Carlos Castaneda -10- Tensegrità i sette movimenti magici degli sciamani dell'antico messico

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..Lu parola Tinsegritad una definizione moltoaccurata perche nasce dall'unione di due termini,tensione e integritq che connotano le due forze trainantidei passi magici..." Cosi Carlos Castaneda - unadelle figure piu enigmatiche del nostro tempo - mettea fuoco il tema del suo libro, ciod un antico ritodegli sciamani messicani basato sui movimenti delcorpo considerati magici, in quanto, se eseguiticon intento, stimolano I' energia aitale ridistribuendolanell'organismo e aumentando le capacitd psichiche."Stai semplicemente awertendo I'arrivo del silenziointeriore, ora che il tuo dialogo interiore e stato ridottoal minimo. LIn nuovo flusso di cose ha cominciatoa entrare nel tuo campo di percezione...>> Per la primavolta Castaneda svela questo complesso di tecnichemagiche, proponendo ai "profani" 486 eserciziillustrati. Un libro di fede e di speranza per chi nonteme di confrontarsi con una cultura profondamentediversa dalla nostra.

Carlos Castaneda (1925-l99tl), scrittore ed etnologo

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A questo proposito devo chiarire un punto molto importante:a don Juan Matus non E mai interessato insegnare la sua cono-scenza, ma solo ed esclusivamente perpetuare il suo lignaggio' Gli

altri tre discepoli e io eravamo i mezzi, scelti direttamente dallospirito (almeno secondo lui, che riteneva di non aver svolto un

ruolo attivo in merito) e che avrebbero assicurato tale perpetuiti.Di conseguenza, si impegnb nel compito titanico di insegnarmituno cib che sapeva sulla stregoneria o sciamanesimo, e sullo svi-

luppo del suo lignaggio'Durante il mio addestramento si rese conto che la mia confi-

gurazione energetica era molto diversa dalla sua, e cib poteva voler

dire solo la fine del suo lignaggio. Gli dissi che non mi andavaper nulla a genio la sua interpretazione dell'eventuale differenzainvisibile che esisteva tra noi. II fatto di essere I'ultimo del suo

lignaggio era per me un fardello insostenibile e non capivo nem-meno i ragionamenti che I'avevano Portato a tale conclusione'

"Gli stregoni dell'antico Messico credevano che la scelta, cosi

come la vedono gli esseri umani, fosse la condizione primaria del

mondo cognitivo dell'uomo, e che fosse solo un'interpretazionebenevola di qualcosa che si scopre quando la consapevolezza s\

awentura al di l) dei limiti protetti del nostro mondo, un'inter-pretazione benevola di acquiescenza. Gli esseri umani si trovanoin balia di forze che li tirano da tutte le parti. L'ane degli strego-ni non sta nello scegliere, quanto nell'essere abbastanza sottili da

acconsentire."(Anche se danno I'impressione di non fare altro che prendere

decisioni, in realD gli stregoni non ne prendono mai' Io non ho

deciso di sceglierti, e nemmeno che saresti stato cosi come sei'poich6 non ho avuto la possibilia di stabilire a chi avrei imparti-to la mia conoscenza, ho dovuto accettare chiunque lo spirito mi

offrisse. Quella persona eri tu, anche se dal punto di visu ener-getico eri capace solo di finire, e non di continuare'"

DonJuan dichiarb che la fine del suo lignaggio non aveva nien-te a che fare con lui o i suoi sforzi, o con il suo successo o falli-

niento in qualitd di stregone alla ricerca della libenh totale: era<lrralcosa che aveva a che fare con una sceln esercitata al di ldtlrl livello umano, non da esseri o entita, ma dalle forze imper-sonali dell'universo.

Alla fine riuscii ad accettare quello che donJuan definiva il miorlcstino. Tale accettazione mi pose davanti un'altra questione cheItri defini come cbiudere la porta quando te ne uai: cioE volevatlire assumersi la responsabiliti di decidere che cosa fare con tut-ttr queilo che mi aveva insegnato, realizzando in maniera impec-t:rbile la mia decisione. Prima di tutto, posi a me stesso la doman-tla cruciaie di come utilizzare i passi magici, la pane della cono-s( cnza di don Juan piir intrisa di pragmatismo e funzione. Alla finerlccisi di usarli e insegnarli a mia volta a chiunque volesse impa-rrrrli. Naturalmente, Ia mia decisione di porre fine alla segtetezz, he li aveva avvolti per un periodo di tempo indefinito fu il corol-lrrrio della mia completa convinzione che io rappresenti dawerol;r fine del lignaggio di don Juan. L'idea di portare con me segre-tr che non mi appartenevano divenne per me inconcepibile: poi-t lrd non avevo alcuna intenzione di awolgere i passi magici inun manto di segretezza, decisi di porre fine a tale condizione.

Da quel momento in poi mi sforzai di elaborare una manife-\tezione pit generica per ciascun passo magico, rendendolo adat-to a chiunque. Questa decisione mi portd a una configurazionetli forme leggermente modificate di ognuno di tali passi. Ho chia-rrrato questa nuova configurazione Tensqriti, un termine che appar-tiene all'architettura e significa: "la proprieti della struttura mura-ria che combina componenti di tensione continua insieme a com-I)onenti di compressione discontinua in rnaniera che ciascuno dicssi agisca con la massima efficacia ed economia".

Per spiegare cosa sono i passi magici degli stregoni che visse-ro nell'antico Messico, vorrei chiarire che per don Juan il termi-ne "antico" si riferisce a un periodo che risale a piir di diecimila;rnni fa, un numero che sernbra incongruo se esaminato dal pun-to di vista degli schemi di classificazione dei moderni studiosi.

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Quando f'eci notare a don Juan la discrepanza tra la sua valuta-zione e un'altra che io ritenevo invece pii realistica, egli rimaseinamovibile: era infatti convinto che gli esseri umani vissuti nelNuovo Mondo diecimila anni fa si preoccupassero profondamen-te per questioni legate all'universo e alla percezione che l'uomomoderno non immagina nemmeno.

Nonostante la diversith delle nostre interpretazioni cronologi-che, non posso negare I'efficacia dei passi magici, e mi sento obbli-gato a illustrarli nello stesso modo in cui mi sono stati presenta-ti. L'immediatezza dell'effetto che tali hanno avuto su di meha profondamente influenzato il mio modo di affrontarli. In que-sto libro ho raccolto una riflessione intima riguardante la loroinfluenza.

PA$$I ]I|AGICI

a prima volta che don Juan mi padd a lungo dei passi magi-ci fu quando fece un commento poco favorevole sul mio peso."Sei decisamente troppo in carne", esclamd, squadrandomi da

capo a piedi e scuotendo il capo con disapprovazione. "Ti man-ca poco per poter essere definito grasso. Cominci a mostrare i pri-mi segni di tensione e stanchezza: come tutti gli altri membri del-la tua razza, hai un inizio di deposito di grasso sul collo, al paridei tori. ii arrivato per te il momento di prendere sul serio unadelle pii grandi scoperte degli stregoni: i passi magici."

"Ma di quali passi magici stai parlando?" gli chiesi. "Non mi haimai accennato a niente di simile e, ammesso che tu I'abbia fano,dev'essere stato un riferimento cosi vago che non riesco proprioa ricordarmelo."

"Te ne ho parlato molto in passato, e tu ne conosci gi) molti",ribatt6 lui. "E da quando ci siamo incontrati che te li insegnol"

Per quanto ne sapevo io, non era affatto vero, e protestai quin-di con una certa veemenza.

"Non difendere con tanta passione il tuo splendido s6", mi pre-se in giro, facendo con le sopracciglia un gesto ridicolo che avreb-be dovuto esprimere le sue scuse. "Volevo semplicemente dire chetu imiti tutto cid che faccio, e di conseguenza io ho approfittatodi questa tua capaciti di imitare. Fin dall'inizio ti ho mostrato alcu-ni passi magici, e tu hai sempre pensato che io mi stessi diver-tendo a far schioccare le giunture del mio corpo. Mi piace pro-

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dinarie, perch6 i movimenti che scoprirono non vennero mairivelati nello stesso modo agli sciamani moderni che avevanoaccesso alla consapeuolezza intensa. Forse cid avveniva perchegli sciamani moderni avevano imparato i movimenti di primamano, in un modo o nell'altro, dai loro predecessori, o forseperch6 gli stregoni clei tempi antichi possedevano una maggio-re massA energetica.

'Che significa questa storia della n'r66sa energetica?" chiesi a donJuan. "Vuoi forse dire che erano fisicamente piD grandi?"

"Non credo, ma posso dirti che dal punto di vista energeticoapparivano agli occhi del veggente come una forma allungata, esi autodefinivano uoua lurninose. In tutta la mia vita non ho maiztisto un solo uouo luminoso, ma sempre e solo palle lurninose.Questo mi fa pensare che una generazione dopo I'altra l'uomoabbia perso parte della sua mtssa energetica."

I)on Juan mi spiegb che un veggente vede l'universo come uninsieme composto da un numero infinito di campi di energia, chegli appaiono come filamenti luminosi che si diramano in ogni dire-zkrne e attraversano le palle luminose, cioE gli esseri umani. Si pubpresumere che se un tempo gli uomini erano forme allungate simi-li alle uova, erano anche molto pit alti di una palla. Di conseguenza,i campi di energia che sfioravano gli uomini alla sommiD dell'uovoluminoso non li toccano piir ora che sono palle luminose. DonJuanriteneva inoltre che tale fatto fosse da spiegare con una perdita dimassa eneryietica che sembrava essere stata cruciale per cib che riguar-dava il recupero del tesoro nascosto costituito dai passi magici.

"Per quale motivo gli antichi sciamani li hanno chiamati passimagici?" gli domandai un giorno.

"Non si tratta semplicemente di un nome: lo sono dawero!Producono un effetto che non pub essere spiegato in base ai nor-mali criteri della vita di tutti i giorni. Questi movimenti non sonoesercizi fisici o semplici posture del corpo, ma veri e propri ten-tativi di raggiungere una condizione ottimale."

"La magia dei movimenti", confermd, "E data dal sottile cam-

l)iamento vissuto dai praticanti mentre li eseguono. ii una qualit)t'ffimera che il movimento porta alle loro condizioni fisiche e men-trrli, una specie di luccicchio o luce nello sguardo. Questo sottilet rrrnbiamento E il toccct dello spirito: d come se, attraverso i movi-rnenti, i praticanti potessero ristabilire un legame inutilizzato conlt forza vitale che li sostiene."

Un altro motivo per cui vengono definiti magici d che eseguendoligli sciamani vengono portati a livello percettivo in altri stati del-I'cssere, nei quali percepiscono il mondo in maniera indescrivi-l r i le.

"Grazie a questa qualit), a questa magia, i passi devono esse-rt'eseguiti non come esercizio, ma come un modo di riconosce-rc il potere", dichiard don Juan.

"Ma possono essere considerati come movimenti fisici, anchesc finora non l'ha ancora fatto nessuno?" gli chiesi.

"Puoi eseguidi nella maniera che preferisci. Essi ampliano la con-stpevolezza, in qualunque modo tu li consideri. La cosa piii intel-ligente da farsi d prenderli per quelio che sono, ciod passi magi-t i che se vengono eseguiti permettono ai praticanti di lasciar cade-rc la maschera della socializzazione."

"Che cos'd la maschera della socializzazione?""ii la maschera che tutti noi difendiamo, e per la quale moria-

r.no", mi spiegd. "Quella che acquisiamo al mondo, che ci impe-disce di utillzzare tutto il nostro potenziale e che ci fa credere dicssere immortali. L'intento di migliaia di stregoni permea questirnovimenti. Eseguirli anche in maniera casuale ferma la mente."

"Cosa vuol dire che fermano la mente?" chiesi."Noi riconosciamo e identifichiamo", disse, "tutto cio che fac-

ciamo al mondo convertendolo in linee di similariti, che sono lineecli oggetti che vengono allineati insieme per uno scopo preciso.[)er esempio, se io ti dico 'forchetta', questa parola ti fa subito veni-re in mente il concetto di cucchiaio, coltello, tovaglia, tovagliolo,piatto, tazzin e piattino, bicchiere di vino, chili con carne, ban-chetto, compleanno, festa. Potresti senz'altro andare avanti, maga-

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ri all'infinito, nominando cose raggruppate insieme per un moti-vo ben definito. Tuno cib che facciamo d collegato in questo modo.Gli stregoni uedono che tutte queste linee di affiniD, intese comelinee di cose unite per una data motivazione, sono associate aIIaconvinzione tipica dell'uomo che queste stesse cose siano immu-tabili ed eterne, come la parola di Dio."

"Non capisco per quale motivo tu debba tirare in ballo la paro-Ia di Dio in questo frangente: che cosa c'entra con quello che mistai spiegando?"

"Tutto!" esclamb donJuan. "sembra che nella nostra mente I'in-tero universo sia come la parola di Dio, assoluto e immutabile. iiquesto il modo in cui ci comportiamo. Nel profondo della nostramente c'€ un congegno di controllo che non ci permette di fer-marci a considerare che la parola di Dio, cosi come la accettiamoe crediamo, appartiene a un mondo ormai morto. Un mondo vivod invece in flusso continuo. si muove, cambia e si rovescia."

"La ragione piU astratta per cui i passi degli stregoni del miolignaggio sono magici E che mettendoli in pratica il corpo dei prati-canti si rende conto che ogni cosa, invece di essere una catenaininterrotta di oggetti che possiedono una certa affiniD l'uno conI'altro, d invece una corrente. E se tutto nell'universo d un flusscl,una corrente, d chiaro che pub essere fermato, erigendo magariuna diga che lo devi o interrompa del tutto."

In una specifica occasione don Juan mi spiegd l'effetto gene-rale che la pratica dei passi magici aveva sugli stregoni del suolignaggio, e lo mise in relazione con cid che sarei-rlre accaduto aimoderni praticanti.

"Gli stregoni del mio lignaggio", raccontb. "ritna-sero sconvoltiquando si accorsero che I 'esecuzione dei ioro passi magici inter-rompeva il flusso normalmente ininterrotto delie ilose. Crearonouna serie di metafore per clescrivere questo biocclr c, proprio cer-cando di spiegarlo e prenderlo nella giusta cr>r:siderazione. fini-rono per fare una gran cctnfusione: si lasciarontl iniatti intrappo-lare dal rito e dalla cerimonia, e si misero a recitare l'atto di fer-

rnare il flusso delle cose. Erano infatti convinti che se determina-te cerimonie e rituali si fossero concentrati su un aspetto specifi-co dei loro passi magici, questi stessi passi avrebbero portato risul-tato specifici. Ben presto il numero e la complessiti di riti e litur-gie superd quello dei passi magici.

"E molto importante", continub, "concentrare I'attenzione dei prati-r:anti su alcuni aspetti definiti dei passi magici; tale fissazione devecssere lieve, divertita, priva di qualunque morbosit) e severiti.Ilisognerebbe infatti agire per il puro piacere di fado, senza aspet-tarsi nulla in cambio."

NIi fece poi I'esempio di uno dei suoi compagni,'uho-stregonerli nome Silvio Manuel, che si divertiva ad adattare i passi magi-t'i degli stregoni dei tempi antichi ai passi della danza moderna;clon Juan me lo descrisse come un superbo acrobata e ballerino<:he danzava i passi magici.

"Il nagual Elias Ulloa fu il piir grande innovatore del mio lignag-gio", don Juan riprese. "Fu lui a eliminare tutti i rituali, e a prati-care i passi magici esclusivamente per lo scopo per cui venivanousati in origine, e cioE per ridistribuire I'energia."

'11 nagual Julian Osorio, che venne dopo di lui, diede il colpodi grazia al rituale. Poich6 era un attore che si era guadagnato dav'ivere recitando in teatro, attribuiva enorme importanza a quelloche gli stregoni chiamavano il teatro sciamanico, che lui defini-v'a il teatro dell'infinito, facendovi confluire tutti i passi magici che;rveva a disposizione. Ogni movimento dei suoi personaggi eraintriso di passi magici, e inoltre trasformd il teatro in un nuovostrumento per insegnarli. Il nagual Julian, I'aftore dell'infinito, eSilvio Manuel, 1l danzatore dell'infinito, riuscirono insieme a distrug-gere I'intera sovrastruttura. LJna nuova epoca si affacciava all'o-rizzonte... I'era della pura e semplice ridistribuzionel"

In base alla spiegazione di don Juan sulla ridistribuzione, glicsseri umani, percepiti come conglomerati di campi energetici, sonounitd energetiche saldate che hanno confini ben definiti che nonpermettono all'energia di entrare o uscire. Di conseguenza,L'energia

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to teoretico che sembra essere la spiegazione pir) ragionevole delfatto per cui gli astri non volano via, guidati dalla loro velocit) dirotazione.

Secondo don Juan, gli antichi stregoni sapevano che gli esseriumani, considerati come conglomerati di campi energetici, sonotenuti insieme non da legamenti o strutture energetiche, ma dauna sorta di vibrazione che rende ogni cosa al tempo stessa vivae al proprio posto. Don Juan mi spiegd che grazie alla loro pra-tica e alla loro decisione gli stregoni divennero capaci di gestirequella forza vlbratoria, dopo esserne divenuti consapevoli. La loroesperienza nel trattare con essa divenne cosi straordinaria che leIoro azioni vennero trasformate in leggende, ciod awenimenti mito-logici che esistevano solo in qualiti di favole. Per esempio, unadelle storie che don Juan mi raccontb sugli antichi stregoni erache erano capaci di dissolvere la loro massa fisica ponendo sem-plicemente la loro piena consapevolezza e l'intento su tale forza.

Don Juan affermd che sebbene fossero letteralmente capaci diinfilarsi attraverso la cruna di un ago se lo ritenevano necessario,non erano mai soddisfatti del risultato del dissolvimento della lorornassa. Tale scontento era dovuto al fatto che quando la loro mas-sa veniva dissolta, la loro capacith di agire svaniva, e loro non pote-vano fare altro che assistere ad awenirnenti a cui non potevanopartecipare. La frustrazione che ne derivava, nata dall'incapacithdi agire, secondo donJuan diventava una pecca che li faceva dan-nare: I'ossessione di scoprire la natura di quella forza vtbratoriaera aninrata dalla concretezza che li caratterizzava e che facevadesiderare loro di trattenere e controllare tale forza. Provavano ilforte desiderio di colpire pur trovandosi nella condizione di fan-tasmi privi di massa e, a detta di don Juan. un risultato del gene-re era irraggiungibile.

I praticanti del giorno d'oggi, eredi culturali degli stregoni del-I'antichit), dopo aver scoperto che non d possibile essere concretie utilitaristi in rapporto a quella forzavibratoria, hanno optato perl'unica alternativa razionale: diventare consapevoli della forza sen-

z.r :rlcun altro scopo che I'eleganza e 1l benessere portati da taler t tt l()SC€1122.

''L'unico momento ammissibile in cui gli stregoni moderni usa-rrrr il potere di questa forzavibratoria agglutinante d quando bru-, r;rno dall'intemo e ciod quando arivaper loro il momento di lascia-r(' (luesto mondo", mi spiegir una volta don Juan. "Per gli scia-rnuni d semplicissimo concentrare la loro consapevolezza assolu-t,i r totale sulla forza agglomerante con f intento di ardere, ed ecco,lrc subito spariscono, simili a un soffio d'aria."

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TIN$IGRITA

ensegrita d la versione moderna dei passi magici degli scia-mani dell'antico Messico. La parola Tensegrita d una defini-zione molto accurata perch€ nasce dall'unione di due termi-

ni, tensione e integitd, che connotano le due forze trainanti deipassi magici. L'attivita cre ta dalla contrazione e dal rilassamentodei tendini e dei muscoli del corpo EIa tensione.L'integrita d inve-ce l'atto di considerare il corpo come un'unid perfetta, completae integra.

Tensegritir viene insegnata come un sistema di movimenti per-ch€ E I'unico modo in cui I'argomento vasto e misterioso dei pas-si magici pud essere affrontato in un'ottica moderna. Le personeche mettono ora in pntica Tensegrit) non sono praticanti in cer-ca delle alternative sciamaniche che comportano una disciplinarigorosa, sforzo e impegno. Di conseguenza, I'enfasi dei passi magi-ci deve essere posta sul loro valore in qualid di movimenti, e sututte le conseguenze che tali movimenti comportano.

Don Juan Matus aveva spiegato che il desiderio primario deglistregoni del suo lignaggio che vivevano nell'antico Messico eraquello di saturarsi con i movimenti. Essi organizzarono i gesti ele posture che riuscivano a ricordarsi in vari gruppi; credevanoche piir lungo era ciascun gruppo, maggiore era il sucl effeno disaturazione, e pit grande era anche lo sforzo che dovevano com-piere i praticanti per tenerlo a ITIente.

Dopo aver organizzato i passi magici in lunghi gruppi e averli

cseguiti in sequenza, gli sciamani del lignaggio di don Juan riten-rrt'ro che questo criterio di saturazione avesse adempiuto il suost ()po, e lo lasciarono perdere. Da quel momento in poi, ricer-t:rrono invece l'opposto e ciod la frammentazione dei gruppi lun-ghi in singoli frammenti, che vennero eseguiti come unid indi-lrcndenti e individuali. Il modo in cui don Juan Matus insegnd ilxrssi magici ai suoi quattro discepoli - Taisha Abelar, Florindal)onner-Grau, Carol Tiggs e me - derivava da questa spinta allalrrrmmentazione.

L'opinione personale di don Juan era che il beneficio di met-r('re in pratica i gruppi lunghi era owio: tale pratica constrigevagli iniziati a usare la loro memoria cinetica, un fattore per lui mol-t( ) positivo nel quale gli sciamani si erano imbanuti per puro caso,,' r'he aveva il meraviglioso effetto di placare la mente, facendor ('ssare il rumore del dialogo interiore.

I)on Juan mi aveva spiegato che il modo in cui rinforziamo lan()stra percezione del mondo e la teniamo fissa a un certo livel-1,, di efficienza e funzionaliti consiste nel padare con noi stessi.

In una particolare occasione mi rivelb: "l-a razza umana mantie-rrc un determinato livello di funzionaliD ed efficienza grazie al dia-k go interiore, uno strumento fondamentale per fissare rl punto d,u-ttionestazionario nella posizione comune all'intero genere umano,t' ciod all'altezza delle scapole, a un braccio di distanza da esse."

"Ottenendo il silenzio interiore che d il contrario del dialogo inte-drsre, i praticanti possono rompere la fissazione deiloro punti d'u-,tione, acquisendo cosi una straordinaria fluidit) di percezione.,'

La pratica della Tensegrith d stata organizzata basandosi sull,e-\ccuzione dei gruppi lunghi, ai quali io ho attribuito il nome dixeie per evitare l'implicazione generica di chiamarli semplicementeqntppi, come li chiamava don Juan. Per ottenere tale sistemazio-r)c era necessario ridefinire il criterio di saturazione che aveva por-t.rt<; alla creazione dei gruppi lunghi. I praticanti di Tensegriti ebbe-r,r bisogno di anni di lavoro meticoloso e concentrato per riuni-r(' un gran numero dei gruppi disciolti.

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si magici, donJuan ha ottenuto due risultati fantastici: ha fano affio-rarc in superficie molte risorse nascoste che possedevo senza cono-scerne perb I'esistenza, come per esempio Ia capaciD di concen'trarmi e di ricordare i dettagli, e ha interrotto con dolcezza Ia mizossessione nei confronti del modo di pensare lineare.

"Stai semplicemente awertendo l'arrivo del silenzio interiore,ora che lItuo dialogo interiore d stato ridono al minimo", mi spiegbdon Juan quando chiesi spiegazioni in merito a quello che stavoprovando. "Un nuovo flusso di cose ha cominciato a entrare neltuo campo di percezione: si trovano sempre al limite della tua con-sapevolezza generale, ma tu non hai mai avuto abbastanza ener-gia per esserne deliberatamente consapevole. Non appena faitace-re il tuo dialogo interiore, altri oggetti di consapevolezza comin-ciano a riempire lo spazio rimasto vuoto.

"Il nuovo flusso di energia", continud, "che i passi magici han-no ponato ai tuoi centri di vitalitd sta rendendo pii fluido il tuopunto d'unione. Non d piir rigidamente delimitato, e tu non seipiir guidato dalle nostre paure ancestrali che ci rendono incapa-ci di compiere un solo passo in qualunque direzione. Gli strego-ni dicono che I'energia ci rende liberi e che d la veriti assoluta."

La condizione ideale dei praticanti di Tensegrit), in relazionecon i movimenti di Tensegrit), equivale allo stato ideale di un pra-ticante dello sciamanesimo in rappono all'esecuzione dei passi magi-ci: in entrambi i casi si b p;uidati dai movimenti stessi verso unculmine senza precedenti. Da quel punto in poi i praticanti diTensegriti riescono a eseguire da soli, per qualunque effetto riten-gano adatto e senza alcuna forma di addestramento da fonte ester-ne, qualunque movimento tra quelli grazie ai quali hanno raggiuntola saturazione. Saranno in grado di eseguirli con precisione e velo-cit) mentre camminano, mangiano, riposano o fanno qualcosa. per-chd avranno I'energia per fario.

L'esecuzione dei passi magici mostrati in Tensegritd non richie-de necessariamente uno spazio particolare o un orario specifico.I movimenti devono essere eseguiti lontano da correnti d'aria. Don

.luan era terrorizzato dall'effetto che una corrente d'aria pub ave-re su un corpo sudato; era fermamente convinto del fatto che non(utte le correnti d'aria sono prodotte da un abbassamento o rial-t<> della temperatura nell'atmosfera, e che alcune di loro in realthsr>no causate da conglomerati di campi di energia consolidata chesi muovono nello spazio con uno scopo ben preciso.

Egli era convinto che tali conglomerati possedessero un tipolrreciso di consapevolezza, particolarmente deleterio perch€ glicssere umani di solito non sono in grado di percepirli, e si espon-gono cosi a essi in maniera discriminata. L'effetto deleterio ditrli conglomerati di campi di energia d visibile soprattutto nellegrandi metropoli, dove tra le altre cose possono venire facilmentet onfusi con lo spostamento d'aria creato dalle auto che passa-no veloci.

Quando si eseguono i movimenti di Tensegritd, occorre tenere:r mente che, poichdl'obiettivo dei passi magici d qualcosa di sco-nosciuto all'uomo occidentale, bisognerebbe sforzarsi di mante-ncre la pratica di Tensegriti staccata dalle preoccupazioni dellavita quotidiana, evitando di mischiarla con elementi a noi gih fami-lilri, come per esempio Ia conversazione, la musica, il suono dirrna radio o la voce di un annunciatore televisivo che legge il noti-r.iario, per quanto possano essere sommessi.

L'ambiente della moderna vita urbana facilita la formazione digruppi, e in queste circostanze I'unico modo in cui Tensegriti pubcssere insegnata e realizzata nei seminari e nei laboratori d in grup-pi di praticanti. Esercitarsi in gruppo d benefico sotto molti aspet-ti e deleterio per altri: d benefico perch€ permette la creazione diun consenso di movimento e I'opportunit) di imparare con l'a-nalisi e il confronto. E deleterio perch€ favorisce la tendenza adrrppoggiarsi agli altri, oltre all'emergere oi comandi sintattici e sol-lccitazioni legate alla gerarchia.

DonJuan ritener.'a che, poichd il conrpoftantc--rit(,. Llmano d rego-llto dal linguaggio. gli uomini hanno ll-rrpar...ir,, a reagire a queiliche lui chiamava comandi sintattici, formule di apprezzamento

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o deprezzamento costruite con il linguaggio, per esempio le rispo-ste che ogni individuo fornisce o sollecita negli altri ricorrendo afrasi fatte come: Non c'E problema, E una scioccbezza, C'E da pratc-cuparsi, Potresti fare meglio, Non me la cauo a fado, Ho il sederetroppo grosso, Sono il migliore, Sono il peggiore del mondo, Potreisopportarlo, Me la cauo, Andra tutto bene, ecc. Secondo Don Juan,quello che gli stregoni hanno sempre voluto E proprio fuggire dal-le attivitd che derivano dai comandi sintattici.

In origine i passi magici venivano insegnati ed eseguiti dagli scia-mani dell'antico Messico a livello individuale e in perfetta solitu-dine, in base a un entusiasmo momentaneo o in caso di neces-sit). Don Juan li insegnb ai suoi discepoli con le stesse modalit).Per i praticanti la sfida d sempre stata quella di eseguire i passimagici alla perfezione, tenendo in mente solo la visione astrattadella loro perfetta esecuzione. In teoria, Tensegriti dovrebbe esse-re insegnata e praticata nello stesso modo; le condizioni della vitamoderna e il fatto che I'obiettivo dei passi magici e stato formu-lato per essere applicato a Lln gran numero di persone rende impe-rativo il ricorso a un nuovo approccio. Bisognerebbe praticareTensegrit) in qualunque forma risulti piir facile: in gruppo, da solio in entrambi i modi.

Nel mio caso specific6, Ia pratica di TensegriD in grossi grup-pi si E rivelata ideaie, perch€ mi ha fornito I'opportuniD unica diassistere a qualcosa che don Juan Matus e tutti gli sciamani delsuo lignaggio non hanno mai visto, e ciod l'effetto della massaumAna. Don Juan e gli stregoni del suo lignaggio, che lui ritene-va risalissero a ventisette generazioni fa, non lirrono mai in gra-do di assistere agli effetti della massa uman*i praticavano i pas-si magici da soli o in gruppi che potevano comprendere al mas-simo cinque praticanti. Per loro i passi magici erano quindi qual-cosa di altamente individualistico.

Se i praticanti di Tensegrith sono centinaia, tra loro si forma qua-si subito una corrente energetica, che uno sciamano potrebbe facil-mente uedere, e che crea in loro un senso di urgenza. E come un

\ ('nto vibratorio che sco(re, fornendo loro gli elementi primari del-lr r scopo. Io stesso ho avuto il privilegio di uedere qualcosa di mira-, oloso, e ciod il risveglio dello scopo, la base energetica dell'uo-rrr<>. Don Juan Matus lo chiamava I'intento inflessibile e mi inse-gnir che d lo strumento essenziale per tutti coloro che viaggianorrcll ' ignoto.

Quando si pratica Tensegrit), occorre tenere in considerazionerl f'atto che i movimenti devono essere eseguiti con I'idea che ill)r'neficio dei passi magici arrivi da s6, un concetto che deve esse-r(' sottolineato a tutti i costi. All'inizio d piuttosto difficile render-\i conto che TensegriD non d un normale sistema di movimentirrrirati allo sviluppo del corpo. A dire il vero lo sviluppa, ma in(luesto caso specifico si tratta di una conseguenza di un effettolriir trascendentale. Ridistribuendo l'energia non utilizzata, i pas-si magici possono condurre i praticanti a un livello di consape-t<tlez.za nell'ambito dei quali i parametri della percezione normale(' tradizionale vengono cancellati clal fatto di essere espansi. E arlrresto punto che i praticanti possono accedere a mondi inim-rrurginabil i.

"Per quale motivo dovrei aver voglia di entrare in questi mon-tli1" chiesi a donJuan quando mi descrisse questo effetto succes-sir,o ai passi magici.

''Perch6 tu sei una creatura di consapevolezza, in grado di per-t rpire, al pari di tutti noi. Gli esseri umani compiono un viaggiorli consapevolezza che d stato momentaneamente interrotto da for-ze esterne. Credimi, noi siamo creature magiche di consapevolezza.Sc non abbiamo questa convinzione, non possediamo nulla."

Continub poi a spiegarmi che dal momento in cui 1l loro uiag-,qb cli consapeuolezza e sato interrotto, gli uomini si sono ritro-vuti in una sorta di vortice e continuano a girare in tondo, e han-rro I'impressione di muoversi con la corrente mentre invece resta-no fernti.

"Devi credere alle mie parole, perch6 non sono affatto arbitra-ne", continub don Juan. "Sono invece il risultato di quanto han-

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no scoperto gli sciamani dell'antico Messico, e io stesso ho potu-to constatare: siamo tutti esseri magici!"

Mi ci sono voluti trent'anni di dura disciplina per raggiungereun livello cognitivo nel quale le affermazioni di don Juan sonoriconoscibili e la loro validid i stabilita al di h di qualunque pos-sibile dubbio. Ora so che gli uomini sono creature di consape-volezza, coinvolte in un uiaggio evolutivo di consapeuolezza, chein realGr non conoscono la propria essenza e sono colmi di incre-dibili risorse che non utilizzano mai.

SII SIRII DI TIll|$ECilTI

Le serie analizzate sono le seguenti:

L la serie per preparare l'intento;I la serie per l'Utero;{ la serie dei Cinque Argomenti: la serie W'estwood;t la separazione del corpo sinistro e del corpo destro: la serie

clel calore;i. la serie maschile;rr. la serie degli oggetti usati in concomitanza con specifici passi

rnagici.

I particolari passi magici di TensegriD che costituiscono ciascunarlt'lle sei serie si conformano a un criterio di massima efficacia. In.rltre parole, ogni passo magico d l'ingrediente preciso di una deter-nrinata formula. Questa d una riproduzione del modo in cui la lun-r1:r serie di passi nragici C stata usata in origine; ogni serie era suf-liciente per produrre da sola il rilascio della massima energia dipr-\rr possibile.

Eseguendoli occorre tenere nella giusta considerazione alcunitlettagli, in modo da realizzare i movimenti assicurando loro la mas-sima potenza:

1. tutti i passi magici delle sei serie possono essere riperuti fin-, h6 si desidera, a meno che non venga altrimenti specificato. Se

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vengono eseguiti prima con la parte sinistra del corpo, devono

essere poi ripetuti lo stesso numero di volte con quella destra. Di

regola, ogni serie inizia con il lato sinistro.

2. I piecli devono essere distaccati. a urra distanza pari all'am-

piezza delle spalle. In questo modo il peso del corpo risulta distri-

buito in maniera equilibrata. Se le gambe sono troppo scostate, I'e-

quilibrio viene a tnancare, e lo stesso accade se sono invece trop-

po vicine. Il sistema migliore per individuare la distanza ideale con-

siste nel partire da una posizione a piedi uniti (fig. 1): tenendo i

calcagni flermi. aprire leggermente le punte per fortnare una spe-

cie di lettera V (fig. 2). Spostando poi il peso alle punte stesse, i

calcagni vengono spinti all'infuori a una distanza uguale (fig' 3)'

Le punte dei piedi sono cosi parallele, e la disnnza tra i piedi

E quasi uguale a quella che separa le spalle. Pub darsi che si ren-

dano necessarie ulteriori sistemazioni per ottenere il distacco idea-

le e quincli il perfetto equilibrio del corpo.

rrr,r tenefli invece bloccati con gentilezza, senza imporre una for-z.r inut i le.

(2uesta posizione, che implica la curvatura delle ginocchia, drrrr:r mod€ffia aggiunta all'esecuzione dei passi magici, derivata dal-I rntluenza dei tempi moderni. Una figura prominente del lignag-rirr r i1 616n Juan era il nagual Luian, un marinaio cinese il cui nomerrr origine era qualcosa di simile a Lo-Ban, arrivato intorno alla

'rrt'trh del diciannovesimo secolo in Messico, dove rimase fino allalrrrc dei suoi giorni. Una delle streghe che facevano pane del grup-

1', r di discepoli di don Juan Matus andir in Oriente a studiare le.trti marziali; lo stesso don Juan raccomandava loro di imparare a,rrrroversi con una postura disciplinata sottoponendosi all'adde-,1 rirmento di tali discipline.

(ln altro argomento da prendere in considerazione per cib che

'rqr,rarda la posizione leggermente piegata delle ginocchia d chelrrrndo le gambe si spostano in avanti, come per dare un calcio,l, sinocchia non si spostano. L'intera gamba dovrebbe venire mos-.r clalla tensione dei muscoli della coscia: in questo modo i ten-lrni non rischiano mai di venire danneggiati.

+. I muscoli posteriori delle gambe devono essere tesi (fig. 6)..)ilcsto d un riSultato molto difficile da otrenere. La maggior par-

3. Durante I'esecttzione di tuni i passi magici di TensegriD, le

ginocchia cJevono essere leggermente piegate, in modo che quan-

do il soggetto guarda in basso, le rotule gli impediscono di vede-

re la punta dei piedi (figure 4 e 5), tranne che nelle occasioni spe-

cifiche in cui si richiede che le ginocchia siano serrate; tali casi

vengono indicati nella descrizione dei passi. Tenere le ginocchia

chiuse non significa sottoporre a una tensione nociva i tendini,

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te degli individui impara facilmente a tendere i muscoli antedelle gambe, ma quelli posteriori rimangono flaccidi: secondo

Juan, questa d la zona del corpo umano in cui viene immaganatz la storia personale del soggetto, e dove i sentimenti sivano come a casa, e finiscono per ristagnare. La difficolt) abiare i modelli comportamentaii pub essere attribuita proprio aflaccidiD dei muscoli posteriori delle cosce.

5. Durante l'esecuzione dei passi magici, le braccia vannote leggermente piegate aIl'altezza del gomito, e quindi mai del tto tese, quando vegono mosse per colpire, per impedire qualuque irritazione ai tendini del gomito stesso (fig.7).

H,,ni adottavano la precauzione di premere i pollici contro il bor-l, r rot€foo delle mani.

- Quando Ie mani sono chiuse a pugno, bisogna alzare il. migno-,, ' pcr evitar€ un pugno angolare (fig. 9), nel quale indice, anu-,.rrt' c migflolo scendono. Facendo invece un pugno quadratolrg l0), occorre sollevare anulare e mignolo, creando all'altezza

.:.,':..r..tt" una tensione particolare che favorisce un esrremo benes-

s Ogni volta che si rende necessario aprire le mani, bisogna far-,, ,rllargandole completamente, e il palmo deve presentarsi come,n.r superficie piatta e liscia (fg. 11). DonJuan preferiva questa postu-

',r ( ontrapposta alla tendenza stabilita, egli awertiva, all'abitudinelr l)resentare Ia mano con il palmo incavo (fig. 12): riteneva infat-

rr ( l)e quest'ultima fosse la posizione di un mendicante, mentre inve-,' t hi esegue i passi magici d un guerriero, e quindi una figura benlrvt 'rsa.

6. ll pollice dev'essere tenuto in una posizione bloccata, nel

so che viene piegato sopra il bordo della mano, senza maigere all'infuori (fig. S). Gli stregoni del lignaggio di donJuansideravano il pollice un elemento cruciale per cib che riguarda I'nergia e la funzione; alla sua base esistono punti dove I'pud stagnare, o che possono regolare il flusso dell'energia nelpo intero. Per evitare un'inutile tensione sul pollice stesso, o u

') Quando le dita vengono contratte all'a\tezz.a della seconda,t chia e piegate strettamente sopra il palmo, i tendini sulla par-superiore della mano vengono tesi al massimo, sopfattutto quel-ferita causata da un movimento brusco della mano, gli antichi

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li del pollice (fig. 13). Questa tensione crea una pressione sulso e sull'avambraccio, punti che gli stregoni del Nuovo Messiritenevano di grande importanza per la salute e il benessere.

10. In molti movimenti Tensegrit), i polsi devono esseregati in avanti o all'indietro a un angolo di circa novanta graditraendo i tendini dell'avambraccio (fig. 14). Questa operazioneessere svolta con estrema lenrezza, perch6 in genere il polsopiuttosto rigido, ed d importante che acquisti invece la flessibilinecessaria per girare il dorso della mano e ottenere un angoloI'avambraccio.

11. Un altro argomento importante legato alla pratica deTensegritd E una pratica che d stata definita I'accensione delpo, un gesto unico in cui tutti i muscoli del corpo, soprattuttodiaframma, vengono contratti contemporaneamente. I muscolilo stomaco e dell'addome subiscono una scossa, al pari diintorno alle spalle e alle scapole. Le braccia e le gambe sonotratte all'unisono con forza unanime, ma solo per un istante (

re 15 e 16). Continuando a esercitarsi, coloro che praticanoTensegrith imparano a mantenere piir a lungo questa tensione.

Accendere il corpo non ha nulla a che fare con lo stato dine tensione corporea che sembra contraddistinguere la nostraca. Quando il corpo d teso per la preoccupazione o il troppo la

BM

' r' i rnuscoli del collo sono rigidi, il corpo non b affatto acce-( ( )si come non lo ts quando i muscoli sono rilassati o si rag-

, , rrlte uno stato di tranquillita. Gli stregoni dell'antico Messico

"'n('vano che grazie ai passi magici il loro corpo fosse all'erta,'r'nr<t all'azione. DonJuan Matus ha definito questa condizione

,t, | (',tdere il corpo, spiegando che appena la tensione muscolare

,:,1;,:"t" il corpo acceso svanisce, il corpo si spegne spontanea-

I l Secondo Don Juan, il respiro e la respirazione rivestivano unar, ,rt'r'ol€ tnportanza per gli stregoni, che distinguevano la respira-,, rnc Coo la parte superiore dei polmoni, quella con la parte media-, r t' infine quella con I'addome (figure 17. 18 e l9). La respirazio-,, t lre comporta l'estensione del diaframma d. il reEiro animale, che..r l)raticavano con regolarit) per assicurarsi longeviti e salute.lkrnJuan credeva che molti problemi di salute dell'uomo moder-

,, ' si possano risolvere con la respirazione profonda; al giornoI , rggi le persone tendono ad avere la respirazione superficiale,r( ntre invece gli antichi stregoni ricorrevano ai passi magici perr:cgflZre al proprio corpo a inspirare ed espirare con la massi-

'r r nrofondit).

fi

ii

I3

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J''

Si raccomanda inoltre che i movimenti della Tensegriti chedono inspirazioni o espirazioni profonde vengano eseguitilentando il flusso in entrata o in uscita dell'aria, in modo daderle piir lunghe e intense.

Un'altra importante questione riguardante la respirazionel'ambito di Tensegriti E che durante l'esecuzione deideve rimanere normale, a meno che non sia altrimenti indicato.

13. Chi esegue i passi magici deve rendersi conto che Td essenzialmente I'interazione tra il rilassamento e la tensionemuscoli di determinati punti del corpo, allo scopo di ottenere un'splosione fisica molto importante che gli stregoni dell'anticochiamavano l'energia dei tendini, una vera e propriadei nervi e dei tendini che stanno sotto o al centro dei muscoli

Partendo dal presupposto che Tensegriti sia la tensione e ilsamento dei muscoli, l'intensith della tensione del muscolo e ilpo durante il quale rimane in tale condizione, in qualunqueso magico, dipendono dalla forza di ogni singola persona. Sicomanda che nella fase iniziale, indipendentemente dal fattoil soggetto abbia gi) acquisito o meno una certa pr^tica, lasione sia minima e il tempo sia il pii breve possibile' Quandocorpo si scalda, la tensione dovrebbe aumentare, cosi come ilpo di durata, ma sempre con rnoderazione.

t'condo don Juan Matus, in qualiD di organismi gli esseri uma-rri eseguono una splendida operazione di percezione che sfor-lunatamente d) origine a un'incomprensione, una falsa appa-

, i l ./rr: assorbono l ' influsso della pura energia presente nell 'u-.,r\( 'r 'sc) e la trasformano in dati sensoriali che interpretano in'r\( ' r un ristretto sistema che gli stregoni chiamano la forma

1,nt(orA. Questo gesto magico di interpretare I 'energia pura pro-

'(.r l ' insorgere di un equivoco, ciod della convinzione pecu-rrt 'degli esseri umani che i l loro sistema interpretativo sia I 'u-

.,r, ( ) esistente.llon Juan illustrava questo fenomeno con un esempio, dicen-

1,, r lre un albero, cosi come d conosciuto dagli esseri umani, d,n r)terpretazione e non una percezione; per stabilire la presen-

' r ,lcll'alberct gli esseri umani si accontentano di uno sguardo distrat-' t lre in realth dice loro ben poco. Il resto € un fenomeno chenr:restro ha descritto come la cbiarnata dell'intento,l'intento del-

, tllx'ro, e ciod I'interpretazione dei dati sensoriali relativi a un feno-,,r'rro specifico che gli uomini chiamano albero. L'intero mondoL,rili esseri umani e costituito da un repertorio infinito di inter-,, 'r lrzioni nell 'ambito delle quali i sensi umani ricoprono un ruo-, :t'condario. In altre parole, solo il senso della vista d coinvol-,l:il flusso di energia che arriva dall'universo, e lo fa in manie-

, ,lcl tutto superficiale.

PRtiltA $tRrt

tA $tRIt PtR PR[P[R[R[ L',ilttfilrr

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Sernpre in base agli insegnamenti di don Juan, la maggiorte dell'anivit) percettiva degli uomini d interpretativa: essiinf-atti un ripo di organismo che necessita di una dose minimapercezrone per poter creare il proprio mondo, e percepiscono qto basta per alviare il loro sistema interpretativo. L,esemoioferito da don Juan era quello legato al modo in cui noi costrumo, con l'intenzione, qualcosa di enorme e importante comeCasa Bianca, che lui definiva la sede del potere del mondo diil centro di tutti i nostri sforzi, le speranze e le paure, comeconglomerato globale degli esseri umani, in definitiva la capdel mondo civilizzato, almeno per quanto riguarda tutti glipratici. Egli dichiarava che tutto cid non E nel regno dell'e nemmeno in quello delle nostre menti, bensi nel reamel'intento, perchd dal punro di vista dell,immissione dei datisoriali, la Casa Bianca d un edificio che non possiede affattoricchezza, la finalith, lo scopo del concetto della Casa Biancapunto di vista dell'immissione delle informazionisensoriali, laBianca, come qualunque altro oggetto al mondo, viene conosca livello superficiale solo con la nostra vista. senza il coinmento di tatto. vista, olfatto e udito. L'interpretazione chealtri sensi ricaverebbero in riferimento all,edificio in cui sila Casa Bianca non avrebbe alcun significato.

La questione che don Juan poneva in qualiti di stregonelegata alla locazione della Casa Bianca: rispondendo da solosua stessa domanda, egli diceva che non d senz'altro nellaperceztone, e nemmeno nei nostri pensieri, ma nel regnociale dell'intento, dove viene nutrito con tutto cib che pubv'i legato. Creare cosi un universo totale di intento d lamagia.

Poich6 lo scopo della prima serie di Tensegrit) d la prepazione degli apprendisti all'intento, d importante rivedere talecetto, cosi com'E definito dagli stregoni. per don Juan I'il gesto tacito di colmare gli spazi vuoti lasciati dalla percezsensoriale diretra, cioi I'atto di arricchire i fenomeni visibili

'*' tll'intento di una compretezza che non esiste dal punto di vistal, ' l l :r purz perceZione.| .rtto di intendere questa completezza veniva deflnito da don

' l rr ( 'ome iI cbiamare r' intento. Tutte le sue spiegazioni rela-'. r t l l ' intento indicavano che tale atto non si trova nel regnor' l l isico' In altre parole, non fa parte delra fisicita del cerv.el-, , , cl i qualunque altro organo. per don Juan l, interrlo trascen_

!' rl nrondo che tutti noi conosciamo, d qr.ralcosa di simile a.rr,11612 energetica, un raggio di energia che si attacca a ognu_,, , t l i noi .\ ( ausa della natura estrinseca cleil'i,tento, don-fuan faceva una:',rtttzione tra i l corpo come pane della cognizione della vita quo_

',lr,rna e i l corpo come uniti energetica che non fa invece partelr t.rlc cognizione. euesta unid energetica comprende le parti invi_rlrl l i 6[9l corpo, per esempio gli organi interni e l,energia che flrri_., r' rrr essi. Secondo don Juan, d con questa parte che possiamcr

,, 'r< cpire direttamente tale energia.'\ causa del predominio della vista nel nostro modo consueto

lr 'crcepire

il mondo, gli sciamani dell,antico Messico descrive_,.rrrrr I'atto di apprendere direttamente I,energia come uedere; per,,r') percepire I'energia cosi come fluisce nell,universo significalrt' l'energia stessa adofta configurazioni specifiche e non idio-

'rrrr ratiche che si ripetono costantemente, e che tari configurazioni,!)\s()no essere percepite negri stessi termini da tutti coloro che't t l t tnO.

I c.sempio piD importante che don Juan ci ha fornito in merito' I l'r consistenza deil'energia nell'adottare specifiche configurazio-,, t'la percezione del corpo umano uistodiretnmente come ener_:r,r Come ho gii detto, gli sciamani uguali a don Juan percepi_( )no un essere umano come un conglomerato di campi di ener_:' r che fornisce l'impressione generale di una sfera di luminosita" rr definita' In questo senso l'energia viene da loro descritta comerr'r vibrazione che si condensa in unia coesive. Gri sciamani defi-': 'r ()fio l'intero universo come un insieme di configurazioni ener-

{9{8

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getiche che all'occhio che uede appaiono come filamenti oluminose che si diramano in ogni direzione senza maisi. Questo concetto d incomprensibile per la mente lineare, etiene una contraddizione innata che non pub essere risolta: inmodo queste fibre si diramano senza mai incrociarsi?

Don Juan sottolineava il fatto che gli sciamani sono in

solo di descrivere gli eventi, e che i loro termini descrittivibrano inadeguati e contraddittori a causa dei limiti posti dalla

tassi; le loro raffigurazioni sono comunque precise.

Seconclo iui, gli sciamani dell'antico Messico descrivevano I'tento come una forza perenne che permea I'intero universo,

forza consapevole di s€ al punto da reagire al riconoscimento

al comando degli sciamani. Grazie all'intento essi erano capaci

liberare non solo le capacith umane legate alla percezione, ma

tutte le possibilit) umane di agire, realizzando cosi le formulazi

pii azzardateDonJuan mi insegnb che il limite della capacit) umana di

cepire viene chiamato lt fascia dell'uomo, nel senso che esi

un limite che definisce le capacit) umane cosi come sono

nite dall'organismo umano. Questi limiti non sono queili t

zionali del pensiero normale, ma rappresentano lnvece I

della totalitd delle risorse racchiuse nell'organismo umano'secondo don Juan non vengono mai utllizzate m vengonoplicemente conservate in situ dai preconcetti riguardanti i li

umani, i quali a loro volta non hanno nulla a che fare con ilpotenziale umano.

Con la massima decisione don Juan dichiarb sempre che c

ro che vedono assistono alle formulazioni di energia che a

gno spontaneamente e non sono plasmate dall'influenza uma

dato che la percezione dell'energia cosi come scorre non E unarbitrario o idiosincratico. Di conseguenza, la percezione diformulazioni € il fattore fondamentale che libera il potenziale

no racchiuso, e che in condizioni normali non entra mai in

, rrcrgetich€, bisogna fare ricorso all'insieme totale delle capacit)rrrrrrne di percepire.

l.:r serie pef preparare I'intento si divide in quattro gruppi:I schiacciare l'energia per I'intento;J agitare I'energia per I'intento;1, raccogliere I'energia per I'intento;r. inspirare I'energia dell'intento.

co. Per poter far emergere la percezione di queste formu

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Primo gruppo

$cl|lAcclARt ril{tRGHPtRUllffflttl

onJuan mi forni alcune spiegazioni che coprivano tutte lemature di ogni gruPpo di passi magici e che stanno alladelle lunghe serie di Tensegritd'

"L'energia che d essenziale pet gestire l'intento viene

sa in continuazione dai centri vitali situati intorno al fegato,

pancreas e ai reni e si deposita alla base della sfera lumi

di cui ,b composto ognuno di noi", mi disse, illustrandomi

irnplicazioni energetiche di questo gruppo. "Inoltre, devere tenuta in costante movimento e bisogna imprimerle ditinuo una direzione. Gli stregoni del mio lignaggiovano quanto sia importante muovere in maniera controllatasistematica I'energia con le gambe e i piedi. Per loro le luncamminate, una componente inevitabile dello stile di vita c

conducevano, provocavano un eccessivo movimento

co che non sen'iva ad alcuno scopo; erano la loro nemesiI'afflusso di energia in eccesso doveva essere bilanciata dall

secuzione di specifici passi magici che svolgevano proprio

tre camminavano."Secondo donJuan, questa serie, composta da quindici passi

ci che hanno Ia funzione di muovere l'energia con i piedi e

gambe, era considerata dagli sciamani del suo lignaggio come

rrlrtl< pir) efficace di compiere I'azioneche essi definivano com-l'tt'.\sione dell'energia. Ognuno di questi passi ha la capaciti inna-t.r tli controllare la conxpressione dell'energia; se lo desiderano, gli.r1'plendisti possono ripeterli centinaia di volte, senza preoccuparsi,lr .rgitare in maniera eccessiva I'energia. Nella visione di donJuan,l('ncrgia per I'intento che viene troppo rimestata finisce per inde-l",lire ulteriormente i centri di vitaliD.

I tiilcililRt t'tiltnctA c0il | pttDll'r'r url attimo il corpo ruota sugli avam-1'rt ' i l i da sinistra a destra e da destra a.rrristra all 'unisono, in modo da acqui-.t.rrc equil ibrio. I l peso del corpo vie-rrr ' l)oi spostato sui calcagni, e i l movi-rrrt'nto rotatorio viene fatto partendo dar.rlt ' posizione, con le punte legger-nr('nte alzate da terra mentre si oscil-Lr c che toccano il terreno quando iI 'rt 'r l i raggiungono la massima inclina-/ t ( )ne.

l.c braccia sono piegate all'altezza delr.i,,nrito con le mani tese in avanti, i pal-rrrr rivolti all'interno, uno verso I'altro.Il l>raccia sono mosse da un impulso, lr(, parte dalle spalle e dalle scapole.{.)ue.sto movimento delle braccia all'u-rr\()no con le gambe, come awiene nel,rrrrminare (il braccio destro si muovelnrndo si muove Ia gamba sinistra, e

i rr cV€rSZ) provoca il coinvolgimento' ,t.r le degli arti e degli organi internil ruure 20 e 21).

lina conseguenza fisica del muove-', l'cnergia in questo modo d l'aumento

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della circolazione a livello dei piedi, delle caviglie e dellefino alla zona dei genitali. Nell'arco dei secoli gli sciamani hano usato questi movimenti per recuperare la flessibilitd degliche venivano in qualche modo feriti o danneggiati nella vitatidiana.

2. trtAclllARt L'illtRclA t0l{ TRt $clv0tlTt Dtl PltDlI piedi ruotano sui calcagni, esattamente come nel caso dei pa

si sopra citati, per tre volte; dopo una pausa che dura unistante vengono ruotati di nuovo. ii importante notare cheprimi tre passi magici di questa serie l'aspetto fondamentaleI'impegno delle braccia, che si muovono bruscamente avantiindietro.

Se la macinazione dell'energia E un'aniviD svolta in maniediscontinua, I'effetto di tali gesti aumenta. Una conseguenzaca di questo passo magico d un rapido aumento di energia qudo si tratta di scappare o fuggire dal pericolo, e in tutti i casi i

cui si richiede un intervento rapido.

3. l'tACil[Rt ['il{tRClA C0ll |Jlll $clY0tAI[ tATtRfitt Dtl PltDlEntrambi i piedi si muovono verso destra, ruotando sui calcagnsi verifica poi uno spostamento e si ruota ancora a sinistra resta

,lo sugli avampiedi. C'd infine unaterz^ oscillazione, sempre a sini-\tra, che awiene di nuovo sui calcagni (figure ZZ, 23 e Z4). La\('(luenza viene invertita ruotando sui calcagni, sugli avampiedi e.rncora sui calcagni, sempre a destra.

Questi tre passi magici provocano I'aumento della circolazioneilr tutto il corpo,

{ irt$c0tlRt l'flttRctt c0tpiltD0 tt $|J0t0 c0il | cil.cAGill(.)uesto passo magico ricorda la camminata sul luogo: il ginocchio\r rnuove velocemente verso I'alto mentre lalrrrnta dei piedi resta appoggiata a terra e il1x'so del corpo viene sostenuto dall'altra gam-lr:r Il peso corporeo oscilla avanti e indietrorrl d sostenuto dalla gamba che rimane fer-rna, mentre l'altra esegue il movimento richie-\l(). Le braccia si muovono come nei prece-rlcnti passi magici (fig. 2).

Anche le conseguenze fisiche sono simili.r quelle indicate in precedenza: dopo aver, \cguito i movimenti si registra infatti una sen-\:lzione di benessere che permea la regionerrt ' lv ica.

s l'tt$c0t[Rt t'ttttRctA cOtpiltD0 TRt y0ut tt $|J0t0 cOil t cAtcttill(.)uesto passo magico b identico al precedente, a parte il fatto cherl rnovimento di piede e ginocchio non d continuo, ma viene inter-r{)tto dopo che i calcagni toccano tre volte terra, in maniera alter-il:rta. La sequenza d infatti sinistra, destra, sinistra - pausa - destra,rrnistrz, destra - e via di seguito.

I primi cinque passi magici di quesro gruppo permertono agli'rpprendisti di acquisire rapidamente energia nei casi in cui sia neces-'',rria all'altezza dell'addome o dell'inguine, e quando hanno biso-rlno, per esempio, di correre a lungo o arrampicarsi velocemen-r( 'su rocce e alber i .

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0. Rlcc0Giltnt tlltR$lA c0ll $ tlll{lA Dtl PltDl t flnl'fi $[[lRt$lJ PtR L'll{ltRtt0 Dtttt tAl'lBt

La pianta del piede destro e quella del sinistro si muovono alter-

nativamente sulla parte interiore della gamba opposta' come se

la stessero spazzolando. E importante arctlare leggermente le gam-

be tenendo le ginocchia piegate \f ig' 26

I $Pilt$tnt l'tiltnGtfi |||0$$[ c0t{ tt cllt0cct|t[ tttt TR0l{c0(2!resto passo magico e la continuazione energetica del precedente.Il ginocchio sinistro. piegato ai massimo, viene spinto il pii in altopclssibile su per il tronco, che E leggermen[e chino in avanti. Neir]romento in cui il ginocchio d spinto verso l'alto, la punta del pie-rle d rivolta a terra (fig. 28). Lo stesso movimento viene ripetutoton la gamba destra, alternando poi destra e sinistra.

-fenendo la punta del piede rivolta verso terra si ottiene la ten-sione dei tendini delle caviglie, in modo da muovere i centri piirpiccoli dove si accumula I 'energia. Secondo gli sciamani, questicentri sono forse i piir importanti degli arti inferiori. cosi fonda-mentali che potrebbero risvegliare il resto dei centri minori gra-zie all'esecuzione di questo passo magico, che viene eseguito insie-rne al precedente per proiettare l'energia per l'intento raccolta conle ginocchia fino ai due centri vitali intorno al fegato e al pan-creas.

L CII-CIARI ilttnfll DlYll{It t DlilR0 At C0RP0Un calcio frontale sferrato dalla gamba sinistra viene seguito daun calcio posteriore dato con la destra (figure 29 e 30). Si ripe-te poi I'operazione al rovescio e il calcio frontale viene quindidato con la gamba destra. seguito da uno posteriore con la sini-stra.

Le braccia rimangono tese ai lati, perch6 questo passo magi-co coinvolge solo gli arti inferiori e assicura loro una certa fles-sibil i t). Sferrando sia i l calcio anteriore sia quello posterioreoccorre alzare i l piir possibile la gamba e in quest'ult imo casobisogna chinare leggermente in avanti i l tronco per facil i tare i lmovimento (d un modo naturale di assorbire I 'energia che vie-ne mossa con gli arti). Questo passo magico viene eseguito peraiutare l 'organismo in caso di problemi digestivi dovuti a uncambiamento di dieta e quanclo si devono percorrere grandiclistanze.

In questo passo magico (usato per favorire il rilascio della

ria dei movimenti e per facilitare I'acquisizione dei nuovi

menti), I'energia per I'intento viene forzata verso I'alto' lungo la

oarte interiore <ielle gambe, considerata dagli sciamani il luogo i

cui viene immagazzinata la memoria cinestetica'

7. t'ttloYtRt L'tlltRGlA c0tl I't Glt{0cclllAIl ginocchio della gamba sinistra viene piegato e spostato tt plu

possibile a destra, come se il soggetto volesse sferrare un colpo

laterale con il ginocchio stesso, mentre il tronco e le braccia ven-

gono gentilmente girati il piu possibile nella direzione opposta (fig'

27). La gamba sinistra viene riportata indietro in posizione eretta'

Lo stesso movimento viene eseguito con il ginocchio destro' alter-

nando avanti e indietro

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7

il. [B8[IItRt Uil ilUR0 Dt il{tn0nIl ginocchio sinistro d piegato ad angolo acuto e il piede vienealzato prima all'altezza dei fianchi e poi si allunga in avanti conla punta curvata verso I'alto, come se il soggetto volesse spinge-re via un oggetto solido (fig. 33). Non appena il piede sinistro siabbassa, quello destro viene alzato allo stesso modo e il movi-mento d ripetuto alternando i piedi.

r2. 0tIRtP[$$[Rt uitA BlRRttR[ Dt tt{tRGtlLa gamba sinistra viene sollevata Ieggermente come se il sogget-to volesse superare un ostacolo che gli sta davanti a guisa di sie-pe. La gamba compie un cerchio completo muovendosi da sini-stra a destra (fig. 3a) e, quando il piede viene posato a terra, l'al-tra gamba si alza a ripetere I'intero movimento.

r3. tttRR[Rt tJil cltct0 A |Jltl p0RI[ tfltnlttQuesto b un colpo sferrato con Ia pianta del piede. La gamba sini-stra d sollevata a circa med della coscia e il piede spinge alla destradel corpo come se il soggetto volesse colpire un oggetto solido,tusando tutta la superficie del piede (fig. 35), che viene poi spo-

t0. $0ttillRt tlltRGl[ Dltu Pllllll Dtl PltDlll ginocchio sinistro d piegato ad angolo acuto e viene sollevato

il piD possibile verso il tronco, che d chino in avanti e sfiora il

ginocchio stesso' Le braccia si abbassano e le mani afferrano come

una morsa Ia pianta del piede (fig' 31)' L'ideale sarebbe afferrare

la pianta del piede con estrema leggerezza' rilasciandolo subito

dopo. tl piede scende poi a terra mentfe le braccia e le mani si

alr nolungo la gzmbae con un gesto carico di potenza che coin-

volge le spalle e i muscoli pettorali si posizionano al livello del

pancreas e della milza (fig. 32)' Gli stessi movimenti vengono ese-

guiti con il braccio e il piede destro, sollevando le mani all'altez-

za delfegato e della cistifellea' I gesti si eseguono alternando le

due gambe.Come nel caso del precedente passo magico' chinare il busto

in avanti permette all'energia che sale dalla pianta dei piedi di tra-

sferirsi ai due centri di energia vitale che circondano il fegato e il

pancreas. Questo passo magico viene usato per aumentare la fles-

sibilit) e alleviare i problemi digestivi'

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stato a sinistra; lo stesso movimento si ripete con la gamba e ilpiede destro.

t4. R0llPtRt ||llt PtPIII Dl ttltnGltIl piede sinistro viene alzato con la punta rivolta ad angolo acu-

to verso telra e il ginocchio C proteso in avanti, piegato. Il piede

stesso scende poi a terra con un movimento controllato e cade

sul terreno come se stesse rompendo una pepita (fig' 30' Quandola punta del piede colpisce, il piede torna alla sua posizione d'o-

rigine e lo stesso movimento viene ripetuto con I'altra gamba e

l'altro piede.

t5. Rl$cllllRt YlI lt flilG0 DtIL'tlltRGllIl piede sinistro viene sollevato alcuni centrimetri da terra; tuttala gamba d spinta in avanti e spinta poi bruscamente all'indietrocon il piede che sfiora il suolo come se il soggetto volesse raschia-re via qualcosa dalla pianta del piede (tig. 37)' Il peso del cor-po d sostenuto dall'altra gamba e il tronco si china un po' in avan-ti per impegnare i muscoli dello stomaco mentre il soggetto ese-gue il passo magico. Quando il piede sinistro torna in posizioneiniziale, lo stesso movimento si ripete con il piede e la gambadestra.

Gli sciamani chiamanopassi nella natura gli ultimi cinque pas_si magici di questo gruppo: gli apprendisti possono eseguirli men_tre carnminano, svolgono le loro faccende personali e persino men_tre se ne stanno seduti a chiacchierare. La loro funzione d quelladi raccogliere energia con i piedi, usandola con le gambe nellesituazioni in cui si richiedono concentrazione e un uso pronto eimmediato della memoria.

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Secondo gruppo

AGITARI LTI{IRGIA PIR T ilTfilru

f aieci passi magici di questo gruppo sono legati alla stimolazione

I dell'energia per emanare I'intento dalle zone appena sotto il

I ginocchio, sopra la testa, intorno ai reni, il fegato e il pancreas,il plesso solare e il collo. Ognuno di essi E uno strumento che sti-mola esclusivamente l'energia legata aIl'intento che si accumulain queste aree. Gli sciamani considerano questi passi magici essen-ziali alla vita quotidiana, perch6 per loro l'esistenza d regolata dal-l'intento: si potrebbe dire che li valutano come I'uomo modernoapprezza la sua tazzina di caff6.Il motto del giorno d'oggi "Nonriesco a connettere finch6 non bevo il mio cappuccino" e quellodella scorsa generazione "Non sono del tutto sveglio finch6 nonbevo la mia tazza di java" corrispondono a "Non sono pronto anulla finch€ non ho eseguito questi passi magici".

Il secondo gruppo di questa serie inizia con l'atto che d statodefinito accendere il corpo.

t6. [GtI[Rt t'tiltRGti cOil | PttDt t Lt BRAcclIDopo aver acceso il corpo, il soggetto assume una postura leg-germente china in avanti (fig. 38). Il peso d appoggiato sulla gam-ba destra, mentre la sinistra compie un cerchio completo, sfiorandoil terreno con la punta delle dita, e atteffa sull'avampiede, davan-ti al corpo. In perfetta sincronia con la gamba, il braccio sinistrocompie un cerchio, spingendosi sopra la testa. A questo punto c'euna breve pausa della gamba e del braccio (fig.39), che traccia-

no poi altri due cerchi in succesisone, arrivando cosi a un totaledi tre (fig. 40). II ritmo di questo passo magico viene dato con-tando come segue: uno - breve pausa - uno,/uno - pausa bre-vissima; due - pausa - due/due - pausa brevissima, e via di segui-to. Gli stessi movimenti vengono eseguiti con la gamba e il brac-cio destro.

Questo passo magico stimola con i piedi I'energia sul fondo del-la palla luminosa e lo proietta con le braccia fino alla zona appe-na sopra la testa.

li. rin Ru0Tt[t ['t|'tRGn $lju.t Gl|tlltDott $|JRniltltlGli avambracci sono posti dietro il corpo, sopra la zona dei renie delle ghiandole surrenali, i gomiti sono piegati a un'angolazio-ne di novanta gradi e le mani sono serrate a pugno, a pochi cen-timentri di distanza dal corpo che non devono toccare. I pugni siabbassano con un movimento rotatorio, uno sopra I'altro, comin-ciando con il pugno sinistro che scende, seguito dal destro chescende a sua volta mentre il sinistro risale. Il tronco d leggermentechino in avanti (fi9. 41,).ll movimento viene poi ripetuto in sen-so inverso e i pugni ruotano nella direzione opposta mentre il tron-co si piega leggermente all'indietro (fig.42). piegare il corpo avan-

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ti c indictro in questo modo impegna i muscoli degli avambraccie t lc l le spal le.

Questo passo magico viene usato per fornire I'energia dell,in-tento alle ghiandole surrenali e ai reni.

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r9 tOilDtRt t' i l{tR$lA Dl DI$TRA t Dt il l{t$IRlll soggetto inspira a fondo; una lentissirna espirazione inizia men-tre l'avambraccio sinistro viene posto davanti alle spalle, con iluomito piegato a un angolo di novanta gradi. Il polso d piegatorrll'indietro, il pir) possibile ad angolo retto, con le dita che pun-rirno in avanti e il palmo della mano rivolto verso destra (fig. 4r.

Mentre il braccio mantiene questa posizione, il tronco si china(li scatto in avanti finch6 il braccio sinistro teso in avanti non rag-giunge il livello delle ginocchia. Il gomito sinistro non deve pen-tolare verso terra. ma restare invecq il piD staccato possibile dal-le ginocchia. Lalenta espirazione prosegue mentre il braccio destrocompie un giro completo sopra la testa e la mano destra va a fer-rnarsi a tre o cinque centimetri dalle dita della mano sinistra. Ilpalmo della mano destra d rivolto verso il corpo e le dita tese indi-cano il pavimento. La testa d china verso il basso, con il collo benclritto. L'espirazione finisce e in quella posizione il soggetto respi-ra a fondo. Tutti i muscoli della schiena, delle braccia e delle gam-be sono contratti mentre I'aria viene inspirata lentamente e profon-rlamente (tig.45).

Nlentre espira il soggetto si ruddrizza e il passo magico com-pleto viene cominciato di nuovo con il braccio destro.

tE. AG[ARt t',il{tRGtI ptn t t GiltlilD0tt s|Jnnil{fittIl tronco d chino in avanti, con le ginocchia che si protendono oltrela linea della punta dei piedi. Le mani sono appoggiate sulle rotu-le, con le dita abbandonate sopra. Ia mano sinistra ruota verso destra,senza alzarci dalla rotula, in modo che il gomito sporga il piD pos-sibile, allineato con il ginocchio sinisrro (fig. 4r. Al tempo sressoI'avambraccio destro, con la mano ancora posata sulla rotula, si appog-gia completamente sulla coscia destra, mentre il ginocchio destro sinddrizza, impegnando il tendine. E importante muovere solo le ginoc-chia, evitando di far oscillare la parte posteriore delle gambe.

Gli stessi movimenti vengono poi eseguiti con la gamba e il brac-cio destro (fig. 44).

Questo passo magico viene eseguito per attivare I'energia del-l'intento intorno ai reni e alle ghiandole surrenali e assicura aiprati-canti una notevole resistenza, unita a un senso di coraggio e fidu-cia in s€.

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tro, sempre con una leggera espirazione; le ginocchia sono pie-.gate.

Grazie a questo passo magico si crea al centro del corpo unalinea che separa I'energia di destra da quella di sinistra.

2t. ivv0|.ctRt t'ilttRGtI t1lT0RilO I Dt|t ctt{IRt ytlltlE una buona idea iniziare tenendo le mani una di fronte a\l'altra,in modo da mantenerle allineate, con le dita curve ad artiglio, comese il soggetto volesse afferrare con ognuna di esse il coperchio d;un barattolo grande quanto la mano stessa. La mano destra vie-ne poi piazzata sopra la zona dei pancreas e della milza, davan-ti al corpo. La mano sinistra d posta dietro il corpo, sopra Ia zonadel rene sinistro e delle ghiandole surrenali, sempre con il palmorivolto verso il corpo. Entrambi i polsi sono piegati all'indietro adangolo retto mentre il tronco gira il pii possibile verso sinistra,tenendo ferme le ginocchia. Entrambe le mani motano poi all'u-nisono in un movimento circolare, come se il soggetto volesse svi-tare il coperchio di due barattoli, uno sul pancreas e sulla cisti-fellea, l'altro sul rene sinisrro (fig. 4D.

Lo stesso movimento viene eseguito in ordine inverso, metten-do la mano sinistra davanti, all'altezza del fegato e della cistifel-lea, e il braccio destro dietro, all'a\tezza del rene destro.

Con I'aiuto di questo passo magico I'energia viene attivata suitre punti vitali pit importanti: il fegato e la cistifellea, il pancrease la milza, i reni e le ghiandole surrenali. E un passo magico indi-spensabile per coloro che devono stare in guardia; facilita unacostante consapevolezza e avmenta la sensibilia del praticante neiconfronti dell'ambiente che lo circonda.

22. ll.l,tilt0 ctRcilt0 Dt il{tRcnUn mezzo cerchio viene disegnato con la mano sinistra, parten-do da un punto davanti alla faccia. La mano si muove lentamen-te verso destra fino a raggiungere I'altezza della spalla destra (fig.50). A questo punto la mano gira e traccia il bordo interno di un

20. Pil{rrRtRr il. c0RpO c0il |Jil RIGGt0 Dt il{tRGIlIl braccio sinistro viene appoggiato sull'ombelico e il braccio destrosulla schiena, alla stessa altezza.I polsi sono piegati quasi ad ango-lo retto. con le dita che indicano il pavimento. Il palmo della manosinistra d rivolto a destra, e il palmo della destra d rivolto inve-ce a sinistra (fig. 47'). Le punte delle dita sono alzare bruscamenteper indicare avanti e indietro in una linea retta. Il colpo d tesoe le ginocchia sono piegate nell'istante in cui le dita indicano avan-ti e indietro (fig. 48). Le mani restano per un istante in questaposizione, poi i muscoli si rilassano, le gambe si raddrizzano ele braccia vengono fatte ruotare finch6 il braccio destro d davan-ti e il braccio sinistro dietro. Come all'inizio di questo passo magi-co, le punte delle dita indicano il pavimento e vengono alzatedi nuovo di scatto per indicare una linea diritta avanti e indie-

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semicerchio vicino allato sinistro delcorpo (fig. 51). La mano giraancora all'indietro (fig. 52), traccia il bordo esterno del semicer-chio (fig. 53) e torna poi nella sua posizione iniziale. Il semicer-chio completo va dal livello degli occhi, sul davanti, a quello sot-to il sedere, sulla parte posteriore del corpo. E importamte segui-re il movimento della mano con gli occhi.

Appena il semicerchio tracciato con il braccio sinistro d com-pleto, il soggetto ne disegna un altro con il braccio destro, cir-condando cosi il corpo con due semicerchi che vengono traccia-ti per stimolare l'energia e facilitarne il passaggio da sopra la testaaIIa zona delle ghiandole surrenali. Questo passo magico E unostrumento che permette di acquisire una sobrieD intensa e pro-lungata.

23. $ilil0LlRt t'fftt[ct[ iltI0Rtt0 frt c0il.OLa mano sinistra, con il palmo rivolto verso I'alto, e la mano destra,con il palmo rivolto verso il basso, sono poste davanti al corpo,all'altezza del plesso solare. La mano destra d sopra la sinistra equasi la sfiora. I gomiti sono piegati ad angolo retto. Il soggettotrae un respiro profondo e alza leggemente le braccia mentre iltronco gira il piir possibile verso sinistra senza muovere le gam-be, soprattutto le ginocchia che sono leggermente piegate per ev!tare di imporre una inutile tensione ai tendini. La testa d allinea-ta con il tronco e le spalle. Il soggetto inizia a espirare mentre i

gomiti vengono scostati con gentilezza, tenendoli alla massimadistznza possibile tra loro, e i polsi rimangono tesi (fig. 54). A que-sto punto il soggetto inspira, inizia poi a espirare quando la testasi gira gentilmente all'indietro per rrovarsi di fronte il gomito sini-stro e ruota poi di nuovo per trovarsi davanti il gomito destro. Larotazione avanti e indietro della testa viene ripetuta altre due vol-te mentre finisce I'espirazione.

Il tronco d girato in avanti, e le mani inver-tono la loro posizione. La mano desra erivolta verso l'alto mentre Ia sinistra d gira-ta in basso, proprio sopra la destra. Il sog-getto inspira di nuovo. Il tronco viene poigirato a destra, e gli stessi movimenti sonoripetuti a destra.

Gli sciamani credono che un tipo specia-le di energia per I'intento venga dispersa dalcentro per le decisioni, situato nell'incavo afbrma di V alla base del collo, e che taleenergia si raccolga esclusivamente conquesto passo magico.

24. ll,lP[$TlRt ['tlltRGlI C0l{ |Jtll $Pll{T[ DtLtt $CtrP0ttEntrambe le braccia sono poste davanti al viso, all,altezza degliocchi, con i gomiti piegati in modo che le braccia abbiano I'a-spetto di un arco (fig. 55). Il tronco d leggermente chino in avan-ti, per consentire alle scapole di espandersi lateralmente. Il movi-mento inizia spingendo il braccio sinistro in avanti, restando sem-pre arcuato e teso (fig. 56). Segue poi il braccio destro e le brac-cia si muovono alternativamente: d molto imponante che restinosempre tese. I palmi delle mani sono rivolti verso I'esterno e [epunte delle dita si fronteggiano. La forza che muove le bracciaviene creata dal movimento profondo delle scapole e dalla ten-sione dei muscoli dello stomaco.

GIi sciamani credono che I'energia dei gangli che circondano

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to dai muscoli dello stomaco, che in quel momenb vengono tesi.I muscoli del braccio sono tesi per evitare ferite ai tendini chepotrebbero verificarsi se i muscoli del braccio fossero rilassati ose il braccio venisse mosso di scatto. Il braccio colpisce in avan-ti mentre il soggeno espira con estrema lentezza. Lo stesso movi_mento viene poi riperuto con la mano destra.

L'energia attivata e schiacciata in questo modo scivola giD pertuno il corpo. I praticanti roppo stanchi che non hanno la pos_sibiliti di andare a dormire eseguono questo passo e, oltre a eli_rninare la sonnolenza, provano subito un forte senso di allerta.anche se temporanea.

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Ile scapole rimanga facilmente bloccata e diventi quindi stagnan-te, provocando il degrado del centro delle decisionr, situato nel-l'incavo a forma di V alla base del collo. Questo passo magico dutilizzato proprio per attivare tale energia.

25. lClTARt t $Clill00tlnt t',tttRGt[ $0pR[ ti Tt$ItIl braccio sinistro si muove, rilassato, tracciando due cerchi e mez-zo sopra e intorno alla testa (fig. 57). Questi cerchi vengono poischiacciati con il bordo esterno dell'avambraccio e della mano, chesi abbassa con forza ma lentamente (fig. 58). L'impatto b assorbi-

f-

T

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Terzo gruppo

RACC0GUIRI rililGtAPtRL',fifffilr/'

II nove passi magici del terzo gruppo vengono utllizzati per pofta-

I re ai tre centri vitali che circondano il fegato. il pancreas e i reni

I l 'energia specializzata che e strta stirnolata dai passi magici delgruppo precedente e devono essere eseguiti lentamente e con inten-sa deliberazione. Gli sciamani laccomandano di eseguire questi pas-si mantenendo uno stato d'animo di totale silenzio e di intento incrol-labile in modo da raccogliere I'energia necessaria per intendere.

Tuni i passi magici del terzo gruppo iniziano agitando veloce-mente le mani, che sono poste ai iati del corpo, con le braccia inposizione normale. Le mani si agitano come se le dita stesserovibrando verso il basso, colte da un tremito. Si pensava che unavibrazione del genere servisse a stimolare l'energia che circondale anche e stimolasse inoltre i centri di energia dove I'energia rischiadi stagnare, ciod sul dorso delle mani e dei polsi.

L'effetto generale dei prirni tre passi di questo gruppo d di gran-de vitaliD e benessere, dato che I'energia viene condotta ai trecentri vitali piir importanti nella parte inferiore del corpo.

26. RAGGtUt{GtRt ['il{tRfiA AGTTATA $0TI0 tt Gil{0CCl|l[I1 soggetto compie un saltello sulla gamba sinistra, che riceve laspinta dalla gamba destra. Il tronco d piegato in avanti e il brac-

cio sinistro d allungato per afferrare qualcosa che si trova quasiall'altezza del pavimento (fig. 5D. La gamba sinisrra viene poiriportata in posizione eretta, e il palmo della mano sinistra sfiorasubito il centro vitale di energia sulla destra, ciod fegato e cisti-fellea.

Lo stesso movimento viene ripetuto con la gamba e il bracciodestro, sfiorando con il palmo della mano il centro vitale a sini-stra, cioB pancreas e milza.

27. C0ilv0GilAnt l',flttRGt[ iltTtnt0Rt Attt GlttAilD0tt $|JRRiltAtlIl soggetto inspira a fondo mentre le mani tremano con forza,poi il braccio sinistro si allunga di scatto in avanti all,akezza del-le spalle con il palmo delle mani rivolto a sinistra, mentre tutraI'aria viene bruscamente espirata (fig. 60). Inizia poi una inspi-razione molto lenta mentre il polso gira da sinistra a destra, trac-ciando un cerchio completo, come se il soggetto volesse racco-gliere una palla di mareria solida (fig. 6t). f'rnalazione conrinuapoi mentre il polso ruota in senso inverso per tornare alla posi-zione di partenza, con il palmo rivolto a sinistra. Il braccio sini-stro traccia poi un semicerchio, come se avesse in mano la pal-la, restando al livello delle spalle; questo movimento termina quan-do il dorso del polso piegato arriva sul rene sinistro. E impor-

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tante che la lunga inspirazione duri almeno per tutta l'oscillazio-ne del braccio, avanti e indietro. Mentre il soggetto esegue que-sto movimento oscillatorio, il braccio destro compie un movimento

circolare verso la parte anteriore del corpo,che finisce quando il dorso del polso pie-gato tocca I'area sovrastante il pube. La testagira indietro a sinistra (W.62).Ia mano sini-stra, che sta tenendo la palla, si porta davan-ti e schiaccia la palla stessa contro il renesinistro e le ghiandole surrenali. Il palmo del-la mano viene poi sfregato gentilmente suquella zona mentre il soggeno compie unaespirazione.

Lo stesso movimento si esegue scambian-do le braccia e ghando la testa a destra.

28. RICC0CUtnt flttRCt[ D[ $ilil$rnl t Dt$TRlLe braccia si muovono ai lati del corpo e si alzano poi con lemani arcuate all'interno verso il corpo, sfiorando il torso per arri-vare alle ascelle, mentre il soggetto inspira a fondo (fig. 63). Lebraccia vengono poi estese di lato, con i palmi abbassati e I'a-ria viene espirata con forza. In seguito il soggetto inspira a fon-do mentre le mani, tenute a coppa, ruotano finch€ i palmi sonorivolti verso l'alto, come se stessero raccogliendo qualcosa disolido (tig. 64). Le mani vengono poi riportate all'altezza dellespalle piegando i gomiti ad angolo retto mentre l'inspirazionecontinua (fig. 65). Questo movimento impegna le scapole e imuscoli del collo. Dopo aver tenuto questa posizione per unminuto, le braccia vengono estese ancora di lato con una bru-sca espirazione. I palmi delle mani tenute a coppa sono rivol-ti uno contro I'altro e ruotano poi all'indietro, anche in questocaso come se stessero sollevando una sostanza solida. Le manivengono riportate come prima al livello delle spalle. Questi movi-menti vengono ripetuti di nuovo, per giungere a un totale di

tre volte. A questo punto, durante I'espirazione i palmi sfiora-no leggermente i due centri vitali intorno al fegato e al pan-creas.

29. $C]il[CClARt il. CIRCI|t0 Dt il{tRC|lIl soggetto traccia una cerchio portando il braccio sinistro alla spal-la destra (fig. 65), facendolo poi passare davanti al corpo per arri-vare dietro (fig. 67) e riportandolo davanti alla faccia (fig. 63). euesromovimento del braccio sinistro d coordinato con lo stesso movi-mento ripetuto dal braccio destro. Entrambe le braccia si muovonoalternativamente, creando un cerchio inclinato tutt'intorno al cor-po. Il soggetto fa un passo indietro a sinistra con il piede destro,seguito da un passo verso destra con il piede sinistro, in mododa girare nella direzione opposta.

Il braccio sinistro viene arcuato intorno al lato sinistro del cer-chio, come se il cerchio fosse un oggetto solido che il braccio sin!stro preme contro I'ascella e la zona del petto. Il braccio destroesegue poi lo stesso movimento sul lato destro, trattando il cer-chio come se fosse un oggetto solido (fig. 69). Il soggeuo trae unrespiro profondo e il cerchio viene schiacciato su entrambi i latiirrigidendo tutt() il corpo, soprattutto le braccia, che vengono uni-te sopra il petto. I palmi scivolano poi gentilmente sui rispettivi

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' l1r

centri vitali sulla parte anteriore del corpo mentre l'aria viene espi-rata.

Gli scopi di questo passo sono piuttosto esoterici perch6 sonolegati alla chiarezza dell'intento necessario a prendere le decisio-ni. Questo passo magico viene usato per ridistribuire I'energia del-le decisioni accumulata intorno al collo.

30. Rtcc0$iltfit l'tiltRG|l DlLil plnTt ililtnt0nt Dtt c0np0,PROPRIO $OPN[ il II$IT

Il soggetto inspira a fondo, agitando le mani. Entrambe le brac-cia vengono portate all'altezza della faccia, con i pugni serrati, esono incrociate a X, con il braccio sinistro piir vicino alla faccia;i palmi sono rivolti verso il viso. Le braccia sono poi allungate inavanti di alcuni centimetri mentre i polsi ruotano finch6 i palmisono rivolti verso il basso (fig. 70). Partendo da questa posizio-ne, la spalla e la scapola sinistra vengono spinte in avanti, nel-I'attimo stesso in cui il soggetto inizia a espirare. La spalla sinistraviene riportata indietro mentre quella destra d spinta in avanti. Lebraccia incrociate vengono poi sollevate sopra la testa e I'espira-zione finisce.

Il soggetto inspira in maniera lenta e profonda mentre le brac-cia incrociate eseguono un cerchio completo muovendosi verso

destra intorno alla parte anteriore del corpo, quasi al livello del-le ginocchia, poi a sinistra, e tornano infine alla loro posizioneiniziale, proprio sopra la testa (fig. 77). Le braccia si separano conforza mentre il soggeno inizia l'espirazione (fig. 72). Da questopunto in poi le braccia vanno il pir) possibile all'indietro, mentreI'espirazione continua, tracciando un cerchio che viene comple-tato quando i pugni arrivano sul davanti, al livello degli occhi, coni palmi rivolti verso la faccia (fig.7r. Le braccia sono poi incro-ciate di nuovo; i polsi ruotano mentre le mani si aprono e ven-gono appoggiate sul corpo, la mano destra sulla zona del pan-

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(r(';r\ ('rlt ' l lu rrtrlzlt, l lr sirristra sr'rlla zona del fegato e della cist!It ' lf t 'rr. l l < orpo si 1'ticga all 'altezza dellavita, a novanta gradi, men-rrt. I cslrirazione terntina Gig. 7a).

Lt> sct>pr-r di questo passo C duplice: per prima cosa stimola I'e-nergia che circonda le scapole e la trasferisce in un punto soprala testa e da qui la fa circolare in un ampio cerchio che tocca ibordi della sfera luminosa. Inoltre, mescola I'energia della sinistrae della destra ponendola sui due centli vitali intorno al pancrease al fegato, appoggiando le mani sui centri opposti.

Mescolare cosi I'energia fornisce una carica di grande intensitiai rispenivi centri vitali. Grazie all'esercizio i praticanti acquistanouna maggiore capaciti, la carica diventa piD forte e acquisisce Iaqualiti di un filtro di energia: questa spiegazione risulta incom-prensibile fino a quando non si esegue il passo. La sensazioneche provoca pub essere para1onata all'inspirazione di aria men-tolata.

3t. [GlIARt t lfftRnlRt l'illtn$ll D[ $0TI0 Lt $lt0cctlllt $0PR[ $ It$I[

Il soggetto inspira mentre agita Ie mani che ve11g,ono poi ponate

all'altezza della cintola, restando ai lati del corpo. rilassate' Le ginoc-

chia sono piegate mentre la mano sinistra viene spinta verso il

basso con il polso girato in modo che il palmo sia rivolto verso

I'esterno, lontano dal corpo, come se si immergesse in un secchiopieno di liquido. Questo movimento viene eseguito nello stesso

momento in cui la mano destra si alza di scano sopra la testa con

forza altrettanto intensa; anche il polso destro viene girato in modo

che il palmo sia rivolto verso I'esterno, staccato dal coqpo (tig.7r.

Il soggeno inizia una lenta espirazione quando entrambe le brac-

cia raggiungono la massima estensione. I polsi tornano con gran-

de forza alla loro posizione di pattenza nello stesso istante in cui

le mani si serrano a pugno, come se volessero affenare qualcosa

di solido. Tenendo i pugni seffati, I'espirazione continua mentre

il braccio destro viene abbassato e il sinistro d alzzto all'altezza

della cintola, lentamente e con grande forza, come se stesse avan-zando in un liquido molto denso 6ig.76).Il soggetto massaggiapoi dolcemente le zone del fegato e della cistifellea, del pancrease della milza con il palmo delle mani. Le ginocchia vengono rad-drizzate nelf istante in cui termina I'espirazione (fig. 77).

Lo stesso movimento viene eseguito scambiando le braccia: ilbraccio destro spinge verso il basso mentre il sinistro spinge inalto.

L'energia per l'intento che in questo passo magico viene estrat-ta da sotto le ginocchia e da sopra la testa pub essere trasferitaanche sulle zone che circondano entrambi i reni.

32. l'tt$c0unt L'il{tRGtA Dt|.tA $Ht$T[[ t Dtil.A Dt$TRtIl soggetto inspira mentre agita le mani. Il braccio sinistro si allun-ga diagonalmente per arrivare nel punto piil lontano sulla testa,a destra, perfettamente in linea con la spalla destra e in quel pre-ciso istante inizia I'espirazione (fig. 78). Le mani si muovono comeper afferrare una manciata di una sostanza solida che tirano conviolenza e portano in un punto sopra la testa, in linea con la spal-la sinistra; in quel momento termina I'espirazione. La mano rima-ne serrata e il soggetto inspira mentre il braccio sinistro oscilla all'in-dietro in un cerchio completo (fiS.7D che termina quando il pugno

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arriva all'altezza degli occhi. Il puguo viene poi abbassato con un'e-spirazione fino al centro vitale che circonda il pancreas, lentamentema con grande forza, e il palmo massaggia dolcemente questa zona(fig. 80).

Lo stesso movimento viene ripetuto con il braccio destro, cheinvece di procedere in senso antiorario gira in avanti.

GIi sciamani credono che l'energia dei due lati clel corpo siadiversa: quella di sinistra d ritenuta ondulare, quella di destra inve-ce circolare. Questo passo magico viene usato per applicare I'e-nergia circolare a sinistra e quella ondulare a destra, in modo darafforzare i centri di vitalit) intorno aI fegato e al pancreas grazieall'immissione di un'energia leggermente diversa.

33. IfftRRARt L',ilttRGt[ $0pR[ t[ It$T[ ptR t DUt ctilTRt ytTit lPartendo dall'altezza dell'orecchio, il braccio sinistro traccia duecerchi in avanti (fig. 81) e si estende poi sopra la testa come sevolesse afferrare qualcosa (fig. 82). Mentre esegue questo movi-mento, il soggetto trae un respiro profondo che termina nell'atti-mo stesso in cui la mano si alza verso I'alto come se volesse affer-rare qualcosa posto sopra la testa. Don Juan raccomandava sem-pre di scegliere con gli occhi, lanciando uno sguardo veloce ver-so l'alto, I'obiettivo che la mano doveva afferrare. Qualunque cosa

venga scelta e afferrata viene poi abbassata con forza e appog_giata sul centro'itale che circonda il pancreas e ra milza. A que-sto punto I'aria viene espulsa. Lo stesso movimento viene poi ripe-tuto con il braccio destro e l'energia d posta sul centro vitare checirconda il fegato e la cistifellea.

GIi sciamani ritengono che I'energi a dell'intento tenda a gravi-tare verso il basso e che un aspetto piir rarefatto di questa stessaenergia rimanga nella zona sopra la testa, grazle a questo passomagico.

34. ilil.UilGAn$t ptR l',tttnctA $0pRA t A T[$TAIl bracci.r sinistro si tende il piD possibire verso I'alto, con la manoaperta come se volesse afferrare qualcosa. Nello stesso istante ilcorpo viene spinto verso I'alto dalla gamba destra. Quando il sal-to raggiunge la massima estensione, la mano ruota verso I'inter-no, creando una sorta di gancio con l,avambraccio (fig. g3) e, len_tamente e con forza, raccolga qualcosa verso il basso. La manosrnistra massaggia subito Ia zona intorno al centro vitale del pan-creas e della milza.

Questo movimento viene eseguito con il braccio destro nellostesso modo in cui viene fatto dal sinistro. La mano destra sfiorasubito il centro vitale intorno al fegato e alla cistifellea.

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Gli stregoni credono che l'energia immagazzinata intorno albordo della sfera luminosa, che d ciascun essere umano, possaessere stimolata e raccolta saltando con forza verso I'alto' Questopasso magico viene usato per aiutare a risolvere i problemi cau-sati dall'incapacitir di concentrarsi a lungo su un determinatocompito.

Quarto guppo

I l{ $Pt RAtt ril{ tRG |A DELL', ilff filr 0

I tre passi magici di questo gruppo servono ad agitare,raccogliere

I e trasferire I'energia perf intento da tre centri - intorno ai pie-I di, sulle anche e appena sotto le rotule - e posizionarla sui cen-tri vitali intorno a reni, fegato, pancreas, utero e organi genitali.Poich€ sono accompagnati da una particolare respirazione, si ricor-da ai praticanti che inspirazioni ed espirazioni devono essere len-te e profonde e che deve esserci un intento chiaro e cristallino daparte del praticante legato al fatto che le ghiandole surrenali devc>no ricevere una carica immediata non appena awengono le inspi-razioni.

35. IRI$Cil{IRt ['flttRCn DAttt R0T|Jt.t $U PtR [[ PIRIIIr{Ttnt0Rt Dril.t c0$ct

Il soggetto inspira a fondo tenendo le braccia tese lungo i fian-chi e agitandc le mani in un tremore costante, come se stesseagitando una sostanza gassosa. L'espirazione inizia quando le manivengono alzate all'ahezza della cintola e i palmi delle mani scen-dono di scatto all'unisono, ai lati del corpo, con grande forza (fig.84). Le braccia sono leggermente piegate in modo che i palmidelle mani siano a pochi centimetri dallo stomaco. Le mani devo-no essere staccate, a una distanza di otto o dieci centimetri traloro, e tenute a un angolo di novanta gradi rispetto all'avambraccio,con le dita tese in avanti. Lentamente e senza toccarsi, le manitracciano davanti al corpo un cerchio muovendosi verso ii cor-

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punto il soggetto espira mentre le mani tracciano ai lati del cor-po due piccoli cerchi rivolti verso I'esterno. I muscoli di braccia,stomaco e gambe vengono tesi al massimo. I gomiti sono tesi eleggermente piegati (fig. 87).

Dopo che i due cerchi sono stati tracciati, tutta I'aria d espulsae il soggetto inspira a fondo, tracciando altri tre cerchi verso l'e-sterno mentre l'aria viene espulsa con estrema lentezza. Le manivengono poi portate all'altezza delle anche. Le dita sono legger-mente sollevate mentre i palmi delle mani scendono massaggiandogiil lungo i lati delle gambe finchd le dita raggiungono il malleo-

po stesso; i muscoli di braccia, stomaco e gambe sono contratti(fig. 85).

Un secondo cerchio viene tracciato nello stesso modo mentrel'aria viene completamente espulsa attraverso i denti serrati. II sog-getto inspira di nuovo a fondo e I'aria viene espirata lentamentementre altri tre cerchi vengono tracciati allo stesso modo davan-ti al corpo. Le mani vengono piazzate davanti alle anche e sci-volano poi gir) per le cosce sfiorandole con i palmi e tenendo ledita leggermente sollevate, arrivando cosi fino alle rorule. L'ariaviene poi espulsa del tuno. Il soggetto inspira a fondo Per la ter-za volta mentre con la punta delle dita preme il punto inferioredelle rotule stesse. Il capo E chino, allineato con la spina dorsa-le (fig. 86). Le gincrcchia piegate vengono poi nddrizzate e le mani,con le dita ad artiglio, sono trascinate su per le cosce fino alleanche, e I'aria viene lentamente espulsa. Alla fine dell'espirazio-ne le mani accarezzzno i rispettivi Punti vitali intomo al pancrease al fegato.

30. IR[$Clt{[Rt rtiltRGll 0ll Lill Dtttt GlilBtIl soggetto inspira a fondo tenendo le braccia tese lungo i fianchie agitando le mani, scosse da un tremito continuo. Le mani scen-dono poi di scatto come nel passo magico precedente' A questo

lo all'esterno di ogni caviglia. Il capo d chino, allineato con il cor-po (fig. 88). A questo punto termina l'espirazione, e il soggettoinspira a fondo mentre preme con l'indice e il medio il punto pitbasso dei malleoli (fig. 89). Mentre le mani con le dita ad arrigliovengono trascinate su per i lati delle gambe fino alle anche il sog-getto inizia una lenta espirazione, che viene completata mentre ipalmi sono sfregati contro i due rispettivi centri di vitalit).

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37. TRAtCtl{[Rt l',tiltRGt[ Dil.tl PIRTI illTtnl0nt Dtil.t Gll,l[tAnche in questo caso il soggetto inspira a fondo tenendo le brac-cia tese lungo i fianchi e agitando le mani, scosse da un tremitocontinuo. Entrambe le braccia disegnano un cerchio ai lati del cor-po, muovendosi verso la parte posteriore del corpo e passandosopra la testa (fig. 90) per colpire con forza davanti al corpo coni palmi rivolti verso il basso e le dita che puntano in avanti. Ilsoggetto espira lentamente, mentre le mani, cominciando con lasinistra, si muovono tre volte avanti e indietro in successione alter-nata, come se scivolassero su una superficie liscia. L'espirazionetermina quando i palmi di entrambe le mani toccano Ia cassa tora-cica (fiB. 91). A questo punto il soggetto inspira a fondo. La manosinistra si muove scivolando verso sinistra seguita dalla destra chescivola verso destra: questa sequenza viene ripetuta tre volte insuccessione alternata, e termina con la punta dei palmi delle manicontro la gabbia toracica, i pollici che quasi si toccano (fig.92).Entrambe le mani scivolano poi giir per la palte anteriore dellegambe fino a raggiungere i tendini sulla parte antcriore delle cavi-glie (fig. 93). Terminata I'espirazione, il soggetto inspira a fondomentre il tendine entra in ten'sione sollevando I'alluce finch6 il ten-dine stesso non sembra fuoriuscire; I'indice e il rnedio di ciascu-

#

na mano fanno vibrare i tendini premendoci sopra (fig. 94). Conle dita ad artiglio, le mani vengono trascinate su per la pane ante-riore della gamba fino alle anche mentre il soggetto inizia una len-ta espirazione. I palmi sfregano leggermente i centri di vitalith men-tre l'espirazione termina.

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$tc0r{DA $tRlt

LA$IRIIPIR TIJTTRO

econdo don Juan Matus, uno degli interessi piD specifici deglisciamani che vivevano nell'antico Messico era rappresentatoda cib che essi chiamavano la liberazione dell'utero. Mi spiegd

che essa implicava il risveglio delle funzioni secondarie di tale orga-no e che, poich6 in circostanze normali la sua funzione primariaE la riproduzione, quegli stregoni si preoccupavano solo di quel-la che ritenevano la sua funzione secondaria: I'evoluzione. Nel casodell'utero si trattava del risveglio e dello sfruttamento totale del-la sua capacit) di elaborare la conoscenza diretta, cioE la possi-bilid di comprendere i dati sensoriali e interpretarli direttamente,senza I'intervento dei processi di interpretaztone a noi pit familiari.

Per gli sciamani l'istante in cui i praticanti si trasformano da esse-ri che sono socializzati per riprodursi in individui capaci di evol-versi d il momento in cui essi diventano consapevoli di uederel'e-nergia che fluisce nell'universo. Gli stregoni ritengono che le don-ne siano in grado di ueclere l'energia con maggiore prontezza rispet-to agli uomini proprio a causa dell'utero. In condizioni normali,nodostante possiedano tale capacit), per uomini e donne d qua-si impossibile diventare deliberatamente consapevoli del fatto chepossono vedere direttamente l'energia. Gli sciamani consideranola ragione di tale incapacith come una sorta di buda: nessuno spie-ga agli esseri umani che per loro i del tutto naturale uedere direl-tamente I'energia.

til

Gli sciamani dichiarano che. poich€ p<.rssiedono I'utero, le don-ne sono cosi versatili e individualistiche nella loro capacit) dt uede-re direttamente l'energia che questo risultato viene dato per scon-tato, mentre invece dovrebbe essere considerato un vero e pro-prio trionfo per lo spirito umano. Le donne non sono mai con-sapevoli della loro abilith; sotto questo punto di vista, gli uominisono piD esperti: poichd a loro risulta pii difficile uedere diretta-mente l'energia, quando ottengono questo risultato non lo dan-no per scontato. Furono quindi gli stregoni di sesso maschile astabilire i parametri per la percezione diretta dell'energia e furo-no sempre loro a cercare di descrivere il fenomeno.

"Il fano che noi siamo percettori a la premessa fondamentaledella stregoneria, scoperta Cagli sciamani del mio lignaggio chevivevano nell'antico lvlessico", mi confidd un g4iorno don Juan."L'intero corpo urnano € uno strumento di percezione; la supre-mazia della vista attribuisce agli occhi la responsabilit) della per-cezione, ma tale concetto, sempre secondo gli sciamani, d sem-plicemente il retaggio di uno stato puramente predatorio."

"Lo sforzo degli antichi stregoni, durato fino ai nostri giorni, eraindirizzato in modo da posizionare se stessi al di l) del regno del-I'tx:chio del predatore. Essi concepivano I'occhio del predatore comeI'organo della vista per eccellenza; il suo regno d quello della purapercezione e non e orientato visivamente."

In un'altra occasione don Juan mi disse che era un oggetto dicontesa per gli stregoni dell'antico Messico il fatto che le donne,la cui struttura organica (l'utero) potrebbe facilitare la loro entra-ta nel regno della percezione pura, non hanno alcun interesse afarne uso. Gli sciamani consideravano un aspetto paradossale del-Ie donne il fatto di avere a disposizione un potere infinito e dinon desiderare di potervi accedere. Don Juan era certo che que-sta mancanza di desiderio di agire non fosse naturale, e che ledonne l'avessero quindi appresa.

Lo scopo dei passi magici per l'utero consiste nel dare alle prati-canti di TensegriD un sentore, qualcosa di pil di una sollecita-

89

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zione intelletnrale, della possibilith di cancellare I'effetto di que-sta. socializzzzione nociva che rende le donne indifferenti. DonJuan Matus naccomandava alle sue discepole di procedere con estre-ma cautela alla realizzazione di questi passi magici che risveglia-no le funzioni secondarie dell'utero e delle ovaie, ciod I'appren-dimento dei dati sensoriali e la loro interpretazione.

DonJuan definiva I'utero la scatolapercettiua. Al pari degli altristregoni del suo lignaggio era convinto che allontanandoli dal cicloproduttivo, utero e ovaie possono essere strumenti di percezio-ne, diventando cosi I'epicentro dell'evoluzione. Il primo passo ditale evoluzione d I'accett^zione della premessa che gli esseri uma-ni sono percettori, e non fii un'esagerazione da parte sua insiste-re che cid awenisse prima di qualunque altra cosa.

"sappiamo gii di essere perceftori: che altro potremmo fare?"protestavo ogni volta che lui ribadiva tale concetto.

"Prova a pensarci", ribatteva immancabilmente lui. "La perce-zione wolge un ruolo di secondo piano nella nostra esistenza, eppu-re noi non siamo altro che percettori. Gli esseri umani afferranoI'energia e la trasformano in dati sensoriali che interpretano poinella vita di tutti i giorni. E questa interpretazione d cib che noichiamiamo percez ione."

'Come ben sai, gli stregoni dell'antico Messico erano convintiche I'interpretzzione arnrenisse in un punto preciso di intensa lumi-nositi, 1l punto di unione, che essi scoprirono quando uidero ilcorpo umano come un conglomerato di campi di energia che asso'migliava a una sfera luminosa. Le donne hanno il vantaggio di pos-sedere la capaciti di trasferire la funzione dell'interpretazione dalpunto di unione all'utero. Il risultato di questo trasferimento i qual-cosa di cui non si pud parlare, non perch6 sia proibito ma sem-plicemente perch€ d indescrivibile."

"In realt) I'utero", continud don Juan, "si trova in uno stato diagitzzione caotica, proprio a causa di questa capacitA nascosta cheesiste ed i in remissione dal momento della nascita a quello del-la morte e non viene mai utilizzata. Questa funzione delllinter-

pretazione non cessa mai di agire e al tempo stesso non d maistata portat^ al livello della piena consapevolezza."

Don Juan era convinto che grazie ai loro passi magici gli scia-mani dell'antico Messico avessero elevato al livello della coscien-za la capacit) interpretativa dell'utero delle loro discepole, cosifacendo avevano creato in loro un cambiamento evolutivo: cid signi-fica che avevano trasformato l'utero da organo di riproduzione astrumento di evoluzione.

Nel mondo moderno l'evoluzione € definita come la capacitidi varie specie di modificarsi attraverso il processo di selezionenaturale o la trasmissione di tratti, finch6 possano riprodurre consuccesso nella loro progenie i cambiamenti instaurati in se stessi.

La teoria evolutiva che d perdurata fino ai nostri giorni, sin daquando venne formulata pin di un secolo fa, dice che I'origine eil perpetuarsi di una nuova specie di animali o piante ha originedal processo di selezione naturale che favorisce la sopralvivenzadegli individui le cui caratteristiche li rendono piD adani al loroambiente e che I'evoluzione viene causata dall'azione reciprocadi tre principi: I'ereditariet), cioE la forza conservatrice che tra-smette forme organiche simili da una generazione all'akra; le varia-zioni, ciod le differenze presenti in tutte le forme di vita; la lottaper I'esistenza che determina quali variazioni conferiscono van-taggi in un determinato ambiente. Quest'ultimo principio diedeorigine all'espressione tutt'ora in uso: "la soprawivenza del piirforte".

In quanto teoria I'evoluzione presenta enormi punti deboli e lasciaspazio a eventuali dubbi. E un processo dal finale apeno per il qua-le gli scienziati hanno creato schemi di classificazione, creando tas-sonomie a piacere. Poichd d una teoria piena di buchi, cid che sap-piarro dell'evoluzione non ci spiega che cos'd l'evoluzione.

Don -Juan N1atus crecleva che I'evoluzione fosse il risultato del-I'intento a un iivello rnolto profondo. Nel caso degli stregoni. que-sto livello profondo era caratierizzato da quello che lui chiarnar.'asilenzio itteiore.

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I ' r r . r rn11rrr , , ; i l r s, r , rnr , r t l r ( ' t ; t t l ( ) ( ( ) t tv int i che i d inosaur i vola-\ .ul, , f x rt lr ' tttk'ttr lt 'r rJt,( | \ '( ) l iu("', t l l i racc()nto un giomo, cercando, l r .1,r , g.11rnr r I r ( ' \ t r , l t 'not t l t ' l l<t . " l i d i fTic i le capire, e ancora meno.rr I r ' r t .ur ' . I r tk,r t l r t ' l< ' : r l i s i : t t ro sempl icemente una soluzione che

lx'ri lr( ' t l( ' <lr V()l:trt ' : irt ( lt, lcsto caso rappresentano la soluzione deithrr,s;nur, r 'hc uott i I 'unica possibile. i l perb la sola disponibilept.r inritezione: i nostri aerei volano con le ali imitando i dino-sarrri, fbrse perch€ non c'b piU stato I'intento di volare sin dall'e-poca di quegli animali. Forse le ali sono state usate perche rap-presentavano la soluzione piir semplice."

Don Juan era del parere che se noi dovessimo intenderlo ades-so, non potremmo sapere quali altre opzioni per volare abbiamoa disposizione oltre alle ali. Egli insisteva che poich6I'intento dinfinito, non esiste un modo logico in cui la mente, seguendo iprocessi di deduzione o induzione, potrebbe calcolare o deter-minare le possibili opportuniD di volare.

I passi magici della Serie dell'Utero sono estremamente poten-ti e dovrebbero essere praticati con parsimonia. Nell'antichiti agliuomini non era concesso eseguidi; in tempi piD recenti tra gli stre-goni si C riscontrata la tendenza a rendere pii generici questi pas-

si magici e si b quindi verificata la possibiliD che potessero esse-re utili agli uomini. Tale possibiliti d molto tenue e va affrontatacon molta attenzione, concentrazione e determinazione.

Poich6 i passi magici hanno un effetto molto potente, i prati-canti di Tensegritir che li insegnano hanno deciso di eseguirli sfio'rando appena I'energia che producono sull'area dei genitali. Questoaccorgimento si d dimostrato piir che sufficiente a fornire una spin-ta benefica senza effetti profondi o deleteri.

DonJuan spiegd che a un certo punto gli stregoni del suo lignag-gio permisero ai praticanti di eseguire questi passi magici perch€esisteva la possibiliD che I'energia da essi prodotta risvegliasse lafunzione secondaria degli organi sessuali maschili. Aggiunse chegli sciamani ritenevano che la funzione secondaria degli organisessuali maschili non fosse simile a quella dell'utero: I'interpreta-

zione dei dati sensoriali non pub awenire perch6 gli organi ses-suali maschili sono sospesi all'esterno del corpo. A causa di que_sta particolare circostanza, gLi stregoni giunsero alla conclusioneche la funzione secondaria degli organi maschili era qualcosa chedefinirono supporto euolutiuo, una sorta di molla che catapulta gliuomini a eseguire imprese straordinarie di cib che gli sciamanidell'antico Messico chiamavano intento deciso, o scopo lucido econcentrazione.

La Serie per I'Utero si divide in quattro sezioni che corrispon-dono alle tre discepole di don Juan Matus: Taisha Abelar, FlorindaDonner-Grau e Carol Tiggs, e all'Esploratore Blu, che i nato nelmondo di don Juan . La prima parte d composta da tre passi magi_ci che appartengono a Taisha Abelar; la seconda da un passo magi_co clirettamente legato a Florinda Donner-Grau; il terzo consistedi tre passi magici che riguardano esclusivamente Carol Tiggs, eil quarto invece di cinque passi magici che si riferisconoall'Esploratore Blu. I passi magici di ciascuna sezione sono perti-nenti a un tipo di individuo specifico. TensegriD ha fatto in modoche possano essere utilizzati da tutti, sebbene siano ancora orien-tati verso il tipo di persona rappresentato da ciascuna di questequattro donne.

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t,r , ' , ' . r t r r l . r " t t r t \ l t . l . l ( l ( 's l t ' l l , cc ln i l palno r ivol to verso la faccia

l l 1, . r1111,, , I l l . t t t t . t t l ( ) i ' r i r '<>l t<l a l l 'esterno, mentre i l braccio s i muo-

rr ,f.r rlt 'sl r ' :r ir sl l l lstr:t. I l braccio sinistro viene posto all 'altezza

rk ' l pr ' t l r , . t ' l t ' t l i ta cotnpletamente tese eseguono al t r i due movi-

rrrt 'rrt i r 'ottte se volessero colpire, con i l palmo della mano girato

in blrsso. Il palmo viene poi rivolto ancora verso la f'accia e la mano

spLrT.zJ cla sinistra a destra e da destra a sinistra, esattamente come

prima.Il corpo si china leggermente all'indietro, appoggiando il peso

sulla parte posteriore delle gambe' La mano, con le due dita pie-

gateadart ig l i<- l .s ia l lungaal | .a| tezzadel lacintoladavant ia lcor-

modo che il piede destro sia davanti al sinistro, formando di nuo-vo una lettera T. Gli stessi movimenti vengono ripetuti corr il brac-cio e la gamba destra

2. $IITARI PIR [$ITARI L'[IIIRGII PIR L'UTIRO t ATTIRRIRIIc0t{ u trtlilo

Questo passo magico inizia ponendo ilpiede destro perpendicolare al sinistro,in una posizione a T. Il tallone destrobatte in terra: questo colpo serv'e daimpulso per il saltello del piede destroche termina con le dita che purrtano inavanti, subito seguito da un balzo late-rale del piede sinistro che termina conil tallone sinistro a terra, perpendicola-re al piede destro. Il resto del piede sini-stro tocca il terreno, spostando il pesosulla gamba sinistra, mentre il bracciosinistro si rnuove come per afferrare qualcosa davanti al sogget-to con la rnano ad artiglio (fig. 101). La mano massaggia p<-ri gen-tilmente la zona dell'ovaia destra.

Un colpo del tallone sinistro serve da impulso per una sequen-za di movimenti speculari a quelli precedenti.

L'energia agitata dal movimento del piede in questo pa.sso magi-co rimbalza verso l'alto, viene presa a tLlrno con ciascuna manoed b poi trasferita sull'utero, sull'ovaia sinistra e su quella destra.

3. $BilTTtRI l',ilttnGti $Uil.t 0tlttIl terzo passo magico inizia facendo passare il braccio sinistro soprala testa, in modo che arrivi sulla schiena, tra le scapole, riportan-dolo poi davanti all'altezza del mento, con il palmo rivolto versol'alto, La mano traccia un altro cerchio che sale e passa dietro ver-so destra, continua poi a scendere fino alla destra della cintola erisale sopra Ia testa, tracciando cosi un numero otto (fig. 102). Il

po come se volesse afferrare qualcosa, contraendo i muscoli e i

tendini di mano e avambraccio come se il soggetto volesse estrar-

re con lotza vna sostanza pesante (fig' 99)' La mano ad artiglio

viene lasciata sul fianco del corpo; le dita vengono poi allunga-

te, con il pollice serrato e il terzo e il quarto dito staccati a for-

mare la lettera V, e sfiorano I'utero - gli organi genitali' nel caso

di praticanti di sesso maschile (fig. 100)'Con un saltello il soggetto inverte la posizione delle gambe' in

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stra. ll soggetto piega di nuovo il polso affinch€ le due dita sia-

no rivolte verso l'alto e compie un movimento come se volesse

spazzare da sinistra a destra, con il palmo rivolto verso la faccia.

Il palmo della mano E rivolto all'esterno. mentre il braccio si muo-

ve da destra a sinistra. II braccio sinistro viene posto all'altezza

clel petto, e le dita completamente tese eseguono altri due movi-

menti come se volessero colpire. con il palmo della mano girato

in basso. Il palmo viene poi rivolto ancofa verso la t'accia e la mano

Spazza da sinistra a destra e da destra a Sinistra. esattamente come

prima.ll corpo si china leggermente all'indietro, appoggiando il peso

sulla parte posteriore clelle garnbe. La mano, con le due dita pie-

gate ad artiglio, si allunga all'akezza della cintola davanti al cor-

modo che il piede destro sia davanti al sinistro. formando di nuo-vo una lettera T. Gli stessi movimenti vengono ripetuti con il brac-cio e la gamba destra

2. $il,TfiRt ptn [CtT[Rt l',il{tRGt[ ptn L'|JT[R0 t AfftRRlRt lc0ft LA itAil0

Questo passo magico inizia ponendo ilpiede destro perpendicolare al sinistro,in una posizione a T. Il tallone destrobatte in terra: questo colpo serv'e daimpulso per ii saltello del piede desrroche termina con le dita che puntano inavanti, subito seguito da un balzo late-rale del piede sinistro che termina conil tallone sinistro a terra, perpendicola-re al piede destro. Il resto del piede sini-stro tocca il terreno, spostando il pesosulla gamba sinistra, mentre il bracciosinistro si rnuove come per afferrare qualcosa davanti al sogget-to con la rnano ad artiglio (fig. i01). La mano massaggia poi gen-tilmente la zona dell'ovaia destra.

Un colpo del tallone sinistro serve da impulso per una sequen-za di movimenti speculari a quelli precedenti.

L'energia agitata dal movimento del piede in questo passo magi-co rimbalza verso I'alto, viene presa a turno con ciascuna manoed d poi trasferita sull'utero, sull'ovaia sinistra e su quella destra.

3. $BATTtnt l'ilttnGtA $Uil.t 0viltIl terzo passo magico inizia facendo passare il braccio sinistro soprala testa, in modo che arrivi sulla schiena, tra le scapole, riportan-dolo poi davanti all'altezza del mento, con ii palmo rivolto versoI'alto. La mano traccia un altro cerchio che sale e passa dietro ver-so destra, continua poi a scendere fino alla destra della cintola erisale sopra la testa, tracciando cosi un numero otto (fig. 102). Il

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po come se volesse afferrate qualcosa, contraendo i muscoli e i

tendini di mano e avambraccio come se il soggetto volesse estrar-

re con forza una sostanza pesante (fig' 99). La mano ad aniglio

viene lasciata sul fianco del corpo; le dita vengono poi allunga-

te, con il pollice serrato e il terzo e il quarto dito staccati a for-

mare la lettera V, e sfiorano I'utero - gli organi genitali, nel caso

di praticanti di sesso maschile (fig. 100).Con un saltello il soggetto inverte la posizione delle gambe, in

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palmo si gira a fronteggiare il soggetto; la mano scende con for-

za, come se volesse sbattere davanti all'ovaia destra (fig' 103)'

La stessa procedura viene ripetuta con il braccio destro'

Secondo gruppo

UI{ PA$$O I'|AGICO DIRITTA1'|II{TIttGAT0 [ tL0Ril{DA D0t{t{tR-Gn[tJ

| | uesto gruppo comprende un solo passo magico, il cui effet-

I l r" d particolarmente adatto alla personaliti di Florinda Donner-

\f, Grau. Don Juan Matus la considerava molto diretta, al puntoche la sua immediatezza diventava a volte insopportabile. A cau-sa di questa sua caratteristica, le sue attivitd nel mondo degli scia-mani sono sempre state indirizzate verso I'obiettivo dell'evoluzione,o la trasformazione dell'utero da ricettacolo e promotore di ferti-liD a un organo di consapevolezza, grazie al quale siamo in gra-do di processare i pensieri che non fanno parte della nostra nor-male cognizione.

4. tt zAl,tPt Dtil"l $flt{GtQuesto passo magico inizia con una inspirazione rapida e profon-da. L'aria viene espirata di scatto con un potente colpo dei polsidavanti al corpo: questo gesto si realizza abbassando di colpo lemani, che si trovano cosi ad angolo rettc rispetto agli avambrac-ci; le dita indicano verso terra e la superficie che sferra il colpoe il dorso delle mani.

Le mani sono sollevate all'altezza delle spaile e i pairni, rivoltiin avanti, sono in linea retta con gli avai.^.lrr., . i. li soggetto inspi-ra a fondo. Le mani restano in questa posizione mentre il tronco

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IIuilt.t \'(.rs() sinistra. A questo punto le mani colpiscono, con i pal-rrrr rrvtrlti vcrso il basso, alL'altezza delle anche (fig. 104). Il sog-gcn( ) ('spira di scatto. Le mani sono alzate sopra le spalle mentrerl tronr'o ruota in posizione frontale e il soggeno inspira a fondo.l.t' rnani ancora sopra le spalle, il tronco gira verso destra. Entrambele nrani colpiscono, con i palmi all'altezza delle anche, e I'aria vie-ne espirata.

Le mani si muovono poi alla destra del corpo, con i palmi leg-germente chiusi a coppa e girati verso sinistra, come se il sog-

ne riportata davanti, all'altezza del mento; il palmo della mano Erivolto verso l'alto. La mano continua a muoversi, facendo un altrobalzo a sinistra, piazzandosi davanti allafaccia, sopra la spalla sini-stra. Si muove poi in linea retta attraverso il corpo all'altezza del-I'anca, tagliando in due l'otto (fig. 106). A questo punro il palmosi muove all'indietro verso il corpo e viene fatto scivolare sull'o-vaia destra, come se Ia mano fosse un coltello che viene ritiratonella sua custodia.

Gli stessi movimenti vengono eseguiti di nuovo, colpendo pri-ma alla destra del corpo, per permettere al braccio sinistro di ese-guire I'ultimo movimento. ll

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getto volesse raccogliere una sostanza liquida. Le braccia si muo-vono da destra a sinistra a destra, tracciando un numero otto recli-nato davanti al soggetto. Questo risultato si ottiene muovendo lebraccia verso sinistra, girando la cintola, e tornando poi a destra,eseguendo un movimento rotatorio inverso della cintola. I palmiIeggermente chiusi a coppa sono rivolti a destra, come se il sog-getto volesse continuare a raccogliere un liquido nella direzioneopposta (fig. 105).

Appena la figura dell'otto viene completata, la mano sinistra siferma a riposare sull'anca sinistra, mentre il braccio destro conti-nua a muoversi verso destra; il braccio sale sopra la testa e com-pie un grande salto all'indietro che termina quando la mano vie-

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Terzo gruppo

Pffi$I l'|ICIfl C]|I RIGUIRDII{OI$CLU$II|AI'| II{TI CAROL TIGC$

f tre passi magici del terzo gruppo trattano I'energia che si rrova

I sulla zona dell'utero; tale enfasi li rende estremamente poten-I ti. Si raccomanda una certa moderazione al fine di portare lasensazione di risveglio dell'utero a un livello sopportabile; in que-sto modo si pud evitare I'or,via interpretazione che artribuisce que-ste sensazioni alla sindrome premestruale o a un senso di Desan-tezza alle ovaie.

DonJuan Matus disse alle sue tre discepole che le funzioni secon-darie dell'utero risvegliate dagli appropriati passi magici fornisconoinformazioni sensorali caratterizzate da un senso di fastidio, men-tre a livello energetico si verifica un afflusso di energia nel vorti-ce dell'utero. Si tratta di energia che fino a quel momento era dma-sta inutllizzata sul bordo della sfera luminosa e che viene imorov-visamente assorbita in tale vonice.

5. CIR|GARI 0t tiltRGt[ t'lJItR0Il prinro passo magico inizia portando entiambe le mani ail'altezzadell'utero. I polsi sono piegati di .scatto e la mani sono chiuse acoppa, con le dita che indicano I'utero.

Le mani vengono estese in modo che ie punte delie dita sianorivolte le une contro le altre e traccino poi r-rn amr:io cerchio, andan-

do prima in alto e all'esterno. e poi in basso, tenendo le mani uni-te e andando a finire esattan)ente sull'utero (fig. 107). Le mani siseparano, ponendosi parallele ai lati del corpo (fig. 108) e ven-gono portate con forza al centro dell'utero come se schiacciasse-ro una palla molto densa. Lo stesso movimento viene ripetuto ele mani sono rawicinate, come se la palla venisse ulteriormentecompressa e poi squarciata con un potente gesto delle mani, cheafferrano e lacerano (fig. 109). Le mani vengono poi passate sul-la zona dell'utero e delle ovaie.

6. $TtiloLlRt t GUlDlRt t'illtRGll DIRtII[]lillt llt[['ljltnoQuesto passo magico inizia con un'espirazione mentre il sogget-to allunga le braccia davanti a se, i dorsi delle mani che si tocca-no. Il soggetto inspira a fondo mentre scosta di lato le braccia,tracciando un semicerchio che termina quando gli avambracci sitoccano all'altezza del petto e le braccia sono tese in avanti coni gomiti leggermente piegati, i palmi rivolti verso l'alto. Il troncosi piega poi in avanti mentre gli avambracci si muovono all'in-dietro, in modo che i gomiti siano attaccati al plesso solare men-tre gli avambracci si toccano ancora, fianco a fianco (fig. 110). Ilsoggetto inizia poi una lenta espirazione che deve protrarsi duran-

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tc i s('lluenti movimenti: il dorso del polso sinistro viene postosopra al lato interno del polso destro, manovrando le braccia inrncldo che formino la lettera X; i polsi ruotano in modo che i pal-mi compiano un cerchio verso il corpo e tornino poi a girarsi ver-so I'esterno senza perdere la forma a X dei polsi; la mano sinistrafinisce sopra la destra (fig. 111). Le mani sono contratte a pu€inoe distaccate con forza (fig. 112) e portate infine sulla zona delleovaie, nell'istante preciso in cui termina I'espirazione.

Y con I'indice e il medio uniti al pari di anulare e mignolo. Il pal-mo della mano viene dolcemente sfregato sulla zona dell'ovaiasinistra. Gli stessi movimenti vengono ripetuti con la mano destra.

Per eseguire la seconda parte di questo passo magico il sog-getto deve chinare leggermente in avanti il tronco. Il braccio sini-stro penzola tra le garnbe, con il gomito appoggiato alla regioneombelicale. Vengono poi ripetuti gli stessi movimenti eseguiti nel-la prima parte del passo magico, tranne che questa volta Ie duedita allungate della mano sinistra vengono afferrate con la destradall'alto (figure 114 e 71). Gli stessi movimenti vanno poi ripe-tuti a destra.

7. t$IMRRt t',tiltRGtA iltGlTtvt Dfiil.t OviltIl soggetto tiene la mano sinistra davanti a s€, con il palmo rivol-to verso l'alto. tl gomito d piegato ad angolo retro e appogggia-to alla gabbia toracica. L'indice e il medio della mano sinistra sonoallungati mentre il pollice comprime le altre due dita contro il pal-mo. La mano destra afferra da sotto le due dita allungate dellasinistra e stringe come se stesse tirando qualcosa dalla base di que-ste due dita per farlo salire verso la punta delle dita stesse (fig.7I3). La mano destra agita poi con vigore qualunque cosa abbiatirato giil dalle due dita, con un movimento del dorso della manoverso il basso, sul lato destro del corpo. Il pollice sinistro lasciaandare Ie due dita, e la mano resta in una posizione a forma di

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Quarto gruppo

PA$$I I'|IGICI Cl|I APPARTII{GOI{OilTT$PTORATORI BLU

I R^ttt magici di questo gruppo rappresentano la conclusione natu-

I rale dell'intera Serie, che viene animata da una disposizioneI impersonale. Le inspirazioni e le espirazioni sono veloci ma nonprofonde, i movimenti sono accompagnati dal sibilo esplosivo del-I'aria che viene espulsa.

Il valore dei passi magici dell'Esploratore Blu risiede nella capa-citi di ognuno di essi di dare all'utero la durezza di cui ha biso-gno per anivare alla sua funzione secondaria, che nel casodell'Esploratore Blu pud essere facilmente definita come la capa-citi di rimanere all'erta senza bisogno di pause. La critica che glistregoni rivolgono alle nostre normali condizioni di vita d legataal fano che noi sembriamo sempre agire con inserito il pilota auto-matico: diciamo cose che non vogliamo dire e ignoriamo quelleche non dovremmo ignorare. In altre parole, siamo consapevolidi quanto ci circonda solo in attimi fugaci. Per la maggior partedel tempo funzioniamo facendoci guidare dall'abitudine e questosignifica ignorare qualunque altra cosa. L'idea degli stregoni del-I'antico Messico era che nelle donne l'utero E I'organo che per-mette di risolvere questo blocco e proprio per questo motivo habisogno di essere rafforzato.

8. [rItRrRt il{tRGri DlttA ptnlt iltTtnt0nt Dil. c0np0coil tt It{ttt{itt 0tcil il{$tTll

L'indice e il medio sono ai lati del petto e formano la lenera V,mentre il pollice tiene le altre due dita premute contro i palmi chesono sollevati verso I'alto (fig. 116). I palmi vengono poi girati ver-so il basso e il soggetto spinge in avanti le due dita, sempre nel-la posizione a V, mentre espira a fondo, tenendo i denti serrati eproducendo un sibilo simile a un fischio (fig. 117). Il soggetto inspi-ra poi a fondo mentre ie mani con i palmi rivolti all'insr) tornanoai lati del petto. Lo stesso movimento viene ripetuto un'altra vol-ta: il soggetto accarezza la zona delle ovaie tenendo le dita stac-cate tra il medio e l'anulare.

9. TRACCtARt l 'f lttRCtA DAt tATt A Uil AilC0t0Questo passo magico inizia ruotando sul piede destro e metten-do davanti la gamba sinistra, a un angolo di quarantacinque gra-di. Il piede destro d la Iinea orizzontale della lettera I il piedesinistro rappresenta invece quella verticale. Il corpo oscilla avan-ti e indietro, poi il gomito sinistro viene piegato e la mano saleal petto con il palmo rivolto verso I'alto. L'indice e il medio riman-

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gono a forma di lettera V. Il pollice tiene le altre due dita pre-mute contro il palmo (fig. 118). Il soggetto sferra un colpo, pie-gandosi in avanti di scatto e girando il palmo della mano quan-do le dita colpiscono, ed espira con un sibilo (fig. 119), mentrela mano sale di fianco al petto con il palmo rivolto verso I'altoinspira e sfiora poi I'ovaia sinistra, con le dita staccate tra il medioe I'anulare.

Con un saltello il soggetto scambia la posizione dei piedi e guar-da ora a destra, sempre a un'angolazione di quarantacinque gra-di. Gli stessi movimenti vengono ripetuti con il braccio destro.

t0. TR[cctARt t'ffttRGtA tAltmtittilTt coil |Jt llcil0 Dt tt$tn0Le mani sono ai lati del petto, con l'indice e il medio poste a for-ma di V e il pollice tiene le altre due dita premute contro il pal-mo, rivolto verso I'alto. Restando all'altezza del petto, le mani gira-no sui palmi e sono rivolte una contro l'altra. Il soggetto espirasibilando mentre entrambe le braccia sono allungate di lato, coni palmi rivolti davanti. L'indice e il medio si muovono come sedawero si trattasse di una forbice, mentre I'espirazione terminacon una sorta di fischio (fig. 120).

Il soggetto inspira mentre rimette a posto le braccia; i gomitisono abbassati e le braccia si riposano ai lati del corpo vicino al

petto, con le mani girate di lato (fig. 127). Le mani vengono poigirate sui palmi in modo che I'indice e il medio siano rivolti davan-ti. Le dita sono staccate all'altezza del medio e dell'anulare. Il sog-getto espira con un sibilo mentre i palmi delle mani sfiorano lazona delle ovaie.

il. PtRt0RlRt L'ilttRGt[ ilt ittzz0 il pttDt c0l{ ctl$ct|ill l't1il0Il soggeno inspira a fondo e compie poi un'espirazione sibilandomentre la mano sinistra scende con un movimento rotatorio delpolso, in modo che la mano stessa sembri una punta che perfo-ra una sostanza posta davanti al soggetto, tra le sue gambe. Il ditoindice e il medio creano un artiglio prolungato e afferrano qual-cosa che sta in un punto in mezzo ai piedi (fig. 122) e lo spingeverso I'alto, fino all'altezza delle anche, con una profonda inspi-razione. Il braccio si muove sopra la testa sulla parte posterioredel corpo e il palmo viene posto sulla zona del rene sinistro edella ghiandola surrenale (fig. 723).

La mano sinistra rimane in questa posizione mentre la destraesegue gli stessi movimenti. Il soggeno inspira non appena la manodestra viene posta sulla zona del rene destro e della ghiandolasurrenale. La mano sinistra passa sopra la testa verso la parte fron-tale del corpo e sfiora I'ovaia sinistra tenendo le dita separate all'al-

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, ' ,n l nrr , . t t ' l l . r t , r *rr l l r r c<lrnprensione che quegl i stregoni avevano, l , l r r r , , l l ( l ( ) ( l r ( ' l i t r rc<lndava,

Irr lr.r:<'ugli insegnarnenti di donJuan, una delle loro scoperte

l)ru \(onvolgenti fu quella legata all 'esistenza nell 'universo di unaIorza ugglutinante che lega insieme i campi di energia in uniti con-( rcte e funzionali. Gli sciamani che scoprirono I'esistenza di que-sta forza la descrissero come una vibrazione o una condizione vibra-toria che permea i gruppi di campi di energia e li unisce insieme.

Secondo questa disposizione dei cinque argomenti degli scia-rnani dell'antico Messico, i passi magici adempiono Ia funzionedella condizione vibratoria di cui gli sciamani stessi padavano; quan-do rnettevano insieme questa sequenza sciamanica, essi copiava-no il modello di energia che veniva rivelato loro nei momenti incui erano capaci di uedere I'energia che fluisce nell'universo. Laforza che legava tutto era rappresentata dai passi magici, cio€ I'u-nitd che permeava le altre quattro unitA e le raggruppava in uninsieme funzionale.

Seguendo il modello degli sciamani dell'antico Messico, la serieWestwood E stata di consegueflza divisa in quattro gruppi, orga-nizzati secondo l'importanza attribuita loro dagli stregoni che liformularono:7. il centro per le decisioni:2.la ricapitolazione;3. sognare;4. il silenzio interiore.

Primo gruppo

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ll ,"rrro per le decisioni era la quesrione pir) importante per gli

I sciamani che vivevano nell'antico Messico e per tutti gli scia-I mani del lignaggio di don Juan. Basandosi sui risultati praricidei loro sforzi, gli sciamani sono infatti convinti che nel corpo urna-no esista un punto dove vengono prese le decisioni, iI punto V,la zona sulla cresta dello sterno alla base del collo, dove le cla-vicole si incontrano a formare la lettera V. i un centro dove I'e-nergia d rarefatta al punto da essere tremendamente sottile e cheimmagazzina un tipo specifico di energia che gli sciamani non sonocapaci di definire, pur essendo comllnque ceni di poterne per-cepire la presenza, oltre che i suoi effetti. Gli stregoni sono con-vinti che questa energia speciale sia sempre spinta fuori da quelcentro specifico molto presto nell'arco dell'esistenza di ogni esse-re umano e non vi faccia mai ritorno, privando cosi gli uomini diqualcosa forse pir) importante di tutta I'energia degli altri centricombinati: la capacith di prendere decisioni.

In riferimento alla questione delle decisioni, don Juan espres-se I'opinione decisa degli stregoni del suo lignaggio; nell'arcodei secoli le loro osservazioni li avevano portati a concludereche gli esseri umani sono incapaci di prendere decisioni e che,per questo motivo, hanno creato I'ordine sociale, I'insieme cioEdi gigantesche istituzioni che si assumono la responsabilire diprendere le decisioni. Gli uomini permeuono loro di decidere,

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I r r l r i l i l r . i l r , ' . r r i l ( ' l l ( ' t ( ' I l t l l rat ica le decis ioni che sono gid sta-

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l ' , 'r ,grrcglr sr t:tttt lni i l punto V alla base del collo era un luogo,lr t.rk'ull lx)rt:tr)za che raramente lo toccavano con le mani e, in

r.tl t uso, si trattava comunque di un tocco rituale, eseguito sempre

tl:r rltralcun altro che faceva ricorso a un oggetto. Essi utilizzavano

inf"atti pezzi di legno e ossa lucidate di animali e usavano la testa

rotonda dell'osso per avere un oggetto dal contorno perfetto' gran-

de quanto Io spazio incavo sul collo. Premevano con le ossa o i

pezzi di legno per creare una pressione sui bordi dello spazio inca-

vo. Tali oggetti erano usati anche, seppure pii raramente, per mas-

saggi e per quella che adesso noi chiamiamo acupressione.

"Come hanno fatto a scoprire che quello spazio incavo d il cen-

tro per le decisioni?" chiesi una volta a don Juan."Ogni centro di energia nel corpo", mi rispose' "mostra una con-

centrazione o vortice di energia, simile a un imbuto che ruota in

senso antiorario rispetto alla prospettiva di colui che guarda in esso.

La forza di un centro particolare dipende dalla forza di tale movi-

mento; se si muove a malapena, il centro d esausto, snrotato di

ogni energia.""Quando gli stregoni dei tempi antichi esaminavano il corpo con

il loro occhio in grado di uedere, notarono la presenza di quei vor-

tici e, incuriositi, ne tracciarono una mappa.""In un corpo umano ci sono molti centri del genere?" volli

sapere."Ce ne sono centinaia, se non addirittura migliaia!" rispose don

Juan. "Si pub dire che un essere umano non d altro che un con-

glomerato di migliaia di vortici turbinanti, alcuni minuscoli come

capocchie di spilli, che rivestono perb una notevole importanza.La maggior parte di tali vortici sono costituiti da energia che scor-

re liberamente al loro interno o d invece bloccata. Sei di loro sono

cosi enormi che meritano un trattamento speciale: sono centri di

vita e vitalit), nei quali I'energia non d mai bloccata, ma a volte

d cosi scarsa che il centro ruota a malapena."

Don Juan mi spiegd che quegli enormi centri di vita[A eranosituati in sei aree del corpo e li enumerd in base all'importanzaattribuita loro dagli sciamani. Il primo si trova nella zona del fega-to e della cistifellea; il secondo su pancreas e milza; il terzo sureni e ghiandole surrenali; il quarto sul punto incavo alla base delcollo; il quinto intorno all'utero e il sesto sulla sommit) del capo.

Il quinto centro, limitato esclusivamente alle donne, secondo lespiegazioni di don Juan possiede un tipo speciale di energia chedava agli stregoni I'impressione di una certa liquiditi, una carat-teristica che apparteneva solo ad alcune donne e che sembravaservire da filtro naturale per distinguere le influenze superflue.

Il sesto centro, situato sulla sommitli del capo, per don Juan erapoco piir di un'anomalia, tanto che non voleva averci nulla a chefare: diceva che d caratterizzato da un vortice simile a un pen-dolo, che va avanti e indietro ricordando in qualche nrodo il bat-tito del cuore, invece di possedere un vortice circolare come tut-ti gli altri.

"Per quale motivo I'energia di quel centro B cosi diversa?" glichiesi,

"II sesto centro di energia non appartiene del tutto all'uomo.Vedi, in un certo senso noi esseri umani siamo presi d'assedio, equel centro d stato conquistato da un invasore, un predatore invi-sibile, e fortificare tutti gli altri centri E I'unico modo per sconfig-gedo."

"Non ti sembra che sentirsi presi d'assalto sia un atteggiamen-to paranoico don Juan?"

"Per te, forse, ma non per me", ribatt€ . "Io uedo I'energia, euedo che l'energia che sovrasta il centro della sommiti del caponon fluttua come l'energia degli altri centri e si muove andan-do avanti e indietro, un movimento disgustoso e insolito, Vedoanche che in uno stregone che d stato capace di sconfiggere lamente, che gli sciamani chiamano installazione straniera, la flut-tuazione di tale centro diventa uguale a quella degli altri cen-tri. "

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N.gli ;rrr.i clcl mio noviziato don Juan si era sistematicamentenlrurrt() rli lilrnirmi spiegazioni in merito al sesto centro. euando;rllr.ntir I'argomento dei centri di vitalitd, zitti con una certa rudez-za lc nrie domande pressanti e si mise a parlare del quarto cen-tr<1, quello per le decisioni.

"Il quarto centro", disse, ,,possiede un tipo speciale di energiache agli occhi di colui che uede appare dotata di una trasparen-za unica, qualcosa che si potrebbe dire assomigli all'acqua, ener_gia cos) fluida da sembrare liquida. L'aspetro liquido di questa par_ticolare energia b il segno distintivo di una qualiti filtrante del cen-tro stesso, che esamina qualunque energia vi arrivi e ne attira soloI'aspetto simile al liquido. Una tale liquidiD d un aspetto unifor-me e consistente di questo centro, che gli sciamani chiamano ilcentro acquoso."

'La rotazione dell'energia al cmtro per le decisioni d il pin debo_le di tutti", prosegui. "Ecco perch€ l,uomo € raramente in gradodi decidere. Gli stregoni uedono che dopo aver eseguito determi-nati passi magici quel centro diventa attivo ed essi possono pren_dere decisioni che li soddisfano, mentre prima non erano in gra_do di compiere alcun passo."

DonJuan sottolined con enfasi il fano che gli sciamani dell'anticoMessico provavano un'awersione che rasentavala fobia quandosi trattava di toccare il loro punto incavo alla base del collo. L'unicomodo in cui accettavano interferenze di qualunque genere conquel punto era legato all'uso dei loro passi magici, che rinforza-no il centro facendovi affluire I'energia dispersa ed eliminandoqualunque esitazione per cib che riguarda la capaciti di pren-dere decisioni. Tali esitazioni sono provocate dalla naturale disper-sione di energia derivata dall'usura e dalla fatica della vita quo-tidiana.

"Un essere umano", concluse donJuan, ,.percepito come un con_glomerato di campi di energia, d una uniti concret2. e sigillata all,in-terno della quale non pub essere inserita alcuna energia e dallaquale I'energia non pud nemmeno uscire. L'impressione di per-

dere energia che prima o poi ognuno di noi prova deriva dall,al_lontanamento dell'energia stessa, dispersa dai cinque enormi cen_tri naturali di vita e vitalid. La sensazione invece di guadagnareenergia d do*,rta alra ridistribuzione der'energia precedentementedispersa da questi centri. euesto significa che l'energia d ridistri-buita su questi cinque centri di vita e vitalit2.,,

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I PA$$I II|AGICI PER ILtfiltfl|PfflIf nfilfllnlll

l. P0RTARI tiltnelA |.l. tflllx| lfx lt /,tilil0lllilu0vfllD0 AllAl{Tlt [{DrrTR0 t'|At{l t BRACCIA, C0t{ lPALlll Rlv0tTl vtn$0 lL BA$$0

Il soggetto espira e tende le braccia in avanti a un'inclinazione diquarantacinque gradi, con i palmi delle mani rivolti verso il bas-so (fig. 125); quando inspira riporta le braccia ai lati del petto,sotto le ascelle. Il soggetto alza le spalle per mantenere Io stessolivello di inclinazione (fig. 126). Nella seconda fase cii questo movi-mento le braccia vengono tese verso il basso con una inspirazio-ne e riportate poi nella posizione originaria con una espirazione.

2. P0RIlRt ilrtn0ll lL tfiltx| Ptx tf /,tilfit0ilml|olntD0 [YAilIlt lttDltIR0 llllll t Bn[cc|l, c0lt t Ptil'il nil0llt ytn$0 ['tLT0

Questo passo magico E uguale al precedente e viene eseguito nel-Io stesso modo, a parte il fatto che i palmi sono rivolti verso I'al-to (fig. 127).lnsptrazioni ed espirazioni a!'vengono esattamente comenel movimento precedente. Il soggetto espira mentre spinge in avan-ti le mani e le braccia a un'inclinazione di quarantacinque gradi,e inspira quando riporta le braccia alla posizione iniziale. L'aria vie-ne inspirata mentre le mani e le braccia scendono in basso, ed espi-rata quando mani e braccia tornano alla posizione originaria.

3. P0RIilnt tiltnclt AL tilIn| ptx tf //filfit0iltt[t{ tJil il0ytitiltT0clnc0t[Rt DtU.t itltil t Dtttt BRtcct[ Iiltilt00 |plu,il Rtv0tIlYtR$0 tr B[$$0

Questo passo magico inizia esattamente come il primo del grup-po, con I'unica differenza che quando le mani raggiungono laposizione di massima estensione devono tracciare due cerchi com-pleti, allontanandosi le une dalle altre per raggiungere un pun-to a circa diciotto centimetri dalla cassa toracica. Quando le manicompletano il cerchio (fig. 128), le braccia tornano ai lati dellacassa toracica, sotto Ie ascelle.

Questo passo magico si divide in due fasi: nella prima il sog-getto espira mentre traccia i cerchi ed inspira mentre riporta a postole braccia. Nella seconda il soggetto inspira mentre traccia i cer-chi con le mani e le braccia ed espira quando le mani tornanonella posizione originaria.

4. P0RTARI ilftRCtA |,t" ttilrn| ptx tt ntilfitnilt coil |Jil il0YtitiltT0clRc0[lnt Dil.tt l'tAilt t Dtttt Bnlccn, Iil{fftD0 | Pltiil RIY0tTlytR$0 L't[I0

Questo passo magico d identico al precedente e presenta le stes-se due fasi di inspirazione ed espirazione, ma tracciando i duecerchi le mani hanno i palmi rivolti verso I'alto (fig. 129).

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5. P0RT[R[ il{t[ClA l.t" tfilrxL Pffr lt /,tilf,fifllDlLt[ PIRTt cttllnlLtDtt c0RPo

Il soggetto piega le braccia all'aft.ezza del gomito e le tiene benin alto, al l ivello delle spalle. Le dita indicano il punto V, sen-za perb toccarlo (fig. 130). Lebraccia si muovono avanti e indie-tro da destra a sinistra e da sinistra a destra. Tale movimentonon si compie coinvolgendo le spalle o i fianchi, ma contraen-do i muscoli dello stomaco che muovono la parte centrale delcorpo verso destra. verso sinistra e poi ancora a destra, e via diseguito.

6. P0RTlRt illtn$l[ |.l, ttillfr| Pffl lt 0til8t01il DltLI 20il[Dtil.t $clP0t t

II soggetto piega le braccia come nel passo precedente, ma lespalle sono curve in modo che i gomiti vengano pesantementeattirati in avanti. La mano sinistra viene posta sopra Ia destra. Ledita sono rilassate e indicano il punto V, senza perd toccarlo, men-tre il mento sporge in avanti e si appoggia sulla cavit) che sepa-ra il pollice e l'indice della mano sinistra (fig. 131). I gomiti pie-gati sono spinti in avanti estendendo al massimo le scapole, unaalla volta.

i. $Inf 0tlRI L'il{f R6tI ||iT0Ril0 At ttiltx0 pfx If 0tctgt0iltcOil rt P0t$0 Ptrc[T0

Il soggetto porta entrambe le mani al punto V alla base del col-lo, senza perd toccarlo. Le mani sono piegate dolcemente e le ditaindicano il centrct per le decisioni. Le mani cominciano poi a muo-versi, prima la sinistra e poi la destra, corne se stessero mesco-lando una sostanza liquida intorno a quella zona, o come se stes-sero facendo entrare aria nel punto V con una serie di movimentidolci compiuti da ciascuna mano. Questi movimenti vengono ese-guiti estendendo di lato tutro il braccio e riportandolo poi nellazona davanti al punto V (fig. 132). Il braccio sinisrro si allungapoi davanti al punto \', con la mano che si gira di scatto all'in-terno; la spinta a colpire parte dal polso e dal dorso della manostessa (fig. I3r.ll braccio destro esegue lo stesso movimento. Inquesto modo viene sferrata una serie di forti colpi nella zona pro-prio davanti al punto V.

8. TR[$rtRtRt t'ilttRGt[ Dilt 0tJt ctltTnl ytTil.t t{tltA p[RIt ff{TtRI0RtDil. c0RP0 AL ttwr| Pil tf hfiltnilt

Il soggetto porta entrambe le mani nello zona del pancreas edella milza, pochi centimetri davanti al corpo. La mano sinistra.

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che ha il palmo rivolto verso I'alto, d postadieci o dodici centrimetri sotto la manodestra, che ha il palmo rivolto verso il bas-so. L'avambraccio sinistro, allungato inavanti, d piegato a un angolo di novantagradi. Anche I'avambraccio destro d piegatoa novanta gradi, ma viene invece tenutovicino al corpo, in modo che le dita indi-chino verso sinistra (fig. 134). La mano sini-stra traccia due cerchi all'interno, av€nti irdiametro di circa trenta centimetri, nellazona che circonda il pancreas e la milza.Dopo aver completato il secondo cerchio'la mano destra si allunga in avanti e col-pisce di lato una zon a un braccio didistanza davanti al fegato e alla cistifellea(fig. 135).

Gli stessi movimenti vengono poi eseguitisull'altro lato del corpo invertendo la posi-zione delle mani, che vengono portate nel-le zona del fegato e della cistifellea, con lamano destra che traccia i cerchi e la sinistrache colpisce in avanti a un braccio di distan-za davanti al pancreas e alla milza.

9. P0RI[R[ tiltRGlfi |il. tfffnr fffr It aff$nil D[tLt cltl0cctlllcon il braccio e la mano sinistra il soggetto traccia due cerchi aven-ti il diametro di circa trenta centimetri davanti al punto V, legger-mente spostati a sinistra (fig. 136)' Il palmo della mano E rivolto ver-so il basso. Dopo aver tracciato il secondo cerchio, il soggetto alzaI'avambraccio a livello della spalla e la mano sferra un colpo lonta-no dalla faccia. in senso diagonale verso destra , all'altezza del pun-to V con uno scano del polso, come se tenesse in mano una frusta(ng 137) Gli stessi movimenti vengono poi riperuti con la mano destra'

Il soggetto inspira a fondo, ed espira poi mentre le mani e lebraccia scivolano verso il basso fino a raggiungere le ginocchia,con i palmi rivolti verso I'alto. Il soggetto inspira a fondo e sol-leva le braccia sopra la testa, cominciando con il sinistro sul qua-le pone poi in senso trasversale il destro, facendo in modo che

le dita si appoggino delicatamente sul-la pane posteriore del collo. Il sogget-to trattiene il respiro mentre la partesuperiore del tronco si muove tre voltein successione con un movimento alter-nato: abbassa prima Ia spalla sinistra poi

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la destra e via di seguito (fig. 138). Il soggetto espira riportandole braccia e le mani sulle ginocchia, sempre con i palmi rivoltiverso l 'alto.

Il soggetto inspira a fondo ed espira poi mentre alza le mani,spostandole dalle ginocchia e sollevandole fino al punto V, conle dita che indicano tale punto senza perd toccarlo (fig. 139). Conuna successiva espirazione le mani vengono portate di nuovo sul-le ginocchia. Il soggetto inspira a fondo un'ultima volta e alza lemani all'altezza degli occhi, abbassandole infine lungo i lati quan-do esoira.

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.\ccondo don Juan, i tre passi magici seguenti trasferisconoI'energia che appartiene solo ar centro per Ie decisioni dar bor-do anteriore della sfera luminosa, luogo in cui si d accumulataper anni, alla parte posteriore, e poi dalla parte posteriore del_la sfera luminosa di nuovo a quella anteriore. Mi disse che que,sta energia spostata avanti e indietro attraversa il punto V cheagisce da filtro, utilizzando solo l'energia a rui piD adatta e scar-tando il resto. A causa di questo processo selettivo del puntoV, d essenziale eseguire con la massima frequenza possibile que_sti tre passi magici.

t0. l'ilttnclt tIIRIvtn$I L ttMXL ptfr It ltttltlttDil"u p[nltNnIiltuql_q|Jilil p0$rrnt0rr r Dr 0|l[ru idsirni0-ni "-I 0|Jtil.t Al{ItRt0[t cOil DUt cotpl

Il soggetto inspira a fondo ed espira poi lentamente mentre il brac-cio sinistro si allunga all,altezza del plesso solare, con il palmodella mano rivolto verso l'alto e ben piatto, mentre le dita sonounite. Ia mano viene poi serrata a pugno. Il braccio si muove all,in_dietro, sferrando un colpo partendo dar'artezza dei fianchi conun rovescio (fig. 140). L'espirazione termina quando la mano siapre.

Il soggetto inspira di nuovo a fondo ed espira poi lentamentemenffe il palmo della mano aperta, sempre dietro al corpo, bat_te dieci volte come se stesse colpendo delicatamen," .rn o**"uosolido e rotondo. Lacio si muova ",.,il"#:i: H:i :?H::",:':il:Y: T:tinire nella zona davanti al punto v, a un braccio di distanza daesso (fig. r4r). La mano si apre come se volesse lasciar andarequalcosa. II braccio si abbassa prima verso il basso, poi all,indie_tro e si alza infine sopra la testa, e colpisce con il palmo rivoltoverso il basso la zona davanti al punto V, come se volesse rom_pere cid che la mano ha appena lasciato andare. A questo pun_to terrnina I'espirazione (fig. I4Z).La stessa sequenza di movimend viene ripetuh con il bracciodestro.

rr ruF.!|.[J rTrrrcti plltlltffl|![nl0nr r olJflil p0$rrnt0nrI l.l -0!,!!!l p0$ r rnror[ l or,iiri' i ifiiiiliiinr c0 il | r G l r{ c l0DII 0ilccl0II soggetto inspira a fondo ed espira poi lentamente muovendo ilbraccio sinistro in avanti con il palmo della mano rivorto verso l,al-to; la rnano viene rapidamente serrata a pugno e ruoa in modo da

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rivolgere il dorso verso l'alto e colpisce alf in-dietro la zona sopra la spalla. Il palmo chiu-so a pugno d rivolto verso I'alto. La manosi apre e si rivolge verso il basso e il sog-getto termina l'espirazione.

Il soggetto inspira di nuovo ed espira poilentamente mentre la mano, che assume laposizione di un gancio rivolto verso il bas-so, compie il gesto di raccogliere tre voltequalcosa di solido, come se stesse facen-do una palla (fig. 141). Questa palla vienelanciata in alto all'altezza della testa con uno

scatto della mano e dell'avambraccio (fig. 744) ed d poi afferatarapidamente con la mano piegata ancora all'altezza del polso comeun gancio (fig. 14r. Il braccio si muove in avanti, poi all'altezzadella spalla destra e colpisce in avanti Ia zona proprio davanti alpunto V, a un braccio di distanza da esso; la spinta per colpireparte dal polso e dal dorso della mano come zona che colpisce(fig. 145). La mano si apre, come per lasciar andare qualunquecosa contenesse e il braccio si abbassa all'indietro e passa poi soprala testa per colpire con grande forza con il palmo piatto.L'espirazione termina mentre il corpo intero trema per I'intensit)del colpo stesso.

I medesimi movimenti vengono ripetuti con I'altro braccio.

t2. IR[$ttRtRt t'iltttctl DAtt[ pARIt ffiltnt0nt I Qt|tttAP0$ItRr0Rr t D[ o|,il.u P0$TtRt0Rr A oljtu.t iltTrnt0ntcoil rffi c0tPl

Il soggetto inspira a fondo ed espira poi lentamente mentre ilbraccio sinistro colpisce in avanti con la mano aperta, il palmopiatto rivolto verso I'alto. La mano viene rapidamente serratz apugno e il braccio ritorna nella posizione originaria come se voles-se sferrare una gomitata all'indietro; si muove poi di lato verso

destra e sferra un pugno di lato con I'avambraccio che sfregacontro il corpo (fi9.147).Il gomito viene sposrato di nuovo comese volesse sferrare una gomitata all'indieuo. Il braccio viene allun-gato e mosso di lato verso sinistra e all'indietro, per sferrare ilquarto colpo all'indierro con il dorso della mano chiusa a pugno.L'espirazione termina mentre la mano si apre (fig. 148).

Il soggetto inspira di nuovo a fondo ed espira poi lentamen-te mentre la mano, piegata verso il basso a forma di gancio, rac-coglie tre volte qualcosa. La mano affena poi come se stesse pren-dendo qualcosa di solido (tig. l4r.Il braccio oscilla in avanti

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rrll'ahczza del centro per le decisioni e arriva fino alla spalla destra,dove l'avambraccio compie una curva verso I'alto e sferra unpugno con il dorso della mano colpendo la zona davanti al pun-to V, a un braccio di distanza da esso (fig. 150). La mano si aprecome se volesse lasciar andare qualcosa che stava afferrando epoi si abbassa, si sposta dietro al corpo, sale sopra la testa, conil palmo della mano rivolto verso il basso, e colpisce qualunquecosa abbia lasciato andare con un colpo potente della mano aper-ta. A questo punto termina la lenta espirazione (fig. 151).

Gli stessi movimenti vengono ripetuti con il braccio destro.

Secondo gruppo

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econdo quanto insegnato da donJuan ai suoi discepoli, la ica-pitolazione era una tecnica scoperta dagli sciarnani dell'anti-co Messico e usata in seguito da tutti gli stregoni praticanti

per vedere e rivivere le esperienze della loro vita, al fine di otte-nere due obiettivi trascendentali: quello astratto del rispetto di uncodice universale che richiede che la consapevolezza sia abban-donata al momento della morte, e quello estremamente pragma-tico di acquisire la fluidit) percettiva.

Don Juan dichiaril che la formulazione del loro primo obietti-vo era il risultato delle osservazioni che quegli stregoni compi-vano grazie alla loro capacitd di uedere direttamente I'energia chescorre nell'universo. Essi avevano uisto che nell'universo esiste unaforza gigantesca, un immenso conglomerato di campi di energiache chiamavzno I'Aquila, o il mare oscltro della consapeuolezza;scoprirono inoltre che tale nl.are oscuro della consapeuolezza d laforza che presta la consapevolezza a tutti gli esseri viventi, dai virusagli uomini, e dona la consapevolezza a ogni neonato, che la ampliapoi per mezzo delle sue esperienze di vita fino al momento in cuiquesta stessa forza non ne pretende il ritorno.

Secondo questi stregoni, tutti gli esseri viventi muoiono perch6sono costretti a restituire la consapevolezza che d stata prestata loro.Nel corso dei secoli gli sciamani hanno capito che quello che I'uo-mo moderno definisce "pensiero lineare" non d in grado di spie-gare un simile fenomeno, dato che non c'd spazio per una linea

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di ragionamento causa-ed-effefto che spieghi come e perchd la con-sapevolezza viene data e poi ripresa. Gli stregoni dell'antico Messicolo ritenevano unfatto mergetico dell'universo, un evento che nonpud essere spiegato in termini di causa ed effetto, o come un obiet-tivo che potrebbe essere determinato a priori.

Gli stregoni del lignaggio di don Juan credevano che ricapito-lare significasse dare al mare oscuro della consapeuorezza cib cheesso cercava, e cioB Ie loro esperienze di vita. Grazie alla ricapi_tolazione essi ritenevano di poter acquisire un grado di controllograzie al quale potevano separare le loro esperienze di vita dallaloro forza vitale, che ritenevano non fossero congiunte in manie-ra inestricabile ma fossero unite solo in modo secondario.

Questi stregoni affermavano che il mare oscuro della consape_uolezza non vuole prendersi la vita degli esseri umani, ma solole loro esperienze di vita. La mancanza di disciplina degli esseriumani impedisce loro di separare le due forze e alla fine essi per-dono la vita, mentre invece dovrebbero rinunciare solo alle loroesperienze di vita. Gli sciamani valutavano la ricapitolazione comela procedura grazie alla quale potevano dare al mare oscuro del-la consapeuolezza qualcosa in cambio della loro stessa vita: rinun-ciavano alle esperienze della loro esistenza raccontandole. ma con-servavano la loro forza vitale.

Quando venivano esaminate secondo i termini dei concetti linea-ri del nostro mondo occidentale, le rivendicazioni percettive deglistregoni non avevano alcun senso. La civilD occidentale d statain contatto con gli sciamani del Nuovo Mondo per cinquecentoanni, e in tutto questo tempo gli scienziati non hanno mai pro_vato seriamente a formulare un discorso filosofico basato sulle affer-mazioni fatte dagli stregoni. Per esempio, a qualunque individuodel mondo occidentale la ricapitolazione pud apparire in qual-che modo legata alla psicanalisi, una sorta di procedura psicolo-gica o tecnica di self-help. E invece non c,d nulla di pii lonranodalla verith.

Secondo don Juan Matus, I'uomo perde sempre per abbando-

no: nel caso delle premesse della stregoneria, I'uomo occidenta-le sta perdendo una notevole oppornrnitd per I'ampliamento del-la sua consapevolezza e che il modo in cui si mette in relazionecon l'universo, la vita e la consapevolezza d solo una tra le tanteopzioni.

Per i praticanti sciamani, ricapitolare significava fornire a unaforza incomprensibile, il mare oscuro della cortsapeuolezza, cid cheessa desiderava, e ciod le loro esperienze di vita, in pratica la con-sapevolezza che avevano ampliato grazie a tali esperienze. Poich6don Juan non era in grado di spiegarmi questi fenomeni nei ter-mini della logica standard, mi disse che tutto cib che gli stregonipotevano augurarsi di fare era ottenere il loro scopo e mantene-re la loro forzavitale senza sapere come cib aweniva. Disse inol-tre che migliaia di stregoni erano riusciti a farlo, conservando laloro forza vitale dopo aver ceduto al mare oscuro della consape-uolezza la forza delle loro esperienze di vita. Per don Juan que-sto significava che quegli stregoni non morivano nel solito modoin cui noi intendiamo la morte, ma trascendevano trattenendo laloro forza vitale e svanendo dalla faccia della terra, imbarcando-si in un viaggio definitivo di percezione.

Gli sciamani del lignaggio di don Juan credevano che quandola morte awiene secondo queste modaliti, tutto il nostro esseresi trasforma in un tipo speciale di energia che conserva 1l mar'chio della nostra individualiti. Don Juan cercb di spiegare tale con-cetto in senso metaforico, dicendo che siamo composti da un nume-ro di singole nazioni: la naziane dei polmoni ,la nazione del cuo-re,lartazione dello stomaco, quella dei reni e via di seguito. Ognunadi queste nazioni a volte lavora in maniera indipendente dalle altre,ma al momento della morte tutte loro vengono unite in una sin-gola uniti. GIi stregoni del lignaggio di donJuan chiamavano que-sto stato libertd totale: per loro la morte unifica e non annienta,come ritengono invece le persone normali.

"Questo stato d dunque I'immortalit)?" chiesi."Non lo d affatto", mi rispose lui. "E semplicemente l'entrata in

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Lln processo evolutivo, ricorrendo all'unico strumento per I'evo-luzione che I'uomo ha a disposizione, cioB la consapevolezza. Glistregoni del mio lignaggio erano convinti che I'uomo non potes-se piD evolversi dal punto di vista biologico; di conseguenza, rite-nevano che la sua consapevolezza fosse I'unico mezzo per evol-versi. Al momento di morire gli stregoni non vengono annullatidalla morte, ma si trasformano invece in esseri inorganici, che pos-siedono la consapevolezza ma sono privi di un organismo. La tra-sformazione in esseri inorganici era per loro una forma di evolu-zione e voleva dire che avevano ottenuto un nuovo e indescrivi-bile tipo di consapevolezza che sarebbe durata per milioni di ann:.ma che un giorno o I'altro avrebbero comunque dovuto restitui-re al donatore, rl mare oscuro della consapeuolezza.'

Una delle pii importanri scoperre degli sciamani del lignaggiodi don Juan d stata quella che al pari di ogni altra cosa dell'uni-verso il nostro mondo d una combinazione di due forze oppostee al tempo stesso complementari. Una di queste forze d il mon-do che conosciamo e che questi stregoni chiamavano il mondodegli esseri organici. L'a\tra forza d qualcosa che definivano l. mon-do degli esseri inorganici.

Don Juan dichiarb: "Il mondo degli esseri inorganici d popolatoda esseri che possiedono la consapevolezza nra sono privi di orga-nismo. Sono conglomerati di campi di energia, proprio come noi.Agli occhi di coloro che sanno vedere appaiono opachi e non lumi-nosi al pari degli esseri umani. Sono configurazioni energetiche simi-li a candele, lunghe e non rotonde. In pratica sono conglomeratidi campi di energia che possiedono una coesione e confini preci-si, esattamente come noi. Vengono inoltre tenuti insieme dalla stes-sa forza agglutinante che tiene uniti i nostri campi di energia".

"Dove si trova questo mondo inorganico don Juan?" doman-dai.

"E il nostro mondo gemello", mi rispose. "Occupa lo stesso tem-po e il medesimo spazio del nostro mondo, ma il tipo di consa-pevolezza del nostro mondo E cosi diversa da quella del mondo

inorganico che noi non ci rendiamo mai conto della presenza degliesseri inorganici, sebbeno loro si accorgano della nostra.

"Questi esseri inorganici sono forse uomini che si sono evolu-ti?" gli chiesi.

"Nient'affatto", esclamb. "Gli esseri inorganici del nostro mon-do gemello sono stati intrinsecamente inorganici fin dall'inizio, nel-lo stesso modo in cui noi siamo stati intrinsecamente organici findal principio. La loro coscienza pud evolversi al pari della nostrae lo fa senz'altro, ma io non possiedo una conoscenza diretta delmodo in cui cib awiene. So comunque che un essere umano lacui consapevolezza si d evoluta d un essere inorganico rotondo,luminoso e luminescente di tipo speciale."

Don Juan mi forni una serie di descrizioni di questo processoevolutivo, che io considerai come poetiche metafore. Ne scelsi unache mi soddisfaceva in modo particolare: La libend btale. Pensaiche un essere umano che ha accesso alla libend tutale d I'esserepiir coraggioso e immaginativo possibile. Don Juan disse che ionon stavo immaginando nulla e che per entrare nella liberta tota-/e gli esseri umani devono coinvolgere dalrrero il loro lato subli-me, che tutti possiedono ma non usano mai.

DonJuan mi descrisse il secondo obiettivo pragmatico della rica-pitolazione come I' acquisizione della fluidita. La spiegazione logi-ca degli stregoni era legata a uno degli argomenti piD elusivi del-la stregoneria: il punto di unione, un punto di intensa luminositigrande quanto una palla da tennis, percepibile quando gli stre-goni uedono un essere umano come un conglomerato di campidi energia.

Gli stregoni come don Juan uedono che miliardi di miliardi dicampi di energia sotto forma di filamenti di luce dall'universo con-vergono sul punto d'unione e lo attraversano. Questa confluenzadi filamenti fornisce al punto d'unione la sua luminosiD. Il pun-to d'unione perrnette a un essere umano di percepire questi miliar-di di miliardi di filamenti di energia trasformandoli in dati senso-riali. il punto di unione interpreta poi questi dati al livello del mon-

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do della vita quotidiana, in termini ciod di socializzazione e poten-ziale umano.

Ricapitolare significa rivivere tutte o quasi le esperienze che abbia-mo vissuto; cosi facendo spostiamo il punto di unione, leggermenteo in maniera notevole, costringendolo con la f.orza della memo-ia ad adottare la posizione che aveva quando d awenuto I'eventoche stiamo rivivendo. Questo gesto di spostarsi avanti e indietrodalle posizioni precedenti a quella attuale fornisce agli sciamanipraticanti la fluiditd necessaria a soppofiare straordinari imprevisti durante il loro viaggio verso I'infinito. Ai praticanti di Tensegrit)LIa ncapitolazione assicura la fluiditi necessaria a superare gli impre-visti che non fanno in alcun modo parte della loro abituale cogni-zione.

Nei tempi antichi Ia ricapitolaziane come procedura formale veni-va eseguita richiamando alla mente tutte le persone che il prati-cante aveva conosciuto e tutte le esperienze in cui erano state coin-volte. Don Juan suggeri che per quanto mi riguardava, nel casociod dell'uomo moderno, io avrei dovuto scrivere un elenco ditutte le persone che avevo incontrato nell'arco della mia esisten-za, eseguendo cosi una sorta di esercizio mnemonico. Dopo cheebbi compilato la mia lista, don Juan mi spiegb come usarla: avreidovuto prendere la prima persona indicata nella lista stessa, cheandava alf indietro nel tempo partendo dal presente e arrivandoall'epoca della mia prima esperienza di vita, e rivivere mentalmenteI'ultima interazione vissuta con lei. Questo atto viene definito slste-mazione dell'euento cbe deue essere riuissuto.

Il ricordo dettagliato dei minimi particolari b richiesto in quan-to d lo strumento necessario a migliorare Ia propria capaciD diricordare. Questa forma di ricordo permette di avere tutti i detta-gli fisici relativi, per esempio I'ambiente in cui si d svolto il fattoricordato. Dopo che I'evento d stato sistemato, il soggetto dovreb-be entrare personalmente nella scena, prestando particolare atten-zione a qualunque configurazione fisica relativa. Se, per esempio,I'interazione d awenuta in un ufficio, bisogna ricordare il pavi-

mento, le porte, le pareti, i quadri, le finestre, le scrivanie e glioggetti che vi stanno sopra, tutto cib che avrebbe potuto esserevisto con un'occhiata e poi dimenticato.

La ricapitolazione in qualiD di procedura formale deve inizia-re con l'enumerazione degli eventi che sono appena awenuti. Inquesto modo, I'esperienza piir recente ha la precedenza: qualco-sa che d appena successo si ricorda con grande accuratezza. Glistregoni fanno sempre affidamento sul fatto che gli esseri umanisono capaci di immagazzinare informazioni dettagliate di cui nonsono consapevoli: proprio tali dettagli sono cib che il mare oscu-ro della consapeuolezza uuole ottenere.

Per eseguire la vera e propria ricapitolazione di un fauo il sog-getto deve respirare a fondo, girando lentamente e dolcemente latesta da una parte all'altra, cominciando indifferentemente da destrao da sinistra. Il capo dev'essere girato per il numero di volte rite-nute necessarie, mentre si ricordano runi i dettagli accessibili: secon-do donJuan, gli stregoni definivano questo gesto come I'inspira-zione di tutte le emozioni vissute grazie all'evento ricordato e all'e-spirazione di tutti i sentimenti non desiderati e le emozioni inde-siderate che il fatto stesso ha lasciato in noi.

Gli stregoni credono che il mistero della ricapitolazione stia nelgesto di inspirare ed espirare; poichd la respirazione d una fun-zione indispensabile per mantenersi in vita, gli stregoni sono cer-ti che grazie a essa sia possibile consegnare aI mare oscuro del-la consapeuolezza rI facsimile delle esperienze della propria vita.Quando sollecitai don Juan cercando di ottenere da lui una spie-gazione razionale di questo concetto, lui ribadi che cose come laricapitolazione possono essere solo vissute e non spiegate. Mi dis-se che compiendo tale gesto il soggetto pub trovare la liberazio-ne, e spiegado significa dissipare la nostra energia in sforzi inu-tili. Il suo invito ad agire si basava sulla conoscenza da lui accu-mulata.

La lista dei nomi viene usata nella ricapitolazione come un eser-cizio mnemonico che stimola la memoria a compiere un viaggio

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inimmaginabile. A tale proposito, gli sciamani ritengono che ricor-dare gli awenimenti che si sono appena verificati permetta di ram-mentare con la stessa chiarezza e immediatezza alwenimenti piidistanti nel tenpo. Richiamare in questo modo le esperienze signi-fica riviverle, ricavando da tale ricordo un impeto straordinario ingrado di stimolare l'energia dispersa dai nostri centri di vitaliti edi restituirla ai centri stessi. Gli stregoni definiscono questa ridi-stribuzione dell'energia fornita dalla ricapitolazione come l'ac-quisizione di fluidiD ottenuta dopo aver dato al mare oscuro del-la consapeuolezza quello che sta cercando.

A livello piD pratico, la ricapitolazione fornisce ai praticanti Iacapacit) di esaminare le ripetizioni che si sono verificate nel cor-so della loro esistenza. Ricapitolare pud convincedi al di li di ogniragionevole dubbio che tutti noi siamo alla merc€ di forze che nonhanno alcun senso, sebbene a prima vista possano apparire deltutto ragionevoli. Prendiamo ad esempio il fatto di essere alla merc€del corteggiamento, che per molte persone pare essere lo scopodell'intera esistenza. Io stesso ho sentito confessare da gente diuna certa et) che il loro unico ideale era quello di trovare un com-pagno perfetto e che la loro massima aspirazione era di avere alme,no un anno di gioia amorosa.

In risposta alle mie veementi proteste, donJuan Matus era soli-to dirmi che il problema era che in realD nessuno era dispostctad amare qualcun altro, ma che tutti volevano invece essere ama-ti. Ripeteva che questa ossessione per il corteggiamento era pernoi Ia cosa piir naturale del mondo. Sentir dire da un uomo oda una donna di settantacinque anni che E ancora alla ricercadell'aninra gemella d un'affermazione idealistica, romantica, splen-dida. Esaminando questa ossessione nel contesto delle infiniteripetizioni di una vita la vediamo per cib che E dar,rzero: grotte-sca.

Don Juan nri assicurd che qualunque cambiamento di caratte-re si ottenga con la dcapitolazione, I'unico strumento in grado diampliare la consapevolezza liberando il praticante dalle richieste

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n()n espresse di socializzazione, che sono cosi automatiche e scon-trrte da non essere mai notate e quindi analizzate in condizioninormali.

Il gesto della ricapitolazione d il compito di una vita; ci voglio-no anni per compilare la lista delle persone, soprattutto per chiha cononosciuto e interagito con migliaia di altri individui. euestot:lenco viene incrementato dal ricordo di ar.venimenti impersonalinei quali non erano coinvolti esseri umani ma che devono esse-rc comunque esaminati perch6 sono in qualche modo legati allapersona che sta ricapitolando.

DonJuan dichiarava che cio che gli srregoni dell'antico Messicoricercavano avidamente eseguendo la ricapitolazione era il ricor-do dell'interazione, perch6 nell'interazione stessa risiedono gli effet-ti profondi della socializzazione che essi si sforzavano di domi-nare con tutti i nezzi disponibiii.

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PA$$I ]'IAGIcI PIR LA flITtrPffOUINilf

La ricapitolazione irfluisce su cib che donJuan chiamava il cor-po energetico. fiormalmente spiegato come un conglomerato di cam-pi energetici: immagini speculari dei campi di energia che com-pongono il corpo umano quando d uisto come energia. DonJuanraccontava che, nel caso degli antichi stregoni, il corpo fisico equello energetico erano un'unica entith. I passi magici per la rica-pitolazione conducono il corpo energetico al corpo fisico, indi-spensabile per attraversare l'ignoto.

t3. f0ntitlnt lt lR0ltc0 Dtt c0RP0 il{tnGillc0Don Juan disse che il tronco del corpo energetico si forma contre colpi sferrati con il palmo delle mani, che vanno tenute all'al-

tezza delle orecchie con i palmirivolti in avanti; partendo da que-sta posizione il soggetto le spingein avanti, all'altezza delle spalle,come se volesse colpire le spalledi un corpo ben sviluppato. Lemani tornano poi nella loro posi-zione d'origine intorno alle orec-chie, con i palmi rivolti in avanti,e colpiscono un punto al centrodel tronco di quel corpo immagi-nario, all'altezza del petto. Il

r3E

't'r'ondo colpo non B ampio come il primo, e il terzo E moltol)iir stretto perch€ colpisce la cintola di un tronco di forma trian-grrlare (fig. 152,\.

t{ $c}ilAFftGG|lRt tt c0Rp0 il{tRGIItc0l.:r mano destra e la sinistra scendono da sopra la testa e scen-ticrrdo i loro palmi creano una corrente di energia che delinea lelrreccia, gli avambracci e le mani del corpo di energia. La mano:inistra si muove diagonalmente per colpire la mano sinistra del( ( )rpo energetico (fig. t53); la mano destra compie poi lo stessosesto, muovendosi diagonalmente per colpire la mano destra delLorpo di energia.

Questo passo rnagico traccia le braccia, gli avambracci e soprat-tritto le mani dei campo energetico.

r5. fsPAil0rRr Dt [AT0 il. c0flp0 il{tRGtltc0I polsi sono incrociati a formare una lettera X davanti al corpo,cluasi toccandolo e sono piegati all'indietro a un an5;olo di novan-ta gradi rispetto all'avambraccio, all'altezza del plesso solare. Il pol-so sinistro d posto sopra il destro (fig. 154). Partendo da questaposizione le mani scendono lateralmente, cotl un movimento len-to, corne se stessero incontrando una terribile resistenza (fig. 155).

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Quando le braccia raggiungono la massima apertura, il soggettole riporta al centro, con i palmi posti a novanta gradi rispetto all,a-vambraccio, creando cosi la sensazione di spingere qualcosa disolido da entrambi i lati verso il centro del corpo. La mano sini-stra e incrociata sopra la destra mentre le mani si preparano a sfer-rare un altro colpo laterale.

Il corpo fisico, in qualitd di conglomeraro di campi di energia,possiede limiti pii che definiti, mentre il corpo energetico nonpossiede tale caratteristica: diffondere lateralmente I'energia gli for-nisce i limiti ben definiti di cui d sprowisto.

t6. Dtflilrnt tr tljt cno Dtt c0np0 ffttRctTtc0Il soggetto tiene gli avambracci in posizione verticale all'altezzadel petto, con i gomiti ben vicini al corpo, ai lati del torace. I pol-si vengono spinti dolcemente prima all'indietro e poi in avanti congrande forza, senza muovere gli avambracci (fig. 156).

Oltre a possedere limiti ultra-definiti, il corpo umano inteso comeconglomerato di campi energetici ha un fulcro di luminosid com-patta, che gli sciamani chiamano Ia banda dell'uomo, che sonocampi energetici con cui I'uomo b pitr familiare. Secondo gli stre-goni, all'interno della sfera luminosa, che d anche I'insieme dellepossibilid energetiche umane, ci sono zone di energia di cui gli

,'sst'ri umani non sono affano consapevoli. Si tratta dei campi ener-gt'tit i situati alla distznza massima dalla banda dell'uomo. Definirerl f trl<'ro del corpo energetico significa fortificare il corpo energe-lr( () stesso per consentirgli di avventurarsi nelle aree di energiart r lnosciuta.

t7 f0RiilRr I c[tclGilr t I P0tPlccl 0il. c0RP0 illtRGtTlc0Il s()ggetto tiene il piede sinistro davanti al corpo con il calcagnos<rllevato all'altezza della caviglia, in posizione perpendicolare rispet-to all'altra gamba. Il calcagno sinistro sferra poi un colpo a destra,( ()me se tirasse un calcio, a circa quattordici o quindici centime-tri dalla tibia della gamba destra (figure 157 e 158).

I-o stesso movimento viene poi eseguito con I'altra gamba.

r8. f0nit[Rt tt Gll{0cclll[ Dtt c0RP0 illtRGtIlc0Questo passo magico si divide in due fasi. Nella prima il ginoc-chio sinistro viene piegato e sollevato all'altezza dei fianchi, o sepossibile ancora pii in alto. Il peso totale del corpo viene soste-nuto dalla gamba destra, che b tesa con il ginocchio leggermen-te piegato in avanti. Il soggetto traccia poi tre cerchi con il ginoc-chio sinistro, muovendolo all'interno verso I'inguine (fig. 159). Lostesso movimento viene ripetuto con la gamba destra.

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t Nella seconda fase di questo passo magico, i movimenti ven-gono ripetuti con ciascuna gamba, ma questa volta il ginocchiotraccia un cerchio esterno (fig. 160).

19. f0nir[Rt rt c0$ct Dil. c0np0 tiltRGtTtc0Il soggetto inspira, piegando leggermente ilcorpo all'altezza delle ginocchia mentre lemani scivolano gii lungo Ie cosce. Le manisi fermano sulle rotule e vengono poi ripor-tate indietro su per le cosce all'altezza delfianchi, come se stessero trascinando unasostanza solida, mentre il soggetto inspira.Le mani sono tenute quasi come due arti-gli. Il corpo si raddrizza non appena questaparte del movimento viene esegdta (frg. 161).

Il movimento viene poi ripetuto, altemandoil modello di respirazione: il soggeno inspi-

ra mentre piega le ginocchia e fa scendere le mani lungo Ie rotule,ed espira quando riporta Ie mani stesse alla posizione di panenza.

20. $IIll0tlnt t[ $I0RtI Ptnt0r{tlt Ril{DiltD0u ftt$$tBlttQuesto passo magico allunga i tendini e li rilassa portando le gam-

be, una alla volta e piegate all'altezza deIginocchio, a colpire le natiche con un col-petto gentile del calcagno (fig. 1,62).ll cil-cagno sinistro colpisce la natica sinistra, e ildestro colpisce la destra.

Gli sciamani attribuiscono una grandis-sima importanza al rafforzamento deimuscoli della parte posteriore delle cosce:sono infatti convinti che piir essi sono tesi,maggiore d la faciliti con cui il praticanteidentifica ed elimina i modelli comporta-mentali ormai inutili.

2t slll{0unt u $I0Rl[ PtR$0llltt lliltllD0 PllJ'I0[lt I ltnntI cltclcll0

l,r g,rrrnba destra e posta a un angolo di novanta gradi rispetto alla

urristra. Il soggetto pone il piede sinistro il pitr lontano possibile

rl.rventi al corpo, che appoggia quasi completamente il proprio

1,,.'so sulla gamba destra. I muscoli posteriori della gamba destra

s.n<l tesi e contratti al massimo, cosi come sono allungati i muSCO-

lr l.rosteriori della gamba sinistra' Il calcagno sinistro batte ripetu-

r:rrnente il terreno $ig. 16r'Gli stessi movimenti vengono poi eseguiti con I'altra gamba'

22 $Ill'l0tlRt t[ $I0RlI PtR$0l{tLt Itlttl{00 lL cltclGtlo I ITRRAr l{illItlltllD0 lltt P0$lll0llt

(.)uesto passo magico prevede gli stessi rnovimenti del preceden-

tc, eseguiti a turno con ciascuna gamba, ma invece di battere a

tcrra con il calcagno, il corpo mantiene una tensione maggiore

tcnendo allungata Ia gamba (fig' 164)'

Poich6 prevedono inspirazioni ed espirazioni profonde' i

seguenti passi magici devono essere eseguiti con una certa mode-

razione.

rlt

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23 rr flrl nilL|' frtttPttutilLilfII soggetto inspira a fondo menrre solleva gli avambracci al livel-lo delle spalle, con le mani all'altezza delle orecchie, i palmi rivol-ti verso I'esterno. Gli avambracci sono in posizione verticale edequidistanti l'uno dall'altro. Il soggetto espira mentre gli avambraccisono portati il piD possibile all'indietro senza perb oscillare (fig.16r. I soggetto inspira di nuovo a fondo e, durante la successi-va lunga espirazione, entrambe le braccia tracciano un semicer-chio simile a un'ala, cominciando con il braccio sinistro che si ten-

de il piD possibile in avanri e poi di lato, tracciando un semicer-chio che si spinge il pitr possibile all'indietro. Il braccio esegueuna curva al termine di questa estensione e ritorna davanti (fig.166), nella sua posizione iniziale di riposo di fianco al corpo (fig.167). Il braccio destro segue poi Ia stessa sequela di movimentinell'arco di una singola espirazione. Dopo aver effettuato questimovimenti, il soggetto respira profondamente con I'addome.

24. r[ fil{t$tRfi DtrtA fltcrprThtrilhiltLa prima parte di questo passo magico d uguale a quella del pre-cedente: il soggetto inspira a fondo con le mani sollevate all'al-

tu

tt'zz:r delle orecchie, i palmi rivolti verso l'esterno. Gli avambrac-( I sono in posizione verticale. Il soggetto espira a fondo mentre

It' l>raccia vengono spinte all'indietro e inspira poi altrettanto a

Irrndo mentre i gomiti sono spinti di lato all'altezza delle spalle'

l.t' mani sono piegate a un angolo di novanta gradi rispetto agli

:rvambracci, con le dita che indicano I'alto. Le mani vengono spin-

rc lentamente verso il centro del corpo finch6 gli avambtacci non

si incrociano. Il braccio sinistro d pii vicino al corpo e il destro

a' posto davanti al sinistro. In questo modo le mani creano quel-

la che don Juan chiamava la finestra della ricapitolazione, un'a-

l)ertura davanti agli occhi che sembra una minuscola finestra, attra-

verso la quale il praticante pud sbirciare nell'infinito (fig. 168)' Il

soggetto espira a fondo mentre il corpo sr raddrizza; i gomiti ven-

gono spinti di lato, e le mani sono raddrizzate e tenute alla stes-

sa ahezza dei gomiti Gig. 1691.

25. I Clll0t|t Rt$PlRl PR0f0llDlL'inizio di questo passo magico d identico a quello dei due pre-

cedenti. Alla seconda inspirazione le braccia scendono e si incro-

ciano all'altezza delle ginoccchia mentre il praticante d quasi acco-

vacciato. Le mani sono poste dietro le ginocchia: la destra affer-

ra i tendini posteriori del ginocchio sinistro, mentre la destra, con

145

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l'avambraccio sinistro sopra quello destro,afferra i tendini posteriori del ginocchiodestro. L'indice e il medio afferrano i ten_dini esterni e il pollice E awolto intornoalla parte interiore del ginocchio.L'espirazione termina a questo punto; il sog_getto inspira ora a fondo, esercitando altempo stesso una pressione sui tendini (fig.170), e compie cosi cinque respiri profon_di.

Questo passo magico raddrizza la schie_na e mette la testa in linea con la spina dor-

sale; viene usato per eseguire cinque respiri profondi che riem-piono sia la parte superiore sia quella inferiore dei polmoni, spin_gendo in basso il diaframma.

26. [TTtRtRt il{tnctA DAt PttDlLa prima parte di questo passo magico d uguale alla prima panedegli altri tre passi di questa serie. Alla seconda inspirazione il sog_getto abbassa gli avambracci e li ar.wolge intomo aire caviglie, andan-do dall'interno all'estemo, assumendo al tempo sresso una posizioneaccovacciata. Il dorso delle mani d appoggiato sulla punta delle dita

fidei piedi; a questo punto il soggetto inspi_ra ed espira profondamenre tre volte (fig.171). Dopo l'ultima espirazione il corpo sinddnzza e il soggetto inspira profondamenteper terminare il passo magico.

L'unico chiarore di consapevolezza rima_sto negli esseri umani si trova sul fondo del_la loro sfera luminosa, una frangia che siestende in circolo e raggiunge il livello del_le dita dei piedi. Grazie a questo passo magi_co il soggetto attinge a tale frangia con il dor_so delle dita, e la stimola con il respiro.

Terzo gruppo

$0Gr{ARt

<rn Juan Matus defini ii sognare come la capacit) di usare isogni normali per permettere alla consapevolezza umana dientrare in altli regni della percezione; secondo tale definizione,

r sogni ordinari possono venire usati come una porta che condu-, t' la percezione in altre regioni di energia, diversa da quella delrrrondo della vite quotidiana e al tempo stesso simile per cid cher iguarda la sua essenza di base. Per gli stregoni il risultato di un

'rnrile passaggio era la percezione dei mondi veritieri in cui pote-vrrno vivere o morire, mondi diversi dai nostri e al tempo stessor ncredibilmente simili.

Pressato per una spiegazione lineare di questa contraddizione, donluan Matus ribadiva Ia posizione tipica degli stregoni: Ie risposte arutte quelle domande stavano nella pratica, e non nella ricerca intel-letruale. Mi disse che per poter parlare di tali possibilit) avremm<.rdovuto usare la sintassi del linguaggio, qualunque sia il linguaggioche parliamo, e che ia sintassi, con la forza dell'uso, limita [e pos-sibiliD di espressione. La sintassi di qualunque linguaggio si riferi-sce solo alla possibilit) percenive trovate nel mondo in cui viviamo.

Don Juan evidenziir una significativa distinzione tra due verbispagnoli: uno era "sognare", sofi.ar, e I'altro ensofiar, che signifi-ca sognare nel rnodo in cui sognarzo gli stregoni. Nelle altre lin-gue non esiste una distinzicne altrettanto chiara tra queste duecondizioni, il sogrro normale <> ytefio e io stato piir compiesso chegli stregoni chi,lnrano ensuetio.

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In base agli insegnamenti cii don Juan, l,arte di sognare ebbeorigine dall'osservazione del rufto casuale che gli stn:goni dell'anticoMessico fecero quando t,idero le persone addormentate: notaro-no che durante il sonno il punto d'unione si spostava in manie_ra molto narurale e facile dalla sua posizione abituale, e si muo-veva ovunque lungo la periferia della sfera luminosa, o in qua_lunque po.sto al suo interno. Mettendo in relazione il loro uederecon i racconti delle persone che erano state osservate mentre dor-mivano, si resero conto che maggiore era lo spostamento riscon_trato del punro d'unione, pii sbalorditivi erano i resoconti degliawenimenti e delle scene vissute in sogno.

Dopo tali osseryazioni, quegli stregoni cominciarono a cercareavidamente di spostare i loro punti di unione, e per riuscirci usa-rono piante psicotropiche. Ben presto si resero conto che lo spo-stamento ottenuto con l'uso di tali piante era irregolare, forzato eprivo di controllo. Nonostante questo fallimento, scoprirono unelemento di grande valore che chiamarono l'attenzione del sogno.

Don Juan spiegd questo fenomeno riferendosi prima alla con_sapevolezza quotidiana degli esseri umani come all'attenzione postasugli elementi del mondo della vita quotidiana. Mi fece notare chegli esseri umani si limitano solo a una breve occhiata e sosten-gono poi di aver guardato tutto cid che li circonda. pii che esa_minare Ie cose, gli esseri umani stabilivano semplicemente la pre-senza di questi elementi grazie a un tipo speciale di attenzione,un aspetto specifico della loro consapevolezza generalg Secondodon Juan, il medesimo tipo di "sguardo" breve e al tempo stessosostenuto pud essere applicato agli elementi di un sogno ordina-rio. Egli chiamava questo altro specifico aspeno di consapevolezzagenerale come l'attenzione del sogno o la capaciti acquisita daipraticanti di mantenere la loro consapevolezza fissata sugli ogget-ti dei loro sogni.

Coltivare \'attenzione del sogno forni agli stregoni del lignaggiodi donJuan una tassonomia di base dei sogni; essi scoprirono chela maggior parte dei loro sogni erano immaginari, prodoni della

ilt

, ,r:nr/rone del loro mondo quotidiano. Ce n'erano percl alcuni che.t,ry,.1,,.rvru1() a talc classificazione, ed erano veritieri stati di consA-i\:,t l t,:;o intensa in cui gli elementi del sogno non erano sem-y'lrr r rrnrnugini rna questioni che producevano energia. Per que-

;.lr .,t rrnrani i sogni che possedevano elementi capaci di genera-,' ( 'n('r ' l l i : l erano sogni all ' interno dei quali essi erano capaci dir r 'r lr,t t ' l 'energia che fluisce nell 'universo.

r.)rrt'gli sciarnani erano in grado di concentrare la loro attenzione,1,'l x1qtx-t su qualtrnque eletnento dei loro sogni, e scoprirono cosi, lrt ' t 'sistono due tipi di sogno: al primo appartengono quell i chen,r t\ltti conosciamo, nei quali entrano in gioco elementi fanta-'.rrr.rgorici, qualcosa che potremmo definire come il prodotto del-l.r rrostra mentalita e della nostra psiche, e che d forse legato allan()stra connotazione neurologica. Dell'altra categoria fanno inve-( (' l)arte i sogni cbe generano energia. Don Juan dichiarb che gli\lr('goni dei tempi antichi si ritrovarono in sogni che in realD non,'r':rno sogni, ma vere e proprie visite compiute in una sorta di sta-ro onirico in luoghi che non appartengono a questo mondo, postirt'ri, proprio come quelli in cui viviamo, dove gli oggetti produ-, ono energia, nello stesso modo in cui per uno stregone capace<li tedere gli alberi, gli animali o i sassi generano energia nel nostrorrrondo di tuni i giorni.

Le loro visioni di quei iuoghi erano troppo fugaci e momenta-r)ee per poter essere utili. Essi attribuivano questo difetto al fattoi'he il loro punto d'unione non restava fissato per un tempo suf-l'icientemente lungo nella posizione in cui essi I'avevano sposta-to. I loro tentativi di rimediare a tale situazione risultarono nel-l'altra grande arte della stregoneria: I'ane dell'aggt+ato'

Don Juan defini con molta chiarezza le due arti un giorno in

cui mi spiegb che I'arte di sognare consiste nello spostare di pro-

posito il punto di unione dalla sua posizione abituale; l'arte del-

l'agguato permette invece di mantenerlo volutamente fissato nel-

la nuova posiziclne in cui e stato spostato.

Questo spostamento concedeva agli stregoni dell'antico Messico

t19

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l'opportunit) di vedere artri mondi in pieno sviruppo. secondo donJuan, alcuni di questi stregoni non hanno mai fatto ritorno dai loroviaggi, e hanno deciso di resrare ,,laggitr", di qualunque luogo sisia trattato.

"Quando gli antichi stregoni finirono di rracciare la mappa degliesseri umani intesi come sfere luminose,,, mi disse una volta donJuan, "avevano scoperto nientemeno che seicento punti nella sfe_ra luminosa globale che corrispondeva ai luoghi i. bona fide deimondi. Se il punto di unione si fissava a uno di questi posti, ilpraticante entrava in un mondo completamente nuovo.,,

"Ma dove sono questi altri seicento moncli, dr:n Juan?,, gli chie_si.

"L'unica risposta a questa domanda d incomprensibile,,, mi rispo_se, ridendo. "E I'essenza della stregoneria, eppure non significanulla per I'uomo normale. I seicento mondi si trovano nella posi-zione del punto di unione. per trovare il senso di questa rispostaci vorrebbe un'incalcolabile quantiti di energia: noi possediarncrl'energia, ma non abbiamo la facilit) o ia disposi zione a usarla.,,

Potrei aggiungere che nulla d piD vero di queste affermazioni,e al tempo stesso niente potrebbe avere meno senso.

Don Juan spiegava la percezione normale nei termini in cui lacomprendevano gli stregoni del suo lignaggio: il punto di unio_ne, nel suo solito posto, riceve un flusso di campi di energia dal_I'intero universo sortoforma di miliardi di filamenti luminosi. poichCla sua posizione d costantemente la stessa, gri strego'i ritereva-no che gli stessi campi di energia, sotto forma rji filamenti lumi_nosl, convergessero sul punto di unione e lo atirar.ersassero, for_nendo come ri.sultato consistente Ia percezione crei rnoncio che noiconosciarno. Questi scianani arrivarono all, inevitabile conclusio_ne che, quando viene spostato in un,altra posiziolrc. i l punto c1,u_nione d attraversaio da un altro i 'sieme di f i lantenti energetici, efbrnisce cosi la percezione cli un rnondo che per clcfinizione nonb lo stesso della vita di tutti i gicrni.

Secondo don Juan, cid che gli esseri umani normalmente con-

r50

'.r,h'r.rrx) come percezione d invece I'atto di interpretare i dati sen-.,,rr.rli; dal momento della nostra nascita, tutto cid che ci circon-,l.r t r tirrnisce la possibilid di interpretare e, con il passare del tem-

1,, , l:rlc possibilith si trasforma in un sistema completo grazie al,1rr.rlt' cseguiamo tutte le nostre transazioni percettive nel mondo.

l'gli sottolineb che il punto d'unione E il centro dove si assem-I'l.r lu percezione e in cui si esegue l'interpretazione dei dati sen-'.,,ri:rli, in modo che, se dovesse cambiare locazione, interprete-r,'lrlre il nuovo afflusso di campi energetici quasi negli stessi ter-rrrrni in cui interpreta il mondo della vita quotidiana. Il risultator lr rluesta nuova interpretazione d la percezione di un mondo stra-n.uuente simile al nostro e al tempo stesso intrinsecamente diver-s,. I)onJuan dichiarb che dal punto di vista energetico questi mon-,lr sono diversissimi dai nostri: d solo l'interpretazione del puntotl'rrnione a determinare le apparenti similitudini.

Egli riteneva che fosse necessaria una nuova sintassi per espri-nrcre questa incredibile qualiD del punto d'unione e le possibi-lrri di percezione portate dalla capacitd di sognare. Concesset t)rnuoeu€ che I'attuale sintassi del nostro linguaggio potrebbe for-se riuscire a esprimerle, nel caso in cui questa esperienza diven-t.rsse disponibile a ciascuno di noi, e non solo agli iniziati scia-rnani.

L'affermazione di don Juan secondo cui non esiste una proce-dura vera e propria per insegnare a sognare mi ha profondamen-re interessato, pur lasciandomi sbalordito. Mi disse infani che piidi ogni altra cosa sognare rappresentava uno sforzo immane da par-te dei praticanti per mettersi in contatto con la forza indescrivibileche pervade ogni cosa, e che gli sciamani dell'antico Messico chia-mavano intento. Dopo che questo legame € stato instaurato, anchesognare diventa misteriosamente possibile. DonJuan dichiarava chetale legame awebbe pouto essere ottenuto assumendo un qualunqueaneggiamento che comporti una forma di disciplina.

Quando gli chiesi di fornirmi una breve spiegazione delle rela-tive procedure, mi rise in faccia.

t5l

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"Alventurarsi nel mondo degli stregoni", disse, "non d come impa-rare a guidare una macchina. Per guidare un'auto occorrono istru-zioni e manuali, per sognare bisogna avere I'intento"

'Ma come posso avere I'intento?" ribattei."L'unico modo di avere l'intento sta nell'intendeilo", dichiarb.

"La nrancanza di una procedura d una delle cose pii difficili daaccettare per I'uomo moderno che, soffocato da manuali, proce-dure, metodi, passi che conducono a qualcosa, continua a pren-dere appunti e tracciare diagrammi, profondamente coinvolto nel'know-how'. Ma nel mondo degli stregoni, le procedure e i ritua-li sono semplici modi per attirare e concentrare l'attenzione, stru-menti utilizzati per forzare la concentrazione di interesse e deter-minazione, e non hanno altro valore."

Cid che don Juan considerava di estrema importanza per potersognare E la rigorosa esecuzione dei passi magici, I'unico stru-mento che gli stregoni del suo lignaggio avevano a disposizio-ne per favorire lo spostamento del punto d'unione. L'esecuzionedei passi magici forniva a quegli sciamani la stabilit) e I'ener-gia necessari per evocare la loro attenzione al sogno, senza laquale non avrebbero potuto sognare. Se non emergeva l'atten-zione al sogno, i praticanti potevano sperare al massimo di ave-re sogni lucidi su mondi fantasmagorici. Forse avrebbero potu-to avere visioni di mondi che generano energia, ma per essi tut-to ciir non avrebbe alcun senso in mancanza di una spiegazio-ne completamente razionale, in grado di classificarli in manie-ra adeguata.

Dopo aver sviluppato l'attmziane al sogno, gli stregoni del lignag-gio di don Juan si resero conto di aver bussato alle porfe dell'in-finito. Erano riusciti ad ampiiare i parametri della loro normalepercezione, e scoprirono che il loro stato normale di consapevo-lezza era infinitamente piD vario di quanto non fosse stato primadell'awento dell'attenzione al sogno. Da quel punro in poi gli stre-goni poterono avventurarsi nell'ignoto.

"L'aforisma 'l'unico limite E il cielo' si adattava sicuramente agli

152

passato, che superarono ogni barriera", mi disse un

l,rrrr il cielo era dunque I'unico limite, don Ju:rn?" gli chie-

\ , l\r( 'ste <iomanda dovrebbe rispondere singolarntente ognu-

,,lr ttoi". mi rispose con un ampi<l sorriso' "Essi ci hanno dato

,.i ,rrurlrcoti: spetta a noi singoli individui usarli o rif iutadi ln pra-

', r :r iu)l() soli davanti all ' infinito, e la questione se siamo o meno

,t,.r, i t l i superare i nostri l imiti pub trovare risposta solo a l ivel-

t ' , r r r , l iv idr-rale."

Page 68: Carlos Castaneda -10- Tensegrità i sette movimenti magici degli sciamani dell'antico messico

I PA$$I IV|ACICI PIR $OGI{ARI27. $B[0CCiRI tt p|Jt{I0 D'|Jt{t0t{tII soggetto solleva il braccio sinistro, con

' palmo rivorto verso

I'alto, e lo pone sulla zona dietro le scapole, piegando leggermentein avanti il tronco. Il braccio compie poi un movimento dal latosinistro del corpo alla parte anteriore, ponendosi .avanti al visoe allungandosi verso l'alto, con il palmo della mano sinistra rivol-to verso il destro. Le dita sono unite (figure l7Z e l7T.

Questo passo magico viene eseguito da ciascun braccio in suc_cessione. Le ginocchia sono piegate per assicurare maggiore sta_biliD e forza di spinta.

28. C0$IRnGtnt il. p|Jt{I0 D,tJillOilt AD IBBA$$tR$fIl soggetto tiene la schiena dritra il piir possibile; le ginocchiasono bloccate; il braccio sinistro B completamente allungato ail,in-dietro, a pochi centimetri dal corpo. La mano e piegata a unangolo di novanta gradi rispetto all'avambraccio; il palmo d rivol-to verso il basso e le dita tese sono rivorte all'indietro. Il brac-cio destro, completamente allungato, d posto davanti al corpo,nella medesima posizione, con il polso plegaro a un angolo dinovanta gradi, il palmo rivolto verso il basso, Ie dita rivolte inavanti.

La testa gira ne'a direzione del braccio che viene tenuto alr,in-dietro e, in quel preciso istante, i tendini delle gambe e delle brac_cia vengono allungati; tale tensione viene mantenuta per un momen_

t, r (fig. 171). Lc> stesso movimento viene poi ripetuto con il brac-, rr > destro dietro e il sinistro davanti.

29 c0ilytilctRt il. pl|ilI0 D'tJiltoilt I $ciltDtRt ATITRfiil00 tiltRGtlDAU.[ Cl|t[l{D0tt $URRil{Ail t TflA$ttnfltD0tA ilfl.il plRTtA IITIRIORI

ll soggetto posiziona il braccio sinistro dietro il corpo, all'altezzatk'i reni, il piir possibile a destra, tenendo.la mano come un arti-qlio e muovendola attraverso la zona dei reni da destra a sinistra(()me se stesse trascinando una sostanza solida. Il braccio destro dnrvece in posizione normale, di fianco alla coscra.

La mano sinistra si muove poi sul davanti; il palmo viene tenu-to piatto sul lato destro, sopra il fegato e la cistifellea. La mano sini-\lra si muove attraverso la parte anteriore del corpo verso sinistra.rrclla zona ciod del pancreas e della milza. come se volesse liscia-rc la superficie di una sostanza solida: al tempo stesso la mano destra,t('nLlta corne un artiglio dietro il corpo, si muove da sinistra a destrasopra i reni, come se stesse trascinando una sostanza solida.

Il soggetto posiziona poi la rnano destra davanti al corpo, conil palmo ben piatto sulla zona del pancreas e della milza, e la rnuo-vc lrttra\rerso la pane anteriore dei corpo fino alla zona del fesa-

Page 69: Carlos Castaneda -10- Tensegrità i sette movimenti magici degli sciamani dell'antico messico

to e della cistifellea, come se volesse lisciare una superficie ruvi_da, mentre la mano sinistra ad artiglio si muove attraverso Ia zonadei reni da destra a sinistra come se volesse trascinare una sostan-za solida (figure 175 e 776). Le ginocchia sono piegate per assi_curare maggiore forza e stabilid.

30. iftl0vttr I rlPt Dl tiltRGtI I t BL'avambraccio destro, piegato in posizione verticale a novantagradi, d centrato davanti al corpo, con i l gomito quasi a l ivel_lo delle spalle e i l palmo della mano rivolro a sinisrra.L'avambraccio sini.stro, in posizione orizzontalee piegato all,al_tezza del gomito, d renuro con il dorso della mano sotio il gomi_to destro. Gli occhi manrengono una visione periferica degliavambracci, senza concentrare su di essi lo sguardo. fa p.Jr_sione del braccio destro E rivolta verso i l basso, quella del sini_stro verso I 'alto. Le due forze agiscono simultaneamente suentrambe le braccia, che vengono sottoposre a questa tensio_ne per un minuro (fig. I77').

Lo stesso movimento viene poi eseguito invertendo l,ordine ela posizione delle bracc.ia.Gli sciamani dell,antico Messico credevano che nell,universo ogni

( , )\a sia composta da forze duplici, e che gli es.seri umani siano.,,ggetti a tale duplicit) in ogni aspetto della loro esistenza. A livel-l, ' r1"11'"t'r"r*ia, essi ritenevano che fossero in gioco due forze: donlrr;rn le chiamava le forze A e B. La forza A viene utllizzata nor-rrr:rlmente nella vita di tuni i giorni ed d rappresentata da una linea( lntta verticale; la forza B d in genere oscura e repressa, entra rata-f r)cnte in azione ed d rappresentata da una linea orizzontale trac-, i:rta alla sinistra di quella vefticale, alla sua base, in modo da crea-r(' una lettera L maiuscola rovesciata.

Secondo donJuan, gli sciamani (uomini e donne) erano gli uni-r i a essere stati capaci di trasformare la forza B, che di solito dstcsa orizzontalmente e non viene usata, in una linea venicale atti-va e, di conseguenza, emno riusciti a far riposare la forza A. Questoprocesso veniva rappresentato tracciando una linea orizzontale allabase di quella vefticale, alla sua destra, creando cosi una letteral. maiuscola. Don Juan definiva questo passo come quello chenreglio esemplificava tale dualiD e lo sforzo degli stregoni di rove-sc'iarne gli effeni.

3r TR[$ClflrRt il. c0RP0 ilrtlGtTrc0 vtn$0 il PIRTI rrTtnl0ntII soggetto tiene le braccia all'akezza delle spalle con i gomiti pie-gati. Le mani sono una sull'altra, girate con i palmi rivolti verso ilbasso. Il soggetto traccia un cerchio con le mani che ruotano unaintorno all'altra; il movimento d rivolto all'interno, verso la faccia(fig. 178). Le mani ruotano tre volte I'una intorno all'altra, poi ilsoggetto spinge in avanti il braccio sinistro con la mano serrata apugno, come se volesse colpire un obiettivo invisibile davanti alcorpo, a un braccio di distanza da esso (tig. 17r. Con entrambele mani traccia poi altri cerchi, e infine il braccio destro sferra uncolpo, cosi come ha fatto il sinistro.

32 tiltcttnt tt PUilI0 D'ulil0ltt c0ilt t|il c0uttt0 0tTnt il $P[u.tIl soggeno allunga la mano sinistra sulla testa per raggiungere lazona dietro le scapole e afferra qualcosa, come se si trattasse di

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un oggetto solido; la mano si sposta poi sopra le testa per posi_zionarsi davanti al corpo, facendo il gesto di lanciare qualcosa inavanti. Le ginocchia sono piegate per assicurare stabiliti al lan-cio. Lo stesso movimento viene poi ripetuto con il braccio destro(figure 180 e 181).

Questo passo magico d un vero e proprio tentativo di lanciareil punto d'unione al fine di spostado dalla sua posizione abirua-le. Il pradcante tiene il punto di unione come se fosse un coltel-lo, e qualcosa nelf intento di lanciare tale punto ne influenzaprofondamente lo spostamento.

33 tAllctARt tt PUI.|T0 0't|iltOilt c0l'tt |J1{ c0LItttO Dfr DltTR0tA $cl|lil{[ il.t'[[TtzzA Dtt[[ ct!tT0tA

It' ginocchia sono piegate e il corpo inclinato in avanti; il braccio.,nristro si allunga poi dietro la schiena, dal lato, fino alla zona die-trrr le scapole, afferra qualcosa come se fosse solido e lo lancia in.rrrrnti muovendosi all'altezza della cintola, con uno scatto del pol-\ r, cotn€ se stesse lanciando un disco piatto o un coltello (figureIti2 e 183). Gli stessi movimenti vengono ripetuti con la mano destra.

34. |.lilCtARt tt PUllI0 D'|Jilt0ltt c0itt ull Dt$c0 Dil.Ll $Pil.tlIl soggetto ruota il torace verso sinistra, facendo cosi oscillare illrraccio destro verso il lato sinistro della gamba sinistra. Muovendosipoi nella direzione opposta, il torace spinge il braccio sinistro facen-dolo oscillare al lato destrc della gamba destra. Un altro movimentodella cintola spinge il braccio destro a oscillare ancora verso il latosinistro della gamba sinistra. A questo punto il soggetto arretra discatto la mano sinistra con un movimento circolare per afferrarequalcosa di solido nella zona dietro le scapole (fig. 184). La manosinistra compie un movimento oscillatorio circolare davanti al cor-po e all'altezza della spalla destra. Il palmo della mano serrak erivolto verso I'alto. Da questa posizione, con uno scatto del polso

r59

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3s $cAGil[Rt tI pl,ilT0 D't|t{t0ilt $0pR[ t[ It$TA C0ilt St r0$$tUI{A PAI.LAll :,ggetto porta velocemente la mano sinistra nella zona dietr<ri,'s1 11pelg e afferra qualcosa di solido (fig. ig(r). II braccio ruota' h r. r;.lte in r-rn ampio cerchio sopra la testa come se volesse acqui-',l.rrr una spinra pii fbrte (fig. 197), e compie ii gesto di lanciarerrr rrv'anti una palla (fig. 1gg). Le ginocchia sono piegate. euesrirrrovimsnli vengono ripetuti con la mano destra.

la mano sinistra compie un movimento come se stesse lanciandoin avanri qualcosa di solido, per esempio un disco (fig. 1g5).Le gambe sono leggermente piegate all,altezzadelle ginocchia;

il soggetto esercita una notevole pressione sulla parte posterioredelle cosce. Il braccio destro, con il gomito leggermente piegato,viene allungato dietro al corpo per dare maggiore stabilit) al lan_cio del disco. euesta posizione viene tenuta per un minuto, men_tre il braccio sinisro mantiene la posizione come se avesse appe_na lanciato un oggetto.

Gli stessi movimenti vengono poi ripetuti con l,altro braccio.

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Quarto gruppo

il, gtlfilIt| Iilttfrtnxfecondo don Juan, il silenzio interiore era la condizione piDavidamente rice:rcata dagli sciamani dell'antico trfessico: eglistesso lo definiva come Llno stato naturale della percezione

umana nel quale i pensieri vengono bloccati, e tutte le facolt) del-I'uomo agisco'o da un livello cli consapevolezza che non richie-de l'utilizzazione del normale sistema cognitivo.

Gli sciamani del lignaggio di don Juan associa'ano il silenziointeriore con l'oscuritd, forse perch€- quando d privata del suo com-pagno abituale, il cliabgo interiore, la percezione umana cade inqualcosa che assomiglia a un pozzo oscuro. Don Juan mi disseche il corpo funziona come al solito, rna la consapev orezza cliven-ta piir acuta; ie decisioni sono immediate, e sembrano nascere dauna speciale forma di conoscenza che d privata dela verbarizza-zione-pensiero.

La percezione umana che funziona in una condizione di silen-zio interiore, sempre secondo don Juan, d capace di raggiungerelivelli indescrivibili. Alcuni di questi livelli di percezione sono mon-di a s6, e non assomigliano affatto ai mondi raggiunti grazie alsogno: sono stati indescrivibili, inspiegabili in base ai paradigmilineari a cui ricorre lo stato abituale della percezione umana perspiegare l'universo.

In base alle dichiarazioni di don Juan, rl sirenzio interiore d Iamatrice per un gigantesco passo dell'evoluzione: la conoscenzasil'enziosa, ciod il livello della consap evolezza umana do'e la cono-

r02

rr r'nr.t d automatica e irnmediata. A questo livello la conoscenzail,,rr t. il prodotto della cognizione cerebrale o della deduzione e, t,.ll irrduzione logica, e nemmeno delle generalizzazioni basate su.rrrrrlirtrdini e differenze. Al livello della conoscenza silenziosa non, r' nr.rlla a priori, niente che possa costituire un corpo di cono-x r'trl.?, perch€ ogni cosa d adesso. Complesse informazioni potreb-

l,('r() essere comprese senza il bisogno di preliminari cognitivi'lx)n Juan credeva che la conoscenza silenziosa fosse insita nei

l,rrrrri uomini, che non erano perb i possessori di tale conoscen-;tt interiore. Un tale processo era infinitamente piir forte di cid, lrt' I'uomo modemo pub sperimentare, ora che il fulcro della conorr (.1122 d il prodono dell'apprendimento. In base a un assioma degli\trcgoni, sebbene abbiamo perso questa caratteristica, la via che

lrrrrta alla conoscenzA silenziosa sar) sempre apefia a molti gra-

rre al silenzio interiore.Don Juan Matus insegnava la linea dura del suo lignaggio: il

,ilenzio interiore deve essere acquisito con una consistente pres-.r,rne della disciplina. Dev'essere ottenuta o immagazzinata pez-

./.o per pezzo, un secondo dopo l'altro' In altre parole, un indivi-

tluo deve costringersi a essere silenzioso, anche se solo per pochi

secondi. Secondo lui, tra gli stregoni era risaputo che se una per-

sona persiste in tale attivia, la persistenza diventa un'abitudine,

e di conseguenza d possibile raggiungere una soglia di vari minu-

ti o secondi, che varia da un soggetto all'altro' Se la soglia di silen-

zio interiored per esempio di dieci minuti per ciascun essere uma-

no, dopo clre questa soglia viene superata iI silenzio interiore awie-

ne da s6, sPontaneamente.Ero stato awisato in anticipo che non avrei Potuto sapere qual

erala mia soglia individuale e che l'unico modo per scoprirlo sareb-

be stata I'esperienza diretta. Ed d prop|ro quello che mi d suc-

cesso: seguendo il suggerimento di don juan. avevo insistito costrin-

genclonri a restare in silenzio e un giol'no, llientl e rlri recavo a pie-

di all'IICIA, raggiunsi la mia misteriosa sogiia r.:; t'r':si conto di aver-

la raggiunta perch€ in un solo istante vissi un'espeienza di cui

r$3

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c.ton Juan mi aveva padato a lungo, definendola fermure il mon-do; in un battito di ciglia il mondo cessb di essere cib che era, eper la prima volta in vita mia diventai consapevole del fatto cheuedeuo I'energia che fluisce nell'universo. Dovetti sedermi su alcu-ni gradini di pietra: sapevo di essere seduto, ma solo a livello intel-lettuale, grazie all'intervento della memoria. A livello empirico mistavo basando sull'energia; io stesso ero energia, al pafi di tunocid che mi circondava: avevo disattivato il mio sistema intemre-tativo.

Dopo aver arlo direttamente I'energia, mi resi conto di qual-cosa che mi rovinb la giornata, e che solo donJuan avrebbe potu-to spiegarmi in maniera soddisfacente: capii che sebbene stessiuedendo per la prima volta in vita mia, in realti avevo sempre uistotale energia senza perd esserne consapevole. La noviti non eradunque rappresentata dalla capaciti di uedere l'energia che flui-sce nell'universo, ma piuttosto dall'interrogativo che nasceva inme con tale impeto da farmi ripiombare nel mondo della vita ditutti i giorni: chiesi infatti a me stesso che cosa mi aveva impedi-to fino ad allora di capire che in rea\tA, uedeuo da sempre I'ener-gia che fluisce nell'universo.

Quando gli chiesi delucidazioni su questa contraddizione assur-da, don Juan mi rispose: "Le questioni in gioco sono due: una ila consapevolezza generale, I'altra d la consapevolezza particola-re e deliberata. Ogni essere umano E consapevole, in termini gene-rali, di uedere l'energia che fluisce nell'universo, ma solo gli stre-goni ne sono particolarmente e deliberatamente consapevoli. perdiventare consapevoli di qualcosa di cui si d genericamente con-sci occorre energia, unita alla ferrea disciplina necessaria per otte-nerla. Il tuo silenzio interiore, il risultato ottenuto da disciplina edenergia, ha varcato lo spazio tra la consapevolezza generale e quel-la particolare".

Egli sottolined in rutri i rnodi il valore di un atteggiamento prag-matico al fine di facilitare l'awento del silenzio interiore: defin\un atteggiamento pragmarico come la capacit) di assorbire qua-

r,r' r ()ntingenza che potrebbe apparire lungo il cammino' Lui

,, . ' , ( 'r ir per me I'esempio vivente di un simile atteggiamento:

rr r t'r'rur() rncefiezze o ostacoli che la sua semplice presenza

'! | | '( ) l( 'ssc diSSipare.\11.r rrrirrima occasione ripeteva che gli effetti del silenzio inte-

,r ' f , ' \()r1() sconvolgenti, e che I 'unico deterrente a questa condi-

.',, 'r( (' l atteggiamento pragmatico di un corpo superbamente dut-

rl, .rqilc e forte. Mi disse che per gli antichi stregoni il corpo fisi-

' ,t r.r I 'unica entita che avesse senso' e i l dualismo tra corpo e

.,,' lrt('n()n esisteva affatto. Dichiarir inoltre che il corpo fisico com-

I'r, rrt[ ' \ 'a sia i l corpo sia la mente cosi come noi l i conosciamo'

, , lrc'al f ine di controbilanciare i l corpo fisico come una uniti

, 'lr:tite, gli stregoni prendevano in considerazione un'altra confi-

;irrr.rzi<)ne di energia che era raggiunta grazie al silenzio interio-

rr', t'ciod il corpo energetico. Cid che io avevo sperimentato nel

nr( )rnento in cui avevo fernxato il mondo era il riaffiorare del mio

| ()tl)o energetico, la configurazione di energia che era sempre sta-

t.r (apace di uedere l'energia che fluisce nell'universo'

t61

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t'---------'tgo

PA$$t lfAclcf cltt AtlJTAt{0 ARAGGIUI{GIRI il, st fftt ItL iltrfiluflt

me.La sequenza dei movimenti viene invertita, e il soggetto traccianello stesso modo altri due sernicerchi, partendo da dietto e muo_vendosi in avanti.Il soggetto esegue poi gli stessi mol,irnentl con il piede ciesrrcrclopo che I'intero peso clel corpo viene trasferitct sulla gamba sini_stra ll ginocchio deila gamba che sc.rstiene ii pe-so

'iene piegatcrper assicurare maggiore forza e stabiliD.

36. Tntccftnt otjt $tiilcfncflt c0il clt$c|Jt{ pttDtII praticante appoggia il peso totale del cor_po sulla gamba destra, davanti alla qualeposiziona il piede sinistro, a mezzo passodi distanza; facendo poi scivolare il piedesinisro sul pavimento traccia un semicerchioverso sinistra, e al termine del movimentoI'avampiede sfiora il calcagno destro. Daquesta posizione ftaccia poi un altro semi_cerchio all'indietro (fig. 1g9). eue.sti cerchivengono ffacciati con l,avampiede sinistro;i l calcagno viene tenuto sollevato, in ntododa rendere il movimento scorrevole e unifor_

3i TRACCIARI tJl{A iltzzl tt|ltfl c0]l cll$ctjll PltDtll pcso del corpo viene appoggiato sulla gamba destra' Il sogget-

l( | rrvanza il piede sinistro di mez'zo passo rispetto al piede destro'

tfrrcciando un ampio semicerchio sul terreno intorno al corpo par-

tt'ndo cla davanti e arrivando dietro al corpo, muovendosi verso

irlisrra. Questo semicerchio e ffacciato con l'avampiede (fig. 190).

trrr altro semicerchio d tracciato allo stesso modo partendo da die-

lr() e muovenclosi in avanti. Gli stessi movitnenti vengono eseguiti

con la gamba destra, dopo aver trasferito il peso sulla gamba sini-

stra.

38. r0 $P[Yil{IlP[$$tRl l{tt ltlll0 c0ll tt BRlcGl[ [BBA$$[ltIl soggetto tende le braccia di lato all'altezza delle spalle, tenen-

do i gomiti piegati e gli avarnbracci che penzolano piegati a un'an-

golatura di novanta gradi, oscillando liberamente da un lato all'al-

tro. come se fossero mossi dal vento. Polsi e avambracci sono tesi

e in posizione verticale, mentre le ginocchia sono bloccate (fig.

191).

r6i

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39. t0 $pAl|ff{rApA$$tnl ilil. vfltr0 c0t{ t t BntcctA it zAIICome nel precedente passo magico, le braccia vengono estese dilato al,altezza delle spalle. con l'unica cJifferenza che gli avam-bracci sono rivolti verso l,alto, piegati a un,angolatura di novan_ta gradi' Gli avambracci e i polsi sono tesi e in posizione verti-cale (fig. 792), e oscillano poi in avanri verso il basso (fig. 193) epoi ancora in alto. Le ginocchia sono bloccare.

{0. $plile tflt t'tiltRcrtr til.'lt{DttT[0 c'ott tulto il. 8RilCCt0I gomiti sono piegati ad angolo acuto e gli avambracci sono stret_ti ai lari del corpo, il pii in alto possibile, con le mani chiuse apugno (fie' rg4)' Ir soggetto espira, allungando re braccia

' pitpossibile verso ir basso e all'indietro. Le ginocchia sono bloccate,e il ronco leggennente chino in avanti (fig. f 95). euando il sog_getto inspira, le braccia vengono riportate in avanti nelra posizione

di partenza piegando i gomiti.La sequenza della respirazione viene quindi invertita: quan_do tira le braccia all,indietro il soggetto inspira ed espira poiquando piega i gomiti e gri avambracci sono alzati verso le ascel-le.

| | RUOilRt t'AYlitBRICGI0I ,' lrraccia sono tese davanti al corpo con i gomiti piegati e gli avam-I'r.rt ci in posizione verticale. Le mani sono piegate aIl'altezza deI

lu ,lto, e assomigliano alla testa di un uccello, a livello dell'occhio,, r ,rr lc dita che indicano la faccia (fig. 19O. Tenendo i gomiti tesi,' rn posizione verticale, il soggetto piega avanti e indietro i pol-'.( ', usando gli avambracci come perni e muovendo le dita che indi-r .lvroo inizialmente Ia faccia e indicano ora davanti (fig. 197). Le;irrr<rcchia sono piegate per assicurare maggiore forza e stabilit).

42 it|J0YtRt t"'ilttRGtI c0t{ l|t{ t{0Yll{tilT0 0t{0|JtlT0Rt0ll praticante tiene Ie ginocchia tese e il tronco piegato in avanti.Lt'braccia dondolano ai lati del corpo. Il braccio sinistro si muo-r t' in avanti con tre movimenti ondulatori della mano, come se stes-\(' seguendo il profilo di una superficie che contiene tre semicer-,lri (fig. 198). La mano si muove poi in diagonale davanti al cor-po, in una linea retta da sinistra a destra, poi da destra a sinistrarlig. I99) e si muove all'indietro di fianco al corpo con altre tre, rndulazioni, tracciando cosi la spessa sagoma di una lettera L maiu-scola rovesciata (dev'essere spessa almeno tredici centimetri).

Gli stessi movimenti vengono ripetuti con il braccio destro.

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43. t',il{tmll I I Dtltt ililllIl soggetto tiene gli avambracci ad angolo retto proprio davantial plesso solare, creando cosi la lettera T. La mano sinistra formala barra orizzontale della T con il palmo rivolto verso I'alto; la manodestra € invece labana verticale della T con il palmo rivolto ver-so il basso (fig. 200). Le mani si muovono poi avanti e indietrosimultaneamente con notevole forza. rl palmo della sinistra d rivol-to verso il basso e quello della destra verso I'alto, ed entrambe lemani mantengono la stessa forma della lettera T (fig. 201).

.rrrsi urovim€nti vengono eseguiti di nuovo, ponendo la mano

r r r )r'nc barra orizzontale della lettera T e la mano sinistra comer r ' r t icaie.

il nriltRt L'tiltRGlI c0l{ I P0ttlcl| ,r'r:t'nr r tiene gli avambracci, piegati all'altezza dei gomiti, davan-

, ,'rl)o in posizione perfettamente otizzontale, con le mani ai, ' l, l r orpo. Le dita sono piegate, formando una sorta di pugno

, . ,.rt(). e i pollici sono dritti, appoggiati sugli indici piegati (figu-

, ." rJ (' 203). Il soggetto esercita una pressione intermittente tra

t,,, l lr,e e l ' indice, e tra le dita piegate e i l palmo della mano,

' , \r ( ontraggono e rilassano, diffondendo I'impulso alle brac', lr' ginocchia sono piegate per assicurare una maggiore sta-

ts rR[ccl[Rt t|ll illGolo Acl|l0 c0l{ Lt Bnficclt Im Lt G[[tBtr, (ir)()cchia sono bloccate, con i tendini tesi il piit possibile. Il

' : 'n( ( ) e piegato in avanti con la testa quasi al livello delle ginoc-

lrr.r Le braccia penzolano in avanti, e muovendosi ripetutamen-., .rvrrnti e indietro tracciano un angolo acuto che ha il vertice in

,. l)unto tra Ie gambe (figure 204 e 205).

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46. TRACCTARI |Jt [ilG0r.0lctjt0 c0r{ tr Bfl|cclr Drylilrlil.u flLe ginocchia sono bloccate, con i tendini tesi il piD possibile.tronco d piegato in avanti con la testa quasi al livello delle sincchia. Le braccia penzolano in avanti,

";r"";.;;;;il;;;te avanti e indietro tracciano un angolo acuto che ha il verticeun punro davanti alla faccia (figure 206 e 20D.

4i rnAcctlRf |Jt crnclfr0 Dr ff{tRGrA TRI t t cilrBr t DAVAtTr Ar.Le ginocchia sono bloccare, con i tendini resi il pit possibile. IItronco e piegato in avanti, con la testa quasi al livelro delre ginoc-chia. Le braccia penzolano in avanti . si irrcro.ia no al'altezza d,etpolsi, con l,avambraccio sinistro sopra il destro. Le braccia cosirncrociare oscillano all,indietro in mezzo alle gambe (fig. 20g).Partendo da questa posizione, ciascun braccio traccia un cerchi<-resterno davanti a'a faccia. Alra fine del cerchio le braccia soncrtese in avanti, con il polso sinistro sopra a quello destro (fig.2O9),e partendo da questa posizione tracciano due cerchi rivolti all,in-terno che terminano ra le gambe, con i polsi che tornano a esse_re incrociati nella posizione iniziale.

. Il polso desro va poi a-riposarsi sopra quello sinisro, e gli stes_si movimenti vengono infine ripetuti.

ll llt 0lll t|JL PIYlt'ltlll0r '., ,;'1,1t'ltr) inspira a fondo e porta ienta-'., rrt| lt' braccia sopra la testa; espira altret-, r,,r r lt 'ntlrnente e pona Ie braccia aterra,i. ' ,, n(l() le ginocchia bloccate e i tendini,, .r rl piir possibile. L'indice e il medio di, r..( unrr mano toccano il pavimento davan-

' .rl soggetto, poi anche il pollice viener1'1',rggi?to a tena (fig. 210). I l soggetto'r,. lru:r a fondo mantenendo questa posi-; r, ,r rt', psi si raddrizza, alza le braccia sul-I r rt'st:l ed espira mentre le braccia scen-1,,111 I ;1 l ivello della cintola.

r9 rr il0ccilt $|JLtt Dllt Dil PltDllf roggetto inspira a fondo e alza le braccia sopra la testa; men-r(' I 'aria fuoriesce le braccia scendono fino al pavimento; Ie

;lrrrocchia sono bloccate e i tendini rimangono tesi i l pii pos-.rl, i ls. 41 termine dell 'espirazione le nocchie si appoggiano sul-Il rlita dei piedi (fig. 211). Il soggetto inspira a fondo mante-rrt 'ndo questa posizione, poi si raddrizza, solldvando le braccia

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sopra la testa, ed espira riportando le braccia all,altezzacintola.

50. tllttlrt tttflcfl 0t lfnn| cot il. [f$pfn0Il soggetto inspira a fondo e alza le braccia sopra la testa, ten(do le ginocchia piegate; quando espira gira il ffonco verso si:::: :i

piega il pirr possibite. re mani .;";;;;;;#;:r:::i:::jj le,loss:no sul piede sinisrro: la mano desffa d davaral piede e la sinisra dietro di.rro. rn,.".;;.;"Tr:;i:ili:"^\::i:':*1:

per cinque volre menffe l,espirazione finisce(fi'. 212).Il soggerto inspira a fondo " ,, ,;;;;;;:ff;:ffi:lT::i,':1': l.jli;j,li" :i tronco ".*" 0."* e poi espira abbas-sando il piil possibile il tronco. ,,*o,,"r"*-r;;;rT*:X:le mani si sono mosse per cinque volte avanti e indietro vicino alpiede destro' II soggetto inspira di nuovo a fondo e si raddrtzzamuovendo lg braccia sonre le racr4 ^ ^i-^ , .:'-"

v ot ta.,\rtzZZ,

re ne, a pos i z ione ., #:i i1,';:,T.l:'jli: H:::: ffi .,"".7

Ql| lnI l $t i l t

u $rp[R[zt0r{t DrL c0Rp0 $lr{r$Tn0I DIL CORPO DI$TRO:LA $IRII DIL CALORI

on Juan insegnb ai suoi discepoli che gli sciamani dell'anticoMessico attribuivano un'importanza fondamentale al concet-to secondo il quale un essere umano b composto da due cor-

l)J c()mpleti e funzionanti, uno a sinistra e uno a destra. Questa, l:rssificazione non aveva nulla a che vedere con eventuali spe-, ulazioni intellenuali o conclusioni logiche sulle possibili moda-lrtrr di distribuzione della massa nel corpo.

Quando don Juan mi illustrir questo principio, io ribattei che irrroderni biologi propugnano il concetto d\ simrnetria bil.aterale,,lte significa "un piano fondamentale del corpo in cui le parti sini-\tra e destra dell'organismo possono essere divise in immagini.rpprossimativamente speculari l'una dell'altra seguendo una linearrrediana".

"Le classificazioni degli sciamani dell'antico Messico erano pii.rprofonde delle conclusioni degli scienziati moderni, perch6 nasce-vano dall'osservazione diretta dell'energia che fluisce nell'univer-so", ribattd don Juan. "Quando il corpo umano viene percepitocome energia, diventa chiaro che non d composto da due parti,

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ma d^ due diversi tipi di energia, due differenti correnri, dueze opposte e al tempo stesso complementari che convivonoaccanto all'altra, rispecchiando cosi la duplice struttura dell,iro universo."

Gli sciamani dell'antico Messico attribuivano a ciascuno disti due tipi di energia la levatura di un corpo totale, e paflavaesclusivamente di corpo sinistro e corpo destro. Attribuivano uparticc)lare enfasi al corpo sinistro perchd lo consideravano ilefticace per ottenere gli obiettivi della stregoneria, grazie allaconfigurazione energetica. Essi vedevano i due corpi comeflussi di energia, e ritenevano che il sinistro, pii turbolento e asivo, si muovesse con un movimento ondulatorio, emettendo ondedi energia. Per iliustrarmi cid di cui stava parlando, don Juan michiese divisualizzare una scena in cui il corpo sinistro rappresentavameta sole, e su questa meta c'erano tutti i raggi solari: le onde dienergia proiettate dal corpo sinistro sono simili a questi raggi sola-ri, sempre perpendicolari alla superficie rotonda da cui vengonoemessi.

Dichiarb che il flusso di energia del corpo destro non E perniente agitato in superficie, ma si muove come acqua all'internodi una vasca che viene leggermente chinata avanti e indietro. Inessa non ci sono onde, ma un continuo movimento oscillante; aiivello piD profondo ruota in cerchi a forma di spirale. DonJuanmi chiese di visualizzare un ampio e tranquillo fiume tropicale,la cui acqua in superficie sembra muoversi appena, e che inprofonditi presenta invece correnti vorticose. Nel mondo dellavita di tutti i giorni queste due correnti sono amalgamate in unasingola uniD, che corrisponde al corpo umano cosi come lo cono-sciamo.

Per colui che d in grado di uedere, I'energia del corpo totale €circolare; per gli stregoni del lignaggio di donJuan cid voleva direche il corpo destro d la forza predominante.

"Che succede alle persone mancine?" chiesi una volta. ',Sonoforse piir adatti a svolgere i compiti degli stregoni?"

n6

lrer quale motivo dovrebbero esserlo?" ttbal.J' Iui, apparcntc-

ur('nte sorpreso dalla mia domanda'''l'erch6 E chiaro che in loro il lato sinistro ha il predominio",

, l rss i .''Questo tipo di predominio non ha alcuna importanza per gli

,,( utrnani. Il lato Sinistro delle persone mancine prevale nel Sen-

,,, r che costoro sanno scrivere, impugnare un martello o un col-

rr.llo con la mano sinistra; se hanno l'abitudine di agitare le gam-

lrt'. di sicuro muovono con grande ritmo il ginocchio sinistro' In

,rltre parole, la parte sinistra del loro corpo possiede un forte sen-

', r clel ritmo, ma il predorninio legato alla stregoneria E ben altra

, osi. Il corpo destro continua infatti a governare questi soggetti

r r)o ufi movimento circolare'",,Il fatto di essere o rneno nancini offre qualche vantaggio o

\vantaggio agli sciamani?" volli sapere' incuriosito dalle credenze

rrrsite in molte lingue indo-europee circa le sinistre caratteristiche

lrroprie dei mancini svantaggi"' mt rtspose'"Che io sappia' non ci sono vantaggl o l

''La divisione di energia tra i due corpi"' continud don Juan' "non

viene misurata dalla destrezza o dalla sua eventuale mancanza' Il

ltredominio del corpo destro d di carattere energetico' e venne

riscontrato dagli sciamani dei tempi antichi' che non cercarono

rnai di scoprirne il motivo e non ne investigarono nemmeno le

implicazioni filosofiche' Per loro si trattava di un fatto molto spe-

ciale. Era un fatto che poteva essere modificato"'

"Perch€ volevano cambiarlo don Juan?""Perch€ il movimento circolare predominante dell'energia del

corpo destro d troppo dannaamente noioso! "esclamb "Quel movi-

mento circolare si prende certamente cura di qualunque aweni-

mento del mondo della vita di tutti i giorni' ma lo fa in modo cir-

colare, se capisci quello che vogiio dire'"

"Non ho idea di cosa stai dicendo"' gli confessai'

"Qualunque situazione della vita viene affrontata in questa manle-

ra circolare", dichiard, tracciando un minuscolo cerchkl con la mano'

til

Page 80: Carlos Castaneda -10- Tensegrità i sette movimenti magici degli sciamani dell'antico messico

chiesi.

"Avanti e avanti e avanti e avanti e avanti e avanti: e unmento circolare che sembra attirare sempre I'energia all,ine continua a girarc con movimento centripeto. In questezioni non pud esserci espansione, e non pud alvenire nulla roll CerC2roflo mai di scoprirlo perch6 nell'istaute preclso ln

t,,rnrulavano la domanda, sapevano la risposta"'nuovo: non c'd niente che non possa essere giustificato all,ino. Che seccatura!"

,, '' lr.rrtno mai cercato di sapere percbd si verificava questa situa-

, , '( ' , clomandai, sbalordito e al tempo stesso affascinato da

, ., .r, ntoVimento interiore.

"In che modo si pud cambiare questa situazione don luan?,, i

"E troppo tardi per poteda cambiare sul serio, ormai il dad stato fatto.La qualid a spirale c,d e rimarri, ma non deve esse-re a tufti i costi continua. Noi camminiamo come camminiamo,qualcosa che non possiamo cambiare, ma vorremmo anche corre-re, camminare all'indietro o salire su una scala; limitarsi a cam-minare, camminare, camminare e camminare d un gesto efficace,ma privo di significato. Il contributo del corpo sinistro rendereb.be pii docili questi centri di vitaliti. se potessero ondeggiare, inve-ce di muoversi in spirale, anche se solo per un istante, una diver_sa energia entrerebbe in loro, con risultati incredibili.,,

compresi cib di cui mi srava parlando a un livello al di l) derpensiero, perch6 non avrei assolutamente potuto capido in modolineare.

"La sensazione di estrema noia che provano gli esseri umani Edovuta al predominio del corpo destro", prosegui. ,,L,unica cosache possono fare, a livello universale, d trovare qualche sistemaper liberarsi della noia. E invece finiscono sempre per ammazza-re il tempo, I'unico bene che nessuno possiede mai a sufficien-za. La cosa peggiore d la reazione a questa distribuzione non equi_librata di energia, Le reazioni violente delle persone sono dolr:_te proprio a questa distribuzione non equilibrata. pare che di tan-to in tanto I'impotenza crei furiose correnti di energia all,internodel corpo umano che esplode in comportamenti violenti. per gliesseri umani la viorenza sembra essere un altro modo di ammaz-zare il tempo."

"Don Juan, per quale motivo gli stregoni dell,antico Messico

nt

\lLrra sapevano il motivo?" chiesi'

\o. rloo lo conoscevano' ma sapevano come era accaduto' Ma

,,rrs l : r i un'al t ra stor ia."\lr lascid in sospeso' ma nell'arco della mia associazione con

,r nli spiegb quesm apparente contraddizione'

lrr consapevolezza E I'unica via che gli esseri umani hanno a

l,,Posizione per raggiungere I'evoluzione, e qualcosa di estraneo

, rr, ri, qualcosa che ha a che fare con la condizione predatoria del-

I rrrrrverso, ha interrotto la nostra possibilit) di evolverci impadro-

'r, rrtkrsi della nostra coscienza' Gli esseri umani sono vittime di

rrr.r lirrza predatoria che ha imposto loro, per sua convenienza'la

1',rssivit) caretteristica dell'energia del corpo destro"' mi disse'

| )()n luan descrisse la nostra possibil i t) evolutiva come un viag-

,,1,, t'hr la nostra consapevolezza intraprende attraverso qualcosa

, lrc' gli sciamani deli'antico Messico chiamavano il mare oscuro

,l,,llct cortsapeuolezza e consideravano un vero e proprio aspetto

,lt'll'universo, un elemento incomnrensurabile che permea l'uni-

\ r'r'so, come nuvole di materia o luce'

Iigli era convinto che il predominio del corpo destro in que-

.trr fusione priva di equilibrio del corpo destrcl e del sinistro segni

I irrterruizione del nostro uiaggio di consapeuolezza' Quello che

ncr noi d i l naturale predominio di un lato sull 'altro' per gli scia-

rriani del suo lignaggio era invece una aberrazione che andava

t ()ff€ttZ.

Quegli stregoni credevano che per poter stabilire una divisio-

rre armonios a tra il corpo sinistro e il corpo destro i praticanti aves-

sero bisogno di ampliare la loro consapevolezza' Ma qualunque

ampliamento della consapevolezza vmana deve essere sostenuto

cla una disciplina ferrea: in caso contrario tale ampliamento' otte-

ris

Page 81: Carlos Castaneda -10- Tensegrità i sette movimenti magici degli sciamani dell'antico messico

nuto con tanta soffere,"J:"1*i#,i,pi jr':T,.,T:H'ffi ;*.-nuDon .fuan Manls chr'amrrr'.]- "*].]rs .r cr rri. energetica.

sivamen re ̂ x" :;p;:;::::::I':T;..:ff:", magici reradvi

!"r::!:.!::cltiy,..r,aemenrocruciareoJ;,:":;t,:.nT:to degli sciamani d"lt,^nr;"^ nr]"-,^^"": qell'tntero addestr

dato aquesro inri*,n;"n to Messico' Questo era un sopran

vivaci* xll,enr.roio "^; :lpassi. magici perchd fornisce unavivaci* alt'energia del corpo ;;-;;;:j.Jlr::;;zarci .sopra, dicendo r

pongono 2 rrna a-^-.:he i movimenti per il corpo sinjshopongono a una enorme nrFsci^^^ " ^-

t"^ ' r,rPo slnlstro sruato fin dalla nascitane

pressione il corpo destro, .fr. a ,r"tJma opoosizinnp. n^- ^a

governare senza mai incontrare la nma opposizione: non znnFn. .,,^-^ ---'-* 'rrar 'ruofllfZre .la n

;i ::a*:JJ# i:::iffi i fffi".:ilfit,,":u:r* :tt t suoi discepoli di eseprrir. , -*,*^',",r4' cgll suggeriva a I

modo da usare la ,urr"ru,r" il gruppo del calore""" lr"ia"uu,

sinistro. L aggressivit) per nnforzare il debole cor

Nell'ambito di Tensrdel calore o.. .".r.""*nta

questo 8ruppo viene chiam ato la setllTensegrit), che so,,^ l:-::"-

peninente agli scopi d"li, ;rr:Tensegrit), che sono ""r;:::*"j.''"''

agtt scopi del.la stessarurto astrarri aal,atrlo

€srremamenre pragmatici da un r"ro .i"f

mr jk#iri::, ff::::: il:::,l# :nrr:t:si raccomanda di adr

rgia. In tutti i passi magici ai q""* ,".i.ro desro, ,";;;;."ifi: [:I'ij:fi1 j::.o"..:nisro e ai q.,er-I'esecuzione di quest.mend viene renuro #ffi,"ff ff ,l::fu#T*l#:;:]ut 1t1." impegnati, non in attivia m" in.immobirid det corpo che.non," ;;;;:i ffi,*ffi."T,:'fne essere estesa e includere

"".h. ;;;di mezza faccia e ,"r" u ^,"-r,fi,,t: :'" testa. Tale immobilit)

riuscire grazie",," o,"t;j.oiu difficile da ottenere, ma ci ,i p;

La serie d divisa in quanro gruppi.

PRII'IO CR|JPPO

$TII'|OLARI Til{MGlA $lJL CORPO$[{r$TR0 t $t|L c0RP0 D[$TR0

l, 1,,,, ' ,r., gruppo b composto da sedici passi magici che stimo-

| 1,, ' ,,I 'energia del corpo sinistro e del corpo destro' in manie-

| ,., rnclipendente l 'uno dall 'altro. Ogni passo magico viene ese-

r.,ilt() c()n il braccio sinistro o il bracciO destro, e in determiate

" r .rsirlni con entrambi contemporaneamente; in ogni caso, le brac-, r.r n()n si spingono mai oltre la linea verticale che separa i due, r r t l ) i .

| [ACC0CutRt il{tnell lll |Jtll PAtu Dltu PIRII fR0tllltt0tt c0RP0 $llll$lR0 t 0tt c0nP0 Dt$TR0, t n0ilPtRtIc0il rr D0n$0 Dttil illll0

ll soggetto trlaccia due cerchi rivolti all'interno davanti al corpo,

renendo il palmo della mano leggermente curvo e rivolto verso

(lcstra (fig. 2i3). Tutti i muscoli del braccio sono lesi mentre i l

soggetto esegue questo movirnento circolare. Il dorso della mano(.()lpisce poi ccln forza Verso sinistra come se volesse ronrperc la

sommith di una palla solida raccolta con il movimento del brac-

cio ( f ig. 214).l.a mano colpisce un punto a un braccio di distanza dal cor-

po, sopra le spalle, a un angolo di quarantacinque gracli' Mentre

il soggetto sferra questo colpo, tutti i muscoli sono tesi, compresi

Page 82: Carlos Castaneda -10- Tensegrità i sette movimenti magici degli sciamani dell'antico messico

quelli del braccio; questa tensione permetre di controllare il col::,,:,:::,

L'impatto. viene percepiro sulla zona det pancreas (della mirza' su quella del rene sinisffo e delle ghiandole surre-nali.

2 lJqfplltqnrilrfie tA $|lr-qqlru $]lt$Tfi0 r $ut c0np0 D[$TR0lil ttrr crnuro ulr vrrl{r pinroililo bdrf il iriilrl"niftf "niii"Il soggetto tiene I'avambraccio sinistro davanti al corpo, a un ango-Io di novanta gradi rispetro a esso. Il polso e dritto. Il palmo del_la mano d rivolto verso destra e le dita indicano davanti. Il polli_

t'l '

r I l,l, x t ;rlo. Come nel passo magico precedente, il soggetto trac-

1g ,hrr r t'rchi con I'avambraccio, partendo da sinisra, salendo ver-

i, r, ',gr.rlla e girando verso il centro del corpo (fig' 215)' A que-

*, I'urrto il gomito torna indietro di scatto, e il cerchio tracciato

,fult ,rr.rnrlrraccio viene perforato dalla punta delle dita con una

|fifft.r rn avanti (fig.276).Il gomito viene di nuovo tirato indie-

ari. lx'r :rcquisire una maggiote forza di spinta, e la mano si spin-

lr .rrr(ora in avanti.l.r \rcssa sequenza di movimenti viene ripetuta con il braccio

,! r l t ( ) .

I $0l.ttYlRt ltl tLI0 l'tiltnGll $llll$Inl t Qt|ttu Dt$IRltl v rggefto tiene le ginocchia leggermente piegate' Il ginocchio sini-

rrr( ) viene alzato all'iltezza del pancreas, completamente piegato'

, ,,rr le dita del piede tese verso terra' Mentre esegue questo movi-

ru('r'rto, il soggetto alza di scatto I'avambraccio sinistro fino a tro-

r,rrsi a un angolo di quarantacinque gradi rispetto al corpo; il gomi-

rr r i' piegato , attaccto al corpo' La gamba e il braccio si muovo'

rro in total€ sincroniciti, squotendo la parte centrale del corpo (fig'

l t7) .Gli stessi movimenti vengono ripetuti con la garnba destra e il

lrraccio destro.L'energia ha la tendenza ad affondare,

cd d molto importante che si diffonda ver-

so I'alto, nella parte centrale del corpo' Gli

sciamani ritengono che il corpo sinistro

venga regolato dalla zona del pancreas e

della milza, il corpo destro da quella del

fegato e della cistifellea. Gli stregoni giu-

dicano questo processo di sollevamento

dell'energia come una manovra per cari-

care separatamente di energia questi due

centri.

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Questo passo magico viene usato per stimolare l,energia che esi-ste in un arco tra un punto sopra la testa, in linea con la spallasinistra. un punto sopra il plesso solare.

5. tA [0Tlzl0t{t vtfl$0 ['lt{TtRt{0La prima parte di questo passo magico B uguale alla prima partedel passo precedente, ma invece di piegare in basso I'avambrac-cio, il soggetto lo fa ruotare verso l'interno e compie un cerchiocompleto usando come perno il gomito, posto a un angolo di qua-rantacinque gradi rispetto al corpo. La cima del cerchio d un pun_to appena sopra I'orecchio, in linea con la spalla sinistra. Il sog_

r84

{. tA PRr$$I0ilr slj r ctljIl soggetto alza il gomito sinistro davanti al corpo, all,ahezza <Jel-la spalla, piegato a un angolo di novanta gradi rispetto all'avam-braccio. La mano d serrata a pugno, e il polso d piegato il pir)possibile verso desrra (fig. 21S). Usando il gomito come pernotenendolo nella stessa posizione, il soggetto abbassa l,avambrac-cio finch6 raggiunge la zona davanti al plesso solare (fig. 219).L'avambraccio torna poi in posizione eretta.

Lo stesso movimento viene ripetuto con il braccio destro.

g, rrrr rlrotz anche il polso mentre traccia il cerchio (fig' 220)'

I () stesso movimento viene poi ripetuto con la mano destra'

6 til R0TAZl0llt YtR$0 ['t$ItRt{0,.)u(.\t() passo magico d quasi identico al precedente, a parte il fat-

r, , r lrc invece cli girare l'avambraccio sinistro verso destra per trac-

, r.lr(' ur cerchio, il soggetto lo gira verso sinistra (f\g' 221)' In que-

'.1, ) r)r()do compie quello che don Jltan chiamava un cercbio ester-

rrr r, r'()otl'zPPosto al cerchio tracciato nel passo magico precedente'

, lrt' clefiniva invece cercbio interno'

Lo stesso movimento viene poi eseguito con la mano destra'

Inquestopassomagicol ,energiaSt i rnolatafapartedel l 'arcodi('nergia irattata nei due passi magici precedenti' Il quarto' quinto

c sesto passo magico di questc-r gruppo vengono eseguiti insie-

rne. Grazie alla loro capaciD di uedere, gli sciamani hanno sco-

perto che gli esseri umani possiedono enormi scorte di energia

inutilizzata, posta lungo la loro sfera luminosa, e che questi pas-

si rnagici stimolano l 'energia dispersa dai centri vitali intorno al

f'egato e al pancreas, che rimane sospesa per un certo periodo pri-

ma di calare sul fondo della sfera lulninosa'

Page 84: Carlos Castaneda -10- Tensegrità i sette movimenti magici degli sciamani dell'antico messico

7. |Jltt $piltTt ltffi0 ['t|.I0 c0lt I pt|cillIl soggeno tende le braccia davanti al corpo a livello delle spal-le; le mani sono chiuse a pugno con i palmi rivolti verso terra ei gomiti sono piegati. La mano sinistra sferra un breve colpo inavanti, senza tirare indietro i gomiti per acquisire forza. La manosinistra torna alla posizione di panenza; la mano destra sferra poiun colpo simile e viene riportata nella posizione di partenza (fig.222).I pugni vengono sferrati contraendo i muscoli delle braccia,delle scapole e dell'addome.

E. |Jilfi $piltlt ytn$0 il. [[$$0 c0lt I p|JcltlIl soggetto piega i gomiti a un angolo di novanta gradi, tenen-

doli all'altezza della cintola, a tre o quattro centimetri dal corpo.Le mani sono serrate a pugno con i palmi rivolti uno verso l,al_tro. L'avambraccio sinistro si muove per sferrare un colpo breve,spinto dai muscoli dello stomaco che si contraggono all'unisonocon i muscoli del braccio e della scapola (fig, 2Zi. Dopo avercolpito, l'avambraccio si ritira di scatto, come se il pugno stessoavesse generato la forza di spingere all'indietro il braccio. Il brac-cio destro si muove subito dopo nello stesso modo. Esattamente

, ()me nel passo precedente, i gomiti non vengono tirati all'indie-

lro per acquistare forza, che deriva solo dalla tensione muscola-

re di addome, braccia e scaPole.

9. lJt{A RU0I[ C0l{ I't DIII C0t{IRlTIt [L['[[ItzzlDilLt IRIlc0ull0lll ctlllR[tl

I gomiti sono all'altezza della cintola sulla zona del pancreas e

tlella milza, e del fegato e della cistifellea' i polsi sono dirini; i

pllmi delle mani sono rivolti uno verso I'altro mentre le dita sono

strettamente serrate all'altezza delle articolazioni centrali. I polli-

ci sono piegati (f\g.224).I gomiti si muovono in avanti, Iontano

clal corpo. La mano sinistra traccia un cerchio con un movimen-

to circolare, come se le nocchie piegate stessero limando una super-

ficie davanti al corpo, subito imitata dalla mano destra. Entrambe

le mani si muovono cosi alternativamente (fig' 22,' I muscoli del-

l'acldome sono tesi il piir possibile, in modo da dare fotza a que-

sto movimento.

10. L[YIG[R[ L',illtRGl[ 0AllAt{Il [t c0RP0Il soggetto solleva il palmo piatto delia mano sinistra, rivolta in

avanti, portandolo appena sopra la testa, davanti al corpo' Il pal-

mo scivola verso i l basso seguendo una traiettoria inclinata, e arri-

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va alI'altezza del pancreas e della milza, come se stesse levigan_do una superficie verticale. Senza fermarsi, il palmo continua ilsuo movimento arrivando dietro il corpo, che gira verso sinistraper permettere al braccio di arrivare sopra la testa. La mano, conil palmo rivolto verso il basso, scende poi con grande forza, comese volesse schiaffeggiare una sostanza gonxnosa ndi,a zonadavan-ti al pancreas e alla milza (fig. 226).

GIi stessi movimenti vengono poi eseguiti con il braccio destro.andando perd a colpire la zona sopra il fegato e la cistifellea.

il. cqlpfnf t'filrnc|l DtulilIt il.tl fAccil coil tlil ptlct0 $frtntl0vtn$0 t'il.ToIl tronco si gira leggermenre verso sinistra per permettere al brac_cio sinistro di compiere due rotazioni complete all,indietro, cheiniziano andando davanti, sopra la tesh, e poi dietro al corpo, doveil palmo gira leggermente verso I'interno come se volesse racco_gliere qualcosa da dietro (rrg.2z7).Il movimento termina al secon_do giro con una spinta verso l,alto della mano chiusa a pugnoche arriva davanri alla faccia (fig. 2Zg).

Questo passo magico viene ripetuto con il braccio destro seguen_do la stessa sequenza.

t2 iltnTtil"lRt t'illtfiGlA DAY[]lTl At c0[P0 $llll$TR0 t At c0RP0 D[$IR0ll soggetto traccia con il braccio un cerchio e mezzo in avanti,\('lluito da un colpo sferrato verso il basso; il corpo ruota legger-ilrtnte per permettere al braccio sinistro una rotazione completatxrrtendo dalla sua posizione iniziale di fianco alla coscia e nluo-r.'cndosi all'indietro, sopra la testa e davanti, per tornare ancorarli fianco alla coscia. Dopo aver tracciato questo cerchio, il sog-getto ruota il palmo come se la mano stesse raccogliendo unasostanza appiccicosa (fig.22D' Partendo da questa posizione ini-ziale, il braccio si muove ancora all'indietro e sopra la testa, dovela rnano si chiude a pugno e sferra con grande forza un colpoverso il basso, diretto verso un punto davanti, sopra il pancrease la milza; il bordo della mano stessa E la superficie che colpiscecome un martello (fig.23O).

Gli stessi movimenti vengono ripetuti con il braccio destro.

t3. IRtCCllRt 0l|t ctnclll t$Itnlll Dl tiltnGll t $Ptzzfintl [il.'[[ltzz[Dt[['0itItilc0

Il soggetto muove entrambe le braccia all'unisono davanti al cor-po, ai lati e tutt'intorno, come se stesse nuotando, per tracciare

It9

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due cerchi simili ad ali a un angolo cli quarantacinque gradi rispet-to alla parte anteriore del corpo (fig. Z3I). I cerchi vengono poispezzati sul fondo, all'akezza dell,ombelico, con un forte colpo dientrambe le mani che sono piegate a un angolo di novanta gra_di rispetto agli avambracci, e le dita che indicano in avanti. I pal-mi delle mani si awicinano, fermandosi a pochi centimetri unodall'altro, grazie alla forza del colpo stesso (fig.232).

t4. TR[CC|[R[ Dl|t CtRCflt tfittRfiil Dt ilttnctA coil t'il{Dtct t il. iltDt0il.t|Jl{clTlIl soggetto allunga I'indice e il medio cli ciascuna mano. mentreil terzo e il quarto dito sono trattenuti dal pollice, piegato controil palmo.

Le braccia tracciano all'unisono un cerchio muovendosi dallaloro posizione di partenza lungo i fianchi, passando sopra la testae poi di lato a un angolo di quarantacinque gradi all'indietro (fig.233). Quando il cerchio d quasi complerato, le dita si contraggo_no a pugno, lasciando sporgere le articolazioni centrali del ditomedio. Il movimento termina quando i pugni colpiscono in avan_ti e verso I'alto, arrivando fino all,aftezza del mento e tenendo ipalmi rivolti verso il corpo (fig. 234).

15. $Illl0tlRt ['tllt[GlI llll0[ll0 [Ltt Itl'lPltIl soggeno inspira a lungo e trizia a espirare quando le braccia ven-gono portate sopra la testa, dove si serrano a pugno; i palmi dellemani chiuse a pugno sono rivolti verso il corpo; da questo punto dipafienza colpiscono verso il basso con il palmo fino a un punto soprai fianchi (tig.23r. Le mani chiuse a pugno si muovono ai lati delcorpo, tracciando semicerchi laterali e arrivando a pochi centimetridalla fronte, a dieci o dodici centimetri uno dall'altro. I palmi chiu-si a pugno sono rivolti verso I'esterno (fig. 236). Durante I'espira-

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zione il soggetro porta i pugni sulle re.rpie, in modo che riposinoper un attimo. Il corpo si allunga leggermente all'indietro piegandoappena le ginocchia per acquisire la spinta e la fona necessarie, poile braccia scendono con forza, senza raddri zzare i gomiti, per col_pire dietro il corpo su entrambi i fianchi con il dorso delle mani chiu-se a pugno (fig.237). L'espirazione termina a questo punto.

t6. pfl0ttITARr t|tr ptcc0r0 ctRGilt0 0t il{tnctfi Dfivff{il [t c0np0Dalla sua posizione naturale di fianco alla coscia, il braccio sini-stro si allunga di lato; il palmo della mano, rivolto verso destra,traccia un piccolo cerchio mentre il palmo si gira verso il basso,arriva alla zona del pancreas e della milza, e continua a muover_si verso sinistra arrivando all'altezza della cintola. Il gomito si esten-de ad angolo acuto (fig. 23SA), e la mano si serra in un pugno.Il palmo della mano chiusa a pugno d rivolto verso terra e sferraun colpo breve sul davanti, come se volesse perforare il cerchioche ha rracciaro (fig. 23SB). Il movimento d conrinuo, non si inter_rompe quando la mano si chiude a pugno ma si ferma solo quan_do il colpo e stato sferrato. Il colpo fornisce una forte carica alcentro vitale.situato intomo al pancreas e alla milza. Lo stesso movi-mento viene eseguito con la mano destra, il cui colpo fornisce lacarica aI fegaro e alla cistifellea.

Secondo gruppo

['|I$COLARI TEI{MGN Dil CORPO$[{t$TR0 r Dil c0RP0 D[$TR0

I t secondo gruppo d costituito da quattordici passi magici che

I mescolano I'energia di entrambi i corpi ai loro rispettivi centri

I di vitalith. Gli sciamani dell'antico Messico credevano che mesco-lare I'energia in questo modo facilitasse la separazione dell'ener-gia di entrambi i corpi, lasciando caclere in essi energia non fami-liare, un processo che descrivevano come esacerbare i centri diuitalita.

17. [[cc0GLltRI L'il{tRGlA t{rct$$AfitA t Dt$PtRDrRt Qt|il"ilt{oil il tct$$ARtA

Questo passo magico implica movimenti che potrebbero esseredescritti come spingere qualcosa di solido davanti al corpo con ilpalmo della mano e trascinarlo all'indietro con il dorso della mano.

Il soggetto inizia tenendo il braccio sinistro vicino al corpo, all'al-tezza della cintola, con I'avambraccio piegato a un angolo di novan-ta gradi. All'inizio del movimento l'avambraccio viene alrricinatoal corpo, e la mano d piegata all'indietro all'altezza del polso. Ilpalmo della mano sinistra d rivolto verso destra e il pollice ser-rato; poi, come se incontrasse la resistenza di una grande forza.si muove attraverso il corpo verso destra, senza che il gomito per-da la posizione ad angolo retto (fig. 23D. Da questo punto in poi,

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sempre come se incontrasse la resistenza di una grande forza, lamano viene trascinata il piir possibile verso sinistra senza che ilgomito perda l,angolatura a novanta gradi, con il palmo ,"_fr.rivolto verso desrra (fig. 240).Durante questa intera seque nza dimovimenti, i muscoli del c<_rr_po sinistro sono contratti al massimo, e il braccio destro d tenu-to immobile contro la gamba destra.La stessa sequenza di movimend viene ripetuta con il braccioe la mano destra.

t8. Ilfil|Jcclflttt ttfnGil $|,t c0np0 $ttl$rn0 t $t|t c0np0 Dt$rR0Il soggetto appoggia il peso del corpo sulla gamba desrra. Il ginoc_chio_ d leggermente piegato per assicurare maggiore supporto edequilibrio' La' gamrn e il braccio sinistro, che sono quasi tesi, oscir,lano all'unisono davanti al corpo in un arco che va da sinistra adestra. Il piede sinistro e la mano sinistra tornano nella posizioneiniziale a destra del co1po. Il bordo esremo del piede sinistro toc_ca il terreno' La punta delre dita delra mano sinistra indica verso ilbasso mentre si compie il movimento oscillatorio (fig. 241).Ia gam_ba e il braccio sinistro tornano infine nella posizione c)\ partenza.La sequenza esatta viene ripetuta facendo oscillare la gamba eil braccio destro verso sinistra.

t9 RACC0CUTRI ilttRCtA C0il Uil BRACCt0 t C0tptR|,l c0il [,AIR0llon Juan disse che con questo passo magico l,energia viene sti-rnolata e raccolta con il movimento di un braccio, ed d poi col-l)ita con il movimento di quello opposto. Egli era convinto chet olpire con una mano l'energia che era stata raccolta con I'altraconsentisse I'entrata in un corpo di energia proveniente da fontiche appartengono all'altro corpo, un gesto che non awiene maiin condizioni normali.

Il braccio destro sale all'altezza degli occhi; il polso viene leg-germente piegato all'indietro; in questa posizione, andando da sini-stra a destra e poi da destra a sinistra, le mani tracciano un ova-le largo circa cinquanta centimetri, e lungo quanto la larghezzadel corpo (fig.242).In seguito la mano, con il palmo rivofto ver-so il basso, si muove in diagonale all'ahezza degli occhi da sini-stra a destra come se volesse tagliare in due con la punta delledita la figura che ha rracciaro (fi1. 243)

Nel momento in cui la mano sinistra arrla all'altezza della spal-la destra. la mano destra, che e tenuta a livello della cintola conil palmo a coppa rivolto verso I'alto, si allunga di scatto in avan-ti, colpendo il punto in mezzo all'ovale tracciato con la mano sini-stra, mentre la mano sinistra si abbassa lentamente Gtg.244). Mentre

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t ' : ' ' r r l ' . r tnr() del la mano destra d r ivol to in avant i e le

i, ; ;:Hi:::,:':,::T*cie rotonda n corpo,;;;;;;; ;#:tcnsr()ne eccessiva.

Gii stessi movimecio destro.

nti vengono poi ripetuti iniziando con il brac_

20. [|cc0Gtf tlt tiltnctl cOil tt EMCClt t tt G|ltSt,1 1:t*,"u".-ota leggermenre verso destra sull,avampiede destro;; -f i ;,T:::ff:',:^::'1:'" 1"s1r" di quarantac,"q*;;"-avanri il tronco. ,, ..0,"*",o

in modo da chinare l"ggerm.nt" invelocit)' Il braccio ,,"::o'-: :t-tt":

tre volte' quasi volesse acquisirerezza det gino".r,io lilH?l: :?T f :ffff ,:":ff ::::tro' e grazie a questa spinta la parte inferiore della gamba sini-:*, .St

ginocchio in gii, viene poftatavicino all,inguine, sfiorandolocon il calcagno, e la mano sinistra .sfiora velocemente ra zona vfta-le del fegato e della rLa s ress a ." o "..,,"'li";::i;: j:',lll#i jr]e ir braccio d.rt..,, ;.;;;;;;:1":'-:peruta

con la sambasituaro inrorno ", ;";:'.j;,T;jffi::l'il::J ar centro virare

?t $p0$TtRt t'tiltnGti 0At il $pilil $tilttlnt t Diltu $pilil.A 0[$TRAll lrraccio sinistro si sposta dalla sua posizione naturale, distesorr r:rlto alla coscia sinistra, e allunga verso la spalla destra dove.rllt'rr2 qualcosa, e la mano si chiude a pugno. euesto movimento'' l;rcilitato da una rapida torsione della cintola verso destra. Le;irrr<xrchia sono leggermente piegate per permettere la torsione.ll g'rnito piegato ad angolo acuto non si curva, ma viene tenuto.r livello delle spalle (fig.247). Grazie alla spinta fornira dal rad_'hizzarsi della cintola, il pugno si allontana dalla spalla destra for-rrtrndo un arco verso I'alto, e colpisce con il dorso della manoun punto leggermente sopra la testa, in linea con la spalla sini_stra (fig. 248).La mano serrata si apre ora come se volesse lasciar( rr(lere qualcosa che aveva afferrato.

La stessa sequenza di movimenti viene ripetuta con il braccio destro.

22. RtCC0GiltRt t'ilttRctA til |Jil c0np0 t Dt$pt[Dtnil ilil.l'trlTa0Partendo dalla sua posizione naturale di fianco alla coscia sinistrail braccio sinistro traccia un arco da sinistra a destra, passando indiagonale davanri al pube finch6 raggiunge il punto pii a destra.Questo movimento viene favorito da una leggera rotazione della

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cintola. Da questo punto in poi il braccio continua a muoversi incerchio sopra la testa, arrivan do aI|artezzadeila spalla sinistra; incro-cia poi a livello della spalla destra. La mano si chiude a pugno, comese volesse afferrare qualcosa, con il palmo rivolto verso il tasso (fig.24D. Il pugno colpisce poi un punro sopra la testa, a un bracciodi distanza da esso. Il colpo viene sferraro con il bordo piD mor_bido della mano, usata come se fosse un marte'o. Ir braccio vieneallungaro, leggermente piegato all,altezza del gomito (fig. 250).

GIi stessi movimenti vengono ripetuti con il braccio destro.23. iiltrnrAlr l'rilrnclN_!N!![ $pAru $tilt$rRA r DAil.A $pil.uDI$IRi $|Jt p|,tl0 ctiltRtlt mylfii lii[ilccri '""" v'| nLLnIl braccio sinistro passa sopra la testa, con il gomiro piegaro a unangolo di novanta gradi,La mano si chiude a pugno, con il pal_mo rivolto verso l,alto, e colpisce poi da sinistra, con il bordo mor_bido della mano' la linea divisoria che separa

'corpo sinisrro e

il corpo destro, davanti alla faccia. Il corpo si piega leggermentein avanti verso sinistra mentre il colpo viene sferrat o (fig. 25I). Lamano chiusa a pugno continua a muoversi finchd sfiora la spalladestra; il palmo si gira in modo da essere rivorto verso il basso,e sferra poi un colpo simile, partendo questa volta da destra: ilcorpo si piega verso desrra (lfig. 252).

I.a stessa sequenza di movimenti viene ripetuta con il bracciorlcstro.

Questo passo magico permette la creazione di un serbatoio dienergia neutrale, energia ciod che pub essere usata indifferente-rnente dal corpo sinistro o dal corpo destro.

24. Uil C0tP0 $ftRRlI0 Coil U ililt0 $tRRlI[ lu,'il.tiltlDfl.Lt $rc0lrD[ tnTrc0tlzr0ilt

Il soggetto alza entrambe le braccia all'altezza del collo, tenendoi gomiti piegati ad angolo retro; le dita delle mani sono piegate

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all'altezza della seconda articolazione, ben serrate sui palmi (figu-re 253 e 25a). La mano sinistra parte da questa posizione e col-pisce; il colpo d una potente oscillazione verso destra, attraversola linea della spalla destra, senza perd muovere morto il braccio,che viene guidato da una potente torsicne della cintola (fig.25iD.

Il braccio destro si muo\,€ allo stesso modo ohre la linea della spal-la sinistra, spinto da una veloce spinta verso sinistra della cintola.

25. ttftRRlRt L'tilt[$t[ $lJttt $pAttt t $ciluccllntl $lJt ciltlRt TtIItiIl soggetto porta il braccio sinistro sulla spalla clestra, con la manochiusa a pLrgno, come se stesse afferrando qualcosa (fig. Z1iO. Igomito ts piegato ad angolo acuto; il pugno viene poi riportatocon forza alla sinistra della cintola (fig. 257), dove rimane un istan-te ad acquistare forza, prima di lanciarsi verso destra attraverso ilcorpo per colpire un punto dell'area clel fegato e della cistifellea(fig, 258).

Lo stesso movimento viene ripetuto con il braccio destro, checolpisce la zona del pancreas e della nti lza

20. $p[{ctnt ['tiltRctA $lJt flAilcilt c0t{ |c0tiilTlIl soggetto porta entrambe le bracci a tll'akezza delle spalle, coni gomiti piegati che sporgon<> ai lati. I polsi sono incrociati a fbr-

rrr:rre la lettera X e l'avambraccio sinistro d sopra il destro. Le mani,rrrr?ts a pugno, toccano i muscoli pettorali ai bordi delle ascel-l.'; il pugno sinistro sfiora i bordi dell'ascella destra, il pugno destroslj<rra invece i bordi dell'ascella sinistra (fig. 25D. I gomiti ven-grrno poi spinti all'infuori con forzaai lati, in linea con le spalle,( ()me se il soggetto volesse assestare una gomitata laterale (fig.l(r0).

Questo movimento viene ripetuto con il braccio destro sopra.rl sinistro.

27. TRICC|ARI DUt Ctml|t Dt tiltRCtA t[['tltTtnil0 DAyAtillIt c0RP0 t $ciltficctAnil At tATt

Il soggetto inspira a fondo e muove all'unisono le braccia chepartono dalla loro posizione naturale di fianco alle cosce e com-piono un cerchio, arrivando alla linea naturale che divide il cor-po sinistro e il corpo destro. Questo movimento termina con gliavambracci incrociati sopra il petto. Le dita, vicine e ben unite,indicano I'alto. con i poll ici piegati; i polsi sono a loro volta pie-gati ad angolo acuto. Il braccio sinistro d sopra il destro. Il pol-lice piegato della mano sinistra tocca il muscolo pertorale del cor-po destro, mentre il pollice piegato della mano destra tocca il

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muscolo pettorale del corpo sinistro (fig. 26l). A questo puntotermina I'inspirazione. Il soggetto espira poi rapidamente men-tre le braccia vengono spalancate con forza, con le mani chiusea pugno che colpiscono con il dorso due punti ai lati della testa(tig.262).

Gli stessi movimenti vengono ripetuti con il braccio destro soprail sinistro.

2E. c0LPlRt cOil tllliltl,lxi l P|Jclll t'tiltR0tA Dilvil{Iilr. c0flpo, 0[TRIcl t t [$ i l t t rRf i t IDI$TRIIl soggetto tiene le mani serrate a pugno a livello della cintola,con i palmi rivolti uno verso I'altro. solleva poi entrambe le maniall'altezza degli occhi e le abbassa con forza andando a colpiredue punti davanti alf inguine: le mani centrano il loro obiettiv<-rcon la parte molle del pugno (fig. ZG). A quesro punto le brac_cia oscillano all'unisono, tracciando un arco che si innalza versc_rsinistra mentre anche il tronco si piega verso sinistra, seguendola spinta delle braccia. I pugni colpiscono con ie articolazioni (fig.264), e tornano poi a sferrare un altro colpo sugli stessi punti davan-ti all'inguine; le braccia oscillano poi all'unisono, tracciando unarco che si innalza verso destra mentre anche il tronco si piegaverso destra, seguendo la spinta delle braccia. I pugni colpisco_

rl() con le articolazioni, muovendosi uno alla volta per sferrare unt olpo con il bordo molle delle mani agli stessi due punti davan-ti all ' inguine.

29. C0tPlRt C0fl il{TRAl'|BI I PUGlll L'tlltRGl[ DII[llIl [[ c0RP0,A$I} I I8TRAtADI$IRI

L'inizio di qllesto passo magico e esattamente come il preceden-

te (fig. '265').Dopo aver sferrato il colpo, il soggetto alzaentram-be le braccia come martelli all'altezza della testa, e gira di scattoii tronco verso sinistra. I pugni colpiscono due punti davanti all'an-

202 203

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ca sinistra (fig. 266). Il soggetto alza poi le braccia sulla testa, aprei pugni serrati e abbassa poi le mani per colpire gli stessi due pun-ti (fig. 267). AIza di nuovo le braccia alI'altezza della testa; le manisi serrano a pugno per colpire ancora gli stessi punti. Il pratican-te solleva gli avambracci al livello della testa, girando completa-mente il corpo, e colpisce con i pugni gli stessi punti davanti all'in-guine.

La stessa seqLlenza di movimenti viene poi ripetuta con il tron-co girato di scatto verso destra.

30. $c]|tlccrlRt ['ilttR6tI c0il | P0|.t| $0pRi r.t Tr$rL i t|ilt$rn[t I Dt$lR[

Il soggetto alza entrambe le mani sopra la testa, con i polsi chesi toccano e i palmi curvi come se stessero tenendo una palla(fig. 268); gira poi il tronco verso sinistra, mentre entrambe le brac-cia si muovono di scatto alla sinistra della cintola senza staccarei polsi, che ruotano uno sull'altro per conformarsi alla nuova posi-zione della mani. Il palmo della mano sinistra d rivolto verso I'al-to, mentre il palmo della destra d rivolto in basso (fig. 26D. IIsoggetto alza di nuovo le braccia sopra la testa, senpre senzastaccare i polsi, che ruotano per adottare la loro posizione ini-ziale.

Le stessa sequenza di movimenti viene eseguita portando di scat-

r() le mani in un punto alla destra della cintola. II movimento ter-

rrrina riportando le mani nella loro posizione di partenza sopra la

tcl i ta.

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Terzo gruppo

]*|U0l|tRr C0r{ [A Rr$PtRAZt0r{rffiI{IRGIA DIL GORPO $II{I$TRO

I DIt CORPO DI$TRO

I I terzo gruppo d composto da nove passi magici che utilizza-l-

I no inspirazioni ed espirazioni come spinta per separare o uni-

I re i due corpi. Come ho gh deno, secondo gli sciamani del lignag_gi. di don Juan inserire una certa qr-rantiti di energia di un cor-po in qualunque centro vitale dell'altro crea una momentanea emolto ambita agitazione di tale cenrro. In base agli insegnamen-ti di don Juan, gli stregoni dell'antico Messico consideravano que-sta miscela estremamente benefica perch6 spezza e interrompe I'im-missione ordinaria e consueta di questi centri, e credevano che larespirazione fosse un elemento fondamentale per la separazionedel corpo sinistro e del corpo destro.

31. tI Rt$ptRtztOilt ptR tI plRTt $|JptRt0Rt Dil p0ilrt0l{lIl soggetto inspira a fondo e solleva le braccia con le mani chiu-se a pugno, portandole aIl'altezza della frontel i palmi sono rivol_ti verso il basso. Quando I'inspirazione termina, i palmi delle manisono a otto o dieci centimetri l'uno dall'altro, proprio davanti allafronte (fig. 270). Il praticanre espira allargando le braccia verso

clue punti ai lati del corpo, a livello delle spalle (fig. 277)' Le manisi aprono, rilassate; i polsi sono incrociati davanti alla testa; il sog-g,etto inspira a fondo mentre le braccia compiono due grossi cer-chi lunghi quanto ciascun braccio, partendo da davanti al corpoe salendo sopra la testa per scendere infine lungo i lati. L'inspi-razione termina quando le mani si fermano a riposare all'alrezzadella cintola, con i palmi rivolti verso I'alto (fig. 272).Il soggettoespira lentamente mentre solleva le mani lungo i bordi della cas-sa toracica, al livello delle ascelle. L'espirazione termina mentre ilpraticante alza le spalle, come se fossero state spinte dalla forzadelle mani (fig.27).

Questa respirazione e ottima perch€ permette la mobilitl dellaparte superiore dei polmoni, che in circostanze normali awieneraramente.

32. 0ttRtnt lt Rt$Pln0Il soggetto inspira a fondo mentre traccia un cerchio con il brac-

cio sinistro; parte da sopra la testa, davanti al corpo, va all'indie-

tro e torna di nuovo davanti al corpo' Mentre il braccio gira, il

tronco ruota verso sinistra in modo da permettere al braccio di

compiere un cerchio completo. L'inspirazione termina quando il

cerchio E completo. Il palmo della mano E all'altezza del mento,

207206

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rivolto verso l'alto, e il polso d piegato ad angolo retto. Il prati_cante assume la postura di chi sta offrendo quarcosa che tiene nelpalmo della mano. Il rronco d piegato in avanri (f ig.274).Il pal_mo della mano viene poi rivolto verso il basso, e il soggetto espi_ra mentre il braccio si muove lentamente e con grand e potenzaverso il basso (fig. 275) per appoggiare sul lato sinistro della cosciaril palmo d ancora rivolto verso il basso e il dorso della mano rima-ne in una posizione ad angolo retto rispetto all'avambraccio.

La stessa sequenza di movimenti viene eseguita con il bracciodestro.

33 l|!qlllt t'il{rlctA c0l{ il. Rr$ptR0 DAtL[ $0itiilTt Dil. cAp0il cil{Tnt YtrAilIl soggetto tiene entrambi i polsi leggermente piegati e inspira:durante l'inspirazione le mani sono quasi a coppa e scivolano cosiverso I'alto, con le punte delle dita che sfiorano la parte anterio-re del corpo e arrivano sopra la testa (fig. 276). euando le brac_cia raggiungono la massima estensione sopra la testa, le mani siraddrizzano e i polsi sono rirari all'indietro ad angolo retto.L'inspirazione termina a questo punto. Mentre riporta in basso lemani. il soggerto trattiene il respiro e solleva l'indice di entrambele mani; le altre dita vengono tenute contro il palmo, piegate all,al_

rt:zza della seconda articolazione. con i pollici piegati. II praticante

fiporta poi entrambe le braccia all'altezza del petto' con il dorso

clelle mani contro le ascelle.Il soggetto espira a fondo mentre le braccia si allungano lenta-

mente in avanti, finchd i gomiti non vengono delicatamente bloc-

cati; inspira poi a fondo mentre le mani tornano nella posizione

iniziale contro le ascelle, sempre con gli indici sollevati, i polsi

piegati all'indietro e i palmi rivolti in avanti. Il praticante inspira

lentamente mentre le mani si alzano tracciando un cerchio che

arriva sopra la testa e scende poi, compiendo un cerchio com-pleto in avanti, senza cambiarela posizione degli indici. Le mani

si appoggiano ai lati della gabbia toracica (fig. 277). L'espirazione

termina mentre le mani vengono spinte in basso ai lati delle anche.

34. fRlltIl|l'llRt L'illtRGlI c0l{ lL RttPlR0Il soggetto inspira a fondo tracciando con la mano sinistra un ampio

cerchio laterale, partendo da davanti al corpo, salendo sopra Ia

testa e arrivando poi dietro al corpo stesso. Il tronco gira verso

shistra per facilitare la rotazione completa del braccio. L'inspirazione

termina quando il braccio ha compiuto un giro completo e si fer-

ma in un punto sopra la testa, di fianco a essa. I1 palmo della ma-

no d rivolto in avanti; il polso b leggermente piegato alf indietro

209208

Page 96: Carlos Castaneda -10- Tensegrità i sette movimenti magici degli sciamani dell'antico messico

(fig' 278)' Il soggetto espira lentamente mentre il braccio tracciaun alro ampio cerchio laterale nella direzione opposta, partendoda davanti, scendendo verso Ia pafie posteriore del corpo e andan_do poi sopra la testa, per arrivare di nuovo davanti al corpo. euandoil cerchio d completo, il braccio si posiziona davanti alla spaliadestra, mentre l'espirazione continua. Il palmo d rivolto verso ilcorpo e sfiora appen a la spalla destra (fig. 27D .Il braccio si allun_ga poi lateralmente di scatto con la mano serrata a pugno, e coi_pisce con il dorso della mano un punto a un braccio di distanzadalla spalla sinisrra, all,altezza della resra (fig. 2g0). L,espirazionetermina a questo punto.

Ia stessa sequenza di movimenti viene ripetuta con il braccio destro.

35. il. Rt$ptR0 Dil.tA $cil,ilrilAIl soggett. tiene le ginocchia leggermente piegarei solleva lenta-rnente le braccia sopra ia testa mentre la pane superiore dei pol_moni si riempie d'aria. Le ginocchia si bloccano e il corpo d tesoverso I'alto. Questo tipo di respirazione pud e.ssere eff'ettuata siacon i calcagni appoggiati a terra sia stanclo in punta di piedi.

Il soggetto trattiene il respiro mentre le bracci. scendono e ircorpo si piega leggermente in avanti, contraendo il diafrarnma; leginocchia si piegano di nuovo. L,espirazion e tniziaquando le rnani

arrivancr all'altezza della cintola. Al tempo stesso, l'indice di cia-scuna mano viene allungato e indica verso terra; le altre dita sonocontratte sui palmi delle mani, che continuano a scendere men-tre tutta l'aria viene espirata (fig. 281). Il praticante contrae il dia-framma per evitare di spingedo verso il basso con l'aria che vie-ne espirata.

36. il. Rt$PtR0 Dill',il.Ill|JDllltIl soggetto tiene le gambe drine il pii possibile; inspira ruotandoIentamente le spalle da davanti a dietro, piegando le braccia all'al-tezza del gomito. Al termine della rotazione e dell'inspirazione,le braccia tornano nella posizione iniziale (fi9.282); espira alzan-do le braccia al livello delle spalle, e allungando il piir possibilele braccia in avanti con i palmi rivolti verso terra.

Il soggetto inspira, con i palmi delle mani rivolti verso I'alto;nel frattempo piega e tira indietro i gomiti, alzando le spalle.L'inspirazione termina con la massima tensione verso I'alto dellespalle (fig. 283).

Il praticante espira mentre i palmi sono rivolti verso terra, e manie spalle spingono verso il basso; le mani sono piegate il pii pos-sibile all'indietro all'altezza dei oolsi e le braccia sono dritte ai latidel porpo.

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3i. It RI$PIRO LATIRATIIl soggetto inspira, spostando le braccia dalla loro posizione natura-le di fianco alle cosce e tracciando verso il centro <iel corpo un cer-chio che termina con le braccia incrociate: i oalmi sono rivolti verso

\('nza perd tocca.rlo; i polsi sono diritti e le mani serrate a pugno.l.c ginocchia sono piegate e i l corpo notevolmente inclinato in.r',anti (f ig. 287). Appena inizia l ' inspirazione, i l soggetto allon-

l'esterno e i polsi sono completamente piegati in modo che le pun-te delle dita siano rivolte verso I'alto (frg. ?84). L'irspirazione conti-nua mentre le braccia vengono spinte fuori di lato, con i palrni del-le mani rivolti in avanti; quando il movimento termina sono rivoltiuno contro I'altro. L'inspirazione termina quando le braccia raggiun-gono la massima e.stensione. Il corpo d il pii possibile ereno (fig. 285).

Il soggeno espira piegando le braccia all'altezza dei gomiti, men-tre i palmi delle mani, con le punte delle dita rivolte verso I'alto,si muovono verso il centro del corpo, lo superano e continuanoa muoversi diagonalmente, raggiungendo i bordi opposti del cor-po. L'avambraccio sinistro E sopra il destro. Il corpo d contrattonella parte centrale e le ginocchia sono piegate (fig. 286).

38. tt Rt$PIR0 Dil.U r[Rf[il"lIl soggetto tiene le braccia piegate all'altezza dei gomiti, davan-ti al petto. L'avambraccio sinistro d sopra l'avambraccio destro,

tana$a loro le braccia e le solleva sopra la testa, una a sinistra,l 'altra a destra. L'inspirazione continua nlentre le braccia si rad-drizzano scendendo a tracciare un cerchio, ai lati e intorno allespalle, e tornano poi nella loro posizione iniziale ripiegandosisul petto $rg. 287). Mantenendo la loro posizione, le braccia sialzano sopra la testa; trattiene il respiro e il corpo si raddrizzaall'altezza della cintola (fig. 288). Il praticante abbassa poi le brac-cia a livello della zona ombelicale mentre il corpo torna nellasua posizione iniziale, chino in avanti, con le ginocchia pie-gate.

Il soggetto mantiene con fermezza questa posizione inclinata,ed espira ripetendo gli stessi movirnenti delle braccia eseguiti dr,tran-te l'inspirazione. L'aria viene espulsa con il diaframma in tensio-ne.

3$. t$PtRlRt ATIR[Y[R$0 | G0t'illlAll'inizio di questo movimento il soggetto tiene le gambe diritte;inspira poi a fondo tracciando con le braccia grossi cerchi ester-

213212

Page 98: Carlos Castaneda -10- Tensegrità i sette movimenti magici degli sciamani dell'antico messico

ni sopra la testa e intorno ai lati del cor-po. L'inspirazione termina con le braccia cheindicano dritto davanti al corpo e i gomitipiegati a livello della cinroia. I palmi sonodritti, uno davanti all'altro e le dita sonotenute insieme.

Il soggetto espira, tenendo le mani pun-tate verso tefia a un'angoiazione di qua-rantacinque gradi. Le ginocchia sono pie-gate e il corpo si china in avanti (fig. 289).L'espirazione continlla mentre il soggettoalza sopra la testa le braccia, piegate adangolo acuto all'altezza dei gomiti. Il cor-po si raddrizza, piegandosi poi leggermenteall'indietro: questa posizione si ottiene pie-gando le ginocchia, invece di arcuare Iaschiena. \ziene terminata I'espirazione coni muscoli addominali tesi al massimo; latesta e leggermente piegata all'indietro (fig.290).

Eseguire questo tipo di respirazione creala sensazione che l'aria venga espulsa attra-verso i gomiti.

Quarto gruppo

tA PRtDtLtZr0l{t Dtt c0RP0$II{I$TRO I DIL CORPO DI$TRO

| | uesto gruppo d composto da cinque passi magici per il cor-

I I p" sinistro eseguiti in sequenza, e da tre passi magici per il

\f, corpo destro. Secondo don Juan Matus, il corpo sinistro pre-dilige il silenzio, mentre il corpo destro preferisce le chiacchiereincessanti, il rumore, I'ordine sequenziale. Mi disse che d il cor-po destro che ci costringe a marciare perch6 ama le parate e ado-ra la coreografia, le sequenze e le disposizioni che si basano sul-la classificazione in base alle dimensioni.

DonJuan raccomandava di ripetere pit volte I'esecuzione di ognimovimento dei passi magici per il corpo destro mentre il praticantedwe sempre contarli, e che d molto importante stabilire prima di comin-ciare quante volte occorre ripetere ogni singolo movimento, perch6la predizione d il punto forte del corpo destro. Se il praticante deci-de di ripetere i gesti un numero preciso di volte e mantiene l'impe-gno preso, il piacere del coqpo destro E incommensurabile.

Nell'ambito della pratica di'Iensegrit), i passi magici per il cor-po sinistro e quelli per il corpo destro vengono eseguiti in com-pleto silenzio. Se il silenzio del corpo sinistro pud essere impostoal corpo destro, I'atto della saturazione pud diventare un modo diret-to per accedere a quella che don Juan definiva la condizione piiambita dagli scianiani di tutte le generazioni: il silenzio interiore.

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I Grt{oljr PA$$t lt|ActclPrR tt c0RP0 $[{t$TR0

passi magici per il corpo sinistro non hanno nomi propri. DonJuan disse che gli sciamani dell'antico Messico li chiamavanosemplicemente passi magici per il corpo sinistro.

II primo passo magico d composto da quindici movimenti bre_vi ed eseguiti con estrema attenzione. poich6 i passi magici peril corpo sinistro vengono eseguiti in sequenza, sono stati nume_rati in sequenza.

1. Il soggetto sposta di lato il braccio sinistro a circa trenta cen_timetri di distanza dalla sua posizione narurale vicino alla coscia(fig. 291).

2. Il palmo d rivolto di scatto verso I'esterno e il gomito vieneleggermente piegato (fig. 292).

Il soggetto alza la mano al livello dell'ombelico e la muovespostandosi verso desrra (ftg. Z9r.

4. La mano d girata di scatto in rnodo che il palmo sia rivoltoverso il basso (fig. 294).

5. La mano va da destra a sinistra con il palmo della mano rivol-to verso il basso (,fig. 295).

6. tl polso si gira di scatto verso sinistral la mano d chiusa a cop-pa, come se il soggetto volesse raccogliere qualcosa, e sale discatto con un movimento del polso (fig. 296).

7 . Il praticante alza il braccio tracciando un arco davanti alla lineache divide il coqpo sinistro e il corpo destro al livello degli occhi,

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I crr{QlJE PA$$t I'|AG|CIPtR rt c0RP0 $tt{t$TR0

passi magici per il corpo sinistro non hanno nomi propri. DonJuan disse che gli sciamani dell'antico Messico li chiamavanosemplicemente passi magici per il corpo sinistro.

Il primo passo magico d composto da quindici movimenti bre-vi ed eseguiti con estrema attenzione. Poich€ i passi magici peril corpo sinistro vengono eseguiti in sequenza, sono stati nume-rati in sequenza.

Il soggetto sposta di lato il braccio sinistro a circa trenta cen-timetri di distanza dalla sua posizione naturale vicino alla coscia(fig. 29r).

Il palmo d rivolto di scatto verso I'esterno e il gomito vienelegp;ermente piegato (fig. 292).

3. Il soggetto alza \a mano al livello dell'ombelico e la muovespostandosi verso desrra (fig. 29r.

4. La mano d girata di scatto in rnodo che ii palmo sia rivoltoverso il basso (fig. 294).

La mano va da destra a sinistra con il palmo della mano rivol-to verso il basso (fi9.295).

Il polso si gira di scatto verso sinistra; la mano d chiusa a cop-pa, come se il soggetto volesse raccogliere qualcosa, e sale discatto con un movimento del polso (fi9. 296).

7. Il praticante alza ilbraccio tracciando un arco davanti alla lineache divide il corpo sinistro e il corpo destro al livello degli occhi,

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passi magici per il corpo sinistro non hanno nomi propri. DonJuan disse che gli sciamani dell'antico Messico li chiamavanosemplicemente passi magici per il corpo sinistro.

Il primo passo magico E composto da quindici movimenti bre_vi ed eseguiti con estrema attenzione. poichd i passi ma5;ici peril corpo sinistro vengono eseguiti in sequenza, sono stati nume_rati in sequenza.

1. Il soggetto sposta di lato il braccio sinistro a circa trenta cen-timetri di distanza dalia sua posizione naturale vicino alla cosciaGis.29r).

La mano va da destra a sinistra con il palmo della mano rivol-to verso il basso (ftg. 29r.

Il polso si gira di scatto verso sinistra; la mano d chiusa a cop-pa, come se il soggetto volesse raccogliere qualcosa, e sale discatto con un movimento del polso (fig.29{cl.

7 . Il praticante alza il braccio tracciando un arco davanti alla lineache divide il corpo sinistro e il corpo destro al livello degli occhi,

2.

3.

I't .

Il palmo d rivolto di scatto verso I'esterno e il gomito vieneleggermenre piegato (.fig. 292).

Il soggetto alza la mano al livello de,ll'onbelico e la muovespostandosi verso desrra (ftg. 293).

La mano d girata di scatto in rnodo che il palmo sia rivoltoverso il basso (fig.294).

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8.

9.

a trenta centimetri di distanza da essi, con il palmo della manorivolto a sinisrra (fig. 297).

Il soggeno gira il polso per rivolgere la mano in avanri (fig. 29S).

Il praticante solleva il braccio sulla testa, traccia un cerchio late-rale e torna nella stessa posizione davanti agli occhi, con il pal-mo della mano rivolto a sinistra (fig. 29r.

10.Il soggetto muove di nuovo il polso per girare in basso il pal-mo della mano (fig. 300).

11. La mano scende verso sinistra con una curva leggera fino allivello della spalla, con il palmo rivolro verso tema (fig. 301).

12.11 polso d girato in modo da rivolgere il palmo verso I'alto(fis 362;.

13. La mano si allunga verso destra, raggiungendo un punto davan-ti alla spalla destra (fig. 303).

14.II polso si muove di nuovo, rivolgendo il palmo verso terra(f ig.30q,

15. La mano scivola verso il basso fermandosi a una trentina dicentimetri dall'anca sinisrra (fig. 305).

Il .secondo pa.sso magico d composto da nove movimenti.

16. Il soggetto tira indietro la mano e tocca la cresta (cioE il pun-to superiore) dell'anca (fig. 306).

17. Spinge poi il gomito di lato, e abbassa di scarto il polso in mododa rivoigere a sinistra il palmo della mano, ienuto a coppa econ le dita leggermente allargate (fig. 307).

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18. Il braccio traccia poi un cerchio completo sopra la testa, andan_do a finire dietro. La rnano torna sulla cresta dell,anca con ilpalmo rivolro verso I'ako (fig. 30U).

19. Il gomitct si sposta ancora cji lato e un altro movimento rapi_do del polso rivolge cli nuovo il palmo a sinistra (fig. 309).

20.L'a mano si sposta cli lato per tracciare un cerchio, come se ilsoggetto voresse raccogliere qualcosa. Alla fine del movimen-

tr: Ia mano torna sopra la cresta dell'anca con il palmo rivol_to verso I'alto (fig. 310).

Il gomito piegato si muove di scatto verso sinistra mentre'nrapido gesto del polso riporta inclietro la mano; le dita, leg_germente piegate, sono rivolte all'indietro; il palmo e tenutoa coppa e rirzolto verso l,alto (fig. 31tr.

Il gomito viene pc-ri teso compretamente ail'indietr. menre irpalmo ciella mano tenuta a coppa d ancora rivolto verso l'al-to (fig.312).

23' Mentre ir braccio d ancora completamente teso, ir polso si giralentamente, compiendo una rotazione completa finch6 ii pal_mo torna a essere rivolto all'insD (fig. 313y.

24. Questo movimento ricorda il gesto di sfilare il braccio dallamanica. Guidato dal gomito, il braccio traccia un cerchio cheva da davanti a dietro e il movimento termina con il palmodella mano all'insir, a livello del bordo della cassa toracica, eil gomiro piegaro tocca il bordo delle costole (fig. 3fnr.

1,il

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r

Il terzo passo magico € composto da dodici movimenti:

25. Il soggetto muove la mano compiendo un arco verso destra,con i palmi rivolti verso I'alto, come se il praticante volessetagliare qualcosa con la punta delle dita, fermandosi a circatrenta centimetri dal margine desrro delle costole (fig, 315;,

26.Il palmo della mano E rivolto verso terra (fig, 316;.

27. Il braccio traccia un arco verso sinistra e prosegue poi arrivandodietro la schiena (tig. 317).

28.I1palmo della mano d a coppa, il braccio completamente ste-so, e con uno scatto del polso la mano compie il gesto di rac-cogliere qualcosa (fig. 318).

29.La mano sale sopra la testa, seguendo un percorso diagonaleda dietro a davanti, che termina sopra la spalla destra a\l,al-tezza del capo (fig. 319).

30.11 soggetto raddrizza la mano; il polso e contratto e si posi-ziona a un'angolatura di novanta gradi rispetto all'avambnc-

m

cio. La mano scende da sorrra la testa fino alla destra della cin-tola (fig. 320).

31. Il palmo viene rivolto di scatto verso il basso (fig. 321).

32.I1 soggetto fa oscil lare i l braccio che traccia un semicer-chio fino a sinistra e torna poi nella posizione iniziale (fig.322).

33.I1 palmo d rivolto verso I'alro (fi}. 32r.

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J4. Il braccio oscilla poi in avanti, nella stessa posizione a destra,a trenra centimetri dalla cassa toracica (fig. 32q.

35. La mano d rivolta in moclo che il palmo sia rivolto di nuovoverso rerra (fig. 3251.

35. Il braccio oscilla verso sinistra e torna neilo stesso ounto die-tro la schiena, a sinistra $ig. 3ZO.

Il quarto passo magico consiste di quindici movimenri:

37. Il braccio oscilla tracciando un ampio cerchio davanti al cor-po, sopra la testa e dietro la schiena, andando a finire in unpunto a una trentina di centimetri dalla coscia sinistra (fig.4 )7)

38.I1 soggetto gira la testa a sinisrra. Il gomito € piegato ad ango_lo acuto e I'avambraccio € arzato ar livello degli occhi, con ilpalmo della mano rivolto all'esterno come se volesse proteg_gere gli occhi da un bagliore di luce. Il corpo d chino in avan_ti (fig. 328).

"J9. Il praticante gira lentamente e completarnente la testa e il tron-co vers() destra, conte .se volesse gr_rardare in lontananza pro-teggendosi gii occhi (fi1. 329).

40. La testa e il tronco ruotano dj nuovo verso sinistra (fie. 330).

41.I1 soggetto ruota rapidamente il palrno della mano verso I'al-to mentre la testa e ii tronco si muovono per guarciare drittoin avanti (fig. 331.,.

n4

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42. \.a mano r.raccia poi una linea diagonale davanti al corpo. dasinistra a destra (fig. 332).

43.11palmo d rivolto verso il basso (fig. 333).

44. ll l>r accio oscilla ve rso sinisrr a- (fig. 33 4)

45.I1 polso d girato di nuovo in modo da rivolgere il palmo ver-so l'alto (fig. 335).

46. Il braccio traccia un altro arco davanti al corpo, verso destra(fis 33O.

47.La mano cambia di nuovo posizione e il palmo d ora rivoltoverso il basso (fig. 337).

48.I1 braccio oscilla di nuovo verso sinisrra (fig. 338).

49.11palmo d rivolto verso I'alro 6ig. 33rr.

50. Il braccio tracci^ una linea diagonale sulla parte anteriore delcorpo, verso destra (hg.340).

51.I1 palmo d rivolto verso terra (fig. 341,).

Il quinto passo magico d composto da venticinque movimenti:

52. La mano traccia un ampio cerchic clavanti al corpo, con il pal-mo della mano rivolta verso il bac-o. li nicvrnrcnto termina inun punto davanti alla spalla destra. 61;p il lralmo all'instr (fig.342).

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53.1I praticante solleva il gonrito, con il polso e la mano rivoltiverso il basso. Il palmo della mano d leggermente a coppa (fig.

34r'

54.La rnano traccia una linea di forma ovale da destra verso sini-stra come se il soggetto volesse raccogliere un pezzo di mate-ria solida. Quando raggiunge Ia posizione di partenza, il pal-mo d rivolto verso I'alto Gig. 344).

55.La mano scende all'altezza dell'inguine, con le dita che indi-cano verso tena (fig. 345).

56.I1 palmo della mano B rivolto verso il corpo (fig. 346).

57.La mano si muove poi. seguendo il contorno del corpo, conle dita che indicano un punto a terra, a dieci o dodici centi-metri dalla coscia sinistra (fig. 347).

58. Il palmo della mano si gira verso la coscia grazie a un rapidoscatto del polso (fig. 34t3).

59. Il soggetto gira il capo verso sinistra mentre alzala mano, comese strofinasse le dita lungo una superficie piana all'altezza degliocchi (fig. 349).

60. Da qui la mano scende ad angolo, fino a raggiungere un pun-to leggennente a sinistra dell'inguine. La testa segue il movi-mento della mano Gig.3591.

61. La mano si alza di nuovo al livello degli occhi, assumendo una

m

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posizione ad angolo, e raggiunge un punto sulla linea di sepa-tazione tra corpo sinistro e corpo destro, proprio davanti agliocchi, a una distanza di circa cinquanta centimetri (fig. 351).

62.La mano scende di nuovo ad anp;olo, a un punto davanti all'in-guine, leggermente spostato a destra (fig 352).

63.La mano si alza ancora, tracciando un'altra linea obliqua, finoa un punto davanti agli occhi in linea con le spalle mentre latesta segue il movirnento verso destra (tig. 353).

64.La mano scende in linea retta fino a un punto a circa tre cen-timetri dalla coscia destra (fig. 354).

Nei sette movimenti precedenti sono stati tracciati tre picchi, il pri-mo a sinistra, il secondo al centro. sulla linea divisoria, e il terzoa destra.

55. La mano cambia posizione in modo che il palmo sia rivoltoverso sinistra (fig. 3551.

66.La mano viene poi alzata per tracciare una linea curva che sipone esattamente in mezzo tra il picco sinistro e quello destrotracciati in precedenza (fig. 356).

67. tl palmo clella mano viene ora ruotato verso dc-stra (fig. 357),

68. La mano scende al livello dell'inguine e si ferma sulla lineache divide il corpo sinistro e il corpo destro (fig. 358).

69. Il palmo cambia nuovamente direzione ed d ora rivolto a sini-stra (fig. 359).

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231

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I:

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70. Il soggetto alza la mano fino a un punto tra il picco al centroe quello di sinistra, a livello degli occhi (fig. 360).

71.I1 palmo € girato e guarda ora a destra (fig. 361).

72.\a mano scende fino al punto da cui d partita, davanti alla coscia(fig. 362).

I picchi tracciati grazie agli otto movimenti di questa seconda fase

sono leggermente tondi, in contrasto con i picchi agttzzi traccia-ti in precedenza.

73.La mano viene girata di nuovo per rivolgere il palmo in avan-ti (fig. 363).

74. llbraccio si muove sopra la testa come se volesse versare sul latodestro della faccia e del corpo una sostanza invisibile (fig.364.

75.Il soggetto abbassa la mano Gig. 36); compiendo un semi-cerchio, il gomito ruota all'indietro (fig. 366).

76.La mano scivola sul centro vitale che circonda il pancreas e lamilza (fig.367), come se fosse un coltello che viene infilatonel suo fodero.

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1.

I TRt PA$$I ]'|ACICIPrR r[ c0RP0 Dr$Tr0

I primo passo magico per il corpo destro d composto da cin-que movimenti:

Il praticante traccia con la mano destra, posta a un'angola-zione di novanta gradi rispetto all'avambraccio e, con il pal-mo rivolto in avanti, un cerchio completo da sinistra a destra,a livello dell'orecchio destro, e v^ a riposarsi nella posizio-ne di partenza, a circa trenta centimetri dalla cintola (fig.368).

Il braccio traccia ora un arco acuto a livello del petto, piegandoil gomito stesso ad angolo acuto. Il palmo d rivolto verso ter-ra; le dita sono unite e diritte, con il pollice piegato. L'indicee il pollice sfiorano il peno (fie. 36D.

L'avambraccio si allontana di scatto dal petto in modo che ilgomito formi un angolo di quarantacinque gradi (fig. 370).

4. La mano ruota intorno al polso; le dita indicano il terreno perun istante e poi scattano sopra la testa, come se la mano fos-se un coltello (fig. 371).

t. La mano scende; usando il bordo esterno come se fosse unutensile per tagliare, taglia arrivando fino all'ombelico (fig.?.1)\

Il secondo passo magico per il corpo destro d composto dai seguen-ti dodici movimenti:

6. Partendo dalla posizione di fianco alla cintola, la mano si allun-ga di scatto in avanti; raggiunta la massima estensione del brac-cio le dita si separano (figure 373 e 374).

3.

:

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Il braccio torna a livello della cintola; il gomito d proteso all'in-dietro, piegato ad angolo acuto (fig. 375).

8. Il soggetto gka la mano in modo da rivolgere il palmo versol'aho (fig. 376).

9. Il braccio d allungato in avanri con il palmo aperro e rivoltoall'insD (lfig. 377).

10. Con il palmo sempre rivolto all'insr),all'altezza della cintola (fig. 378).

11. Il palmo d rivolto verso il basso (fig.

il braccio torna ancora

37D.

12. Il braccio traccia un cerchio completo arrivando all'indietro,

sopra la testa, e davanti, per terminare davanti all'ombelico

abbassando con forza il palmo come se stesse colpendo qual-

cosa di solido (fig. 380).

13. Il palmo d rivolto verso il corpo gtazie a un movimento si-mile al gesto di raccogliere qualcosa sul corpo destro (fig'

381).

14. Il braccio E alzato sopra la testa come se la mano fosse un col-

tello che viene impugnato (fig. 382).

l5.La mano esegue un taglio diagonale fino al punto centrale

davanti al corpo, a circa cinquanta centimetri di distanza' Il pal-

mo d rivolto versg sinistra (fig. 383).

H

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16. La mano, con il palmo diritto, viene alzata a livello della fac-cia, seguendo una linea retra (fig. 384).

17. Compie poi un taglio diagonale con il palmo leggermente pie-gato verso il basso, fino a un punto davanti al bordodel corpo destro, a circa cinquanta centimetri da esso (fig. 3g5).

Il terzo passo magico per il corpo destro d composto da dodicimovimenti:

18. II braccio destro, con il gomito piegato ad angolo acuto ver-so destra e il palmo della mano rivolto verso il corpo, tracciaun arco da destra fino a un punto davanti al plesso solare (fig.385).

19. Facendo perno sul gomito, l'avambraccio compie un quartodi cerchio verso il basso, ruotando il palmo per farlo girareverso desrra (fig. 387).

20. II braccio compie un piccolo cerchio verso l'esterno, da sini-stra a destra, andando verso I'alto poi in basso, e terminando

con il palmo vicino alla cintola, rivolto all'insir e poi di nuo-vo in basso, terminando con il palmo vicino alla cintola e rivol-to verso I'alto (figure 388A e 3888).

27.II praticante traccia un altro cerchio, partendo da davanti e arri-vando dietro il corpo; il cerctri<-l termina nel punto in cui e ini-ziato, con il palmo della mano rivolto verso I'alto (fig.389).

22.11 palmo d rivolto verso il basso (fig. 390).

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23.La nano scende ientamente davanti al corpo (fig. 3gD.

24.11 polso d girato in modo che il palmo sia rivolto a sinistra.Con il palmo piatto, le dita unite strertamente e i l poll icepiegato, la mano viene alzata come se fosse un coltello (f ig.3c)2)

25'La mano traccia poi un piccolo arco convesso verso sinistra inntodo che il palmo scatri per girarsi verso destra, e.scende poia sinistra della linea tracctata in precedenza, fino ar liveilo del-I'ombelico (fig.39r.

26. Con la mano ancora rivolta verso destra , si alza e traccia dinuovo la stessa linea che ha tracciato in precedenza (fig.394).

I tre movimenti precedentivale.

sono servit i a tracciare un lungo o_

28.11 palmo si gira di nuovo verso desrra (fig. 396).

29. Il soggetto raccogrie cib che ha tagliato, trasformandolo in unapalla, e lo getta sulla parte anteriore del corpo destro (figure397 e 398).

30. il praticante lascia cadere la mano fino alla cresta dell,anca clestra(fig. 399).

se volesse tagliare un terzo della

240

27.La mano scende poi comelunga figura (fig. 39r.

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31. La mano ruota mentre il braccio compie un mezzo cerchio cheparte da davanti (fig. 400) e aniva dietro, fermandosi dietro laspalla destra (fig. 401).

32. Il soggetto fa poi scivolare'la mano sul centro vitale che cir-conda il fegato e la cistifellea (figure 4OZ e 403), come se fos-se un coltello che viene riposto nella sua custodia.

LA $rRtt l'|A$Ciltrt

irilitd d il nome che gli sciamani diedero a un gruppo spe-cifico di passi magici che avevano scoperto e usato per pri-mi. Don Juan pensava che questo fosse probabilmente il

nome piD antico che sia mai stato dato a un gruppo di passimagici. In origine questo gruppo \renne eseguito per generazionie generazioni solo da praticanti sciamani di sesso maschile, equesta discriminazione in favore degli stregoni maschi nascevanon da una precisa necessit), ma piuttosto per motivi di ritua_li, oltre che per soddisfare un'esigenza primaria di supremaziamaschile. Tale esigenza scomparve a causa dell'impatto della per-cezione intensa.

La tradizione in base aila quale quesro gruppo di passi magiciveniva eseguito solo da uomini perdurd in maniera ufficiosa peralcune generazioni: le donne li eseguivano infatti in segreto. Gliantichi stregoni dichiararono di aver accettato di includere anchele donne perch€ a causa della conflittualiti e del disordine socia-le che le circonda esse necessitano di un'ulteriore dose di forzae vitalita, che essi ritenevano fossero riservate agli uomini che ese-guivano tali passi magici. AIle donne f'u quindi concesso di ese_guire quei movimenti in base a una sorta di solidarieD. All,epocadi don Juan, le linee di demarcazione tra uomini e donne diven-nero ancora piu diffuse. La segretezza e I'esclusivit) degli antichistregoni andd in frantumi, e le motivazioni ormai sorpassate chevietavano questi passi alle donne non ebbero piir ragione d'esi_

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243

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stere: le praticanti di sesso femminile cominciarono cosi a eseguireapertamente questi Passi.

Il valore di questo gruppo di passi magici, il pii antico tuttoraesistente, d rappresentato dalla sua continuiD. I passi furono gene-rici fin dall'inizio e, a causa di questa condizione, si verificb uncaso unico nell'intero lingnaggio di don Juan: un intero gruppodi sciamani, senza limiti di quantiti, fu autorizzato a muoversi all'u-nisono. Nel corso degli anni i partecipanti a qualunque gruppodi stregoni non potevano essere piir di sedici e, di conseguenza,nessuno di loro ebbe mai la possibiliti di assistere al meraviglio-so contributo energetico della massa urnana. Per loro esisteva soloil consenso specializzato di pochi iniziati, un consenso che con-cedeva la possibilit) di preferenze idiosincratiche e di un mag-giore isolazionismo.

Come ho gid dichiarato, il fatto che i movimenti di Tensegrit)vengano eseguiti nel corso di seminari e workshop da centinaiadi partecipanti nello stesso momento ha consentito di sperimen-tare gli effetti energetici della massa utnana. Un effetto del gene-re d duplice: non solo i partecipanti di Tensegriti eseguono un'at-dvita che li unisce dal punto di vista energetico, ma sono anchecoinvolti in una ricerca delineata dagli sciamani dell'antico Messicoquando si trovavano in condizioni di consapevolezza intensa: Iaridistribuzione dell'energia. Eseguire questi passi magici nell'am-bito dei seminari di TensegriD d un'esperienza unica che permetteai partecipanti, spinti o trascinati dai passi magici e dalla rnotssaurnana, di raggiungere conclusioni energetiche a cui gli insegna-menti di don Juan non hanno nelrlmeno mai alluso.

Questa serie d stata chiamata rnascbile a causa delle sue carat-teristiche di aggressiviti e anche perch6 la sua esecuzione richie-de un notevole dispiego di forza e prontezza qualiti in generelegate agli uomini. Don Juan dichiard che tale pratica non pro-vocava solo una forte sensazione di benessere, ma Suscitava ancheuna speciale qualitd sensoriale che, se non viene esaminata conattenzione, potrebbe venire facilmente confusa con I'aggressivit)

e la tensione. Se viene invece analizzata a fondo, d subito chiaroche si tratta di una inconfondibile sensazione di prontezza che ponei praticanti a un livello dal quale possono partire verso l,ignoto.

Un altro motivo per cui gli stregoni dell'antico Messico defini-vano questo gruppo mascbile d dato dal fatto che gli uomini cheeseguivano questi passi magici diventavano praticanti speciali chenon avevano bisogno di essere presi per mano, e beneficiavanoindirettamente di tutto cid che facevano. In teoria, I'energia gene-rata da questo gruppo di passi magici va direttamente ai centrivitali, come se ogni centro chiedesse automaticamente I'energiache si dirige prima al cenrro che piir ne ha bisogno.

Per i discepoli di donJuan questo gruppo di passi magici d diven-tato l'elemento fondamentale del loro addestramento. Lo stesso donJuan li presentd a loro come un denominatore comune, dichiarandoche avrebbero dovuto ripeterli senza modifiche: egli voleva infat-ti preparadi a sostenere i rigori legati ai viaggi nell,ignoto.

Nell'ambito di Tensegritb.la parola Serie d stata aggiunta aI ter-mine Mascbile, per omologarlo con le altre serie di Tensegriti. LaSerie Maschile d divisa in tre gruppi, ognuno dei quali consisredi dieci passi magici; I'obiettivo del primo e del secondo gruppod quello di mettere in sintonia I'energia dei tendini. Ognuno diquesti venti passi magici d breve ma estremamente concentrato.I praticanti di Tensegriti vengono seriamente incoraggiati , al paridei praticanti sciamani dei tempi antichi, a ottenere il massimoeffetto dai movimenti cosi brevi grazie all'intenzione di lasciar anda-re una scossa di energia dei tendini ogni volta che seguono i pas-si stessi.

"Don Juan, non credi che ogni volta che io lascio andare que-sta scossa di energia in realth sto sprecando la mia energia deitendini, facendola fuoriuscire dal mio corpo?" gli chiesi unavolta.

"Tu non puoi far uscire I'energia dal tuo corpo',, rispose."L'energia che stai solo apparentemente sprecando quando libe-ri una scossa nell'aria in realD non viene affatto sprecata, per-

IU

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ch6 non iascia mai i tuoi confini, qualunque sia la posizione di

tali confini. In realD stai fornendo una scossa di energia a quel-

la che gli stregoni dell'antico Messico chiamavano la nostra 'cro-

sta'o 'corteccia'. Secondo questi stregoni, dal punto di vista ener-

getico gli esseri umani sono simili a palle luminose racchiuse da

una buccia piuttosto spessa, simile a quella di un arancio; alcu-

ne ce I'hanno pil dura e piir spessa, simile alla corteccia di un

vecchio albero."DonJuan spiegb che il paragone tra un arancio e un essere uma-

no E impreciso, perch6 la nostra buccia o corteccia si trova all'in-

terno dei nostri confini, cosi come la buccia di un arancio d all'in-

terno del frutto stesso, ed E composta dall'energia indurita che d

stata scafiata nell'arco della nostra esistenza dai nostri centri vita-

li a causa del logorio della vita moderna."Colpire questa corteccia appofia qualche beneficio donJuan?"

chiesi."Molti", disse, "soprattutto se i praticanti concentrano illoto intm-

/o in modo da centrare con i loro colpi la corteccia. Se intendo-

no frantumare pezzi di questa energia indurita ricorrendo ai pas-

si magici, questa stessa energia frantumata pub essere assorbita

dai centri vitali di energia."I passi magici del terzo gruppo della Serie Maschile sono piit

ampi ed estesi; per eseguirli i pradcanti devono fare affidamento

sulla fermezza delle mani, delle gambe e del resto del corpo' Gli

sciamani dell'antico Messico ritenevano che questi passi servisse-

ro a creare resistenza e stabiliD: secondo loro, tenere il corpo in

posizione durante I'esecuzione di questi lunghi movimenti forni-

sce ai praticanti una base solida che permette loro di reggersi da

soli.Grazie all'esercizio i moderni praticanti di Tensegrid hanno sco-

perto che la Serie Maschile pub essere eseguita solo con mode-

razione, per evitare di stancare troppo i tendini delle braccia e i

muscoli della schiena.

Primo gruppo

PA$$r I,|AGTC| r{il QUALT rr ilAt{l$r l'|l|0l|0I{0ffitjr{r$0r{0lilfl $0110 TtllUTt $tP[R[Tt

t. Pt|Clll $0PRt tt $Plil.tIl soggetto tiene le braccia lungo i fianchi con le mani serrate apugno, i palmi rivolti verso I'alto, e le alza poi sopra la testa pie-gando i gomiti in modo che gli avambracci siano posti a un ango-lo di novanta gradi rispetto alla pate superiore del braccio. Ia spin-ta che provoca questo movimento d equamente divisa tra i musco-li del braccio e la contrazioni dei nlusco-li dell'addome. Quando il praticante alzai pugni, mettendo in tensione i muscolidella parte frontale del corpo, il corpo stes-so si china leggermente all'indietro pie-gando le ginocchia (tig. 404). Le braccia,sempre con i pugni serrati, vengonoabbassate ai lati delle cosce raddrizzandoun po' i gomiti; mentre le braccia scen-dono, il corpo si piega in avanti, con-traendo i muscoli della schiena e il dia-framma (fig. 405).

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2. U$ARt lJil |JIil{Sttt DA TAGil0 C0lt CtA$CtJilA ItAil0Le mani sono serrate a pugno, con i palmi rivolti l'uno verso I'al-tro a livello della cintola (fig. 406). Partendo da questa posizionesferrano un colpo verso il basso all'altezza dell'inguine, a circa cin-quanta centimetri da esso, tenendo sempre i pugni a una larghezzapari a quella del corpo (fig. 407). Dopo aver sferrato il colpo, lemani tornano nella posizione di partenza, ai lati della cassa tora-cica.

3. P|JilRt t|il IAY0L0 AUo C0t{ tt P[lil0 0tltA il[t{0Il soggetto alza le braccia al livello delle ascelle; le mani hannoil palmo rivolto verso terra. I gomiti, piegati ad angolo acuto,protendono dietro ia schiena (fig. 408). Entrambe le braccia ven-gono poi portate di scatto in avanti, tendendole il piD possibi-le, come se i palmi delle mani stessero lucidando una superfi-cie rigida. Le mani, che si trovano a una distanza pari alla lar-ghezza del corpo stesso (fig.409), vengono poi riportate altret-tanto di scatto alla posizione di partenza da cui E iniziato il movi-mento (fig. 408).

4. ptccfltITIARt L'ilttRctA c0il iltTRtl'|Bt Lt trtAt{lIl soggettc-r tlza entrarnbe le braccia all'altezza delle spalle, ten-dendole in avanti. Le mani sono serrate in un pugno angolare,nel senso che le dita sclno piegate in maniera scalare contro il pal-mo; il pollice d a sua volta piegato sul bordo esterno dell'indice(fig. 410). I palmi delle mani sono rivolti I'uno contro l'altro. I pugnisi abbassano leggermente ma con grande forza, grazie a un rapi-do scatto dei polso. Il livello dei polsi non cambia mai: in altreparole, solo la mano scende, facendo perno sul polso. Con un

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movimento contrario il praticante solleva di scatto i pugni senzacambiare la posizione dei polsi (fig. 411).

Gli sciamani ritengono che questo passo magico sia uno deglistrumenti migliori per tenere in esercizio I'energia dei tendini del-le braccia, a causa del gran numero di punti di energia che esi-stono intorno ai polsi, sul dorso delle mani, sui palmi e sulle dita'

5. $Ct|0Itnt rtiltRGlIQuesto passo rnagico d il compagno del pre-cedente, e inizia sollevando entrambe lebraccia al livello delle spalle. Le mani si chiu-dono ancora in un pugno angolarc, propriocome nel passo precedente, tranne che inquesto caso i palmi delle mani sono rivoltiverso il basso. I pugni vengono ritratti ver-so il corpo con uno scatto dei polsi e sonopoi allontanati di colpo con un altro scattodei polsi che li spinge in avanti in modo chei pollici siano allineati con I'avambraccio (fig.412). Per eseguire questo passo magico

occorre usare a fondo i muscoli dell'addome, che sono i veri respon-sabili dei rapidi movimenti dei polsi.

0. ItRtRt t|llt c0RDl Dl illtnGllIl soggetto tiene le mani davanti al corpo, sulla linea che separa

il corpo sinistro e il corpo destro, come se stessero tenendo una

corda molto spessa che penzola dall'alto; la mano sinistra E sopraquella destra (fig. 4l3).Il passo magico consiste nello scuotere

entrambi i polsi e nell'abbassare le mani con uno scatto breve epotente. Il sogg;eno esegue questo movimento contraendo i musco

li dell'addome e lascia cadere leggermente le braccia piegando le

ginocchia (fig. 474).Il movimento che riporta I'equilibrio b rappresentato da uno scat-

to dei polsi che fanno salire di colpo le mani, mentre le ginoc-chia e il tronco si raddrizzano leggermente.

7. $PtilGtnt ytn$0 il. [[$$0 |Jl{ plt0 Dt il{tficllIl soggetto tiene le mani alla sinistra del corpo; la mano sinistraE all'altezza dell'orecchio, una quindicina di centimetri sopra lamano destra che si trova all'aLtezza della spalla; entrambe le manisembrano impugnare un palo piuftosto largo. Il palmo della manosinistra d rivolto a destra, mentre il palmo della destra E giratoverso sinistra. La mano sinistra ha il comando, essendo sopra I'al-

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tra, e guida quindi il movimento (fig. 4lr.I muscoli della schie-na, che circondano le ghiandole surrenali e i muscoli dell'addo-me, si contraggono e una spinta potente fa scendere entrambele braccia di fianco alla coscia destra e alla cintola, come se stes-sero dawero tenendo un palo (tig. 4lO. Le mani cambiano oraposizione: la destra si sposta vicino all'orecchio destro e assumeil comando, mentre la sinistra scende vicino alla spalla, come sele mani stessero cambiando palo. Gli stessi movimenti vengonopoi ripetuti.

8. IlGiltRt t'illtnctl c01l uill ]1il10 lLu I0LItIl soggetto alza di lato i pugni fino a farli arrivare ai bordi dellacassa toracica, con i palmi rivolti uno contro l'altro (fig. 417).Ilbraccio sinistro scende in diagonale fino a un punto a cinque cen-timetri circa dalla coscia (fig. 418) e viene poi ritratto. Subito dopoil braccio destro esegue gli stessi movimenti.

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9. U$ARt Ult Pnil0 Dl tiltRGllIl soggetto alza la mano sinistra aIl'altezza dell'ombelico, chiu-dendola a pugno; piega il gomito ? nov^nta gradi, tenendolo vici-no alla cassa toracica (fig. 4lD. ll palmo destro si muove come

se volesse sferrare un colpo sul pugno sinistro, fermandosi perda meno di tre centimetri da esso (fig. 420); si sposta poi a circadieci o dodici centimetri davanti al pugno stesso con un movi-mento rapido, come se stesse tagliando qualcosa con il bordo del-la mano (fig. 421),Il braccio sinistro ritorna poi indietro, sporgendoil pit possibile il gomito all'indietro; anche la mano destra tornaindietro, seguendo la sinistra dalla quale mantiene la medesimadistanza (f\9. 422). Mantenendo la stessa distanza tra le mani, ilbraccio sinistro e quello destro si lanciano in avanti fino a un pun-to a circa cinque centimetri dalla cintola.

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Gli stessi movimenti vengono poi ripetuti con il pugno del brac-cio destro.

t0. c0t PtRt ['t]lt[clI c0t{ lJl{ tA$cl0 Dl ttltRGlAIl soggetto alza ilbraccio sinistro a livello delle spalle con il gomi-to piegato a novantl gradi;la mano sembra impugnare saldamenteI'elsa di un pugnale; il palmo d rivolto verso il basso. II gomitocolpisce all'indietro tracciando un arco fino all'altezza della spal-la sinistra, a un punto che si trova a un angolo di quarantacinquegradi dietro a essa (fig. 42r.Il braccio torna poi nella sua posi-zione iniziale con un rapido scatto che segue lo stesso percorsodell'arco.

Il medesimo movimento viene poi ripetuto con I'altro braccio.

Secondo gruppo

ll. $TnlilGtRt I.t l,lllllIl praticante porta entrambe le braccia in avanti,belico. I gomiti piegati sfiorano la cassa toracicastrette fra loro e la sinistra sovrasta ladestra. Le dita delle mani si afferrano conforzatra loro (fig. 424).Tutlu i muscoli del-le braccia e della schiena sono contratti.I muscoli tesi vengono rilassati e le manicambiano posizione in modo che la destrapassi sopra alla sinistra, senza perd stac-carsi, usando la parte dura del palmocome una sorta di perno. I muscoli del-le braccia e della schiena vengono poicontratti di nuovo.

Gli stessi movimenti vengono ripetuti,cominciando con la mano destra in cima.

I PA$$I I'|AGICI PIR TOCALIZZIRIlf//fflGtLilft rfilhiltl

davanti all'om-Le mani sono

r2. PRt$[ 0il. C0Rp0 $[{t$IR0 t Dtt c0[p0 Dt$IR0Il soggetto porta gli avambracci davanti al corpo, di nuovo a livel-lo dell'ombelico. Questa volta perb I'avambraccio destro i allun-gato in linea con l'anca e viene tenuto vicino alla cassa toracica

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mentre l'avambraccio sinistro, che ha il gomito staccato dal cor-po, pone la mano sinistra sopra la mano destra con una forte pre-sa. Il praticante applica una notevole pressione al palmo e alledita di ciascuna mano grazie alla tensione dei muscoli delle brac-cia, della schiena e dell'addome. La tensione viene rilassata e lemani ruotano I'una sul palmo dell'altra mentre si muovono attra-verso il colpo da destra a sinistra. A questo punto si afferrano anco-ra a vicenda con forza, usando gli stessi muscoli; questa volta perdla mano destra sta sopra la sinistra (fig. 42r.

GIi stessi movimenti vengono ripetuti partendo da questa posi-zione.

t3. tl BR|J$CI R0llzt0ilt Dfl DtJt C0RplLe mani sono strette fra loro a livello della cintola, spostate ver-so destra. La mano sinistra d sopra quella destra. In questo pas-so magico la stretta delle mani non d intensa come nei due pas-si precedenti, in quanto viene ottenuta con una brusca rotazio-ne dei due corpi invece che con i forti colpi sferrati nei suddet-ti passi.

Le mani cosi unite tracciano un piccolo cerchio spostato versodestra che parte sul davanti e si allunga dietro il corpo, andandoa finire nella stessa posizione da cui i partito. Poich6 la sinistra

d la mano che guida, essendo in cima, il cerchio viene tracciatoseguendo I'impulso del braccio sinistro, che spinge in fuori le maniprima verso destra e poi tutt'intorno, tracciando un cerchio alladestra del corpo (fig. 426).

Le mani strette fra loro passano sul corpo andando verso sini-stra, dove tracciano un altro cerchio, seguendo ancora I'impulsodella mano sinistra che, essendo in cima, spinge I'altra rnano acompiere un cerchio che va prima all'indietro, di lato e a sinistra,e torna infine nella posizione di partenza (fig. 427).

La stessa sequenza di movimenti viene eseguita sotto la gui-da della mano destra, cominciando alla sinistra della cintola.Questa volta il soggetto segue I'impulso del braccio destro perpoter tracciare il cerchio, andando prima a sinistra e tornandopoi nello stesso punto da cui d partito (fig. 428). Le mani (sem-pre strette fra loro) attraversano la parte frontale del corpo finoalla destra della cintola; seguendo poi I ' impulso della mano cheguida vengono riportate indietro, poi a destra e all'indietro nel-la posizione di partenza, tracciando cosl un cerchio (fig. 429).[i importante che, mentre vengono tracciati i cerchi, il tronco sigiri bruscamente di lato. Le gambe rimangono nella stessa posi-zione, senza compensare la rotazione con un cedimento delleginocchia.

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t4. $P[{GtRt l'ilttnctil $TRtTIt G0lt lt coiilTo t ['[ylitBntcct0Le mani, strette fra loro, sono sul lato destro a livello delle spal-le. La parte superiore del braccio destro e sffetta contro il petto eil gomito d piegato ad angolo acuto rispetto all'avambraccio chesi trova in posizione verticale. Il palmo della mano destra d rivol-to verso I'alto, mentre il dorso d posizionato a novanta gradi rispet-to all'avambraccio (fig. 430).

Il gomito del braccio sinisrro d allungato davanti alla spalla sini-stra, a un'angolazione di novanta gradi. Le due mani si stringonocon forza (fi+. 43t); il braccio destro spinge lenramenre in avan-ti il sinistro raddrizzando appena il gomito e, nello stesso istante,la spalla e la scapola sinistra vengono spinte in avanti per man-tenere la stessa angolazione a novanta gradi del gomito sinistro(fig. 432).Il braccio destro spinge di nuovo la mano sinistra nel-la posizione iniziale.

Le mani strette fra loro si spostano sul lato sinistro facendo per-no sui palmi, a questo punto si ripetono gli stessi movimenti.

15 u $Til.tTTlTA Bntvt C0l{ t"t itfi{t $TRtTTt tRA t0R0Le mani, strette fra loro, sono sul lato destro, proprio come nelpasso magico precedente; questa volta perb sono a livello dellacintola e, invece di spingere lentamente il braccio sinistro in avan-ti, il braccio destro sferra una rapida stilerrata $ig. a3r. Si rrarradi un movimento potente che richiede la contrazione clei musc()-li delle braccia e della schiena. Le mani, sempre strette ira lor',vengono portate con forza a sinistra, come se ,u.olessero aumen-rare Ia spinta del gomito sinistro che viene tirato completamen-te all'indietro (fig. 434); si muovono poi intorno alla parte anre-riore del corpo verso destra, come se volessero aiutare ancoraLrn potente movimento del gomito destro che viene spinto all,in_dietro.

La stessa sequenza di movimenti viene ripetuta partendo dal latosinistro, sotto la guida della mano destra.

E importante notare che quando le mani strene colpiscono davan-ti al corpo, la mano che sta sotto fornisce Ia direzione, ma la for_za viene data dalla mano che guida, quella ciod che si trova int ima.

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16. $c|J0TtRt ['tiltRcn c0il tt itiilt $TnilIt fnt t0R0Le mani strette fra loro sono posizionate a destra; il gomito destroe la parte superiore del braccio sono tenuti contro il bordo dellacassa toracica. Il gomito del braccio destro si trova a un'angola-zione di novanta gradi rispetto alla parte superiore dello stessobraccio; anche il gomito sinistro d alla medesima angolazione, inlinea retta rispetto al muscolo pertorale sinistro (fig. 43r.Il brac-cio destro solleva quello sinistro, modificando la posizione dei gomi-ti che da una angolazione di novanta gradi passano ora a una diquarantacinque. Le mani, sempre strette fra loro, raggiungono illivello della spalla destra (fig. 436), e vengono scosse con un bre-vissimo movimento che coinvolge solo il polso. Le mani sferranoun colpo verso il basso, senza cambiare perb il livello a cui sonotenute (fi$.437), e sono poi riportate a sinistra, vicino alla cinto-la, con un forte movimento che costringe il gomito sinistro a spor-gere all'indietro (fig. 438). I polsi compiono una rotazione e lemani ruotano usandosi a vicenda come perni, in modo da inver-tfue la loro posizione. Gli stessi movimenti vengono poi riperutisulla sinistra.

[. $c||0ltIt t't]ttRGtI Ytctlt0 [ttt clll0ccllllLe mani, strette fra loro, sono a destra della coscia e si spostanoquando la mano che sostiene (quella che sta sotto) assume unaposizione leggermente piir verticale grazie a uno scatto del pol-so, tenuto sotto controllo con la pressione della mano sinistra (fig.439). Entrambe le mani oscillano verso sinistra, seguendo il pro-filo delle ginocchia, e sferrano un colpo Ia cui potenza viene amplia-ta dalla spinta verso il basso dei polsi (fig. 440).

Le mani cambiano posizione ruotando una sul palmo del-I'altra; gli stessi movimenti si ripetono poi da sinistra versodestra.

r8. ilR $CilrDtRr Ut{ fA$Ct0 Dt tilrRGrlLe mani, strette fra loro, sono in posizione verticale con la manosinistra che guida, e si trovano in un punto a circa tre centimetridall'ombelico, proprio sulla linea divisoria tra il corpo sinistro eil corpo destro. Entrambe le mani vengono sollevate di pochi cen-timetri con una leggera scossa ottenuta piegando i polsi, senzamuovere gli avambracci, e vengono poi abbassate con la mede-sima scossa dei polsi (fig. 441).

Questo passo magico coinvolge i muscoli profondi dell'addo-

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fi n ft fime; gli stessi movimenti vengono eseguiti sotto la guida della manodestra.

t9. lJ$[Rt [t itlilt c0itt ||il'ficctTltLe mani, strette fra loro, sono a destra e vengono sollevate a livel-lo della spalla (fig. 442) e sfe*ano poi un colpo diagonale che lepofia

^ livello dell'anca sinistra (fig. 44r.

Gli stessi movimenti vengono ripetuti a sinistra.

20. cOililcclnt |Jil ft$ct0 Dt ilttRGilLe mani, strette fra loro, sono a destra e oscillano a livello dellespalle, aiutate dalla rotazione del tronco verso destra. compiendoun piccolo cerchio verticale davanti alla spalla destra, le mani arri-vano alla linea di divisione tra i due corpi, gii al livello della cin-tola, come se volessero conficcarvi una lancia di energia (fig. 444).

Gli stessi movimenti vengono poi eseguiti sul lato sinistro.

Terzo gruppo

IPffi$I II|ACICIPIR CRIIRI LA RE$I$TII{ZA

2t. TIGiltRt L'tiltaGtA [{ |Jil [RcoLe mani, strette fra loro, sono a destra, sopra la cresta dell'an-ca. La mano sinistra sovrasta la destra.Il gomito destro si protende all'indie-tro e I'avambraccio sinistro d tenutocontro lo stomaco. Con un colpopotente e allungato, le mani (semprestrette fra loro), tagliano un'arco oriz-zontale che attraversal'area davanti alcorpo, come se passassero attraversouna sostanza molto densa. il come seIe mani stessero impugnando un col-tello o una spada o un utensile dataglio che trancia qualcosa di solidodavanti al corpo (fig. 44); il soggetto utilizza tutri i muscoli delbraccio, dell 'addome, del petto e della schiena. I muscoli dellegambe sono tesi per assicurare stabil it?r al rnovimento. A sini-stra le mani si muovono scambiandosi di posto: la mano destrad ora sopra e guida. Il soggetto effettua cosi un altro notevoletaglio.

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22. TRAilCt[Rt l'ilttRClA C0t{ Uil TAGil0 $t||iltt A QUttt0 Dt |JilA $plDAIl soggetto tiene le mani strette fra loro davanti alla spalla destra,con ia mano sinistra sopra e la destra sotto (fig. 44O.Iina poten-te scossa dei polsi e deile braccia spinge in avanti le mani di cir-

la rotula sinistra (f[g. 44D e ruotano poi all'altezza dei polsi [x.r ( lnr-lriare posizione, in modo che Ia mano destra salga in cirna c prcn-rla la guida. E come se I'utensile da taglio che le mani seml)ran()rrnpugnare sia costretto a cambiare direzione prima di tranciare clasinistra a destra, seguendo il profilo delle ginocchia (fig. 450).

ca tre centimetri, in modo clll sf'errare un colpo potente. Le manitagliano poi fino a un punto a sinisrra, a livello della spalla. Il risul-tato finale d r-rn mo'u'imento che assorniglia al gesto di tagliare qual-cosa di pesante con una spada. Partenclo da quel punto a sinistrale braccia cambiano posizione ruotando, restando sempre strettefra loro. La mano destra assume la posizione di guida e sale sopra,tagliando ancora fino a un pLlnto a circa sei ce-ntimetri dalla spal-la destra (fig. 447).

La posizione tniz.iale delle nrani d canrbiata c i tr.rovirnenti c<tmin-ciano ora da sinistrrt.

23. TRAilCtARt t'ilttRGlA C0t{ Uil IAGU0 DtACOt{ALtLe mani strette fia loro sono alzate al livello clell'<trecchio destro espinte in avanti. comc se volesst-ro infilzare qualcosa di solido situa-to davanti al corpo (fig. -i.'i81. Partcnclo cla queste pt_rsizione taglia-no scendendo firxr a lln putlt() a circa tre centinretri cli distanza dal-

Le mani cambiano posto e I'intera sequenza viene ripetutl, conrin-ciando da sinistra.

24. TR[$ftRtRt il{tRCt[ DALIA $pArrA Dr$TRI [r G[{0GCI|t0 $[{l$rR0Le mani strette tra loro sono al livello della cintola, a destra; si spr>stano grazie alla mano destra che sta sotto e assume una posizione leggermente piir verticale con uno scatto del polso, tenuto dal-la pressione della mano sinistra. Le mani si alzano rapidamente finoe Lrn punto sopra la testa, a destra (fig. 457-). Guidate dal gomitovengono poi abbassate a livello delle spalle, imponendo al gesrotrna notevole forza; eseguono poi un taglio diagonale fino a un pun-to a circa tre centimetri dal lato sinistro della rotula. Il colpo vienefavorito da un rapida rotazione verso il basso dei polsi Gig. 452).

Le mani funzionano a vicenda da perno in modo da potersi scam-l>iare di posto e l'intera sequenza viene poi ripetuta, partendo dasinistra.

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25. IMll0tt[t t'tiltncn ilcil0 il.tt Gil{0ccfltlLe mani strette tra loro sono a destra della cinrola (fig.453) e conun colpo potente scendono a livello delle ginocchia, mentre iltronco si inchina leggermente in avanti; tagliano poi un arco davan-ti alle ginocchia, da destra a sinistra, fino a un punto a dieci ododici centimetri dal lato sinisrro della rotula (fig. 454).Il sog-getto riporta poi con forza Ie mani, sempre strette fra loro, a unpunto a pochi centimetri a destra del ginocchio destro. L'esecu-zione di entrambi i tagli d favorita da una potentissima scossa deipolsi.

Lo stesso movimento viene eseguito partendo dalla sinistra del-la cintola. Per eseguire correttamente questo passo magico, i prati-canti devono coinvolgere i muscoli in profonditi dell'addome, inve-ce di quelli delle braccia e delle gambe.

26. u B[RR[ Dt ilttRCr[Il soggetto tiene le mani strette rra loro davanti allo stomaco e lamano sinistra sta sopra all'allra, in posizione di guida; le spostapoi in posizione verticale davanti allo stomaco, sulla linea chesepara i due corpi. Con un rapido movimento Ie mani vengonopoi portate a un punto sopra la testa, come se stessero seguen-

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do ancora quella stessa linea. ll soggetto sferra ora un colpo ver-so il basso seguendo una traiettoria fino al punto in cui d inizia-to il passo magico (dir1.45). Le mani cambiano posizione, in modoche la destra sia al comando, e il movimento viene poi ripetuto.DonJuan chiamava questo movimento agitare l'energia con unabarra.

27 tt GRlilDt $Q|JlRCl0Le mani strette tra loro sono in posizione iniziale alla destra del-la cintola e vengono sollevate di scatto sopra la testa, sulla spal-

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Ia destra (tig. 455).I polsi vengono scossi all'indierro, per acqui-sire forza, e il praticante sferra un potente colpo diagonale chesquarcia I'energia davanti al corpo, come se stesse tagliando unlenzuolo. Il colpo termina in un punto a dieci o dodici centime-tri a sinistra del ginocchio sinistro $ig. 457).

Lo stesso movimento viene ripetuto partendo da sinistra.

28 lL l,lilIttt0 DA f[BBR0Con la mano sinistra in posizione di guida, le mani sono strettetra loro davanti allo stomaco sulla linea verticale che divide ilcorpo sinistro e il corpo destro. I palmi sono tenuti verticali perun istante prima che le mani vengano portate alla destra del cor-po e sopra la testa, fermandosi un altro istante vicino al collo,come se stessero impugnando un pesante martello. Si muovo-no poi sopra la testa in una oscillazione decisa e potente (fig.

458) e vengono riportate nel punto da cui hanno iniziato a muo-versi, proprio come se le mani stesse fossero un pesante mar-tello da fabbro (fig. 45r.

Le mani cambiano posizione e lo stesso movimento inizta dasinistra.

29. IIGt_|lRt Ul{ CIRClilO Dl illtRGllIl passo magico inizia con le mani strette fra loro vit'itro ltll;r rp.rlla destra (fig.460i), che vengono poi spinte in avanti fin dovc Ptrt,arrivare il braccio destro senza perb stendere completamente ilgomito. Le mani, sempre strette fra loro, tagliano ora un cerchiolargo quanto il corpo, andando da destra a sinistra, come se stes-sero tenendo un utensile da taglio. Per eseguire questo movimento,la mano sinistra (che riveste la posizione di guida ed b sopra I'al-tra) deve scambiare la propria posizione con la mano destra nonappena aniva a tracciare la parte sinistra del cerchio; le mani anco-ra strette fra loro si muovono di scatto all'altezza della curvaturadel cerchio, in modo che la mano destra assuma la guida ponen-dosi sopra la sinistra (fig.461), finendo cosi di tracciare il cerchio.

La stessa sequenza di movimenti viene poi ripetuta partendoda sinistra, con la mano destra in posizione di guida.

30. L0 $0t|lnfi0 ililllr t lilDltlR0Il soggetto tiene le mani strette fra loro a destra, con la sinistra inposizione di guida; un potente colpo le spinge avanti, a circa seicentimetri dal petto; le mani fanno poi uno squarcio, come se stes-

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sero impugnando una spada, arrivando il piD possibile a sinistrasenza perd allungare compleramenre i gomiti (fig. 462). Le manicambiano ora posizione: la destra assume la posizione di guida,in cima, e il soggetto esegue lo squarcio nella direzione opposta,portando le mani strette tra loro in un punto a desira, pochi cen-timetri a destra dal punto in cui ha ar,rrto inizio questo passo magi-co (fig. 46r.

La stessa sequenza di movimenti viene poi ripetuta, partendoda sinistra con la mano destra in posizione di guida.

$tsTA $tRtr

Dr$p0$rTrl|r lJ$ATr tl{ c0r{c0l'|[A1{zAc0t{ $Ptfiilcr PA$$r l'|AGrcl

ome ho gii dichiarato in precedenza, gIi sciamani dell'anticoMessico attribuivano un'importanza particolare alla forza chechiamavano energia dei tendini. Secondo don Juan essi era-

no convinti che I'energia vitale si muovesse attraverso il corpo permezzo di un percorso privilegiato formato dai tendini.

Quando chiesi a don Juan che cosa intendeva per tendine, luimi spiegb che si tr^ttav^ del tessuto che tiene attaccati i muscolialle ossa.

"Non saprei come illustranil'energia dei tendini", aggiunse. "Stoseguendo il comodo sentiero dell'uso: mi d stato semplicementeinsegnato che si chiama energia dei tendini. Se tu non dovessiessere specifico in proposito, potresti dire di aver capito di checosa si tratta, vero?"

"Si, in un senso vago capisco, don Juan", dissi. Mi confonde ilfatto che tu usi la parola tendini anche dove non ci sono ossa,per esempio nell'addome."

"Gli antichi sciamani attribuirono il nome di energia dei tendinia una corrente di energia che si muove lungo i muscoli profondiche vanno dal collo giir fino al petto, alle braccia e alla colonnavertebrale, che attravers a la parte superiore e quella inferiore del-I'addome, dal bordo della cassa toracica fino all'inguine, e da qui

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si dirama giungendo poi alle dita dei piedi,', mi spiegb don Juan."Questa corrente non comprende Ia testa?,' gii domandai, sba_

lordito. Da bravo occidentale mi aspettavo che una cosa del gene_re avesse origine dal cervello.

"No, non include la testa", mi rispose c,n enfasi. "Dalra tesraarriva infatti un tipo diverso di energia, che non ha a che fare conquella di cui ti sto parrando. Uno dei risultati pii incredibili otte-nuti dagli stregoni E il fatto che alla fine essi riescono a espelle-re quaiunque cosa ci sia nel centro di energia situato sulla som_mita del capo, un punto al quale fissano poi |,energia dei tendi_ni del resto del corpo. euesto paragone si riferisce a un risultatopositivo; per il momento abbiamo a che fare, come nel tuo caso,alla normale siuazione dell'energia dei tendini che inizia all'ar-tezza del collo, nel punto preciso in cui si unisce alla testa. In alcu-ni casi I'energia dei tendini sale fino a un punto sotto gli zigomi,senza pero superado.

"Questa energia", continub, "che io chiamo energia dei tendi-ni in mancanza di un termine migliore, d assolutamente necessa-ria a coloro che viaggiano nell'infinito, o vogliono fado.,,

Don Juan disse che secondo la tradizione r'energia dei tendinivenne usata inizialmente con alcuni semplici dispositivi che veni-vano impiegati dagli sciamani dell'antico Messico in due modi,creando prima un effetto vibratorio su specifici centri di energiadei tendini e poi una pressione su quegli sressi centri. Mi spiegbche gli stregoni consideravano I'effeno vibratorio come lo strumentoper allentare l'energia divenuta stagnante, e ritenevano che l,ef_fetto legato alla pressione servisse invece a disperdere l,energiastessa.

Quella che all'uomo moderno pud sembrare una contraddizio-ne cognitiva, il fafto cioE che quelra vibrazione sia in grado di allen-tare qualunque cosa rimasta bloccata, e che la pressione la pos_sa disperdere, venne messa in grande risalto da don Juan, il qua_le insegnb ai suoi discepoli che cid che a nor apparenaturare nel-l'ambito della nostra conoscenza del mondo non ro d affatto per

, r. 1'[s riguarda il f lusso dell 'energia. Disse che nel nrondo di ttrt-rr r si()rni gli esseri umani spezzano qualcosa con un colpo o appli-, .rrrrlo una certa pressione, e la disperdono facendola vibrare.I t'ncrgia che si d fissata in un centro vitale deve essere prima resatlrrri la per merito della vibrazione, e poi premuta per permetter-l, t l i continuare a fluire. Don Juan era sconvolto all ' idea di pre-rnt'r'e direttamente i punti di energia nel corpo senza la vibrazio-rrt'preliminare. Secondo lui. l'energia che era bloccata sarebbe rima-'.1.r .rncora piir inerte se ci si avesse applicato pres.sione.

ligli illustrd ai suoi discepoli clue dispositivi di base. Spiegb cherli sciamani dei tempi antichi cercavano un paio di sassolini roton-,lr <l pisell i secchi che usavano poi corrre strumenti per favorirer r rn l2 vibrazione o la pressione il flusso dell'energia nel corpo,, lrc essi ritenevano si bloccasse periodicamente lungo il percor-sr r dei tendini. I sassolini rotondi usati dagli sciamani erano trop-po dsri, e i pisell i secchi erano invece troppo fragil i. Questi scia-rrurni cercavano avidamente anche sassi piatti grandi quanto unurn:rno o pezzetti di legno pesante che piazzavano poi sull'rclclo-rrrt ' , sulle zone specifiche dell 'ertergia dei tendini. ntentrc erlrn()stcsi sulla schiena. La prtma area era appena sotto I'omlrelir'o. trn'trl-lr: l proprio sull 'ombelico e una sul ple.s.so solare. Usare sassi o:rl lrroggetti era perd un problema: gli oggetti dovevano essere risc:rltlrtti o raffreddati per ar.n'icinarsi alla temperatura del corpoi el'rr-no inoltre troppo rigidi, e sciv<>lavano troppo.

I praticanti di Tensegrita hanno trovato dei vaiidi ed efficaci sosti-tr.rt i: un paio di pall ine e un piccolo peso di cuoio, piatto e di for-rrra circolare. Le pall ine hanno la stessa dimensione di quelle usa-tt'dagli antichi sciamani, ma non sono affatto fragili, perch6 sono( ()struite con un tipo di Teflon rinforzato da una miscela di cera-ntica. Queste sostanze assicurano alle palline il peso. la durezz.tt' [a levigatezza fondamentali per l'uso associato ai passi magici.

L'altro dispositivo. il peso di cuoio, d lo strumento ideale per( rcare una pressione costante sui centri dell'energia dei tendini..,\l contrario dei sassi, d abbastanza duttile da adattarsi al profilo

2n 213

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del corpo; il rivestimento in cuoio rende possibile l'applic azionedirena sul corpo e non d quindi pir) necessario scardare o raffreddareI'oggetto' La sua caratteristica pii notevole d

'suo peso, abba-

stanza leggero da non provocare disagio e al tempo stesso abba_stanza pesante da favorire i passi magici che portano ir sirenziointeriore esercitando una pressione sui centri dell'addome. DonJuan Matus diceva che un peso posto su una qualunque delle trezone sopra citate coinvolge l'insieme totale dei campi di energiadel soggetto, e questo porta all'eliminazione momentane a del dia_logo interiore, il primo passo verso il silenzio interiore.

Gli attrezzi moderni usati con specifici passi magici sono divi_si in due categorie in base alle loro caratteristiche.

tA PRI]'I[ CATIGORIAI a prima categoria di passi magici che ricorrono all'aiuto di stru-

I menti fisici d composta da sedici passi legati alle palline diLTeflon: otto di loro vengono eseguiti sul braccio e sul polsosinistro, e otto sui punti del fegato e della cistifellea, del pancreasc della miIza, del ponte del naso, delle tempie e della sommit)tlel capo. Gli stregoni dell'antico Messico consideravano i primi()tto passi come il primo passo verso la liberazione del corpo sini-stro dal dominio imposto dai corpo destro.

Il primo movimento riguarda il lato esterno del tendine prin-cipale del bicipite del braccio sinistro: il soggetto applica unapallina in quel punto incavo e lo fa vibrare muovendok) avan-ti e indietro con una leggera pressione (figure 464 e a65).

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2. Nel secondo movimento una pallina viene posta nel palmo del_la mano desra, con il pollice che la dene f.rm"_errt" (frg. 466).Una pressione ferma ma leggera viene applicata alla palta chescorre dal polso sinistro fino a un punto a una mano di distan_za dal polso stesso (fig. 467). Ia pallina d strofinata avanri eindietro in un canale crearo dai tendini del polso (fig. 46g).

3' Il soggetto esercita una leggera pressione sulla pallina in unpunto dell'avambraccio sinistro, a una mano di distanza dal por-so (figure 459 e 470.

r. Il praticante applica con I'indice della mano destra una pres-sione moderata sul polso del braccio sinistro, su un punto vici-no alla testa dell'ulna, I'osso dell'avambraccio (fig. 471).ll pol-lice destro ferma la mano all'interno del polso (fig. 472), e famuovere avanri e indietro la mano (figure 473 e 474).

5. La pallina viene applicata sul lato interno del tendine del bici-pite sinistro, e viene fatta vibrare con una leggera pres.sione(figure 475 e 476).

1{

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6' Il praticante applica una vibrazione sulla cavit) della parre posre-riore del gomito, a sinistra del gomito stesso. Il palmo dellamano sinistra d girato e rivolto all,infuori per permettere la mas_sima apertura dell'area (fig. 477), il punto in cui viene sfrega_ta la pallina.

7' Il soggeno applica una pressione moderak su Lrn punto al cen-tro della parte superiore del braccio sinistro, nella caviti doveil rricipire si unisce all'osso (figure 47g e 479).

8. Il gomito sinistro d piegato ad angolo acub ed d spinto in avan_ti, coinvolgendo la scapola sinistra, per disperdere l,energia deitendini su turto il corpo sinisrro (fig. 4g0).

I rimanenti otto passi magici di questa prima categoria appar_tengono alla parte superiore del corpo e a re centri di energia;la cistifellea e il fegato, il pancreas e la milza, e la testa.

9. Il soggetto tiene le palline con entrambe Ie mani, esercita unalieve pressione e le spinge verso l,alto, appena softo i lati del_la cassa toracica vicino al fegato e al pancreas (fig. 4g1), e lefa poi vibrare leggermente.

10. Sulla pallina tenuta con la mano destra applica poi una leg-gera pressione ponendola sulla zona appena sopra le cavitinasali, tra le sopracciglia, e facendola vibrare (fig. 482).

11. Entrambe le palline vengono applicate alle tempie, facendolevibrare leggermenre (tig. 4Br.

12. La pallina tenuta con la mano destra d applicata sulla sommit)del capo, dove viene fafta vibrare (fig. 484).

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r3-r5 Viene ripetuta la stessa sequenza, ma ora invece di farlevibrare il soggetto preme le palline contro i suddetti cen_tri di energia. Durante questa seconda serie di movimentientrambe le palline vengono premute sui lati della cassatoracica, vicino al fegato e al pancreas. La pallina tenutacon la mano sinistra viene poi premuta sulla zona sovra_stante le cavitd nasali. Entrambe le palline vengono premutesulle tempie, e quella tenuta con la mano sinistra viene infi_ne pressata sulla sommit) del capo.

LA $ICOIIDA CATIGORIA

a seconda categoria prevede I'uso del peso di cuoio al fine dicreare una pressione costante su una zona piti ampia di ener-gia dei tendini.I passi magici usati con i pesi sono due; qui

di seguito viene spiegato come impugnarli con il praticante in pie-

cli, mentre in realD questi passi vanno eseguiti dal soggetto ste-

so sulla schiena con il peso di cuoio che esercita una pressiclne

sull'ombelico o su uno degli altri due punti dell'addome (sotto I'om-

lrclico o sul plesso solare), a seconda di dove risulta piu como-

do per il praticante.

ri. IGil{QUt PUllTl Dl $lLil{zl0 ll{T0Rll0 [t PtTT0Il mignolo di ciascuna mano viene posizionato ai bordi della cas-

sa toracica, a circa cinque centimetri dalla punta dello sterno, men-

tre il poilice si allunga il piu possibile sul petto. Le altre tre dita

si allargano nello spazio tra il pollice e il mignolo. Il soggetto eser-

cita una pressione vibratoria con tutte e cinque le dita della mano(fig. 485).

r8. PRil'ltRt lt PUt{T0 ctt{TRltt IRA LA C[$SA T0RACICA t t[ CRI$IADt[[,AilCA

Il praticante appoggia il mignolo e I'indice cii ciascuna mano sul-

la cresta dell'anca mentre i pollici rimangono app<-rggiati sul bor-

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do inferiore della cassa toracica, alle due estremita. Su questi duepunti viene esercitata una leggera pressione. L'indice e il mediopremono automaticamente i punti a mea strada fra la cresta del-I'anca e il bordo della cassa toracica (fig. 486).

Per ulteriori informazionisui video e i seminari di Tensegrit)rdi Carlos Castanedapotete contattare:Cleargreen Incorporated11901 Santa Monica Boulevard, Suite 599Los Angeles, Cahfornia 90025(310) 264-6126Fax: (310) 264-5130\Veb site: httq://www.com./Castanedae-mail: [email protected]

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