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    tI NUOVIVEGGENTI

    Avevo rascorsoa notte nella citti di Oaxaca, el Messi-co meridionale, irettoai montidi Ixtl6n n cercadi donJuan.Uscendo allacitti con a macchina, lle primeoredel mattino, ebbi la bella idea di passaredalla piazzaprincipale i lo trovai,seduto ullasuapanchina referi-ta come estesse spettandohe opassassi.Fermai a macchina mi unii a lui. Mi disse hesi tro-vava n cittdperaffari, cheeraalloggiaton unapensionedel luogoe che sperava otessiermarmicon ui poich6doveva estaren citti peraltri duegiorni.Perun po' par-lammodellemie attiviti e deiproblemidel mondo cca-demico.Comesuo solito,all'improvvisomi diedeuna manatasulla spalla, uandomenome o aspettavo, il colpomifeceentraren unostatodi consapevolezzaintensa.Restammo edutia lungo n silenzio.o aspettavo onansia hecominciasseparlare tuttavia,quandoo fece,mi prese llasprowista.. Moltoprimachegli spagnoli iungesseron Messico"disse c'erano eglistraordinari eggentioltechi, ominicapacidi azioni ncredibili.Erano 'ultimo anellodi unacatena i conoscenzalungaille anni.* Questi veggenti oltechi eranouomini straordinari;sciamani otenti, upi e ossessionati,hesceveravanoi-steri e conoscevanoegretiarcani cheutilizzavano er n-fluenzare soggiogarehi cadevan mano oro.Sapevano

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    come mmobilizzare'attenzioneelleproprievittime efissarla proprio iacimento.,Fini di parlare mi guardd.Capii chesi aspettavahegli facessi nadomanda, a nonsapevo hecosa oman-dare." Devosottolineare n fatto importante," prosegui" ilfatto chequeglisciamani apesseroome mmobilizzarcI'attenzione elleproprievittime.Tu non vi hai dato m-portanza uandoo I'ho menzionato,ei rimasto ndiffe-rente.Non c'd da meravigliarsi.nadellecose ii diffici-li da ammettere che a consapevolezzaossa ssere a-nipolata.Mi sentiiconfuso. apevohemi stavaguidando erso

    qualcosa.rovavo n'apprensioneamiliare, o stessoen-timentoche mi assaliva gniqualvolta on Juancomin-ciavaun nuovo iclodi lezioni.Gli dissicomemi sentivo. ccennd n vagosorriso. isolito, uando orrideva, manavaeliciti; stavolta rade-cisamentereoccupato. er un attimo sembrdncertosecontinuare parlare no. Di nuovomi guardd onatten-zione, acendo correreo sguardo, on estrema entezza,su utto il corpo.Apparentementeoddisfatto,ssenti olcapoe disse heeroprontoa intraprenderea tappa ina-le; I'apprendistato he tutti i guerrieri devonosuperarepercomprenderea viadellaconoscenza.. Parleremo ellaconsapevolezza>ontinud. veggen-ti toltechi, nfatti, urono supremimaestri ell'arte ellapercezione. uando icochesapevanoome mmobilizza-re 'attenzioneelleproprie ittime,vogliodire che a oroconoscenzale loropratiche egretei mettevanon gra-do di inf rangerel misterodellapercezione. olte loropratiche ono iunte ino ai giorninostri, ortunatamentein forma modificata.Dico fortunatamenteerch6 uelleattiviti, comeavrd occasionei spiegarti, onportaronogli antichiveggentioltechi lla iberti maalla ovina."" Lei conosceuelle ratiche?" chiesi.l6

    . Ma certamente" replicd." Non v'd modo,per noi, diignorare uelle ecniche,ma cid nonvuoldire che noiusiamo.Noi abbiamo ltre dee.Apparteniamo un nvociclo."" Ma lei non si considera noJuan?,gli chiesi. stregone, vero, don* No, disse. o sono nguerriero he ede. dir la ve-riti, tutti noi siamo nuoviveggenti. li antichiveggentierano tregoni.uPer I'uomocomune, prosegui" la stregoneria unfattorenegativo tuttaviaaffascinante . ccoperch6, eltuo statodi consapevolezzaormale, i ho semprendottoa ritenerci tregoni. saggioarlo. Serve d attirare 'in-teresse. a,pernoi,esseretregoni arebbe ome ntrarein un vicolo ieco.,Avrei volutosapere osa olesse ire conquelleparole,ma ui si rifiutOdi parlare uquell'argomento.isse hesarebbe ornato su quel tema con spiegazioni mano amano hesarebbe vanzatoell'analisiellapercezione.Gli chiesi ell'origine ellaconoscenzaei oltechi.

    " I toltechi fecero l primo passo ulla via della cono-scenzangerendo iantedi potere' rispose." Le mangia-ronospintidallacuriositi o dalla ameo persbaglio. navoltache e pianteebberoprodotto l loro effetto, u soloquestionei tempo rimachealcunidi lorocominciasseroad analizzaree proprieesperienze. econdome, primichepercorseroa via delsapereuronomolto ntrepidimaanchemoltosventati."" Questesono tutte congettureda parte sua, donJuan?",,No, nonsono ffatto mie congetture. ono eggente,quandomi concentro uquell'epocao tutto cid che ac-cadde.,.,Lei pud vedere particolaridelle cosedel passato?"chiesi.*VedereB una sensazionearticolare el sapere,, i-

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    spose sapere ualcosaenzal minimodubbio. n questocaso oquelche ecero uegliuomininonsoloper a miaveggenza aperch6 iamo antostrettamenteegati."Don Juan allorami spiegd he l suouso del termine"tolteco" noncorrispondeval mio. Per me significavaunacultura, 'impero olteco.Per ui, il lemma oleva ire"uomodi conoscenza".Disse henell'epoca cui si riferiva,secoli orseanchemillenniprimadella conquista pagnola,utti quegliuomini di conoscenzaivevano ll'interno i una vasta reageografica, norde a suddellavalledel Messico, si de-dicavano specificheccupazioni:urare, are ncantesi-mi, raccontar torie, danzare,ormulareoracoli,prepara-re cibi e bevande. ali occupazioniavorivano na cono.scenza articolare, na conoscenzahe i differenziavadagliuominicomuni.D'altrocanto,questi oltechieranopersonehe si inserivano ellastrutturadellavita quoti-dianapropriocomenellanostra pocaanno medici,gliartisti,gl i insegnanti,sacerdoti commercianti. serci-tavano e loroprofessioniotto l rigoroso ontrollodi con-fraterniteorganizzate giunsero essere osi saggie in-fluentida dominare uasicertamentenche e zone imi-trofe.DonJuandisse he,dopoaverusato ersecoliepiantedi potere, lcunidi questiuominiappreseroinalmentevedere. pit intraprendenti ominciaronolloraa inse-gnarea vedere. questou I'iniziodella oro perdizione.Con l passar el empoaumentdl numero ei veggentiI'ossessionei vedere iunse tal puntod'intensitd hees-si smiserodi essere omini di conoscenza. ivenneroesperti n veggenza nell'esercitareontrollosui mondistranidi cuierano estimoni,ma utto nutilmente. edereavevasminuito l loro potere, orzandolinell'ossessioneperquelchevedevano.

    "Tuttaviaci furono eggenti hesfuggirono quelde-stino," prosegui onJuan" grandiuominiche,nonostantel8

    vedessero,orlsmiseromai di essere ominidi conoscen-za. Sonoconvintoche, sotto a loro direzione,e popola-zionidi interecitti penetraronoei mondi chevedevanonon ornaronomaipii..Perd i veggenti hepotevano olovedereuronoun disastro quandoa loroterra fu invasa ai conquistatori itrovarono rivi di difesapropriocome utti gli altri.oQuesticonquistatori" ssnlinud si impadronironoelmondo olteco,si mpossessaronoi tutto, ma non mpara-ronomai avedere."*Perch6crede he nonabbianomai imparatoa vede-re?" dsrnan6.i." Perch6 opiarono metodidei veggentioltechi enzaaverequellaconoscenzanteriorechevi si accompagnava.Ancoraoggic'd n tutto l Messico naquantitddi strego-ni, discendentieiconquistatori,hecontinuano imitarei toltechima senza apere uelche annoo quelche dico-no,perch6 onsono eggenti."* Chi furonoquesticonquistatori, onJuan?"oAltri indios" disse." Quando iunsero li spagnoli,liantichi eggenti rano paritida secoli.Quellichegli spa-gnoli incontrarono ppartenevano una nuova stirpe diveggenti hecominciavanod assicurarsina oroposizio-ne del nuovo iclo."" Checos'd nanuova tirpedi veggenti?". Dopo a distruzione el mondodei primi toltechi,veggenti opravvissutindaronon reclusioneniziandoun'attenta nalisi eiproprimetodi.Perprimacosa tabi-lirono che 'agguato, l sognoe l'intento erano procedi-menti-chiave quindi nterruppero'uso dellepiantedipotere; orsequesto i di una certa dea di qualeeffettoebbero ealmente u di loro e piantedi potere..Il nuovo iclostava ppena ominciando consolidar-si quando conquistatori pagnoli istrusseroutti. Perfortuna nuoviveggentieranoperfettamente reparatiafar fronteal pericolo. ranogii esperti raticantidell'ar-tedell'agguato."

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    DonJuandisse he secoli uccessivil soggiogamentofornironoai nuoviveggentie circostanzedealiper perfe-zionaree proprieabiliti. Perstrano hepossa embrare,fu proprio 'estremo igore e la coercizione i questope-riodoa dar loro I'impulsoper affinare loro nuoviprinci-pi. E poich6 ondivulgavano ai e oroattiviti, rimaseroliberi di esplorare tracciarel corso elleproprie zioni." C'eranomoltiveggenti urantea Conquista?" chiesi." All'iniz io ce ne eranomolti. Nell'epoca oloniale oloun numero siguo.l resto rastato terminato." Quald a situazioneigiorninostri?" Ce n'dqualcuno. ome omprenderai,ono parsi uae i . ,"Lei, don uan,i conosce?"" Una domanda osi aciled a pii difficile a cui rispon-dere" replicd." Ce ne sonoalcuni che noi conosciamomoltobene. erbnonsono sattamenteome oiperch6 isono oncentrati u altri aspetti pecificidellaconoscen-za,comedanzare,urare, are ncantesimi,arlare,nve-ce di quelche accomandanonuoviveggenti:'agguato,il sogno,I'intento. uellichesono sattamenteomenoinonattraverserannoa nostra trada.Decisero osi veg-gentivissutidurante a colonizzazionepagnola erevita-re di essere terminati ai conquistatori. gnuno i queiveggenti iede nizio a una stirpe.Non tutti ebbero i-scendenti,i modo hene estanomoltopochi."" Lei nonne conosceualcuno hesia esattamenteo-menoi?"" Qualcuno risposeaconicamente.Gli chiesi lloradi darmi utte e nformazioni ossibilipoich6 'argomento er me rivestiva n interessesisten-ziale;en di cruciale mportanza onoscereomi e indi-rizzi per convalidare corroborare uantomi andavadi-cendo.DonJuannonsembravaropensod accontentarmi."I nuoviveggenti uperaronouttequelleprove"disse.

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    " La meti, corroborandoi rimise a pelle.Tantocheorasonpasseri olitari.Lasciamola osi.Tutto quellodi cuipossiamoarlare a nostra chiatta. ull'a rgomento,u eio possiamoirequanto ogliamo.,Mi spiegd he utte e stirpi di veggentiurono niziatenel medesimo odoe momento. ersoa finedelsedicesimosecolo gninagual i solddeliberatamenteon l pro-prioseguito i veggenti,n mododa nonavere lcunaper-to contatto on altri veggenti. a conseguenzai questadrastica egregazioneu la formazione i stirpi ndividua-li. La nostra onsistevai quattordici agual centoventi-seiveggenti,isse. lcuni di questi agual vevano n se-guito di setteveggenti, ltri di undici e altri perfinodiquindici.Mi disse he l suomaestro - comeo chiamavaui -il suobenefattore,ra l nagual uli6n,e primadi Juli6nera stato l nagualElias.Gli chiesise sapessenomi ditutti i quattordici agual.Me li nominded enumerd er-ch6sapessihi erano.Disse nche i averconosciutoer-sonalmentequindiciveggenti hecostituivanol gruppodel suo benefattore; isse noltre di aver conosciutolmaestro el suobenefattore,l nagualElias,e gli undiciveggenti elsuogruppo.DonJuanmi assicurdhe a nostra tirpeeraabbastan-za eccezionale,oich| aveva ubito un drasticocambia-mentonel 1723.Un'influenza sterna i aveva olpito, l-terando n modo nesorabilel corso ellanostra ita. Almomento glinondesideravaarlare ell'eventon s6,pe-rd disse he,a partiredaquell'istante,a nostra tirpe ve-va segnato n nuovo nizioe cheegli consideravali ottonagual heavevanoovernatoa allora n poi ntrinseca-mente ifferenti aiseiche i avevanoreceduti.Don Juandovette veremolti mpegni l giorno eguentepoich6 on o vidi fino a quasimezzogiorno.el frattem-po eranogiunti n citti tre suoiapprendisti, ablito,N6-

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    store a Gorda.Erano enutiad acquistare ttrezzi ma-terialiper a falegnameriai Pablito. i accompagnaiiu-tandolia completareutti gli acquisti.Poi tornammon-sieme llapensione.Eravamo utti e quattrosedutia chiacchiera reuandoentrd n cameramia donJuan.Ci disse hesaremmo ar-titi dopopranzomacheaveva ualcosaadiscutere ubi-to conme n privato.Mi propose i andare fareunapas-seggiata ellapiazza rincipale rimadi tornarea incon-trarcicongli altri al ristorante.Pablitoe N6stor i alzarono usc irono icendo i avereancoradelle commissioni a fare. La Gorda sembravamoltodispiaciuta." Di che dovete arlare?" sbottd,ma prestosi accorsedell'errore ridacchid ervosamente...Don Juan e dette una stranaocchiatama non dissenulla.Incoraggiata al suo silenzio,a Gordaci propose iportarla onnoi.Ci promise henonci avrebbe ato l minimo astidio." Sono icuro henonci daresti lcun astidio, e dissedonJuan"perddavvero onvoglioche u senta iente iquanto evodirgli.uLa stizza ellaGordaera pii cheowia. Arrossi.Men-tre donJuane o uscivamoallastanza,a guardaidi sot-tecchie notaicheavevaa bocca perta e abbra iarse.Tutto l viso e si era annuvolatoer 'ansiaela tensione,deformandolen un attimo lineamenti.Il malumore ellaGordami mise n grandedisagio.dire l vero,provavo n malessereisico.Non dissinulla,perbdonJuanparve endersi ontodi comemi sentivo." Dovresti ingraziarea Gordagiornoe notte, disse l-I'improvviso."Ti staaiutando distruggerea tua mpor-tanzapersonale. la piccola irannadella ua vita,perdancora on e ne endiconto.,D

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    Passeggiammou e gii per a piazzainch6 utto il mionervosismoon si fu dileguato. oi tornammo sedercisullasuapanchina referita,. Gli antichiveggenti urono davveromolto fortunati"comincid onJuan" perch6 bberoantissimoempoperapprendereosencredibili.Devodirti cheessi onosceva-no mirabiliacheogginon iusciamo eanche mmagina-re.* Chi avevansegnatooro utto ciO?" hiesi." Appreseroutto da soli, erano eggenti, edevano" ri-spose. La maggiorpartedi quelche a nostrastirpeco-nosce i devea loro. nuoviveggenti orresseroli erroridegliantichiveggenti, erd a basedi quellochesappia-

    moe facciamo iperde el empodei oltechi."Mi spiegd heunadellepi i semplicima al tempo tes-sopii importanti coperte,alpuntodi vistadell'istruzio-ne,d che 'uomo a due ipi di consapevolezza.li antichiveggentii chiamavanoato destroe lato sinistro ell'uo-mo.. Gli antichiveggenti i resero onto prosegui" che amiglior manierad'insegnarel propriosapere onsistevanel ar passareli apprendisti ul ato sinistron unostatodi consapevolezzantensa, oich6 i cheha uogo l veroapprendistato.*Agli antichi veggentidavano omeapprendisti a$az-zi moltogiovani" continud onJuan" perch6 osinonco-noscesseroltromododi vivere.A lorovolta,quando ue-stiragrzzi divenivano dulti, prendevano ltri ragazzico-me apprendisti.mmaginacosadevono ver scopertonqueipassaggial ato sinistro l destro, opouna praticadi secoli!"Feci notarequanto ossero concertanti er me queipassaggi. i assicurdhe a miaesperienzarasimileallasua. l suobenefattore,l nagual uli6n, aveva reato nlui una profonda rattura facendolo assaren continua-zioneda un tipo di consapevolezzall'altro.Disse he a23

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    chiarezza la liberti che sperimentavan statodi consa-pevolezzantensaerano n completo ontrasto on e ra-zionalizzazioni,e difese, 'ira e la paura che facevanopartedel suo tato ormale.Disse hegli antichiveggenti rano oliticreare uestapopolaritiper soddisfareerti oro scopiparticolari: ra-mitesuoobbligavanoli apprendisti raggiungerea con-centrazione ecessariaer apprenderee tecniche ellastregoneria.nuovi eggenti, 'altrocanto,a usavanoerportare loro apprendisti lla convinzionehenell'uomoesistono ossibiliti mai r ealizzate.. Il miglior isultatodei nuoviveggenti" prosegui onJuan I'hanno onseguitopiegandol misterodellacon-sapevolezza.o condensaronoutto in alcuniconcettieazionida nsegnare entre li apprendistionon statodiconsapevolezzantensa.,Disse he l valore elmetodo 'insegnamentoei nuo-vi veggenti onsiste ellosfruttareequaliti peculiari el-la consapevolezzantensa, pecie 'impossibilita i ricor-dare,da partedegliapprendisti. uestampossibiliti o-stituisce nabarriera uasi nsormontabileer guerrierichedevonoenere mente utta I'istruzionempartita o-ro, sevogliono ndare vanti.Solodopoannidi disciplinae sforzi nauditi, guerrieri iescono ricordarea regola.

    2I PINCHESTIRANOS

    DonJuannonmi tornda parlare elcontrollo ellaconsa-pevolezzaino a qualchemese opo.Ci trovavamo lloranellacasa ove isiedevautto l gruppo eiveggenti."Andiamoa fare quattropassi"mi dissebrusco onJuan,mettendomi namano ullaspalla." O meglio nco-ra, andiamo ove '0 tantagente,nellapiazzadelpaese,sediamoci chiacchierare.'Fui moltosorpresohemi parlasse;roarrivato llaca-sa da vari giornie lui nonavevamai neancheisposto imieisaluti.MentredonJuane io stavamo scendo i casa,a Gor-da ci intercettd pretese he a portassimoonnoi.Sem-bravadecisa seguirci. onvocemolto ermadonJuanedisse hedoveva iscutere onmedi certecosen privato." Parlerete i me" dissea Gorda; l tonoe gesti radi-vano iffidenza collera.* Ebbene, i" rispose eccamenteon Juan.Passd i-nanzi ei senza irarsia guardarla.Lo seguiie camminammon silenzioino alla piazzadelpaese. uando i fummoseduti li chiesidi chediavo-lo potessimoiscutere proposito ellaGorda.Mi pesavaancorao sguardo inacciosohemi aveva ivoltoquandoeravamo scitidi casa.. Non abbiamo a discutere ul la sullaGordao su nes-sun'altra ersonarispose." Lo dissi oloper punzecchia-re la suaenormemportanza ersonale. ha funzionato.

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    Ce 'ha a morteconnoi. o la conosco ene, tari parlan-do ra s6e s6esi sarddettaquantoe basta erdarsi idu-cia e sentirsindignata eresseretata ifiutatae trattatada stupida.Non mi sorprenderebbeevenisse sedersiaccanto noi,suquesta anchina."" Senonparleremo ellaGorda, i cheparleremo?" glichiesi." Continueremol discorso he cominciammo Oaxa-cao rispose." Capirequesta piegazioneichiederi l tuomassimo forzo.Devi essere isposto cambiare i conti-nuo ivellodi consapevolezza,mentre aremo residallanostra onversazione,sigerda tua totaleconcentrazionee pazienza."A mo' di lamentela li dissichemi aveva atto sentiremoltoa disagio ifiutandosi i rivolgermia paroladopo lmio arrivoa casa ua.Mi guardd inarcd e sopracciglia.Un sorriso pparve scomparveullesue abbra, ugace-mente.Mi resi contoche mi stava acendo apirecomeanch'io ossi onfusouantoa Gorda." Stavopunzecchiandoa tua importanza ersonaledisse ol voltoaggrottato." L'importanza ersonale ilnostro eggior emico.Pensaci,uello heci indeboliscedsentirci ffesidai atti emisfattidei nostri imili. La no-stra mportanza ersonalehiede henoi si passia mag-giorpartedellanostra ita offesidaqualcuno."I nuovivedenti accomandavanohe si facesse gnipossibileforzo ersradicare'importanza ersonaleallavita dei guerrieri. o ho seguito uella accomandazionealla etterae ho cercatodi dimostrarti on utti i mezzipossibili hesenzamportanza ersonaleoi siamo nvul-nerabili."All'improwiso, mentre o ascoltavo, li brillaronodipin gli occhi.La prima deachemi vennen mente u chesembrava ulpuntodi scoppiare rideree chenonc'eramotivoper farlo,quando no schiaffo epentino doloro-sosullaguancia estrami fecesobbalzare.

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    Mi alzai n piedi.La Gordaera ritta alle mie spalle,con a manoancora er aria. Aveva l visoarrossato al-I'ira." Ora puoidirequello hevuoidi me ea maggior agio-ne" urld. "Perd,sehai qualcosaa dire, dimmelon fac-cia, igliodi puttana.La suauscita embrd verla vuotata; i sedette er er-ra e cominciba piangere. on Juanera bloccato a ungiubilo nesprimibile.o ero esodalla uria.La Gordamifulmindcon o sguardo poi si girdverso onJuane som-messamenteli disse henonavevamolcundiritto di cri-ticarla.DonJuan isecon anta ogada piegarsi uasi n due,

    fino a terra.Non riuscivaneanche parlare.Due o trevoltecercddi dirmi qualcosa, a alla finesi alzde seneandd, on l corpo ncora cossoa unconvulsoi risa.Fui sul puntodi correrglidietro,ancorauribondo on-tro la Gordache n quelmomentomi pareva pregevole,quandomi accaddeualcosai straordinario. i resicon-to all'improwisodi cosaavesseatto tanto ridere donJuan.La Gordae o eravamoremendamenteomiglianti.La nostra mportanza ersonaleraenorme. a mia sor-presa la mia furia per esseretatoschiaffeggiatoranodel tutto egualiall'ira e allasfiduciadellaGorda.DonJuanaveva agione.l pesodell'amor ropriod in veritiun mpaccioerribile.Gli corsidietro, utto eccitato, on e lacrimeche misgorgavanoagliocchi.Lo raggiunsi gli dissiche o ave-vo compreso. bbe un brillio di maliziae gioia nellosguardo.uChepossoareper a Gorda?" chiesi."Nulla" rispose."Aprire gli occhisu qualcosa sem-preuna accenda oltopersonale."Cambidargomento disseche presagidicevano icontinuarea nostra iscussionen casa, in un'ampia a-la con comodeseggiole ppurenel patio posteriore he27

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    avevautt'intornoun passaggiooperto.Disseche ogni-qualvolta vesseenuto e propriespiegazionill'internodellacasa, uelleduezonesarebberotatevietatea tuttigli altri.Ritornammo llacasa.DonJuan accontd tutti quellocheavevaatto a Gorda. l dilettodei veggenti le beffeche e feceroal riguardo, umentarono'imbarazzo ellaGorda." L'importanza ersonaleonsi pudcombattere on ebellemaniere commentd onJuanquando li manifestaila miapreoccupazioneer o statod'animo ellaGorda.Poi chiese tutti di usciredallastanza. i sedemrnodonJuan omincida suaspiegazione.Mi disse he veggenti, ntichio nuovi,si dividonondue categorie. a prima d formatada quelli disposticontrollare estessi. uestiveggenti ono apacidi cana-lizzaree proprie ttiviti verso biettivipragmatici i cuibeneficerannoltri veggenti I'uomo n generale. 'altracategoria composta a quelli a cui non mportan6 ilcontrollodi s6, n6 alcunobiettivopragmatico. i pensaunanimementera i veggent i hequesti ltimi nonabbia-nosaputoisolverel problema ell'importanzaersonale." L'importanza ersonaleon d qualcosai sempliceingenuo" piegd. Da un lato,d il nucleo i tutto cid chein noi havalore, all'altro l nucleo i tutto l nostromar-ciume.Disfarsidell'importanzaersonaleichiede n ca-polavoro i strategia. veggenti i tutte e epoche annoespresso pii alti apprezzamenti er coloro che ci sonoriusciti."Mi rammaricaidi non capireaffatto I'idea di sradicareI'importanza ersonale,onostante volte mi attraessemolto;gli dissiche e sue direttivee i suoisuggerimentiper disfarsenerano almentevaghiche non c'eramododi seguirli.. Sono tanco i ripeterti," disse cho,perpoterseguirela via dellaconoscenza,ccorreaveremolta mmaginazio-

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    ne. Come u stesso tai constatando,ulla via della cono-scenza utto d oscuro.La chiarezza osta nfiniti sforzi,infinita mmaginazione.,La mia nquietudinemi fecearguireche suoiammoni-menti sull'importanza ersonalemi ricordavano l cate-chismo.E sequalcosami era odioso, ra il ricordo delleprediche ulpeccato. e trovavo inistre." I guerriericombattono 'importanzapersonale omeunaquestione i strategia, oncomeunaquestione i fe-de, replicd. l tuo errore tanell'interpretareuello hedico n terminimorali.,* Io la consideroomodi grandemoraliti, insistei.* Quello he u intendipermoraliti d semplicementea

    mia mpeccabilitd" isse.. L'impeccabiliti,come a liberazione all'importanzapersonale, onoconcetti roppovaghi per essermiutili "commentai.Don Juansoffocddalle risa e io lo sf idai a spiegarmiI'impeccabiliti.. L'impeccabilitinon d altro che 'usoadeguato ell'e-nergia"disse."Tutto quelloche o ti diconon ha a ben-ch6minima racciadi moraliti. Ho risparmiato nergiaquestomi rendempeccabile.erpotercapire id, u deviaver isparmiato ufficiente nergia non o capiraimai."Restammo lungo n silenzio.Volevopensare quantoaveva etto.D'improwisocomincid parlaredi nuovo." I guerrieri anno nventari trategici disse. Elenca-no e loro attiviti, i loro nteressi. opodecidono ualisipossonoambiareper ottenere osi unapausanel consu-modi energia."Io dissicheuna ista siffattaavrebbe ovuto ncluderetutto I'immaginabile.Conmolta pazienzami rispose heI'inventario trategico i cui parlava iguardavamodellidi comportamentohe noneranoessenziali lla nostra o-prawivenzae al nostrobenessere.Approfittai dell'opportuniti er segnalargli he a so-

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    prawivenzae il benessereranocategorie he potevanointerpretarsin infiniti modi. Gli dichiaraiche non erapossibilemettersi 'accordo uquelche osse no essen-zialeal benesserealla sopravvivenza.Mentre continuavo parlare,cominciaia perdere lmio mpulsoniziale.nfine mi fermaiperch6mi resicon-to dell'inutilitddei miei argomenti.Mi resiconto hedonJuanaveva agione uando iceva he o avevo l pallinodi fare l difficile.Don Juanalloradisse henegli nventari trategici eiguerrieri, 'importanza ersonaleigura come I'attiviticheconsumaa maggior uantiti di energia per questosi sforzavanoi vincerla.oUna delleprimepreoccupazionielguerriero ibera-re quell'energiaeraffrontare onessa'ignoto, proseguidonJuan."L'azionedi ricanalizzareuell'energiaI'im-peccabilitd."Disseche la strategiapii efficace u sviluppata aiveggenti ellaConquista,ndiscutibilimaestridell'aggua-to, checonsiste i sei elementi hehannonfluenza eci-proca.Cinque ono etti attributidel guerriero: ontrollo,disciplina, quilibrio, empismo intento Questicinqueelementi ppartengonol mondo rivatodelguerriero helottaper perdere'importanza ersonale.l sesto lemen-to, orsel pii importante i ognialtro,appartienel mon-do esterno si chiama l pinche iranno, iodpiccolo,me-schino, apoco.Mi guardd ome e,senza arlare,mi chiedesseeave'vo capitoo no." Sonodaweroconfuso dissi." L'altrogiornomi disseche a Gordad la piccola irannadellamia vita. Cos'Oesattamentenpinche irano2"Un pinche tranod un torturatore," risposequalcunocheha potere i vita e di mortesui guerrieri, chesem-plicemente li rendea vita mpossibile."DonJuansorrisemaliziosamentedisse he suoiveg-

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    gentiavevano viluppato na oro propriaclassificazionedeiptnchesiranni.Nonostantel concettoosse nadelleloro scoperte ii serie e importanti, nuovi veggenti oprendevano oltoalla eggera.Mi assicurd he c'erauntoccodi malizioso umour n quelle oro classificazioni,perch6l sensoell'umorismo 'unicomododi far fronteall'umana ostrizionei noiosinventari classificazioni.In conformiticon e loropratiche moristiche,nuoviveggenti eputarono orretto niziare a classificazionecon a fonteprimaria i energia,'unicoe supremomonar-cadell'universo o chiamaronoemplicementel tiranno.Naturalmenterovaronohegli altri despoti dittatori e-stavano oltoal di sottodellacategoria el iranno.Para-gonatialla fontedi tutto, gl i uominipii temibili sono eibuffoni;di conseguenzanuoviveggentii classificaronocomemeschini, iccoli,da poco: inches iranos,appun-to.La secondaategoriaonsisten qualcosa eno elme-schinoiranno,qualcosahe oro chiamaronoinches i-ranitos, irannuccimeschini, ersone he perseguitanofannodannima senza i fattoprovocarea mortedi alcu-no.La terza categoriaa chiamarono ei epinchesirani-ros, irannuccimeschinetti,ppuredei pinches iranitoschiquititos, meschiniirannucci a niente, vi incluserole persone he sono oloesasperanti moleste pii nonposso.Le classificazioni i sembraronoidicole.Ero sicurochedon Juansi stessenventando terminispagnoli. lichiesi e osse osi.

    " Assolutamenteo" rispose on espressioneivertita."I nuovi veggentierano avolosia fare classificazioni.Senza ubbioGenaro tra i migliori;se o osservi onat-tenzione,i renderai onto onesattezzai quelchesento-no nuoviveggenti er e oroclassificazioni."Quando li chiesi emi stesserendendon giro,scop-pid n una isata ragorosa.

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    ..Non o fareimai" disse orridendo." Forseo farebbeGenaro,ma o no,soprattutto uando oquelche appre-sentano er e e classificazioni.solo he nuovi eggen-ti erano remendamenterriguardosi."Aggiunse he a categoria ei meschini irannucci rastataulteriormente ivisa n quattroparti. Una era com-posta aquelliche ormentavanoonbrutaliti eviolenza.Un'altrada quelliche o fannocreando n'insopportabileapprensione.n'altraancora aquellicheopprimonoonla tristezza.L'ultima da quelli che tormentano acendoinfuriare." La Gordad n unacategoria peciale. i rende a vitaimpossibile,er l momento. i da perfinodegli schiaffi.Con utto questoi sta nsegnando esseremparziale,esserendifferente."* Ma com'd ossibile?" protestai."Tuttavianonhai ancoramessonsieme li ingredientidellastrategia ei nuoviveggenti disse." Una voltacheI'avrai atto,sapraiquanto iaefficacee ngegnosoo stra-tagemma i usare n meschinoiranno he nonsoloelimi-na 'importanzaersonale, aprepara nche guerriericapireche 'impeccabilitid I'unicacosache conti sullaviadellaconoscenza.Disse he a strategia ei nuoviveggenti raunamanevra mortalenellaquale l meschinoiranno0 unavettamontagnosagli attributi dell'esseruerriero ono omedei ampicanti hesi abbarbicanoino n cima." In genere i usano olo primi quattroattributi" pro-segui."Il quinto, 'intento, i riserva empre er 'ultimoconfronto, ercosidire,perquando guerrieriaffrontanoil plotone i esecuzione."* A chesi deve uesto?""Al fatto chel'intentoappartiene un'altrasfera, llasferadell'ignoto.Gli altri quattroappartengonol cono'sciuto,esattamenteovesono meschini iranni. nfatti,quelche rasforma li esseri mani n meschini iranni0proprio 'ossessivaanipolazionei quanto i conosce."

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    Don Juan mi spiegdche solo veggentiche sonoguer-rieri impeccabilie che hanno l controllo dell'intento ot-tengono l collegamentodi tutti e cinque gli attributi.Un'azionedi questanatura d una manovrasupremachenon pud realizzarsi l livell o umanodi tutti i giorni." Per trattare con i tiranni meschinipeg.giori ono ne-cessarisoloquattro attributi " continub." E chiaro,sem-pre e qualorasi sia ncontratoun meschino iranno.Comeho detto, l meschino iranno d I'elementoesterno, uelloche non possiamo ontrollare,d I'elemento orse pii im-portantedi tutti. Il mio benefattore iceva sempreche ilguerrieroche ncontraun meschino iranno d un guerrierofortunato.La sua ilosofia era che,senon hai la fortuna di

    trovarlosulla ua strada,devi andarea cercarlo.Mi spiegdche uno dei pii grandi successi onseguitidai veggenti dell'epocacoloniale u uno schemache luichiamava a progressionerifase. veggenti, omprenden-do la natura dell'uomo,eranogiunti alla conclusione hese uno pud vedersela on meschini iranni, d certamentein gradodi far fronte all'ignoto senzapericoloe allora ad-dirittura pud soprawivere n presenzadi cid che non sipud conoscere."La reazionedell'uomo comuned pensareche si do-vrebbe nvertire ale ordine, prosegui. E naturalecrede-re cheun veggente, epud far fronte all'ignoto,pud senzadubbio tener testa a qualunquemeschino iranno. Perdnon 0 cosi.Cid che distrusse superbiveggentidel passatofu questoassunto.Lo sappiamosoloora. Sappiamoche

    nulla pud temprare o spiri to di un guerrierocome ratta-re con personempossibili n posizionidi potere.Solo inquestecondizioni guerrieri possono cquisire a sobrietie la sereniti necessaria er fronteggiare 'inconoscibile."Espressi umorosamente l mio disaccordo.Gli dissiche, secondome, i tiranni trasformavano e proprie vitti-me in esserindifesi o tanto brutali quanto gli stessi iran-ni. Gli feci notareche eranostati effettuati innumerevoli33

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    studisuglieffettidella ortura isicae psicologicauque-sto ipo di vittime." La differenza ta n qualcosahehai appenainito didire" ribatt6." Tu parli di vittime,non di guerrieri.An-ch'io a pensavoome e. Ti racconterd uel chemi fececambiare, erdprima orniamo ncora quello he i sta-vo dicendodei tempi della colonizzazione. veggentidiquell'epocabberoa miglioreopportuniti.Gli spagnolifurono alipinches iranosdaporrea duraprova e pit re-conditeabilitddei veggenti; opoaver avutoa che arecon conquistatori,veggenti ranoprontiad affrontaretutto. Loro furonodawero ortunati.A quel empos'era-no meschini iranni ovunque: ranoprezzemolon ogniminestra." Dopoquei meravigliosi nni di abbondanza,e cosecambiarono olto. meschini iranninon ornarono iiad avereantapotenza;olo n quell'epocaa loro sovrani-ti fu illimitata. L'ingrediente erfettoper produrreunperfetto eggente unpinche iranodallasovraniti llimi-tata." Disgraziatamentei nostrigiorni i veggentidevonogiungere gli estremi er ncontrare n iranno hemeriti.Per o pii devono ccontentarsii robadapoco.""E lei,donJuan, a rovato npincheirano?"" Ho avuto ortuna.Un veroe proprio rco rovdme.Almomento, erd,come e, nonmi riusciva i considerarmifortunato, nche e l mio benefattore i diceva l contra-rio."Don Juandisse he a suapenosa sperienzaomincidqualche ettimana rimadi conoscerel suobenefattore.A quel empoaveva olo ent'anni. o avevanongaggiatoallagiornatan unozuccherific io. rasempre tatomoltoforteeperquesto li erastato acileottenereavoriche i-chiedevano uscoli.Un giorno,menffestavaspostandoalcunipesanti acchi i zucchero, rrivdunasignora.Era

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    molto ben vestita,e sembravaaver mezzie autoriti. DonJuandisseche sembrava ulla cinquantinae se ne stetteaguardarlo, poi parld con il caposquadra se ne andd. Ilcaposquadra hiamddon Juane gli disseche,se o avessepagato, ui I'avrebbe accomandato er un lavoro n casadel padrone.Don Juangli rispose i nonavere un centesi-mo. Il caposquadra orrisee gli dissedi nonpreoccuparsi,che il giorno di paga ne avrebbeavuto abbastanza.Glidiedeuna paccasulla spallae gli ripet6 che era un grandeonore avorareper l padrone.Don Juandisse he, poich6era un povero ndio ignoran-te che vivevaalla giornata,non solocredettea ogni parola, ma giunsea pensare he una fata buonagli avesseat-to un regalo.Promisedi pagareal caposquadrautto quelche lui chiedeva. l caposquadramenziond una sommaconsiderevole,a pagarsia rate.Subito dopo l caposquadra tessoo portb alla casadelpadrone, he era parecchio ontanadalla citti, e qui lo la-scid con un altro caposquadra, n omonecupo dall'aspet-to tremendoche o sottopose un fuoco di fila di doman-de. Voleva nformazionisulla famiglia di don Juan. DonJuan gli disseche non avevanessuno.Questanotizia gligiunsecosi gradita che sorriseperfino, mostrandodenticariati.Promisea don Juan che sarebbestato pagato bene eavrebbeanchepotutometteredenaroda parte perch6nonavrebbedovuto spendereniente,visto che avrebbeman-giatoe dormito nellacasa.Il modo con cui I'uomo ridevaera terrificante anto chedon Juan decisedi scapparvia di corsa.Arrivd fino allaportama I'uomogli taglid la stradacon un revolver n ma-no. Ne alzd il cane e lo conficcd nello stomaco di donJuan." Sei qui per lavorarecomeun mulou disse." Non te lodimenticare.Lo spintondcongran forza e o picchid con un randello.Lo portd su un lato della casae, dopoavergli fatto osser-

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    ( Il mio benefattorescogitdnpiano trategico sandoi suoiquattroattributidi guerriero: ontrollo, isciplina,pazienza abiliti di cogliere l momento pportuno.DonJuandisse he l suobenefattore,ltrea spiegargliquello hedovevaare n casa elpadrone er ener estaa quell'orco i un uomo,gli riveldanche he nuoviveg-genticredevano i fossero uattrogradisul cammino el-la conoscenza.l primoB l passo he anno comuniesse-ri umaniquando ecidono i diventare pprendisti. elmomenton cui gli apprendisti ambianoe proprie deesu sestessi sul mondo, anno l secondoasso si tramu-tano n guerrieri, iod n esseri apaci ellamassimaisci-plinae controllo u sestessi.l terzopassoo compionoguerrieridopoaveracquisitopazienza abiliti di cogliereil momento pportuno, iventando ominidi conoscenza.Quando li uominidi conoscenzamparano vedere,han-no atto l quarto asso sono ivenuti eggenti.Il suobenefattorenfatizzdl fatto chedonJuanavevapercorsol cammino ellaconoscenzabbastanzalungoper averappreso n minimodei primi due attributi:con-trolloedisciplina.

    " A quel empogli altri dueattributi mi erano ietati"prosegui onJuan."La pazienza I'abiliti di coglierelmomento pportuno ientranonell'ambitodell'uomodiconoscenza.l mio benefattore i feceusarea suastrate-gia perconcedermene'accesso.,uQuesto ignifica heda solononavrebbe otuto enertesta l meschinoiranno?,chiesi." Sono icuro hece 'avrei attaanche a solo,bench6abbia l fortedubbiochenonci sarei iuscitoconstileedeleganza.Ilmio benefattore i divert i moltoa dirigere amia mpresa. 'idea di usareunpinche irano nonservivasoloa perfezionareo spiritodel guerriero,ma anche erla suagioiae l suogodimento." Comepoteva ualcuno odersi n mostro ome uelloda ei descritto?,

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    " Questo ipo non era nullaa paragone ei veri mostrifrequentatidai nuoviveggentidurante a colonizzazione.Tutto sta a indicare hea queiveggenti ennero li occhistrabicidal divertimento. imostraronoheperfino peg-giori tirannipossonoar divertire,purch6,naturalmente,unosiaguerriero."Don Juanmi spiegd he 'errore heun comunemorta-le fa trovandosi i fronteunpinche iranod nonavere nastrategiaa cui appoggiarsi;l difetto fatale d prenderetroppo ulserio proprisentimenti,osicomee azioni eimeschiniiranni. guerrieri, 'altraparte,nonsolohannouna strategia encongegnata a sono iberi dall'impor-tanza ersonale.id chedistrugge'importanza ersonaled I'avercompresohe a realti d unanostranterpretazio-ne. Questa onoscenzara il vantaggio efinitivochenuovi eggenti bbero uglispagnoli.Dissedi essersi onvintodi potersopraffarel capo-squadra sando olo a convinzionehe meschiniirannisi prendono ortalmenteulseriomentre guerrieri o.Seguendol pianostrategico el suobenefattore,onJuan ercdavoro ellostessouccherificio i prima.Nes-suno icordava he ui aveva ii lavoratoi; i peonesavo.ravano ellozuccherificiotagionalmente.La strategia el suo benefattore pecificava he donJuandovessetare ttento chi arrivavan cercadi un'al-tra vittima.Arrivd a stessaignora ,comeavevaatto anniprima,notdsubitodon Juanche oramostrava ncorapii forzadellavoltaprecedente.Si ripetd a stessaoutine on l caposquadra.uttaviala strategia ichiedeva he n principiodon Juansi rifiu-tasse i pagarea tangente l caposquadra.essuno liavevamai attoquesto rimae I'uomo estd i stucco.Mi-naccid i licenziare onJuan.A suavoltadonJuan o mi-nacciddicendo he sarebbe ndatodirettamente casadellasignora, trovarla.Disseal caposquadrai sapere

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    dove ei abitavaperch6aveva avoratonei campi dellazo-na a tagliarecannada zucchero. 'uomocomincida mer-canteggiare don Juan gli chiesedel denaroprima di ac-cettaredi andarea casadellasignora. l caposquadra e-dette e gli diedequalchebanconota.Don Juan sapeva e-nissimo he l caposquadra cconsentivaolocomestrata-gemmaper fargli accettare l lavoro." Lui stessomi accompagnd i nuovoalla casa" dissedon Juan." Era una vecchia enuta,di proprieti dellagen-te dello zuccherificio; icconi che, o sapevano enissimoquantoaccadevae non gliene mportava,o erano roppoindifferenti per farci caso.uAppenaarrivati,mi precipitai n casaa cercare a si -

    gnora.La incontrai, caddi in ginocchiodavanti a lei, ba-ciandole a mano per ringraziarla. due capisquadra ra-no ividi." Il caposquadra ella casasegui o stesso chemadiprima. Perd o eropreparatissimo trattare con ui: avevocontrollo e disciplina. l risultato u quello che il mio be-nefattoreavevaprevisto. l mio controllomi fece rispon-dereallepi i assurdeichieste i quel ipo.Cid chedi soli-to ci abbatte, n una similesituazione, I'offesa nferta alnostroamorproprio.Chiunqueabbiaun briciolodi orgo-gliosi dispera uandoo fannosentirenutilee stupido.oFacevo ongusto utto quelchemi chiedeva. ro alle-gro e forte. E nonm'importavaun accidente el mio orgo-glioo del mio terrore.Ero comeun guerrierompeccabile.Affinare lo spirito quandoqualcuno i maltratta, si chia-ma controllo."Don Juanmi spiegd he a strategiadel suo benefattoreprevedeva he, nvecedi provarecompassione er se stes-so, comeaveva atto prima, si dedicasse ubitoa studiareil caratteredel caposquadra,e sue debolezze,e sue pe-culiariti.Trovd che punti di forza del caposquadra ranoauda-cia e violenza.Avevacrivellatodi colpi don Juan n pieno

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    giornoe davantia decinedi testimoni.La suagrandede-bolezzaera che gli piaceva l proprio lavoro e non volevarischiarlo.Per nessunmotivoavrebbe olutouccideredonJuan durante l giorno all'internodella proprieti. L'altrasua grande debolezza onsisteva ell'aver famiglia. Mo-glie e figli abitavano n una casupola icino alla casapa-dronale." Raccogliere ueste nformazionimentre i stannopic-chiando ichiededisciplinau dissedon Juan." euell'uomoera un demonio.Non avevanessuna raziaa salvarlo.Se-condo nuovi veggenti, l pinche tirano perfettonon ha al-cunacaratteristica he possa edimerlo."Don Juandisseche gli ultimi due attributi dei guerrie-

    ri, che ui alloranon avevaancora,eranostati automatica-mente nclusi nella strategiadel suo benefattore.La pa-zienzad aspettarecon calma, senza retta, senzaango-scia:d un'attesa emplicee lieta della ricompensa he de-ve arrivare." La mia vitaera unaquotidiana miliazione,,proseguidon Juan( a volte perfinopiangevo uando 'uomomi fru-stavacon a cinghia,e tuttavia ero felice.La strategiadelmio benefattoremi fece vivere giorno dopo giorno senzaodio.Ero un guerriero.Sapevo he stavoaspettando sa-pevo cid che aspettavo.E proprio qui la grandegioia diessere uerriero."Aggiunseche a strategiadel suobenefattore ncludevaI'infastidire sistematicamente'uomo facendosiscudodiun suo superiore, osi come avevano atto i veggentidelnuovo ciclo, durante la colonizzazione, acendosi scudodellaChiesacattolica.Un umile sacerdote volteera sta-to pii potentedi un nobile.Lo scudodi don Juanera a padronadi casa.Ogni voltache la vedeva, e si inginocchiavadavanti e la chiamavasanta.La supplicava i dargli una medagliadel suosantopatrono n modo che lui lo potesse regareper ottenerlesalutee benessere.

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    * Mi diedeuna medaglietta ellaVergine, continuddon Juan (e questoquasidistrussel caposquadra.quando iusciia riunire e cuoche pregare er a salutedellapadrona, li venne uasiun attacco i cuore.Credoche abbia deciso i uccidermiallora.Non gli convenivalasciarmi ndare ltre." Come contromisuraorganizzd n rosario ra tutti iservitori ellacasa. a signora redeva he o avessiuttele caratteristichei un sant'uomo." Dopodi alloranon dorrniipiir dellagrossa 6dormiipit nel mio etto.Ogninottemi arrampicavoul etto.Dali vidi perduevolte 'uomo hesi avvicinava l miogiaci-glioconuncoltello." Tutti i giornimi spingeva eirecintideglistalloni onla speranzahe mi uccidesserocalci,perd o avevo ntavolato i pesanti ssi heappoggiavon unodegliango-li: mi ci nascondevoietroe mi proteggevoallezampatedei cavalli.L'uomonon o sapeva erch6 cavalli o nau-seavano;ra un'altradellesuedebolezze,la ii mortaledi tutte,come oirisultdalla ine.uDon Juandisse he 'abiliti di coglierel momento p-portunod unaqualiti astrattache pone n liberti tuttoquello he0 stato rattenuto.Controllo, isciplina, azien-za sono ome nadigadietrocui d bloccatoutto.L'abiliti di coglierel momento pportuno la saracinescaelladiga.Il caposquadraonoscevaolo a violenza on a qualeterrorizzava. esi neutralizzavaa suaviolenza, imanevaquasi ndifeso.Don Juansapeva he 'uomononavrebbeosato cciderlo ottogli occhidellagente i casa cosiungiorno,n presenzaeglialtri lavoranti dellasignora,oinsultd.Gli disse heeraun vigliacco un assassinohesiproteggevaon l posto i caposquadra.La strategia el suobenefattore sigeva he donJuanstesse ll'ertaper coglierel momento pportuno apprcfittarnepervoltar e cartealpinche irano.Le cosenatte-

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    se capitanosempre osi. All'improvvisoo schiavopiiumilesi burladeldespota,o vitupera,o fa sentir idicolodinanzia testimonimportanti poi scappa ia senza ar-gli tempodi far rappresaglie.* Un attimodopoocontinuddon Juanu 'uomoerapaz-zo di rabbia,perd o mi erogid nginocchiatoavanti llapadrona."DonJuandisse hequandoa signoraientrd n casa,lcaposquadra suoiamici o chiamaronoul retro,con ascusa hec'eraun avoro a fare.L'uomoeramoltopalli-do, biancod'ira. Dal tonodellavocedon Juancapiquelche 'uomoavevantenzione i fargli.Don Juan insediobbedirema nvece i dirigersidovegli ordinaval caposquadra, orse ersoe stalle.Sperava he cavalliavreb-bero atto un tale rambusto a fare uscire padroni ervedereche cosastesse uccedendo.apeva he I'uomononavrebbe sato parargli 6 antomenoi sarebbe vvi-cinatoai cavalli.Questa upposizioneonsi awerd.DonJuanaveva pinto'uomomoltoal di li dei suoi imiti.

    " Saltainel recintodel cavallo ii selvaggio," 61src .tJuan* e il piccolo iranno,accecato all'ira, ird fuori ilcoltelloe mi vennedietro. o mi nascosi ubitodietro lmio avolato.l cavallo li diede nazampata olae tuttofini...Avevo rascorsoeimesi n quella asa n quelperio-do avevo sercitato quattroattributi del guerriero.Gra-zie a loro avevo vutosuccesso.on provaicompassioneper me neanche na sola volta, n6 piansid'impotenza.Provai ologioiae sereniti. l miocontrollo a mia disci-plinaerano cuticomenonmai. noltresperimentai iret-tamentecid che prova l guerriero mpeccabile uandousa a pazienza I'abiliti di coglierel momento pportu-no,nonostantencora onavessiuesti ttributi."" Il mio benefattore i spiegd na cosamolto nteres-sante.Pazientare uol dire trattenere on lo spirito cidche l guerriero a chedevegiustamenteerificarsi.Non43

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    significa he l guerriero e ne vada n giro,pensandoifar malea qualcuno facendo ianidi vendetta regola-menti di conti. La pazienza una cosa ndipendente.Mentre l guerriero a controllo, isciplina abilitddi co-gliere l momento pportuno,a pazienza ssicura hechiunque e o sari guadagnatoiceveri utto quantoglispetta.,,oQualche olta iescono spuntarla, pinchesiranos,e a distruggerel guerriero he i affronta? chiesi." Naturalmente. urante a Conquista la colonizza-zione, guerrierimorirono omemosche.e oro ile furo-nodecimate. piccoli irannipotevanoondannaremor-te chicchessia,er puro capriccio.Sottoquesto ipo dipressione,veggentiaggiunserotatisublimi.,DonJuandisse he,a quell'epoca,veggenti opravvis-suti dovettero forzarsi ltre ogni imite per trovarenuovisbocchi.* I nuoviveggenti,disse onJuan,guardandomiisso,( usavanopinchesiranosnon soloper disfarsidell'im-portanza ersonalema ancheper effettuare a manovrapii sofisticataeruscire aquestomondo.Capiraiquestamanovra mano mano hediscuteremoullapadronan-za dellaconsapevolzza.Spiegai donJuan hequelchegli avevo hiesto raseal presente,ellanostra poca, piccoli irannipotesseroqualche oltasconfiggerenguerriero.* Ogni giorno" rispose. Le conseguenzeon sono ositerribili come elpassato.ggid sottintesohe guerrierihanno empre'opportunitd i retrocedere,ifarsisubitoetornare ii tardi.Perd l problema ellamoderna confit-ta d di altrogenere. ssere confitto a un repincheira-nito,un tirannucolo astrapazzo,onE mortalema disa-stroso.n sensoigurato,l grado i mortaliti deiguerrieri0 elevato.Conquesto ogliodire che guerrieri hesoc-combono inanzia un repincheiranito sonoannientatidal oropersonaleenso i fallimento. ermecid equivalea unamorte igurata."

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    " Comemisuraa sconfitta?" Chiunque i uniscaal meschinoiranno0 sconfitto.Adirarsie agiresenza ontrollo disciplina, onaverpa-zienza uoldireessereconfitti.,*Cosa ccade uando nguerriero sconfitto?," O riformano ruppie tornano e llamischia onmag-giorgiudizio, abbandonanoa viadel guerriero si uni-scono ersempre lle ile deipinchesiranos.>

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    3LE EMANAZIONIDELL'AQUILA

    Il giorno eguenteonJuane o stavamoacendo napas-seggiata ullastradache portaa Oaxaca.A quell'oraavia eradeserta. rano e duedelpomeriggio.Mentrecamminavamoranquillamente,onJuand'untratto comincid parlare.Disse he a nostra onversazio-ne suipinchesiranosera statasoloun'introduzionel te-ma dellaconsapevolezza.loli feci notare he a discus-sionemi avevaivelatoun nuovo anorama. i chiese ispiegargli uelche ntendevoire.Gli dissiche avevaa chevedere on un discorso heavevamoatto qualche nnoprima,a proposito egli n-diosyaquis.Nel corso ellesue ezioniper l lato destro,aveva ercato i spiegarmiutti i vantaggi hepotevanotrovare li yaquis ell'essereppressi.o avevo ffermatocon ogachenonc'erano antaggi ossibili ellemiserabi-li condizionin cui vivevano. li avevo ettochenonpote-vo capirecome ui, un indio yaqui,non reagisseontroun'ingiustiziaosi ampante.Mi stettead ascoltare onattenzione.oi, quando rosicuroche avrebbe ifeso l suopuntodi vista,ammiseche e condizioni egli ndiosyaquiseranodaweromise-rabili.Tuttaviasottolinebheera nutile solare pecifica-mentegli yaquisquando ranoorrendee condizioni i vi-ta dell'uomon generale.oNon provardolore oloper poverindios aquis,dis-se." Provadolore er 'umaniti. Nel caso egli ndios a-

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    quisposso rrivarea dire chesono ortunati. Sonooppres-si, perdalla fine alcunidi loroverrannouori trionfanti.Gli oppressoriono utt'altra storia, meschiniirannicheli calpestanoonhanno lcuna peranza.,'Immediatamenteli avevo isposto onunasfilzadi ar-gomentazioniolitiche.Non avevo apitoquelchevolevadirmi. Di nuovo entd di spiegarmil concettodeipinchestiranos, ma non 'afferrai affatto. Solo ora tutto comba-ciava,al posto iusto.nNulla d combaciato ncora l postogiusto disse i-dendodi cid che dicevo." Domani, uando arai n statodi consapevolezzaormale, eanchei ricorderaidi quellochehai provato ra."Mi sentiimolto depressooich6 apevo he aveva a-gione." Quellocheaccadria te Equanto ccadde me>pro-segui. Il mio benefattore,l nagual uli6n,mi fececom-prendere,n stato di consapevolezzantensa, uanto ucerchidi capiresui meschiniiranni.Nella mia vita d'o-gni giorno inii col cambiare 'opinione enza apere er-ch6.. Fui oppressoer utta a mia esistenzapercid rova-vo un veroodioper i miei oppressori.mmagina a miasorpresa uandomi resi contoche andavo ercandoacompagnia ei meschini iranni. Pensai i averpersoaragione.,Arrivammon un posto, uun atodellastrada, ove l-cunegrandirocceeranomezzo epolte a una frana;donJuansi sedette uun massoiscio.Conun gestom'invitdasedere i frontea lui. Senza ltri preamboli omincidelezionisullapadro anza ellaconsa ev lezza.Disse he veggenti,antogli antichicome nuovi, co-prironouna seriedi verith sullaconsapevolezzacheque-steveriti furonoordinate on egole pecifiche. a mag-gior parte u scoperta agli antichiveggenti,ma I'ordinecon cui queste eriti eranodisposte ra operadei nuovi

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    veggenti. enza uest'ordinee veriti erano uasi ncom-prensibili.Disse he a padronanzaellaconsapevolezzaonsiste-va nell'intendere manipolareueste eriti nell'ordinencui eranostatesistemate. isse he a prima veriti erache noi facevamo artedelle,ed eravamo ospesi elle,emanazioniell'Aquila chesolo a nostra amiliariti conil mondoche percepiamoi forzava credere i esserecircondati aoggetti, ggetti heesistonoersestessi nquanto estessi, osi ome oi i percepiamo.Poimi disse heprimadi poterspiegare osa osseroeemanazioni ell'Aquila,dovevaparlaredel conosciuto,dell'ignoto dell'inconoscibile.isse heuno dei grandierrori commessiagliantichiveggenti rastatosupporreche 'ignoto 'inconoscibileosseroa stessa osa. uronoi nuoviveggenti correggere uesto rroree a definire 'i-gnotocomequalcosahe ci d celato, wolto forse n uncontesto he a paurama checiononostantei trovaallanostraportata.A un certo momento,'ignotosi tramutanelconosciuto. 'altraparte, 'inconoscibileI'indescrivi-bile, I'impensabile,'irrealizzabile. qualcosa he noncomprenderemoaie chepured qui, nsieme bbacinan-te e terribilenella ua mmensiti.

    " Come anno veggenti distinguere'unodall'altro?"chiesi." C'Eunasempliceegola ratica disse." Di fronteal-I'ignoto, 'uomoE audace. naqualitddell'ignoto checidi un senso i speranza,i feliciti. Di frontea esso,'uo.mo si senteorte,animato.Perfino 'apprensionehe de-stadi molta soddisfazione.nuoviveggenti ideroche difronteall'ignoto ieneuori a partemigliore ell'uomo.,Disse hequando veggenti onodi fronte all'incono-scibile, risultatisono isastrosi. i sentono vuotati, on-fusi, l corpoperde ono, a ragione la sobrietivaganosenzametapoich6 'inconoscibileond alla portatadel-I'uomo quindinonoffrealcuna nergia. nuoviveggenti

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    si resero ontochedovevano ssere rontia pagareprezziesorbitanti er l bench6minimocontatto on 'inconosci-bile.Don Juanmi spiegd he nuoviveggenti, erseparareI'ignotodall'inconoscibile,ovettero uperareormidabiliostacoli. ell'epocan cui nizid l nuovo iclo,nessunoilorosapeva on ertezza ualiprocedimenti ellapropriaimmensaradizioneosseroorrettiequalino.Ovviamen-te, gli antichiveggenti vevanoommessorroriclamoro-si,ma nuoviveggenti onsapevanouali ossero. li an-tichi veggenti ranostati maestridellacongettura. eresempio,vevanoongetturatohe a loroabiliti di vede-re fosse naprotezione;uestoino a quando li invasorinon i spazzaronoia.Malgradoa totalecertezzai esse-re nvulnerabili, li antichiveggenti onebbero rotezio-nealcuna.I nuoviveggenti onperseroempoa speculareuqua-le fosse tato 'errore ei oropredecessoria cominciaro-noa delineare'ignoto eparandoloall'inconoscibile.uComedelinearono'ignoto, onJuan? domandai.

    " Con 'uso ontrollato elvedere" risposeui.Gli dissi hequello heavevonteso hiedergli racosavolesseiredelineare'ignoto.Risposehevoleva irerenderlo ccessibilellanostrapercezione. ediante a costante ratica del vedere,nuoviveggenti coprironohe 'ignoto l conosciutoan-no n realtd a medesimaase; mbedue ono llaportatadellapercezione mana. n alcuni momenti veggentipossonoenetrareell'ignoto trasformarlo el conosciu-to.Tuttoquello hesi trovaal di li dellanostra apacitidipercezionetutt'altracosa. la distinzionera quello hesi pud e quello henonsi pudconoscere,cruciale.Con-fondere 'unocon 'altroporrebbe veggentin unaposi-zione stremamenterecaria." Quando id accadde gli antichiveggenti," prosegui

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    donJuan"diederoa colpaai oroprocedimenti.onpen-sarono eppure erun attimochequasiuttoquello hecicirconda al di li dellanostra omprensione.u un allu-cinantemalintesohepagarono oltocaro.D" Che cosa ccadde opoche u stabilita a distinzionefra I'ignoto.e'inconoscibile?,hiesi." Ebbe nizio l nuovo iclo, rispose." Questa istinzione segnaa frontiera ra I'anticoe il nuovo. utto quellochehannoatto nuovi eggenti arteda qui.,Don Juandisse he l vedereu l'elementoruciale an-to nella distruzione el mondodegli antichi veggenti,quantonella icostruzione elnuovo iclo.Grazieal vede-re nuoviveggenti coprironolcuni nnegabiliattoriche

    utilizzarono er giungere conclusioni,ertamenteivo-luzionarie er oro,sullanaturadell'uomo dell'universo.Questeconclusioni,he reseropossibilel nuovociclo,erano e veritdche mi stava piegandoiguardo lla con-sapevolezza.Don Juanmi chiese i accompagnarlol centrodel paeseper far quattropassinellapiazza rincipale.Per stradacominciammoparlaredi macchine strumenti i preci-sione.Disseche gli strumentisonoestensioni ei nostrisensi io sostenevoheci sono trumenti henon ientra-no n questa ategoria erch6 anno elle unzioni henoinonsiamo isiologicamenteapaci i compiere.

    " I nostri ensi ono apaci i tutto, affermd." Senza roppoapprofondire,e possomenzionarehe,peresempio,sistonotrumenti hecaptanoe onde adioche provengonoallo spazio"dissi."I nostri sensinonpossonoaptare nde adio.". Io non a pensoosi, dissg." Io penso he nostri ensipossonoaptareuttoquanto intorno noi."" E nel caso egliultrasuoni?" insistei. l nostro rga-nismonond attrezzato ersentirli." La convinzione ei veggenti cheabbiamoattrezzato

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    solounapartemoltopiccoladelnostro rganismo, ispose.Stette n silenzio erun pezzo. embrava erso eisuoipensieri, omese avesse ubbise continuare meno aconversazione.lla fine mi sorrise.. La primaveriti sulla consapevolezza,ome i ho giidetto, comincid" 0 che l mondo heci circonda onE nrealtl comenoi pensiamo. oi pensiamo ia un mondodioggetti nvece on o d.,Feceunapausa, uasia misurare'effettodellesuepa-role.Gli dissi heero d'accordo on a suapremessaer-ch6 utto potevaidursi a un campodi energia;mi disseallora hestavo olo ntuendo naveriti, cheparlarne onvolevadire verificarlae chenongli importavaaffattocheio fossio non ossid'accordo on ui. Cid che voleva rache o mi sforzassii comprendereosa mplicasseuestaveritd.

    "Tu non puoi vedere campi di energia, prosegui..Non comeuomocomune, iod.Perch6, e u potessi e-derli, saresti nveggente n questo aso arestiu a spie-gare e veriti della consapevolezza.apisciquelche vo-glio dire?"Continuddicendo he e conclusioniui giungevamomediantel ragionamentoanno ocao nessunanfluenzaper cambiarel corso ellanostra ita. Di qui gli innume-revoliesempi i personealleconvinzioni ii che chiareche uttaviapii di unavoltaagisconon mododiametral-mente pposto queste onvinzioni." La primaveriti diceche l mondo come embra, p-purenon o doprosegui."Non d cosisolidoe realecomela nostrapercezionei ha portatoa credereperdnon dneanche nmiraggio. l mondo ond un'illusione, omeBstatodetto;E realeda unapartee irrealedall'altra.Sta'moltoattentoa questo,perch6occorre apirlo e non soloaccettarlo. oi percepiamoensorialmente.un fatto n-negabile.Ma quellochepercepiamoond un fatto dellostessoipoperch6mpariamo osa ercepire.

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    * Quelloche ci circonda ondiziona nostrisensi.Equestaa parte eale.La parte rrealed cid che nostrisensivedonontornoa noi. Pensa una montagna, eresempio. a dimensione,olore,orma.Abbiamo ersinocategorie i montagne hesono ertamente recise.Nonc'dnulladi male n tutto questo:'errore tanel attochenonabbiamomai pensatohe nostri ensi anno n ruolosuperficiale.nostrisensi anno uellepercezionierch6unacaratteristicapecifica ellanostra onsapevolezzaiobbliga.,Di nuovo ominciai dargli agione,ma nonperchefossiconvinto,n quantonon o avevo apitomoltobene.Era semplicementea mia reazione qualcosai inimma-ginabile.Mi fece agliarcorto." Ho usato l lemma"mondo", continuddon Juan*per significareutto quello heci circonda. aturalmen-te c'dun terminemigliore,maper e sarebbe el utto n-comprensibile.veggenti icono hesi devealla nostraconsapevolezzaseoipensiamoi essereircondati aunmondodi oggetti.n realti quelche ci circonda ono eemanazioniell'Aquila,luide,sempren movimento p-pure mmutabili, terne.Mi fermdconun gesto ellamano iustoquando tavoper domandargliosa osseroe emanazioni ell'Aquila.Mi spiegd heunadelleereditd ii drammatichehegliantichiveggenti i avevanoasciato ra a scopertatregtiesseri iventiesistonooloperaffinarea consapevolezia.DonJuan a definiunascopertaolossale.In tono emiserio i chiesee o conoscessina ispostamigliorealladomanda heha sempre ngosciato'uomo:la ragione ellanostraesistenza.ubitomi misisulladi-fensiva cominciai d argomentareullamancanzai si-gnificatodi unasiffattadomanda,ui non si pud rispon-derecon a logica.Gli dissiche per discuterJ uel emaavremmo ovuto arlare i credenzeeligiose tramutaretutto n materia i fede.

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    . Gli antichiveggenti issero henonha nulla a cheve-derecon a fede, asseri. Non erano osipraticicomenuoviveggenti, erd o erano bbastanzaerrendersi on-to di quellochevedevano. id che o cercavo i farti ve-dereconquesta omanda,he i ha dato anto astidio ,Eche l nostro aziociniodi per s6solonon pud procurareuna isposta ulla agione ellanostraesistenza. gnivol-ta che cercadi farlo, la conclusione sempremateriadifede e convincimento. li antichi veggentipresero n'al-tra stradae certogiunsero un'altraconclusionehenonha nullaa chevedere on edee convincimento.Disse hegli antichiveggenti, ffrontandoncalcolabilipericoli,avevanoisto a forza ndescrivibile hesta all'o-riginedi tutti gli esseri oscienti.a chiamarono'Aquilaperch6,a una prima occhiata, a videro comequalcosache assomigliavaun'aquila, erae bianca, i dimensio-ne nfinita.EssividerocheE 'Aquila che concedea consapevolez-za. L'Aquila crea esseri oscientiperch6vivanoe arric-chiscanoa consapevolezzaata loro con a vita. Yideroancheche D 'Aquila a divorare a stessa onsapevolezza,arricchita dalleesperienze i vita, dopochegli esseri o-scienti 'abbandonanol momento ellamorte..Per gli antichiveggenti,proseguion Juan non eramateriadi fedeo di deduzione ire che a ragione ell'esi-stenzaera arricchire a consapevolezza.oro videro cbeera cosl.*Yidero che a consapevolezzai separa agliesseri escienti e si allontanavolandonel momentodella morte.Allora galleggiacome un luminoso iocco di bambagiaproprio in nel beccodell'Aquila,per essere onsumato.Pergli antichiveggenti uesta ra 'evidenza hegli esse-ri coscienti ivonosoloper arricchire a consapevolezza,ciod l cibodell'Aquila.Le delucidazioni i don Juansi interruppero er un suobreveviaggiodi affari. N6stor o portd n macchina Oa-

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    xaca.Mentre i guardavo artire,mi ricordaicheall'ini-zio dellamia frequentazioneon donJuan,ognivoltachelui menzionavan viaggio 'affari o pensavoempre hefosse n eufemismo er ndicare ualcos'altro.on l pas-sardel tempomi resicontoche aceva aweroviaggidiaffari.Quando oveva artire ndossavanodeisuoicom-pleti a tre pezzi, al taglioperfetto,e tutto sembravaran-ne l vecchiondiodi mia conoscenza.li avevo spressoil miogiudizio ullasofisticazioneellasuametamorfosi." Un naguald qualcuno ufficientementelessibile eressereualsiasiosa> veva etto."Tra le altre cose, s-serenagual ignifica onaverpunti da difendere. icor-datelo, orneremo u questo tesso rgomentoantealtre

    volte."E ci siamo ornati,sull'argomento,antealtrevolte, nogni maniera ossibile. awerodonJuannonsembravaaverpuntida difendere, erddurantea suaassenzaer lviaggioa Oaxacami venneun dubbio.Realizzai ll'im-provvisoheun nagual e 'ha si unpuntoda difendere:adescrizioneell'Aquilae di cid che a meritava, econdome,unadifesa ppassionata.Cercaidi porrequesta omanda qualcuno eiveggen-ti delseguito i donJuanma oroeluseroe mie ndagini.Mi dissero hequel ipo di discussionei era vietato in-ch6 don Juannon avesseerminatoe sue ezionisullaconsapevolezza.Appenaornato, i sedemmo chiacchierare ogli po-si a miadomanda." Queste eriti nonsono ose a difendere ppassiona-tamente" rispose." Sepensi he o cerchidi difenderleisbagli.Queste eriti furonomessensieme er l dilettoeI'edificazioneei guerrieri,non per suscitare entimentidi proprietd.Quando i dissiche un nagualnonha puntida difendere, olevo ire, ra le altrecose, heun nagualnonha ossessioni."Gli dissiche,a dire l vero, o nonstavo eguendosuoi

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    insegnamentioich6ladescrizioneell'Aquilae di quelloche a mi aveva ssessionatoremendamente.li dissipiivolte cid che pensavodella paurosagrandezza i taleidea.* Non soloun'idea,nisse. E un fatto. E nel lamiaopinione, n fatto che asciasbigottiti.Gli antichiveggen-ti nonandavanoiocando on e idee."" Ma che ipodi forzasarebbe'Aquila?". Non saprei isponderti. er veggenti,'Aquila0 realecomeper e sono eali a gravitde il tempo,e altrettantoastratta ncomprensibile.," Un momento, onJuan" ribattei." Questisono on-cetti certoastrattima si riferiscono fenomeni eali che

    possonossereonfermati. i sononterediscipline edi-catea tali soggetti."* Anche 'Aquilae e sueemanazioniono onfermabiliallo stessomodo" replicddon Juan." E la disciplina einuovi eggenti idedica roprio far questo."Gli chiesidi spiegarmi osa osseroe emanazioniel-I'Aquila.Disse he e emanazioniell'Aquila ono naentiti-in-s6, mmutabile, he comprendeutto ciOche esiste, idchesi pudecidchenonsi pudconoscere.uNon v'dmodo i descrivereparole uello hesonoeemanazioniell'Aquila" prosegui onJuan." Un veggen-te deve sserneestimone." E lei ehaviste, onJuan?"" Ma certo,eppurenon riescoa dirti cosasono.Sonounapresenza,uasiunasortadi massa,napressionehecreauna sensazionebbagliante. i pud soloaverne navisione apidae fugace, roprio omeper a stessa qui'la . ,* Lei, don Juan,direbbeche 'Aquilad I'originedelleemanazioni?"" Chedomanda! hi pin dell'Aquila otrebbe ssere'o-riginedelleemanazioni?"

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    " Quel che volevodire era se o fosse isivamente.". L'Aquila non ha nulla di visivo.Tutto il corpo del veg-gentesente 'Aquila. C'd quralcosan ognunodi noi chepud farci percepirecon tutto il nostrocorpo. I veggentispiegano 'atto di vedere 'Aquila in termini molto sempli-ci: dato che I'uomod compostodalle emanazionidell'A-quila,devesolo ornareai propri componenti. l problemalo crea a consapevolezza.el momentocruciale,quandotutto dovrebbe idursi al semplicissimoasodelle emana-zioni che riconoscono estesse,a consapevolezzaell'uomo si vedecostrettaa interpretare. l risultatod la visionedi un'Aquila e delle sue emanazioni.Ma non c'd nessunaAquila e non ci sonoaffatto emanazioni.Quello che ci cir-condad qualcosa he nessuna reaturavivente pud com-prendere.,Gli chiesi se avessero celto l nomeAquila perch6 ngenere e aquilehannoattributi importanti.

    " Si chiama Aquila poich6si d trovata una vaga somi-glianza ra I'inconoscibile un qualcosa ii noto> rispose." Si devecertamente questose hannovolutoattribuirealle aquilequalitdche essenon posseggono. a cid acca-de sempre quando persone mpressionabili mparano aeseguire oseche richiedonograndesobrieti. I veggentinascono i ogni ormae misura."" Lei vuol dire che ci sonodiversi ipi di veggenti?" No. Vogliodire checi sonomoltissimimbecilliche sitrasformanon veggenti. veggenti onoesseriumanipie-ni di debolezze , meglio,esseriumanipieni di debolezzepossono iventareveggenti.Propriocomeaccadequandodei miserabilidiventano ccelsi cienziati.

    " Caratteristicadei veggentida quattrosoldi d che sonoinclini a dimenticare a meraviglia del mondoche ci cir-conda.Restanoobnubilati perch6vedonoe credonochecid che conta sia l loro talento.Un veggentedeve essereun esempioper poter superare a debolezzaquasi nvinci-bile della nostra condizioneumana. Cid che i veggenti56

    fanno con quello chevedono pii importante del vederein s6."* Che vuol dire con questo,don Juan?* Guardacosaci hanno atto gli antichiveggenti.Comefossimo sini,ci hannomessol bastocon quella oro visio-ne dell'Aquila che ci dominae comandae che ci divor a almomentodi morire."Disse che c'era un definitivo punto debole n questaversione, che a lui personalmente on piaceva 'idea diqualcosa he ci divor asse. econdo ui, sarebbestatopiiesattose i veggentiavessero etto che c'd una forza cheattrae la nostra consapevolezza, ome un magnete attraela limatura di ferro. Al momentodella morte, tutto il nostro esseresi disintegra sotto I'attrazionedi questa m-mensa orza.Che un eventodi tale portata fosse nterpretato comeun'Aquila che ci divo ra gli parevagrottesco,perch6con-vertiva un atto indescrivibile n qualcosadi tanto terrenocome l mangiare.* Io sonoun uomo erribilmenteerreno, dissi." La de-scrizione i un'Aquila che ci divora ha per me un impatto9norme.

    " Il vero impatto non pud esseremisurato fino al mo-mento n cui tu stesso edi I'Aquila " disse." Perd devi te-nere n menteche nostridifetti restano on noi anchedo-po che noi siamodiventati veggenti.Cosi che quandosivede questa orza, d molto possibileche si sia d'accordocon i veggenti pigri che la chiamano Aquila cosi comefaccio o. D'altra parte, forseresisteraialla tentazionediattribuireun carattereumanoa quel che d incomprensibi-le o, meglio, nventeraiun nome nuovo,un nomepii pre-ciso.," I veggenti chevedono e emanazionidell'Aquila spessole chiamanocomandi, dissedon Juan." A me non mpor-terebbe chiamarlecomandi se non mi fossi abituato a

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    chiamarleemanazioni. u una mia reazioneallapreferen-za delmio benefattore; er Iu i eranocomandi.Pensai hequesto emma si adattassemeglioa lui che a me, vista asuapersonaliti dominante. o volevoqualcosa i imperso-nale.Comandi mi pareva roppoumano,ma d quello chesono eramente, comandidell'Aquila. "Don Juan disseche vedere e emanazionidell'Aquilaequivalea corteggiare l disastro. nuovi veggentiscoprirono molto presto e difficolti tremendeche questo ap-presentava solodopograndi tribolazioni,cercandodi de-lineare 'ignoto e separarlo all'inconoscibile i resero on-to che tutto d composto alle emanazioni ell'Aquila. So-lo una piccola parte di questeemanazionid alla portatadell'umana conoscenza questapiccola parte si riduce auna frazione ancora pii minuscolaper gli affanni dellanostra vita quotidiana.Questa minuscola razione delleemanazionidell'Aquila d cid che conosciamo;a piccolaparteche si trovaalla portatadell'umanaconoscenza I'i-gnoto,e il resto, ncalcolabilee senzanome,d I'inconosci-bile.Proseguidicendoche i nuovi veggenti,orientati prag-maticamente, vevano ompreso ubitoche e emanazionipossedevanona forza assillante coercitiva.Realizzaro-no che tutti gli esseri viventi sonoobbligati a usare eemanazioni ell'Aquila senza eanche aperequel che so-no. E capirono che gli organismi sono atti per captareuna certa parte di questeemanazioni che ogni speciehauna gamma definita. Le emanazioniesercitanoenormepressione ugli organismie, tramite questapressione, liorganismicostruisconol propriomondopercettibile.

    " Nel nostro caso,comeesseriumani," disse don Juan" noi utilizziamoquesteemanazionie le interpretiamoco-me realti. Perd cid che I'uomo captauna parte tantopiccoladelle emanazionidell'Aquila che risulta ridicolodare tanto credito alle nostrepercezionie tuttavia non dpossibile on darvi importanza.Giungerea capirequesto,58

    che sembra anto semplice, qstdai nuovi veggentiun altoprezzo.>Don Juan era sedutoal suosolito posto,nellasalagrandedella casa.Di norma, n questastanzanon c'eranomobili,tutti si sedevano er terra su alcunestuoie;perd Carol, adonnanagual,era riuscita ad ammobil iarla con poltronemoltocomodeper e sessioni ellequali lei e io ci davamoi turni leggendoa don Juan operedi poeti di lingua spa-gnola.

    " Voglio che tu sia ben consciodi quel che stiamo fa-cendo" mi dissequandomi fui seduto."Stiamo parlandodellamaestriadella consapevolezza.e veriti che stiamodiscutendo ono principi di questamaestria."Aggiunse che nei suoi insegnamenti er il lato destroavevadimostratoquesti principi alla mia consapevolezzanormalecon I'aiuto di uno dei suoiamici veggenti,Gena-ro, e che Genaroavevagiocatocon a mia consapevolezzanormale con tutto lo humour e I'irriverenza che caratte-rizzavano nuovi veggenti.oE Genaroche dovrebbestar qui a parlarti dell'Aqui-la,, 61isr"" perd le sue versioni sono troppo i rriverenti.Egli pensache i veggentiche chiamarono Aquila" que-sta orza nconcepibile eranomolto stupidio stavano a-cendouno scherzomacroscopico, erch6 e aquilenon so-lo fanno e uovama cacanostronzi."Don Juan scoppida ridere e disse che i commenti diGenaro gli sembravanoogni volta cosi appropriati chenon riuscivaa trattenere e risa. Aggiunseche,senzadub-bio alcuno,se fossero tati i nuovi veggenti a descrivereI'Aquila, la descrizionesarebbestata fatta a meti perscherzo.Dissi a don Juan che, a un certo ivello, io consideravoI'Aquila comeun'immaginepoeticae come ale mi incan-tava; ma a un altro livello mi atterriva perch6 a conside-ravo comeun fatto reale.

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    " Una delle orzepii grandinellavita deiguerrieriB apaura,disse." Li incitaad apprendere."Mi ricordaiche la descrizione ell'Aquilaprovenivadagliantichi eggenti. nuovi eggentiifiutavanb escri-zioni,paragoni,ongetture i qualsiasi pecie. olevanoarrivare irettamentelleoriginidellecose per iuscircicorsero nnumerevoli ericoli. Videro e emanazioni el-I'Aquila manonmutaronomai a descrizioneell'Aquilastessa. apevanohevedere'Aquila ichiedeva ii ener-gia e chegli antichiveggenti vevano ii pagatomoltocaro e oro uggevoli cchiate ll'inconoscibile.. Come iuscirono descrivere'Aquilagli antichiveg-genti? chiesi.. Avevano isogno i un minimodi guidadell'indescri-vibileper struire propriapprendisti" rispose. Risolvet-tero l problema onunadescrizionechematicaella or-za chegovernautto il creato,manonunadescrizione el-le sueemanazioni.e emanazionionsi possonoescrive-re n alcunmodo on erminidi paragone.ndividualmen-te alcuniveggenti ossonoentirel desiderio i fare delleinterpretazioniucerteemanazioni,erbquesto esiderioresta empre ersonale.n altreparole, er e emanazioninonesiste naversioneid pronta omeesiste er 'Aqui-la ."" A me sembrache i nuovi veggenti osseromoltoastrattiDcommentai." Mi ricordano erti filosoficontem-poranei.,. No. I nuovi eggenti rano omini erribilmente rati-ci " rispose." Non si dedicavanoordire eorie azionali.Disse he nvece li antichiveggenti rano tatipensa-tori astratti.Avevanocostruitomonumentali difici diastrazioni,onsonei tempie allepersone. ome filosofid'oggigiorno,onavevanovutoalcuncontrollo ullepro-prie fabbricazioni.n cambio, nuoviveggenti,mbevutidi praticiti, si occuparono olodi vedere.Cid che viderofu un flusso i emanazioni come li uominie gli altri es-

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    seri viventi e avevano sateper costruire l mondodellapercezione.* Comesonoutilizzatedall'uomoquesteemanazioni,donJuan?"* E cosisemplice,he sembra n'idiozia.Per un veg-gente, li uomini ono sseriuminosi. a nostrauminosi-td si devea unaminuscolaartedelleemanazioniell'A-quilached racchiusan unaspecie i bozzolo formadiuovo.Noi siamouova luminose.Questaparte,questamanciata i emanazioniosi accolte, quellache ci fauomini.Percepireuoldire ar corrisponderee emanazio-ni chiuse elnostro ozzolo onquellechesonouori..,Per esempio,veggenti ossonoederee emanazioniinteriori di qualsiasi ssereiventee possonoapere ualiemanazionisteriori orrispondonooro.,

    " Le emanazioniono ome aggidi luce?" chiesi.. No, affatto.Sarebberopposemplice. onoqualcosadi indescrivibile.uttavia a mia opinione ersonale chesonocome ilamentidi luce.Cid che d incomprensibileper a percezioneormale chesi trattadi filamentiprov-visti di consapevolezza.on posso irti quelcheci6 signi-fichi,perchd onsoquelche i stodicendo. 'unicacosacheposso irti con e mieargomentazioniersonalichefilamentisono onsapevolii sestessi, ivi e vibranti, hece nesono osi antiche numeriperdono i significato,cheognuno i essi n s6un'eterniti."

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    4LO SPLENDOREDELL'UOVOLUMINOSO

    DonJuan,donGenaro o eravamo ppenaornatidall'a-ver raccolto iante ullemontagne icine.Eravamon ca-sa di don Genaro, eduti ntornoal tavolo,quandodonJuanmi fececambiareivellodi consapevolezza.onGe-naroseneera statoa guardarmi issoe poi comincida ri-dacchiare. isse hegli sembravaantostrano heavessidue criteri completamenteifferentiper trattare con idue ati dellaconsapevolezza.Ilio rapporto on ui eraI'esempioii ovvio.Sul mio atodestro,luiera l temutoerispettato tregone onGenaro, n uomo cui atti incom-prensibilimi incantavanoallostessoempomi riempiva-no di mortaleerrore.Sul mio atosinistro,ui erasempli-cementeGenaro Genarito, enza n "don" aggiunto lnome,un veggente impatico amabile cui atti eranocomprensibili coerenti onquello he o stessoacevocercavo i fare.Fui d'accordo on ui e aggiunsi he sul mio lato sini-stro 'uomoa cuimerapresenza i facevaremare aca-poa piedieraSilvioManuel, l pii misteriosora gli acco-liti di donJuan.Dissianche he,essendon veronagual,donJuan rascendevautti i criteri e neimiei duestatieraegualmenteispettato ammirato.

    " Ma B emuto?, hieseGenaro onvoceremante." Molto temutoo interloqui don Juan parlando n fal-setto.Ridemmoutti, perddonJuane Genaro isero on ale62

    abbandonohe mmediatamenteospettaiapesseroual-cosa henonvolevanoirmi.DonJuan eggeva miei sentimenti. i spiegd henel-lo statodi consapevolezzantensa, hed una ase nterme-dia primache si entri n pienonellaconsapevolezzael a-to sinistro, iE capaci i tremenda oncentrazione,erdsid anche uscettibili qualsiasinfluenza. udi me nflui-va l sospetto." La Gordad sempren questaase,,disse" e percid aunastraordinariaacilitda fare utto, nclusoa rompisca-tole.Non pudevitare i esserenfluenzata aqualsiasiesapassi er a sua trada,ncluse aturalmenteose sem-plari comea concentrazioneotale."DonJuanmi spiegd he nuovi eggenti coprironohedurantequesta ase ntermediaavviene 'apprendistatopit profondoed tsbenecontrollare guerrierie impartirelorospiegazionierch6 ossanoalutarle ebitamente.enon icevono piegazionirimadi entrare el utto nel a-to sinistro, rrivano diventaremagnifici tregonimapes-simiveggenti, ome ccadde gli antichi oltechi.Disse he e donne uerriere i fannoprenderen modospeciale all'attrazioneel lato sinistro.Sono antoagilichepossonontrarvi enza isogno i spiegazioni senzaalcuno forzo,n modocosi acilechespessoregiudicarisultati.Dopoun lungosilenzio,Genaro i addormentd donJuan eguitd parlare.Disse he nuovi eggenti vevanodovuto nventare n certonumerodi termini per poter

    spiegarea secondaeriti dellaconsapevolezza.l suobe-nefattoreaveva ambiatoalcunidi questi ermini e luiavevaatto lo stesso;veggenti redevanohenon mpor-tasseaffatto quali termini fossero sati purch6 e veritifossero erificatevedendo e.Mi interessava oltissimoapere uali terminiavessecambiatoui, perdnon sapevo ome ormulare a mia domanda.Don Juanpensd he o dubitassi el suodirittoo63

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    dellasuaabiliti a cambiarli mi spiegd he terminicheproponiamoanno riginenellanostra agione possonosolo omunicarel saporeerreno ellavitadi ognigiorno.D'altrocanto, uando veggenti ropongonon erminechiaroche abbiaoriginedalla oro capaciti di vedere,pertantod un'espressionei tutto quelloche veggentipossonoonseguire.Gli chiesiperch6 l suo benefattore vesseambiatocerti ermini.. E un dovere el nagual ercare empremigliorimodidi spiegazione" rispose." Il tempocambid utto e ogninuovonagual eve ncorporareuove arole,nuove deeperdescrivereuelloche ede."" Vuoledireche l nagual ttinge deedal mondo uoti-diano?" domandai.* No. Vogliodire cheun nagual arladi cid chevede nformesempre uove" disse." Per esempio, omenuovonagual u dovresti ireche a consapevolezzai luogoal-la percezione.iresti a stessa osa hedisse l miobene-fattore.ma n maniera ifferente.'" DonJuan, os'Ea percezioneer nuoviveggenti?"" Dicono he a percezioneia una condizione ell'alli-neamento;e emanazionihesono ll'interno el bozzolosi allineanoonquelle hesono uori e combaciano.'al-lineamento cidchepermette llaconsapevolezzai esse-re coltivata aogniessereivente. veggenti ossonof-fermarlo perch6vedonogli esseri iventi come sono nrealti: esseriuminosi hesembrano olledi lucebianca-

    Stfa. )Gli chiesi come facesseroe emanazioninterne delbozzolo combaciare onquelleesterne er raggiungerela percezione." Le emanazioni i dentroe le emanazioni i fuori" dis-se sono li stessiilamentidi luce.Gli esseri oscienti o-no minuscoleolle atteconquesti ilamenti;microscopi-ci puntidi luce,uniti alleemanazioninfinite.'

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    Prosegui piegandohe a uminosita egliesseri iven-ti si deveallaparticolare uantiti di emanazioni ell'A-quilachehanno elbozzolo. uando veggenti edonolapercezioneonfermanohe a luminositidelleemanazio-ni esternentensificaa uminositidelleemanazionill'in-ternodel bozzolo. a luminositdesterna ttraequella n-terna;a afferra, ercosidire,e a fissa.Questaissazionei la consapevolezza.I veggenti noltrepossonoedere he le emanazioniesterne sercitanona particolare ressioneulleemana-zioni nterne.Questa ressioneeterminal gradodi con-sapevolezzai ogniessereivente.Gli domandai i spiegarmi ome anno e emanazionidell'Aquilachestannouori del bozzolo esercitare res-sione uquellenterne.. Le emanazioniell'Aquila ono ii chemeri ilamen-ti di luce,' ispose." Ognuno i essi una ontedi energiaillimitata.Pensan questomodo:dato che a minuscolaporzione elleemanazionihesono ll'internodel bozzolod uguale unaminuscolaorzionei quelle hesonouo-ri , le sueenergie ono omeuna pressioneontinua, erbil bozzolosola e emanazionihesono entroe cosidirigela pressione..Ti ho gii dettochegli antichiveggenti ranomaestridell'arte di manipolare a consapevolezza>rosegui.*Ora,quelcheposso ggiungere, che eranomaestri iquell'arte erch6 vevano ppreso manipolarea struttu-ra del bozzolo ell 'uomo.Ti ho dettoche svelaronol mi-sterodellaconsapevolezza.onquesto ogliodireche vi-deroe compreserohe a consapevolezzadnosplendorenel bozzolo egliesseri iventi.E con agioneo chiama-rono lo splendoreell'uovouminoso".'Mi spiegd hegli antichiveggenti ideroche a consa-pevolezzaell'uomo unosplendore i luminositi ambra-ta, pir) ntenso el restodel bozzolo.Questo plendoreitrova su una stretta asciadi luminositi sull'estrema e-

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    stra del bozzolo correverticalmenteungo utto il bozzo-lo. La maestria egliantichiveggenti onsistevaello po-starequellosplendore,acendolospandereallasuapo-sizione riginaria ullasuperficie el bozzolo ino all'in-terno,attraversandolon ampiezza.Smise i parlaree guarddGenaro hedormivaancorasodo.uA Genaro on mportaun accidente elle spiegazio-ni" disse. Lui fa. Il miobenefattoreo spingevaostante-mente d affrontare robleminsolubili. osientrd n pie-no nel ato sinistro nonebbemai I'opportuni tidi porsidomande."" E meglio osi, onJuan?," Dipende. er ui d perfetto.Per ee per meno,perch6in un modoo n un altronoisiamo hiamati darespiega-zioni.Genaro l miobenefattoreomiglianoii agli an-tichiveggenti heai nuovi: ossonoontrollareo splendoredellaconsapevolezzafarnequelchevogliono.Si alzddallastuoia ucui eravamo edutiesi stiracchidbraccia gambe. o pregai i continuare parlare. orri-see disse he avevo isogno i riposare, he a mia con-centrazionetava iminuendo.

    Qualcuno ussd llaporta.Mi svegliai. ra notte.Perunattimonon iusciia ricordare ove ossi.C'eraqualcosanme cheparevaontano, ome eunapartedi me osse n-cora addormentata,ppureero completamenteveglio.Dalle inestre perte rillava a ucedella una.Vidi chedonGenaro i alzde si avvicind lla porta.Al-loraconstatai i essere casa ua.Don Juanera sdraiatosu un fianco,profondamenteddormentato opraunastuoia ul pavimento. vevo a chiarasensazionehenoitre ci fossimo ddormentatiopoessereornatiesausti aunviaggion montagna.Don Genaro ccesel suo umea petrolio. o seguii ncucina.Qualcuno li aveva ortato napentola i spezza-tino caldoe uncestello i tortillas.66

    * Chi le ha portatoda mangiare?"donnache e riscalda e tortillas?, " Ha unaDon Juaneraentraton cucina. utti e duemi guarda-vano sorridendo.Per qualchemotivo, l loro sorrisomispaventava.n predaa un paniconcontrollabile,ro sulpuntodi urlarequando onJuanmi batt6sullaspallaemi feceentraren unostatodi consapevolezzantensa.nun attimomi accorsi he, orsenel sonno al momentodel risveglio, ro ornatoalla consapevolezzai ognigior-no.La sensazioneheprovai, navolta ornatoallaconsa-pevolezzantensa,u un mistodi sollievo, olleraeprofon-da tristezza. rovavo ollievo ll'ideadi essereornato inuovome stesso,n quantoerogiuntoa considerarehequeglistati ncomprensibiliostituivanol mio veroesse-re.La ragione moltosemplice,n queglistatimi sentivocompleto, onmi mancava 6 mi avanzavaulla.La col-lerae a tristezzarano na eazione ll'impotenza,lle i-mitazioni elmio essere i ognigiorno.Chiesia donJuandi spiegarmi ome osse ossibileheio facessi uelchestavo acendo. l mio ivellodi consa-pevolezzaormale on riuscivoa ricordarenulla di cidche avevo atto n statodi consapevolezzantensa, uan-tunquene dipendessea miavita. nvece, navoltaentra-to nella consapevolezzantensa, otevocontemplarelpassato ricordareutto; potevo endermi ontodi tuttoquellocheavevo atto nei duestati;potevo erfino icor-darmidellamia ncapacitidi ricordare.

    " Aspettaun attimo, disse." Anchenellaconsapevolez-za ntensa on i ricordimolto.Ma oltrequellac'd nfini-tamente i pin e tu ci seistatomolte,moltevolte.Adessononpuoiricordareutto cid chehai fatto n quell'aldi li,sebbeneedipendaa tua vita."Aveva agione.o nonavevoa bench6minima deadichecosa tessearlando. o imploraidi darmiuna spie-gazione.67

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    stra delbozzolo correverticalmenteungo utto il bozzelo. La maestria egliantichiveggenti onsistevaello postarequellosplendore,acendolo spandereallasuaposizione riginaria ulla superficie el bozzolo ino all'in-terno,attraversandolon ampiezza.Smisedi parlaree guarddGenaro hedormivaancorasodo." A Genaronon mportaun accidente ellespiegazioni " disse. Lui fa. Il miobenefattoreo spingevaostante-mente d affrontare robleminsolubili.Cosientrd n pie-no nel ato sinistro nonebbemai I'opportunitd i porsidomande."" E meglio osi, onJuan?," Dipende. er ui d perfetto. er e e permeno,perch6in un modoo in unaltro noi siamo hiamati darespiega-zioni.Genaro il mio benefattoreomiglianoii agli an-tichiveggenti heai nuovi: ossonoontrollareo splendore dellaconsapevolezzafarnequelchevogliono.,Si alzddallastuoia ucui eravamoedutiesi stiracchidbraccia gambe. o pregai i continuare parlare. orri-see disse heavevo isogno i riposare, he a mia con-centrazionetava iminuendo.

    Qualcuno ussd lla porta.Mi svegliai. ra notte.Perunattimonon iusciia ricordare ove ossi.C'eraqualcosanme cheparevaontano, ome eunapartedi me osse n-cora addormentata, ppureero completamenteveglio.Dalle inestre perte rillava a ucedella una.Vidi chedonGenaro i alzde si avvicind lla porta.Al-loraconstatai i essere casa ua.Don Juanerasdraiatosu un fianco,profondamente ddormentato opraunastuoia ul pavimento. vevo a chiarasensazionehenoitre ci fossimo ddormentatiopoessereornatiesausti aun viaggion montagna.Don Genaro ccesel suo umea petrolio. o seguii ncucina.Qualcuno li aveva ortato napentoladispezza-tinocaldoeun cestello i tortillas.66

    . Chi le ha portato da mangials! " gli chiesi. " Ha unadonnache e riscalda e tortillas?,Don Juan era entrato n cucina.Tutti e due mi guarda-vano sorridendo.Per qualche motivo, il loro sorriso mispaventava. n preda a un panico ncontrollabile,ero sulpunto di urlare quandodon Juan mi batt6 sulla spalla emi fece entrare n uno stato di consapevolezzantensa. nun attimo mi accorsiche, forse nel sonnoo al momentodel risveglio,ero tornato alla consapevolezzai ogni gior-no .La sensazione he provai,una volta tornato alla consa-pevolezzantensa, u un mistodi sollievo, ollerae profon-da tristezza.Provavosollievoall'idea di essere ornato dinuovo me stesso,n quanto ero giunto a considerare hequegli stati incomprensibilicostituivano l mio vero esse-rc.La ragione moltosemplice,n queglistati mi sentivocompleto,non mi mancavan6 mi avanzava ulla. La col-lera e latristezza eranouna reazione ll'impotenza,alle i-mitazionidel mio essere i ognigiorno.Chiesia don Juandi spiegarmicome ossepossibile heio facessiquel che stavo acendo.Al mio livello di consa-pevolezzanormale non riuscivo a ricordare nulla di cidche avevo atto in stato di consapevolezzantensa,quan-tunque ne dipendessea mia vita. Invece,una volta entra-to nella consapevolezzantensa,potevo contemplare lpassatoe ricordare utto; potevo endermi conto di tuttoquello che avevo atto nei due stati; potevoperfino ricor-darmi della mia incapaciti di ricordare.

    " Aspettaun attimo, disse." Anche nella consapevolez-za intensanon i ricordi molto. Ma oltre quella c'd infini-tamentedi pii e tu ci sei statomolte, molte volte. Adessonon puoi ricordare utto cid che hai fatto in quell'aldi ll,sebbene e dipenda a tua vita."Aveva ragione. o non avevo a bench6minima idea diche cosastesse arlando.Lo implorai di darmi una spie-gazione.67

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    " Eccotela a spiegazione disse.nE un processoento,ma ci arriveremo.E lento perch6 o sonocome e: mi pia-ce capire. Sono 'opposto el mio benefattore, henon eraportatoallespiegazioni. er ui c'erasolo 'azione.Gli pia-ceva metterci direttamentedi fronte a problemi incom-prensibilie lasciarceli ist vereper conto nostro.Molti dinoi non risolvetteromai nientee finimmo cosi nellastessasituazione degli antichi veggenti: molta azione e pocacomprensione."" Questi ricordi sono orse ntrappolati nella mia men-te?" domandai." No. Sarebbe roppo semplice rispose." Le azioni deiveggentisonopii complesse he non dividere I'uomo in

    corpo e mente.Tu non ricordi tutto cid che hai fatto per-ch6 quandosi d nella consapevolezzantensasi vede."Supplicaidon Juandi tornarea interpretarequellocheavevaappena inito di dire.Con molta pazienzami spiegd he o avevodimenticatotutto perch6,entrandonella consapevolezzantensao an-dandoancoraal di li, la mia normaleconsapevolzza erastata elevata, ntensificatae cid significavache si stavanousando ltrepartidel mio essereotale." Tutto quelloche non puoi ricordared intrappolatonquelle parti del tuo essereotaleudisse." Usarequesteal-tre parti d vedere.,," Don Juan,sonopii confuso hemai " dissi."Non ti posso ar torto" fece."Vederesignificamette-re a nudo I'essenza i tutto, contemplare 'ignotoe dareun'occhiataall'inconoscibile,ma non ci portaalcun sollie-vo. In generale veggentivanno n gran crisi nel vedereche I'esistenza incomprensibilmente omplessa che lanostraconsapevolezzauotidianae nuocecon e sue imi-tazioni."Reiterdche,durante e suespiegazioni,a mia concen-trazionedovevaessereotale,che comprendere ra di cru-ciale importanzae che i nuovi veggentidavanomaggior

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    valorealle realizzazioni rofondenon prodottedall'emo.zione." Peresempio,'altrogiorno," prosegui" quando rede-vi di avercapitoqualcosa i moltosignificativo ulla uaimportanza ersonale su quelladellaGorda, n realtinonavevi apitonulla.Avestiun mpulso motivo, uestod tutto.Te lo dicoperch6l giorno eguente ri di nuovoabbracciatolle ue deecome enon i fossimai accortodi nulla." Lo stesso ccadde gli antichiveggenti. rano nclinia reazioniemotive.Cosi quandogiunse l momento icomprendereuelloche avevano isto,non riuscironofarlo.Per comprendere'd bisogno i buonsenso, i pru-

    denza, ondi emotiviti.Non fidarti di chi piange er 'e-mozionei comprendere,oich6 onhacapitoniente." Sul cammino ellaconoscenzasistonoericoli ncal-colabili per coloroche difettanodi sobrieti e sereniti"continud." Con e mie spiegazionitodelineando'ordineconcui i nuoviveggenti egolaronoe veriti sullaconsape-volezza erch6 i serva a mappa, namappa hedevi ve-deresensatamente,a noncong