione degli ospiti, delle famiglie e degli operatori.

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1. IL CENTRO DIURNO DISABILI DEL COMUNE DI BERGAMO

1.1. LA STORIA

Il Centro Diurno per persone con Disabilità (C.D.D.) nasce con la Delibera della Giunta della

Regione Lombardia n.18334 del 23.07.2004 che istituisce, in data 1° maggio 2005, il nuovo servizio, trasformando il “vecchio” Centro socio-educativo (C.S.E.). Quest’ultimo era nato all’inizio degli anni ’80, superando i diversi modelli organizzativi ed educativi che si erano avvicendati nell’evoluzione dei servizi alla persona, con il passaggio da una risposta di tipo custodialistico e assistenzialistico ad una concezione del servizio che individuava nella “dimensione relazionale” il momento centrale per i processi di socializzazione e di riabilitazione. Il nuovo servizio rispondeva quindi ai bisogni di tipo educativo ed assistenziale delle persone disabili che avevano concluso il percorso formativo.

Il Centro socio-educativo (C.S.E.) era un servizio di appoggio alla vita famigliare, finalizzato alla

crescita evolutiva delle persone ospitate, allo sviluppo delle capacità residue e al mantenimento di quelle acquisite, offrendo assistenza e attività socio-educative mirate. La sua progettualità, all’inizio, si era orientata in maniera un po’ indifferenziata verso interventi di tipo socio-educativo erogati prevalentemente all’interno della struttura; col tempo il Servizio aveva compreso la necessità di dotarsi di un’organizzazione e di una programmazione che favorissero una risposta differenziata e mirata ai bisogni eterogenei espressi dalle persone ospitate, mantenendo una discreta flessibilità organizzativa. Con questo modello centrato sulle relazioni si riusciva meglio a “tenere insieme” i percorsi di crescita individuale dei singoli con le opportunità di confronto e di integrazione di gruppo che riuscivano ad offrire possibilità diversificate all’utenza, garantendo la continuità dell’azione educativa, per un verso, e la varietà e la ricchezza delle relazioni e delle opportunità tra utenti e tra utenti e educatori, per un altro.

Dopo circa un quindicennio, alla fine degli anni ’90, viene avvertita anche al C.S.E. del Comune

di Bergamo (come in tutti i Centro socio-educativi della Regione Lombardia) l’esigenza di un ripensamento della sua collocazione all’interno del sistema dei servizi; pertanto si avvia un’azione di riqualificazione, da una parte, delineando un “Progetto per persone adulte con disabilità particolarmente invalidanti”, dall’altra, migliorando la qualità dell’intervento socio-educativo e assistenziale, mediante la valorizzazione del Progetto Educativo Individualizzato (P.E.I.) e la messa in rete della struttura con gli altri servizi dell’area della disabilità e le agenzie del territorio. Il risultato è stato quello di veder crescere la qualità della progettazione e di osservare lo sviluppo di percorsi di continuità tra i servizi, registrando, tra l’altro, anche il coinvolgimento delle famiglie nei progetti dei figli e nella vita del Centro e una significativa apertura della struttura ai bisogni in continua evoluzione.

La recente trasformazione in Centro Diurno per persone con Disabilità (C.D.D.) rappresenta la

volontà della Regione Lombardia di riorganizzare il vecchio Centro Socio-Educativo contestualizzandolo all’interno di una prospettiva di revisione globale dei servizi alla persona. Questa prospettiva prevede l’individuazione e la standardizzazione di criteri organizzativi e gestionali legati ad una classificazione dell’utenza in base a criteri assistenziali, riabilitativi, educativi e socializzanti.

Viene indicata la nuova procedura da adottare, la Scheda di rilevazione Individuale Disabile

(S.I.Di.), attraverso la quale individuare il carico assistenziale in relazione alla tipologia di fragilità degli utenti. In funzione della classe di appartenenza, identificata dalla Scheda S.I.Di., si definisce la specificità dell’intervento, sulla base della quale viene definito il Progetto Educativo Individualizzato (P.E.I.). Vengono così a determinarsi nuovi standard gestionali del servizio che, tra le altre cose, prevedono la quantificazione del carico assistenziale complessivo.

I nuovi standard gestionali, inoltre, prescrivono obbligatoriamente la presenza di personale

appartenente alle aree socio-assistenziale, educativa, riabilitativa e/o infermieristica, rinviando alla singola struttura la valutazione della composizione del personale in funzione dei bisogni specifici cui si trova a dar risposta. E’ utile ricordare che anche il volontariato (in possesso del titolo previsto ad erogare le prestazioni richieste) può concorrere, in misura determinata, al raggiungimento dello standard definito.

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La tipologia delle attività previste dal nuovo servizio è la seguente:

1. attività socio-sanitarie ad elevato grado di integrazione; 2. attività di riabilitazione; 3. attività di socio-riabilitazione; 4. attività educative.

Come è evidente, l’individuazione delle attività da realizzare deve avvenire contestualmente

alla definizione del mix professionale sopra richiamato, in modo che le competenze disponibili sostengano adeguatamente le programmazioni definite.

1.2. IL PROGETTO DI SERVIZIO DEL CENTRO DIURNO DISABILI (C.D.D.) Il Centro Diurno per persone con Disabilità (C.D.D.) è un servizio per persone disabili gravi, che

si colloca nella rete dei servizi socio-sanitari del territorio, con caratteristica semiresidenziale. Il Centro è organizzato in modo da poter garantire interventi educativi, socio-sanitari ad elevato grado di integrazione, riabilitativi e socio-riabilitativi, capaci di costruire percorsi integrati tra le diverse figure professionali per realizzare progetti individualizzati efficaci ed efficienti. Il Centro Diurno per persone con Disabilità (C.D.D.) garantisce l’erogazione delle prestazioni agli ospiti sulla base del Progetto Educativo Individualizzato (P.E.I.), che prevede il coinvolgimento delle famiglie ed è caratterizzato dall’apertura all’esterno, in un’ottica di integrazione con le risorse presenti sul territorio.

1.2.1. GLI OBIETTIVI Gli obiettivi del Centro Diurno per persone con Disabilità (C.D.D.), volti a garantire una qualità

di vita che soddisfi i bisogni e le esigenze della persona disabile ed il sostegno alla famiglia, sono i seguenti:

per l’ospite - supportare la persona nella sua evoluzione globale tesa al raggiungimento della massima

gestione di sé, tenendo conto dello sviluppo psicomotorio, relazionale-affettivo e del grado di autonomia;

- promuovere la qualità di vita della persona con azioni mirate al mantenimento e allo sviluppo della personalità e delle autonomie, favorendo l’integrazione con l’ambiente esterno e, in particolare, con la comunità di appartenenza;

- promuovere percorsi di autonomia di tipo residenziale, in accordo con la famiglia e in collaborazione con il Servizio sociale territoriale.

per la famiglia - sostenere la famiglia nell’impegno quotidiano della cura educativa, facilitando il mantenimento

al proprio interno del famigliare; - realizzare interventi di collaborazione con le famiglie, riconoscendole come interlocutori

privilegiati, attivi e partecipanti ai processi educativi; - individuare, là dove si rendano necessarie e in ogni caso insieme alla famiglia, soluzioni di

sollievo. per il territorio - sensibilizzare il territorio cittadino promuovendo, attraverso le diverse iniziative, una cultura di

attenzione alla differenza; - raccordare il proprio intervento con le agenzie di volontariato e di aggregazione sociale per

creare concreti contatti e spazi di inserimento nel territorio.

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1.2.2. I DESTINATARI

Il Centro Diurno per persone con Disabilità (C.D.D.) accoglie persone disabili gravi (per aspetti

clinici, famigliari e sociali) e che necessitano di una continua e specifica assistenza. L’accoglienza è prevista per ospiti con età compresa tra i 18 ed i 65 anni. Il disabile minore di età potrà essere accolto eccezionalmente solo in presenza delle seguenti

condizioni: 1. una specifica richiesta del genitore o del tutore/curatore/amministratore di sostegno; 2. una valutazione della necessità di interventi di lungo-assistenza da parte della U.O. di

Neuropsichiatria Infantile di riferimento o dello specialista di neuropsichiatria infantile dell’Istituto di Riabilitazione extra-ospedaliera accreditato, in accordo col Servizio Sociale del Comune di Bergamo e/o dell’ASL;

3. la disponibilità dell’Ente gestore della struttura ad adeguare i propri interventi al minore. La priorità per l’inserimento al Centro Diurno per persone con Disabilità (C.D.D.), a parità di

condizioni, è data alla persona residente nel Comune di Bergamo e valutata comunque l’urgenza della situazione.

Gli inserimenti vengono programmati nel rispetto degli accordi annualmente definiti con l’ASL,

vincolati al budget prestabilito.

1.2.3. IL PROGETTO ANNUALE DEL SERVIZIO Ogni anno a settembre, con l’avvio dell’anno formativo, l’équipe degli operatori insieme al

referente predispone il Progetto Annuale del Servizio, lo strumento di riferimento nel corso dell’anno per la definizione dei programmi nelle diverse direzioni di lavoro (famiglie, territorio, priorità progettuali, nuove proposte di attività, collaborazioni o approfondimenti da esplorare, ecc.) e per lo svolgimento della vita quotidiana del Centro. Nel corso delle giornate di programmazione generale (normalmente due giornate all’inizio di settembre integrate da un’ulteriore giornata in una fase successiva per la definizione dell’organizzazione) vengono precisati i Gruppi di riferimento e le Proposte del Centro (insieme ai Gruppi di Attività), gli uni da riprogettare anno dopo anno in funzione degli esiti delle verifiche di giugno/luglio e delle indicazioni che ne emergono, le altre da organizzare annualmente a partire dagli orientamenti generali che sortiscono dai Progetti Educativi Individualizzati. La programmazione generale tiene conto anche delle direttrici di lavoro individuate dall’Assessorato rispetto agli orientamenti delle politiche sociali per la disabilità e delle sinergie che si costruiscono con gli altri servizi, senza trascurare che l’individuazione di un “programma di proposte” richiede risorse che vanno reperite preventivamente.

Nel Progetto Annuale del Servizio trovano quindi riscontro anzitutto la distribuzione degli ospiti

nei gruppi di riferimento (attualmente 5), le proposte di attività, i programmi per l’incontro con le famiglie, le strategie di integrazione col territorio, la collaborazione col volontariato e con le numerose proposte che pervengono al Centro, definite e rinnovate annualmente nell’ambito della programmazione generale del Servizio.

Il gruppo di riferimento è il luogo delle relazioni entro il quale si costituisce il senso di

appartenenza e di identità attraverso il riconoscimento reciproco di chi vi partecipa e la condivisione di alcuni momenti significativi della giornata: l’accoglienza, le attività di accudimento personale, il relax, la partenza e il saluto prima del rientro a casa. Le relazioni all’interno del gruppo di riferimento diventano spesso una sorta di “palestra” che esercita e media rispetto al mondo esterno. Nelle dinamiche relazionali interne al gruppo la persona può incontrare le occasioni in cui sperimentare e accrescere in contesti relativamente protetti le proprie capacità relazionali in vista di successivi e sempre più complessi livelli di integrazione sociale. E’ un gruppo generalmente stabile negli anni che ha continuità nel tempo ed è composto da 6/7 persone con disabilità e normalmente da 3 operatori (educatori, collaboratori socio-educativi e ausiliari socio-assistenziali). Ogni gruppo dispone di uno

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spazio proprio (una “stanza”), al cui allestimento e arricchimento contribuisce tutta l’esperienza di coloro che lo frequentano.

Il gruppo di riferimento è costituito da ospiti che presentano differenti capacità di relazione, di

autonomia e di abilità. Il gruppo di attività è uno spazio relazionale più flessibile e variabile rispetto al gruppo di

riferimento ed è soprattutto il luogo degli interessi, delle abilità, della produzione e della creatività. E’ costituito dalle persone, disabili e operatori, che provengono dai diversi gruppi di riferimento per svolgere nel corso di una mattina, di un pomeriggio o di una giornata intera, un’attività. La composizione del gruppo, così come il rapporto tra operatori e utenti, varia a seconda dei contenuti dell’attività e può essere tanto eterogeneo quanto omogeneo rispetto ai livelli di capacità relazionali e alle abilità. E’ diretto sia dagli operatori del Centro (educatori e collaboratori) sia dagli “esperti”, operatori esterni, professionisti o volontari, chiamati al C.D.D. specificamente per lo svolgimento dell’attività, integrando le competenze tecniche del personale del Centro. La programmazione di tutte le attività tiene conto dei Progetti Educativi Individualizzati nella scelta degli obiettivi, delle strategie d’intervento, dei contenuti e delle modalità relazionali.

1.2.4. LE STRATEGIE OPERATIVE

1.2.4.1. La personalizzazione dei percorsi Avendo assunto come prioritario il tema della qualità della vita delle persone che lo

frequentano, il Centro ha orientato la propria attenzione alla specificità che caratterizza i bisogni, i desideri, le richieste, le potenzialità dei suoi ospiti. Ciò comporta, da una parte, lo sforzo di osservazione, comprensione, dialogo che gli operatori compiono costantemente per evitare il rischio di progettare in maniera impersonale le modalità e le proposte, dall’altra parte questo implica la scelta di soluzioni organizzative improntate all’apertura e alla flessibilità, capaci di costruire e gestire interventi e prestazioni che tengano conto delle differenze individuali.

1.2.4.2. L’integrazione degli interventi

Essere attenti alla persona e al suo contesto (così come suggerisce il modello bio-psico-

sociale) e osservare in maniera sistemica e complessa le interazioni che si verificano consentono di cogliere l’interdipendenza dei fattori e delle condizioni. In coerenza con questa prospettiva, gli interventi, che si rendono necessari di fronte ai problemi che si presentano o in funzione degli obiettivi da perseguire, sono caratterizzati dall’integrazione. Questo significa che nel servizio si procede con la modalità del lavoro d’équipe, che vede le diverse figure professionali operare nella unitarietà di un progetto secondo una metodologia di rete fondata sulla capacità di ascolto e dialogo con gli interlocutori principali (a partire anzitutto dalla persona disabile stessa e dai suoi famigliari) e di costante rapporto con gli altri servizi di volta in volta rilevanti (servizi sociali circoscrizionali, servizi sanitari, altri servizi socio-sanitari-assistenziali) nonché con gli attori del territorio (enti istituzionali, organismi privati e persone).

1.2.4.3. L’integrazione nel contesto sociale

Il tema della “differenza” è sempre più al centro della sensibilità, delle preoccupazioni e delle

speranze della nostra società, considerata sempre più non come qualcosa che marca la separazione, ma che al contrario apre le relazioni. La disabilità, da questo punto di vista, ha aiutato la maturazione di una cultura della diversità capace di cogliere la molteplicità di fattori e condizioni che la costituiscono e definiscono, superando l’idea che “essere diversi” fosse la proprietà specifica di alcune categorie di individui, rendendo visibile, al contrario, la molteplicità di differenze che attraversa ogni individuo e gruppo sociale. In questa prospettiva il Centro si rivolge ai suoi ospiti sulla base di una progettualità che intende ridurre la presenza e l’importanza di “luoghi della diversità”, favorendo la frequentazione e la familiarità, la condivisione di contesti di vita, di lavoro e di relazione tra cosiddetti normodotati e disabili.

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1.2.4.4. Una prospettiva progettuale Da qui un approccio caratterizzato dalla dinamicità. Se la vita, quella umana in particolare, in

qualsiasi condizione si svolga, è tensione e oscillazione tra equilibri e squilibri (entrambi parziali, entrambi temporanei), allora ogni intervento richiede una prospettiva progettuale, anche quando l’esito atteso significhi il mantenimento di un’abilità già acquisita, perché anche in questo caso, soprattutto quando è in gioco la persona fragile, sono sempre in corso richieste di traduzione dell’abilità in nuovi contesti o di adattamento della stessa ai cambiamenti intervenuti nel contesto precedente. Comprendere le condizioni di salute della persona passa attraverso l’imprescindibilità dei fattori contestuali (i fattori personali e i fattori ambientali), nessuno dei quali è caratterizzato da immobilismo.

1.2.5. GLI STRUMENTI DELLA PROGETTAZIONE

1.2.5.1. Il Fascicolo Sanitario e Assistenziale In coerenza con le indicazioni metodologiche e le strategie sopra illustrate, il punto di vista

privilegiato della progettazione è quello del percorso individuale. Questa scelta trova nel Fascicolo Sanitario e Assistenziale lo strumento principale di traduzione operativa.

Il Fascicolo ha la funzione di: 1. raccogliere e conservare le informazioni più importanti sulla storia della persona disabile e

della sua famiglia (è sottinteso, ovviamente, che le “informazioni circa la famiglia” sono quelle rilevanti ai fini della progettazione educativa individualizzata);

2. definire obiettivi e contenuti dei progetti individuali delle singole annualità; 3. consentire uno scambio di informazioni con la famiglia, i servizi sociali circoscrizionali e altri

servizi. Il Fascicolo è diviso in diverse sezioni secondo le indicazioni del Servizio di Vigilanza dell’ASL: 1. Anamnesi; 2. Documentazione Sanitaria; 3. Documentazione Sociale; 4. Diario e comunicazioni con la famiglia; 5. Progetto Educativo Individualizzato (P.E.I.) e Piano di intervento per le funzioni primarie. Il

Progetto Educativo Individualizzato (P.E.I.) è il nodo strategico intorno al quale ruotano le scelte organizzative e metodologiche del Centro, oltre che il punto di partenza della scelta delle attività sia di quelle individuali che di quelle di gruppo. E’ predisposto dagli operatori del gruppo di riferimento utilizzando una prima fase di osservazione nella quale vengono identificati i bisogni e le capacità funzionali residue. Dopo questa analisi, nel P.E.I. vengono individuati le finalità e gli obiettivi da perseguire nelle diverse aree di attività (autonomia, motricità, logico-cognitiva, socio-relazionale, comunicazione e affettività), insieme alla definizione delle strategie educative, alla scelta degli strumenti e dei metodi da adottare. Il P.E.I. prevede, infine, anche i criteri minimi sulla base dei quali dichiarare raggiunti gli obiettivi. Il Progetto ha una durata annuale e rappresenta il riferimento costante per la lettura dei comportamenti delle persone e la delineazione delle prospettive. Dopo la redazione viene presentato alla famiglia per la sua condivisione e la sottoscrizione, costituendo in questo modo il documento di riferimento comune per le valutazioni sui programmi e sui risultati degli interventi.

1.2.5.2. La Programmazione/Verifica

Il C.D.D. prevede due livelli di programmazione/verifica, quello generale e quello di gruppo.

La Programmmazione Generale del C.D.D. è la fase attivata a settembre, nel corso di tre giornate durante le quali l’équipe degli operatori, insieme al referente, in assemblea plenaria,

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definisce il Progetto Annuale del Servizio con tutte le scelte che esso richiede (la revisione della composizione dei gruppi di riferimento sulla base di eventuali nuovi inserimenti o dimissioni e degli equilibri che vanno ricostituiti, la costituzione dei gruppi di attività sulla base del quadro delle risorse disponibili definito dalla individuazione delle Aree di Attività e dei Laboratori). I risultati della Programmazione Generale sono presentati e illustrati alle famiglie nel corso di un’assemblea entro la fine di ottobre.

La Verifica Generale del C.D.D. avviene tra maggio e luglio e riguarda sia i risultati emersi

dalle attività, sia la valutazione della progettazione nei gruppi di riferimento. Per questa fase sono previste tre giornate tra maggio e giugno durante le quali, ancora in équipe, gli operatori e il referente verificano il Progetto Annuale del servizio predisponendo tutte le note e le osservazioni utili alla successiva programmazione di settembre. Durante i mesi di giugno e luglio proseguono poi le valutazioni dei Progetti Educativi Individualizzati, da condividere con le famiglie in vista della riprogettazione di settembre.

La Programmmazione settimanale del C.D.D. svolge due compiti: è lo spazio dove gli operatori,

insieme al referente, ogni mercoledì dalle 16 alle 18, traducono in organizzazione quotidiana le direttrici generali di lavoro del Progetto di Servizio; nel contempo, è il luogo dove gli operatori di ogni gruppo di riferimento approfondiscono l’analisi della progettazione educativa individualizzata declinando tempi, azioni e iniziative, valutando settimana dopo settimana l’andamento dei P.E.I.

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1.2.6. GLI INDICATORI E GLI STANDARD DI QUALITÀ

INDICATORI DI QUALITÀ STANDARD DI QUALITÀ Apertura del servizio Viene garantita l’apertura per 235 giorni all’anno, dalle

ore 9.00 alle 16.00, dal lunedì al venerdì. Il Centro resta chiuso per le festività e per la programmazione annuale delle attività del Centro, nella misura massima di sei giorni

Tempi di risposta alla richiesta di ammissione al C.D.D.

Entro 15 giorni dal momento dell’inoltro della richiesta di inserimento al C.D.D.

Effettuazione della fase di osservazione/valutazione dell’utente ai fini dell’inserimento nel servizio

Svolgimento della fase di osservazione della durata, di norma, di tre mesi per ogni nuovo utente inserito

Progetto Educativo Individualizzato Predisposizione annuale del Progetto Educativo Individualizzato (P.E.I.) e monitoraggio in itinere

Programmazione delle attività educative del servizio

Predisposizione annuale e monitoraggio in itinere

Realizzazione delle attività

Realizzazione di almeno sette attività

Qualificazione operatori Effettuazione di almeno una giornata di formazione all’anno

Gestione della lista d’attesa unitamente all’U.O. Disabili

Effettuazione di un aggiornamento mensile della lista di attesa degli utenti

Rapporti con le famiglie Effettuazione di almeno due riunioni all’anno con tutte le famiglie per la presentazione (e la verifica) del Progetto annuale del Servizio Effettuazione di almeno due riunioni all’anno con ciascuna famiglia per la presentazione (e la verifica) del Progetto Educativo Individualizzato

Coinvolgimento dei volontari Svolgimento di almeno un’attività esterna all’anno Svolgimento di almeno un’attività interna all’anno

Sviluppo di nuove progettualità Effettuazione di un nuovo progetto all’anno

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1.3. L’ORGANIZZAZIONE GENERALE DEL SERVIZIO 1.3.1. PRESENTAZIONE DELLA STRUTTURA

Il Centro Diurno per persone con Disabilità (C.D.D.) è in via Pizzo della Presolana n. 7, nel territorio del Comune di Bergamo (con 120.000 abitanti c.a., distribuiti in 7 circoscrizioni). La sede è di proprietà del Comune di Bergamo.

Il C.D.D. è autorizzato al funzionamento per n. 33 posti ed è accreditato da gennaio 2006 per lo

stesso numero di posti. L’Ente Gestore è il Comune di Bergamo, che si avvale di personale proprio, ricorrendo alla

collaborazione di una Cooperativa Sociale per le integrazioni necessarie.

GLI SPAZI La struttura è dotata di scale per l’accesso anteriore e di scivolo per quello posteriore. La struttura dispone dei seguenti spazi attrezzati, distribuiti su due piani, comunicanti

internamente tramite scale e ascensore: - al pianterreno: la segreteria, l’ufficio coordinamento, lo studio medico, la palestra, la sala di

psicomotricità e quella di informatica (dove ha sede anche la redazione del Giornale Impavido del Centro), la sala polifunzionale (dove si svolgono anche le riunioni e le assemblee), la sede dell’Associazione Genitori Presolana Acca - onlus, il refettorio con l’annessa dispensa e cucina, nonché i servizi igienici per gli ospiti e per gli educatori;

- al primo piano: cinque sale riservate ai gruppi di riferimento, la sala per le aree manipolativa e costruttiva, quella ricreativa per la televisione e l’animazione del dopopranzo, la sala attrezzata per il laboratorio di cucina, lo spogliatoio per gli ospiti e quello per gli operatori nonché i servizi igienici per gli uni e per gli altri. La struttura è dotata di un bagno assistito;

- gli spazi esterni sono strutturati con un cortile interno, un porticato e un garage adibiti a parcheggio per i mezzi in dotazione al C.D.D. e, nella zona posteriore, una grande area verde alberata e con panche.

I MEZZI DI TRASPORTO

Il Centro dispone dei seguenti mezzi di trasporto: - Fiat Ducato (9 posti) di proprietà del Comune di Bergamo; - Mercedes (7 posti + 2 carrozzine, dotato di pedana elettromeccanica) di proprietà del

Comune di Bergamo; - Ford Transit (8 posti + 1 carrozzina, dotato di pedana elettromeccanica) di proprietà

dell’Associazione Genitori Presolana Acca – onlus e in comodato al C.D.D.; - Renault Kangoo (5 posti) di proprietà dell’Associazione Genitori Presolana Acca – onlus e

in comodato al C.D.D..

1.3.2. IL PERSONALE

Un’adeguata e qualificata progettualità è favorita dalla collaborazione di varie figure professionali. Pertanto, il Centro Diurno per persone con Disabilità (C.D.D.), nell’ambito della propria fisionomia ed in relazione ai Progetti individualizzati, assicura la presenza delle seguenti figure professionali:

1. il Coordinatore: è responsabile della programmazione di tutte le attività del Centro e della loro organizzazione interna ed esterna, assicurandone la periodica verifica sia in termini educativi che tecnico-organizzativi. Svolge il ruolo di collegamento e riferimento rispetto ai genitori, ai rappresentanti dei genitori, ai servizi dell’ASL ed ai servizi territoriali;

2. il Referente: organizza e gestisce la quotidianità delle attività sia interne che esterne; coordina l’équipe degli operatori e gli incontri periodici di programmazione e di verifica;

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concorda con le diverse agenzie del territorio eventuali nuovi progetti di collaborazione con il C.D.D.. Compete al referente di informare tempestivamente la famiglia circa le variazioni dell’organizzazione e del personale.

3. l’Educatore: predispone e realizza i Progetti Educativi Individualizzati (osservazione, programmazione, verifica) di concerto con l’équipe interna al Centro ed informa la famiglia dell’ospite relativamente agli obiettivi che il Progetto Individualizzato si propone di raggiungere. Attualmente sono presenti dieci educatori (di cui uno a part-time).

4. il Collaboratore socio-educativo e l’Ausiliario socio-assistenziale (a.s.a.): collaborano con gli educatori nello svolgimento delle attività, prevalentemente per quelle indirizzate verso la cura della persona, in coerenza con quanto stabilito nel Progetto Educativo Individualizzato. Attualmente sono presenti sette collaboratori socio-educativi (di cui uno a part-time) e tre a.s.a. (di cui due part-time).

5. l’Addetta alla Segreteria: risponde al centralino telefonico, gestisce la posta in entrata e uscita dal Centro, predispone i fogli di presenza giornalieri e mensili degli ospiti e degli operatori e sovrintende alla manutenzione ordinaria del Centro.

6. i Tecnici Esperti: hanno il compito di sostenere la progettazione e la realizzazione delle attività laboratoriali, insieme agli educatori e ai collaboratori socio-educativi. Pertanto svolgono anche una funzione formativa. Sono presenti annualmente in quanto chiamati ad integrare le capacità tecniche dell’organizzazione in funzione del Progetto generale di Servizio messo a punto dall’équipe educativa.

Il personale di cui ai punti 2, 3, 4, 5 è sempre riconoscibile attraverso il cartellone predisposto all’entrata del C.D.D. che riporta nominativo e fotografia per ognuno degli operatori. 1.3.3. IL FUNZIONAMENTO

L’apertura del servizio per gli ospiti è pari a n° 47 settimane annue per 235 giorni. La frequenza per gli ospiti è prevista in 35 ore settimanali su 5 giorni, garantendo 7 ore giornaliere, da lunedì a venerdì (dalle ore 9.00 alle ore 16.00, escluso il tempo di trasporto). La giornata tipo si svolge nel seguente modo:

- ore 9,00 – 9,45 Accoglienza

- ore 9,45 – 11,30 Attività come da programmazione settimanale

- ore 11,30 – 12,00 Igiene personale e preparazione al pranzo

- ore 12,00 – 13,00 Pranzo

- ore 13,00 – 14,00 Igiene personale e attività di rilassamento

- ore 14,00 – 15,45 Attività come da programmazione settimanale

- ore 15,45 – 16,00 Preparazione per il rientro a casa

1.3.4. LA FREQUENZA PART–TIME E’ prevista, come da normativa regionale, la possibilità di frequenza part – time articolabile, in base al programma personalizzato, orizzontalmente o verticalmente nell’arco della settimana, con un orario non inferiore alle 18 ore settimanali e alle 3 ore giornaliere (circolare regionale prot. n. G.2005.0009465 del 5/7/2005).

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1.3.5. IL PROGETTO PONTE In previsione di un nuovo inserimento nella struttura, già valutato idoneo dall’equipe prevista al successivo paragrafo 3.1, il servizio inviante concorda con l’équipe del Centro le modalità per l’attivazione di un Progetto Ponte. Il Progetto è a carico del servizio inviante e verrà realizzato, in accordo con gli specialisti e il Coordinatore del Centro, attraverso la stipula di un Protocollo d’intesa, sottoscritto dalla famiglia e dal servizio inviante, per la definizione di obiettivi, tempi, modalità di realizzazione e relativi oneri. 1.3.6. MENSA, TRASPORTI E PULIZIE Il C.D.D. garantisce il servizio mensa interno e il menù viene comunicato ad ogni famiglia. I menù, con caratteristiche stagionali, sono concordati preventivamente con il Responsabile dietista dell’ASL. Il servizio è appaltato ad una ditta esterna che garantisce quotidianamente la preparazione del pranzo attraverso la presenza di una cuoca operante nella struttura, dove sono ubicate anche la cucina e la dispensa. Il servizio trasporto (al mattino dalle ore 7,45 alle ore 9,00 – in condizioni normali di viabilità - e al pomeriggio dalle ore 16,00 alle ore 17,00) è appaltato ad una ditta esterna che impiega autisti propri, mentre gli accompagnatori sono gli stessi operatori del Centro. Il servizio è integrato con i mezzi in dotazione al C.D.D. e personale di una Associazione di volontariato. Le pulizie sono appaltate ad una Cooperativa Sociale. 1.3.7. VISITE GUIDATE ALLA STRUTTURA

E’ possibile effettuare visite guidate contattando il referente del C.D.D., e.p. Pierluigi Rota, al n. tel. 035 – 399.382, dal lunedì al venerdì dalle 9,00 alle 16,00.

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1.4. I RIFERIMENTI PER L’UTENZA 1.4.1. I RIFERIMENTI ORGANIZZATIVI Comune di Bergamo. www.comune.bg.it

Assessorato alle Politiche Sociali. Assessore: Sig.ra Elena Carnevali

Centro Diurno per Persone con Disabilità.

Sede operativa: Via Pizzo della Presolana, 7 - 24126 Bergamo � 035 399382 � 035 361716 � 035 3694251 E-mail: [email protected]

Sede amministrativa: Via San Lazzaro, 3 - 24122 Bergamo � 035 399822 � 035 399835 � 035 399844 E-mail: [email protected]

Staff. - Dirigente: Dr. Gaspare Passanante. - Responsabile Divisione Servizio Sociale Centrale: Dr.ssa Elena Lazzari. - Responsabile UU.OO. Disabili e C.D.D.: Dr.ssa Paola Morandini. - Referente: E.P. Pierluigi Rota.

Educatori, collaboratori socio-educativi e ausiliari socio-assistenziali del Centro Diurno Disabili del Comune di Bergamo - via Pizzo della Presolana, 7.

Associazione Genitori Presolana Acca – onlus. Presidente: Sig. Paolo Poppi. Via Pizzo della Presolana, 7 - 24126 Bergamo � 035 361716 � 035 3694251 E-mail: [email protected]

1.4.2. COSTI E PRESTAZIONI A seguito della concertazione tra l’A.S.L., il Consiglio di Rappresentanza dei Sindaci, i Presidenti delle Assemblee dei Sindaci dei Distretti, le parti sociali e gli enti gestori, e nel rispetto dell’Accordo provinciale del 17/11/2006 sottoscritto dal Consiglio di rappresentanza dei Sindaci e da Confcooperative di Bergamo, è stata definita una retta unica di frequenza mensile di � 168,73 (� 8,62 giornalieri) a carico delle famiglie degli utenti residenti in Bergamo e provincia frequentanti il C.D.D. Tale Accordo provinciale prevede, inoltre, l’assunzione da parte dei Comuni interessati della quota annua di � 4.953,80 (ex fondo sociale ASL), oltre alla quota annua a carico di ciascun Ambito della Provincia di Bergamo pari a � 3.948,00. Preso atto del sopraindicato Accordo, si istituisce, pertanto, la retta di frequenza per le persone disabili frequentanti il Centro diurno disabili, uniformandola a quella praticata dai soggetti gestori degli altri C.D.D. provinciali, in base al principio di parità di trattamento, fissandola nella misura di � 168,73 mensili, pari a � 8,62 giornalieri. In specifico, il costo giornaliero comprende la partecipazione alle diverse attività previste annualmente nel programma del Centro: attività socio-sanitarie ad elevato grado di integrazione, riabilitative, socio-riabilitative, educative e ludico-ricreative.

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La suddetta retta di frequenza viene applicata ai residenti nel Comune di Bergamo, ai residenti nei Comuni dell’Ambito territoriale 1 – Bergamo e ai residenti negli altri Ambiti della Provincia di Bergamo. Inoltre, per gli utenti non residenti nella Provincia di Bergamo, viene applicata la retta mensile di frequenza di � 1.300,00 pari a � 65,00 giornalieri, tenuto conto degli effettivi costi di gestione del CDD, al netto del contributo del Fondo Sanitario Regionale. Preso atto della nota dell’ASL in data 27 novembre 2006, prot. UO 181365/I.15, che precisa:

- l’Amministrazione comunale riceve un contributo dal Fondo Sanitario Regionale per ciascun utente, che viene sospeso a partire dall’11° giorno consecutivo di malattia.

- per assenze anche di un solo giorno non legate a malattia non viene riconosciuto alcun contributo dalla Regione.

- l’Amministrazione, inoltre, deve garantire il rispetto degli standard gestionali previsti dalla D. G. R. n. VII/18334 del 23.07.2004, ai fini del mantenimento dell’accreditamento della struttura.

Al fine di agevolare le famiglie, si ritiene di applicare riduzioni della retta di frequenza esclusivamente nei seguenti casi:

- riduzione del 25% della retta mensile per la frequenza part-time di 18 ore settimanali; - riduzione di 1/20 della retta mensile per ogni giorno di mancato servizio per cause non

programmabili (scioperi, assemblee sindacali, ecc.); - riduzione del 30% della retta mensile per la conservazione del posto in caso di assenza

motivata per malattia di durata superiore al mese per un periodo non superiore ai 6 mesi, restando inteso che per l’assenza del primo mese deve essere corrisposto l’intero importo della retta.

La retta deve essere versata entro trenta giorni dalla data di emissione del bollettino di pagamento, che sarà inviato bimestralmente alle famiglie. 2. LE PROPOSTE DEL CENTRO DIURNO DISABILI (C.D.D.) Gli obiettivi, le strategie e l’organizzazione

Le attività proposte dal C.D.D. si articolano nel rispetto delle caratteristiche e dei differenti profili di fragilità come previsti dalla classificazione S.I.Di. degli ospiti, tenendo quindi ben presenti i Progetti Educativi Individualizzati. Strutturando annualmente le Attività, il Centro garantisce agli ospiti:

1. attività socio-sanitarie ad elevato grado di integrazione 2. attività riabilitative 3. attività socio-riabilitative 4. attività educative 5. attività ludico-ricreative.

In riferimento agli obiettivi definiti nella Programmazione Generale del Servizio le attività nascono dall'organizzazione che articola l’operatività nel tempo e nello spazio. Nella proposta delle attività l'accento viene posto più che sul deficit da colmare, sulle potenzialità non ancora espresse e che, invece, possono di fatto emergere se adeguatamente stimolate da relazioni educative significative. Oltre a perseguire performance di apprendimento e di comportamento predefinite, i programmi di lavoro sono orientati a valorizzare le capacità soggettive attraverso l’utilizzo di metodologie di carattere multidisciplinare che assumono volta per volta una prospettiva più di stimolo all’adattamento (occorre far apprendere alla persona con disabilità quelle abilità relazionali che le permettano di risultare accettabile e adeguata al contesto in cui si inserisce) o più legate ad un'ottica di tipo evolutivo, dove viene assegnato un maggior rilievo alla comprensione degli specifici percorsi di crescita in vista dell'elaborazione di progetti personalizzati.

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All’interno dell’organizzazione generale del Servizio le attività svolgono due funzioni fondamentali:

- costituiscono un contenitore delle relazioni tra educatore e utente; - strutturano il tempo della giornata in una continuità spazio-temporale che da sola rappresenta

materialmente e simbolicamente la risposta ai bisogni di accudimento, di cura, di protezione e di crescita.

Gli ospiti partecipano alle proposte attraverso i gruppi di attività. Rispetto a questa suddivisione il Centro presenta due orientamenti: a) gruppi omogenei per tipologia di disabilità e per livello di capacità; b) gruppi partecipati di volta in volta da tutti gli ospiti, in relazione al P.E.I.

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2.1. LE ATTIVITA’

Finalità Descrizione dell’attività

Esterne • Piscina (Centro Sportivo Comunale di

Alzano Lombardo) • Calcio (Torneo Mordillo) • Passeggiate

Esterne con tecnici specializzati • Riabilitazione Equestre (Centro di

Riabilitazione Equestre di Torre Boldone)

• Animazione musicale (Residenza Sanitaria Disabili di Borgo Palazzo)

Interne

• Rilassamento • Calcio (gli allenamenti) • Balli di gruppo

Interne con tecnici specializzati

2.1.1.

Attività con indirizzo motorio e psicomotorio

Sviluppare e mantenere le abilità di tipo motorio Rilassarsi Sviluppare l’autonomia Sostenere l’aspetto ludico del gruppo col rispetto delle regole e delle consegne Sviluppare l’acquaticità Consolidare la socializzazione in ambienti diversi dal C.D.D. Superare le paure e le resistenze Riabilitare • Fisioterapia

• Animazione musicale

Finalità Descrizione dell’attività

Esterne e interne

2.1.2. Attività con indirizzo

occupazionale, costruttivo e manipolativo

Incentivare l’assunzione di comportamenti e responsabilità connesse alla realizzazione di attività pratiche. Sviluppare le abilità cognitive e psicomotorie legate alle attività costruttive. Realizzare vari oggetti commer- ciabili (da affidare poi per la vendita all’Associazione Genitori Presolana Acca – onlus).

Sono attività di costruzione e di bricolage che hanno come iniziativa educativa i momenti di carattere produttivo e la realizzazione di esperienze quali la pittura, la fotografia, la manipolazione di materiali diversi: cesteria, carto-legatoria, gesso, assemblaggio, pittura, fotografia, manipolazione, decoupage, fiori secchi, preparazioni di cartelloni, cucina, piccola manutenzione e preparazione dei “grandi eventi”.

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Finalità Descrizione dell’attività

esterne

2.1.3. Attività

socio-occupazionali

Promuovere comportamenti adulti attraverso l’acquisizione di un ruolo lavorativo. Offrire occasioni di interazione con un ambiente lavorativo esterno al C.D.D. con le seguenti caratteristiche:

• Ricchezza di occasioni operative

• Ricchezza di scambi relazionali positivi

Sono attività lavorative a cadenza settimanale. Le strutture utilizzate sono:

• Laboratorio ergoterapico “Le Officine” del Comune di Bergamo

• Sede della U.I.L.D.M. (Unione Italiana Lotta alla Distrofia Muscolare) di Bergamo

• Centro di Riabilitazione Equestre di Torre Bordone

• Oratorio di Colognola • Istituto Professionale “Galli” • Progetto “Imballo” dell’associazione

“Spazio Autismo”

Finalità Descrizione dell’attività

Esterne Uscite con l’utilizzo di pulmini comunali o mezzi pubblici per gite, acquisti, passeggiate, commissioni presso uffici (consegna documenti), occasioni di arricchimento culturale (teatro, cinema, biblioteche, mostre, visite a musei, fonoteca), momenti di aggregazione e socializzazione per attività formative esterne (U.I.L.D.M., riabilitazione equestre, Spazio-Autismo, festa di Natale, festa di carnevale, sfilate allegoriche come la sfilata di mezza Quaresima) Interne

2.1.4. Attività di socializzazione

Ampliare le performance di socializzazione in tutti i contesti possibili Verificare le capacità acquisite sia all’interno che all’esterno del C.D.D. Collegare il Servizio alle realtà, educative e non, del territorio

Convivialità col gruppo di riferimento e con il gruppo di attività, pranzi con le famiglie, feste di compleanno degli ospiti

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Finalità Descrizione dell’attività

Esterne e interne

2.1.5. Attività espressive

Sostenere l’espressione della creatività degli utenti realizzando oggetti e opere con l’utilizzo di tecniche e materiali decorativi diversi (colori, collage, carta pesta, pasta di sale, fiori secchi). Offrire la possibilità di sviluppare la propria autonomia sia in fase di progettazione che in quella di esecuzione di un elaborato. Offrire tempi e spazi esterni per comunicare con la cittadinanza e il territorio (mostre, musei, etc.).

Preparazione di cartelloni decorativi che servono per esporre le foto delle varie esperienze vissute. Creazione degli elaborati necessari per realizzare i “grandi eventi” (Natale, festa di carnevale, etc.). Preparazione di mostre degli elaborati.

Finalità Descrizione dell’attività

Esterne e interne

2.1.6.

Attività per l’autonomia personale

Acquisire, mantenere e consolidare tutte le abilità relative all’autonomia personale. Verificare ed estendere all’esterno le abilità apprese (piscina, pranzi al ristorante, soggiorni vacanza).

L’attività si sviluppa attraverso momenti di quotidianità: • Vestirsi e svestirsi. • Utilizzo dei servizi igienici. • Comportamento a tavola. • Cura della propria persona. • Gestione degli oggetti personali. • Orientamento nella struttura.

Finalità Descrizione dell’attività

Interne

2.1.7. Attività

socio- assistenziali

Favorire lo sviluppo del contatto sociale, del movimento e delle capacità di interagire. Favorire l’adattamento all’ambiente e il miglioramento della qualità della vita della persona.

L’attività comprende soprattutto i momenti di assistenza, accudimento e attenzione ai bisogni della persona in particolare con grave disabilità. • Igiene personale e bagno assistito. • Controllo delle posture. • Attività corporea di rilassamento. • Lavori al tavolo e a tappeto con

l’utilizzo di semplici proposte legate alle abilità delle persone.

• Uscite sul territorio.

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Finalità Descrizione dell’attività

Esterna con volontari C.A.I

2.1.8. Attività di

escursionismo con il C.A.I.

(Club Alpino Italiano)

Socializzare in realtà extra C.D.D. Avvicinarsi a nuove realtà ambientali quali il bosco, la montagna, il sentiero, il prato, per sperimentare contesti inusuali per gli ospiti. Ampliare le capacità motorie con l’uso di attrezzature sportive diverse (sci, ciaspole, etc.). Coinvolgere le famiglie degli ospiti e sostenerne la socialità e lo scambio.

Il progetto prevede escursioni settimanali sia estive che invernali con caratteristiche ambientali eterogenee. Durante l’anno sono previsti in strutture adeguate pernottamenti nella stagione estiva e nella stagione invernale. L’attività prevede anche momenti conviviali al “Palamonti”, sede del C.A.I., oppure in una località montana, per coinvolgere anche le famiglie dei ragazzi che partecipano al progetto.

Finalità Descrizione dell’attività

Interna con tecnici specializzati

2.1.9. Attività di riabilitazione

Fornire una attività costante di tipo motorio sia di gruppo che singola. Garantire il monitoraggio della situazione psico-motoria delle persone in riferimento all’evoluzione delle patologie, conseguente alla mancanza e/o riduzione del movimento. Correggere le posture delle persone in carrozzina. Valutare e rinnovare gli ausili e le ortesi. Formare gli operatori.

Attività di ginnastica generale in gruppo. Attività di fisioterapia singola per favorire l'igiene posturale (anche tramite l’adozione di ausili e ortesi). Interventi mirati per gli eventuali e specifici problemi che possano insorgere nelle persone ospiti del C.D.D.

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Finalità Descrizione dell’attività

Interna con tecnici specializzati Il gruppo viene condotto da due esperti in musicoterapia. Alle persone presenti vengono proposte attività in cui, senza dover ricorrere all’utilizzo del linguaggio verbale, viene richiesto un “ascolto reciproco”: in questo modo si alternano momenti in cui si dà l’ascolto del singolo da parte di tutti e momenti in cui il singolo conduce da primo attore e protagonista ascoltato da tutti. Esterna con tecnici specializzati

2.1.10. Attività di “Animazione

Musicale”

Offrire ai ragazzi momenti significativi attraverso un’attività di tipo corporeo e musicale. Offrire agli operatori l’occasione di sperimentare modalità relazionali efficaci utilizzando il potenziale della comunicazione non verbale.

L’attività, nei significati simile a quella interna al Centro, viene realizzata in un luogo diverso, con compagni nuovi rispetto al quotidiano del C.D.D. di appartenenza e soprattutto con la presenza di un significativo numero di ragazzi volontari provenienti da scuole a indirizzo sociale.

Finalità Descrizione dell’attività

Interna

2.1.11.

Attività del “Giornale Impavido”

Mantenere in esercizio l’alfabetizzazione di base acquisita precedentemente. Arricchirsi culturalmente. Sviluppare la memoria e la comunicazione. Sviluppare la capacità di formulare contenuti personali, traducendoli in frasi semplici, corrette e fornite di logica sequenziale e temporale. Collaborare con le agenzie del territorio.

Grafismi e pregrafismi, programmi di educazione linguistica e comunicativa di tipo funzionale ai compiti lavorativi e quotidiani (legati alla vita del C.D.D.) Stimolazione dell’immagine attraverso il racconto e la visione televisiva e cinematografica. Tale attività trova sintesi e stimoli significativi nella redazione del giornale del C.D.D., a diffusione esterna e uscita mensile: il “Giornale Impavido”.

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Finalità Descrizione dell’attività

Esterna con tecnici specializzati

2.1.12. Attività di “Teatro”

Creare processi di crescita e di evoluzione delle persone con disabilità attraverso l’animazione e il linguaggio teatrale. Stimolare l’espressività, la voglia di sperimentare ed esprimere emozioni facendo riferimento a gesti e movimenti, relazioni nello spazio e nel tempo. Favorire il superamento dello stereotipo della disabilità come ‘danno’ valorizzandola come ‘risorsa’. Sensibilizzare la cittadinanza all’accoglienza della disabilità come valore, con particolare attenzione alle nuove generazioni. Produrre uno spettacolo teatrale e metterlo in scena nel festival “Non voglio perdere la Maraviglia”. Formare gli operatori.

L’attività ha sede presso la Residenza Sanitaria Disabili (R.S.D.) di Bergamo. E’ promossa dall’Associazione In-Oltre in collaborazione con diverse realtà istituzionali e del privato sociale del territorio di Bergamo. Vede coinvolti i seguenti servizi:

• C.D.D. del Comune di Bergamo. • C.D.D. di Borgo Palazzo. • R.S.D di Borgo Palazzo. • C.D.D. di Nembro. • Scuole del territorio. • L’attività è condotta da una

cooperativa teatrale di Bergamo coadiuvata dagli operatori dei servizi coinvolti.

• Il progetto è suddiviso in due sezioni: • una laboratoriale, fatta di lavoro

teatrale e artistico in spazi protetti; • una pubblica rivolta alla cittadinanza,

fatta di eventi, incontri, feste.

L’Associazione Genitori Presolana Acca - onlus rappresenta per i programmi del Centro un solido punto di riferimento sia perché, come Associazione delle famiglie del Centro, è interessata a consolidare oltre che ad ampliare le proposte per gli ospiti, sia perché, fin dalla costituzione, ha fornito il suo sostegno economico contribuendo alla realizzazione di alcune iniziative che non sarebbero probabilmente nate senza tale sostegno.

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2.2. IL SOGGIORNO DI VACANZA

Tra le iniziative che il Centro offre ai suoi ospiti c’è ormai da parecchi anni il “Soggiorno di vacanza”, un progetto non assimilabile alle altre proposte sopra illustrate non soltanto per la complessità organizzativa che lo caratterizza, ma soprattutto per le diverse finalità che presiedono a questa esperienza e perché, in ultima analisi, costituisce un’esperienza che si può dire riassuma in sé la quasi totalità degli obiettivi formativi del Centro. Il progetto prevede che gli ospiti che scelgono di partecipare all’iniziativa trascorrano nel corso dell’estate, tra giugno e settembre, un periodo di vacanza, normalmente di una settimana, in località balneari (al mare e/o al lago). A questa iniziativa partecipano anche i volontari con una presenza che risulta preziosa nel coadiuvare gli operatori nell’accompagnamento socio-assistenziale della quotidianità.

L’esperienza della vacanza è particolarmente significativa perché permette: - agli ospiti che vi partecipano di vivere per una settimana lontano dalla famiglia, con gli amici

e gli operatori che, insieme, riescono ad assicurare un contesto relazionale comunque famigliare, sperimentando un regime di relativa autonomia che sollecita, come sempre in questi casi, nuovi comportamenti e apre al superamento di routine magari un po’ calcificate;

- agli operatori di osservare e conoscere più globalmente le persone che, per il resto dell’anno, sono loro affidate soltanto per il servizio diurno. In questo modo si apre la possibilità di una comprensione più complessiva dei bisogni e delle potenzialità e costituisce perciò una risorsa preziosa per il consolidamento delle relazioni interne al C.D.D.;

- alle famiglie di vivere un momento di sollievo trovandosi per una settimana senza il quotidiano carico di impegni che la convivenza con la persona con disabilità sempre comporta.

Va ricordato che il Progetto del “Soggiorno di vacanza” ha potuto crescere in questi anni grazie

sia alla volontà dell’Assessorato alle Politiche Sociali, che lo ha sostenuto come un momento significativo dell’azione di riqualificazione del Centro, sia alla disponibilità degli educatori e dei collaboratori del Centro, che hanno tradotto in linee operative l’idea della vacanza per gli ospiti e del sollievo alle famiglie. Infine, va sottolineato che il Progetto ha trovato la convinta adesione dell’Associazione Genitori Presolana Acca - onlus, che anno dopo anno, ha sostenuto l’iniziativa con un contributo finanziario indispensabile alla sua realizzazione. Il progetto, nonostante il consolidamento registrato dal momento del suo avvio (nel 2001) e sebbene sia diventato per gli ospiti e per le loro famiglie un appuntamento irrinunciabile, allo stato attuale non appartiene strutturalmente alle iniziative annuali da garantire al C.D.D., come da standard regionali.

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3. MODALITÀ DI ACCESSO, CONSULTAZIONE E PARTECIPAZIONE DELL’UTENZA. 3.1. MODALITÀ DI ACCESSO, ACCOGLIENZA, PRESA IN CARICO E DIMISSIONI DAL

CENTRO DIURNO PER PERSONE CON DISABILITA’ L’ammissione al C.D.D. avviene a seguito di presentazione di richiesta, mediante apposita modulistica, da inoltrare all’Assistente sociale della Circoscrizione di riferimento, che provvederà ad analizzare il bisogno con la famiglia e a predisporre un’ipotesi progettuale. Le singole richieste, corredate dall’ipotesi progettuale, vengono valutate da un’équipe mista composta dal coordinatore, dal referente del servizio e dall’assistente sociale di riferimento. L’équipe viene integrata dagli operatori del Servizio di Neuropsichiatria Infantile degli OO.RR. di Bergamo nel caso di minori oppure dai Servizi Specialistici nel caso di adulti. A seguito di parere positivo, vengono concordati con la famiglia gli obiettivi del periodo di osservazione e la data di avvio dello stesso. (Nel caso venga avviato un Progetto Ponte la procedura segue quanto indicato nel Paragrafo 1.3.5.) Il periodo di osservazione dura di norma tre mesi e deve permettere di valutare l’idoneità della persona alle caratteristiche del servizio; a conclusione dello stesso, e ritenuto positivo l’inserimento, viene data comunicazione anche formale alla famiglia della conferma dell’inserimento presso la struttura e viene redatto il Progetto Educativo Individualizzato. La frequenza del Centro è regolamentata così come indicato nei paragrafi 1.3.3 e 1.3.4. Nel caso in cui la struttura non abbia posti disponibili, il nominativo della persona viene inserito in una lista d’attesa depositata presso lo stesso Centro e presso l’Assessorato alle Politiche Sociali. In relazione ai posti disponibili, è previsto l’accesso al servizio da parte degli utenti in lista d’attesa, secondo il seguente ordine di priorità: residenti nel Comune di Bergamo, residenti nei Comuni dell’Ambito territoriale 1-Bergamo, residenti negli altri Ambiti della Provincia di Bergamo e, infine, residenti in altre province. Le dimissioni dal C.D.D. avvengono:

- su richiesta dell’ospite, della famiglia o del tutore per sopravvenute nuove esigenze, mediante comunicazione scritta e con un preavviso di almeno un mese di tempo;

- su proposta del Servizio per conclusione e/o modifica del P.E.I. In questo caso le dimissioni vengono esaminate in un’équipe mista composta dal coordinatore, dal referente del servizio e dall’assistente sociale di riferimento e, successivamente, discusse e concordate con la famiglia;

- a seguito di assenza per oltre un mese, senza giustificazione alcuna da parte della famiglia; - a seguito di assenza giustificata dell’ospite per motivi di salute per oltre sei mesi continuativi,

previa valutazione dell’équipe del Centro. Ciò al fine di garantire l’accesso al Centro Diurno ad altri soggetti in lista d’attesa;

- per mancato pagamento della retta di frequenza. 3.2. LA PARTECIPAZIONE ALLE DIVERSE PROGETTUALITÀ 3.2.1. I RAPPORTI CON LE FAMIGLIE Il Centro Diurno Disabili si impegna a garantire il coinvolgimento degli utenti e delle loro famiglie, oltre che degli operatori della struttura in merito:

1. alla definizione di un Progetto Educativo Individualizzato (P.E.I.) che tenga conto dei diversi bisogni che la persona esprime in modo unitario e globale, predisposto dagli operatori e condiviso con la famiglia, nei momenti di progettazione e verifica proposti dal servizio.

Il Centro si impegna a proporre alle famiglie almeno due incontri annui: il primo per la presentazione del Progetto Educativo Individualizzato ed il secondo per la verifica

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dell’esperienza. Inoltre, il servizio è a disposizione delle famiglie e degli utenti per qualsiasi segnalazione di disfunzioni o per proposte di miglioramento.

Ogni famigliare può richiedere al Coordinatore incontri di verifica riguardo al proprio parente in caso di specifiche necessità.

2. All’informazione e alla verifica sull’andamento degli interventi del servizio.

Il Centro si impegna a realizzare almeno due incontri all’anno rivolti a tutte le famiglie degli ospiti per illustrare il progetto educativo della struttura, presentare nuove iniziative o verificare l’andamento degli interventi in atto.

Le famiglie, previa richiesta, hanno la possibilità di incontrarsi presso il C.D.D. in assemblea, convocandosi autonomamente tramite i loro rappresentanti.

L’Amministrazione si impegna ad incontrare almeno una volta all’anno il Rappresentante delle famiglie (eletto dalle stesse ogni due anni), per valutare l’andamento degli interventi, la loro strutturazione e accogliere eventuali segnalazioni da parte delle famiglie stesse. Il Rappresentante delle famiglie può richiedere incontri con il Referente e il Coordinatore del Centro e può richiedere anche riunioni di tipo assembleare per affrontare specifiche questioni. 3.2.2. L’ASSOCIAZIONE GENITORI PRESOLANA ACCA – ONLUS

L’Associazione Genitori Presolana Acca - onlus è stata fondata il 21 novembre 2000 da 18

genitori di ospiti dell'allora Centro Socio-Educativo, raccogliendo poi, rapidamente, le adesioni della totalità delle famiglie del Centro. Attualmente i soci sono 40.

L’idea era nata nel gruppo degli operatori del C.S.E. che, da tempo, sosteneva l’opportunità di

promuovere la costituzione di una Associazione di famiglie che rappresentasse un interlocutore per la realizzazione delle attività del Centro. L’Assessorato alle Politiche Sociali del Comune di Bergamo, sostenendo la necessità di coinvolgere le famiglie nella progettazione dei servizi e avvertendo insieme l’esigenza di azioni di riqualificazione dell’intervento socio-educativo e assistenziale, assumeva questo progetto e promuoveva una serie di incontri, al termine dei quali un gruppo di famiglie di ospiti decideva di dar vita ad una associazione di genitori, con lo scopo di collaborare con l’Amministrazione comunale per l’attivazione di interventi integrativi rispetto ai programmi del Centro.

L’Associazione è iscritta all’Albo Provinciale delle Associazioni di Volontariato della Regione

Lombardia.

L’Associazione Genitori Presolana Acca - onlus si propone di sviluppare azioni utili a sostenere le famiglie nel difficile compito educativo e assistenziale nei confronti dei figli, attraverso la promozione di iniziative di sostegno materiale e morale e l’attivazione di servizi di supporto e sostitutivi alla famiglia. Collabora con l’Amministrazione comunale nella realizzazione di iniziative sperimentali e innovative a favore degli utenti del C.D.D.

In questa direzione sono state promosse una serie di attività che comprendono tra l’altro: - il sostegno economico per la realizzazione dei soggiorni climatici, iniziati nel 2001 in via

sperimentale e che oggi coinvolgono annualmente e in maniera regolare i due terzi degli ospiti del C.D.D. in una serie di esperienze di vacanza al mare, in montagna e al lago, tra giugno e settembre, con funzione anche di sollievo alle famiglie;

- l’acquisto (e la cessione in comodato d’uso al Centro) di due mezzi di trasporto, essenziali per l’apertura del Centro al territorio: un pulmino Ford Transit per 8 posti + 1 carrozzina, dotato di pedana elettromeccanica, e un’auto Renault Kangoo per 5 posti;

- il sostegno economico per la pratica della riabilitazione equestre; - il sostegno economico per il laboratorio di animazione musicale (per il quale sono stati

acquistati una serie di strumenti, compreso il pianoforte); - l’acquisto di attrezzature varie per i laboratori di attività;

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- un percorso di auto-mutuo aiuto per le famiglie del Centro, iniziato nel marzo 2005 e tuttora attivo, guidato e sostenuto da un tecnico facilitatore della comunicazione (una psicologa), utile anche come sostegno alle famiglie per diverse problematiche.

L’Associazione è inserita nel tessuto della socialità cittadina e partecipa attivamente alla rete

delle Associazioni di volontariato, collaborando alle tante iniziative che intendono sensibilizzare l’opinione pubblica riguardo ai temi dell’emarginazione e dei diritti alla cittadinanza per le fasce deboli della popolazione. E’ socio fondatore del Coordinamento Bergamasco per l’Integrazione (C.B.I.) con sede presso l’A.N.F.A.S.S. di Bergamo, partecipa attivamente alle iniziative dell’Associazione In-Oltre, è membro della Bottega del Volontariato e di altre organizzazioni che promuovono iniziative sperimentali e innovatrici per la disabilità, sostenendole anche attraverso la raccolta di fondi. Oltre a costituire l’interlocutore dell’Amministrazione comunale per i programmi del Centro, collabora con la Provincia e con le istituzioni pubbliche e private. Fin dall’inizio ha costruito una fitta rete di relazioni con le più significative realtà produttive del territorio (istituti di credito, catene commerciali, imprese di produzione, cooperative sociali) dalle quali ha ottenuto e continua ad ottenere sostegni finanziari per le iniziative che intraprende.

La sede è in via Pizzo della Presolana 7, all’interno del C.D.D., sulla base di un accordo di

collaborazione con l’Amministrazione comunale che regola la sua partecipazione alla vita del Centro. L’Associazione è retta da uno Statuto che stabilisce i principi di riferimento e gli scopi della

sua azione sociale ed ha i suoi organi sociali anzitutto nell’Assemblea degli aderenti (almeno annuale) che indirizza il programma delle attività, approva il bilancio annuale ed elegge il Consiglio Direttivo. Quest’ultimo è composto attualmente da 5 membri ed elegge tra i suoi componenti il Presidente, carica che è rivestita pro-tempore dal sig. Paolo Poppi.

Per aderire all’Associazione non è necessario essere famigliari di ospiti del C.D.D. ed è

sufficiente compilare il modulo di “Richiesta di adesione” disponibile presso la Segreteria del C.D.D. (n. tel. 035-399382 oppure 035-361716) insieme all’autorizzazione prevista dalla L.196/03 relativa alla privacy.

L’indirizzo è il seguente: Associazione Genitori Presolana Acca - onlus Via Pizzo della Presolana, 7 24126 Bergamo � 035 361716 � 035 3694251 E-mail: [email protected]

3.3. PROCEDURA PER I RECLAMI E MODALITÀ DI ACCESSO AGLI ATTI PUBBLICI E ALLE

INFORMAZIONI IN POSSESSO DEL COMUNE.

L’accesso agli atti pubblici e alle informazioni in possesso del Comune è disciplinato dal Regolamento Comunale della partecipazione adottato dal Consiglio Comunale e da ultimo modificato con deliberazione n. 107/I 15228 P.G. nelle sedute del 2.07.2001 e del 9.07.2001. Tutti coloro che si relazionano con il servizio possono sottoporre all’Amministrazione reclami motivati e sottoscritti indicando nome, cognome, indirizzo, reperibilità del soggetto che intende mettere in discussione qualche aspetto del servizio stesso.

Il reclamo assume rilevanza sotto due aspetti: - esterno, di tutela e di comunicazione con gli utenti; - interno, di raccolta e analisi dei suggerimenti, delle proteste pervenute e della conseguente

attivazione di iniziative rivolte alla soluzione sia dello specifico problema evidenziato sia del problema più generale relativo all’erogazione del servizio.

Il reclamo aiuta a colmare il vuoto di comunicazione che spesso si presenta con l’utente, consentendo una più chiara informazione circa la qualità dei servizi fruibili ed offrendo un canale di dialogo: esso costituisce una risorsa, uno “specchio critico” sulla qualità dei servizi erogati e sulla percezione che ne hanno gli utenti.

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I reclami vanno indirizzati su apposita modulistica al Dirigente della Direzione Servizi Sociali ed Educativi, via S. Lazzaro, 3, tel. 035 – 399.870, e-mail [email protected], che provvederà a contattare gli operatori competenti nell’assicurare adeguata risposta. L’Amministrazione, nel rispetto della Legge sulla tutela della privacy, si impegna a rispondere in forma scritta a tutti i reclami pervenuti entro il termine massimo di 20 giorni dal ricevimento dello stesso, dopo un opportuno confronto con gli operatori coinvolti, al fine di trovare, laddove sia possibile, una tempestiva soluzione agli eventuali problemi. Ai sensi dell’art. 68 dello Statuto comunale di Bergamo è istituito altresì l’ufficio del Difensore Civico, quale garante dell’imparzialità e del buon andamento della pubblica amministrazione. I soggetti interessati ad un procedimento amministrativo di qualsiasi genere in corso presso il Comune, possono chiedere l’intervento del Difensore Civico qualora siano trascorsi i termini stabiliti dalle norme sul procedimento amministrativo senza che sia pervenuta la risposta ovvero qualora la risposta sia considerata insoddisfacente. 3.4. VERIFICA DELLA QUALITÀ DEGLI INTERVENTI E DELLA SODDISFAZIONE DEGLI UTENTI L’Amministrazione si impegna a garantire tramite il coordinamento degli interventi e la verifica delle prestazioni fornite, realizzati dai propri operatori, il raggiungimento degli obiettivi del Centro Diurno Disabili e delle progettazioni individualizzate rivolte all’utenza. L’Amministrazione si impegna a promuovere il processo di valutazione del servizio coinvolgendo tutti gli attori sociali che hanno a che fare con esso e secondo modalità e strumenti di comprovata affidabilità scientifica. In particolare, in riferimento ai fruitori dei servizi, l’Amministrazione si impegna ad operare una verifica annua del grado di soddisfazione del servizio erogato attraverso la somministrazione di un questionario di rilevazione del grado di soddisfazione degli utenti e delle loro famiglie. L’analisi del grado di soddisfazione dell’utenza (la cosiddetta “customer satisfaction”) è uno degli strumenti per rilevare l’eventuale divario tra la qualità percepita di un determinato servizio e le aspettative che il cliente/utente aveva in relazione al soddisfacimento di un dato bisogno, prima di accedere a quel dato servizio. Gli obiettivi che si deve dare l’indagine di customer satisfaction sono:

- identificare le aree di miglioramento del servizio; - individuare servizi complementari o integrativi in modo da ridurre o eliminare particolari fattori

di insoddisfazione; - identificare i segmenti di utenza a cui il servizio genera un livello più alto di soddisfazione o

insoddisfazione; - individuare la soddisfazione/insoddisfazione per gli aspetti comunicativi dell’erogazione del

servizio. Il questionario dovrà porsi finalità precise e delimitate e non dovrà essere eccessivamente lungo; le domande dovranno poter essere analizzate nella loro singolarità, ma la struttura complessiva delle stesse dovrà consentire di ricondurre l’intero questionario all’unitarietà. Il questionario inoltre dovrà essere caratterizzato da una facilità di navigazione e lettura, ovvero da una struttura leggera di domande poste in sequenza logica che faciliti la compilazione. Le domande infine dovranno per lo più riferirsi a comportamenti, piuttosto che ad atteggiamenti o giudizi generici, poiché l’analisi dei comportamenti risulta più agevole e questi sono empiricamente osservabili. Inoltre, l’Amministrazione comunale si impegna a predisporre e somministrare annualmente un questionario per la rilevazione del grado di soddisfazione degli operatori coinvolti nel servizio.

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Da ultimo, attraverso il programma di “Mappatura disabili”, l’Amministrazione si impegna a verificare, in modo dinamico, la rispondenza dei servizi con i bisogni dell’utenza e a rendere pubblici i dati conoscitivi rilevati. 3.5. COMMISSIONE CONSULTIVA MISTA A TUTELA DEGLI UTENTI. Lo Statuto del Comune di Bergamo prevede all’art. 62 “Organismi di partecipazione” la possibilità della “promozione di organismi di partecipazione quali comitati, per specifiche iniziative di livello cittadino, osservatori per l’acquisizione di particolari conoscenze ed elementi di valutazione, e consulte per la realizzazione di un permanente collegamento con categorie o con soggetti aventi comuni interessi”. La Carta dei Servizi a favore delle persone disabili, approvata dall’Amministrazione comunale a febbraio 2005, prevede una Commissione consultiva mista quale supporto e riferimento per i servizi svolti dall’Amministrazione comunale a favore dei disabili. Le funzioni di questo organismo sono le seguenti:

1. mantenere un raccordo stabile tra soggetti diversi presenti e attivi sul territorio cittadino nei confronti delle problematiche legate alla situazioni di disabilità, in modo da rendere più efficace e funzionale la comunicazione, lo scambio, il confronto tra realtà diverse che operano sullo stesso territorio;

2. garantire un supporto ed una elaborazione orientativi alle progettualità di tipo educativo e sociale rivolte a persone con disabilità ed alle loro famiglie, attraverso il confronto tra soggetti diversi, la messa a punto di ipotesi, la elaborazione di proposte, la individuazione di nodi critici sui quali mantenere l’attenzione;

3. accompagnare e sostenere la ricerca e la riflessione di tipo metodologico, scientifico e culturale rispetto alle politiche educative e sociali rivolte alla disabilità, ed in particolare nei confronti dei temi problema assunti, delle prassi messe a punto per affrontarli, delle metodologie elaborate, delle acquisizioni raggiunte;

4. fare il punto rispetto agli eventuali reclami pervenuti, al fine di coadiuvare l’Amministrazione nel garantire la massima qualità del servizio prestato ed il massimo soddisfacimento dei bisogni espressi dall’utenza.

I componenti della Commissione potranno, pertanto, essere i soggetti di seguito indicati:

- per il Comune di Bergamo un rappresentante per ogni servizio coinvolto (Unità Operativa Disabili e Centro Diurno Disabili, Divisione Servizi Scolastici, Servizio Sociale di Base);

- un rappresentante degli operatori per ogni unità d’offerta rivolta alla disabilità; - due rappresentanti delle famiglie per tutte le unità d’offerta rivolte alla disabilità; - un rappresentante delle associazioni delle famiglie; - un rappresentante delle associazioni dei disabili.

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ALLEGATI

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ALLEGATO 1 Richiesta di ammissione presso il C.D.D. del Comune di Bergamo - via Pizzo Presolana 7. Alla cortese attenzione del Coordinatore dell’U.O. C.D.D. Via S. Lazzaro, 3 24122 BERGAMO

Richiesta di ammissione presso il Centro Diurno Disabili (C.D.D.) del Comune di Bergamo via Pizzo della Presolana, 7. Il sottoscritto/a ______________________ nato/a a ______________________ il _______________ residente a _______________________ in via _________________________ tel. n° ____________ in qualità di __________________ del/la sig./ra _______________________ nato/a il ____________ a __________________________ e residente a _________________________________________ via ________________________ n° _________ tel. n° ____________________________________ stato civile _____________________________ precedentemente ricoverato od inserito presso il servizio ___________________________________ sito in ______________________________________ tel. n° _______________________________

chiede l’inserimento del Sig./ra _______________________________________ presso il Centro Diurno Disabili (C.D.D.) del Comune di Bergamo - via Pizzo della Presolana, 7.

Il sottoscritto dichiara inoltre di:

� Impegnarsi a fornire al C.D.D. le informazioni e documentazioni necessarie all’istruttoria della

domanda per l’eventuale accoglienza presso la struttura;

� essere a conoscenza dell’impegno economico a proprio carico; � impegnarsi a versare, secondo le modalità stabilite dal Comune di residenza, la quota

spettante e gli eventuali adeguamenti previsti. Informazioni relative alla persona disabile: N° tessera sanitaria __________________________ N° esenzione ticket _____________________ Codice fiscale_______________________________ carta d’identità n° _______________________ Invalidità civile riconosciuta il _______________dall’ASL di___________________percentuale ____

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Certificato di gravità ai sensi della Legge104/92 art. 3 rilasciato il ___________________________

La persona disabile è in carico al: - Servizio Sociale del Comune di_____________________________Circoscrizione n°____________ Assistente Sociale di riferimento ______________________________________________________; - Medico curante dr. _____________________________________n° tel. _____________________; - Medico specialista dr.___________________________________ n° tel. _____________________. Composizione nucleo familiare Nome e Cognome Data di nascita Parentela Professione Telefono Altre persone significative e di riferimento (tutore, amici, volontari…) Nome e cognome Data di nascita Professione ………… ………… Firma di chi presenta la domanda ____________________________ ____________________________ Data Documenti da allegare alla domanda:

� copia del verbale di invalidità e del certificato di gravità ai sensi della L. 104/92; � relazione socio-educativa dell’eventuale servizio di provenienza; � documentazione socio-sanitaria aggiornata, utile alla valutazione.

Il/La sottoscritto/a, in relazione a quanto previsto dal D.Lgs. 196/03, “Codice in materia di protezione dei dati personali”, esprime il proprio consenso alla raccolta e al trattamento dei dati riportati nella presente domanda, entro i limiti e secondo le finalità previste dalla Legge.

Firma di chi presenta la domanda ____________________________ ____________________________ Data

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ALLEGATO 2 A Le schede di valutazione della soddisfazione delle famiglie degli ospiti del C.D.D.

Lo strumento che qui si riporta indica una serie di parametri che misurano il livello di soddisfazione della famiglia dell’ospite. Esso costituisce uno strumento per migliorare il servizio verificando anche le diverse necessità degli utenti. La scheda di valutazione viene distribuita alle famiglie degli ospiti almeno una volta all’anno. L’analisi complessiva dei dati raccolti viene effettuata da un gruppo di lavoro composto dal Coordinatore del servizio (o suo delegato), dal Referente interno del C.D.D. e da un rappresentante degli Operatori del Centro. Gli esiti dell’analisi sono restituiti ai familiari degli utenti e all’Amministrazione Comunale. A. Nel complesso, quanto si ritiene soddisfatto del servizio di cui usufruisce?

Per nulla soddisfatto

scarso insufficiente sufficiente

buono distinto ottimo Molto soddisfatto

B. In riferimento al servizio offerto, Le chiediamo di esprimere il suo livello di soddisfazione per ciascuna delle caratteristiche di seguito elencate.

Cortesia del personale

Per nulla soddisfatto

scarso insufficiente sufficiente

buono distinto ottimo Molto soddisfatto

Professionalità del personale, ovvero capacità di fare il proprio lavoro

Per nulla soddisfatto

scarso insufficiente sufficiente

buono distinto ottimo Molto soddisfatto

Pulizia e ordine della struttura

Per nulla soddisfatto

scarso insufficiente sufficiente

buono distinto ottimo Molto soddisfatto

Servizio mensa

Per nulla soddisfatto

scarso insufficiente sufficiente

buono distinto ottimo Molto soddisfatto

Servizio trasporti

Per nulla soddisfatto

scarso insufficiente sufficiente

buono distinto ottimo Molto soddisfatto

37

Prontezza di risposta ai bisogni degli utenti

Per nulla soddisfatto

scarso insufficiente sufficiente

buono distinto ottimo Molto soddisfatto

Qualità delle attività interne (attività ludiche, laboratori, ecc.)

Per nulla soddisfatto

scarso insufficiente sufficiente

buono distinto ottimo Molto soddisfatto

Qualità delle attività esterne (es. uscite, gite, collaborazioni con associazioni, rapporti con altre strutture, ecc.)

Per nulla soddisfatto

scarso insufficiente sufficiente

buono distinto ottimo Molto soddisfatto

Coinvolgimento delle famiglie

Per nulla soddisfatto

scarso insufficiente sufficiente

buono distinto ottimo Molto soddisfatto

Comunicazioni con i familiari

Per nulla soddisfatto

scarso insufficiente sufficiente

buono distinto ottimo Molto soddisfatto

C. Osservazioni:

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ALLEGATO 2 B

Le schede di valutazione della soddisfazione degli operatori del C.D.D.

Lo strumento indica una serie di parametri che misurano il livello di soddisfazione di chi lavora nel C.D.D. Esso costituisce un altro strumento, accanto a quello precedente, per migliorare il servizio. La scheda di valutazione viene distribuita agli operatori che lavorano al Centro almeno una volta all’anno. L’analisi complessiva dei dati raccolti viene effettuata da un gruppo di lavoro composto dal Coordinatore del servizio (o suo delegato), dal Referente interno del C.D.D. e da un rappresentante degli Operatori del Centro. Gli esiti dell’analisi sono restituiti agli operatori e all’Amministrazione Comunale. A. Nel complesso, quanto si ritiene soddisfatto del servizio in cui lavora?

Per nulla soddisfatto

scarso insufficiente sufficiente

buono distinto ottimo Molto soddisfatto

B. In riferimento al servizio offerto, Le chiediamo di esprimere il suo livello di soddisfazione per ciascuna delle caratteristiche di seguito elencate.

Programmi di formazione del personale

Per nulla soddisfatto

scarso insufficiente sufficiente

buono distinto ottimo Molto soddisfatto

Efficienza organizzativa del C.D.D.

Per nulla soddisfatto

scarso insufficiente sufficiente

buono distinto ottimo Molto soddisfatto

Raggiungimento degli obiettivi da parte del C.D.D.

Per nulla soddisfatto

scarso insufficiente sufficiente

buono distinto ottimo Molto soddisfatto

Disponibilità delle risorse strumentali (attrezzature, automezzi, strumentazioni varie).

Per nulla soddisfatto

scarso insufficiente sufficiente

buono distinto ottimo Molto soddisfatto

Innovazione del C.D.D.

Per nulla soddisfatto

scarso insufficiente sufficiente

buono distinto ottimo Molto soddisfatto

Clima di collaborazione nel C.D.D.

Per nulla soddisfatto

scarso insufficiente sufficiente

buono distinto ottimo Molto soddisfatto

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Valorizzazione del contributo individuale

Per nulla soddisfatto

scarso insufficiente sufficiente

buono distinto ottimo Molto soddisfatto

Pulizia della struttura

Per nulla soddisfatto

scarso insufficiente sufficiente

buono distinto ottimo Molto soddisfatto

Qualità della collaborazione con le famiglie

Per nulla soddisfatto

scarso insufficiente sufficiente

buono distinto ottimo Molto soddisfatto

C. Osservazioni:

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ALLEGATO 3 Modulo per la rilevazione dei Problemi e dei Reclami.

Con l’obiettivo di migliorare la qualità dei servizi offerti, di recepire i problemi del cliente/utente e di rilevare le non conformità agli standard previsti dal sistema qualità adottato dall’Amministrazione Comunale, qualora avesse delle rimostranze o delle lamentele, La invitiamo a compilare questo modulo affinché si possa intervenire per eliminare il problema e attivare delle azioni correttive al fine di impedire il ripetersi del disservizio. Il modulo dovrà essere consegnato al Referente del C.D.D., e.p. Pierluigi Rota, durante l’orario di apertura del Centro. Nome: Indirizzo: Telefono:

Cell:

Problema o reclamo rilevato:

Data:

Firma:

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ALLEGATO 4

SERVIZIO SOCIALE DI BASE ASSISTENTI SOCIALI TELEFONO FAX

A.S. Castellana Enza Minori Tel. 035/399899

A.S. Berardi Sonia Minori Tel. 035/399839 Circoscrizione 1 (Centro, Pignolo, S. Leonardo, Borgo Palazzo) Via S. Lazzaro, 3 [email protected] A.S. Valsecchi

Antonella Adulti/anziani Tel. 035/399819

fax 035/

399844

A.S. Santini Angela Minori Tel. 035/4326827

A.S. Colombo Nicoletta Minori Tel. 035/259570

Circoscrizione 2 (Longuelo, Loreto, S. Lucia,S.Paolo) Largo Roentgen,3 [email protected] A.S. Manzoni

Annamaria Adulti/anziani Tel. 035/261669

fax 035/

4326828

A.S. Berardi Sonia Minori Tel. 035/217390 Circoscrizione 3 (Città Alta, Colli) Via S. Agata, 23 [email protected] A.S. Moroni Cinzia Adulti/anziani Tel. 035/217390

fax 035/

3831468

Dr.ssa Signorelli Marina Minori Tel. 035/4227353

A.S. Rinaldi Carla Minori Tel. 035/4227354

Circoscrizione 4 (Monterosso, Valtesse, Valverde, S. Colombano, Conca Fiorita) Piazzale Goisis, 6 [email protected] A.S. Rapis Maria

Teresa Adulti/anziani Tel. 035/222165

fax 035/

4227362

A.S. Daldos Desirè Minori Tel. 035/344385 Circoscrizione 5 (Borgo S.Caterina, Redona) Via Tito Legrenzi, 31 [email protected]

A.S. Trussardi Cristina Adulti/anziani Tel. 035/345064

fax 035/

4175917

A.S. Dr.ssa De Micco Arienna Minori Tel. 035/313164

A.S. Scotti Elena Adulti/anziani Tel. 035/4592451

A.S. Viscilio Laura Minori Tel. 035/318002

Circoscrizione 6 (Malpensata, Campagnola, Boccaleone) Via Mozart,4 [email protected]

Dr.ssa Piccioli Anna Adulti/anziani Tel. 035/4247561

fax 035/

336504

A. S. Licini Antonella Minori Tel. 035/3842440

Dr.ssa Riccardi Emanuela Minori Tel. 035/319323

Dr.ssa Marzano Anna Minori Tel. 035/311259

Dr.ssa Favara Valentina Adulti/anziani Tel. 035/3842441

Circoscrizione 7 (Carnovali,Colognola,Villaggio degli Sposi, Grumello al Piano, S. Tomaso) Via Rampinelli, 4 [email protected]

Dr.ssa Mazzara Giacoma Adulti/anziani Tel. 035/336281

fax 035/

336280

Orario di ricevimento: lunedì dalle 14,30 alle 17,00 mercoledì dalle 9,00 alle 12,00

Dr.ssa Foriglio Maria Grazia A.S. Pezzella Stefania

Servizio Migrazioni Via Borgo Palazzo , 23/B [email protected] Dr.ssa Sperandio

Katia

Minori Adulti Anziani

Tel. 035/399497 fax

035/ 399487

Orario di ricevimento: su appuntamento, dopo essersi rivolti allo Sportello Unico per l'Accoglienza del Servizio Migrazioni, aperto dal lunedì al sabato dalle 9,00 alle 13,00.

42

INDICE DELLA CARTA DEI SERVIZI La Carta dei Servizi del Centro Diurno Disabili: Principi ispiratori e riferimenti di fondo

p. 4

1. Il Centro Diurno Disabili del Comune di Bergamo

p. 6

1.1. La storia p. 6 1.2. Il Progetto del servizio p. 7 1.2.1. Gli obiettivi p. 7 1.2.2. I destinatari p. 8 1.2.3. Il Progetto annuale del servizio p. 8 1.2.4. Le strategie operative p. 9 1.2.5. Gli strumenti della progettazione p. 10 1.2.6. Gli indicatori e gli standard di qualità p. 12 1.3. L’organizzazione generale del servizio p. 13 1.3.1. La struttura, gli spazi e i mezzi di trasporto p. 13 1.3.2. Il personale p. 13 1.3.3. Il funzionamento p. 14 1.3.4. La frequenza Part-Time p. 14 1.3.5. Il Progetto Ponte p. 15 1.3.6. La mensa, il trasporto e le pulizie p. 15 1.3.7. Le visite guidate alla struttura p. 15 1.4. I riferimenti per l’utenza p. 16 1.4.1. I riferimenti organizzativi p. 16 1.4.2. I costi e le prestazioni p. 16 2. Le proposte del Centro Diurno Disabili

p. 17

2.1. Le Attività p. 19 2.1.1. Le attività con indirizzo motorio e psicomotorio p. 19 2.1.2. Le attività con indirizzo occupazionale, costruttivo e manipolativo p. 19 2.1.3. Le attività socio-occupazionali p. 20 2.1.4. Le attività di socializzazione p. 20 2.1.5. Le attività espressive p. 21 2.1.6. Le attività per l’autonomia personale p. 21 2.1.7. Le attività socio-assistenziali p. 21 2.1.8. L’attività di escursionismo con il C.A.I. (Club Alpino Italiano) p. 22 2.1.9. L’attività di riabilitazione p. 22 2.1.10. L’attività di “Animazione Musicale” p. 23 2.1.11. L’attività del “Giornale Impavido” p. 23 2.1.12. L’attività di “Teatro” p. 24 2.2. Il Soggiorno Vacanza p. 25 3. Modalità di accesso, consultazione e partecipazione dell’utenza

p. 26

3.1. Le modalità di accesso, di accoglienza, di presa in carico e di dimissione dal servizio

p. 26

3.2. La partecipazione alle diverse progettualità: p. 26 3.2.1. I rapporti con le famiglie p. 26 3.2.2. L’Associazione Genitori Presolana Acca - onlus p. 27 3.3. La procedura per i reclami e le modalità di accesso agli atti pubblici e alle informazioni

p. 28

3.4. La verifica della qualità degli interventi e la valutazione della soddisfazione degli utenti

p. 29

3.5. La Commissione consultiva mista a tutela dell’utenza p. 30

43

ALLEGATI

- Modulo per l’accesso (allegato 1) p. 34

- Questionario per la customer satisfaction per l’utenza (allegato 2A) p. 36

- Questionari per la customer satisfaction per gli operatori (allegato 2B) p. 38

- Modulo per reclami (allegato 3) p. 40

- Elenco delle Assistenti Sociali e delle Circoscrizioni (allegato 4) p. 41